Elena Ceste non tornerà mai più dai suoi quattro figli. Ora è ufficiale, suo è il cadavere trovato a un paio di chilometri da casa sua, in linea d'aria, da un cantoniere incaricato di ripulire i canali di scolo dalle erbacce. Elena dunque, come si temeva, è morta: e questo è il tempo del pianto, è il tempo di rammaricarsi e di pensare a quei quattro bambini che non rivedranno più la loro madre. Ora non è il tempo di dar sentenze, di sparare pregiudizi. Ci sarà un domani in cui i giornalisti faranno la fila e passeranno tutte le amiche che, come è naturale, non le manderanno a dire e punteranno l'indice contro qualcuno. Non mancherà un domani del genere perché c'è da star certi che i media non perderanno l'occasione e sui giornali e in televisione le domande, e le risposte, sulla sua scomparsa e sulla sua morte si riaccenderanno impietose. Tutti a chiedersi cosa le è capitato la mattina del 24 gennaio scorso e tutti pronti a dare i propri verdetti. In questo modo il caso, che in mancanza di un cadavere pareva destinato al declino, riprenderà vigore grazie alla possibilità di usare gli indizi in maniera personale.
Per il momento l'unica cosa sicura è che nulla si sa e che forse poco si riuscirà a scoprire, perché il cadavere, esposto alle intemperie per quasi dieci mesi, è stato "rovinato" anche dalla piccola ruspa dei cantonieri. Resta la speranza che l'autopsia riesca almeno a dirci in che modo è morta. Se strangolata, se pugnalata, se uccisa da un colpo di pistola, se affogata o se morta per cause naturali (freddo intenso ecc...). Solo dopo si potrà cercare di capire la dinamica del fatto. Fare ora delle ipotesi è altamente azzardato e sarebbe criminale portare l'opinione pubblica su una unica direzione... quella già più volte seguita in questi mesi. Quella che non si è mai persa di vista.
Però ormai abbiamo esperienza e sappiamo che pur senza avere nulla in mano ci sarà chi si sentirà in obbligo di dirci le sue impressioni. Naturalmente generalizzate. Eppure tutti sappiamo che senza conoscere l'esito dell'autopsia nessuno, ora come ora, può dirci se Elena quel mattino è rimasta a casa ed è stato il marito al ritorno, dopo aver portato i bambini a scuola, ad ucciderla e a caricarla in auto per portarla in quel punto. Senza l'esito dell'autopsia nessuno può dirci se qualcuno aveva appuntamento con lei davanti alle scuole, in piazza o per strada. Se quel qualcuno, vedendo i bimbi portati dal padre, ha deciso di andare da lei per parlarle o, addirittura, per farla tacere per sempre. Senza l'esito dell'autopsia nessuno può dirci se si è allontanata da sola e, passando per sentieri sterrati e isolati, ha puntato i binari della ferrovia o il fiume Tanaro perché decisa a farla finita. Nessuno, senza sapere l'esito dell'autopsia (e forse neppure dopo l'autopsia si avranno certezze), si deve permettere di trattarci da dementi e per illuminare meglio i fari dei media, quelli che gli puntano addosso, buttare zizzania per convincerci che si tratta di un uxoricidio. Allo stesso modo nessuno deve convincerci che siamo di fronte a un omicidio messo in atto da terzi, a un incidente o a un suicidio.
Ora è il momento del pianto, delle preghiere, del dolore. E' il momento di pensare a quattro bambini orfani che amavano la madre e speravano di rivederla. Il resto verrà dopo. Anticiparlo significa fregarsene di chi soffre e stuprare la mente dell'italiano con una scrittura che ragiona solo in base al proprio tornaconto economico...
1.002 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 1001 – 1002 di 1002buongiorno
ci farebbe molto piacere se M.B fosse scagionato . almeno da parte mia .
sopratutto per i figli di elena
purtroppo la vedo dura .
ci sono troppi (non dico che ci siano indizi schiaccianti )
ma ci sono situazioni di scene impossibili,che rendono il caso verso una unica direzione .
e purtroppo la verita' è che elena è morta .il reato è stato commesso .di la' non si scappa .
ma naturalmente se venisse appurato che la donna si è uccisa mi domanderei in quali situazioni si trovasse fuori controllo? annebbiata?. per non avere pensato che fra poche ore i suoi figlioletti: bisognosi di cure sarebbero tornati a casa - senza trovarla . e per sempre
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