Lui, che essendo in cassa integrazione non aveva nulla da fare, nel 2013 iniziò ad aiutare il frate che più si era mostrato amico suo, della moglie e del figlio, e pareva non far caso a nulla. Invece in paese c'era chi faceva caso a tutto. C'era anche chi, a causa delle tante frequentazioni in canonica e di qualche confidenza, inviò una lettera al Arcivescovo di Arezzo affinché facesse chiarezza. Le comari di un piccolo paesino "intravedono" e sparlano. Mirco no. Lui non diceva nulla, non si accorgeva di nulla e nessuno gli parlava di nulla. Ma qualcuno dice che non è proprio così, che vedeva ma non gli importava se la moglie aveva un'amante, dato che stava intrattenendo una relazione con una donna dell'est. Una donna a cui spedì, dopo la scomparsa della moglie, anche dei soldi e che ora pare voglia far arrivare in Italia. Li avrebbe potuti inviare quei denari se Guerrina non fosse scomparsa?
Il primo maggio 2014 - è sempre Mirco a darci le indicazioni - Guerrina esce truccata e vestita di tutto punto, coi capelli "appena fatti", per andare a fare una passeggiata. Sempre Mirco ci dice che la vide andare verso la canonica e che mai l'aveva vista così elegante. Ma davvero Guerrina andò in canonica? Quel giorno in canonica c'erano tre frati che avevano appena finito di mangiare un coniglio cucinato da loro. Frati che dicono di non averla vista. Alle 14.20 quello dei tre più "chiacchierato" uscì dalla canonica e chiamò Mirco al cellulare. Probabilmente per sapere se aveva finito di lavargli l'auto. Non gli rispose e lui si avviò per strada, ma non arrivò a casa dell'uomo perché si fermò a parlare con una donna di nome Loretta che è certa di averlo lasciato alle 14.34 - per via di un sms che le fa ricordare ogni orario ancora oggi. Il frate e Loretta, inoltre, furono visti chiacchierare da Maria Rosa. Un'altra testimone che ricorda bene. Ma ci sono altri testimoni che in quell'orario videro Guerrina camminare da sola in direzione Novafeltria. Era il primo maggio, un giorno di festa diverso dai feriali e più facile quindi da ricordare. L'orario degli avvistamenti è quello in cui la gente dopo essersi cambiata prende l'auto e si sposta, va dai parenti o, se la festa è quella dei lavoratori, in qualche piazza. Difficile non ricordare abbastanza bene. Bisogna credere a più persone che dicono di aver visto Guerrina camminare sulla Marecchiese, o pensare che tutti i testimoni abbiano i ricordi confusi?
Se i ricordi si considerano buoni... dov'è andata Guerrina? Con chi aveva appuntamento o chi ha incontrato per strada? In paese la gente da qualche mese mormorava. Quella donna stava cambiando abitudini, non era più più trasandata e frequentava assiduamente la chiesa e Padre Graziano. Che fosse lui il suo "amore"? Che fosse lui la sorpresa che voleva fare al marito? Forse sì, ma forse anche no. Anche no perché c'è pure un pizzaiolo etiope, Tawit Tades è il suo nome, che nello stesso periodo in cui si straparlava dell'attaccamento di Guerrina al frate "se la intendeva" con lei. Addirittura una sera in pizzeria la moglie di Mirco gli chiese, mentre il marito era distratto, di fare sesso. Ma l'etiope non c'entra nulla perché la loro storia finisce a gennaio 2014, dice la procura. Però non è proprio così. La nostra storia finisce a febbraio, dice il pizzaiolo. E no, forse non è neppure così - dice l'avvocato Luca Fanfani - perché a febbraio si interrompe il flusso di contatti telefonici fra Guerina e Tawit, ma ne inizia un altro fra il cellulare del figlio di lei e quello del pizzaiolo. Addirittura c'è una telefonata, a ridosso della scomparsa, che dura ben 27 minuti.
E allora, con chi aveva appuntamento Guerrina? Chi ha incontrato? Un frate, un pizzaiolo o un marocchino? Il marocchino, Ahmed Elmer è il suo nome, che pareva non esistere invece esiste ed è il venditore ambulante che la donna ha invitato in casa, il pomeriggio che ha preceduto la sua scomparsa, per bere birra assieme al frate e al marito. Strano. Per quale motivo la moglie di Mirco si è sentita autorizzata a portare in casa l'uomo che suo marito aveva allontanato, non facendolo entrare nell'abitazione, qualche tempo prima? Ma il marocchino non c'entra, era da tutt'altra parte il primo maggio. Dice la procura. Ma grazie a quali prove lo dice? Grazie alla posizione del suo cellulare o a qualcuno, magari un amico, che l'ha invitato in casa sua in un'altra città? Perché in entrambi i casi c'è poco da avere certezze, visto che "certi cellulari" possono passare di mano in mano - poi tornare al mittente o essere cambiati e scambiati - e i ricordi lontani hanno poco valore e meno ne hanno se sono di amici. Inoltre Ahmed oggi si trova a Gubbio e domani chissà. Questo la procura lo sa, visto che a un certo punto pareva scomparso e non è stato facile notificargli l'atto che voleva si presentasse a testimoniare di fronte a un giudice (poi si è presentato con suo fratello).
E allora, dov'è andata Guerina? Con chi aveva appuntamento? Con "zio Francesco"? Ma zio Francesco non esiste, dice la procura, è solo un depistaggio messo in atto da Padre Graziano per allontanare i sospetti da sé. Forse è così, ma forse anche no. Pure il marocchino, che nessuno sapeva chi era, doveva essere un depistaggio e oggi sappiamo che esisteva. Chi è zio Francesco nessuno lo sa, ma è sbagliato fare lo stesso ragionamento fatto in precedenza con altri e dire che non esiste...
E allora, visto l'arresto di Padre Graziano, c'è stata davvero la svolta sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia? La donna è morta? A dar credito alla ricostruzione e alle ricerche ordinate dalla procura una sua morte è probabile. Ma come darla per certa e come addossarla a un frate anziché a un altro frate o a un marocchino, a un pizzaiolo o a un marito stanco della propria moglie? Su Padre Graziano (Gratien Alabi) si è indagato a fondo e forse si son scoperti altarini che lo pongono in cattiva luce. Forse. Sugli altri si è indagato peggio. Diciamo che ci si è accontentati dell'apparenza perché la pista già scelta aveva la precedenza. Per quale motivo si è creduto alla storiella della cantata telefonica al figlio di Guerrina (27 minuti di canzoni a cappella?), portata in interrogatorio dal pizzaiolo per giustificare la conversazione a ridosso della scomparsa? Per quale motivo il primo maggio il marito non ha risposto alla chiamata fatta alle 14.20 da Padre Graziano? Perché non si è tenuto conto di quella telefonata senza risposta? Perché non si è analizzato il suo cellulare?
Queste sono alcune delle obiezioni che l'avvocato Fanfani ha presentato la settimana scorsa ai tre giudici del riesame che oggi hanno deciso di tenere in carcere Padre Graziano. Vista la decisione, c'è da chiedersi come mai i giudici non abbiano notato che le indagini negli ultimi sei mesi non hanno scovato né prove né moventi, che si è indagato esclusivamente Gratien Alabi, che il quadro indiziario è rimasto tale e quale a quello usato per incriminarlo di favoreggiamento e che le uniche novità riguardano pochi fogli sequestrati al momento dell'arresto. Fogli inquietanti da considerare indizi a colpevolezza o semplici considerazioni del frate? Chi può dirlo? I pizzini, così li hanno chiamati, contengono frasi sparse, non unite una all'altra. In uno vi è scritto: "Guerrina non c'è più". E che significa? In un altro è scritto: "Il telefono è caduto nell'acqua come il libro delle preghiere". E tutti a cercare di decifrare il crittogramma. Ma cosa c'è da decifrare? Quei fogli non portano nulla di significativo a livello giudiziario.
Anche perché per i giudici una tesi dovrebbe valere l'altra. Qual è la più convincente? Quella che porta alla prostituta rumena (ed è strano che sia rumena come la donna che Mirco vuole al posto della moglie scomparsa) che dice di essere stata minacciata dal frate con una frase ben precisa? "Basta, non parlarmi più di Guerrina, altrimenti sei anche tu nella lista...". E che minaccia è? A quale lista si riferisce? E dov'è 'sta lista? Se il frate ne avesse una sarebbe un serial killer. E' un serial killer?
Che ci siano incongruenze e fatti che non tornano nelle testimonianze di tutti i personaggi ascoltati è sicuro. La suocera, ad esempio, disse di sapere che Guerrina era salita su un auto grigia. Qualcuno l'ha mai cercata quell'auto? Esiste o stato solo un modo per sviare le indagini da suo figlio? Inoltre manca il cadavere. C'è davvero un cadavere? E se sì, dov'è?
Una persona è in carcere pur se manca la certezza che un omicidio ci sia stato. Pur se si è in presenza di mille incongruenze che non son state spiegate. La colpa di queste incongruenze non può essere di Padre Graziano, che è rimasto in Italia, mentre gli altri frati se ne sono andati, nonostante potesse scomparire all'estero. La colpa deriva dalle indagini tardive che in breve si sono concentrate su un unico aspetto, quello pregiudizievole di un amore clandestino fra un frate e una donna sposata (cosa cercare di meglio per appassionare la gente?). E visto il piatto succulento, perché vagliarne altri? Forse perché il troppo tempo perso a inizio indagine ha complicato e reso impossibile altre verifiche? Il frate ha ucciso Guerrina? Se sì, non nell'orario indicato dalla procura. Se lo si vuole colpevole si deve spostare l'ipotetico omicidio alle 14.45 e pensare che sia tornato indietro (facendo così tardi al funerale di Sestino) per prendere il cellulare della donna e sistemare meglio il cadavere. Prima di quell'orario francamente un omicidio e un occultamento non ci stanno. Ma non solo. Se davvero è lui l'assassino, bisogna cercare meglio il corpo perché non può averlo occultato lontano. Quindi serve di controllare meglio la canonica, la chiesa e quanto si trova a ridosso della chiesa stessa. Il frate non conosce bene i luoghi boschivi dell'Appennino... e occultare un corpo in modo che nessuno lo trovi non è impresa facile per un "forestiero".
Se invece non si vuole spostare l'eventuale crimine perché non si crede a testimoni che potrebbero essersi confusi, l'ipotetico omicidio potrebbe essere avvenuto anche alle 13.45. Ma così facendo non si può tralasciare la pista che porta al marito. Lui era con sua moglie prima della passeggiata che i testimoni non avrebbero visto. Lui ha parlato della passeggiata e dell'aspetto elegante. Senza dimenticare, a proposito di sms inviati e ricevuti, che in quei giorni dov'era Padre Graziano era quasi sempre anche Mirco. Senza dimenticare, a proposito di zeta e di ci mancanti, che questa storia si snoda fra persone di poca cultura e personaggi di madrelingua francese.
Però, nonostante tutto, ancora non si capisce per quale motivo non si sia pensato anche a qualcosa che non contempli il frate e il marito. A una stupidata (anche sessuale) finita tragicamente. Magari non a Ca' Raffaello, magari a tanti chilometri di distanza. Perché quella frase di Guerrina, sempre riportata ai posteri da suo marito, aleggia nell'aria densa di sospetti. Non è roba da tutti i giorni dire a chi ti vive accanto: "Prima o poi ti faccio una sorpresa". E che possa averlo detto lo confermano le sorelle di Guerrina, che interrogate hanno affermato che era stanca del marito e che aveva minacciato di andarsene. Naturalmente una cosa è scomparire nel nulla, che non comporta né spese extra né la divisione di eventuali beni, un'altra è chiedere un divorzio.
Nonostante questa frase il frate resta in carcere. Anche se ciò che appare lampante è il veloce abbandono della pista principale. In altre situazioni, in altri crimini mediatici contemporanei, le procure hanno scelto di indagare i mariti pur avendo molti meno indizi in mano. Avrebbero potuto indagare meglio anche altri, ma scelsero di puntare sulla persona più vicina alla donna scomparsa. In questo caso, come in quei casi, aleggiava nell'ombra la presenza di luoghi di culto e di amanti. Luoghi di culto a volte poco frequentati, ma comunque frequentati come la Sala del Regno dei testimoni di Geova nel caso di Roberta Ragusa. Luoghi molto frequentati, come la Chiesa di paese nel caso di Elena Ceste, o frequentati abbastanza (una chiesa di Folignano nel caso di Melania Rea). Insomma, se le buone indagini devono sempre comprendere ogni possibile aspetto, non è il massimo indagare senza pignoleria un marito che quando la moglie scompare invia soldi a una donna rumena. Non è il massimo lasciargli il cellulare senza verificare al meglio chiamate e messaggi. Non è il massimo non sequestrare il telefonino al figlio nonostante all'interno ci siano più mesi di contatti con un pizzaiolo a cui la donna scomparsa aveva chiesto di fare sesso.
Come non è il massimo tenere in carcere un frate che non ha cercato la fuga, e ne aveva tutto il tempo, ma è rimasto al proprio posto in attesa che si chiarissero le cose. Un frate che dopo l'analisi sul suo computer si è scoperto non essere il frequentatore di siti porno che si credeva (un altro frate lo era).
Tenerlo in carcere significa rischiare di far la fine di altre volte, quando lo Stato ha dovuto rimborsare coi soldi pubblici chi poteva aspettare i processi da persona libera (senza passaporto). Fra andarci prima e andarci dopo, in carcere, c'è una basilare differenza perché, a pari anni da scontare, chi finisce in galera dopo l'ultima sentenza non può chiedere i milioni di euro che può invece chiedere chi ci va prima perché la procura, che magari qualche pista l'ha tralasciata, lo vuole colpevole...
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17 commenti:
beh.... se di solito sono d'accordo con Massimo, sul caso di Guerrina Piscaglia sembra che non sono d'accordo per niente... Da quello che ho sentito sul caso e che ricordo a me risulta che:
Guerrina non era cambiata in senso vero di cambiamenti radicali, era solo un pò cambiata ultimamente. Cioè non era dimagrita, ma voleva dimagrire e ha iniziato un pò a vestirsi con più cura e truccarsi. Ma da quì a dire che non era più la donna rassegnata come prima ce ne passa. Era innamorata ed ovviamente, questo le ha aggiunto un pò la vitalità, ma anche la tristezza, come il 1 maggio, il giorno della sua scomparsa, quando tempestava di chiamate il padre Graziano;
È ovvio che mariti sono gli ultimi a sapere dei tradimenti delle moglie. Esattamente come sono le ultime moglie a sapere di tradimenti di mariti.... però qualche sospetto Mirco aveva e lo HA DETTO. Ha raccontato che a lui cominciava sembrare strana questa amicizia stretta, e che una volta ha perfino chiesto a Guerrina se casomai non è innamorata. Poi, sinceramente, io vedo Mirco un pò ingenuo e semplice a sospettare che un prete (!!) potesse avere una relazione con la sua moglie. Almeno io ci credo. Non lo vedo una persona cattiva e furba.
Mirco non aveva nessuna storia con quella ragazza rumena, era una corrispondenza virtuale e lui l'ha spiegato (in una delle trasmissioni circa un mese fa). Cioè lui NON stava intrattenendo nessuna relazione, quella ragazza gli ha chiesto dei soldi e lui le ha mandati, e tutto è finito quì. Li ha mandati anche perchè all’epoca credeva a padre Graziano, credeva che la moglie lo ha abbandonato e andata via con un altro, ed era OVVIAMENTE arrabbiato. E di sicuro ora non la vuole far arrivare in Italia, almeno io non ho mai sentito niente del genere, anzi.
Non era solo Mirco a dire che il 1 maggio Guerrina era vestita meglio del solito, ma sua amica e anche gli altri. Ed erano anche gli altri a vederla camminare verso la canonica. Non si sa però se è arrivata in canonica,.... ma sinceramente non credo a quei preti, amici di padre Graziano. Uno lo ricordo bene, quanto era violento e aggressivo con il camerman di CLV.... Poi però vari testimoni collocano Guerrina in due posti opposti fuori dal paese e chissa dove realmente stava andando...
Penso che il marocchino non c'entri in questa storia, anche perchè è arrivato di sua spontanea volontà dagli inquirenti e perfino con le sue spese. Perchè Guerrina lo ha invitato ad entrare? Secondo me perchè era brilla. Poi, lo ha fatto entrare SOLO per offrirgli una birra e non ci vedo niente di strano.
Tra zio Francesco e il marocchino c'è grande differenza. Il marocchino hanno visto nel paese ed era descritto dal marito .... Zio Francesco non ha visto nessuno e il padre Graziano lo descrive in modo molto contraddittorio, se ricordo bene ci sono tre descrizioni assolutamente diversi...
A differenza da altri presunti sospettati, il padre Graziano ha depistato le indagini, mica solo il suo racconto su zio Francesco è pieno di contraddizioni. Il messaggio mandato per sbaglio a uno che si trovava SOLO nella rubrica di padre Graziano conferma che a mandare i ms non era ne marito, ne Guerrina, ma padre Graziano. Io però non credo sia stato un omicidio premeditato, ma una disgrazia durante un banale litigio. Forse Graziano era esasperato dalle richieste e insistenza di Guerrina, e anche dalle sue minacce della sua presunta gravidanza, chissa. Qui di nuovo mi viene in mente quel prete aggressivo come un bullo.... Se il temperamento è questo può anche scappare casualmente un morto....
Certo, non c'è nessuna certezza che Guerrina è morta, c'è solo alta probabilità che sia così. Su Guerrina bisognerebbe valutare tutti elementi insieme: non c'era il senso di andare via da casa e marito che lei sempre comandava come voleva + difficilmente abbandonano i figli malati + se fosse viva si farebbe viva visto che padre Graziano è accusato dell'omicidio + una come lei non si trasferisce a Miami e nemmeno a Rimini per conto suo + se fosse uscita fuori da testa l'avrebbero già trovata + se voleva lasciare marito nessuno glielo impediva e poteva rimanere tranquillamente dalle sue sorelle … etc, etc
Si, occultare un corpo non sarebbe stato facile e quindi bisogna cercarlo meglio perché da qualche parte deve essere. Poi, chi ha detto che padre Graziano era solo? … a me sempre viene in mente quello bullo di prete,…. Uno così poteva anche aiutare un suo compaesano a sbarazzarsi dal corpo ucciso accidentalmente …. Però la ricostruzione della procura sulle dinamiche e orari non mi pare cmq molto credibile …
Quanto alla fuga, dalle intercettazioni risulta che padre Graziano invece VOLEVA fuggire, ma era dissuaso. E cmq lui, credendo di essere molto furbo, pensava che alle sue frottole credessero tutti, come in effetti è accaduto …. Nel caso di padre Graziano esiste un reale pericolo di fuga, anche perchè il suo posto in Francia è già occupato e lui poteva tranquillamente sparire in Africa dove nessuno lo avrebbe mai trovato.
Massimo
ti chiedo scusa ( e chiedo scusa a tutti gli altri utenti ) ma io non riesco a prendere sul serio questo “caso” che definire “boccaccesco” sarebbe non rendergli giustizia !
A questa accolita di “frati” (!) gaudenti perennemente ubriachi capitanati da tal “Don Fregone” ( alias padre Graziano) in combutta costante con tal Mirko ( marito della scomparsa nonché individuo provvisto di una espressione facciale immutata ed immutabile priva del benchè minimo segno di emozione ) e con altri coloriti improbabili personaggi tutti sfrenati i bevitori di birre ( marocchini venditori di calzini , etiopi pizzaioli, introvabili “zii Francheschi” rumene “a pagamento”) non saprei dare una definizione adeguata e men che meno esprimere un pur vago parere
La vicenda mi appare grottesca. Mi auguro solo che la Guerrina se la sia data a gambe levate assieme al suo fantomatico “amoroso” e non sia invece stata eliminata fisicamente da qualcuno dei “signori” precedentemente elencati ( marito compreso) per motivi che non riesco ad intravedere
Se il marito avesse una qualunque responsabilità ne sarei molto sorpresa perché non ce lo vedo proprio. Riguardo a padre Graziano, non ho nessuna opinione...
Non mi illudo che questa vicenda finisca positivamente per Guerrina ma spero di essere smentita.
Kris
Un "giallo" da fumetti, se non fosse segnato dalla sparizione di una persona che, bene o male, aveva degli affetti dei quali non si sarebbe disfatta facilmente. Parlo di un giovanissimo afflitto da handicap: il proprio figlio, oltre che dalla propria famiglia d'origine, che non le voleva male.
La trama farriginosa di questo "giallo", vede, come protagonisti principali, un gruppo di frati giunti dall'Africa, per officiare nella chiesetta di un borgo di poche anime, situato fra le colline toscane.
Ma chi sono costoro, che le "chiacchiere" dei parrocchiani hanno definito come buoni amatori di Bacco, oltre che dell'"ars amatoriale"?
Se uno di essi, non importa chi, sia trattenuto in carcere dagli inquirenti, ci saranno certamente delle buone ragioni.
Ritengo inutile ripercorrere le fasi che caratterizzano questo caso: sono state già dettagliate dall'amico Prati, al quale porgo tanti cordiali saluti.
Concordo in tiro con Massimo Prati, e riconosco che è l’unico articolo che tratta la vicenda con obiettività e rettitudine, cosa che molti "giornali" del web non hanno fatto perché, come è solito fare, la vicenda amorosa del prete e della parrocchiana suscita un inesplicabile appetito dei lettori, assuefatti dal gossip e dalla morbosità di vedere oro colato dove c’è solo fango.
C’è stato qualche inviato che ha subito parlato di elementi dirimenti riferendosi ai pizzini di Padre Graziano, senza neppure averli letti integralmente (potrebbero essere stati inseriti i soliti taglia-cuci).
Fa riflettere il divulgare testimonianze, sms e quant’altro a mo’ di elementi contro l’indagato, un modo malsano e vile per svilire la sua posizione, sebbene sia in presunzione di innocenza, trascurando altresì elementi che favorirebbero la sua innocenza, nel caso venissero approfonditi come si deve.
Ovviamente poi ti ritrovi un articolo di Massimo Prati e sai qual è la pulita informazione, quella che leggo solo in questo blog. Buongiorno a tutti. Un abbraccio.
Come qualcuno ha già fatto notare, questa vicenda sembra un giallo da fumetti.
Sconvolgente "usare" vezzi, abitudini e presunti baccanali di un Sacerdote (indimostrabili visto che non esiste nessuna intecettazione o tabulato tra il Frate e la donna di Piacere che non ha perso tempo per dare mandato ad n Avvocato) come "marchio" di conferma indiziaria di delittuosita' omicida. Indagine da dilettanti, svolta in tempistiche e modalità da barzellettieri.
In che modo......e perché un insieme di elementi di indagine si trasformano da "favoreggiamento" ad accusa di omicidio (gli stessi) qualcuno dovrà spiegarlo a chiare lettere.
La mia Idea e' che a sapere cosa sia realmente accaduto e' più di un personaggio. Senza dubbio, fra questi, Graziano.......ma senza dubbio l'unico meno clamoroso in virtù della possibilità che stia applicando il segreto confessionale................una ricerca di aiuto.........un cellulare consegnato.
Massimo/m
Il caso resta sempre, ed ancora, da "fumetto" proprio considerando la clamorosa, magica trasformazione dell'imputazione.
La magia starebbe in una formula ben nota, adottata in molte investigazioni, a noi tutti note: bugiardo e donnaiolo=:assassino!Non meravigliarti tanto, quindi, del trasformismo non solo letterale, che vuole il frate ancora dietro le sbarre. Gli inquirenti, come scrivevo, hanno le loro buone ragioni.
Ti saluto.
Ma se qualcuno si scandalizza per quattro sedute al solarium o un pizzetto ossigenato, come se fossero prove di perversione e pedofilia, di cosa stiamo a parlare? Viviamo in un paese di sepolcri imbiancati.
Sicuramente l'origine di padre Gratien non lo favorisce, perché un sacerdote o frate di diversa etnia sarebbe trattato con maggiore riguardo e certi particolari sconvenienti non sarebbero trapelati... L'opinone pubblica non perdona facilmente lo straniero.
Comunque non esprimo alcun giudizio sulla vita privata di quel frate e di Guerrina, non mi compete e non sarebbe giusto, che ognuno risponda alla propria coscienza e a chi di dovere.
Come al solito, però, trovo nauseante l'intromissione nell'intimità di un sospettato e di una donna scomparsa verso la quale, almeno, si dovrebbe avere un po' di garbo. In fondo è la mamma di un ragazzo con problemi, neanche questo ferma certe jene?
Nautilina
beh la frase sul cell del frate
: vengo ti cucino il coniglio e poi facciamo l'amore... penso che abbia fatto passare la voglia al frate , anche perchè per cucinare il coniglio ci vogliono ore -
che mistero . cosa sara' successo? comunque fanno pena tutti e due , guerrina e pure il frate
Massimo Prati sa quanto io sia contenta che lui abbia deciso di lasciar sfogare le nostre considerazioni sul caso della “misteriosa” scomparsa di Guerrina, da mesi trattato in tutte le salse dai media e dai molteplici opinionisti in video.
In verità mi stupisco che i commenti dei lettori del blog siano così scarsi, forse c’è poco interesse? Non credo, è un caso trattato in mattine e pomeriggi.
Ben vero che ogni giorno vengono ad arte sfornati particolari “nuovi”, a bell’apposta dosati per il pubblico affinché possa farsi un’opinione, e guardando le facce dei vari conduttori e conduttrici, la mimica facciale, i timbri vocali, sembra che le opinioni oscillino come il vento.
Io ho atteso a lungo prima di scrivere, perché nel frattempo ho raccolto quante più dicerie (non me la sento di chiamarle ‘informazioni’) che i vari talkshow stanno sfornando. Dopo questi mesi me la sento di esternare la mia opinione.
Padre Graziano è una disgustosa figura di “uomo di chiesa, rappresentante di Gesù Cristo” ed è inutile che alcuni opinionisti dicano che la sua condotta sessuale non possa/debba entrare nel merito della scomparsa di una donna che ha avuto con lui stretti rapporti, e tirino in ballo lo “stile africano”, cosa vuol dire? Che in Africa i sacerdoti cattolici possono godere di “licenze” sessuali che ai sacerdoti del Continente europeo non sono concesse? È vero che il sacerdozio dei preti prevede il “celibato” e non pone riferimenti alla “castità” come invece regola assoluta per i frati, è una ‘quisquiglia’ che ha il valore dei cavilli giuridici.
Tuttavia, a guardare bene, la sua è disgustosa anche come figura di uomo, che sfrutta il corpo di certe donne per soddisfare i propri bisogni (che oltretutto la veste talare non ha sopito), a pagamento.
Purtroppo sono state altrettanto stomachevoli le esternazioni del Vescovo di Arezzo, specie in risposta alle foto di suore in atteggiamento sconveniente trovate sul pc di Graziano (successivamente pare sia una sola, ma che importa, immagini disgustose, qualsiasi donna le avesse postate, una suora ancora peggio del peggio!)
(Continua)
Per ora, non vado a ripercorrere – come in altri casi ho fatto – i minuziosi particolari dei tempi strategici e degli incastri di telefonate e messaggi quali risultano dai tabulati, ormai ho capito che la Procura divulga quello che le fa comodo.
E non vado a discutere, sul fantomatico o meno personaggio di Zio Francesco.
Invece, vorrei marcare la riflessione sulle considerazioni seguenti:
1.padre Graziano sta nascondendo molte cose, sue e dell’andazzo della canonica
2.padre Graziano, forse, non è stato lui a sopprimere e nascondere il corpo di Guerrina
3.padre Graziano sicuramente sa come sono andate le cose e, forse, la sua colpa è “preterintenzionale”: ha incrociato Guerrina e le ha dato uno spintone, facendola cadere, lei è rotolata tra i cespugli che affiancano la stradina, poi ha proseguito, fermandosi con la parrocchiana che testimonia l’incontro alle 14:34, subito tornando indietro, perché Mirko dice che da lui non è venuto, a quell’ora.
Non vorrei, ma temo non si possa immaginare diversamente, che Graziano – ritornando indietro e non trovando Guerrina lungo il percorso – abbia allertato i suoi confratelli (che intanto facevano la siesta), i più fidati, i più “complici” in altre faccende, a compiere ricerche nel boschetto, per vedere dove è finita la donna.
Giacché lui deve andare a fare Messa e un funerale nei paesini dei dintorni, gli serve Mirko come autista, e come alibi.
Simulatore alla massima potenza, ma non l’unico.
Intanto qualcuno stava pensando cosa fare del corpo di Guerrina.
Mimosa
Non vorrei fare osservazioni imbarazzanti per la famiglia della donna scomparsa. Quando succede una cosa del genere, una famiglia non solo è sconvolta dal dolore e dalla preoccupazione, deve anche subire la gogna mediatica!
Questo vale anche per padre Graziano, per quanto umanamente possa risultare antipatico e dalla condotta censurabile.
Non sono cattolica. Questa vicenda non mi sconvolge più di tanto, e poi preti allegrotti e disobbedienti alle regole (per non dire altro)sono sempre esistiti; non so quanti scandali vengono sedati con opportuni trasferimenti in zone periferiche, però non cambia niente lo stesso, malgrado le denunce scritte dei parrocchiani e le prese di posizione di alcuni prelati.
Solo che qui si tratta di stabilire se questo sacerdote sia un omicida o protegga un omicida. E' una questione ben diversa.
Padre Graziano nasconde qualcosa, è chiaro. Non sembra credibile, ha tutta l'aria del mentitore. Aveva anche un movente per fare del male al Guerrina: soffocare lo scandalo della gravidanza. Ma sarà vero? Per ora ho letto sudi lui solo un mare di pettegolezzi e sembra di nuotare nell'immondizia, ma prove che abbia ucciso la donna non se ne vedono, forse sarò miope o disinformata, non so...
Anche Logli era sospettato per la scomparsa della moglie (cosa molto più grave)eppure tutto è finito lì, non si è fatto neanche un giorno di carcere.
Impossibile non vedere la disparità di trattamento fra i due. E sospetto che un pizzico di razzismo nell'accanimento dei media giochi la sua parte.
Nautilina
Sono d'accordo sulle considerazioni esposte da Massimo nel suo articolo.
Soprattutto mi hanno colpito le valutazioni relative alle eventuali responsabilità del marito della Piscaglia circa la sua scomparsa, perché avevo pensato le stesse cose.
Per quanto riguarda la moralità del frate congolese, qualcuno si è mai lamentato che non avesse adempiuto i compiti religiosi per cui era stato inviato a Ca' Raffaello?
Perché un conto è che il frate avesse certe umane debolezze, ma per il resto adempisse ai suoi doveri di sacerdote e vice parroco, come per esempio celebrare la Messa ed amministrare i sacramenti, e un altro conto è che non facesse altro che andare a donne. E pare proprio che molte testimonianze dicano che fosse un parroco ben accolto e ben visto.
A Perugia Padre Graziano era sorvegliato dai Carabinieri. Lo ha detto ai giornalisti il padrone di casa. Non si può escludere che la rumena sia stata "reclutata" dagl'inquirenti come "agente provocatrice". Non pare che le "normali" prostitute vadano in giro a raccontare i fatti dei propri "clienti".
E comunque come mai i media non ci dicono, pur conoscendoli benissimo, quali fossero i compiti di Padre Graziano in quella città?
Considerazione "fuori argomento".
A me questo anziano prete Don Bruno, reclutato dai furbastri della Vita in Diretta per sparare a zero contro i suoi confratelli di diversa etnia, non mi piace per niente. Piuttosto, perché non spara a zero contro i suoi confratelli pedofili?
Tanti saluti a tutti gli amici del blog.
Giacomo
Cerco di riprendere il ragionamento sul caso che mi sembra un romanzo giallo alla Agatha Christie. Speriamo salti fuori un Poirot o una Miss Marple che convochi tutti i presenti nel giorno della scomparsa della donna e cavi il ragno dal buco. Ragno che di solito non è il primo personaggio sospettabile, ma il più ‘vicino’, anche per motivi all’inizio ignoti.
Qui i personaggi sospettabili sono principalmente due, stando agli ultimi gossip: il padre congolese (Graziano), vice parroco di Ca’Raffaello, e il pizzaiolo etiope, personaggi con i quali Guerrina scambiava innumerevoli sms e telefonate, e sembrava corteggiare spudoratamente, anche in presenza del bendato e tranquillo marito, troppo fiducioso nella gente e nello status quo del suo matrimonio.
Dove indirizzerebbe Agatha i sospetti e le indagini?
Certo, prima farebbe un giro tra i personaggi citati dai testimoni, incluso -come è stato- l’ambulante marocchino e farebbe di tutto per materializzare “zio Francesco”, anche solo per un attimo …
Sfiorerebbe di sospetto, come è avvenuto, il marito, ma facilmente escludibile dalla vicenda come i suoi parenti, poi si soffermerebbe a lungo sul personaggio più inquietante: il vice parroco.
Però nel frattempo andrebbe a mettere il naso nella canonica e fornirebbe un profilo di tutti i preti presenti il giorno della scomparsa della donna. Ci farebbe riflettere ricostruendo ora per ora le loro faccende, e – nelle più moderne trasposizioni – Agatha/Marple/Poirot sarebbe andata a spulciare non solo nei telefonini e bel pc ma anche banalmente nei cassetti e negli armadi di ognuno di loro, senza trascurare ripostigli e cantine … figuriamoci le cripte!
Nella storia vera, il tale Francesco è presente solo nei racconti del principale protagonista, poi diventato per gli investigatori il primo dei sospettati e unico indagato, che ha avvalorato la fuga della donna, stanca della vita che conduceva. Ci farebbe vedere che anche queste dichiarazioni somigliano a depistaggi, unitamente alla faccenda dei massaggi e delle cella che intrappolano la presenza di certi cellulari
… l’ora è tarda
Continuo domani
Mimosa
Nessuno ha notizie sull'andamento del processo a Padre Gratien?
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