lunedì 30 giugno 2014

Yara Gambirasio. Dopo aver saputo dai media che c'è un'enorme somiglianza fra Guerinoni e Bossetti, noi stiamo con Ester Arzuffi e scommettiamo sulla sua verità

Articolo di Massimo Prati e Gilberto Migliorini

Somiglianti? Clicca sulla foto per ingrandire.
Questo articolo è nato dopo aver notato la perseveranza con cui Ester Arzuffi difende il suo onore e quello del marito, dopo aver letto servizi giornalistici in cui si parla di raffronti e somiglianze sicure. Ora, prima di entrare in argomento c'è da dire che né io né Gilberto siamo esperti di fisiognomica, ma anche che dopo aver fatto un raffronto fra le foto di Massimo Bossetti e quella che ci hanno detto essere di Giuseppe Guerinoni, a entrambi son venute le medesime perplessità. In poche parole, abbiamo notato differenze sostanziali che a parer nostro bastano a smentire sia la somiglianza fra i due, sia, come logica conseguenza, l'analisi del Dna. In fondo basta guardare i volti senza una predisposizione colpevolista per notare la diversa altezza della fronte, la diversa stempiatura laterale, la diversa impostazione del mento (prominente in Guerinoni, neutro in Bossetti), della bocca (più bassa in Bossetti), delle orecchie (Guerinoni le aveva molto aperte), del volto (uno squadrato, l'altro allungato), degli zigomi, degli occhi (in asse quelli del Bossetti, inclinati in Guerinoni), delle guance (morbide in Bossetti, legnose in Guerinoni). Insomma, pur non avendo l’indole dei giocatori d’azzardo, dopo aver notato queste differenze noi si è pronti a scommettere due soldi che gli inquirenti bergamaschi hanno preso un granchio colossale e che Massimo Bossetti è davvero figlio di Giovanni Bossetti.

E questa giocata non ci pare neppure un azzardo e ci vien voglia di farla, anche perché siamo in presenza di una storia troppo strana, una storia che sembra scaturire da un libro giallo un po’ fantasioso e un po' suggestivo, forse troppo fantasioso e suggestivo, un thrilling abbozzato con rapidi tratti di pennello, ma senza dare abbastanza respiro e credibilità al cromatismo. All'improvviso, dopo anni di vuoto, ecco spuntare l'assassino ed ecco apparire, come mai è capitato in queste indagini, la solita sicurezza delle procure e dei giornalisti. La scienza ci dà ragione, dicono, ma anche Hercule Poirot storcerebbe il naso di fronte a tanta sicumera, perché l'omicidio è un'abitudine, come la violenza sessuale e la pedofilia (Bossetti è forse mai stato catalogato quale pedofilo stupratore o assassino?), ci direbbe l'omino con la testa a forma d'uovo e i baffi militari, e le indagini vanno fatte con ordine, usando metodo e celluline grigie.

L'uomo è altalenante, si sa, e quando tutto pare andar male entra in crisi e si deprime. Perciò è quasi fisiologico che una vincita alla lotteria finisca col farlo passare dalla depressione al trionfalismo. Facile quindi pensare che anche il più scaltro detective possa farsi prendere la mano da un’inventiva scapigliata e stravagante che finalmente gli dà un riscontro trionfale. Facile che anche l'investigatore più scafato si lasci abbagliare dalla luce che, apparsa improvvisa e imprevista dopo quasi quattro anni, necessita comunque, per evitare errori e trovar conferme assolute, di una valutazione ordinata basata su un buon metodo. Un arresto mediatico voluto dall'analisi del dna, non dalle indagini, può aiutare a propagandare una scienza e una procura per qualche settimana, può far volare alto chi si espone al pubblico giubileo citando la scienza della sicurezza assoluta. Ma, se si rivelassero sbagliati sia il calcolo che la modalità, la caduta nell'abisso farebbe molto male... sia alla scienza che alla procura.

Ma questa tragedia non accadrà mai, giusto? Perché tutti dicono che a paragonar le foto si notano molte somiglianze fra Massimo Bossetti e Giuseppe Guerinoni. Oddio, ci vuole una buona dose di fantasia e pregiudizio per trovare le molte somiglianze. Però, lasciando perdere i volti, siamo in presenza di un'indagine pazzesca, in cui il Dna è diventato un faro, come detto dal procuratore. Quindi il nostro dire che non ci sono somiglianze pare davvero un azzardo. O forse non lo è, se si suppone che gli investigatori si siano innamorati dall’avveniristica idea della biologia molecolare (una nouvelle cuisine applicata alla genetica). Se fosse davvero così, sfoderando intenti epistemologici un po’ troppo futuristici, avrebbero dato fondo a una vena criminologica che ricalca il feuilleton, condita di tradimenti e intrighi (allettante per un’opinione pubblica assetata di retroscena torbidi e oscuri) scoperti grazie a vecchi francobolli che celano rapporti inconfessabili. Però il romanzo sembra essere più che altro un’esercitazione virtuale. Per quanto si siano scomodati i morti dal loro sonno eterno, con ulteriori prelievi istologici, la trama si sfibra quando entra nel dettaglio di indizi che sembrano più che altro appartenere al gusto fiabesco degli orchi e delle streghe, con gli immancabili talismani (le polverine che il muratore porta sempre con sé), il mitico cavallo bianco che non manca mai (furgone di colore indefinito) e l’incantesimo del magnetismo a distanza (le celle telefoniche che collocano e rendono sospetto il suo passare nei pressi della palestra).

Insomma, si rigira l'ordine dei fattori per cui anche esercitare una professione, nella fattispecie quella del muratore, andare ad acquistare materiale edile, farsi una lampada o una passeggiata, diventa un indizio di colpevolezza. Si dirà che il Dna dà il permesso di rigirar le cose e che non c'è trucco e non c'è inganno, visto che Massimo Bossetti non è figlio del suo padre naturale e questa previsione i biologi la fecero in epoche non sospette. Ma sua madre è perentoria: io con quel signore (Guerinoni) non ho mai avuto relazioni sessuali: E noi le crediamo. Perché non dovremmo crederle? Perché pensare che menta sapendo che non ha avuto problemi a consegnare il suo Dna? Perfino la scienza a volte deve riconoscere che le sue perentorie conclusioni con collimano con certe preferenze. Insomma, non vediamo validi motivi per non credere a Ester Arzuffi e invece ne vediamo per dubitare di come si sia usata la scienza. Sarà per quella micragnosa macchia di non si sa bene cosa (sudore? sangue? sperma?) che per quanto rimasta alle intemperie per mesi sembra ancora racchiudere un’intera filiera generazionale, ma che forse non consentirà di replicarne l’esame. Sarà per quell’incerto confine tra la genetica e l’albero genealogico che sembra indicare perentorie parentele che lasciano i protagonisti attoniti e stupefatti.

A tutti noi piacerebbe sapere se il confronto con il Dna del signor Giovanni Bossetti (il padre legale) c’è davvero stato, come tutti i media hanno sbandierato parlando di conferme inequivocabili e inconfutabili. Guardando le foto avremmo qualche dubbio. Forse si tratta di un esame ancora da fare (come postuma prova del nove?). Ma se è vero che il Gip Vincenza Maccora il 19 giugno, giorno successivo a quello della grancassa mediatica, scrive sull'ordinanza di custodia cautelare: “Nel proseguo delle indagini potranno essere utilmente effettuati accertamenti volti a confrontare il DNA di Giovanni Bossetti e di Bossetti Massimo per stabilire il rapporto di filiazione tra gli stessi...”, allora siamo certi del fatto che il confronto non c’è stato, almeno in quei 18 e 19 giugno. E non pare strano che ci si affidi a un Dna replicato - e non si sa quanto deteriorato - e non si effettui la prova che, nel caso confermasse la paternità legale, scagionerebbe il sospettato in stato di detenzione, sollevando però una ondata di altri inquietanti interrogativi?

Quando ci diranno che veramente Massimo Bossetti è figlio di suo padre? Quale padre? Aspettiamo che ce lo dica la scienza, ovviamente. Non si sa bene quale però, quella che usa le percentuali al 99,9999 o quella che più modestamente guarda in faccia Guerinoni e Bossetti e si chiede se non c’è magari stato qualche errore: uno scambio di provetta è sempre possibile, come un semplice qui pro quo (ma noi non abbiamo la stoffa del detective e lasciamo la risposta a chi è senz’altro più competente). Però siamo persuasi (a fiuto e a vista) che Massimo non sia figlio di Guerinoni, quindi che sia davvero figlio del padre legale. Nel caso fosse così, tutto ciò che è accaduto e sta accadendo sarebbe un enorme mistero. Un mistero il come si è arrivati a un figlio che non è il figlio e a un nuovo padre che non è il padre. Per questo forse occorrerà l’intercessione dello Spirito Santo.

Si sa che la storia della scienza è disseminata di défaillance e insuccessi, e soprattutto questi ultimi hanno contribuito a determinarne il progresso. L’eventuale cantonata di certo costituirà una pietra miliare sia in campo criminologico che in quello della scienza forense - se non proprio (ma non si può mai dire) in quello della genetica. Ciò che però contraddistingue tutta la vicenda, è la sicumera con la quale è stato affrontato un caso giudiziario. Con queste premesse viviamo tutti in pericolo di essere sbattuti in carcere sulla base di semplici teoremi costruiti attraverso indizi inesistenti. È sorprendente la facilità con la quale un cittadino qualsiasi possa essere ammanettato e portato in galera sulla base di un esame di laboratorio avulso da qualsiasi altro elemento (un reale quadro probatorio) e in forza di un sistema indiziario costruito sul niente. 

Si dovrebbe pensare, e non solo noi dovremmo farlo, che un esame di laboratorio è solo un esame di laboratorio se slegato da un contesto ben più ricco e articolato. Usarlo come verifica significa incorrere in quello che Popper definì l’errore madornale della scienza. Purtroppo, molti scienziati hanno ancora un’idea della scienza come procedura di verifica e non come procedimento di falsificazione. Il discorso su una conoscenza certa non può prescindere dal criterio di falsificazione e dalla critica all’induzione. L’errore concettuale, nel caso specifico, è dovuto proprio all’utilizzo della prova del Dna come verifica (indipendentemente da eventuali mancanze). In un quadro indiziario preciso e circostanziato essa avrebbe invece dovuto essere usata come tentativo (fallito) di falsificare l’impianto (confermando cioè, proprio per l'impossibilità di falsificarlo, il sistema indiziario a carico dell'indagato). Ma se non c’è altro contro di lui, se non un esame di laboratorio, allora è difficile, anzi impossibile, falsificare alcunché - tutt’al più si possono cercare verifiche a posteriori (che non possono però essere create ad hoc grazie ai suoi spostamenti in luoghi che vive e frequenta da sempre).

Vero è che in base alle leggi di Mendel e dei suoi fagiolini, pur essendo figlio e padre, Bossetti e Guerinoni potrebbero anche non somigliarsi affatto (e infatti non si somigliano, né punto e né poco), ma prima di condurlo in carcere, per dire, sarebbe bastato, all’investigatore, confrontare un album di famiglia per vedere coi propri occhi se Massimo e Giovanni Bossetti fossero somiglianti. Se sì, come spiegarlo? E' evidente che in nessun caso poteva essere spiegato se non postulando una parentela genetica. Procedura troppo semplice e troppo poco scientifica? Meglio il Dna al 99,9999 con la benedizione della scienza ufficiale che smuove una pletora di personaggi importanti a gongolare per l’indagine avveniristica che farà scuola (e che scuola!)? Ma c’è il sospetto, non la certezza per carità, che i biologi e i genetisti non abbiano ancora letto Popper e che poco conoscano dell’epistemologia contemporanea. Certo è che con tali premesse può farsi strada nell’opinione pubblica l’idea (sbagliata) di associare la genetica con l’arte culinaria che sa mescolare gli ingredienti con sapiente alchimia. Alla fine quello che risulterà falsificato sarà tutta un’indagine, imponente per mezzi profusi e davvero avara di risultati. Nel caso si può ben dire che la montagna non ha partorito neppure un topolino, ma solo uno sperpero imponente di denaro pubblico e un'altra famiglia distrutta che penerà del tempo per ritrovare equilibrio e serenità.

Quello che invece spicca come lezione per tutti noi, è la dignità e lo spessore morale della famiglia Gambirasio, che a differenza di una pletora di commentatori forcaioli ha mantenuto un atteggiamento di equilibrio e perfino di solidale empatia con il dolore della famiglia Bossetti. Dignità senza pari, la loro, se consideriamo la massa di giornalisti che per molti giorni (salvo qualche timida eccezione) ci hanno fatto credere il falso (ad esempio che sia stata effettuato il test del Dna su Giovanni Bossetti asserendo anche che la prova dimostrava che non era il vero padre). E questo è davvero la conferma che l’informazione nel nostro paese è solo una velina e un copia e incolla. La disinformazione mantiene un’intera società nell’ingannoI commentatori si dimostrano incapaci di reazioni argomentative che non siano quelle emozionali, o pseudo razionali, di chi si beve tutto ciò che gli viene propinato senza mai porsi in atteggiamento di riflessione critica. Sono quelli che (noblesse oblige) si scandalizzano perché un giornale dedica spazio ai cold case - senza avvedersi che è proprio lì che si forma il consenso disinformato del cittadino, dove si prepara la sua forma mentis, quella di accogliere tutto senza mai verificare niente, humus favorevole a farci diventare italioti.

Per cui le alternative sono due: o si crede a Ester Arzuffi e si dà per falsato il Dna elaborato dai biologi, o la foto messa in rete da Panorama non è di Guerinoni ma di un altro ragazzone degli anni '70. Come terza ipotesi, perché in democrazia non si può scartar nessuna possibilità, io e Gilberto siamo accecati e non sappiamo confrontare i volti: quindi è come dicono tutti (biologi, opinionisti, giornalisti, lettori e telespettatori) e non c'è errore di calcolo perché il Dna non sbaglia e si è lavorato in maniera perfetta, sia in procura che in laboratorio che sui media. In questo caso si deve dire che in Italia i periti della procura sono tutti bravi e professionali.

Il che è meglio per tutti e anche per noi, perché stando così le cose, in un paese come il nostro in cui si scommette su tutto, non ci sarà difficile trovare un buon allibratore, anche un biologo di Pavia o Roma ci va bene, che ci quoti a 99,99 contro 1 (visto che esiste una sicurezza al 99,9999) la certa parentela fra Giovanni e Massimo Bossetti. Insomma, è chiaro che io e Gilberto, pensando che i due Bossetti siano davvero padre e figlio, siamo destinati a perdita sicura e a regalare qualche soldo a quel biologo che accetterà la nostra scommessa. Visto come in tanti si sono oralmente esposti, chissà se ne troveremo uno disposto a correre il rischio concreto, ma solo per lo 0,00002%, di perdere qualche migliaia di euro prima che un'anima pia si decida a far fare un giusto raffronto fra i Dna di Giovanni e Massimo Bossetti... così da farci finalmente sapere in tutta certezza di chi sia figlio l'uomo ora in carcere. 



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405 commenti:

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Unknown ha detto...

Ciao Mimosa, si continua col dna senza considerare niente altro, vedo. Va bene, se proprio dobbiamo parlare di dna parliamo di dna, chiaramente tu ne parli con la voce dei biologi, di cui ti fidi ciecamente, e non con la tua visto che come me non sei un'esperta in materia. Però ne parli con la voce dei biologi, e qui mi riallaccio al discorso fatto con Filippo, due dei quali da me interpellati prima di pubblicare l'articolo non hanno accettato la scommessa perché, parole loro diverse da quelle scritte dai giornalisti, "l'errore umano è possibile".

Ma lasciamo perdere, diamo spazio al dna e, visto che si vuole puntualizzare (speravo non servisse), partiamo dal primo punto, che in un commento ho spiegato a Luca e forse va spiegato ancora meglio.

Solo il RIS ha avuto in mano la traccia isolata dalla Cattaneo, è chiaro questo (è una prassi normale che non credo abbia bisogno di essere puntualizzata). Quale procura manda le tracce in laboratori diversi dal RIS (addirittura in 4)? E' il Ris che una volta prelevata cerca di evitare l'errore seguendo le procedure.

Per quanto riguarda i laboratori esterni, non hanno lavorato sul dna di Yara ma su quello prelevato ai 18.000 e passa, confrontandolo con quello fornito dal RIS: quello di Pavia ha trovato le somiglianze ed è arrivato a Damiano Guerinoni e a suo zio Giuseppe, morto. Quindi è passato ad analizzare il dna dei figli, non compatibile.

A Roma invece si è cercata la madre, col mitocondriale, visto che hanno ipotizzato un figlio illegittimo e non poteva essere la moglie di Giuerinoni. E giù ad analizzare il dna di donne che potesse avere una qualche particolarità.

E, a meno non si sia fatta la moltiplicazione della traccia, fino a sette mesi fa insufficiente per altri buoni controlli (me l'hanno detto a voce, ma ho anche rintracciato un articolo che ne parla in riferimento al laboratorio di Milano che i pm volevano scoprisse i tratti somatici di ignoto1: questo è il link - www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2013/11/26/987851-yara-reperti.shtml), non può essere diventata una macchia abbondante che ha fatto il giro dei laboratori d'Italia. Se lo è diventata meglio per tutti, si potrà rifare anche il percorso già fatto in presenza del perito difensivo.

Prendo atto di quanto scrivi e delle tue convinzioni patriottiche, ma permettimi di credere anche a chi ho parlato direttamente ed anche di attendere gli atti che confermino quanto si dice. Tanto se si va a processo fra poco la procura dovrà consegnarli. A quel punto ragioneremo senza parlare con le parole di altri, riprese dalle interviste (leggi nuovamente quelle di Introna sul caso Melania Rea) o coi si dice.

Coi si dice si va poco lontano, con gli atti ci si fa un'idea chiara, visto che troppe volte sono uscite troppe notizie farlocche (vedi Taranto e Teramo su tutti) a cui tutti hanno creduto perché dette da persone autorevoli.

Per quanto riguarda Boncinelli, che è uno di quegli scienziati da sempre schierati contro le cure con cellule staminali ora proibite dallo Stato (link: 12alle12.it/milano-stamina-boncinelli-una-vergogna-nazionale/), come tutti gli altri parla a livello teorico.

Ma se bastasse la teoria per dire che tutto è a posto, non servirebbe neppure l'esame pratico per prendere la patente. Che lo si fa a fare? In teoria tutti sappiamo come guidare un'auto.

Massimo

Vanna ha detto...

Rispetto quanto Annika afferma sul DNA non solo perché conosce a fondo la materia, ma perché ognuno di noi ha il suo modo di vedere i fatti che comunque deve essere rispettato.

Se 4 laboratori hanno avuto lo stesso risultato vuol dire che quel DNA è di Bossetti?
E che il B. è l'assassino?

Neanche ci provo a capire come e cosa quei laboratori hanno analizzato perché non è la mia materia, e perché sono convinta che dietro questa messa in scena c'è altro ed era l'altro che dovevano trovare, non eseguire solo un numero di analisi finalizzate a quella traccia di sostanza organica per estrapolarne informazioni.

Eppure non è sicuro che sia sangue!

A me, che son profana, pare strana sta cosa.
E già questo mi fa diffidare non poco.

Controllare tutti i cellulari della zona in quei minuti è un'opera titanica e pare stano continuando.
Risultati?

Forse gli inquirenti hanno percorso anche tracciati ulteriori che erano lì in bella mostra, lo hanno veramente fatto?

Quali sono?

-La palestra: struttura e persone, tutte.
-Il cantiere: i cani fiutarono qualcosa lì, operai, costruttori, tecnici,permessi, autorizzazioni,
economie disponibili, fin dalle
origini del progetto costruttivo.
- La famiglia, se non altro perché per coincidenza il papà lavora nel campo edilizio.

Poteva la ragazzina essere stata " rapita" invece che da un pedofilo, da qualcuno legato agli interessi costruttivi?

Si può escludere del tutto?
La famiglia è stata solo discretissima anche per difendere gli altri figli oppure ha dovuto costruire quel recinto anche per altro che non sappiamo?

Quali e quante le forze in campo?
Tutto in regola?
Tutto, come ci è stato raccontato?

Subito giunsero al Fikri, bersaglio facile per colpire l'infiltrato diverso, con dispendio di forze notevoli, è sicuro che si siano indagate le forze economiche, motore di quella struttura?

Ministro, inquirenti, procura, laboratori e medici sono stati tutti professionalmente adeguati ognuno nei loro ruoli e campi d'azione?

Il tam tam mediatico su quel DNA, su quelle famiglie, stranamente tutte collegate tra di loro e questo fa pensare,dovrebbe farci insospettire non poco.
Invece si punta il dito sulla menzognera Ester, come se fosse la prima volta che accade una cosa del genere.

Senza altri controlli comparati!

Che i media siano dalla parte del potere perché foraggiati abbondantemente è notorio,peccato che agiscano con una spregiudicatezza vergognosa.

Per me, tutto è stato pilotato fin dall'inizio perché il B. venisse incriminato, giudicato lui e tre generazioni familiari.

Perché?
Perché si giocavano interessi molto più grandi ed era necessario
quel rituale di morte per far capire che non dovevano essere intralciati.

E' evidente che il B. non è a questi livelli, forse c'è stata manovalanza per prendere,
portare,tagliuzzare e lasciare lì
e pilotare il ritrovamento dopo 3 mesi, data particolare, per avvisare qualcuno ed ottenere qualcosa.

Pamba ha detto...

Massimo,
va bene dubitare....ma le parole

- traccia abbondante
- esame ripetibile
le ho sentite dalla bocca della Ruggeri in conferenza stampa (min 53-55 circa).
A che pro, durante un evento così visibile, dire cose che potrebbero essere sconfessate tra poco?


Ciao
Pamba

Mimosa ha detto...

Va bene Massimo, devo nuovamente prendere atto che:

- Di dna non si può parlare
- Del “sangue” repertato per le analisi, puah!
- Dei tabulati e telefonini nemmeno, almeno io non ne parlo perché ne ho fin sopra i capelli di quelli di Avetrana veri e finti, e pure di quelli di Parolisi e Melania a CSM e dintorni, su cui abbiamo discusso fino alla nausea
- Dei furgoni ancora peggio, perché non sappiamo nemmeno, noi, come è quello di Bossetti, e addirittura immortalati in una sera invernale buia e piovigginosa
- Delle riprese delle telecamere, neanche a pensarci, Bossetti faceva quella strada quasi tutti i giorni e si riforniva di benzina dove gli capitava, dunque anche al distributore davanti alla palestra
- Degli ‘appostamenti’, figuriamoci, su quali gossip?
- Dell’uomo col pizzetto e cicciottello, quando mai?, se nel 2010 Bossetti era come oggi.
- Della “occasionalità” di incontri e adocchiamento di una preda, frequentando costantemente il centro estetico, ma scherziamo?
- E idem dello spegnimento di un cellulare di servizio scarico!

Ah, poi ci sono – come ha ricordato Stefano – le polveri di malta trovate nei bronchi di Yara, per carità, e inoltre dei pelucchi di tessuto rossastro come le coperte degli edili, non portano solo a Bossetti muratore, folleggiamo?
Senza aggiungere gli attrezzi “rubati” (ma da chi?), macchiati dall’epistassi (perché no?) … faremmo gli opinionisti da talk show, non capiamo niente di biologia né di criminologia, su che mettiamo bocca?
E così via su qualunque argomento ci faccia dubitare dell’estraneità di Bossetti con Yara e con Guerinoni … Massimo e Gilberto hanno sentenziato, e pure l’eccellente Annika.

Ebbene, fatemi un fischio quando la discussione tornerà seria ;-)

Senza rancore, senza polemica, in tutta consapevolezza dei miei limiti, ho capito di non essere utile a nessuno e di creare solo caos con le mie citazioni (per le quali mi scuso)!

Ciao a tutti, e di nuovo buone vacanze!

Mimosa

Vanna ha detto...

E continuo...

Quel DNA non porta lontano anzi porta vicino perché sembra inorgoglire quella parte del potere che può dimostrare come e quanto ha lavorato bene e con tanta discrezione!

Sarebbe un bel guaio se il DNA dei Guerinoni-Bossetti, preso con tecniche sicure, asettiche in un laboratorio serio e controllato a vista, desse un risultato differente!

Alfano e company potrebbero essere messi in discussione proprio in questo momento nel quale i poteri si stanno blindando?

Certo che no e allora il festival DNA serve anche a questo a distogliere il popolo dalla crisi economico-politica, dalla confusione, corruzione e malcostume imperanti.

Quel DNA prova una mancanza di moralità da sbandierare al vento per velarne altre assolutamente peggiori sotto tutti i punti di vista.

Non so se tutto è andato come ipotizzo ma sono sicura che, proprio quel DNA potrebbe dare al B., ben difeso da valenti avvocati, la possibilità di non restare troppo in galera anche se fosse accertato che è proprio sua.

Il DNA da solo, senza altre prove, sembra sicuro per condannare ma è altrettanto sicuro per liberare.

Buona notte.

Unknown ha detto...

No Mimosa, non essere permalosa perché io non lo sono e a domanda rispondo in maniera diversa in base a come conosco, o penso di conoscere, le persone. Ti reputo un'amica, quindi ti rispondo francamente senza ipocrisia perché è così che si fa con gli amici. Preferiresti ti dessi ragione a prescindere? Non credo. E qui ti ripeto che non è come dici tu.

Per giorni non sono intervenuto e ho lasciato scrivere quanto più pareva, a tutti, e se ho postato un commento l'ho postato quando qualcuno mi ha chiamato in causa. Così ho fatto con te: ho postato un commento perché mi hai chiamato in causa. Ma non ho scritto che tu o altri non dovete parlare di questo o di quello, parlate quanto più vi aggrada nella maniera che più vi è consona e riportate pure tutto quello che vi pare, ho scritto che prendo atto delle tue idee, ma per quanto mi riguarda preferisco aspettare gli atti scritti. Ho esposto quanto mi han detto e le mie idee in risposta alle tue. Questo è ciò che ho fatto. Non ti ho posto alcun divieto. Come non l'ho posto a Filippo che si accontenta di veder pubblicato l'articolo che ho messo in stand-by. Articolo che pubblicherò facendolo felice quando invece dell'attuale gossip fatto di continue indiscrezioni più che fuorvianti (perché, ad esempio, dire che il furgone è stato ripreso quando è stata rapita Yara è una balla, visti i quaranta minuti in difetto), qualcuno mi darà la prova che mi manca).

E qui rispondo a Pamba. Quanto si dice in televisione non sempre è quanto poi verrà scritto in un atto. Le telecamere portano ad essere anche diversi da come si è. E qui lo ripeto ancora: il Ris un anno e passa fa ha detto che la traccia rimasta non era abbastanza per un'altra analisi, e di questo ne sono sicuro (ma ne sono sicuri anche al Centro di genomica traslazionale di Milano, visto che non l'hanno potuta analizzare). Però se ora la traccia è diventata abbondante molto meglio, significa che si potrà rifare l'analisi del dna sin dalle prime fasi assieme ai periti della difesa (così da togliere ogni dubbio).

Però voglio essere chiaro: Ciò che forse si continua a non capire è che io non sono innocentista. Io cerco solo di mantenere una neutralità garantista in attesa di prove o veri indizi. Cerco di non fare, perché mi vergognerei davvero altrimenti, la figura dei gossippari che stanno facendo i giornalisti dello scoop e i media di maggior ascolto (non considero quelli di internet che copiano e incollano per far scattare un video pubblicitario in più).

Io non vengo pagato da nessuno, non prendo incentivi a scoop, come alcuni, e nel blog non tengo neppure quella pubblicità che appare all'improvviso e garantisce un introito a contatto.

Dico quello che penso e per farmi un'idea e avere qualche informazione parlo solo con chi reputo al di sopra delle parti...

In alto c'è scritto: solo se è libera l'informazione è libera l'opinione. Per me, purtroppo, la nostra informazione non è libera (dato che riceve ancora incentivi statali e grazie a questi e alla pubblicità sopravvive), di conseguenza...

Ciao, Massimo

Stefania ha detto...

Mimosa, ti ho scritto diverse mail negli ultimi giorni. Ti sono giunte?

Stefania

Mimosa ha detto...

Massimo, non sono permalosa, sono solo sfiduciata di non essere in grado di dare apporti intelligenti
e confermo di esserti amica, per questo sono sincera, altrimenti anch'io ti darei ragione in toto!
Aggiungo, che non appari troppo “non innocentista”,
posso capire le tue irruenti uscite solo se il tuo blog è stato minacciato di querela
... ma allora ce ne sarebbero altri più meritevoli.
Quello che ho scritto nell’ultimo post è il risultato di quello che ho ricavato dai tuoi continui stop.
Non so proprio cosa altro dire

Con sincera amicizia
Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Stefania
sì, li ho letti un attimo fa
ti ho appena risposto.
Un abbraccio
Mimosa

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Massimo, è reperibile da qualche parte la relazione autoptica della Cattaneo?
Grazie Sira

Sira Fonzi ha detto...

Mimosa, non si può essere sempre d'accordo su tutto, con tutti.
E non si può nemmeno pretendere di essere sempre il faro per tutti.
In tutta sincerità, ho notato che ogni volta che non hai in mano le redini della situazione, ogni volta che non sei tu a fare da regista, reagisci in modo immaturo, permaloso, e ciò non si addice al tuo spessore.
Te lo dico pur essendo in linea con il tuo pensiero, con quello di Pino, di Stefania e di molti altri, ma rispetto il pensiero e i contributi di Massimo e Annika. Ma rispettarli non sifnifica sposarli, nè tantomeno
farmi condizionare da essi al punto da ritenere di non apportare nulla di costruttivo.

La libertà che ci lascia Massimo nel suo blog credo che a volte venga sottovalutata, così come la sua esigenza di mantenere la linea del blog.
Forse a volte il suo modo di rispondere può urtare la nostra sensibilità, ma credo che prima di defilarsi e togliere il disturbo ci siano altre tappe da fare, in nome dell'amicizia e della stima che ci lega a lui da nni. E ora dimmi pure:"Ma chi ti ha chiesto niente?" ,a io sentivo di dover dire la mia.
Scusa l'intromissione!
Una buona notte
Sira

PINO ha detto...

Diceva l'impareggiabile Totò: tutte "quisquiglie"... e tali sono quelle che "sembrano" essere nervosi contrasti sul piano interpretativo di alcuni quesiti di cui il caso Gambirasio è ricco.

Solo chi conosce (ed apprezza) la goliardia insita nel carattere dei nostri amici, impegnati in un simpatico, costruttivo duello dialettico, può rilevare quanta sincera stima ed amicizia lo qualificano.
Sono roso dall'invidia di non farne parte.
Ma mi ripaga generosamente, l'accettazione della mia modesta collaborazione, in un blog che rivali non ha.
Pino

Mimosa ha detto...

Cara Sira
apprezzo il tuo intervento,
neanche a me nessuno ha chiesto niente
e vedendo che quello che dò è niente, chi me lo fa fare?

Io sono abituata al lavoro di gruppo e anche da gregaria di solito sono stata utile,
non mi interessa "fare da regista",
mi sono principalmente incavolata perché - a differenza di tutti gli altri casi trattati - qui ad ogni discorso ci sono state sculacciate, per dirla in modo simpatico.
E non mi riferisco esclusivamente ad interventi miei, Massimo è stato molto generoso con me, io mi sono sentita di difendere tutti (è mio impulsivo carattere)
e mi sono soprattutto immedesimata con coloro che sono stati “sculacciati” … a loro forse non importa un bel niente, ma io sono fatta così,
Sbagliata, sicuramente!
Ma la libertà di opinione la difendo anche io, anche di quelli che dicono sciocchezze.

Avendo constatato che non si può parlare di niente, io non so che commentare, capisci?
Non abbiamo neanche modo di controbatterci neanche tra di noi, che il padrone di casa ha già ammutolito chi sgarra. E allora che ci stiamo a fare qui? Questa è la mia deduzione.

Ciao
Mimosa

Anonimo ha detto...

CI VUOLE LA SVEGLIA MILITARE STAMATTINA?

Anonimo ha detto...

Sto apprezzando moltissimo le riflessioni di Mimosa , Pino, Stefania, concordo sul fatto che 4 diversi laboratori non possano sbagliare e soprattutto non abbiano nessuno interesse a incastrare un signore qualunque.
Non mi stupisce che Ester menta, moltissime persone lo fanno anche davanti alle evidenze più schiaccianti. Forse all'epoca non lo immaginava neppure lei.... Mentire serve forse a creare nel marito e nel paese un ragionevole dubbio. Quello che non capisco é come un uomo di quaranta anni che gravità nella bergamasca , di cui non si conoscono precedenti neppure minimi improvvisamente si incapricci di una ragazzina a tal punto da sequestrarla contro la sua volontà e doverla poi abbandonare morente in un campo ...
Patrizia

PINO ha detto...

Cara PAT
La mente dell'uomo è un mistero. Ed anche se sono l'ultimo ad asserirlo, l'assunto resta invariato.
Per quanto concerne la persistente negazione della Ester, la cosa non sorprende: non è facile gestire una situazione creatasi improvvisamente, se non trincerandosi in una inutile negazione.

Unknown ha detto...

Mia cara Mimosa, non è vero che non si può parlar di niente, da qualche giorno "non sculaccio" più e lascio che si parli di tutto senza neppure intervenire, e mi costa quando vedo la logica presa a calci, quando leggo cose illogiche come quelle che sta propinando al mondo il nuovo investigatore della procura, tale Enrico Fedocci che ci racconta favole spacciandole per grandi novità. Come l'ultima ripresa ieri da Filippo, quella del furgone che dimostrerebbe che il "mostro" si trovava di fronte alla palestra in attesa che Yara uscisse. Notizia più stupida non si poteva raccontare, eppure ha attecchito e sta prendendo piede. Nessuno, meno che meno il novello investigatore di mediaset, si fa scrupolo di dire che Yara era andata in palestra al posto della sorella, che non doveva esserci quel venerdì e che nessuno poteva sapere che si trovava lì... se non chi era in palestra in quei momenti e l'ha vista entrare, restare un'ora e uscire.

Che senso ha dire che il Bossetti girava attorno alla palestra in attesa di Yara che sarebbe uscita di lì a poco se in quella palestra Yara non doveva esserci, visto che si allenava il lunedì e il mercoledì? E qui c'è anche un'altra domanda logica: che indizio danno i tabulati che collocano Bossetti a Brembate di sopra nei tre giorni precedenti, quindi anche il martedì e il giovedì?

Io Mimosa credo che volendo si possono trovare tante cose su cui discutere, ma fino a quando il dna aleggerà nell'aria e nella mente di tutti sarà impossibile vederle...

Ciao, Massimo

magica ha detto...

buongiorno
la cosa molto strana è che la signora ester insista a dire che non è mai stata con guerinoni . tanto lo sa che con il dna uscirebbe sempre il profilo ipotizzato dai ris . possibile che menta sapendo di mentire? venire sbugiardata è ancora piu' invasivo e verrebbe pure derisa dai media . potrebbe negare solo per non dare un dolore al marito che si trova in brutte condizioni all'ospedale., gli avra' detto sta tranquillo che non ti ho mai tradito e i figli sono tuoi..

ma e se veramente la signora non si fosse mai messa con guerinoni, senza avere mai avuto . rapporti completi ?? .
.uno ha detto che avrebbe potuto pomiciare con guerinoni e rimanere incinta credendo che fosse un rapporto senza conseguenze. si sa che la gioventu' è ricettiva : a certe basta lo sguardo (per modo di dire)) e i giochi son fatti tuttavia sono illazioni :e i ris hanno preso un granchio ...

Minnie ha detto...

@ tutti!

Leggo sempre con molto interesse i pezzi di Massimo e gli interventi di tutti voi. Mi reputo una semplice e appassionata lettrice e non ho purtroppo spunti perspicaci e capacità investigative apprezzabili come molti di voi .. :)
Sono più che convinta che ognuno dia il suo prezioso contributo, in particolare Mimosa :)

Mi trovo d'accordo con Patrizia quando afferma "Quello che non capisco é come un uomo di quaranta anni che gravita nella bergamasca, di cui non si conoscono precedenti neppure minimi improvvisamente si incapricci di una ragazzina a tal punto da sequestrarla contro la sua volontà e doverla poi abbandonare morente in un campo ... "

E di conseguenza è sacrosanto quanto scrive poi Massimo: "Nessuno, meno che meno il novello investigatore di mediaset, si fa scrupolo di dire che Yara era andata in palestra al posto della sorella, che non doveva esserci quel venerdì e che nessuno poteva sapere che si trovava lì... se non chi era in palestra in quei momenti e l'ha vista entrare, restare un'ora e uscire."

Ecco, questo fatto che per Yara, quella sera, non fosse un'uscita programmata ma che avesse insistito per andare in palestra a consegnare il registratore al posto della sorella mi ha sempre dato molto da pensare ...

Le sorelle sono molto somiglianti?? Fu uno scambio di persona?? Qualcuno si era forse "invaghito" della sorella più grande, che all'epoca aveva 15 anni?? Sicuramente queste considerazioni sono state fatte nell'immediatezza della scomparsa e già vagliate a dovere dagli inquirenti (e già trattate anche in questo blog, sicuramente ...) Yara non doveva essere lì quindi non poteva essere una cosa programmata da un qualunque sconosciuto, fu quindi una terribile casualità?

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti

Quando ho deciso di rispondere all'invito di Pino e scrivere sotto questo tread, mi sono detta: un solo post, magari 2, ci butti in pillole tutto cio' che sai e poi via. Non perche' non ami leggere il blog di Massimo, anzi! Ma perche', sinceramente, il caso Rea mi ha lasciata sgomenta e nel caso Gambirasio la relazione autoptica non sembra essere disponibile.

Arrivo al dunque: in questi pochi giorni da quando ho deciso di intervenire nuovamente, ho sentito la stessa frustrazione degli interminabili 11 mesi che ho impiegato, decine di post dopo decine di post, e pure un articolo, per far si che tutti i lettori di questo blog comprendessero fino in fondo il discorso Sg. Per far si che ogni dubbio, domanda o critica trovasse una risposta talmente seria, solida e ruscontrabile da rendere inattaccabile quello che fin dal primissimo post di gennaio 2012 era ovvio e scontato e realmente elementare almeno per la sottoscritta. Dico, 11 MESI di post?!! Diciamo che le valanghe di informazioni distorte o inventate di sana pianta sul caso Rea hanno giocato la loro parte a bloccare la Sg... ma 11 mesi!!!!!!

Oggi non intendo affatto ripetere un'esperienza simile: non ne avrei la voglia, il tempo o le energie. Prendete quindi questo come il primo ed ultimo di una lunghissima serie di post, di link, di traduzioni, di referenze alle referenze, di risposte a domande-quisquiglia per non lasciare neanche il benche' minimo dubbio all'ovvieta'. Ok? Quello che segue e' l'inizio ma anche la fine di una nuova ovvieta' che ritengo doveroso mettere nero su bianco.

Forensic DNA Evidence: The Myth of Infallibility, William C. Thompson,
University of California, Irvine - Department of Criminology, Law and Society, July 2012.

ESi tratta di un articolo discreto da cui partire, assolutamente niente di brillante ma dal download accessibile in rete e di facile lettura. Esistono centinaia di articoli in materia, scritti da gente qualificatissima. Articoli che raccontano una verita' ahime' non facile da digerire o anche solo distibuire alla massa ignara delk'era post-CSI: il dna non e' imbattibile come si racconta. E' sicuramente una possibilita', ma non una certezza.

Ora la lascio a voi e fatene quello che vi pare. Se mi volete fare un vero favore, ignorate il tutto perche' mi salverete dalla scortesia di evitare i vostri post di sana pianta. Dopo la Sg, pero', non potevo non segnalarvi e referenziare anche questa verita', ovvia ma scomoda.

Annika

Gilberto Migliorini ha detto...

Annika
Il primo indirizzo che ti ho dato non lo apre più, per cui, nel caso tu volessi dare un'occhiata, ti conviene digitare su Google la frase di seguito:

I test DNA di tipo touch come quello eseguito nel caso di Yara, specie se eseguiti in condizioni di grave deterioramento, sono assolutamente imprecisi.

e dovrebbe essere il primo indirizzo della lista.
Ciao Gilberto

Stefania ha detto...

Avevo fatto una domanda mi pare piuttosto pertinente circa la possibilità tracce di sangue intrise su un tessuto possano essere o meno trasferibili su un attrezzo metallico e da questo nuovamente su tessuto. Mi si rimanda ad altro. Pazienza. :-)

Stefania

Anonimo ha detto...

Mammamia... è come se in altri forum si facesse richiamo a questo e alle discussioni nostre!
Occorre andare a pescare altrove? Sono più credibili gli altri commentatori?
Denigriamo così il valore di questo?

M.

Pamba ha detto...

Stefania h. 21.23

In mancanza di risposte tecniche (comunque anche tra gli scienziati ci sono opinioni differenti) provo a risponderti io.

SE la macchia e' effettivamente mista, in origine doveva essere necessariamente ottenuta da due fluidi. Altrimenti non avrebbe lasciato un " fluido abbondantemente cellularizzato...", che tra l'altro ha impregnato anche i tessuti sottostanti, con una determinata composizione e densità (ne avremmo certezza solo se si possono ripetere gli esami ).

PUÒ una macchia di sangue secco essere reidratata dal sangue liquido della vittima?
Anche in questo caso il processo di coagulazione, molto più rapido della reidratazione, sarebbe visibile e non consentirebbe quell'aspetto fluido di cui si parla in Ordinanza. Ovvio che il Dna potrebbe essere estratto anche da sangue raggrumato, ma la distinzione tra i due stadi dovrebbe essere stata descritta analiticamente dai RIS.

Infine, possibile una commistione perfetta, ma non probabile e molto molto al limite...se ci fosse un passaggio tra le due fasi super rapido. Ma talmente rapido da far sospettare la presenza di chi ha perso sangue nel raggio d'azione della vittima.

Per questo Portera parla al limite di un complice. Allo stesso tempo sicuramente la GIno, se sarà questa la linea di Difesa, potrà fare le opportune contro deduzioni.

Buona giornata
Pamba

Anonimo ha detto...

A me va bene che si cerchino riscontri anche sugli spostamenti del B per vedere se si aggirava in quei luoghi la sera dell’omicidio, ma mi piacerebbe sapere anche quante erano le persone della zona che transitavano sulla stessa strada quella sera. Di fatto se anche B si aggirava da quelle parti, lo avrebbe fatto una sera che Yara non sarebbe dovuta uscire, quindi cosa si cerca di dimostrare? Che il B era presente, per pura coincidenza, la sera che è stata aggredita Yara? Mmmh, ok..anche se da uno che ha pedinato una ragazzina, l’ha puntata, aggredita, abbandonato il corpo ed infierito con dei tagli, mi aspetto che esca fuori molto di più di quello che è stato detto.

Yara è stata uccisa da una persona con un profilo specifico, ed è su questo profilo che mi aspetto di vedere i maggiori riscontri. Parliamo di un pedofilo, attratto non dalle lolite, non dalle ragazzine truccate che cercano di sembrare più grandi, ma dalle ragazzine con l’apparecchio che dimostrano l’età che hanno, e già solo questo dovrebbe portare a riscontri di qualche tipo sul pc attraverso le ricerche su internet, chat, foto, cellulari, ma anche testimonianze di persone che in passato hanno notato atteggiamenti strani del B verso alcune ragazzine.
Il B, se è l’assassino di Yara, non è solo un pedofilo, ma un pedofilo che ha deciso di agire (e non tutti i pedofili passano all’azione), che arriva a puntare la sua vittima, seguirla, ed azzarda addirittura un’approccio. Arriva ad aggredirla forse per tentare uno stupro e poi abbandona il corpo ed infierisce con dei tagli che nel suo caso non sarebbero serviti a depistare (già, cosa significano quei tagli?Nessuno ne parla più).
Vogliono parlare del forse furgone del B che forse è passato la sera che Yara certamente non doveva uscire? A me va più che bene, ma non posso credere che gli indizi si fermino agli spostamenti. Deve necessariamente uscire fuori qualcosa legato al profilo psicologico del B, e fino a quando non esce, mi aggiungo volentieri alla lista dei garantisti.
Kiba

Anonimo ha detto...

Su L’eco di Bergamo on-line

Un criminologo Ezio Denti raffrontando il video diffuso dagli inquirenti e attraverso una simulazione (un filmato comparativo) è portato ad escludere che il mezzo ripreso il 26 novembre 2010 sia l’Iveco Daily di Massimo Bossetti. Anzi, ritiene che quello non è nemmeno un Daily, ma un Ford Transit ultimo modello.

Pamba ha detto...

Si, Kiba. ci sono molti dubbi sul profilo psicologico e sull'incompletezza del quadro investigativo.
A meno che...sia il movente sessuale a non entrarci proprio per niente e i tagli sul corpo, lo slacciamento del reggiseno, la recisione degli slip, l'abbandono in un luogo malfamato siano depistaggio....

Ciao
Pamba

Stefania ha detto...

Pamba, intanto ti ringrazio per aver voluto rispondere al mio quesito. In definitiva non siamo in grado di escludere in modo assoluto che eventualmente un oggetto prelevato da un cantiere possa aver trasferito attraverso la lama, piuttosto che attraverso un panno dove poteva essere stato avvlto, attrezzo o panno con dna di origine ematica del Bossetti, tracce sui leggins e sugli slip della ginnasta di Brembate.

Stefania

magica ha detto...

nessuno mi fa cambiare idea .
a uccidere yara sono stati quei due uomini che il ragazzo vide la sera che fu rapita la ragazzina . perchè quel ragazzo avrebbe detto una bugia? quel ragazzo ha poi dovuto ritrattare perchè entrato negli ingranaggi degli inquirenti ., e gli è stato consigliato di cambiare direzione ..infatti non si è piu' compromesso capito??
quelli che indagano non sono dei superuomini: anzi a volte sono superficiali e supponenti. prendono una direzione e vanno avanti con quella .
allora quei 2 ragazzi adulti che la sera parlarono con yara la videro in strada si fermarono per chiedere una informazione . ma con l'intento di importunarla due giovani stranieri dell'est . che lavorano nell'edilizia ( ce ne sono a migliaia in veneto ) tra l'altro sono anche bravi ed economici.. ma a volte stuprano e rubano .. ( non venitemi a dire che non è cosi' il web è pieno delle loro malefatte ))) tornando al discorso del rapimento . quei due trovarono il momento propizio per sequestrare la bambina . trovarono un posto deserto e si fermarono per stuprarla . lei riusci' a fuggire la ripresero.. la ferirono con il taglierino rubato: non erano dei serial killer ma due ragazzi che volevano divertirsi . alla fine hanno avuto paura che fosse morta , chi ha il coraggio di stuprare una persona morta? fuggirono lasciando peli e capelli sparsi .. infatti non sono di bossetti .. ora se la ridono vedendo il casino che succede .

Pamba ha detto...


Stefania,
io a "sentimento" lo escluderei, per me e' sangue versato in concomitanza con quello di Yara, in un solo punto per i motivi ipotizzati nel mio post di ieri alle 18.14.

Ma sarà materia molto dibattuta a livello processuale, perché su quel " possibile ma non probabile" forse la Difesa potrà insinuare il ragionevole dubbio.

Ti lascio anche queste frasi, tratte da Repubblica del 10 Luglio, per un ulteriore ragionamento:

"Il professor Edoardo Boncinelli, genetista, spiega: «È possibile, anche se improbabile, che un sangue secco, di un presunto assassino,si mischi con quello della vittima, formando una macchia organica mista. Nella scienza si lavora sul Dna dei mammuth, quindi ricavare il Dna dal sangue raggrumato è normalissimo. Però, bisogna vedere e sapere anche quello che c’è intorno alla macchia mista…». L’ipotesi che il Dna di Bossetti possa essere finito nella parte interna degli slip di Yara a causa di un attrezzo può reggere? Non ogni perizia è stata consegnata, ma secondo fondate indiscrezioni, c’erano così tanti frammenti con il Dna di “Ignoto uno” (che poi corrisponderà a Bossetti) che pensare al sangue raggrumato «è fantascienza, quello era sangue fresco, sangue di “Ignoto uno” che s’è ferito e ha impregnato i leggins ». La materia, come si comprenderà, è tale da poter diventare incandescente nel processo. Infatti, «se il processo si regge su un architrave, che è il Dna, noi avvocati — spiegano — chiederemo di rifare in contraddittorio tutti gli esami possibili», quindi anche di ripetere l’esame sulle macchie miste da cui è stato ricavato il Dna del cliente."


Pamba

Stefania ha detto...

Pamba, ma perchè escludere a priori un delitto che non ha carattere sessuale?

Gli orari della palestra di Brembate sono on line ancora oggi ed ogni ragazza si allena almeno due volte la settimana. Ad orari precisi.

Non conosco quale corso frequentasse Kiba Gambirasio all'epoca. Non risultano, nell'Albo d'Oro della Polisportiva Brembate Sopra, risultati di una qualche rilevanza della ragazza.

Ora Kiba è un'allenatrice (presumo delle piccoline dei corsi base). Poteva all'epoca allenarsi ed anche, nonostante la giovane età, essere già componente dello staff, magari come semplice aiuto allenatore.

Per Yara il discorso è differente. Lei ha ottenuto buoni risultati (anche se sempre in II fascia). Faceva sicuramente parte del gruppo agonostico. Quindi a prescindere dalle due ore di lezione settimanali, probabilmente, in prossimità delle gare, si allenava anche mentre altre ginnaste facevano i corsi. La palestra è attualmente in uso al settore ritmica per ben quattro pomeriggi la settimana. Il lunedi' ed il mercoledi' per una sola ora (poca roba) ma il martedi' ed il giovedi' per quattro ore consecutive.

Quindi, se qualcuno avesse addocchiato una delle sorelle Gambirasio, aveva certezza di trovarle in palestra in quei giorni ed in quei determinati orari anche senza le necessità di far loro la posta andando per centri di abbronzatura.

In quest'ottica, il taglio degli indumenti di Yara potrebbe non essere un tentativo di violenza e neppure un depistaggio. Ma uno "sfregio".

Ricordo ancora molto bene l'appello di papà Gambirasio quando, presentandosi in conferenza stampa per mano della moglie, lesse quelle brevi e pensate parole per chiedere la liberazione di sua figlia.

Stefania

ENRICO ha detto...

Ciao a tutti,

non mi ero accorto che stavate discutendo sotto questo articolo quindi riporto qui i miei due commenti postati oggi sotto quello più recente

Buongiorno a tutti !

Se l’aggressore ( o gli aggressori) ha abbandonato Yara ancora in vita come poteva essere sicuro che la ragazzina non sarebbe stata ritrovata in tempo per essere soccorsa ?

Come poteva prevedere che - nonostante l’avesse abbandonata in una località a una decina di chilometri da punto in cui era scomparsa e a circa 300 metri dal Centro ricerche del Comando di Polizia Locale - le forze dell’ordine e le squadre di soccorso non sarebbero state in grado di localizzala già nel giro di poche ore scongiurandone il decesso dovuto soprattutto ( oltre che per le ferite inferte) al freddo della notte ed anche a causa dell’inadeguatezza e dei ritardi nelle ricerche ?

Se fosse stato il Bossetti , il giorno dopo sarebbe andato tranquillamente al lavoro senza preoccuparsi di correre il rischio di essere riconosciuto e denunciato dalla ragazza visto che alle 07,30 del mattino seguente non poteva ancora avere la certezza che Yara fosse morta e che il corpo sarebbe stato rinvenuto solo casualmente ben 3 mesi dopo ?

(12 luglio 2014 09:47)
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Ciao PINO

il mio ragionamento ( che, come vedo, anche tu avresti fatto) porta inevitabilmente alla logica conseguenza che l'aggressore debba essere stato qualcuno di sconosciuto ( almeno in zona )

(12 luglio 2014 13:32)

Gilberto ha detto...

Segnalo l'articolo molto interessante su Bergamonews
dal titolo:

Caso Yara, il giudice
De Cataldo avverte:
"Il Dna non è Vangelo"

http://www.bergamonews.it/cronaca/caso-yara-il-giudice-de-cataldo-avverte-il-dna-non-%C3%A8-vangelo-192625

Pamba ha detto...

Allora Gilberto sei proprio sadico....ci vuoi fare sculacciare da Massimo, proprio ora che parlavamo di piste alternative? :-)))

Scherzo, grazie per la segnalazione!

Ciao, Pamba

Pamba ha detto...

Enrico

Anche Eddy Castillo, il giovane domenicano massacrato di botte vicino alla discoteca di Chignolo nel gennaio del 2011, era stato abbandonato ancora in vita, per giunta a soli 300 m. dal campo in cui giaceva la ragazzina (ancora non trovata).

A rigor di logica, dovrebbe essere come tu suggerisci, ma nel panico potrebbe averla giudicata morta oppure si è dovuto allontanare in tutta fretta. Il posto sembra fosse frequentato da prostitute e tossicodipendenti, magari ha temuto che qualcuno si avvicinasse.

Buon proseguimento (devo uscire)
Pamba

Stefania ha detto...

Si, Pamba. Mi riferisco ad una pista alternativa. O meglio, a due piste alternative.

1) Un delitto premeditato da uno o piu' individui a scopo intimidatorio nei cofronti della famiglia Gambirasio ed in particolare del babbo. Magari un delitto su commissione. In questo caso sicuramente ci si è avvalsi degli orari della palestra che sono on line, quindi alla portata di tutti. Non necessariamente chi ha agito desiderava uccidere. Puo' essere stato sorpreso dalla reazione della vittima.

2) Un delitto di tipo sessuale con Yara come vittima casuale. Per un predatore di bambini, una palestra cosi' frequentata puo rivelarsi come un "supermarket" dove presentarsi senza lista della spesa. Anche in questo caso non è detto si volesse arrivare ad uccidere.

Non posso e non voglio dire nulla riguardo Bossetti. In entrambi i casi che ho sopra elencato potrebbe esserci un suo coinvolgimento come no.

Per quanto riguarda l'appello dei genitori di Yara, ricordo mi prese il magone vederli leggere un foglietto. Provai sincero dolore per quei genitori. Mi dissi che forse leggere era l'unico modo per loro per far uscire quel filo di voce era loro rimasto.

Riascoltandolo ho avuto impressione anche non volessero indispettire un eventuale rapitore. Riascoltandolo ho avuto anche la sensazione si volesse tranquillizzare il rapitore.

Ovvio che la famiglia Gambirasio, il giorno dell'appello non poteva in alcun modo sapere cosa fosse accaduto alla figlia e per mano di chi.

Ma anche quell'appello sembra non voler escludere la possibilità si trattasse di un avvertimento.

Ed ecco che il taglio degli indumenti in questo caso andrebbe letto come uno sfregio e non come un depistaggio oppure un tentativo di violenza.

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Pamba

ctz Grazie Enrico, ci interessa molto il tuo parere.

Scusa un attimo, riprendo il discorso che stavamo facendo con Stefania.


Non preoccuparti !!!
Sono intervenuto in ritardo e senza seguire il vostro filo del discorso che, appena posso, vedrò di riprendere…

Comunque, sia per Yara che per Eddy Castillo, gli aggressori ( fuggiti per panico o per altri motivi) non si sono preoccupati di accertarsi se le loro vittime fossero morte oppure no.
Quindi dovrebbe trattarsi di persone che sapevano bene di non correre il rischio di poter essere individuate con facilità

Stefania ha detto...

Enrico, vero: persone che sapevano bene di non correre il rischio di essere individuate con facilità, come tu dici, oppure "dilettanti del crimine".

Come vedi, volo sull'altalena. Non voglio trovare il "colpevole perfetto" ed invece tendo a valutare pro e contro di ogni analisi.

Bossetti puo' essendo un padre di famiglia, magari un poco vanesio ma senza grossi scheletri nell'armadio, puo' essere il perfetto omicida del "Cepu", ovvero l'assassino poco professionista, imbranato e probabilmente al suo primo crimine.

Puo' esserlo perchè ha studiato la cosa in proprio o perchè mandato quale emissario di altri.

Di contro, se parliamo di alterazioni tali a far rilevare tracce di dna di qualcuno estraneo sul luogo del crimine, staremmo gioco-forza parlando di qualcuno ben organizzato. Mica della banda del buco.

Ci sono un paio di cose da valutarsi:

- non era necessario controllare per mesi Yara: ogni mattina si recava a scuola a chilometri di distanza, quindi non a Brembate. Ci andava con un bus, non chiaro fosse privato della scuola o pubblico. La scuola era privata (frequentava un Istituto di Suore Orsoline). La mamma maestra d'asilo. Fosse a casa in aspettativa (c'erano fratellini) o già reintegrata nell'incarico, sicuramente aveva la vita abitudinaria di chi ha una famiglia, un lavoro, un marito che lavora in proprio, una casa e 4 figli a cui badare.

Il centro di abbronzatura c'entra come i cavoli con la merenda. Se Bossetti, lui, proprio lui, avesse attenzionato Yara per motivi sessuali, tanto da seguirla per mesi, non l'avrebbe sicuramente aggredita in una sera nella quale è uscita occasionalmente da casa. Appostandosi al distributore ...

Puo' essere stato "mandato" da qualcuno?

Stefania

ENRICO ha detto...

Ho dato una rapida occhiata ai commenti fin qui pubblicati e mi ha colpito un’osservazione piuttosto discutibile ( tra l’altro riportata più volte dai famosi “media” )

Dicunt : “ lui ( il Bossetti figlio) ASSOMIGLIA al Guerinoni padre ( naturale) “

Scusate ma come si possono fare certe affermazioni ?
A parte il fatto risaputo che i figli maschi assomigliano ( in genere) di più alle madri mentre le figlie femmine assomigliano di più ai padri c’è per caso qualcuno che abbia mai visto in faccia il padre anagrafico del Bossetti per poter fare la controprova ?

PS : detto per inciso : io assomiglio a mia madre che era molto bella mentre mia sorella assomiglia a mio padre, molto bello anche lui.. conclusione : siamo tutti e due molto belli e nel nostro caso non ci sarebbe bisogno di DNA : basterebbero le foto !!! ;-))
( cerco di alleggerire la discussione perché mi è parso di cogliere qualche momento di tensione )

Anonimo ha detto...

Nell'ultimo articolo, che forse non avete letto, Massimo vi ha accontentati. Infatti c'è la foto di Giovanni Bossetti a confronto con quella di Laura Bossetti, la gemella di Massimo Bossetti. Vedete un po' voi...

ENRICO ha detto...

@ Anonimo

infatti la figlia gemella assomiglia moltissimo al padre Giovanni Bossetti mentre il suo gemello, presunto omicida, assomiglia moltissimo alla madre

http://www.dagospia.com/mediagallery/Dago_fotogallery-115856/562081.htm

Chissà com'è mai ?

Pamba ha detto...

Enrico h. 19.58

ctz "Quindi dovrebbe trattarsi di persone che sapevano bene di non correre il rischio di poter essere individuate con facilità"

Non e' così nel caso di Castillo, una telecamera li ha inquadrati mentre lui e Comi uscivano dal locale. Poi l'aggressore ha anche fumato una sigaretta vicino al corpo del ragazzo, secondo il legale "aspettando che rinvenisse"!!!

Anonimo
Genotipo o Fenotipo?....questo e' il dilemma ;-)

Buonanotte
Pamba

PINO ha detto...

Mi sono svegliato perchè aggredito da zanzare in assetto di guerra, di cui sono un obbiettivo preferito,:-) ed ho acceso il pc per leggere gli ultimi post della serata.
Post che mi hanno riportato ad uno scambio di idee, non concluso, con Enrico, che qui riporto, in corsivo, per rendere più chiaro quanto aggiungerò:
"In riferimento alle osservazioni di Enrico, ho riflettuto anch'io sullo stesso argomento, e non da oggi:
Chiunque abbia aggredito la povera ragazza, lasciandola priva di sensi, ma non senza vita come riportato dagli esami autoptici, potrebbe non essersi accorto dello stato ancora vitale della vittima, oppure non se ne è preoccupato, più di tanto, in quanto, se sopravvissuta, non avrebbe potuto denunciarlo perchè sconosciuto alla vittima.
Quest'ultima ipotesi ci porterebbe lontano, e vanificherebbe anche la quasi certezza che l'ultimo sms inviato da Yara, a parecchia distanza dal punto in cui si sarebbe dovuta trovare, che ha dato il via alla convinzione di essere su un mezzo di trasporto, dove sarebbe salita solo se il conducente fosse stato molto ben conosciuto dalla ragazza.
Siamo su una scacchiera, dove una pedina mangia l'altra.
Sarà così, o non lo sarà.
Pino


Quello che voglio Voglio aggiungere, come ho accennato, è
che l'incontro di Yara con la persona (o più) che si rivelerà il suo assassino, è da attribuirsi a due sole possibilità

La casualità, perchè quella sera Yara non doveva andare in palestra, per cui non si può ipotizzare, un appostamento a scopo di ratto, sia pure da qualcuno che la "teneva d'occhio".

Un incontro stabilito, con qualcuno che conosceva. Possibilità confortata dall'insistenza della ragazza, di andare lei in palestra, per consegnare all'istruttrice un registratore.

Il punto 1°, avvalorerebbe il sospetto che l'assassino doveva essere uno sconosciuto, per non essersi preoccupato di un futuro riconoscimento, avendo lasciato la ragazza ancora in vita, con la possibilità che fosse soccorsa.

Il punto 2°, avendo accettato un passaggio da persona conosciuta, l'assassino, dopo l'orrendo misfatto, ha creduto che la vittima fosse morta, e che il pericolo di un futuro riconoscimento fosse del tutto impossibile.
In tutti e due i casi, come ho già scritto, una pedina mancia l'altra.
Pino

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Pino mi associo a queste tue valutazioni,da aggiungere ci sarebbero alcune cose.
(1)l'uscita di Yara dalla palestra in una parte ben più distante da casa sua.

(2)Da non escludere la presenza di una figura femminile fuori dalla palestra.E più facile pensare che Yara accetti un passaggio con una presenza femminile accanto.Tra le varie traccie trovate addosso a Yara una era di donna,delle altre oltre a quelle di ignoto (1),si son perse le "tracce",personaggi mai identificati pur avendo fatto migliaia di analisi.Abbandonata in fin di vita in un campo isolato,può il Bossetti aver fatto un errore del genere? non credo,più facile pensare che sia opera di sbandati,di ragazzi che si son presi di paura e hanno abbandonato la ragazzina al suo triste destino,e possibilmente a notte fonda quando la discoteca era già chiusa e non esser visti da nessuno.Buona Domenica.

ENRICO ha detto...

@PINO

Il tuo ragionamento è impeccabile così come la relativa conclusione

Per quanto riguarda il DNA non mi pronuncio perché non ho le competenze adeguate per esprimere un parere.

Dico solo che ritengo gravissimo l’ aver dato in pasto all’opinione pubblica la vita privata di un’intera famiglia

PINO ha detto...

ENRICO
Condivido pienamente il tuo disappunto, ma, ormai, è di alto uso e consumo lavare e stendere al sole i panni degli altri.
Il fatto più grave è che la gente vede solo quei panni. Il resto passa regolarmente inosservato.
Ciao caro, Pino

Pino ha detto...


ENRICO p.s.
La questione del dna, dopo i bubbi di Massimo e le dichiarazioni di Annika, mi hanno messo in crisi, in quanto ero convintissimo che il reperto biologico rappresentasse un grosso punto fermo a carico del Bossetti.
Comunque staremo a vedere come si risolverà la controversia. P.

Pamba ha detto...

Stefania, Pino

Sul fatto che una ragazzina non salga mai sulla macchina di uno sconosciuto, ahimè, non ci metterei la mano sul fuoco. Dipende quello che si sente dire.

Ad esempio, se ricordate alcune coincidenze sul comune ambiente di lavoro (FG lavorava in quel periodo come geometra nello stesso cantiere di B. ; il socio del cognato di Bossetti era uno dei migliore amici del padre di Yara), una qualsiasi scusa (tuo padre ha avuto un problema, l'amico di tuo padre mi ha detto di..) poteva sortire l'effetto voluto.


Anonimo ha detto...

PAMBA
In che contesto inseriresti il depistaggio e a che scopo? Perchè il depistaggio io lo intendo un’azione volta ad allontanare i sospetti sul proprio conto. In poche parole quello che non ha fatto Parolisi quando non ha occultato il cadavere, dato che era il luogo di ritrovamento a collegarlo, non tanto le condizioni del corpo.
In questo caso un estraneo avrebbe avuto bisogno di depistare? Cosa doveva nascondere?

Ho pensato invece anche io ad uno sfregio, un messaggio, o forse un atto sadico fine a se stesso, ma da quanto ho capito è proprio il taglio sui leggins all’altezza del pube ad aver insospettito sul movente sessuale e se ho capito bene è su questo che stanno cercando riscontri.

A questo punto però chiedo se è stato accertato che il taglio sui leggins fosse isolato o c’è comunque la possibilità che fosse il proseguimento degli altri, e se c’è o meno la certezza che il tutto sia avvenuto in un’unica azione o se c’è la possibilità che l’aggressore sia tornato sul luogo per effettuare i tagli, perchè anche a me il movente sessuale non convince molto.

Se quell’unico taglio porta a pensare ad un tentativo di stupro, vuol dire che è in quel momento che forse l’aggressore è stato interrotto, altrimenti non si spiega la mancata violenza sessuale. Ma se è stato interrotto proprio in quel momento e se il tutto avviene in un’unica azione, allora gli altri tagli sono stati già eseguiti... Lo trovo illogico, o talmente aberrante da rimarcare che se il movente è sessuale, se Bossetti è il colpevole, dovrà spuntare qualcosa di ben più consistente di quello che è uscito fino ad ora. Ma inizio a credere che ci sia dell’altro.

Intanto leggo che alcuni quotidiani online riportano alcune frasi dette dal B al gip. Si dice innocente, che lo giura sulle figlie di non aver mai conosciuto Yara e che in cantiere tutti parlavano di una vendetta nei confronti del padre.
Kiba

Pamba ha detto...

Stefania,
non ho alcun elemento per esprimermi sui motivi di uno "sfregio" legato al mondo del lavoro di FG, però non si può escludere un Bosetti come "emissario", così come altri potenziali intervenuti, se gli inquirenti avessero trovato conferme alle indicazioni dei testimoni di un rapimento (Tironi e Si.gra Abeni).

Kiba
Posto questo intervento già pronto e poi leggo il tuo
A dopo il pranzo;-)

Pamba

Stefania ha detto...

Mi spiace la discussione rischi di finire in mille rivoli. Non so piu' dove scrivere .... :-)

Pamba, effettivamente non è da escludersi Yara possa essere stata intortata da belle parole. Ma trovo comunque poco probabile la cosa, non altro perchè se un perfetto estraneo, oppure perfetti sconosciuti avessero dovuto tentare di convincerla ad accettare un passaggio, avrebbero corso comunque il rischio di ricevere dalla ragazza un rifiuto. Sarebbero stati visti in volto e se tornata a casa avesse raccontato di essere stata "agganciata" durante il percorso?

Ma torniamo al movente. In calce all'ultimo articolo di Massimo Prati, interessante il confronto delle immagini di Bossetti Senior e della sorella gemella di MB, Annika si domanda per quale motivo non è stato eseguito l'Abbiamo certezza non sia stato eseguito l' RSID-blood test.

Siamo sicuri non sia stato eseguito?

A prescindere possa aver dato risultato positivo e che la cosa non sia trapelata per evitare questo ulteriore dolore ai genitori ed ai fratelli di Yara, potrebbe anche aver dato risultato negativo.

Oppure non essere stato effettivamente eseguito.

Non credo noi si possa avere certezze in merito.

In ogni caso, fatto salvo non ci sia stata violenza sessuale ecco che uno sfregio che riporti invece ad un tentativo di violenza puo' aver avuto lo scopo di dire a chi si voleva colpire "Hai visto? Avremmo potuto anche violentarla! Pensa cosa ha rischiato la ragazza! Pensa a quale terrore deve essere passato nei suoi occhi in quegli istanti!"

Il che sarebbe davvero crudele. Ma in questo omicidio di umano obiettivamente ci vedo veramente molto poco.

Se penso pero' ad un crimine di stampo intimidatorio pero' rimango perplessa, e questo ad onor di causa lo voglio scrivere, perchè chi vuole avvertire o minacciare, ha tutto l'interesse che l'omicidio venga scoperto. Ed invece Yara non è stata trovata che tre mesi dopo.


Stefania

Pamba ha detto...

Cara Kiba,
mi trovo in difficoltà a risponderti con la limitatezza delle mie informazioni su quei segni (ci vorrebbe l'eccellente Mimosa;-). Comunque non ho mai letto di un ritorno sul posto dell'aggressore per eseguirli, soltanto di segni tracciati quando la vittima era già tramortita, ne deduco come atto finale.

Per depistaggio intendevo l'abbandono della vittima su un luogo frequentato da prostitute e tossicodipendenti, vicino a una discoteca che a volte e' stata teatro di violenze tra giovani.

Se l'aggressore ha seviziato/sfregiato Yara per altri motivi (tagliuzzamenti che non hanno comportato emorragie consistenti,non sembra un espressione d'impeto), forse anche altrove, immagino che l'atto finale di tagliare/slacciare gli indumenti intimi possa essere legato al desiderio di far pensare al movente sessuale, ma anche all'ambiente degradato in cui è stato realizzato.
Stefania, ti ho letta velocemente mentre scrivevo.. forse anche questo potrebbe significare umiliazione della vittima?

Pamba

Pamba ha detto...

Intanto anche in Tv si parla di un diverso movente.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2014/07/13/news/caso_yara_la_verit_di_bossetti_sull_omicidio_e_stata_una_vendetta_contro_il_padre-91441732/

e tornano altri riferimenti ad una Ditta, che gli inquirenti hanno dichiarato di aver gia' verificato.
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/367108_lopav/?attach_m

Faccio una pausa chiarificatrice, l'argomento e' ultra delicato.
Buona Domenica

Pamba

Anonimo ha detto...

Ciao Stefania!

Prima la brutta notizia: e' semplicemente ovvio che il RSID-blood non sia stato effettuato. In caso contrario, non ci si sarebbe accontentati di ipotizzare l'origine ematica della traccia per esclusione, meno che mai grazie alla densita' del dna...!

Insomma, non si specula sulle tracce se si ha la certezza della loro origine.

La bella notizia: se anche fosse rimasto solo 1mm2 di traccia, e' ancora possibile testarla per RSID-blood!

Ciao. Annika

Mimosa ha detto...

Carissimi
Mi inserisco nei vostri lucidi ragionamenti e prendo come guida i due punti di Pino della mattinata: la« casualità» o l’«incontro stabilito», entrambi molto ben motivati, aggiungendo l’ipotesi che in entrambi i casi, come avete detto, l’aggressore “nel panico potrebbe averla giudicata morta”.

Permettetemi tuttavia un passo laterale rispetto alla piega che ora state prendendo, ma comunque penso possa fare da “cornice” nel quadro degli eventi.

Quello che mi ha sempre “turbato/disturbato” è il tempo trascorso da Yara dall’uscita dalla palestra, che tutti confermano fossero ‘circa’ le 18.30, e l’ammutolimento del suo cellulare dalle 19.10 (se non sbaglio), mentre la mamma preoccupata la stava chiamando, con nel frattempo l’sms all’amica alle 18.49 (e aggancio alla cella di via Natta di Mapello).

Ossia ci sono due fasce orarie che mi creano domande.

Prima fascia oraria: 18.30-18.49. Ciò vorrebbe dire che per sicuri 15-20 minuti Yara era libera di usare il suo telefono, non si sentiva in pericolo, sia se camminava per tornare a casa sia fosse in auto con qualcuno, conosciuto o sconosciuto.
Venti minuti sono tanti per coprire la distanza palestra-casa, mi pare, in meno di 10 minuti vi sarebbe arrivata, dicono. Mi viene da pensare che una sosta deve averla fatta.

Il fatto che i cani abbiano seguito le sue tracce non dal lato dell’uscita principale della palestra, bensì da una laterale che porta ai parcheggi, potrebbe far supporre plausibile il secondo punto di Pino, ossia un appuntamento.
Ricordo se discusse molto all’inizio, abbandonando presto tutte le ipotesi “con chi” si sarebbe dovuta incontrare (ma ne riparleremo, credo).

Seconda fascia oraria: 18.49 - 19.10, sono altri circa 20 minuti. In quali condizioni Yara li ha trascorsi? Chiacchierando? In strada o nell’auto di qualcuno (e mi riallaccio ai commenti sull’eventuale “passaggio” proposto)?
Sicuramente ad un certo punto è nata una discussione, tanto che il cellulare è stato smembrato. E ciò è avvenuto nel preciso istante in cui la mamma non l’ha sentito più squillare.

A parte l’aggancio alla cella di Mapello che alle 18.49 la farebbe collocare nell’area (ma sappiamo come funzionano le coperture dei ripetitori, tanto che il povero Sironi non è stato creduto, anzi ha rischiato di essere perseguito, proprio a causa del suo telefonino che è rimasto agganciato la cella relativa alla casa dell’amico da cui era da poco uscito), è possibile che Yara in questo ulteriore abbondante spazio temporale sia stata narcotizzata o stordita con una botta in testa (sappiamo che il cranio ha delle lesioni) e con un automezzo portata nel campo di Chignolo? Sono 11-15 km mi sembra.

Su queste circostanze sto seguendo, senza accorgermene, i ragionamenti che facemmo allora sulle modalità di quello che per tanti di noi è stato il sequestro di Melania.

A più tardi
Mimosa

Mimosa ha detto...

Però non mi capacito come una ragazzina come Yara, non sappiamo quanto smaliziata alla sua età e per carattere, sicuramente ben educata, potesse essersi fermata a parlare con degli conosciuti.
E giustamente Pamba ha scritto: “Dipende quello che si sente dire”. Classico!
Se ci fosse stata anche una donna a bordo, come ipotizza Vito, ancor più credibile la cosa.
In tal caso però si dovrebbe associare il perfetto marito e padre, lavoro-casa-chiesa, ad una frequentazione complice con un’altra donna con cui condividesse mire e divertimenti insani … Sinceramente non me lo vedo.

Ai primissimi tempi pure io come Vito ho ipotizzato dei giovani sbandati di qualche paesotto non lontano che erano arrivati a Brembate per andare in discoteca e dovevano ingannare il tempo in qualche modo attendendo le ore 23 per l’apertura del locale.

PINO ha detto...

Andiamo per gradi.
Si sta tentando, non so se per pudore, o sentimento di pietà per la povera ragazza e la sua famiglia, di allontanare l'idea del movente sessuale, come scopo principale del rapimento, dimenticando un particolare...scabroso e raccapricciante, accennato con circospezione ed imbarazzo, e dopo poco tempo accantonato o criptato quasi come di proposito.
Mi riferisco al pelo pubico rinvenuto, durante le ricerche autoptiche, incastrato tra gli incisivi e l'apparecchiatura correttiva dentale di cui la ragazza era portatrice.
Si suppose, nell'immediatezza, al tentativo di un atto insano, da parte del rapitore, tanto che furono ordinate ricerche presso ospedali, medici-chirurghi ed altre strutture sanitarie, alla caccia di qualcuno che si fosse fatto medicare ferite ai genitali, supponendo che la vittima di tanta animalesca violenza, si fosse difesa mordendoli.
Come si può escludere, quindi il turpe movente sessuale, dopo quanto fu dedotto dai sanitari legali?
Che ne è stato del "pelo pubico", tirato in ballo e di sfuggita anche di recente?
E' stato analizzato?
A chi apparterrebbe?
Pino

Unknown ha detto...

Avrei voglia di scrivere un altro articolo per infamare i soliti giornalai e i soliti Editori. Ma non posso scrivere in continuazione, quindi mi sfogo inserendo un commento che non ha nessuna pretesa se non di essere una mia valvola di sfogo.

Oggi tutti i media hanno detto o scritto: La verità di Bossetti: E' stata una vendetta contro il padre.

Un titolo, o un'apertura da telegiornale, altamente falso, come è facile dimostrare, che però colpisce la mente di chi non si da pena di entrare nella notizia ma la ascolta senza sentire la necessità di capirne di più. Questa è un'ulteriore dimostrazione di come facciano i media a spargere il pregiudizio sui loro lettori o telespettatori che, è immaginabile, dai giornalisti (cani agli ordini dei pastori) sono ritenuti alla pari di un gregge di pecoroni da guidare all'ovile in quanto non in grado di capire la diversità fra le parole inserite nell'articolo e il titolo che lo precede.

Infatti non è Bossetti, come scritto nel titolo, a dire che Yara è morta a causa di una vendetta. Non è una sua verità, era la collettività a parlarne, a credere quanto i media gli stavano facendo credere. Se si tornasse alla fine del 2010 si potrebbe notare che ogni giornale parlava della Lopav e di Locatelli, fuggito in Spagna e ricercato. Ecco le parole dette da Bossetti:

"In cantiere dicevano tutti che Yara era stata uccisa per una vendetta contro il padre, Fulvio Gambirasio".

In cantiere dicevano...

E che i media si siano accaniti e coalizzati per carpire la fiducia degli italiani, lo dimostrano i tanti articoli usciti dopo l'interrogatorio del Gip Maccora. Nessun giornalista ha mai scritto o detto che Bossetti contestava il Dna, tutti a ripetere solo che non si spiegava come il suo dna fosse finito su Yara. Invece ora scopriamo che ha detto: "E' impossibile che sia stato trovato. Ma se venisse dimostrato senza nessun dubbio che il Dna è mio, bisognerà capire perché è stato trovato lì. Io non lo so. Il dna mi incastra? Ma io giuro sui miei tre figli che Yara non l'ho mai né conosciuta, né vista, né incontrata".

"Quella sera sono tornato a casa dopo il lavoro, ho fatto la doccia, ho cenato con moglie e figli, ho guardato un po' i quaderni dei miei bambini, giocato con loro che vanno sempre a letto alle 21. Poi sono stato sul divano a guardare la televisione. Sono un uomo metodico, un abitudinario. Faccio sempre le stesse cose: lavoro, doccia, cena, divano. Io mi proclamo innocente. Non ho mai fatto male a nessuno. Ho 43 anni, ho la testa sulle spalle, un bel lavoro, una bella moglie e tre figli che mi aspettano a casa tutti i giorni. Mai avrei potuto fare una cosa così. Glielo posso giurare sui miei figli: non ho fatto niente"

Tutto questo mi sembrava giusto scriverlo, Massimo

ENRICO ha detto...

Visto che sono intervenuto in ritardo nella discussione vorrei dire due parole riguardo la faccenda del DNA

Non metto in dubbio che il DNA – prelevato direttamente e secondo precise norme di sicurezza - identifichi in maniera inequivocabile un individuo.

Fatta questa premessa mi sono domandato fin da subito, come fosse possibile, risalire al DNA di un individuo partendo da un profilo significativamente simile con quello del presunto assassino e mettendo in moto una serie fantascientifica e fantasiosa di prelievi ( 20.000 persone circa !!!!) di analisi , di rimaneggiamenti, di resti di saliva ricavati da un vecchio francobollo leccato (?!) dal Guerinoni, senza avere il minimo dubbio di incorrere – nel corso di complessi procedimenti e sofisticate metodologie -in errori e valutazioni che avrebbero potuto rivelarsi gravemente dannose
E’ evidente che, data la mia grossolana ignoranza in materia, mi sono ben guardato dall’esprimere questa eretica perplessità e mi sono sottomesso umilmente alla indiscutibile autorità della scienza

Ciononostante devo confessarvi di aver continuato a ritenere l’ ambaradan portato avanti per oltre due anni alla “ricerca del DNA perduto”, come un qualcosa di ossessivo e grottesco ai fini dell’indagine in questione oltre che scandalosamente dispendioso per i contribuenti italiani.
Ma questo è solo il pensiero di un poveraccio come me che nulla sa delle mirabolanti potenzialità della genetica forense che è in grado di offrirci su un piatto d’argento non solo l’assassino ma anche di svelarci pruriginosi retroscena tenuti accuratamente nascosti per oltre quarant’anni sia dai vivi che dai morti.

Miracoli della scienza !

Stefania ha detto...

Annika, grazie. Trovo assurdo non si sia affettuato l'esame RSID-blood.

Non altro perchè la presenza (sempre sia confermata) di peli, nell'apparecchio interdentale di Yara non ci dice nè che quei peli sono di un uomo, di una donna o di un animale.

Non ci dice neppure se quei peli hanno un bulbo oppure ne sono privi.

Potrebbe essere queste analisi facciano parte degli omissis che non ci è concesso leggere e valutare?

L'idea di un amichetto o di un'amichetta che possa averla trascinata, uscita dalla palestra dall'uscita "secondaria" verso un assassino pare poco credibile. Quale delinquente si organizzerebbe per rapire Yara con l'aiuto di un ragazzetto che potrebbe in qualsiasi momento pentirsi e parlare?

Stefania

ENRICO ha detto...

@ Massimo

leggo ora il tuo post delle 21.10

Le stesse identiche riflessioni che ho fatto anche io quando ieri ho letto IL TITOLO deviante dell'articolo e le relative precisazioni del Bossetti

( ricordavo benissimo le ipotesi che si fecero all'epoca della scomparsa ...)

Stefania ha detto...

Perchè a mio modo è evidente che in caso si stia parlando di un'aggressione di mera matrice sessuale non è detto l'evenutale presenza di sperma vada cercata necessariamente tra i leggins e tra gli indumenti intimi.

Stefania

magica ha detto...

solitamente la cercano in quei posti -. ameno che il pedofilo non sia un perverso . che gli basti il pensiero. sarebbe molto importante se avessero trovato le tracce di sperma .. si avrebbe l'asassino .o perlomeno se bossetti è innocente starebbe tranquillo acasa sua -

magica ha detto...

anche il pelo nei denti dovrebbe dare la colpevolezza ,oppure l'innocenza . ma trovo improbabile che una persona si sia azzardata e fidata di fare quella violenza.. perchè avrebbe dovuto andare all'ospedale di corsa. penso al terrore di questa violenza se cio' fosse avvenuto . la ragazzina non si sarebbe trattenuta.
immaginando le conseguenze..

Unknown ha detto...

Ciao Enrico. I media pur di ottenere lo stesso risultato (audience e guadagno) cambiano volto e metodo informativo. E a parer mio, in effetti con l'omicidio di Yara Gambirasio da sempre stanno esagerando. In questo mese, dopo l'arresto di Bossetti, quando non raccontano bufale a pieno titolo stravolgono la logica e riescono a far diventare colpevolista qualsiasi cosa, anche un furgone che, fra tanti, transita su una via una sola volta. Nel 2011, nel mese seguito al ritrovamento del cadavere, non avevano indagati da attaccare e per ottenere una buona vendita del prodotto "omicidio di una ragazzina", sparavano confidenze e indiscrezioni a getto continuo... naturalmente fioccavano anche le smentite, spesso immediate.

A questo proposito posto un mio articolo del 23 marzo 2011. Come si può notare, cambiano le indiscrezioni ma non la sostanza, quella che ci fa capire come operano i nostri media.

Mercoledì 23 marzo 2011
Yara Gambirasio. Quando non è il giornalista ma la sua bufala a riportare l'indiscrezione

A distanza di quasi un mese dal ritrovamento del povero corpo di Yara continuiamo ad assistere alla famosa fuga delle bufale. Nessuno si ricorda di chiudere il cancello e quotidianamente questi bestioni cornuti escono in strada, si fermano alle edicole e raccontano a tutti la loro opinione, la loro indiscrezione, la loro sensazionale vera rivelazione. E dato che sono bufale autentiche, e che ogni giornalista ne possiede almeno una, occorre dar credito e fiducia a quelli che finora le hanno lasciate uscire dalla stalla facendogli fare un bel giro in piazza. L'uomo dell'informazione non lo fa per far vendere più copie al suo quotidiano, al suo settimanale, o per far ottenere un audience elevato alla trasmissione televisiva a cui partecipa, certo che no, lo fa per amore di verità, per aiutare e far meglio capire il lettore che lo ama e lo segue nella buona e nella cattiva sorte, quasi lo avesse portato all'altare quel determinato personaggio giornalistico-televisivo che quando parla sa ciò che dice perché la notizia gliel'ha data la sua bufala che ha un aggancio ben informato.

Così nel tempo siamo venuti a conoscenza di quasi tutto quello che c'era da sapere sull'omicidio della piccola Gambirasio. Ora il quadro è chiaro e ben delineato e chi non ha capito niente è perché non segue le persone giuste e non va nelle piazze informate. Per non far torto a quei giornalisti che da tempo vi fanno comprendere quanto avvenuto e sta avvenendo a Brembate, inserisco, oltre alle indiscrezioni portate dalle ruminanti (parola tanto cara ai proprietari di bufale), anche qualche data di uscita, sia mai che i primi arrivati se ne avessero a male non lo facessi.

Il problema è che ormai ne ho viste troppe e non riesco più a ricordarle tutte. Per questo l'elenco che fra poco inserirò non sarà completo. Perciò vorrei, se per caso v'è capitato di incontrarne nella vostra città o da qualche altra parte, me ne rammentaste altre.

continua

Unknown ha detto...

Io qui non partirò dalla scomparsa della ragazzina, sarebbe troppo complicato visto il numero di bestie scappate nei primi due mesi, inizierò da quando il corpo senza vita di Yara venne ritrovato, verso le 16.00 del 26 Febbraio. Noterete che già la prima sera si potevano incontrare bufale per strada.

26 Febbraio: "Un auto in fuga da via Bedeschi la sera della scomparsa di Yara".
27 Febbraio: "Nessuna auto in fuga da via Bedeschi".
28 Febbraio: "Yara forse uccisa con un coltello. La ragazzina si sarebbe difesa fino all'ultimo respiro".
28 Febbraio: "Qui non è opera di una persona sola, qui ha agito un branco".
28 Febbraio: "Il criminologo: Uccisa subito. Lo psiachiatra: Yara conosceva il suo assassino."
1 Marzo: "Il criminologo: Nessun mostro, il coltello è forse un depistaggio".
1 Marzo: "Non era un gruppo. Yara uccisa da una sola persona".
1 Marzo: "Sul corpo nessun segno di violenza".
1 Marzo: "Le ferite sarebbero più di sei ma non si scarta il soffocamento".
1 Marzo: "Sul corpo trovate tracce biologiche".
2 Marzo: "Massimo Meroni, procuratore aggiunto procura di Bergamo: Sugli esiti dell'autopsia solo illazioni da parte dei giornalisti, non abbiamo avuto ancora alcuna risposta dalla Cattaneo".
2 Marzo: "L'assassino è di Brembate, conosceva bene i luoghi.".
2 Marzo: "Un punteruolo l'arma del delitto?"
3 Marzo: "C'è un possibile legame con l'omicidio di Edy Castillo".
4 Marzo: "Non è un delitto organizzato. Sui suoi abiti nessun taglio".
7 Marzo: "Yara ha tentato di difendersi? Dalle unghie si attendono risposte".
8 Marzo: "Il funerale si farà non prima della prossima settimana".
8 Marzo: "Yara è stata uccisa da una donna?"
8 Marzo: "Trovato un coltello col manico bruciato".
9 Marzo: "Tempi lunghi per l'autopsia. Slitta il funerale".
9 Marzo: "Nessuna impronta su sim e batteria cellulare".
10 Marzo: "Tracce di dna sotto le unghie".
10 Marzo: "Trovato dna sul corpo di Yara".
10 Marzo: "In internet sospetti su Enrico Tironi"
10 Marzo: "Colpita con due armi diverse. Una da taglio l'altra contundente".
10 Marzo: "Dubbi su una coppia di assassini. La Polizia ha fatto controllare gli ospedali per sapere se il 26 Novembre si sia presentato qualcuno con ferite ai genitali".
11 Marzo: "Il procuratore Massimo Meroni: Non confermo e non smentisco le tracce di dna".
11 Marzo: "Colpita con un martello"
12 Marzo: "Il procuratore Massimo Meroni: Un ampia contusione alla testa. Yara non è morta soffocata".
13 Marzo: "Yara non lottava quando è stata colpita alla schiena".
13 Marzo: "Forse una setta satanica dietro l'omicidio di Yara".
13 Marzo: "Il sangue non è nel terreno perché raccolto in una coppa e portato via".
13 Marzo: "Si rafforza la pista del rito satanico. Un simbolo trovato sulla schiena di Yara".
14 Marzo: "Il dna sul guanto e sulla batteria non è dei familiari".
14 Marzo: "Non si sa quando verrà celebrato il funerale. L'anatomopatologo chiede tempo".
14 Marzo: "Cade la pista delle sette sataniche. Il simbolo non è un simbolo oppure è un depistaggio".
14 Marzo: "Di un uomo il dna sulla batteria del cellulare".
15 Marzo: "Yara scelta a caso dai suoi aguzzini".
15 Marzo: "Non ci sono ferite da difesa".
15 Marzo: "Non c'è dna sulla batteria del cellulare"

continua...

Unknown ha detto...

16 Marzo: "I tagli ai polsi non sono da difesa, troppo perfetti. Yara morta dissanguata?".
16 Marzo: "Fikri disse: Uccisa davanti al cancello".
16 Marzo: "Letizia Ruggeri: Smentisco quanto riportato dal settimanale Panorama. Le intercettazioni sono tutte sulla mia scrivania".
16 Marzo: "Nel mirino dei pm un quarantenne conosciuto dalla ragazza".
17 Marzo: "Il simbolo disegnato col coltello nella schiena è una figura inserita nel manuale di ginnastica".
17 Marzo: "La federazione della ginnastica artistica smentisce vi siano interpretazioni particolari nei segni del manuale"
19 Marzo: "I criminologi: Si fidava di chi l'ha uccisa. Era una persona amica"
20 Marzo: "Yara non indossava i guanti quella sera".
20 Marzo: "Yara si mangiava le unghie. Sotto niente dna".
22 Marzo: "Rivelazioni del settimanale Oggi: Prima massacrata di botte e poi strangolata"
22 Marzo: "Letizia Ruggeri: Smentisco quanto riportato sul settimanale Oggi. I segni di digitopressione sul collo di Yara non sono evidenziati perché a causa del tempo trascorso all'esterno risultano assenti gli strati superficiali dell'epidermide".

Avete letto? In venticinque giorni è passato tutto ed il contrario di tutto. Vi è chiaro che sono notizie fondate e non buttate sulla carta e nelle orecchie della gente solo per aumentare tirature ed ascolti? D'altronde qualche errore una bufala lo può fare. Inoltre se è vero che hanno riportato notizie non vere è vero anche il contrario. Le smentite, per dire, sono tutte autentiche. E fortuna che ancora non s'è parlato di alieni scesi dallo spazio (tutti gli allevatori si sono affrettati a dire che è da stupidi credere ad ipotesi da fantascienza).

Visto quanto sopra perché meravigliarsi quando i pregiudizi nascono e prendono piede nella mente dell'uomo? Chissà cosa scriveranno e cosa faranno non appena ci sarà un indagato. Forse ciò che han fatto in quel di Taranto dove, in senso metaforico, l'esodo di massa delle bufale è stato biblico? Ma i giornalisti non sono nati per informare le persone e far loro capire meglio la notizia? Perché io non riesco a trovarne tanti di siffatti e m'imbatto quasi sempre in proprietari di bufale?

Massimo

Mimosa ha detto...

Giusto PINO,
che ne è stato del "pelo pubico" che – come Massimo riporta nell’articolo rispolverato da Pamba risalente all'aprile 2012 – era addirittura un “lembo di pelle”? Bufale entrambe?

Mimosa ha detto...

Eh, già, ENRICO,
sono partiti addirittura dai, ben che secchi, «resti di saliva ricavati da un vecchio francobollo leccato (?!)»
e allora cosa vuoi che sia la saliva fresca lasciata su un boccaglio da alcoltest?

Dunque sia messo in discussione piuttosto il metodo della comparazione tra Guerinoni e Ignoto 1, prima di discutere dei poco ortodossi metodi della comparazione tra Ignoto 1 e Bossetti.

La ricerca del dna è valida in un verso ed è fallace in un altro? Non riesco proprio a capire.
Altroché “scienza”! … meglio la letteratura! … e pure l’ippica.

Anonimo ha detto...

Dopo l'intervento di Pino e dopo aver letto il link postato da Pamba che riporta ad un vecchio articolo di Massimo chiedo se l'argomento è ancora attuale o ha subito una delle tante smentite dei media(di cui Massimo ha appena scritto un esempio).
Premetto che nell'articolo ho letto di un lembo di pelle nella bocca di Yara, ma perchè non se ne parla più? Io credevo che il motivo per cui si perseguiva il movente sessuale, fosse per la traccia di DNA ritrovata proprio sugli slip, in corrispondenza di un taglio, che lasciava subito intendere un tentativo di recisione degli abiti per un tentativo di stupro. Da qui nascevano le mie considerazioni sul movente sessuale. Non ho mai sentito parlare,almeno da quando hanno preso il B,di un lembo di pelle o di un pelo pubico.
Kiba

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno cari amici.Caro Massimo hai ragione,purtroppo è così che funziona il giornalismo d'assalto,non informando ma disinformando per creare un clima ostile verso chi viene preso di mira,ed ecco che scattano subito tutti quei meccanismi che portano i media a credere a queste bufale.Alle 18.25 Yara riceve un messaggio dalla sua amica Martina "A che ora ci vediamo giù alla gara domenica?" Ore 18.44 Yara le risponde"dobbiamo essere lì per le 8. Ore 18.49 Martina"ok grazie ciao". C'è di che riflettere su questi orari per il fatto che, viene vista fuori dalla palestra alle 18.30/35. Da riflettere perché quì entrano le testimonianze del Toracco, e di Tironi sopratutto, che vede Yara in compagnia di due uomini andare verso casa,e in più una macchina rossa mai identificata. Caro Massimo, cosa mi sai dire su questo tempo trascorso da Yara fuori dalla palestra? 15/20 minuti sono tanti,e se ci mettiamo i messaggi ricevuti e inviati c'e da pensare che ancora non era successo nulla fino a quell'ora,quindi tutto deve essere avvenuto dopo e sopratutto dove è avvenuto il rapimento. Una tua analisi su questo, grazie.Buona giornata a tutti.

PINO ha detto...

@ KIBA
Furono i vari mezzi di comunicazione editi nella prima decade di marzo, a riportare la notizia che, durante gli esami autoptici sul corpo di Yara, furono estratti piccolissimi brandelli epidermici, fra gli incisivi e l'apparecchio metallico, correttivo, che la ragazza portava.
Tali brandelli, furono associati a quelli dei genitali del rapitore.

A tale scopo, come ha ricordato con precisione Massimo, furono ordinate ricerche su eventuali interventi medici o chirurgici, prestati, a persone, in ospedali, medici privati ed alre strutture sanitarie.

Le discussioni ed i commenti sulla notizia si estinsero in breve tempo; ed a pensarci, col "senno di poi" sembra stranissimo.

La notizia del pelo o peli pubici, rinvenuto/i nella stessa sede del "brandello" è, stata diffusa più recentemente: non saprei, francamente, se si tratti di una confusione, fra gli elementi organici, anche se ben diversi, oppure se la prima notizia pervenutaci fosse incompleta.
La domanda che si impone, se quel ritrovamento ci fu, è: sono stati analizzati quei reperti? se si quali sarebbero i risultati ottenuti?
Ed ancora: se la notizia era vera, perchè non se n'è più parlato?

Era anch'essa una "bufala", oppure è stata taciuta, come le generalità della "macchia" da cui è stato estratto il dna di "ignoto-1", come ipotizzato da Annika?
Ciao, Pino

Minnie ha detto...

Questo "discorso" si potrebbe anche ricondurre a MB: nell'ipotesi che lui fosse stato morso ... si presume sarebbe stato parecchio dolorante ... La moglie in quei giorni non si è accorta di nulla??

Anonimo ha detto...

BELLA DOMANDA

ENRICO ha detto...

Scusate se interrompo i vostri ragionamenti e se ritorno sul tema DNA/ Bossetti e relative conseguenze ma avrei bisogno di qualcuno che – quando e se ne avrà voglia e tempo - mi chiarisse le idee.
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Volgarizzo, in maniera a dir poco blasfema, quello che ho creduto di aver capito riguardo le rocambolesche indagini sul DNA di Ignoto 1 ( estratto non ho capito bene da dove e come) .

Con una serie di acrobatici procedimenti a me sconosciuti, ma di cui non oso mettere in dubbio il valore scientifico, i ricercatori arrivano a ricostruire la “ fotografia” ( DNA) di un tale di nome Giuseppe Guerinoni sicuramente padre di Ignoto 1.
Purtroppo (!?) l’uomo è deceduto da più di 14 anni ed i figli legittimi non hanno nel loro DNA l’elemento “femminile” uguale a quello presente nel DNA di Ignoto 1
Da cui ne consegue che Ignoto1 deve essere un figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni

Ma come si fa a rintracciare la madre ? ( e quindi anche l’ “assassino” ?)

Semplice : ci si infila nei vari bar del paese del Guerinoni e s’interrogano i suoi vecchi amici e vecchie conoscenze allo scopo di scavare nella vita privata dell’autista sperando così di raccoglierne indiscrezioni che permettano di individuare la “controparte” con la quale il “nostro” avrebbe commesso oltre
quarant’anni prima la giovanile “scappatella” di cui esisterebbe traccia viva e vegeta ma di cui nessuno ne avrebbe mai avuto notizia.

A questo punto ho perso il filo e non ho più capito come abbiano fatto gli investigatori a risalire alla Signora Ester Arzuffi, non ho capito se, una volta rintracciata, l’abbiano sottoposta al prelievo del DNA informandola preventivamente del motivo per il quale le veniva richiesto questo esame né SOPRATTUTTO se abbiano provveduto ad effettuare i dovuti accertamenti controllando e confrontando i DNA di entrambi i gemelli con quello del padre anagrafico e legittimo marito della signora Ester PRIMA di affermare che i due figli fossero il frutto di un rapporto extraconiugale della moglie da costei tenuto nascosto a tutti e per tutti questi anni

GILBERTO ha detto...

Caro Enrico
Poni domande che mi sono posto anch'io, tutte molto interessanti. Non a tutte ovviamente ho trovato risposta, proprio come te. Ma di una cosa sono convinto. Che se il confronto del DNA dei gemelli con quello del padre anagrafico non è ancora stato fatto dagli inquirenti (perché sicuri delle loro conclusioni) sicuramente è stato fatto dalla difesa. Quale il responso? Ai posteri l'ardua sentenza... Però una vocina mi dice che potrebbe essere del tutto sorprendente...
Ciao Gilberto

ENRICO ha detto...

GILBERTO

grazie per l'attenzione. Credevo di aver fatto confusione ed essermi perso importanti passaggi invece a quanto pare anche tu hai i miei stessi dubbi..

Quindi, non resta che aspettare

buona serata

Minnie ha detto...

Buonasera a tutti!

C'è un precedente post di Massimo, quello di venerdi 20 giugno, che spiega come si è arrivati a Ester Arzuffi ...

Di sicuro se mi trovassi al posto della signora, avrei fatto per conto mio il test per dimostrare che Giovanni B. è il padre dei gemelli ...

Chissà, forse l'ha fatto ...

Anonimo ha detto...

La "signora" non ricorda un piffero, forse il test gli farà tornare la memoria.

Stefania ha detto...

Pero' non vale: si continua a dire che con il dna non si va da nessunissima parte e quando cerco di spostare il discorso su una qualsiasi alternativa, mi arriva il Gilberto di turno a rimenare il mestolo nella pentola. Ed allora, vogliamo insieme valutare altre tracce ed altre piste? Altrimenti si fa il gioco di chi si dice di voler combattere. Eccheccccccavoli! :-)

Stefania

Mimosa ha detto...

Giusto Stefania,
ho visto il programma di questo pomeriggio su Rai 1 e ci volevo proprio ritornare con un commento che ho già pronto

ma permettimi intanto di postare un commento che mi urge dopo aver letto gli ultimi interventi.
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Tanto ci crede lo stesso Massimo Bossetti al DNA che è “arrabbiato” con la madre, e infatti l’incontro in carcere tra i due è stato rimandato. Lei intanto passa il tempo al capezzale del marito ricoverato in “condizioni critiche” in ospedale.
Di nuovo mi vien da chiedere : se sicuramente è stato fatto il test di paternità e il signor Giovanni è il vero padre , perché la signora Ester non si precipita a tranquillizzare il figlio in carcere?
Può una strategia degli avvocati difensori tenere i serbo una manovra a sorpresa (per quando?) di tale calibro e lasciare che un pover’uomo innocente rimanga in cella di isolamento, privato degli affetti della propria prole?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Nell’etere riprende a farsi strada la voce di un movente non sessuale nei confronti di Yara bensì di una ritorsione nei confronti del padre Fulvio … pare quasi che certi giornalisti abbiano letto i vostri commenti oppure voi siete degli anticipatori intuitivi (penso a Pamba e Stefania). Oggi pomeriggio la puntata su Rai1 era tutta incentrata sugli stralci del verbale dell’interrogatorio di Bossetti, che sono stati passati ai giornalisti, ove il muratore aveva parlato delle chiacchiere di cantiere sulla possibile vendetta contro la famiglia Gambirasio. L’inviata ha confermato che le chiacchiere erano reali e se ne parlava in tutto l’ambiente edilizio.

Ma dopo accuratissime indagini la Procura ha chiuso il fascicolo e non ha intenzione di riaprirlo.

Mimosa

Pamba ha detto...

E poi che strano..
La Procura, una volta abbandonata giustamente la pista Fikri, sembra tralasciare le evidenze che portano ad UN cantiere.

Mi riferisco alle sferule metalliche sotto le suole (sembra siano tipiche di una saldatura specializzata) ed alla calce che nell'Ordinanza si specifica essere di composizione diversa da quella di Mapello (ma altri cantieri li avevano controllati? erano stati fatti dei prelievi?).

Materiali improvvisamente attribuiti tour court alle sole mani ed al furgone di B.? Così il cutter da piastrellista che ci davano per certo prima (Fikri era un piastrellista?) diventa un coltellino...

Nell'ipotesi di una ritorsione verso FG, invece, Yara potrebbe essere stata condotta in un cantiere, magari uno dei luoghi di lavoro del padre. A scopo dimostrativo? Per farle vedere qualcosa da riferire al padre? Poi qualcosa non e' andata come si voleva e la poverina e' stata condotta a Chignolo...

Una traccia alternativa che potrebbe coinvolgere anche B. o no, credo comunque più persone.

Pamba

Stefania ha detto...

Se si è legato il possibile movente ricattatorio nei confronti del Signor Fulvio Gambirasio alla sola faccenda legata ai due fratelli con babbo in odore di mafia, non mi stupisco la cosa sia stata archiviata. Ma non cancello aprioristicamente la possibilità l'attività del babbo di Yara potesse essere a rischio di ricatto, di avvertimento, quando ancora non di quella che voleva essere solo una minaccia e potrebbe, per inesperienza o perchè affidatata a soggetti maldestri, essere sfociata in un'azione che è sfuggita dal controllo di chi l'ha commessa.


Stefania

Anonimo ha detto...

anche questo articolo : "I due investigatori eroi"

http://news.panorama.it/cronaca/Chi-sono-i-due-investigatori-che-hanno-risolto-il-giallo-di-Yara

è da leggere...

non tanto per la sostanza quanto per la forma talmente encomiastica al punto da risultare ridicola

Pamba ha detto...

Enrico

questo articolo l'ho già postato due volte ( Commenti con Tabula e Lori), ma quel "Principe del Foro" ...
da solo..vale il prezzo del biglietto;-)

P.s. però sulla parte teorica sono convincenti!

Ciao
Pamba

ENRICO ha detto...

@ Stefania

l'idea che un'azione "punitiva" o di "avvertimento" nei confronti del padre di Yara possa essere sfuggita dal controllo di chi l'ha commessa" potrebbe avere una certa validità

ENRICO ha detto...

@ Pamba

mi scuso di nuovo... con i miei interventi vergognosamente ritardatari sto appesantendo la discussione :-))

Anonimo ha detto...

Un parere di sua maestà francesco coppi ci stava.

Pamba ha detto...

No Enrico, tranquillo, mi hai fatto sorridere di nuovo:-)))

Anonimo
se ti vuoi unire a noi fornisci link, please
Ci piace leggere tutte le opinioni

Buonanotte
Pamba

Mimosa ha detto...

Pamba e Stefania, ho riflettuto anch’io su quelle frasi lette da Fulvio G. in quell’unica conferenza stampa, e devo ammettervi che in alcuni passi mi avevano dato l’impressione che fossero “in codice”, anche perché alcune erano scandite molto più delle altre, come ad esempio “Aprite i cancelli”, “Lasciateci tornare alla vita normale”.

Ad ogni modo F.G. non ha la faccia tosta di tanti geometri (e pure ingegneri) dell’edilizia che conosco io, mi sembra un uomo semplice, onesto, tranquillo e pacato.
Quello non è un mondo pulito (ne so qualcosa perché più volte ho fatto fare lavori grossi in appartamenti dove ho abitato, e trattavo io con gli appaltatori e i direttori dei lavori e so quale tratta c’è con gli operai stranieri).
Nella sua onestà potrebbe essere incappato in qualcosa che voleva denunciare e gli hanno dato un avvertimento.
In merito sottoscrivo Enrico sulla frase citata da Stefania che amplia l’ipotesi di Pamba.

Buonanotte Pamba

Mimosa

Anonimo ha detto...

Precisiamo: semplice, onesto, tranquillo, pacato e dedito al videopoker, comunque una moltitudine di virtù.

Anonimo ha detto...

Anonimo
sei in ritardo con le visualizzazioni dei commenti anche tu?
o hai sbagliato blog o thread?
Facci capire.

Mimosa ha detto...

@ Anonimo
scusa vuoi far intendere che il papà di Yara è dedito ai videopoker?
Davvero? Dove hai ricavato la informazione?

Mimosa

Mimosa ha detto...

@ Anonimo
grazie per il link

avevo preparato un altro post sulla famiglia, ma lo metto lo stesso, togliendo qualcosa, magari stimola altri tuoi interventi.

Mimosa

Mimosa ha detto...

Se la morte di Yara non è dovuta a puro scopo libidinoso da parte di qualche esaltato, gli inquirenti dovrebbero indagare più a fondo nel mondo del lavoro del padre. Due sole sono le piste, a mio parere.

E potrei al limite anche pensare che il silenzio stampa chiesto dalla famiglia fin nei primi tempi, nonché il rigido e lungo presidio delle forze dell’ordine davanti alla villetta, con tanto di ordinanza del Sindaco per tenere lontani i giornalisti, siano state strategie per proteggere la famiglia intera, che – mi pare di aver capito – la domenica non si reca nemmeno in Chiesa, va il parroco da loro.

Tutto molto strano. Hanno ancora paura?
E aggiungiamo anche la scoperta di Stefania sulle scuole frequentate dai figli, così lontane da casa.

Perché tanto fitta la cintura di riservatezza intorno a loro? Solo perché gente bergamasca di “notoria” ritrosia?
Stiamo facendo chiacchiere o provando a sondare l’orizzonte (che sta là anche se nessuno lo tocca)?

Cambia qualcosa ora che abbiamoletto l’articolo che l’Anonimo ci ha offerto?
Qualche volta il “giornalettismo” o il fiuto di svegli giornalisti sono utili a indagini, e anche possono incidere sull’opinione che altri ci inducono ad avere.

Mimosa

ENRICO ha detto...

@ Mimosa

ctz "Cambia qualcosa ora che abbiamo letto l’articolo che l’Anonimo ci ha offerto? "

Beh... in effetti qualcosa sarebbe cambiato

Se gli inquirenti avessero seguito questa pista con la stessa "eroica" caparbietà e lo stesso fiuto con cui due investigatori Giampaolo Bonafini e Giovanni Mocerino hanno seguito quella del DNA, forse a quest’ora non staremmo qui a discutere su un ipotetico paio di corna risalente ad oltre quarant’anni ma in compenso avremmo avuto uno scenario, ed un movente diversi su cui puntare l’attenzione

E magari anche criminali con caratteristiche dverse da quelle dell'attuale imputato

PINO ha detto...

Mimosa dice: "Se la morte di Yara non è dovuta a puro scopo libidinoso da parte di qualche esaltato..."

Dal mio modesto punto di vista, dopo aver considerato tutti gli estremi, che hanno caratterizzato la dinamica del ratto, le condizioni in cui è stato lasciato il corpo della vittima, nonchè i risultati autoptici, ivi compreso la "macchia" di sostanza biologica non ben chiarita, dalla quale si sarebbe ricavato il dna di "Ignoto-1", troverei fuori luogo il "Se" dubitativo col quale Mimosa stessa da inizio all'ipotesi.

Le modalità di un rapimento di cui non si conoscono le fasi, ma molto probabilmente improvvisate, di una persona che, in quel giorno ed a quell'ora non doveva trovarsi là, non può essere stata opera di alcun tipo di delinquenza organizzata, che non lascia vittime ancora vive: non ferisce con coltellini; non lascia tracce biologiche sul corpo del reato.

Una delinquenza appunto organizzata non usa manovalanza che non sia specializzata.

Nella mia sempre modesta sceneggiatura, non trova posto, di conseguenza, alcuna vendetta collaterale verso una famiglia il cui capostipite è solo un geometra le cui prestazioni sono semplicemente tecniche, e nulla hanno a che vedere con posizioni di comando od amministrative.
Gli inquirenti stessi, dopo aver scandagliato attentamente quelle che erano solo voci, le hanno ritenute carenti di qualsiasi fondamento.

Vogliamo ancora persistere nell'alimentare supposizioni senza alcun fondamento logico?
Liberi di farlo.
Pino

Stefania ha detto...

Pino, scusami ma forse non mi sono ben spiegata quando ho formulato l'ipotesi di un movente differente da quello sessuale per l'omicidio di YG.

Ora, se parliamo di chi ha lasciato una ragazzina morente in un campo, con l'evidente rischio i suoi richiami fossero ascoltati e potesse venire soccorsa possiamo ipotizzare che:

- l'assassino ha agito con il volto travisato e sapeva la ragazza non avrebbe potuto portare gli inquirenti a lui;

- l'assassino l'ha creduta morta.

In questo secondo caso, che ritengo piu' probabile del primo, è evidente che l'azione omicidiaria è stata compiuta da chi non era avezzo ad andare in giro uccidendo ragazzine.

Io non ho parlato di criminalità organizzata nel senso che tu intendi. O meglio, non solo di quella. Ho difatti citato con l'ipotesi si volesse invitare il Signor Gambirasio a non comparire in qualità di testimonio in quel processo di mafia di cui hanno parlato i giornali ma anche di un eventuale crimine sfociato per "sgarri" che nulla hanno a che vedere con mafia e camorra.

L'attività di FG riguarda la cantieristica. Non so in specifico se si occupa di sicurezza sui cantieri, di valutazioni di tipo tecnico riguardo il rispetto dei rapporti aeroilluminanti, piuttosto che di rispetto di quanto a progetto, in fase di costruzione, ecc ...

Ad esempio, penso tu lo sappia benissimo, dopo aver ottenuto una concessione edilizia si possono anche ottenere delle varianti in corso d'opera. Vanno comunque chieste (soprattutto se alterano la staticità dell'edificio piuttosto che il numero degli impianti o dei locali, in particolare di quelli di servizio) prima di svolgere il lavoro. Spesso, per praticità, per non perdere tempo in attesa di ottenere la nuova concessione edilizia, si prosegue con il lavoro, sicuri poi la concessione verrà ottenuta, cosi' che a termine lavori, il progetto risulti congruo con quanto effettivamente costruito.

Chi fa queste verifiche si ritrova in una posizione parecchio delicata. Al nord come al sud ... e poco c'entra la criminalità organizzata intesa come mafia, 'ndgrangheta e compagnia cantante.

Anzi, forse al sud non so ora ma per tanti anni sicuramente, in parecchi se ne strafottevano delle concessioni edilizie. L'abusivismo imperava.

Il problema al nord, soprattutto nei piccoli centri, dove ci sono case singole spesso costruite da piccoli imprese e non certo da famose aziende, è la gelosia. Tra costruttori, tra vicini ... la gelosia e l'invidia. Esiste eccome.

Ma torniamo quindi al movente. Gambirasio puo' aver pestato i calli a qualcuno. Questo è certo.

Tu dici questa pista è stata valutata con scrupolo? Puo' essere! Dalla stessa gente che ha equiparato il dna della Signora Ester Arzuffi con quello di Yara o con quello della sua mamma e non con quello che chiamiamo Ignoto 1?

Stai parlando proprio di quelle persone cosi' scrupolose nello svolgere le indagini?

(Segue)

Stefania

Stefania ha detto...

Passiamo poi al fatto tu tenda ad escludere la pista della vendetta o meglio della intimidazione sfociata in omicidio, a causa del fatto Yara non dovesse essere in palestra quel giorno.

Si è detto a chiare lettere dai primissimi giorni dopo la scomparsa della ragazzina, che la stessa usci' di casa per andare in palestra a portare un registratore (che sarebbe servito la domenica in gara), al posto della sorella.

Proprio questo fatto potrebbe far pensare che a chi ha assalito non importasse meno che una cippa di spaventare Yara o sua sorella.

Perchè entrambe figlie di FG.

Oppure anche questa è un'ipotesi che scarti?

Dalla tabella degli orari dei corsi di ritmica della palestra, attualmente on line si evince che ragazze di età diversa svolgevano lezione in orari ed in giorni diversi.

Sempre ammesso che anche allora gli orari fossero piu' o meno i medesimi si puo' notare che le "piccoline" svolgevano lezione nel primo pomeriggio. Chi frequenta la scuola materna torna difatti a casa prima di chi frequenta le elementari o le medie "a tempo pieno". La palestra era in uso alla sezione "ritmica" (si svolgono anche altri corsi) per quattro giorni feriali la settimana. Mica poca roba. Quindi chi voleva ipoteticamente assalire una delle due sorelle Gambirasio aveva ben quattro giorni per poterle incrociare, dal lunedi' al giovedi'! Sicuramente gli orari di frequentazione di Yara che si allenava con il gruppo agonistico, non coincidevano con quelli della sorella che aveva età differente. Keba Gambirasio oggi è allenatrice in quella palestra. Niente di piu' probabile che già allora pur non avendo l'età per poter allenare, fungesse da aiuto agli allenatori per i corsi di ragazze piu' piccole di lei.

Quindi ci troviamo una Yara che frequentava le sue due ore di lezione la settimana e probabilmente in altre giornate ed in altri orari preparava le gare anche se nella palestra si stavano allenando altre ginnaste.

Ci ritroviamo anche una Keba che frequantava le sue due ore di lezione (diverse da quelle della sorella) e si intratteneva presumibilmente dentro all'impianto anche quando non aveva lezione per imparare il mestiere di allenatrice.

Un eventuale assalitore quindi avrebbe potuto sicuramente trovare spesso e volentieri una delle due ragazze nel percorso casa-palestra.

Altro che casualità.

Infine la faccenda della scuola. Si dice i Gambirasio siano molto credenti. Le due ragazze frequentavano all'epoca un istituto religioso (Suore Orsoline).

Non ho notizia della scuola frequentata dai fratelli minori.

So, mamma Gambiarsio essere una maestra di scuola materna. Nella stessa scuola frequentata dalle figlie? Nello stesso istituto privato? Oppure presso una struttura pubblica?

In ogni caso un simile impiego non concede chissà quale stipendio.

Il babbo di Yara evidentemente doveva avere un ottimo compenso se valutiamo una casa di proprietà che pur essendo nella bergamasca non vale mica bruscolini.

Quattro figli da mantenere, di cui due sicuramente frequentavano scuole private.

E' vero che per chi ha certi valori è possibile rinunciare a cose ben piu' futili preferendo spendere il denaro per una formazione scolastica di impronta religiosa.

Non lo discuto. Ma la cosa all'epoca mi aveva colpito e per questo l'ho ricordata e l'ho voluta con voi condividere.

Stefania

PINO ha detto...

@ STEFANIA

I lavori di costruzione, il loro progetto e relativi, eventuali cambiamenti, sono competenze i un ingegnere o di un architetto, perchè prevedono anche i calcoli del cemento armato, che solo i professionisti che ho citato possono stabilire.
Un geometra, su un cantiere può svolgere mansioni supplementari, che non rientrino in quelli che ho elencati.
Per cui non ne ha la responsabilità e quello...che seguirebbe.
Sono stanco di scrivere, scusami, dopo una lunga trattazione del caso, in risposta ad una altrettanta lunga missiva di Annika, a proposito dei dna, in genere.
A stasera. Un abbraccio, Pino

ENRICO ha detto...

Cara Stefania

leggo ora il tuo lungo post.

Credo di poter condividere i tuoi ragionamenti. Anche a me era venuto in mente uno scenario assai simile ma non avevo preso in considerazione l'idea che l'obiettivo potesse non essere necessariamente Yara bensì uno qualunque dei figli

Cosa assai plausibile viste le circostanze aleatorie in cui è avvenuto "il sequestro"

PINO carissimo, non è detto che una persona, pur non avendo in un cantiere mansioni di rilievo, non abbia tuttavia la possibilità di percorrere "strade alternative"

Con quello che succede in Italia nel campo dell'edilizia & affini non metterei la mano sul fuoco per nessuno

Stefania ha detto...

Difatti ho parlato di modifiche interne. La D.L. di un cantiere puo' essere affidata anche ad un geometra e la D.L. cementi armati gioco-forza ad un ignegnere, non ad un architetto che non puo' assumerla.

Non sempre ci si deve rivolgere ad un ingegnere civile iscritto all'Albo, insomma.

Ed un geometra in un cantiere puo' assumersi innumerevoli responsabilità, eccome!

Poi, ben inteso, è una strada percorribile. Nessuno, tantomeno io, sta dicendo sia quella giusta.

Riposati e non sognare la spirale del dna, mi raccomando!

Stefania

Stefania ha detto...

Bravo, Enrico. Ad esempio (ma è solo un esempio perchè come ho già scritto non conosco nello specifico il suo ruolo del Signor Gambirasio in campo edile), un geometra puo' occuparsi di:

- ispezionare i cantieri per conto del Comune per verificare i lavori si svolgano come da concessione;

- verificare se il personale impiegato in un cantiere è assunto regolarmente per conto degli istituti previdenziali;

- verificare se lo stesso personale lavora secondo norme di sicurezza INAIL ed ASL;

- verificare se il materiale presente in cantiere è stato regolarmente fatturato;

Potrei andare avanti all'infinito.

Stefania

Ivana ha detto...

Personalmente scommetterei sul fatto che Ester Arzuffi voglia continuare a negare l'evidenza scientifica...
Il DNA del figlio, almeno per ora, indica che tale DNA era presente su Yara, occorreranno indizi chiari, precisi e concordanti per accertare un'eventuale responsabilità del Bossetti nella vicenda...

Pamba ha detto...

Stefania

Che io sappia FG e' dipendente di una Ditta che si occupa di coperture impermeabili.

"Fulvio Gambirasio, geometra, va sui cantieri a prendere le misure per le guaine d’isolamento. Poi sono gli operai dell’azienda per cui lavora, la Gamba coperture, a eseguire l’intervento."

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_giugno_28/collega-massimo-bossetti-impassibile-il-papa-yara-5a7a0bca-fe85-11e3-8a2a-88aba4066e9e.shtml

Pamba

Stefania ha detto...

Brava, Pamba. Hai aggiunto un altro tassello. La Gamba Coperture (per la quale lavora F. Gambirasio da un anno e mezzo prima della scomparsa della figlia) si occupa di coperture sia civili che industriali, ed anche di smaltimento di coperture in Eternit.

Sappiamo esiste in Italia una normativa che obbligherebbe (il condizionale è d'obbligo) a rimuovere quel genere di coperture.

Una normativa che viene sistematicamente disattesa. Perchè? Perchè lo Stato italiano sa bene di non poter obbligare privati cittadini a sopportare l'onere di un simile intervento che non è esattamente economico.

Peraltro, lo stesso Stato ha tra i suoi immobili (scuole, ospedali, ecc ...) tantissime strutture dove insistono coperture in Eternit.

Quando si ha l'obbligo di intervenire? Quando qualcuno denuncia la cosa alla ASL di competenza, che non puo' girare la testa da un'altra parte ...

Stefania

Stefania ha detto...

Errata corrige. La normativa non è statale ma regionale. Non tutte le regioni d'Italia hanno legiferato in materia ma la Lombardia si.

http://www.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=Cittadini/Detail&cid=1213289724211&pagename=CTTDNWrapper

Per evitare a tutti i lettori di leggersi l'intera normativa, vi sottolineo solo un paio di passaggi che sicuramente rendono l'attività svolta da Fulvio Gambirasio decisamente scomoda per quei cittadini che non hanno denunciato come d'obbligo, il fatto di essere proprietari di immobili con coperture in Eternit:

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L’applicativo denominato Ge.M.A., acronimo di Gestione Manufatti in Amianto, consente al datore di lavoro delle imprese esercenti attività di bonifica amianto (iscritte all’ Albo Nazionale Gestori Ambientali categoria 10A e 10B) di rendere immediatamente fruibile notifiche e piani per i lavori di bonifica, artt. 250 e 256 DLgs 81/08, all’organo di vigilanza territorialmente competente.

L’invio telematico di questi documenti alimenta, peraltro, senza soluzioni di continuità, la composizione informatica della relazione annuale prevista dall’art. 9 L. 257/92 per un facile assolvimento dell’obbligo di trasmissione posto a suo carico.

Per l’ASL, Ge.M.A. costituisce opportunità per un’efficiente programmazione dei controlli, anche ove l’intervento di bonifica rivesta carattere d’urgenza; permette l’implementazione del Sistema Regionale della Prevenzione ed, in particolare dei dati anagrafici degli addetti, del carattere e della durata delle loro attività e delle esposizioni all'amianto alle quali sono stati sottoposti.

La trasmissione della notifica e del piano per i lavori e delle relazioni annuali è disposta con d.d.g. n.1785 del 04.03.2014.
Conclusa nell’anno 2013 la fase sperimentale con alcune imprese volontarie – grazie alla collaborazione prestata da ANCE, Confindustria e CNA - e con l’ASL di Mantova, in Regione Lombardia l’utilizzo della modalità di invio informatizzata è obbligatorio ....

---------------------------------

Cosa significa questo?

(Segue)

Stefania

Stefania ha detto...

Che quando la Gamba Coperture (che è iscritta all' Albo Nazionale Gestori Ambientali categoria 10A e 10B) viene a conoscenza della presenza di Eternit, ha l'obbligo di denunciare la cosa alla ASL. In realtà chi ha un tetto in Eternit dovrebbe aver già provveduto ad autodenunciarsi ma si chiede a questo genere di aziende di "fare la spia" ...... e questo a prescindere la copertura denunciata sia effettivamente da rimuovere (nel caso rilasci particelle) oppure possa rimanre al suo posto.

Ora, che Fulvio Gambirasio abbia dichiarato di non aver mai avuto nemici nell'ambiente lavorativo potrebbe significare che:

- effettivamente non ne ha mai avuti;

- li ha ma non se ne è mai reso conto;

- ha chiuso un occhio con qualche cliente e questo non è stato preso bene dagli altri;

- non ha mai percepito di avere nemici perchè lo hanno colpito in modo "preventivo".

Stefania

Anonimo ha detto...

Capisco la necessita' di trovare un colpevole, ma per farlo non e' forse piu' necessario partire dai fatti? Scusate se mi intrometto un attimo nelle vostre ricostruzioni, ma, facendo il lavoro che faccio, mi premono un paio do domande.

Ma vi sembra possibile prelevare 20000 dna e addirittura riesumare una salma per arrivare al match di una traccia, ma tralasciare gli accertamenti necessari per accertare l'origine di proprio di quella traccia talmente fondamentale alle indagini? Densita' del dna? In una traccia sporca, esposta e mista, si specula sul fluido d'origine "osservando" la densita' del dna? Ma a chi e' venuta in mente questa bestialita'?

Ma allora al diavolo il dna di Bossetti e pure quello del tanto sbandierato Neandertal. Perche' non e' stata accertata l'origine di quel tanto acclamato dna? Forse si trattava di traccia troppo sporca e confusa? Non importa, il RSID "non si fa confondere da liquidi organici misti"... O forse non ve n'era abbastanza? Be', se non ve n'era abbastanza per il RSID-blood, non ve n'era neanche e soprattutto per l'analisi del dna... Insomma, si puo' avere un briciolo di verita' sulla faccenda? Tipo, senza origine accertata, un dna neanche accertato di fronte alla difesa e buttato li' in un tempo indefinito tra omicidio e ritrovamento vale come il due di picche. Ma questo si sapeva o non si starebbero a scrutinare cctv di furgoni e cassonati, sedute di lampade abbronzanti e racconti di bambini a 4 anni di distanza dall'accaduto. A quando l'accertamento dell'origine della traccia? O vogliamo arrampicarci anche in questo caso sul dna dei pomodorini gm?

E ora, prego, continuate pure con le ricostruzioni.

Ciao. Annika

Pamba ha detto...

Urca Stefania...che rapidità di ricerca hai avuto!

Che dire?
Ancorché ipotetiche e meramente speculative (formula di rito;-), le tue ultime considerazioni potrebbero essere alla base di quelle voci di cantiere riportate da B.
Speriamo che gli inquirenti non le declassificano a "chiacchiere da bar", ma provino ad andarci più a fondo.
Non mi hanno ancora dato l'impressione di essere convinti di un preciso movente e prima del rinvio a giudizio le indagini proseguono.

A stasera
Pamba

Unknown ha detto...

Intervengo ancora per spiegare meglio un punto probabilmente non ancora ben capito. Quella che inserirò è l'opinione personale di un avvocato (avallata dalle parole di un altro). Entrambi li ho contattati dopo aver letto altri post in cui si scrive che per essere liberato al Bossetti, o a sua madre o a sua sorella, basterebbe mostrare al pubblico un'analisi comparativa del dna che dimostri che lui è figlio di suo padre (di Giovanni Bossetti).

Premetto che è solo un'opinione legale teorica in quanto, mi hanno detto, non avendo le carte in mano non si possono dare giudizi diretti.

Comunque la domanda che ho posto è questa: Se oggi la difesa di Bossetti andasse dai media, dal gip e in procura, e mostrasse un'analisi del dna che dimostra che lui è figlio di Giovanni Bossetti, il loro assistito, Massimo Bossetti, verrebbe liberato?

Assolutamente no, resterebbe in ogni caso in cella perché il suo dna è comunque compatibile al 99.99% con quello di ignoto1, trovato su Yara, quindi per la procura lui è ignoto1 e poco importa se suo padre biologico ha la stessa compatibilità in linea maschile, come l'aveva Guerinoni, con lo stesso ignoto1.

Quindi Massimo Bossetti è destinato ad essere condannato?

Non verrà condannato nel caso in cui, a processo, riuscirà a dimostrare che i biologi della procura sono giunti al dna di ignoto1 in maniera impropria. In questo caso gli indizi, come l'essere passato da Brembate la sera della scomparsa (anche se in un orario sfalsato) non avrebbero alcun valore processuale. Avrebbe la possibilità di essere assolto anche nel caso fosse impossibile rifare l'analisi genetica su cui si basa la prova principale, sempre che a processo dimostri con un'analisi del dna di essere davvero figlio di suo padre, perché quest'ultima certezza, sempre nel caso non si riuscissero a rifare le analisi sulla traccia trovata su Yara, inserirebbe il dubbio che l'analisi biologica portata a processo dalla procura sia il risultato di una elaborazione in qualche modo errata. In caso contrario, ogni indizio, anche il più stupido e spiegabile in assenza di delitti, potrebbe venir usato contro di lui e contribuirebbe a formare l'opinione dei giudici al momento di emettere una sentenza.

Per cui Massimo Bossetti è destinato a restare in galera?

Fondamentalmente a lui è andata bene. L'essere arrestato e inserito nel registro degli indagati gli ha dato la possibilità di mettere subito in campo suoi legali e suoi periti. Durante una indagine complessa ci sono priorità legali che possono aiutare ad indirizzare un processo. Quindi è sempre meglio non anticipare le mosse difensive, ad esempio una eventuale comparazione fra padre e figlio, per non dar modo all'Accusa di trovare risposte prima di entrare in aula. Come è sempre meglio, parlo a livello difensivo (non umano), che un imputato resti ai margini, anche in cella, così da non prestare il fianco a nessuna critica (anche se le indiscrezioni dal carcere faranno comunque capolino sui media). Ultimamente troppe interviste televisive, in cui non si è di fronte a un procuratore e quindi non è necessario essere sinceri e chiunque può decidere di mentire sui punti che lo infastidiscono (come il non confessare a un giornalista di avere un'amante), sono entrate in maniera impropria a far parte dei riti processuali.

Questo è quanto dicono gli avvocati... ognuno ne faccia l'uso che vuole.

Massimo

PINO ha detto...

Insomma, pur di trovare un movente per la morte della povera ragazza, che la magistratura stessa, con i propri mezzi non ha ancora stabilito, oltre a quello sessuale predominante, si cercano responsabilità e relative rivendicazioni in un comparto lavorativo dove FG svolgeva la propria attività.
Ora, ammesso e non concesso che l'ipotesi rivesta tali possibilità, si ha netta, la sensazione che si voglia indicare che il settore edilizio connaturi, in se stesso, compromessi, che diano luogo a risentimenti e relative rivendicazioni o ricatti, senza considerare che ogni altra attività esercitata nel contesto umano, comporti la stessa aleatorietà.
Se ogni contrasto, amministrativo, tecnico o assistenziale che si verifichi nell'ambito di lavoro di ognuno di noi dovesse originare vendette dirette o collaterali, dovremmo contare omicidi, sfregi, ed azioni dolose a migliaia.
Se tutti gli studenti che ho rinviato agli esami delle successive sessioni, negando anche lo sperato 18, avessero pensato di vendicarsi appendendomi ad una corda, non sarei qui, a scrivere sulle pagine di questo blog.
No, non credo proprio che la morte di Yara sia stata motivata da risentimenti verso il proprio genitore.
Senza contare che a pagare i propri debiti e sempre chi li contrae (vox populi).
Pino

Gilberto ha detto...

Massimo, Sono d’accordo su un punto e non sull’altro
1)Di sicuro la difesa fa bene a non scoprire le sue carte. Sono sicuro che le analisi di comparazione daranno ragione a Massimo Bossetti in quanto davvero figlio di Giovanni. Se non sono ancora diventato cieco (sono parecchio presbite ma non miope) la somiglianza tra i due è evidente. E fa bene la difesa a lasciare all’accusa l’onere del raffronto del Dna per non darle nessun vantaggio e per giocare semplicemente di rimessa. Questo dimostra che si tratta di una difesa che non ama le sparate propagandistiche e che predilige invece un basso profilo meno eclatante mediaticamente ma più produttivo sul piano professionale.
2)Se l’esame del Dna dimostra che Massimo è davvero figlio di Giovanni tutto il castello crolla in un secondo: da un alto si tratterebbe di una comparazione ‘pulita’ cioè in condizione ottimale per un’analisi da laboratorio senza contaminazioni o sovrapposizioni che l’accusa può ripetere a iosa. Dall’altro si tratta di materiale degradato e sicuramente non ottimale. La dimostrazione che Massimo è davvero figlio di Giovanni taglierebbe come si suole dire la testa al toro, a meno che la logica non faccia più parte dei tribunali della repubblica.
Riporto la dichiarazione di un eminente direttore di istituto di medicina legale: «L’analisi di una traccia, anche la più apparentemente banale, mediante Pcr, può riservare sgradevoli sorprese. L’esiguità del materiale di partenza, il suo stato di parziale degradazione, l’azione inquinante del Dna estraneo al contesto probatorio tendono a generare autentici labirinti analitici in cui l’analista, pur esperto, rischia di perdere la propria capacità critica nei confronti di un risultato».

ENRICO ha detto...

Ciao, ANNIKA

erano secoli che non ci s'incontrava !

Leggo con piacere che il mio vago sospetto sull’ attendibilità dell'indagine sul DNA ( secondo alcuni ritenuta come" un unicum (sic!)che rimarrà nella storia della criminologia ") abbia un concreto riscontro da parte tua

Temevo di essere il solito parruccone affezionato più alla tradizionale metodologia investigativa a tutto campo su luoghi, persone, circostanze, frequentazioni, ecc.. che alla fideistica accettazione di risultati scientifici ottenuti con l’uso disinvolto di complicati procedimenti di laboratorio suscettibili di errori

Si vede che quest'ultimo sistema, oltre a stampare a fuoco il nome dell'assassino ed a chiudere il caso con buonapace di tutti si deve essere rivelato assai "produttivo" anche da molti altri punti di vista...che nulla hanno a che fare con la ricerca della verità

Buona serata

Enrico

Ps: mi piacerebbe sapere quanto ci è venuta a costare questa megagalattica impresa e quante persone ci hanno inzuppato il pane

Gilberto ha detto...

Enrico
La tua chiusa è stata più eloquente ed esauriente di un trattato di epistemologia giuridica.

Stefania ha detto...

Mi cadono le braccia, scusate. :-(

Stefania

Unknown ha detto...

Il gioco della procura, caro Gilberto, ad oggi è fin troppo chiaro. Loro dopo l'autopsia avevano un dna, chiamato ignoto1, a cui hanno fatto combaciare una persona della zona. E' vero che per arrivare all'imputato sono passati dai Guerinoni, ma anche che ora, a livello procedurale, in che modo ci sono arrivati non è più importante, visto che c'è Massimo Bossetti in carcere, cioè il loro ignoto1 in carne e ossa.

Prima di procedere, e non può essere diversamente, in procura hanno vagliato tutti i pro' e tutti i contro. Non c'è rischio di sputtanamento perché loro hanno quel dna, gliel'hanno fornito i biologi, e quel dna combacia: non devono avere niente di più per indagare e portare a giudizio l'indagato. E per togliere l'imputato dal tritacarne, giusto per farti capire come abbiano pensato anche a questo, non basta che vi sia una comparazione fra lui e suo padre, serve una nuova perizia che porti a dimostrare che c'è stata una falla quando si è deciso di puntare su Guerinoni e su Ester Arzuffi. Ma questa perizia si potrà chiedere solo al giudice: a un Gup, nel caso di un rito abbreviato, o a un giudice di Corte d'Assise, nel caso di un rito ordinario. E chiederlo a un giudice significa fare un processo.

Certo è che Bossetti sarà agevolato, in chiave difensiva, se in aula (non prima e né sui media), di fronte a un giudice a cui la procura dice una cosa diversa, potrà dimostrare, come penso anch'io, che lui e sua sorella gemella sono figli di Giovanni Bossetti. E lo sarà anche se non si potrà rifare la perizia: chiaramente il giudice non resterà indifferente. Insomma, si è parlato per anni di un figlio illegittimo e si ritrova a dover giudicare un figlio legittimo...

Questo però non toglie nulla al fatto che la procura sa bene che per impostare un processo le basta, oltre al dna che già ha in mano, aggiungere pochi "indizi sciocchezza", spiegabili in mancanza di reati ma sommabili l'uno all'altro in presenza di un'accusa per omicidio. Come sa che poi tutto dipenderà dal giudice e dai giurati che dovranno sentenziare... e qui c'è da sperare di trovarne di polso e poco influenzabili.

Non pensarmi rassegnato, io tifo sempre per la verità vera e per i giudici che alle favole preferiscono la logica e il buonsenso. Ma non sarà facile farla emergere, parlo della verità vera, perché, purtroppo, quella che ti ho illustrato è la procedura che, come accaduto tante altre volte (ormai si è capito), si userà anche a Bergamo per cercare una verità giuridica. E la parola giuridica non sempre è sinonimo di reale...

Massimo

Gilberto ha detto...

Sì Massimo
Quello che dici è tutto vero. Però in questo caso ci sarebbe un'incognita non da poco: i media. Quegli stessi media che oggi sono colpevolisti cavalcherebbero lo sputtanamento. Non credo proprio che una procura voglia finire nel tritacarne e non credo proprio che al sistema giudiziario italiano nel suo complesso farebbe piacere una simile pubblicità, tenuto conto che in ballo ci sono questioni ben più importanti con magistrati impegnati contro una corruzione dilagante. Insomma se si dimostra con una perizia tecnica, peraltro preventivata dal Gip, che Massimo è figlio di Giovanni a mio parere non ci sarà alcun processo.

ENRICO ha detto...

@ Massimo

quando ho letto il tuo post delle 19:01 non potevo credere ai miei occhi .

Avevo subodorato il vago odor di zolfo proveniente dai laboratori di analisi ma che gli ingranaggi della giustizia fossero a tal punto mefistofelici non me l'immaginavo proprio.

Tuttavia mi chiedo : per CHE e per CHI sarebbe stato messo in piedi questo spettacolare ( e –ripeto – costosissimo) circo barnum alla spasmodica ricerca di un “'acido desossiribonucleico” adattabile alle circostanze ?

Unknown ha detto...

Caro Enrico, non credo che abbiano messo in piedi lo spettacolare circo barnum in malafede, anzi, a parer mio si sono trovati al circo barnum senza neppure essersene resi conto. Io credo che ci sia stato un eccesso di zelo e che chiunque è rimasto coinvolto, sia a livello investigativo che biologico, ha cercato di dare anche quanto non poteva dare, pur di arrivare al risultato.

Nel tempo la procura di Bergamo ha dovuto sopportare diverse critiche a causa della lunghezza dell'indagine e della crescita esponenziale della "spesa investigativa". Ora che si trova un indagabile in mano, e non uno qualunque ma chi possiede lo stesso dna (perlomeno quel che pare essere lo stesso dna) di chi per loro e per la genetica era con Yara quella sera, ora che ha ricevuto complimenti (quanto siano sentiti non si sa) dagli alti vertici delle forze dell'ordine e dello Stato, non mollerà la presa perché a forza di dire e dirsi che trovando ignoto1 si sarebbe trovato l'assassino, si è convinta di essere nel giusto.

Naturalmente è una teoria personale la mia. Non credo ci siano stati insabbiamenti. Piuttosto credo che indagando in maniera autonoma, mi riferisco alla non coordinazione e alla mancata comunicazione fra le varie forze dell'ordine, e su troppe piste fasulle, si siano persi i primi tre mesi di indagine (mesi in cui si indagava credendo Yara in vita. Tutti lo dicevano, a partire dal "povero" Manganelli - ora deceduto) e con questi la possibilità di elaborare una pista valida. Dopo il ritrovamento del cadavere non è stato più possibile tornare alle indagini tradizionali (si sa che se passa troppo tempo l'assassino non incrociato dagli investigatori si "tranquillizza" e difficilmente si pente, anche perché può far sparire le sue tracce e trovare amici in buonafede con falsi ricordi a supporto) e ci si è affidati all'ultima speranza, il dna chiamato ignoto1.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Enrico!
:-D

Ciao Mimosa
Ma hai un problema con i miei interventi? Se sei convinta della colpevolezza di Bossetti, non sto mica cercando di convincerti sull'innocenza. Ma non puoi aggredirmi perche' posto quello che penso... e CHE SO!

RSID Mimosa! Credo di conoscerlo bene. E tu forse questo non lo sai e non lo puoi sapere, ma dal momento che trovi una traccia la prima cosa che fai, prima di qualunque altra, e' stsbilirne l'origine. In questo cado pero' l'origine non e' certa, quindi non e' stata accertata. PERCHE'?

Esiste solo 1 possibilita': la traccia era troppo scarsa per permettere anche il piu' semplice dei test, ovvero il RSID.

Fatto sta pero' che SE UNA TRACCIA E' SCARSA ADDIRITTURA PER IL RSID, LO E' A MAGGIOR RAGIONE PER RICAVARNE UN QUALUNQUE PROFILO DECENTE DI DNA!

E ora si che gradirei una seria risposta, se qualcuno ce l'ha.

Annika

Anonimo ha detto...

Mimosa

Nel link da te postato, Novelli addirittura dice che il profilo di Ignoto 1 non e' misto. Sara', e' irrilevante. Il punto non e' la purezza del campione; il punto e' il campione stesso!

Prima di stendere i panni, tu li lavi? Penso di si, e cosi' faccio io e cosi' fanno tutti. Nessuno stende i panni ancora sporchi senza prima lavarli. La lavatrice e' quindi un passaggio necessario tra il cesto dei panni spochi e lo stendipanni.

Bene, quando trovi una traccia e' come se tu avessi trovato un asciugamano usato. Prima testi e accerti l'origine della "macchia" e solo poi "stendi" un profilo.

Nel caso di Yara, pero', il passaggio FONDAMENTALE alla ricostruzione dei fatti di qualunque indagine, ovvero l'accertamento dell'origine della traccia, sembra essere mancato. Perche'?

Questa mancanza in qualche modo rende irrilevante lo stesso dna di Ignoto 1, perche':

1. mette fortissimi dubbi sulla quantita' iniziale della traccia. Se era insufficiente per il RSID, lo era di certo per rilevarne un profilo accettabile di DNA. Infatti gli RSID test sono tutti disegnati cosi' da utilizzare una quantita' minima di campione e quindi permettere la SUCCESSIVA analisi del dna.

2. la "densita' del dna" (di cui a p. 4 dell’Ordinanza con frase tratta dalla relazione dei Ris) non e' un metodo scientifico riconosciuto di accertamento dell'origine di una traccia ma solo un'affermazione personale, una mera opinione per poter dire che si trattava di sangue senza uno straccio di prova. Ma dato che non e' provato che si trattasse realmente di sangue, e' impossibile stabilire COME e QUANDO il dna estratto dalla traccia sia arrivato dove e' arrivato.

Sappiamo bene quanto il dna possa ingannare o creare confusione, soprattutto in caso di origine incerta. Caso emblematico il tanto sbandierato dna di Parolisi, la cui origine e' stata lasciata li' all'immaginazione collettiva. IL BACIO DELLA MORTE! IL BACIO DI GIUDA! Un anno e mezzo di strombazzamento sul dna prova provata provatissima che piu' provata non si puo'. Dico, il dna mica si mette in dubbio!

Peccato pero' che proprio la parte civile abbia insistito con la prova del bacio. E cosi' ha dimostrato a tutti (ma nessuno naturalmente se ne e' voluto accorgere, senno' doveva anche ammettere di essersi fatto raggirare dallo strombazzamento...) che quel dna di incerta origine salivare o tattile proprio non poteva trovarsi nella bocca di Melania a meno che Parolisi stesse baciando la moglie nell'istante stesso in cui Tagliabracci prelevava i campioni 4493 e 4494!

Eppure, ricordo fiumi di parole proprio su quel dna, anche tra i commentatori di questo stesso blog...

Prima di parlare di dna, a meno di rischiare di sfoggiare panni sporchi per mesi ed anni a venire, sempre SEMPRE S.E.M.P.R.E. accertarsi dell'origine della traccia.

Annika

Anonimo ha detto...

magari adesso si darà pace qualcun'altra dopo le acute argomentazioni di annika!

Anonimo ha detto...

Ma infatti credo che da nessuna parte ci sia scritto "traccia ematica", eppure la storia del sangue è circolata tra i commentatori su internet (e se non sbaglio ne hanno parlato anche in qualche programma televisivo). Nell'ordinanza almeno da quello che abbiamo letto la traccia viene descritta per quello che non è(saliva,sudore)ed è certamente un modo curioso ed anomalo, a maggior ragione se si ha la certezza della natura della traccia. Questa certezza per ora non è evidenziata da nessuna parte...
Annika, volevo chiederti, visto che non ho alcuna conoscenza in materia, se il fatto che la traccia da analizzare fosse mischiata(perdona i termini poco tecnici)anche dal sangue di Yara, poteva comportare qualche problema nella riuscita del RSID-blood test da te descritto. Come ci si comporta in questo caso? Si isola la traccia da quella di Yara e poi si effettua il test?
E un'altra cosa, se il test è cosi semplice e ripetibile anche a distanza di anni, quale potrebbe essere il motivo per cui, fino ad oggi, non lo hanno ancora effettuato? Se non è incompetenza (e non credo che si tratti di questo),di cosa si tratta? Mi sfugge il motivo...
Grazie in anticipo
Kiba

Anonimo ha detto...

Ciao Kiba!

La premessa-sorpresa e' la dichiarazione di Novelli nel link segnalato da Mimosa: incredibilmente sembra che in realta' la traccia di Ignoto 1 presentasse un unico dna e non fosse mista... Boh!

Rispondo comunque alla tua domanda sul dna misto semplificando il piu' possibile. Facciamo finta che il sangue sia vernice rossa, lo sperma blu, l'urina gialla e la saliva verde. Ogni RSID test e' specifico per testare positivo in presenza solo di un particolare tipo di fluido corporeo (o colore di vernice). Se fossimo in presenza di un mix di dna da urina e sangue di due soggetti diversi, il RSID-blood testerebbe positivo perche' rileverebbe il sangue. Nel caso di urina e sperma avremmo invece un risultato negativo e nel caso di solo sangue da due soggetti diversi il test risulterebbe positivo. Insomma, il RSID-blood e' specifico per SANGUE UMANO. Infatti,in presenza di sangue di gatto e urina umana, avremmo un risultato negativo. Insomma, i vari RSID sono stati creati per rivelare l'origine di una traccia, non il profilo. La cosa migliore, in caso di profili misti, e' sempre testare nuovamente i profili (se possibile) post scissione. Per ulteriori approfondimenti basta fare cercare la Validation Paper del RSID-blood su google - e' in pdf, una quindicina di pagine.

Tu poi mi chiedi il motivo per cui una traccia non viene analizzata per scoprirne l'origine. La risposta l'avevo scitta in un post qui sopra: la scarsita'. Ma dato occorre una quantita' infinitamente piccola di materiale per qualunque RSID test, in linea di massima se non ve n'e' abbastanza per il RSID (parliamo di nanoquantita'), allo stesso tempo non ve n'e' abbastanza per ricavarne un profilo dna. Nel caso di Melania dissero invece che era impossibile rintracciare saliva nella saliva, ma in quel caso direi che, oltre alla necessaria presenza di Parolisi in sede autoptica per ottenerne seduta stante il dna, possiamo anche dire che non sia stata rilasciata dichiarazione come minimo "pear shaped"...!

Ciao Enrico!

Bella domanda! Io risponderei che in un caso limite tale da impedire di rintracciare l'origine di un campione, il dna sia scarsetto assai per offrire un profilo completo. Poi, con i miracoli della scienza, vallo a sapere tu che si puo' fare! Il Neanderthal Genome Project ha ricavato un dna, ma da un osso del piede, non da una traccia di fluido corporeo intrisa tra fibre elastiche ed esposta a tre mesi di elementi (da quelle parti non piove d'inverno?) troppo scarsa da certificarne l'origine. Fai un po' tu...

Ciao. Annika

Pamba ha detto...

Enrico
Questa volta mi hai battuto sul tempo! :-) Avevo trovato anch'io questo link e stavo riflettendo.

La mia opinione e' che sia possibile che tali difficoltà siano alla base della scelta dei RIS.
Banalizzando, se il materiale di partenza non e' fresco, si va prima " a caccia" degli acidi nucleici che sono meglio conservabili rispetto alla morfologia cellulare già compromessa.
Mi chiedo. La fase di reidratazione preliminare all'estrazione del DNA potrebbe essere una fase critica e comportare la riduzione del campione?

Kiba
Veramente nell'Ordinanza si parla più volte di "traccia ematica"...
Per completezza, così aumentiamo i dubbi, la P.m in conferenza stampa ha detto "l'ipotesi preferibile dei RIS e' che sia sangue".

ENRICO ha detto...

Pamba

io invece quello che mi chiedo è se - avendo "saltato" la fase preliminare dell'individuazione della NATURA della traccia - il DNA così ottenuto sia proponibile in ambito penale come prova incontestabile

Anonimo ha detto...

PS Scusa Enrico, dimenticavo... Di giurisprudenza purtroppo non me ne intendo e non ho idea in Italia come possa essere giudicata una traccia dall'origine IGNOTA. CIAO!

PPS L'ipotesi preferibile di una che di analisi ne ha fatte who knows how many e ne ha dirette anche di piu', e' di non fare alcuna ipotesi, preferibile o meno, e semplicemente accertarsi con test scientifici o in alternativa ammettere di non averlo fatto.

ANNIKA

Anonimo ha detto...

PS Scusa Enrico, dimenticavo... Di giurisprudenza purtroppo non me ne intendo e non ho idea in Italia come possa essere giudicata una traccia dall'origine IGNOTA. CIAO!

PPS L'ipotesi preferibile di una che di analisi ne ha fatte who knows how many e ne ha dirette anche di piu', e' di non fare alcuna ipotesi, preferibile o meno, e semplicemente accertarsi con test scientifici o in alternativa ammettere di non averlo fatto.

ANNIKA

magica ha detto...

buongiorno
a volte leggo i link.
: sono pieni di stupidaggini .
una notizia dell'ultima ora., rivelatrice per l'accusa, bossetti di sera frequentava un locale vicino ai gambirasio.percio' il sospetto che ci andasse per spiare la ragazzetta .
facciamo il conto ,che un muratore abbia lavorato tutta la giornata . viene la sera va' a casa fa la doccia(penso che ne abbia un grande bisogno perchè fa il muratore ) cena e si intrattiene un po' con la famiglia .. poi esce., che ore potrebbero essere?come minimo le 20:30... essendo vicino ai gambirasio approffitta per dare uno sguardo alla ragazzetta - si trova in strada la ragazzina? vicino al luogo dove va bossetti a passare una serata? le ragazzine di 13 anni di sera stanno a casetta con i genitori,almeno in quella famiglia metodica..
. ahh capisco bossetti le vede con il pensiero la immagina intrigante .
queste notizie sono postate da giornalisti con un cervellino da gallina , oppure furbastri che postano titoloni e poi nelle pagine ci sono solo fregnacce .

Mimosa ha detto...

Ciao cara Annika,
io non ho problemi con i tuoi interventi più di quanto tu ce l’abbia con i miei.

Finora ho offerto solo spunti “documentati”, parole delle autorevoli persone coinvolte nelle perizie affinché tu, che ne capisci, possa trovare conferme o meno dei tuoi dubbi.

Posto che è chiaro sono stati i RIS ad analizzare per primi e unici la macchia in sé, mi piacerebbe sapere da te su quali basi sostieni non sia stato effettuato il RSID su quel materiale organico che bagnava due lembi di stoffa.

Mi basta solo la fonte dell’informazione, poi ti crederò ciecamente.

Mimosa

Pamba ha detto...

Enrico 12.37

In Tribunale di incontestabile non c'è nulla.
Se hai tempo vai a leggerti la Difesa di Sollecito, perito di parte Adriano Tagliabracci, come la impunta per la mancata analisi morfologica del materiale sul gancetto..Vedi come cambia quando un tecnico non rappresenta l'Accusa;-)

http://themurderofmeredithkercher.com/Adriano_Tagliabracci's_Testimony

Credo che la questione non modifichi la gravità dell'indizio, ma che ci sarà battaglia e' assicurato!
L'ideale sarebbe che la procedura possa essere ripetuta a partire dal materiale originale, come ha sostenuto la P.m. Ruggeri.
Finora noi non abbiamo dati per giudicare le perizie, vedremo quando e se gli Atti saranno disponibili...


Pamba

Pamba ha detto...

Ecco dove avevo letto di quella data, 20 novembre 2010, primo pestaggio di Eddy Castillo, gesto di sfregio...
Non mi vengono in mente collegamenti, se non alla lontana con le prime ipotesi sul branco di ragazzini, ma lo condivido con voi a beneficio d'inventario.

"il ragazzo che viveva ad Almenno San Bartolomeo con la famiglia, in Italia da 20 anni, era già stato pestato, il 20 novembre del 2010. Aveva trascorso la serata con gli amici in un locale di Ponte San Pietro. Era tornato a casa la mattina seguente con il volto pieno di lividi, preso a botte. Chi lo aveva picchiato, gli aveva anche tagliato delle ciocche dei suoi riccioli neri: un gesto di sfregio. Disse ai genitori che era stato coinvolto in una rissa. Non denunciò, probabilmente per paura. Ma dopo la sua morte, un testimone racconterà di averlo visto salire in auto con alcune persone, quella sera di novembre. Dopo il pestaggio rimase chiuso in casa per oltre un mese. "

http://bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca/12_settembre_8/gialli-eddy-castillo-branco-morte-2111740010472.shtml

Pamba

Anonimo ha detto...

Notizia di oggi, Il Giorno..
Caso Yara, Torna l' ipotesi di una vendetta,Legale: Teste conferma versione Bossetti.
L.

PINO ha detto...

A "Estate in diretta" 1 ora fa, è stata smentita la notizia della "vendetta" che sarebbe stata, secondo la "bufalata" messa in circolazione,, maturata da una testimonianza in tribulale, di FG per certi peculati.
Il Gambirasio, ha pubblicamente dichiarato di non aver MAI testimoniato in vita sua, e MAI andato in tribunale per faccende del genere.
E' notorio il sadismo con cui alcuni individui, non bene identificati, godano a spargere veleno.
Pino

Anonimo ha detto...

l'ultima cella agganciata dal telefonino di yara è quella in cui si trova la gasa dei Gambirasio...la ragazzina stava tornando a casa

sky tg24 ore 18..

L

Anonimo ha detto...

OPS casa

L

Anonimo ha detto...

altra novità: dna di un soggetto ignoto diverso da quello di Bossetti sui leggins di yara!

Anonimo ha detto...

Notizie di poggi dall'eco di Bergamo:
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/yara-lultimo-segnale-alle-18556-minuti-dopo-lultimo-messaggio_1067874_11/
e a proposito delle vendetta:
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/yara-un-avvocato-di-vicenza-morte-legata-a-motivi-di-vendetta_1067969_11/
Alex

Unknown ha detto...

Mimosa, che il test di cui parli, il RSID, non lo abbiano fatto lo ammettono gli stessi analisti del Ris e lo riporta la dottoressa Vincenza Maccora nell'ordinanza di custodia cautelare - a pagina 4 - quando riprende una parte della perizia del Ris (in corsivo) dove esattamente è scritto:

Risulta quindi logico il percorso che ha portato ad escludere che la presenza di Ignoto 1 sugli slip e sui leggings sia dovuta ad un fugace maneggiamento degli indumenti, apparendo di contro analiticamente confortata l'evidenza che a produrre le tracce sia stato un fluido abbondantemente cellularizzato non non compatibile con altre sostanze organiche notoriamente poco ricche di DNA (es. sudore, urina, touch evidence, ecc). Non hanno scritto che il test con ... ha dato quel risultato, hanno parlato di evidenze visto il fluido abbondantemente cellularizzato.

Da qui il dire che è stata isolata una traccia ematica che ha consentito di estrapolare un profilo genotipico maschile denominato convenzionalmente ignoto 1 -

Ciò che non vi è scritto, perché non ritenuto importante visto che poi il dna si è isolato, è che la traccia era mischiata al sangue di Yara (il dna si trovava al margine dei tagli della stoffa dovuti alle ferite, e allo sporco dovuto ai tre mesi all'aperto.

D'altronde è la procura che porta al Gip per chiedere un arresto, per questo sull'ordinanza non vi è scritto neppure che il cellulare di Yara alle 18.55 ha lanciato un segnale di rinegoziamento agganciato dalla cella di Brembate. Come fa questo dato a non essere importante, a livello investigativo, visto che vuol dire che alle sette meno cinque il cellulare di Yara era ancora integro e attivo nella zona a un passo da casa sua non si sa. Per quale motivo si preferisce parlare di un ultimo segnale agganciato a Mapello? E' questo l'orario ultimo che la procura ha portato al Gip (infatti è nell'ordinanza)

Massimo

Stefania ha detto...

A mio avviso i biologi hanno scritto quello che veniva chiesto loro di scrivere. Ovviamente rispondente alle analisi svolte. Non sto scrivendo hanno detto il falso, ben inteso. Sto scrivendo che fanno "gli scemi per non andare in guerra" che è ben altra cosa. Io non so se Bossetti è piu' o meno coinvolto nella vincenda. Tendo pero' a pensare che si stia tentando di dare una risposta a questo delitto in modo frettoloso. Non sono affatto convinta che le cose siano semplici come ci sia dato da intendere. A Pino vorrei dire che un coinvolgimento dei Gambirasio come famiglia, del papà di Yara in particolare, non lo vedrebbe affatto come colpevole: è un errore che in questi giorni, durante le trasmissioni televisive, sento e vedo fare frequentemente. Anzi! Babbo Gambirasio potrebbe proprio perchè uomo probo ed onesto, non essersi reso conto di aver pestato i piedi a qualcuno. Perchè tra le persone per bene, il suo comportamento sarebbe ed è sembrato ed è in realtà limpido. Ma c'è, ci piaccia o meno, chi la pensa in modo differente. Mi spiace vedere che ogni volta che si coinvolge l'attività del papà di Yara tutti tendano a pensare che il suo impiego fosse trasparente! Lo sappiamo e nessuno mette in discussione questo fatto. Ma è evidente che quest'uomo PUO' aver fatto qualcosa di ASSOLUTAMENTE LEGALE e che ha dato a qualcuno fastidio. Sembra non si possa parlare di questa eventualità. Perchè?

Stefania

Pamba ha detto...

Massimo,
se confermato, questo dato delle 18.55 ci riporterebbe all'uscita di via Morlotti ed alle testimonianze (forse) di un rapimento.
Escluderebbe invece la direzione opposta, quella seguita dei cani, che passava vicino alla stradina chiusa per lavori.
Sbaglio?

Pamba

PINO ha detto...

Ciao, ENRICO!

Non so da che parte vengano diffuse, ad arte, notizie numerose e contrastanti. Ho netta la sensazione che si vogliano imbrogliare le acque in un particolare momento investigativo, allo scopo di nascondere qualcosa che, se portato alla luce, creerebbe situazioni imbarazzanti, così come intuimmo nel caso Rea
Notizie che noi, nella nostra onesta semplicità ci accontentiamo di definirle bufale, quando bufale non sarebbero.
Aveva forse ragione Vanna, quando suggeriva la possibilità che dietro un virtuale muro si nascondesse ben altro?

STEFANIA
Cito) Ma è evidente che quest'uomo PUO' aver fatto qualcosa di ASSOLUTAMENTE LEGALE e che ha dato a qualcuno fastidio. Sembra non si possa parlare di questa eventualità. Perchè?
Ecco cara, giustappunto!
Pino



Mimosa ha detto...

Massimo, ossia una “deduzione” o “illazione” … mah…! Che ne sappiamo cos’era scritto dopo nella relazione dei Ris, può essere che la dott. Maccora non lo abbia ritenuto finalizzato al provvedimento da firmare,
perché SICURAMENTE i Ris, per estrapolare le cellule avranno seguito i loro protocolli e avranno anche descritto tutto il procedimento per consegnare il profilo ai Laboratori. Voi praticamente sostenete che i Laboratori sono SICURI sia sangue solo perché i Ris glielo hanno fatto credere?
È così?

Se è così, mi arrendo.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Enrico e Kiba

avete letto il mio post delle 11.59 in risposta alle vostre domande? Quanto segue ci si riallaccia.

Mimosa

Se il RSID (blood, semen, saliva o urine) fosse stato effettuato, lo sapremmo di sicuro. Il RSID non offre spettri di possibilita', bensi' semplici, pratiche ed istantanee certezze. Qualunque RSID test offre semplicemente 2 risultati: positivo o negativo. 2 linee rosa: positivo; 1 linea rosa: negativo. Inoltre, NESSUNO degli RSID test da MAI falsi positivi e pertanto la certezza dell'esito e' assoluta.

Nel caso Gambirasio, di fronte ad un RSID-blood test positivo non si ipotizzerebbe la possibile origine ematica della traccia. Si parlerebbe con certezza categorica di sangue, punto e basta. Di fronte invece ad un RSID-blood test negativo, l'origine ematica della traccia non verrebbe neanche menzionata tra le ipotesi sulla sua origine.

Il RSID-blood, quindi, non e' stato eseguito.

Ripeto allora la mia domanda (non a te, Mimosa, ma in generale): PERCHE'?

Esiste un solo caso in cui non sia possibile eseguire un RSID test: scarsita' di materiale. Ma dato che qualunque RSID richiede quantita' INFINITESIMALI di campione, se il RSID-blood non poteva essere eseguito per scarsita' assoluta di materiale su cui lavorare, come hanno fatto a rilevare, proprio da quella stessa nano-traccia, un profilo abbastanza completo di dna da arrivare ad accusare un uomo di rapimento e omicidio? 'O miracolo!?

Annika

Mimosa ha detto...

Nonostante le insistenti rimbeccate sul sangue-non sangue, ancora sta in piedi la teoria della lama già imbrattata del sangue di Bossetti per epistassi. Per ora il collegio di Difesa non obietta.
Coltello “sottratto” ad insaputa del muratore che non se ne è accorto, sottratto da un infido collega o subalterno, che evidentemente aveva già in mente un piano.
Un piano che prevedeva la premeditazione di far fuori una figlia del geometra Gambirasio (la prima che capitava – ed è capitato a Yara) e di incastrare qualcun altro (il primo che capitava – ed è capitato a GB).

Starebbe in un’altra serie di discussioni capire “perché”, cosa si voleva dimostrare, giacché si toccherebbero altri mondi e personaggi ad oggi “intoccabili”, “insfiorabili” da alcun sospetto di immischiamento in intrallazzi connessi all’edilizia.

Ma ragioniamo su questo: non si può negare che se fosse stato del sangue su questa lama, e quindi di Bossetti, le medesime tracce ematiche si sarebbero dovute trovare anche sulle altre ferite di Yara, non solo in quello specifico punto dei tessuti.

Di sicuro la Cattaneo e forse i Ris hanno analizzato le ferite dal momento che hanno parlato di una lama con rivestimento al titanio.
Possibile che altre tracce organiche di un medesimo soggetto (Ignoto 1) non ci fossero sulle altre ferite?

Le conclusioni a me sembrano solo 2:
- o non sta in piedi la teoria dell’epistassi che ha macchiato il coltello, coltellino o punteruolo, che fosse l’arma causante le ferite a Yara, e quindi non si tratta di sangue, e pertanto nessuno ha sottratto nulla al muratore,
- o che un’epistassi l’abbia avuto proprio l’aggressore in quel preciso momento.

Ditemelo voi. Test RSID o meno.
Se non è sangue, cos’era di tanto “abbondantemente cellularizzato”?

Anonimo ha detto...

1)Potrebbe NON essere stato menzionato l'esame con RSID, per ovvietà, ma essere stato effettuato dai RIS.
2) Non essendo sangue, il reperto, non potrebbe essere una sostanza biologica "innominabile" per ..."discrezione" ,come qualcuno velatamente fa capire?
cf

ENRICO ha detto...

@ Annika

Chiarissima la tua risposta : conferma il mio dubbio circa l’attendibilità dei risultati ottenuti per la “ri- costruzione” del DNA di Ignoto Uno
----

@ Mimosa

” nessuno ha sottratto nulla al muratore “

Difatti non capisco perché si continui a sostenere che il coltello con cui è stata ferita Yara debba per forza essere appartenuto al Bossetti

Perchè se, come pare confermato anche dai suoi compagni, il Bossetti ha sofferto di epistassi persino in mentre lavorava, non è detto che il suo sangue ( se fosse di sangue la natura della traccia da cui è stato estratto il DNA) abbia imbrattato solo e soltanto gli utensili da lui utilizzati. Può essere finito chissà dove , chissà su quanti altri arnesi ed oggetti non necessariamente in suo possesso ma sparpagliati qua e là nel cantiere ed aver contaminato casualmente anche l’arma del delitto ( taglierino, coltellino o punteruolo che fosse)

Gilberto ha detto...

Cara Mimosa
Bossetti come chiunque altro tirato in ballo per un delitto del quale è estraneo, cerca qualche spiegazione logica per il fatto che gli vien detto che il suo Dna era sul corpo della vittima. Non sospetta nemmeno che quel Dna potrebbe non essere proprio il suo e dà credito a quanto gli vien detto reputandolo cosa certa (dimostrando di credere nella giustizia e in particolare nelle risultanze 'scientifiche' che in seconda battuta potrebbero anche rivelarsi farlocche).

Anonimo ha detto...

Mimosa

Concordo con Gilberto.

Passo alla tua domanda. Come ho scritto in un post di qualche giorno fa, se mai una maggiore o minore densita' del dna (quella che chiamano alta cellularizzazione) in un fluido piuttosto che un altro fosse un metodo scientifico di analisi, l'altra possibile origine della traccia sarebbe lo sperma. E dato che la traccia era su fibra e non in vagina, sarebbe ancora possibile testarla per RSID-semen.

Peccato pero' che la densita' del dna non consista in un metodo scientifico di analisi e, pertanto, in mancanza di test che ne accertino l'origine, qualunque origine della traccia e' possibile. Ovvero, l'origine al momento e' ancora incerta e supporre che possa una piuttosto che un'altra non fa altro che invalidare la traccia stessa.

Ciao. Annika

ENRICO ha detto...

ANNIKA

Riferendoti al fatto che sia “ possibile identificare con certezza un soggetto quale “donatore” di una traccia senza che sia stato possibile stabilire l'esatta natura del materiale” biologico di partenza.”

tu dici che ” in un caso limite tale da impedire di rintracciare l'origine di un campione, il dna sia scarsetto assai per offrire un profilo completo”

Quindi ne deduco che i risultati di un’analisi effettuata in modo non perfettamente in linea con i protocolli dovrebbero essere ritenuti accettabili solo se esistessero altri elementi di comparazione tali da permettere di confermarne la validità e solo se la natura della traccia non avesse alcuna rilevanza nei confronti del soggetto così identificato
O sbaglio ? .

ENRICO ha detto...

Annika

Ps: mi sono espresso male . Ci riprovo :


” solo se l’essere risaliti al DNA di un individuo usando un metodo approssimativo e suscettibile di imprecisione non avesse alcuna rilevanza nei confronti del soggetto così identificato "

Unknown ha detto...

Pamba, per prima cosa anticipo a te e a tutti che quanto scriverò in questo commento deve essere considerato una delle mie ipotesi immaginarie. Questo perché non ho niente in mano che possa confermare le mie idee. Unisco quindi alla tua domanda quella di Vito che giorni fa mi chiedeva una mia ipotesi.

Ora passo al perché, in teoria, i minuti in più dovrebbe far pensare al contrario e confermare il percorso dei cani: infatti teoricamente è più probabile che sia passata da via Caduti. Ti spiego perché (ripeto che parlo per come la penso in questo momento con quanto ho io in mano).

Dall'uscita di Yara dalla palestra, con un orario simile (18.55), abbiamo un vuoto temporale maggiore del precedente, uno spazio cospicuo in cui Yara era tranquilla, visti gli sms. Uno spazio temporale in cui, pur essendo tranquilla e non sequestrata, Yara è rimasta quasi nascosta al mondo, dato che nessuno l'ha vista in strada. Possibile? Dov'era? A questo punto non si fa peccato a pensare che fosse voluta andare in palestra per vedere qualcuno che si allenava e usciva alle 18.30. Come non si fa peccato a pensare che possa averlo aspettato in cortile (i cani prima di uscire in strada si spostarono verso il retro all'interno del cortile della palestra) e poi con "lui/loro" aver percorso un tratto di strada. Quindi è probabile siano passati dalla strada a lato, da via Caduti e dispersi dell'aeronautica. Chi fa caso a dei ragazzi con un borsone che fanno quattro chiacchiere mentre camminano o sono fermi di fianco a un'auto? Una passeggiata forse già fatta altre volte... e magari stavolta, vista la strada chiusa, le hanno dato un passaggio fino a via Rampinelli... e poi chissà.

Però, vista la strada posteriore chiusa per lavori in corso, forse Yara è stata costretta (anche per non ripassare di fronte alla palestra e dover spiegare quel percorso in più) a fare il giro più lungo per tornare verso casa da sola a piedi. Quindi, dopo via Caduti, alla rotonda potrebbe aver preso via Tresolzio per poi imboccare nuovamente via Morlotti dalla parte opposta alla palestra (in tutto avrebbe fatto 850 metri anziché 400) e lì aver incontrato i suoi carnefici.

Ma nessun ragazzo ha ammesso di aver parlato con Yara, anzi uno ha dichiarato di averla vista uscire alle 18.45 e di averla vista prendere la via Morlotti. Ma è stato l'ultimo ragazzo rintracciato, dopo tempo, il quarto che testimoniava di averla incrociata in palestra. Quindi può aver avuto un falso ricordo e averla vista il mercoledì precedente, anche perché l'orario si scontra con quello di altri che parlano delle 18.35. E con questo orario si sposerebbe la mia ipotesi immaginaria.

Non voglio fare illazioni su nessuno, perché è solo una delle stranezze che trovai all'epoca della scomparsa, voglio solo scoprire qualche carta che mai ho scoperto e fare un'ipotesi diversa. Questo perché, naturalmente per me, via Caduti doveva entrare a pieno titolo nelle indagini della procura, con approfondimenti più che mirati, e mai vi è davvero entrata. Per come l'ho vista allora, e la vedo anche oggi, è stata una delle stranezze, una delle mancanze investigative più grandi, perché in via Caduti ci sono diverse aziende (è un lato estremo della zona industriale), quindi calce a volontà nell'aria. Ma c'è di più, e qui comincia il giallo. Su via Caduti si affacci via Tinaglia, e proprio nell'angolo fra via Cadutii - via Tinaglia, quasi di fronte alla strada il 26 novembre chiusa per lavori in corso, si trova la Gamba Costruzioni, azienda per cui lavorava il padre di Yara e dove, forse, Yara era conosciuta da più di qualcuno (e magari si fidava pure dei colleghi del padre).

Non voglio puntare il dito su nessuno perché nulla si sa in proposito, ma se uno di questi, o anche due (un uomo e un ragazzo) l'avesse vista camminare sola sul marciapiede le avrebbe potuto dire qualcosa, magari farla salire in auto.

continua...

Unknown ha detto...

Ma si potrebbe fare un'altra ipotesi e pensare che Yara fosse passata da quella strada proprio perché poteva sapere, o credere, che suo padre a quell'ora uscisse dal lavoro, e che non vedendo l'auto nel cortile si sia nuovamente avviata a piedi. In quel momento avrebbe potuto incontrare qualcuno che suo padre e lei li conosceva abbastanza bene (se non benissimo)? In quel punto di strada quale cella agganciava un cellulare? Non si sa (e forse mai lo sapremo).

Nell'ordinanza di custodia cautelare, a pagina 3 è scritto: il cadavere presenta segni di lesività contusiva al capo (nuca, angolo destro della mandibola e zigomo sinistro).

Quindi qualcuno ha sferrato tre pugni, due sulla faccia e uno sulla nuca di Yara. E' stata colpita in auto? Molto probabile. Ma perché?

Facciamo un'ulteriore ipotesi. Yara sale nell'auto di chi si fida, non di Bossetti quindi, che fa il giro e dopo aver preso via Tresolzio va verso via Morlotti, verso casa sua. Yara è tranquilla, ma cosa accade in quei momenti non lo sappiamo. Magari lui dice qualche parola di troppo, magari la tocca o magari non volta in via Rampinelli e lei si sente in pericolo, tanto da farle dire che lo dirà a suo padre e da farle prendere in mano il cellulare per chiamare casa. E qui potrebbe essere nata la prima violenza: lui le sferra un pugno che la colpisce sullo zigomo sinistro (stando seduti sul sedile del passeggero è quello il più esposto ai colpi di chi si trova in quello del guidatore) e le strappa di mano il cellulare tirandolo via. A quel punto lei cerca di scendere "al volo", si gira verso lo sportello e lui la colpisce con violenza alla nuca. Lei si gira e le arriva un altro cazzotto alla mandibola destra.

La sequenza ci sta, in una ipotetica ricostruzione, e c'è da esser certi che Yara (se non è addirittura svenuta) si sarà intimorita di brutto. Ha tredici anni, si ritrova la faccia tumefatta e non ha più il cellulare in mano. Quindi non ha nessuna possibilità di chiedere aiuto. A quel punto, però, l'uomo, o il ragazzo (o l'uomo e il ragazzo insieme) hanno fatto due più due, capito che non l'avrebbero passata liscia e...

A questa ricostruzione accomuno alcune cose che restano inspiegabili: il reggiseno slacciato senza usare violenza e le mutandine tagliate di lato. Perché tagliare le mutandine senza proseguire in una violenza sessuale? E il reggiseno? Se l'hanno slacciato i suoi aggressori, o il suo aggressore, possibile che non vi siano tracce di dna sui gancetti?

Se si immagina la scena in maniera veloce pare quasi che Yara da un dato momento in poi si sia trovata ad essere un topolino in balia di due gatti che a turno la attaccavano (mo' per toglierle il reggiseno, mo' per tagliarle le mutande e così via). In questo caso la mente porta a pensare a un paio di ragazzotti.

Ma se invece si pensa a un uomo che conosceva la famiglia? In fondo quando ci si trova di fronte a un omicidio le indagini dovrebbero partire proprio dalla famiglia e dai suoi conoscenti. E a ragionarci con logica, non si può fare a meno di pensare che il reggiseno tolto (non essendoci dna sul gancetto si può pensare si sia usato un qualcosa per coprire i polpastrelli) e i taglio delle mutandine, non siano altro che un depistaggio per far pensare a una tentata violenza sessuale da parte di qualcuno. Eppure la violenza sessuale pare proprio che manchi. Ciò che non manca è il pugno sferrato alla mandibola destra... basta poco a capire che molto probabilmente lo ha sferrato un mancino... quanti uomini mancini conoscono la famiglia di Yara? Una piccola indagine vasta e avanza per scoprirlo...

Ripeto: sono mie immaginazioni.

Massimo

Anonimo ha detto...

Enrico

Ho riletto i tuoi ultimi post 3 volte e non sono ancora sicura di cio' mi chiedi, ma penso che abbia a che fare con la validita' di una certa procedura. Devo dirti che non mi occupo di indadini, mi occupo di forensica. Dammi un test, un campione, un morto qualunque e io so che fare... and I'm jolly good at my job! Chiedimi pero' qualcosa che anche vagamente rasenti la giurisprudenza e le procedure e sinceramente per me parli straniero.

Se pero' non ho capito nulla di cio' che mi chiedi (come sospetto), e mi stai ponendo un bel quesitone scientifico, potresti per cortesia rifarmi la domanda in parole piu' semplici stile "Marcello"?

Annika

ENRICO ha detto...

@ Annika

l'avevo già immaginato mentre scrivevo che, cercando di essere più chiaro, sarei stato più oscuro !

Ri-formulo la domanda :

Il DNA - isolato senza aver potuto stabilire la natura di partenza del materiale biologico a disposizione - può essere definito senza ombra di dubbio come quello identificativo di Ignoto Uno “ ?

Non aggiungo il conseguente quesito giuridico perchè mi hai già risposto al riguardo

ENRICO ha detto...

OT

Ps :
Annika !

..e non mi buttare là frasette in ingleseeee ! Lo sai che " Marcello" non lo sa e che è troppo pigro per andare a farselo tradurre da google!!!:-))

Anonimo ha detto...

Caro Massimo
Ho letto con attenzione le tue immaginazioni e mi sembrano tutte plausibili. Mi chiedo se queste potrebbero coesistere col ritrovamento del DNA di Bossetti. Infatti nonostante le dotte argomentazioni scientifiche di Annika penso ancora che possa appartenere proprio a lui.
Ma da questo a ritenerlo " il colpevole" ce ne corre
Patrizia

ENRICO ha detto...

Massimo

sugli orari e sui percorsi non posso esprimere un parere perché sono aspetti che non ho approfondito a sufficienza

Mentre sono d’accordo con te sul fatto che l’aggressore (o gli aggressori) abbia messo in atto azioni di depistaggio per far credere ad un movente sessuale

Pamba ha detto...

Caspita Massimo,
interessante ricostruzione e incredibile informazione, quella della sede della Ditta di FG!
Hai ragione, si dovrebbe sempre partire dalle persone più vicine alla vittima...

Ma non li avranno controllati per benino, sia i colleghi che i frequentatori della palestra? Forse le carenze dell'indagine all'inizio stanno nella mole delle informazioni da vagliare. Sono partiti da 120.000 utenze telefoniche "attive" dalle 17 alle 20, scremando mano a mano le persone cui richiedere il prelievo di saliva per il DNA, e non l'avranno richiesto, a tappeto, alle persone collegate alla famiglia o alla palestra?

Che sfortuna comunque la ragazzina. Verso le 18.45 sembra che il padre (che doveva uscire per una cena di lavoro) stesse transitando proprio per via Locatelli e non si sono incrociati. Potrebbe essere stato questo un altro possibile elemento di contatto tra i sequestratori e Yara (informazioni sul ritrovo); allo stesso tempo chi sapeva di questi spostamenti, poteva essere più tranquillo nell'avvicinarla.

Non trovo elementi di contatto invece tra quello che chiami il ragazzo e l'uomo. Chissà se anche tra i figli dei colleghi ci sono frequentatori del centro sportivo? In effetti, non c'è soltanto la palestra, c'è la piscina, un campo da calcetto e tante di queste persone hanno affermato di non aver avuto alcuna richiesta dagli inquirenti.

Ciao
Pamba

Pamba ha detto...

Patrizia, non sei sola!
Anch'io credo che il DNA di B. sia quello di Ignoto-1!
Il suo DNA in una zona così particolare della vittima fa presupporre un punto di contatto tra i due, al momento non dimostrabile con altri indizi.
La Difesa non può fare altro che ipotizzare modalità diverse per la presenza del DNA di B. o trovare errori procedurali dimostrabili.

Interessante la tua domanda sulla possibilità di coesistenza del suo DNA con l'ipotesi di Massimo.
Ci penso.

Pamba

Anonimo ha detto...

Enrico

Oh no, dimenticavo l'inglese... Sorry! :-)

Puoi ottenere un profilo da un dna indipendentemente dall'aver testato l'origine del dna stesso. Naturalmente, anche per un profilo incompleto ti occorrera' una quantita' sufficiente di traccia... e no, mai, nessun dna, mai mai "senza ombra di dubbio"!

Il discorso su accertamento dell'origine/ RSID/ scarsita' della traccia credo che ti sia chiaro e viene di conseguenza. Perche' la traccia di Ignoto 1, talmente importante da essere confrontata con ben 18000 dna in 4 laboratori diversi, non e' mai stata accertata con il RSID (mezzora, un paio di euro e risultato, si, in questo caso proprio si, totalmente "senza ombra di dubbio")?

Se potessi usare l'inglese direi dodgy, ma dato che non posso... Doveva proprio trattarsi di una mini traccia un centesimo di una punta di spillo!

Ciao. Annika

Unknown ha detto...

Ciao Patrizia.

Come possono le mie immaginazioni coesistere col Dna non l'ho scritto perché mi pareva implicito. E' praticamente quanto si è pensato abbia fatto Bossetti (perlomeno credo che in procura lo pensino). Ma forse è meglio dirlo.

Quindi, immaginando, senza mai darlo per certo, che ad uccidere sia stato uno che conosceva sia Yara che suo padre, uno che aveva un contratto o era regolarmente assunto e lavorava per la ditta Gamba Costruzioni, basta leggere quanto Paolo Gamba, il titolare, disse anche alla stampa. Cioè che i loro sono cantieri veloci, un mese e via (se sono così veloci significa che l'azienda manda in cantiere molti operai ogni volta), che a Palazzago ne avevano tanti, infatti Fulvio Gambirasio è stato visto diverse volte dai muratori.

Tutto questo per dire che dopo i pugni e prima di decidere ogni mossa, ad esempio quale depistaggio adottare, se di depistaggio si è trattato, chi aveva sequestrato Yara doveva ben andare in un luogo sicuro. Non poteva mica portarsela a casa o tenerla in auto semisvenuta. E quale miglior luogo di un cantiere isolato dove dopo le 17.30 di sera non si sarebbe trovato nessuno?

Per quanto riguarda il cutter utilizzato, o il coltellino o quel che è, io ho frequentato in passato moltissimi cantieri edili, e ti assicuro che quando il lavoro dura più settimane non tutte le sere l'attrezzatura si ricarica sul furgone. Di solito fra le varie aziende ci si accorda per lasciarla in un luogo comune (che può essere uno sgabuzzino a piano terra, ma anche il container della ditta che appalta i lavori, quello che usa il geometra per stendere i disegni e dare disposizioni agli operai). Non so come si comportino a Bergamo, ma nella mia zona è questa la prassi per non dover scaricare ogni mattina e ricaricare ogni sera.

Quindi, niente di più facile che Yara sia finita in uno di quei container dove c'è di tutto, dai piccoli distanziatori in plastica per i pavimenti - fatti ad X per i pavimenti interni o a X con due traversi a incrociare per i pavimenti esterni - da cortile (per farti capire, sono uguali al segno rimasto impresso sul corpo di Yara) - al materiale per saldature che, se si è saldato qualcosa durante la giornata, magari perché fuori piovigginava, lasciano in terra dei piccoli pallini tondi (per darti un'idea, come quelli trovati sotto le scarpe di Yara).

Insomma, se immaginassi una cosa del genere, potrei anche pensare che l'assassino prima di decidere il depistaggio abbia cercato calma in un luogo a lui conosciuto e sicuramente tranquillo. Poi potrei pensare che ha aperto la prima cassa degli attrezzi e usato il primo oggetto "utile" per tagliare le mutandine e i leggings, atto anche a ferire, infine, che potrebbe aver caricato il corpo, non morto ma privo di stimoli, in auto e per completare l'opera lo avrebbe portato dove di sicuro si radunavano molti giovani, in un campo vicino alla discoteca...

Insomma, la mia immaginazione arriva addirittura a pensare ad un assassino che per portare le indagini in altre direzioni ha messo in atto una finta violenza sessuale, tagliando qua e la e togliendo il reggiseno, per finire l'opera portando Yara ormai collassata in una zona frequentata da giovani (non tutti tranquilli).

Ma è solo immaginazione, ricorda che non ci sono né prove né indizi. Fra l'altro è una immaginazione che potrebbe portare anche a Bossetti colpevole, se si provasse che conosceva Yara e che è salita su un mezzo nella sua disponibilità (e le tracce si troverebbero ancora). Ma, mi chiedo perché nessuno me l'ha ancora detto, Bossetti è mancino?

Masiimo

Ps. Per Pamba: ho già spiegato in un commento precedente che quando Yara è scomparsa non si è indagato per omicidio e tutti credevano di ritrovarla viva. Se si fosse trovato subito il cadavere le cose sarebbero andate diversamente...

Unknown ha detto...

Scusa Pamba, ti devo una risposta.

Le aziende di costruzione e manutenzione che mandano loro personale nei cantieri edili, non possono inviare persone a caso (come verrebbe il lavoro se mandassero solo manovali?). Prima c'è un geometra che va a prendere le misure in cantiere (ciò che fa Gambirasio) e sviluppa i disegni tridimensionali in ufficio. Quindi disegna a misura ogni pezzo che serve per completare il lavoro e lo passa all'officina (di solito interna all'azienda) che li prepara. Quando il materiale è pronto per il montaggio, si porta in cantiere e a montarlo si mandano montatori specializzati e manovali, questi ultimi o sono stranieri o sono ragazzi.

Normalmente ogni azienda invia sempre le stesse coppie, che per chi decide lo smistamento dei vari lavori diventano una "coppia fissa" (anche perché il manovale deve imparare il mestiere e un domani prendere il posto dello specializzato). Naturalmente è facile che chi abita nello stesso paese usi una sola auto per andare al lavoro (normalmente si va in azienda, si caricano gli operai e poi si parte per il cantiere con l'auto o il pulmino aziendale), quindi usa la stessa auto anche per tornarsene a casa. Da qui il mio considerare anche un uomo e un ragazzo.

Non c'entra nulla la palestra.

Massimo

Anonimo ha detto...

Ciao Massimo,
Ho letto con molta attenzione le tue ipotesi immaginarie che potrebbero anche essere meno immaginarie
di quel che sembrano.
Manca pero’, secondo me, un passo non secondario a proposito del cellulare e che tu non hai analizzato.
Mi riferisco alla batteria ed alla scheda SIM ritrovate addosso al cadavere di Yara e sulle quali sono state trovate solo impronte della ragazzina. Specie la batteria, vista la natura dell’oggetto, chi l’ha tolta dal cellulare avrebbe dovuto lasciare qualche traccia e poi che senso ha portare via il solo cellulare?
Questi mi sembrano elementi molto importanti perche’ potrebbero aprire la strada ad altre ipotesi.
Yara aveva forse due SIM e se si a cosa le servivano?.......
Nelle varie ipotesi non si e’ mai accennato a questo elemento. Si ipotizza un tentativo di stupro od una vendetta nei confronti del padre; non poteva avere una simpatia per qualcuno con il quale colloquiava
utilizzando un altra SIM?
Alex

Anonimo ha detto...

Grazie Pamba e grazie Massimo per le tue più esplicite osservazioni. La tua immaginazione mi convince molto, anche la mia infatti mi fa pensare a una finta violenza sessuale proprio per i motivi che hai elencato tu.
Vi seguirò attentamente
Patrizia

Stefania ha detto...

Alex, io ho avuto figli dell'età di Yara all'epoca dei fatti. Ora sono "grandi" e ti assicuro che una sim di "scorta" da usare per messaggiare o per parlare con persone non gradite ai genitori è cosa che non regge. Non a quell'età. I figli sono molto piu' diretti e se guardi o solo butti un'occhiata al loro apparecchio mentre ricevono messaggi, telefonano o ricevono telefonate ti guardano con sguardo torvo. Come se tu stessi violando chissà quale segreto. Magari la chat con un morosino. Per loro è "violazione della privacy" ma mai andrebbero ad acquistare a 13 anni una nuova sim. Non lo farebbero perchè a quell'età si sentono padroni del mondo ma ancora si perdono in un bicchier d'acqua. In generale, ovvio, fatte le dovute eccezioni. Ma Yara sembrava una tutta "casa, scuola e palestra" ... aveva sicuramente i primi batticuori e la misura del reggiseno che cresceva. Ma nulla che potesse far pensare ad una ragazzetta ribelle che poteva avere una vita telefonica differente da quella di tante adolescenti della sua etä. Forse, come dice Massimo, ha insistito per uscire perchè sperava di incontrare il ragazzetto di turno ... quello che magari frequentava la piscina e non la palestra. Ma ripeto e continuero' sempre a farlo. O si sta parlando di un predatore di bambine oppure si è colpita una Gambirasio.

Stefania

ENRICO ha detto...

Stefania

ctz "O si sta parlando di un predatore di bambine oppure si è colpita una Gambirasio."

...e su queste due ipotesi mi trovi d'accordo ( con una leggera preferenza per la seconda)

Stefania ha detto...

Esatto, Enrico. Anch'io propendo per la seconda ipotesi. Si dice Yara abbia insistito per andare a portare il registratore in palestra. Io alla sua età mi sarei ammazzata pur di non dire ai miei genitori che mi piaceva Francesco (che manco mi filava) ..... ma ogni scusa era buona per uscire ed incontrarlo. Un po' di pudore e neppure raccontavo i miei primi batticuori a mia sorella (maggiore di un anno). Non sapeva tenere in bocca manco l'acqua ed avrebbe saputo prendermi in giro davanti ai genitori, con mia somma vergogna. E neppure Francesco, appunto, sapeva "lo amavo" segretamente. Tanto non degnava di uno sguardo. Ma erano i miei primi approcci alla vita sentimentale adulta. I genitori di Yara difficilmente possono essere d'aiuto in questo senso. Era una ragazzetta sfigatella (con tanto di appareccho che a quell'età suona come un deterrente), com'ero io che portavo occhialoni spessi. Potrebbe, Yara, aver cambiato il percorso usuale. Non per seguire chi poi le ha fatto del male ma solo perchè desiderosa di vedere due minuti in piu' il suo tesoro, il ragazzetto dei suoi sogni.

Il brutto anatroccolo non ha avuto tempo di diventare cigno. E poco importa sarebbe diventata o meno una ragazza avvenente. Era nel pieno dell'età della stupidera. Povera piccola.

Stefania

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Stefania potrei essere d'accordo sulla tua seconda"opzione",qualcuno che aveva preso di mira i Gambirasio,gente che controllava la famiglia senza dare nell'occhio. Ci potrebbe stare come ipotesi di vendetta il non aver ricevuto l'assegnazione di lavori in qualche cantiere da parte dell'impresa Gamba Costruzioni.C'è sempre da tenere in considerazione il tempo trascorso da Yara fuori dalla palestra,chi ha incontrato prima e chi dopo la sua uscita.Camminando verso casa riceve ed invia messaggi ad una amica,il tutto nella massima tranquillità e spensieratezza,ad un certo punto qualcuno con un mezzo non ben definito le si accosta,o per chiedere una informazione(una scusa banale del tipo:sai dove si trova questa via?)),oppure se erano in due l'hanno caricata sul mezzo con la forza.Uno solo non può essere,almeno due sono gli assassini della ragazzina,e che presumo molto sicuri di quello che facevano,anche se poi si sono rivelati degli autentici sprovveduti, visto che l'hanno lasciata in fin di vita.Sia che il movente fosse sessuale o quello di una vendetta,in tutte e due i casi si sono resi conto di essere andati oltre il limite prefissato,tanto pensavano che mai qualcuno sarebbe arrivato a scoprirli,Yara di certo non li conosceva.Buona notte.

Pamba ha detto...

Grazie Massimo per le risposte.
Con Stefania si erano abbozzate ipotesi simili (attività lavorativa del padre, altri cantieri, depistaggio in quel luogo per far credere ad un movente sessuale). Non eravamo entrate però nel dettaglio dei luoghi, orari e spostamenti che ora abbiamo.
C'e' un dettaglio però che non mi convince del tutto, quello del trasferimento (del DNA) dal luogo del sequestro al campo di Chignolo.

Con le sole informazioni che ora abbiamo, riprendendo anche il post di ieri notte di Mimosa, le ipotesi sono:
1) sangue secco sulle attrezzature (epistassi di B. precedente )
2) sangue fluido versato per ferita accidentale al momento dell'aggressione
3) sangue fluido da epistassi al momento dell'aggressione

L'ipotesi 1) del sangue secco sulle attrezzature ha alcuni limiti non indifferenti:
- ha intriso i leggins fino agli slip, quindi era un fluido oppure - si obietta - una traccia secca reidratata dal sangue della vittima; ma in questo secondo caso, il processo di coagulazione, che è molto più veloce della reidratazione, avrebbe determinato un sangue raggrumato, non un fluido che penetra all'interno;
- la traccia si troverebbe soltanto in corrispondenza di una ferita, non in tutte: se fosse stata sull'arma avrebbe lasciato analoghi depositi anche altrove, a meno di acrobazie tra ferite da taglio e punta, con la punta nell'ultima ferita di recisione degli slip, che ho pur esposto in un mio commento ma piuttosto improbabili.
L'ipotesi 2) e' quella dell'Accusa. Non ha i problemi del punto precedente, ma presuppone che il taglio sia avvenuto per ultimo ed in modo non dinamico (prematuro parlarne, vedremo dalla BPA), altrimenti ci sarebbe un gocciolamento ovunque, non concentrato in un punto fino all'interno.
L'ipotesi 3), forse una sottile provocazione ;-), non e' male. L'aggressore, sotto choc per quanto fatto, ha un fenomeno di epistassi, proprio li'. Quest'ultima ipotesi potrebbe escludere anche un ruolo attivo del B. nelle sevizie. Ad esempio e' intervenuto nel luogo del primo sequestro compiuto da altri oppure per paradosso prima del ritrovamento ufficiale di Yara, sul campo di Chignolo.
La parola alla Difesa (qui o al Processo;-)

Pamba

magica ha detto...

da parte mia ho capito la figura del bossetti e la penso esattamente come monica :la nuova
entry nel blog.
si è espressa nel forum precedente sempre su questo caso -
man mano che si va avanti con le ultime notizie ., almeno da parte mia capisco il quadro degli avvenimenti e la logica dei fatti .. sembra la favola di cappuccetto rosso .
yara ando' in palestra per adocchiare un ragazzo che le piaceva , che stava allenandosi .. sapeva che in quell'orario lo avrebbe visto, infine a 13 anni è normale . lo abbiamo fatto tutti. o quasi .
purtroppo all'uscita ha trovato il lupo o i lupi che l'hanno sequestrata . hanno visto la ragazzina . fermata e chiesto una informazione, una parola tira l'altra ,la ragazzina purtroppo non ha capito il pericolo . li vide anche il ragazzo del motorino .. nessuno ne parla piu' -- come se il ragazzo lo avesse inventato .
poi successe quello che sappiamo - i lavoratori stranieri avevano rubato assieme ad altri arnesi il cuter . che come dice bossetti era portatore del suo dna - avendo l'anomalia dell'epistassi
:una versione che potrebbe essere vera anzi io la penso veritiera .
. pero' si entra sempre in un punto oscuro , come una barriera. come fa bossetti ad avere quel dna se non è figlio di guerinoni? possibile che dopo lo spifferamento dell'amico del defunto ipotetico padre : nome della fedigrafa e figlio clandestino.. hanno lavorato e aggiustato il dna fino a farlo combaciare come giusto? erano convinti di aver trovato il bandolo della matassa ed hanno agito di consguenza .
naturalmente sono supposizioni mie pero' ragionate con logica .daltronde anche le altre versioni sono supposizioni

Mimosa ha detto...

Grazie Pamba per aver raccolto il senso del mio intervento.

Aggiungerei qualcosa di altro, dalle mie osservazioni.

Yara aveva il giubbottino addosso e il reggiseno sganciato, e non mi pare fosse stato detto che i pantaloni erano abbassati.

Infatti, non sembra sia stato reciso l’elastico, c’era un taglio sul fianco destro che incideva leggins e slip, piuttosto solo una striscia verticale di stoffa, come se la punta del coltello si fosse infilata negli indumenti (pare questo, una slabbratura di neanche 10 cm).
Qui hanno repertato la “macchia” oggetto di tante discussioni (che se fosse sperma sarebbe uno “schizzetto”, il resto dove?).

Un “tagliuzzamento” (per usare un’espressione della pm) come fosse un gesto non controllato nell’atto di aggredire tirando pugnalate.

In merito al reggiseno sganciato, c’è un mistero: talvolta i reggiseni si slacciano da sé, specie quelli che non hanno i gancetti ma i ferretti come i costumi da bagno, ora non ne fanno più ma che ne sappiamo quale tipo di reggiseno portasse Yara?
Se è stata opera di qualcuno, sicuramente saranno state rilevate cellule epiteliali, non ci sono?
Obiettivamente, l’aggressore mica poteva indossare i guanti, avere un coltello in mano e lavorare su un reggiseno, no?

È comunque tutto secretato nella segretisima relazione della Cattaneo.

Ciao, Mimosa

Anonimo ha detto...

ANNIKA
Effettivamente mi ero persa per strada la tua risposta. Grazie comunque, è tutto chiaro, ho cercato anche su internet il RSID-blood test, mi manca da leggere il Validation Paper che mi richiederà più tempo ma ho intenzione di approfondire l’argomento. La cosa più importante è capire che l’utilizzo di questo test è la normale prassi in casi di tracce simili. Si procede prima identificando la natura della traccia con i vari RSID e solo dopo si passa all’individuazione, se è possibile, del DNA (e già qui avrei altre domande, perchè da qualche parte leggo che basta una piccola traccia, da altre parti leggo che la traccia deve essere abbondante proprio per il troppo tempo trascorso e le cattive condizioni), il che ha anche una sua logica.

Ora però dite che la traccia non era mista? Fatemi capire, vuol dire che la traccia trovata non era mischiata al sangue di Yara come si è sempre detto?
Perchè altrimenti in caso di sangue vs sangue, ossia di traccia mista, come ha scritto Annika si dovrebbe procedere facendo nuovi test ai diversi profili post scissione, SE POSSIBILE. E se non fosse possibile Annika? Potrebbe portare questo ad imbarazzanti conclusioni come “fluido abbondantemente cellularizzato e non compatibile con altrettante sostanze poco ricche di Dna, come sudore, urina, lacrime...”?

Un’ultima domanda rivolta a tutti per tagliare la testa al toro e per non lasciare in sospeso l’argomento. Esiste una versione ufficiale che descriva con assoluta certezza la natura della traccia? Perchè tanti dubbi in merito? Ed è fondamentale capirlo per poter poi parlare del DNA.

MIMOSA parlando d’altro, a me è capitato più di una volta che il reggiseno si slacciasse da solo. Lo facevano solo due modelli, e solo se mi agitavo, ma sempre con gancetto. Oltretutto come ha fatto notare Massimo mancherebbero le tracce sul gancio, ma cosi mancano anche sul giubotto e felpa che l’aggressore avrebbe dovuto togliere per un’operazione simile. Io credo che quel reggiseno non sia nemmeno un depistaggio. Slacciarlo e lasciarlo li non ha molto senso, soprattutto per uno che non si fa problemi a sferrare cazzotti a una ragazzina e infierire con dei tagli sul suo corpo. Non l’hanno spogliata, non le hanno nemmeno abbassato slip e pantaloni. Hanno fatto tagli su gola, petto,polsi e schiena ma il pube rimane una zona dove l’aggressore non si è accanito. Il taglio che è su leggins e slip è laterale e se non ho capito male è un taglio molto piccolo.

Ho letto anche che i tagli potrebbero essere l’atto finale dell’aggressore nella fase distruttiva per la mancata violenza sessuale. Può darsi, ma al di la del fatto che mancano indizi consistenti per ipotizzare una violenza sessuale (sempre che non ci sia altro oltre a quel taglio)qui si ritorna al feroce pedofilo assassino attratto dalle ragazzine con apparecchio (quanto era alta Yara, poteva sembrare di spalle al buio, tutta imbacuccata per l’inverno, più grande della sua età?). E se è cosi, ritorno sulle mie vecchie considerazioni. Dovranno trovare molto di più degli spostamenti, orari, furgoni e lampade.Ma mooolto di più...
Kiba

ENRICO ha detto...

@ KIBA

ctz " Esiste una versione ufficiale che descriva con assoluta certezza la natura della traccia? Perchè tanti dubbi in merito?

E' esattamente la stessa domanda che avrei voluto fare anch'io ma poi ci ho ripensato pechè non volevo ri-proporre un tema che mi è parso essere oggetto di accese divergenze
Ciao
Enrico

Ps : mi sembra comunque di aver capito che, a questo proposito, le fonti ufficiali di cui disponiamo siano piuttosto ambigue

Pamba ha detto...

Kiba, Enrico,
confermo che le uniche due fonti ufficiali sono l'Ordinanza e la Conferenza stampa della Ruggeri.

Alla conferenza stampa la P.m. dice "Traccia mista contenente sangue sia di Yara che di Ignoto1", alcune volte parla di traccia ematica, come in Ordinanza, altre di materiale biologico.
Se volete certezze, tocca aspettare le perizie o altre informazioni più precise.

La mia interpretazione e' che l'incertezza sull'origine della traccia non invalidi il DNA. La ricerca di tipo identificativo e' stata condotta; se è riuscita il problema quantitativo e di degradazione non si pone. Poi, al processo i RIS esporranno i protocolli seguiti, noi non c'eravamo e non possiamo sapere quali criteri ha guidato le loro scelte, compreso quello di non rischiare, nella fase di reidratazione preliminare l'estrazione, di ridurre ulteriormente il campione.

Per inciso, sono riusciti a determinare profili completi anche nei corpi carbonizzati delle vittime dell'11 settembre (il DNA e' molto resistente, ma aggressioni molto spinte come una T>95 C possono deteriorarlo).

Semmai la mancanza di certezza sul materiale biologico può creare problemi a definire le modalità del contatto ed il ruolo dell'imputato. Parlo di sangue, perché converrete che l'ipotesi del liquido seminale inguaia ancora di piu' Bossetti.

Se e' rimasto anche un solo mm quadrato di tessuto il test e' ripetibile, alla presenza dei periti di parte e si risolve il problema.
Se il test non e' ripetibile, e' legalmente accettato lo stesso perché al momento delle prime analisi non c'era ancora un imputato. Però inizieranno le controperizie, le osservazioni sulla mancanza di analisi morfologica, i dubbi punto per punto su tutte le fasi.

Cosa facciamo, nell'attesa di certezze, smettiamo di commentare? ;-)

Buona giornata
Pamba

Pamba ha detto...

Kiba

Tornando alla modalità di aggressione, trovo giuste le tue considerazioni sulla non consistenza del movente sessuale, neanche come possibile depistaggio.
In effetti, quest'ultima possibilità, che era quella a cui pensavo, avrebbe indotto l'aggressore a segnali più evidenti, ad esempio abiti e indumenti intimi abbassati, come segnalato da te Mimosa.

Ciao, Pamba


OT
soltanto io ho problemi a visualizzare i commenti? A volte mi compaiono inframmezzati a post che, sono sicura, all'ora in cui scrivevo, non comparivano...

Anonimo ha detto...

Si Enrico, abbiamo solo quell'ordinanza in cui si citano le conclusioni della relazione dei Ris del 2012. Mancherebbe quest'ultima per chiarire meglio il fatto. Comunque l'ordinanza l'ho letta tutta, è vero che si parla di traccia ematica, ma poi si ritorna a quello strano gioco di parole che non avrebbe davvero senso se si fosse certi al 100% che si tratti di sangue. Poi uniamoci il dubbio che la traccia fosse mista o isolata e che ci fosse o meno sangue di Yara. D’altronde mi chiedo: se l’arma ha tagliato i leggins fino alle mutandine non ha colpito anche la carne? C’è o no una ferita di Yara in corrispondenza del taglio? Perchè la parola ematica si trova solo quando si parla dell’estrazione e poi si torna al giro di parole...diciamo boh cosi non creiamo guerre!

PAMBA
“La mia interpretazione e' che l'incertezza sull'origine della traccia non invalidi il DNA”.... Non ho le giuste conoscenze per controbattere, e forse verrò linciata, ma ammetto di avere fortissimi dubbi su questo punto. Da quel poco che ho capito in teoria è molto più semplice risalire alla natura della traccia con i vari RSID, piuttosto che l’estrazione e conservazione del DNA. Forse il paragone non è nemmeno azzeccato, ma mentre per il RSID-blood test non c’è possibilità di errore (fa tutto il test stesso), quando si parla di DNA invece bisogna mettere in conto, e di molto,anche l’errore umano. La traccia deve presentare determinate condizioni, l’estrazione deve avvenire in determinate condizioni, cosi come la sua conservazione, insomma non è cosi semplice come sembra, aggiungi anche gli errori di distrazione che portano non so per quanto tempo a comparare il DNA di ignoto1 con la mamma di Yara ed è normale che a qualcuno sorgano dei dubbi, ma ripeto che non ho le basi per poter argomentare a fondo e quindi rimango con i miei dubbi in attesa di leggere le perizie in quanto mi incuriosisce molto l’argomento. Va da sè che se fosse sperma si sarebbe già detto ed anche li non dovrebbe esserci alcun dubbio (RSID-semen).

Comunque per la situazione in cui ci troviamo ora, con un sospettato tra le mani, trovo rilevante questa parte dell’ordinanza: “Una condotta particolarmente riprovevole per la gratuità e superfluità dei patimenti cagionati alla vittima con un’azione efferata rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso di umana pietà”. Parole sante! Ma che ora si trovino riscontri nella personalità del B, e vediamo se esce fuori questo profilo...questo aspetto da tempo.
Kiba

Anonimo ha detto...

Pamba

Reidratazione? Perdita di campione? Davvero??? Ne sei proprio sicura???

Se, come dici tu, fosse rimasto anche solo un mm quadrato di tessuto, hai voglia quanto RSID-blood si poteva effettuare! Altro che teoria della cellularizzazione (densita' del dna??!!), che mai e' stato e mai sara' un metodo scientificamente accettabile di identificazione dell'origine di un campione.

Comunque grazie per aver confermato che la traccia era mista.

Kiba

"Someone" (guess who) has jumped the gun BIG time. So now everyone else is trying, pretty unsuccesfully mind you, to pick up all those tiny pieces of red herring that "someone" left behind and scattered a bit everywhere. Like an explosion of... fishy confetti? What a shame! If it weren't for Bossetti you'd nearly feel sorry for them.

Spero di averti risposto con le corna del toro in pugno :-D

Se poi il toro lo vogliamo definitivamente decapitare, nel caso di traccia mista su tessuto, basta effettuare tutti e 4 gli RSID pre-scissione. Mica male, eh? Easy! No drama! Se uno solo testa positivo, ed es RSID-blood, entrambe le tracce sono di origine ematica. Ma se testano positivo 2 RSID, es sangue e saliva, hai due origini diverse e sai pure quali. E hai usato una quantita' talmente microscopica di campione e di soldi che puoi farti un selfie e sbatterlo su instagram con con super sexy smile e #labqueen!

Il tutto senza lasciare spazio a speculazioni, che nelle parole "forensic science" proprio non ci entrano.

Ciao. Annika

Stefania ha detto...

Buongiorno a tutti. Un paio di considerazioni "al volo". La prima riguarda la notizia diffusa da alcuni media circa il fatto sia stato rilevata, nel computer fisso in uso al Bossetti, la presenza di immagini pornografiche relative a persone adulte. A prescindere non si ha certezza queste immagini siano state effettivamente visionate dall'imputato perchè il computer è un assemblato e quindi l'hd potrebbe essere stato precedentemente in altre mani, chi ha diffuso la notizia tiene a precisare gli inquirenti abbiano detto che questo è irrilevante ai fini delle indagini e non costituisce reato. Rimane pero' il fatto la notizia sia stata diffusa. Con quale scopo? I bambini di Bossetti sono forse figli di un Dio minore? Non hanno diritto ad alcuna tutela? A quanto pare no. Ma ci tornero' poi ....

Un dubbio: Annika ha spiegato che l'RSID-Blood Test non consente alcun margine di errore. In presenza di sangue testa positivo, se non ci sono tracce ematiche testa negativo. Bene. Ora, se analizziamo una macchia "mista" quel mista potrebbe voler dire mille cose. Ovvero che la traccia (di sangue?) contiene emos di due diverse persone, ad esempio la vittima e di un'altra persona. Oppure che la traccia è mista perchè contiene sangue e saliva della sola vittima. O ancora che la traccia è mista perchè contiene sangue della vittima e sperma dell'aggressore.

In questo caso, gli stick RSID danno risultato positivo sia per il sangue che per lo sperma? Intendo nel caso la traccia non sia ancora stata "separata" ....

Potrebbe essere questo il caso?

Se la risposta dovesse essere affermativa, ecco che quel dichiarare la traccia come mista, come sangue ma come qualcosa di indefinito ma abbondantemente cellularizzato potrebbe essere un artificio per poter scrivere che c'è del sangue (della vittima) senza dover mettere nero su bianco che c'è liquido seminale dell'aggressore. Non dimentichiamoci che l'ordinanza essendo documento pubblico è finito in mano ai giornali in modo integrale. Volevano gli inquirenti preservare i fratelli di Yara? Puo' essere? E se si .... devono godere di diversa tutela rispetto ai figlioli di Bossetti?

Rimane, che se fosse sperma, sarebbe abbastanza difficile per l'imputato poter dimostrare quel genere di "epistassi" casuale.

Ma questo potrebbe essere davvero uno sfregio alla Famiglia Gambirasio e non un tentativo di stupro.

Un'aggressione "su commissione"?

Stefania

Anonimo ha detto...

Stefania ti rispondo in merito a quello che ho capito io. Per qualsiasi traccia si procede con i vari RSID test per valutarne appunto la natura. Ogni test è a sè, c'è quello per il sangue, quello per lo sperma, per la saliva e per l'urina. Di fronte ad una traccia mista ad esempio di sangue e sperma si utilizzerebbero diversi test e il RSID-blood più il RSID-semen darebbero entrambe risultati positivi. Se fosse stato sperma a parer mio si saprebbe e il B avrebbe le ore contate.
Kiba

magica ha detto...

io non metto in dubbio niente -
bossetti è innocente , la sua versione la trovo plausibile . una persona sucura di se non fa congetture tipo sara' stato l'arnese rubatomi ., anche perchè' dovrebbe saperlo che le bugie hanno le gambe corte. a parte quella minima traccia che lo inchioderebbe (traccia trovata su un cuter rubato) non c'è nessun altro riscontro di colpevolezza -- anche se i riscontri li vogliono far passare per veri .ma ragionati con logica e senza furbizia sospettosa ) sono comportamenti normalissimi .

magica ha detto...

ciao vituccio .

ENRICO ha detto...

Pamba carissima

prendi queste mie righe come una elucubrazione del tutto acrobatica e fantasiosa ma il fatto che si sarebbe trattato di Traccia mista contenente sangue sia di Yara che di Ignoto1" non potrebbe essere stato la causa che ha portato, due anni fa a confrontare il Dna di Ester Arzuffi, con quello di Yara anziché con quello di Ignoto Uno ?

E dunque mi chiedo : in QUALE FASE delle ricerche di laboratorio e in QUALE MODO i genetisti si sarebbero accorti dell’errore ?

E se sono” stati capaci “ (!) di scambiare DUE provette DUE immaginiamoci cosa potrebbero aver fatto dovendone maneggiare, classificare, analizzare e confrontare 20.000 !

Quindi come si può essere certi che non abbiano commesso altri svarioni del genere nel corso di questa straordinaria “operazione” investigativa d’avanguardia volta ad individuare (“unicum nella storia della criminologia !) la persona con un DNA coincidente con quello di Ignoto Uno ?

Inoltre, se il DNA di Ignoto Uno - ricavato senza aver prima individuato la natura del materiale biologico di partenza a causa della sua scarsezza - fosse indiscutibile al 100% per quale motivo i protocolli prevedono invece che venga eseguita come prima operazione l’accertamento della specie di appartenenza del reperto ?

Evidentemente perché la quantità minima del reperto ( che non consentirebbe di effettuare tale accertamento ) potrebbe influenzare e compromettere le fasi successive di identificazione

Di conseguenza chi mi dice che il DNA ottenuto con questo procedimento non del tutto conforme , sia EFFETTIVAMENTE quello appartenente ad Ignoto Uno ( ossia dell’assassino) ?

Se tutto ciò che fin qui ho scritto è un’enorme fesseria vuol dire che la canicola romana mi ha liquefatto anche il cervello

E allora : PERDONAMI !

ciao !
Enrico

ENRICO ha detto...

Ps : scusate ma ho pubblicato senza aver letto gli interessanti contributi precedenti... quindi le mie riflessioni potrebbero essere ancor più inutili e superficiali ( se possibile !)

Fate finta che il mio post delle 15:38 sia "in bianco"

ENRICO ha detto...

Ho omesso di “arricchire” i miei precedenti contorcimenti mentali con questa ulteriore domanda :

Non si sa quale sia la natura del reperto (da cui sarebbe stato isolato il DNA) perché NON è stato fatto il test tout court oppure perché il materiale a disposizione era troppo poco per effettuarlo ?

(io ho ragionato (!?) dando per scontata la seconda ipotesi)

Anonimo ha detto...

confrontare il Dna di Ester Arzuffi, con quello di Yara anziché con quello di Ignoto Uno ?

io avevo sentito che il Dna di Ignoto Uno era stato confrontato con quello della "madre di Yara"

hahaha, che confusione

Pamba ha detto...


Caro Enrico,
a me il caldo fa risparmiare le forze ;-), sarei più pragmatica.
Tutta la procedura che critichiamo, senza ancora conoscere i protocolli seguiti, la natura e le conseguenze degli errori che verranno contestati, e' servita a individuare B.

Ci interessano due sole cose, ora.
E' suo il DNA sul reperto?
Come ci è arrivato li'?

Per la prima domanda attendo la conferma di quanto ha detto la P.m. Ruggeri: l'esame e' ripetibile.
Sua la responsabilità se non lo sarà, mica la mia ;-)

Per la seconda domanda ho espresso tre ipotesi, nel commento di ieri sera. So che non ti piacciono le ricostruzioni, ma ...ci ho provato;-)

Invece, per l'errore dello scambio di archivi sul DNA mitocondriale (sembra smentito dai tecnici secondo i quali sarebbe stata solo questione di tempo) , confermo la correzione dell'anonimo: la comparazione e' stata fatta tra Ignoto 1 e la madre di Yara.

Se non fosse un errore, poteva essere una comparazione interessante?

Pamba


ENRICO ha detto...

@ Anonimo !

Io invece ricordavo vagamente d'aver letto che fu confrontato quello dell'Arzuffi con quello della MADRE di Yara ma poichè mi era venuto il dubbio ho rifatto una veloce ricerca e sono capitato qui :

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/yara-gambirasio-5-sfortune-che-hanno-rallentato-le-indagini-fulmine-neve-1910801/

Comunque svarione per svarione ( potremmo fare anche altre combinazioni : Ignoto Uno con Ignoto UNO per esempio !) resta il fatto che questo metodo investigativo - pur concedendo la buonafede di chi l'ha concepito - mi sembra una vera follia

Mimosa ha detto...


@ Massimo
che strano ... da alcuni giorni i post di Annika si inseriscono 3 ORE DOPO
sfasando altrui interventi e il filo dei discorsi
come mai succede ciò?

ciao, Mimosa

ENRICO ha detto...

@ Pamba


Mi dirai che non amo molto le ricostruzioni, questo lo ammetto, ma quando ho mai scritto che le tue non mi piacciono ?

Ciao carissima

Unknown ha detto...

Ciao Mimosa,

i commenti di Annika provengono dall'estero e, come molto spesso capita ai commenti di Magica e di Ivana, spesso google li spamma. Quindi quasi sempre entrano direttamente in Spam e devo essere io a dire a Google che non è Spam, quindi a inserirli fra i pubblicati. Se sono di fronte al computer nel giro di qualche minuto il commento è leggibile, ma se sono fuori casa, se è notte e sto dormendo o, come mi è capitato una settimana fa, non ho la linea attiva, può capitare che restino in Spam anche per qualche ora.

Ad esempio Magica e Ivana per essere sicure di non andare spesso in Spam dovrebbero cambiare motore di ricerca e usare Google Crome, ad esempio, anziché Mozzilla o I.E. ed entrare nel sito con Google invece che con Yahoo o altri.

Non so Annika che motore di ricerca usi, ma scrive da molto lontano e molto probabilmente è per questo che i suoi, come altri di persone che scrivono da altre nazioni, vengono inviati nella cartella Spam...

Massimo

Mimosa ha detto...

Grazie Massimo per la chiarificazione,
è una seccatura, però (anche per te).

Ciao
Mimosa

Stefania ha detto...

Io uso Mozzilla e scrivo dall'estero ma non credo i miei interventi siano mai finiti nello spam. Confermi, Massimo?

Stefania

Unknown ha detto...

Confermo Stefania, ma forse usi Mozzilla con google come motore di ricerca, non con ASK o altri strapieni di cookies e pubblicità.

Ciao

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona notte a tutti.Piccole riflessioni notturne dopo aver visto l'ultima puntata di "delitti e segreti",e che di segreti non si è visto nulla,come il nulla c'è dopo aver estratto il dna da tracce miste a non si sa che cosa.Hanno sequestrato vetture di ogni tipo,una decina di cellulari quasi tutti fuori uso,computer,l'intera villetta con garage,e dopo un mese di galera cosa hanno trovato? nulla,il niente più totale.Veramente quel dna è di Bossetti? Oppure é quello che vuol farci credere la P.M Letizia Ruggeri con l'assistenza di quattro laboratori in cui affermano senza alcun dubbio che il dna non sbaglia mai? hanno detto che, non c'è nessun complice e che Yara è salita nel mezzo tranquillamente e senza alcuna preoccupazione perché si fidava,e di chi si fidava,del Bossetti? Non è, ne un amico e ne un parente, quindi perché doveva fidarsi se non lo conosceva? Dovrei credere che Yara era cosi stupida da salire nella macchina con uno sconosciuto? Altro che indagini a 360 gradi,ho il sospetto che le indagini siano in un unica direzione,il dna non sbaglia e il presunto colpevole è stato assicurato alla giustizia,di guardare oltre l'orizzonte non gliene frega nulla.Buona notte a tutti,anche alla mia cara amica nottambula.

magica ha detto...

ciao vituccio ,
buonanotte e sogni d'oro.
per mssimo .
buonanotte anche a massimo ,,
uso mozilla con google ..

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao cara Magica,buona notte anche a te.

Anonimo ha detto...

Mimosa

Mi spiace davvero che i miei interventi siano per te una tale seccatura perche' sfasano il filo dei discorsi... Discorsi realmente cosi' vitali da puntare il dito contro ai miei "ritardi"?

Nessun altro mi ha detto nulla. Se la cosa pero' e' un tale problema da aver richiesto finora 3 post sul blog, ti bastera' sapere che cerco solo di circonvenire (come gli altri non-locali qui) il blocco che il mio nuovo paese di residenza mette su una gran parte di internet.

Ciao. Annika

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