venerdì 16 settembre 2011

Amanda Knox. Una nuova ricostruzione dell'omicidio per un caso facile ingarbugliato da chi non s'è mai posto domande


Non è difficile chiedersi "perché?". In qualsiasi momento e per qualsiasi cosa accada c'è un "perché" che vuole risposta. Tutti noi ci chiediamo "perché", nessuno escluso, perché la parola "perché" l'abbiamo intrinseca dalla nascita e ci è dettata dall'istinto, un istinto che durante la crescita esce preponderante. I bambini hanno l'età del "perché", età che può iniziare sui tre anni e finire sui cinque ma che in effetti non cessa di esistere in quanto, nelle varie fasi della vita, le domande si differenziano ma non si esauriscono. Ed è da un "perché" che nascono le risposte giuste, quelle che portano a comprendere i motivi che altrimenti resterebbero sommersi. A maggior ragione la parola "perché" deve abbarbicarsi come un'edera nella mente di chi ha in mano il destino degli uomini, di chi è incaricato a scoprire la verità su un omicidio; è una parola che deve sgorgare spontanea, come acqua di fonte, e crescere fino a quando non si siano trovate le risposte giuste e logiche, quelle risposte che non lascino l'amaro in bocca e non facciano storcere il naso. Purtroppo chi indaga sempre più spesso si dimentica dei "perché", sempre più spesso crede che a lui una domanda in più non serva, crede di essere il depositario della "verità" senza avere mai dubbi. Ma i dubbi sono la base della verità. Bertolt Brecht diceva: "Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio". Ma a Perugia c'è stato chi non ha mai avuto dubbi ed ha creduto che qualche risposta mancante non avrebbe cambiato il quadro modellato sull'argilla.

Eppure ce n'erano di dubbi da risolvere, di cose da capire, di situazioni da sviscerare, perché si sono lasciate scivolare nell'oblio e sono state trattate come una frase mai finita, una frase senza punto? La risposta a questo "perché" non è facile da accettare dato che ha costretto in carcere due ragazzi che si sono dichiarati innocenti. E se il dichiararsi innocenti non significa esserlo, da comunque il diritto di avere indagini che spazino anche nella ricerca di altri possibili colpevoli, di altre possibili ricostruzioni, e non di trovarsi davanti inquirenti unilaterali stagnanti, forse anche violenti, privi di dubbi. Inquirenti che trovata la traccia, da loro considerata primaria, si intestardiscono nel credere di avere in mano il colpevole e, per riuscire ad averne la confessione, spingono gli interrogatori oltre la soglia della decenza. E se a posteriori si viene a sapere che il Pm titolare delle indagini ha subito una condanna penale proprio a causa del suo modo di trattare le persone che si scontravano con lui, a causa di un file sul suo computer in cui erano scritti i nomi dei tanti che meritavano una punizione perché con lui in disaccordo, si può immaginare anche che chi dice: "Sono stata maltrattata in fase di interrogatorio e non capivo ciò che stava accadendo e che quanto firmavo fosse una confessione", dica la verità.

Ma se invece di intestardirsi la procura si fosse posta qualche domanda in più? Ci sarebbe stato qualcosa di male dato che ce n'erano i motivi? Gli inquirenti nel 2007 avevano alcune certezze, non dovevano inventare o supporre come capita quando non si hanno prove ma solo indizi, e queste venivano dal fatto che il Guede in quei giorni frequentasse il piano terra della stessa casa in cui era la Kercher (e proprio in quel ponte dei morti i quattro ragazzi che avevano affittato l'appartamento sottostante erano tornati per qualche giorno dai loro genitori), da un messaggio chat dello stesso in cui ad un giornalista scriveva che l'omicidio era avvenuto prima delle 21.30 e dalla sicurezza che lo stesso Guede quella sera si trovava per certo in casa di Meredith Kercher, la ragazza inglese assassinata, dove, fra l'altro, aveva lasciato un ricordo puzzolente in bagno, una manata insanguinata su un cuscino, le proprie impronte sulla sua borsetta ed il suo dna sul corpo della vittima, sia dentro che fuori. Ma le certezze si scontravano con la perizia del patologo (guarda che novità) in cui l'orario della morte era stabilito fra le 22.00 e le 24.00 (le anticipazioni parlavano di un range che andava dalle 20 alle 4 di mattina). Ma ci si è dimenticati che la temperatura rettale non fu presa il 2 novembre, per paura di compromettere la scena, ma il 3 e all'obitorio... questo non ha comportato alcuna variazione? Però tutto si sarebbe potuto superare, in fondo fosse morta mezz'ora prima delle 22.00 il lavoro del patologo non risultava svalutato, constatando in maniera neutra che quella sera, dopo una certa ora, gli abituali messaggi che era solita inviare la Kercher non erano partiti. E questi particolari vennero alla luce prima che venisse ritrovato il gancetto considerato decisivo, gancetto rimasto 47 giorni fra cumuli di altri possibili reperti ammassati uno sopra l'altro in un angolo della casa.

E già che ne siano serviti 47 di giorni (e se non ci fossero stati i legali non avrebbero neppure trovato la felpa insanguinata della Kercher), la dice lunga su come vennero portate avanti le attività investigative. In ogni caso se certi indizi, quelli che un tempo sarebbero stati importanti ma ora superati dai riscontri scientifici (e non affiancati ai riscontri scientifici come sarebbe giusto), fossero stati considerati nella giusta maniera, si sarebbe potuto deviare il corso delle indagini e portarlo nella direzione che ad oggi, dopo quattro anni di carcere per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, pare la più convincente. Ed ora, grazie ad un giudice di polso che non si è appiattito all'Accusa ma ha cercato i riscontri a quanto portatogli dalle parti, la Difesa, dopo aver incassato la perizia favorevole sul gancetto e sul coltello (che quindi sono fuori dai giochi e non possono più essere considerati elementi di accusa), sta umiliando la procura e chi ha parlato di droga party e orgia satanica. Per questo ci ha fatto sapere che c'era una chiamata, interrotta dopo due squilli (dai tabulati si evince che la Kercher non era solita interrompere le chiamate), partita dal cellulare della vittima ed arrivata alle 20.56 al telefono dei suoi genitori, una chiamata che non ha avuto seguito nelle ore successive. Ed i suoi legali ora si chiedono: "Perché se per la procura la Kercher è morta alle 23.30 la telefonata non è stata ripetuta dalla ragazza? Non è che il Guede era già in casa sua e le impediva di chiamare?". Ma questo "perché" se lo pongono anche basandosi su altro; ad esempio sul fatto certo che l'inglesina fosse una abitudinaria e tutte le sere, fino a tardi, mandasse svariati messaggi e mms (da un minimo di 14 ad un massimo di 30 ogni sera) ai suoi conoscenti. Tutte le sere tranne quella della sua morte in cui ne spedì 3 e poi chiamò casa, chiamata interrotta dopo soli due squilli ricordiamolo.

Ma non è l'unico particolare strano perché alle 21.58 partirono altre due chiamate dal cellulare di Meredith, entrambe bloccate all'istante, una alla propria segreteria telefonica ed una alla banca inglese "Abbey", a quell'ora chiaramente chiusa. Successivamente a queste, che non essendo arrivate a destinazione non furono "prese" da nessuna cella, entrò in scena un mms inviato da un'amica al cellulare della ragazza alle 22.13. E l'mms fu agganciato da una cella mai agganciata dalla casa in cui viveva, cella che invece serviva lo stesso luogo in cui la mattina seguente vennero ritrovati due cellulari, sia quello della Kercher che quello di un'altra ragazza che condivideva l'abitazione con lei. Per cui, sommando i fattori, dice la Difesa, è chiaro che la vittima è stata uccisa fra la telefonata interrotta inviata ai genitori, alle 20.56, e l'mms inviatole ed agganciato dalla cella servente il luogo in cui i cellulari furono ritrovati, alle 22.13. E la ricostruzione, che non fa una piega in termini logici, poteva benissimo servire agli inquirenti per capire in maniera chiara qual'era stata l'esatta dinamica, così da liberare la Knox già arrestata dopo l'interrogatorio del 5 novembre, quello di 15 ore in cui volarono scappellotti, quello di cui (ma nessuno s'è chiesto perché) non esiste registrazione audio.

Se poi si aggiungono le varie ed eventuali, quali l'arresto del Guede avvenuto a Milano cinque giorni prima dell'omicidio, fu trovato a rubare all'interno di una scuola e nonostante fosse in possesso di un coltello con una lama da 16 centimetri rimesso in libertà, quali il fatto che da quando un suo "benestante patrigno italiano" aveva smesso di mantenerlo, perché preferiva le cattive compagnie allo studio ed al lavoro, lui aveva iniziato a rubare in casa altrui, e la sua fedina penale racconta di tanti episodi, usando la stessa tecnica (rompere con un sasso i vetri delle finestre), si può capire come la ricostruzione esatta possa non essere quella voluta dagli inquirenti, assurda e sconclusionata, che verte su una presunta violenza sessuale che la Knox e Sollecito, invece di bloccare, avrebbero incentivato diventando assassini a causa delle droghe assunte. In base agli elementi si può ipotizzare ben altro. Ad esempio che il Guede, approfittando dell'assenza delle ragazze e dei ragazzi, che a volte lo ospitavano, avesse rotto il vetro di una finestra del piano superiore e fosse entrato. Poi, credendosi al sicuro visto che due inquiline erano tornate dai genitori, che la ragazza inglese si trovava a casa di amiche, proprio per non restare sola, ed Amanda avrebbe dovuto lavorare al pub fino a notte tarda, avesse mangiato (dal frigo mancava il kebab) e fosse andato in bagno. E qui si può ipotizzare l'entrata in scena della ragazza che, preso in prestito un libro dalle amiche da cui aveva cenato (abitavano a 460 metri da casa sua),  aveva detto loro che sarebbe andata a leggerselo nella sua camera. Ed è immaginabile che appena rientrata abbia chiuso la porta dall'interno e tolto le chiavi dalla serratura, com'era solita fare per permettere alle altre ragazze di poter aprire dall'esterno (Amanda Knox sarebbe dovuta tornare dopo il lavoro).

E gli orari forniti dalle amiche portano alle 20.50. A questo punto è facile comprendere la successione degli eventi. Il Guede è in bagno quando sente la porta aprirsi, ha appena defecato ma non può far scendere l'acqua dello sciacquone perché farebbe rumore, quindi è in trappola e deve uscirne perché un'altra denuncia lo spedirebbe in carcere. Quindi esce dal bagno ed in silenzio si avvicina alla porta, ma non ci sono le chiavi. Da qui in poi ci sta tutto, la Kercher vede la porta della camera dell'amica aperta, vede il vetro rotto e chiama i genitori perché la situazione le è nuova (la telefonata delle 20.56, quella dei due squilli), il Guede le toglie il telefono e magari cerca di instaurare una conversazione per convincerla a tacere. Ma la situazione precipita, la blocca, la violenta ed alle sue difese la colpisce con un coltello. Ci sta che gli asciugamani, quelli con cui, al processo, ha detto di aver cercato di tamponare le ferite, gli siano serviti per pulirsi, ci sta che sia stato lui a lasciare il lavandino sporco di sangue ed anche che, arraffato il più possibile dalla borsetta, sia uscito (le chiavi della Kercher non sono state ritrovate) dopo averla chiusa a chiave in camera sua, dalla stessa finestra da cui era entrato. Ci sta che, allontanatosi ed ormai al sicuro, abbia preso in mano il cellulare ed al buio, non conoscendolo, gli siano partite due chiamate (quelle delle 21.58). Ci sta che all'arrivo del mms delle 22.13 abbia capito che i due telefonini l'avrebbero potuto incastrare e quindi li abbia buttati nella scarpata, che però non era tale perché terminava in un giardino, per liberarsene.

E' questa è una ricostruzione impossibile da accettare? Meglio credere che la Knox abbia cercato, con un coltello, di far violentare la compagna di stanza? Meglio credere che l'abbia accoltellata per una sorta di eccitazione satanica provocata dalla droga? Ma fosse stato così per quale motivo non accettare i consigli della madre e partire il giorno stesso per la Germania dove aveva una zia che l'aspettava? Tutte le altre amiche erano subito tornate dai genitori in America o in Inghilterra, perché lei no ed anzi al telefono disse ai genitori: "Resto perché voglio aiutare la polizia?". Che senso può avere una decisione del genere? E che senso aveva invece la fuga del Guede? E perché per mesi continuò a dire che l'assassino era un uomo che non aveva visto in faccia e poi, improvvisamente ma al momento giusto, cambiò versione dichiarando di aver visto Amanda Knox che scappava? Perché il testimone che aveva dichiarato di aver visto la coppia (Sollecito/Knox) litigare sulle dieci di sera in un campetto di basket a pochi metri dalla casa del delitto, un eroinomane abituato ad andare a far da testimone ai processi, si scoprì non essere affidabile solo dopo anni? Perché il negoziante che disse ad un giornalista (si scoprì poi essere un suo grande amico) che la ragazza americana andò ad acquistare prodotti per la pulizia della casa nel suo supermercato (per pulire e depistare le indagini), fu smentito, anche in questo caso solo dopo anni, da un suo operaio che dichiarò il contrario di quanto dal suo "capo" inventato? Perché nella camera della Kercher non c'erano impronte e tracce della Knox? Perché ora i periti della Corte scrivono che per ben 54 volte ci fu una errata procedura forense nella raccolta e nelle analisi dei reperti? Perché la Knox non era assistita da un avvocato quando, dopo quindici ore di pressione senza mangiare bere e senza poter andare in bagno, confessò coinvolgendo il suo datore di lavoro? Perché di quella confessione non esiste la registrazione? Perché al primo processo si accettò la testimonianza di un poliziotto che disse di aver annusato la Knox e di averla trovata con l'odore di chi ha fatto sesso da poco? Perché, in quello stesso processo, il giudice non accettò nessuna richiesta e non fece fare nuove perizie?

E qui mi fermo ma i "perché" sono molti di più. Ed a questo punto c'è da chiedersi per quale motivo, a quattro anni dall'omicidio, anziché avere sicurezze ci troviamo nella condizione di doverci porre domande, quelle domande che non dovrebbero esistere dopo un'indagine degna di tal nome.



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50 commenti:

filippo ha detto...

Diciamo che Guede sta a Fikri come la procura di Perugia sta a quella di Bergamo. Due casi apparentemente semplici ma che certamente le procure fanno a gara per ingarbugliare alla grande. Forse è più conveniente o meglio più politically correct sbattere in carcere un americana e un italiano piuttosto che un marocchino o sanche con forti indizi al carico.

filippo ha detto...

aggiungo ivoriano...

gaia ha detto...

ti sei dimenticato perchè la Knox accusa il suo datore di lavoro totalmente estraneo alla vicenda rivonandolgi la vita? Perchè Sollecito e la Konx erano così sballati da non ricordarsi ciò che avevano fatto quel giorno? Perchè danno versioni contrastanti? Perchè in un interrogatorio dice di avere sentito l'amica gridare e poi ritratta? Io la terrei in galera solo perchè ha cercato di incastrare un innocente al suo posto

gaia ha detto...

Ma Guede ospite? non avevano sempre asserito di non essersi mai visti prima?

gaia ha detto...

inoltre la knox era così traumatizzata dalle malvessazioni subite dai poliziotti torturatori che va cl fidanzato a comprare la biancheria sexy. ma per favore...

Unknown ha detto...

Ciao Gaia, vedo che la Knox ti sta sulle scatole una cifra, quindi ti sarai informata molto bene su quanto avvenuto a Perugia nel 2007.

O forse no? Parto dalla fine per farti sapere che quella della biancheria sexi è una notizia di gossip che hanno inventato, come hanno inventato che era andata ad acquistare prodotti per pulire la casa e come hanno inventato che la sera fra le 22 e mezzanotte erano a litigare sul campo di basket. E sia il negoziante che il ragazzo (eroinomane che testimoniava a pagamento, e lo ha fatto in diversi processi non solo in quello della Knox) sono stati smentiti dai fatti e dalle testimonianze di altre persone, ma al Pm Giuliano Mignini hanno fatto comodo come le perizie sballate ed aggiustate (e se anche in appello trovava un giudice come quello di assise sarebbe finita che aveva ragione lui e tutti zitti, che poi questo suo modo di fare e ciò che l'ha portato alla condanna al tribunale di Firenze). Un consiglio, informati su di lui.

Il Guede, dopo essere stato liberato a Milano per il furto con il coltello, tre giorni prima dell'omicidio, era tornato a Perugia e, dato che da anni il suo patrigno non ne voleva sapere di lui, e che bazzicava i locali dove si trovavano gli universitari (Le Chic di Lumumba era uno di questi e lì lavorava la Knox dalla sera alla notte), era stato ospitato dai quattro ragazzi che avevano affittato l'appartamento al piano terra di via della Pergola (lui s'era fatto amico uno dei quattro che si chiama Giacomo), al piano sopra erano la Knox, la Kercher, la Romanelli ed un'altra che si è defilata subito non tornando neppure visto che già era dai suoi. Quel giorno era solo perché i ragazzi erano tornati dalle loro famiglie per il ponte dei Santi (il 3 ed il 4 novembre erano un sabato ed una domenica).

Quindi il Guede era nella stessa abitazione della Kercher, e mi stupisco tu ti stupisca visto che additi la Knox a colpevole maledetta quando, s'è capito, della storia hai letto sole le solite quattro fregnacce dei giornalisti amici del Pm (chi non era suo amico, come Spezi, lo ha messo in carcere senza neppure fargli chiamare l'avvocato. E c'è rimasto per 24 giorni). E che il Guede dal piano terra sia andato al piano sopra è provato perché è stato condannato anche per violenza sessuale, lui aveva di certo stuprato la Kercher visto che c'era il suo liquido seminale dentro di lei.

Per ultimo il datore di lavoro. Prova tu a stare 15 ore in una stanza 4x4 con otto persone attorno che ti pressano per avere un nome e ti dicono che il tuo fidanzato ha detto che tu quella notte sei uscita per andare al locale mentre lui dormiva (ed invece lui non aveva detto affatto quelle parole, aveva semplicemente risposto ad una domanda in cui gli si chiedeva se potesse escludere che mentre lui dormiva la ragazza potesse essere uscita. Ma chi avrebbe potuto escluderlo?). Prova tu a non bere per quindici ore, a stare di fronte a gente del genere senza un avvocato per quindici ore (senza considerare che c'è registrazione di tutto tranne che di quell'interrogatorio). Quando avrai provato potrai scrivere quanto hai scritto, fino ad allora ti consiglio di leggere giornali stranieri, anche inglesi vanno bene (Meredith era inglese), perché che i due fossero sballati l'ha scritto un giornalista italiano, poi è stato ripreso da pochi altri, e guarda caso quel giornalista era lo stesso che ha fatto l'intervista fasulla al negoziante.

continua...

Unknown ha detto...

Tu guarda le carte agli Atti così ti renderai conto che non c'erano persone sballate in quel giorno. Sono sballate quelle che hanno detto di non aver visto alcuna sofferenza negli occhi della Knox. Era abbracciata al Sollecito, ed allora? Non poteva aver bisogno di sicurezza visto quanto era capitato alla sua coinquilina? Poi s'è detto che non piangeva. A parte che la sofferenza non si misura, nelle intercettazioni del 3-4-5 novembre, il sei è stata arrestata, lei piangeva di notte quando si trovava sola; c'è da conoscere bene la persona, com'è dentro, come s'è comportata in altre situazioni, prima di sparare cazzate che, in questo caso sì rovinano la vita delle persone. Se Lumumba ha avuto la vita rovinata a causa di otto giorni di carcere pensa te com'è rovinata quella di chi ha fatto quattro anni per colpa di chi, per non beccarsi l'ergastolo, quando gli hanno detto di fare il nome della Knox per pararsi il culo, mesi dopo il suo ritorno in Italia, non ha esitato a dire che l'aveva vista scappare. E così fu che un uomo basso, quello visto dal Guede nei primi interrogatori, si trasformò in una donna con un complice alto quanto lui.

Segui il mio consiglio Gaia, ti lascio un link, è un articolo molto lungo (sette pagine) ma lo ha scritto l'undici di giugno chi ha vissuto quanto accadeva direttamente a Perugia. Ci sono interviste e c'è la storia. E' in inglese ma ti sarà facile tradurlo.

http://www.rollingstone.com/culture/news/the-neverending-nightmare-of-amanda-knox-20110627

Ciao ancora, Massimo

Marika ha detto...

Ciao Massimo e ciao a tutti gli amici del blog... a presto !
Marika

gaia ha detto...

quindi tu messo sotto torchio accuseresti il primo nero che capita, e dai per scontato che chiunque lo farebbe, no Massimo esiste anche chi ha una coscenza. e per la cronaca Lumumba ha dovuto chiudere, ora se tu perdessi il lavoro su cui hai investito tutte le tue energie e rischieresti 30 anni, perchè una stronzetta qualsiasi ha deciso di scaricarti la colpa, voglio vedere quando saresti contento. Vabbè io non la conosco bene come te che sai anche cosa faceva la notte da sola1

gaia ha detto...

se guede stava la piano di sotto, come mai non lo avevano mai visto, nè Guede Amanda e Sollecito, mi sembrava una casa piccola con pochi piani

gaia ha detto...

Parto dalla fine per farti sapere che quella della biancheria sexi è una notizia di gossip che hanno inventato...

ma se sono anche stati ripresi da una telecamera

http://magazine.excite.it/foto/amanda-knox-e-raffaele-sollecito-shopping-al-negozio-di-lingerie-P3069-0-16.html

Unknown ha detto...

Hai ragione Giuseppe ma l'articolo è intitolato "una nuova ricostruzione..." e non la ricostruzione. Se avessi dovuto scrivere che la residenza era in via dei Canerini avrei dovuto spiegare il motivo per cui il Guede si trovasse in via della Pergola al piano inferiore. Ed a quel punto avrei dovuto parlare anche delle piante di marijuana che il suo amico Giacomo, il ragazzo di Meredith, aveva chiesto alla stessa di andare ad annaffiare, che le aveva lasciato le chiavi, che il Guede aveva dormito in quella casa seduto sul Water, che le ragazze lo avevano conosciuto nell'appartamento sotto il loro, che sapevano lì si fumassero spinelli, che ne avessero fumati, insomma avrei dovuto fare un articolo ancora più lungo e non mi pareva il caso.

Per quanto riguarda il vetro hai ragione, l'ho scritta male perché il senso doveva essere che la Kercher era entrata in camera dell'amica, dato che era la sua migliore amica in quella casa perché le aveva regalato la scheda del cellulare in quanto... ecc, ecc..., per verificare se c'era ed aveva visto il vetro rotto. Ed anche qui il discorso lo avrei dovuto allungare. In ogni modo cercherò di correggerlo.

Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

Poi voglio dire a gaia che il gossip non è riportabile alla verità, che i negozianti hanno cercato facile pubblicità grazie ad interviste aggiustate, e che quanto lui disse di aver sentito dire dai due non è stato confermato da nessuno ed i giornali, stranamente, scrissero in chiaro le parole "sarebbe andata" ed "avrebbe detto". Stranamente perché in quei mesi si sono scritte e fatte cose allucinanti. Ti riporto tre parti di articoli.

1) Dal Corriere della Sera. 24-01-2008 Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede sono stati visti litigare assieme la sera precedente all'omicidio in via Pergola a Perugia. Lo ha detto un nuovo testimone, albanese, che aggiunge anche di aver visto la sera del 31 ottobre Amanda con un coltello, gli altri due, e di aver cominciato a litigare con loro.

2) Da Il Resto del Carlino. 04-04-2008 Meredith era in pre-coma etilico: "Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel novembre scorso, era in precoma etilico quando è morta. E' quanto emergerebbe dall'esame chimico-tossicologico disposto dal gip di Perugia Claudia Matteini. A darne notizia il settimanale "Panorama" nel numero in edicola venerdì. La perizia, che sarà consegnata nelle prossime settimane, ha evidenziato una concentrazione di 2,3 grammi di alcol per litro nel sangue, quasi il sestuplo rispetto a quanto rilevato inizialmente. Nelle prime analisi fatte il valore era infatti di 0,43 grammi per litro".

3) Da Il Resto del Carlino. 04-04-2008. Un supertestimone ha visto la Knox e Sollecito aggirarsi attorno alla casa del delitto: "La notte di Ognissanti ho visto Amanda e Raffaele nei pressi del campetto di basket. Si abbracciavano, parlottavano e di tanto in tanto guardavano di sotto, in direzione della villetta di via della Pergola. Sembrava quasi che controllassero l'abitazione''. "Ero in piazza Grimana. Stavo fumando seduto nella panchina vicino all'edicola. Poco dopo hanno attirato la mia attenzione due ragazzi, abbracciati e appoggiati al muretto parallelo al campo. Ho avuto la chiara impressione che stessero controllando qualcosa. Il loro modo di fare a tratti era concitato. A un certo punto, mancava poco alla mezzanotte, sono andati via, scendendo abbastanza velocemente le scalette che portano su via della Pergola".

Questo testimone, Antonio Curatolo, si è smentito da solo al processo dicendo di non ricordare se fosse proprio quel giorno o un altro. Gli altri hanno fatto la stessa fine o sono stati smentiti da nuovi testi.

Il Lumumba aveva in gestione il Pub dal mese di agosto, dopo il sequestro ha riaperto e tutti i giornali l'hanno pubblicizzato. Quindi non è stato costretto a chiudere o a perdere il lavoro (è un musicista, conosce persone in grado di farlo lavorare ed è anche in facebook)

Poi ognuno con le proprie idee, nessuno vuol convincere nessuno e va bene così.

Ciao, Massimo

Unknown ha detto...

No Giuseppe, non lo merito. Io questa mattina ho letto il tuo commento e ti ho risposto, solo che ho perso tempo perché volevo fargli stare anche la risposta a gaia e non l'ho inviato subito. Ora se il tuo commento di stanotte è sparito non è colpa mia, è capitato altre volte ed ancora capiterà, credo, e non è detto che riaprendo la pagina non torni.

In ogni caso potevi ripostarlo pari pari e vedere se ti venisse cancellato prima di scrivere che non sono pronto alla discussione.

Ciao, massimo

Unknown ha detto...

Credo serva una spiegazione, Giuseppe.

Io i commenti li leggo direttamente dalla mia casella mail, quindi preparo la risposta e la inserisco. Non mi ero accorto che nello spazio commenti del blog i tuoi mancassero, ho controllato e non sono neppure nelle spam.

Per cui li riporto io facendo copia-incolla dalla mail al blog.

1)Giuseppe ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Amanda Knox. Una nuova ricostruzione dell'omicidio...":

La finestra rotta era quella della camera di Filomena Romanelli non della Kercher. Guede aveva una casa a via del Canerino 26. Mi sembra che dovresti iniziare a studiare meglio il caso ... non conosci le basi. Comunque la biancheria intima c'entra poco.

Postato da Giuseppe in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 18 settembre 2011 01:21

2)Giuseppe ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Amanda Knox. Una nuova ricostruzione dell'omicidio...":

vedo che un commento scritto ieri sera dove dicevo che il vetro rotto era quello della stanza di Filomena (non di Meredith) e che Guede abitava a via del Canerino e' stato cancellato da chi gestisce il blog. Consiglio all'autore dell'articolo di informarsi meglio prima di scrivere invece di cancellare i commenti dei lettori. Se non si e' pronti al confronto non si apra la discussione.

Postato da Giuseppe in Volandocontrovento - il blog di Massimo Prati - alle 18 settembre 2011 09:11

Spero di aver ristabilito le cose in maniera giusta. In ogni caso, dato che questo errore del sistema capita, prima di trarre conclusioni è sempre meglio chiedere spiegazioni. Se mi avessi inviato un commento, come fanno tutti, in cui scrivevi che non vedevi pubblicato quanto avevi scritto, avrei controllato prima e mi sarei risparmiato la tua arroganza.

Ciao, Massimo

Giuseppe ha detto...

Il blog lo gestisci tu non io, un commento che appare regolarmente eppoi sparisce e' sospetto. Il mio secondo commento non e' mai apparso se non nel tuo copia incolla. Comunque e' inutile dire che io sarei "arrogante" e Gaia dice "cazzate" ... io non ho insultato nessuno. In altri articoli che hai scritto per altri casi sei stato piu' preciso e ne sapevi di piu'. Su questo caso non sei molto informato e questi due particolari che ti ho fatto notare lo provano ampiamente. Guede andava a trovare i ragazzi sotto una volta ogni tanto ma non era sotto il giorno del delitto e non abitava li bensi a via del Canerino 26. La finestra rotta era di Filomena (non di Meredith) ... questa non puoi proprio sbagliarla perche' e' un dettaglio chiave del delitto. Curatolo non e' stato smentito da nessuno, sebbene ci siano stati dei nuovi testimoni riguardo i bus per le discoteche che dice di aver visto. Vedremo cosa ne penseranno i giudici. Le altre testimonianze restano valide ad oggi e non oggetto di nuova istruttoria. Ma soprattutto non spieghi le molte bugie di Raffaele ed Amanda e a Gaia non spieghi perche' Amanda ha accusato Patrick. La storia delle 15 ore senza bere non trova riscontro da nessuna parte eccetto nella campagna di pubbliche relazioni degli amici di Amanda in America(Amanda ha "parlato" all'una e 15 circa verbale una e 45 poi hanno dovuto aspettare il PM perche' e' diventata indagata). Peraltro dopo ha scritto le stesse cose in 2 memoriali (che sono utilizzabili nel processo, scritti volontariamente). Hai letto le 400+ pagine di motivazione della loro prima condanna? Bisogna iniziare a discutere da questa e smontare l'accusa se si vuole assolvere Amanda e Raffaele, non si puo' ignorare completamente le risultanze di una lunga discusssione che ha messo paletti molto importanti quali il fatto che ad uccidere sono state varie persone e che nessuno e' entrato dallla finestra. Per questo la difesa (non l'accusa) ha chiamato quei vari poco credibili delinquenti ed assassini a testimoniare in appello. Ciao GB

gaia ha detto...

@massimo ho visto un'intervista dello stesso Lumumba in cui affermava di avere proprio dovuto dismettere l'attività in seguito a quella vicenda, non era un articolo di giornale fraintendibile; non penso che dica di avere chiuso il locale se non è vero, poichè è un cosa facilmente verificabile

Anonimo ha detto...

Il locale Lumumba l'ha dovuto chiudere perche' avendo diverse esposizioni con le banche non e' riuscito ad onorare i debiti essendo il locale sotto sequestro.
E questo non solo e' stato dichiarato in tv ma fa parte del fascicolo della denuncia a carico della Knox.
Saradar

Giuseppe ha detto...

questa mattina ti ho risposto ma i miei commenti non appaiono

Anonimo ha detto...

Lumumba riapri il locale nel 2008 dopo il dissequestro. Pochi mesi dopo il locale e' stato chiuso definitivamente per i motivi gia' postati . Che sia musicista e compaia su facebook certamente non e' indice ne' di attivita' lavorativa ne' lo ripaga dalla volgare accusa di calunnia con conseguente ingiusta detenzione stimata in 8000 euro, come da procedimento.
Il riferimento al fatto che il fidanzato della Kercher facesse uso di erba e che la stessa avesse avuto disposizioni per annaffiare e' altrettanto volgare e nulla apporta alla ricostruzione che Giuseppe ha fatto notare essere fallace .
ALE

Unknown ha detto...

Ehi ALE, vedo che sei tornato a criticarmi (aspetto sempre la tua mail).

X Gaia.

Io Gaia non ho visto l'intervista, e se Lumumba ha detto così è di certo vero, io ho letto i giornali in cui pubblicizzavano la riapertura. Poi se ha chiuso non sarà stata solo la sovraesposizione con le banche a contare ma avrà anche avuto problemi psicologici che gli impedivano di fare al meglio il suo lavoro. E se lo ha inserito nella querela penso sia così.

Ma io non posso farci nulla, pur dispiacendomene, come non posso nulla, pur dispiacendomene, per i quattro anni della Knox e di Sollecito. E qui parlo a Giuseppe e ad ALE. L'articolo, l'avevo già scritto, non si intitola "la ricostruzione del delitto" ma "Una nuova ricostruzione ecc... ecc...". Cosa c'entrano le bugie di Amanda e la droga, tirata in ballo solo per far capire delle frequentazioni del Guede? Cosa c'entrano tutte le altre cose di cui stiamo discutendo. Io nell'articolo non volevo e non dovevo parlare del Lumumba o degli amici o dei testimoni, avrei dovuto fare un altro genere di scritto, vecchio nei contenuti, molto ma molto più lungo, e basarmi sull'Accusa, non su quanto tirato fuori in questi giorni dalla Difesa.

Quindi le critiche per partito preso da chi considera la Knox colpevole non le posso accettare perché non riguardano l'articolo. Posso accettare le critiche alle imprecisioni, ma dal 2008 ad oggi qualcosa potrà pur sfuggirmi, devo essere attaccato per questo invece che essere aiutato a notarle?

Del Curatolo, però, ne devo parlare, perché l'articolo fa riferimento a testimoni smentiti. Ed allora posto la parte di un articolo di quest'anno, è del giorno successivo alla sua testimonianza:

"Curatolo e' "il tipico teste che smentisce la tesi di accusa". Lo ha affermato uno dei legali di Raffaele Sollecito, l'avvocato Giulia Bongiorno, parlando oggi con i giornalisti al termine dell'udienza del processo di appello ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher"Curatolo era un teste chiave per questo processo poiche' si diceva che collocava, nella notte del delitto, Raffaele e Amanda in una zona vicina alla casa in cui si e' consumato l'omicidio. Sappiamo che la notte in cui e' stata uccisa Meredith e' quella tra il primo e il due novembre del 2007, oggi invece e' emerso che Curatolo colloca i due imputati sul luogo del delitto la notte di Halloween, quindi quella tra il 31 ottobre e il primo novembre". Il legale ha ricordato che il clochard oggi "ha fatto esplicito riferimento sia alla festa di Halloween che alle maschere" mentre "su tutto il resto era incerto". "Ha anche illustrato una serie di circostanze - ha sottolineato il legale - compresa quella dell'assunzione di stupefacenti, proprio all'epoca in cui avrebbe avuto l'incontro" con Amanda e Raffaele".

Noi a processo non c'eravamo, ma i legali ed i giornalisti sì. Quindi se l'uomo ha cambiato versione ha cambiato versione, non servono altre parole.

Con questo credo sia giusto chiudere una polemica che neanche doveva iniziare.

X Giuseppe. Questa volta il tuo commento era finito in spam. Ci potrebbero essere più motivi perché accada sia non visibile o vada in spam.

O il commento contiene esplicite parole offensive o riferimenti pornografici, e non è questo il caso, o lo invii con un computer con un sistema che non è fra i soliti noti, o hai postato altre volte con un altro nome e sei stato cancellato, ed allora riconosce l'IP e non accetta, perlomeno non le prime volte, la variazione sull'identità, oppure google ha un problema non risolto sui blog. Altre possibilità non ne vedo.

Un consiglio. Prima di inviare il commento salvalo in una mail o in un file e se vedi che non viene accettato lo rimandi lasciando anonimo ed inserendo Giuseppe alla fine del commento. In questo caso sarò io a decidere se tenerlo o meno e non il sistema google.

Ciao, Massimo

Giuseppe ha detto...

Caro Massimo,
nessuno ti attacca personalmente. Semmai e’ il contrario, ma non serve parlarne. Comunque abbiamo parlato della teoria e non sta in piedi. Gli elementi te li ho gia’ dati tutti: hanno a che fare con 1. ci fu una simulazione di furto con finestra rotta dall’interno 2. Ci sono tracce varie inequivocabili nella casa che Guede non era solo (1) e (2) sono molto importanti ma 3. l’esperienza di arti marziali di Meredith ed il numero limitato di ferite da difesa nonche’ i rilievi sul suo corpo confermano nello scritto dei giudici di primo grado. Sono giudici che dicono questo non il PM. Ne posso aggiungere altri: 4. Il telefonino non era sicuramente nel giardino della famiglia Lana-Biscarini entro le 22.13 ma fu portato e gettato li dalle 22.13 (ultimo sicuro contatto a via della Pergola) alle 00.10 ora in cui sicuramente si trovava in questo giardino (vedi pag 337 della sentenza).
Ripeto, non e’ un attacco personale. I tuoi errori su “finestra Kercher invece di finestra Filomena”, non sapere dove viveva Guede (2 errori adesso corretti nell’articolo), non avere chiaro cosa successe ai telefoni, ignorare la simulazione di furto e il fatto che gli attori erano molti - elementi discussi e ben motivate dalla sentenza - mi fanno ripetere il consiglio che ti ho dato prima: leggi la sentenza di primo grado sono 430 pagine ma vanno via veloci. Le motivazioni della sentenza sono un elemento di civilta’ che distingue il nostro (e pochi altri) ordinamenti perche’ qualcuno deve mettere per iscritto perche’ ti condanna e se tali motivazioni non sono buone la Cassazione puo’ sempre annullare.
Aggiungo una cosa: non so gli altri ma io non credo niente, sono un semplice spettatore che non crede a tutto quello che dice la TV (oggi la TV dice che verranno assolti) ma c’e’ una corte d’assise d’appello con 8 giudici e decideranno loro e dovranno mettere per iscritto il perche’ sia se assolvono sia se condannano. Gli accusati (e la vittima) meritano rispetto. Ma a ribaltare (e anche a criticare) una sentenza ci vuole ben piu’ che qualche pettegolezzo, altrimenti I penalisti non sarebbero pagati una fortuna ma andremmo io e te. La questione non e’ semplice e Amanda e Raffaele sono in un grosso guaio perche’ potrebbero ancora prendere l’ergastolo.
Su Curatolo anche decideranno I giudici. Menzionare solo cosa dice la difesa significa citare qualcuno in conflitto di interesse quindi peccare un pizzico di partigianeria. Lui (Curatolo) ha detto e ripetuto che ha visto i due il giorno prima dell’arrivo dei camici bianchi e della polizia. La difesa ha portato testimoni in appello per contestare una cosa che aveva detto su ragazzi che prendevano i bus per le discoteche che partono dalla piazza Grimana. Sembra che molte discoteche fossero chiuse. Del resto Guede ando’ a 2 discoteche quella sera quindi anche questo non erano tutte chiuse o Curatolo potrebbe aver visto bus normali (quella piazza e’ fermata importante per bus). Vedremo cosa diranno I giudici. Quelli di primo grado gli hanno creduto (anche se non e’ certo questo il particolare che condanna o assolve).
Cordiali saluti
Giuseppe

Unknown ha detto...

Ciao Giuseppe.

Gli errori li ho corretti perché me li hai fatti notare ed era giusto che li correggessi; lasciamo stare il come me li hai fatti notare perché non ha alcuna importanza (altre volte ho sbagliato ed altre sbaglierò, non sono un automa).

Quanto hai esposto nel commento, che per chi crede alla sentenza di Assise ha una sua valenza a conferma del teorema della procura, è stato appurato in un processo in cui nulla di nulla è stato concesso alla Difesa, e sai anche tu che mi riferisco a diverse richieste mai accordate, e non parlo solo di quelle permesse in Appello in cui i periti della Corte hanno detto che le principali prove della procura sono da scartare, che in 54 casi chi ha repertato ed analizzato non ha rispettato la procedura falsando gli esiti.

No, mi riferisco anche alle richieste più semplici, quelle che non si possono negare a chi deve difendere un indagato per omicidio. Ad esempio a quella che sa di beffa, quella formulata dalla Difesa che avrebbe voluto sospendere temporaneamente il processo per poter prendere visione delle prove basate sul dna che la procura non gli aveva fatto visionare. Dato che se ne doveva dibattere pareva un fatto scontato ed invece non fu accolta perché si doveva andare avanti e la Corte aveva già una sua idea in merito.

Ed i giornali scrissero: "Il giudice, Gian Carlo Massei, da ad intendere che i due, Raffaele Sollecito e la sua fidanzata Amanda Knox, saranno trovati colpevoli del reato".

Insomma Giuseppe, non è facile fidarsi di un giudice che si appiattisce a un Pm particolare, come si è dimostrato essere un anno dopo quando è stato condannato per aver fatto di tutto e di più, questo non è cercare la verità.

Per tornare ai punti da te citati, posso dirti che i periti della Difesa hanno escluso che il vetro rotto derivasse da una simulazione, d'altronde né la Knox né il Sollecito conoscevano le abitudini ed il modus operandi del Guede, e sai bene che lo ha usato diverse volte perché quando tornò dalla Germania, e la sua foto fu sbattuta in televisione più volte al giorno, due di quelli che subirono i furti si presentarono in procura (è nell'ordinanza d'arresto del Guede) per dire che era entrato allo stesso modo nelle loro case (ad uno aveva puntato un coltello in faccia per poter scappare).

Che il Guede non fosse solo in casa è possibile, di certo però lo era in camera di Meredith dove non c'erano tracce della Knox. E di certo le impronte sporche di sangue non erano del Sollecito dato che a pari marca lui indossava un modello diverso di scarpe.

Le arti marziali di Meredith sarebbero entrate in funzione contro chi, bene o male, conosceva ed aveva un buon rapporto col suo ragazzo? Ed inoltre tieni conto che il Guede non è un uomo dalla stazza minuta, che era forte perché giocava a basket quasi tutti i giorni ed aveva giocato anche in diverse squadre semi-professionistiche.

Però, e qui sono d'accordo con te, neppure io sono certo di nulla. C'è una Corte che pare stia lavorando bene, ci sarà un'altra corte che potrà validare o censurare i comportamenti dei giudici, ed a loro ci dobbiamo affidare.

Ripeto per l'ultima volta che io ho seguito quanto portato dalla Difesa ed ho scritto quanto loro volevano farci intendere. Ho scritto che l'unidirezionalità delle indagini seguita dal Pm Mignini, indiscutibile, non ha permesso a chi indagava di porsi dei perché. Che certi personaggi entrati in scena in un secondo tempo non l'hanno fatto per amore di giustizia ma per propagandarsi.

Se poi ho scritto tutte cavolate ed avrei invece dovuto riprendere in mano le motivazioni di un giudice che non stimo per adeguarmi alla vecchia Accusa...

Buonanotte, Massimo

Unknown ha detto...

Eri finito nuovamente in spam Giuseppe.

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, ti stai assumendo un rischio non piccolo, in Italia chi tocco la magistratura muore. Magari non in senso letterale, ma si rischia di trovarsi in grossi casini senza aver fatto nulla. In Italia la magistratura è monolitica e se nominalmente c'è distinzione fra PM e Giudici i fatti raccontano un'altra verità. E la verità che raccontano è che la tesi accusatoria del titolare delle indagini non è frutto di accurate indagini a 360°, ma di indagini a senso unico tese ad avvalorare la sua "intuizione".
Tutti i casi di cronaca nera più controversi degli ultimi dieci anni, da Cogne in poi, per intenderci, sono costellati di "unico indagato". Ti sembra possibile? Io lo trovo sconcertante. Inoltre questi novelli Torquemada infliggono pene direttamente proporzionali alla resistenza opposta dagli indagati alla condanna. Se la signora Franzoni avesse confessato di aver ucciso suo figlio, che so, in un raptus di follia, ora sarebbe una donna libera, magari dopo aver passato un paio d'anni in una struttura psichiatrica. Invece le hanno inflitto 16 anni di carcere, che sono un nulla se davvero è colpevole, una vita se è innocente.
Infine un commento per la tua "amica" Gaia (che tanto gaia non è visto quanto è inc....ta). Cara mia, se ti mettono sotto torchio prima o poi dici quello che vogliono che tu dica. Ci puoi mettere quindici ore, venti, un giorno e mezzo... loro hanno tutto il tempo, e tu sei sola. Pensare di poter sfuggire a questa regola ti rende solo presuntuosa.
Cordialmente.
Stefano

gaia ha detto...

@stefano se fosse vero che chiunque sotto torchio confessa tutti i casi di omicidi sarebbero risolti da una confessione, guarda caso le confessioni sono pochissime, Amanda non è una povera americana in balia di un paese privo di diritti civili dove la polizia picchia gli indigati. Proprio oggi nel suo civilissimo paese un uomo è nel braccio della morte per un omicidio di un poliziotto dove la condanna è basata su prove testimoniali ritrattate forse solo per il colore della pelle, secondo me la Knox dovrebbe ringraziare di essere in Italia e invece di scaricare la colpa su gente che lavora dovrebbe dire la verità una volte per tutte.

Unknown ha detto...

Grazie Stefano per l'appoggio, però dissento leggermente da te perché a parer mio ci diversi tipi di Magistratura.

Una, la parte meno popolata, che fa del potere datogli dallo Stato il proprio potere, si coalizza e non tollera intrusioni (questa fa paura se non si hanno le spalle coperte), una più rigida che opera in determinate situazioni di cultura e popolazione e crede che quasi tutti siano delinquenti (se ci capiti sotto sono comunque guai), una che si adegua al parere generale e segue la corrente (e dipende quale corrente tira nel suo distretto), una che rispetta le regole e gli indagati operando in maniera esemplare (e qui la Difesa può collaborare), ed una che opera per uno scopo nobile, un ideale di vita (debellare le organizzazioni criminali tipo n'drangheta e mafia) e purtroppo a volte la vita ce la rimette.

Ora il problema comune a tutte queste branchie, ed intendo parlare dei procuratori, è l'esperienza che manca su determinati casi mai capitatigli fra le mani. Il primo ed il secondo tipo hanno la sicurezza di aver fatto centro una volta individuato il mentitore o chi statisticamente rientra fra i possibili colpevoli (ed in percentuale il più delle volte è così), il terzo segue l'opinione generale, il quarto tipo cerca di operare al meglio ma si scontra con indagini a volte farlocche, il quinto tipo avrebbe bisogno, per sopravvivere, di essere circondato da uomini di fiducia e di non rispondere a nessuno del proprio operato creando una sorta di Status indipendente all'interno dei poteri forti (e non solo della magistratura.

Ma credo che in tutto il mondo sia così, non solo in Italia, e comunque sono certo che la maggioranza prima di essere magistrati siano uomini e, come tali, abbiano il diritto di sbagliare. Ciò non toglie che quando si pensa che questi abbiano fatto un errore, non nella veste di uomini ma di magistrati, lo si debba dire, sarebbe la fine della Democrazia fosse il contrario, e di errori, come ha chiarito giustamente tu, se ne sono fatti tanti negli anni (sono più di dieci, io direi almeno trenta e solo perché i media ce li hanno iniziato a farceli conoscere) e solo perché si è trovata una persona da indagare e gli si è cucito il vestito addosso.

continua...

Unknown ha detto...

Poi ci sono i giudici, non tutti sono fenomeni, più esperti e meno esperti. Certo è che il bravo, avendo dubbi ma non certezze, anziché dare 30 anni e rovinare una persona da un colpo al cerchio ed uno alla botte. Ed è il caso di Romano Pettenati, chi ha condotto quella specie di processo d'appello dove anziché avere un avvocato la Franzoni aveva un destabilizzatore che non ha capito nulla di quanto accaduto al piccolo Samuele. Se vuoi posso spedirti un mio libro in allegato mail, un'analisi completa dei processi e delle perizie del caso Cogne, che credevo finito ed invece ho dovuto riprendere in mano per farlo scorrere in maniera migliore.

Per tornare al Pettenati, grande giudice che subito dopo il processo è andato in pensione, occorre dire che ha cercato di non rovinare completamente la vita dell'imputata perché i 16 anni di condanna, che con l'indulto sono diventati 13 e che con le agevolazioni per buona condotta, 45 giorni in meno ogni 6 mesi, caleranno a 10, le permetteranno di avere le prime agevolazioni fra un anno (quindi permessi e quant'altro) e di poter uscire per lavoro, al limite di dover tornare al carcere per la notte, fra due o poco più.

Certo è che alla Franzoni conveniva da subito andare per tre anni a Castiglion delle Stiviere e farsi dimenticare dai media. D'altronde Olga Cerise, che qualche mese dopo la tragedia di Samuele uccise i suoi figli di 2 e 4 anni in un laghetto a pochi chilometri da Cogne, ha scelto questa via, anche se inizialmente aveva negato. Per lei il giudice Gramola, chi ha condannato la Franzoni a 30 anni (nel rito abbreviato), giudice che da quattro anni ha cambiato mansione e dopo 10 anni di processi penali ora giudica cause di lavoro, ha pensato una condanna di 10 anni in quel di Castiglion..., ma la clausola prevedeva perizie annuali dopo le quali, fosse stata trovata sana di mente, sarebbe uscita per un periodo di prova e poi per sempre.

Ma i giudici sanno bene che chi ha davvero ucciso un proprio figlio la pace mai la troverà, anche mettesse al mondo altri 5 di bambini.

Gaia ha le sue idee, criticarle va bene ma non è presunzione il pensare che i pm debbano svolgere il loro lavoro al meglio e nel rispetto della persona, questo pensa lei e questo mi auguro io accada sempre più spesso.

Ciao, Massimo

filippo ha detto...

Mi sono convinto che siamo di fronte ad un grosso errore giudiziario. La Know e Sollecito sono stati messi in mezzo perchè forse era troppo facile, e forse politicamente non conveniente che un ragazzo solo e di colore fosse da solo l'assassino della povera ragazza. La sua deposizione poi è talmente strampalata e ridicola che da sola vale la condanna all'ergastolo. Tirare in ballo due persone innocenti è stata solo una strategia per evitare una pena maggiore. Ieri sera ho visto l'intervista al padre della Knox, un uomo rispettabilissimo, che mi ha dato ulteriore conferma che la Knox non sia affatto colpevole. Consiglio a Gaia, di evitare di lanciare accuse o desiderare il carcere altrui solo per antipatie personali e invidie femminili, una cosa questa terribilmente antipatica. complimenti a Massimo, qui siamo sulla stessa linea. saluti

gaia ha detto...

@filippo invidia...ottima argomentazione, ah vero il padre di Amanda è simpatico quindi la figlia non può essere colpevole, ok la prossima volta collega il neurone prima di scrivere però

Anonimo ha detto...

Gentile Filippo,
ritengo che lei non abbia letto il malloppo della sentenza di 1 grado se si sofferma sulla "simpatia" del sig knox per asseverare l'innocenza della figlia.
Guede è un bugiardo al pari dei 2 imputati e leggendo il pamphlet troverà riscontri a questa mia affermazione.
Sarardar

filippo ha detto...

simaptia, mah non mi pare abbia detto o scritto nulla di simile. Padre rispettabile significa simpatico? Non lo sapevo. Certo, sono all'antica e se una famiglia impartisce valori e principi come, dall'impressionde del padre, mi è parso di capire, possibilmente presumo che un figlio abbia un educazione e un comportamento che difficilmente porta alla devianza. Dall'altra parte abbiamo uno sbandato, fuggito di casa, che non ha voglia di fare un bel nulla nella vita, già soggetto a episodi di delinquenza. Troppo facile individuare il colpevole? Per gaia, quanto ai neuroni, io li collego sempre, forse i tuoi nervi sono troppo scoperti, rilassati!

gaia ha detto...

ma capisci che stai violando un principio cardine della giustizia, tutti sono uguali davanti alla legge, non è che la famiglia di provenienza o una vita burrascosa siano indice di innocenza o colpevolezza, spesso i ragazzi di buona famiglia che hanno avuto tutto dalla vita si macchiano dei peggiori crimini, ad esempio i 4 del massacro dei circeo provenivano tutti da famiiglie "rispettabili" come le chiami tu. Dunque hai portato un argomento non valido, per di più condendolo di attacchi personali sull'invidia o i nervi, ci conosciamo forse, siamo amici abbiamo mai preso il caffè assieme?

Anonimo ha detto...

x Gaia. mi attribuisci pensieri e parole mai scritte, non credo che gli USA siano la patria delle sentenze perfette e non sono neppure convinto che la Knox sia innocente. Sono però convinto che gli inquirenti e la pubblica accusa si siano comportati in modo dilettantesco (lo dicono i periti incaricati dal tribunale, mica quelli di parte)che in casi come questo, dove è in ballo la vita delle persone e la legittima richiesta di giustizia da parte della famiglia della vittima, non è un peccato veniale, ma un vero e proprio delitto. Se la Knox sia o meno colpevole non lo sapremo mai con certezza, perchè gli errori commessi a ripetizione non sono più emendabili e le indagini condotte a senso unico hanno irrimediabilmente fatto perdere tutti gli indizi "collaterali" che avrebbero potuto portare a sviluppi diversi.
Per quanto riguarda la tua prima affermazione circa le confessioni, ti ricordo che alla Knox veniva offerta la possibilità di scaricare il problema su di un'altra persona, mica ha confessato di essere lei l'assassina! Se è vero, purtroppo, che anche negli USA a volte vengono violati i diritti civili degli indagati, questo non rende meno grave che ad una ragazza di 20anni trattenuta per un caso di omicidio per 15 ore non sia stato fornito un avvocato, nè sia stato filmato l'interrogatorio cui è stata sottoposta.
In ultimo sono d'accordo con te, di certo non ce l'hai con la Knox per invidia, Filippo sbaglia. Ma sono sicuro che se fosse stata una secchiona bruttarella, chiatta e anche un po' suora, sarebbe stata sulle balle a meno gente...

gaia ha detto...

Io non credo che la Knox sia una vittima sacrificale, anche perchè le è Sollecito hanno fior fior di avvocati a difenderli e a vigilare sull'operato degli inquirenti, in più la Knox ha avuto dalla una campagna di una parte stampa statunitense volta a screditare la giustizia italiana, da qui il mio discorso sul fatto che è molto più garantista il nostro sistema che il loro visti i numerosi errori giudiziari soprattutto a danno dei ceti più svantaggiati. Poi se vogliamo continuare sull'aspetto fisico potrei dirvi di contro che crediate Guede colpevole perchè è un giovanotto aitante e si sa che gli uomini di colore sono ben dotati, vedi anche io posso giocare su insinuazioni basse e argomentazioni futili e non ne usciamo più; anche perchè su Sabrina Misseri viene usata l'argomentazione esattamente opposta cioè che è malvista dall'opinione pubblica perchè brutta e grassa questi discorsi fanno sorridere e li lascio ha chi non ha spessore e spunti

Anonimo ha detto...

Sabrina, con il seguente post chiudo la discussione perchè mi sembra inutile cercare di spiegarti se non vuoi capire. Perchè i casi sono due: o leggi senza capire il senso delle parole, oppure sei in malafede. In enrambi i casi ho di meglio da fare che prendermi dell'uomo senza spessore da chi crede di avere la verità in tasca. Il mio post era incentrato sugli errori ed orrori commessi in fase di repertazione (prove infilate nelle buste della spesa... ma neanche in Burundi!)e sulla violazione palese dei diritti civili dell'imputata. La chiosa finale sull'aspetto fisico era meramente provocatoria e senza alcun valore, ma tu non l'hai capito (nonostate occupasse due righe su non so 25, 30...)
Non me ne frega niente se lo stesso accade in altri paesi, io non voglio che accada nel MIO ok? Ti è chiaro il concetto? Ti ripeto che io NON SO se i due imputati siano colpevoli o innocenti, ma non mi sta bene che si condanni qualcuno in base a prove che prove non sono visto come sono state ottenute (scena del crimine più affollata di un party di Paris Hilton, gente che si aggira senza calzari, reperti raccolti a mani nude e infilati in buste per la spesa ecc.). Da psicanalisi poi le conclusioni: c'è il DNA della Knox sull'arma del delitto, cioè sul coltello da cucina della casa abitata dalle due ragazze! Nooooo, e chi l'avrebbe mai detto. Poniamo, come ipotesi scolastica, che qualcuno si introduca in casa tua, munito di guanti, e uccida tuo marito usando un coltello trovato nella tua cucina... indovina quali impronte e quale DNA troverebbe la scentifica analizzando quel coltello...
Leggi con attenzione e solo dopo aver capito vieni pure a parlarmi di spessore.
Stefano

gaia ha detto...

" violazione palese dei diritti civili dell'imputata"
palese solo a te, un'interrogatorio da quando è una violazione palese dei diritti civili? Cosa dovrebbero fare leggere nel pensiero degli indagati?
Il coltello era di Sollecito quindi il caso è diverso, l'esempio che hai fatto non è attinente perchè era un coltello estraneo alla dotazione della casa

gaia ha detto...

@stefano comunque scaldarti tanto quando si adopera un linguaggio provocatorio ci si deve aspettare una controprovocazione .'-)

Manlio Tummolo ha detto...

Non entro, come mia consuetudine, nel merito della vicenda. Oggi al GR 1 RADIO RAI delle 13 ho sentito una frase, così come riportata, che dimostra quanto male siano preparati i magistrati: il procuratore, rivolgendosi ai giudici, dice: "Mettetevi nei panni della famiglia della vittima". Eh no, cari signori, i giudici devono indossare solo panni propri, già non proprio appassionanti; né i giudici né il Pubblico Ministero che rappresenta appunto l'interesse dello Stato (non per nulla si chiama "Pubblico Ministero e procuratore della Repubblica"), devono porsi nei panni di nessuno. C'è già l'avvocato di parte civile che lo fa e lo deve fare, anche perché lautamente pagato a tale scopo. I magistrati, sia inquirenti che giudicanti, devono essere al di sopra di tutto, con un'unica guida, la Legge !

Giacomo ha detto...

Relativamente al caso Meredith, non mi pronuncio sulla verità storica, che come qualsiasi verità è sempre molto difficile, se non impossibile raggiungere.
A me di questa vicenda interessa soprattutto l'intrusione mediatica ed il confronto su come si sta comportando l'informazione in questo caso e come si è comportata con Sabrina e Cosima. Con Sabrina l'informazione - anche se in questo periodo si è un po' acquietata, aspettando di vedere come girerà il vento - si è comportata finora come una muta di cani rabbiosi e sciolti a cui è stata concessa una specie di licenza di uccidere.
Invece nell'affare Meredith è intervenuto il Potere nella sua espressione più arrogante e prepotente e l'informazione si è subito sottomessa, totalmente, servilmente, viscidamente, tranne alcune lodevoli ma purtroppo molto sporadiche eccezioni.
Basta vedere il taglio dei servizi e delle notizie.
Ci sarebbero da scrivere pagine e pagine per analizzare tutti i trucchi del mestiere a cui gli addetti ai lavori sono ricorsi, per costruire un'immagine accettabile dei due imputati: e molte volte sono trucchi da baro.
Io sono convinto che a molti giornalisti sia stata quasi imposta la linea da tenere.
Un esempio per tutti. Ieri nello spazio dedicato alla vicenda Meredith da 4° grado, Sottile non perdeva occasione per dire che i "rumors", alias voci di corridoio, davano per imminente la scarcerazione dei due poveri giovani, che avevano tanto sofferto per quattro anni, e che stavano affluendo a Perugia stazioni televisive da tutto il mondo.
Sembrava quasi un "avvertimento" in codice ai giurati popolari.
Si può immaginare con quanta serenità di giudizio i giurati emetteranno il loro verdetto.
La vittima? I parenti della vittima? Ma sono degl'indiani!
Davvero li volete paragonare con una giovane yankee della prima potenza politica mondiale e con un giovane ingegnere (?) rampollo della migliore borghesia italica?
Nel breve servizio successivo dedicato ad Avetrana, la Rorro con la sua viperina lingua forcuta non mancava di dire, ovvero inventare, che tra Sabrina e sua madre in cella c'erano dei dissidi (e sì, perche la Rorro ha una telecamera nascosta!).

E' evidente a tutti che il verdetto che sarà emesso a Perugia prescinderà dalla verità storica, quale che sia!

Marco ha detto...

Giacomo, però se davvero vuoi fare un paragone tra le due vicende, dovresti prendere in considerazione le medesime fasi delle indagini. Come si comportarono i media dopo l'arresto dei due e durante la fase delle indagini preliminari? A me pare (non seguo in maniera ossessiva la cronaca nera, ma in certi casi è quasi impossibile sfuggirne) che all'epoca fossero già stati lapidati in piazza, tanto che io stesso davo per assodata la loro colpevolezza (non approfondendo il caso e basandomi appunto solo su quello che veniva riportato da tv e organi di stampa in generale). Se ora il vento è cambiato, può essere dovuto al fatto che, ragionando a freddo, come spesso accade, siano emersi dei dubbi in più (non dimentichiamo che ultimamente c'è stata una perizia super partes che sui reperti ha sposato le tesi difensive). Ecco perché non farei confronti: bisognerebbe vedere l'atteggiamento nel caso di Avetrana durante le fasi di un eventuale processo d'appello. Poi più in generale, sul discorso relativo ai media, sono completamente d'accordo con te.

Giacomo ha detto...

Marco.
Vorrei tanto che davvero le cose stessero come tu dici!
Ma ho delle gravi perplessità in merito. Io non voglio esprimere giudizi, non lo so effettivamente come andarono le cose, e convengo che forse le indagini all'epoca non furono condotte nella maniera più corretta; ma mi chiedo: se non ci fosse stata oltreoceano la furiosa campagna di stampa in favore della Knox, (veramente più che in favore della Knox fu contro il nostro sistema inquirente e giudiziario), se il Segretario di Stato americano non si fosse personalmente interessato del caso, se non ci fosse tutta questa campagna di stampa innocentista che a me non sembra affatto spontanea ma chiaramente indirizzata dall'alto, la Corte avrebbe concesso questa perizia "super partes"? Ma poi che titoli professionali hanno veramente questi periti, e in base a che criterio tale perizia dovrebbe essere considerata maggiormente affidabile rispetto al referto della nostra polizia scientifica?
Non dimentichiamo che nel caso di via Poma hanno condannato Busco su un reperto di DNA esaminato vent'anni dopo i fatti e analogamente hanno mandato a processo il filippino nel caso della contessa Alberico Filo della Torre.
Ecco perché tendo a credere che, se questa assoluzione verrà, come sembra ormai quasi certo, ciò non sarà dovuto ad una valutazione più serena, ma piuttosto ad un condizionamento, anche se diametralmente opposto rispetto al primo grado, dovuto ai fattori che ho elencato.
C'è da augurarsi che i due siano storicamente innocenti, altrimenti questo sarebbe l'ennesimo episodio di malagiustizia, seppure al contrario.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Sia chiaro che io ritengo ingiusta la condanna di Busco, soprattutto perché il reperto di DNA trovato non prova niente circa la sua colpevolezza.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Un altro dubbio mi è venuto: ma la perizia "super partes" ha riesaminato i reperti o si è limitata a leggere il referto della polizia scientifica, sottolineando i presunti errori con la matita blu?

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

In questa orazione requisitoria lunga due giornate (sembra), il PM ieri ha sollecitato i giudici a diventare parziali pensando solo alla vittima (ma anche eventuali imputati innocenti sono vittime), oggi si è scatenato contro i periti nominati dai giudici e paragonati a cuochi che non sanno cucinare. Sempre parlando solo in termini processuali, una simile tattica, così inutilmente aggressiva, farà perdere, prescidendo dal merito della vicenda, la sua battaglia. I giudici devono restare imparziali ed obbedire alla sola legge, ma i periti che nominano poi, "super partes", non possono essere così disinvoltamente paragonati a cuochi incapaci senza offendere la Corte stessa. Il PM ha dato un'arma ottima e tremenda in mano alla difesa, che, penso, la userà senza misericordia.

Giuseppe ha detto...

Sono d'accordo con Manlio sulla esagerazione di alcuni rilievi dei PM, specie cose che non riguardano gli elementi del processo. Nonostante cio' la coppia verra' molto probabilmente condannata lo stesso perche' gli elementi sono molti e la difesa puo' fare poco (questo vale anche se gancetto e coltello esclusi)

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Giuseppe, il processo è anche un'interrelazione psicologica tra persone, non solo l'analisi di fatti obiettivi. Se io dò del cretino ai giudici, non traggo la loro solidarietà, non suscito la loro adesione, non li avvicino alle mie posizioni, è evidente. Credo che gli avvocati dei due imputati ne trarranno, con un minimo di astuzia, molto vantaggio. Come finisca il processo non so, ma sicuramente il PM, con le sue sparate eccessive, non ne uscirà bene. Se sperava con tali affermazioni di convincere i giudici a rifare le analisi dei reperti, credo che si sia sbarrata la strada da solo. Sarebbe bastato dire: essendo le prime analisi incomplete o confuse, le seconde una mera critica teorica delle prime, rifacciamole e ci mettiamo la coscienza a posto, e non paragonare esperti nominati dalla Corte a cuochi che non hanno mai cucinato (il che è come dire che i giudici non sanno scegliersi esperti adeguati).

Anonimo ha detto...

oltre a guede in galera ci devono
andare anche i due pm

John Rowell ha detto...

Quanto sono d'accordo con te Anonimo.

Mi fa pena leggere da qualcuno che le pressioni mediatiche hanno fatto sì che i due imputati sono stati assolti. Veramente? E il processo del primo grado dove i due sono stati dipinti come dei matti per il sesso e orgie, da dove è venuta quest'informazione? E i programmi in Italia come Porta a Porta che ospita sempre i soliti sospetti colpevolisti - es: Giuseppe Castellini che continua a raccontare fatti ormai dimostrate fasulle da tempo, o Il PM Matone che fa di tutto per difendere gli errori di primo grado e la raccolta dei reperti? Parlano del fatto che ci sono tante prove oltre il DNA - ma quali? Curatolo? Quintavalle? Fanno ridere!

Questo delitto era facile da risolvere. Se solo gli investigatori avessero aspettati i risultati del DNA ecc avrebbero visto SOLO Guede - ma dopo l'annuncio di "Caso Chiuso" non hanno poi avuto il coraggio di correggere l'errore, ed ecco che vanno a ricerca del coltello e dopo ancora del gancetto del reggiseno. È una vergogna. Io ora mi preoccupare di vivere in questo paese dove puoi rimanere dentro per un anno prima di essere processato con niente altro che il testimone di un pazzo.
John Rowell.

Anonimo ha detto...

tutti in Italia sanno che se non interveniva la Klinton due assassini erano in carcere e non in libertà......