sabato 27 ottobre 2012

Salvatore Parolisi: Ergastolo. E noi aspettiamo ansiosi le motivazioni nella speranza che l'assassino da stasera non se la rida ancora con più gusto...


Siete rimasti a bocca aperta? Date retta a me, chiudetela. La condanna all'ergastolo non è definitiva, è un passaggio quasi obbligato nell'Italia delle toghe... anche se ci vogliono buone ragioni per arrivare ad infliggere una pena così severa. Comunque da tempo andiamo dicendo che in Italia il primo grado di giudizio non è mai favorevole all'imputato, che i giudici di assise si appiattiscono alle procure perché per anni hanno vissuto accanto ai Pm (o da Pm), quindi cosa c'è oggi di diverso da ieri? Il fatto che non ci siano nè vere prove né veri indizi che possano portare il Parolisi ad una condanna all'ergastolo? Ma questa è una nostra idea. E quanto pensiamo noi risulta irrilevante ai fini del convincimento che ha permesso al giudice di arrivare ad una sentenza. Marina Tommolini ha visto in Salvatore Parolisi un assassino. E' quanto ha pensato e creduto dopo aver ascoltato i periti e letto gli atti messigli a disposizione dalla procura. Vogliamo fargliene una colpa? Non si può giudicare un giudice da una sentenza. Lo si potrà giudicare fra novanta giorni, dopo aver letto le motivazioni che l'hanno portato a quel tipo di sentenza. Magari nel suo scritto troveremo tutte le risposte che da sempre ci mancano, quelle a cui neppure i Pm hanno mai saputo rispondere. Hai visto mai che il giudice riesca a dissipare i dubbi e le tantissime incongruenze di una indagine nata male e finita peggio? Hai visto mai che al chiuso di quell'aula, l'Accusa le abbia dimostrato in maniera tangibile che il Parolisi è brutto sporco e cattivo?

Per cui aspettiamo ansiosi che ci spieghi come si è svolta l'azione omicida che ha captato essere posta in essere dall'imputato. Aspettiamo ansioni che ci faccia sapere quale dei tanti moventi ha ritenuto giusto. Aspettiamo ansiosi di capire come ha recepito essersi svolto lo staging, in quale momento e con quali modalità. Aspettiamo ansiosi di sapere in quali giusti orari ha agito, quanti minuti aveva a disposizione e dove ha preso l'arma... dove l'ha poi nascosta. Aspettiamo ansiosi di capire per quale motivo non ci fosse sangue sui suoi abiti, per quale motivo non ce ne fosse nella sua auto. Aspettiamo ansiosi di sapere dove e con cosa si è lavato. Aspettiamo ansiosi di scoprire cosa abbia pensato della sentinella che non lo ha visto salire al chiosco. Aspettiamo ansiosi di sapere cosa ha pensato del Ranelli che lo ha visto alle altalene. Aspettiamo ansiosi di sapere quale giudizio abbia dato al cane Piergiorgio ed al suo istruttore. Aspettiamo ansiosi che ci faccia capire se ha valutato l'impianto accusatorio nel suo insieme o se ha fatto il ragionamento inverso, quello da oltre un anno gridato dai media all'opinione pubblica: "Chi altri se non lui?". Se ha optato per un imputato colpevole queste spiegazioni saranno per lei semplici e facili da scrivere e motivare.

E se riuscirà a darcele, noi tutti, io per primo, saremo felici di vedere che la giustizia ha fatto il suo corso senza alcuna interferenza ed in maniera lineare. Noi tutti, io per primo, saremo felici di sapere che l'assassino di Melania è in carcere e non in libertà pronto ad uccidere un'altra donna. Noi tutti, io per primo, saremo felici per la piccola Vittoria allontanata dal mostro che le ha ucciso la madre. Noi tutti, io per primo, saremo felici di scoprire d'esserci sbagliati a fare il conto dei minuti. Noi tutti, io per primo, saremo felici di avere nel nostro paese persone che sanno indagare in maniera idonea. Noi tutti, io per primo, saremo felici di scoprire che questa giustizia non può far male ad un incensurato che si ritrovi ad avere un'amante ed una moglie massacrata. Noi tutti, io per primo, saremo felici di scoprire che non è affatto vero che i giudici di primo grado non si assumono responsabilità lasciando ai più esperti, quelli di Corte d'Appello, il compito di giudicare computamente le responsabilità degli imputati.

Perché un ergastolo è un ergastolo. Non è una pena che si da a cuor leggero e senza prove, non è il buffetto sulla guancia che si da al bimbo pescato a rubare le caramelle... un ergastolo ha le sue ragioni d'essere e si sentenzia solo quando le prove sono schiaccianti. Non è un abito rosso di Valentino da mostrare come status e sfoggiare nelle occasioni speciali, magari per elevarsi di grado. Non si può sbagliare quando si tratta di condannare una persona all'ergastolo, specialmente se il rischio di emettere un giudizio fasullo è alto. Per questo le motivazioni devono essere adeguate alla pena. Le motivazioni di una condanna all'ergastolo devono avere una linea chiara e trasparente, devono giustificare la decisione del giudice ed andare al di là del dubbio che, caso mai vi fosse stato, avrebbe lasciato spazio ad un'assoluzione o ad una pena di minor entità. In dubbio pro reo, si diceva un tempo. Prima di condannare chiunque all'ergastolo, ancora di più chi si dichiara innocente, occorre ponderare e sviscerare ogni aspetto nella sua globalità, in modo da non lasciare nulla al caso o alla fortuna. Le motivazioni devono rispecchiare la sentenza e non risultare scarne o criticabili. Le motivazioni non sono noccioline che si acquistano al mercato della fiera. Nel leggerle non devono sgranarsi in mezzo ai denti ma scivolare liscie come uno yogurt vellutato.

Aspettiamo quindi con ansia che il giudice Tommolini ci faccia strada verso la verità giudiziaria che non han saputo darci i Pm del pregiudizio puro. Ed in attesa delle motivazioni speriamo che la sentenza non abbia portato a Melania nuova sofferenza... che il suo assassino non si senta rasserenato ed autorizzato dal giudizio di un giudice a ridere con ancora con più gusto. 


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340 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 340 di 340
anna ha detto...

veramente qualche familiare della famiglia rea sembra essere mafioso,e Gionni è un avvocato che ha come propri clienti mafiosi,penso che melania sia stata uccisa in relazione alla famiglia rea e non a parolisi........sono strane tutte le coincidenze.......

vi ricordate quanto in una delle prime interviste il giornalista chiedeva a parolisi che cosa gli aveva fatto più male di quello detto in televisione edall'opinione pubblica?

parolisi rispose di aver associato i rea ai mafiosi.........

molto probabilmente ha detto quella frase per lanciare un messaggio anche a chi indagava......messaggio inascoltato......

il fatto poi che melania stessa voleva che la figlia stava con la cognata e non con la sua famiglia è la testimonianza che della sua famiglia non si fidava...e faceva bene a non fidarsi ........

melania aveva scoperto qualcosa sulla sua famiglia e per questo è statat condannata a morte........

si indaghi a 360 gradi e vadano a trovare il parente dei rea coinvolto......

Anonimo ha detto...

Tu Anna sei completamente pazza e anche molto irresponsabile!!!!!!!
Lilli

Anonimo ha detto...

Leggete i commenti

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/delitto-rea-parolisi-condannato-allergastolo-850266.html


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/padre-melania-parolisi-ora-parli-850524.html

Anonimo ha detto...

bene. Prima erano tutti colpevolisti.
Dopo la sentenza la gente comincia a farsi delle domande.
Hanno messo a tacere noi.
Riusciranno a far tacere tutti?

Anonimo ha detto...

un collaboratore di giustizia che, interrogato nell’inchiesta parallela sul delitto di Ripe, condotta dalla procura militare di Roma, indicherebbe colpevoli completamente diversi.

fonte:
http://affaritaliani.libero.it/abruzzo/parolisi-punta-sull-appello-un-pentito-conosce-la-verit291012.html?ref=ig

K@

Anonimo ha detto...

Ma siamo davvero arrivati al punto di definire la famiglia Rea mafiosa, ma dove si vuole arrivare pur di giustificare l'uccisione di Melania da parte della mafia....

tabula ha detto...

Non ho molto più interesse a commentare la vicenda, che ha dell'incommentabile nelle sue conclusioni giudiziarie.

Però prima di uscire più o meno di scena vorrei rispondere ad Anna.

@Anna, tante volte hai messo in evidenza lati oscuri della vicenda, esponendoti fin troppo.

Però in questa circostanza credo che tu stia prendendo lucciole per lanterne, e ti dirò perchè: la famiglia della vittima vive del pane del proprio lavoro, e questo è un fatto.

Ma ancora più importante è osservare che se davvero facessero parte di organizzazioni quali quella da te citata, e se il delitto della figlia fosse stato rivolto contro di loro, la ragazza non sarebbe stata uccisa in quel modo, nè sarebbe stata uccisa a Ripe.
Il delitto sarebbe avvenuto in una località diversa, e non sotto quello che in pratica era l'ufficio, o se vuoi la garconniere, del marito della vittima.

Il luogo scelto, Ripe, è il luogo dove Parolisi, e non solo lui, praticava ogni tanto un'attività sportiva parallela a quella militare.

Tanto è vero che la cosa non è nota, ma quando gli venne chiesto come fosse abbigliata Melania il famoso giorno in cui, secondo lui, una decina di giorni prima si sarebbero appartati a Ripe, lui rispose che la moglie indossava "una tuta".

Certo, nel 2011 le tute andavano di moda, bisogna capire se lo stesso intendesse una tuta da ginnastica o una tuta come abito unico, ma il genere di risposta data "a caldo" fa ritenere assai più probabile si trattasse di un incontro con una soldatessa, e non con la moglie.

In quanto alla pista citata dal pentito, può essere assolutamente plausibile, non dimentichiamo che in quella stessa caserma soggiornò tale Laura Titta affiliata a qualche clan, che Parolisi rispose di non conoscere. Ma sarà stato vero?

Certo è vero che si vocifera di piste della droga che affondano le radici oltremare, nei luoghi in cui i militari andavano in missione, ed una pedina interna piazzata da parte dell'organizzazione avrebbe potuto essere molto utile.

Però non dimentichiamo che quella è gente che non accoltella le vittime a casaccio, se intende uccidere per punire o come pesantissimo monito a chi resti vivo, lo fa e basta.
Non credo sia loro consuetudine ferire ripetutamente e lasciare moribonde le persone scomode.

E poi tutte quelle tracce sul luogo del delitto parlano di almeno una donna sul luogo del delitto: le numerose perline sulle scarpe e sulla schiena della donna assassinata, il capello lungo 22 cm su una scarpa, l'impronta di scarponcino femminile, le coltellate troppo numerose e quasi tutte poco efficaci..

E' probabile siano entrate in gioco ANCHE questioni personali nell'omicidio di Melania Rea, questioni che hanno visto come attrice almeno una donna.

Poi, se le persone che hanno ucciso Melania avessero fatto parte di quel qualcosa che poteva avere interessi in ambiti sporchi della caserma, ti dirò che non mi stupirei.

Anzi, da come è stata presentata la vittima, è probabile che Melania non si sarebbe fatta scrupolo di metterci becco, ma chi l'ha uccisa ci ha messo anche del proprio.

E non dimentichiamo che il giorno dopo la scomparsa, Parolisi oltre a chiedere a Ludovica di cancellare le tracce su faceboo, usò il computer per guardare due cose: il proprio conto corrente, e la destinazione di un fax che la moglie aveva spedito.

Guardare il proprio conto corrente è strano, cosa verificava Salvatore?

A meno che la moglie non disponesse, come tante mogli, del bancomat del marito, e Parolisi ne stesse controllando eventuali recenti prelievi dovuti ad un volontario allonatamento.

ENRICO ha detto...

@ anonimo

"Ma siamo davvero arrivati al punto di definire la famiglia Rea mafiosa

Il pentito a quanto pare - vista l'inchiesta condotta a suo tempo dalla Procura Militare di Roma e sulla quale, stranamente, è sceso il silenzio assoluto - indicherebbe una pista diversa da quella "passionale". Pista che avrebbe collegamenti con l'ambiente della caserma.

Che la famiglia Rea sia o meno a conoscenza di questo aspetto nessuno lo sa quindi da dove trai questa tua conclusione ?

Anonimo ha detto...

Certo che il giudice proprio sereno non era!

http://ilcentro.gelocal.it/pescara/cronaca/2012/10/27/news/parolisi-colpevole-ergastolo-1.5933762

Stefania ha detto...

Scusate, ma a voi sembra normale che una ragazza di trent'anni, appena diventata mamma, si preoccupi di far sapere ai familiari, chi desidererebbe si prendesse cura della piccola, in caso di sua dipartita?

Stefania

Anonimo ha detto...

a me sembra un delitto isterico.

donna colpita a casaccio troppe volte istericamente.

isterica fuga senza verifica di morte della vittima.

poi, dopo, gli altri arrivano in aiuto a fare il cammuffaggio.

ENRICO ha detto...

Ricollegandomi al commento di @ mister Nilson ripropongo, completandolo, l'elenco delle "frasi" ambigue pronunciate "a caldo":

"me l'hanno presa"

"non l'ha saputa proteggere"

"Non me la dovevano ammazzare... mo che vado su.....”

E soprattutto il dialogo tra Salv. e la sorella Francesca la quale senza dubbio sapeva e SA cosa succedeva in caserma

-----

SALVATORE: «Può darsi che mi danno una punizione a livello disciplinare, oppure perché la cosa è troppo grossa chiudono un occhio. Comunque sia è uscito qualcosa di brutto pure dalla caserma».

FRANCESCA: «Però voglio dire io, se poi lì dentro non esce niente alla fine...».

SALVATORE: «Ma sai quante altre cose escono in mezzo. Io non so quello che è stato raccontato dai ragazzi lì dentro ma non pensare che ero l'unico ad avere qualche contatto così».

FRANCESCA: «Allora esce tutto fuori».

SALVATORE: «Sì ora esce fuori pure qualche altro cliente».

FRANCESCA: «Ma tu devi dire che purtroppo non è stata colpa tua. La peggio l'hai avuta tu per quello che ti è capitato ma...»

SALVATORE: «A me di loro poco importa. Ogni persona ha fatto gli sbagli e li pagano tutti quanti. Mi dispiace che ci ha rimesso Melania. Io sicuramente non volevo che succedesse. Questo è poco ma sicuro».

Mi chiedo se la sorella Francesca abbia dato spiegazioni sul contenuto di questa conversazione in cui PLATEALMENTE viena tirata in ballo la caserma.

Infine : ho trovato assai strano che in Tribunale non fossero presenti né il fratello maggiore (sottufficiale di polizia penitenziaria) né le due sorelle di Salvatore.

Simona ha detto...

E non perdetevi la puntata di porta a porta di stasera...nonostante sia stato condannato questa storia non finirà mai....la parte civile ha davvero stufato ...

Anonimo ha detto...

@ Simona

prevedo che - dopo aver messo il bavaglio agli "innocentisti"( dato che l'odore del sangue ha sempre eccitato le folle e di conseguenza "gli ascolti")- adesso che giustizia è fatta (!) si cambierà registro e si "inviterà" a parlare anche la Difesa, possibilmente alimentando mediatiche risse le quali, com'è ben noto, fanno anch'esse aumentare l'audience...

Quindi "il caso" è ancora fonte di lauti guadagni

Simona ha detto...

Si ma guarda non lo voglio nemmeno guardare perchè sono diventati pesanti...

Anonimo ha detto...

A mio avviso, per come si sono svolte le varie fasi dell'omicidio, credo proprio che "i casalesi" non c'entrino con la morte di Melania. La malavita non usa un coltellino con lama da 8cm per eliminare una persona. Se zampino della camorra c'è stato, e tutto lo farebbe supporre, è stato nel momento dello stage. Da notare la differenza tra l'omicidio eseguito da donne con modalità confuse, quasi non intendessero arrivare ad uccidere, e lo stage, eseguito a regola d'arte, da un professionista che potrebbe essere si uno squilibrato, come pure e/o privo di scrupoli, abituato a vedere e fare di tutto senza alcun coinvolgimento emotivo. La differenza tra le due fasi è notevole al punto tale che non può essere la stessa/e persona ad aver compiuto le due azioni. Come già espresso in passato è altamente probabile che l'intervento della camorra sia stato invocato per la disperazione di chi ha ucciso senza volerlo per depistare la scena del crimine. Se, come si presume, le artefici della morte di Melania sono due soldatesse, e ciò è suffragato dalle numerose tracce femminili sulla scena del crimine: impronte di suole, capelli, perline, DNA) è molto probabile che una di queste donne abbia forti legami con il clan dei casalesi. D'altronde Laura Chitta nè è l'esempio lampante. Per quanto riguarda le dichiarazioni del pentito probabilmente sa dell'intervento della camorra ma non è al corrente di come effettivamente si siano svolti i fatti.
Marilia

Anonimo ha detto...

Volevo aggiungere che non credo che Parolisi sia stato condannato per una sorta di protezione. Se lo vogliono colpire sapete bene che possono colpirlo anche in carcere, non sarebbe nè il primo nè l'ultimo. Del resto che pericolo volete che corra? Non ha mai aperto bocca anche se non si capisce se sa oppure no.
La Tommolini aveva già mostrato, rifiutando a Parolisi gli arresti domiciliari a suo tempo richiesti dalla difesa, di non volere/potere adottare una linea diversa dalle Procure; e questo è evidente leggendo le motivazioni da lei date all'epoca.

Anonimo ha detto...

Osp, mi sono dimenticata di firmarmi
Marilia

Anonimo ha detto...

http://www.befan.it/delitto-rea-lavvocato-di-parolisi-parla-delle-incongruenze-del-processo/

Gabridget ha detto...

è da mò che avevamo capito che era tutto già scritto, la farsa delle perizie aggiuntive è stata fatta solo per zittire il duo, anche se avevo sperato fino all'ultimo che fossero state fatte per arrivare davvero alla verità... peccato, è stata solo un'illusione.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Enrico,

l'indagine del rito militare ha tuttora carattere inquisitorio. Non vi sono riti abbreviati, allungati, immediati, sparpagliati, raddoppiati, rattoppati, ecc., ma ne ha uno solo, caratterizzato dal segreto assoluto. Insomma, alla maniera ante 1989, però tutto sommato credo più seria ed alla fine più efficace. Mi auguro che, se non trovano l'assassino, perlomeno riescano a dimostrare l'estraneità di Parolisi dal delitto, anche per ragioni di prestigio militare, che evidentemente da una faccenda del genere non uscirebbe in modo brillante.

Anonimo ha detto...

Anche la famiglia Parolisi chiede l'affidamento della piccola Vittoria!
G.

Antonello ha detto...

@Stefania
no, ho notato anche io ed anche per me non e' normale, e' come se non avesse voluto perdere l'occasione per esplicitare un testamento umano, c'e' qualcosa di quella donna che arrivava da molto lontano e che la faceva vivere come una condannata a ventilata dipartita.
Questo e' stranissimo, come e' stranissimo che nessuno della famiglia abbia mai avuto tempo di affrontare questo argomento in televisione.
Certe cose di M. portano a pensare che sentisse un particolare fiato sul collo, nessuno ne ha mai parlato ma c'e' da chiedersi il motivo "vero" per cui aveva scritto quella lettera affidando eventualmente la figlia a Franca.
Qualcuno che la conosceva aveva sentore di qualche sua fissazione legata anche alle sue condizioni di salute??? Chiaramente mi riferisco all'operazione chirurgica ed alle analisi che aveva intrapreso, deve esserci un motivo particolare a quelle parole di M.
Aveva qualche storia pregressa sconosciuta e pericolosa??? Vi era qualcosa in cui M. eccelleva particolarmente??? Ha fatto parte di qualche programma di protezione??? E' stata mai testimone di qualcosa in qualche processo alla criminalita' organizzata??? E vi e' anche da sottolineare che quella lettera era stata scritta prima della ipotetica visita a Roma in Procura in orari strani, il pericolo quindi era conosciuto da M. ma sopratutto veniva da molto lontano nel tempo, anche se M. a Roma puo' aver tentato di sanare firmando nel caso la sua condanna ad essere "non uccisa".
Concordo Stefania, non e' normale anche secondo me.

Anonimo ha detto...

allora a Porta a Porta Biscotti dopo un testa testa con il Rea che non lo lasciava parlare e' riuscito a dire che SP aveva detto di aver visto a Colle S.Marco una coppia di anziani, ma secondo l'accusa questo non vale perche' i due anziani c'erano anche nel pomeriggio alle 15.30 Mi e' sfuggita una cosa: come faceva a sapere che i due anziani c'erano anche alle 14,30?
ha dato nel segno per caso?

Anonimo ha detto...

Ho appena terminato di seguire "Porta a Porta" e mi sono convinta, seguendo il dibattito tra i vari ospiti in studio e l'avv. Biscotti, che se Parolisi non cambia i suoi legali corre il serio rischio che in appello sia confermata la sua condanna.Perchè se è pur vero che il dialogo del suo legale non è stato semplice in quanto sostenuto tra una marea di colpevolisti, è anche vero che le argomentazioni utilizzate da Biscotti sono state poco incisive e per nulla convincenti anche agli occhi degli innocentisti come me. Perfino la novità riportata dalla stampa di oggi relativa alle dichiarazioni del pentito ex fidanzato della Titta si è mostrata essere una bufala insignificante. Povero Salvatore!
Marilia

Antonello ha detto...

Ho pensato di evitare il supplizio a tanti ed ho seguito Porta a Porta come "inviato frelance del blog".
C'e' da dire che il famoso collaboratore, a sentire il Dr. Biscotti, ha fatto nomi e cognomi, non ha in sostanza avanzato un'alternativa solo paventata ma sembra sia stato ben preciso nella sua deposizione.
In sostanza tutti hanno ribadito le proprie posizioni, Mich. si dice fermamente convinto, Biscotti ha ripetuto che di tutti e 50 i testimoni conosce a memoria le rispettive deposizioni e che nessuno di essi afferma con certezza di "non aver visto S. quel giorno dalle altalene", Mich. ha obiettato ma sembra che a nessuno sia venuto in mente di pensare che se S. anche non fosse a Colle San Marco cio' non afferma automaticamente che fosse a Ripe, dove invece le vedette li appositamente istruite non hanno visto neppure l'ombra dell'auto di S. con lui, la figlia e la moglie sopra all'andata e con lui solo a bordo nel ritorno.
Si insiste sui ragazzi delle foto e Bisc. invece ha risposto che hanno verificato le celle dei cinque cellulari, che erano ancora ad Ascoli alle 15,07.
Per il resto la discussione e' stata cadenzata dal profilo pseudo psicologico della vicenda, con l'analisi dei possibili moventi e della figura di S.
Si e' detto che S. avrebbe perso il controllo "di maschio" su M. e che su questo vertirebbe tutta la violenta vicenda che ha portato S. nell'imbuto costringendolo a ribadire la sua supremazia "da clava" con l'epilogo.
Come intuirete sono ironico, su una cosa pero' devo essere concorde, ad un certo punto qualcuna ha detto "l'uomo e' spaventato dall'emancipazione della donna", non riferendomi certamente a M. di cui poco si sa direi che si, c'e' emancipazione ed emancipazione, alcune emancipazioni a parer mio sono proprie di persone senza "legami" ma scelte da persone invece con equilibri sentimentali che si denotano come stabili.
Siamo tutti liberi, emancipati ed autodeterminati ma non credo che la "liberta' irresponsabile", cioe' che non da conto a nessuno tantomeno a se stessi, possa essere chiamata liberta' vera, tutto dire.

Mimosa ha detto...

Caro Manlio,
tasera a “Porta a Porta” la Martone ha detto che a lei risulta che “l’indagine della Procura militare si è chiusa con l’archiviazione” … nessuno dei presenti ne era informato.

Prima di guardare la trasmissione stavo per scrivere un commento in tono a quanto avevi postato tu, dandoti ragione che nei procedimenti e processi militari vige il “segreto assoluto” …
applicando il detto popolare che “i panni sporchi si lavano in casa”.

anna ha detto...

i pazzi sono chi hanno permesso una condanna senza prove, sono coincidenze l'arresto della soldatessa affiliata? sono coincidenze il fatto che è vero che un familiare dei Rea è affiliato ai mafiosiè una coincidenza che Melania nella lettera scrive che se le succede qualcosa la bimba deve stare con la madrina la sorella di parolisi? e' una coincidenza che a novembre la macchina della Tommolini e di un maresciallo furono incendiate? perchè non si è voluto indagare a 360 ? all'epoca si disse che le macchine incendiate erano avvertimenti di stampo mafioso.........chi parla senza cognizione di causa non sono certo io ,racconto i fatti se poi questi fatti danno fastidio non posso farci nulla ma la realtà è quella che ho citato sopra con buona pace degli anonimi che si nascondono dietro l'anonimato ma non argomentano...............gli inquirenti avevano tanti elementi per indagare in altre direzioni..

Una domanda all'anonimo.....perche la macchina della Tommolini fu incendiata? era un avvertimento? a lei anonimo la risposta...............

anna ha detto...

io non ho detto che la famiglia rea inteso nei genitori di melania è mafiosa ho detto ed è vero che uno dei parenti dei Rea sta in quell'ambito,è come dire io non sono mafiosa ma ho un parente che lo è.......le inchieste ribadisco si fanno a 360

Anonimo ha detto...

La famiglia della vittima ha avuto la sua "giustizia terrena".
Perchè continuano ad andare in televisione?
Non gli basta l'ergastolo?

mister Nilson

Anonimo ha detto...

mettiamo caso, come dice anna, che un parente dei rea sia un mafioso, la domanda è : perchè uccidere melania? forse non sapeva di questo contatto di tale parente con tale cosca e aveva scoperto qualcosa che avveniva dentro la caserma,qualcosa in relazione caserma /camorra ? da qui parte per l'incontro con Ferraro a Roma e si viene a sapere ? ma questa cosa non mette in relazione la sua uccisione avvenuta per mano femminile ,soldatesse si presume,a meno che la mano omicida non sia proprio quella della soldatessa L.T. incaxxx perchè venuta a conoscenza del racconto di melania

Anonimo ha detto...

e i Rea tentano in tutti i modi di far incolpare P. ai fini che questa storia non venga fuori ?...
scusate sono Santy

Lucia ha detto...

Infatti bravo...cosa vanno a fare ancora in tv nonostante hanno avuto giustizia come loro indicano?non ho visto la puntata e non la voglio nemmeno rivedere perchè non mi interessa ma da i vostri commenti si evince tutto...figuriamoci se l'avvocato Biscotti lo facevano parlare in santa pace...la bionda consulente della parte civile ha detto solo "sono convinta che l'impianto reggerà anche in appello" e che strano che sia stata un pò zitta rispetto al solito meno male dopo che venerdi dopo l'ergastolo erano tutti che gioivano..per non parlare del solito Michele Rea che parla tanto di Vittoria che deve essere serena,tranquilla...ammazza della serenità..ci credo che chiede sempre della mamma..il padre hanno fatto si che lo dimenticasse così presto..ormai con questa storia ci guadagnano a fior di quattrini e della vittima se ne sbattono tutti...I Rea( dopo la sentenza) rispettino Melania e si stiano con Vittoria,basta teleivisione non se ne può più di vedere le loro facce!

Stefania ha detto...

Antonello, mi hai fatto sorridere .... "inviato freelance del blog" ....

E' evidente che Biscotti e Gentile non abbiano sparato tutte le cartucce in primo grado.

Come dicevamo non è affatto normale una donna di 30 anni lasci un testamento scritto (e la lettera in cui esplicitava il suo desiderio la figlia Vittoria crescesse con zia Francesca, a mio avviso, lo è), non è normale non sia stata portata in dibattimento la questione Sg. Ha ragione Biscotti quando rammenta che non è compito della difesa portare al giudice il vero colpevole. Normale lui stesso nutra dubbi su diverse persone ma sappiamo bene cosa accadde alla Franzoni quando fece il nome dei Ferrod .....

Probabile il team difensivo del Parolisi avesse ben chiaro che in corte d'assise sarebbe stato quasi impossibile far prosciogliere il loro assistito ed abbiano conservato i "jolly" per il successivo grado di giudizio.

Ci sta. Ma non comprendo molto questa strategia difensiva: ne devono aver gioco-forza parlato con Salvatore. Ed io, al posto suo, avrei rischiato .... avrei preferito mettere immediatamente sul tavolo tutte le mie carte.

Perchè nel frattempo Vittoria viene cresciuta dai Rea e sappiamo come.

Ammettiamo che la sorella Francesca e gli altri parenti, per umana pietas, abbiano omesso di raccontargli di come la piccolina venga svezzata a pane ed odio, nel ricordo costante della mamma, nell'invito tacito rivolto alla sua piccola mente, a dimenticare un padre che sta "dove stanno le persone cattive", un padre il cui ricordo che essendo cosi' piccola tenderebbe comunque a rimuovere, cosi' come quello della mamma, se non costantemente nutrito.

Ammettiamolo pure. Ma penso Parolisi possa vedere la televisione, possa leggere i quotidiani e la stampa in genere.

Leggendo, risulterebbe chiaro anche a Paperoga che i Rea stanno crescendo Vittoria nel culto della madre e nell'ostilità/rimozione della figura paterna.

No, io non sarei stata in grado di attendere un secondo grado di giudizio. Ed il team difensivo di Parolisi dovrebbe ben sapere che la strada da percorrere deve tenere conto di questo aspetto, tutt'altro che secondario.

Non so (servirebbe l'aiuto di Manlio) se i parenti di Parolisi, essendo lui decaduto dalla potestà genitoriale, possano promuovere un'istanza presso il TdM, affinchè la piccola Vittoria sia affidata a terzi sino a sentenza definitiva.

Nel bene della minore, non del Parolisi, si intende.

Forse sarebbe ora di agire in tal senso.

Stefania

ENRICO ha detto...

Carissimo MANLIO

leggo ora le tue precisazioni sull'indagine con procedura militare e te ne ringrazio.

Secondo quanto avrebbe dichiarato un magistrato durante una trasmissione Tv , questa inchiesta da parte della Procura Militare sarebbe stata archiviata.

Secondo il legale di Parolisi, viceversa, non ci sarebbe alcuna conferma ufficiale di tale archiviazione. Inoltre sempre secondo l’avv. Biscotti, il PM incaricato dell’indagine a carico di Parolisi avrebbe rifiutato l’invito, rivoltogli dal Pm Marco De Paolis della Procura Militare di Roma, a partecipare all’interrogatorio di un collaboratore di giustizia il quale avrebbe fatto nomi e cognomi di persone implicate in episodi poco chiari avvenuti nell’ambito della caserma

Inoltre, se nell’intercettazione ambientale Salv. e la sorella fanno inequivocabilmente riferimento a gravi irregolarità commesse all’interno della caserma (da Salvatore stesso e da altri colleghi) lasciando capire in modo esplicito che il bandolo della vicenda nascerebbe da lì ( “mi dispiace che ci abbia rimesso Melania” ), non si comprende perché questa pista sia stata praticamente ignorata

Anonimo ha detto...

pensi che affidare la bambina a terzi sia per il suo bene?
un altro trauma di separazione?

La bimba ormai sta bene dove sta.
Anche se vive in un clima non del tutto sano strapparla dai nuovi punti di riferimento le creerebbe altro danno.

I Rea andrebbero seguiti e redarguiti da una psicologa infantile che li rimette in riga, ma levare la bambina, no.


Stefania ha detto...

I Rea non hanno nè le capacità nè la serenità per poter crescere la bambina.

Strapparla dagli attuali punti di riferimento puo' avere effetti negativi sulla psiche della piccola, non lo nego.

Ma tra i due mali scelgo il minore.

Basti pensare in caso di assoluzione del Parolisi (cosa tutt'altro che impossibile) cosa accadrebbe .....

"Ma come? Prima mi dici che il babbo è cattivo eppoi mi consegni a lui?"

Non aggiungo altro.

Stefania

Stefania

Anonimo ha detto...

qui si parla di un ex-fidanzato collaboratore di giustizia, sarebbe questa persona il presunto testimone menzionato ?

http://www.pupia.tv/casaldiprincipe/notizie/0001728.html

K@

Anonimo ha detto...

Michele Rea ieri sera ha detto che sono stati consigliati dagli assistenti sociali di dire alla bambina che il suo papa'sta in un posto dove stanno le persone cattive.
Pat

ENRICO ha detto...

La Difesa, da oggi in poi, dovrebbe IMPORSI l’obbligo di scagionare il proprio assistito oltre che per senso di giustizia anche per senso di umanità nei confronti della bambina.

Se non dovesse riuscire nel suo intento, la responsabilità di DUE condanne a vita ricadrebbe sulle coscienze di chi dovesse emettere una ulteriore sentenza di colpevolezza e di tutti coloro che l’hanno (e l’avranno) agevolata. nonostante l'evidente mancanza di prove e di indizi gravi, precisi e concordanti.

Simona ha detto...

La bionda consulente di parte civile ha scritto nella sua pagina che l'impianto accusatorio contro SP è SOLIDISSIMO....ALLA FACCIA...peccato che gli altri non lo vedono!

Anonimo ha detto...

ciao, sono nuova del blog ma vi seguo sempre. Vorrei dire solo una cosa. Io conosco bene la Tommolini avendo lavorato spesso con lei ed è un Magistrato molto scrupoloso e appunto per questo ero convinto che avrebbe assolto Salvatore. Qualche dubbio mi è però sorto quando, all'esito della testimonianza dei propri Consulenti, ha fatto acquisire agli atti un documento scaricato da internet relativo ai simboli degli alpini guastatori in quanto le incisioni sul corpo di Melania li richiamavano in qualche modo. Ho fatto un controllo su internet e non sembra ci siano connessioni, però, appunto perchè so come lavora, questa cosa mi ha fatto molto pensare. Aspetto con ansia le motivazioni, perchè in tribunale in tanti si aspettavano un'assoluzione, quindi o agli atti c'è qualche elemento che "stranamente" non è trapelato, oppure... giuro che non so cosa pensare. Io sono sinceramente convinta che S. è a conoscienza, se non addirittura ha assistito all'omicidio della moglie, ma sinceramente non riesco ad immaginarlo come esecutore materiale, lui che è stato così "fesso" da farsi scoprire tutti gli altarini con le varie amanti, è stato però talmente freddo e astuto da non lasciare alcuna traccia sul luogo del delitto? Non lo credo proprio capace. Spero solo che questa storia finisca al più presto, soprattutto per il bene della bambina a cui i Rea stanno facendo un sistematico lavaggio del cervello e poi, nel caso in cui il padre venga assolto, chi ricostruirà il rapporto fra i due? Sono comunque convinta che il trio medusa (Biscotti, Gentile e Benguardato) debba tirarsi indietro, qui ci vuole un collegio difensivo con grossi attributi, capace di non farsi mettere i piedi in testa da uno come l'avv. Gionni e da un PM come Rosati che, effettivamente, è molto bravo. Secondo me gli errori più grossi sono stati fatti quando le indagini erano in mano alla Procura di Ascoli. Adesso bisogna sperare nell'Appello, anche se va detto che in Corte a L'Aquila sono quasi tutti ex colleghi della Tommolini provenienti dal Trib. di Teramo, quindi l'ambiente non è poi così imparziale. Speriamo bene.
Tata

Antonello ha detto...

@Tata
non voglio certo io giudicare un Pm, sia chiaro, ma se le carte sono quelle pubblicate e non vedo motivi per non credere questo il Pm doveva, secondo il mio parere strettamente personale, approfondire vari aspetti che fin la difesa ha invece trovato sgombri da verifiche.
Non dimentichiamo che l'accusa ha il dovere anche di ascrivere scenari eventuali pro reo.
Una ricostruzione, mi si perdonera', cosi' tempisticamente e dinamicamente inverosimile penso non si sia mai vista nel panorama giudiziario galattico.
Daltronde le novelle dicono che se la sentenza servisse a proteggere S. hanno tutti svolto un lavoro miracoloso e certosino.
Lo hanno protetto a vita in un cofanetto logico ancor prima che fisico, vien da pensare all'accostamento con i talebani, che loro non volevano male alle donne, le coprivano perche' era il loro modo di custodirle, di volergli bene.
"impianto solidissimo", alla rifaccia, han controllato le docce???

Simona ha detto...

ahahaha antonello,mi fai ridere,si intedenva impianto accusatorio non delle docce...cmq sono molto confusi perchè Gionni aveva detto chiaramente che l'esito era incerto e processo indiziario...vedi un pò tu..

Anonimo ha detto...

UNA COSA E' CHIARA: se Parolisi non cambia gli avvocati, sarà condannato anche in apello.
Possibile che nè lui, nè i famigliari non si siano accorti della INSUFFICIENTE o quasi INESISTENTE difesa?
F

Anonimo ha detto...

guardate, io lavoro in trib a Teramo e i Pm li conosco tutti, purtroppo il loro modus pensandi è a senso unico e, per esperienza, vi posso dire che di scorrettezze ne fanno tante pur di portare avanti la loro tesi, ma il comportamento della Tommolini mi sembra davvero strano, è una che porta sempre avanti le proprie idee e non si lascia intimorire, per di più non è sposata e non ha figli, quindi anche un certo coinvolgimento emotivo lo escluderei. Io non credo che c'entrino mafia, camorra o cose del genere, anche per quanto riguarda l'attentato incendiario nei suoi confronti, si disse che era legato ad alcuni fascicoli che stava trattando riguardo lo spaccio internazionale di droga. Io spero solamente che Parolisi venga convinto a cambiare il collegio difensivo, secondo me è la sua unica speranza, d'altronde i processi trattati dal duo hanno sempre avuto esito negativo (Guede, Filo della Torre ecc.) .

Anonimo ha detto...

E' UN "DUO" che si offre; e per chi si offre, non è un buon....biglietto da visita.
Parolisi deve decidersi!!!

Simona ha detto...

secondo me state un pò esagerando..evidentemente non hanno potuto fare grnachè in primo grado...vedremo in appello!

Anonimo ha detto...

@Simona
Guarda che un appello al Trib dell'Aquila non è una passeggiata, ci sono magistrati tosti e anche la Procura non è da meno. Ribadisco, ci vogliono avvocati innanzitutto con maggiore credibilità, io ne avrei in mente qualcuno, tipo la Bongiorno, una difesa al femminile, visto il reato non sarebbe sbagliata, considerando che in appello sono in maggioranza giudici donna.

Simona ha detto...

Si ma l'avvocato Bongiorno Salvatore non se lo può permettere...e poi comunque cambiare adesso sarebbe da folli secondo me...

Mimosa ha detto...

Un imputato che cambia collegio difensivo è sempre malvisto dai giudicanti e pone a rischio l'esito del successivo processo.

Starò a vedere cosa il duo saprà fare con vera ansia e poca fiducia,
dipenderà molto da chi saranno i componenti della giuria in Corte d'Appello.

ENRICO ha detto...

Quello che più rimprovero al duo B&G è la TOTALE PASSIVITA' con la quale hanno permesso che, per oltre un anno e mezzo, si celebrasse un processo mediatico a senso unico con sentenza di condanna già scritta e praticamente esecutiva.

Perchè in questo caso specifico di questo si è trattato e non di un legittimo e civile "diritto di cronaca"

Del resto i legali di Parolisi avrebbero avuto i mezzi per impedire questa barbarie appellandosi all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) in quanto l'Ordine dei Giornalisti, Fnsi, Rai, Mediaset ed emittenti radio tv hanno firmato il CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive
......

" Roma, 21 maggio 2009. Stop a i processi scimmiottati in tv o trasferiti impropriamente dalle aule di giustizia al piccolo schermo: l'informazione sulle vicende giudiziarie in corso dovrà rispettare i diritti inviolabili della persona, rendere chiare le differenze fra cronaca e commento, fra indagato, imputato e condannato, fra accusa e difesa, e adottare modalità che consentano un'adeguata comprensione.

E' stato siglato ieri pomeriggio a Roma, nella sede dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, il Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive. A sottoscrivere l'intesa sono state le principali emittenti nazionali (Rai, Mediaset, T.I. Media), la Federazione Radio Televisioni, l'Aeranti-Corallo, l'Ordine nazionale dei giornalisti, la Federazione nazionale della Stampa e l'Agcom.

Il Codice, che esegue un atto di indirizzo dell’Agcom del gennaio 2008 e che è frutto di 18 mesi di paziente lavoro intorno ad un tavolo comune cui hanno partecipato tra gli altri i Presidenti emeriti della Corte Costituzionale Riccardo Chieppa e Cesare Ruperto, autorevoli giuristi e rappresentanti del Csm, entrerà in vigore entro il 30 giugno 2009 dopo la costituzione di Comitato di controllo cui spetterà il compito di accertare eventuali violazioni e proporre le misure del caso.

Sarà poi l'Authority a irrogare le sanzioni nei confronti delle emittenti radiotelevisive, che a loro volta potranno rivalersi sui presunti responsabili (registi, programmisti registi, autori testi, presentatori, conduttori, showman, ecc.) che fino ad oggi la passavano franca. In caso di trasgressione da parte dei giornalisti le eventuali sanzioni resteranno, invece, affidate esclusivamente al giudizio dell'Ordine regionale territorialmente competente.

E’ stato così finalmente attuato quanto più volte sollecitato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “contro il rischio di un sovrapporsi della televisione alla funzione della giustizia attraverso la tecnica della spettacolarizzazione dei processi e la suggestione di teoremi giudiziari alternativi".

Anonimo ha detto...

E’ ovvio che la mediatizzazione del caso, abbia avuto il suo peso, è bastato prenderne atto e correre ai ripari. Il nostro è un Paese in regressione non soltanto dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto civile e questa triste vicenda ne è stato l’esempio. Pseudo presentatrici che vorrebbero dare lezioni di morale a Parolisi, quando le riviste di gossip, ci raccontano della loro morale alquanto discutibile; preti e suore che invece di prodigarsi ad aiutare il prossimo, trascorrono i loro pomeriggi nei salotti televisivi sparando sentenze. Giornalaie che sentenziano portando sempre e solo come argomentazioni i tradimenti o le carte della parte civile e nei loro articoli dimostrano che, oltre ad essere grammaticalmente ignoranti, lo sono anche nel merito della questione. E tutto questo dà i suoi frutti; la casalinga di Voghera attende fuori dal Tribunale intrattenendosi in comportamenti disgustosi. Poi, come abbiamo anche di recente potuto constatare, dall’altra parte c’è il pubblico con una cultura medio alta, che trova riprovevole il circo mediatico sviluppatosi attorno al caso ed aspetta di leggere la motivazione della sentenza per emettere il suo verdetto.

continua...

Anonimo ha detto...

...continua...
Non credo che il duo, anzi il team degli avvocati di Parolisi si aspettasse una sentenza in questi termini; il giudice accettando la richiesta del rito abbreviato condizionato aveva apparentemente mostrato di aver superato quel pregiudizio che l’aveva spinta a negare i domiciliari. Penso che questo sia stato il motivo per cui la difesa non abbia sparato tutte le sue cartucce, perché ne ha, inutile nasconderlo. Il giudice non tenendo conto dei risultati a cui i suoi consulenti sono arrivati, ha mortificato il suo stesso lavoro. Ci sono aspetti che in quelle perizie vanno approfonditi e se i legali, non hanno portato un buon risultato a casa, è perché non hanno fatto tutto quello che era nelle loro possibilità. Con questo non critico il loro operato, anzi hanno agito bene, ma forse hanno peccato un po’ d’ingenuità e questa non è la prima volta; in questo rappresentano degnamente Salvatore. Ora sanno che in Appello si giocheranno se non tutto, quasi tutto; non si risparmieranno di questo sono sicura. Il collaboratore di giustizia dove si trova? Chi lo ha interrogato? Il signore che dichiarò di aver notato un traffico inconsueto nella notte del 18 Aprile si può rintracciare? Da dove veniva quel traffico? Il cellulare di Melania dove è stato localizzato? Ranelli apre i bagni e sistema i tavoli fuori nello stesso momento o lo fa in due momenti diversi, aprendo prima i bagni? Perché la difesa non ha portato a Colle San Marco una macchina uguale a quella di Salvatore e l’ha posizionata nello stesso punto, alla stessa ora e con lo stesso gioco di luci di quella ritratta con il cellulare di quel ragazzo? Sono stati trovati aghi di Pino nella macchina di Salvatore o dobbiamo credere che sia nel giorno dell’omicidio che in quello dello staging, si sia portato l’aspirapolvere? C’è una telecamera al ristorante il Cacciatore, che ci dimostri che Melania lì non è entrata? Quei residui di noccioline e di caffè rinvenuti nel contenuto gastrico sono compatibili con l’aver mangiato un gelato? E potrei continuare per ore....
Per quanto riguarda Vittoria, si percepisce che i legali sono addolorati di aver perso anche la sua battaglia; sono consapevoli del ruolo giocato dal circo mediatico, ma sono altrettanto consapevoli che il loro obiettivo principale ora, è quello di tirar fuori Salvatore ed in questi mesi lavoreranno per questo.
continua...

Anonimo ha detto...

...continua...
Probabilmente sapevano sin dall’inizio che per la zia paterna non vi fossero grandi possibilità al fine di ottenere l’affidamento, ma hanno comunque fatto bene a “combattere”; un giorno Vittoria saprà che la zia ed i nonni paterni hanno fatto di tutto per averla con loro, perché l’adorano e per onorare la volontà di sua madre. Non credo che per i Parolisi sia opportuno chiedere che la piccola sia affidata a terzi; sempre meglio crescere nel calore di un focolare familiare che in mano estranee, questo vale anche se con i nonni materni la figura del padre sarà bandita. Quando Vittoria crescerà un po’ di più, inizierà a domandare dei suoi genitori ed alle risposte che riceverà non sarà preparata mai abbastanza, per lei saranno comunque dolorose, anche se spero che nel frattempo il padre sarà riuscito a dimostrare la sua innocenza. Se così non dovesse essere, lei da quel padre ci andrà comunque con le sue gambe.
Per quanto riguarda la Tommolini, non può aver trovato nulla che non sia stato messo in contraddittorio, se avesse trovato qualcosa lo sapremmo da un pezzo; in tal caso non avrebbe avuto senso entrare senza alzare il volto. A qualcuno piacerebbe molto che la difesa lasciasse il campo, così si decreterebbe quasi sicuramente la fine di Salvatore; si sentenzierebbe che l'hanno lasciato solo perchè lui è l'assassino!!!! Poi perché la difesa dovrebbe fare un passo indietro? Perché non scorre nelle sue vene il sangue di Azzeccagarbugli? Il team non deve convincere nè il pubblico, né un giudice, ma una giuria!
La figura della Benguardato è essenziale non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto umano. Va a trovare costantemente Salvatore in carcere ed essendo lontano dai suoi affetti, l'avvocato è il suo primo punto di riferimento. Nei processi Guede e Filo della Torre, B&G sapevano di difendere degli assassini e non potevano far altro che far ridurre le loro pene e ci sono riusciti, 16 anni di galera per quel tipo di delitto non sono nulla. Nel caso in questione la difesa si avvale di consulenti che nel loro campo sono delle eccellenze, non sono stati “scomodati” per nulla. Aggiusteranno il tiro anche loro....

Stella

Anonimo ha detto...

ma perchè, secondo voi fino adesso S ha pagato la difesa? Tutta pubblicità per gli avvocati. Basti pensare che solo per la copia dei cd delle intercettazioni sono stati pagati oltre cinquantamila euro e tutte le consulenze di parte? Non credo che la difesa abbia lavorato pro bono, sicuramente c'è qualcuno dietro, forse Mediaset? D'altronde fin dall'inizio delle indagini Quarto grado riusciva ad avere copia di tutti gli atti e addirittura gli audio degli interrogatori e delle intercettazioni, qualcuno glieli avrà pur dati. Identica cosa per la damiglia Rea, non credo che abbiano tali mezzi economici, che ci sia la Rai dietro? Anche a Porta a Porta hanno tirato fuori atti coperti dal segreto istruttorio. Io credo che su questo caso se ci fosse stato meno accanimento mediatico, le cose sarebbero andate diversamente.

Gio' ha detto...

Solo se ci sara' ,come ben presto mi auguro,il silenzio mediaco,su questa triste vicenda,gli addetti ai lavori potranno veramente lavorare serenamente e forse avremo un risultato veramente "VERO".Parolisi e'stato condannato dai media.Pensate se il giudice lo avesse assolto come lo avrebbero triturato.Questo caso purtroppo faceva odiens nella direzione colpevolista e nessun giornalista ha rischiato l'impopolarita.

ENRICO ha detto...

Carissima Stella

sono perfettamente d'accordo con la tua accorata e lucida analisi e con la tua ferma opinione che cambiare adesso il team difensivo sarebbe una mossa sbagliata estremamente dannosa

Mimosa ha detto...

Stella, finalmente ben tornata, così agguerrita!
condivido molto di quello che hai scritto.
In particolare mi hanno colpito due frasi:
«Il giudice non tenendo conto dei risultati a cui i suoi consulenti sono arrivati, ha mortificato il suo stesso lavoro».
«Il team non deve convincere nè il pubblico, né un giudice, ma una giuria!».

Giustissimo, nel primo caso, che mi ha lasciato stupita, però dobbiamo anche tener conto che lei aveva già espresso un suo proprio covincimento negando i domiciliari, c’era pertanto da aspettarselo che non avrebbe smentito nemmeno s stessa.
Nel secondo caso, spero che la prossima giuria non si faccia condizionare, viste le relazioni tra i togati …

Ciao, Mimosa

Gio' ha detto...

Complimenti Stella e' veramente un piacere leggerti.Io non so' se fai Giurisprudenza ma i tuoi commenti sono veramente eccellenti.Complimenti.Mi auguro veramente che questo blog possa essere letto anche da "ALTRI"!!!Aiuterebbe tanto!

Manlio Tummolo ha detto...

A chi mi ha chiesto (Stefania ?) il parere sulla questione dell'affidamento, premetto che è già molto complessa, come già visto con Cittadella, la questione tra due ex-coniugi divorziandi o divorziati, figuriamoci in un caso come questo, dove c'è di mezzo un padre accusato di aver assassinato la moglie, madre del minore da affidare. Se fossi il giudice, prima di decidere su chi, cosa e come, avrei sentito le due famiglie, avrei visto quale delle due era già prima più vicina alla bambina, avrei consigliato di affiancarsi gli uni con gli altri, ricordando che, per il momento, Parolisi in base a norme costituzionali ed internazionali, non va ancora considerato colpevole, che il processo era in corso. E via di seguito. Mi pare che qualcuno di voi abbia scritto che è già stata presentata un'istanza di affidamento da parte della sorella di Parolisi. Se presentata in tempo e con i crismi formali, sarà ovviamente discussa (ma quando?). Il giudice poi deciderà, sperabilmente con saggezza ed equilibrio. Le cose cambierebbero dopo un'eventuale sentenza definitiva (n Cassazione) che confermi la condanna. Allora è ben difficile che la famiglia dell'omicida, anche se del tutto incolpevole, possa avere un affidamento per ragioni che mi appaiono "ovvie".
Quanto alla sostituzione del collegio difensivo, se risulta inadeguato, nulla vieta che avvenga, visto che ormai la cosa si trasferirà in Corte d'Appello d'Assise, dove da convincere è sì la giuria (verdetto, che è un parere, non un atto pienamente impegnativo), ma anche il collegio giudicante per la misura e la modalità dell'eventuale pena, se dovesse esservi (sentenza). Non vedo perché i giudici dovrebbero storcere il naso, visto che la legge lo consente, o addirittura lo impone se il patrocinio non risulta adeguatamente "fedele" al reo o imputato, a meno che, tra giudici ed avvocati, non vi siano illeciti rapporti segreti di reciproco favore (si è visto col caso Galoppa, quando venne esonerato dall'incarico da parte di Michele Misseri, scatenando la vendetta, tremenda vendetta, dei SS. Inquisitori fumanti d'ira e di rabbia).

Tiziana ha detto...

La Tommolini ha concesso le superperizie perché ad esse era condizionato l'abbreviato ma, evidentemente, non aveva intenzione di tenerle in considerazione. Non ha nemmeno tenuto in considerazione che di abbreviato, appunto, si trattava e che ciò doveva comportare una riduzione della pena. Invece, ciò nonostante, ha comminato l'ergastolo. Se non ci fosse stato l'abbreviato l'avrebbe allora condannato a morte?

ENRICO ha detto...

TIZIANA

Se il PM ha richiesto l'ergastolo con l'isolamento diurno, con il rito abbreviato la pena è sostituita con l'ergastolo semplice.

Mi sembra sia successo proprio questo.

Mimosa ha detto...

Ragazzi, ma sapete che l'isolamento diurno sarebbe durato solo 3 mesi? l'hanno detto fior fiore di penalisti.
Bello sconto di pena!

Mimosa

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

nei tuoi preziosi archivi c'è qualcosa a proposito dei tabulati relativi alle telefonate intercorse tra i famosi ragazzi e dai quali risulterebbe che costoro alle 15h:00 erano ancora ad Ascoli dove si stavano contattando per accordarsi di andare al Pianoro ?

Questo è quanto ha riferito Biscotti rimarcando come le loro testimonianze non avrebbero potuto dimostrare che Salvatore alle 14:40 NON fosse alle altalene

Mimosa ha detto...

ENRICO
mi dispiace, negli Atti non ho trovato niente, e oggi come oggi ne so quanto te, per averlo sentito qualche giorno fa in tv.

Se lo avessimo saputo, avremmo utilizzato fin da subito questo dato.

Questo dimostra che molte cose sono state nascoste!

Non dò torto ad Anna che si infervora a ricordarci anche di quel militare il cui cellulare la mattina del 20 aprile è stato localizzato a Ripe ...

Mimosa

anna ha detto...

vi ricordate che alla tommolini a novembre del 2011 fu incendiata la macchina? ha forse subito altre minacce?......................

sono tutti episodi che fanno riflettere

Mimosa ha detto...

È molto strano che la Difesa nella sua arringa non abbia esposto il dato che provava l’assenza dei ragazzi sul pianoro alle ore 15. Non era dirimente?
Mi domando su cosa si è basata l’arringa, ha provato solo a demolire la caffeina e il pastone nello stomaco?
Ha girato attorno all’obiezione che Parolisi come non è stato visto a Colle così non è stato visto a Ripe?
E tutto il resto che avrebbe potuto rinforzare il “ragionevole dubbio” se lo sono tenuto in tasca, aspettando l’Appello?

Però avete sentito a Porta a Porta che il prof. Bruno è stato praticamente “massacrato” da Gionni o da Introna (ora non ricordo) perché non ha saputo precisare quante autopsie ha eseguito nella sua carriera e a quando risale l’ultima?
Lo hanno voluto smontare professionalmente, metterlo in croce, inficiando la sua perizia, che tra l’altro proprio non diceva niente, mentre rimandava alla relazione della collega riguardo all’ora della morte.

Detto tra noi, l’unico merito di quelle 226 pagine è che sono state copiate parti intere della relazione autoptica (in duplicato e triplicato, tra l’altro), così qualcosa ci è stato reso noto.

Mimosa

Antonello ha detto...

Ragazzi pero' io non metterei sull'altare dell'intoccabilita' le "convinzioni" di qualsiasi giudice, stiamo parlando di esseri umani non infallibili.
In che senso dico cosi'??? Nel senso che il libero arbitrio ed il libero convincimento mi sta bene anche se svincolato dalla realta' nelle proprie situazioni e nella propria autodeterminata vita, ma io credo che tutto vada contestualizzato, in una procedura secondo il mio umile parere, magari Manlio Tummolo mi maledira', un giudice, un Pm come una parte civile "HA IL DOVERE" di accertarsi dei punti fermi e certi estratti dall'indagine e SOLO SU QUELLE BASI DA ESPLICITARE e' coerente con la difficolta' della sua professione che attivi il libero convincimento.
Non capisco perche' tutte le regole di buon senso di un semplice investigatore debbano legittimamente essere disattese da un Giudice solo perche' tale, lo trovo senza senso.
Conseguentemente, se le superperizie non danno per certa l'ora ed il giorno di decesso della vittima non capisco quale libero convincimento contrario possa sentirsi legittimato e tantomeno in una funzione istituzionale.
Il Vulnus e' proprio questo, nessuno ha la sfera e non e' corretto fondare la verosimiglianza di una ricostruzione sul "sesto senso" o sul "libero convincimento non argomentato ne sostenuto da dati certi", non vedo perche' allora la sfera la debba avere un Giudice, tantomeno.
Quindi, anche la negazione dei domiciliari in questo caso e' tutta ancora da spiegare, visti anche gli atti successivi che hanno smontato i dati dei precedenti, per la verita' stante agli atti pubblicati bastava dare un'occhiata alla tempistica, all'assenza di tracce, all'impossibilita' materiale per l'accusato di aver compiuto tutto senza un complice, e' impossibile non abbiano visto, verificato, significa che per loro e' verosimile quel mondo di spazi, tempi e dinamiche dovendoli pensare in buona fede.

Mimosa ha detto...

Sì, Anna, ce lo ricordiamo, e sembra che ci fosse di mezzo una faccenda di droga su cui stava indagando assieme al maresciallo a cui nella stessa notte hanno bruciato pure la sua auto.

Qualche giornalista ha subito evidenziato che la Tommolini sarebbe stata il Giudice del processo di Parolisi.


Tiziana ha detto...

ENRICO
Lo so bene in cosa è consistita la "riduzione" di pena per Parolisi, infatti la mia considerazione era amaramente ironica.
Non mi sembra riduzione della pena di un terzo l'aver tolto il solo isolamento diurno che, ovviamente, non può durare a vita.
Parolisi, oltre al danno, ha subito pure la beffa, il tutto per altro in totale assenza di prove.
Inoltre, se il delitto viene considerato d'impeto, dovrebbe avere delle attenuanti e non delle aggravanti. A chi uccide con premeditazione, allora, cosa fanno?

Mimosa ha detto...

Antonello,
che ne sappiamo noi di come si sono svolte le cose in aula il 27 ottobre?
Non ho nemmeno capito se c’è stata replica e controreplica, non ho idea di quali domande abbia posto la Tommolini ai propri periti per assicurare la sua fiducia, non so neanche se li abbia difesi dagli attacchi.
Inizialmente avevamo tutti (tranne Pino) confidato che si sarebbe potuta ricredere delle precedenti affermazioni, affidandosi alle carte presentate dagli incaricati da lei stessa nominati.
Probabilmente è stata incastrata in qualcosa da cui non poteva uscire (ecco la ragione della testa bassa e della commozione).

Nel controbattere alle “super perizie” qualcuno in aula deve aver inanellato qualcosa di cui lei non ha potuto non tener conto nell’esprimere il verdetto.
Io credo che, alla fin fine, lei abbia “dovuto” accettare le tesi dell’accusa suo malgrado.

Qualcosa a cui il collegio della Difesa non ha saputo o potuto far fronte … purtroppo si è giocato a carte (in tutti i sensi) con la testa di un Uomo in carne e ossa e sentimenti.

Antonello ha detto...

@Mimosa
troppe giustificazioni per una situazione in cui non devono o possano esserci, non so vedremo le motivazioni ma la funzione istituzionale non puo' essere influenzata ne da condizioni interne e ne da condizioni esterne se in gioco c'e' cosi' tanto.
Se non era in onesta' nelle condizioni di sentenziare cio' che dati certi avevano creato in lei liberi convincimenti coerenti non doveva piuttosto sentenziare, alternative vi sono sempre ed ovunque, ripeto che un Giudice puo' richiedere programmi di protezione un sentenziato incarcerato no, in quegll'ipotesi dunque l'unica cosa che avrei potuto concedere ad una misura umana era veder svestirsi della toga in rifiuto di sentenziare, anche a costo di sanzioni del Csm, cosi' non e' stato mi sembra, poteva persino rendere pubbliche nel caso eventuali pressioni o ricatti ipotetici, non son certo se possa rifiutarsi di sentenziare ricusando "la causa".
Un Giudice non vedo quali alternative abbia, deve sentenziare oltre ogni ragionevole dubbio punto, l'ha fatto comminando la massima pena e deve prendersi carico delle responsabilita' in coscienza corrispondenti, nel caso di S. innocente veramente gravissime e non elencabili.

PINO ha detto...

Qualunque tesi, proposta dalla difesa di SP non avrebbe sortito alcun diverso risultato.
La condanna dell'imputato era già preparata e consolidata nell'"ETERE".
Ciononostante, l'opinione pubblica si chiede, con molto disappunto, come mai alla squallida, ininterrotta catena multimediatica, si nota ancora la presenza di alcuni componenti della famiglia Rea. (ieri sera a C. L. V., per es.)
Quale significato possono assumere, ancora, tali messe in scena?
Si ha l'impressione che si voglia mascherare, con un legittimo desiderio di giustizia, quella che potrebbe essere sadica goduria.
Sarà solo una errata impressione?ione?
Spero di si.
Pino

Anonimo ha detto...

err. corr. x (ione?) P.

ENRICO ha detto...

@ PINO

i Rea battono il ferro finchè è caldo e,scandalosamente appoggiati dai media, "si portano avanti con il lavoro" in vista dell'Appello

Un accanimento del genere verso un imputato, sulla cui colpevolezza grava un DUBBIO macroscopico, non si era mai visto ( soprattutto da parte dei mezzi d'informazione !)

Anonimo ha detto...

un accanimento del genere dei parenti della vittima non si era mai visto.

"Parolisi vuol ricorrere in appello? E perchè?"
commenta Michele Rea.

Già, perchè quello là non accetta la giustizia terrena ottenuta esattamente come chiesta dai Rea?

Perchè i Rea sono ancora in tivù?

Gli danno gettoni di presenza?

Hanno paura che Parolisi si discolpi?

Cosa temono che si dica?

strano stò fatto.
stiano a casa a curare la bambina.
hanno voluto la bicicletta, ora va pedalata.
Michele rea tra lavoro e ospitate è un padre assente ancora prima di adottarla.

mister Nielson

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Antonello,
non ho capito perché dovrei maledirLa. Per il "lbero convincimento" deòl giudice ? Per l'isolamento diurno ? Io maledico una tradizione giudiziaria arcaica che ancora dopo due secoli non ha capito ed applicato quanto insegnato dall'Illuminismo, se non in alcune forme e dichiarazioni verbali. Ma chi ha detto che l'"isolamento diurno" è necessariamente una pena? Forse per chi soffre di solitudine e ha bisogno di costante compagnia. E perché non l'isolamento notturno, così uno avrebbe paura dei fantasmi di coloro che ha ucciso ? Personalmente preferirei l'isolamento totale, senza che nessuno mi rompa le scatole, salvo il carceriere che mi porta un pezzo di pane e il bicchiere d'acqua di prammatica. Guardate i progressi fatti da Michele Misseri nell'isolamento assoluto o quasi, mentre stava nella sua celletta a scrivere lettere, romanzi e trattati di Diritto, che diventeranno un giorno testi universitari. Senza contare che, nella cattiva compagnia di un carcere, Parolisi potrebbe anche trovare chi pensa di far giustizia alla maniera classica...

PINO ha detto...

ENRICO
Tale accanimento farebbe supporre, non solo una preparazione all'appello, ma anche, forse, a distoglire l'attenzione di qualche magistrato che, nelle more, potrebbe ficcare il naso in quei dubbi che hanno caratterizzato tutta l'inchiesta.
Non dimentichiamo la rimozione di Ferraro, Cirillo, e della stessa Tommolini, anche se quest'ultima a concluso, o ha dovuto concludere (è un'ipotesi) il processo, nel modo che sappiamo.
E' stato, ed è inspiegabile tutt'ora, la pressione di quasi tutti i massmedia, nel rimarcare la colpevolezza di SP.
Un accadimento mai verificatosi, nella storia giudiziaria italiana.
Ed ecco che in ogni rappresentante la pubblica opinione nasce, legittima, la domanda: dov'è la regia di questa compatta organizzazione, che non è solo immaginaria; è evidente nei fatti?

ENRICO ha detto...

@ PINO

continuo a non capire perchè la Difesa non si appelli all'Agcom

Leggendo l'intervento di MANLIO ho corretto la mia ipotesi di una condanna comminata per "motivi di sicurezza" nei confronti dell'imputato dato che potrebbe essere stata inflitta anche, al contrario, nella speranza che costui venga "eliminato" al più presto facendo tirare un grosso sospiro di sollievo al regista di questo reality "dal vero" prodotto a basso costo ma con alto rendimento in termini di ascolti e di profitti.

Anonimo ha detto...

forse una class action promossa da una associazione consumatori potrebbe dove altri non osano.

Anonimo ha detto...

forse una class action promossa da una associazione consumatori potrebbe dove altri non osano.

ENRICO ha detto...

E io insisto :

"Il Codice trova fondamento nei diritti - garantiti dalla Costituzione - di libertà di espressione del pensiero da un lato e di rispetto dei diritti della persona dall’altro, riconoscendo la necessità di piena esplicazione del diritto di cronaca degli operatori dell’informazione e, nello stesso tempo, l’inderogabile dovere di rispettare nell’esercizio di tale funzione informativa, i diritti alla dignità, all’onorabilità e alla riservatezza delle persone.

Con tale atto le parti s’impegnano ad osservare le seguenti regole nelle trasmissioni televisive che abbiano ad oggetto la rappresentazione di vicende giudiziarie in corso:

a) curare che risultino chiare le differenze fra documentazione e rappresentazione, fra cronaca e commento, fra indagato, imputato e condannato, fra pubblico ministero e giudice, fra accusa e difesa, fra carattere non definitivo e definitivo dei provvedimenti e delle decisioni nell’evoluzione delle fasi e dei gradi dei procedimenti e dei giudizi;

b) diffondere un’informazione che, attenendosi alla presunzione di non colpevolezza dell’indagato e dell’imputato, soddisfi comunque l’interesse pubblico alla conoscenza immediata di fatti di grande rilievo sociale quali la perpetrazione di gravi reati;

c) adottare modalità espressive e tecniche comunicative che consentano al telespettatore un’adeguata comprensione della vicenda, attraverso la rappresentazione e la illustrazione delle diverse posizioni delle parti in contesa, tenendo ponderatamente conto dell’effetto divulgativo ed esplicativo del mezzo televisivo che, pur ampliando la dialettica fra i soggetti processuali, può indurre il rischio di alterare la percezione dei fatti;

d) rispettare complessivamente il principio del contraddittorio delle tesi, assicurando la presenza e la pari opportunità nel confronto dialettico tra i soggetti che le sostengono – comunque diversi dalle parti che si confrontano nel processo - e rispettando il principio di buona fede e continenza nella corretta ricostruzione degli avvenimenti;

e) controllare, nell’esercizio del diritto di cronaca, la verità dei fatti narrati mediante accurata verifica delle fonti, avvertendo o comunque rendendo chiaro che le persone indagate o accusate si presumono non colpevoli fino alla sentenza irrevocabile di condanna e che pertanto la veridicità delle notizie concernenti ipotesi investigative o accusatorie attiene al fatto che le ipotesi sono state formulate come tali dagli organi competenti nel corso delle indagini e del processo e non anche alla sussistenza della responsabilità degli indagati o degli imputati;

f) non rivelare dati sensibili, o che ledano la riservatezza, la dignità e il decoro altrui, ed in special modo della vittima o di altri soggetti non indagati, la cui diffusione sia inidonea a soddisfare alcuno specifico interesse pubblico."

Anonimo ha detto...

mi sembra siano stati disattesi tutti i punti da te elencati, in primo luogo dalla signora Sciarelli, intoccabile: fa parte essa stessa della Commissione di Vigilanza.

Mimosa ha detto...

ENRICO, ho trovato!
nella Richiesta di rinvio a giudizio del Gip Calvalesi, Ascoli Piceno a p. 28, è scritto:

«La verifica sui tabulati telefonici e la collocazione delle celle che agganciavano alcuni dei ragazzi in questione (Nesca e Agostini) in quel giorno nella fascia orario di riferimento ha fornito riscontro obiettivo alla collocazione della “gita a San Marco” raccontata dai ragazzi proprio nel giorno 18 ; e analogo conforto è stato fornito dalle dichiarazioni (+ tabulati) su Patacca Luca soggetto che uno dei ragazzi ricordava di aver incontrato a san Marco in quella occasione.»

Da ciò si “deduce” che quando i ragazzini si mettevano d’accordo, al termine dell’orario scolastico, erano ad Ascoli, ma i Tabulati con gli orari sono nel CD che la difesa ha dovuto comperare, per 60 mila euro.

Ciao
Mimosa

ENRICO ha detto...

@ MIMOSA

non avevo dubbi che avresti scovato qualcosa !
Però nella Richiesta di rinvio a Giudizio non si PRECISA l'ora ( le 15:00).

Si dice genericamente "nella fascia orario di riferimento "

@ Anonimo

Sciarelli, intoccabile: fa parte essa stessa della Commissione di Vigilanza.

Non so se la Sciarelli sia membro della Commissione di Vigilanza. Di certo la moglie di Vespa è stata piazzata all’Autorità del Garante Privacy

Fonte : http://www.leggo.it/archivio.php?id=182635

Ecco chi sono coloro che dovrebbero vigilare :

http://www.agcom.it/default.aspx?DocID=4569

qui l’approfondimento :

http://www.agcom.it/Default.aspx?message=contenuto&DCId=434

e tra i vari comunicati stampa non una parola sul caso Rea che infesta i palinsesti pubblici e privati da oltre un anno e mezzo
-----
Mezz’ora fa ho sentito un tale che si scagliava contro i processi mediatici contestando, non il diritto di cronaca, ma l’interpretazione del tutto arbitraria e personale in chiave colpevolista di elementi e atteggiamenti privi di valenza giuridica attribuiti all’imputato Parolisi presunto innocente fino al terzo grado di Giudizio.

La Venier e la Spaak, prese in contropiede e visibilmente imbarazzate hanno potuto sottrarsi allo “scontro” grazie al provvidenziale intervento della…. PUBBLICITA !!!

Anonimo ha detto...

Buona sera a tutti!
Il caso Rea equivale ad una mucca che continua a secernere latte in abbondanza; sarà difficile allontanare i vitelli che ne usufruiscono.
Ci vorrebbe lo scudiscio del vaccaro per mettere fine all'interminabile abbeveramento.
Falce

Anonimo ha detto...

La moglie di Vespa protegge Vespa, la Sciarelli si protegge da sola, Sottile quali agganci ha?
Difatti sta più sciscio, ma di poco.
Sull'onda cavalca la D'Urso, se non vengono imputati gli altri lei usufruisce del vantaggio.
Le intercettazioni e le bufale sono state pagate dalle emittenti tivù per fare cassa incastrando Parolisi. I parenti Rea non hanno scucito un euro per far uscire e pubblicare stralci di indagine che l'imputato invece ha pagato e anche caro,
ma in cambio i Rea avranno garantito presenza fissa, o percepiscono il gettone per ogni partecipazione?

Con tutto questo magna magna alle spalle, tra sponsor e noi che paghiamo con i soldi pubblici, non serve la mafia la camorra o la ndrangheta per continuare a tenere al caldo Parolisi, basta la disparità di mezzi economici.

Trovo disonesto ed indegno di un Paese civile quale NON è (più) l'Italia che un imputato per difendersi sia costretto a sborsare quelle cifre.

60.000 euro per un cd sono una truffa.

Ma ancora di più è impossibile rivoltarsi contro questi giganti dell'informazione che hanno pagato per avere gli scoop, veri o inventati, e adesso non lo fanno certo uscire.

La Tommolini? Un passerotto spaventato.

sissignori, spaventato.

Anonimo ha detto...

http://www.glialtrionline.it/2012/10/28/parolisi-e-condanna-mediatica-lappello-puo-ribaltare-la-sentenza/

Anonimo ha detto...

finalmente un giornalista con le palle! Bravo!

Anonimo ha detto...

http://www.sosimpresa.it/userFiles/File/rassegna%20stampa%203/101010_cronache_di_napoli_usura_per_conto_dei_veneruso.pdf

Anonimo ha detto...

http://87.248.112.8/search/srpcache?ei=UTF-8&p=francesco+rea&fr=fptb-acer&u=http://cc.bingj.com/cache.aspx?q=francesco+rea&d=4870897426631553&mkt=it-IT&setlang=it-IT&w=KGkHv5RfalWnB27b01IdttchlwwDy5Jy&icp=1&.intl=it&sig=0ckXT3ZNv85hpjY_yyBuOw--

Anonimo ha detto...

voi siete pazzi. una muore, l'assassino viene condannato, individuato nel marito che non d spiegazioni, per omicidio d'impeto e vi attaccate alla pista chiusa e fantasiosa. come dire che io vado in sicilia, mi capita qualcosa perche' attinente al mio mondo e il colpevole cerca di tirare in ballo la mafia. ma dai.

Anonimo ha detto...

I difensori di Parolisi hanno un sacco di strade da seguire, anche se non spetta loro trovare il colpevole.
L'esercito non lascerà solo il caporalmaggiore.

Anonimo ha detto...

pazzi?
io qui non vedo descritte ipotesi fantasiose.
vedo link riferiti a notizie realmente accadute.

C'è lo stesso cognome della vittima collegato alla stessa organizzazione criminale nominata dal pentito,
la stessa cui apparteneva la Titta.

2+2 l'hai fatto da solo,
quindi dai pure la colpa a te stesso e alla tua "ipotesi fantasiosa".
sei andato a leggerti i link e hai fatto il collegamento senza nessuna imbeccata.

Anonimo ha detto...

http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=510

Anonimo ha detto...

Gli avvocati di Parolisi sono sulla buona strada e a quanto pare c'è un sacco di gente a cui è venuta voglia di parlare.

ENRICO ha detto...

@ anonimo

quest'ultimo articolo segnalato è molto interessante.

Riassume esattamente l'ipotesi condivisa dalla maggior parte dei partecipanti a questo blog.
----
All'anonimo che ha scritto :

"L'esercito non lascerà solo il caporalmaggiore.

rispondo che su questo avrei molti dubbi.

Anonimo ha detto...

http://www.nottecriminale.it/delitto-rea-la-pista-dei-casalesi-nel-processo-bloccato.html

ENRICO ha detto...

ho dimenticato di firmare il link delle 14:15

Gabridget ha detto...

purtroppo finora l'esercito l'ha lasciato solo il caporalmaggiore

Anonimo ha detto...

Scusate se torno un momento su vecchi punti già affrontati ma c’è questo fatto degli abiti che non riesco a capire.
Non c’erano delle testimonianze attendibili che confermavano il fatto che Parolisi esce vestito in un modo, lo stesso con cui poi andrà a chiedere aiuto al ristorante? O l’ho sognato?!
Volevo capire, in base anche alle testimonianze, come l’accusa ricostruisce il cambio d’abito dopo l’omicidio.

Kiba

ENRICO ha detto...

Ho appena sentito l'avv. Gentile controbattere all'avv. Gionni.

Spero che il suo eloquio, così poco convincente, faccia parte di una strategia perchè se così non fosse...

---
@ Kiba

da quello che so ( ma qui ci vorrebbe MIMOSA ) il Pm sosterrebbe che la testimonianza del vicino non sarebbe attendibile in quanto costui sarebbe stato "suggestionato" dalla vista degli indumenti di Parolisi che i CC gli avrebbero fatto vedere nel momento in cui veniva interrogato.

Mah !

Mimosa ha detto...

ENRICO
hai detto bene, pare che sia stato un giornalista ad arrivare a lui prima dei CC (mah !)e gli ha fatto vedere la foto chiedendogli "Era vestito così?" e l'altro ha risposto "Mi pare di sì".

Mimosa

Anonimo ha detto...

Ma voi continuate ad aver fede nell'abilità dei difensori di parolisi?
Io non ne ho mai avuta! Peccato
F

ENRICO ha detto...

@ F

beh a dire il vero siamo sempre stati molto critici al riguardo

Anonimo ha detto...

massì, lo sappiamo che tutti i testimoni a favore di Parolisi sono inaffidabili e confusi.

Mentre invece, quei 52 interrogati ad un mese di distanza e senza neanche il senso civico di essersi presentati spontaneamente.. ahhh quelli sì che sono affidabili.
specie se interrogati in gruppo, ma che volete, erano cinquantadue..
mica si potevano fare cinquantadue interrogatori distinti, no?

Così quelli che ricordavano male potevano sapere cosa dire grazie a quelli a cui veniva detto: "oh lei sì signora che ricorda bene"

Questo non vuol mica dire influenzare i testi, per carità. tutto regolare.

Che poi nanche erano tutti convinti di essere stati lì quel giorno a quell'ora, vedete, c'è chi era altrove a fare acquisti, c'è chi a quell'ora si stava ancora mettendo d'accordo per incontrarsi, ma per fortuna chi investigava ha rimesso a posto tutto e tutti son riusciti a ricordare proprio quello che serviva.

Anonimo ha detto...

.. e anche Ranelli, poveraccio.
Non è mica affidabile.
E' uno che non ha memoria fotografica.
Uno che confonde fischi per fiaschi.
Beh, sì è vero, ha aiutato a ritrovare una per una le 55 persone presenti al Pianoro quel giorno, ma che vuol dire?
Non vuol dire mica avere memoria.
Quella è fortuna, la fortuna che capita a quelli sprovvisti di memoria..

Come?

Erano 52?

Sì, i testimoni erano cinquantadue.
Quelli che si son dovuti acchiappare per il bavero e costringere a testimoniare, erano cinquantadue, e sono stati rintracciati tutti, uno per uno, da Ranelli, che si ricordava di ognuno di loro.

Ma tu hai detto 55!

Eh sì, perchè quello svitato di ranelli, si è ricordato di cinquantacinque persone, non cinquantadue: tre erano alle altalene..

Ma cosa volete che sia, per un povero chioscaio senza memoria: sicuramente si è sbagliato proprio su quelle tre.
Con gli altri cinquantadue invece è stato precisisssimo.. mica può andargli sempre bene, no?

Per fortuna che si è convinto anche lui di essersi rimbecillito, e non va più in giro a seminar zizzania.

Anonimo ha detto...

Per la difesa sarà un gioco far cadere quei testimoni come birilli

Gabridget ha detto...

se la difesa resta questa non credo sia tanto un gioco, li vedo così poco combattivi

Anonimo ha detto...

forse sono poco testosteronici.
Gionni è uno aggressivo, e poi rilascia interviste su interviste continuando a sostenere qualsiasi cosa, fa niente se è falsa.
Le impronte di scarpa erano della Canestrari, i capelli pure, idem per le perline, ed il bacio si sa, è quello della morte.
Fa niente se perfino Tagliabracci ha detto che non si può collocare il preciso istante del bacio.
Si fa un test roboante, si convince la gente a baciarsi, il pubblico è contento, e si divulga il risultato che gli pare.
Cosa?
I test scientifici si fanno con paramentri diversi?
Devono essere pubblicati sulle riviste di settore, eventualmente testati e confutati?
Ma va là..

Ma noi abbiamo la televisione, tutti i media, mica possiamo perdere tempo!

E poi Gionni è uno che grida forte.
ahò, vuoi mettere con quei precisini perbenini perfettini degli avvocati di Parolisi?

Che hanno dato pure retta alla Tommolini che chiedeva di non dare risalto alla notizia, LORO.
Al Gionni che gliene fregava?
Ha continuato a rilasciare o a far rilasciare interviste, perfino le impressioni e sensazioni dello zio della vittima ci siamo puppati.

Biscotti e Gentile? Integerrimi.

Figurarsi! Quelli così, il Gionni se li inzuppa per bene nel caffelatte a colazione.

Non ci vuole gente integerrima e beneducata, con quelli: ci vorrebbe uno scaricatore di porto che gliene canta quattro di sopra e quattro di sotto.

Anonimo ha detto...

Basta, non se ne può più di questi avvocati, ma perchè non hanno parlato prima, durante il processo, o durante le indagini, invece di smagarsi tanto adesso? Perchè non hanno condizionato il rito abbreviato ad altre testimonianze visto che c'era questo famoso pentito? Perchè non hanno indagato sulla scia delle dichiarazioni del Dottor Ferraro? Per me la strada giusta è quella, la Caserma. D'altronde anche il Dottor Cirillo aveva spinto verso quella direzione che per me è la più sensata. E' iniziato Quarto Grado, annunciate ulteriori novità!Stiamo a vedere.
Tata

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo e a tutti i commentatori, rivedendo un intervista di Sottile a Parolisi, fatta in studio durante una puntata di 4° grado, Salvatore alla domanda di Sottile se avesse visto qualcuno sul Pianoro, rispose che vide, oltre la coppia di anziani, dei ragazzi che giocavano con il pallone.

Chi parlò per primo della presenza dei ragazzi, lui o la Procura?

Inoltre vorrei rispondere a chi presumeva che ci fosse la presenza di una donna sul luogo del delitto per la presenza di strass.

Leggendo la perizia di Bruno, e precisamente nel tratto in cui vengono elencati gli indumenti che indossava Melania, si legge:

"...maglia in cotone di colore nero, senza maniche, posteriormente decorata con nastro centrale di
pailettes..."

Perse durante la colluttazione??

Un altro quesito che in molti ci siamo posti riguarda la telefonata di Salvatore con la sorella Franca e al riguardo ho letto un intervista a Franca del 2011 di cui riporto uno stralcio:

"....Questa domanda me l'hanno fatta anche i magistrati, quando mi hanno interrogata. Ricordo quella conversazione: io e Salvatore eravamo di ritorno dal cimitero. Dopo i funerali, lui voleva andarci ogni giorno. In auto parlavamo del fatto che ormai, dopo aver scoperto la relazione di Salvatore con una soldatessa, sarebbero venute alla luce anche le relazioni di altri istruttori. Per questo dissi a Salvatore: "Adesso escono fuori altri clienti". Quella parola, "clienti", era un modo napoletano per indicare persone che hanno fatto qualcosa che è vietato, come appunto le relazioni tra istruttori e reclute. E, infatti, lui mi rispose che gli dispiaceva per il fatto che altri commilitoni si sarebbero trovati
nei guai perché le loro relazioni sarebbero venute alla luce, ma che era giusto che chi aveva fatto degli sbagli dovesse pagare. Non c'era niente di misterioso in quella conversazione».
Segue...

Sira Fonzi ha detto...


Per finire uno stralcio interessante sempre di un intervista del 2011 al Ranalli:

Vanity Fair lo ha incontrato, insieme alla moglie Albina Antonucci, nel suo chioschetto il 5 agosto scorso. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Che cosa ricorda di quel giorno?
«Quello che so l'ho già raccontato ai carabinieri e ai magistrati, che mi hanno interrogato più volte».
Può ripetercelo?
«Vidi un uomo con pantaloncini e maglietta, che poi ho identificato in Salvatore Parolisi, far giocare sulle altalene un bambino, che poi
ho identificato in sua figlia Vittoria. Sono sicuro al cento per cento che fosse proprio lui per via del suo abbigliamento, che catturò la mia attenzione».
Come mai?
«Era un abbigliamento insolito e inadatto al clima di questi posti. Ricordo che pensai: beato lui che non sente freddo. Infatti, quel giorno c'era il sole ma le temperature erano ancora rigide. Sulle montagne c'era ancora la neve».

Parolisi era solo con la figlia?
«Con lui c'era anche una donna con i capelli lunghi, un giubbotto scuro e pantaloni chiari. In seguito ho appreso che la moglie di Parolisi, Melania Rea, era vestita così. Questo mi fa ritenere che forse la donna che ho visto era proprio lei, anche se non posso metterci la mano sul fuoco. Infatti, il luogo nel quale mi trovavo quando li vidi è abbastanza distante dalle altalene. Da quella distanza sarebbe stato difficile identificare una persona che conosco bene, figuriamoci due estranei».
Lei, però, è sicuro di aver visto Parolisi?
«Assolutamente sì. E sono certo che era lui per il modo in cui era vestito. Così come sono certo che la donna accanto a lui aveva un giubbotto scuro e pantaloni chiari».
A che ora li ha visti?
«Intorno alle 15. Anche se poi, quando i carabinieri mi hanno fatto visionare i filmati fatti dalle telecamere del mio chiosco, insieme abbiamo appurato che era un po' più tardi, alle 15,25».
Il gip di Teramo, nell'ordinanza in cui convalida l'arresto di Parolisi, ha scritto che lei è inattendibile.
«So quel che ho visto. Sono certo di aver visto quella donna. Inoltre, sono stato io a segnalare le persone che quel giorno si trovavano sul pianoro. Senza di me non le avrebbero rintracciate. Perché il gip mi ritiene attendibile quando aiuto a rintracciare i testimoni e inattendibile quando affermo di aver visto una donna vestita come Melania.

Ciao Sira

Anonimo ha detto...

Quindi sia il vicino(o sono di più?) che il Ranelli vedono Parolisi in pantaloncini ma nessuno dei due è attendibile?

Kiba

Tiziana ha detto...

Secondo gli inquirenti neanche Colasanti, che era di vedetta a Ripe il 18/4 e non vide transitare l'auto di Parolisi, sarebbe attendibile. Come pure il cane Piergiorgio, che seguì la scia lasciata da Melania a CSM. Ma si sa, Parolisi è stato già talmente fortunato che non si sono voluti considerare anche i testimoni a suo discarico.
Tutti attendibili invece i testimoni che "non l'hanno visto a CSM". Questa sarebbe la "prova regina" della sua colpevolezza.

Mimosa ha detto...

Ora che “formalmente” una giustizia è stata fatta per accontentare la famiglia della vittima, vogliamo noi andare avanti e magari recuperare una nuova “Squadra” in questo benemerito blog di Massimo Prati, anche con la presunzione di poter dare una mano alla Difesa, casomai serva?
A mio parere, a questo punto bisognerebbe trovare un paio di gruppi di 3 indizi, precisi e concordanti, che facciano una prova.

Tento con una PRIMA convergenza: come dimostrare che intorno alle 14.30-14.40 Melania e Salvatore erano in zona altalene a CSM?
Semplicemente con una controdeduzione.

Innanzitutto considerando valida la iniziale testimonianza di Ranelli, ottimamente riportata da Sira. Testimonianza poi stravolta dagli inquirenti, tanto che nell’ultima intervista il personaggio addirittura dice di aver visto Parolisi solo quando è passato con l’auto a chiedere dell’avvistamento della moglie.
Tutti gli esperti del settore sanno come i testimoni oculari siano suggestionabili dopo vari e molteplici interrogatori, specie se indirizzati ad “aggiustare” gli orari…
Pertanto, di solito, è la prima versione la più valida e attendibile.

Per secondo, il fatto che la Meckel con nuora e nipotina – stando all’ultima intervista mandata in onda da CLV e non stando a quanto riportato gli Atti dell’Ordinanza di Teramo, p. 26 e p. 28 – sono arrivate “intorno alle” 15 al Bar Cacciatore dove dicono di aver parcheggiato (peccato che non c’era una telecamera) e hanno sicuramente impiegato più di 10 minuti ad arrivare al prato avendo preso quella scorciatoia (percorribile in 15 minuti, a detta della Flammini, gestore del bar – vi rendete conto? corrisponde a più di 1 kilometro a passo veloce! provare per credere) mentre gli amici Lolli e Ferretti alle telecamere hanno detto che dal Cacciatore al pianoro hanno impiegato in auto un paio di minuti (ci credo, in auto, non a piedi!!!).

Per terzo: i 4 ragazzini coi motorini alle 15 erano ancora ad Ascoli, se ci affidiamo a quanto dicono i legali della Difesa, avendo potuto accedere ai tabulati (dato preciso a noi nascosto e non citato nell’Ordinanza, che nomina i tabulati delle loro conversazioni solo per appurarre che la gitarella è avvenuta il giorno 19 aprile), pertanto costoro non potevano essere collocati sul prato alle 14.45. Ovvio, Watson!

Ora tutto ciò messo assieme, trascurando il resto dei 52 testimoni arrivato dopo le 15.15 (leggere l’Ordinanza e il lavorone di Massimo nell’elencarli, qui l’ultimo link : http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2011/12/melania-rea-fra-i-tanti-testimoni.html#more, del 6 dicembre 2011), da una parte dei “frammenti” come li ha definiti stasera a QG l’avv. Gentille, non si potrebbe asserire “oltre ogni ragionevole dubbio” che Parolisi alle altalene non c’era.

Da quanto esposto, vi sembra che i cosiddetti testimoni considerati “attendibili” siano tali, contrariamente a quello ritenuto “non attendibile” ma primario?

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa
Concordo con le tue osservazioni e quelle di Siria. Alle volte alcune considerazioni utili che leggo si perdono tra i tanti commenti ed è difficile seguire un filo. Avrei come al solito un milione di domande, come sul famoso cappello ritrovato sulla scarpa di Melania. E’ stato analizzato? Risultati?
Credo che sarebbe utile una ricostruzione intera dei fatti e forse voi che vi conoscete e scambiate mail in privato potreste riassumerli meglio, comprese le incongruenze e poi riportarle sul blog e forse riuscite a trovare i famosi indizi che se messi insieme fanno una prova.
Torno sui vestiti. Secondo l’accusa quindi, P esce vestito in un modo diverso da come poi verrà ritrovato, presumibilmente esce di casa con gli stessi vestiti con cui viene visto entrare al supermercato(credo). Quindi esce con quei vestiti, uccide d’impeto e si spoglia. Non si capisce se il cambio lo ha con sé (casualmente perché altrimenti sarebbe premeditato e la premeditazione non calzerebbe con l’accusa di P) o lo indossa sotto. Ho letto che chiederanno quei pantaloncini e maglietta per essere analizzati, ma che poi ci sono stati dei problemi, non si era certi che P avesse consegnato gli stessi abiti e non so com’è finita (sarebbe importante saperlo). Chiedono anche di analizzare i vestiti del supermercato? E che riscontri trovano?
Le scarpe? Nel video del supermercato sembrano degli scarponcini. Credo che il Ranelli da quella distanza non avrebbe potuto notare le scarpe ma forse il vicino si. E quando P va a chiedere aiuto che scarpe indossa? L’accusa ipotizza anche un cambio di scarpe?
E poi c’è il dna sulla bocca di M e se non ho capito male l’accusa lo collega alla mano di Salvatore che tiene chiusa la bocca di Melania per non farla gridare. Quindi Salvatore non ha guanti ma non lascia altre tracce in giro. Nemmeno sul cellulare che usa o sui vestiti che andrà a cambiarsi. E deve cambiarsi sul luogo, sullo stesso posto dove viene trovata M e che dicono sia il luogo dell’omicidio, ma la macchina dov’era? Ci sono impronte di pneumatici che però non corrispondono alla sua auto.
Tornando alle testimonianze, ricordo di aver letto che tutti gli amici e conoscenti di M smentiscono categoricamente che M fosse una persona che fa l’amore nel bosco in pieno giorno e con la figlia in macchina (e poi qui si ritorna alle mancate tracce di pneumatici sul luogo). Quindi secondo l’accusa perché M ha i pantaloni abbassati, oltretutto in quella strana maniera?

Kiba
p.s. Domanda sciocca. Come faccio a mettere il mio nome in grassetto come alcuni di voi?

Anonimo ha detto...

kiba

d'altro canto è anche inammissibile che M. si sia calata i pantaloni per urinare, e ce lo dicono le analisi che escludono urina nella vescica ed urina sul luogo del delitto.

Va anche fatto notare che per cogliere di sorpresa la ragazza, la stessa avrebbe dovuto essere intenta ad urinare dietro il chiosco, a ridosso dello stesso, difficile dire che la ragazza andasse a far pipì sulle pareti dei chioschi.

Elminata l'ipotesi pipì ed anche l'ipotesi rapporto consenziente, non rimane che l'opera di un estraneo che le abbia calato i pantaloni a forza.

Difficile sia stato il marito, non ne avrebbe avuto bisogno.

Gionni cita una foto su facebook di Parolisi che simula scherzosamente un attacco alla sentinella con un'allieva.

Ma questo non dimostra niente altro che il fatto che l'attacco alla sentinella sia una delle tante pratiche di studio che insegnava: Parolisi era un istruttore, doveva ben conoscere tutte le tecniche d'assalto.

@Kiba
per avere il nome in alto in grassetto invece di cliccare su Anonimo, clicca su Nome/URL e compila la casella con il tuo nick.

Mimosa ha detto...

Ciao Kiba
provo a risponderti.
Comincio dalla fine: per "nome in grassetto" intendi quello che si evidenzia in colore blu come Sira? devi aprire un blog (vedi la B accanto?) o un sito come Manlio Tummolo. Se invece vuoi il il tuo nome compaia in testa, come il mio per esempio, prima di cliccare su "pubblica commento" spunta il tondino corrispondente a "Nome/URL" e scrivi il tuo nome.

Alle altre domande dovrebbero risponderti gli investigatori e i PM accusatori, e anche noi ci aspettiamo le stesse risposte da mesi. Hanno solo sparato ipotesi e non hanno dimostrato nulla di nulla.
Tutti i vestiti e tutte le scarpe di Parolisi, pure tutti i cinque orologi, sono stati analizzati senza trovare una minima macchiolina di sangue della moglie.

Tutti i reperti sono stati analizzati per ricavarne il dna, in quanto cercavano prove su tracce di Salvatore sul luogo del ritrovamento del corpo, hanno scoperto che c'erano dna maschili e femminili, ma non si sa se li hanno confrontati con i personaggi che ruotavano intorno alla coppia, e comunque le ricerche costano,

Pochi di noi si scrivono in privato, e mica abbiamo gli indirizzi di tutti, l'altra volta il lavoro di Squadra l'abbiamo fatto sul blog stesso, con commenti visibili a tutti. Solo in seguito, su incarico del gruppo, io ho elaborato tutto e compilato lo scritto riassuntivo.

Mimosa

Anonimo ha detto...

l'avvocato gionni ha detto (mi pare a Porta a Porta) che c'erano due gruppi di ragazzini al parco S.Marco, ed un gruppo era li' sin dal mattino-----
ieri sera a QG hanno di nuovo alluso al fatto che la Tommolini avrebbe preso in considerazione lo stemma degli alpini come soggetto delle incisioni...ma mi fate capire? se fosse appartenuto al corpo dei bersaglieri dopo il delitto passionale d'impeto si sarebbe messo ad incidere una penna nera? ? ci sono o ci fanno?

ENRICO ha detto...

@ Anonimo

ci sono E ci fanno.

sarebbe il caso di suggerigli di interpellare Don Matteo.

Avrebbero in un battibaleno i rei confessi e pentiti del crimine commesso e Vespa ne avrebbe l'esclusiva per una puntata straordinaria in prima serata

Anonimo ha detto...

a volte la verita', e' la piu' semplice....una donna mora (poi magari tintasi i capelli subito dopo......), conoscente di melania, gelosa.

Simona ha detto...

Ho visto la puntata di Quarto Grado e devo dire che l'avvocato Gentile mi è sembrato abbastanza sereno quando ha risposto alla Palombelli...non capisco tutte ste critiche ai due avvocati..e poi non servirebbe cambiare adesso collegio difensivo perchè Salvatore ci farebbe solo brutta figura a mio modo di vedere..

Anonimo ha detto...

salve, qualcuno può dirmi dove posso trovare la perizia del dottor Bruno? E' sparita da Internet. grazie
tata

ENRICO ha detto...

Ma vi sembra un Paese normale quello in cui un avvocato della Difesa di un caso di omicidio così enigmatico si debba trovare nelle condizioni di dover dare conto della linea difensiva nel corso di una trasmissione tivvù, ad “una Palombelli” qualsiasi ?? Alla Palombelli ?!?!
Proprio a lei,che invece di far tanto la dura e pura” scandalizzandosi delle bugie di Parolisi si dovrebbe preoccupare di suo marito che si è fatto soffiare da sotto il naso ( dice lui) ben 25 milioni di euro di danaro pubblico ( cioè nostro )

Mi sa che anche noi stiamo perdendo il senso della realtà senza rendercene conto.

F ha detto...

UNA GENTILE PREGHIERA AGLI ANONIMI: datevi un qualsiasi nik, per distinguervi, altrimenti succede una confusione. Grazie.
F

PINO ha detto...

@ MIMOSA
L'idea di formare una nuova "squadra" mi sembra opportuna, compresa la coordinazione dei punti o episodi da riprendere in analisi molto più dettagliatamente.
Io sono pronto, anche se un pò "spompato", visto...i risultati ottenuti, pur essendo conscio che non potevano essere diversi, in un primo grado di giudizio.
Aspetterei, però, un nuovo articolo di Massimo, che potrebbe indirizzare la nostra attenzione verso orizzonti più concreti, nettandoli da quella falsa patina che in questi ultimi giorni ha ricoperto l'intera configurazione del caso.
Nel frattempo, sapremo chi sarà convinto della tua generosa ed utile proposta.
Saluti cari, Pino

Sira Fonzi ha detto...

L'avvocato Gionni sostiene che la Procura, a differenza si quanto sostiene il duo, sono stati ascoltati nel corso delle indagini ma che non hanno mai dato informazioni precise e che gli avvocati se avessero voluto avrebbero potuto chiedere di ascoltarli come testi

Avvocato risulta anche a lei questa pista del collaboratore di giustizia?



Non c’è stato un solo collaboratore di giustizia: ce ne sono stati diversi che, nel corso delle indagini, hanno dato dato le indicazioni più disparate. Ma dicono solo su quali aree indagare non entrano mai nel dettaglio. E comunque anche tutti loro sono stati sentiti dai pm. Eppoi se il processo è stato celebrato con un rito abbreviato e condizionato perchè non chiedere si sentirlo prima questo teste importante? Perchè, se questo era un elemento utilissimo, dirlo solo dopo la sentenza di condanna?.

Lei esclude totalmente la possibilità di piste alternative?


Io ho ricevuto oggi la mia ultima lettera che annuncia novità. Qualcuno in questa missiva mi dice che è stato contattato telepaticamente da Melania. E che lei gli ha detto che è stata presa da dietro, con la presa del soldato e che i vestiti e l’arma del delitto sono nascosti sotto al quercia nel bosco dove lei giaceva. I pm ne hanno ricevute tantissime, come me.

Sensitivi a parte si è anche parlato di malavita, di possibili contatti con la camorra. Esclude anche questo?



Sono stati compiuti accertamenti patrimoniali accuratissimi sulla situazione di Parolisi e non si sono trovati altri guadagno all’eccetto dello stipendio e degli introiti delle missioni all’estero.

Solo questo?



E’ venuto fuori che Salvatore con un collega stampava le magliette con la scritta dell’anno e il numero di corso che poi venivano vendute alle soldatesse che finivano l’addestramento. Ma si tratta di una cosa minima (non ufficiale) che fruttava a loro all’incirca 300-400 euro a testa per ogni corso. E comunque la Procura ha davvero ha fatto ogni possibile riscontro.

Ad esempio?



Su Facebook è stata trovata la foto di Salvatore con una soldatessa che fa la mossa della sentinella. E anche questa ragazza è stata risentiota e la sua posizione controllata. Oppure le vedette che fino all’11 maggio dicono che non hanno visto l’auto di Parolisi passare. Poi, solo dopo l’interrogatorio a Castello di Cisterna, si scopre che le vedette non hanno visto nessuna auto passare: nè quella di Salvatore nè le altre.

Si sollevano obiezioni sul fatto che certe dichiarazioni di Salvatore non potrebbero essere utilizzate.



Siccome c’è una denuncia di scomparsa la Cassazione dice chesono utilizzabili. Ma anche se volessimo toglierle abbiamo tutte le dichiarazioni che proprio lo stesso Salvatore ha fatto in tv.

E la pista del magistrato Ferraro?



Ha avuto dei problemi. Ma anche qui se fosse stato così rilevante potevano sentirlo. In aula sono tornati Neroni, Macciò e avere un altro teste non cambiava nulla.

Adesso si aspettano le motivazioni del giudice Tommolini per la condanna all’ergastolo.


Sarà importante capire la parte relativa alla crudeltà di questo delitto. E’ questa un’aggravante importante per poi condannare Parolisi all’ergastolo. Può esserci crudeltà perchè Melania è stata uccisa con la figlia in auto, perchè non è morta subito ma tra tormenti o perchè è stata lasciata agonizzare nuda. C’è crudeltà quando si dimostra l’assenza completa di ogni sentimento di compassione o di pietà degne di un uomo civile.


@Mimosa

Sono d'accordo con Pino, che saluto con un abbraccio virtuale, sul fatto di attendere un articolo di Massimom che a sua volta credo attenderà le motivazioni della Tommolini.
Portare cmq all'attenzione di tutti cose che ci sembrano degne di
interesse a mio avviso è costruttivo.

Sira


Sira Fonzi ha detto...

Scusate nel commento precedente tra IL DUO e SONO STATI mancano le frasi sotto riportate:

non ha sottovalutato le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e che gli stessi

Pardon

PINO ha detto...

@ Ciao SIRA

Sono contento che tu abbia ripreso a commentare. Ci sei mancata.
Massimo non aspetterà di conoscere le motivazioni della Tommolini, per scrivere. Lo farà quanto prima.
Contraccambio sinceramente l'abbraccio.

@ MIMOSA, siamo già un piccolo numero, te compresa, a formare il primo nucleo. Sono certo che a molti piacerà la tua proposta, ma tu non lesinare la tua presenza, come in quest'ultima settimana.

@ ENRICO, che ne dici?
Ciao a tutti

Anonimo ha detto...

Interessante:

it.paperblog.com › ATTUALITÀ › MELANIA REA

Anonimo ha detto...

@Sira
non hai commentato le parole di Gionni. Perchè riportarle qui?

Sa come parare i colpi. Ha cercato di buttarla in vacca parlando di sensitivi per sminuire quanto detto dal testimone, ma il giornalista ha saputo correggere il tiro nella domanda successiva riportandolo alla questione camorristica.

Non è niente male il suo chiedersi perchè tirare fuori la questione solo ORA che l'indagato è stato condannato.

Sicuramente lui allude al fatto che sia una bufala come tante.

Ma quelli che hanno diffuso a mezzo stampa bufale a ripetizione sono stati quelli dell'accusa.
La difesa è sempre stata sulle sue e non è mai andata in giro a diffondere notizie false, coltellini apriostriche dell'ultimo minuti, borse occhiali trans e qualsiasi sciocchezza fosse utile a distogliere l'attenzione da questioni più di senso.

Perchè parlare solo a condanna avvenuta del testimone di mafia,
è una carta che non si è voluta giocare in primo grado, ma non è liquidabile cazzeggiando sulle lettere dei sedicenti sensitivi.

Gordon

Anonimo ha detto...

spiegatemi la storia delle perline sul retro della maglia di Carmela.

Gordon

Anonimo ha detto...

non si puo condannare in base a varie trasmissioni per altro tutte a favore dei rea
perche in televisione finora ci sono stati solo loro
gli avvocati di parolisi hanno pienamente rispettato cio che la tombolini aveva chiesto cioe la poca esposizione mediatica

ora hanno fatto malissimo! dovevano fare come lavvocato gionnj e i rea che sono andati in tutte le trasmissioni a portare la loro verità!

ora che il processo di primo grado e stato fatto possono parlare e ne stiamo sentendo delle belle perche quando hanno arrestato la soldatessa titti che prestava servizio nella caserma di parolisi ed e stato appurato che faceva parte dei casalesi e il pentito dei casalesi che ora mi sfugge il nome a detto che dietro alla morte di melania c'e' la mano della camorra per via di un incidente d'auto dove è morta una persona attibuita al parolisi non e stata presa in considerazione!

ecco questo e un altro lato oscuro che la procura di teramo non ha voluto approfondire

Antonello ha detto...

Per rinverdire i fatti cronologici presumibilmente verosimili avvenuti il 18/04/2011 e seguenti:
18/04/2011
1) 14,10 partenza della coppia da Folignano (condomino testimone che vede M. sul pianerottolo e testimone che vede l'auto di S. in direzione Cole San Marco).
2) 14,45 arrivo della coppia a Colle San Marco.
3) 14,50 Ranelli vede S. e lo focalizza per il vestito strano, accanto vede una bimba ed una figura femminile con giubbotto scuro, capelli scuri lunghi e pantaloni chiari (i cani per quattro volte ritrovano, lo stesso giorno in serata, la pista olfattiva di M. Che dalle altalene va al monumento).
4) 14,51 M. parte e va a piedi alla ricerca di un bagno perche' quelli dal Ranelli erano ancora chiusi.
5) 14,53 Son. tenta di chiamare M. con il cellulare di sua madre ed aggancia in entrata sulla rete telefonica la cella dedicata Wind denominata "Colle San Marco", M. non gli risponde.
6) 14,56 Son. tenta di chiamare M. con il cellulare di sua madre ed aggancia in entrata sulla rete telefonica la cella dedicata Wind denominata "Colle San Marco, M. nuovamente non gli risponde.
7) 14,58 circa, un anziano vede spuntare dal bosco sulla strada verso il monumento una donna visibilmente impaurita che scappa verso il monumento, l'anziano dice che avrebbe chiamato anche un centralino d'emergenza per avvertire dell'accaduto.
8) 15,02 M. arriva al monumento, per qualche motivo sale un sentiero alle spalle sino ad una roulotte e poi ridiscende avviandosi a piedi verso la Fraz. Colle.
9) 15,03 Son. agganciando la cella telefonica di Folignano Chiesa Nuova in entrata, invia a M. un sms con il testo "Ciao Mely, sono io, il telefono e' di mamma, volevo solo sapere della visita".
10) 15,04 Son. 20 secondi dopo il primo sms, agganciando nuovamente in entrata la cella dedicata Wind denominata Colle San Marco, invia a M. un secondo sms non meglio descritto o forse una seconda parte del primo.
11) 15, 26 S. tenta di chiamare M. con il suo cellulare ma M. non risponde piu' nemmeno a lui.
12) 15,30 circa, due ciclisti vedono una donna in loc. COLLE uscire dal bosco e con passo affrettato dirigersi verso valle sulla strada asfaltata inseguita da due od una figura femminile, arrivati a Colle San Marco e saputo della scomparsa di M. riferiscono quanto visto alla figlia del ristoratore per poi scomparire per sempre.
13) 15,30 S. entra al ristorante in cerca di M., prende un caffe', va a dare un'occhiata ai bagni e si rende conto che M. e' sparita.
14) 16,30 in poi, ben quattro procedure di geolocalizzazione N.U.E., "sbagliando" di 3,2. Chilometri a detta degli inquirenti, rintracciano il cellulare di M. in un punto isolato di San Giacomo, nessuno trova ne M. ne il suo cellulare, ne si sa se li e' stato cercato.
15) 16,30 circa, Colasanti, la sentinella a Ripe, sull'unico bivio per il chiosco, dichiara di non aver mai visto l'auto di S. ma di aver notato una Stilo ed un fuoristrada con due figure abbassate sul sedile entrare integre ed uscire poco dopo ammaccate, si accertera' poi che un'auto deve aver incidentato la staccionata di legno.
20/04/2011
16) M. viene ritrovata nel bosco di Ripe accanto al chiosco dopo una telefonata presumibilmente anonima che ha avvertito della presenza del corpo.

Mimosa ha detto...

Antonello!
che lavoro certosino hai fatto, complimenti.

Integriamo anche l'avvistamento del motociclista, sempre intorno alle 15.30
e mettiamoci pure che dalle 15.05 alle 15.30 il pianoro si riempie di gente, tra cui il Ranelli recupera 52 che saranno poi chiamati a rilasciare testimonianza.

Mimosa

Anonimo ha detto...

C'E' IL NUOVO ARTICOLO DI MASSIMO. CI TRASFERIAMO A COMMENTARLO?

Anonimo ha detto...

Andate a curarvi alla neuro deliri!!!

Anonimo ha detto...

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