mercoledì 24 novembre 2010

Ed ora tutti a fare la rivoluzione pacifica

Gli studenti universitari cercano di entrare in Senato lanciando uova e fumogeni, un nuovo '68?


Duecento liceali in rivolta, chissà quanti di questi non studianti non studenti e pagati. Nel '68 c'era qualcosa di serio da cambiare, non erano i tagli alla spesa pubblica a far infervorare le masse. Ora, nel 2010, vogliamo davvero fare la rivoluzione? Facciamola, ma chiamiamo a raccolta tutti gli scontenti d'Italia e non solo gli studenti. Vengo anch'io se agiamo e ci comportiamo seriamente. 

Per prima cosa occorre riempire migliaia di fogli coi nostri dati, nomi cognomi e indirizzi reali, perché per fare una rivoluzione seria occorre prendersi delle responsabilità e non tirare un uovo o una molotov e scappare. Più siamo e più forti saremo all'atto di una eventuale trattativa; 500.000 persone dovrebbero bastare, gli scontenti sono molti di più quindi dovremmo riuscire a superare di gran lunga questo tetto. Poi si redige un "atto" in cui si specifica il motivo della "protesta pacifica" e cosa con questa si intende ottenere. Alla fine si manda il tutto al Presidente della Repubblica, al governo o governicchio che dir si voglia, alle reti televisive, italiane e straniere, alle radio locali e nazionali, ed ai giornali seri del pianeta. Quando saranno tutti informati di quanto s'è deciso di fare si agisce.
Una delegazione va al Parlamento, chiede d'essere ricevuta e cerca di far ragionare i vari ministri. Se tutto si sistema bene, altrimenti si parte e si occupa, civilmente e con le mani alzate, mentre le tivu di tutto il mondo filmano e mandano in diretta. Non importa entrare alla Camera o al Senato, si può anche solo non fare uscire gli onorevoli per diversi giorni o mesi che siano. Chi eventualmente dovesse venir arrestato avrebbe il dietro parato perché nel foglio inviato, quello in cui il nome figura, s'è scritto che s'intende fare una rivoluzione pacifica. Quanto ci possono dare in tribunale per aver protestato con le mani alte ed essere stati pacifici? Niente armi, niente uova, solo megafoni e braccia alzate. Per andare ancora più sul sicuro si potrebbe far firmare anche gli uomini in divisa, pure a loro sono stati tolti soldi e per questo son scontenti. 
La nostra situazione non è triste come lo era vent'anni fa in Asia. Qui siamo in Italia e non nella Cina del 1989, da noi difficilmente lo Stato Maggiore manderebbe i carri armati, rovinerebbero i sampietrini romani. 

Quindi, se siamo tutti d'accordo (e non solo i duecento o trecento che hanno lanciato uova) cominciamo la raccolta delle firme ed uniamoci, internet ci permette questo ed altro. In caso contrario, se nessuno si vuole assumere delle responsabilità, aspettiamo le elezioni e votiamo contro il governo. 
Vedremo finalmente se Bersani sa fare qualcosa di più che parlare.

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