martedì 10 settembre 2013

Caso Scazzi – Bugie o false memorie?

Di Gilberto M.

“ON COMPUTER SCREEN so close it has no boundaries. A blinding cursor pulses in the electric darkness like a heart coursing with phosphorous light…"

Comincia così la sceneggiatura di The Matrix, film del 1999 pluripremiato, regia e sceneggiatura di Larry e Andy Wachowski.  La matrice di numeri, una sorta di immenso foglio Excel, è un cyberspazio simulato. Nelle parole del protagonista, Morpheus, “Matrix è ovunque. E’ intorno a noi…”. Il film suggerisce che anche noi viviamo in una realtà simulata (“una neuro-simulazione interattiva” - nelle sue parole).

L’opera cinematografica ci introduce a un antico concetto filosofico, quello di Eraclito dei dormienti e degli svegli, poi ripreso da Platone con la metafora del mito della caverna. Matrix è soltanto l’illusoria spelonca del codice di programmazione. Nel film però è prefigurato anche il concetto di false memorie, cioè memorie che appaiono vivide nella mente ma alle quali non corrisponde nessun riscontro sul piano reale. Il problema non è semplice. Come può essere che in perfetta buonafede ricordiamo qualcosa con dovizia di particolari senza che questo sia mai accaduto? E’ davvero possibile che la memoria ci giochi un simile inganno?

I falsi ricordi per certi versi riportano alla mente il rapimento alieno, l’abduction, dove il rapito racconta fatti straordinari, operazioni chirurgiche, impianti di sostituzione, indagini mediche a cui sarebbe stato sottoposto da qualche razza superiore extraterrestre, ma senza che mai si trovi un solo elemento a riscontro. I racconti, peraltro, sono sovente in completa buonafede. In realtà potrebbe trattarsi di un vissuto traumatico del soggetto che attraverso la rimozione risulterebbe dissociativo e allucinatorio.

I falsi ricordi sono rielaborazioni di materiale mnestico (sogni, immagini televisive, racconti di altre persone, esperienze vissute di tipo traumatico, suggestioni e impressioni molto forti). Insomma, stimoli visivi e mentali possono contribuire alla formazione di ricordi falsi che però il soggetto vive come reali. L’indistinzione tra eventi reali e falsi ricordi può ingenerare una serie di equivoci che nel caso di un testimone possono davvero produrre una catena di retroazioni dagli esiti comici e… drammatici.

All’origine dei falsi ricordi può esserci un trauma o una violenta suggestione. Il ruolo dei media e degli amplificatori sociali può costituire un elemento di rilievo, ma è anche vero che il feedback può poi risultare come una reciproca azione di ritorno in una progressiva e inarrestabile serie di equivoci e di ricordi spettrali. Viviamo nella società dell’immagine e del virtuale, dove la catarsi di massa può davvero creare effetti fantasmatici e dove persone particolarmente sensibili possono cadere preda delle suggestioni più inverosimili. Sulla rivista Science in un recente articolo si informa che un gruppo di ricerca, diretto dal Premio Nobel Susumo Tonegawa, è riuscito nell’impresa di indurre la formazione di falsi ricordi in alcuni topi grazie a tecniche di optogenetica (attivazione selettiva di gruppi di neuroni). Senza entrare nel merito dell’articolo, dirò solo che lo ‘scongelamento’ dei ricordi (engrammi) conservati nei neuroni li può esporre a influenze di vario genere in una sovrapposizione (palinsesto) che finisce per distorcerli in un rimescolamento delle connessioni tra i vari frammenti di ricordo implementati nei diversi gruppi di neuroni.

Nella letteratura e nel cinema si è spesso approfondito il tema della memoria e delle sue possibili falsificazioni. Non solo Orwell di 1984 o Ray Bradbury in Fahrenheit 451, ma tutta una serie di opere che fin dall’antichità mettono l’accento sull’incerto confine tra sogno e realtà. Praticamente non c’è periodo storico dove il tema letterario (sogno vs realtà) non appaia anche sotto mentite spoglie. Non ci interessa però tale aspetto squisitamente filosofico, e neppure quella pletora di persone che raccontano di abusi sessuali avuti nell’infanzia. Si è scoperto che molti sono per l’appunto dei falsi ricordi innescati vuoi da una situazione analitica, vuoi da suggestioni che hanno in qualche modo alterato la memoria. A riguardo esistono studi che dimostrano come la rievocazione di abusi infantili da adulti sia spesso il prodotto di mere fantasie.

Dalle ricerche sulla suggestionabilità si è dimostrato che la nostra memoria è sorprendentemente modificabile. Pazienti con varie forme di amnesia “costruiscono” memorie non vere allo scopo di sforzarsi di ricordare, e lo fanno talvolta con una dovizia di particolari davvero impressionante, talmente verosimili da indurre in errore chi ascolta le rievocazioni che hanno tutto lo smalto vivido e palpitante di un ricordo vero... e naturalmente senza che si possa parlare di menzogne. Chi racconta è perfettamente convinto di aver vissuto quelle esperienze delle quali fornisce una relazione più o meno circostanziata. Per mentire occorre la consapevolezza che ciò che dico non corrisponde a ciò che io credo vero. Il rapporto tra vero e falso è davvero complesso. Si può perfino mentire dicendo il vero (se ciò che dico lo credo falso anche se è vero).

Alle rievocazioni della memoria - soprattutto nei bambini che sono più suscettibili alle suggestioni - contribuisce spesso chi li interroga con domande che inconsapevolmente suggeriscono che tipo di risposta si aspetti da lui (anche riguardo a questo sono stati effettuati svariati esperimenti che dimostrano la plasticità della memoria e come i processi motivazionali ne influenzino i contenuti). Quando memorizziamo omettiamo moltissimi dettagli insignificanti (in rapporto alle nostre esigenze pratiche) e quando rievochiamo possiamo riempire quei vuoti con elementi funzionali a quanto richiede o crediamo che richieda la situazione del presente. Insomma, la memoria non è esente da insidie ed errori. Ma fin qui siamo ancora in una dimensione di imprecisione della memoria, di errori marginali o che non compromettono, comunque, il suo funzionamento in ragione dell’adattamento all’ambiente sociale.

La creazione di “falsi ricordi” avviene talvolta anche senza l’intervento di stimolazioni esterne. La creatività umana tende a completare in una gestalt tutto quello che è incompiuto o incompreso, tende a creare delle giustificazioni mentali per completare un frame altrimenti frammentario. Si finisce col credere che quello che “inventiamo” sia veramente accaduto e lo crediamo perché lo abbiamo registrato nella nostra memoria immaginaria. Oggi le tecnologie consentono la manipolazione di immagini, di inserirne altre in un documento storico fino a creare scenari fantastici, falsificando e distorcendo la memoria del passato. Ci sono immagini e storie che una volta memorizzate, anche quando vengono poi smascherate come falsificazioni, continuano ad agire surrettiziamente dentro di noi, nell’immaginario collettivo.

Nel caso di testimonianze, talvolta i ricordi sono come contaminati, anche dalle modalità di interrogatorio, da altri engrammi provenienti dai media, da ulteriori testimonianze delle quali si viene a conoscenza. Può accadere di ricordare cose che non sono mai accadute o di ricordarle in un altro modo rispetto a come sono accadute. Quali le cause che possono elicitare il falso ricordo? L’attivazione dei ricordi comporta spesso delle imprecisioni dovute al loro carattere selettivo: l’interpretazione di un evento (e il ricordo connesso) si fonda su una configurazione di significato con le nostre conoscenze, i nostri bisogni e i nostri desideri e perfino con i prodotti della nostra immaginazione. Quando è una figura d’autorità che afferma che un nostro vissuto è reale, è difficile negarne la veridicità che diventa indistinguibile dalla fantasia. Cominciamo a credere al falso ricordo. A volte siamo noi stessi l’autorità che agisce sulla nostra memoria. Nel caso di un interrogatorio porre le domande in modo sbagliato può creare ricordi mai esistiti. I testimoni oculari sono spesso inaffidabili e si provocano (false) memorie attraverso la suggestione, aggiustate mediante illazioni oppure semplicemente alterate da qualche suggerimento involontario o inconsapevole. L'interrogatorio di un testimone è un momento critico perché lo si può influenzare anche senza malafede.

Il problema è allora stabilire se un ricordo è vero o falso. La distinzione si ottiene soltanto nei casi in cui esistono prove dirette (dei riscontri oggettivi). Nel tentativo di riportare alla memoria un evento lo si immagina ripetutamente e tale immaginazione (per quanto falsa) si imprime nella memoria e finisce con il far parte dei nostri ricordi creando una falsa memoria che diventa un corredo permanente di informazioni. Spesso più si tenta di scavare nella memoria di un testimone e tanto più si creano false memorie, narrazioni in perfetta buona fede. I ricordi di eventi appena accaduti, di regola sono piuttosto affidabili. Con il passare del tempo, ai ricordi veri  si sovrappongono altri engrammi e aumentano le distorsioni, fino alla possibilità di memorizzare eventi mai accaduti. In alcuni casi i falsi ricordi diventano vere e proprie allucinazioni, oppure si tratta di riempire dei vuoti di memoria, una amnesia per rimozione (dimenticare eventi inaccettabili a livello di coscienza), con ricordi sostitutivi (un ricordo falso che nasconde un evento traumatico). Ma quello che è davvero impressionante è che, come molti studi dimostrano, un evento del tutto immaginario può lasciare nella nostra memoria delle tracce del tutto simili ad eventi reali. Si è visto anche che la deprivazione del sonno può accentuare il fenomeno dei falsi ricordi e che con l’ipnotismo si possono implementare falsi ricordi. La manipolazione della memoria avviene anche a livello di massa, attraverso quello che comunemente viene chiamata propaganda. Una incriminazione può perfino indurre un individuo a credersi colpevole, a confessare un delitto che non ha commesso. Anche in questo caso esistono esperimenti di psicologia sociale in cui persone non colpevoli in una simulazione di reato finiscono per dichiararsi colpevoli.

Il caso dell’uomo di Avetrana presenta analogie con i falsi ricordi?

Direi proprio di sì, e in un modo talmente evidente che mi meraviglio che in questi anni pochi abbiano supposto che Michele Misseri abbia costruito nient’altro che delle narrazioni (non vere confessioni). La narrazione è tale per il fatto che è come un romanzo, qualcosa che scaturisce dalla immaginazione produttiva e dalla creatività individuale. Un romanzo con tante varianti, un po’ come Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino, un numero finito di elementi le cui combinazioni si moltiplicano e proliferano in nuovi spunti narrativi. Un romanzo costruito in quel luogo della mente dove l’immaginario la fa da padrone e dove la realtà si mescola in modo indistinguibile con la fantasia. Sì, certo, Michele fa trovare il cadavere e il telefonino di Sarah, con modalità peraltro non del tutto chiare e con quell’espediente del cellulare portato un po’ qua e un po’ là come per mettere l’investigatore sulle sue tracce, come per dare a se stesso un’opportunità di uscir fuori da una penombra popolata di fantasmi (forse una amnesia?). Cosa sa, cosa ha visto davvero Michele? I suoi racconti hanno quella trama letteraria talvolta un po’ onirica, talvolta affastellata di forse, può darsi, credo, a me pare, diciamo, noi (un plurale maiestatis enigmatico, una sorta di io collettivo indistinguibile, quel racconto a più mani scaturito forse dal contesto massmediatico e riprodotto con spunti del tutto originali). Nei dialoghi con i suoi interlocutori c’è sempre quell’elemento didascalico che rende la sua narrazione una specie di ammaestramento rivolto a se stesso, una modalità di autoconvincimento per qualcosa di cui ancora non conosce bene il nesso:

Sai dove abbiamo sbagliato,” confessa a una parente mentre si trova in prigione, “quando è successo il fatto avremmo chiamato i carabinieri.

Non si tratta di una laconica presa di consapevolezza di quanto accaduto (perché appare palese che non sa quale sia il fatto), quanto di un tentativo di spiegare l’antefatto che davvero non conosce, nell’illusione, attraverso un altro percorso immaginario, di rappresentare a se stesso quello che avrebbero (chi?) dovuto fare. Ancora una volta l’uso del plurale appare allusivo solo per quanto il suo interlocutore voglia o sia in grado di intendere o di immaginare. Quel “sai dove abbiamo sbagliato” è l’estremo tentativo di convincersi di qualcosa che appare evanescente, una esortazione rivolta più a se stesso che al suo interlocutore o al suo co-attore immaginario, un artificio retorico per dare allo scenario onirico un qualche elemento di realtà. Il riferimento al fatto che appare così concreto nella testa del suo interlocutore è in realtà per Michele l’indeterminazione assoluta, di quale fatto si tratta non è dato sapere, se non in quello che ciascuno immagina arbitrariamente. Quel "avremmo chiamato (dovuto chiamare) i carabinieri”, può indicare l’esistenza di un reato. Ma i carabinieri più che un riferimento ad una assunzione di responsabilità è ancora una volta un tentativo di dare un’interpretazione a ciò che non conosce. Cerca cioè di dare realtà alla sua narrazione mediante un’immagine: quella dei tutori dell’ordine che dia concretezza e rilievo alle sue fantasie, che consenta attraverso l’artificio retorico di immaginare uno scenario più che altro a scopo auto-persuasivo. Infatti subito dopo Michele si affretta ad aggiungere:

o il pronto soccorso… e allora era successo un incidente, una roba del genere

E’ davvero evidente, e sorprendentemente sembra che nessuno se ne avveda, che la comunicazione è per ipotesi, si tratta di una forma logica del tipo se… allora. Se: a - allora: b. Se avessimo chiamato il pronto soccorso allora era (si sarebbe trattato di) un incidente, se avessimo chiamato i carabinieri allora era (si sarebbe trattato di) un delitto. In altri termini il sillogismo risulta rovesciato, il fatto risulta in funzione dell’azione ipotetica svolta in un caso o nell’altro, in base a quello si ipotizza che si tratta di un delitto oppure di un incidente. Michele non ha la più pallida idea di quanto è successo, di quale fatto si stia parlando, cerca solo di dare consistenza al vuoto (di memoria o di conoscenza) attraverso dei sillogismi ipotetici. La conclusione non priva di comicità è quella di un Entimema:

Invece noi abbiamo fatto i furbacchioni e mo vedi come ti trovi

Quello che si evidenzia è quel contrasto tra il noi e il tu, mentre l’io neppure compare. Per essere un momento di ammissione e disvelamento risulta davvero sorprendente (e divertente) quell’uso di pronomi che non rimandano al sé. Non c’è casualità in tutto questo, ma un’alterazione e confusione dei ricordi (falsi ricordi) che rappresentano proprio quella sovrapposizione degli engrammi sotto forma di compenetrazione dei pronomi personali: abbiamo fatto (noi) e mo’ vedi (tu) come ti trovi (cioè un Io che trova sovrapposizione in stati mentali atemporali e contrapposti). Il mo - che a prima vista sembra riferirsi a una condizione esistenziale riferita al presente - entra in conflitto con quel ti (riferito al pronome di seconda persona singolare) che allude a una sorta di alter ego. Quel furbacchione poi è completamente fuori luogo rispetto al dramma poco prima evocato (il fatto). Anche se in realtà il fatto non è quello che noi ascoltatori immaginiamo (un delitto) ma soltanto quel buco nella memoria - un’incognita, una ‘x’ inconoscibile - che in quanto privo di referenti emotivi non può che risultare anaffettivo. Il fatto evocato è soltanto un’immagine vuota, priva di cariche affettive in quanto vago e indeterminato, puramente fantasmatico, non reale. Quel furbacchione (termine assolutamente non in sintonia con l’argomento, un understatment) sembra più che altro una Antifrasi, un sintagma autoironico, scopertamente fuori luogo sia in relazione al luogo (il carcere) sia in relazione alla situazione (un omicidio e un occultamento di cadavere). In tutto quello che vien detto in funzione di un pentimento, o di una semplice assunzione di responsabilità, furbacchione è parola che di nuovo svela la discrepanza tra fantasia e realtà: Michele parla di qualcosa che non conosce, è solo una narrazione che non comporta remore morali in quanto solo descrizione immaginaria. Furbacchione è parola che per lo più evoca il comico, non certo il tragico di un delitto.

La spiegazione che dà successivamente: Io ho coperto la Sabrina… che sono andato a portare il cadavere” - sembra offrire una qualche giustificazione sintetica alla situazione di trovarsi in prigione. Ma poi nuovamente il discorso diventa sibillino:

La Sabrina avrebbe potuto farlo con un amico con un altro hai capito com’è il fatto?"- o ancora: “Cioè il coso lo devono… dividere… la colpa…” - e - “No, io non sto dicendo che sono stato io… io sono stato che sono andato a portarla… cioè stavamo tutti e due diciamo che stavamo tutti e due”. 

Quel farlo, termine insignificante, rimanda al fatto che rappresenta quell’accaduto inconoscibile che Michele rappresenta in quella forma senza contenuto: il fatto, il farlo, il coso, la colpa, lo… che indicano che non sa proprio di cosa parla se non in quella forma impersonale e ipotetica (diciamo). La colpa è una sineddoche (una parola al posto di un’altra) e insieme una metonimia (per contiguità logica) come rimando a qualcosa con la quale intrattiene una relazione vaga e indeterminata. L’unico appiglio descrittivo in cui la sua narrazione diventa esplicativa sembrerebbe essere l’occultamento del cadavere:

Però tengo un peso perché… io ho coperto completamente la Sabrina (io la mucciai tutta la Sabrina) è stato che ne ho portato il cadavere e non avrei dovuto portarmelo…”

La prima parte della comunicazione appare congrua rispetto a una colpa, la seconda parte esplicativa: “è stato che ho portato il cadavere e non avrei dovuto portarmelo…” - introduce un inutile rafforzativo che oggettivamente sembra dettato dal bisogno di autoconvincersi che quanto sta dicendo è vero, più che da altro, poi dimostrato dall’enfasi di una giustificazione che appare davvero stridente e quasi comica nel contesto di quello che dovrebbe essere un pentimento: "… ed è stato più di quaranta giorni nell’acqua, sai che significa?". Nonostante tutta la sua buona volontà a ricostruire uno scenario, quello che alla fine risulta è l’assoluta evanescenza della sua narrazione, solo uno schermo senza profondità, fantasie, un racconto fatto di quella materia inconsistente di cui son fatti i sogni: “La notte me la sognavo sempre che mi diceva ‘zio mi sta facendo freddo’”.

A Valentina Michele chiede: Cosa sta nascondendo Sabrina? Che parli...”

La domanda non è retorica, rappresenta l’assoluta incertezza e la mancanza di nozione su quello che lui dovrebbe conoscere perfettamente. Quel: "che parli" sembra quasi l’appello disperato perché anche lui finalmente sappia cosa è successo, perché proprio non lo sa e avrebbe davvero bisogno che qualcuno glielo spiegasse.

Facendo l’analisi di qualsiasi altra narrazione di Michele, si veda anche il mio articolo “Caso Scazzi – Dialogo Socraticoe Sarchiapone”, si evince che l’uomo di Avetrana non solo non sa cosa sia successo in quel 26 agosto, ma che neppure è in grado di rappresentare se stesso in un corpus descrittivo. La sua narrazione è priva di qualsiasi riferimento concreto. A forza di ripetere Michele si autoconvince (repetita iuvant) e le sue narrazioni si arricchiscono di particolari che via via introducono varianti nello sforzo di ricordare quello che davvero non conosce, falsi ricordi che tornano a fargli visita e che lui disperatamente cerca di fissare nella sua mente, di rendere plausibili con quei particolari che ritiene possano essergli di aiuto nel tentativo di riemergere forse da una amnesia. Lui non è mai insincero, non è mai reticente, al contrario compie qualsiasi sforzo utile per dare al suo interlocutore le informazioni che gli vengono richieste. E’ che proprio non riesce a far meglio di così... non riesce a dare alle sue narrazioni qualche concretezza, quello che non conosce non può rappresentarlo se non in quella forma talora onirica e talaltra simile a un canovaccio senza capo né coda.

Michele quel pomeriggio non ha visto Sarah come non l’hanno vista Sabrina e sua madre. Sarah dopo essere uscita di casa non ha mai raggiunto la casa di via Deledda. Le narrazioni di Michele ce lo hanno fatto credere, hanno creato lo scenario di un delitto. In realtà non sappiamo neppure come Sarah sia morta. La fretta di dar credito alle ‘confessioni’ di Michele ha congelato una ricostruzione che potrebbe alla fine risultare soltanto la suggestione che l’uomo di Avetrana ha creato negli inquirenti, nei giornalisti, negli opinionisti, nel vasto pubblico italiano… e addirittura nei suoi familiari che lo credono un assassino. Il fatto che Sarah sia stata occultata dentro un pozzo da qualcuno, di per sé non significa che sia stata assassinata. Certo, è probabile che si tratti proprio di un omicidio, ma se Michele Misseri è solo preda di false memorie, allora sono possibili anche altri scenari che non conosciamo. Le operazioni seguite alle confessioni di Michele hanno creato negli inquirenti la convinzione che tutto portasse a una certa ricostruzione (oggettivamente senza logica), al processo e alla relativa sentenza. In seguito a tale convinzione si è proceduto ad una autopsia molto superficiale e ad operazioni che hanno distrutto tutti quegli indizi che potevano risultare utili alle indagini. L’area del pozzo dal ritrovamento del corpo della povera Sarah in poi è stata devastata, cancellando in tal modo qualsiasi traccia utile all’indagine. Delle collane trovate in fondo al pozzo non si sa nulla, e molto probabilmente non è stato possibile rilevare impronte utili perché ripulite. I testimoni sono stati ascoltati sempre in funzione delle narrazioni di Michele. 

La morte della ragazza risulta, insomma, priva di una logica credibile, di un movente e di una dinamica certa (considerando che il prof. Arbarello ha messo in forse anche che si tratti di morte per strangolamento). La verità è che le tracce di Sarah si perdono nel tragitto tra la sua abitazione e quella degli zii. Forse qualcuno ha visto qualcosa e non l’ha raccontato, forse intimorito o forse per quieto vivere. Le narrazioni di Michele (tutte indistintamente, perché non si può sceglierne una per comodo) hanno tutta la consistenza onirica delle fantasie e dei sogni ad occhi aperti. E’ paradossale che dalle sue fantasie (probabili false memorie) sia stato tratto uno spettacolo suggestivo che ha coinvolto i mass media e tutto l’apparato degli opinionisti: forse il più eclatante e imponente caso mediatico dal dopoguerra. Sulle fantasie di un contadino sono stati costruiti i più inverosimili e improbabili scenari attorno a una famiglia che molto probabilmente è completamente estranea alla vicenda della morte della ragazza. Una pletora di professionisti di vari ambiti (giornalisti, criminologi, psichiatri, psicologi, avvocati, magistrati… e perfino astrologi e indovini) potrebbe aver costruito scenari, argomentato, ricavato conclusioni, imbastito sillogismi e dedotto conclusioni sulla base di false memorie. Un gigantesco equivoco maturato in una colossale proiezione fantasmatica? Le memorie collettive o ricordi di massa possono risultare con dinamiche analoghe attraverso una retroazione che si autoalimenta. Lo stimolo individuale innesca un pensiero comune, un fatto più volte ascoltato diviene reale come un ricordo personale e… come fatto di pubblico dominio. La narrazione diviene vera e nella mente degli ascoltatori si formano le immagini del delitto indipendentemente da qualsiasi elemento o riscontro a riprova. L’uomo di Avetrana ha costruito in perfetta buona fede la sceneggiatura di un film, quel film che adesso si svolge nella memoria collettiva di un vasto pubblico.


Tutto questo in fondo è coerente con un paese che da molti anni vive in una dimensione sospesa. I mass media hanno costruito scenari virtuali per un’audience sempre più incapace di distinguere tra realtà e finzione, sempre più refrattaria a guardare alle cose senza infingimenti e suggestioni. Da molto tempo l’italiano ha perso quella capacità di discernimento che consente di andare oltre l’apparenza (soprattutto nella realtà politica), da troppo tempo sembra trovarsi come in Matrix, con la mente atrofizzata. Allo schiavo platonico che si libera dalle catene, quel monitor ante litteram della caverna, l’augurio nelle parole di Morpheus: “Welcome to the real world”...

Sperando che l’eventuale risveglio non sia troppo traumatico. Gilberto M.

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364 commenti:

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Manlio Tummolo ha detto...

Ma, caro signor R, per vomitare basta magari un cordon bleu non ben conservato e cotto male. Sappiamo noi se il cordon bleu non avesse superato la scadenza ?

Certuni poi vomitano più facilmente, altri solo col pasto luculliano, altri ancora se lo provocano per mangiare altro (bulimìa).

Non siamo mica tutti uguali nemmeno nel vomito.

Il punto è che , per parlare di vomito durante lo strangolamento, necessiterebbe dire che si era presenti e, magari, collaboranti al delitto. Si dovrebbe dire esattamente dove la vittima vomitò, ecc. Mi pare che Massimo Prati abbia fornito dati più che esaurienti su questa diceria che solo SS. Inquisitori potevano tentar di prendere sul serio per trovare qualche testimone oculare dell'assassinio, cosa che non riuscirono a fare perché, a mio parere, in quella casa a quell'ora Sarah Scazzi non riuscì ad arrivare, neppure nel garage.

Sul "Messaggero" web di Roma c'è un aggiornamento sull'uomo di Lodi (per l'esattezza Arese). Devono interrogare un centinaio di ragazze e verificare il vario materiale trovato. La moglie dice di non saperne nulla.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao cara Magica mi fa piacere che sei stata a Catania,lo so e un po caotica,colpa delle troppe macchine,però è una città viva,la sera e fino a tarda notte c'e tanta gente in giro a divertirsi e sorseggiare qualche bibita,sembra la città che non dorme mai(New york),locali sempre pieni e con delle ottime pizze da mangiare,naturalmente non ci facciamo mancare il pesce.Ok,la mezzanotte è passata e quindi oggi 17 settembre 2013 e il mio compleanno cari amici e per l'esattezza compio 58 anni,credo che sia un bel traguardo,con una bella moglie,due bei figli maschi,un fratello e tre sorelle,in più tanti amici e conoscenti vari,e ringraziando Dio mi vogliono tutti bene.Ciao cara.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Giacomo,

Misseri ha reiterato certo, nella speranza di ottenere la liberazione di moglie e figlia. Però Lei sa bene che cosa se ne sono fatte l'accusa e la Corte di queste confessioni, anzi le hanno trasformate in motivo di ulteriore, ma diversa, accusa. Ora mi pare che Misseri taccia su tutti i fronti.

E l'avvocato difensore ha dovuto puntare sulla sua con-fusione, non sulla con-fessione. Perché lo trascura così ? Se si vuole con-futare qualcosa, occorre tenerne sempre con-to, non basta ripetere sempre la medesima tesi all'uso dei mantra indiani.

Manlio Tummolo ha detto...

AUGURONI, Carissimo Vito, e non solo per il compleanno, ma per un futuro prossimo sgombro da ogni triste problema, Manlio Tummolo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo grazie di vero cuore,grazie per quello che mi ha insegnato in questi anni,grazie della stima che mi ha dato,grazie della sua amicizia,e che grazie all'amico Massimo abbiamo avuto in questo blog l'opportunità di conoscerci e di confrontarci su tanti argomenti.Un cordiale saluto dal suo amico Vito.

magica ha detto...

ciao vituccio .
NEW YORK è un po' diversa da catania .ci sono stata 2 volte a manhattan, una bellissima citta' . io ci vivrei molto volentieri . è caotica ma ordianta .
pensa che a catania . ho avuta una delusione con una pizza . la pizzeria si chiamava " la volpe e l'uva " un nome del genere --
si vede che quella sera non erano in vena di far pizze.
per il resto tutto ok -
tanti auguri vituccino .. mi fa piacere che tutti ti vogliano bene . anche io te ne voglio . ciao vituccio

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie cara Magica,lo so che mi vuoi bene e anch'io te ne voglio,se vieni di nuovo a Catania stai tranquilla che ti farò mangiare una bella pizza,ti aspetto. PS quant'è che decidi di chiamarmi in ufficio?

Anonimo ha detto...

Da BIGI

Buongiorno a tutti voi, vedo che siete sempre corposi di analisi o ipotesi mentre io mi chiedo quando ci sarà possibile leggere queste benedette motivazioni.
Un saluto a voi tutti sperando di poter scrivere presto sul documento atteso.

Giacomo ha detto...

Amico Vito,
Tanti auguri di Buon Compleanno e, come si dice, cento, anzi mille, di questi giorni!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Bigi, le ultime voci mediatiche davano il deposito delle motivazioni per il 20 ottobre p.v.

Avendo letto le varie ordinanze del riesame, non mi aspetto molto dalle motivazioni, ma comunque sarà interessante leggerle per vedere fino a che punto si spingeranno i pregiudizi ed i contorcimenti mentali della corte.

Buongiorno a te ed a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Chiara ha detto...

Vito, AUGURISSIMIIII e un grande abbraccio!!!



Chiara ha detto...

già che ci sono dico a Giacomo:

tu dici: "LA CONFESSIONE DI MISSERI È STATA REITERATA DAVANTI ALLA CORTE D'ASSISE. Sarà durissimo, anzi impossibile, poterla liquidare come autocalunnia".

Veramente, Giacomo, da un punto di vista tecnico hanno potuto incriminarlo per autocalunnia PROPRIO E SOLO in vitù della confessione in giudizio: la prima davanti agli inquirenti era stata superata dalla ritrattazione e quindi andava in non punibilità (sempre presupposto che fosse una falsa "informazione", è sottinteso), quelle successive contenute in missive a moglie e figlie non costituivano "dichiarazioni innanzi all'Autorità Giudiziaria" e quindi non erano reato.
Ergo, solo con la confessione in Assise si è potuta ipotizzare l'autocalunnia...in definitiva, quello che tu vedi come ostacolo alla configurazione del reato in realtà ne è il PRESUPPOSTO.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo amico Giacomo ti ringrazio infinitamente,chi l'avrebbe detto che oltre hai tanti amici che ho a Catania avrei trovato altri amici in un blog,le stranezze della vita che ci riserva sempre delle belle sorprese.Ciao caro amico fratello ti auguro una felice giornata.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie carissima Chiara,non nego che ti pensavo,ed ero dispiaciuto del tuo allontanamento dal blog,se proseguiamo il dialogo confrontandoci in un rapporto civile ed amichevole si può tranquillamente convivere ed esprimere le proprie opinioni.Ti abbraccio cara e non fare mancare i tuoi commenti mi raccomando. Ciaoooo

Anonimo ha detto...

Auguroni a Vito, di cuore, anche se non li meriti, furbacchione. Gilberto

Giacomo ha detto...

Chiara, bentornata.

In realtà mi apprestavo a spiegare meglio che cosa intendevo, asserendo che la confessione sarà molto difficile LIQUIDARLA come autocalunnia. Il termine "liquidarla" è usato non a caso. Difatti non ho detto CONFIGURARLA. In ogni caso già in sede di udienza preliminare il Misseri si era accusato davanti al GUP. Quindi il reato, sempre che ce ne siano i presupposti da accertare, già si era configurato allora. Per cui sarebbe un reato continuato e aggravato dalla reiterazione davanti alla corte d'assise. Stranamente però il GUP non mi pare che abbia rinviato a giudizio il Misseri per tale presunto reato, o per essere più precisi non mi pare che abbia rinviato gli atti alla procura perché accertasse tale reato con conseguente incriminazione, né credo che sia una scriminante la circostanza che in quella occasione la confessione fu resa sotto forma di dichiarazione spontanea. Anzi se mi spieghi questa stranezza, peraltro non passata inosservata ad alcuni opinionisti dell'epoca, mi fai una cortesia.
Comunque mi riservo di spiegare meglio che cosa intendevo con il termine "liquidare" usato di proposito invece del termine "configurare".

Buongiorno a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Chiara,
per spiegare meglio la mia frase, essa andava letta così: Non sarà facile liquidare la confessione, configurandola come autocalunnia.
Spero così di aver illustrato meglio il mio pensiero, il quale è comunque solo un enunciato, che mi riservo di sviluppare meglio.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie amicone Gilberto e sempre un piacere sentirti e poter dialogare,grazie poi per i complimenti dell'altra volta,lo sai a che a me piace un po scherzare e fare un po di umorismo.Anche se mi riprendi in qualcosa so che lo fai per il mio bene.Ti abbraccio carissimo amico.

Anonimo ha detto...

Caro Vito
Mi fa piacere che tu mi senta come un amico con il quale si può scherzare perché davvero noi non siamo paludati, diciamo quello che pensiamo, credo senza offendere nessuno e per questo ci sentiamo in sintonia anche quando non ci troviamo d'accordo. In fondo il bello del dialogo è proprio quello del contraddittorio, altrimenti non c'è gusto. Ciao carissimo e... non lavorare troppo perché si vive una volta sola.
Un abbraccio. Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Gilberto la bellezza degli amici sta in quello di non nascondersi dietro ad'una maschera.Anche se non ci conosciamo,non ci vediamo,a poco a poco ho capito che persona sei,ti piace scherzare,accetti le mie battute, il mio umorismo e il mio modo semplice di commentare,non ti dai nessuna aria di persona colta e intelligente,e questa è una bella virtù,per me rimani sempre un marziano,ma in fondo sei un umano,e questa è la cosa più importante e più bella di una persona,ecco perché ti considero un amico.Quando vuoi sono disponibile a un bel dialogo per telefono,basta che tu lo chiedi a Massimo il mio numero ne sarei felice.Ti abbraccio con affetto Vito

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara, se non sbaglio quando ha reso la prima confessione mi sembra di aver capito che;questa confessione potrà valere sempre nei suoi confronti come accusa.Le altre confessioni sono estorte e manipolate da persone indegne per il mestiere che fanno.Anche il più stupido degli esseri umani capirebbe che quello da lui detto durante l'incidente probatorio è una autentica e vergognosa commedia,li si è superato il limite della stupidità.Ciao e buona giornata.

Manlio Tummolo ha detto...

La denuncia di autocalunnia dovrebbe cadere sia perché ad un imputato è lecito pure mentire (anche a proprio svantaggio) come tacere, ma anche perché ha come causa di giustificazione la difesa di due stretti congiunti.

In realtà è stata mandata avanti in sede separata dal procedimento principale dai SS. Inquisitori solo per odioso spirito di vendetta e di intimidazione. La realtà è che sanno perfettamente che nessuno della famiglia Misseri ha compiuto qualche crimine, ma ad essi servono cortine fumogene davanti alla pubblica informazione ed alla plebaglia assetata di sangue, di vendetta e di morte. I signori non hanno mai voluto indagare sui settori del vizio sessuale assassino, e su quello criminale organizzato (cfr. caso del Circeo, caso di Lodi, e chissà quanti altri che suscitano particolare commozione nel'animo degli inquisitori, che confondono il manìaco sessuale col cultore di Kama Sutra).

Desidero ricordare a Vito Vignera che la prima confessione, punto di partenza del "doloroso percorso di ravvedimento", è stata rigettata dalla Corte di Cassazione con tutto il "percorso". Ai fini dell'autocalunnia varrebbero, sul piano procedurale, solo le ri-confessioni a partire dalla sua libertà vigilata, senza le pressioni dovute agli interrogatori e ai trucchetti esercitati dai SS. Inquisitori, con aggiunta di psicofarmaci ed altre similari porcherie.

Chiara ha detto...

Giacomo, mi era sfuggito che si fosse accusato già in udienza preliminare (le spontanee dichiarazioni vanno benissimo), hai ragione a dire che è singolare che la procura non abbia agito già per conto suo dopo quell'udienza ed abbia atteso l'invio degli atti da parte dell'Assise.

Ma a ben pensarci - e a pensar male - una spiegazione c'è: il procedimento per autocalunnia non passa per l'udienza preliminare ma va in "citazione diretta a giudizio" (cioè si salta il rinvio a giudizio e si comincia subito il processo) e dunque sarebbe ancora stato possibile chiedere la riunione di quel procedimento con quello principale, essendo connessi soggettivamente e oggettivamente e pendendo nella stessa fase (anche il principale cominciava solo dopo quell'udienza), mentre la riunione ora non è più possibile dato che il processo principale ha già esaurito il primo grado.

Penso male se credo che la strategia abbia suggerito di non rischiare i far rientrare (indirettamente) dalla finestra il processo a Misseri per omicidio, avendolo scaraventato fuori dalla porta con l'archiviazione? ;-)

Mimosa ha detto...

Mi sono sobbarcata l'attenta lettura di 223 commenti in poche ore, causa una lunga assenza dovuta a lavoro.

Inutile che io ripeta che sono d’accordo con Giacomo e concordo in tutto con Vincenzo negli interventi dell’11 settembre e successivi, i quali come me si basano sui puri semplici fatti e circostanze, non su elucubrazioni che mi pare non rispecchino il contadino rozzo ma non stupido, quanto mai corrispondente all’immagine del detto popolare “scarpe grosse, cervello fino”.

Gilberto segue una linea impostata su una propria convinzione “controvento” pure lui e non cede di un millimetro, fa bene, fin che non gli si apra uno spiraglio che gli faccia capire che sta “volandotroppoinalto” e che Michele Misseri fino al 26 agosto maledetto era fin troppo in basso …!
E Manlio lo stesso. E idem Vanna, con tutto il rispetto e la stima intellettuale nei loro confronti.
Tutto il resto è noia… specialmente la questione del vomito …

Saluti a tutti,
Mimosa

PS Carissimo Vito da Catania: anche se notevolmente in ritardo ti mando i miei Augurissimi dal Nord continentale.

Manlio Tummolo ha detto...

A ciascuno le proprie opinioni. Vedremo a chi daranno ragione i giudici nella finale di Cassazione, Mimosa Carissima.

Se Michele Misseri ha il cervelo fino, può pure darsi che siamo tutti al di sotto di lui.

carla ha detto...

rientro solo per davi un caro saluto a tutti e la buona notte ....e per tifare che le donne misseri reggano fino alla fine del giudizio ed oltre, sempre se la sventura dovesse persistere, innanzitutto è importante essere apposto con la propria coscienza e davanti a DIO poi il resto verrà da sé ed avere fede su ciò per cui si crede.....

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie bella nottambula,lo immaginavo che eri impegnata con il lavoro,però appena puoi vieni a trovarci,le belle donne si fanno sempre attendere.Sono d'accordo sul commento che hai fatto,d'altronde non è che possiamo cambiare quello che si è visto è sentito fino ad'ora,quelli sono i fatti,ne più e ne meno.Per ipotizzare altri scenari bisogna che si trovi qualcosa di concreto su cui mettere una base,altrimenti si va per immaginazione.Qualcosa però mi viene in mente,e sono le tante visite del nipote a casa di Michele nei giorni della sparizione di Sarah,semplici visite o c'era qualcosa da dirsi in privato e che nessuno doveva ascoltare?mah,come dice un vecchio detto,a pensar bene si indovina a pensar male si indovina due volte,che ne dici bella nottambula? ciao carissima Mimosa,e visto che sei ritornata un bel pensiero per te:"Eletti sono coloro per i quali le cose belle non hanno altro significato che di pura bellezza".
Oscar Wilde
Buona notte.

Mimosa ha detto...

Manlio Carissimo
forse in Cassazione si giungerà ad una decisione simile a quella del caso Meredith Kercher
e intanto le due poverette si faranno altri anni di reclusione.
Michele Misseri non sarà mai processato per l'omicisio della nipotina, lo sai anche tu.
Buonanotte
Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao carissima Carla gli auguri me li hai fatti per telefono,e allora ti auguro una serena notte,ciaoooo dal tuo amico Vito.

Mimosa ha detto...

Vito, sei un grandissimo UOMO!!
Grazie per le perle che mi doni,
Dio sia sempre con te e con i tuoi cari!
Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie carissima amica ti abbraccio sempre con affetto,buona notte bella nottambula.

Sira Fonzi ha detto...


Ciao a tutti,
da: Il Mondo.it

Avetrana, 12 settembre 2013

" Michele Misseri, il contadino condannato ad otto anni di reclusione per la soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi, la quindicenne strangolata ad Avetrana il 26 agosto del 2010, è indagato dalla procura di Taranto per diffamazione e calunnia nei confronti del suo primo avvocato Daniele Galoppa e della criminologa Roberta Bruzzone. Durante l'udienza preliminare e poi nel corso del processo davanti alla Corte d'Assise, il contadino avrebbe dichiarato di aver accusato la figlia Sabrina del delitto perché così gli avevano suggerito il legale e la consulente. Per la procura, che ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, Misseri ha accusato ingiustamente il legale e la criminologa per cercare di scagionare la figlia Sabrina Misseri, condannata all'ergastolo insieme alla madre, Cosima Serrano, per omicidio volontario e sequestro di persona. Accuse che il contadino ha ribadito in un memoriale composto da quattro quaderni, consegnato durante il processo. Stesse dichiarazioni sono state ripetute da Misseri nel corso di interviste rilasciate a trasmissioni tv e settimanali nazionali, che gli sono valse l'accusa di diffamazione aggravata. Stessa accusa per l'avvocato Fabrizio Gallo, legale che per un breve periodo ha affiancato il contadino pugliese, il quale a "Porta a porta" e "Pomeriggio cinque" ha dichiarato che Galoppa e la Bruzzone suggerirono a Misseri di accusare la figlia Sabrina. Stessa accusa è mossa nei confronti della giornalista mediaset Ilaria Cavo."

Sono curiosa di sapere se ci sono registrazioni dei colloqui avvenuti tra la Bruzzone, il Galoppa e Michele Misseri.

Buona notte

Sira

Manlio Tummolo ha detto...

Se così fosse, carissima Mimosa, chi può pretendere di dire qua chi abbia ragione oppure torto? Il carcere lo irrogano i giudici, non noi, forse un concetto che non risulta ancora chiaro a tutti.

La realtà finale delle persone è quella determinata dai giudici, quindi non vi sono persone che volano in alto o in basso, oppure al giusto livello (non siano Dedalo ed Icaro), ma solo gente che vola a suo modo, chi con un'ala soltanto, chi con due e chi con quattro.

L'importante, carissima Mimosa, sarebbe non di dire il nome dell'assassino, ma di osservare se le procedure adottate rispettino i termini di legge oppure no, perché il compito della pubblica opinione che, per il resto, delega a questi "specialisti" detti giudici la valutazione dei fatti, sarebbe solo questo, ed è assai più essenziale che dire in anticipo chi dei tre o più imputati sia l'effettivo assassino.

A proposito di procedure oggi ho sentito Giorgio Dell'Arti a "Prima Pagina" (Radio RAI 3) sollevare dubbi seri sulle procedure per il caso ILVA (a proposito di accanimenti); spero che prima o poi ci si accorga pure dell'accanimento avuto contro l'INTERA famiglia Misseri e chi le stava attorno, come parente e come avvocato o testimone. Chi è fanatico, chi è fazioso, non lo è solo una volta, bensì con tutti, ma gli altri casi non ci sono noti: noi abbiamo, dei SS. Inquisitori tarantini, due episodi significativi: il caso Scazzi e il caso ILVA.

Manlio Tummolo ha detto...

Gentilissima Sira,

se esistono tali registrazioni, queste sono nelle mani dei SS. Inquisitori. Potrebbe anche darsi che l'avv. Galoppa e la dott.ssa Bruzzone abbiano pure registrato qualcosa, ma si tratterebbe di vedere se tali registrazioni siano integrali oppure no, come del resto quelle della Procura. Denuciare un imputato per aver detto bugie, "diffamando" delle persone, è un'arma a doppio taglio, in quanto l'imputato ha tutto il diritto di mentire per difendersi, e di controdenunciare a sua volta l'avv. per "infedele patrocinio" e l'altra per "falsa consulenza e condizionamento".

A noi, per ora, basti ricordare la frase retorica e barocca della donna: "Misseri è un fiume in piena", chiamando tutti i giustizieri a raccolta per ascoltarlo (cosa di nessuna legalità: tanto per dire che nessuna persona può esser sollecitata o costretta ad accusare un proprio stretto congiunto, se non in quanto vittima di soprusi) per capire il livello di condizionamento subìto da Michele Misseri perlomeno fino all'incidente probatorio, altra dimostrazione di come gli si misero in bocca frasi e fatti, secondo quanto desiderato dagli stessi SS. Inquisitori.

Ma la domanda vera, carissima Sira, è chiedersi PER CONTO DI CHI i due personaggi agirono: non per difendere Michele Misseri, ma per ACCUSARE la figlia, se non di quegli stessi squallidi personaggi che attendevano come avvoltoi l'avviso che Michele Misseri era un "fiume in piena", e che andarono in massa avvolti nei loro neri mantelli fronzoluti, lasciando in sospeso tutte le restanti indagini (ILVA compresa) ?

Da quando in qua gli avvocati difensori convocano un'intera Procura per ascoltare le eventuali intime confidenze fatte da un proprio patrocinato ? Che io sappia, neppure nei processi staliniani.

magica ha detto...

Da quando in qua gli avvocati difensori convocano un'intera Procura per ascoltare le eventuali intime confidenze fatte da un proprio patrocinato ? Che io sappia, neppure nei processi staliniani..
appunto perche? ..

la frase sopra è un copia incolla dal post di tummolo .
questa è una frase rivelatrice .
per conto chi? per conto di quelli che credevano di essere furbi ed aver trovato il colpevole.
- e di essersi messi d'accordo per far capitolare misseri ., il quale secondo le loro intuizioni non aveva commesso il fatto .
. avevano sposato questa teoria , percio' si fecero aiutare dal duo . che con dovuti modi e alzate di voce intimidirono misseri . il quale non volendo pagare per quell' invasivo e troppo infame omicidio . avrebbe voluto cavarsela a buon mercato . tanto che vuoi che ci sia ? era un incidente . :una caduta da cavallo . infatti misseri lo disse anche alla nipote grassa , che avrebbero dovuto portare la sarah all'oespedale :misseri era entrato nella parte della commedia ..,
questa volta imbonito dalla nipote con fare suadente e vergognoso .,che voleva far dire a misseri zio quello che gli avevano detto di fargli dire .. nell'intercettazione la nipote grassa nomina spesso il duo .. percio'... . una visita allo zio in carcere di una nipote doveva essere un fatto privato ,,invece era tutto programmato ..) non siamo imbecilli .).
. sono venute uscite nuove notizie che scagionano le misseri .ma
continuano con la colpevolezza della donne .. tornare indietro sarebbe uno schiaffo madiatico . dopo aver fatto un lavaggio del cervello agli italiani . come si fa? bisogna continuare .. tanto non è la prima volta che innocenti si fanno anno e anni di carcere , uno piu' o uno meno che vuoi che ci sia?

magica ha detto...

buongiorno . ringrazio vito e giacomo , vincenzo ,matteo e altre persone che hanno condiviso i miei post .

apprezzo tummolo perchè è al di sopra di certe grandezze . che non lo so perchè ci siano . .
M ..

Anonimo ha detto...

"la nipote grassa" (ripetuto)
Come incide la forma fisica della ragazza su quanto detto dalla utente? Nulla.
Siamo allo stesso livello di quelli che davano delle grassone alle Misseri per suscitare ancora più disprezzo verso di loro, qual è la differenza? Eppure mi pare che quando erano rivolte a quelle signore tali espressioni venissero condannate. Due pesi e due misure?

Sul resto penso che qualunque avvocato che riceva dal suo cliente la ritrattazione della confessione chiami subito la procura per formalizzarla, non mi pare strano.

magica ha detto...

caro anonimo da come si era comportata la cugina l'appellativo di grassa mi pare minimo . e non so chi e come si chiamasse
daltronde magra non era ..
si anonimo ti capisco .
certo che se si vuole si puo' farla andare come si vuole . ciao
.

Giacomo ha detto...

Anonimo 15:57

Quello che mi pare strano è che appena ricevuta la notizia, l'intera procura si sia precipitata in forze al carcere di Taranto, abbandonando immediatamente qualunque altra attività. Che fretta c'era?
E perché subito dopo richiedere un incidente probatorio, disposto a tambur battente dal gip?

E come mai, quando la difesa chiese un incidente probatorio in seguito alle ritrattazioni del Misseri, tale incidente non fu mai concesso?

E chi ti ha detto che la dicitura "nipote grassa" abbia un intento offensivo e non sia la mera indicazione di un connotato per rendere immediatamente individuabile la persona cui si fa riferimento?
Una cosa è dire "la nipote grassa" ed un'altra è dire "SabrOna" e "ValentOna": proprio così, con la "O maiuscola" nel corpo del nome, invece della "i".
Anonimo, non so tu che gente frequenti, ma sii pur certo che qui non c'è gente con l'anello al naso.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Magica
Toh, ci siamo sovrapposti.
Va bene così: meglio abbondare.

Un saluto a te ed a yutti gli amici del blog

Giacomo

magica ha detto...

beh anonimo se hai letto quell'intercettazione e la trovi perfetta ?. capisco..

magica ha detto...

buonasera giacomo .
alcuni non trovano nulla di strano in alcune cose che sono sotto gli occhi di tutti , basta pensarci sopra un po' e si trovano le stranezze . ma se quello che ti dicono o leggiamo di qua e di la' le incameriamo nei nostri pensieri ., che sono ormai inquinati da tutto l'ambaradam che circola .nel web . stiamo freschi.

magica ha detto...

anonimo .
viceversa quando misseri ritratto' scrivendo lettere e fatte recapitere dal suo avvocato -
)( de cristoforo non so il nome corretto )
l'avvocato dovette lasciare il caso perchè fu indagato .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici magica e Giacomo la cosa più assurda è che la visita in carcere della nipote avviene il giorno 8 novembre,cioè tre giorni dopo il verbale di interrogatorio fatto in caserma da Michele.Bravi i suoi difensori nel chiamare immediatamente i SS Inquisitori,e brava la bella criminologa che,con la sua esperienza di super esperta dichiarava che: visto il clima di tensione tra i componenti della famiglia, era meglio non fargli più avere visite in carcere,e in più durante l'incidente probatorio di non guardare la figlia e di proteggerlo da eventuali aggressioni,perché Sabrina era una tigre affamata in quel momento,e quindi di mettere una bella protezione tra lui e la figlia,magari mettendola in una bella gabbia robusta. Altro che calunnia,io li manderei insieme a ad'altri in Siberia a scavare.Ciao cari amici

Anonimo ha detto...

cara Magica complimenti per l'ottimo post delle 14:09 e seguenti… stai pur certa che qui non c'è gente con l'anello al naso.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro anonimo non è questione di anelli o collane di bellezza,e che, se qualcuno si togliesse i paraocchi come quelli che mettono ai cavalli nelle corse,forse riuscirebbe a vedere meglio cosa le sta intorno,e non a vedere solo in una direzione ok.ciao

Anonimo ha detto...

Signor Vignera

è proprio vero ! senza paraocchi si vede molto meglio

Manlio Tummolo ha detto...

No, carissimo Anonimo, delle 15.57, tanto è vero che l'avvocato De Cristofaro del medesimo Misseri ha subìto una denuncia per "infedele patrocinio" quando consegnò uno dei memoriali ri-confessanti di Michele Misseri. Nessun avvocato chiama un'intera Procura, ma nemmeno un singolo usciere in questi casi. Compito dell'avvocato è di difendere a spada tratta il proprio patrocinato, fosse pure il Mostro di Lochness, senza tuttavia determinatamente accusare altri di un delitto (a maggior ragione se si tratta di stretto congiunto: è un diritto fissato dal CPP).

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo la cosa "bella" è, che si affrettano a chiamare i procuratori perché Michele aveva da fare una nuova confessione accusando del tutto la figlia,e pensi un pò dopo quasi un'ora quello che racconta non corrisponde per nulla ai dati in loro possesso,si stava inventando o stava dando delle risposte tra il vero e il falso,perché aveva quel rimorso di dover coinvolgere la figlia da accuse inesistenti.Sospendono l'interrogatorio per un'ora e dopo inizia a "ricordare" o gli fanno "ricordare" che non era una corda l'oggetto del delitto ma,una cintura.Chissà da quale fonte a ricevuto i giusti suggerimenti e il rinfresco della memoria,provo due nomi a caso Bruzzone e Galoppa,e non credo di sbagliarmi,anzi ne sono certo,erano la per "aiutarlo",se non l'aiutavano era molto meglio.Buona serata caro Prof.

magica ha detto...

signor tummolo
lei scrive che de cristofaro essndo i difensore di misseri doveva difenderlo .. anche se l'assistito vuole confessare un omicidio?. perchè se il reo vuole dichiararsi colpevole il suo avv dif.. lo puo' contrastare ?
ma galoppa e la bruzzone non avevano lo stesso incarico? erano stai nominati come difensori ,oppure come imbonitori . come? .
com'era stai assunti?

magica ha detto...

ciao vituccio
poi ci dicono che abbiamo lìanello al naso ..
mi chiedo ma non si sono resi conto di quell'obrobrio di inc.. prob...
roba da matti. io che non me ne intendo di faccende giuriche mi sono accorta immediatamente che quell'interrogatorio era tutta una commedia .
ciao

magica ha detto...

non lo so se esistono video o registrazioni di quello che avvenne l'8 novembre ..
pero' misseri dice che ad assistere alla scena c'era un carabiniere ,
che ha famiglia .. ciao.
non l'ho inventata io., l'ho letta e poi sentita da misseri .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carima Magica io di anelli ne ho due è sono al dito della mano,visto che sono 30 anni che sono sposato,e di certo non mi faccio prendere per i fondelli da loro, cari i miei furbacchioni,uno è il gatto e l'altra una bella volpina dal pelo biondo,dei procuratori è meglio non dire nulla,il loro comportamento già dice tutto. Ciao magica,e un caro saluto all'amico Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Carissima Magica,

ho scritto due lunghi interventi su quella che deve essere la difesa dell'imputato, e potrei fare a meno di rispondere. Ma ho molta simpatia per Lei, e allora ripeto:

1) L'avvocato poteva consegnare i memoriali, senza neppure leggerli e commentarli, come se si fosse trattato di lettere private al primo amore di Michele. Un avvocato, come non deve farsi condizionare dagli inquisitori, non deve neppure farsi condizionare dagli avvocati di altri imputati, ma semmai studiare una strategia comune.
2) Nel caso che il suo patrocinato confessi (non amo il termine "assistito" usato di questi tempi al posto del brutale "cliente", perché ha un significato di cretino bisognoso di assistenza. "Patrocinato" vuol dire lo stesso, ma è meno legato all'idea dell'inferiorità mentale della persona difesa), deve cercare, nei limiti del possibile (dipende anche dall'esistenza o inesistenza di prove oggettive), cause di giustificazioni "esimenti o scriminanti", errori di fatto o, almeno, attenuanti, qualora vi fossero prove oggettive. Nel caso di Misseri, prove oggettive del delitto non esistono, ma solo qualche indizio in gran parte suggerito da altri.

Manlio Tummolo ha detto...

Mi ero dimenticato di aggiungere che anche il suo penultimo o terzultimo avvocato di fiducia aveva rinunciato all'incarico, quando Michele Misseri insistette col dichiararsi colpevole, il che avrebbe reso estremamente difficoltosa una difesa del personaggio. Quello che lo ha difeso ultimamente (d'ufficio, se non erro) infatti non ha parlato di "confessioni" ma di "confusione" mentale dell'uomo, chiedendone l'assoluzione.

Anonimo ha detto...

"E chi ti ha detto che la dicitura "nipote grassa" abbia un intento offensivo e non sia la mera indicazione di un connotato per rendere immediatamente individuabile la persona cui si fa riferimento?"

Dai per favore Giacomo, è una brutale caduta di stile e basta! Quante nipoti di Misseri sono assurte alla cronaca? UNA! Quante sono state intercettate in conversazioni con lui in carcere? UNA! Tutti abbiamo perfettamente capito che parlava di quell'UNICA nipote che abbiamo visto e sentito nell'intercettazione, l'appellativo di "grassa" era solo uno spregiativo gratuito e stupido.
Si è forse mai vista una "nipote magra" da cui distinguerla? Erano due le nipoti in quel carcere? NO.
E' ridicolo tentare giustificazioni solo perchè chi ha detto la stupidaggine è un "amico"! Era una stupidaggine e chi l'ha proferita meglio avrebbe fatto miglior figura ad ammetterlo e morta lì.
E' ancora più disonesto che Magica la butti sul contenuto dell'intercettazione o sul seguito come se io su quelli avessi fatto una sola parola: no, ho solo fatto notare che tutto il mondo è paese quando di tratta di esprimere il proprio disprezzo per una persona: hai fatto con quella nipote esattamente quello che altri hanno fatto con Sabrina e Cosima. Pensaci e la prossima volta evita se vuoi essere migliore di loro.

magica ha detto...

signor tummolo
pero' il penultimo avvocato dopo aver lasciato l'incarico , rispose ad una domanda ..
un cronista chiese all'avvocato . ma secondo lei misseri è sincero? l'avv rispose : secondo me si .
mi viene il dubbio che quell'avv abbia lasciato l'incarico per il timore di finire sotto le grinfie degli inquirenti . come successe agli altri avv..

magica ha detto...

caro anonimo .
sei un furbacchione e credi che io sia allocca ma ti sbagli .
allora ammetto quella nipote mi è sembrata disonesta (non io ..furbacchione )
ad insistere con quell'uomo assoggettato da chi era al di sopra di lui ..
è inutile che fai il puritano o l'offeso ,perchè vorrei vedere cosa avrai scritto in giro per il web , cose incredibili . che non si possono nemmeno dire ,
ma fai l'offeso per quall'aggettivo che esprime la mia antipatia per come si è comportata quella ragazza,
sii onesto te ed esprimi un tuo parere su quel dialogo fra zio e nipote ... oppure lo trovi molto intrigante?

magica ha detto...

l'anonimo pensa che io e altri stiamo scrivendo per un tornaconto . che siamo pagati da qualcuno?
niente da fare ci piace l giustizia . commentiamo con la mente sgombra da pregiudizi .

cruschino ha detto...

Dire "patrocinato" o "assistito" o "cliente" è una semplice preferenza linguistica dettata dalla moderna accezione che i termini "cliente" e "assistito" hanno nel linguaggio comune mutuato dal commercio e dai servizi sociali, ma in realtà non ha base razionale.

Nella radice storica ed etimologica - in virtù delle quali l'uso di tali sostantivi è entrato in uso nel linguaggio forense fin dalle sue origini - i termini sono del tutto equivalenti: patrocinare significa proteggere (da patronus=protettore); di patrocinio era il ruolo del dominus nei confronti dello schiavo liberato; patronus era il il protettore dei clientes sicchè clientela era sinonimo di protezione; insomma stiamo parlando di termini assolutamente equivalenti che designano in pari modo una dominanza benigna dell'uno (il patrono) sull'altro (il patrocinato). A sua volta la definizione classica di "protezione" (=patrocinio) è: il tener cura di alcuno assitendolo nelle sue occorrenze e preservandolo dal male (da qui i "Santi Patroni"); l'assistenza è dunque la natura stessa del patrocinio, essi sono assolutamente sinonimi.

Insomma, a conoscere bene le parole ed il loro significato, a rigore è proprio "patrocinio" la parola che maggiormente sottolinea una condizione di dipendenza e debolezza del soggetto che ne beneficia; a voler svincolarsi del tutto da una fraintesa accezione assistenzialistica occorrerebbe utilizzare proprio il vituperato termine "cliente": etimologicamente esso infatti deriva da "Clueo (o in greco Klyo)=ascolto, presto orecchio" ed è quello che conferisce a chi si avvale dell'opera intellettuale altrui la condizione più paritaria con questi: tu suggerisci, io decido di prestare orecchio ai tuoi suggerimenti.

Scusate il tedio, mi sembrava una questione interessante, la nostra lingua è una miniera infinita di conoscenza.

Anonimo ha detto...

Magica, chiedi cosa penso di quel colloquio? Che era una vera e propria porcata, un teatrino ad uso e consumo dell'intercettazione, con la nipote istruita a puntino su cosa dire e cosa far dire.

Soddisfatta magica di aver preso l'ennesima topica con la tua foga accusatoria?
Non sono nessuno di coloro che nel web sparavano a zero sulle Misseri nè tanto meno sul loro aspetto fisico; sono una persona che ama leggere questo blog proprio perchè vi ritrova una misura e una correttezza espressive rare. Per questo il tuo intervento scorretto e pacchiano è stato un pugno nello stomaco e nell'occhio.
Porta a casa Magica, e fanne tesoro.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Magica che la nipote sia grassa o magra ha poca importanza,a Sabrina,Valentina e la mamma ne hanno dette di tutti i colori,però l'amico anonimo non ne fa cenno,vero caro anonimo?.La cosa più importante è che lei non si trova li per una semplice visita allo zio,ma,inviata da chi aveva l'interesse a capire se il caro zietto non stesse riflettendo su quello da lui dichiarato in precedenza e non cambiasse di nuovo versione,quello era lo scopo della visita tanto è vero che,era ben informata su tutto,e sapeva cosa doveva chiedere e ricevere le dovute le risposte ale sue domande.Pensa a come l'avevano convinta che ad uccidere Sarah erano state sua cugina e la zia,mentre del caro zietto dice tutto il bene possibile,anche se aveva occultato la nipote per lei era una cosa minima,roba da niente.Mah,in che mondo viviamo ancora lo dovrò capire cara Magica,buona notte.E buona notte alla carissima nottambula Mimosa.

Anonimo ha detto...

Il signor Vito non deve aver letto il mio ultimo commento, altrimenti avrebbe visto che ho detto la stessa cosa sulla "visita" della nipote allo zio.
Ma neanche ha letto che delle cose "di tutti i colori" dette a Sabrina, Valentina e la mamma non solo ne ho "fatto cenno" ma l'ho proprio mostrato a paragone di quanto fatto da Magica dicendo che erano cose parimenti biasimevoli!
A quanta disonestà intellettuale si arriva per difendere un confine che ci si è eretti intorno!
Mi stupisco di lei, Vito! E non poco, di solito è attento a quello che gli altri scrivono! Come è potuto sfuggirle che proprio dei deprecabili epiteti riservati a quelle donne io ho parlato? Addirittura dicendo che non ne avevo fatto cenno??
Grande delusione.
L'onestà non è un cortile che si possa adornare a piacimento, signori, è un mondo tondo che ruota per tutti sullo stesso asse e alla stessa velocità.
In un mondo in cui la partigianeria schiaccia quotidianamente l'onestà, ribaltare la proposizione sarebbe davvero "Volarecontrovento". Questo mi aspetto. E' un'aspettativa troppo alta?

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Cruschino,
le Sue osservazioni sono oltremodo corrette e, per quanto implicitamente, vi accennavo anc'io. Etimologicamente parlando infatti, tanto "cliente", quanto "patrocinato" hanno il significato simile o quasi identico di "persona protetta", ovvero assistita. Lei però ammetterà che i termini spesso mutano di significato nel tempo e nell'uso, soprattutto nei termini tecnici, ed alcuni sono derivati, ma con significato diverso, da quelli etimologici in senso stretto. Lei infatti saprà certamente che non è la stessa cosa la coppa con cui si brinda e la coppa dell'olio dell'automobile. Lei si immagina se al determinato articolo di legge, invece che dire "gratuito patrocinio (legale)" noi dicessimo "gratuita assistenza (legale)" ?
Il significato etimologico sarebbe identico, ma il senso concreto sarebbe diverso. Infatti, il patrocinio legale riguarda la parte tecnica della difesa (ossia conoscenza ed interpretazione della legge), mentre il termine "assistenza" sarebbe più globale, come nel caso di un minore che ha bisogno di un tutore adulto che lo guidi. Spesso infatti la mentalità dell'avvocato è tale da ritenere il proprio "patrocinato - cliente o assistito" che dir si voglia, un povero cretino che deve dire solo quello che vuole l'avvocato, che altrimenti andrebbe in crisi. Solo nel caso che il "patrocinato" abbia un certo grado di cultura, allora l'avvocato ammette la necessità di separare il merito dei fatti dalle formalità procedurali e di lasciare al proprio patrocinato il diritto fondamentale di raccontare a suo modo ciò che è avvenuto, e non ciò che frulla nella testa dell'avvocato.
Di qui, la ragione per cui ritengo più appropriato il termine giuridico "patrocinio" di quello più generico e spesso degradante di "assistenza", che può andare bene invece nel caso di minore o nel caso di malato mentale o nel caso di "deprivato mentale", quando è necessario che difesa tecnica e difesa nel merito siano condotte da una stessa sola persona.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Magica,

non posso essere dentro la testa degli avvocati: nel caso di quello citato, difensore di Michele Misseri, può ben aver detto "sincero" nel senso che le intenzioni del patrocinato erano buone, sincere, ma non che sia vera la versione della colpevolezza, altrimenti avrebbe cercato - come ho detto - soluzioni alternative. Per quanto ne so, si è battuto, finché ha potuto, per l'innocenza dell'uomo. Non è improbabile che abbia condiviso una tesi simile a quella di Gilberto.

PS per Cruschino:

Le questioni linguistiche sono tediose solo per chi ama l'ignoranza. Infatti discutere delle parole e dei loro significati molteplici significa risalire ai concetti, attraverso i quali soltanto possiamo inquadrare logicamente i fatti. Perciò il Suo intervento, del resto molto raffinato, è da apprezzare, anche se forse vale più per l'uso generale dei termini che non per lo specifico linguaggio giuridico.

magica ha detto...

anonimo ,
la parola" grassa" non è un dispregiativo: se avesso scritto grassona o grassonaccia forse lo sarebbe stato . e insisti anche , non raccontarla troppo grossa .
lo fai perchè ti da' fastidio che alcuni di noi sono innocentisti ,e aggredisci scrivendo che è stso disonesto scrivere l'aggettivo . ma la parola era diretta a tutti noi .
ma non volevi sbilanciarti, perchè ti avrebbero cancellato . infatti lo mettiamo in conto quando si posta un commento . il commento sparisce . allora stai sul morbido pero' non troppo .
in giro per web ;su moti camali di informazione ho letto di quelle offese indescrivibili .. perchè sotto non ho letto nessun commento di rivalsa come offesa ? eppure non penso che tu legga solo volandocontrovento .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro anonimo di solito sto attento,però questa volta il tuo commento non l'avevo ancora letto,anche perché a volte inizio a scrivere,poi lavoro,e poi ritorno a scrivere,quindi stai tranquillo,io sto attento a tutto,se parli bene e una cosa se parli male e sproloquiando sono costretto a riprenderti,sempre con educazione,ed è quello che mi aspetto dai tuoi commenti,che non mi sembri il solito sprovveduto,e quindi se vuoi un bel dialogo con noi attieniti all'argomento senza travisare ok,cerca di non deludermi.Lo stesso vale per gli altri amici,ciao e buona giornata

Anonimo ha detto...

@Anonimo 1:59.00 Condivido al 100% le tue parole, e poco m'importa che tu sia innocentista o colpevolista nei confronti delle Misseri. Se non proprio "controvento", già volare alto rappresenta una bella conquista.
Ciao,R

magica ha detto...

apriti celo !
ho scritto la parola "grassa "
ma non ho mai letto che l'anonimo sia intervenuto su commenti poco simpatici , eppure eppure ne abbiamo letti con offese alle misseri . da anonimi, e chi mi dice che non è stato l'anonimo a scriverli? .
e molti sono stati cancellati .
queste sono aggressioni furbastre , fanno finta di rivolgersi alla persona senza offendere ,, ma fra le righe ci sono parole molto piu' offensive di "grassa",
immagino che siano scritte da chi scrive nel blog con un avatar proprio . i suoi commenti che posta sono ambigui . non si capisce da che parte sta' e solo pieno di pregiudizi ..
.

magica ha detto...

quando si leggevano parole come
"misseri asassine " il raffinato anonimo non è intervenuto .
.. l'anonimo sproloquiava come un fiume in piena .
quella non era un pugno nell'occhio?
ERA UN DIVERTIMENTO per i tuoi occhi . lo so

magica ha detto...

signor tummolo..buongiorno .
x il post delle10:05.
l'avv di che abbandono' messeri (non ricordo il nome) lo lascio' nel bel mezzo di un interrogatorio. prchè misseri continuava col dire la propria colpevolezza .
l'avv e misseri probabilmente si erano accordati di affrontare l'udienza diversmente ,
ma misseri ruppe l'accordo e l'avv lascio' l'incarico..
fuori contesto dell'udienza ., l'avv ricevette la domanda : secondo lei misseri è sincero?
l'avv rispose di si .. tanto ormai poteva dirlo perchè non era piu' il suo difensore . ma la prola sincero . l'avv la disse per credere a misseri che confessava la colpevolezza .
non per contrastare lei signor tummolo . tanto si sa come ognuno la pensa , ed è inutile contrastare se lei pensa misseri estraneo all'omicidio .
non siamo noi che condanniamo o assolviamo . si postano le proprie convinzioni .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Magica saltando determinati accordi presi in precedenza, secondo il mio modesto parere ha fatto una vigliaccata bella e buona,perché pur sapendo che il suo assistito era colpevole stava cercando il modo di fargli alleviare la pena,avendo programmato una certa strategia difensiva.Mah,cosa poteva dire quel povero disgraziato vedendo figlia e moglie disperate e che da tre anni sono in galera sia per colpa sua,e sia per colpa di certi elementi che vivono ad Avetrana,e che, di umano non hanno nulla,e che essendo dei sotto acculturati hanno avuto la disgrazia di avere a che fare con una procura che, tutto cercava tranne e la verità,accusando tutti quelli che non erano a loro favore,e minacciando gli altri,quindi ti lascio immaginare che clima si respirava in quel periodo tra Avetrana e Taranto.La stessa Concetta prima faceva accuse a casaccio,incluso il marito e la badante rumena,poi dopo l'arrivo di quei furbacchioni di avvocati per assisterla a iniziato a cambiare versioni e fatti per come li aveva descritti in precedenza.La stessa cosa che ha fatto zio Michele,prima confessa e poi il suo avvocato gli fa ritrattare quello da lui detto in precedenza,questa è la tattica che usano tutti gli avvocati,sempre per il bene del loro assistito,mai per il bene degli altri e per le vittime,per i soldi si fa questo ed altro ancora.Ciao cara

Manlio Tummolo ha detto...

Ripeto, cara Magica, la parola "sincerità" potrebbe riferirsi ad altro. Non mi pare che, tra i due, ci sia mai stato accordo sul che cosa dire, al massimo l'avvocato poteva chiedergli di stare zitto, di avvalersi della facoltà di non rispondere, di rigettare la confessione ma senza aggiungere nulla di nuovo. Le nostre ovviamente sono supposizioni, in quanto non abbiamo parlato, né Lei, né io, né altri qui scriventi, personalmente con uno e con l'altro. Quanto poi ad esprimere convinzioni, certo ognuno è libero di farlo, ma sulla colpevolezza in un omicidio sarebbe sempre opportuna una santa cautela.

L'ipotesi di Gilberto dimostra che vi può essere "sincerità" in una confessione, causa condizionamenti di varia natura, pur non corrispondendo alla realtà dei fatti. Qualcosa mi fa credere di avere compiuto un delitto, perché per processi psicologici inconsci e su suggerimenti altrui, in un particolare momento di sconvolgimento (la sparizione e morte di Sarah non era certo una situazione normale), mentre in realtà ho visto il fatto e ne sono sconvolto, mi identifico con l'autore del fatto (qualcosa che ricorda il celebre sogno del filosofo cinese Zhuangzi sulla farfalla). Un altro fenomeno potrebbe avvenire sotto psicofarmaci molto forti, che mi fanno confondere immagini cerebrali con una realtà effettiva.
E' un'ipotesi più che ragionevole sul piano scientifico. Vivo e ricordo come esperienza vera ciò che magari è un incubo dovuto a sostanze psicotrope, dei cui effetti micidiali si sa abbastanza. Già nel "delirium teremens" si vedono mostrusità non esistenti, come se fossero reali.

La mia tesi è che, invece, il problema si sia creato da inganni polizieschi per cui abbia confessato tutto e il contrario di tutto, nell'illusione che questo avrebbe chiusa la faccenda con poco (delitto colposo). Ma una volta che si è accorto della trappola, in cui era caduto, ha cercato di riassumere la responsabilità del delitto nell'illusione che ciò bastasse a liberare le donne, illusione del resto condivisa dalle "limpide" menti dei loro grandi avvocati, veri principi del Foro (?).

Anonimo ha detto...

Siamo rimasti in tre, tre briganti e tre somari....così cantava Modugno...

Manlio Tummolo ha detto...

"... sulla strada da Girgenti a Monreale..." da "Rinaldo in campo", ambientato, con Franco e Ciccio, nella Sicilia risorgimentale.

Lo si ritrova su You Tube nella versione televisiva.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo è vero siamo in pochi,però buoni e duri a morire,e commenteremo fin quando non sarà resa vera giustizia alla piccola Sarah.Dopo continueremo con altri commenti,di certo non mancheranno nuovi argomenti su cui poter esprimere le nostre opinioni.Buona serata a tutti

Anonimo ha detto...

In questo blog c'è molta più pasta di cui son fatti i peggiori e per questo (giustamente) disprezzati colpevolisti di quanto si sia disposti ad ammettere.
Tutto il mondo è paese perchè è fatto da persone e quando la qualità personale è scadente l'unica differenza nelle reazioni che essa suscita all'interno del consesso è se sia in linea con l'opinione dominante o meno.
La stessa espressione a seconda che sia rivolta pro o contro la tesi qui dominante (che detto per inciso io condivido) suscita reazioni sdegnate o al contrario di sostegno solo in virtù del suo orientamento.
I principi sono un'altra cosa ed è più facile parlarne che esercitarli.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Signor Vito Vignera,

tre o cinque, siamo in pochi a scrivere perché tutti in attesa delle bramate motivazioni, che non motiveranno proprio nulla. Piuttosto io sono curioso di sapere come fonderanno il ricorso i grandiosi principi del Foro e se avranno capito o meno con chi hanno a che fare.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Prof,con un branco di lupi hanno a che fare,è spero che sappiano prendere le giuste contromisure.Le motivazioni saranno che Sabrina ha ucciso la cugina per la gelosia,e ci hanno impiegato 6 mesi per scriverle?
Dante, credo che per scrivere la divina commedia abbia impiegato meno tempo,cosi come il Manzoni per i promessi sposi.A più tardi caro prof vado a casa a cenare buona serata

Manlio Tummolo ha detto...

Egregio Signor Vito Vignera,

avrà pur visto che si è discusso molto qui sui motivi, pochi giusti e molti pretestuosi, per ritardare la pubblicazione delle motivazioni (motivazioni che, nel caso specifico, non sussistono, di qui l'accumularsi delle difficoltà).

La legge procedurale dovrebbe sollecitare l'unificazione dell'udienza delle sentenze (cosiddetto "dispositivo") con la lettura delle motivazioni (o almeno la loro contestuale pubblicazione, data agli Organi d'informazione, se troppo lunghe e complesse. Dovrebbe esserci un'udienza finale solo per questo scopo. Così almeno il condannato o l'assolto saprebbero contestualmente perché è stato condannato o perché assolto, senza aspettare le calende greche. Naturalmente la pubblica lettura delle motivazioni dovrebbe essere fatta con la dizione giusta, e non col tono e velocità di un macinacaffè, per cui non si senta o capisca nulla. La capacità di pubblica lettura di un giudice è notoriamente di infimo livello, e molto difficilmente si riesce a capire. Scandire le parole, variare il tono, accentuare le cose da sottolineare, sono tutte doti che nessuno insegna ai magistrati giudicanti, salvo che non le imparino per proprio conto.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo questa è una autentica vergogna per il sistema giudiziario italiano,sono stati 6 giorni in camera di consiglio per rileggere tutti gli atti,poi hanno emesso le condanne dicendo che dubbi non ce n'erano,hanno letto i soliti articoli del codice penale e che i più non ne capiscono nulla,e per sapere il motivo per cui uno viene condannato passano mesi e mesi,magari nel frattempo il detenuto muore,e i motivi li sapranno gli sfortunati parenti.Il colmo poi è se in seguito si scopre che l'avevano condannato ingiustamente,cosa che certe volte si verifica,mah,che bella giustizia e che belle leggi abbiamo.Buona giornata caro Prof.

magica ha detto...

buongiorno a tutti ..
signor tummolo , i principi del foro se ne sono accorti con chi hanno a che fare .
lo hanno capito durante il processo . . infatti , erano sotto gli occhi di tutti i battibecchi., fra accusa e difesa .
hanno constatato che sono ' magistrati non corretti. hanno rinacarato le dosi al massimo .
pero' abbiamo saputo una cosa molto interessante "la stitichezza di sabrina di quel 26 agosto"
ed anche la fine del ciclo.
.. abbiamo saputo proprio tutto .
è importante per le tesi di colpevolezza .. .

Chiara ha detto...

Il "tono e velocità di un macinacaffè" sono veramente fastidiosissimi e ingiustificabili, devono pronunciare quattro righe in croce, che ci vuole a leggerle con calma e ben scandite? A parte che chi deve prenderne nota e farlo con brusio di sottofondo deve farsi venire degli orecchioni da Dumbo, stiamo sempre parlando di una condanna/assoluzione penale pronunciata in nome del Popolo Italiano, un minimo di rispetto per la solennità del verdetto, per l'importanza che assume per i soggetti coinvolti (sia condannato che parte offesa) e per la responsabilità che chi la pronuncia si assume ("responsabile" mooolto in teoria, ma non torniamoci) sarebbe davvero il minimo!
Occhio che dopo mesi e anni di processo, proprio quei trenta secondi gli cambiano la vita eh?! Bah!

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara il giorno in cui Procuratori e Giudici saranno ritenuti responsabili di aver condannato ingiustamente una o più persone sarà un piccolo passo per l'uomo, ma un grande passo per l'umanità.Già nella prima udienza preliminare uno dei Procuratori portava come accusa la gelosia di Sabrina verso la cugina,e che per questo assurdo motivo l'aveva uccisa,con la complicità della mamma e poi del padre.Non essendo in possesso di certezze matematiche chiedeva alla corte che se dovessero ritenere Sabrina e la mamma non colpevoli dovevano in quello stesso istante ritenere colpevole Michele Misseri e spiegarne i motivi.In oltre 50 udienze avranno più o meno capito cosa dichiaravano i vari testimoni,quindi una certa idea la dovevano avere,e capire se le accuse portate dalla Procura si basavano su indizi o prove inconfutabili.Dopo 6 giorni di camera di consiglio doveva dirla qualcosa,e non leggere i soliti articoli del codice penale,190,315,420,280,e via di seguito,e che non tutti ci capiscono una mazza di quegli articoli.Un motivo per cui vengo condannato lo dovrò pur sapere? e oltretutto sulla base di quali prove,non ti pare? Di Ponzio Pilato uno c'è stato,(e il risultato si è visto) di altri ne possiamo fare a meno,evidentemente a questi signori togati la storia ha insegnato poco o nulla se ancora oggi si va avanti con questi metodi di condanne,alle prossime corti la facoltà di prendersi le sue responsabilità,intanto me ne lavo le mani,come fece Ponzio Pilato 2000 anni fa.Ciao cara e buona serata.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Signor Vito Vignera,

la legge sulla responsabilità civile dei giudici e anche norme sulla responsabilità penale vi sono, ma vengono applicate poco e spesso male, perché è una categoria corporativa e molto solidalmente complice che giudica uno dei suoi membri, quindi larga di manica, perché pensano "oggi tocca a quello, domani potrebbe toccare a me". Finché non avremo sulla Magistratura un Organo terzo ed imparziale che indaghi e giudichi i magistrati (questo è problema di tutto il mondo, non solo italiano), non ne usciremo mai.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo e stimatissimo Prof quando sarà creato questo"Organo terzo" sarà un bel passo in avanti,e magari ci sarà più fiducia verso questa attuale giustizia.Come dice Lei,le leggi ci sono e vengono applicate poco e spesso male,e su questo punto posso darle solamente ragione,e inconcepibile questo corporativismo tra i vari organi competenti,e come trovo inaccettabili certe sentenze emesse sulla base del nulla,di indizi inconsistenti e non su prove a dir poco certe.Non è da ora che le procure portano sempre a sostegno delle loro accuse testimonianze da i dubbi riscontri,e di cui la veridicità venga accertata con indagini scrupolose e non tralasciando nulla,e risaputo che molti testimoni il più delle volte sbagliano e confondono la loro visione su ciò che hanno effettivamente visto o sentito personalmente,e in questo modo si va verso indagini del tutto fuorvianti ed errori macroscopici.La tecnologia è molto utile,però quando sbaglia chi paga è sempre un povero disgraziato condannato ingiustamente.Buona serata carissimo Prof.Un caro saluto a tutti gli amici del blog.

Chiara ha detto...

Ho letto i quesiti del referendum sulla giustizia: pur intendendo apportare dei miglioramenti alla legge della responsabilità civile dei magistrati, ancora non si parla di termini per la promozione della rivalsa nei loro confronti e si lascia intonsa la norma sulla limitazione economica di questa rivalsa (un terzo dello stipendio netto a suon di prelievi del quinto...briciole e pure a rate). Non si vuole cambiare c'è poco da dire, se nemmeno radicali, pdl, camere penali e quant'altri sostengano questo referendum non intendono andare fino in fondo con l'unica cosa che fa paura (svuotare le tasche; e comunque si farebbero l'assicurazione, sai che danno!) allora stiamo freschi.

Chiara ha detto...

p.s. ah dimenticavo...la rivalsa? rimanga pure "a babbo morto".

palliativi, fumo negli occhi, come al solito.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Certamente carissima Chiara,cosa vuoi che siano 100,0, 200 milioni di euro sborsati ogni anno dallo stato per risarcimenti dovuti a ingiuste condanne,per non parlare di vite umane rovinate per sempre,o negli anni a venire.E si, quanto potranno togliere dalle tasche belle piene di questi signori,1000,oppure 2000 euro,e che come dici magari saranno coperti da una assicurazione,che ridicolaggine.Ciao.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buona notte a tutti,o almeno a quei pochi ma buoni rimasti a commentare,di alcuni si son perse le tracce,e questo non è un bene per chi rimane a commentare,pazienza.Si è discusso tanto sul fatto di non aver trovato tracce di Sarah nel garage,ok,una semplice curiosità: quante tracce può lasciare una persona che entra in un garage e poi viene aggredita e strangolata con una corda? credo tra il poco e il nulla,oltretutto se le analisi per ritrovare delle tracce vengono effettuate dopo diversi mesi.Non essendoci versamento di sangue causato o da un'arma o da un coltello,o da un oggetto contundente,tra le pulizie fatte dal caro zietto e la polvere accumulatasi nel tempo se si trovava una misera traccia era un miracolo. Misseri ha detto che Sarah quando la strangolava si è accasciata sbattendo la testa sul compressore,quando viene prelevato il compressore? naturalmente dopo mesi e mesi,e usato da Michele se non tutti i giorni penso diverse volte in quei mesi trascorsi.La bambina era esangue a terra,Michele non capisce il suo significato e risponde che non c'era sangue,e chi poteva saperlo che non c'era sangue se non lui? Lui che stava diverse ore durante il giorno in garage sia per il trattore e sia per prendere gli attrezzi da lavoro nei campi.Mah,forse vado per immaginazione o forse c'è del vero in quel che penso.Ricordo che una volta il caro zietto ebbe a dire:ah se il cane potesse parlare! e io dico:ah se caro zietto una volta per tutte ti decidi a dire effettivamente cosa è successo quel giorno? La pura e semplice verità caro Michele,perché se aspettiamo che il cane saetta ci dica qualcosa stiamo freschi.Di solito chi legge i miei commenti notturni e la dolce amica e nottambula Mimosa,e allora un piccolo pensiero per lei."Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina". Buona notte a tutti.

Anonimo ha detto...

Furbacchione zio Michele, non è possibile che il cane Saetta abbia visto qualcosa perchè ti avrebbe mangiato le palle.
Siamo pochi ma buoni e pronti a commentare il prossimo articolo subito dopo le motivazioni.
Buonanotte anche a te.

magica ha detto...

non vorrei che il post fosse dell'anonimo che mi ha accusta di di condannare con foga ..
ha scritto una parolaccia .

Manlio Tummolo ha detto...

Il punto resta sempre quello, carissimo Sig. Vignera: ma la verità del delitto è conosciuta effettivamente dal Misseri ? E se ne sa quanto noi, come sospetto, oppure poco più, nel senso che conosce la gente del posto (in senso lato) e potrebbe supporre chi sia stato il vero assassino, ma non lo dice perché è solo un sospetto ?

Anonimo ha detto...

No Magica non è lo stesso anonimo e risparmiati il martirio nobilitante: non ti ho detto che hai accusato con foga, ma che hai usato un'espressione spregiante oltremodo stupida. E bada che continuo a riferirmi all'espressione, ma continuando a far finta di non capire stai spostando il soggetto cui va riferito l'aggettivo....anche se "coda di paglia" è probabilmente la spiegazione più corretta.

magica ha detto...

post di anonimo..
.
" soddisfatta"
magica di aver preso l'ennesima topica con la tua foga accusatoria?

e ancora non si capisce il nesso . ma forse lo capisci solo tu

ma continuando a far finta di non capire stai spostando il soggetto cui va riferito l'aggettivo....anche se "coda di paglia" è probabilmente la spiegazione più corretta .-

sto spostando l'oggetto?
ho forse ritrattato quello che ho postato?.
mi pare che vuoi fare il difficile ma non si capisce un tubo .,
allora tu non accusi , se scrivi che sei d'accordo con la tesi innocentista . inoltre che le palle di misseri erano pericolanti .. a questo punto stai accusando anche te ..
e gli altri che credono alla colpevolezza come accusano: con simpatia ., con gentilezza .
se scrivo qua lo faccio perche' adoro che ci sia giustizia , detesto l'ipocrisia .
non ho visto tue rimostranze su altri post .quando contro qualcuno ha postato con foga., come dici tu . mi piace la giustizia per altri ma soprattutto la giustizia per me..
divento puntigliosa . se so di aver ragione .

Manlio Tummolo ha detto...

Saccenti o meno, gli anonimi potrebbero almeno mettersi un nomignolo di identificazione, senza costringere gli altri a scrivere data e ora dell'altrui intervento, così l'interpellato può rispondere senza errori di identificazione o sviste.
Tra l'altro non si capisce neppure l'esatto punto di discussione.

Oppure preferite la lotta nel buio totale ?

magica ha detto...

ringrazio massimo che ha cancellato questi post ,

mi dispiace .
io amo soprattutto la giustizia e non sopporto le offese ,
perchè divento una jena , non solo se denigrano gli innocenti ma anche se trovo ingiustizie per me . ha cominciato a riprendermi su una frase , che potevo anche farne a meno., ma leggendo le intercettazioni fra misseri e la nipote , ho avuto la voglia di dire alla nipote una parola .. ma ne abbiamo sentite di peggiori in giro . dunque la mia era all'acqua di rose in confronto . .

magica ha detto...

signor tummolo
ho offeso la nipote di misseri ,
le ho dato il( nik) mettiamola cosi' di (grassa)"
ma ne ho ricevuti di ogni tipo come ringraziameto .

magica ha detto...

signor tummolo
ho offeso la nipote di misseri ,
le ho dato il( nik) mettiamola cosi' di (grassa)"
ma ne ho ricevuti di ogni tipo come ringraziameto .

Giacomo ha detto...

Aspettando le motivazioni...

In barba alla teoria del pm che Sabrina fece da "palo", col compito d'impedire a Mariangela di fermarsi a casa sua, non fu Sabrina ad allontanare in fretta Mariangela da V. Deledda, ma fu Mariangela che lo fece di propria iniziativa, mettendo fretta a Sabrina che avrebbe preferito restare ancora a riflettere sul da farsi.

DICHIARAZIONE DI MARIANGELA SPAGNOLETTI
6a udienza 21.2.12 pag 133
P.M. M. BUCCOLIERO - Appena Sabrina entra in macchina, voi dite qualche cosa?
DICH. Mariangela SPAGNOLETTI - Io dico "Andiamo a vedere a casa, vediamo se sta ancora a casa".

DICHIARAZIONE DI SABRINA
27a ud 20.11.2012 pag 220
DICH. Sabrina MISSERI - Io ho chiesto a Mariangela se aveva visto Sara e lei mi ha detto di no. Lei mi ha detto con un tono abbastanza agitato, ha detto: "Dai, mo', vidimu, vedi che andiamo..."
P.M. M. BUCCOLIERO - Sì, un attimo!
Sabrina non ha fatto in tempo a completare la frase di Mariangela "dai, vedi che andiamo a prenderla" che il pm la ferma.
E UNO!

pag 225
Sabrina è coerente con quanto già dichiarato il 15 ottobre 2010, nell'interrogatorio a cui fu sottoposta prima dell'arresto. Parla il pm, riferendo le parole di Sabrina:
P.M. M. BUCCOLIERO - 15 ottobre. Quando è arrivata Mariangela, io sono scesa giù dalle scale per dire se aveva visto Sara. Poi lei ha detto: <> e ho detto: <>, che stava sempre sotto la veranda. Poi sono risalita, ho preso l'asciugamano e la borsa e sono ridiscesa davanti a Mariangela".
E DUE!

Pag 229
DICH. Sabrina MISSERI - Mariangela mi ha dato fretta, ha detto: "Andiamo, andiamo". Ho detto: "Fammi prima telefonare a Sara".
P.M. M. BUCCOLIERO - Sì.
DICH. Sabrina MISSERI - Ho telefonato a Sara, il telefono ha squillato "PER UN BEL PO' DI VOLTE".
Quindi Sabrina, pur sapendo, secondo il pm, che il padre e la madre a pochi passi sono impegnati nel garage a trasportare il corpo di Sarah, LASCIA SQUILLARE IL TELEFONO A LUNGO, in presenza di Mariangela e della sorellina.
E TRE!

Conclusione. Dalle CONCORDI DICHIARAZIONI DI MARIANGELA E SABRINA, risulta evidente che "la teoria del palo" è una pura invenzione, come tutto in questo assurdo castello accusatorio.

Buona fine di settimana a tutti gli amici del blog.

Giacomo


Giacomo ha detto...

EC

Nel post precedente sono saltate le due frasi di Mariangela e Sabrina.

pag. 225
Sabrina è coerente con quanto già dichiarato il 15 ottobre 2010, nell'interrogatorio a cui fu sottoposta prima dell'arresto. Parla il pm, riferendo le parole di Sabrina:
P.M. M. BUCCOLIERO - 15 ottobre. "Quando è arrivata Mariangela, io sono scesa giù dalle scale per dire se aveva visto Sara. Poi lei ha detto: "L'andiamo a prendere" e ho detto: "Un attimo, che prendo l'asciugamano e la borsa", che stava sempre sotto la veranda. Poi sono risalita, ho preso l'asciugamano e la borsa e sono ridiscesa davanti a Mariangela".
E DUE!

Giacomo

Anonimo ha detto...

Possibile che Sabrina, che stranamente stava già fuori dal cancello, fosse tanto preoccupata per il "tremendo" ritardo di Sarah senza provare l'impulso di chiamarla ancor prima che arrivasse Mariangela?
R

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Giacomo credo sia più onesta è sincera la nostra amicizia che non quella tra Sabrina,Mariangela,la signora Pisanò e il Massari,Sabrina credeva di avere degli amici,niente di più falso da quello che si è capito,vigliacchi e ipocriti,si sono venduti per pochi denari,come Giuda a rinnegato il Signore.Caro Giacomo a me è bastato sentire la frase che aveva detto al P.M. in precedenza:no,quando sono arrivata era tranquilla,poi in aula ha cambiato in : no,quando sono arrivata già era agitata,preoccupata,vedi caro amico che belle amiche aveva Sabrina.La Pisanò con il sogno del fioraio e le sue esternazioni in aula dicendo di non aver avvertito nessun dolore da parte di Sabrina verso la cugina,e poi che le dice in un orecchio,dopo tante ore ti viene di confessare,mio padre la fatto,io però non sono stupida e non lo confessato il delitto.E il Massari che dice di avere avvertito un po di paura per colpa dei Misseri,non male come amici,meglio perderli che trovarli.Pensi che si siano resi conto del danno che hanno fatto a quelle due povere disgraziate? non credo.Una cosa loro non sanno,che tanto male fai,tanto male riceverai.Non sai come e non sai quando,mah, di certo arriverà.Stessa cosa vale per quelli che hanno la coscienza sporca,il tempo ci darà ragione,puoi esserne certo.Buona notte caro amico Giacomo.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Aononimo R dimentichi dei piccoli ma significativi particolari: alle 14.31 riceve un sms,alle 14.35 risponde,alle 14.39 manda un sms a Mariangela dicendole "sono pronta",non era un secolo il ritardo ma solo pochi minuti,tanto e vero che non era preoccupata,era tranquilla.Ciao e buona notte

Anonimo ha detto...

@Vito
Tranquilla? Oh, sì, certo! Però nessuno (tranne lei) avrebbe esclamato "L'hanno presa, l'hanno presa" dopo un ritardo di appena pochi minuti...
Buonanotte anche a te.
R

Mimosa ha detto...

Caro Vito, anima pura, sì che ti leggo, come purtroppo leggo tutto, ma dopo ciò che ho scritto in questi anni e ultimamente non trovo altro da aggiungere. Il mio pensiero lo conosci.
Non mi aspetto nulla dalle motivazioni, che saranno? cibo per gli sciacalli ...
Aspetto l'Appello, anche se condivido le perplesità sull'esito, stante la massificazione dell'opinione pubblica.
Buona notte a te e a tutti gli Amici del blog.

Mimosa

Anonimo ha detto...

@ R
ma ancora non ti entra in testa che "L'hanno presA" è la FRASE PRONUNCIATA DA CONCETTA?

Mimosa ha detto...

Gentile R.
davvero sei poco informata ... o hai molto bevut dal calice dei media.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima R,qualche post precedente ho letto se non sbaglio che Massimo Prati ti conosce bene,il dubbio è: Tu conosci altrettanto bene Massimo? Non credo,altrimenti una fesseria del genere non l'avresti detta.Anche se ha detto l'hanno presa, l'hanno presa,di certo non ha detto l'hanno uccisa,e poi chi ha detto per prima quella frase è la mamma di Sarah,però sai la mai Sarah soffre di scarsa memoria,quando Sabrina dice quelle parole si è già al secondo giro,e poi ti ricordo che alle 15.15 Concetta era già dai carabinieri per denunciarne la scomparsa,come vedi dopo 45 minuti erano tutti allarmati,non fare la furbacchiona con me perché caschi male ok.Ciao e buona notte.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima e dolce amica Mimosa non avevo letto il tuo intervento,ero intento a scrivere all'anonimo R.Hai ragione da vendere,non c'è molto da dire, se non ripetere certe cose già lette tempo fa,purtroppo se non arrivano queste motivazioni siamo come dei mezzi con le ruote a terra,immobili.E visto che sai quanto ti voglio bene non posso farti mancare il mio dolce pensiero notturno:
"Le grandi qualità e le grandi virtù vi procureranno il rispetto e l'ammirazione degli uomini; ma sono le qualità minori che devono procurarvi il loro amore e il loro attaccamento". Buona notte dolce nottambula.

Anonimo ha detto...

@Vito Vignera
No, non ho il piacere di conoscere il sig. Prati e non ho letto in nessun post che il sig. Prati conosca me (non vedo cosa c'entri il fatto di conoscersi o meno con i commenti che si postano...).
La frase incriminata non l'ho bevuta dai media (come sostiene Mimosa), ma l'ho letta nei verbali delle deposizioni delle sorelle Spagnoletti (inoltre nelle prime interviste la ripeteva la stessa Sabrina).
Per favore non darmi del furbacchione o furbacchiona perché non lo sono e non usare quel tono di sufficienza con chi non la pensa come te perché non ne hai il diritto.
Se l'opinione è libera, così deve restare. R

Vito Vignera da Catania ha detto...

@Anonimo R. Vuol dire che mi sono sbagliato,non fa nulla e non è morto nessuno per fortuna.Non pretendo che tu la pensi come me caro Anonimo R,però, se hai letto i verbali di certo ne avrai lette tante di stupidate dette da diversi testimoni,e quindi non riportare solo quello che ti fa più comodo.Perché qualcosa sicuramente ti sara sfuggita,i verbali si dividono in due parti,nella prima parla l'accusa,nella seconda parla la difesa.Cerca di leggere anche la seconda parte,è molto più interessante.Buona notte.

Giacomo ha detto...

R 00:20
Sabrina è stata in bagno dalle 14,28 alle 14,39, quando è uscita sotto la veranda.
Non vedendo Sarah né Mariangela, si aspettava che Sarah sarebbe arrivata con la macchina di Mariangela, che faceva lo stesso percorso e che, se la vedeva per la strada, la caricava a bordo, come avvenuto in occasioni precedenti.
Quindi le sue reazioni sono perfettamente normali. Appena vede Mariangela, va verso la macchina per accertarsi se Sarah era con loro. Non vedendola chiede a Mariangela se ha visto Sarah. Alla risposta negativa, ha un comportamento LOGICO e NORMALE. Telefona a Sarah, malgrado Mariangela la esortasse a salire subito in macchina per andare a prenderla a casa.
Solo dopo che non riceve risposta, sale in macchina, reiterando la chiamata.

Dov'è tutta questa stranezza?

Buona Domenica a tutti gli amici del blog e in particolare a Vito che ci dona le sue perle di saggezza.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Grazie carissimo Giacomo,ed è con piacere da quello che leggo come tu ci tieni a dover precisare certe cose,dette e fatte in assoluta normalità,fatte da noi sono normali invece se li fa Sabrina diventano anormali,le solite stranezze che ci riserva la vita quotidiana,mah,valli a capire certe cose.Ciao caro amico una felice Domenica a te e tutti gli amici del blog.

c ha detto...

buona domenica a tutti...
bene dice la Mimossa che esistano dei sciacalli.....forse ci illudiamo che chi scrive sul web sia in buona fede e ci aspettiamo una buona parola che ci possa illuminare la nostra mente, come pure ci aspettiamo un buon giornalismo , per cui come di principio dovrebbe essere , invece come si può costatare bisogna vigilare, che quando uno parla di stare attenti e sapere ascoltare quale sia lo scopo per cui lui o essi parli , perché il buono e cattivo c'è ormai da per tutto....
e direi a chi ha cattive intenzioni di evitarli, passare via, non sta a noi a convertirli ci saranno i eventi che ci penserà, come dice il nostro caro Vito e quello che è peggio, chi avrà fatto del male in modo grave , privando la vita altrui sia materialmente e moralmente , ci sarà la coscienza che ci penserà , forse oggi non lo sente , ma si muoverà come un tarlo e quando te ne accorgi è sempre tardi....
non c'è il peggior dolore della coscienza che possa dare e non ci sono scusanti del tipo che siamo stati sviati, che possa placare questo dolore, alla fine siamo noi che partecipiamo e scegliamo....forse uno può sperare al perdono , ma c'è da considerare che "il perdono" è un Dono molto prezioso che non c'è oro che paga....il perdono si guadagna con la vita e non con il male......

Rinnovo la mia solidarietà per le donne misseri di quello che le viene privato e così tanti altri che si trovano in carcere ingiustamente da innocenti che attendono il percorso della giustizia....
se almeno si riflettesse cosa significa ad essere giudicati ingiustamente , lo è stato spiegato l'altra sera al QG da Picozzi.......
un caro saluto a tutti amici del blog a quelli che lottano per una buona causa.....e soprattutto il mio pensiero è rivolto a Sarah che il suo delitto non venga impunito e si passi al convenevole .....

carla ha detto...

quello sopra ( c) è mio Carla....

Manlio Tummolo ha detto...

Carissima Magica,

la mia nota di ieri sera era rivolta agli anonimi, non a Lei. Quanto al "grasso", qualcuno dice addirittura che "grasso è bello". Personalmente ritengo che, bello o brutto che sia, è opportuno non ingrassare eccessivamente, ma per ragioni di salute e per la fatica che si fa a portare un peso eccessivo. Molti nemici delle donne Misseri ne hanno sottolineato con sproporzione rabbiosa il sovrappeso, come se questo fosse segno di cattiveria, ma dimenticavano che anche Mariangela non è un giunco sottile.

Anonimo ha detto...

"La donna tutta ciccia profuma di salsiccia" cantava un tempo la simpaticissima Ave Ninchi. La "ciccia" delle donne Misseri, o di Mariangela o della nipote di Misseri e molti altri, quindi, è un fatto personale e non dovrebbe rappresentare oggetto di scherno per nessuno. Chissà quanti commentatori o commentatrici hanno un pessimo rapporto con la bilancia che, per fortuna, possono nascondere all'ombra dello schermo di un pc!
Credo che l 'opinione pubblica abbia avuto motivi ben diversi dall'opulenza delle Misseri per nutrire un'antipatia nei loro confronti, mentre è impensabile che una Corte d'Assise le abbia condannate perché "fuori forma" fisica!
"Non è l'abito che fa il monaco" e, in questo caso "non è la ciccia che fa l'assassino". R

Giacomo ha detto...

L'assassino non lo fa nemmeno il NULLA PROBATORIO ASSOLUTO

Giacomo

Anonimo ha detto...

LE ASSASSINE SONO STATE RITENUTE "COLPEVOLI" ALL'UNANIMITA' DA UN'INTERA CORTE DI ASSISE ED "AL DI Là DI OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO".

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Anonimo delle ore 18.40 del corrente 22 settembre 2013, l'unanimità non vuol dire nulla. Anche la storica Santa Inquisizione mandò a morte, previe orrende torture, gente che poi risultò innocente, o perlomeno non colpevole del delitto ascritto. Anzi spesso l'unanimità, dal punto di vista scientifico, è la punta dell'iceberg di una falsa valutazione, ma concordata tra i giudicanti. La verità, diceva qualcuno, è come la selce che solo con lo sfregarla produce la scintilla. Uscendo dalla similitudine, solo attraverso la discussione su tesi contrastanti, si può trovare la verità di qualunque fenomeno fisiologico o patologico.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo qui c'è gente che porta come prove di tutto,sogni,vomito,l'hanno presa,la gelosia,rapimenti e sequestri,ed ora perfino la verità uscita dall'aula.Strano che una persona colta come lei non si sia accorto di questa "verità senza alcun dubbio),che ne dice? forse che noi tutti veniamo da un'altro pianeta e non c'è ne siamo resi conto di questa verità assoluta? Ottima la risposta che ha dato in precedenza all'anonimo,ora si attacca a tutto perfino alla verità,mah,non ho parole.Buona serata caro Prof.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Signor Vignera,

di solito l'unanimità era considerata una dimostrazione di "alta democrazia" in Cina, quando tutti votavano secondo il pensiero di Mao, oppure poco meno quando esistevano le cosiddette "maggioranze bulgare".

Si vede che ora questa "democratica" mentalità si sta riaffermando anche in Italia: dove del resto vigeva nei celebri anni, quando 20 milioni di Italiani "uomini, donne e fanciulli" in tutte le piazze applaudivano in modo unanime alle decisioni dell'Oratore. Anche a Trieste, nel 1938 vennero annunciate le ora deprecatissime Leggi Razziali, col plauso unanime della folla.

Altri esempi, negli stessi anni ? La Germania hitleriana e l'URSS di Stalin.

Sono tutti modelli inimitabili di unanimità.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro Prof mi verrebbe da aggiungere inimitabili quanto deprecabili consensi di unanimità.In fin dei conti a cosa abbiamo assistito alla fine di questo processo; a un dialogo tra due giudici alquanto deprecabile,e a una sentenza discutibile su tutti i punti di vista.Una lettura di articoli del codice penale,motivazioni che tardano ad arrivare,manco stessero stilando chissà cosa e di quante pagine.Sei giudici di cui quattro popolari che non contano nulla e che non hanno nessuna voce in capitolo,e questo è un verdetto unanime? A me sembra un verdetto già stabilito prima che finisse il processo.Un cordiale saluto caro Prof.

Mimosa ha detto...

Anonimo, non occorre che urli e sbraiti con le tue frasi in maiuscolo e persino in grossetto.

Come ha detto Manlio «l'unanimità non vuol dire nulla».

I Giudici togati erano 3 e 4 i popolari (+ due supplenti che non sono entrati in camera di consiglio), il parere dei togati condiziona sempre i non togati (en passant, sai che significa “togato”?).
Non siamo nei processi USA dove la giuria popolare è formata da 12 persone ed è la sola a giudicare. Al processo contro Parolisi il giudice era uno solo, anche lei (guarda caso tutte femmine le giudichesse) ha ritenuto colpevole all’unanimità …

Mimosa

Ops Vito, ho scritto la stessa cosa…

Mimosa ha detto...

Purtroppo il principio “al di là di ogni ragionevole dubbio” non è ancora entrato nelle aule giudiziarie … prevale il principio del “libero convincimento del giudice”.

Anonimo ha detto...

Ecco il coro dei CONSOLATORI in soccorso dei DISPERATI. Parole vane a cui nessuno crede.

La SENTENZA è una REALTA'.

Mimosa ha detto...

Ecco, bravo
"La SENTENZA è una REALTA'."
ma ciò non significa che le condannate siano colpevoli.

Manlio Tummolo ha detto...

Realistico Anonimo delle ore 0,14 del 23 settembre 2013 (oggi dovrebbe essere iniziato l'autunno): certo che la sentenza è una realtà, e lo dico da tempo, ma non è ancora una sentenza definitiva. Seppure lo fosse, non è detto che corrisponda alla realtà dei fatti. La faticaccia nell'esporne le motivazioni dimostra "come sa di sale" riuscire a spiegarle in modo sufficientemente logico per reggere gli appelli. Anche questo fa parte della realtà. Una battaglia vinta o persa non è ancora una guerra vinta o persa.

carla ha detto...

x anonimo ,
hai ragione , nel dire che la sentenza è una realtà e ti dirò di più che è diventato una burocrazia , che sia giusta o no ....o che la persona sia colpevole o innocente , ma visto che ancor tutt'oggi non vedo motivazioni , e , tanto meno ne è a conoscenza lei .... il mio buon senso della ragione , ritiene che è stato emessa una sentenza ingiusta ....
e di lei traduco da quello che scrive che è una persona che si è lasciato comprare che abbia perso l'uso della ragione, perché non fa altro che ripetere quello che altri dicono senza riflettere, non vedo la tua impressione personale , ti sei semplicemente venduto....la tua ragione non esiste, tu non esisti, è questo quello che vuoi?....

Manlio Tummolo ha detto...

PS) Una garanzia di maggior probabilità per l'assoluzione, piena ed intera, nella forma come nel merito, per le due donne Misseri, l'ho pure detto da tempo, è un netto cambio di rotta nella strategia difensiva dei grandi principi del Foro. Vincere nella sola questione procedurale del caso non può bastare, anche per mettere a tacere definitivamente questi colpevolisti di facile consumo.

carla ha detto...

buonanotte, Vito, Manlio e Mimosa, c'è qualcuno che abbia voglia di divertirsi come si vede, prendendosi su una cosa seria a cuor leggero , ma non si rende conto che così facendo il danno vero proprio se lo fa solo a se stesso.....
" il vero fesso è proprio quello che crede di prendere fessi altri".....
buonanotte a tutti amici del blog

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti. Effettivamente la sentenza c'è stata per il primo grado, quindi è reale. Capisco che si possa non condividerla, ma questo non giustifica parole come quelle di Carla scritte nel suo post delle 00:37,00. Non si combatte una sentenza ritenuta "ingiusta" sparando accuse infondate su chi non è d'accordo! Perché dare per scontato che l'anonimo in questione non possegga l'uso della ragione o, peggio, si sia "venduto"? I verbali sono
a disposizione di tutti, perciò tutti, dalla lettura degli stessi, si saranno formati la loro opinione. Anche la mia non collima affatto con quella di Carla, ma vi posso assicurare di non essere in vendita e di essere perfettamente in grado di riflettere e ragionare. Tutti hanno un 'opinione, nessuno ha la verità in tasca, nemmeno Carla.
Saluti, R

carla ha detto...

buon giorno ,
penso che il mio post sia stata chiara , la sentenza la ritengo ingiusta solo perché nessuno di noi abbiamo la verità in tasca ,che sia colpevolisti o sia innocentisti , con solo la differenza sta che da parte mia pretendo di avere una ragione in mano per acconsentire ....quando altri pende dalle labbra senza farsi una ragione , solo perchè appartenente alle istituzione....
per me uno che non usa la ragione è nulla , venduto che gli conviene sottrarsi dalla sua personalità.....

Manlio Tummolo ha detto...

Degli anonimi bisogna sempre segnalare la loro audacia personale. Attaccare gli altri nel buio totale, compresa l'assenza del nomignolo. Coscienze perfette, lineari, limpide, veri esempi e modelli da seguire, capaci pure di rimproverare l'interlocutore se sbaglia nell'individuazione del soggetto spettrale a cui rispondere. Probabilmente, anche nella vita quotidiana e reale, girano nella notte, mascherati con un bourkha nero facendo rauchi lamenti o sospiri.

Giacomo ha detto...

R.
C'è il piccolo dettaglio, che molti confondono le opinioni ragionate, con quelle frutto di pregiudizio, indotto dai media o già radicato nei propri archetipi mentali e culturali.

La scriminante è facile da trovare. E consiste:
1) Nel privilegiare le testimonianze rese a distanza di tempo, stranamente tutte concordi a supportare una ricostruzione APRIORISTICA dell'accusa, rispetto alle testimonianze rese nell'immediato, quando si prescindeva dalla fine di Sarah, nessuno era stato incriminato ed incarcerato, e quindi non si veniva orientati in una ben precisa direzione.
E questo è in aperto contrasto con le scienze psicologiche forensi che dimostrano che la memoria fisiologicamente si fa più confusa a mano a mano che il tempo trascorre.
2) Nello svalutare completamente i dati forniti dai tabulati, liquidandoli come falsi ed artefatti, se in contrasto con la ricostruzione aprioristica portata avanti dall'accusa.
E ciò a dispetto della circostanza che gli stessi dati sono stati portati a supporto, fin quando è stato possibile, di scenari prospettati contro gl'imputati.
3) Nel privilegiare le testimonianze favorevoli alla ricostruzione accusatoria, liquidando quelle che sono in contrasto con esse come volutamente false e depistanti, anche in presenza di evidenti contraddizione con i dati forniti dai tabulati e con le stesse emergenze testimoniali dibattimentali.

Di questo terzo punto ho già fornito un esempio lampante, nei miei post precedenti quando ho dimostrato, emergenze dibattimentali alla mano, che non fu Sabrina ad allontanare Mariangela da V. Deledda, ma fu Mariangela, per sua stessa ammissione, che prese l'iniziativa di allontanarsi subito per andare a casa Scazzi.

C'è un altro punto importante che è opportuno mettere in evidenza.
Erroneamente l'accusa ritiene che Mariangela arrivò la PRIMA volta a casa Scazzi alle 14,52, cioè ben DIECI minuti dopo essere partita da via Deledda. Questo è in aperta contraddizione con la circostanza OGGETTIVA che il percorso in auto si copre nel tempo di poco più di UN minuto. Difatti la stessa Mariangela, per recarsi da Sabrina, aveva appena compiuto nell'Avetrana deserta il medesimo percorso in senso inverso nel tempo di UN minuto.
A tale ricostruzione COMPLETAMENTE SBALLATA l'accusa ha attribuito una circostanza sfavorevole a Sabrina, che alle 14,55 ha telefonato al padre, secondo l'accusa per avvertirlo che Mariangela stava per tornare a Via Deledda e quindi non si facesse sorprendere. In realtà Sabrina alle 14,52 arrivò a casa Scazzi per la SECONDA volta. Quella telefonata di Sabrina delle 14,55 avvenne subito dopo il SECONDO ritorno a casa Scazzi, quando il padre era già partito verso il pozzo, per occultare il corpo.

L'accusa si basa sulla testimonianza di Concetta che dice che Sabrina arrivò a casa sua quando stava per rispondere ad una chiamata di Sabrina delle 14,52.
Ma c'è una precisa testimonianza di Mariangela che asserisce con CERTEZZA che Sabrina durante il primo viaggio verso casa Scazzi non fece nessuna telefonata a Concetta.
Ed a ben vedere, mentre durante il primo viaggio non c'era nessuna urgenza di allarmare Concetta, tale esigenza s'imponeva dopo il primo infruttuoso ritorno da casa Scazzi a Via Deledda.
Come ben si vede l'accusa privilegia a priori una ricostruzione
- ILLOGICA,
- CONTRASTANTE CON DATI OGGETTIVI come tempi di percorrenza,
- CONTRASTANTE CON LA TESTIMONIANZA DI MARIANGELA,
pur di sostenere che Sabrina mente, e che non è vero che alle 14,55 il padre le disse che era andato via, atteso che il padre, quando Mariangela e Sabrina tornarono in via Deledda dopo la prima visita a casa Scazzi, era ancora davanti al garage.

Questo è solo un esempio di tutte le ILLOGICITA' dell'accusa.

Buon inizio di settimana a tutti.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buon giorno a tutti.Vedo che il Prof Tummolo ha già dato la relativa risposta a chi non ha il coraggio di mettere un misero nome,e continuando a denigrare i commenti degli altri per quanto riguarda il corretto uso della scrittura.Sembrano tutti usciti dall'università e con almeno tre lauree.Infatti, quando gli consegnano la laurea non mettono nome e cognome,ma laurea intestata ad anonimo,a casa loro non si chiamano per nome ma,anonimo 1 e anonimo 2 ,e via di seguito,pazienza questa è la vita.Buona giornata a tutti.

carla ha detto...

caro Manlio,
tutto sta con che intenzione parte, oltre al pregiudizio, per cui già il pregiudizio è negativo di suo, se poi si provi il piacere di trovare i falli altrui, solo perché non è in grado di vedere i suoi di falli oppure non si voglia ammetterli, pensando in questo modo di sfuggire dai propri difetti nascondendolo.....ma non comprende che prima o poi le dovrà affrontare che non c'è modo di evitarle, si potrà ritardare i tempi , ma sempre di lì ci si deve passare, anzi, si corre il rischio che da un granello può diventare una montagna .....d' altronde si dice:- che la fede può spostare pure una montagna!....
solo uno è spostare un granello , l' altro è spostare una montagna......grazie per l'appoggio e ti auguro una buona giornata.....

devo ammettere che Giacomo è molto attento che sa leggere tra le righe e questo significa ragionare e dare la propria opinione .....

forse l'anonimo , non ha capito che nella ragione si trova la propria personalità.....
pendere dalle labbro altrui è come un canna al vento ....
e come già dissi ieri , non c'è il peggior fesso, quello che crede di prendere fessi altri .....che poi si prende in giro solo che se stesso.....nell'apparenza crede di farla franca e poi la sorpresa sta dietro all'angolo....
e se uno si esercita di adoperare la propria testa , pur sbagliando , avrà il modo di cavarsela sempre , perché sa di poter appoggiare sulle proprie gambe e se cade sa di poter comunque rialzarsi .....l' appoggiarsi su altri è facile trovarsi con il sedere per terra.....giusto a titolo informativo , ognuno, a secondo il buon senso , che sappi a cosa va incontro .....che poi uno ci creda o no nulla cambia , è un fatto matematico che va al di là della fede che uno porti.....i eventi c'è li ha sempre insegnato questo , se poi si è cieco difronte a essi è un problema individuale......

buon pranzo a tutti

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro anonimo e inqualificabile essere umano,puoi abbaiare o ululare tutto il tempo che vuoi,il tuo resterà sempre e solo un grido di rabbia interiore, e che non riesci a scrollartelo di dosso,ululi sempre le stesse cose,ma falla finita che è meglio,addio.

MAGICA ha detto...

buongiorno
eppure giacomo non si è inventato nulla , quello che ha appena postato sono situazioni verificabili .
daltronde serti personaggi saranno come chi ha indagato imbrogliando le carte :a tutti i costi han voluto che il caso prendesse una piega favorevole alla loro tesi ...
comunque lo so chi è che posta questi commenti . si capisce da alcune frasi che postano usualmente ..
percio' MI SENTO DI SCRIVERE ..
MANLIO TUMMOLO .. GRAZIE DI ESISTERE . SE LEI NON CI FOSSE BISOGNEREBBE INVENTARSENE UNO .


Chiara ha detto...

Magica
chiunque abbia mai frequentato intopic ha capito chi sia la feticista degli slogan in grassetto ed anche chi sia quella più equilibrata e discorsiva (sia pure granitica nel non confrontarsi sulle puntuali obiezioni di giacomo; in particolare quella della sequenza primo-secondo giro a casa Scazzi, con relativa collocazione delle varie telefonate fatte in quei momenti - che davvero è innegabile - hanno sempre trovato il deserto controargomentativo).

davanti al fronte compatto di difesa del ragionamento e del discernimento dei dati oggettivi da quelli frutto di propaganda mediatica non comprendo la distinzione che fai: a mio avviso sono apprezzabili tutti i commenti, non solo alcuni.

In particolare secondo me Carla ha detto una cosa molto vera: al di là dei fanatici (vedi la nota feticista di cui sopra) molti dei commentatori cosiddetti "colpevolisti" non sono consapevoli della misura del condizionamento che hanno subito; con ciò non voglio dire che siano senza testa o che non abbiano fondato la loro convinzione sugli atti al pari di chi è "innocentista", ma semplicemente non riescono a leggere i vari elementi nella loro reale portata e si limitano a liquidare le incongruenze come trascurabili dettagli in una visione complessiva tesa alla colpevolezza; ecco, secondo me è in relazione a questa "visione complessiva" che non hanno consapevolezza dell'influenza della trattazione mediatica della vicenda lungo 3 anni che, veramente, ha condizionato molti in maniera quasi inevitabile, soprattutto se questo è il primo caso in cui approcciano alla materia della cronaca giudiziaria.
Insomma, tra i tanti possibili interlocutori, l'anonimo "R" mi dispiace assai meno di tanti altri, credo sia convinta di ciò che dice in piena buona fede e creda davvero di non avere pregiudizi. Lo stesso non si può dirlo di altri e solo questi io trovo deprecabili.

Chiara ha detto...

p.s. comunque lasciatelo dire in amicizia, magica: quando un commento non ti va giù (vedi enrico, anonimo ecc) tendi a buttare alle ortiche l'obiettività, la ragionevolezza e il dialogo e scrivi commenti assurdi e/o aggressivi che assomigliano davvero molto a quelli che si trovano in forum molto meno "ben frequentati" di questo blog. spero che non te la prenda, è una cosa che ho osservato e che secondo me non ti rende onore.

magica ha detto...

CIAO VITUCCIO.
anche i "laureati" quando postano in un blog un loro scritto che non sia un semplice commento., ma un post che precede un certo numero di risposte e considerazioni con interventi di forumisti .
.. anche loro i cosidetti laureati a volte usano
wikipedia con le citazioni di altri personaggi famosi .
se le trovano consone ai loro intenti le fanno proprie .
solo che se vengono usate da chi non ha la laurea destano commenti aggressivi . ma lo sappiamo come funziona..


.


magica ha detto...

chiara trovami i commenti assurdi . se non rispondo con obbiettivita' lo faccio perchè non ho ricevuto a mia volta commenti obbiettivi .
se butto alle ortiche commenti irragionevoli , perchè devo lasciar perdere se trovo che sono secondo me irraginevoli? i blog funzionano cosi' . anche giacomo o vito e altri se trovano incongruenze ribattono le proprie convinzioni .
non capisco cosa centra enrico .
nel mio precednte post .
mai pensato a lui .
anche perchè è da tempo che non vedo suoi scritti . e non penso sia stato lui a scrivere da anonimo.


magica ha detto...

perchè hai tirato in ballo enrico.

in caso potevi nominare tummolo . anche con lui non sono d'accordo su ( alcune ) tesi che esprime , gli rispondo insistendo con le mie .
mentre lui continua con le proprie . ma senza astio nei suoi confronti ,, anzi .

magica ha detto...

le aggressivita' le trovo da altre parti .
anche il tuo commento era fuori luogo . non ti avevo nominata .
dovresti postarmi i commenti assurdi .

magica ha detto...

tu confondi la veemenza con la aggressivita' .
è un modo che ognuno ha . chi risponde in un modo chi in un altro
ma non ho mai offeso nessuno . perchè le offese non mi piacciono e penso che non piacciano nemmeno agli altri . percio' bisogna proprio che io sia stata aggreddita perchè io risponda a tono .

magica ha detto...

quello che dice R ..( A ME CHE IMORTA? )DICE LA SUA
non mi faccio venire i mali di testa . non capisco tutte queste persone che tu nomini che non centrano con i commenti che mi scrivi .
enrico a la R CHE CENTRANO?
sarnno come molto altri che la pensano diversamente . se come dicono sono la grande maggioranza dei media che la pensano cosi' . io non posso cambiare la loro opinione .

magica ha detto...

comunque io ora chiudo
devo andare .

magica ha detto...

inoltre sono stata aggredita e offesa senza che io l'avessi interpellata .
anzi se posibile avrebbe voluto che persone che scrivono qua e con le quali avevo avuto piccoli scontri ( con una non penso nemmeno di avere avuto commenti . se non piccoli screzi che succedono nei blog..)
in modo di risvegliare in loro possibili messaggi denigratori .
non perdo la calma tanto quello che avevo letto in passato su questo forum per me basta e avanza .
chiara deve decidere dove io possa postare . come fosse le dirigente del blog . ho senpre scritto che di giurisprudenza non me ne intendo se non come un qualsiasi cittadino che non ha studiato queta materia , ma che tuttavia posso considerare alcuni aspetti, postarli, se li ritengo consoni alle mie idee di giustizia.. poi sara' quel che sara' . io non decido niente -

Anonimo ha detto...

Ma perchè non te ne stai calma a fare le faccende di casa?
Soffri di paranoia?
Per questo ti senti sempre aggredita e perseguitata?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara magica grazie per quello che voluto precisare,e si,alcuni sembra che escono dall'università della crusca,sanno tutto e non sbagliano mai nulla,sembrano dei perfetti Einstein.Ciao cara e un abbraccio a Carla e Mimosa.

magica ha detto...

ciao caro.
le ho appena fatte le faccende , a volte bisogna riposarsi ti pare?
lo so chi mi perseguita ma non demordo. daltronde trovo anche consensi. non voglio deludere chi mi stima ..
gentile il tuo pensiero . alla prossima ., ciao caro ...

infine , sono sprazzi . di tempo .

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara purtroppo abbiamo a che fare con individui dalle oscure sembianze umane,perché se commentassero su quello uscito fuori dai verbali e dalle tante dichiarazioni rese sia nell'immediatezza o dopo alcuni mesi certe cose non le scriverebbero,scrivono solo per apparire.Sui commenti di Giacomo l'ho già detto e l'ho ripeto fino alla noia che sono encomiabili,descrive tutto con dovizia tutti i particolari, è impossibile dargli torto,ha tutto scritto e catalogato,video, verbali,dichiarazioni di prima e dopo il ritrovamento di Sarah,in parole povere non sbaglia di una virgola,e su questo credo che sei d'accordo.Ciao cara amica e buona serata.

Giacomo ha detto...

Ciao Vito ti ringrazio per l'apprezzamento. Ma tu sei altrettanto documentato ed inoltre fai delle osservazioni molto acute.
Approfitto per salutare te Magica Carla e tutti gli amici del blog.

Giacomo

Chiara ha detto...

Ok Magica, va bene così, facciamo finta che io abbia detto ciò che tu hai "compreso".

Ciao Vito e ciao tutti, buona serata.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Giacomo tra le tante categorie di persone c'è ne sono due che puoi distinguere facilmente,ed è riguardo al caso che trattiamo,la prima e che c'è chi la cerca la verità,la seconda è quella che pensa di averla trovata,personalmente ho forti dubbi sulla seconda.Noi non l'abbiamo ancora trovata la verità,la stiamo cercando analizzando tutto minuziosamente,e quando dico tutto,riguarda principalmente il materiale in nostro possesso,dichiarazioni,interviste,video,verbali delle udienze,intercettazioni audio e carte scritte e firmate.Su questo si deve attenere chi vuol fare un bel lavoro di gruppo, non credi? Se noi leggiamo lo stesso verbale di interrogatorio di Michele Misseri,e dopo che per un'ora parla di corda come oggetto per strangolare Sarah,e poi cambia,anzi gli fanno cambiare l'oggetto in cintura,siamo noi che abbiamo letto male,o sono gli altri che cercano di imbrogliare le carte? vedi in che modo i signori della santa inquisizione pensano di averla trovata la verità,imbrogliando.E cosi è stato da tre anni a questa parte,tutto un imbroglio con accuse basate sul nulla.Noi la cerchiamo la verità, altri non hanno neanche iniziato a cercarla,le due giudici per esempio l'avevano già in tasca una loro verità,e l'esito l'hanno visto tutti.Sono io che ti debbo ringraziare carissimo amico per tutto quello che scrivi. Buona notte

magica ha detto...

saluto giacomo .
buonanotte e sogni d'oro

carla ha detto...

caro Vito,
se hai ascoltato il video nei riguardi dei giudici loro si aspettavano che si accusasse tra madre e figlia e questo non avvenne..... con ciò nonostante tutto, che non fosse secondo le loro aspettative , han ben pensato di imputarle l'ergastolo ogni caso....solo una cosa però che ci manca ancora la motivazione!....
credo ormai e penso che questa storia sia diventata formale e burocratico che non riguardi più se le persone sono innocenti o colpevoli....
ci sono stati dei casi, che ho sentito di chi è stato in galera ingiustamente , che dicevano proprio di questo.....buonanotte a te e contra cambio i saluti a Giacomo e buona notte a tutti i amici del blog

Manlio Tummolo ha detto...

Riguardo alle due giudici, invece che limitarsi a chiedere una loro "spontanea" astensione, bocciata dal presidente del Tribunale, occorreva ripresentare istanza di ricusazione e, a nome degli imputati, una bella querela per abuso d'ufficio. Ciò le avrebbe in tutti i casi tolte di mezzo. Ma l'audacia non è la caratteristica degli avvocati, tendenti sempre alla moderazione (rare le eccezioni e di uomini più del passato che del presente).

Comunque, se ben usato, sarà "tutto grasso che cola" per la difesa sotto l'aspetto procedurale.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buon giorno.Sono assolutamente d'accordo su quello da lei asserito,bisognava osare di più,a qualsiasi costo dovevano far vedere con chi avevano a che fare,che non erano degli azzeccagarbugli da poter intimorire.Ma,come ebbe a dire il simpatico Don Abbondio: Se uno il coraggio non ce l'ha,non se lo può dare.Peccato,era una grande occasione,e purtroppo l'hanno sprecata,Avvocati contro Procura,e dei giudici a dover decidere l'esito finale,e finalmente il popolo italiano avrebbe capito cosa vuol dire la parola coraggio.Un tempo c'erano gli eroi, e che hanno dato la vita per la nostra patria,oggi è cosa molto ma molto rara.Buona giornata Prof.

Anonimo ha detto...

Oggi gli eroi di ieri (che hanno dato la vita per la Patria) si stanno rivoltando nella tomba. R

Manlio Tummolo ha detto...

Non so a che cosa si riferisca il bravo R. Sicuramente nel passato vi furono avvocati, soprattutto in processi politici, che rischiarono la vita o almeno una detenzione e l'espulsione dall'Ordine, quando difendevano persone che si ribellavano a dittature o violenze. Temo che figure del genere non esistano più, visto che viviamo in pseudodemocrazie, tendenti più a rimbambire il popolo, con un dominio "soft", che non a svegliarlo con i propri modi bruschi ed imperativi. Qualcosa di molto simile al "panem et circenses" dell'età imperiale romana, mentre i barbari si preparavano alla conquista dell'Impero.

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie Massimo,

ora è perfettamente leggibile, Manlio

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