 |
| Avvistati altri squali a Taranto |
Nuove indiscezioni trapelano dal carcere di Taranto... ma non sono vere e nessuno le controlla. Ieri (Martedì) alcuni giornali nelle pagine internet titolavano che Sabrina Misseri aveva compilato una richiesta da inoltrare ai giudici perché voleva essere ascoltata per motivi di giustizia e personali. Subito s'era scatenato il solito balletto stampa e tutta la rete aveva divulgato la notizia senza neppure controllarne la veridicità. Addirittura in un articolo del Nuovo quotidiano di Puglia si insinuava che la ragazza volesse confessare l'assassinio o, comunque, una partecipazione all'omicidio. Nella serata è arrivata puntualmente la delusione in quanto dalla direzione del carcere si è smentita una qualsiasi richiesta formulata dall'indagata.
Taranto, 2 feb. - (Adnkronos) - Il direttore del carcere di Taranto, Luciano Mellone, in un comunicato smentisce che Sabrina Misseri abbia chiesto di essere ascoltata dal pm, richiesta, secondo alcuni organi di stampa, poi ritirata. In merito alle notizie apparse su vari organi di informazione scrive: "Questa Direzione comunica che tutto ciò è destituito di ogni fondamento".
I redattori del quotidiano pugliese, a quel punto, si sono resi conto di aver esagerato nello scrivere in maniera pregiudizievole ed hanno eliminato l'articolo sostituendolo con un altro in cui parlavano della rinuncia. Ma anziché chiarire che non c'era stata alcuna richiesta hanno continuato ad addebitare il ritiro della domanda a Sabrina Misseri, come se vi fosse stata, e non ad una falsità della fonte. Sono stati bravi a comprendere che lo scritto era tendenzioso, non altrettanto nel capire che avrebbero dovuto anche scrivere che non era una notizia fondata. Non bravi inoltre nel lasciare in archivio, ed a riportarne il link nello scritto messo a sostituzione, un altro articolo riguardante una vecchia ipotetica indiscrezione, altrettanto falsa, arrivata dal carcere a metà Dicembre (ricordo a tutti che siamo a Febbraio) in cui si ipotizzava una imminente probabile confessione della Misseri. L'avessero eliminata avrebbero agito in maniera giornalisticamente migliore.
Ma nei forum dei giornali meridionali che parlano del caso di Sarah l'unica cosa che si riesce a comprendere, eliminando le offese distribuite a piene mani contro chi non la pensa come la maggioranza, è la voglia di giustizialismo, che i partecipanti portano in dote, e la certezza che l'assassina sia la Misseri, quasi tutti loro avessero assistito in prima persona all'omicidio. Se la ragazza confessasse il delitto, dando così la certezza di essere un'assassina, ne saremmo ben lieti perché si potrebbe finalmente scrivere la parola fine ed essere certi che innocenti dietro le sbarre, almeno per quanto riguarda questo caso, non ce ne sono. Ugualmente, però, non potremmo in alcun modo dare ragione a chi l'ha tenuta carcerata fino ad ora senza aver nulla in mano se non supposizioni, da verificare in tribunale, e testimonianze arrivate a tre mesi dal suo arresto, oltre al tanto pregiudizio inserito anche con le notizie false nella mente dei lettori.
Altra cosa da rilevare nello stesso carcere è l'isolamento in infermeria a cui è stato sottoposto Michele Misseri. Ufficialmente perché non venga in contatto con la famiglia che, sempre a parere dei giudici, lo plagerebbe. A me da tanto l'idea che sia in punizione per quanto ha scritto, che sia un modo neppure tanto velato per riportarlo sulla retta via, quella tracciata dall'avvocato Galoppa. Oltre all'isolamento, che lo priva anche del contatto con l'esterno (la televisione), c'è un'altra restrizione a cui deve sottostare. Ogni lettera inviata e ricevuta dovrà essere, prima di una eventuale consegna, vagliata dai giudici e da loro vistata. Ciò significa che alcune lettere potrebbero, in ipotesi, sparire in quanto non consone alla linea guida. Speriamo di no.
A Bergamo la situazione è diversa. Gli inquirenti hanno trovato un filo che, in ipotesi, potrebbe collegare il rapimento di Yara Gambirasio ad un uomo di nazionalità slava o ad una banda di cui eventualmente l'uomo farebbe parte. La persona in questione è indagata per un tentativo di sequestro ai danni di una tredicenne vicentina. L'episodio è avvenuto mesi fa in provincia, per la precisione a Montecchio Maggiore, quando due amiche, entrambe tredicenni, sono state avvicinate da un furgone guidato, pare perché lui si professa innocente, proprio dallo slavo. Fortunatamente le due ragazze si sono ribellate e liberate dando l'allarme.
L'uomo ora sotto la lente della Polizia, è stato fermato pochi minuti dopo e, parrebbe, riconosciuto dalle vittime del sequestro non riuscito. Ma oltre a questo, sempre nell'interland di Vicenza, altre tre tentativi di rapimento sono stati sventati negli ultimi due anni. Ora si sta cercando di verificare se lo slavo è realmente chi ha cercato di caricare nel furgone la tredicenne di Montecchio e se eventualmente abbia complici. La Questura di Bergamo ha sollecitato la Polizia della città veneta affinché incrementi ed accelleri le indagini e cerchi di scoprire se c'è una pista che porti in Slovenia o in altri paesi dell'est.
Quella nazione, così come la Slovacchia, la Siria e molte altre, sono basi per il traffico di minori che una volta rapiti vengono avviati alla prostituzione. Per cui si può capire come da una minima traccia si possa arrivare alla strada che porti a scoprire dove si trovi, e soprattutto se sia ancora viva, la ragazzina di Brembate. Naturalmente tutto è ancora nel campo delle ipotesi e nulla di sicuro si può affermare; anche se, dopo tanto silenzio, pure un'ipotesi può fare comunque rumore. Altro di rilevante non c'è, l'unica informazione interessante viene da Facebook dove sulle pagine dedicate a Yara i ragazzi iscritti hanno chiesto al ministro Maroni di non far cessare le ricerche. Naturalmente aggoggiamo la loro richiesta e gli chiediamo anche, se ne ha il potere, di inviare qualche squadra al cantiere Mapello.
Vedremo prossimamente quali ulteriori sviluppi avranno i due casi.
Nessun commento:
Posta un commento