lunedì 17 novembre 2014

Sarah Scazzi. Le strane contraddizioni nei termini e la paura che dopo oltre quattro anni Sabrina Misseri esca dal carcere...


Prima di parlare della prima udienza del processo in corso alla Corte d'Appello di Lecce, nella sezione distaccata di Taranto, faccio una premessa. Ricorderete tutti il precedente processo celebrato tra il 2012 e il 2013 nella Corte di Assise di Taranto. Quel processo in cui si è voluto solo tracciare il profilo assassino di Sabrina Misseri e sua madre Cosima senza vagliare altre possibilità. Ricorderete tutti che in quell'occasione la pubblica accusa riuscì nel gioco di prestigio mai tentato da nessuno, quello più illogico e difficile, il gioco di prestigio a cui non avrebbe creduto neppure Spongebob, la mitica spugna dei cartoni animati che beve ogni parola gli viene propinata, il gioco di prestigio che invece ebbe un grande impatto emotivo, il gioco di prestigio complesso che si prefiggeva di trasformare strani personaggi in testimoni capaci a loro volta di trasformare un sogno in realtà. Una roba che non sarebbe riuscita neppure a David Copperfield, una roba che di solito si vede solo nei fumetti per l'infanzia e che invece venne ingurgitata tutta d'un fiato sia dai giudici, togati e non, sia dalla maggioranza dell'opinione pubblica. Riassumo i vari passaggi a beneficio di chi non l'avesse capito e ancora oggi fosse convinto di aver assistito a una rappresentazione reale di ciò che si chiama processo penale.

In pratica nel tribunale tarantino si portarono in un'aula di giustizia alcune persone, forse prese a caso fra i tanti colpevolisti avetranesi che si raccoglievano in piazza, presentandole al pubblico plaudente in maniera che non sembrassero ciò che in realtà sembravano. Per creare l'immagine giusta li vestirono coi panni degli attendibili testimoni colpevolisti e li gettarono nella mischia grezzi, certi che il loro infantile modo di fare, di parlare e ricordare in maniera alquanto strana, avrebbe fatto breccia nei cuori e addirittura invogliato più di qualche giurato a un'adozione. Un po' come si fa nei canili quando si festeggia la giornata dell'adozione e i cani ti guardano docili, tutti puliti e profumati di fresco. Qui mi fermo un attimo e per associazione di idee chiedo a tutti voi se sapete che fine ha fatto il canile che doveva essere dedicato a Sarah. Ad Avetrana non ve n'è traccia. Se sapete che fine ha fatto l'associazione non a scopo di lucro fondata da sua madre Concetta a novembre 2010 e seguita da Claudio Scazzi e il suo avvocato Antonio Cozza - quella del calendario e del libro, per intenderci, quella che raccoglieva le donazioni popolari tramite il sito www.sarapersempre.it - anche questo scomparso da internet dopo aver raccolto donazioni. E visto che ci siamo, mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto i denari donati all'associazione, perché non vorrei fosse vero quanto qualcuno mi ha sussurrato all'orecchio sinistro...

Ma lasciamo stare il canile e torniamo al gioco di prestigio per parlare della parte centrale dello spettacolo e del testimone per eccellenza, una donna, una dilettante signora in giallo - ora emigrata in Germania - che pur non avendo visto e non sapendo nulla sentiva voci e le riportava. E' grazie a questa trasformista dello spettacolo che gli effetti speciali programmati sono esplosi nella mente di chi doveva sentenziare. Ed anche se la sua testimonianza a processo è risultata chiaramente marcia e sconclusionata nelle date e nel racconto, date non verificate dal giudice e racconto che solo lei narrava diverso dall'originale, la sovraesposizione mediatica cui si era sottoposta e si stava sottoponendo, una sorta di cura che la costringeva a mantenere giovane la pelle (almeno sullo schermo), ha permesso ai Pm, non visti, di stendere il telo nero sul sogno, telo obbligatorio nei giochi di prestigio che si rispettino perché nasconde allo spettatore ciò che non deve né sapere né vedere, e di completare l'opera di trasformazione che sotto l'egida del pregiudizio, già sparsa a piene mani dai media, ai più è parsa un aura lucente capace di dissetare la mente vogliosa di sommaria giustizia. Tutto il gioco di prestigio era un miraggio, naturalmente, niente di tangibile e reale. Ma lo scalpore che suscitò convinse i giurati di essere immersi in una realtà a tre o più dimensioni... un po' come quando si va al centro commerciale e si entra in un container che proietta film di dieci minuti in cui i dinosauri ti alitano in faccia e quasi ti toccano. In pratica, quindi, la sentenza di primo grado nacque da un gioco di prestigio incredibile da credere ma valorizzato dai giudici perché davvero stupefacente. 

Ora, per tornare ai giorni nostri, è capitato che venerdì 14 Novembre fossi a Taranto ad assistere alla prima udienza del processo d'appello che vede coinvolti non solo la famiglia Misseri, ma anche chi, stoicamente e senza averne nulla in cambio (se non una condanna per favoreggiamento), durante il primo processo ha resistito restando sulle proprie posizioni. Naturalmente parlo dei parenti di Giovanni Buccolieri che in corte d'assise non hanno ceduto alle spallate dell'accusa e insistito nel dire che in famiglia si era sempre parlato di un sogno e non di un fatto realmente accaduto. La dilettante signora in giallo invece, quella che ha partecipato al gioco di prestigio, parlando solo per sentito dire (quindi di chiacchiere... che in un processo mai dovrebbero entrare) aveva sostenuto esattamente il contrario. A questo proposito bisognerebbe che almeno l'attuale pubblica accusa, ma dovrebbero farlo anche tutti gli italiani, si chiedesse il motivo per cui quelle persone continuino, come il fiorista non imputato in questo processo, a perseverare con una versione che per loro comporta solo notevoli spese legali. Per quale motivo i parenti del fiorista, come il fiorista stesso, se sanno di mentire continuano ad insistere su una versione che li ha visti condannati? L'unica risposta plausibile e che non stanno affatto mentendo, che davvero alla famiglia (ma anche agli amici) Giovanni Buccolieri ha sempre parlato di un sogno. Apro una parentesi per informarvi del fatto che solo il sei giugno scorso si sono chiuse le indagini sul sogno del fiorista. Ai Pm ci sono voluti tre anni per capire se Buccolieri mentiva o meno, un'eternità per un fatto del genere che non necessitava di perizie tecniche. Un'eternità investigativa se paragonata ai nove mesi bastati per chiudere le indagini sulla morte di Sarah. Ma in fondo, a chi non soffre di pregiudizio è chiaro il motivo per cui la procura non abbia portato ancora a processo il fiorista. Se un giudice avesse già giudicato Giovanni Buccolieri, magari dichiarandolo innocente perché davvero spinto a firmare un verbale che non conteneva la verità, come poteva esistere un processo d'appello basato solo su quel sogno trasformato in realtà?

E questa è la contraddizione delle contraddizioni. Un processo minore che dovrebbe essere celebrato prima per capire se il maggiore ha motivo di esistere, visto che il minore funge da stampella che sorregge l'accusa nel maggiore, forse non sarà neppure celebrato perché si porterà avanti sino alla prescrizione, ormai sicura data la durata delle indagini, per fare in modo che non incida in alcun modo nel processo maggiore. Potrebbe capitare, quindi, che le Misseri vengano condannate definitivamente senza che la giustizia ci dica se Giovanni Buccolieri ha sognato oppure visto realmente. E data questa grave incongruità, fa strano che nella prima udienza d'appello le contraddizioni le abbia trovate chi sostiene l'accusa, il sostituto procuratore Antonella Montanaro. Per il procuratore generale, infatti, è contraddittorio il fatto che l'avvocato di Michele Misseri abbia chiesto alla Corte una perizia psichiatra per il suo assistito, o al limite di usare quella redatta dalla dottoressa Casale, e contemporaneamente anche di farlo testimoniare. Questo il sunto della sua opposizione: "Se Misseri è pazzo non può testimoniare, se lo si vuol far testimoniare significa che non è pazzo". Mi scuserà la dottoressa Montanaro se la critico e dico che più che l'avvocato Latanza è lei che si è contraddetta nei termini. Credo che sappia molto bene, infatti, che esistono perizie psichiatriche che servono a stabilire se una persona ha commesso un crimine mentre era in uno stato di incapacità psichica. "Incapace di intendere e volere al momento del delitto", questa formula si legge continuamente sugli atti processuali ed è chiaro che l'incapacità momentanea può derivare da eventi passati e non inficia una testimonianza postuma, quando la deficienza del momento oramai non c'è più (anche se potrebbe tornare). Ma non è l'unica contraddizione in cui è caduta la pubblica accusa, e mi scuso ancora per le critiche, dato che ha insistito su una sorta di perizia, in realtà poche righe, eseguita dalla dottoressa Bruzzone, in quel momento consulente del Misseri ed ora sua antagonista in un prossimo processo, che in qualità di psicologa aveva attestato la sanità mentale del suo cliente.

Ora c'è da dire che nessuna Corte di giustizia italiana ha mai chiesto alla dottoressa Bruzzone di fare perizie psichiatrico forensi. Inoltre, immagino che la dottoressa Montanaro, molto preparata (davvero), sappia bene che per fare una perizia seria di solito la Corte sceglie un collegio peritale e non un solo psichiatra. Quindi, perché tirare fuori quanto scritto in quattro righe dalla Bruzzone? Le perizie forensi sono molto più corpose e necessitano di tempo e molti incontri. Non è che l'accusa teme l'esito della perizia psichiatrica di un eventuale collegio imparziale? Che la procura si sia impantanata a causa dei suoi giochi di prestigio, che le hanno portato via tempo, per me è lampante e lo si evince dalla paura di vedere Sabrina Misseri fuori dal carcere. Paura mostrata subito dalla dottoressa Montanaro che non appena ha avuto la parola dal giudice si è premurata di chiedere la sospensione dei termini di custodia cautelare. A suo dire la richiesta è d'obbligo perché il processo sarà particolarmente complesso e perché ci sono sentenze della seconda sezione di cassazione che permettono tale sospensione. Ma anche in questo caso non è possibile che la dottoressa Montanari non conosca l'orientamento, e le sentenze, delle sezioni unite di cassazione. Sezioni Unite che superano per importanza le singole sezioni (l'ultima e del 7 luglio scorso). Motivo per cui la sua richiesta dovrà essere respinta anche se le difese hanno obiettato solo con un gesto simbolico, con una reprimenda per l'intempestiva richiesta della PG e chiedendo al giudice di verificare, eventualmente più avanti, se davvero il processo sarà talmente complesso da superare i termini di custodia.

Più toste sono state le spiegazioni portate dal dottor Coppi che prima di introdurre le sue richieste ha elencato i vari "abusi" perpetrati nel tempo dalla procura di Taranto contro la sua assistita. Una frecciata è toccata anche al Gip Martino Rosati che, in merito alla richiesta della difesa di interrogare in carcere Michele Misseri, nel gennaio 2011 impose al collegio difensivo di non fare domande sul delitto. Un po' come andare a Maranello a parlare con Marchionne della McLaren o della Mercedes. Insomma, il processo d'appello è appena iniziato e già si preannuncia carico di pathos e tensione. Sabrina e sua madre, ormai allo stremo, sono chiuse dietro un vetro come i serpenti di un rettilario e tutti i presenti possono ammirarle oppure, come ho visto fare da persone sedute a pochi passi da me, guardarle e sogghignare. Lo spettacolo processuale però è niente se paragonato a quanto accade al di fuori dell'aula. Mentre i giornalisti sono stipati in galleria come polli da stia, i cameraman sempre all'erta riposano e scherzano fra loro nei corridoi. Ma come qualcuno esce dall'aula il movimento si fa frenetico. La sala stampa si svuota e i cameraman corrono. Venerdì c'erano tutti i giornalisti più noti, sia quelli della stampa locale che quelli dei media nazionali. Naturalmente le interviste si son susseguite a ritmo incalzante e non sono mancate le solite parole di sfregio contro Michele Misseri. A partire dai legali della famiglia Scazzi che hanno continuato a dargli del buffone con parole come: "Continua la recita del trasformista" e " Disgustati di vedere e sentire Misseri fare le sue sceneggiate". A questo proposito, e in tutta sincerità, se si può accettare che una madre a cui hanno ucciso una figlia insista nel chiedere all'imputata che crede colpevole di dire la verità, quella che lei pensa vera, non so quanto possa essere deontologicamente corretto per un legale parlare in maniera sprezzante degli imputati che ancora devono essere condannati in via definitiva.

Le persone ascoltano le interviste, le leggono, le guardano in televisione e per il sempliciotto comune che neppure ha letto una pagina degli atti, come d'altronde tanti giornalisti, sentire un avvocato che parla in siffatta maniera diventa un incentivo a parlare uguale se non addirittura peggio. Infatti anche venerdì non è mancato l'imbecille che ha inveito contro Michele Misseri e il suo avvocato, che certamente farà partire una denuncia perché a nessuno piace ascoltare minacce, con parole del tipo: "Per te e la tua famiglia ci vorrebbe una tanica di benzina".

In ogni caso il processo riprenderà venerdì 21 novembre alle dieci. In quel momento la presidente Rosa Patrizia Sinisi (che mi è parsa un giudice molto attento e preparato) farà sapere quali richieste ha accettato e quali no. Da quanto deciderà capiremo se c'è l'intenzione di mettere sulla bilancia della giustizia tutti gli indizi e tutte le prove, così che si possa assistere a un processo che porti a una inconfutabile verità giudiziaria e non ad un nuovo gioco di prestigio...



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54 commenti:

Anonimo ha detto...

Le sue,Massimo Prati, sono opinioni rispettabili. Mi chiedo però se non trova sprezzanti le parole che in questo blog sono state usate contro la procura di Taranto.
Riguardo al sogno del fioraio, la penso esattamente al contrario perchè credo che nessuna persona sana di mente vada a fare una denuncia ai CC per un sogno.
Caterina

darpi ha detto...

x anonimo... di sprezzante credo ci sia solo il fatto di far digerire una ragazzina in 45 minuti, di pretendere che un cellulare sia in posto con precisione del metro quando è risaputo che nonostante complicati calcoli rimane un margine di errore di tanti metri quando non km e xquanto riguarda il presunto sequestro basta seguire gli orari x capire che è impossibile nei pochi minuti sia avvenuto basta guardare le varie testimonianze...la procura di taranto non merita basterebbe studiasse un po i pricinpi della scianza che non mente mai...saluti
ps x max come vedi il popolino tende a prendere x buono tutto ciò che passano i media senza riflettere...ciao

Ivana ha detto...

Mi limito a porre alcune domande:
1) Perché Sara sarebbe andata in garage dallo zio? Perché non si sarebbe recata direttamente in casa per incontrare Sabrina, con cui aveva appuntamento?
2) Essendoci già un colpevole dichiarato (che aveva fatto ritrovare il corpo della nipote), perché accusare, invece, delle persone innocenti? Forse, perché sono state ritenute responsabili in base agli indizi, chiari e convergenti, trovati?
3) Perché, se Michele fosse effettivamente l'assassino, avrebbe coinvolto la figlia innocente e tanto amata?
4) Perché Michele ricorda dettagliatamente la dinamica dell'occultamento del cadavere, mentre non ricorda altrettanto dettagliatamente la modalità con cui è avvenuto l'omicidio?
5) Michele ha saputo organizzare la sua vita in casa, nonostante la mancanza della moglie e di Sabrina? È seguito dagli/dalle assistenti sociali, oppure è completamente autosufficiente?

TommyS. ha detto...

Massimo

L'articolo è perfettamente centrato sul problema paradossale di questo processo e dobbiamo solamente sperare che la Corte in questo caso si renda conto dell'impossibilità di giudicare colpevoli le due donne in assenza di una certezza processuale sul racconto di Buccolieri.

Il processo di primo grado ha infranto le regole del "giusto processo" nonché il principio della formazione in dibattimento della prova. Avendo stralciato la posizione di Buccolieri, la sua prima deposizione non sarebbe neppure dovuta entrare nel giudizio eppure ci si è affidati al racconto de relato di una povera donna per convalidare qualcosa che giuridicamente non avrebbe dovuto esistere.

Se non in appello spero che perlomeno in Cassazione ci si renda conto dell'assurdo giuridico.

P.S.
Ivana
Alle tue domande si possono anche dare altre spiegazioni oltre a quelle fornite da accusa e difesa. In questo blog si è cercato di farlo e guarda caso tutto è sembrato tornare al suo posto.

Ivana ha detto...

Per TommyS

Personalmente non ho ancora trovato risposte che mi abbiano convinta della non responsabilità di Sabrina e, inoltre, non so se Michele Misseri sia seguito, o no, da assistenti sociali...
Quali sono, per te, le risposte grazie alle quali "tutto è sembrato tornare al suo posto"?

Vincenzo ha detto...

Per Caterina:
Il fioraio non si presentò di sua spontanea volontà, bensì fu convocato dopo che la Pisanò, riferendo particolari episodi che presentano discrasie dall’inizio alla fine, narro circostanze da lei conosciute. Inoltre il fioraio dice: "Mi avete chiamato per un sogno?" E questa testimonianza, qualora il teste volesse mutarla in realtà, dovrà fare i conti con la sequela di contraddizioni fuoriuscite.

Ivana, rispondiamo alle sue domande.

1) Sarah andava in garage per chiedere allo zio se potesse citofonare, visto che il pulsante per aprire il cancello era posizionato in camera di Cosima.

2) Legga la storia del killer delle vecchiette, fatto molto a noto sia a Taranto che alla giustizia. Ci sono analogie con il caso Scazzi. Gli elementi "convergenti" furono ritenuti insussistenti dalla Cassazione.

3) Esistono padri che uccidono, stuprano e seviziano le figlie, quindi non mi stupirei se un padre accusasse una figlia innocente per farla franca, soprattutto se gli vengono proposte allettante opportunità per svilire una pena pesante come quella dell’ergastolo.

4) Michele ebbe un raptus e dichiarò che solo dopo si rese conto di ciò che aveva commesso. Inoltre bisognava approfondire meglio la sua prima versione, come indicato dalla Cassazione.
5) Non m’importa di quel che fa Misseri in casa, in quanto sono più propenso al prociedimento che è ancora in corso.

Buona giornata.

Ivana ha detto...

Per Vincenzo

Ti ingrazio per le risposte, ma replico a ognuna, perché i miei dubbi persistono:

1) Sarah era una frequentatrice abituale della casa, era, ormai, quasi facente parte della famiglia, per cui mi sembra proprio stranissimo che si sia rivolta allo zio; credo molto più probabile che, ormai, sapesse come comportarsi, senza chiedere informazioni.
Inoltre, nell'eventualità che lo zio l'avesse già importunata in precedenza, a maggior ragione si sarebbe tenuta lontana da lui.

2) Comunque, un assassino dichiarato c'era già, per cui il compito della Procura sarebbe stato facilitato; perché complicarsi il compito e ritenere Michele colpevole solo dell'occultamento del cadavere?

3) Sì, esistono padri che stuprano e uccidono le figlie, ma io mi chiedo: perché il Misseri, prima, avrebbe avuto paura dell'eventuale ergastolo, mentre dopo lo avrebbe accettato, e, almeno finora, lo accetterebbe pur di salvare Sabrina e la moglie?
4) Se Michele ebbe un raptus, chi ci assicura che tale raptus non possa ripetersi? Perché Michele è ancora fuori dal carcere?
5) A me interesserebbe sapere se Michele è autonomo, oppure se è seguito da assistenti sociali, per capire chi è effettivamente tale uomo: una persona sprovveduta e bisognosa di aiuto? Una persona autonoma e capace di mentire pur di raggiungere i propri scopi?

Buona giornata anche a te
Ivana

Marco ha detto...

Non si capisce molto il senso della quinta domanda. Non si sta mica parlando di un disabile, casomai di uno che, almeno inizialmente, pareva avere evidenti limiti culturali, peraltro con l'andare del tempo parzialmente limati.

Ivana ha detto...

Per Marco

Il Misseri aveva, o no, una posizione di debolezza nell’ambito della propria famiglia?
Era succube, o no, delle figure femminili familiari?
Ha una personalità fragile e remissiva, o no?
Il Misseri è ben consapevole e ben capace, o no?
Riesce, o no, a organizzare da solo la propria vita senza trasformarsi in un “barbone”?

Se il Misseri fosse ben consapevole e capace, potrebbe anche saper mentire con disinvoltura per il raggiungimento dei propri scopi...

Marco ha detto...

Mah, parliamo di uno che, a quanto si è detto, è emigrato in Germania per accumulare il denaro con il quale poi si è costruito, praticamente da solo, la villetta in cui viveva (non so se ci abiti ancora), e tutto il resto. Le stesse entrate dipendevano in gran parte da lui, dato che lavorava nella campagne ed era pure ferrato in materia (sempre cose strasentite all'epoca attraverso i media). Per cui in ogni caso non vedo tutta questa difficoltà ad organizzarsi la vita da solo, o problemi insormontabili di "autonomia" (al di là forse di una normale fase di assestamento), a meno che non parliamo di autonomia economica per ovvi motivi, ma sarebbe un altro discorso.

PINO ha detto...

E' stato un processo impostato nel modo peggiore, fin dall'inizio.
Se si fosse seguito il suggerimento tecnico dell'avv. Francesca Conte (intelligentissima e molto preparata), le cose sarebbero, ora, ad un punto diverso.
Ad ogni modo, le osservazioni di Ivana sembrano pertinenti, in relazione alle discrepanze testimoniali ed accusatorie, che hanno avuto come risultato la massima condanna per le accusate.
Condanna durissima, comminata solo raramente, a mafiosi colpevoli di decine di delitti di varia natura.

darpi ha detto...

x ivana...una domanda: se michele è capace di intendere e volere non si capisce xchè quando accusa la figlia è credibile mentre quando si accusa x ben tre anni nessuno gli crede considerando anche che non esistono prove tangibili che siano state sabrina e cosima ad uccidere sara e allora xchè non lui?in qualsiasi altro stato che non fosse l'italia l'avrebbero torchiato fino a farsi dire quale è la verità che secondo me solo lui conosce...ma come dice il proverbio:voce di popolo voce di dio...

magica ha detto...

si seppe che dott.conte . si esibi' a difendere sabrina misseri, perchè secondo lei sabrina era innocente ,, anche figlia della dott.. era dello stesso parere .che consiglio ' la madre affinchè difendesse la misseri perchè era a suo dire innocente .
purtroppo le cose presero una piega inaspettata . misseri comincio' ad accusare la figlia , di un incidente avvenuto in garage , dove le cugine si cavalcavano a mo' di cavalluccio,la sarah cadde mori' ma respirava ancora . .. (una situazione ridicola ) la dott .. dovette esprimere il suo parere . si era trattato di un omicidio colposo .
se sabrina avesse avvallato il cavalluccio forse oggi sarebbe a spasso .

che doveva difendere misseri gli proposero .
. se dici che è stata tua figlia , non succede niente perchè è stato un incidente e se la cava con poco . vuoi mettere la vergogna per omicidio a sfondo sessuale ? è molto meno invasiva una pena per un incidente colposo -

Unknown ha detto...

Ciao Caterina.

Non è stato il fiorista ad andare di sua iniziativa in caserma ma i procuratori a farlo chiamare perché la Pisanò parlò loro del sogno dandolo per reale.

Detto questo parliamo della procura di Taranto. Mettiamo in chiaro che non stiamo parlando di una intera procura, perché non tutti i procuratori (e sono tanti) di Taranto la pensano e fanno le cose alla stessa maniera. E' una minima parte che ha usato il suo potere e ha fatto e disfatto per come voleva lasciando da parte le regole e comportandosi in maniera particolare. Te ne segnalo qualcuna:

Ad esempio, il primo avvocato del Misseri non è stato scelto a caso, come dev'essere per legge, ma l'ha scelto il procuratore Argentino.

Fra le altre cose particolari c'è stato il processo in corso e abbandonato dallo stesso Argentino per correre in carcere quando fu chiamato dal legale perché Misseri si era convinto ad accusare la figlia... e il procuratore andò di corsa per ascoltare una confessione che non stava né in cielo né in terra, quella verbalizzata pochi giorni dopo nell'incidente probatorio durato dieci ore. In pratica, Misseri confessò che era stata Sabrina ad uccidere Sarah per sbaglio durante un gioco chiamato "cavalluccio" (una roba ridicola che in tribunale non doveva neanche entrare).

Dopo questo ci fu il repentino cambio di strategia quando Misseri, a fine novembre 2010, ritrattò e si riprese la colpa perché capì che non tutto quel che luccica è oro. Da quel momento in poi, quando iniziò a scrivere lettere di scuse, fu considerato inattendibile e non più ascoltato (sebbene avesse fatto diverse richieste per incontrare i Pm). In quel marasma l'avvocato De Cristofaro fu indagato perché a fine gennaio il suo cliente, non sapendo come fare visto che i procuratori non volevano ascoltarlo, gli chiese di inviare una lettera al giudice, vedendosi così costretto ad abbandonare la difesa (ma non aveva fatto nulla che non poteva fare e infatti è stato assolto dalle accuse che gli muovevano i procuratori).

Perché Misseri non fu più ascoltato? Perché non si voleva verbalizzare la sua ritrattazione... forse? Infatti la sua ritrattazione non esiste nei verbali di indagine e per la giustizia il Misseri si assunse nuovamente la colpa del crimine durante il processo in corte d'assise (prima si avvalse della facoltà di non rispondere al Gup perché il suo avvocato, che aveva appena assunto la difesa, non aveva ancora letto le carte).

Così è capitato che, non sapendo come dimostrare la colpevolezza di chi ormai era in carcere perché accusata da suo padre che voleva ritrattare (e la ritrattazione è concessa nel codice penale italiano), si è pensato bene di farsi aiutare dalla Pisanò che non solo ha fatto l'agente segreto e registrato per conto della procura con registratori e audiocassette dei carabinieri, ma ha anche trovato l'appiglio per una nuova ricostruzione. Quel sogno che disse di conoscere da settembre.

continua...

Unknown ha detto...

Ma la Pisanò non è assolutamente credibile. Primo perché riferisce chiacchiere (e le chiacchiere si fanno al bar e non in un aula di giustizia), secondo perché pur sapendo da settembre, per come l'ha raccontata, che Cosima aveva preso Sarah per i capelli il 26 agosto e l'aveva infilata in auto, ha continuato a frequentare sia lei che Sabrina in amicizia fino alla fine di ottobre (Sabrina era in carcere e lei ancora le mandava messaggi di solidarietà e amicizia tramite Valentina), tanto che le chiacchiere che raccoglieva in paese (i carabinieri a qualcuno avevano ipotizzato che a far sparire Sarah fossero stati Sabrina e Ivano) le facevano rabbia e si rammaricava perché la gente credeva che Sabrina avesse fatto qualcosa di male a sua cugina. E' andata anche a casa Misseri dopo il funerale di Sarah e andava a farsi sistemare il volto tre volte a settimana.

In poche parole, Sabrina Misseri è stata mandata in carcere dai procuratori il 16 ottobre perché accusata da un padre impasticcato dal medico del carcere e mandata a processo perché qualcuno ha sognato in un paese in cui tutti, compresa la Pisanò, ha sognato Sarah più volte in quel periodo.

In poche parole, una ragazza ha già scontato più di quattro anni e se verrà assolta nessuno glieli darà più indietro. Neppure chi in carcere l'ha mandata per un motivo e ce l'ha tenuta per un altro tramite veri e propri giochi di prestigio.

Ma non c'è solo questo, le cose strane sono davvero tante e nei miei articoli le ho criticate tutte. Ad esempio anche l'arresto di Cosima è stato una buffonata, visto che per portarla in carcere si sono attese le telecamere e l'assembramento colpevolista.

Quindi non si fa peccato se si pensa che ci sia stata, perlomeno, una sorta di incompetenza nel non capire cose così semplici da capire.

Però, e lo dico perché lo penso, sulle offese hai ragione e se qualcuno in questo blog ha offeso si assume le proprie responsabilità perché l'offesa non va mai bene e chi offende è sulla strada sbagliata.

Meglio che offendere è il criticare aspramente chi lavora per lo stato e si pensa abbia commesso un sacco di errori. Questo in un paese democratico si può fare perché è consentito dalla legge. Quindi neppure la magistratura non può sottrarsi alle critiche, anche se aspre. Fra l'altro è scritto su una sentenza, la numero 29232, della corte di cassazione che cito:.

Criticare i giudici e il loro comportamento non è reato ma è un diritto di tutti - avvocati, imputati, cittadini - che serve a bilanciare l'autonomia e l'indipendenza di cui gode la magistratura. Per via di quei principi i provvedimenti giudiziari non sono perseguibili né penalmente né disciplinarmente, e le toghe sono al riparo dalla responsabilità civile, a meno che le loro decisioni non siano frutto di palese negligenza o dolo. Ma il contrappeso a queste garanzie non può che essere rinvenuto in un'ampia possibilità di critica dei provvedimenti, che dev'essere riconosciuta non solo agli addetti ai lavori. E sebbene i provvedimenti considerati errati possano essere modificati solo con le impugnazioni, essi possono essere ampiamente ed anche aspramente criticati. La legittima critica non deve limitarsi solo alle sentenze o alle loro motivazioni, ma può investire anche comportamenti assunti dai giudici nell'esercizio delle loro funzioni.

Massimo

Giacomo ha detto...

@Ivana

Le tue cinque domande, a cui peraltro hanno dato puntuali risposte altri amici del blog, non sono per niente essenziali per capire come si svolsero i fatti.
Prima di rispondere ad esse, dovresti illustrare brevemente i tempi e i luoghi dell'omicidio, secondo la tua opinione, rispondendo alle seguenti domande:
1) A che ora uscì di casa Sarah?
2) A che ora giunse alla villetta?
3) Dove fu uccisa?
4) A che ora fu uccisa?
5) Il fioraio vide realmente?

Sicuramente saprai che per accusa e Difesa tempi e luoghi dell'omicidio sono RADICALMENTE diversi, INCONCILIABILI. Ed inoltre, per la Difesa, il fioraio non vide niente di reale, mentre per l'accusa è un teste fondamentale.
Come ben ha detto Massimo, il fioraio in dibattimento, unica sede in cui si forma, o meglio si dovrebbe formare, qualsiasi prova e quindi anche la prova testimoniale, si avvalse della facoltà di non rispondere. Quindi l'ergastolo, per Cosima specialmente, si basa su una testimonianza non resa.

Ad ogni modo alla tua prima domanda, come mai Sarah scese in garage, si può rispondere in tanti modi, tutti ragionevoli. Uno si basa su una delle primissime dichiarazioni di Misseri: "la attrassi io all'interno del garage, con un pretesto"

Alla seconda domanda, - e cioè come mai gl'inquirenti, dopo aver dichiarato che il caso era chiuso con Misseri reo confesso, cambiarono completamente orientamento, - si può rispondere con un altro forse. Lo fecero FORSE perché furono fatte pressioni affinché la procura tralasciasse lo scandalo Ilva e distraesse l'opinione pubblica, naturalmente sotto la spinta dei media compiacenti, trasformando la tragedia di Avetrana, ormai risolta il 6 ottobre 2010 con un unico colpevole reo confesso, in un drammone sentimentale a tinte fosche in cui furono coinvolti un numero indefinito di persone, compresi avvocati ed altri? Solo a processo ci sono state nove persone condannate, ma ce ne sono ancora almeno otto indagate a vario titolo. E' ingenuo credere che fu uno spontaneo movimento di popolo. I media della carta stampata hanno dei direttori che inviano giornalisti e li pagano, le tv idem e in più impiegano mezzi tecnologici sofisticati. Le campagne di stampa COSTANO e implicano una VOLONTA' POLITICA. Naturalmente basta avviare il fenomeno; poi, come avviene con le valanghe, esso si auto alimenta.

La terza domanda, come può un padre accusare ingiustamente la figlia TANTO AMATA, implica un'affermazione indimostrata e indimostrabile, e cioè che Sabrina fosse la figlia TANTO AMATA da Misseri. L'unica cosa che sappiamo con certezza è che egli è il padre legale di Sabrina e plausibilmente il suo padre biologico. Anzi, il fatto che l'abbia ingiustamente accusata farebbe propendere per l'ipotesi che egli nutrisse sentimenti tutt'altro che amorevoli verso la figlia.
E tutto ciò, a prescindere dalla considerazione, già fatta da altri, che la storia e la cronaca sono piene di comportamenti orribili di genitori indegni e snaturati.
(continua…)

Giacomo ha detto...

(…continua)
Anche la quarta domanda, cioè perché Misseri ricorda bene l'occultamento e non ricorda bene l'omicidio, contiene un'affermazione non dimostrata, cioè che Misseri non ricordi bene l'omicidio. Ma chi l'ha detto che non ricorda bene? Lo fa credere lui! Sempre e solo lui! A parte che la sua ricostruzione dell'omicidio contiene elementi precisi: il luogo è il garage, la modalità è lo strangolamento con una corda, l'orario 14,30 - 14,40. Quello che Misseri non vuole più ammettere, dopo averlo ritrattato, è il movente sessuale. Ma il motivo è evidente, dato che il movente è abietto.

Alla quinta domanda già ti è stato risposto che Misseri è autonomo e autosufficiente. E' stato da solo in Germania tanti anni. E sarebbe interessante sapere che cosa ha combinato da solo in tutti quegli anni.

Ma, ripeto, la soluzione del caso non consiste nella risposta alle tue cinque domande, ma nella risposta giusta alle domande poste all'inizio di questo commento.

In proposito, ho sempre asserito che l'alibi di Sabrina basato sui tabulati telefonici è INATTACCABILE. Il fatto che l'abbiano dichiarato falso è la falla principale della sentenza di primo grado.

Buona serata a te e a tutti.

Naturalmente concordo in toto con l'articolo di Massimo, che saluto. Egli riesce sempre ad illustrare i suoi argomenti con stile semplice ed efficace.

Giacomo

magica ha detto...

il sogno del fioraio fu come il cacio sui maccheroni.
non si poteva ammettere che sabrina avesse ucciso la cugina senza che cosima intervenisse in difesa della nipote .
percio', dopo il sogno dedussero che madre e figlia fossero complici .
per gelosia verso ivano la madre di sabrina avrebbe partecipato all'omicidio della nipote?
cose inverosimili .
abbiamo sentito a queto grado una intervista ad una amica di sarah . afferma che sarh si era invaghita di un compagno di classe .. non era innamorata di ivano , ma gli inquirenti vogliono sostenere il contrario ? ma lui non ne sapeva nulla e nemmeno sabrina . le donne sono in carcere perchè innamorate di ivano ... uccisero sarah .. avevano il timore che glielo portassero via??

magica ha detto...

misseri si ricorda perfino il tipo di corda ,infatti, nell'ultimo dibattimento si presento' con un pezzetto di corda,che secondo lui era un rimasuglio della corda per il trattore . sarebbe interessante sapere, se , dopo l'esibizione del pezzetto di corda rimasto siano state fatte, comparazioni per vedere se la corda fosse uguale a quella del trattore.
ma non indagano perchè ormai la vogliono fare andare a modo loro . intanto una ragazza giovane è in carcere per un omicidio che non ha commesso -
difficilissimo che io mi sbagli . capisco chi è innocente , perchè basta ragionare con logica e considerare i fatti avvenuti . anche su parolisi ho la mia considerazione di innocenza ,, sebbene il suo avvocato di fiducia dica che sabrina piangeva lacrime di plastica .. una canagliata pessima . mentre io trovo che furono quelle di parolisi lacrime di plastica . ma gentile non si è accorto . comunque sara' stato il modo di piangere ma quelle lacrime erano strane .pareva piangesse a comando . nonstante avessi la considerazione che parolisi fosse innocente .

Mimosa ha detto...

Verissimo, caro Massimo
«l'arresto di Cosima è stato una buffonata, visto che per portarla in carcere si sono attese le telecamere e l'assembramento colpevolista»,
è stato un atto esecrabile sotto ogni aspetto, un evento disgustoso, a partire dalla garanzia di privacy su cui è stata costruita una precisa norma con valore di legge alla dignità della persona altrettanto recepita normativamente (col bando all’esibizione delle manette in pubblico) del tutto violate non solo dai media(il Quarto Potere) ma in primis dai membri del Terzo Potere, quello Esecutivo rappresentato prepotentemente dalla magistratura.
Un bel disgustoso connubio!

Se l’avv. Coppi continua a difendere Sabrina, gratuitamente e con tutto ciò che comporta, ci sarà una ragione ben valida!
Uno come lui che ha difeso personaggi del calibro di Andreotti e Berlusconi non si gioca la reputazione per una sconosciuta ragazza di Avetrana se non per un principio etico!
Il Tribunale di Appello dovrà farsene una ragione!

Mimosa

norma ha detto...

X Ivana:
1)Sarah potrebbe essere stata attirata con il pretesto delle 5 euro, fatto sicuramente già avvenuto i precedenza perchè è la stessa madre di Sarah che lo dice.
2)Gli inquirenti sospettavano già di Sabrina prima ancora della confessione di Misseri e infatti durante il sopralluogo nel garage, mentre lui tutto impasticcato cercava di raccontare i fatti, non facevano altro che dirgli che non gli credevano e tentavano nemmeno tanto velatamente, di fargli accusare Sabrina.
3)Misseri ha accusato la figlia perchè gli avevano fatto credere che entrambi se la sarebbero cavata con poco.
4)Chi l'ha detto che Misseri non sa descrivere la dinamica dell'omicidio? Lo ha fatto più volte sia in tv che in tribunale.
Alla quinta domanda non saprei rispondere nè mi interessa, ho invece una domanda per lei: perchè Misseri si sarebbe inventato il particolare della violenza sessuale?

Vincenzo ha detto...

Condivido in toto con quanto scritto da Norma. Nessuno inventa una violenza post-mortem per poi ritrattarla con un raptus causato dalla "negligenza" del trattore che non voleva partire. È palese che quest’uomo ha assassinato Sarah perché ha mostrato diniego di fronte alle sue pulsioni ("Non l’avevo mai vista così" non è cosa da niente"). Tra l’altro c’è la questione degli orari, ossia il dato assodato dei tabulati che scagiona sia Sabrina che Cosima. E se dobbiamo seguire l’ipotesi che Sabrina abbia depistato, cara Ivana, direi che è stata molto fortunata, visto che accadde ciò che avevano prestabilito la sera precedente. Ciò che mi fa più ridere, oltretutto, è la tendenza che induce molte persone a credere che Sarah fosse già morta perché non rispose al messaggio e allo squillo di Francesca Massari. L’amica ha detto che molte volte Sarah rispondeva tardi, il che non lascia intravedere nessuna uccisione avvenuta prima. Sabrina e Cosima sono innocenti!

TommyS. ha detto...

Massimo

Ti rivolgo una domanda attinente all'articolo considerato che hai detto di essere stato presente alla prima udienza.

I collegi difensivi hanno fatto richiesta di riammettere a dibattimento la testimonianza di Buccolieri, visto che con la chiusura delle indagini così ritardata vi è il rischio reale di prescrizione del reato senza che quindi si possa mai addivenire ad una verità processuale su quello che è il fondamento della prima condanna inflitta alle due donne nonché agli altri imputati ed ai parenti di Buccolieri?

Per quanto riguarda Misseri, partendo dalla mia personale convinzione che Sabrina e Cosima sono totalmente estranee al delitto, temo che purtroppo non si arriverà mai alla verità. Verità che al momento conosce solamente (tra gli imputati principali del processo) Michele Misseri e che credo non svelerà mai neanche in punto di morte. E questo per me è un profondo dispiacere ed un gravissimo torto alla memoria di Sarah che non otterrà mai giustizia.

Unknown ha detto...

No Tommy, perlomeno nel lungo riassunto delle richieste fatto dal giudice non si è parlato di una audizione del fiorista.

L'avvocato La Tanza ha chiesto la perizia psichiatrica, l'ascolto della Casale e di Michele Misseri.

L'avvocato De Jaco ha chiesto che la corte vada alla casa di via Deledda per vedere la sistemazione delle porte che vanno all'esterno e appurare se è possibile, come testimoniato dalla Pisanò, vedere quella del garage.

L'avvocato Bullo ha chiesto di rifare la perizia del maresciallo Bardaro sul percorso che dovrebbe aver fatto Carmine Misseri per arrivare a contrada mosca, dal maresciallo chiaramente fatta su google maps e non in auto perché ha inserito nel percorso strade di 4° livello (praticamente sentieri per muli) che non sono percorribili in auto. Col percorso giusto, quello senza sentieri, i 13 minuti accettati falla Trunfio che sono agli atti diventano 17 e non ci si sta più coi tempi già stretti.

L'avvocato Coppi ha fatto 18 richieste ma ne ha spiegate solo alcune, a partire con acquisizione di tutti i ricorsi accettati dalla cassazione in cui i giudici hanno scritto che contro Sabrina Misseri mancano gravi indizi di colpevolezza. Agli atti c'è quello presentato da Vito Russo, rigettato dalla cassazione perché fatto inizialmente e mancante di elementi, e non quelli proposti da Coppi e accolti con rinvio, uno accolto addirittura la sera stessa in cui era stato rigettato quello dell'avvocato Vito Russo. In pratica, la mattina si è rigettato quello presentato dal Russo e nel pomeriggio si è accolto quello di Coppi. Agli atti c'è per intero solo quello rigettato e solo le ultime due righe di quelli accolti.

Poi ha chiesto una nuova audizione del Misseri, di allegare anche la telefonata fatta da Sabrina al padre la notte del suo arresto e di far testimoniare il titolare del Pub, ecc...

Il procuratore generale si è opposto a tutte le richieste dopo aver avanzato le sue. La più importante riguarda Sabrina e Cosima che devono restare in carcere. Si bloccano i tempi fino alla fine del processo e solo dopo la sentenza si riprendono a contare i giorni che mancano alla fine della custodia cautelare. Ha poi fatto una controrichiesta. In pratica se la Corte dovesse accettare la telefonata chiesta da Coppi lei vuole che si acquisisca anche la telefonata precedente fatta da Sabrina all'avvocato Biscotti in cui gli dice che suo padre è vittima di un complotto.

Questo all'incirca il succo... ciao, Massimo

Vincenzo ha detto...

La telefonata che il Pm Montanaro vuole mostrare in aula non dimostra niente, in quanto Sabrina ha sempre detto che non credeva alla colpevolezza del padre fino a che Valentina non disse che egli stava conducendo gli inquirenti sul luogo in cui aveva occultato il corpo di Sarah.
Dopo aver appreso questa tragica notizia dalla sorella, la ragazza non può far altro che credere alle parole del padre, sicché gli telefona per sapere cosa è successo quel pomeriggio del 26 agosto. Inutile tentare di svilire il contenuto della telefonata basandosi sull’apparente "freddezza" di Sabrina, dato che se avesse pianto l’avrebbero altrettanto considerata simulata. Mi chiedo se verrà svolto il sopralluogo avanzato dall’avvocato De Jaco, che ha più volte fatto rilevare che la Pisanò non poteva vedere quella porta aperta; e dello stesso parere è l’avvocato Latanza. E mi chiedo se l’avvocato Coppi chiederà di riesaminare le contraddizioni della Pisanò, la quale ha coinvolto la domestica della masseria "La Grottella" nel sostenere che il fioraio fosse transitato davanti al locale il pomeriggio del 26 agosto 2010. I carabinieri di un’altra frazione (e guarda caso sono sempre altri organi a chiarire le situazioni) smentirono ambedue le signore, e mi stupisco come si possa parlare di "supertestimone".

magica ha detto...

eppure è risaputo che pure i proprietari della masseria sono indagati ..gli inquirenti dicono per falso- vogliono proteggere buccolieri e perchè?se lo videro doveveno dire la verita' era giusto assecondare la giustizia
il fioraio non consegno' i fiori alla masseria . la consegna doveva farla un altro fioraio, esiste la bolla di consegna .
perchè questi signori insistono nel dire che non videro buccolier?.PERCHè NON LO VIDERO )
le complici della pisano' dissero CHE QUEL GIORNO di aver visto il furgone bianco di buccolieri., hanno detto il falso . infatti non solo non videro buccolieri , ma non videro nemmeno il furgone di buccolieri, perchè dalla finestra delle camere dove lavoravano non era possibile vedere il furgone.è stato dimostrato dal sopraluogo dei carabinieri ..(li sentii dire nel dibattimento) . queste persone dissero il falso .. ma davvero la passano lisca? mi pare che quelli di avetrana non lavorino seriamente se accettano che persone vadano a testimoniare il falso

TommyS. ha detto...

Massimo, grazie.

Da quello che avevo letto (inclusa la Corbi) mi sembrava proprio che non fosse stata presentata la richiesta, credo soprattutto perché non accettabile.

Tutavia è il perno centrale dell'ipotesi accusatoria (soprattutto nei confronti di Cosima che altrimenti non poteva in alcun modo essere coinvolta nel delitto) e credo che se si dovesse poi andare in Cassazione questo possa essere uno degli argomenti principali.

Tempo fa sul blog vi era chi poneva molte speranze nel processo a Buccolieri ma io personalmente sono sempre stato certo che la Procura avrebbe fatto in modo da arrivare all'appello senza che quel processo iniziasse.

Anonimo ha detto...

Il racconto del fioraio è un sogno e tutti i testimoni, eccetto Anna Pisanò, smentita dalla sua stessa figlia, lo hanno confermato. Inutile il goffo tentativo di spostare la posizione della macchina di Cosima a distanza di due anni, forzando i ricordi di due testimoni che di memoria sembrano molto scarse.

Giacomo ha detto...

Buona sera a tutti.

Non ho ben capito la storia della cosiddetta "gabbia di vetro".

Giacomo

Unknown ha detto...

Caro Giacomo, hai presente i killer mafiosi che in tribunale stanno chiusi in gabbie di vetro antiproiettile? Ecco, Sabrina e Cosima erano in una di queste gabbie, non accanto ai loro difensori.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

A proposito delle telefonate di cui ha parlato Vincenzo, la Voce di Manduria, ha fatto la seguente operazione di falsificazione, per cogliere delle presunte contraddizioni fra le due telefonate. Ha "montato" l'audio delle due telefonate fatte da Sabrina, la prima all'avv. Biscotti e la seconda al padre, come se fossero state fatte una di seguito all'altra. In realtà le due telefonate furono fatte a distanza di ore. La prima quando si era diffusa la voce che si stava cercando il corpo di Sarah e non era ancora sicuro che ci fosse stata una confessione completa. La seconda fu fatta, dopo che Misseri aveva portato gl'inquirenti sul posto e si era diffusa la notizia della sua confessione completa. Quest'ultima telefonata fu fatta da una Sabrina stanca, frastornata, psicologicamente distrutta: tutta Italia sapeva che suo padre era un assassino e lei si era dovuta arrendere di fronte all'evidenza. A processo lo dichiarò: non ci volevo credere, ma Valentina mi disse che purtroppo era vero e che mio padre stava portando gl'inquirenti sul posto dell'occultamento.

Quello che sbigottisce è che ci sia ancora gente che abbocca.

Buona sera a tutti.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Massimo, ti ringrazio della risposta.
Mi stupisce che si sia tornati indietro, rispetto al processo di primo grado.
Sai se i difensori hanno avanzato delle richieste in proposito?

Ciao

Giacomo

Unknown ha detto...

Da quanto ho capito, Giacomo, Marseglia e Coppi domani chiederanno al giudice di farla sedere fra loro. Sono in prima fila, a due metri e mezzo dai giudici popolari. Ciao

Giacomo ha detto...

Massimo, grazie anche per questa seconda risposta.

Buona notte

Giacomo

Vincenzo ha detto...

Giudico indegno che due donne che sono state sempre tranquille, che non hanno mai manifestato segni di accentuata pericolosità per giudici ecc, vengano chiuse in una gabbia di vetro antiproiettile durante le udienze. Il processo di primo grado ne è la prova lampante, quindi aprissero quella gabbia, invece di voler mostrare le belve al pubblico sogghignante.
Sempre più indignato dalla nostra magistratura!

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo, è un piacere leggere la cronaca degli avvenimenti e le tue impressioni. Sai essere imparziale e nonostante tu abbia una idea sul caso, riesci ad esporre e argomentare i fatti senza da questa farti influenzare.
Sei lì anche oggi per la seconda?
Un abbraccio
Sira

darpi ha detto...

x max.. ho appena saputo il rigetto della corte alle istanze della difesa e dico ora basta ...non è possibile a prescindere da chi è colpevole che due donne debbano passare in carcere fino al terzo grado cosa mai successa nei delitti di impeto come questo.. io andrei direttamente alla corte dei diritti umani ..questo è un processo in stile corea del nord..e che c...o!!!!

magica ha detto...

da quelle parti esiste la corruzione .

Anonimo ha detto...

C'è da chiedersi se Taranto sia soggetta alla legge italiana o ne abbia una locale a statuto speciale. Prima di riformare la giustizia si devono uniformare i magistrati.

MAGICA ha detto...

beh ho sentito ivano in tv . che miserabile personaccia . vuol cavalcare le malelingue per farsi vedere che anche lui oltre a sarah è stato tradito . sarebbe intersaante sapere di quali bugie incolpa sabrina .
quando lo interrogarono la prima volta disse che sabrina era una amica . da quella volta non ha piu' avuto conversazioni con lei. se prima era una amica e a suo dire la stimava per come si comportava con la cugina . all'improvviso è diventata un bugiarda . e la maledice dal momemnto che l'ha conosciuta , mi sa che invece anche ivano la ha danneggiata e continua in tv , SQUALLIDO !
che brutta persona , come se la ragazza non fosse abbastanza nella gogna mediatica lui vuole rincarere la dose . pessimo .

Vincenzo ha detto...

Sì, Magica, concordo con te. Sabrina è nella melma allestita dai media e, lo scrivo senza problemi, l’ennesima palla di fango poteva risparmiarsela, il "Ridge" di Avetrana.
Evidentemente i salotti televisivi hanno inculcato il preconcetto che Sabrina sia custode della verità, facendo sì che chiunque, persino chi ti conosce bene e ti stima, cambi idea facilmente. Mi spiace solo che due innocenti siano murate vive, e che una ragazzina non abbia ancora ottenuto giustizia.

magica ha detto...

si è lasciato infinocchiare dai media . inoltre sara' posto ancora all'attenzione di quei signori(si fa x dire)perchè sospetto di complicita' con l'imputata :non disse tutto quello che volevano sentire . :vogliono sentire falsita' .
ora si comporta come quello che una volta era indagato per casini vari .fatti di cene e porcate .
da quando si era si messo messo con il bulletto , è stato quasi perdonato : è inutile contrastare è cosi' lo abbiamo capito tutti .
L'ADONE comincia a denigrare la sua ex amica , con la soddisfazione di chi sappiamo vedrete che non verra' piu' indagato?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona sera a tutti carissimi amici.C'era d'aspettarselo da un tipo del genere,lui era quel trombamico che in un momento di intimità ha preferito tirarsi indietro,ed ora vista l'aria che tira preferisce rinnegare anche quell'amicizia di un solo anno.Di personaggi come Giuda in giro ne trovi tanti e non serve il lumicino per trovarli.Povero Giovanni Buccolieri,vedeva cosi tanta televisione sulla sparizione della ragazzina che alla fine ha sognato la rapissero per strada la zia Cosima e una figura non ben identificata seduta dietro.Uno di quei sequestri lampo del tipo mafioso o della ndrangheta calabrese.Non puoi neanche sognare, che i tuoi sogni vengono raccontati dopo parecchi mesi a chi indaga,non male come tempi per poter decidere se raccontarlo o no,in fondo era un sogno e nulla più.Il mio amico Massimo che stupido non è ha capito tutto,il processo al fioraio non si farà mai,cosi si resterà nel dubbio se era un sogno o la triste realtà.Quello che prima era considerato un mostro,un pedofilo,uno che ammazza e seppellisce la nipotina,sta a casa e va a Taranto per le udienze in autobus,andata e ritorno insieme a tanta gente,nessuna paura verso chi ha confessato un delitto,a Taranto vogliono farci credere che i mostri sono in gabbia,di vetro ma sempre gabbia è.Dio è in ogni luogo ma,stranamente evita di mettere piede in quel di Taranto.Un abbraccio a tutti cari amici.

Vincenzo ha detto...

Concordo pienamente con te, Vito.
L’odio contro queste due donne, in particolare Sabrina, è insormontabile, per molte persone. Nessuno si pone due domande, o qualche dubbio che possa riacquistare i valori del senso critico e della civiltà; nessuno si chiede perché un reo confesso circoli a piede libero e due donne chiuse in una cella. Le certezze allestite nella mente del popolino sembrano granitiche, ma, ragionando perbene, sono così vacillanti da diventar risibili.

Anonimo ha detto...

il popolino si porrebbe anche qualche dubbio ma di fronte ai filmini di michele voluti da valentina con la complicità del premio nazionale di giornalismo Saint Vincent ilaria cavo gli cadono le palle

Vincenzo ha detto...

Anch’io ho trovato fuori luogo la pubblicazione di quei video che non hanno niente a che vedere con il processo, però mi piacerebbe se l’anonimo scrivesse almeno il nome, cosicché ci sia un dialogo con una persona reale, "temeraria".

Mimosa ha detto...

L’odio “della Procura” è insormontabile “ nei confronti di Coppi,
e risale agli inizi, quando nel 2013 Coppi ha rappresentato l’ILVA contro Sebastio e Buccolieri e company tarantina!

Mimosa ha detto...

caro anonimo
magari il popolino si ponesse qualche dubbio! che vedo tu non ne hai mentre ti cadono le palle
e forse perché non le hai mai fatte funzionare

come possono incidere i filmini dei ricordi personalissimi di un padre con il Processo di Appello contro la condanna in primo grado all'ergastolo a figlia e moglie?

sciacquati il cervellino o quella parte che ti rimane

sei forse uno di quelli che hanno inorridito per l’altarino di pentimento con la foto di Sarah e le candele nel garage? Se sei di quelli, inorridisco io di te!

Mimosa

magica ha detto...

i filmini di casa misseri non hanno dato fastidio : . era solo per far comprendere che misseri fu un padre normale che si godeva la sua famiglia .
il risentimento di anonimo è per la giornlista ILARIA CAVO, la quale finalmente si comporta da persona imparziale :racconta i fatti semza furbizie e sotterfugi . e guarda caso si è messe dalla parte dei piu' deboli
non ( come tanti ruffiani) che colpevolizzano e rincarano se possibile le dosi., per smerdare ancora di piu' chi si trova in difficolta' .
. non colpevolizza nessuno e pure lei ha il suo modo di far giornalismo, che a molti pare corretto .almeno cerca di aiutare con onesta'

Annamaria Cotrozzi ha detto...

Cari amici, nulla da aggiungere, quanto ad argomentazioni e analisi,alle vostre osservazioni e all'articolo di Massimo, che descrive con lucidità e fermezza una situazione del tutto assurda. L'innocenza di Cosima Serrano e Sabrina Misseri è, a mio avviso, di una evidenza eclatante. Tanto più, dunque, mi appare inaccettabile e insopportabile questa carcerazione preventiva (!)che non finisce mai e non concede neppure un giorno di luce a due persone in presunzione di innocenza anche a norma di legge.

In questo contesto, l'immagine di una ragazza di ventisei anni e di sua madre ridotte ormai allo stremo delle forze e chiuse (LETTERALMENTE) in una gabbia come belve feroci non è solo un vulnus nella civiltà e nel buon senso: è qualcosa che lede direttamente la mia, la nostra dignità di cittadini, ma già semplicemente di esseri umani. Ai mei occhi, sia chiaro, la dignità di quelle due donne non è scalfita né diminuita: loro sono in stato di costrizione. Siamo noi ad esserne umiliati.

Col cuore stretto vi auguro una buona domenica, amici.

Anonimo ha detto...

Io suggerirei a Sabrina di incontrare zia Concetta, e parlarle a cuore aperto,gridandole la sua innocenza guardandola negli occhi!!Zia Concetta la conosce bene e potrebbe capire tante cose!!

Anonimo ha detto...

Su questo caso io ho cambiato parere nel tempo, ma solo in parte, e cioè prima ero tra quelli che credevano nella colpevolezza di Sabrina, senza se e senza ma; Col tempo devo dire che le mie posizioni si sono ammorbidite perché, sarebbe inutile non ammetterlo, le incongruenze sono tante!!Però c'è da dire che anche volendo sposare la tesi dell'innocenza, sicuramente Sabrina qualcosa sul delitto sapeva, come quando va a cercare col padre nel garage la sim del telefonino di Sara,oggetto di cui Michele SCONOSCE l'esistenza!!Allora io ho maturato un'idea e cioè che Sabrina capisce subito che il colpevole della sparizione di Sara è il padre e cerca di proteggerlo!!la mia è una semplice ipotesi di una persona altrettanto semplice, mi piacerebbe se qualcuno di voi mi facesse capire, visto che vi intendete di questi casi molto più di me,se quello che penso io è impossibile!!Vi ringrazio!!

magica ha detto...

ciao anonimo
mi sovviene che sabrima ebbe aiutato il padre per trovare la sim nel garage . mi sovviene pure che il padre fu talmente furbo da farsi aiutare , poichè aveva il dubbio che il cell di sarh cadendo si fosse rotto e persa la sim..in due si sarebbe cercato meglio ti pare?.
la prima mossa di misseri fu di dire d'aver trovato un cell , metterlo in un fazzoletto ,ma nell'aprire il fazzoletto gli cadde un pezzo in garage , percio' si fece aiutare dalla figlia per trovarlo . ma sentii anche la tesi di una vite persa nel garage - non ricordo bene .
quella sim non era stata persa in garage , infatti non la trovarono . sabrina era pratica di telefonini e si sarebbe accorta subito se mancava la sim nel cell di sarah : invece aiuto' il padre per trovarla.

Unknown ha detto...

X anonimo

C'è un nuovo articolo sul caso di Avetrana, in quello avevo postato i motivi per cui Sabrina Misseri non potesse aver ucciso Sarah e perché non è possibile che sapesse di dover cercare una sim-card nel garage. Per rispondere alla tua domanda, inserisco lo stesso commento anche qui (la risposta che ti interessa è in grassetto).

Per quanto attiene la difesa di Sabrina Misseri, il dottor Coppi per farla assolvere in qualsiasi altro tribunale non doveva far altro che fare quanto fa ora e quanto ha fatto al processo di primo grado e di fronte al gup. Cioè:

1) Presentare ai giurati l'alibi di Sabrina, gli sms e lo squillo che la collocano lontano da Sarah verso le 14.30. E questo alibi è valido perché: a) non è credibile che avendo Sabrina il cellulare a disposizione e avendolo usato per crearsi un alibi lo abbia poi lasciato in mano al padre senza spegnerlo. b) Non è credibile che conoscendo i cellulari non sapesse della sim-card ancora al suo interno. Per questo motivo: c) non è credibile che abbia spazzato il garage sapendo di dover cercare la sim-card. Inoltre: d) Non è credibile, visto che si è cercato di far credere che suo padre fosse un burattino nelle mani di due matrone, che Michele Misseri abbia nascosto il cellulare alla famiglia salvo poi telefonare alla stessa famiglia la mattina del 29 settembre per dir loro di averlo ritrovato.

2) Insistere su Michele Misseri che si autoaccusa del delitto e dice che le versioni successive alla prima, quella del concorso in omicidio, quella dell'omicidio eseguito solo dalla figlia e quella del cavalluccio, gli sono state consigliate per alleggerire la sua posizione e non essere più l'orco di Avetrana (volevano mandarlo nell'orticello dei frati, ricordi?).

3) Far capire che le testimonianze portate dall'accusa non sono credibili perché ottenute - rivoltando completamente le prime rese - a quattro mesi dal delitto (addirittura la prima del fiorista, poi ritrattata, a quasi nove mesi dal delitto) e dopo un bailamme mediatico senza precedenti puntato esclusivamente sulla colpevolezza di tutta la famiglia Misseri.

4) Far capire che non si può condannare una persona perché la pettegola del paese che si è contraddetta mille volte a processo, finta amica dell'indagata a cui offriva la sua spalla su cui piangere, parla per interposta persona (il famoso gioco del telefono senza fili) di un sognatore e di un sogno (fra l'altro stravolgendolo visto che la sua versione non coincide neppure con quella verbalizzata in caserma dal fiorista) e cercando, con l'aiuto dei Pm che autorizzano i carabinieri a consegnarle un mini registratore, di trovare prove (non trovate) tramite interrogatori personali basati su chiacchiere di paese.

Ciao, Massimo