martedì 10 giugno 2014

Qualcosa finalmente si muove e l'entrata in scena di Joseph Tacopina apre nuove speranze a Chico Forti che registra un messaggio per chi ha creduto in lui...



Non spiegherò ancora una volta i motivi per cui Chico Forti ha diritto a un nuovo processo, che si spera sia finalmente equo e degno di tal nome. Preferisco inserire un articolo, pubblicato su Laws.com, in cui il suo attuale avvocato americano, Joseph Tacopina, parla della sua vita e del motivo per cui difficilmente perde le cause che accetta. Chicco sa di essersi affidato ad uno dei migliori team di avvocati americani... ecco il motivo della sua nuova speranza di vita.

New York, NY-
Dopo aver difeso i clienti da accuse criminali in molti casi di alto profilo, il 45enne Joseph Tacopina dice che ci vuole una combinazione di fattori per far sì che la linea di difesa di un avvocato abbia successo. "La mia formula per il successo è la passione e il duro lavoro. Devi lavorare incredibilmente tanto, e per me ci sono voluti molti anni di duro lavoro per diventare un avvocato difensore".

Per diventare un avvocato difensore, senza collegamenti a qualsiasi altro avvocato, Tacopina, ora descritto come il "Rocky Balboa del diritto di difesa penale", in primo luogo è diventato un procuratore con un ufficio nella procura distrettuale di Brooklyn. Quando ha aperto il proprio studio di difesa penale, sapeva che avrebbe dovuto attirare i clienti in qualche modo, anche in uno dei mercati più competitivi del paese.

"Per farmi un nome ho deciso di rappresentare gli ufficiali  di polizia accusati di vari reati, facendoli pagare molto poco. "Erano casi pubblici - ha detto Tacopina in una recente intervista - e sapendo che avrebbero ricevuto molta attenzione, ho avuto abbastanza fiducia in me stesso per sapere che se facevo al meglio il mio lavoro, il mio nome si sarebbe evoluto".

Essendo la sua una difesa penale, fare l'avvocato ha significato difendere imputati noti che hanno ricevuto un'ampia copertura dalla stampa: "poliziotti accusati di stupro", che si voleva avessero violentato una donna durante il servizio. Questi casi di alto profilo erano vere e proprie sfide e Tacopina le ha vinte facendo assolvere i suoi clienti dalle gravi accuse di stupro e furto con scasso.

"Quando qualcuno prende un caso di alto profilo, combatte due battaglie. Uno dentro l'aula e l'altro all'esterno. Bisogna fare in modo di bilanciare il campo di gioco il più possibile, perché le persone sono portate a saltare subito alle conclusioni".

Tacopina dice che non ha alcun interesse a praticare altri tipi di legge. "Quando ho iniziato a fare l'avvocato, la gente continuava a dirmi di lavorare per una grande azienda perché, secondo loro, in quel settore un avvocato come me avrebbe avuto successo. Ma non era questo che mi interessava. Piuttosto avrei preferito lavorare in un bar o in un coffee shop di Roma"

"Il 21° secolo ha portato nuove sfide per gli avvocati difensori degli Stati Uniti. Internet è utilizzato come strumento per coloro che sono coinvolti nel processo, ognuno può fare la propria ricerca. Non solo è proibito farlo, ma è anche sbagliato perché non sai se davvero troverai le informazioni corrette. Inoltre, solo in alcuni casi di alto profilo le giurie sono isolate, praticamente sequestrate. Nella maggioranza dei casi i giurati che tornano a casa fanno cose che non dovrebbero. Come avvocato difensore, tutto quello che posso fare è sperare che i giurati seguono le regole, ma purtroppo ci sono troppe informazioni all'esterno dei tribunali... ed è una sfida monitorare ogni giurato per fare in modo che segua la prassi".

Joseph Tacopina è stato riconosciuto come uno dei migliori, per il suo duro lavoro, da parte delle più prestigiose pubblicazioni americane. Il New York Times ha scritto "Mr. Tacopina come avvocato è ciò che Donald Trump è nel settore immobiliare". Il Wall Street Journal lo ha classificato tra un gruppo di migliori avvocati della difesa penale. Ma, pur avendo conseguito numerosi premi e riconoscimenti, lui dice che non ha bisogno di essere sotto i riflettori per lavorare duro e dare tutto. "Quando lavoro su un caso, questo diventa automaticamente il mio caso più importante: perché ho ​​la vita di una persona nelle mie mani. Se ogni caso non si prende seriamente, allora non si ha intenzione di avere successo e, davvero, non si dovrebbe accettare. Questo non è da prendere alla leggera. Se un avvocato inizia a concentrarsi solo sui casi di alto profilo, significa che sta fallendo".

Oggi, Joseph Tacopina è senior partner presso lo Studio Legale di Tacopina Seigel & Turano, con sede a Manhattan, che si concentra sulla difesa penale, civile e sui contenzioso nei titoli. Per saperne di più su Joseph Tacopina visitate www.tacopinalaw.com.



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36 commenti:

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo, che forza interiore che ha quest'uomo e che commozione sentire il suo messaggio!
Solo da un paio di anni si è cominciato a muovere seriamente qualcosa, con l'allora ministro degli esteri Terzi, eppure non ha mai mollato. Ebbi modo di leggere una sua intervista nella quale spiegava come ha dovuto fare per sopravvivere fisicamente in quel carcere, per non soccombere, e non deve essere stato facile.

Ho trovato in rete un monologo della biondona con delle info interessanti. Per qualche minuto ti chiedo di dimenticare chi sia e cosa faccia ed ascoltare cosa dice.
Magari non tutti i 23 minuti poichè i fatti li conosci, ma dal diciassettesimo in poi forse
sono nuove anche per te.
Un abbraccio
Sira

http://www.youtube.com/watch?v=XZY2UHDEUx8

Sabrina Li ha detto...

Grazie Massimo! Ricordo benissimo i suoi articoli su Chico Forti quando praticamente nessuno ascoltava la nostra richiesta di attenzioni.Grazie ancora.
Sabrina "Chico Forti Free"

claudio giusti ha detto...

Il grande imbroglio: ovvero la vergognosa storia di Chico Forti, del suo crimine e delle sue bugie.

Chico Forti è un bugiardo, un truffatore e un assassino. Lo ha deciso, dopo un lungo e regolare processo, una giuria americana. Se lo si vuole innocente occorre produrre qualcosa che abbia una solidità ben maggiore delle quattro stupidaggini che da anni ci offrono i suoi amici. Se poi lo si considera vittima della mala-giustizia americana e si vuole portare il suo martirologio all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale, il caso Forti dovrà essere sottoposto a un severo esame se si vuole evitare al nostro Paese l’ennesima figuraccia internazionale.

Enrico Chico Forti ha preso in consegna la vittima Dale Pike alle 18.00 di domenica 15 febbraio 1998 e del poveretto si perde ogni traccia fino alle 18.00 del giorno successivo, quando in suo cadavere viene rinvenuto per puro caso. Forti non solo è privo di un qualsivoglia alibi, ma mente spudoratamente fin dall’inizio. Alle 19.16 di quella stessa sera telefona alla moglie da un posto vicinissimo a quello del crimine e le dice che Pike non è arrivato e questa menzogna la ripeterà a tutti quanti, anche al padre della vittima e più volte alla polizia. Oggi Forti afferma di essersi fermato a una stazione di servizio dove Dale Pike avrebbe fatto una telefonata e cambiato programma, ma non si è mai minimamente preoccupato di rintracciarne il misterioso destinatario.

CG ha detto...

Una montagna di spudorate menzogne. La storia della sentenza basata su di una sensazione è un falso, così come l'assoluzione per la truffa. Non è vero che uno di suoi avvocati facesse il doppio gioco e non hanno commesso errori di sorta. I diritti Miranda si leggono agli arrestati e non agli accusati e l'Accusa chiude sempre il processo. Eccetera, eccetera.

Unknown ha detto...

La democrazia permette a chiunque di avere proprie idee e convinzioni... ma se non si offende è meglio.

Lei nel 2012 disse che in Italia non si era letto nulla di quanto effettivamente accaduto in Florida, che tutto si basava su ciò che dicevano gli amici di Chico. Bene, ora tanti verbali e atti sono disponibili... e rafforzano la convinzione di innocenza, non il contrario.

Ma, come ho scritto, non è obbligatorio che tutti si pensi alla stessa maniera. Quindi Lei può pensarla a modo suo e altri a modo loro. Se Chico è colpevole lo resterà anche nell'eventuale nuovo processo. Per questo non vedo il motivo del suo astio e delle sue espressioni ingiuriose che non le rendono merito.

Massimo Prati

claudio giusti ha detto...

Guardi che "i verbali e gli atti" NON SONO ASSOLUTAMENTE DISPONIBILI. I chicchiani hanno messo su Internet solo i pezzini di carta che pensano gli facciano comodo e del processo continuiamo a sapere poco o nulla. Le faccio inoltre notare che quel poco che i chicchiani si sono degnati di pubblicare va contro le loro affermazioni. Gli allegati spiegano come il nolle prosequi non sia un'assoluzione e non potesse essere portato in aula. La testimonianza del commesso del negozio di armi è l'esatto contrario di quello che dicono i chicchiani. Anche la storia dell'avvocato Loewy si rivela una bufala. Per non parlare poi di quella spudorata menzogna che è la sentenza basata su di una sensazione. Infine c'è quella miserabile falsificazione dell'inganno all'allegato 26, un capolavoro di spudoratezza.

cg ha detto...


Certo che se anche lei fosse stato insultato e minacciato .....

CG ha detto...

dimenticavo.
dal poco pubblicato si capisce che CF ha ottenuto tre appelli. un appello diretto statale in corte d'appello, un habeas corpus in corte di base e poi in corte d'appello. Vedi anche http://www.osservatoriosullalegalita.org/14/acom/06giu/1100giusjus.htm

karmen ha detto...

Un articolo splendido.Complimenti.Emerge senza troppi giri di parole , il desiderio di dare a Chico Forti una seconda possibilità, un meraviglioso atto di CIVILTÀ. Si parla dell'Avv Tacopina che ha sposato la causa di Chico Forti perché crede nella sua INNOCENZA e soprattutto per realizzare cio che Chico chiede da ben 14 anni...AVERE UN GIUSTO PROCESSO! Un grazie all'autore dell'articolo e un grazie all'Avv Tacopina.

Unknown ha detto...

Guardi che a quanto insulti e minacce, anche pesanti e rivolte pure ai miei figli, non sono assolutamente secondo a nessuno. Ma volendo restare all'interno di un determinato ambito, ho sempre preferito eludere o rispondere, comunque, in maniera garbata cercando, per quanto possibile, un confronto costruttivo che smussasse i toni e facesse emergere la parte razionale di chi non si confrontava ma insultava e minacciava.

Per quanto riguarda il resto, Le ripeto: se a Chico Forti venisse accordato un appello... quale sarebbe il problema insuperabile che La costringe ad offendere chi lo difende e spera che venga riconosciuto innocente?

Le minacce e le offese sono un movente valido, a parer suo, che La esentano da qualsivoglia forma educativa nei confronti di chi la legge o la ascolta e potrebbe, come capita a chi guarda la televisione spazzatura dove le offese sono alla base di ogni programma, sentirsi autorizzato ad usare un linguaggio altrettanto offensivo con la scusa che: se lo usa Claudio Giusti perché non dovrei usarlo io?

Scusi la franchezza. Massimo Prati

claudio giusti ha detto...

Ho ricevuto chiare minacce alla mia persona fisica e in quanto a insulti..
Comunque, se fossimo il famoso paese normale di cui si parla ancora, questa faccenda non sarebbe mai decollata, perché si sarebbe preteso di conoscere sia il processo che le richieste d'appello con la pubblicazione su internet: cosa che la famiglia Forti si è ben guardata dal fare. In altre situazioni (Cameron Todd Willingham) chiunque è in grado di farsene un'idea, mentre da noi no. E questo non accade per caso, ma perché il Forti è colpevole come Giuda. Ovviamente chi conosce il diritto penale americano e ha qualcosa da dire sulle spudorate menzogne che ci vengono ammannite NON viene mai interpellato, Così facciamo, di nuovo, la figura degli idioti, Idioti che credono a qualsiasi stronzata venga loro proposta.
Ricordo che CF di appelli ne ha avuto almeno tre e che non è certamente colpa mia se non sapete come funziona l'appello americano. ricordo che è la giuria a decidere il verdetto e non il giudice e che quindi la storia della sentenza basata su di una sensazione è una spudorata menzogna. Ricordo che il nolle prosequi NON è un'assoluzione e che i diritti Miranda Non vengono letti la primo che passa per la strada, ma solo a chi è in arresto. Ricordo infine che non è colpa mia se nessuno degli amici italiani di Forti ha la più piccola conoscenza del diritto penale della Florida e che occorrerebbe spiegare per prima cosa la mancanza di alibi e le bugi dette a tutti. Altrimenti si fa la figura dei soliti italioti.

FALCE ha detto...

Va bene sig. Giusti, tutto quello che vuole, ma se il parere degli altri non è da lei condiviso, cerchi di non adottare termini e toni da "giustiziere della notte" che, a parte tutto, non fanno paura a nessuno, perchè "ca nusciuno e fess". Ed è un "italiota che te lo conferma.
Carmelo Falce

Unknown ha detto...

Signor Giusti, lasciamo Giuda ai vangeli e restiamo ai fatti. Nessuno di noi ha assistito all'omicidio e affermare che Forti è colpevole per le sue bugie iniziali, senza nutrire nessun dubbio nonostante ci siano strane persone coinvolte, mi pare quasi un ragionamento fatto a prescindere. Un ragionamento pregiudizievole e parziale nato "anche" a causa di fattori esterni all'evento criminale e al successivo processo.

E' vero, Lei è un esperto di diritto penale americano e molti di noi no, almeno io non lo sono affatto. Ma da esperto dovrebbe anche conoscere quei casi in cui la giustizia statunitense ha, seppure a tutti sembrasse di aver assistito a un giusto processo, sbandato e sbagliato (anche a causa di prove inventate o di perizie forzate).

Non sto a farle nomi perché credo che lei senz'altro conosca il The National Registry of Exonerations. Gli studenti che hanno creato il registro e da un paio d'anni lo gestiscono, ne hanno già elencati oltre 1350 (fra questi c'è chi è morto in carcere e solo a posteriori è stato riconosciuto innocente)

Con questo intendo dire che non vedo motivi per dire che Chico Forti è, a prescindere e perché esiste una sentenza che lo attesta, colpevole e bugiardo per forza e a tutti i costi. Lei non può portarne di motivi a conferma perché non ne ha, visto che non avendo gli atti completi in mano e non avendo partecipato al processo, è chiaro che basa tutto il suo discorso solo su supposizioni (indizi se preferisce).

Per concludere, per ribattere alle sue porto anch'io mie supposizioni. Io credo che il signor Tacopina sia esperto più di lei, parlo di processi, di leggi e di diritto americano, e se ha accettato di difendere Chico, avendo (lui sì) a disposizione gli atti e i verbali, significa che qualcosa di sbagliato c'è stato, e che forse Chico non è chi lei pensa...

Cordialmente, Massimo Prati

cg ha detto...

Alcune delle spudorate menzogne chicchiane si configurano come reato in America. Parlo dell'insulto alla corte che vale cinque anni di prigione.

cg ha detto...

Le ricordo che ogni anno vengono condannati 1,5 milioni di felons e 10 milioni di misdemenats. Fra di essi vi sono certamente degli innocenti, ma bisogna dimostrarlo. Cosa che vale anche per il Forti che ha avuto un regolarissimo processo americano (la sfido a provare il contrario) e almeno tre appelli.
Il NR è un’organizzazione importante che si avvale di esperti famosi come Samuel Gross e non di studenti. Comunque la inviterò al mio prossimo seminario, se lo farò (io sto a Forlì).
Per quanto riguarda il Forti le mie non sono supposizioni. Io mi baso sui fatti che ci sono stati proposti (Matassa, Bruzzone) e soprattutto sui non-fatti, sulle idiozie e le spudorate menzogne. Non credo che Tacopina prenderà per buona la storia della sensazione e le altre abominevoli sparate chicchiane, soprattutto perché alcune si configurano come un vero e proprio reato: l’offesa alla corte. Sono poi sempre disposto ad un pubblico, leale dibattito sull’argomento, ma i chicchiani non ci stanno. Preferiscono il gioco delle tre carte.

cg ha detto...

Dimenticavo. Negli ultimi due anni ho scritto una paio di saggi sull'argomento. Saggi pieni di note e riferimenti a leggi e articoli accademici. Quelle note che la Bruzzone, Matassa e tanti altri non sembrano conoscere.

cg ha detto...

lo sapete che Tacopina è uno dei legali dell'amanda Knox??

magica ha detto...

beh allora? ci fa piacere che amanda knox abbia un difensore valido .
crede che amanda knox sia colpevole ?

cg ha detto...

Io si, ma quello che conta è cosa dirà la Cassazione. e in ogni caso credo sia, questo si, un grave conflitto d'interessi.

CG ha detto...

ABA Client Lawyer Relationship
Rule 1.7 Conflict Of Interest: Current Clients
http://www.americanbar.org/groups/professional_responsibility/publications/model_rules_of_professional_conduct/rule_1_7_conflict_of_interest_current_clients.html
(a) Except as provided in paragraph (b), a lawyer shall not represent a client if the representation involves a concurrent conflict of interest. A concurrent conflict of interest exists if:
(1) the representation of one client will be directly adverse to another client; or
(2) there is a significant risk that the representation of one or more clients will be materially limited by the lawyer's responsibilities to another client, a former client or a third person or by a personal interest of the lawyer.

magica ha detto...

infatti ,,lo supponevo che per amanda c'era la presunzione di colpevolezza da parte di cg.

è preoccupante essere impigliati in casi mediatici come quelli che abbiamo visto ultimamente .
se uno si incaponisce è finita . ha ragionissima amanda quando dice che si difendera' con le mani e piedi . con inghiate se possibile . meno male che è passata una legge .. ma purtroppo non accadra' nulla di diverso --

Dott. Claudio Giusti ha detto...

Ho la buffissima persuasione che la presunzione d'innocenza termini con la condanna. Qui in Italia invece la faccenda va avanti fino alla prescrizione: cosa più unica che rara se si esclude la Grecia, altro paese nella merda. Comunque il fatto che Foxy Noxy sia stata condannata due volte e che la Cassazione abbia annullato, con parole di fuoco, l'assoluzione dovrebbe fornire qualche magico indizio. Comunque aspettiamo un poco e sapremo. Foxy Noxy, che noi abbiamo imprudentemente messo in libertà, tenterà di evitare l'estradizione in Italia e, grazie ai suoi avvocatoni, la storia durerà parecchio tempo. Magari qualcuno ci proverà con la storia dello scambio. Invece, se il Forti riuscisse ipoteticamente ad ottenere l'annullamento del processo, resterebbe in galera o, al massimo, agli arresti domiciliari. Ricordo, ai pochi che non lo sanno, che il processo americano è uno unino e che per rifarlo occorre annullarlo, cosa non subito facile.

CG ha detto...

Credo che Magica si riferisca a quell'oscenità della responsabilità civile dei giudici: una bestialità solo italiana e che a nessuno in Europa è mai venuto in mente di chiederci. In America, se qualcuno andasse in giro a dire le cose che dicono i nostri politici, sarebbe impiccato,

magica ha detto...

normale che sia cosi'
la sinistra non ragiona diversamente . impiccare chi la vede diversamente . mi sa di sinistro e un po' talebano .
senza rancore .

cg ha detto...

Dott. Claudio Giusti
Via Don Minzoni 40, 47121 Forlì, Italia
Tel. 39/340/4872522 giusticlaudio@alice.it www.astrangefruit.org
Member of the Scientific Committee of Osservatorio sulla Legalità e i Diritti, Claudio Giusti had the privilege and the honour to participate in the first congress of the Italian Section of Amnesty International: later he was one of the founders of the World Coalition Against The Death Penalty. He writes on a regular basis about human rights, death penalty and American criminal law.

cg ha detto...

Non sono bravo con 'sti cosi e un commento è andato perso. Dicevo che mi occupo di diritti umani da 40 anni e che ho iniziato con vent'anni di dissidenti sovietici, cui ho dedicato la tesi di laurea in tempi non sospetti (1980), Per quanto riguarda il termine impiccare mi riferisco agli Usa dove procuratori e giudici sono assolutamente immuni da cause civili. Possono essere perseguiti in via amministrativa e penale, ma non civile. cosa che del resto vale nel mondo civilizzato, quello che manda corrotti e corruttori in galera e non in Parlamento.
Sempre disposto ad un incontro pubblico

cg ha detto...

La mozione in favore di Chico Forti approvata all’unanimità dal consiglio provinciale di Trento èuna montagna di affermazioni false e diffamatorie.
Se gli americani non la prenderanno per la solita stupidata italiota sarà considerata un insulto.
L’unica speranza, per evitare un incidente diplomatico, è che sia ignorata come è accaduto in precedenza con la Regione Trentino AA e con la memoria consegnata da Letta al Presidente Obama

magica ha detto...

signoe CG
abbiamo fin'ora sentito la campana dell'innocenza . se ritiene che non sia quella giusta ci faccia sentire quella americana che penso sia simile alla sua.. saluti

cg ha detto...

Primo: gli atti del processo sono tenuti segreti dalla famiglia e in America di 'sta storia non-gliene-po-fregà-ddemeno.
Le poche fonti disponibili sono un paio di libri pieni di errori e un po' di trasmissioni. Se però avete una profonda conoscenza del diritto penale americano e non siete disposti a bervi tutto ...
Se volete potete scrivermi giusticlaudi@alice.it oppure cercarmi su internet, dove ho scritto alcune cose sul caso Forti e messo a disposizione una quantità di link

cg ha detto...

in ogni caso tenga presente che la storia della sentenza basata su di una sensazione è falsa come la presunta assoluzione dalle accuse di truffa.

magica ha detto...

claudio giusti ho letto i verbali
sono delle furbate per condannare chico forti-
ormai abbiamo capito come funziona .

cg ha detto...

Cos'è che hai letto ???? I verbali del processo ???? e dove li hai letti ????? in sogno ?????

cg ha detto...

Incipit
In un caso giudiziario ci sono molti modi di mentire e gli amici di Enrico “Chico” Forti li hanno usati tutti. Hanno nascosto i fatti, li hanno ignorati, distorti e inventati. Hanno ingigantito dettagli irrilevanti e creato un diritto penale americano immaginario. Hanno prodotto una gigantesca montagna di frottole dietro cui celare l’evidente colpevolezza del loro protetto . L’hanno potuto fare grazie all’incapacità della nostra classe dirigente. Non ci dobbiamo stupire se alcuni sprovveduti incompetenti abbiano sposato le inconsistenti tesi innocentiste del Forti, ma dobbiamo chiederci come sia possibile che tanti politici e giornalisti non si siano minimamente informati prima di prenderne le difese: quando bastava fare una telefonata. Non pretendiamo certo che passino le nottate sui libri di diritto americano, ma ci interroghiamo sulla qualità delle informazioni che utilizzano quando prendono decisioni importanti: quelle dove non vi sono risposte univoche come per Forti, ma in cui si scontrano teorie diverse e, dagli stessi fatti, si traggono conclusioni opposte. L’affare Forti illustra l’incompetenza della nostra classe dirigente e spiega molto più di tante analisi perché siamo finiti in guai così grandi .

Unknown ha detto...

Signor Dottor Claudio Giusti.
Lei sta riempiendo il blog di link che riportano ad articoli che sono suoi e solo suoi, tutti strapieni di illazioni sue e solo sue. Mi dispiace di non essere dello stato d'animo giusto per risponderle in maniera consona, purtroppo poche ore fa all'ospedale di Cesena è morto mio fratello e non mi va di mettermi a discutere con chi non cerca un sereno confronto ma, da perfetto integralista, vuole imporre il proprio credo agli altri.

Per quanto mi riguarda il suo apporto, uguale a zero per come l'ha portato, non ha motivo di essere più pubblicato. Anche perché, come le ho scritto inizialmente, non riesco a capire quale sia il fastidio che le procura un nuovo processo d'appello. Un processo che dovrebbe far piacere a chi crede che la legge sia stata impartita nei modi giusti, perché non potrebbe far altro che confermare la condanna.

Lei invece ne è talmente infastidito che continua a scrivere commenti dal tono offensivo e a infangare la famiglia di Chico Forti senza veri motivi e solo per difendere a priori una giustizia, quella americana, che, come le ho mostrato indicandole il sito del The National Registry of Exonerations, non è immune da errori (quando non autentiche forzature volontarie dei suoi dipendenti).

Inoltre, oltre a non portare nulla se non sue convinzioni, ha un modo di comunicare sprezzante e arrogante, come se fosse l'unico proprietario della verità, anche quando va fuori tema e parla di Foxy Noxy, termine offensivo che riprendono oramai solo i più beceri colpevolisti. Anche in questo caso cerca di imporre il suo credo offendendo un giudice di prim'ordine, una vera eccellenza, che in appello ha liberato sia Amanda che Raffaele perché non si può uccidere una persona senza lasciarle addosso un minimo di se stessi - e dei due ragazzi non solo non c'è nulla su Meredith (mentre c'è tanto di Rudy), ma neppure c'è nulla nella stanza.

Per di più inserisce le sue credenziali, quasi a mostrarci che la sua bravura è unica e riconosciuta a livello mondiale (tipico comportamento della persona saccente).

Onestamente fatico a capire sia il suo modo di pensare, sia l'astio che mostra nei confronti di una persona che non conosce (se non nella sua mente).

Con questo commento, quindi, chiudo una discussione che non ha motivo di esistere, perché basata sul nulla, e la invito a fare altrettanto.

Massimo Prati

claudio giusti ha detto...

Onestamente mi spiace per suo fratello e non mi sento di continuare un dibattito in cui si dovrebbe parlare di diritto penale americano e invece si parla di altre cose

Unknown ha detto...

Il dott. Giusti accetta a prescindere come veritiero tutto quello che è stato portato al processo. Allo stesso modo anche la giuria popolare, composta da dodici persone, è giunta a un verdetto di colpevolezza, ma non è detto che coincida con la verità dei fatti. Faccio un esempio. L'alibi di Forti.
Dopo aver lasciato Dale Pike, Forti telefona alla moglie (tralasciamo per ora che non abbia detto di Dale) e sono, dai tabulati, le 19.16. Deve poi nel tempo successivo prelevare il suocero all'aeroporto. I medici legali incaricati di esaminare il corpo di Dale, stimeranno l'orario della sua morte tra le 18 e le 19.16. Come? Una stima al minuto! Pazzesco. Non si è mai vista una cosa del genere. Guarda caso la presenza di Forti nelle vicinanze del luogo dell'assassinio coincide al minuto con l'orario di morte presunta di Dale. Altri medici interpellati possono confermare che la perizia è irresponsabile e non veritiera. Probabilmente la vittima ha cenato dopo essere sceso dalla macchina di Forti, e successivamente essersi incontrata con l'assassino ed i suoi complici. La morte potrebbe esser giunta addirittura anche molto più tardi, tra le 22.00 e le 2.00 del giorno seguente. E se fosse stato così, a quel punto Forti avrebbe avuto un alibi di ferro, visto che dalle 19.16 in poi si stava dirigendo ormai all' aeroporto dove prelevo' il suocero. Perciò viene il sospetto che i medici siano stati costretti a sottoscrivere la perizia, spinti da investigatori che già erano in possesso dei tabulati delle chiamate di Forti.
Ora, al processo quella perizia "forzata" è stata portata agli atti, che ha contribuito insieme ad altri elementi alla sentenza di colpevolezza, ma tutto ciò non può coincidere, e non sembra, con la verità dei fatti. E di menzogne, oltre modo più gravi di quelle dette dal Forti, ve ne sono, si metta in pace il cuore il dott. Giusti, moltissime. Alla faccia di "oltre il ragionevole dubbio". Saluti