venerdì 26 novembre 2010

Il 25 Novembre dimenticato

Minerva, Patria, Maria Teresa
Non tutti sanno che il 25 Novembre è l'anniversario della morte di tre delle quattro sorelle Mirabal. 


Minerva, Patria e Maria Teresa Mirabal, vivevano nella Repubblica Dominicana ed erano attiviste di prima linea di un movimento democratico ostile al Generalissimo Rafael Trujillo, dittatore installato al potere dagli U.S.A. nel 1930 grazie ad elezioni piene di rimmel e cerone (le preferenze che ottenne furono superiori al numero dei votanti), denominato "14 di Giugno".

Nel 1960, al ritorno da una visita ai mariti carcerati, furono fermate da alcuni uomini del Servizio Militare di Intelligenza che le portarono in un luogo isolato e, dopo averle massacrate a bastonate, le uccisero. Successivamente vennero rimesse in auto e gettate in una scarpata per far credere ad un incidente. Il tutto sotto l'egida di Trujillo che con quella soluzione omicida credeva di reprimere il vento della propaganda eversiva.

Questa la storia che 11 anni fa ha portato l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a scegliere quella data per dire no alla violenza sulle donne. Cosa centra con le violenze subite dalle donne del nostro tempo? Praticamente nulla perché non serve essere dittatori per massacrarne una o più di una. Al giorno d'oggi, è incredibile a dirsi, le donne subiscono abusi e violenze di ogni genere. 
A ricordarcelo è l'Istat che periodicamente ci fa avere numeri da capogiro con percentuali in aumento. Ho scelto quelli diffusi nel 2004 perché si fa una distinzione fra violenze sessuali e molestie sessuali (nelle molestie sono comprese quelle verbali, le telefonate oscene, l'esibizionismo e i pedinamenti, le donne avvicinate e toccate o baciate contro la loro volontà).

"Le donne italiane tra i 14 e i 59 anni che dichiarano di aver subito nel corso della loro vita almeno una violenza tentata o consumata sono 520.000. Sono invece 9.860.000 quelle che dichiarano di aver subito almeno una molestia a sfondo sessuale. Nel 4,5% dei casi si tratta di molestie sessuali di natura fisica. La maggior parte delle violenze sessuali avviene ad opera di conoscenti; il 23,5% da parte di amici e il 15,3% da parte di colleghi o datori di lavoro. Le violenze sessuali subite dai coniugi, ex coniugi o conviventi, rappresentano il 5,3% del totale, quelle da estranei sono il 18,3% e quelle da conoscenti occasionali il 14,2%. Soltanto il 7,4% delle donne che dichiara di aver subito una violenza, tentata o consumata, afferma di aver denunciato il fatto. Le ragioni dell'omessa denuncia sono legate principalmente alla paura di essere giudicate male, al timore di non essere credute, al senso di vergogna o di colpa."

Nel 2008 ne viene divulgata un'altra in cui si dichiara che nel 2006 sono state 112 le donne uccise dopo aver subito violenza sessuale. Nello stesso anno il Ministero dell’Interno registrò 4500 denunce per violenze, abusi, aggressioni. Da un’altra ricerca Istat, elaborata in cinque anni su 25.000 donne tra il 16 e i 70 anni, risulta che il 91,6% degli stupri non viene denunciato.
Una nota a parte ci informa che la maggior parte delle violenze sessuali è ancora opera di persone conosciute. Ex partner, amici, vicini di casa, colleghi con i quali esiste un rapporto e che si sentono autorizzati a non rispettare i "no" delle donne in qualunque momento essi vengano pronunciati.

Questi i dati italiani; sono poco rassicuranti ma nel resto del mondo va anche peggio. In Brasile ogni 15 secondi una femmina, non è necessario sia donna va bene anche una bambina, viene aggredita, in Ecuador quasi il 40% delle ragazzine è molestato dagli insegnanti della scuola.


Quindi il 25 Novembre 2010 non era una data come tante. E considerando quanto sia vasto e sproporzionato il fenomeno mi aspettavo più sensibilità dagli organi di stampa e dalla televisione. I quotidiani importanti non hanno ritenuto opportuno neppure un richiamo, un piccolo trafiletto bastava, in prima pagina, ed i programmi televisivi invece di educare hanno fatto informazione. A mio modo di vedere occorreva sensibilizzare e convincere chi è vittima di una qualsiasi violenza che denunciare è meglio di subire. Spiegare che i centri antiviolenza funzionano e sono raggiungibili da chiunque, che la legge è stata modificata ed inasprita e basta rivolgersi ad un avvocato che, se il caso lo prevede, attingerà ai fondi del gratuito patrocinio come previsto dai nuovi codici. Non era difficile e neppure impossibile. 


Ma c'erano gli studenti sul tetto, c'era anche Bersani sul tetto, c'era pure Di Pietro sul tetto, e quando questi salgono sul tetto ci vanno anche le telecamere sul tetto. E' chiaro che non si poteva chiedere di più alla nostra informazione... speriamo che il prossimo anno ci vadano meno persone su quel tetto, altrimenti, a mio modo di vedere, si fa una volta di più violenza a chi la violenza la subisce già.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Unknown ha detto...

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