lunedì 21 marzo 2011

Sarah Scazzi. I burattini ed i burattinai

"Spesso i giornalisti sono stati usati come burattini dai burattinai. E' il caso di Avetrana dove seminavano tutto e noi mandavamo in onda o pubblicavamo sui giornali. L'Ordine sta riflettendo, anche alla luce dei richiami pervenuti dal garante delle comunicazioni (AGCOM) che ha individuato 400 trasmissioni televisive dedicate al caso di Sarah Scazzi suscettibili di sanzioni disciplinari, sul comportamento da tenere in futuro. Io non credo ai giornalisti servano nuove e più ferree regole. Sono convinto che basti il buonsenso e la consapevolezza che le persone coinvolte in casi delicati debbano essere rispettate. Perché le regole, in fondo, dovrebbero essere nella coscienza di ognuno di noi". Queste le parole di Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine dei giornalisti intervenuto ad un convegno tenutosi in Puglia. E se lo dice lui che serve buonsenso e rispetto significa che s'è accorto che in questi mesi in pochi hanno seguito la giusta linea deontologica.

E' chiaro che il suo intervento ha un peso specifico maggiore di chi qui scrive che, da quando ha cominciato a proporre articoli sul caso di Avetrana, ha denunciato in maniera continua il vergognoso modo di lavorare dei burattini, ora questa parola la si può usare, parlanti o scriventi, e dei burattinai. Come è chiaro che le sue parole si cementano a quelle usate in questo blog conferendogli un aspetto diverso. Non più frasi stupide in difesa di chi sta in carcere anche a causa del pregiudizio mediatico, così come dipinte da chi le critica nei commenti, ma frasi logiche dettate dal buonsenso e dal rispetto nei confronti di chi, a causa delle manovre dei burattinai, è stato coinvolto in una vicenda dalla difficile interpretazione che prima di essere giudicata per l'apparire dovrebbe essere valutata da un tribunale, da diversi giudici, nella sua interezza.

Le 400 trasmissioni televisive finite sotto la lente del garante sono figlie di quanto scritto da cinque mesi a questa parte sui giornali, da quanto uscito dalle stanze della Procura di Taranto. Si parla dei video e delle trascrizioni di interrogatori che avrebbero dovuti restare avvolti dal segreto investigativo ed essere valutati in tribunale solo nella loro interezza e dopo il completamento di tutte le indagini. E' indubbio, infatti, che tali elementi indiziari, portati in video quando l'opinione pubblica era in uno stato di elevata emotività, abbiano generato forme di pregiudizio difficilmente modificabili. I giornalisti che hanno deciso quali filmati inserire e come impostare le  trasmissioni, ed anche gli ospiti in studio imbeccati da quanto proiettato, hanno pertanto sparato sul bersaglio preposto proprio a causa di ciò che è uscito da quella Procura e per quanto pubblicato dalla carta stampata. Ma questo è stato fatto, come dice Enzo Iacopino, senza usare il buonsenso ed una normale forma di  rispetto. 

Il numero di giornalisti e personaggi televisivi coinvolti nello spargimento del seme malato è quindi enorme e c'è da chiedersi a quali sanzioni potrebbero mai essere sottoposti. Ed il problema sta in questo punto, punto che a mio parere è fondamentale. Non sarà chi ha parlato a vanvera a pagare pegno ma la rete televisiva che glielo ha concesso. Quindi la Rai, ed in parte l'obolo sarà versato anche da chi non avrebbe mai desiderato vedere ed ascoltare tali scempi mediatici (grazie agli abbonamenti), e Mediaset. Per cui, alla fine della fiera, nessuno dei tanti giornalisti ed opinionisti tirerà fuori un cent e tutto si ripeterà tale e quale alla prossima occasione. 

In quest'ottica va considerato anche "La bambina di Avetrana", un libro scritto dalla giornalista di gossip Mariela Boerci ed edito dalla "Anordest" che l'ha inserito nella collana "Casi Controcorrente" di cui fa parte anche il libro sulla sparizione dei Jalisse dagli schermi televisivi (vinsero il festival di Sanremo del '97), e questo è tutto dire. Si potrebbe parlare di un testo di gossip inserito nella poca realtà. Il motivo va ricercato nel fatto che già a fine Novembre era finito e pubblicato. Una velocità di scrittura incredibile, dati gli arresti di un mese prima e l'incidente probatorio avvenuto da pochissimi giorni, una velocità inusuale che contempla anche una serie di punti fermi. Come le mani degli assassini che, si legge nella presentazione, erano persone che amava e di cui si fidava. Notate la parola plurale persone che da ad intendere al lettore gli assassini siano già noti (e si era solo all'inizio delle indagini). 

Ma non è l'unico passaggio fraudolento. Si parla anche di un clan familiare inquietante percorso da affetti fortissimi ma anche diviso da odi insormontabili e sfregiato da infanzie dolorose. Si parla di un incantesimo infinito che da Avetrana, paese dei mostri, ha colpito tutta l'Italia superando i confini nazionali. Avete capito? Avetrana dall'autrice è conosciuto quale paese dei mostri e come tale, scrivendone, lo vuol far conoscere al mondo. E' assurdo e ridicolo generalizzare e coinvolgere tutto un paese, ottomila abitanti, in una tragedia del genere. Ancora più assurdo è che il Sindaco della città non abbia intrapreso alcuna azione legale nei confronti di chi ha chiamato mostri i suoi concittadini, lui compreso.

Dire che la Mariela Boerci ha costruito una fonte di guadagno tramite uno scritto pregiudizioso è dire poco. Infatti non appena Cosima Serrano ha saputo della sua esistenza, per pubblicizzarlo sono dovuti andare dal nordest a Galatina ed istituire anche una piccola borsa di studio a nome della povera Sarah, tramite il suo legale ha querelato l'autrice e la casa editrice chiedendo al giudice di sequestrare tutte le copie disponibili sul mercato. Perciò anche in questo caso, come in quelli descritti precedentemente, s'è persa una buona occasione per mostrare di avere buonsenso e rispetto delle altrui persone. 

Visto l'andazzo generale abbiamo capito che siamo preda di una informazione se non cattiva almeno distorta, ci resta solo di sperare che i nuovi giornalisti non imparino dagli attuali maestri, che i nuovi scrittori, nei loro libri, usino più buonsenso e più rispetto.






12 commenti:

Marco ha detto...

La responsabilità della pubblicazione di audio e video degli interrogatori a quanto mi risulta dovrebbe essere esclusivamente dei media, che avrebbero violato l'articolo 114 comma due del codice di procedura penale (È vietata la pubblicazione, anche parziale, degli atti non più coperti dal segreto fino a che non siano concluse le indagini preliminari ovvero fino al termine dell'udienza preliminare). Se non sbaglio infatti il segreto istruttorio, quello che tutelava l'intera durata delle indagini preliminari a prescindere dalla notifica agli indagati, è stato abolito tanti anni fa, quindi in questo caso gli atti non erano coperti da segreto perché messi a disposizione delle parti. Ad essere vietata era soltanto la pubblicazione.
Ma chiedo conferma di questo agli esperti della materia, dato che in molteplici casi sento ancora invocare il segreto istruttorio, e quindi qualche dubbio mi sorge...

Unknown ha detto...

Ciao Marco.
In effetti dire segreto istruttorio, abolito nel 1989, non è proprio corretto, ora c'è il segreto investigativo che non è più segreto non appena il Pm ritiene di dover informare l'indagato che su di lui si sta per svolgere un'azione penale.
A quel punto è chiaro che chi deve difendersi deve anche prendere visione di quanto hanno appurato durante le indagini.

Ma non credo che il legislatore intendesse dire che tutto il mondo dovesse prenderne visione.


Però ci sono altri articoli che stabiliscono dei punti fermi. Uno è quello che riguarda le indagini preliminari. Ti riporto quanto scritto in wikipedia.

Le indagini preliminari, introdotte nel codice di procedura penale dall'art. 326, sono una fase del procedimento penale precedente all'eventuale processo. Nelle indagini preliminari il pubblico ministero e la polizia giudiziaria svolgono le indagini necessarie per le determinazioni inerenti all'esercizio dell'azione penale: ne consegue che il p.m. e la polizia giudiziaria devono acquisire anche gli elementi a favore dell'indagato (art. 358) dato che le indagini preliminari servono esclusivamente a stabilire se ci sono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale.

È previsto il segreto per gli atti compiuti durante le indagini.

Quindi...
Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Avete visto "Pomeriggio sul 2" di oggi?
Ha dichiarato Bollino:"Io non vorrei sembrare colpevolista, ma la Procura ha incastrato Sabrina in una morsa di ben 10 testimonianze, e scusatemi se è poco".
Ha detto la criminologa(?) Costanzo:"Misseri non può descrivere l'omicidio di Sarah perché non vi ha assistito".
Ha concluso i fuochi di artificio Gavino Angius:"Solo se fosse rimasto Galoppa avremmo risolto il caso. Aveva preso per mano Michele e lo stava conducendo gradualmente verso la Verità. Che colpaccio hanno messo a segno quelli che lo hanno fatto ritirare!"
Con buona pace dell'ottimo Enzo Iacopino.
Ciao.
Giacomo

Unknown ha detto...

Tanto ormai sanzionarne 400 o 500 che cambia? Per chi parla, e l'ho spiegato, nulla. Alla fine paga mamma Rai.

Ma anche tu... metterti ad ascoltare Gavino Angius, la Simonetta Costanzo e Carlo Bollino! Di la verità... hai qualche colpa da espiare?

Gavino Angius se lasciato solo non troverebbe neppure la porta per uscire dallo studio (non ha più memoria e parla di quel poco che ricorda), la Costanzo l'ultimo libro lo ha scritto nel 2003 (famiglie di sangue) ed ora si fa rivedere perché forse ne ha un altro nel cassetto che senza pubblicità non le pubblicherebbero, il Carlo Bollino ha iniziato la sua carriera... sai dove? Al mitico Quotidiano di Puglia (al tempo quotidiano di Lecce), e di nera se n'è occupato l'ultima volta nel 1986, quando ha scritto un libro su un fatto di cronaca realmente accaduto (ma con prove e controprove); poi per più di dieci anni ha provato a parlare di politica, infine è andato all'estero a fare l'inviato di guerra.

Ora che è direttore di un giornale una volta famoso (alla Rai lo confondono sempre con il Corriere del Mezzogiorno tanto che lui è costretto a correggere il conduttore di turno) che perde lettori, è un male comune in Puglia, deve farsi vedere e parlare per vendere.

Io non sono psicologo ma a vedere quali programmi segui pare davvero impossibile tu non abbia qualcosa da farti perdonare. Non sarebbe meglio dicessi tre Ave Maria a televisione spenta?

Ciao, Massimo.

Ps. scherzavo naturalmente.

Marco ha detto...

Gavino Angius? Ho visto anch'io qualche volta quella trasmissione e solitamente era presente un certo Sulas, giornalista del settimanale Oggi.

Anonimo ha detto...

Caro Massimo, sono d'accordo con te e accetto il tuo scherzoso rimprovero. Se non che il mio guardare queste trasmissioni è una specie di "Osservatorio" sulla professionalità e l'equilibrio delle varie emittenti. Se vogliamo, per esempio, la conduttrice di "Pomeriggio5" e le sue comari, travestite da giornaliste inviate in Puglia, sono un altro bell'esempio di obiettività ed equidistanza. Per non parlare poi dello spazio della "coconduttrice" ne "La vita in diretta" (Sposini è più serio). Venerdì la sullodata signora (che una volta ebbe a dire, parlando del Misseri: quest'uomo ha una faccia buona), circondata da uno psichiatra, un criminologo ed un noto avvocato tutti e tre compiacenti, ha intrattenuto i telespettatori sul tema:"Michele Misseri in carcere è finalmente rinato". Infatti i carcerati hanno fatto una colletta per comprargli gli occhiali ed egli preferisce stare in carcere, con le sue mani finalmente pulite, piuttosto che a casa sua, dove tutti sanno in che condizioni era stato ridotto dalle sue donne. Adesso egli si sente protetto dai giudici(!) e libero dalle enormi pressioni esercitate su di lui dalle predette donne.

E' tutto un cumulo di enormi sciocchezze, lo so. Ma vallo a spiegare ai milioni di colpevolisti, che sul caso di Avetrana si sono fatta la loro opinione proprio in seguito a trasmissioni di questa levatura. E ho tralasciato "Porta a porta", che non è da meno, e "Quarto Grado" che è colpevolista o garantista a corrente alternata.
E che dire della carta stampata, accanitamente colpevolista dall'estrema destra all'estrema sinistra?
Quindi come ti volti e come ti giri l'aria è sempre la stessa.
Il tuo blog è un'oasi felice di garantismo in un graveolente mare popolato di forcaioli e di opinionisti palloni gonfiati che hanno capito "tutto" (ovverossia non hanno capito proprio niente).
Ciao, con stima.
Giacomo

Anonimo ha detto...

Sì marco, hai ragione. E' Sulas. Avevo citato a mente
Ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Sì Marco, hai ragione. E' Sulas. Avevo citato a mente.
Scusa la minuscola, ma come vedi, mi sono affrettato a corregerla :)
Ciao Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Art. 329 CPP: "1. Gli atti di indagine compiuti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria sono coperti dal segreto fino a quando l'imputato non ne possa avere conoscenza e, comunque, non oltre la chiusura delle indagini preliminari [non ancora chiuse, evidentemente].
2. Quando è necessario per la prosecuzione delle indagini, il pubblico ministero può, in deroga a quanto previsto dall'articolo 114, consentire con decreto motivato [quando, dove, come vi è stato un decreto motivato ?] la pubblicazione di singoli atti o di parti di essi. In tal caso, gli atti pubblicati sono depositati presso la segreteria del pubblico ministero...".
Appare così evidente che non vi è mai stata abolizione del segreto, anche se non più "istruttorio" solo perché non esiste più un giudice istruttore. Vi è la possibilità, condizionata da motivazione, per la pubblicazione di certi atti. Ora, siccome l'atto è nelle mani del pubblico ministero che se ne occupa, o dei suoi cancellieri, se tale atto esce dal tribunale e viene diffuso illegittimamente o senza motivazione specifica alla stampa, il responsabile va presto identificato e perseguito ai termini di legge. Continuare a cercar di giustificare taluni abnormi ed illeciti comportamenti alla fine darà il bel risultato che, anche se fosse individuato l'assassino, si dovrebbe poi lasciarlo andare per la nullità delle prove o per altra ragione giuridica.

Unknown ha detto...

Se l'ospite era Sulas vai ancora peggio in quanto è il giornalista più disinformato del pianeta. Se un particolare viene dato in pasto ai giornali alle cinque di sera lui ne viene a conoscenza alle sei di sera... ma di una settimana dopo. Basta leggere sul settimanale Oggi le risposte che da ai lettori... lasciamolo perdere, è meglio.

Per quanto riguarda l'informazione occorre fare una cernita ed ascoltare solo quei personaggi che nel tempo hanno dimostrato di essere superpartes. Sposini è uno di quelli ma ce ne sono altri (anche se fanno fatica ad invitarli). E' chiaro che se in un programma televisivo il rapporto è un garantista a fronte di cinque colpevolisti la proporzione è impari, anche perché non c'è nessun innocentista.

Io certi programmi, non quelli del pomeriggio che non seguo e conosco perché me ne parlate voi lettori, li guardo il giorno dopo. Solo in questa maniera ho la possibilità di mandare avanti col telecomando per non ascoltare cavolate o teorie, e mi riferisco a Yara, al limite dell'alienazione. In questo modo durano molto meno, non annoiano, e non sono obbligato ad ascoltare l'altro disinformato planetario che è il Vespone nazionale.

Ciao, Massimo.

Marco ha detto...

Figurati Giacomo, la minuscola... In effetti mi pareva strano che Angius si fosse dedicato alla cronaca nera :D
Tornando alle trasmissioni che si sono occupate di questo caso, tra quelle che ho avuto modo di vedere, 'Chi l'ha visto', dopo qualche sbandamento iniziale nelle puntate immediatamente successive all'arresto di Sabrina, mi è sembrata la più equilibrata, con delle buone ricostruzioni. Per il resto posso citare qualche personaggio che mi è parso cauto e razionale nell'esporre le proprie opinioni, tipo la Pivetti, o anche il generale Garofano, sempre estremamente obiettivo oltre che decisamente competente.

Anonimo ha detto...

Caro Marco, concordo in pieno. Per quanto riguarda "Chi l'ha visto?", addirittura ti posso dire, tanto per fare un esempio, che già avevo stilato per conto mio la tabella con la successione degli sms di quel 26 agosto inviati e ricevuti da Sabrina tra le 14,23 e le 14,39. Quella stessa tabella che poi fu esposta in trasmissione con tanta chiarezza. Ed anche la testimonianza dei "fidanzatini" fu raccolta tempestivamente già il 20 settembre, nei termini in cui da questi era stata riferita ai carabinieri il 2 settembre, meno di una settimana dopo la sparizione della povera Sarah.
Quindi la trasmissione ha sempre proposto, sul caso di Avetrana, solo circostanze di fatto rigorosamente documentate, senza indulgere a servizi di facile suggestione.
Ugualmente dicasi per la Pivetti.
Per quanto riguarda Garofano è obiettivo e molto competente, anche se purtroppo ultimamente è costretto a fare i conti con le ipotesi strampalate dei due avvocati suoi compagni nel collegio difensivo di Concetta.
Ce ne sono anche altri, ma sono voci rare e isolate.
Ciao. Giacomo