martedì 1 marzo 2011

Yara Gambirasio. Dai programmi televisivi tante supposizioni, poco tatto e nessuna logica.

L'autopsia sul povero corpo di Yara è finita a tarda notte. Per conoscerne l'esito dovremo attendere un paio di settimane e solo allora si saprà se l'assassino ha commesso errori. Qualche traccia sulla piccola l'ha lasciato di certo e questo darà il modo agli inquirenti di poterlo incriminare. Anche se c'è qualcosa di molto sospetto fra quanto ci viene detto dalle varie parti. Quella investigativa propende per un omicidio avvenuto sul luogo e, pertanto, senza rimozioni o spostamento di cadavere, quella analitica però ci dice ben altro. Ad esempio ci ha fatto sapere, se ha diramato le informazioni giuste, che non c'erano tagli sui vestiti all'altezza delle ferite d'arma da taglio che l'hanno uccisa. E questo è ben strano e non concorda affatto con un assassinio avvenuto in quel campo o nelle adiacenze.

Come è possibile che ci siano i tagli sulla pelle e non sugli abiti? Si possono capire quella sul collo e quella sul polso, ma le quattro inferte nella schiena ed all'altezza dei reni? E le mutandine strappate di lato si sono strappate perché una mano le tirava o sono state tagliate? Come è facile intuire non è un enigma molto complicato e può dar adito solo a poche supposizioni. Quelle che nessuno stranamente ha fatto, né i vari criminologi né i giornalisti impegnati sul posto. Come mai tutti si sono adagiati sulla convinzione più improbabile? Quasi all'unanimità hanno dichiarato che la ragazzina è salita sull'auto di qualcuno di cui si fidava, dando l'idea che la conoscessero a fondo e sapessero qual'era il suo modo di agire, il suo comportamento, quando si trovava sola sulla via del ritorno. Questo è strano perché solo avendo informazioni valide e certe si possono fare simili supposizioni e darle in pasto al pubblico.

Che ne abbiano avute dagli inquirenti? Anche questo risulta strano perché a Bergamo ormai s'è capito che non escono indiscrezioni dalla questura. Quindi senza queste basilari informazioni c'è da ritenere che difficilmente sarebbe salita in auto con qualcuno che non fosse stato di famiglia o molto vicino a lei. E' questo che ci vogliono far credere? Pensare sia andata così è alquanto triste perché significherebbe cercare il colpevole fra le persone a lei care. Ci hanno detto che Yara ha finito di digitare il messaggio quando era in auto col suo carnefice e non si sarebbe accorta che la direzione presa non era quella di casa. Anche questa è una affermazione difficile da avvallare. Ci hanno detto che alle sette, subito dopo lo spegnimento del cellulare, era già morta. Un'altra affermazione priva di senso fatta senza usare la giusta logica. Insomma, ci hanno disegnato un quadro comportamentale in cui nessuno di noi può riconoscere la ragazzina acqua e sapone rimbalzataci in video da tre mesi a questa parte. Perché l'hanno fatto?

Io non la conosco, come non la conoscono loro, ma non riesco a credere sia salita di sua volontà. Io non  la conosco, come non la conoscono loro, ma non riesco a credere sia uno della sua cerchia di amici e familiari. E' chiaro che non conoscendola ognuno di noi deve basarsi su quanto sa, su quanto ha visto in questo periodo. E la cosa che è saltata agli occhi da subito a tutti è la riservatezza della famiglia. Praticamente il padre e la madre di Yara hanno chiuso sotto un ombrello a protezione gli altri figli e loro stessi. Fra l'altro l'imbarazzo mostrato nell'unica uscita pubblica, la timidezza e la semplicità con cui si rapportavano ai giornalisti, la dice lunga su quale sia lo stampo usato in quella famiglia. Persone che non invadono e non vogliono invadere gli spazi altrui possono aver educato una figlia in maniera differente? Difficile, molto difficile.

Perciò è molto probabile che Yara non sia salita di sua volontà, vista l'ora che le consentiva di arrivare a casa per cena anche andando a piedi (d'altronde era quasi arrivata), ma che sia stata costretta a salire. Di certo il messaggio non l'avrebbe potuto spedire da via Morlotti, troppo il tempo trascorso dopo l'uscita dalla palestra, ma nei primi cento metri di via Rampinelli sì. Se è vero che alle 18.44 ha inviato il messaggio non si capisce il motivo per cui non prendere in considerazione un rapimento nei minuti successivi. Ci hanno spiegato che non aveva i guanti nelle mani ma in tasca, dove si trovavano anche la scheda telefonica e la batteria, per cui è probabile sia stata lei, sotto la minaccia di un coltello, a smontare il telefonino ed a consegnarlo a chi la minacciava.

Ma ci hanno anche detto che è stata uccisa subito. E questa è una affermazione molto difficile da credere. Per prima cosa occorre ricordarsi dei cani e del cantiere, per seconda valutare il tempo impiegato per arrivare al terreno di Chignolo. Ieri i carabinieri hanno percorso il tragitto tre volte, come sono soliti fare per trovare un tempo intermedio, tempo che è stato considerato non inferiore ai venti minuti. Questo in auto. Ma per giusta pignoleria lo stesso tragitto l'hanno percorso anche a piedi, ed il tempo impiegato si aggira sull'ora e venti. Tutto quindi ci porta a pensare che l'orario della morte debba essere spostato in avanti, soprattutto se si considerano i vestiti integri. E' brutto dirlo ma non è un particolare insignificante perché da ad intendere ad un omicidio avvenuto mentre la piccolina era quasi nuda. Solo in questo modo si possono spiegare le coltellate sulla schiena, sui reni, e le mutande tagliate (o strappate).

Con quanto ho scritto non voglio addentrarmi in ricostruzioni alternative, non al momento almeno, ricostruzioni che comunque sono ancora premature a causa della mancanza di più dati certi; voglio solo confutare quelle fatte in televisione dai criminologi, dagli ex magistrati e da esperti letterati, che hanno portato il pensiero degli spettatori in dimensioni irreali e prive di qualsivoglia logica senza considerare che alcune affermazioni, Yara che sale di sua volontà in auto, la certezza che l'assassino sia uno vicino alla ragazza, alla famiglia, paiono prive del tatto neccessario nei confronti di chi non può difendersi, di chi  non lo fa per educazione personale, e tirano in ballo persone facilmente riconoscibili dagli abitanti di Brembate. Persone che senza aver fatto nulla possono trovarsi dall'oggi al domani al centro di considerazioni poco piacevoli.

Se senza avere nulla in mano si è partiti in tal modo figuratevi cosa accadrà quando ci sarà un plastico a disposizione e qualche indiscrezione in più. 






11 commenti:

Manlio Tummolo ha detto...

Penso che una ricostruzione probabile dei movimenti di Yara sia per ora prematura, ma l'idea che sia salita di sua volontà in qualche mezzo condotto da un conoscente mi sembra poco seria. Bisogna guardarsi dalla tendenza, ahinoi troppo diffusa, di voler risolvere un caso in due o tre giorni. Già erano stati commessi errori all'inizio, per quanto non disastrosi come a Taranto, con quel plateale arresto in alto mare del marocchino o tunisino che fosse con una motivazione addirittura assurda, a parte la scorretta (?) traduzione della frase detta per telefono. Bisognerebbe ora stare attenti a non commetterne altri gravi. Per ora sembra che la violenza sessuale non risulti, ma abbiamo capito, senza essere anatomo-patologi, che una violenza sessuale in un corpo in decomposizione o già decomposto, è assai difficile da provare, il che è abbastanza ovvio. Si tratterà di vedere se c'è un residuo biologico tale da arrivare ad individuare, o no, un DNA estraneo. Anche qui mi pare improbabile che una persona rapisca una ragazzina solo per farle fare una passeggiata in macchina, e poi l'uccida così tanto per fare in un raptus di non si sa che. Chi, poi, si porta coltelli dietro evidentemente non ha buone intenzioni e premedita, se non altro, una minaccia. Ora, questo quadro implica che Yara è stata condotta a forza da una o anche due/tre persone (essendo una ragazza agile e sportiva poteva facilmente tentar di sfuggire se non altro con la fuga di corsa, ma questo non sarebbe stato possibile se colpita improvvisamente e ferocemente, per cui la difesa è stata tanto coraggiosa, quanto vana in partenza), portata sul luogo sicuramente non per chiacchierare, quindi davanti ad un rifiuto, aggredita con l'arma. Un'alternativa potrebbe essere l'inganno, ovvero che avesse conosciuto da poco questa persona, credendola una brava persona, abbia accettato un giro in macchina, magari per vedere qualcosa, e poi sia stata aggredita. La cerchia di familiari ed amici di "vecchia" data, conoscendosi tutti, avrebbe comunque reso ben più difficile che essa non ne parlasse in famiglia o che non ne scrivesse qualcosa nel suo diario, come usano fare le ragazzine. La convinzione che poi sia stata effettivamente uccisa sul posto dovrebbe essere suffragata da tracce di sangue rilevabili sul posto con le procedure oggi possibili scientificamente, ma non mi sembra ne abbiano parlato.

nico ha detto...

Ho appena sentito che dall'esame del corpo della piccola Yara si esclude che ci sia stata violenza. Prima di tutto questo - se confermato - é un sollievo, piccolo piccolo, é non aggiungere orrore all'orrore per i suoi genitori. Poi a me sembra che si facciano troppe ipotesi e troppo fantasiose, i vari esperti veri e finti sulle televisione e nei giornali sembra che cerchino audience e non risposte. Se cerco di essere lucida e piu' fredda possibile, mi viene in mente questa ragazzina fermata da qualcuno che conosce, magari solo di vista, non sale sull'auto e viene costretta. Viene portata dove sara' trovata tre mesi piu' tardi, la sua reazione é forte tanto da far perdere il controllo a chi diventera' il suo assassino. E questa furia, questa mancanza di controllo mi fa pensare a una persona giovane, un ragazzo. Lo stesso tarlo che mi rode, dai primi giorni della sua scomparsa. La stessa persona che mi mette a disagio e non mi convince. ...

Unknown ha detto...

Ciao Manlio.
Vedo che come al solito il nostro pensiero vira nella stessa direzione.

Però non coincide con quello di tanti che lavorano in televisione o scrivono sui giornali che, prima di esprimere un'opinione, dovrebbero porsi qualche perché che non si pongono.

Perché salire in auto con qualcuno, metti pur anche conosciuto, per farsi un giro alle 18.40 (alle 18.50 doveva essere a casa) di una sera di fine novembre? Aveva un appuntamento? Perché non ce n'è traccia nei tabulati dove non risulta alcuna strana telefonata ricevuta o inviata nel pomeriggio? Una ragazzina di tredici anni acqua e sapone sale con chiunque, sia pure un amico di famiglia?
Gli abiti non hanno tagli, perché?
Le mutandine al contrario sono tagliate, perché?
I cani si sono fermati in un container... sono stati incapaci?
I volontari non hanno trovato il corpo... sono stati incapaci?
La polizia ha seguito davvero una pista sbagliata?

Altre sarebbero le domande; ma basta porsi queste per non dire né pensare che sia stata uccisa subito ed in quel luogo.

Purtroppo e me ne dispiaccio, ma io la vedo così, la piccola Yara ha vissuto tanti minuti di terrore puro, forse ore.

Ed è scioccante solo il pensiero. Massimo

Anonimo ha detto...

Un depistaggio già dall'inizio....
Se gli inquirenti avevano dubbi, perchè non hanno immediatamente fatto rilievi, ad esempio, sull'auto...e sul tempo esattamente impiegato tra l'uscita da una casa e il ritorno alla stessa...e come si spiega l'esattezza dei particolari riguardanti i vestiti indossati dalla piccola....e le parole sbrigative della madre alla domanda credo di un giornalista...
e l'allontanamento per un certo periodo dalla zona.....ecc.ecc. Ecco,io inizierei da qui. E' una cosa orribile da dire e che potrebbe ferire enormemente chi forse non ha alcuna implicazione. Ma non sarebbe ancora molto molto peggio se, invece.....?
Forse bisogna avere il coraggio di esporre le proprie tesi, perchè potrebbero essere valide : spero che la mia non lo sia.


madre

Unknown ha detto...

Lo spero tanto anch'io. Ciao, Massimo.

Anonimo ha detto...

Vorrei controbattere a quello che hanno detto Manlio e Massimo, io ho uno spirito molto contraddittorio, ma effettivamente mi risulta difficile trovare argomenti validi contro i loro quesiti, anzi non fanno altro che alimentare anche i miei. Posso solo apprezzare il loro spiccato senso d'osservazione e sedermi in disparte.

Ho solo un pensiero che mi assilla:
Abito in un paese del Veneto della Grandezza di Brembate di Sopra. Sin dalla sparizione di Yara mi chiedo questa cosa: Se io per assurdo(io o un altro normalissimo cittadino italiano) una sera uscissi di casa verso le 19:00 e prendessi una ragazza normalissima di 13 anni del paese, ( cercando di non farmi vedere da nessuno ), la nascono in un zona vicina ( senza farle del male ovviamente ), dopo quanto tempo i carabinieri verrebbero a bussare alla mia porta? Vorrei anche ripetere questo "esperimento impossibile ( almeno per me )" in 20 localita d'Italia, uno per regione.
Io sono così imbranato che almeno mezza traccia la lascierei!

Manlio Tummolo ha detto...

Intorno alla violenza: ma c'è peggiore violenza di uccidere a coltellate una ragazzina ? Riguardo all'aspetto sessuale, anche se il rapporto violento non vi è stato, sicuramente vi è stata l'intenzione di compierlo. Ma non dimentichiamo: la perizia non esclude affatto la violenza sessuale (e come potrebbe in quelle condizioni materiali ?), dice solo che non è visibile, che non è verificabile. Sicuramente l'assassino o gli assassini non l'hanno presa per portarla al cinema parrocchiale. Questo punto deve essere considerato nel futuro processo se dovessero individuare il probabile colpevole, e dico "probabile" nel senso etimologico del termine: deve essere "provato". Non bastano illazioni per condanne preventive.

Anonimo ha detto...

io spero che si ritorni indietro di tre mesi e si rilegga tutto alla luce delle nuove prove..
ad esempio, la cosa più vicina ad un indizio che avevamo, era la lettera del pregiudicato: "sapeva" che yara era nel cantiere!
oggi sappiamo che era una bufala (o un depistaggio?)
sara

Unknown ha detto...

Non è affatto detto che Yara non sia stata in quel cantiere. E neppure che non sia proprio quello il luogo della morte. Al momento non possiamo scartare alcuna ipotesi ma, se è stata ferita quando era seminuda, non poteva trovarsi all'aperto... ed i cani in quel container all'interno del cantiere, a sentire uno dei presenti, sembravano impazziti. Inoltre Mappello, passando dalla rotonda indicata sempre dagli stessi cani, è in strada per arrivare a Chignolo. Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Dopo il ritrovamento di Yara mi trovavo per lavoro vicino a Bergamo non lontano da Brembate di Sopra. Entrai in un bar e alcuni clienti discutevano delle ipotesi più disparate del ritrovamento della povera ragazzina.

Una signora anziana seduta in un angolo, profondamente scavata in volto, li guardava e li ascoltava. Si avvicinò a loro zoppicando con fatica quasi come se si trascinasse, disse ad alta voce piena di rabbia:

"Chi de Brembat a iè prope borlach söl bachetù!!"

(non so se si scrive esattamente così) Comunque questa frase viene / veniva usata quando si vuol fare intendere che qualcuno è stato raggirato, preso in trappola o caduto in un tranello insomma.


Chi è questa signora?
C'è qualcuno che sa qualcosa di più?

giovanna ha detto...

Ho sempre avuto la convinzione che Yara, almeno la prima notte, è stata portata nel cantiere ... dopo non so cosa pensare ... anche se fosse lì da solo un mese possono valutare gli esperti questa circostanza? Non ne sono sicura!