domenica 14 giugno 2015

Il pubblico ministero ammette in aula che non vi sono prove contro Sabrina Misseri e Cosima Serrano e parla di indizi gravi e concordanti. Proviamo a cercarli...


Venerdì il Pubblico Ministero Antonella Montanaro ha confermato la regola e dimostrato ai giudici che spesso chi accusa, e non solo a Taranto, ha la memoria corta. Corta come quella dei Pm di primo grado che nonostante le "dimenticanze" ottennero due ergastoli mettendo in scena uno spettacolo magico di prim'ordine. Chissà se questi giudici hanno capito che l'accusa per chiedere le condanne finge di dimenticare e usa, oltre alle tante deduzioni personali (prive di valore probatorio ma che furbescamente "chiama" indizi) solo quello che più le aggrada scartando testimonianze importanti che se messe in campo rischierebbero di rovinare il gran finale colpevolista. Quel che s'è capito a Taranto è che, come in primo grado, anche in appello per colmare le dimenticanze si porta in scena l'illogico e si dà sfogo alla fantasia. Ad esempio "scordandosi" che alla domanda: "Sarah le ha mai confidato di avere un interesse per Ivano", sua madre in aula disse: "Al contrario, anzi criticava fortemente Sabrina che gli stava dietro...". In poche parole, per accreditare la "gelosia" della cugina (che l'avrebbe portata ad eliminare chi ormai considerava una rivale) all'accusa occorre che ci sia stato un interessamento di Sarah nei confronti di chi, per la procura, Sabrina amava alla follia. Diversamente la cugina non sarebbe stata gelosa e non avrebbe ucciso. Per questo si finge di sapere che la ragazzina avesse una cotta per Ivano senza che mai ci siano stati testimoni in tal senso. E per farlo l'accusa fantastica e dà credito a una breve frase trovata su uno dei tantissimi diari.

Come se i pensieri adolescenziali di una quindicenne non fossero aliti di vento caldo, turbamenti passeggeri che dopo l'ultima pagina del diario resteranno a ricordo di un anno triste o felice, un I Love Justen Bieber scritto a tutta pagina e completato da cuoricini rossi e fede nuziale, l'accusa si getta a capofitto nel mondo degli adolescenti e cavalca un'emozione momentanea per negare le testimonianze di chi non ha notato alcuna sbandata amorosa.

Oltre alla madre, infatti, non l'ha notata Mariangela Spagnoletti, che pur girando col gruppo mai si è resa conto di un interesse di Sarah per Ivano, o viceversa, come ha testimoniato a processo dicendo, fra l'altro: "Io l'ho saputo dalla tivù che a Sarah piaceva Ivano". L'hai saputo dalla tivù? E la tivù da cosa ha dedotto che a Sarah piaceva Ivano? Ah già! Anche lei dalla frase estrapolata da uno dei tanti diari e quaderni di una adolescente a cui, in quanto adolescente, piacevano, o non piacevano, sicuramente tante cose e persone. Un'adolescente non ha la mente di un adulto coi piedi ancorati a terra e fin troppo serio, quale può essere la mente dei procuratori che giornalmente hanno a che fare coi delinquenti. A quindici anni i pensieri volano e per capirli serve un altro adolescente che viva in un contesto simile. Nel caso in questione l'adolescente a cui chiedere, perché queste caratteristiche le ha, esiste. E' la cugina di San Pancrazio con cui Sarah trascorse quasi tre giorni poco prima del suo omicidio. Lei, vista l'età e le affinità, è la più qualificata a dare giudizi e, chissà perché, la intende in maniera diversa da come l'hanno intesa la procura e i media.

Le sue parole a processo, dette direttamente al giudice Trunfio dopo aver letto la frase scritta sul diario di Sarah (giudice che forse non ha condiviso la versione della ragazza, vista l'età avanzante e che di certo ha vissuto l'adolescenza in un contesto diverso da quello in cui l'hanno vissuta Sarah e sua cugina), sono state: "Lei non intendeva dire di volere Ivano come fidanzato, in pratica ha detto mi piacerebbe avere un fidanzato come Ivano".

Quindi, visto anche che alla cuginetta Sarah in quei tre giorni parlò di un ragazzo che le piaceva, ma non di Ivano, dove sta la fonte del movente? Dove sta quella gelosia che Sabrina provava verso Sarah che, a detta del Pm Montanaro, considerava una rivale da uccidere? Dove sta dato che all'amica più intima di Avetrana (fra l'altro figlia di uno dei testi dell'accusa), che la conosceva da otto anni, neppure lo aveva mai fatto il nome di Ivano, come la stessa disse a processo all'avvocato di Sabrina perché i Pm si erano ben guardati dal porle domande sull'argomento (non volevano che la giuria sentisse le risposte?)? Dove sta visto che Sarah a maggio aveva fatto creare, sempre dall'amica, un profilo facebook solo per chiedere l'amicizia di Davide, il ragazzo di due anni più grande di cui aveva parlato alla cugina di San Pancrazio poco prima di morire?

A Sarah non piaceva Ivano, e quanto sopra lo attesta in maniera inequivocabile. Ivano la coccolava come un fratello, lo disse lui stesso a Claudio Scazzi che lo riferì a processo. Tutti nel gruppo sapevano che la piccola chiedeva le "coccole", ma nessuno ha mai pensato che volesse qualcosa in più. Perché doveva pensarlo Sabrina che da sempre riprendeva la cugina quando esagerava o faceva cose non consone a una ragazzina della sua età? Anche questo è uscito a processo. Tutto è uscito in primo grado, basta leggere gli atti e le trascrizioni senza condizionamenti per farsi un'idea chiara e capire che le due donne non c'entrano nulla con l'omicidio di Sarah. Eppure l'opinione pubblica si affida all'apparenza che spargono giornalai zerbino e opinionisti d'assalto, ai pensieri negativi che sembrano essere nati a pelle (ma che in realtà sono nati a causa di come i media hanno presentato i personaggi), all'accusa che racconta mezze verità pur di portare a casa il risultato. A Taranto non si cerca la verità, si cerca la vittoria e per ottenerla si danno calci negli stinchi agli avversari senza che l'arbitro intervenga.

Ed io mi chiedo se sarà possibile trovare, se non in appello almeno in cassazione, un giudice con la mente sgombra dai pregiudizi che si chieda: "Ma come? La madre della ragazzina dice che Sarah non aveva alcun interesse per Ivano, anzi. La persona che girava assieme a Sarah e Sabrina dice che in tanti mesi non si era accorta di nulla e che seppe dell'interessamento dalla televisione. La cugina con cui Sarah trascorse gli ultimi tre giorni dice che le piaceva un ragazzo di due anni più grande, non Ivano, che la frase sul diario ha un senso diametralmente opposto a quello datogli dall'accusa. Alla sua amica storica neppure aveva mai fatto il nome di Ivano e quando stavano insieme cercavano il modo (poi trovato) per parlare o incontrare il ragazzo di poco più grande che le piaceva. Nel gruppo nessuno aveva mai notato stranezze che portassero a pensare che Sarah stesse accanto a Ivano per motivi d'amore. Sabrina da sempre la sgridava ogni volta che si comportava in maniera non consona perché per Sarah era una sorella maggiore sempre presente (anche queste parole sono uscite a processo)... e porca l'oca, dove diavolo si trova l'indizio grave di cui ha parlato la dottoressa Montanaro per chiedere la conferma delle condanne?".

Di certo all'accusa serve un indizio che conforti il movente. Ma se l'indizio non c'è, non c'è. E se il Pm dice che c'è, significa che lavorando di fantasia sta cercando di influenzare i giudici popolari. In aula la dottoressa Antonella Montanaro ha detto: "Non ci sono prove, ma tanti indizi gravi e concordanti". Indizi gravi e concordanti? Ma se basta una rapida occhiata per scoprire che alla fin fine i gravi indizi si riducono alla gelosia di cui sopra, al sequestro di Sarah, sognato o reale, e all'ignoranza lessicale e giudiziaria di Michele Misseri (che per alcuni ha cambiato versioni per sensi di colpa o grazie alla sua mente forbita da contadino, mentre lui dice che non avendo conoscenze giuridiche è stato il suo avvocato, coadiuvato poi dalla sua assistente, a guidarlo e a dirgli quello che doveva dire per salvare capra e cavoli). Insomma, detto questo e viste le testimonianze credo che la parte più importante della frase del Pm sia la prima, quel non ci sono prove che suona come una verità sempre nascosta dai media e che dovrebbe bastare per assolvere le due donne. Non me lo invento io, l'ha detto il Pm Montanaro ai giudici che non ci sono prove! Ed è strano che due donne incensurate siano state arrestate in mancanza di prove e dopo quasi un lustro, all'interno del quale vi è un anno di indagini in cui di prove non se ne son trovate, restino in custodia cautelare. Certo, il Pm ci dice che ci sono indizi gravi e concordanti e almeno un giudice popolare, viste le sue smorfie, venerdì scorso l'ha convinto ed è già pronto a votare per la colpevolezza ancor prima che parli la difesa.

Ma fermiamoci un attimo perché noi, al contrario di quel giudice popolare, prima di emettere verdetti cerchiamo riscontri. E in questo caso ci siamo accorti che riscontri logici non ne esistono e da anni ci raccontano mezze verità. Torniamo al momento dell'arresto di Sabrina, quando la ricostruzione accusatoria scritta dalla procura e accettata dal Gip era completamente diversa da quella attuale e gli indizi di cui parla la dottoressa Montanaro ancora non esistevano, dato che sono usciti a mesi di distanza e dopo più deposizioni e più cambi di testimonianze (in pratica tutti hanno cambiato i loro ricordi... un record!). Questo, mi dica la dottoressa se sbaglio, significa che i procuratori e il Gip nel 2010 hanno chiuso in carcere Sabrina Misseri senza avere né prove né indizi (di certo non avevano quelli che hanno poi portato a processo).

Attualmente nulla è cambiato e la maggioranza dei gravi indizi concordanti vivono nella mente dell'accusa e nelle tasche dei media che li usa per imboccare di ciance la pubblica opinione e fargli comprare dentifrici, pannolini di marca e settimanali "dedicati". Perché indizi seri non esistono e non esisteranno fino a quando altri giudici non li confermeranno in quei processi tarantini che continuano ad essere rinviati come se non fossero importanti. Per questo si può dire che alla mancanza di prove si somma la mancanza di indizi e che attualmente ai giudici vengono inculcate solo le deduzioni personali di un qualche procuratore tarantino che continua a soffiare sulla sua tesi e spulciando le carte, proprio nel bel mezzo del processo d'appello, crea nuovi imputati (ben 12) al solo scopo di far crescere il pregiudizio giudiziario. Al solo scopo perché è facile che i processi ai nuovi imputati neppure arrivino in cassazione, come difficilmente ci arriverà quello intentato contro il fiorista. Quasi che qualcuno abbia paura dei pareri altrui e preferisca arrivare alla prescrizione del reato piuttosto che a una sentenza. Forse per non rischiare di sentirsi dire, prima che il processo Misseri arrivi in cassazione, che davvero il fiorista ha sognato. Perché se non esistesse il sequestro la ricostruzione della procura sarebbe un corpo senza scheletro e non starebbe in piedi neppure con le stampelle.

Stessa sorte tocca all'altro procedimento importante, quello che vede su banchi diversi Michele Misseri e i suoi ex consulenti. Anche in questo caso pare che si voglia andare avanti all'infinito, che ogni volta si decida un rinvio per non sentirsi dire che zio Miché, digiuno di un lessico italiano completo e ancor più di tattiche giuridiche, non ha mentito e alla procura ha racconto quanto gli dicevano di raccontare i suoi consulenti.

In pratica, i processi che confermerebbero o smentirebbero la tesi accusatoria si sono accantonati e a Taranto sta per concludersi ugualmente un processo d'appello monco di basi solide e sicurezze. E davvero non si capisce il motivo per cui nessuno denunci questa incredibile anomalia che lascia all'accusa la possibilità di dire in aula che contro gli imputati ci sono "indizi gravi e concordanti". L'unica cosa certa è che mancano le prove della colpevolezza di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, come ammesso dal Pm in aula. Il resto è solo uno spettacolo di magia, è pura fantasia...

homepage volandocontrovento

37 commenti:

Annamaria Cotrozzi ha detto...

Bravissimo, Msssimo.

Luca Cheli ha detto...

Il caso di Avetrana è probabilmente il più estremo degli errori giudiziari degli ultimi anni, perché è il più privo di prove e a dirla tutta anche di indizi (che sono, o dovrebbero essere, altra cosa rispetto ai sospetti).

Prove scientifiche non ce ne sono. L'ultima perizia, che come ha scritto Massimo è anche l'unica commissionata "fuori sede", ha smontato l'unico pezzo dell'impianto accusatorio molto, ma molto indirettamente legato ad un qualcosa di scientifico, ovvero la copertura delle celle di telefonia mobile.

In quanto ai testimoni, o si travisa tra sogno e realtà (e forse è un'interpretazione letteraria ispirata a Calderon de la Barca) o si trascura quello che le testimonianze veramente dicono, come evidenziato in questo articolo da Massimo, ovvero ci si appiglia a testimonianze mutate nel tempo e tutte molto discutibili.

Un caso estremo perché il ragionevole dubbio ci sarebbe già solo ad ascoltare la sola accusa, senza neppure sentire le confutazioni della difesa, udite le quali sinceramente viene da chiedersi perché si sia fatto il processo.

Quantomeno questo processo, perché poi bisognerebbe discutere della figura kafkiana alla rovescia di Michele Misseri, il reo confesso errante che vorrebbe avere un processo per omicidio ma non ci riesce mai.

E' veramente un caso strano, il più strano di tutti, almeno fino ad ora (Bossetti è un incognita, potrebbe fare un botto enorme sulla questione del DNA, ma anche no), e ce ne vuole in un paese come il nostro dove il processo indiziario sta facendo sfracelli.

Giacomo ha detto...

Tutto vero quello che scrive Massimo. Mi associo ad Anna Maria Cotrozzi nell'elogiare il suo articolo. Condivido in pieno quello che dice Luca Cheli.

Intanto domani ascolteremo ciò che i media riporteranno, circa i vacui interventi dei rappresentanti della parte civile, gli stessi che hanno fallito nella difesa di Parolisi...

Buona notte a tutti

Giacomo

ENRICO ha detto...

“Troppo rischioso emettere la sentenza”

«Se sbaglio dovrò pagare i danni»
E il giudice sospende la sentenza
La responsabilità civile dei magistrati: «Spinge ad assolvere tutti »


fonte :http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/13-giugno-2015/se-sbaglio-dovro-pagare-danni-giudice-sospende-sentenza-2301514388469.shtml

Anonimo ha detto...

Tranquillo, a Taranto simili problemi i giudici non se ne fanno proprio...

Manlio Tummolo ha detto...

Una sentenza comunque dovrà essere pronunciata e con tanto di motivazione. Se i giudici hanno equilibrio e constatano la realtà, dovrebbero assolvere tutti e lasciare il responsabile del delitto nell'ignoto. Non sarebbe certo la prima volta. Staremo a vedere, non tanto a Taranto, quanto a Roma, alla Cassazione, dove le procedure formali sono l'oggetto essenziale del dibattito. Da lì dovrebbe giungere una condanna, almeno verbale, per chi ha mandato avanti le indagini a suon di confessioni fatte, rifatte, rinnovate e cancellate, in un turbine delirante e convulsivo di affermazioni e controaffermazioni. Tutto a parole, visto che nemmeno un atomo indica dove sia avvenuto il delitto, e la distruzione sistematica di ogni possibile traccia sul terreno attorno al pozzo ha impedito sia di veder confermata al prima-ultima confessione di Michele Misseri, sia ogni eventuale altra presenza. Il che la dice lunga sulle buone e "sante" intenzione dei SS. Inquisitori.

micki ha detto...

Purtroppo oggi i processi si fanno prima in televisione e quando pseudo opinionisti di turno emettono la loro sentenza di solito non c è niente da fare .ricordo come per i fratelli di Gravina venne accusato il padre e per i soliti opinionisti le prove erano schiaccianti se non fosse stato per un altro bimbo caduto nello stesso posto il poveretto ancora stava in galera ora mi domando se in un paese civile si può condizionare l opinione pubblica ,e non solo,

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie a Dio, non agli uomini, alla fine per quei poveri genitori di Gravina si seppe la verità, seppure tragica e amarissima ugualmente. Quanto al resto, egregio Micki, il problema non è affatto solo italiano, ma è un portato inevitabile di ogni cultura fondata sulla pubblica opinione, nel senso di stampa dominante, che da un lato controlla, dall'altro però spesso anche impone.

Giacomo ha detto...

Giacomo ha detto

Ecco l'arringa di Coppi come pubblicata da "La Voce di Manduria"

12a Udienza Scazzi: l’arringa di Coppi in tempo reale

Pubblicato da Redazione mercoledì, 17 giugno, 2015 - 10:39 | Aggiornato ore: 16:57. | Nessun Commento

iniziata da poco l’arringa difensiva di Franco Coppi difensore di Sabrina Misseri.

Coppi: Unico caso in Italia in cui una persona reo confessa è libera mentre due persone che lui dice che sono innocenti sono in carcere. Una atrocità disumana se queste due dovessero essere davvero innocenti.

Coppi ripercorre le tappe dell’inchiesta

Già il 30 settembre del 2010 gli inquirenti sospettavano di Sabrina e in quella deposizione Sabrina doveva essere già assistita da un avvocato.

Coppi: Michele già il 28 settembre, primo interrogatorio come persona informata dei fatti, disse: “Sono andato a cercarla in contrada Mosca”. Già allora Misseri voleva confessare. Un inquirente degno di questo nome avrebbe detto subito di andare in contrada Mosca, nessuno gli chiese: cosa sei andato a cercare proprio in contrada Mosca? Gli inquirenti non hanno capito nulla.

Coppi: La ritrattazione di Misseri. Di fronte a quella confessione che lo inchiodava di fronte a quella terribile verità, ha trovato conveniente ritrattare tanto lui sarebbe stato libero e la figlia, ha pensato lui, avrebbe fatto pochi anni di carcere.

Coppi: Un padre può accusare un figlia? Certo che sì. Una persona di questo genere, un mostro che ha ucciso Sarah in quel modo è capace di farlo. Anche se in seguito ha cercato di riscattarsi, oramai troppo tardi, dicendo che a figlia e la madre sono innocenti.

Coppi: il movente sessuale. Michele Misseri pochi giorni prima dell’omicidio tentò un approccio sessuale su Sarah con una pacca sul sedere. Anche il 5 novembre davanti agli inquirenti Misseri confermò l’approccio. Michele Misseri scoprì la bellezza della nipote.

Coppi: Sto consumando gli ultimi anni della mia vita per questo processo. E non ne uscirò sino a quando la verità non sarà emersa.

Coppi: Michele Misseri è un uomo solo, che ha sempre lavorato, abituato a trattare con i cadaveri quando era in Germania e lavorata al cimitero. Un uomo capace anche di violenze sulle donne che ha tentato di abusare di un agognata. Un uomo che da bambino ha subito lui stesso violenze sessuali da un parente proprio sotto quell’albero di fico dove ha portato il corpo di Sarah dopo averla uccisa e dove non ha resistito ad abusare di lei attratto da quel giovane corpo che sbocciava. Un uomo che suscita rabbia ma anche tristezza e tenerezza per quello che lui stesso a subito quando era bambino..

L’udienza riprenderà alle 12.30


(Continua)

Giacomo ha detto...

Alle ore 12.50 riprende l’udienza con l’avvocato Coppi che tratta l’argomento del rapporto tra Sabrina, Sarah e Ivano Russo.

Coppi: ammettiamo che Sabrina si fosse invaghita di Ivano e che da lui si aspettava qualcosa di più che non fosse il solo sesso. Sappiamo però che Ivano non voleva più di tanto anzi umiliava Sabrina come quella volta che ha interrotto un rapporto sessuale per non compromettersi. Sabrina soffriva di questo però ha una sua dignità e resiste.

Coppi: Sabrina la sera del 21 agosto rompe con Ivano e lo fa alla presenza di Sarah che era sempre attaccata a lei. Quella sera le due cugine dormiranno anche insieme a casa di Sabrina.

Coppi: Sarah e Sabrina erano come due sorelle. I rimproveri di Sabrina per Sarah servivano a proteggere la cugina più piccola. Sarah era abituata ad abbracciare tutti e Sabrina era preoccupata che questo ingenuo atteggiamento potesse essere interpretato negativamente dalla pubblica opinione. Sarah dal punto di vista fisico e intellettuale dimostrava meno degli anni che avesse.

Coppi: il movente della gelosia di Sabrina per Ivano è stato gonfiato se non totalmente inventato.

Coppi: la sera del 25 agosto non ci fu nessuna lite tra le due cugine-sorelle. La frase pronunciata da Sabrina rivolta a Sarah “tu ti vendi per due coccole” è stata strumentalizzata. Sabrina era infastidita dal fatto che la cugina si mostrasse ancora affabile nei confronti di Ivano con cui aveva rotto. La stessa frase, “Sarah si vende per due coccole” è stata detta anche da mamma Concetta, ma era un modo di dire, di certo una madre non può descrivere la figlia come una poco di buono.

Coppi: Anna Pisanò è attratta dalle interviste. Cercava su internet informazioni su Ivano che riferiva a Sabrina.

Coppi: Sarah arrivò a casa degli zii alle 14,25, 14,30. Lo dicono diversi testimoni e anche il papà di Sarah, Giacomo Scazzi quando Sabrina, intorno alle 14,45, andò a chiedergli se la figlia fosse ancora lì il giorno della scomparsa e lui rispose: è appena uscita. In questa vicenda si è giocato con gli orologi e gli orari.

L’udienza si sospende per mezz’ora

(continua)

Giacomo ha detto...

Riprende alle 15.15

Coppi: Il fioraio Giovanni Buccolieri non è credibile. Tutti i testimoni sentiti parlano di un sogno. Anche Vanessa Cerra, figlia di Anna Pisanò e presunta amante del fioraio, ha detto che l’episodio del rapimento era un sogno a lei raccontato dal suo datore di lavoro.

Coppi: Massari è una persona scombinata. Vede un furgone guidato da una persona con i baffi e capelli ricci e una Ford come quella di Cosima Serrano ma gli orari non coincidono con la versione ella pubblica accusa. Non è credibile neanche quando dice che chi guidava il furgone era uno che somigliava a Sabrina con i baffi e parrucca.

Coppi: Sarah è stata strangolata da Michele con una corda ma durante la sua prima confessione è stato indotto dagli inquirenti a cambiare versione per dire di avere usato una cintura.

Coppi: Quando Michele Misseri fece trovare il telefonino di Sarah fu Sabrina la prima a dire di chiamare subito i carabinieri e fu lei, subito dopo, a telefonare al fratello di Sarah, Claudio Scazzi, rallegrandosi di quel ritrovamento perché sarebbe servito come impulso a far ritrovare la cugina.

L’avvocato Coppi conclude la sua arringa difensiva con una lezione di diritto e lo fa analizzando l’articolo 533 del codice di procedura sui criteri di applicazione della colpevolezza e sulla regola del ragionevole dubbio per ogni condanna e sulla incrollabile certezza del giudizio. «Si condanna – ha detto Coppi – se l’imputato risulta colpevole e non se il giudice ritiene che lo sia».

Infine Coppi si rivolge ai giudici popolari e togati ponendo loro questi suggestivi quesiti: «Come potete con incrollabile certezza non avere perlomeno dubbi su Michele Misseri quando accusa se stesso e poi la figlia. Oppure quando ammette le molestie per poi smentire e poi riammetterle, oppure quando parla di corda, poi di cintura e poi ancora di corda, o quando Michele dice di accusare la figlia perché così glie è stato suggerito. Come si fa a superare ogni dubbio sulla metodologia usata dai pm nei loro interrogatori con le loro domande suggestive». Infine il monito che anticipa la possibile conferma dell’ergastolo per la sua assistita e il successivo sicuro ricorso in Cassazione. «La vostra sentenza – ha detto Coppi – sarà sottoposta alla Corte di Cassazione». Coppi ha anche detto «Questo sarà il mio ultimo grande processo. Mi paga solo l’amore per la giustizia».

Link:
http://www.lavocedimanduria.it/wp/udienza-scazzi-larringa-di-coppi-in-tempo-reale.html

Saluti a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Buon giorno a tutti.

L'arringa dell'Avv. Coppi è illustrata in maniera più organica nell'articolo di Maria Corbi al seguente link:

http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2015/06/17/ARRpEXpE-delitto_sabrina_michele.shtml

Giacomo

Anonimo ha detto...


Gia' fatto Giacomo. Grrazie. Matteo.

ENRICO ha detto...

In caso di assoluzione per Sabrina e Cosima, , con zio Michele che ci fanno ?

Giacomo ha detto...

Ecco l'arringa dell'Avv. Nicola Marseglia in difesa di Sabrina.

La Gazzetta del Mezzogiorno del 20 giugno 2015

Processo Scazzi
«Sabrina è innocente
testimoni manipolati»

di Monica Arcadio

TARANTO - «L’acquisizione della prova è avvenuta in modo opaco e malato», con questa affermazione forte l’avvocato Nicola Marseglia, difensore di Sabrina Misseri con il professor Franco Coppi, dà il là alla sua lunga arringa nel processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. E non lesina affermazioni al veleno contro gli inquirenti che, a suo dire, avrebbero fatto pressioni sui testimoni per indurli a dichiarare ciò che volevano sentirsi dire per tirare in ballo la sua assistita. Questo è un processo meno che indiziario per l’avvocato Marseglia che insiste, senza alcuna fatica, sulla gogna mediatica che ha indirizzato questa inchiesta il cui movente della gelosia non regge.

Non può reggere, secondo il legale, perché il rapporto tra Ivano Russo e Sabrina non è mai decollato, neppure a livello sessuale. E a questo punto legge in aula alcuni messaggi tra i due giovani intercettati in fase investigativa. «Questo processo è fondato sul pregiudizio», aggiunge soffermandosi sulla figura di Michele Misseri. «Da modesto contadino passa per essere un orco pedofilo», tuona ancora chiedendo ai giudici della Corte di rivedere il filmato del 15 ottobre quando lo zio di Sarah, dopo nove giorni dalla confessione che lo porta in carcere, viene condotto nel garage della villetta di via Deledda per spiegare sul posto come è avvenuto l’assassinio della nipote. «Michele è un demente», lo ripete per due volte in aula l’avvocato Marseglia. «Questo processo - spiega il legale - è basato su un vizio di forma fino alla sentenza di primo grado. I testi sono stati sentiti e risentiti per renderli maledettamente funzionali alle ipotesi dei moventi passionale e familiare che si contrappongono a quello della violenza sessuale di Michele».

A questo punto l’avvocato del foro di Taranto smonta pezzo pezzo alcuni di questi testi tra cui quelli principali come Anna Pisanò che raccontò di aver visto Sarah imbronciata a casa Misseri, la mattina del 26 agosto, e Mariangela Spagnoletti che, nel pomeriggio, arrivò in via Deledda e dichiarò di aver visto già fuori da casa Sabrina. La Pisanò, dice il difensore della giovane imputata, stranamente è in mezzo a diversi episodi di questa inchiesta. Anna Pisanò la definisce il prodotto esemplare di questo l processo mediatico. La Spagnoletti è pure una teste centrale e cambia tre volte versione, nella prima non fornisce neppure elementi «trascendentali» per le indagini.

L’avvocato Marseglia si sofferma sul sogno del fioraio Giovanni Buccolieri, sull'interrogatorio per rogatoria avvenuto in Germania della sua ex commessa Vanessa Cerra, torna sugli orari che non coinciderebbero e sulla famiglia Scazzi. I genitori di Sarah non ricordavano come fosse vestita la figlia, sottolinea, e neppure seppero dare un orario preciso del momento in cui la 15enne uscì da casa per recarsi in via Deledda. L’avvocato Marseglia ha chiesto, come già fatto dal professor Coppi nell’udienza di mercoledi scorso, l’assoluzione per non aver commesso il fatto.

Link:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/processo-scazzi-sabrina-e-innocente-testimoni-manipolati-no827482

Saluti a tutti gli amici del blog.

Giacomo

magica ha detto...

beh ieri sera mi ero propsta di vedere una puntata ,
di "segreti e delitti" UNA PUTTANATA , non puntata .
insistono con DIO IVANO . ma allora mentono sapendo di mentire oppure non sanno come quella frase sia stata estrapolata da un messaggio? si mette anche la eleonora casalegno , che insistE con DIO IVANO E LA longo : colpevoliste ,ma non hanno letto gli atti? non hanno capito come sia stata imbastita questa sceneggiata?
una volta c'era MELUZZI . ORA ANCHE LUI SI è ADEGIATO , certo che il gettone di presenza fa comodo pure a lui .. pensate sono persone pagate per dileggiare persone che sono in carcere da anni. MA NON BASTA ANCORA? le vorrebbero squartare da INNOCENTI ?? VERGOGNA .

Giacomo ha detto...

Magica.

Condivido.
Io penso che ci sia di peggio. Non si può ignorare che la trasmissione era visibile ai giudici popolari che stanno per emettere la sentenza di appello. Ovviamente è come se avessero assistito ad un'udienza extra processuale, tutta dedicata a considerazioni colpevoliste.
Elenoire Casalegno. Una che si fa fotografare nuda e poi vuol fare la morale a Sabrina. A che titolo?
Abbate che attacca perché le imputate, secondo lui, non hanno dimostrato la loro innocenza, pur sapendo che non sono certo loro che devono dimostrare la propria innocenza, ma è l'accusa che deve portare PROVE della colpevolezza. PROVE CHE NON ESISTONO. E come si fa a smontare PROVE INESISTENTI?
Gentile che dice a Cosima e Sabrina: confessate. Che cosa dovrebbero confessare, non si sa.
Quell'altra giornalista Longo, colpevolista per partito preso. Penso che lei, come quasi tutti gli altri, non ha letto UNA SOLA CARTA del processo.
Unico Picozzi ha detto qualcosa di sensato.

Buona giornata a te e a tutti.

Giacomo

Anonimo ha detto...

l'ho visto e secondo me è stata una trasmissione dove le difese hanno avuto abbondante spazio, hanno fatto vedere i filmati della povera sabrina da bambina, hanno intervistato antonella con nuzzi che la guardava male e poi una lettera che scagionerebbe bossetti e le esternazioni di denti

Giacomo ha detto...

Anonimo,
Non so gli altri casi. Per quanto riguarda quello di Avetrana. La trasmissione è andata in onda, mentre da otto ore si svolgeva un'arringa difensiva per Sabrina da parte dell'Avv. Marseglia. Ma durante la trasmissione, non una parola su tale arringa: hanno detto solo che Marseglia la stava pronunciando. Di tutte le considerazioni delle difese di Cosima e Sabrina, è stata fatta vedere e sentire soltanto la frase pronunciata da Coppi nell'udienza precedente, in cui Coppi asseriva SACROSANTAMENTE che gl'inquirenti non avevano capito niente. Chiaro che la frase, estrapolata da tutto il contesto delle argomentazioni, è stata mostrata solo perché Coppi risultasse antipatico ed arrogante.
E per quanto riguarda i filmati, il commento della compilatrice metteva in evidenza che Sabrina (tre anni!!!) si esibiva "compiaciuta" alle telecamere, come poi avrebbe fatto per depistare le indagini, e sottolineava che le immagini mostravano una presunta speciale predilezione ed amorevolezza del Misseri nei riguardi della figlia. E, se non bastasse, hanno fatto seguire la proiezione dai commenti insulsi delle due donne accomodate in poltrona, acciocché le immagini appena mostrate perdessero ogni forza persuasiva. Lapidario, nella sua insulsaggine, il commento della "spogliarellista" Casalegno: tutti sono stati bambini, anche i più feroci assassini.
Ecco un modo "peloso" di fare informazione. Far finta di dire o mostrare delle cose favorevoli, ma solo come alibi per un servizio sostanzialmente colpevolista.

Giacomo

magica ha detto...

infattti a quella donna ho fatto molti auguri . perchè invitano quella svegognata? che ne ha passati una 30tina . e fa pure l'opinionista?
beh i giudici solitamente sono sciocchi di suo . sopratutto le donne . le piu' cattive le quali sono abili di azioni malvage , se pensano che una zia e una cugina uccidano una ragazzina per gelosia . vuol dire che la loro indole è cosi E pensano che sia una condizione possibile .
per sabrina e cosima : si vede che il loro destino era segnato. quelle donne è come se fossero morte .. è morta pure sarah .percio' amen . almeno la finiranno di ingiuriarle in tv . mi dispiacerebbe per loro poverine ,, ma sicuramente si sara' un altro caso .cosi' si divertiranno sulla pelle degli altri . VERGOGNOSE!!

Luca Cheli ha detto...

Quanto vorrei sapere se dietro certe trasmissioni c'è solo spontaneismo colpevolista abilmente sfruttato invitando gli "opinionisti" giusti o se c'è una vera e propria sceneggiatura con tanto di copione, per cui i suddetti ospiti sanno già cosa devono dire, se non alla virgola almeno nelle linee generali.

Ivana ha detto...

Ho letto ben poco riguardo al caso di Avetrana, comunque mi risultano poco chiari alcuni particolari:
1) Perché Sabrina ha voluto "strappare" la pagina del diario in cui Sarah accennava a Ivano? Non era di certo una pagina compromettente per Sarah!
2) Perché Michele Misseri aveva accusato Sabrina (la figlia che lo difendeva da una moglie con cui litigava spesso) e non aveva accusato Cosima?
3) Mi risulta difficile credere che un bracciante agricolo (che ha raggiunto e credo superato i sessant'anni!) possa essere riuscito, il 26 agosto, a recarsi in garage per riparare il trattore, evitando il riposino pomeridiano nonostante si fosse alzato alle ore 3.30 per andare a lavorare nei campi assolati e avesse pranzato da solo al rientro a casa.
4) Il movente della gelosia mi appare poco probabile, mentre ritengo più probabile l'eventuale movente della rabbia nei confronti di chi aveva rivelato particolari intimi tali da far diventare Sabrina il possibile oggetto della derisione altrui. Forse l'atto "punitivo" è andato oltre le intenzioni?

magica ha detto...

buongiorno IVANA .
dalle domande CHE PONI è evidente che non hai seguito il caso dall'inizio
nella pagina strappata del diario c'erano scritte le fantasie di SARAH :mi piacerebbe avere un fidanzato come ivano ,O GIU' DI LI'.
sabrina era assieme alla zia CONCETTA mentre sfogliavano le pagine , le due , zia e nipote , considerarono poco importanti queste considerazioni per LA sparizione di SARAH, , ma critiche per IVANO , PERCIO' ASSIEME DECISERO DI TOGLIERE LA PAGINA
per evitare problemi ad ivano .
. SABRINA , lo disse a IVANO , il quale volle la certezza di non essere messo nei casini .ora CONCETTA ,ricordando QUESTO FATTO D'sSERE stata CON sabrina a strappare la pagina , fa la finta tonta?. per avvalorare le procure?.

perchè misseri non accuso' la moglie?. non la accuso' perchè si invento' tutto , fu consigliato di parlare di incidente . nemmeno la procura i primi tempi sospettava di COSIMA , la complicita' di cosima con sabrina venne fuori dopo mesi con il sogno del fioraio . misseri del sogno non sapeva , percio' non poteva prevedere la complicita' della moglie ... nemmeno chi consiglio'a misseri di colpevolizzare la figlia .
se le procure avessero saputo del sogno, avrebbero subito scartato l'incidente del cavalluccio . allora, Prima pensavano a sabrina colpevole, con il padre in garage , poi con l'avvento del sogno del fioraio si adagiarono su quella tesi , madre e figlia in combutta :RINCORRONO SARAH per farla fuori .
misseri ha fatto tutto da solo ,... se ne sarebbe accorto del fuggi fuggi della nipote SARAH.....e la moglie che sgomma per le vie di AVETRANA PER RINCORRE LA NIPOTE assieme alla figlia . se la figlia era in garage con lui per commettre un incidente , non poteva allo stesso tempo rincorrere la cugina assieme alla madre . pensate che COSIMA telefono' ' AL MARITO DICENDOGLI CHE NON SI TROVAVA SARAH . LO HA FATTO APPOSTA ? SAPENDO CHE I CELL ERANO INTERCETTATI PRIMA ANCORA CHE SUCCEDESSE IL FATTO?
HA RAGIONISSIMA L'AVV COPPI :non hanno capito niente!!.
(se il fioraio insiste nel confermare il sogno .perchè non lo processano?perchè gli inquirenti ormai hanno intrapreso la via del sequestro , percio' vogliono credere che sia successo cosi')
il pranzo di misseri si svolgeva sempre in quel modo , misseri mangiava da solo poi piu' tardi arrvava la moglie e mangiav pure lei . lavoravano in luoghi diversi per cui.

. i particolari intimi, che tu pensi siano stati scatenanti per un omicidio erano chiacchere fra i giovani , sabrina non lo raccontava alla madre quello che faceva con ivano . la madre il fatto lo seppe dalla tv . ma continuano su queste ipotesi senza certezze .

Giacomo ha detto...

Ivana,
Già ti ha risposto Magica. Aggiungo solo che:
1) Dai diari non fu strappata alcuna pagina. Semplicemente il diario non fu consegnato subito ai carabinieri, col consenso della madre. Il diario fu consegnato INTATTO ai carabinieri due giorni dopo. Il motivo della mancata consegna immediata fu nel fatto non che il diario potesse compromettere la moralità di Sarah, ma che potesse implicare in qualche modo Ivano nella sparizione della ragazza.
Il tuo primo quesito, non dimostra niente circa la responsabilità di Sabrina nel delitto. Non è nemmeno un indizio. Non capisco perché tu lo abbia posto.

2) Misseri ha accusato la figlia? E quale accusa? Quella del 15 ottobre che vedeva Sarah trascinata in garage da Sabrina alla sua presenza? O quella del cavalluccio? o quella della corda, trasformatasi magicamente in cinta dopo una sospensione dell'interrogatorio?
Misseri ha accusato se stesso, quando crollò alle 22 del 6 ottobre 2010! UNICA CONFESSIONE VERA, poi sostanzialmente ripresa da quattro anni e sistematicamente sostenuta sempre. Ti consiglio di vedere questo video ad 1 h e 7 minuti dall'inizio:
https://www.youtube.com/watch?v=53CAdFFEwLk

Si sente Michele che dice: Sarah arrivò alle 14,25, l'ho attratta nel garage, l'ho insidiata e, al rifiuto, l'ho strangolata con la corda del trattore. Trattasi dunque di CLASSICO FEMMINICIDIO.

Senza contare che Misseri, durante il dibattimento in primo grado, ha detto a chiare lettere davanti alla corte d'assise di aver ucciso lui Sarah.
Quindi perché ti gingilli ancora con domande oziose? E' evidente che l'accusa alla figlia nasce da pressioni terribili degl'inquirenti, fattegli attraverso il "difensore" pro tempore, fornitogli dalla procura medesima. Già dopo qualche giorno Misseri ritrattò tutto e tornò ad accusarsi. Sono ormai quattro anni che si accusa, dentro e fuori il processo.

3) E' falso che quella mattina Misseri si alzò alle 3 di notte. Si alzò alle sette di mattina. Chi si alzò alle tre di notte fu COSIMA, che fu portata a Taranto in un pulmino insieme ad altre persone dove, dopo un viaggio di cento km, lavorò a raccogliere pomodori sotto il sole d'agosto per 6 ore e fece poi un viaggio a ritroso di altri cento km. Arrivò a casa alle 13,30. Il tempo di rinfrescarsi e di mangiare un boccone, per poi crollare sfinita sul letto accanto a Sabrina. Secondo l'accusa si mise invece a rincorrere Sarah per Avetrana, la riportò a casa e la strangolò.

4) Il movente della gelosia è inconsistente, sono d'accordo. Ancora più inconsistente il movente della rabbia per un episodio accettato dalla morale comune, e cioè l'appartarsi in auto di un ragazzo e di una ragazza giovani e senza altri legami. E' vero che Ivano si arrabbiò, ma solo perché ci faceva una magra figura, lui maschio prestante che non aveva combinato niente con una ragazza che gli si era offerta. Oggetto di derisione poteva essere lui, non certo Sabrina.

Giacomo

Ivana ha detto...

Buon pomeriggio, magica!
Se, come dici, il Misseri s'inventò tutto, perché ha coinvolto Sabrina, e non la moglie, nel racconto dell'"incidente"? Non credo che il Galoppa e la Bruzzone possano aver consigliato al Misseri di coinvolgere la figlia, dal momento che l'avvocato e la criminologa avrebbero rischiato di essere cancellati, ciascuno, dal proprio albo professionale.
Penso che la madre di Sarah, sconvolta dalla "scomparsa" della ragazzina, abbia lasciato a Sabrina ogni iniziativa riguardo al diario.
Un uomo, non più giovane come il Misseri, può essere andato, subito dopo pranzo, in garage per riparare il trattore, rinunciando al riposo nelle ore più calde della giornata estiva?
Temo che le chiacchiere di paese, immaginarie aut reali, fra giovani (e meno giovani!) potrebbero aver umiliato chi già si sentiva ferita da un rifiuto inaspettato.

Giacomo ha detto...

Avevo scritto un commento verso le 16,00. E' scomparso. Massimo, per cortesia, puoi controllare?
Grazie.

Ciao

Giacomo



Giacomo ha detto...

Comunque lo riassumo qui. Era una risposta ad Ivana

1. Sabrina non ha strappato nessuna pagina. I diari furono consegnati TUTTI ed INTATTI ai carabinieri. Uno solo fu consegnato INTATTO il giorno dopo degli altri.

2. Misseri fu indotto ad accusare Sabrina dal "difensore" fornitogli dagl'inquirenti. Questi ultimi fin dal primo momento erano PREGIUDIZIALMENTE convinti della responsabilità di Sabrina. Comunque si trattò di alcuni giorni soltanto.
La prima confessione fu quella vera, fornita alle 22 del 6 ottobre 2010, quando Misseri crollò e confessò TUTTO: Sabrina arrivò alle 14,25, io l'attrassi nel garage, l'insidiai e, al rifiuto, la strangolai con la corda del trattore.
link: https://www.youtube.com/watch?v=53CAdFFEwLk dopo 1h e 7' dall'inizio.
Tale confessione viene ribadita in tutte le sedi mediatiche e giudiziarie ormai da 5 anni. Misseri confessò in dibattimento davanti alla corte d'assise d'aver strangolato Sarah. Ed è in dibattimento che si forma la prova.

3. E' falso che Misseri si alzò alle tre. Si alzò alle 7. Alle tre si alzò COSIMA. Fece in pulmino con altre persone un viaggio di cento Km fino a Taranto, lavorò sotto il sole per sei ore a raccogliere pomodori. Fece a ritroso un altro viaggio di cento Km. Arrivò a casa alle 13,30. Tutto ciò è stato testimoniato al processo dalle persone che erano con lei. Arrivata a casa, ebbe appena il tempo di rinfrescarsi di mangiare un boccone e poi si stese a letto accanto a Sabrina per dormire. Secondo l'accusa invece lei, anziana e corpulenta e ammazzata di fatica, inseguì la giovane ed agile Sarah per le vie d'Avetrana, la riportò a casa e la strangolò.

4. Sì, il movente della gelosia è inconsistente. Ancora più inconsistente il motivo della rabbia, scaturente da un episodio accettato dalla morale comune, cioè un incontro appartato tra ragazzi della stessa età e senza altri legami. Ad sentirsi deriso casomai avrebbe dovuto essere Ivano, per non aver saputo cogliere un'occasione così ghiotta che gli era stata offerta.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Un'ultima considerazione. A collocare in garage Misseri è proprio l'accusa e la sentenza di primo grado.

Giacomo

Ivana ha detto...


Per Giacomo

1) Eppure Carmelo Abbate, durante l'ultima puntata di Quarto Grado, ha parlato, appunto, della preoccupazione di Sabrina di eliminare ciò che poteva coinvolgere Ivano; quest'ultimo ha ammesso di aver accettato la decisione di Sabrina e della madre di Sarah.

2) Continua a sembrarmi strano che il Misseri, dopo pranzo, possa aver avuto la voglia di continuare a lavorare, recandosi in garage per riparare il trattore.

3) È stato il Misseri stesso a dire di essersi alzato alle ore 3.30. Si tratta di una sua affermazione da lui stesso successivamente smentita?

4) Forse, la rabbia di Cosima, dovuta alla divulgazione di un episodio intimo compromettente la dignità della figlia, potrebbe averle fatto vincere la stanchezza?
Penso che l'umiliazione dovuta a un rifiuto inaspettato e l'eventuale "tradimento" da parte di chi era considerata come una sorella potrebbero aver scatenato un gesto punitivo andato oltre le reali intenzioni.

5)Il Misseri potrebbe essersi recato in garage a posteriori, insieme con Sabrina e con Cosima, per assumersi la responsabilità della morte di Sarah e per occultare il corpo?

magica ha detto...

IVANA .
fu MISSERI A DIRE CHE FU CONSIGLIATO . di dire una tesi accusatoria verso la figlia . non eravamo presenti .
tuttavia si capi' che la tesi di MISSERI era stata discussa in altre sedi . se hai letto linc prob. ad un certo punto misseri era titubante , a questo punto si senti' di dire NO! NO!( NON ERA QUELLO CHE misseri DOVEVA DIRE ). poi con persuasione, una voce fuori dal coro .. dillo ! questo è il momento giusto! allora si sapeva quello che doveva dire MIKI??
SE ERA GIUNTO IL MOMENTO .....
IVANA L'HO SCRITTO ANCHE NELL'ALTRO FORUM . misseri incolpo' la figlia ? eppure dai video che si vide a quarto° fra padre e figlia esisteva molto affetto .. mentre con la moglie era in disaccordo , per il fatto che l'aveva minacciato con una roncola . e non era la prima volta,che il marito era stato aggressivo con lei .
è inutile menarla di qua e di la' . non siamo sprovveduti , comunque andra' a finire male anche stavolta .
. se esiste un DIO dovrebbe farsi sentire da quei boccaloni
opionionisti rovina famiglie .. se la loro vita è rovinata perchè devono rovinare anche quella degli altri? ciaooo!!

magica ha detto...

IVANA il tuo commento PER GIACOMO mi pare una presa in giro.
ti rispondo io . poi se lo vorra' egli stesso .
abbiamo postato un post , senza aver inventato nulla . sono tutte verita' venute a galla da interrogatori e riscontri spiegati . da tabulati , con queste informazioni è stato risposto .... ma continui con le stesse domande rincaratae da notizie uscite dal gossip .. ok .
ognuno si tiene le proprie convinzioni anche perchè non contano per il caso , sono tutte considerazioni . che pero' sono state considerate dopo aver avuto riscontri da quello che è uscito
non occorre essre delle cime , per valutare tutto quello che è uscito: una persona normale , che ragiona con logica , dovrebbe aver capito tutto

Anonimo ha detto...

Brava Magica!
Ivana ancora una volta si affaccia e vuole mettere becco in casi che voi (e pure io) avete seguito fin dall'inizio, e dice la sua ... solo per il gusto di rompere gli schemi?

TommyS. ha detto...

Massimo

Siccome i giornali non riportano più nessuna notizia in merito alle udienze, mi sono leggermente perso. So che il 24 ci sarebbe dovuta essere l'udienza con le arringhe dei difensori degli imputati minori e che si sarebbe dovuta fissare la data per le controrepliche e per la camera di consiglio.

Puoi gentilmente aggiornarmi?

Grazie

Unknown ha detto...

TommyS, sono tornato oggi e mi scuso per non aver inserito notizie al riguardo. Com'era logico i giornalisti proni alla procura, sai di chi parlo, hanno passato la mano o taciuto sulle arringhe difensive iniziate la mattina presto e finite a sera tarda. Il motivo è intuibile.

La situazione al momento è questa: mercoledì parleranno gli avvocati degli imputati minori (i parenti del fiorista ecc...) e se ci sarà tempo prenderà la parola il pubblico ministero per esercitare il diritto di replica e per cercare di confutare le arringhe dei difensori. Credo che sarà una lunghissima replica, quindi necessiterà di un'ulteriore udienza, dato che mentre parlavano Coppi Marseglia e De Jaco ha riempito una trentina di pagine di appunti e visto che ha avuto diversi giorni a disposizione per trovare buone scuse da usare contro chi, Marseglia e De Jaco, ha accusato i procuratori - in maniera chiara e senza giri di parole - di aver agito in maniera "truffaldina".

Finita la replica potrebbero parlare ancora gli imputati, ma non parleranno, poi i giudici si ritireranno. Le sentenze dovrebbero esserci all'incirca a metà luglio.

Ciao, Massimo

Giacomo ha detto...

AdnKronos

L'ultima udienza è stata stabilita dalla Corte, presieduta da Rosa Patrizia Sinisi, per sabato 18 luglio quando ci sarà spazio per le eventuali repliche dell'accusa, in particolare del sostituto procuratore generale Antonella Montanaro, e delle difese. Da quel momento i giudici entreranno in Camera di consiglio per la sentenza.
Link
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2015/07/01/omicidio-scazzi-dal-luglio-camera-consiglio-per-sentenza-appello_RZdYqayQ3h0nvWKUq7z2wM.html?refresh_ce

NdR. Da notare la finezza di aver messo in rilievo da parte dell'AdnKronos, in una nota d'agenzia!, che quello che conta è la replica dellaMontanaro.

Saluti a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

L'ultima parola, nel processo, spetta sempre agli avocati difensori, se vorranno utilizzare questa prerogativa. Non mi aspetto grandi cose in questa sede. L'interessante avverrà in Cassazione. Nel frattempo le due donne scontano una pena di sei anni per un reato probabilmente mai commesso, allora non conosciuto, e - credo - avvenuto altrove ad opera di altri, ben conosciuti e protetti dai SS. Inquisitori di Taranto

ecatombre ha detto...

Orrori giudiziari...Si leggono con raccapriccio le analisi serrate condotte su questo blog e al tempo stesso registriamo la nostra impotenza di fronte a tanto "cauchemar", che monta, monta e stritola vite nella più completa indifferenza mediatica. Rivedendo le immagini del processo, a un certo punto ho immaginato che il professor Coppi si producesse in un arringa contro la Procura, per denunciarne la brutalità e la ferocia..Mi domando se il fine recondito di tanto assurdo spettacolo non sia davvero quello di far dimenticare a uomini e donne il senso stesso della libertà e di ricordare, come in una favola dell'età dell'oro, che esistette una volta l'intelletto: "chi era costui?"... lo stesso copione leggo nel processo intentato a Massimo Bossetti..si propinano paralogismi e psittacismi senza che quasi mai la critica sia rivolta ad essi dal fondo della cosa, dimenticando così l'aurea massima: "Contra principia negantem non est disputandum". Si desidera forse che ci venga dimostrato che l'acefalia è in chi rappresenta la legge? Una sorta di divorzio tra ragione e ideologia, sì che il cittadino confonda finalmente il diritto con la forza e chiami verità il potere mediatico, dimenticandone il carattere affatto apparente e privo di concetto, figliato da un risentimento senza nome al quale non rimane che scagliarsi su un capro espiatorio qualsiasi per lacerarlo e farlo a brani secondo il metro di atavici riti di sangue, nell'illusione di così risolvere la sete di giustizia e finendo invece con l'esasperarla, costringendosi (perché di coazione si tratta) a provvedersi di sempre più numerosi sacrifici?