domenica 16 ottobre 2016

Banca dati del DNA e microchip sottocutanei obbligatori per tutta la popolazione: la nuova frontiera del Grande Fratello che ci vuole ingranaggi umani non originali...

Di Massimo Prati e Gilberto Migliorini


La nuova frontiera della società della ‘sicurezza’ è quella della schedatura sistematica. Qualcuno si sbilancia e vuole che in futuro sia rilevato il Dna di tutta la popolazione... e forse sul chip della carta d’identità avremo registrato anche il nostro codice genetico. Una bella performance in grado di assicurare a tutti una vita serena, certi che nel caso di un delitto l’assassino avrà subito nome e cognome, indirizzo, e-mail e cellulare. Sarà come quando andiamo al supermercato con la nostra carta fedeltà, in un battibaleno si troverà il nome della vittima, del carnefice, dei suoi complici e fiancheggiatori. All'autore di un delitto non rimarrà altro che consegnarsi alla giustizia di fronte alla prova inoppugnabile della sua identità genetica. L’immagine è quella di un paradiso per gli onesti e un inferno per gli assassini, i disonesti e i truffatori. Non si sa ancora a chi verrà assegnato l’incarico e la fornitura di tutta la procedura di certificazione e la commessa. Di certo sarà un bel volume d’affari, un pacchetto davvero appetibile e una ricaduta economica di rilievo.

Ma basta davvero solo quello? I nuovi congegni elettroni aprono scenari ancora più radicali e intrusivi. I sistemi di registrazione e profilazione consentiranno nuove performance da lasciare a bocca aperta e stupefatto quell'elettorato che di punto in bianco si troverà non solo a ricevere la scheda elettorale, ma anche il suo profilo genetico con la paternità, la matrilinearità, la ricostruzione evolutiva forse perfino dai famosi progenitori. La nostra unicità avrà finalmente rilievo nel genotipo, nei loci polimorfici, negli short tandem repeat… amplificando in vitro, leggendo, fotocopiando e sequenziando le pagine del libro, la nostra essenza, il nostro io trasformato in un codice a barre, con gli alleli, le corrispondenze di parentela e le analisi forensi di comparazione…

Ma la nuova frontiera è anche quella della prevenzione, non solo relativa ai reati ma anche a quella delle patologie. Peccato solo che i risultati sono ancora contraddittori. Pazienti portatori di pacemaker in base alla metodica del Dna non dovrebbero avere nessun problema cardiaco e così di seguito per altre patologie. La realtà, non il laboratorio, è fatta di stili di vita, esperienze reali, accadimenti e casualità. Il determinismo scientifico - nonostante la meccanica quantistica - imperversa nei tribunali, nella sanità, nelle aule scolastiche…

Con un chip reso obbligatorio anche per l’auto, magari con un tagliando periodico di manutenzione, si potrebbero conoscere gli spostamenti dell’assassino casomai avesse preso precauzioni per non far trovare il suo Dna. Si potrebbe conoscere non solo dove va il signor Brambilla con la sua vettura, non solo conoscere dove ciascuno di noi ha trascorso il week end ma anche dove il terrorista e il mafioso hanno fatto bisboccia. In fondo a chi non ha niente da nascondere non può che far piacere di far conoscere tutti i suoi movimenti a chi lo spia.

Ma siamo ancora oggettivamente nel presente, le fidelity card sono già attive nei supermercati con i bancomat e le carte di credito. Ci sono già i vestiti intelligenti, le scarpe con incorporato un registratore di camminata che trasferisce i dati nel nostro computer. Sistemi di memoria che potrebbero essere resi obbligatori per garantirci non solo il controllo del peso e del girovita, ma anche per dissuadere i ladri e gli scippatori. Per i condom elettronici si possono già memorizzare le prestazioni sessuali, i caratteri dimensionali, la consistenza e la durata, anticipare le diagnosi di prostatiti e monitorare i primi sintomi di impotenza. Che dire dei chip diagnostici sul nostro stato di salute, pastiglie da mangiare a pranzo con lettura direttamente sul water. Minuscoli braccialetti elettronici permanenti potranno sostituire le obsolete carte di identità, anche quelle elettroniche suscettibili di smarrimento. Basterà sfiorare un lettore per poter accedere a qualunque servizio postale, amministrativo, finanziario ed elettorale. Vivaddio, saremo monitorati anche per il nostro benessere intestinale. Ma questa non è ancora fantascienza, è già la realtà o quasi!

Il Dna offre spunti per una società del controllo e una straordinaria anteprima della società che verrà, un laboratorio sperimentale per attrezzarci tutti con i meravigliosi ritrovati della tecnologia informatica. Il futuro prossimo? Un chip incorporato direttamente nel corpo, magari al momento in cui il neonato esce dal ventre materno?

Al mondo già esistono dalle trenta alle cinquantamila persone che si son fatte impiantare dei microchip e li usano per agevolarsi la vita (link di conferma). Facendo leva su questo concetto e pubblicizzandolo giornalmente, si potrebbe far credere a ognuno di noi che un chip sottocutaneo è più utile che dannoso. Premesso quanto sopra non si fa peccato a chiedersi se la bufala su una imminente schedatura del popolo italiano, tramite chip sottocutanei, bufala che sui media si è fatta spazio a mesi alterni negli ultimi tre/quattro anni, non sia la parte iniziale di un test, la puntata numero zero che preannuncia un qualcosa di grande che prima o poi avverrà, l’anteprima di un qualcosa di più sostanziale che potrebbe già bollire in pentola. 

Forse Orwell per quanto avesse capovolto la data della scrittura del romanzo (1948 in 1984) non aveva previsto che nel nuovo millennio le performance tecnologiche avrebbero raggiunto una realtà da Grande Fratello con capacità decisamente più intrusive. Il romanzo conserva però intatta, concettualmente, la sua profezia.

Cosa ci può essere di più preoccupante di una schedatura e di un monitoraggio sistematico? Sembrerebbe un punto di arrivo, le classiche Colonne d’Ercole, oltre il quale c’è l’inferno di un occhio elettronico direttamente nel nostro cervello.

Anche l’immaginario di Matrix, la riedizione della caverna platonica in chiave tecnologica appare già datata. Riuscire a immaginare il futuro che ci attende dopo le due guerre mondiali e il bagno di scienza e tecnica nel quale siamo immersi sembra pressoché impossibile. L’accelerazione è sempre più rapida di quanto riusciamo a immaginare. Gli stupefacenti apparati tecnologici disorientano un consumatore-utilizzatore sempre più frastornato.

La nuova realtà del mondo che ci attende sarà una grande macchina? Gli umani originali, un tempo ritenuti portatori di valori autonomi e di personalità, saranno solo ingranaggi di sistema. Scopriremo la nostra vera natura di componenti integrati in circuiti, la nostra essenza computerizzata, il nostro vero genoma, la totalità aploide, il codificante, le sequenze autosomiche, tutti i capitoli con i paragrafi, le frasi, le parole e le lettere del sistema complessivo delle cose. Il Grande Fratello orwelliano nell'aggiornamento scientifico-tecnologico avrà l’aspetto di un foglio elettronico nel computer universale dove saremo atomi, senza più responsabilità delle nostre azioni in quanto componenti della macchina mondo finalmente perfettamente funzionante...

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bufale.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Con tutto il rispetto per chi aderisce al movimento 5Stelle sembra di leggere le idee diffuse da qualche grillino che poi ha dovuto fare marcia indietro.

Aldo ha detto...

Questo sembrava un blog razionale, oramai è diventato un coacervo di complottisti.

Guglielma Vaccaro ha detto...

In aggiunta, di riffa o di raffa sempre verso Bossetti si ritorna; mi sa che ho ragione quando dico che la vicenda del muratore di Brembate ha spaventato parecchio perchè un tizio è stato preso dopo anni, in seguito ad una mega indagine biologica e si sono pure scoperti tutti gli altarini di famiglia...

Gilberto ha detto...

Vorrei precisare che il presente articolo è nato da una conversazione telefonica con Massimo Prati e che nelle parti più rilevanti è stato elaborato da lui. Il mio contributo è stato minoritario, avendo lui apportato tutti i riferimenti alla cronaca e all'attualità, pur condividendo completamente il contenuto e lo spirito dell’articolo.

Remo ha detto...

No gugli il processo di Bossetti spaventa cosi come spaventa quanto successo a Zornitta. Se poi tu credi alla narrazione, sì quella in accezione vendoliana, della mega indagine (che di per sé è stata un flop se non ci fosse stato alla fine il provvidenziale collega di guerinoni), agli altarini (in realtà mero sputtanamento della pricacy della persone; e per fortuna che sei avvocato!), e alla grottesca opera di mostrificazione, direi che fai parte di quella parte di popolazione che oramai si bolla da sola.

Chiara ha detto...

Remo
con altarini credo che Gugly si riferisse alla paternità di MGB, che non è uno sputtanamento, una violazione della privacy o morbosità: è un dato indispensabile per il processo.
se invece andiamo a pensare alla paternità di Fabio e agli amanti di Marita ok, quelli sono stati invece tutto quanto sopra.
ma attenzione: non il fatto che gli investigatori apprendano quei dati, bensì che trapelino alla stampa e che la stampa li pubblichi.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Sì, mi riferivo alla questione della paternità, dato indispensabile sin dalla repertazione del materiale biologico attribuito a Ignoto1 figlio illegittimo del defunto sig. Guerinoni.