martedì 1 marzo 2011

Yara Gambirasio. Nessuno spari sui volontari.

Si potrebbe dire "oltre al danno la beffa", queste sarebbero le parole giuste per indicare quanto sta accadendo nelle ultime 48 ore. Il campo incolto in cui è stato trovato il corpo di Yara Gambirasio, si dice, non sarebbe stato controllato attentamente dai volontari. Una quindicina di persone, fra cui due carabinieri ed una unità cinofila, hanno ispezionato il 12 Dicembre scorso tutta la zona, sia la parte che da alle industrie, sia quella che porta al fiume. Il responso fu che il corpo non si trovava in quel luogo. Oggi tutti, chi più chi meno velatamente, sparano su quegli uomini che per mesi hanno setacciato in lungo e in largo l'area bergamasca (e non solo) alla ricerca di chi sentivano fosse quasi una figlia adottiva. 

Ore ed ore fra la campagna, fra i monti, sulle rive dei fiumi, nelle discariche, sotto la pioggia, sotto la neve, per poi non sentirsi dire grazie, come hanno fatto in  una lettera più di un mese fa i genitori di Yara, ma incapaci, un termine che non può starci in quanto ciò che fanno non è un lavoro ma una missione che non prevede una  qualificazione ed un epiteto simile. Persone che regalano il proprio tempo alla collettività non meritano di essere additate e colpevolizzate. A parte che l'inefficienza paventata deve ancora trovare conferma e che non è detto affatto siano colpevoli, se proprio vogliamo usare questo termine. A parte che non sono gli unici ad essere passati su quel campo senza accorgersi del corpo fra le sterpaglie, e questo dovrebbe, prima di far parlare in modo inopportuno, far riflettere.

Due settimane fa circa duecento cacciatori sono stati nello stesso campo, ho scritto duecento perché erano duecento, per fare il censimento annuale delle lepri. Certamente non tutti saranno passati accanto al cadavere, caso mai vi fosse stato, certamente non tutti saranno entrati in quel terreno, ma è singolare come anche loro, al pari dei volontari, non abbiano notato nulla di strano. Ma oltre ai cacciatori anche gli operai della zona, gente sensibile i bergamaschi, hanno fatto ricerche. Chiaramente non avranno avuto un coordinatore, chiaramente non saranno stati esperti, se esperienza serve per rovistare fra i rovi, chiaramente avranno preferito controllare meglio le scarpate dall'altro lato, luoghi più idonei per disfarsi di un cadavere, ma è singolare che anche loro non abbiano notato niente di anomalo, sia pure il mucchietto di cenci visto inizialmente dall'aeromodellista che ha dato l'allarme.

Troppe singolarità si stanno intrecciando in quel luogo. Troppe domande lasciano nella mente di chi non legge distrattamente. Com'è possibile che una zona del genere abbia potuto nascondere per tre mesi il corpo di Yara? Davvero tutti gli son passati accanto senza vederlo? Si è detto che non è una zona poco frequentata, anzi, ma che il cadavere non odorava. Non può essere. Inizialmente, almeno i primi giorni, non poteva non odorare, è praticamente impossibile, ed in quella strada, ai margini del terreno, tanti andavano e vanno a portare i loro cani. D'altronde il fatto che manchino dei brandelli di carne, se è vero quanto i media ci hanno riferito, perché azzannata da animali, da la prova che odore ne faceva. Quindi è possibile che nessun cane domestico, neppure l'unità cinofila presente il 12 Dicembre, si sia accorto di lei? Domande, domande, solo domande senza risposta. 

Ce ne sarà mai una sicura? Perché già dai primi minuti ci hanno inculcato l'idea che il cadavere fosse lì da sempre? Avremo dall'autopsia e dalle analisi una risposta che non sia nebulosa ma certa? 

Sarebbe bello riuscire a scagionare i volontari da colpe che comunque non hanno, da colpe che non possono avere perché chi opera col cuore può sbagliare ma, se mai lo fa, lo fa in buonafede. E sparare su persone del genere è come sparare col bazooka sulla Croce Rossa.





7 commenti:

giovanna ha detto...

Queste persone si sono adoperate molto e non è giusto colpevolizzarle; davvero non l'avranno vista la povera Yara e vanno solo ringraziati per il contributo che hanno dato. Adesso gli inquirenti si devono concentrare di trovare il colpevole e null'altro!!!!!!!!!!

Manlio Tummolo ha detto...

A me sembra che, a chi la ricercava in quella zona, non si possano attribuire colpe: e quali sarebbero ? Invece di cercare un corpo o qualche altro segno (non dimentichiamo che, in quel momento e finché non la si è trovata morta, la si considerava sperabilmente in vita, anche se rapita o rinchiusa in qualche luogo), che avessero fatto una scampagnata ? Per me credo altamente probabile che il corpo sia stato portato lì da relativamente poco tempo. Certo si obietta che un corpo in quelle condizioni non sia trasportabile: ma scusatemi, come fanno ora a trasportarlo senza provocare quei danni che avrebbe fatto un altro ? Ci si può obiettare che questo presunto trasportatore non era un esperto. Può essere, ma noi non lo sappiamo se sia o no in grado di portare un corpo in quelle condizioni, e questo sarebbe un elemento interessante per l'individuazione del/dei colpevole/i. A mio parere è comunque essenziale capire se il corpo fosse stato lasciato lì, magari mimetizzato da mucchi di foglie o da rami, poi magari spostati dal vento, in modo da non renderlo subito visibile, oppure trasportato in un secondo momento, proprio per avere maggiori e migliori elementi per individuarne il colpevole. Se fosse stata trasportata in un secondo momento, si dovrebbero studiare i possibili movimenti di partenza e di arrivo, o viceversa se fosse rimasta lì, come vi sia arrivata uscendo dalla palestra. In tutti i casi ci si deve associare all'auspicio di Massimo Prati, affinché non si prenda il solito "primo fesso" che capita per attribuirgli cose tremende sulla base di tabulati telefonici, presunte presenze o presunte assenze, magari condite dai pettegolezzi di comari/donne e comari/uomini. Il riferimento ai Misseri e alla morte di Sarah Scazzi non è causale.

Anonimo ha detto...

mi viene da pensare tre cose:

-può essere che il corpo non sia stato visto, perchè coperto dalla neve?
la neve potrebbe in qualche modo aver diminuito l'odore (sia come barriera fisica, che rallentando il processo di decomposizione) proprio in concomitanza con i giorni delle ricerche?

-se è vero che stretti nella mano sono stati ritrovati 3 fili d'erba, questo potrebbe essere determinante nello stabilire se sia stata uccisa o meno sul posto. Assieme al sangue che per forza di cose dovrebbe essesi riversato sul terreno sottostante (e in questo senso dovrebbero dirci qualcosa anche i vestiti, il modo in cui sono inzuppati di sangue)

-si parla ancora di due uomini?
se per caricarla in macchina e portarla via ne sono necessari due, uno per guidare e uno per trattenerla, è davvero possibile che abbiano tentato una violenza sessuale, ma non siano riusciti a portarla a termine? in due contro una ragazzina?
e la dinamica delle coltellate è compatibile con una o due persone?
siamo sicuri che ci sia una componente sessuale?

..sono tutte domande che mi pongo e che spero trovino presto delle risposte..

-sara-

Anonimo ha detto...

Vorrei ringraziare Massimo per avermi dato la possibilità di scrivere su questo blog. Sono seplicemente uno dei tanti Mario, il mio nome non è importante, Grazie Massimo.

Vorrei rispondere ad alcune domande di -Sara-,qui sopra.

1) Nella bassa bergamasca questo inverno la neve non era sufficientemente alta per nascondere un corpo in mezzo ad un campo ( in modo particolare a Gennaio e Febbraio ). Anzi, i vistiti scuri con la poca neve avrebbero aumentato la visibilità durante il giorno.

2)Un giorno andai in trentino, scesi dalla macchina mi trovai con gli scarponi in mezzo alla neve, ero stato operato da pochi giorni per un unghia incarnita (alluce). Improvvisamente da lontano mi si avvicinò un cane e si mise a leccarmi lo scarpone come per curarmi la ferita. Credo che la neve dimunisca l'odore ma non più di tanto.

3)
Hai detto bene, la neve diminuische il processo di decomposizione.
Esempio: I nostri vecchi ( quelli delle montagne ) quando moriva qualcuno durante l'inverno ed erano impossibilitati ad a fargli il funerale per la neve troppo alta il freddo e le intemperie lo/la mettevano sul solaio ed all'arrivo della primavera gli facevano il funerale. I corpi erano intatti a detta di mio zio che visse in quei tempi e vide tutto ciò. Non sono un esperto posso solo riportare quello che ho sentito se ti puo aiutare a riflettere....

Vorrei anche rispondere alle altre domande ma non mi sembra il caso, non, non vorrei annoiare nessuno.

Grazie ancora....

Anonimo ha detto...

grazie a te Mario!
sara

Anonimo ha detto...

veramente scandaloso colpire gente che a operato all freddo nei giorni di festa nella pioggia cerkate il colpevole!!!!!hai volontari un grande abbraccio e grazie che ci siete,,,,,,,

Anonimo ha detto...

Ricordiamoci che tra i volontari c'è chi ha preso anche dei giorni di ferie per cercare, neanche il freddo e la neve li hanno fermati. Si fermavano solo davanti al buio della sera. Ho visto i loro volti preoccupati e pensierosi. Sono stati anche accusati di aver cercato male, di essere stati inefficienti. Che tristezza!!
No! non avete sbagliato, avete fatto l'impossibile, io lo so, ne siete usciti a testa alta, grazie di cuore