lunedì 20 ottobre 2014

Il tribunale di Brescia ha stabilito che Massimo Bossetti deve restare in carcere / Galileo, Kafka e il Processo a Joseph K. Aspettando Godot...


Prefazione di Massimo Prati. In una sua canzone il cantautore Caparezza inserì queste parole: "Goodbye, Malinconia, come ti sei ridotta in questo stato! Goodbye, Malinconia, dimmi chi ti ha ridotta in questo stato!". Avendo bene a mente che "Malinconia" è il nome con cui il cantante identificava l'Italia, questo è il ritornello che mi frulla nella mente da quando ho appreso della decisione del tribunale di Brescia di lasciare Massimo Bossetti in carcere. A dire il vero, non ho capito che fastidio possa procurare il mandarlo ai domiciliari, visto che non ci troviamo in presenza di flagranza di reato... anzi, siamo in attesa che la prova principe venga contornata da seri e veri indizi. Come non ho capito il motivo per cui nessuno critichi le decisioni dei giudici, se queste appaiono contrarie alla legge. Vabbé, si potrà dire, siamo italiani e da anni abbiamo capito che il nostro non è più lo stato pensato dai nostri padri fondatori, piuttosto somiglia a uno stato dell'apparenza. Infatti, in apparenza è uno stato governato da un governo voluto dal popolo, in realtà il governo lo ha deciso un partito politico grazie ad accordi vari e intercessioni. Se poi parliamo di giustizia, l'apparenza è ancora più accentuata visto che i tribunali se li spartiscono le varie correnti politiche presenti all'interno della magistratura, come scritto nel libro "Toghe Rotte - la giustizia raccontata da chi la fa" scritto dall'ex giudice Bruno Tinti. Questo è mio e ci metto chi mi pare, quello è tuo e fanne ciò che vuoi, quell'altro te lo lascio se tu mi lasci quell'altro ancora. E noi, pur avendolo letto, pur sapendo che la legge non è unica, che ai giudici è concesso il "potere" di interpretarla, siamo ancora qui a chiederci come sia possibile che in troppi tribunali italiani, troppi giudici continuino a crearsi un codice penale a propria immagine e somiglianza? La speranza è che non ci sia dolo, che chi giudica lo faccia in buonafede magari basandosi su quei pregiudizi propri che portano a pensare che una serie di indizi ancora tutti da verificare siano prove a prescindere. E nel caso in questione, la speranza è che ci sia un vero motivo per portare a processo Massimo Bossetti. La speranza è che non faccia la fine di Joseph K., che non venga ucciso dopo un processo di cui non ha capito nulla perché il tribunale non lo ha mai messo in condizione di difendersi.

Articolo di Gilberto Migliorini
Galileo, Kafka e il Processo a Joseph K. Aspettando Godot...

Se Franz Kafka avesse avuto sentore di un caso come quello di Massimo Bossetti, forse avrebbe considerato la sua opera più famosa, Il Processo, una storia meno assurda della vicenda che vede protagonista il muratore di Mapello. È pur vero che Joseph K. non saprà mai il motivo del suo calvario, che per questo la critica letteraria può cercare nei retroscena psicoanalitici, sociologici ed esistenziali, i moventi per i quali lo scrittore esplora il dramma umano nel quale siamo tutti coinvolti in un processo di cui non conosciamo il capo d’imputazione. Neppure la fantasia del grande scrittore avrebbe potuto immaginare un caso da teatro dell’assurdo congegnato come un dramma da biologia molecolare. Nella colonia penale adesso il pantografo ha un erpice mediatico che usa per aghi il gossip, l’illazione e la maldicenza, oltre all’acido nucleico. Nemmeno Samuel Beckett poteva immaginare che Didi discorrendo (e litigando) più o meno ‘amabilmente’ con Gogo, avrebbe potuto esplorare l’assurdo esistenziale, Aspettando Godot, non in una desolata strada di campagna ma nel chiuso di una cella, in prolungato isolamento, nella deprivazione affettiva e sensoriale. Forse l’urlo di Munch evoca il silenzio assordante, un selfie con il quale l’imputato di un delitto può tentare di gridare la propria innocenza con voce afona, per l’angoscia di una accusa infamante e terribile. 

La differenza da Joseph K. è evidente: a Bergamo ci sono nanogrammi di materiale biologico, un Dna che all'imputato deve sembrare un fantasma (e forse si tratta proprio di uno spettro biologico perché i campioni probatori disponibili sono esauriti e non c’è più nulla per ripetere il test?). Situazione paradossale, l’accusa di un delitto è appesa a un niente, tra provette e micropipette, una materia trasformata in tabulati e diagrammi... forse solo un database di memorie elettroniche?

Joseph K. può ancora chiedersi il perché di un Processo che pende su di lui e che presuppone una colpa che semplicemente non conosce. Bossetti invece, al di là di un insieme caotico e sconclusionato di indizi del tutto fantasiosi, un teorema senza capo né coda, può solo prendere atto di un chiaro indizio: qualche nanogrammo di sostanza biologica era sul cadavere della povera Yara e gli dicono che è compatibile con il suo Dna.

Una condanna senza imputazione e senza atto d’accusa esplicito come quella di Joseph K., per quanto terribile, risulta sopportabile alla luce di un dramma esistenziale che ci accomuna tutti. Nella vicenda Bossetti - oltre al dramma di un’accusa davvero orribile - c’è la beffa di una prova criptica e invisibile, di un elemento che non ha la consistenza di una cosa, è solo un codice di neuclotidi. Il muratore viene accusato di un delitto sulla base di quello che una terminologia moderna chiamerebbe un semioforo. Non già un oggetto tangibile, ma qualcosa tra il visibile e l’invisibile, quello che all'occhio del microscopio elettronico di un moderno Spallanzani è l’evanescente mondo delle tecniche di sequenziamento automatizzate, bioinformatica per la genomica, software di elaborazione e visualizzazione dei cromatogrammi. Un semioforo è un mero supporto di significato, un relato, quell'impronta in formato astratto che può essere impressa nel ciberspazio anche solo sfogliando la pagina di un libro, accarezzando un cane, con un bacio furtivo, uno starnuto o soffiando dentro un boccaglio. Un codice rilevabile solo con sofisticati strumenti tecnologici.

A cosa dovrebbe appellarsi un muratore per contestare un’accusa che ha speso milioni di euro per trovare la sua corrispondenza biologica in quei nanogrammi di materiale, con il supporto di cattedratici e accademici di fama? Magari consultare qualche professore di chimica in pensione? Un biologo che lavora in un centro estetico? Un ricercatore alle prime armi che collabora in un laboratorio di analisi genetiche?

Certo, le consulenze costano care, soprattutto quando un cittadino qualsiasi non ha né le disponibilità economiche e né il prestigio di qualche persona importante, a meno che non ci sia una buonanima che si prenda in carico il suo caso. Da una parte un imponente apparato tecnico-scientifico (che non è detto non possa prendere una cantonata) e dall'altro una famiglia normale bersagliata da un pubblico forcaiolo e da mass-media opportunisti e colpevolisti a prescindere.

Dell’uomo di Mapello c’è solo una traccia che a detta degli stessi Ris risulta degradata, con “esiti di laboratorio non sempre ben interpretabili in ragione dell’elevato livello di degradazione biologica”, ma dalla quale è comunque stato possibile estrarre, ci dicono, Dna di ottima qualità. Come dire che se in cantina è tutto andato a male per qualche nubifragio, si è però salvata miracolosamente una bottiglia di Barolo con ottimo invecchiamento, come se dopo tre mesi alle intemperie avesse perfino migliorato i suoi caratteri organolettici. Il relato scientifico sembrerebbe un po’ contraddittorio, paradossale, ma tant'è, si possono sempre mettere le mani avanti seminando qua e là qualche dubbio. Però urge un’altra domanda che inquieta non solo il protagonista della vicenda, ma un po’ tutti gli italiani consapevoli che potrebbero trovarsi a doversi scagionare da un’accusa infamante senza controprova, quei picogrammi sui quali i consulenti della difesa forse non potranno esercitare una loro analisi, un esame in contraddittorio. Se per sventura dei nanogrammi non esistesse più nulla, bruciato nelle precedenti analisi, nei numerosissimi test effettuati? Allora dovremmo credere fideisticamente che si trattava di materiale di ottima qualità, con un codice compatibile con il Dna del signor Bossetti, che davvero esiste un ignoto1 anche se purtroppo il materiale che ne dava un profilo genetico si è dissolto in qualche agitatore molecolare?

Quando Galileo descriveva i suoi esperimenti parlava di palle perfettamente sferiche, di piani inclinati, di misura del tempo, di caduta della sfera per diverse lunghezze del percorso, con scrupolo meticoloso e quello spirito certosino che è proprio di qualsiasi sperimentatore. Non si sa con certezza se questo martire della scienza sia effettivamente salito sulla torre di Pisa per fare la famosa verifica della caduta dei gravi, forse si è trattato solo di un esperimento mentale. Per quanto la legge d’inerzia ai tempi di Galileo difficilmente avrebbe potuto essere verificata per via sperimentale, il nostro illustre scienziato sapeva comunque che per fare un esperimento con il supporto dei metodi quantitativi occorre un laboratorio (a parte talvolta l’esperimento mentale) dove le variabili possano essere isolate. Un esperimento scientifico richiede una situazione controllata, variabili dipendenti e variabili indipendenti, la riproducibilità dell’esperimento, la ripetizione dell’esperimento (attraverso le sensate esperienze e le certe dimostrazioni). Si tratta del metodo scientifico sperimentale che nasceva con l’illustre pisano. La matematizzazione è consentita proprio perché si isolano delle variabili che possono essere controllate con metodi quantitativi e che si ritiene siano le uniche che possano influenzare il fenomeno che si va studiando.

In un caso di omicidio ci troviamo di fronte a una situazione reale nella quale moltissime variabili entrano in gioco; alcune possono essere riprodotte in laboratorio, altre non sono riproducibili perché le informazioni (o una parte di queste) sono compromesse per varie contaminazioni e influenze che ne alterano il significato, altre ancora non sono nella sfera di visibilità dell’investigatore, cioè non si conoscono e pertanto non si può pesare la loro rilevanza, in ordine a un’indagine, in mancanza di altri elementi a supporto. In altre parole, la scienza - ben lungi dal poter vantare uno statuto di certezza di fronte anche a un evento purtroppo abbastanza quotidiano come un delitto - presenta molti limiti interpretativi riguardo a una situazione reale dove le variabili in gioco sono potenzialmente infinite. L’analisi anche di fatti banali può procedere indefinitamente. Ci si accontenta di una configurazione di elementi che in modo organico, coerente e interconnesso, portano a un quadro interpretativo non arbitrario ma convergente verso una conclusione fondata sulla logica e sull’argomentazione applicate a fatti noti ritenuti sufficientemente rappresentativi per formulare un giudizio. La scienza può ottenere performance davvero eclatanti quando la situazione di laboratorio le consente di manipolare pezzi di mondo controllando alcune variabili e omettendone altre - in quanto del tutto trascurabili e non in grado di interferire con l’esperimento.

Nelle situazioni della vita reale, con tutte le sue contaminazioni e la sua complessità, talvolta è impossibile compiere previsioni sufficientemente accurate e può accadere di andare incontro a spiacevoli abbagli e deludenti cappellate. Non è vero che la scienza non sbaglia mai, anzi… l’errore è sempre stato alla base dei suoi progressi. È vero semmai che la scienza non è onnipotente come taluni, talvolta anche operatori dell’ambito tecnologico, si illudono. Le variabili sconosciute in un omicidio possono essere perfino più complesse di taluni esperimenti di fisica delle particelle (a meno che il delitto si svolga in una situazione da laboratorio, monitorato in tutti i modi possibili, cosa del tutto improbabile…). In ogni caso, mai e poi mai - ancorché le conclusioni analitiche siano corrette (ma da dimostrare in un contraddittorio e con la replica puntuale dei procedimenti per escludere errori o manchevolezze) - si può condannare qualcuno solo sulla base di un singolo risultato di laboratorio, in assenza di un quadro preciso e circostanziato di indizi organici e convergenti. Un unico elemento (peraltro suscettibile di contaminazioni), sulla base di molti altri fatti non noti, rappresenta solo un dato variamente interpretabile in un sistema di riferimento privo di ulteriori indizi oggettivi (considerando poi che l’infallibilità del Dna è una chimera, salvo per genetisti e criminologi pasionari).

Un uomo viene tenuto in isolamento da mesi sulla scorta di un semioforo, non sulla base di un sistema indiziario coerente nel quale il dato assuma un significato univoco e imprescindibile. Lasciamo perdere quegli indizi appiccicati a formare un puzzle surreale, un quadro divisionista assemblato con il taglia e incolla, un collage di nessi arbitrari. Lasciamo perdere lo scoop quotidiano dei media, di quella svolta che immancabilmente dovrebbe inchiodare il Bossetti, della bufala gridata ai quattro venti con il megafono di una informazione suggestiva, notizie che si rincorrono con le eclatanti rivelazioni dell’ultima ora che lo incastrerebbero, in un crescendo di assolo, duetti, cori, il melodramma quotidiano, l’operetta con piccoli tenori dall’ugola spregiudicata per poter vendere qualche spazio pubblicitario. 

Come un San Sebastiano la famiglia del povero muratore viene trafitta da una pioggia di dardi che non hanno neppure la consistenza delle punture di spillo, se valutati nella loro inconsistenza, ma che incidono profondamente nel morale dei protagonisti della vicenda. Si inventano le cose più strampalate e si aizza l’opinione pubblica dandole la sua dose giornaliera di inventio, la si tratta come galline alle quali dispensare pastone e granaglia. Il target accorre giulivo ad ali spiegate a ingozzarsi, contento di poter dar sfogo alla chiacchiera e al pettegolezzo del sentito dire che passa di bocca in bocca con gli opinionisti a ripetere la filastrocca delle asserzioni apodittiche, aneddoti suggestivi sul muratore di Mapello che improvvisamente saltano fuori come i conigli dal cappello di un prestigiatore. Una informazione che non controlla l’attendibilità delle notizie e che non si pone domande, ripete solo come disco rotto qualunque scoop dell’ultima ora condito un po’ di retorica e un po’ di maldicenza per proporre un processo mediatico che non si fa scrupolo di condannare ancor prima del rinvio a giudizio.




Novità: Presto potrai ordinare e leggere "Outrage of Law", la versione americana de "La legge del Disprezzo".










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65 commenti:

Bruno ha detto...

Neanche il più truce dei mafiosi, di quelli che hanno sciolto bambini nell'acido hanno avuto un trattamento simile a quello di Bossetti. La stampa italiana si dovrà fare un esame di coscenza per quanto scrive senza peraltro fare un minimo di controllo. Ma questi pseudogiornalisti ed editori che in nome del dio denaro, mi domando se la notte dormono? e se sono in pace con la loro coscenza. Povero Bossetti e povera Italia se si continua in questo modo. passino i giudice che si sa come funziona, ma ai giornalisti non è ammesso per etica e moralità se caso mai ne hanno. Libero Bossetti. Bossetti Libero.

Anonimo ha detto...

(e forse si tratta proprio di uno spettro biologico perché i campioni probatori disponibili sono esauriti e non c’è più nulla per ripetere il test?)
scusate la mia ignoranza, ma non ci sono piu reperti per poter fare una nuova comparazione?

luca

magica ha detto...

mi sono chiesta . se bossetti è un asassino incallito da far temere la reiterazione del reato . una persona cosi', non uno sprovveduto , avrebbe saputo come muoversi .
perchè far trovare il corpo? nei 3 mesi avrebbe trovato sicuramente un momento per occultare un corpo per non farlo piu' ritrovare ..invece lo lascia in vista a chiunque passasse di la'. certamente avra' sentito come stavno cercando yara :per mari e monti con relativo D.N.A in possesso agli inquirenti .inoltre se veramente fosse stato si bossetti si sarebbe accorto di essersi ferito mentre tagliava gli slip della ragazzina .
. a questo punto una persona normale avrebbe fatto una cosa da persona furba e accorta: far sparire il corpo. come fanno i mafiosi che ammazzano e poi nascondono i corpi con sepolture o acido.
ne perlavano ogni giorno in tv di questo D,N.A. sapendo d'essere l'asassino perchè non fece nulla? il fatto è che gli asassini sono dei balordi ignoranti che si sono dileguati senza preoccuparsi d'essere scoperti , sicuri che essere trovati sarebbe stato impossibile . .

Kris ha detto...

Continuo a chiedermi se i magistrati dormono dopo aver preso decisioni discutibili e sono sicura di sì, altrimenti le cose andrebbero diversamente. La decisione del riesame è assurda, Bossetti non ha il profilo per cui non può reiterare proprio nulla, il dna è tutto da dimostrare...e non ho ancora capito quale legame avrebbe Bossetti con il cantiere di Mapello.

Kris

Anonimo ha detto...

Anche io la penso come Magica, se Bossetti avesse voluto in un modo o nell'altro, aveva tutto il tempo, avrebbe fatto scomparire il povero corpicino di Yara. Mentre invece di quanto è accaduto mi fà pensare che chi l'ha uccisa è subito andato via lontano lontano. Certo che sopra certi criminali incallitti a volte per condannarli non bastano tonnellate granitiche di prove, mentre invece per Bossetti alcuni nanogrammi del suo dna lo condannano e pensare che nell'emblema della giustizia c'è una bilancia.

Anonimo ha detto...

Cari Massimo e Gilberto,

Il motivo per cui Massimo Bossetti DEVE NECESSARIAMENTE rimanere in carcere a mio parere e' semplicissimo: se uscisse, con lui uscirebbe il suo DNA e cadrebbe di botto un castello di carta velina che si regge, letteralmente, solo con lo sputo! Bossetti e' una mina vagante, e' una bomba ad orologeria, e' la prova vivente di un DNA impossibile in natura. Lo stesso come Parolisi e il bacio che mai fu...

Ciao. Annika

ENRICO ha detto...

Potrebbe sembrare una casualità impossibile o voluta ( data anche la sincronia del mio commento con quello di Annika) ma stavo per esporre le sue stesse identiche riflessioni !

Il Bossetti è destinato almeno per il momento ( spero !) a "interpretare" la parte dell'assassino assegnatagli da un rocambolesco DNA uscito dal cappello di un prestigiatore

Stefania ha detto...

Sine die Angelino sarà al suo posto, nessuno mai sconfesserà il suo "Abbiamo preso l'assassino di Yara".

Spiace dirlo per chi in questo governo ci ha confidato, ma è un dato di fatto: quando si tornerà alle urne, questo castello di palta (perchè non si puo' parlare di sabbia) potrà FORSE crollare.

Stefania

magoca ha detto...

ciao kris
la logica è andata a farsi benedire
ma ho il sentore che dei commentatori assidui nel forum . contrastino le argomentazioni di annikka per antipatia
.

Anonimo ha detto...

Ma finiamola co’sta storia dell’antipatia che io non ho mai visto e fomenta solo pensieri scadenti in persone mediocri!
Magoca dormi serena!
M.E.

Mimosa ha detto...

Carissimi tutti
in particolare Gilberto ed Annika,
(i cui commenti ho letto nell'altro e in questo articolo)
se Bossetti fosse uscito dal giro - con remissione in libertà o ai domiciliari, per “non possibilità di reiterazione del reato”, “non possibilità di fuga”, “non possibilità di inquinamento delle prove” - con la sentenza del TdL, non sarebbe caduto alcun castello di carta velina,
il DNA sarebbe rimasto tale e quale (nonostante gli sforzi di Amnika a dimostrare la sua inesistenza), come cardine accusatorio e sarà recuperato in sede di Processo. Ormai è garantito!

Vedremo appena i quarti di finale quando la Procura chiuderà le indagini.

Il Dna resta il fulcro, come era stato anticipato dall'avv.Bonomo e con buona pace di tutti, altoché “sputo” …!

La partita è iniziata da tempo, solo la Cassazione, al terzo grado di giudizio, la concluderà, se non ci sarà il rinvio alla Corte d’Assise, con il “tutto da rifare”, da rimettere nel piatto e da rivalutare nuove accurate perizie …
Mi spiace per lui, se innocente, altri lunghi tempi!

Mimosa

giovanna ha detto...

Non voglio giudicare la colpevolezza o meno di Bossetti; l'unica cosa che è pacifica è che la magistratura ha buttato via i codici sia penali ma anche quelli civili e .... interpreta .... decidendo ai danni delle persone ... questo è molto grave!!!

Gilberto ha detto...

Rispondo qui A Pino che mi ha posto la domanda nell'altro articolo

Rispondo per quel poco che ne so. Annika potrà correggermi ed emendarmi.
Ad oggi la difesa per certo non possiede il profilo genetico del Bossetti che si trova in prigione, in isolamanto. Se MGB avesse recuperato la sua libertà, sia pure ai domiciliari, la stessa difesa avrebbe potuto attivarsi per un prelievo di sangue per ricavare il Dna del suo assistito e poter, ad esempio, procedere a un test di paternità con il padre legale (cosa che attualmente le è impossibile in quanto le servirebbe l’autorizzazione della Procura che ha già detto che la prova di paternità al momento non è necessaria). Inoltre credo che il padre legale se lo volesse potrebbe perfino opporsi se richiesto dall’accusa un prelievo coatto del suo Dna (ma qui Tommy S. potrebbe illuminarci), ma ritengo che acconsentirebbe se fosse la difesa di suo figlio a richiederlo per dimostrare che lui è anche il padre naturale. Tutti danno per scontato qualcosa che invece alla fine può ribaltare tutto. Tieni presente che in un test di paternità (ma qui Annika mi può smentire) basta una variante in un solo marcatore per cambiare un pattern genetico e cambiare paternità. Ma questo della paternità è solo un esempio, perché in realtà noi non sappiamo cosa abbia veramente in mano l’accusa e cosa la difesa. L’uscita di Bossetti dal carcere con il suo Dna comunque darebbe più elementi di valutazione alla difesa, mentre l’accusa rimarrebbe orfana di riscontri che le sarebbero sconosciuti, e questo mi sembra il vero motivo per il quale l’accusa si è opposta con decisione agli arresti domiciliari.

Stefania ha detto...

Dai, Gilberto, vuoi che in uno degli innumerevoli colloqui, il Bossetti non possa dare ad uno dei propri avvocati, oppure ad un suo familiare un suo capello provvisto di bulbo, un francobollo precedentemente leccato, uno spazzolino da denti da lui usato?

Stefania

Anonimo ha detto...

@ Stefania
Un esame di paternità richiede precisi protocolli, soprattutto se occorre esattezza, altrimenti si procede come dietro a un francobollo. Perfino per un cadavere mi risulta che è facile isolare poco materiale analizzabile e devono realizzarsi diverse estrazioni da diverse porzioni del cadavere, con risultati via via identici. Insomma un test non si può improvvisare sic et simpliciter, ma qui mi piacerebbe sentire il parere di Annika.

Gilberto ha detto...

Il commento precedente è il mio.

PINO ha detto...

GILBERTO
Grazie per la spiegazione su quanto chiedevo: è abbastanza chiara.
Non vedo, però, a cosa servirebbe la comparazione genetica di MGB col padre anagrafico, già ritenuta non importante, almeno per il momento, dalla Procura, se l'assunto, incontestabile da ogni forzato punto di vista, è che il dna di Ignoto-1= MGB.
Dove sarebbe la pericolosità?
Tutto questo, senza tener conto che la stessa Procura, potrebbe già essere in possesso di tali particolari.
Non dobbiamo dimenticare che gli stessi inquirenti resero noto, attraverso varie notizie, rilasciate senza alcuna riserva, di conoscere anche il profilo genetico del fratello dell'accusato, anch'egli concepito da rapporti extra coniugali della madre naturale.
E', dunque, evidente che gli accusatori siano in possesso di rilevante documentazione che non ci è dato conoscere. Documentazione che, fatta pervenire al giudice terzo, del tribunale di Brescia, lo abbia convinto a decidere nei sensi che conosciamo.
Potrei sbagliarmi, e sarebbe umano. Voglio solo augurarmi, a questo punto, che la Giustizia sia equa nelle sue valutazioni, e decida al segno del garantismo.

Gilberto ha detto...

@Pino
Se risultasse che Giovanni è davvero il padre naturale... sarebbe un casino... Mi dici che valore avrebbe un Dna al quale si è risaliti attraverso una paternità fittizia? E questo indipendentemente comunque dagli esiti delle analisi che la difesa chiederà ai suoi consulenti sul materiale di Ignoto1, ammesso che ne sia rimasto qualcosa? Le due cose si devono tenere separate solo nel caso che MGB non sia figlio di GB, ma in caso contrario tutto l'ambaradan crollerebbe e farebbe davvero tanto rumore... più di quanto riusciamo ad immaginare.

Gilberto ha detto...

Aggiungo quanto segue
I gemelli dizigotici, che derivano da due ovuli diversi possono anche essere concepiti in rapporti sessuali diversi e a volte con padri diversi (si danno ad esempio gemelli uno bianco e uno nero, uno concepito da un padre scandinavo e uno africano. Per questo anche una analisi sul Dna della sorella dizigota non scioglierebbe la questione che si può dirimere solo con un raffronto genetico tra MGB e GB che non vedo come possa essere stato fatto senza l'assenso del padre legale.

Stefania ha detto...

Gilberto, penso che Giuseppe Bossetti farebbe di tutto per aiutare quel che comunque ha cresciuto sino ad oggi come un figlio, a prescindere lo sia veramente.

Certo se anche in quella casa fossero volati gli stracci, penso i gemelli non abbiano colpa alcuna.

Peraltro l'assenso serve solo in caso si voglia dare un valore legale all'esame del dna.

Inoltre, al contrario di quanto hai detto, è possibile assolutamente effettuare il test come prima ho scritto:

http://www.testdna.it/test-di-paternita

Stefania

magica ha detto...

M.E-
FORCAIOLO .
TI PIACE OFFENDERE . tu sei un malvagio .

Massimo M ha detto...

A PINO
E' vero, bisogna riconoscerlo in maniera assoluta.
Se l'accusa, in un interrogatorio riportato da Repubblica (su cui è intervenuto il garanty per la privacy) riferisce a MGB che suo fratello neanche è figlio di GB, significa solo due cose:
A) o l'accusa ha mentito per vedere la reazione di MGB e in questo caso a cosa servirebbe.............mah!
B) Oppure l'accusa è veramente a conoscenza del fatto che il fratello di MGB non è figlio di GB. In quest'ultimo caso l'accusa avrebbe avuto solo 2 MODI per saperlo, non altri!! E cioè fare una comparazione tra GB e il fratello di MGB e scoprire che non è padre di nessuno dei figli oppure una comparazione tra GGuerinoni e il fratello di MGB e scoprire che anch'egli è figlio di GG. In effetti nell'interrogatorio l'accusa riferisce a MGB di sapere che suo fratello non è figlio di GB ma non specifica chi sia il vero padre.
Dunque PINO, un'ombra rimarrebbe a favore del postulato che porta avanti Gilberto.................(nel caso di GG padre anche del fratello).

ENRICO ha detto...

Allora, c'è qualcuno dei qui presenti ( anonimo e non ) in grado di spiegarmi questo mistero ?

Se il reperto da cui sarebbe stato estratto il DNA di Ignoto 1, ( DNA coincidente poi secondo il RIS con quello di MGB ) era " ottimo ed abbondante" com'è mai che non se ne è potuta stabilire in maniera INEQUIVOCA la natura ?

MAGICA ha detto...

inoltre .
qualcuno ritiene l'accusa seria con motivazioni ineccepibbili :
sono in contatto con l'accusa .
.
ho letto su Libero notizie : la condanna di bossetti è determinata dalla pericolosita' dell'individuo . percio' bisogna tenerlo in prigione:in isolamento .
questi sono omicidi di stato . supportati anche da cittadini che si sentono d'essere onesti . lo faranno MORIRE .

Antonello ha detto...

@anonimi e @saltuari pensatori bipolari "colpevolisti ed innocentisti"

Io vorrei sfatare questo mito psichicamente squilibrato di un Blog composto da gente che amerebbe vedere gli assassini di ragazzine, donne, uomini e bambini degnamente liberi a mangiarsi il gelato e godersi i tramonti nostrani.

Ebbene, NON ESISTE, SIETE FUORI STRADA, STATE VANEGGIANDO, STRUMENTALIZZATE LE ANALISI A TORNACONTO DI VOSTRE CONVINZIONI SENZA ACCORGERVENE, SIETE CONVINTI DI BALLE CHE VI RACCONTATE E RACCONTATE NEGLI ERMETICI THREAD SPARSI NEI VOSTRI DIVANI, SONO ACCUSE FINTE, ILLAZIONI OGGETTIVE, FALSITA' DI FATTO.

E siete pure in malafede perche' e' stato esplicitato proprio il contrario piu' volte, e cioe' che se avessimo una sola prova univoca e certa avremmo tutti buttato la chiave da mo' (spero anche la stessa moglie di Bossetti).

Ma davvero pensate che se Annika anche solo avesse una minima certezza scientifica che converga sul Bossetti continuerebbe a mettere in luce appositamente "presunti" dubbi sadici e satanici???

Ma davvero pensate che io, Massimo, Etrusco, e tanti altri se avessimo in mano una prova univoca e certa in merito alla colpevolezza di Bossetti staremmo qua ancora a sottigliare i diversi colori dei camion, ricerche su internet alquanto generiche su tredicenni con in casa, puta caso, un figlio tredicenne od altre tristezze pubblicate da pagine a pastello???

Forse che ci diverte pensare che chi uccide debba essere senza dubbio difeso, reso libero di rifarlo e debba godere di immunita' imposte dal Club Sadici Per Caso???

Oppure non vedete le idee degli altri solo che in funzione di antitesi alle vostre, giusto per arrivare ad una sintesi quanto piu' vicina alle vostre autocelebrate convinzioni.

Ergo, gli altri nel vostro mondo ed in quello che alle anatomie elementari devono avervi insegnato, hanno il vostro divino permesso di godere dei frutti del proprio cervello o debbono, proni, ringraziare concetti di prova del tutto elasticizzati a convenienza partigiana ed asserzioni del convintivismo colpevolista.

Possono "essere" gli altri anche seza di voi o dovrebbero, per "essere" prostrarsi verso la Mecca della verita' posseduta a pena di venire tacitati di "essere solo" conniventi con la logica, colpevole anch'essa con chi tenta di avere una qualche "straordinaria" certezza ed un punto di vista proprio???

Ma non e' meglio, ogni occasione promozionale tentare di crescere e scrollarsi di dosso la bandana delle convinzioni presuntuose agli occhi.

Autodeterminare in maniera speculare e coerente le proprie convinzioni e' ancora un pregio a prescindere o e' proprio della peculiarita' che avrebbero le pecore nere in un gregge???

Qua Bossetti, detto onestamente, non credo lo conosca nessuno, non ne si fa una questione personale in nessun caso, ergo frega una mazza di chi sia perche' domani al suo posto potete esserci voi, noi, essi, E' CHIARO QUESTO???

Bene, se e' chiaro smettetela di buttare li commenti apotropaici o simili alle formiche rosse che ne incontrano una verde solo perche' inconsapevolmente daltoniche loro, ed entrate nel merito delle sostanze di cio' che si osserva, si appunta e si trascrive, se non ne avete il terrore.

Che senso ha farsi la guerra su convinzioni diverse senza metterle in discussione ma attaccando le altre solo perche' "non uniformate"??? Ma a chi bisognerebbe uniformarle, a cosa e, gia' che ci siamo, si puo' anche citare in base a quale strano articolo di legge???

Gilberto ha detto...

@ Stefania
Stiamo parlando di un test che abbia valore legale, non di un test effettuato di straforo. La difesa non può in nessun caso fare quello che tu dici senza l'autorizzazione in quanto si tratta di un detenuto in regime di isolamento. Credo che la difesa non possa asportare neppure un capello... Inoltre il detenuto è costantemente monitorato.

PINO ha detto...

GILBERO
Se da una comparazione genetica, eseguita legalmente, risultasse che MGB sarebbe figlio biologico di GB, come ho ripetutamente espresso in altri post, tutto il castello accusatorio crollerebbe inesorabilmente in quanto, e tu lo hai ricordato, il dna di Ignoto-1 ha la sua base genetica di partenza, in quello del Guarinoni, che nulla ha che vedere con l'albero genealogico dei Bossetti.
Ora mi domando e domando: perchè, stando tale possibilità, i difensori dell'accusato non hanno provveduto in tempo utile, e con tutti i crismi della legalità, a richiedere formalmente tale confronto biologico?
Sapevano già della sua inutilità?
O che altro?

MASSIMO/M
Ritengo più verosimile il presupposto segnato dal punto "B"

Kris ha detto...

Magoca credo sia magica, comunque ciao :)
La legge non ragiona come noi e difendersi è piuttosto complicato. L'accusa è agevolata. Leggevo che la difesa non ha tutte le carte e questo sicuramente le lega le mani.
Aldilà del presunto dna comunque non c'è nulla che porta a Bossetti, a partire dalla sua personalità.
Ritengo che proprio l'atteggiamento della procura indichi la sua innocenza.

Kris

ENRICO ha detto...

PINO

” perchè, stando tale possibilità, i difensori dell'accusato non hanno provveduto in tempo utile, e con tutti i crismi della legalità, a richiedere formalmente tale confronto biologico?"

A CHI avrebbero dovuto presentare questa formale richiesta se lo stesso Gip aveva già invitato il PM ad effettuare la c.d “prova del nove” confrontando il DNA di Bossetti con quello del padre anagrafico per fugare ogni dubbio, ottenendone in cambio un netto rifiuto ?

magica ha detto...

ciao KRIS.
sono magica :magoca è stato un errore di battitura .
ora mi viene da pensare che le parole della arzuffi dette in tv siano state un danno per il figlio massimo -
ha detto parole equivoche dettate dalla foga . parole da far pensare che il figlio le abbia confessato di avere un complice.. ho gia' letto un post che rimarca il fatto. mi sovviene il caso scazzi quando misseri nomino' sabrina e non ci fu verso per gli inquisitori cambiare opinione credendola colpevole dell'omicidio
adirittura con la madre complice ,
. bisogna misurare le parole perchè si attaccheranno a quelle . e se non confermi quello che ormai pensano di te sei rovinato .

Kris ha detto...

Guarda le persone capiscono quello che più gli piace. Chi indaga deve basarsi sui fatti e i fatti non portano da Bossetti e la pm lo sa altrimenti avrebbe disposto la comparazione dna tra Bossetti padre e figlio e adesso avremmo almeno una certezza...se quel dna è davvero suo. A un suo coinvolgimento in questa storia proprio non credo.

Kris

Etrusco ha detto...

Un'impronta digitale rinvenuta su un cadavere, magari in zone interne ai vestiti, è prova del contatto di chi ce l'ha depositata.
Ma ritenere che lo stesso valga per una traccia organica di origine "non inequivoca", può essere spiegato solo facendo ipotesi.
Una di queste potrebbe essere che ci sarebbe stata una contaminazione dovuta al rilascio, da parte dell'indagato, di liquidi del proprio corpo che sono finiti sulla vittima.
Questa ipotesi, che sembra tanto realistica, non è altro che una congettura, ne più ne meno di quella che presume lo strofinamento dei vestiti di Yara su precedenti tracce organiche di Bossetti.
Praticamente si tratta di congetture di contaminazione opposte, ambedue possibili ed eventualmente avvenute senza la cognizione dell'indagato.
Nessuna delle due può essere provata escludendo l'altra.

PINO ha detto...

ENRICO
Rispondo alla tua domanda senza esitazione alla Procura della Repubblica che non avrebbe potuto negare il diritto di difesa sancito dalla nostra Costituzione.
Il pm, ha potuto "ignorare" la richiesta del gip (non impedirla), ma una Procura, nella persona del suo capo, non avrebbe potuto.
Se ciò non è stato fatto dai difensori di bossetti, dovrebbe essere ascritto solo alle ragioni che ho accennato
Per quanto riguarda la telefonata della Arzuffi a "C.l V?", che è stata ripetuta anche nella puntata di stasera, posso assicurarti che le frasi riportate da Ivana, sono esattamente quelle dette dalla donna, senza alcuna estrapolazione.
Ed anche a me sono sembrate allusive, circa possibili, altri responsabili, nel rapimento e morte della ragazza.
Inutile dirti che anche altre orecchie, molto più interessate di noi, abbiano intercettato lo sfogo della Ester.

Sira Fonzi ha detto...

A tutti coloro che sostengono che il dna non possa essere usato come prova

Non ho ben capito una cosa.
Per coloro che ritengono il dna essere un elemento trascurabile, in quanto degradato, a cosa servirebbe fare una comparazione tra il Bossetti padre e il Bossetti figlio? Se l'esame infatti determinasse che i due sono uniti da legami di sangue e quindi che MGB non fosse imparentato con Guerinoni, proverebbe qualcosa?
Per coerenza di pensiero non dovrebbe, altrimenti vorrebbe dire che non si crede che il dna sia degradato e che quello isolato sia talmente puro da poter affermare con certezza che Guerinoni è il padre di Ignoto uno. O si crede sia degradato per qualsiasi tipo di comparazione, o non lo si crede per niente.
Ciao Sira

Anonimo ha detto...

In queste frasi dell’Articolo che riporta le motivazioni della decisione del TdL, ho trovato le risposte ai vostri dubbi

http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_21/bossetti-coinvolto-nell-omicidio-dna-sufficiente-resti-cella-cd0d5cc6-58e6-11e4-aac9-759f094570d5.shtml

I giudici danno atto degli «esami meticolosi»: 52 prelievi sugli slip, 12 sui leggings e «plurimi test diagnostici» sul profilo genetico estrapolato dagli indumenti che corrisponde al Dna di Bossetti. «I militari non sottacevano gli ostacoli incontrati, per la prolungata esposizione del corpo di Yara» ma «a questa generale premessa non conseguiva l’affermazione di impossibilità di tracciare il profilo maschile rinvenuto, in quanto rimaneva perfettamente intelleggibile».
Non resta che accettarlo.

Gilberto ha detto...

Caro Antonello
Devo contraddirti. Ognuno è libero di farsi una sua opinione, sia che si tratti di colpevolista o innocentista. Solo che da parte di alcuni (me compreso) ho sentito molte argomentazioni, da parte dei colpevolisti 'a prescindere' solo asserzioni apodittiche fondate sulla litania del Dna, una sorta di slogan monotono, martellante e ripetitivo riguardo alla infallibilità dell’acido nucleico, una scatala magica dove vengono introdotti i campioni e saltano fuori i verdetti. Qui qualcuno si è sforzato di produrre ragionamenti, mentre altri si sono limitati a ripetere pedissequamente affermazioni scontate a la Palisse, arroccandosi sulle proprie posizioni anche quando le contraddizioni sono palesi, introducendo via via correzioni e stratagemmi convenzionalistici per non vedere le dissonanze cognitive. Qualcuno si è innamorato della sua tesi, così, perché gli piace e perché lo gratifica, mentre altri si sono sforzati di costruire nessi e di organizzare le informazioni in modo critico e consapevole. Chi frequenta il blog è libero di interpretare come crede i vari interventi sulla base delle sue conoscenze e del suo senso di giustizia.

ENRICO ha detto...

PINO

andare a "chiedere aiuto a papà" ( Procura della Repubblica) magari con un pezzo di carta in mano di un qualsiasi laboratorio di analisi convenzionato che contraddicesse l'UNICUM , scatenerebbe una guerra fra Procure ed una fra periti che -DATI I PRECEDENTI e la macchina mediatica in azione - in quattr'e quattr'otti ridurrebbe il collegio difensivo ed il loro assistito in "tracce infinitesimali " da cui non sarebbe più possibile estrarre i rispettivi DNA !!!

A me sembrerebbe una strada suicida, quella da te ipotizzata da percorrere in questa fase

Poi, mi posso anche sbagliare....

TommyS. ha detto...

Sira

L'impianto accusatorio della Procura è basato sulla completa compatbilità del genotipo di Bossetti con quello di Ignoto1, perlomeno così come isolato e determinato dal RIS (nell'articolo prima citato da Anonimo è scritto anche: "«plurimi test diagnostici» sul profilo genetico estrapolato dagli indumenti" ma quella parte lo stesso Anonimo non l'ha citata e "Plurimi test diagnostici" dovrebbe invece far riflettere).

Di Ignoto1, e quindi Bossetti per l'accusa, il RIS ha determinato l'elevatissima probabilità, se non certezza scientifica, che sia figlio di Giuseppe Guerinoni.

Sempre di Ignoto1, e quindi sempre di Bossetti per l'accusa, il laboratorio di Pavia di Previderè ha determinato l'elevatissima probabilità biostatistica, se non certezza scientifica che sia figlio di Ester Arzuffi (e qui bisogna nuovamente domandarsi il perché fosse necessario scomodare la biostatistica quando molto semplicemente potevano confrontare congiuntamente, gia nei primi mesi del 2013, i genotipi di Ignoto1 con quelli di Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni ricavando in quel modo una "certezza", e non una probabilità, del rapporto biologico tra i tre individui).

Se mai la difesa (o meglio un perito del giudice) provasse che Bossetti è figlio biologico di Giovanni Bossetti, la conseguenza sarebbe che Ignoto1 alias Bossetti sarebbe figlio contemporaneamente di Giovanni Bossetti e Giuseppe Guerinoni (che non erano sicuramente gemelli omozigoti). Cosa impossibile dal punto di vista genetico e biostatistico. E segno evidente, in tal caso, che il genotipo di Ignoto1 utilizzato per i confronti è un prodotto di laboratorio (non sottintendo alcuna oscura trama da parte di RIS, ma solamente che in quel caso il genotipo sarebbe stato "assemblato" in modo scorretto).

Segnalo inoltre che sull'articolo del Corriere di ieri (http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_22/bossetti-reazione-le-lacrime-sono-innocente-combatto-48c939c8-59b6-11e4-b202-0db625c2538c.shtml) viene riportata, virgolettata, un dichiarazione dell'avv. Salvagni:

"Ma non abbiamo sottoposto le nostre ipotesi supportate dalle consulenze"

Ed anche questo dovrebbe far riflettere tutti quanti.

PINO ha detto...

ENRICO
Nessuna guerra, perchè pm e gip fanno parte della stessa Procura, ed il "papà, come lo hai definito, non potrebbe che seguire i dettami costituzionali che ho accennati.
Dove vedi altre Procure?
Per la richiesta di cui trattiamo, la relativa concessione è solo di competenza di quella di Bergamo.
p.s.
La risposta all'altro quesito, la troverai sotto l'altro articolo. Pino

bruno ha detto...

Quanto scritto da TommyS per Sira è una analisi che chiarisce in modo molto importante il concetto apparentemente di secondo piano mentre è una chiave per aprire un altra stanza dei misteri, non è da sottovalutare per niente anzi. TommyS hai scritto molto chiaro, hai traciato una strada fra intuito e psicologia forense.

Anonimo ha detto...

nessuno ha indagato su quel tale morto suicida che aveva un auto tipo quella di Bossetti e che lavorava nel cantiere, come mai nessuno parla di questa persona, è vero che oramai è morto e che i morti bisogna lasciarli dove sono, ma in cella c'è una persona, un essere umano che potrebbe, ripeto potrebbe essere innocente. Chi sa qualcosa a tale proposito? gli hanno fatto i prelievi del dna, qualcuno dice che l'hanno cremato se così fosse come fare per ottenere un dna ?

magica ha detto...

x anonimo
potrebbero ricavare il D.N.A da un parente stretto del morto?
ma credo che non sarebbe sicuro perchè ognuno ha un D.N.A. ORIGINALE?

Antonello ha detto...

@Gilberto
Non capisco dove sarebbe la contraddizione, in verita' io mi riferivo alla solita schermaglia a cui si e' soliti ricondurre chiunaue possa liberamente esprimersi.

Non so se emergeva chiaro dal mio commento sopra, ma pensarla PER FORZA E SOLO "colpevolista" od "innocentista" lo trovo uno scenario PER ORA altamente riduttivo a guerre recintate altrui, non certo attinente al caso Yara.

Poi, io a te, come a chiunque, posso altrettanto liberamente dire che sino ad ora mi sento "ricostruista" e tu puoi continuare liberamente a pensare che sono atterrato ieri da Marte con 4 gambe, ma evidentemente cosi' non e'.

A me interessava sottolineare che guerre infantili fra due eserciti inesistenti e' bene rimangano nelle fantasie di qualche anonimo veneziano.

Anonimo ha detto...

C'E' IL CASO CESTE.
ULTIMO ARTICOLO DI MASSIMO!!!

Anonimo ha detto...

CE N'ERAVAMO GIA' ACCORTI.
GRAZIE !

Sira Fonzi ha detto...

Grazie, TommyS, sei stato molto chiaro e gentile. La mia in realtà era una domanda provocatoria per coloro che usano due pesi e due misure (non è certo il tuo caso)

Se si ritiene un dna deteriorato, e quindi non in grado di dare informazioni utili e certe, questo deve valere sempre.

Allora, se Bossetti è figlio legittimo di Bossetti padre è innocente, perchè non è figlio di Guerinoni.

Ma come, il dna deteriorato diventa di ottima qualità tanto da provare senza dubbio che Guerinoni è il padre di ignoto 1?

Etrusco ha detto...

Se tutto rimane tale, i veri giudici saranno i consulenti scientifici delle rispettive parti che si daranno battaglia. Non sarebbe immaginabile come un magistrato possa avere le loro competenze e stabilire torti e ragioni.
Al massimo potrà occuparsi della procedura scientifico/burocratica praticata per il rilevamento della traccia organica, ossia valutare se tutto si è svolto correttamente in questa fase.
Bossetti però viene messo in una condizione che per difendersi in modo valido dovrebbe servirsi di consulenti privati molto preparati, per i quali non è detto abbia una consistente disponibilità economica.
Non sarebbe equilibrata questa situazione

Anonimo ha detto...

il dna è deteriorato...punto e basta

leo

Massimo M ha detto...

Comunque la pronuncia del riesame di Brescia PUNTUALIZZA due aspetti molto rilevanti.
Cito
"A questo caposaldo (il Dna) si affiancano alcuni elementi rafforzativi, in quanto non in contrapposizione seppur, anche complessivamente considerati, non dirimenti."
A propostito delle polveri di calce, definite elementi "NEUTRI"
"........poco significativi per istituire una relazione univoca con Bossetti, solo perché lavora come muratore: infatti, la sua professione è in astratto compatibile con l’origine di quei materiali, ma non automaticamente ne è la fonte, anche perché non è stato dimostrato che in quel periodo li maneggiasse"
Yara "poteva essere stata condotta" nel cantiere di Mapello "da chiunque, anche da chi non svolgeva lavori edili".


"Le risultanze dei tabulati implicano solamente che non sono smentiti gli assunti per cui il giorno del delitto l’indagato gravitava nei pressi ed era nelle condizioni di avvicinare".
"hanno scarso impatto e rimangono di contorno, in quanto è pacifico che (Bossetti, ndr) era residente proprio a Mapello".
Inoltre il muratore, fin dall’interrogatorio di convalida del fermo, ha sempre ammesso che per rincasare dopo il lavoro passò proprio davanti alla struttura, nel tardo pomeriggio di quel maledetto 26 novembre. Il che spiega "in modo plausibile la telefonata in zona Mapello alle 17 e 45 e ne svilisce la portata accusatoria".


In sostanza, il riesame rafforza la prova la DNA, ma sostanzialmente DISINTEGRA quelli che l'accusa vuole fare passare come indizi.
Mi chiedo: a processo come farà l'accusa a sostenere la colpevolezza con il solo DNA senza origine, dunque senza dinamica e senza alcun INDIZIO?

Gilberto ha detto...

Convengo pienamente con Massimo M e aggiungo che anche sul Dna la difesa avrà sicuramente molto da dire e ridire con i suoi consulenti... Se l'accusa non ha altro nel cassetto sarà come giocare la partita (per l'accusa) con il due di briscola.

ENRICO ha detto...

a Sira

"Se si ritiene un dna deteriorato, e quindi non in grado di dare informazioni utili e certe, questo deve valere sempre.,

Credo ci sia un equivoco

Non è il DNA ad essere "deteriorato"

E' la traccia dalla quale sarebbe stato estratto il DNA di Ignoto 1 ad essere degradata

Per questo TommyS dice che " potevano confrontare congiuntamente, gia nei primi mesi del 2013, i genotipi di Ignoto1 con quelli di Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni ricavando in quel modo una "certezza", e non una probabilità, del rapporto biologico tra i tre individui).

Massimo M ha detto...

A Gilberto
Si, infatti!
Per quanto concerne il DNA il riesame di Brescia ha indicato che il lavoro dei RIS sul DNA è "perfettamente valido" e che è "realistico" dedurre dalla traccia che MGB abbia partecipato all'aggressione che ha portato all'omicidio.
In buona sostanza, è ovvio che in una misura di tipo cautelare non è possibile smontare il DNA tenendo conto soprattutto del fatto che la difesa NON HA MATERIALE sul DNA su cui si poteva difendere. Questo lo farà quando potrà leggere le carte e a processo.
Interessante, invece, annotare come di sostanza il Riesame ANNULLA quelli che per la procura sono indizi importanti (riportati infatti sull'ordinanza)..........declassandoli a elementi "rafforzativi" ma di contorno e "neutri".

Se già un riesame giudica NEUTRI elementi come questi che hanno comunque una concretezza (celle e polveri) mi vien da ridere quando porteranno le frasette sul PC di GIALLO QUOTIDIANO o presunti video o cellulari NON PARLANTI o perchè no.............metri cubi di SABBIE varie.

Massimo M ha detto...

Attualmente la prova (che c'è) del DNA è singolare, veramente singolare. Cioè non si conosce origine e di conseguenza non si conosce la dinamica (e attenzione, le polveri definite elementi NEUTRI sono un rafforzativo di assenza di dinamica da presentare per l'accusa). Non si conosce il MOVENTE, non si conosce l'arma, ci sono molti indizi (tra i quali gli slip tagliati ripiegati sui leggings che per la difesa fanno ipotizzare un fugace rivestimento della vittima) che vanno nella direzione del corpo NON PRESENTE lì dalla sera della scomparsa e neanche nei giorni successivi (molte testimonianze).
Insomma, giusto quando si dice rivolgendosi a MGB: come ci è finito il tuo DNA sul corpo di YARA?
Ma a questo punto anche la seguente domanda diventa interessante in sede processuale ricolgendosi all'accusa: MGB come, quando e perchè ha lasciato il suo DNA sul corpo di Yara?

Anonimo ha detto...

Lo sapete che il Dna si può ricavare anche dalle cellule epiteliali lasciate su un’impronta digitale?

Antonello ha detto...

Veramente singolare, concordo, non ci sarebbero che poche tracce di sangue sulle ferite della vittima ma una oceanica traccia, sembra ematica della vittima, degradata su un verso di un lembo reciso degli slip, dopo o prima impressa o depositata anche sui leggins.

Qui c'e' prima da contestualizzare la traccia e dopo pure il genotipo, ora per contestualizzare bisognerebbe avere conoscenza dei tempi, modalita' e situazioni esterne di deposito e custodia, cosa credo impossibile, mi sembra di capire, ai Ris.

Che rimangono appunto, immagino, titubanti, non possono contestualizzare quel genotipo ed ancor difficile che lo riescano a fare con la traccia in uno scenario completamente variegato e sintomatico di tempi e modalita' con molta probabilita' diversissime fra diversi elementi emersi dalla perizia.

Credo sia per questo che trovano piu' coerente definire l'equivocabilita' di una qualsiasi analisi della traccia nel suo intero, strabiliando le pupille per l'ottima qualita' del genotipo rinvenuto ignoto1.

Questo significa che non riescono a definire depositi e custodie del genotipo potendo includere od escludere cose che evidentemente non sanno e non possono accertare.

Mentre ad una logica, profana in scienza specifica, apparirebbero lampanti quantomeno due diversi tempi di deposito e custodia (prima la degradata ed in un secondo tempo piu' vicino al rinvenimento il genotipo), due diverse modalita' (al chiuso, all'aperto) di deposito e custodia o diversi incroci fra le due variabili sconosciute tutte non escludibili.

Certo che e' da considerare il genotipo, ma non solo, la logica contestualizzatrice direbbe che e' impossibile ricondurre con certezza il deposito del genotipo al momento di una qualche dinamica.

Cosa che invece appariva meno incerta ad esempio nel caso di Eddy, il dna del Comi insomma era sotto le unghie della vittima, vi era stato un contatto premuto ed approfondito, quantomeno, con certezza, ed in un momento di probabile dinamica cinetica.

Contatto che non si capisce come farebbe a negare il Comi, dopo le inquadrature visionabili delle telecamere della disco della sera/notte prima del rinvenimento che mostravano i due parlottare ed andare via insieme.

Il dna insomma li e' forse una ciliegina sulla torta ben meglio imbastita, nel caso di Yara e' giusto un elemento che puo' bastare ai cautelari ed e' centrale rispetto all'accusa, non esiste un video, per capirci, di Bossetti che fa salire Yara nel suo mezzo, credo, per ora, non c'e' un contorno di indizi, ma di non escludibilita' o compatibilita', cosa ben diversa da indizi gravi, precisi e concordanti, sia in un contesto giudiziario che investigativo tout court.

L'acqua e' poi disgregante, ed una alta cellularizzazione suona, credo, come una nota stonata a 92 giorni di esposizione, sopratutto se della traccia conglobante non ne e' rimasta molecola analizzabile se non per l'origine.

Credo che questo mistero artistico nasconda veramente qualcosa di molto diverso in mano agli inquirenti, o scenari del tutto diversi da quelli ipotizzati.

La reiterazione di un qualcosa di semplicemente ipotizzabile, ma solo straordinariamente verosimile, e tutto da dimostrare anche solo come convinzione, la trovo giusto solo ipercautelare, la paura insomma e' esponenzialmente proporzionale all'infinitesimo rischio, quello cioe' che si correrebbe, se l'ipotesi fosse pur vera, a domiciliare il Bossetti a casa, con sorveglianza speciale, ritiro documenti ed obbligo, ad esempio, di doppia firma giornaliera, una paura folle insomma.

Paura o...???

Anonimo ha detto...

l'avvocato di b, tra le altre panzane dette stasera a qg afferma che stanno lavorando ad un esperimento che dimostra come il dna vola, un ottima difesa senza dubbio, auguri, e poi cosa cambia se quel dna è finito li in un secondo momento, qualcuno ha depositato prima il corpo della ragazzina su un fazzoletto di b ?! garofano ha dimostrato, come in un programma per casalinghe alle prime armi che una macchia qualunque non si trasferisce tra i materiali per poi magari resistere tre mesi o due mesi o uno o 15 giorni o 2

Sira Fonzi ha detto...

Ciao Enrico,
mi sono espressa male: è la traccia da ritenersi degradata, ma la traccia che pretende di identificare ignoto 1 è la stessa che identifica Guerinoni.
Se è degradata il risultato non è nullo, sempre e comunque? Perchè allora si è certi di Guerinoni e non di ignoto 1?
Ciao

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, certo che il Dna non vola, ma prima di dare per buone unicamente le parole di Garofano - che a volte le spara pure le panzane -, farei una ricerchina un po' più approfondita. Non è assente una letteratura in merito, ma bisogna fare lo sforzo di leggere testi in inglese. Non farti fregare dall'immaginario doloso, contaminazione o trasporto in uno scenario accidentale. In Italia si vorrebbero sempre ridicolizzare le cose che non collocano con tesi inviolabili per partito preso.

Anonimo ha detto...

Chiedo venia per gli errori di battitura fatti con il touch. Volevo scrivere "Non farti fregare dall'immaginario doloso, contaminazione o trasporto VANNO VISTI in un uno scenario accidentale. In Italia si vorrebbero sempre ridicolizzare le cose che non COLLIMANO con tesi inviolabili per partito preso"

ENRICO ha detto...

Sira

si è certi del DNA di Guerinoni perchè è stato estratto direttamente dal suo corpo dopo la riesumazione

Ma qui molti di noi hanno dubbi sulla validità dei procedimenti che - a partire da una traccia degradata di cui non è stato possibile conoscere la natura - avrebbero permesso di risalire al NOME di un certo Giuseppe Guerinoni e di conseguenza al suo DNA

ENRICO ha detto...

Sira

Ps:( ho tralasciato la frase conclusiva)

... avrebbero permesso di risalire al NOME di un certo Giuseppe Guerinoni e di conseguenza al suo DNA che coinciderebbe con quello di Ignoto 1 isolato in modo rocambolesco

PINO ha detto...

ENRICO caro, purtroppo, però, non è stato Rocambole a condurre ed eseguire l'iter bio-chimico, ma varie ekipe di esperti.

Massimo M ha detto...

Ieri sera abbiamo scoperto altre due cosuccie.

Che i peli due appartenenti alla stessa persona erano dentro il giubbotto......................quindi con ipotesi di un volo pirotecnico di due peli che vengono spinti dal vento tutti e due sotto il giubbotto: magari il vento avrà pure aperto la lampo del giubbotto e detto si due peli: dai entrate qui dentro! Per poi chiudere la lampo e continuare a soffiare.

Che il sangue uscito da 9 ferite "relativamente superficiali" da punta e taglio dal corpo di Yara non ha:
A) Sporcato nessuna parte di indumento indossato da Yara. Clamoroso il colletto bianco sotto il taglio sulla gola trovato bianchissimo. Ha invece copiosamente imbrattato con ettolitri di fuoriuscita l'unico punto di indumenti in cui e' stata ritrovata traccia di DNA di Ignoto 1..............commescolandosi.

E' clamoroso ma potrebbe anche essere che l'unica ferita inferta da viva coincida nel punto in cui e' stato rinvenuto il Dna di Ignoto1, ma in questo caso le restanti ferite, come ho più volte sostenuto, sono state inferte successivamente come depistaggio ( con corpo non più in grado di sanguinare).
1 annotazione:
Ancora che chi si diverte a costruire favole sul sangue commisto. E' stato più volte rivelato da esperti forensi di laboratorio che non e' possibile scientificamente rilevare l'età del sangue.
Versare 1 goccia di sangue X su di un fazzoletto bianco, dopo 1 o 10 o 20 giorni versare sopra la goccia di sangue coagulata fazzoletto altre 20 goccie di sangue Y poi depositare il tutto in un campo per 90 giorni esposto alle intemperie. Sostenere che i due sangue (X e Y) siano stati versati contemporaneamente o in giorni diversi e' scientificamente impossibile.

Mimosa ha detto...

Non so se vi è sfuggita una frase di Salvagni ieri sera, per spiegare come il suo cliente reagisce a quanto gli sta succedendo, ha detto

“nell’interrogatorio di agosto è venuto a conoscenza di alcuni particolari importanti, ma ha mantenuto un comportamento saldo”.

È limpida l’allusione alla brutale domanda che gli è stata fatta “Lo sa che neanche suo fratello minore è figlio di Bossetti?”.
Quindi, nemmeno l’avvocato nega!!!

Inutile fare ragionamenti cervellotici e giocare la schedina sulle paternità biologiche 1-2-X di MGB.
Suo padre biologico è Guerinoni Giuseppe … ed è da comprendere quanto la madre si trovi in profondo stato di dissociazione per salvare la faccia almeno di fronte ai figli.

ad ogni modo, anche se MGB risultasse estraneo alla morte di Yara, le sua famiglia d'origine ha subito un tremendo sconquasso.

Mimosa

Kris ha detto...

Finché non verranno rifatte le analisi, per quanto mi riguarda, Massimo Bossetti è figlio di Giovanni. Comunque anche la personalità ha importanza e ritengo che Bossetti non abbia il profilo. Gli assassini di Yara sono ancora a piede libero.
Do importanza anche al comportamento degli inquirenti, tipico di chi vuole convincere l'opinione pubblica che hanno fermato l'uomo giusto...e non è così. Se lo fosse, sarebbero emersi più elementi e magari anche il movente, oltre a precedenti ed atteggiamenti specifici di Bossetti e invece nulla.
Prima e dopo Yara, non ci sono stati altri omicidi con la stessa vittimologia e modalità. È significativo.

Kris