mercoledì 9 febbraio 2011

Sarah Scazzi. La strategia del depistaggio.

La mamma di Sarah Scazzi segue la linea della Procura di Taranto e si rammarica del fatto che l'avvocato Galoppa sia stato licenziato da Michele Misseri in quanto, a suo dire, è stato l'unico capace di far  parlare a modo il contadino suo assistito e, quindi, di far emergere parte della verità. Inoltre si dice soddisfatta per come lavorano i Pm, questa frase in risposta ai consigli dello stesso avvocato che durante la trasmissione Quarto Grado le aveva raccomandato di aver fiducia negli inquirenti e nei suoi avvocati, e si dichiara convinta che le lettere non siano farina del sacco di suo cognato per via del fatto che a parer suo lui non sapeva della acca finale nel nome Sarah. Aggiunge che tutto rientra in una strategia di depistaggio orchestrata da sua sorella Cosima, da sua nipote Valentina e da chi le consiglia, che però non andrà a buon fine e si ritorcerà contro chi la attua. Questo il suo pensiero esternato alla giornalista Angela Mariggiò. Come darle contro?

Nessuno può pretendere che cambi idea, nessuno può pretendere che il suo odio verso la famiglia Misseri non strabordi in accuse dettate dal cuore e dall'essersi sentita tradita. Questo anche se sua nipote non fosse un'assassina. Però si può cercare di farle capire che in questo momento la sua figura e le sue parole vengono usate dagli avvocati per proteggersi le spalle e poter dire qualsiasi cosa. Chi si sognerebbe di dar contro ai discorsi di una madre a cui hanno ucciso la figlia? Chi, anche in presenza di frasi forti ed inappropriate, non abbasserebbe lo sguardo senza ribattere? Anch'io quando la vedo in video avrei voglia di entrare in casa sua e piangere abbracciato a lei. Perchè ho dei figli e mi terrorizza il solo pensare che possano subire quanto ha subito la piccola Sarah.

Ma questo non mi impedisce di guardare la realtà e di notare una serie innumerevole di strane incongruenze. Incongruenze che stanno togliendo una figlia ad un'altra madre. Anche Cosima, fino a vera prova contraria, è vittima degli avvenimenti negativi che si stanno succedendo a ritmo incalzante, questo se non la si vede con gli occhi del diavolo e come tutti ce l'hanno descritta, ed anche lei di certo piange. Credere che l'avvocato Galoppa abbia preso il posto del Messia e porti in sé il Verbo è sconvolgente. Credere che volesse fare emergere la verità in memoria di Sarah lo è ancora di più. Per quale motivo il Misseri doveva tenerselo accanto? Non stava lavorando solo per lui ma, date le sue parole, anche per la Procura e per gli avvocati di parte. Di certo non è l'unico avvocato italiano a seguire queste strategie perché la sua linea difensiva è quella che tanti legali usano, accusare un altro per far restare il proprio assistito il meno possibile in galera è una regola non scritta ma applicata da sempre, fare nomi per alleviare la propria pena è una prassi da tempo immemore consolidata.

Se l'uomo carcerato un giorno riuscisse a parlare con qualche giudice, ne basterebbe uno che non si dichiari latitante, potremmo vagliare le sue parole e decidere se credergli o meno. Ma fino a quando viene relegato in una cella a pane ed acqua, è un modo di dire, e lì lasciato perché mediti sui misfatti compiuti ultimamente, non capiremo mai se ha parlato il suo cuore, e per questo ha dichiarato sua figlia innocente, o con la mente, ed era tutta una messa in scena. Quando era ben accetto alla Procura coltivava l'orticello ed aveva la televisione, e forse è da uno dei tanti tg serali che ha visto il nome Sarah scritto con la acca finale, quando ha cambiato rotta è stato punito. Che bel comportamento.

Io non dico e non ho mai detto che Sabrina Misseri è innocente. Ho sempre detto che non è giusto resti in prigione ad attendere un processo. Che non si va dietro le sbarre solo perché uno, sia il padre  o chi si vuole, afferma, dopo essere rimasto tredici giorni in carcere sotto pressione, quella del proprio legale e quella non indifferente degli altri detenuti che vorrebbero vederti morto, che il colpevole è la propria figlia. E ad essere onesti prima che dicesse questo di giorni ne passarono quaranta. Ho detto che, se questa linea sarà adottata anche da altre Procure, chiunque in base ad altrui parole ed a semplici indizi potrebbe finire in galera e restarci per mesi o anni. Il caso Tortora non ha insegnato niente? Sapete che nonostante sia stato scagionato completamente, e sia morto anche a causa di quanto capitatogli, c'è ancora oggi gente che pensa fosse colpevole? Questo perché non basta uno shampo per togliersi il pregiudizio dalla testa.

Se davvero dietro a quanto sta capitando, le lettere e la revoca all'avvocato, ci fosse una strategia, quella indicata dalla madre di Sarah, sarebbe perdente perché il contadino di Avetrana non riuscirebbe a seguirla come non è riuscito a seguire quella del Galoppa. E' una persona influenzabile, certamente, ma se qualcuno gli mette in bocca parole non è in grado di tenerle per sé e convincersi siano vere. Lo ha dimostrato facendo ritrovare il cellulare bruciato, con ciò credendo di depistare gli inquirenti, e crollando al primo interrogatorio serio. Per cui non è capace né di seguire una linea stabilita da altri né di tenersi dentro certi segreti. Se non si è capito questo poco s'è capito di quell'uomo. Quindi se le ultime affermazioni, quelle che non bastano al giudice per fare un nuovo incidente probatorio, non corrispondono a verità col tempo ce ne accorgeremo. 

E pensare che quello stesso giudice e quegli stessi Pm, quando lui decise di dare la colpa alla figlia, accorsero come processionarie. Addirittura ci fù chi abbandonò l'aula del tribunale a metà processo per catapultarsi in carcere. E questa è una delle tante stranezze. Quando faceva comodo ascoltarlo lo si faceva volando, ora che non è più comodo si striscia come lumache. Anche loro avranno di sicuro un pensiero che non li fa smuovere dalle conclusioni che hanno assunto essere vere. E se non fossero inquirenti incaricati di appurare la verità andrebbe anche bene. Se non fossero magistrati e facessero i muratori o gli impiegati nessuno discuterebbe del loro pensiero. Perchè ogni persona ha una mente, ogni persona pensa, ed ogni pensiero è sacro ed è permesso se la mente umana lo partorisce in autonomia. Come nasce un pensiero?

Per averne uno autonomo occorre non ascoltare solo la campana portata da una parte ed aprire le orecchie a più direzioni. Per cui non ci si deve fossilizzare alle prime parole ascoltate ma continuare a tenere i timpani aperti e capire se quello che ci viene raccontato è il frutto di quanto è realmente emerso oppure ha una logica diversa e deriva da una convinzione personale di chi la esterna in video. Fatto questo bisogna eliminare il fango sparso dal pregiudizio ed essere scevri dai condizionamenti emotivi che il fatto in questione logicamente inserisce nelle persone. Pertanto è possibile che nei giorni successivi all'evento si ragioni  tutti come si fosse un'unica massa, come vuole chi è aldilà dello schermo, ciò non toglie che ai primi riscontri negativi non si debba continuare per partito preso ma si debba portare avanti un pensiero autonomo.

E' triste leggere i commenti, sui forum dei quotidiani ed a volte anche in questo blog, di chi ha la il cervello talmente colmo della convinzione colpevolista da non permettergli neppure di leggere gli altrui pensieri senza adirarsi. E' triste scoprire che per certe persone di questa epoca la Democrazia vale solo se la si pensa a modo loro e non quando la si ragiona in altra maniera. E' triste accorgersi che per contrastare l'altrui pensiero questa gente non porta fatti ma goffe parole senza alcuna logica e dette in anonimato. Le discussioni sono il sale della vita se costruttive e fatte a viso aperto. E' stato così un tempo e dev'essere così in futuro, in caso contrario anziché progredire ci ritroveremo nel passato quando le sentenze erano dettate non dal confronto giudiziario ma dall'emotività del popolo. 

E si sa quanto il plebeo fosse influenzabile perché ignorante e soggiogato.




9 commenti:

Marco ha detto...

Io penso che una delle circostanze che convinsero definitivamente gli inquirenti circa il coinvolgimento di Sabrina sia stato il fatto che lei affermò che il padre stava fuori dal garage quando arrivò l'amica, e quindi quando provò a chiamare la cugina e il telefono, dopo qualche squillo, si spense. Ora, questa ricostruzione non poteva essere vera se si dava credito alla prima confessione del padre, che riferì che il cellulare cadde dalle mani della ragazza mentre la strangolava e di conseguenza si staccò la batteria. Aggiungi il fatto che l'amica ricostruisce in maniera diversa e non colloca Misseri sulla strada, ed ecco che i sospetti su Sabrina (che già c'erano) aumentano. A questo punto chiunque avrebbe pensato che perlomeno avesse qualcosa da nascondere. Il resto l'hanno fatto altri piccoli indizi (che a mio avviso potrebbero essere letti in maniera diversa a seconda delle prospettive) e soprattutto la chiamata di correo, decisiva per l'arresto. Questo provvedimento, insieme ad altre considerazioni di contorno che lasciano il tempo che trovano (un padre non può accusare ingiustamente una figlia ecc.) ha fatto scattare nella mente della stragrande maggioranza dell'opinione pubblica la certezza della colpevolezza (carcere=colpevole).

Lorenzo ha detto...

Ma lei sig. Marco si rende conto di quello che ha scritto ? alla fine secondo lei la madre della povera Sarah non ha il diritto di sapere chi ha ucciso sua figlia ? lei mi sembra a quanto pare uno che vorrebbe salvare la famiglia Misseri per quale motivo ? la piccola Sarah è stata uccisa in quella casa da quelle persone che stanno prendendo per i fondelli tutti quelli che ha hanno seguito la vicenda dall'inizio. Io se fossi il Procuratore li sbatterei tutti in galera e butterei le chiavi per quello che hanno fatto e stanno facendo. Ma le ha guardate bene in faccia tutte e tre le donne della casa Misseri. Poi i suoi commenti sulla signora Concetta madre di Sarah se li tenga per lei. Prima di fare un commento del genere conti fino a 10 per cortesia.

Unknown ha detto...

Di certo la versione diversa da quella di Mariangela ha influito, ed ancora influisce, nel creare il pregiudizio. Anche in me è nato il sospetto. Ma che sia colpevole o meno lo decideranno i giudici un domani. Ciò che non trovo giusto io è il comportamento di tutta la procura e del gip. Noi, in quanto spettatori inerti, possiamo anche lasciarci influenzare dai pregiudizi, loro no. Ed accanirsi in maniera crudele su chi ancora non si sa sia colpevole o no non è il comportamento che devono tenere. Continuando di questo passo pure la giuria popolare che la giudicherà in Appello si presenterà al processo con la convinzione di colpevolezza. E fosse così la Misseri non avrebbe possibilità di difesa. Ciao, Massimo

Lorenzo ha detto...

Chiedo scusa al sig. Marco ma il mio post doveva è diretto all'autore dell'articolo e non a lei. Chiedo scusa

Unknown ha detto...

Io credo che tu, caro Lorenzo, non sia in grado di leggere, o almeno di capire quanto stai leggendo. Nessuno vuol togliere il diritto alla Giustizia a Concetta, per carità me ne guardo bene, ma nessuno deve altresì togliere il diritto alla Difesa di Sabrina Misseri. Se poi tu sei un veggente e ti basta guardare un viso per capire se la persona è innocente o colpevole ti consiglierò ad amici miei poliziotti affinché possano trovarti una sistemazione adeguata nelle strutture di pertinenza delle forze dell'ordine.

Spero non ti capiti mai di dover essere giudicato dalla gente comune perché se fossero tutti come te faresti la fine della Misseri. Se si giudicassero le persone dai soli volti saremmo tutti in galera.
Ciao, Massimo.

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, condivido in pieno sul profilo di influenzabilità di Michele Misseri, e che sia influenzabile a 360° (non solo a 180°) lo sanno benissimo i magistrati disponendo il suo nuovo isolamento in infermeria, lampante punizione a causa delle lettere. E’ appunto per questo che io temo che Michè si rimangerà l’intenzione di aprire bocca…quanti spauracchi gli vengono sventolati davanti con immaginabili conseguenze non solo per sé ma anche per la figlia in carcere e gli altri familiari ancora fuori!
Già prima lui non si era reso conto della situazione (cfr le sue ammissioni: “non capivo niente” scritto nell’ultima nella lettera a Sabrina e “non so perché l’ho fatto” detto sia al telefono alla figlia nella drammatica notte dell’arresto sia verbalizzato nella prima spontanea confessione, e aggiungiamo anche la sua successiva sorpresa di sapere Sabrina in galera, notizia che il buon Galoppa non voleva gli arrivasse). Dopo tutto quello che gli è capitato, ora me lo vedo stordito più che mai. E quando tra 2 mesi lo faranno parlare (forse), non riuscirà a dire nemmeno una cosa, balbetterà persino il suo nome, tanta paura di tutto gli è stata inculcata.
Non si può immaginare come le situazioni stressorie agiscano sulla memoria e sulla prontezza, io l’ho visto più volte in persone vicine a me,anche in futili occasioni. Per quei lettori che vagabondano in cerca di bersagli e volessero ironizzare anche su ciò, incollo quanto ho trovato ora, a caso, nel web: «Gli eventi stressori più o meno intensi che siano attivano l'amigdala, che é la struttura cerebrale con il maggior ruolo nella trasmissione di informazioni a tutte le aree cerebrali che sono coinvolte nell'espressione della paura». E’ un dato scientifico!
Voglio dire che ritengo che fra 2 mesi avremo l’ennesima versione, pasticciata sicuramente più delle altre. Bel risultato per gli inquirenti. E nemmeno al processo Michele avrà la forza di ribattere, già lo sanno tutti, dunque vittoria per il PM. Ma forse alla fine lo sottoporranno a perizia psichiatrica ...
Chissà poi come andrà il processo per Sabrina… non vedo che trionferà la giustizia in questa brutta faccenda. Altroché Perry Mason, mi sa tanto di tribunali ayatollah.
Vai avanti,Massimo! Mimosa

Unknown ha detto...

Ciao Mimosa. Concordo sugli eventi stressanti. Però, e non è cosa di poco conto, per capire l'enorme confusione mentale di quell'uomo occorre fare un piccolo passo indietro e tener ben presente anche altri stress. Quello che la sua mente deve aver subito prima dell'arresto. Era libero, è vero, ma non è facile nascondere un omicidio a sé stessi e nel silenzio, sia di notte che di giorno, i fantasmi bruciano la mente.

Se a questo si aggiunge anche quello accumulato nelle undici ore di interrogatorio si ottiene una miscela stressante che non passa nel giro di poco.

Ma occorre anche addizionare e sommare i vari stress successivi. Quello che crea lo stare al chiuso di una cella, quello che porta il sentire le urla degli altri carcerati che ti vogliono morto, quello datoti dal tuo avvocato che non ti crede e vuole un'altra verità, verità che ti porterebe enormi benefici.

Solo accumulandoli tutti potremmo capire la confusione mentale di Michele Misseri, quella peospettata nelle lettere.

Ma questi sono discorsi e ragionamenti che non tutti concepiscono. In special modo chi non cerca di capire il perchè delle cose e si adagia sulle altrui convinzioni. Massimo

Lorenzo ha detto...

Caro massimo io non sono un filosofo alla Kent come te io sono un genitore come la mamma della povera Sarah alla quale tre donne ed un uomo hanno tolto barbaramente la propria figlia di 15 anni. Questa è la verità come la verità e che uno dei 4 in quella famiglia ha ammazzato Sarah, 15 anni. Questo è il succo e la realtà se poi tu filosoficamente vorresti far passare la famiglia Misseri come coe dei perseguitati della giustizia be lascio agli altri i commenti.
Grazie Kent

Unknown ha detto...

Anch'io sono un genitore prima di ogni altra cosa, caro Lorenzo, e non filosofeggio sulle disgrazie altrui. Probabilmente hai letto solo questo articolo e poco lo hai capito. Non discuto il fatto che uno della famiglia Misseri abbia ucciso la piccola Sara, discuto ciò che ti hanno inserito nella mente e che ti ha portato a scrivere il commento. Il pregiudizio su tutta la famiglia, e non sul singolo, nato dai servizi dei media grazie alla procura, agli avvocati ed al gip di Taranto.

Non dovesse accadere mai, ma se un giorno uno dei tuoi figli avesse a che fare con la giustizia e con il popolo pregiudizievole che come te condanna solo per sentito dire mi dici come ti sentiresti?

Se ti sei dato la risposta giusta sei riuscito a capire che a me della famiglia Misseri poco mi importa e che non "combatto" una battaglia a loro favore ma anche a favore tuo e dei tuoi figli.

Ciao, Massimo