venerdì 20 febbraio 2015

Firma la petizione per tutelare la vita del Sostituto Procuratore Pier Paolo Bruni

Sostituto Procuratore Pier Paolo Bruni
Pier Paolo Bruni è il sostituto Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Da anni è in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata e di recente si è occupato delle procedure per l'applicazione del regime detentivo del 41 bis nei confronti dei maggiori boss calabresi. E' a lui che si devono numerose inchieste contro le cosche di Crotone, di Vibo Valentia e Cosenza. Adesso, nonostante sia spesso finito nel mirino della 'ndrangheta a causa delle indagini che ha portato avanti negli anni, la tutela nei suoi confronti è stata ridimensionata. La revoca delle misure di sicurezza equivale a una sua condanna a morte: la 'ndrangheta adesso è pronta a colpirlo. Come ha rivelato un pentito rinchiuso nel carcere di Siano, che agli inquirenti ha esposto anche il piano predisposto per la sua eliminazione.

Per quale motivo, a fronte di un pericolo certo, le istituzioni preposte all'incolumità dei magistrati hanno fatto una scelta tanto incomprensibile? Perché capita sin troppo spesso - non tenendo conto dello stato di massima allerta comprovato e tangibile - che si allentino le tutele previste isolando ed esponendo al rischio di attentati gli uomini migliori della magistratura?

Non è giusto e per questo chiediamo nell'immediatezza che venga disposta 24 ore su 24 - e notevolmente potenziata viste le parole del pentito che ha parlato di un agguato sulla SS 107 con l'uso del tritolo - la scorta al sostituto Procuratore. Che vengano previste ulteriori auto di servizio al seguito e a protezione dello stesso. Che venga urgentemente ripristinato, nell'area antistante l'abitazione del magistrato, il sistema di video-sorveglianza smantellato inspiegabilmente su ordine della Prefettura di Crotone un paio di mesi fa. Che siano predisposte tutte le misure volte a tutelare la sua vita e quella dei suoi familiari.

Non lasciare che le istituzioni abbandonino i loro uomini migliori. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si muore perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere.

Giovanni Falcone

luca