lunedì 28 febbraio 2011

Yara Gambirasio. Non si cerchi l'orco a caso perché non tutto ciò che è stato fatto fino ad ora è da buttare.

Dal momento del ritrovamento del corpo della piccola Yara la tivù, in maniera avulsa ed incostruttiva, è tornata alla ribalta. Ogni canale ha avuto qualcosa da dire cercando di scoprire quel particolare in più sfuggito ai programmi precedenti. Prima era il silenzio, ora è il caos. Tutti hanno nelle loro tesi tanti denominatori comuni, le indagini inconcludenti e sbagliate, il lavoro fatto male dai volontari ed il fiuto non fiuto dei cani. In questo modo si è creato quel circolo vizioso che non porterà in nessuna strada utile. Se pure è vero che il lavoro degli inquirenti aveva instradato tutti su una pista che si è scoperta infruttuosa, è pure vero che non tutte le indagini che hanno svolto, in mole industriale, sono da buttare. Non vorrei che la stampa convincesse anche loro a gettare tutto nel fiume ed ha ricominciare daccapo dimenticando gli elementi utili ed elaborando solo la tesi dell'omicidio da parte di un conoscente quale più probabile e certa. 

E' chiaro che il non aver controllato inizialmente tutte le case del vicinato, come da me già denunciato in un altro articolo, renderà monche una parte delle indagini, ma non per questo le varie testimonianze dovranno avere un nuovo senso e rendere sospette quelle persone, presenti quella sera al centro sportivo, la cui memoria non ha ricordato particolari importanti, come già prospettato più volte da qualche inviato. Non è assolutamente certo, a parere mio, che l'assassino, o più probabilmente gli assassini, a dispetto delle convinzioni esternate dalla Bruzzone che si è dichiarata scettica sulla possibilità di più presenze, sia di Brembate. Da dove deriva la certezza inculcata ai telespettatori e nei lettori? Dal fatto che il paese non è un luogo frequentato solitamente da persone esterne ai nuclei abitativi locali? Sono d'accordo, ma la via Locatelli, quella in cui da un lato si trova la città dello sport e dall'altro la via Morlotti certamente imboccata da Yara, non è una strada così poco frequentata. Porta ad una zona industriale e finisce in una via che dopo quattrocento metri sbocca nella superstrada, la 342, che attraversa tutto il comprensorio bergamasco.

Ma altro ci può far pensare ad un estraneo. Se una mente malata ha bisogno di sfogare i suoi istinti su una ragazzina indifesa, quale miglior luogo di un centro sportivo frequentato da adolescenti fino a sera tardi? Fino ad ore successive ai normali orari di lavoro? E' così lampante che a caricare Yara in un auto, in un pulmino, sia stato uno che la conosceva? Per me non lo è, anche se si tratta di una possibilità da vagliare. Ma non dev'essere la sola, non lo deve essere perché c'è il forte rischio che si spari sul primo probabile orco disponibile sulla piazza. Quindi il pensiero di chi indaga, anche quello dei giornalisti, non deve risultare marmoreo ma argilloso altrimenti assisteremo ad altre storpiature dei fatti, ad altre forzature che manderanno in carcere chi non è certo debba andarci.

A guardare bene gli unici elementi a nostra disposizione potremmo al massimo ipotizzare che la ragazzina sia stata costretta a salire su un mezzo in cui vi fossero almeno due persone, dato che è stata trovata a nove chilometri da casa e non è pensabile sia salita di sua volontà, e questo era già un dato assodato e confermato dal racconto dei testimoni, quindi cosa cambia a livello di indagini? Nulla perché i volontari che passavano palmo a palmo le zone circostanti, anche il campo in cui è stata ritrovata, già facevano supporre, come già  da me scritto in un commento (come terza ipotesi) di risposta a Nico, inserito in "Finalmente si sa dove e come è stata sequestrata", che la pista fosse seguita dagli inquirenti anche se le principali indagini optavano per altre direzioni. Quindi per quale motivo tutti si dannano a condannare chi opera in quella questura quando si capiva che quella dell'orco era una delle tante strade, troppe, da seguire?

Oggi si possono fare solo molte ed incerte congetture, ma è giusto parlare per parlare? Io ritengo di no. Quindi lasciamole fare agli show televisivi del pomeriggio che ormai hanno una specializzazione in questo campo e riescondo a mischiare nello stesso contenitore la moda il gossip e gli assassini. Se è vero che con le risposte dell'autopsia, con le anticipazioni almeno, si potranno fare ipotesi più giuste e sicure, aspettiamo le parole della patologa incaricata e non attacchiamo tanto per attaccare. Perché ogni porta è ancora aperta e solo i dati certi forniranno la chiave che potrà chiuderne alcune.

A volte è meglio attendere e tacere. E' meglio pensare che una bimba acqua e sapone non c'è più e che solo lavorando in maniera seria si potrà arrivare alla verità. Quella verità che potrà permettere ad altre ragazzine  di Brembate di non aver paura di girare per le strade della loro città.


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11 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che il primo che dovrebbe tacere sei proprio tu che ti sei permesso di giudicare una mmamma in una vicenda così brutta!!!

luciana ha detto...

Che tristezza..un mix di dolore e rammarico per non aver potuto prevenire un evento così tragico!Sarebbe giusto che i media invece di inondarci di notizie condite con particolari "morbosi", facessero un "mea culpa" insieme alle istituzioni, fra cui lo stato in primis ( stava per "passare" un emendamento a firma fra gli altri, di Gasparri,per riconoscere reati sessuali di minima entità nei riguardi dei minori, una sorta di AGEVOLAZIONE PER I PEDOFILI).
Se non arginiamo l'irruenza sadica di alcune trasmissioni e di alcuni giornalisti, vedremo accrescersi gli episodi di cronaca perchè la distorsione e l'insania di alcune menti trae il prorio nutrimento proprio dai media (tv e giornali, non dimentichiamo la stampa).
Allora giusto sarebbe interrogarci sul che fare per operare una indispensabile prevenzione, piuttosto che PAGARE questi lugubri nostradamus che sanno tutto su come e chi ha commesso un delitto. Ma il primo delitto lo commettono loro stessi , perchè hanno ben compreso che le tv e la stampa pagano di più quando il pubblico è sottoposto alla mattanza", perchè in questa maniera si attivano le tendenze vampiresche..

Vorrei che la perdita di Yara servisse a riflettere quotidianamente su come procedere per costruire nelle nostre comunità l'opera di prevenzione dei crimini; che servisse a dar voce ai bimbi, ai ragazzi ed alle ragazze che vivono storditi questi eventi , e soprattutto, per interrogare le nostre coscienze.
NOn penso che Massimo abbia inteso giudicare la mamma, questa splendida creatura che oggi affronta lo strazio conservando la gentilezza del suo essere; ho sentito che Massimo vive in quei luoghi e sicuramente il senso di impotenza che avvertiva lo portava a scuotere la comunità dal torpore in cui sembrava essere caduta per riaccendere la speranza di una Yara ancora viva.

Diamo ora a questi genitori la possibilità di trovare il colpevole che ha interrotto il sogno di vita della piccola e la gioia di esserle accanto.
Auguro a Yara di percorrere i sentieri della gioia e della pienezza dell'Essere

Stanco... ha detto...

Scusa anonimo... ma dove?!?
Un riferimento ad eventuale articolo sarebbe illuminante. Grazie..
Bell'articolo, interessanti ipotesi. Brutta vicenda...

Unknown ha detto...

A parte che io non ho giudicato la mamma ma ho cercato di spronarla a fare perché in questura si credeva che la bimba fosse viva, a parte che io rispetto la sua famiglia più di qualsiasi altro perché mai ho messo indiscrezioni stupide come fatto da altri e attaccavo gli inquirenti non lei, a parte che per il rispetto che portavo e porto tutt'ora a Yara io ho taciuto fino ad oggi pomeriggio ed anche in questo articolo non faccio insinuazioni di alcun tipo.

Ripeto, a parte questo ora so chi sei, ho capito il tuo gioco, e se hai notato non rispondo più neppure alle tue mail. Ti dirò di più. Se insisti troverai presto la tua foto sul blog, con tanto di nome e cognome, assieme ad un bell'articolo.

Non sei venuto proprio bene, anzi sei leggermente sfocato, ma si capisce ugualmente e non credo sarai contento di farti vedere e conoscere per ciò che sei in realtà.
Massimo.

Unknown ha detto...

Ciao Luciana. Ormai il mea culpa non è possibile perché si è raggiunto il punto di non ritorno. Se i programmi pomeridiano mischiano gli argomenti, ed è certo che a guardarli ci sono anche bambini ed adolescenti, significa che se ne fregano delle menti di chi li guarda e non intendono porre rimedio a nulla. D'altronde negli anni tutto è degenerato ed alla massa sembra vada bene così, perché anche la nonnina che va a letto prima delle 22.00 vuole sapere.

Il conduttore, bisogna ammetterlo, molto spesso cerca di usare il garbo e la neutralità; qualche volta vi riesce mentre in altre gli è impossibile frenare certi discorsi e certe false verità.

Dovrebbero scegliere figure diverse dalle solite, figure più professionali che non vadano per apparire ma per istruire.

Forse questo basterebbe per migliorare e portare certi programmi ad uno stile diverso.

Tu mi hai capito, non ho mai inteso attaccare la madre di Yara ma ho desiderato intensamente spronarla perché anch'io, nonostante il cantiere Mapello che ancora oggi ritengo non sia stato giusto non scandagliare nuovamente, la credevo davvero viva e pensavo, e penso, il silenzio sia nocivo (come d'altronde il troppo rumore). Era la convinzione della questura che ogni giorno di più mi sembrava giusta perché il corpo non si trovava.

Non ti preoccupare delle critiche, se volessi le potrei cancellare, ma ci sono alcune persone che pensano di fare cosa buona e giusta scrivendole. Persone che non riescono a capire quanto io tenessi alla vita di quella ragazzina e sono covinti che abbia scritto per chissà quale altro motivo. Ciao, Massimo

Max ha detto...

SONO D'ACCORDO CON ANONIMO: devi solo vergognarti di quanto hai farneticato nei confronti della madre e poichè le parole restano

TI CITO TESTUALMENTE:

"questo ci porta a pensare alla madre di Yara Gambirasio. Perché il suo comportamento è così anomalo? Perché non spacca gli schermi televisivi a picconate come fatto fino a pochi mesi fa da Concetta Serrano, la madre di Sarah, o come sta facendo ora la mamma di Livia ed Alessia? Perché nasconde il suo viso dietro il corpo del marito? Perché anche lei come le altre non squarcia quel velo scuro del silenzio?
Come può sopportare l'assenza della figlia, come può non rendersi conto che nulla sta facendo per chi, son certo, l'ha amata?
Come può sopportare che un sindaco ed un questore decidano cosa sia giusto o non giusto fare? ...

...Sono cattivo, lo so, e giuro che mi spiace esserlo. Ma questo silenzio che non finisce mai storpia la mente e fa crescere illazioni, chiacchiere, pettegolezzi...

C'è qualcosa che stona a Bergamo, e non è chi ci vive che suona male gli strumenti ma chi in quella città opera a modo suo ed invece dovrebbe farlo in nome e per conto dei suoi abitanti...
Un cantiere in fase di costruzione non può essere ultimato, solo perché i soldi in ballo sono tanti, se c'è anche un minimo di sospetto che in quell'area sia capitato qualcosa di anomalo alla piccola Gambirasio...

Non sono un buon diplomatico, è vero, ma non ditemi che non ho sensibilità, che mi dovrei vergognare nei confronti dei Gambirasio. Il mio intento, casomai leggessero questo articolo, è quello di spronarli a fare qualcosa....Perché è la loro coscienza che al momento non è tranquilla...
...Non si può non vedere rientrare una figlia e credere che il silenzio possa mitigare il dolore, quello che aumenta dilatandosi quando ci si accorge di aver rimasto poche speranze e di aver fatto poco in confronto a ciò che si poteva fare....
....Se sua madre non decidesse in fretta di esporsi in prima persona tempo tre settimane e di sua figlia non resterebbe neppure il ricordo...

CHE DIRE...VERGOGNA!

Unknown ha detto...

Sei d'accordo con anonimo... ah ah, di che sei l'anonimo.
Dove sta la vergogna caro max, o dovrei chiamarti col tuo vero nome? Spronare a far qualcosa è una vergogna? Chiedersi il motivo per cui una madre non fa quel qualcosa in più è una vergogna? Dire che si è fidata del sindaco e della questura è una vergogna?
Dire che chi comanda a Bergamo dovrebbe far qualcosa per gli abitanti di Brembate, e qui non centra nulla la madre di Yara, è una vergogna? Dire che i lavori al cantiere erano da bloccare è una vergogna? Dire che il mio intento è quello di spronarli è una vergogna? Dire che il silenzio fa restare poche speranze è una vergogna? Dire che altre tre settimane di silenzio avrebbero fatto dimenticare Yara è una vergogna?

Sai cos'è una vergogna? Quello che scrivi tu è una vergogna. Tu che ti firmi Max pur sapendo che non ti chiami Max, tu che hai il coraggio di criticare chi, come me, ci mette la faccia ed è rintracciabile in un mondo internet in cui tutti lanciano i sassi e tolgono la mano nascondendosi dietro un nickname irrintracciabile, anche tu.

Puoi criticarmi se merito le critiche, chiunque lo pensi può farlo, ma abbi il coraggio delle tue azioni e metti una email che ti renda rintracciabile, solo così potremmo confrontare le nostre opinioni e crescere. Se usi l'astio nelle parole significa solo che non hai niente da dire, che nella tua mente c'è il nulla completo. Smentiscimi, postami una email valida, in caso contrario sarà certa la tua malafede e codardia. Massimo

Stefania ha detto...

come dice il proverbio? "quando il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito"
Massimo, credimi, il tuo articolo riguardante il silenzio della madre di Yara indicava la luna. Anonimo, o max, o come preferisce chiamarsi, guardava il dito.
ciao
stefania

Stefania ha detto...

Un'altra cosa. Hai chiaramente detto che non vuoi fare illazioni di nessun genere. Hai ragione, e mi sento un pò inopportuna a dirti questo: ma tu lo sai che qualche giorno prima del ritrovamento di Yara hanno demolito il pavimento del centro commericale Mapello? Te lo dico perchè dal tuo messaggio di risposta a Luciana mi è sembrato che non lo sapessi.
Ciao
Stefania

nico ha detto...

Caro Massimo, un grande poeta diceva ''ti sento tacere di lontano'', e rende davvero l'idea. Io ti sento soffrire di lontano, soffrire davvero per Yara, e per tutti i piccoli caduti preda degli orchi. E sento la tua rabbia che é anche la nostra. E il rispetto che dimostri per la sua famiglia. Il resto non importa, i commenti di veleno sono inopportuni, e spero tu te li lasci scivolare addosso. Ciao

Unknown ha detto...

Grazie del vostro appogggio, del sostegno, a volte anch'io sento il bisogno di avere chi mi sta vicino.

Del pavimento so quello che un mio amico di Brembate mi ha comunicato, e cioè che è stato demolito una parte di pavimentazione, non quella costruita e piallata la notte del 26, perché mancavano dei tubi si scarico e non era a livello.

Ma nemmeno lui passa le sue giornate a Mappello, anzi usualmente se ne sta a Bergamo, quindi...
Ciao a tutti, e grazie ancora. Massimo