mercoledì 5 gennaio 2011

Bossi ha ottenuto la garanzia. Non quella politica, quella bancaria.

Cosa vi avevo detto? Il ministrus vulgaris aveva in mano un poker d'assi ed il cavallerizzo di Arcore una scala minima. Avendo il Bossi vinto la partita ha ottenuto la garanzia che si aspettava. Quella pubblica? La certezza che il capo, come ha definito il Presidente del Consiglio, avesse acquisito dieci parlamentari e con essi la maggioranza necessaria per portare a termine il progetto federalista? No. Non è quella la garanzia che ha convinto l'homo erectus a non proclamare la chiusura delle Camere e ad indire nuove elezioni. E' quella bancaria che ha permesso l'ennesimo voltafaccia del verde gemoniino. Finalmente un po' di respiro ed una nuova concezione di
vita per gli alti vertici leghisti. Ora finiranno gli atti intimidatori e le cimici aspetteranno l'estate prima di tornare a svolazzare.

Ciò che fa impressione è la poca considerazione che l'uomo dal fazzoletto verde pisello ha dell'italica intelligenza. Mi spiego meglio. Tutto il traffichino e le minacce elettorali degli ultimi giorni erano chiaramente rivolte al suo alleato di maggioranza, per giunta ricco sfondato, ed intendevano portare dalla sua parte quel qualcosa che a lui mancava. Datosi che il Parlamento non aveva nulla che lo interessasse da votare o decidere per quale motivo minacciare? Per qualcosa che in futuro si sa già che si farà? 

No, l'unica spiegazione plausibile era avvalorata dalle bombette e portava ad intimidazioni del tipo mafioso. La bufala delle cimici serviva, come del resto le prime interviste che spostavano a Roma le indagini, a depistare. Ed infatti si è arrivati alla conclusione più logica, si è arrivati ad un nulla di fatto. Tante parole e nessuna azione conseguente, tutto rimarrà com'è e si andrà avanti come se niente fosse accaduto. Ma l'uomo dagli epiteti facili non crede che gli italiani siano svegli e forse li vede tutti verdi intenti a cercare stelle alpine. La figura che ha fatto dinanzi alla popolazione, però, questa volta ha il colore decisamente marrone, e se non ci fosse il suo capo a tiralo fuori continuamente dal fango sarebbe emarginato nell'ala buia dello scacchiere parlamentare.

Ma perché l'arcor men ha deciso di aiutare ancora una volta il legaiolo per autonomasia? Semplice. Le sue parole, quelle di qualche giorno fa a Matrix, erano illuminanti e facevano capire le reali intenzioni. Nel 2013 si ritirerà dal ruolo politico primario e lascerà il posto a qualcuno in grado di sopportare meglio di lui lo stress che ormai gli è insopportabile. Lo diceva convinto ed io gli credo per due motivi. Il primo riguarda i processi. Ormai è arrivato al punto cruciale, un'altra riforma sulla giustizia e nulla più lo scalfirà (anche perché se lasciasse la poltrona non ci sarebbero veri motivi per incanzarlo continuamente).  Il secondo è fisico. 

Prendete le trasmissioni televisive di due anni fa, quando faceva propaganda politica, e confrontatele con quelle odierne; non potete non accorgervi della stanchezza che il suo corpo, il suo volto in primis, esprime. Per cui, accumunando i due motivi, si capisce quanto non voglia arrivare a nuove elezioni che lo porterebbero di certo a governare, sempre in balia degli attuali patemi, fino al 2016. Quindi tutto ora è chiaro. Tutto tranne una piccolissima cosettina insignificante, le parole pubbliche dell'icona padana

Se la magistratura accerterà che quanto ultimamente accaduto ed affermato, e parlo dei petardi e delle cimici, sono opere irreali, o al limite supportate da uomini interni alla Lega, dovrà per forza accumunare a queste conclusioni le parole depistatrici del nordista Umberto. Dopo di che dovrà capire anche i motivi per cui sono state pronunciate. E per finire dovrà controllare le varie entrate ed uscite bancarie per comprendere da chi ed in che modo sono state effettuate. Di sicuro non alla Credieuronord, l'ex banca leghista fallita ed acquistata da Fiorani.

Ma dimenticavo che in Italia il Ministro dell'Interno è leghista e quindi le indagini... vabbé, faremo finta di non aver sentito le sparate del Bossi, come sempre d'altronde, ed andremo avanti ugualmente. In fondo le sue parole, oltre ad aver mosso un poco l'aria davanti alla sua bocca, non hanno cambiato nulla e tutto è esattamente come prima. Mi sbaglio?

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