domenica 3 marzo 2013

Sarah Scazzi. Il massacro delle lacrime di plastica... chi lo sta facendo?


Dopo un anno di pura noia processuale siamo finalmente arrivati alle fasi finali del giallo di Avetrana. Un ultimo mese di programmazione e dal prossimo otto aprile al giudice Rina Trunfio sarà concesso di dare un giudizio sul film che per quindici mesi ha visto scorrere nella sua aula. Lei, il suo giudice a latere Fulvia Misserini e sei giudici popolari, decideranno se qualche scena è da salvare o se la pellicola non è degna di circolare per i tribunali italiani e va bruciata. Avrete capito che parlo di quella fiction dell'orrore travestita da 'kolossal', quella che ai botteghini sta toppando a causa della mancanza dei colpi di scena promessi al pubblico nelle anteprime. Per meglio dire: colpi di scena promessi in anteprima da quei giornalisti che 'scooppavano', e ancora 'scooppano', i loro lettori in nome e per conto, anche, del regista di turno. Dopo i duecento e passa testimoni che per trenta e più udienze hanno impegnato uno stuolo di magistrati, di carcerieri, di carabinieri, di uscieri e quante altre persone servono per imbastire un simile processo, tutto naturalmente pagato dallo Stato, dopo le testimonianze che dovevano confermare la fittizia verità colpevolista e invece si son mostrate essere ciò che già sapevano essere, vuote di un vero valore giuridico, sono iniziate le arringhe; in queste l'Accusa, che il 4 marzo le completerà (poi toccherà alle parti civili e alla fine ai difensori), già dal primo minuto ha trovato il modo di scaricare la coscienza della magistratura, riuscendo, forse, anche ad influenzare qualche giudice popolare. Tuonando in aula che il processo contro la famiglia Misseri, nel caso specifico contro Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, è il processo per il massacro di una bambina di quindici anni (sia mai che qualche togato avesse pensato di trovarsi in tribunale per un estemporaneo pic-nic e se ne fosse dimenticato), ha cercato di dar ad intendere che la sua bocca parla in nome della piccola Sarah e della verità.

Prima di tutto c'é da dire che quando si parla senza un copione, capita che escano parole capaci di dare alla frase il giusto significato mentale, praticamente si dice ciò che la mente pensa, che però non coincide con quanto si dovrebbe dire. Come quando un colpevole subisce un interrogatorio. Lo si incalza per ore e ore, poi lo si tranquillizza e il suo cervello non più in guardia si fa sfuggire quella parolina che lo tradisce e permette a chi indaga di inserirsi nella pista giusta. Detto questo c'è da dire che al mondo non tutti si fanno influenzare dalle parole toccanti e non tutti si fanno trasportare dall'emotività che impedisce di ragionare su ciò che si è realmente ascoltato. E ai non influenzabili il discorso iniziale del Pm è risultato strano da subito, quasi rivelatore, tanto che l'unica spiegazione possibile da dare alla frase che conteneva la parola 'massacro', è che si sia inconsciamente tradito e liberato di un segreto, è che con quella parolina abbia svelato il ruolo che la procura per cui lavora si è ritagliata da quanto ha fra le mani Sabrina Misseri: quello del vendicatore con gli occhi iniettati di sangue che a causa dell'astio non vede oltre il proprio naso e spara al primo sospettato che gli taglia la strada. Niente a che vedere col taciturno Charles Bronson, naturalmente. A Taranto il loquace Pm, dopo un estenuante e lungo processo che l'ha costretto a tenere viva una massima concentrazione, si è rilassato e all'inizio della sua arringa, quando ancora non aveva carte in mano e parlava 'a braccio', si è visto sfuggire dalla mente il termine "massacro". Parola illuminante direi. Poteva parlare di un "crimine efferato", di un "assassinio mostruoso e aberrante", poteva esprimersi in mille altri modi per riferirsi a quanto subito da Sarah Scazzi. Invece come smette di seguire un copione, gli sfugge la parola "massacro", che per significato si riferisce ad una pluralità di persone uccise brutalmente e non a una sola. 

Non mi si dica che il procuratore non conosce il significato del termine, che lo ha inteso dire in senso volgarmente lato e per questo lo ha inserito nella frase. Non sminuite e offendete la mente del Pm, vi prego, troppo intelligente ed esperto per non sapere cosa significhi inserire una parola al posto di un'altra. Quel termine gli è sfuggito perché era il frutto di suoi pensieri del momento e il ragionamento non è riuscito a bloccarlo. Così, senza rendersene conto, ha fatto capire che anche lui nel suo inconscio pensa a più persone uccise e con quel termine ha inglobato ogni vittima incastrata nel caso di Avetrana. Perché non c'è dubbio che l'omicidio della piccola Scazzi abbia sconvolto e ucciso, qui sì in senso lato, anche la vita di chi con la ragazzina viveva ogni giorno ed è finito in carcere a causa di convinzioni della procura. Da questo suo pensiero è nato il bisogno di dare una giustificazione, agli otto giudici ma anche a chi segue la stampa (giudici che potrebbero essere più in gamba dei tanti altri che nello stesso tribunale hanno sbagliato clamorosamente i verdetti), all'accanimento che la procura ha tenuto in questi due e più anni. E lo ha fatto mettendo le mani avanti prima di una sentenza che potrebbe risultargli sfavorevole e che, sciagura e sventura su tutti noi, a causa di due ingiuste e lunghe detenzioni potrebbe costare agli italiani una cifra al momento incalcolabile ma di sicuro piena di tanti zeri. Una cifra che ancora una volta farebbe puntare lo sguardo di Roma sulla procura e sul tribunale di Taranto. (qui una delle tante interrogazioni parlamentari su quanto fatto a Taranto prima del caso Scazzi).

D'altronde come dimenticare i quattro milioni e mezzo di euro versati dallo Stato a Domenico Morrone, l'ex ragazzo, ora un uomo distrutto, che a causa dell'accanimento di Pm e giudici tarantini è rimasto in carcere da innocente per 15 anni? Come dimenticare le tante persone, vicini e amici, che gli fornirono un vero alibi e per questo si ritrovarono condannate per favoreggiamento e falsa testimonianza? Ma il Morrone non è l'unica vittima del "foro" di Taranto. Coi tanti perseguitati e condannati ingiustamente si fa un lungo e brutto elenco. Prendiamone alcuni: Giuseppe Tinelli, Arcangela Tinelli, Carmina Palmisano, Davide Nardelli, Francesco Orlandi, Vincenzo Faiuolo (incredibilmente ancora in carcere, pur se innocente, per questioni procedurali che durano da sei anni) e mi fermo con Vincenzo Donvito, suicidatosi dopo sette anni di prigione, nel 2005, perché non sopportava più l'ingiusta detenzione. Persone innocenti che hanno trascorso una lunga parte della loro vita in galera, quasi tutte hanno tentato più volte di suicidarsi, a causa delle convinzioni errate della procura tarantina e, udite udite, fra queste anche chi, quasi tutti, dopo innumerevoli ore di interrogatori estenuanti ha confessato il delitto... salvo poi ritrattare nei giorni seguenti e affermare di essere stato costretto a forza di botte e minacce a dire quanto chi lo interrogava voleva sentirsi dire. Ma a processo, almeno per quanto riguarda il Faiuolo, l'unico ancora oggi in carcere, la verità doveva uscire visto che per uccidere si era usato un coltello incompatibile con quello fatto ritrovare al momento della confessione (poi ritrattata), visto che la vittima era stata colpita più volte da un destrimane e lui, invece, è mancino (ma che giudici popolari si trovano in quel di Taranto?).

Insomma, a Taranto i guai non mancano e ci sono state svariate denunce e interrogazioni parlamentari. Per cui il problema potrebbe ripresentarsi col caso Scazzi e il Pm, che in mano ha poco o niente, stavolta davvero non può sapere come andrà a finire (al massimo può immaginarlo o sperarlo mentre sgrana il rosario). Quindi meglio giustificare l'operato di chi ha deciso come indagare, di chi ha deciso come e quando arrestare, prima che arrivi l'ora del giudizio. Meglio stuzzicare l'emotività e ricordare ai giudici popolari che una ragazzina è stata uccisa, così da pararsi nella sua ombra e giustificare ogni azione senza subire critiche, così da inserire il tutto sul conto passivo del tragico evento per far credere che in altra maniera la procura non si poteva proprio comportare. Meglio far credere che per le due imputate non c'erano alternative valide al carcere e incastrare il concetto sotto l'aspetto emotivo di una frase ad effetto, una frase toccante con una sola parolina sbagliata. Perché, in fondo, se si sostituisce la parola "massacro", nell'affermazione del Pm nulla c'è di inventato. La parte truce di quanto ha detto è drammaticamente vera: una ragazzina di quindici anni è stata uccisa e barbaramente occultata in una cisterna. Anche se la parola massacro non ci sta dentro, il crimine è comunque aberrante. Per questo è probabile che chi ha ascoltato la parte iniziale della sua arringa, abbia ceduto all'emozione e creduto che davvero sul banco degli imputati sedessero due sicure assassine... e se lo stato d'animo ha il sopravvento sulla ragione non è difficile restare ammaliati dalle parole colpevoliste del narratore.

E quando il trasporto narrativo sfocia nell'emotività, è facile che alla mente di un giudice popolare sfugga quali siano i ruoli reali dei protagonisti impegnati in un processo, è facile fargli dimenticare che il Pm non è obbligato a dire la verità, anche perché se non ha prove non può saperla, come non è obbligato a chiedersi se la ricostruzione che ha in mente sia giusta o sbagliata. Lui presenta la scena criminale per come la crede, altri dovranno accettarla o ripudiarla in base alla convinzione maturata durante le udienze. Un procuratore sa di non avere il potere di lasciare in carcere gli indagati e gli imputati, sa che ad ogni sua richiesta deve corrispondere sempre il giudizio di un Gip, di un Gup o di una giuria popolare. Per questo anche quando sbaglia, i famosi errori giudiziari che come abbiamo visto sopra condannano gli innocenti a vivere parte della loro vita in carcere, non soffre di sensi di colpa e dorme in tranquillità. Per questo a processo, quando necessita di un aiuto a causa dei pochi indizi a disposizione, cerca la condanna degli imputati facendo leva anche sull'emotività dei giurati. Ma è del tutto normale, perché c'è da star certi che pure la Difesa farà leva sulla stessa emotività. Parlerà ai giudici popolari in maniera toccante della vittima uccisa, come fatto dal Pm, ma anche di altre due vittime, chissà quanto ancora vive dentro, finite in carcere senza veri motivi.

E c'è da star certi che subito dopo alla giuria verrà ricordato che il processo è altamente indiziario, che nelle innumerevoli udienze snodatesi in circa quattrordici mesi, la procura non ha portato in aula nessuna mezza prova a sostegno della sua tesi accusatoria, che una ragazza e sua madre sono in galera a causa di ombre veloci e furtive, di chiacchiere paesane e sogni che ai Pm sono apparsi miracolosamente sottoforma di utili indizi. Chiaramente spingerà anche sul fatto che dal gennaio del 2011 a confortare una giusta detenzione non ci sono più neppure le parole di chi accusava sua figlia di omicidio, grazie a queste la ragazza fu arrestata il 15 ottobre 2010 (senza fare alcuna verifica sulla veridicità di quanto dichiarato dal padre), come non ci sono più le ridicole ricostruzioni scritte agli atti durante l'incidente probatorio (vedi cavalluccio e similari). Ridicole ricostruzioni fatte da chi, da tempo sia in video che in tribunale, accusa un suo ex avvocato e la sua consulente di aver ingannato la sua contadina e ignorante buonafede e di averlo consigliato in malo modo. Ridicole ricostruzioni fatte da chi è tornato alla sua prima versione autoaccusandosi sia dell'occultamento che del delitto.

A proposito di queste accuse, c'è da dire che la procura di Taranto, stranamente, non ha aperto nessun fascicolo dopo la testimonianza del Misseri, né contro l'avvocato in questione né contro la sua consulente, tantomeno né il Gup Carriere né il giudice Trunfio hanno chiesto alla procura una indagine specifica su un fatto che, se vero, risulterebbe di una gravità assoluta. Ed è stranissimo perché, visto quanto detto, scritto e registrato in più udienze tenutesi in un tribunale dello Stato italiano, non al bar del farfallone televisivo sull'isola di Robinson Crosue in un Venerdì qualunque, forse era il caso di fare prima della fine del processo anche solo quattro indagini in croce. Perlomeno controllare eventuali registrazioni audio, un consulente dovrebbe farle quando va in carcere a parlare col suo assistito (se non per capire meglio la personalità di chi ha avuto di fronte e fissare le sue parole in vista di buone strategie difensive, almeno per pararsi da eventuali accuse fatte in malafede), e interrogare qualche guardia carceraria per cercare di capire se si era superato il ridicolo o si era rimasti tutti nell'ambito della legalità. Insomma, il comportamento dei Pm pare strano e non conforme agli usi soliti e alle solite usanze in voga a Taranto. Misseri non è credibile? Va bene e forse è vero, ma controllare costa poco a chi vuol essere scrupoloso. Inoltre mi par di ricordare che tanti avvocati durante le indagini sono entrati sotto la loro lente. Uno in particolare, il dottor Vito Russo, per molto meno ha subito più perquisizioni, una sospensione dall'ordine e nel processo figura come imputato. Ma non si può dire mai, magari i Pm istruiranno un fascicolo quando uscirà un verdetto diverso da quello sperato.

E un verdetto diverso da quello che tanti immaginano o vorrebbero, potrebbe uscire visto che alla Difesa non dovrebbe risultare difficile smontare o ribaltare ogni indizio dato in pasto ai giurati come negativo. Di sicuro agli avvocati non sarà sfuggito il fatto che sui punti salienti l'Accusa in aula si è aggrappata solo ai ripetitivi giochi di parole, capaci di snervare e confondere ma non di aiutare la causa, solo a specchi inesistenti che mostravano l'ombra di fantasmi inesistenti, solo a testimonianze poi perse per strada o smontate da altre testimonianze. Alla Difesa non sarà sfuggito che in arringa il Pm si è avventurato in mondi fantastici e inesistenti. Mondi composti di tabulati mentalmente stravolti, di sms improbabili serviti a trovare un appoggio su cui costruire un fortino accusatorio. Questi punti possono essere 'sfuggiti' ai giornalisti che sparano notizie (?) con fucili caricati a gossip, non alla Difesa, alla quale però resta un grosso problema da risolvere. Non lo smontaggio di un fortino fissato con poca colla e nessun chiodo, ma il riuscire a far superare ai giudici popolari quel pregiudizio mediatico che in due anni e mezzo non possono non aver subito, quel pregiudizio evidente che risulta essere una spada di Damocle che grava sulle imputate, quel pregiudizio nato grazie a opinionisti e giornalisti che pur di scooppare l'italiano, creano pomeriggi e serate televisive cariche di masturbazioni cerebrali virtuali in grado di far godere la mente dello spettatore eccitato.

Non sarà un compito facile, visto che il pregiudizio radicato nel tempo non aiuta la psiche a valutare le proprie convinzioni con occhio critico e che l'occhio di chi giudica a Taranto, parlo dei giudici popolari, ha di certo la vista offuscata anche dall'accanimento della magistratura, lo stesso già usato in precedenza con gli innocenti di cui ho scritto sopra, che per sfruttare le credenze popolari (il pensiero vuole che se una persona va in carcere qualcosa abbia fatto) tiene da ormai 870 giorni una ragazza in galera a spese di tutti noi, anziché ai domiciliari a spese proprie. I Pm, assieme al Gip e al Gup, hanno condiviso una assurda ricostruzione fatta di sogni e chiacchiericcio di paese e, senza alcuna prova valida, hanno giudicato l'imputata pericolosa. Pericolosa al pari di quel mafioso che ha prima strangolato e poi sciolto un bambino nell'acido? No, di più! Quello si è costituito e, per paura d'essere ucciso, ha iniziato a collaborare non andando mai in carcere prima dei processi, nonostante avesse altri omicidi sulla coscienza. Solo 13 anni dopo, con sentenza già emessa da un anno e lui ai domiciliari per volere di un Gip, grazie ad una insurrezione popolare si riuscì mandarlo in carcere per fargli scontare almeno un quarto della pena (ma chissà se la sta scontando). Pericolosa al pari di chi, davanti a testimoni e a suo figlio di soli sette anni, ha ucciso la moglie con ottanta colpi di matterello alla testa? No, molto di più. Lui l'hanno beccato subito, mica ha negato l'omicidio... e poi, hanno mai parlato gli opinionisti dello scoop di sua moglie e di suo figlio? Macché, non hanno neppure letto la notizia. Forse è per questo che il Gip l'assassino l'ha mandato ad attendere i verdetti ai domiciliari. Pericolosa al pari di chi ha sparato con premeditazione a una guardia carceraria con cui dieci minuti prima aveva avuto una piccola discussione? Ma non scherziamo, molto ma molto di più! L'omicida in questo caso ha confessato e, parole di Gip, ha 69 anni e in galera non ci deve andare e mai ci andrà.

Insomma, volendosi informare, si potrebbe scoprire che in migliaia di casi neppure chi ha ucciso in maniera efferata di fronte a testimoni, o chi dopo giorni e solo per convenienza ha confessato un omicidio, resta in carcere ad aspettare anni e anni prima di essere giudicato e ottenere una sentenza. Certo è che per non finirci devi essere un vero assassino e devi confessare il tuo o i tuoi delitti. Le imputate di Avetrana, invece, mai hanno ammesso di aver ucciso la piccola Sarah, anzi, addirittura affermano ancora di averla amata e di amarla. Per quale motivo, dunque, chi di volta in volta ha preso in mano il fascicolo Misseri ha sempre ravvisato un pericolo? I giudici di Taranto hanno forse elaborato una nuova "legge del Contrappasso" che li porta a credere, quando si trovano di fronte giovani incensurate, di avere a che fare con ragazze segnate da un curriculum criminale da far rizzare i capelli a Toto Riina? Deve essere così dato che per la procura madre e figlia sono pericolose ancora oggi... lo dimostrano le lacrime di plastica uscite dal cilindro del Pm e scivolate sugli occhi di Sabrina Misseri. E in fondo ha ragione: quale persona dopo soli 870 giorni di carcere piangerebbe lacrime vere? Non è normale piangere per così poco e, soprattutto, non è possibile avere ancora lacrime vere dopo tanti giorni passati a piangere...

D'altronde non era normale neppure che piangessero e cercassero di suicidarsi tutti gli innocenti che la procura di Taranto ha voluto in galera perché per loro convinzione assoluta erano colpevoli. Quelli che ora viaggiano a rimborsi milionari per ingiusta detenzione. Chi li paga?

Non credete anche voi che a questo punto occorra seriamente chiedersi che volto ha il vero colpevole del "massacro" e chi sia in realtà capace di piangere lacrime di plastica?

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622 commenti:

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chiara ha detto...

3.
Ancora una volta, i genitori NON hanno mentito e sarah ha fatto solo il suo “lavoro” di adolescente in fase oppositiva. Secondo me quadra perfettamente e rende giustizia sia ai genitori (che ripeto, è impensabile abbiano mentito deliberatamente su circostanze di fatto mentre è evidente e “scusabile” che si siano lasciati manipolare nello stravolgere il dato cronologico) sia a sarah, che come abbiamo osservato unanimi non era più una bambina. E questo, unito alle circostanze di cui sopra, deve portarci a considerare seriamente il fatto che mentisse alla madre e che fosse in contrasto con lei (e chissà che il pm non abbia puntato tanto sulla “bambina” anche per questo, per non fare andare il pensiero su queste cose!). Sempre sullo stesso dato giustifico il lungo tempo trascorso a prepararsi per il mare dopo aver mangiato: secondo me ha scelto con prove e riprove il costume che le donasse di più, ha curato i capelli e il trucco ecc. perché aveva cominciato a guardare i ragazzi e ci teneva che loro guardassero lei e probabilmente nutriva anche la speranza, quel pomeriggio, di incontrare Ivano, l’attuale oggetto delle sue fantasie sentimentali come ci dice il suo diario. Nulla di sporco eh, le donne di questo blog che hanno memoria della loro prima adolescenza sapranno di cosa parlo e vedranno questa ipotesi come molto realistica.
Una volta pronta, dunque, sarah era uscita e LUNGO IL TRAGITTO aveva ricevuto l'sms di sabrina, a cui non aveva risposto subito per il semplice motivo che a quel punto tanto valeva squillare all'ARRIVO come in effetti fece. Ma la cugina non comprese, pensò stesse solo confermando la ricezione del messaggio di sollecito e continuò con calma i fatti suoi. Sempre per questo non notò subito il ritardo: non fece il calcolo che alle 14.32 dovesse già essere lì in quanto non aveva interpretato lo squillo come "sto partendo", infatti se considerava che sarah dovesse prepararsi solo in seguito alla sua convocazione (oggetto dell’accordo della mattina, dato che anche sarah era presente al dialogo con mariangela della sera precedente) di certo non poteva immaginare che in tre minuti fosse già vestita e pronta.

Anonimo ha detto...

MICHELE E' UN UOMO BUONO» - «Michele Misseri è un grosso personaggio della storia giudiziaria. Ha lavorato in Germania, ha guadagnato il pane per la sua famiglia, è un uomo buono che ha sempre vissuto a contatto con la natura». Lo ha detto l’avv. Pasquale Corleto, patrono di parte civile che rappresenta il comune di Avetrana, nel corso della sua arringa difensiva nell’ambito del processo per l’omicidio di Sarah Scazzi.
«Michele – ha aggiunto – si è trovato nel labirinto di Minosse, tra il peso di uno scrupolo enorme e l’amore per la prediletta Sabrina. È un uomo che si aggira nel labirinto e non ce la fa più. La verità l’ha detta nell’incidente probatorio. Alla fine ha prevalso lo scrupolo». L’avv. Corleto ha poi detto che Avetrana è stata «colpita nel cuore in una giornata d’agosto, alla controra, quando è accaduto un fatto che è di una atipicità unica». Per il legale Sabrina ha ucciso e poi ha chiamato il padre: «Papà, papà, guarda che è successo». E Michele, «che non avrebbe saputo schiacciare una mosca, dice: ci penso io. Ma se avesse pensato in maniera totale oggi non saremmo qui».

Michele Misseri, ha precisato Corleto, «vuole bene a Sarah e non abbandona Sarah dall’inferno del pozzo dove lui stesso la depone». Secondo il legale del Comune di Avetrana Michele ha adempiuto a un «dovere criminale proveniente da una regia assassina. Sabrina, invece, non solo uccide ma rileva una criminalità tendenziale. Uccide e dopo un secondo inizia la criminale attività di depistaggio. Un depistaggio che fa paura. E' stata pervicace regista del branco della prova distorta che ha impedito l’attività dell’amministrazione della giustizia». Corleto ha ricordato le fiaccolate organizzate da Sabrina quando ancora non si sapeva che Sarah era stata uccisa. «L'assassina - sottolinea il legale – diventa la regista dalla intelligenza diabolica che si inserisce nel mondo dei media e trionfa». Anche Ivano Russo viene definito dal legale «un gigante dei depistaggi».

11 Marzo 2013




Giacomo ha detto...

Gilberto.
Ti ringrazio delle parole spese in mio favore. Hai saputo coglier da par tuo l'essenza del mio intervento e l'hai analizzato e spiegato come meglio non si poteva.

Ho già spiegato che forse sono stato troppo aspro, in uno due passaggi, ma mai intenzionalmente offensivo.

Continuerò sempre a leggerti con grande interesse

Ti saluto

Giacomo

chiara ha detto...

4.
Dunque sarah alle 14.28 è davanti a casa ma il cancello è chiuso; allora si avvicina al garage aperto per via dei gattini (me lo ricordavo) o, fa lo stesso, per salutare lo zio che ha sentito trafficare; avvicinandosi sente le bestemmie e lo redarguisce. Ora, anche io rileggendo tutte le varie versioni di misseri ritengo la più verosimile quella del trattore che non parte, delle bestemmie e del “rimbrotto” di sarah in seguito ai quali è sclerato. Anche qui ci metto una nota psicologica, che si può anche tranquillamente togliere chè tanto non cambia nulla, ma mi è venuta e la butto lì. Abbiamo nelle carte un unico episodio, riferito da Sabrina, in cui il padre perde le staffe e diventa aggressivo e violento in seguito ad un litigio con la moglie (reagisce brandendo un’ascia se non ricordo male). Abbiamo poi un misseri che in casa fa vita da “separato”, sue pentole, suoi orari, sua sdraio in cucina ecc. e questo mi lascia pensare ad una profonda insofferenza reciproca maturata tra i coniugi (non credo ala storia della malvagia Grimilde e del povero Cenerentolo). Abbiamo inoltre un misseri che nella canicola posprandiale anziché farsi la pennichella come la moglie, va a riparare il trattore; secondo me ci va, e ci va già con le balle ampiamente girate, perché la moglie l’ha bacchettato che il trattore che non funziona sta diventando una scusa per non lavorare e lo manda in garage a “calci in c.” verbali. Lui quindi è già nero come la pece quando mette le mani sul trattore. Quando si prende la libertà, nel suo garage, di sfogarsi bestemmiando come gli pare, gli arriva la ragazzina che vuol dirgli “cosa deve fare” – ‘naltra! Con un paio di bestemmioni la rimette al suo posto e lei, risentita, magari lo bacchetta con qualcosa di simile a “cosa direbbe zia se ti sentisse bestemmiare così?!”. Basta, è fatta: sarah in quell’istante è definitivamente Cosima e Michele le fa quello che avrebbe voluto fare alla moglie già quella volta dell’accetta: farla tacere una volta per sempre. Ripeto: fantasia; ma per me ci può stare e può anche rafforzare il raptus…chè, via, un sonoro ceffone sarebbe stato sufficiente per la ragazzina…
Fine della parte che ricostruisce in maniera pragmatica e probabilmente incontrovertibile (scusate l’audacia) gli elementi obiettivi che abbiamo a disposizione.
Ne ho una sulla fase successiva ma abbisogno di qualche chiarimento e ci tornerò in seguito. Ciau!

chiara ha detto...

Anzi, scusate, ce la metto direttamente la seconda parte, così mi aiutate voi a vedere se possa in astratto filare e magari mi aiutate in quegli approfondimenti che mi mancano e che riguardano la precisa ricostruzione delle varie confessioni di michele. Perché ripeto, è una mera IPOTESI condita di infinite ILLAZIONI senza prove (ma che faccio perché mi paiono ragionevoli in base alle primitive conoscenze psicologiche che possiedo). Specifico subito che la ricostruisco così per il disagio che provo a credere che un padre, da sempre amorevole con la figlia, da un giorno all’atro diventi il suo carnefice senza uno straccio di motivo psicologico. Ok? Seguitemi senza rabbia come si segue un romanzo e magari, se potete e volete, datemi una mano su quanto mi manca o sbaglio...

chiara ha detto...

Seconda parte (il romanzo)
1.
E’ possibile che sabrina ad un certo punto, non avendo più squilli sa sarah, si sia posta il dubbio che quello delle 14.28 significasse “sono qui”, perché anche lei sapeva fosse possibile che la cugina si fosse preparata anche prima della convocazione. Quindi esce e va a vedere se sia in garage col padre (per questo contrariamente al solito non è in veranda come dichiarato da subitissimo dalle sorelle spagnoletti e secondo me ci si può credere). Entra e vede sarah a terra con la corda al collo. E’ sconvolta ma il padre le dice che sarah è solo stordita ma viva e che ora la soccorrerà, lei badi solo a portare mariangela via di là appena arriva e vedrà che per quando tornano tutto sarà a posto. La situazione è “precipitevole”, non ha il tempo di razionalizzare, da brava figlia segue in automatico le istruzioni del padre, ha fiducia in lui. Ovviamente non riesce a celare una certa preoccupazione a mariangela (questo nucleo della dichiarazione sua e della sorella secondo me può essere genuino) e segue le istruzioni, la porta fino a casa Scazzi e fa rifare il percorso altre due volte (cosa assolutamente inutile per il fatto che se non c’è la prima volta, per strada, non ci sarà nemmeno le successive: epam mi conferma che non vi sono vie alternative) convinta che nel frattempo tutto si aggiusterà. Ma quando fa la chiamata al padre delle 14.55 capisce che le cose stanno diversamente, sarah è morta e lo capisce perché il padre le dice “sarah non è qui, se l’hanno presa, hai capito? Se l’hanno presa!” o qualcosa di simile; allora il cuore le balza in gola, gli occhi le si fanno lucidi (dichiarazione di alessandra) e lei ripete in automatico la frase del padre “l’hanno presa”. Anche qui le spagnoletti non hanno mentito sulle circostanze di fatto, tutto è davvero andato come hanno riferito, solo che anche loro sono state manipolare sulla collocazione cronologica.

chiara ha detto...

2.
A sera in casa Misseri si parla della cosa e la famiglia decide di tacere perché, porco cane, ormai Michele ha fatto la frittata bella grossa non chiamando i soccorsi nascondendo il corpo! Chissà se la stessa Mimina abbia concordato suo malgrado che quella fosse la cosa migliore, tanto ormai Sarah era morta - michè sei un pezzo di m! – e occorreva tutelare i vivi: sabrina non doveva essere la figlia dell’assassino, se la vedesse con la sua coscienza il disgraziato, ora dovevano pensare solo a lei, al suo futuro in quel paese.
Trascorrono i giorni e michele non regge il peso della coscienza e va come sappiamo. Ma gli inquirenti hanno già messo gli occhi su sabrina e la madre in base alle chiacchiere di paese e del protagonismo delle pettegole. Gli danno il buon galoppa, con le giuste imbeccate, che inizia a fargli pressing con un trucchetto psicologico. “michele, ma cosa mi racconti, non si ammazza una nipotina per un motivo del genere, per un trattore e due bestemmie. Vedi, mi dicessi che ti era preso “il morbino”, che c’è stato il motivo sessuale, ti potrei anche credere ma così è inverosimile lo capisci no? Nessuno ti crederebbe, dicci la verità! Che non sei stato tu”. Il misseri a quel punto, capendo che non gli credono e che vogliono coinvolgere le sue donne, ragiona da persona semplice qual è, cade nel tranello: il movente sessuale lo crederebbero? E io glielo do! E così fa il primo errore: confessa il movente sessuale. Ma gli inquirenti e il galoppa lo sanno bene che non è vero, che gli hanno teso un tranello e lui c’è cascato, questo suo “andar loro dietro” è una conferma, praticamente la prova provata, che non è lui il colpevole. Rimangono vittima anche loro del proprio stesso tranello e la convinzione si radica in loro in maniera incotrovertibile, nulla li riporterà più indietro. E aumentano il pressing. “Stai attento michele, gli dice il galoppa, perché poi i poliziotti lo scoprono dai telefoni se è vero che tua figlia in quel garage non c’è venuta, lo sai non come funziona”. E a michele prende il panico: sabrina in garage c’è venuta davvero! Oddiomio! Sabrina è perduta! Troveranno la prova che lei in garage c’era e siccome non mi credono diranno che è lei l’assassina! Cosa posso fare? Cosa???

chiara ha detto...

3.
Ma il buon galoppa coglie nei suoi occhi questo panico, la conferma che ancora una volta il suo “tranello psicologico” ha colpito nel segno e fa la controprova offrendogli la soluzione: “non avere paura michele, sono convinto che tua figlia non sia cattiva, queste cose capitano per incidente e per gli incidenti non si va all’ergastolo sai?”. Michele, credendo di agire per il meglio, ossia di risparmiare alla figlia un ergastolo inevitabile, sta al gioco: è stata sabrina (tanto già lo direbbero in base alle celle telefoniche) ma è stato un incidente (così la salvo da condanna certa). Insomma, secondo me si è creato questo cortocircuito, ciascuna delle due parti credeva di avere il controllo della situazione: la procura credeva di avere la vera confessione non rendendosi conto che il loro gioco psicologico – condotto su una persona semplice e senza difese verso queste cose – si fosse loro ritorto contro ingannandoli (ma non se ne rendono conto perché sono davvero convinti, per pregiudizio, che in sabrina sia la chiave dell’omicidio); michele credeva di agire da padre responsabile per il bene della figlia (non contro di lei!) salvandola da ergastolo certo, giacché nella trappola c’era caduto con tutte le scarpe! Solo quando si rende conto che il “suo” piano (che è quello di un padre premuroso, non di un disgraziato che per salvare se stesso calunnia la figlia!) non funziona per niente, che ha perso ogni credibilità agli occhi di tutti e che la sua falsa confessione ha soltanto dato il destro, che prima non c’era (inganno!!), per coinvolgere la figlia usandolo come “grimaldello”, solo allora si ribella e le cose proseguono come sappiamo; tutte le "vie di mezzo" sono riconducibili alla sua fragilità psichica, agevolata da eccessiva sensibilità o avverse reazioni (tipo "effetti paradosso") agli psicofarmaci.

Ripeto: la mia "guida" è il bisogno umano e filiale di trovare un motivo razionale all’azione di un padre che denunci la figlia, incolpevole, per omicidio. E la soddisfazione di questo bisogno deve per forza passare attraverso un “nucleo” sul quale agganciare e far funzionare l’inganno della procura, e l’unico nucleo che ho trovato è la presenza (ipotetica) di sabrina in quel garage nei momenti dell’omicidio di sarah.
Ho già detto che sono confusa sulle varie confessioni per cui magari in quattro e quattr'otto mi smontate.

Giacomo ha detto...

Ciao Mimosa.

Ti ringrazio delle parole di stima espresse in mio favore e accolgo volentieri il tuo invito a rimettere a posto gli equilibri e rimboccarsi di nuovo le maniche in leali confronti di idee.
Sai bene che la tua stima è ricambiata fin dall'inizio.
Ricambio il tuo abbraccio.

Giacomo

chiara ha detto...

p.s. vedo adesso che la seconda versione è "punizione per sarah" con lui che strangola e lei che tiene ferma, ma quando la cosa va oltre lei desiste e scappa.
Questa cosa mi rinforzerebbe nell'ipotesi fatta sopra e questo sarebbe il passaggio intermedio coerente: ancora c'è la sua colpa per l'approccio sessuale (così non si smentisce proprio del tutto), coinvolge la figlia solo nelle "lesioni personali" e la fa allontanare al momento dell'omicidio.
Ma ancora agli inquirenti non basta ecc...

Anonimo ha detto...

@ chiara
Non ho capito se è la sceneggiatura di un film tragico o di un film comico. Comunque l'impegno diegetico è davvero apprezzabile. Prevedo un tuo radioso futuro come screenwriter.

chiara ha detto...

Anonimo 13:06
anonimo con l'aggettivo "diegetico"? sì, certo, come no...
grazie del complimento, comunque, DDT (è così che ti chiami ora no?)

Anonimo ha detto...

Dai Chiara un po' di humour non guasta. Con simpatia e un pizzico di complicità. Gilberto

ENRICO ha detto...

@ Gilberto

"Io credo che una voce di dissenso non possa che essere di stimolo in un contraddittorio"

“Dissenso” in che senso ? ( scusa il bisticcio). E quale contraddittorio ?

Io non ho mai dissentito riguardo le tesi e le analisi da voi esposte dato che non ho mai partecipato alla discussione sul caso Scazzi.

Sono intervenuto in quest’ultima tornata ( e me ne pento amaramente) unicamente allo scopo di conoscere quali fossero le linee guida da voi seguite - premettendo coerentemente e correttamente come la vicenda, già dopo le prime fasi investigative, non avesse rivestito per me alcun interesse dal punto di vista giudiziario - e senza peraltro stigmatizzare in alcun modo i vostri legittimi punti di vista nella convinzione che lo stesso principio sarebbe stato adottato anche nei miei confronti.

Principio che, con mio grande sconcerto, alcuni di voi invece hanno ritenuto essere del tutto opzionale

Questo caso potrebbe stimolare un mio eventuale coinvolgimento solo se venisse affrontato e studiato osservandolo esclusivamente da un’ angolatura psico-socio-culturale applicata a TUTTI gli attori della vicenda : imputati, vittime, testimoni, avvocati, periti, magistrati e media compresi

Dato che non ho né la possibilità né gli elementi concreti per procedere in tal senso, ecco spiegato il mio distacco dal profilo meramente giudiziario dell’evento e dalle sue eventuali conclusioni

Penso di avere la facoltà di coltivare questo atteggiamento o sono passibile della riprovazione generale ?

Fatemelo sapere così mi regolerò per i possibili miei futuri interventi ( sempreché ne dovesse valere la pena ).

chiara ha detto...

Enrico:
ti andrebbe di leggere i miei messaggi di questa mattina e dirmi cosa ne pensi delle ricostruzioni ed ipotesi psico-socio-culturali ivi accennate?
mi rendo conto che sono tantinelli (eufemismo) magari noiosetti e magari pure preferisci mettere una pietra sopra a questa sezione, ma mi farebbe piacere la tua opinione proprio su questi aspetti che tu dici, che ho usato come "collante" e come "lente prismatica"...se non ti va non ti preoccupare :-)

ENRICO ha detto...

@ Chiara

sai che ti dico ? che la tua ricostruzione, impostata tenendo conto degli schemi mentali propri del contesto psico- sociale in cui si sono verificati i fatti, non è per niente peregrina. Anzi !

ENRICO ha detto...

@ Chiara

come vedi ho risposto alla tua richiesta prima ancora di averla letta .

chiara ha detto...

grazie enrico, che piacere! :-)

Giacomo ha detto...

Ancora sui movimenti della povera Sarah e sui tempi e la dinamica del delitto.

1) Sarah non è uscita prima delle 14,25, cioè dell'ora in cui i tabulati certificano che è giunto il primo sms di Sabrina. Era la cosiddetta controra, cioè l'ora in cui tutti riposano. Le strade erano deserte, il sole cocente. Il posto migliore per Sarah era rimanersene al fresco della sua cameretta, come ha giustamente osservato Stefano. Sarah era stata fuori tutta la mattinata. Di lì a poco sarebbe uscita per andare al mare. Anticipare era senza senso.

2) E' improbabile che lo squillo delle 14,28 sia il segnale di arrivo di Sarah a casa Misseri. Il primo sms di Sabrina era delle 14,25 e questo fu l'sms la cui ricezione Sarah annunciò ai suoi. Anche supposto che Sarah fosse uscita immediatamente e considerato che il tempo minimo di percorrenza, calcolato con apposita perizia dai carabinieri, era di quattro minuti, Sarah sarebbe dovuta arrivare alle 14,29. Quindi alle 14,28 era almeno a 150m metri dalla villetta, troppo presto per segnalare il suo arrivo. Ma noi sappiamo dalle dichiarazioni della badante rese nelle prime interviste e confermate anche al dibattimento, che Sarah dopo aver annunciato l'sms, prima di uscire scese in cantina a prendere il telo e risalì dopo qualche minuto, circa tre minuti. E poi uscì. Probabilmente appena uscita le arrivò il sollecito di Sabrina che Sarah riscontrò immediatamente col famoso squillo delle 14,28.

(Continua...)

Giacomo ha detto...

(Continua dal post preceente)

3) Quindi Sarah alle 14,30 è avvistata dai fidanzati. Alle 14,32 entra nel garage. Misseri la insidia e lei rifiuta. Quanto tempo può durare questa schermaglia? uno o due minuti. alle 14,44 viene aggredita. Quanto tempo dura l'aggressione? fra tre e cinque minuti. Siamo alle 14,39. A questo punto Misseri comincia a trafficare dentro e fuori il garage per far sparire il corpo. Alle 14,39 e 27 sec Sabrina invia a Mariangela l'sms "sono pronta" e contemporaneamente esce sulla veranda. Sente (non vede) il padre che traffica dentro e fuori il garage e gli chiede "hai visto Sarah"? Misseri risponde di no. Alle 14,40-14,41 arriva Mariangela. A questo punto è probabile che Misseri si ritragga all'interno del garage per non essere visto da Mariangela e sorvegliare la situazione. Alle 14,42 Sabrina chiama Sarah stando vicino all'auto di Mariangela o mentre vi sale.

4) Qui cominciano le discordanze. Mariangela non vede Misseri e lo stesso Misseri dice che sta all'interno del garage. Sabrina dice invece che mentre telefona vede il padre fuori del garage. E' evidente che Sabrina ha un falso ricordo, dovuto al fatto che lei ha appena parlato col padre dalla veranda. Inoltre la scena col padre fuori dal garage che Sabrina colloca al momento dell'arrivo di Mariangela, in realtà si verifica, questa volta per concorde testimonianza di Mariangela, Sabrina e Misseri, al primo ritorno da casa Scazzi.
Allora, se è vero che Sabrina ha parlato col padre tra le 14,39 e le 14,41, non è possibile che alle 14,42 Misseri stesse ancora aggredendo la povera Sarah e in quel momento il telefonino ha vibrato ed è caduto. E' più probabile che il telefonino giacesse a fianco del corpo esanime di Sarah e squillando abbia provocato in Misseri un moto di terrore, quasi una voce che venisse dall'aldilà come se Sarah si rianimasse attraverso il suo telefonino. Pertanto si è precipitato a silenziarlo in qualche modo, per esempio coprendolo con qualche panno. Ed appena il telefonino ha cessato di squillare si è affrettato ad estrarre la batteria con azione intenzionale. Difatti Sabrina chiama di nuovo ed il cellulare risulta spento e da quel momento non sarà più raggiungibile.
Ritengo improbabile la versione di Misseri. Lui dice che non era in sé durante l'aggressione ed è tornato in sé solo quando la povera ragazza è caduta. Allora mi domando: come fa Misseri a ricordare il particolare del telefonino che squillava e sfuggiva a Sarah e cadeva per terra perdendo nell'urto la batteria?
L'alternativa è considerare un falso ricordo la scena che Sabrina ha descritto in dibattimento di lei che dalla veranda parla col padre, mentre è in attesa di Mariangela. Ma lei l'ha confermato questo. Invece non ha confermato che mentre telefonava in presenza di Mariangela parlava col padre, e ha detto di non esserne più tanto sicura. In fondo questa scena l'aveva descritta in un'intervista dell'8 ottobre 2010 (quindi né ai magistrati, né ai carabinieri) quando era sconvolta per aver appreso il giorno prima che Sarah era morta e che aveva un padre assassino.
Su questo punto in aula si scatenò un'autentica bagarre fra difensori e pm durante l'interrogatorio di Sabrina.
Se ti interessa. ti cito gli estremi del verbale: 27a ud 20.11.2012 pag 213 e segg. Se non ce l'hai, vedrò di postare l'estratto o il link.
Ciao.

Giacomo

Giacomo ha detto...

ERRATA:
Se ti interessa. ti cito gli estremi del verbale: 27a ud 20.11.2012 pag 213 e segg. Se non ce l'hai, vedrò di postare l'estratto o il link.
Ciao.

CORRIGE
A chi interessa,cito gli estremi del verbale: 27a ud 20.11.2012 pag 213 e segg. Se qualcuno non ce l'ha, vedrò di postare l'estratto o il link.
Saluti a tutti.

Giacomo ha detto...

@ Chiara
11 marzo 2013 12:19

Mi riservo di rispondere alla tua esposizione a partire dal punto 2, appena possibile

Giacomo

norma ha detto...

Concordo perfettamente con Giacomo (come sempre) vorrei solo aggiungere un'opinone personale a riguardo dello squillo,da Sabrina verso Sarah,delle ore 14,42,ossia il momento in cui Misseri colloca la sua azione omicidiaria.Ecco,secondo me su questo punto il ricordo di Misseri è quello più vicino alla realtà,il momento era davvero forte ed il particolare del telefono che squilla deve essergli rimasto fisso nella mente per motivi che si possono benissimo immaginare.Ma c'è un altro particolare che me lo fa credere:Misseri temeva che il telefono,cadendo per terra ed aprendosi in due,avesse perso scheda sim,è per questo che si da da fare per cercarla nel garage (coinvolgendo anche Sabrina),ma non solo,informa anche i carainieri per crearsi l'alibi nella remota ipotesi che qualcuno,un giorno,avesse realmente trovato quella sim ne suo garage.Se Misseri avesse tolto di sua iniziativa la batteria dall'apposito vano del telefono,in un secondo momento,probabilmente non avrebbe avuto questo dubbio della sim, che infatti si trovava ancora nel telefonino quando questo fu ritrovato.Certo potrebbe sempre essere che il cell sia caduto mentre cercava di togliere la batteria,ma da parte sua,collocare gli squilli al momento in cui stava strangolando Sarah,è un particolare molto forte che non avrebbe potuto dimenticare.

chiara ha detto...

Giacomo:
ti dico cosa secondo me non funziona nella tua ricostruzione, tenendo tua la numerazione:
1) la questione "controra" è una mera illazione che non trova sostegno nelle abitudini della ragazza nè altro di concreto a cui agganciarla, a differenza dei dati a cui io aggancio la diversa prospettiva, che magari non sarà corretta ma è condotta su una certa base fattuale (l'accordo già preso che doveva essere solo precisato, il fatto che non abbia mangiato con la famiglia ma prima (perchè??), il fatto che avesse già il costume addosso; difatti nella tua ricostruzione ci sta soltanto il tempo per prendere l'asciugamano e non si capisce perchè, se prima si era già messa a posto col pasto e il costume non avesse anche già l'asciugamano ma attenda in panciolle l'ultimo momento per procurarselo);
2) questo punto dipende strettamente dal primo per cui non è una argomentazione a rinforzo, ma una mera ed inevitabile conseguenza della scelta che hai fatto (ripeto, secondo me senza agganci concreti) al punto 1;
3) i fidanzati non danno un orario d'orologio (e se anche fosse uno sfasamento di due-tre minuti tra orologi sarebbe la norma) ma si basano sulla propria consuetudine di andare al mare verso quell'ora (in piena controra; torniamo a quanto sopra, che evidentemente non è così sentita dai giovani di avetrana) e dunque "due e mezza" va bene sia alle 14.25 sia alle 14.35; ; inoltre non si spiega perchè sarah, giunta davanti al cancello, non abbia fatto un secondo squillo per farsi aprire prima di entrare in garage, richiamata dai rumori o solo per salutare;
4) infine, meno stringente ma comunque è una cosa inusuale e andrebbe spiegata, tu prevedi un omicida d'impeto pronto e vigile a pochi secondi dal fatto, tanto da rispondere senza affanno nè tremori, addirittura attento nel captare una voce "lontana" mentre ha ancora tra le mani la corda o poco ci manca ed immediatamente mettere in atto il piano di occultamento, senza un minuto che sia uno per rimanere impotente e sconvolto davanti al cadavere della nipotina. Mah, in base alla statistica criminologica non mi convince. Ultima nota: tu prendi in considerazione le dichiarazioni a dibattimento di Sabrina, dando una volta un giudizio di mero errore e l'altra di piena credibilità in opposizione ad una testimone. In questo tu stai analizzando le cose con un punto di partenza ben preciso, ossia la completa estraneità di sabrina e la sua piena credibilità (tutt'al più, quando le cose non tornano, è perchè si sbaglia) e questo non è metodologicamente corretto per una ricostruzione "asettica".

Spero che tu comprenda lo spirito in cui ho detto queste cose che non è per darti contro o avere ragione io, ma solo per cercare di "uniformare" il metodo analitico e renderlo il più "puro" e preciso possibile.

chiara ha detto...

ops...scusa giacomo, mentre scrivevo quello delle 15.20 non avevo aggiornato la pagina e quindi non avevo letto il tuo delle 15.08; magari guarda anche quello così vedi dov'è che "ci contrastiamo" :-)

chiara ha detto...

norma:
quindi secondo te sabrina è stata messa a parte dell'omicidio prima della sua scoperta ed avrebbe collaborato nel coprire il padre? ne arguisco che tu sia dell'opinione che pur non essendo omicidia abbia depistato come molti colpevolisti sostengono...

in realtà ha altrettanta dignità argomentare che collocare gli squilli nell'esatto momento in cui strangola sia il modo migliore per rendere sabrina del tutto estranea a quel momento, infilando un particolare vero - il telefono ha squillato - che dia verosimiglianza alla ricostruzione che si propone; in genere questo tipo di cose c'è in ogni falsa testimonianza; non dico che sia davvero così ma volevo segnalartelo.

p.s. per Giacomo: nella mia opinione è più facile che per zittire un telefono che rischia di farti scoprire tu lo prenda e lo sbatta a terra e lo pesti col calcagno cercando di romperlo, piuttosto che cercare un panno - chissà dove - per coprirlo e intanto quello squilla. Nello sbattere il telefono si apre il coperchio, esce la batteria e lui teme di avere disperso la sim. secondo me funziona anche così. e forse meglio.

autocritica: certo che sabrina che fa lo squillo sapendo che sarah non risponderebbe ci sta poco con quanto ho detto nella fase "romanzo" di questa mattina...tutt'al più l'avrebbe fatto per finta ad uso e consumo di mariangela, ma non davvero...prendo nota.

Anonimo ha detto...

LA MAMMA DI SARA e il suo dolore.
Lei vuole una giustizia giusta, proporzionata a quello che è accaduto. Il nostro ordinamento lo prevede». Lo ha sottolineato l’avv. Nicodemo Gentile, uno dei difensori della famiglia di Sarah Scazzi, che ha iniziato la sua arringa difensiva al cospetto della Corte d’Assise di Taranto, parlando di Concetta Serrano, la mamma della quindicenne uccisa ad Avetrana, una mamma – ha detto il legale – che non vuole vendetta, ma giustizia. «Sarah – ha detto Gentile – è stata umiliata, maltrattata e il pm Mariano Buccoliero l’ha presa sulle sue spalle, è riuscito a stare sempre un passo indietro, fuori dal clamore».

Gentile ha ringraziato il pm Buccoliero, rappresentante dell’accusa insieme al procuratore aggiunto Pietro Argentino (definito dal legale «il secondo papà di Sarah“), facendo presente che il magistrato «si è fatto carico di un sentimento collettivo e l’abbiamo visto anche in difficoltà emotiva».

«SARAH DOVEVA ESSERE 'SQUAGLIATA'» - Questo è il «processo di un massacro, il peggiore dei massacri, gestito con metodo mafioso perchè le condotte successive post delictum sono da 416 bis. Sarah non è stata solo massacrata, doveva essere 'squagliatà, doveva sparire. Non è stata solo uccisa, non doveva esistere, doveva diventare uno di quei volti che fanno parte dell’esercito degli scomparsi». Lo ha detto l’avv. Nicodemo Gentile, uno dei difensori della famiglia di Sarah Scazzi, nella sua arringa davanti alla Corte d’Assise di Taranto.

Secondo il difensore di parte civile «questa è anche la storia di un omicidio domestico. Sarah è stata dipinta come la terza figlia dei Misseri e la seconda sorella di Sabrina, ma non è vero. Sarah è stata massacrata in casa, nel posto dove si sentiva più sicura, dove Concetta la mandava perchè si fidava».

Gentile non ha risparmiato critiche nei confronti di Michele Misseri, definito «il becchino di Avetrana che ha abbandonato Sarah come un qualsiasi rifiuto» e ha detto ancora che questo è «il processo dell’umiliazione gratuita. Concetta è stata umiliata quando addirittura si voleva additare al suo comportamento la causa della morte di Sarah perchè la faceva uscire troppo e la mandava a casa della zia. Concetta non ha avuto la possibilità di dare nemmeno l’ultimo bacio alla figlia».

«RITRATTAZIONE MICHELE INDOTTA» - «La seconda confessione extragiudiziaria di Michele Misseri, quella della ritrattazione, è stata etero-indotta. È falsa. Ed emerge anche dalle successive indagini. Il contadino non sa nulla dell’evento omicidiario». Lo ha detto l’avv. Nicodemo Gentile, uno dei difensori della famiglia di Sarah Scazzi, nel corso della sua arringa difensiva.

Gentile ha ricordato alcune intercettazioni ambientali e poi ha censurato il comportamento di «alcuni personaggi, con smania patologica di mettersi in evidenza, che hanno invaso i mezzi di informazione in ogni momento e anche di recente andando a vomitare pareri e sentenze. Ma qui – ha aggiunto – si sta oltraggiando la memoria di una bambina di 15 anni a cui è stato spento il sorriso».
11 Marzo 2013

Giacomo ha detto...

Chiara
Non ho capito bene a che ora secondo te,
Sarah sarebbe uscita e CHI ha fatto lo squillo delle 14,28.
Aspetto una risposta.

Per intanto ti ripropongo la cronologia ottenuta
secondo le primissime ricostruzioni, confrontando tabulati, dichiarazioni nell'immediato della madre e della Pantir e prima testimonianza dei fidanzati:
-12,30 Sarah torna a casa e PRE-ANNUNCIA SUBITO A TUTTI, madre compresa, che deve andare a mare con Sabrina, la quale a sua volta è in attesa di un sms di conferma da parte di Mariangela (senza la quale non si va da nessuna parte, perché è quella che mette la macchina)
-12,45 Sarah esce col padre e vanno a fare la spesa
-13,00 Sarah e il padre sono di ritorno
-13,00 Sarah, proprio perché deve andare a mare, si cucina subito una spinacina e se la mangia
-13,15 Sarah si ritira nella sua cameretta a rilassarsi, riposarsi e preparsi con calma: sceglie il costume, la camicetta eccetera e tiene a portata di mano lo zainetto
-14,25 Sarah esce dalla sua cameretta, pronta di tutto punto, zainetto compreso, annunciando che ha ricevuto l'sms atteso da Sabrina. MA NON PUO' USCIRE SUBITO, PERCHE' HA UN CONTRATTEMPO. Chiede infatti: "Dov'è il telo? Nel suo solito posto, cioè nell'armadio, non lo trovo!". La Pantir gli risponde che è in cantina. Sarah scende in cantina, cerca il telo, lo trova, lo infila alla bell'e meglio nello zainetto, sale saluta tutti ed esce (il particolare del telo che sporgeva lo riferisce la Pantir)

Giacomo ha detto...

continua...

-14,28 Sarah è appena uscita sta per inviare il segnale, ma riceve il sollecito di Sabrina: il tempo di leggere l'sms e risponde con il famoso squillo, che interviene a distanza di pochi secondi dall'sms di sollecito.
- 14,30 Sarah è a mezza strada all'altezza della scuola media Briganti e viene avvistata dai fidanzati
- 14,32 Sarah arriva alla villetta, Mariangela non c'è, Sabrina non c'è. Sarah pensa, vedendo il garage aperto, che Sabrina possa essere lì. Si affaccia ed entra...

Giacomo

Giacomo ha detto...

Chiara.
Concordo. E' ancora più probabile che Michele abbia raccolto il telefonino e lo abbia scaraventato per terra, però non prima che entrasse in funzione la segreteria telefonica

Giacomo

Anonimo ha detto...



Qualcuno sa dirmi da dove spunta la storia dei festini a luci rosse inventata dal pm? Matteo.

Giacomo ha detto...

Norma.
E' giusto quello che dici.
Il mio problema è che Sabrina sembra convinta di aver scambiato qualche frase con il padre a distanza, appena uscita sulla veranda, e che lo ha sentito trafficare dentro e fuori il garage, già prima dell'arrivo di Mariangela
Partendo dall'ipotesi che Sabrina non menta coscientemente, non si capisce il perché di tali dichiarazioni.
Un falso ricordo, dovuto alla profonda incredulità che il padre potrebbe essere l'assassino?
Difatti Sabrina commentava talora: ma come è possibile che sia stato lui se ricordo che stavo parlando con lui dalla veranda?
Certo, se optiamo per il falso ricordo, si può benissimo ritornare al particolare riportato dal Misseri che il telefonino cade dalle mani della povera Sarah, mentre sta subendo l'aggressione e per l'urto si apre.
Sono due ipotesi alternative che non cambiano la posizione di Sabrina.
Sebbene è un punto delicato, perché la scena sarebbe che Sabrina sta FUORI SULLA VERANDA, mentre nel garage che ha la porta APERTA si sta consumando l'aggressione.
Non solo, ma quando arriva Mariangela l'aggressione è ancora in atto ed è ancora in atto quando Sabrina esce in strada e telefona a Sarah.
Per non dire che, nell'ipotesi che l'aggressione fosse terminata alle 14,38-14,39 Misseri potrebbe aver silenziato il telefonino anche raccogliendolo e scagliandolo a terra con violenza.
Sinceramente ho qualche lieve perplessità.
Ma sono convinto che in entrambi i casi Sabrina potrebbe benissimo non essersi accorta di niente

Giacomo

Giacomo ha detto...

Per Matteo
La storia dei festini nasce da alcuni sms scherzosi che si scambiavano Ivano e Sabrina.
Sotto c'è il nulla assoluto

Giacomo

chiara ha detto...

Giacomo:
nella mia ricostruzione ho detto che lo squillo delle 14.28 l'ha fatto sarah (con significato di "apri sono qui").
Sull'ora di uscita non è che cambi tantissimo (io prospetto le 14.23-24) semplicemente offro (ragionandoli e motivandoli) un paio di minuti in più a misseri per fare ciò che ha fatto (e togliendo la mia seconda parte, "il romanzo", e seguendo la tua, per rispondere alla figlia senza troppo affanno, avendo un paio di minuti in più per riprendersi dal raptus; per cui in teoria dovrebbe "quagliarti" la cosa...:-)).
io dico che è uscita un pelo prima delle 14.25 per giustificare il fatto che, contrariamente alle abitudini, non abbia squillato o messaggiato "per ricevuta". Questa circostanza io l'avrei inquadrata o col fatto che aveva le mani occupate a vestirsi e fare in fretta (ma non può starci perchè in tre minuti non sarebbe stata fuori casa a meno che non si fosse scalmanata, cosa che non risulta) oppure con quello che, essendo già avviata, contasse di fare direttamente lo squillo di arrivo da lì a un paio di minuti. Insomma, non cambia molto, due-tre minuti dalla mia ricostruzione alla tua; solo, ripeto, sabrina e le sue amiche (compresa quella di scuola che non ha avuto risposta quel pomeriggio) concordano che lei rispondesse quasi istantaneamente ad ogni sollecitazione telefonica e quindi volevo metterci un motivo; inoltre mi sembrava ci stessero bene (pur non inventandoli di sana pianta) un paio di minuti in più per far "riprendere" michele dal raptus perchè come ho detto "criminologicamente" tutta quella prontezza immediata non mi convince; ed infine perchè non capisco questa ragazzina che prepara tutto, zaino compreso, ma attende lo squillo per cercare l'asciugamani nell'armadio...avrei detto se lo fosse preparato sul letto avendo tanto tempo a disposizione...

p.s. dopo la spesa col padre, se non erro, è stata mandata di nuovo fuori dal fruttivendolo o comunque a prendere qualcosa che si erano dimenticati, per cui il suo pasto va spostato in avanti rispetto a quanto dici...

Anonimo ha detto...



Un'altra cosa ragazzi: come mai la "amatissima" da me Barbara D'Urso adesso continua a intervistarre Concetta che dice sempre le solite cose,forse per aumentare la tirata del progamma?(non ho visto niente ma ho solo letto).
PS:LA ODIO ! Matteo

chiara ha detto...

Anonimo e Giacomo:
ad onor del vero, per quel che ho sentito della discussione del p.m., non si parla di festini a luci rosse fatti sabrina & co ma di vari discorsi sessualmente connotati che giravano nel gruppo e di una masseria, covo per imboscamenti vari (e pare che effettivamente sia così); in detta masseria sabrina avrebbe condotto sarah a vedere (e sfottere, secondo ivano a cui era indirizzato il messaggio di sabrina che ne parlava) le coppiette.
Certamente non c'è l'ombra di un movente in questa cosa nè nulla di granchè "grave" (figurarsi...), solo ragazzi con gli ormoni pompati e l'estate che impigrisce l'intelletto, ma certamente ad una certa "pruderie", compresa quella della mamma religiosissima, fa effetto (fermo restando che non sono puritana ma una figlia ragazzina la terrei comunque lontana, potendo, da discorsi di sesso lesbico e p...ini)

chiara ha detto...

Matteo
è una domanda retorica vero? ;-)

barbara d'urso for w.c. forevah!

Giacomo ha detto...

Norma.
Riflettendo ancora. Può anche darsi che Sarah sia uscita verso le 14,27, ricevendo il sollecito e mandando lo squillo un minuto dopo che si era avviata, che sia stata avvistata alle 14,29 e sia arrivata al garage alle 14,31.
In tal caso, ipotizzando che l'aggressione termini alle 14,39, l'azione delittuosa si potrebbe essere consumata in otto minuti. In tal caso sarebbe giusto il ricordo di Sabrina sullo scambio di battute con il padre dalla veranda dove lei è uscita mezzo minuto dopo, prima dell'arrivo di Mariangela, mentre all'arrivo di Mariangela, Misseri potrebbe essere rientrato in garage, per non essere visto. E quindi Sabrina, che già aveva parlato con il padre in assenza di Mariangela e che gli parlerà al primo ritorno in presenza di Mariangela, può aver confuso i due ricordi e ricordare di aver parlato con il padre in presenza di Mariangela, all'arrivo di quest'ultima.

Ma ripeto, queste sono mie elucubrazioni personali. Se sic et simpliciter supponiamo che Sabrina, contrariamente a quanto ricorda, non abbia scambiato battute con Misseri prima dell'arrivo di Mariangela e Misseri non fosse presente quando arrivò Mariangela, allora rimane valida l'ipotesi del telefonino che squilla nel momento del delitto. In tal caso i tempi si allungano di altri tre minuti, fino alle 14,42 e arriviamo a dieci undici minuti.
Ma a questo punto mi chiedo: non sono un po' troppi 10 minuti per un delitto dovuto ad un raptus? Se l'aggressione vera e propria è durata anche tre minuti, negli altri sette otto minuti che cosa è successo? Sarah ha aspettato qualche minuto fuori prima di scendere in garage? Forse e così?
Evidentemente oltre un certo limite di precisione non si può andare. Vedremo cosa dirà la Difesa.

Giacomo

chiara ha detto...

p.s. per Giacomo:
sul fatto se potesse uscire anche prima dell'sms dirimente potrebbe essere sapere che lavoro facesse mariangela (io non l'ho trovato, tu sai dirmelo?) perchè se era più o meno ad orario fisso, il ritardo non poteva essere di granchè, diciamo mezz'oretta toh; viceversa se era un lavoro "in proprio" allora poteva variare anche molto. Lo dico perchè se usualmente Mariangela usciva, che so, tra l'una e tre quarti e le due e un quarto, sarah contava che l'appuntamento sarebbe stato attorno alle due mezza, con scarto di dieci minuti in più o in meno, non grandi cose, per cui uscendo anche senza attendere il messaggio sapeva di non andare ad intrigare in casa della cugina per chissà quanto o mentre era a letto...

Giacomo ha detto...

Per l'anonimo fan di Gentile.
A far della retorica vuota siamo tutti buoni. Gentile non ha fatto altro che ricopiare le espressioni retoriche di Buccoliero.
Ma sotto la retorica c'è il nulla assoluto.
Gentile sta cercando una rivalsa contro il suo fallimento nel caso Parolisi.
Ha detto esplicitamente: siccome avete dato l'ergastolo a Parolisi, adesso lo dovete dare anche a Sabrina.

Giacomo

Anonimo ha detto...

@Giacomo
Mah un avvocato che in un processo sostiene l'accusa ed in un altro la difesa non e' un grande avvocato ma uno che cerca soltanto di stare sotto
i riflettori....
Giorgio

chiara ha detto...

Giorgio:
??????
il processo è fatto di parte civile e di imputato, è stra-normale che un penalista faccia questo e quello; e nè il farlo nè il non farlo lo rende grande o una pezza!
quello che è singolare, piuttosto, è che siano in mezzo a due casi così mediatici nel giro di pochissimo tempo provenendo dal "nulla"(e siccome so come si sono proposti a Parolisi, posso anche intuire come si siano proposti a Concetta e per evitare querele mi fermo qui).

chiara ha detto...

p.s. tanto a scanso di equivoci non dico "nulla" perchè biscotti sia un perfetto sconosciuto, si è occupato in passato di parti civili in processi importanti (all'interno di più ampi collegi difensivi solitamente) e della difesa di Guede; quest'ultimo peraltro comprensibilissimo essendo del foro di perugia...

Giorgio ha detto...

Vedo che c' è un altro Giorgio. Piacere di rileggerti Chiara, sono quello dell' altra sera che seguì il tuo suggerimento di lasciar perdere il troll.
Ho visto che hai scritto molto, mi riprometto di leggere tutto domani

norma ha detto...

Giacomo:
in effetti dieci minuti potrebbero sembrare troppo per un delitto d'impeto,ma credo che Misseri non abbia attirato Sarah nel garage con la precisa intenzione di ucciderla,bensì (purtroppo) di fare altro.E' lui stesso a descrivere i suoi turbamenti non appena vede Sarah in tenuta da mare,li descrive molto bene Misseri durante la sua prima confessione,magari ha usato lo stratagemma dei soldi che ogni tanto le regalava per far si che entrasse nel garage,poi ne avrebbe prolungato la permanenza usando come scusa i gattini,oppure le avrebbe detto che era stata Sabrina a dirgli di riferire a Sarah di aspettarla lì..e così,dopo qualche innocente chiacchiera il "caro" zio pensa di potersi prendere determinate confidenze.Nella mente di persone che compiono delitti di natura sessuale, il fatto che una donna sia un pò più scoperta del solito o magari il semplice fatto di offire alla vista degli altri un corpo che si sta sviluppando giorno per giorno,è in realtà un invito sessuale,poi mettiamoci la penombra del garage,il fatto di essere soli e Misseri ha pensato bene di sfiorare sua nipote,prima il seno e prima che la poveretta se ne accorgesse,anche il pube(come lui stesso racconta).E così Sarah girandosi pronta a scappare, minaccia di raccontare tutto,e Misseri che ha capito che da lì in poi la sua vita sarebbe stata rovinata per sempre,usa quella corda che aveva a portata di mano sul trattore.Quindi,se Sarah è arrivata alle 14,32 e,considerato che le 14,42 potrebbero corrispondere al terzo minuto di strangolamento,a Misseri rimangono quindi sette minuti per attirare Sarah,prolungare la sua permanenza in garage con delle scuse,per poi,in un secondo momento,dare inizio al suo approccio sessuale.
Chiara:arguisci male perchè non credo di aver dato l'impressione di pensare che Sabrina sia in qualche modo parte dell'omicidio,anzi l'episodio del padre che le chiede di cercare la sim, è una delle prove del fatto che non c'entri nulla:nel telefono la sim c'era eccome,non si era persa come temeva Misseri e Sabrina di certo lo avrebbe capito e non ci sarebbe stato motivo di informare i carabinieri di aver smarrito una cosa che in realtà non si era smarrita,,avrebbero solo attirato sospetti.Quanto poi al fatto di collocare lo squillo mentre Misseri uccide,di certo esclude del tutto Sabrina dall'omicidio,peccato solo che proprio lei sia stata la prima a non rendersene conto ammettendo di aver parlato con il padre proprio in quel preciso istante...Un ultimo chiarimento:non capisco il tuo parlare con me di falsa testimonianza,dato che il mio è un argomentare degno come quello degli altri qui presenti,ti ringrazio comunque per la segnalazione (anche se mi sembra più appropriata se fatta,da persone che ne hanno ruolo e competenza, a qualcuno che deve andare a testimoniare in tribunale un fatto che ha visto o sentito).

Mimosa ha detto...

@ Giorgio delle 20:39
il duo Biscotti e Gentile con l’assumere il ruolo di legali di parte civile nel caso Scazzi già ben sapeva di mettersi sotto i riflettori, tali personaggi -forti di ciò- si sono proposti alla famiglia Rea, la quale ha rifiutato passando l’offerta a Salvatore che ci è cascato (l’offerta era di gratuito patrocinio).
Non solo si sono assunti la difesa di Guede nel caso Kerch, ma anche del maggiordomo filippino, Manuel Wiston Reves, nel caso della Contessa Alberica della Filo Torre, caso dell’Olgiata. Non voglio commentare … capisci da solo.

Sentendo le invettive dei legali di parte civile della giornata, ho rabbrividito agli insulti che hanno espresso verso le due imputate e alla loro famiglia, ho pensato subito alle eventuali querele che riceveranno quando tutto sarà finito!

Mimosa

chiara ha detto...

Norma:
mi sa che mi sono persa qualcosa per strada, perchè se tu mi dici - ciò che io ho capito - di credere che effettivamente misseri abbia chiesto a sabrina di aiutarlo a trovare la sim, questo significa averla "messa a parte dell'omicidio prima della sua scoperta" e la logica conclusione, visto che non l'ha denunciato, è che "avrebbe collaborato nel coprire il padre". Poichè non leggo nulla di diverso nel tuo secondo messaggio, posso dire che forse non ti sei espressa bene? forse c'era un sottinteso che non ho colto? dove mi perdo nella comprensione del tuo commento?

sulla falsa testimonianza mi sono espressa poco chiaramente. Tu dicevi che, nella confessione di michele (meglio, una delle confessioni) il particolare del telefono che squillava mentre strangolava sarah sarebbe indice che quel ricordo è vero, perchè sappiamo essere un particolare vero che il telefono ha squillato in quel garage. Io invece notavo che non è vero che questa "equazione" che fai sia sempre vera: l'esperienza infatti insegna che in ogni testimonianza falsa (così come in una falsa confessione) si ritrova sempre un particolare vero che il falso testimone (o falso confessore) usa per rafforzare la versione che offre e che però viene inquadrato, nella versione fasulla, in maniera falsata rispetto alla realtà. Esemplificandoti il meccanismo con il caso concreto: il telefono ha effettivamente squillato in quel garage con sarah morta a terra (è un particolare vero) MA non è vero che abbia suonato mentre misseri la strangolava (il particolare è inquadrato nel suo racconto in maniera fasulla per rafforzare la verosimiglianza della dichiarazione che fa). Questa cosa è studiata da una branca della psicologia giuridica che si chiama psicologia della testimonianza. Ma la cosa importante è quella che ti ho detto in chiusura: "non dico che sia davvero così ma volevo segnalartelo"; segnalare, cioè, che l'equazione "ha riferito un particolare vero quindi la testimonianza è vera" è da prendere con le pinze quando si parla di testimonianze (o in questo caso di confessioni).

chiara ha detto...

Mimosa:
eh già, il "particolare" è che la vendita (anzi, la regalia) porta-a-porta della difesa giudiziale è un illecito deontologico, ma si sa no come vanno queste cose...:-(

p.s. niente querela per B&G, non sono punibili. Però lo stesso giudice di questo procedimento laddove ravvisasse l'ingiuria non funzionale alla difesa potrebbe comminare una sanzione disciplinare (per chi ci crede...) ed accordare un risarcimento del danno liquidato in via equitativa (tu l'hai mai visto? io forse, ma forse era un sogno, non ricordo bene ;-))

chiara ha detto...

Ciao Giorgio, ben ritrovato! :-)

carla ha detto...

x norma ,penso che, almenochè non avesse avuto qualche esperienza personale,ti è difficile che sorga dei dubbi da persone che ti è vicino,qualunque cosa esso faccia,non si va' a pensare il secondo fine,almenochè non lo si pecchi sul fatto....dopotutto c'è un legame di sangue di mezzo,ti fa' perdere la lucidità....non per niente in ospedale a un chirurgo non fa' operare proprio famigliare....
in effetti,alla sera a"chi l'ha visto",se mai avessero avuto un avisaglio del rischio che stavano correndo,con cavolo mettevano su baldachino della tv a casa sua,quello dei misseri,eppure sapevano che michele era sotto interogatorio....quant'è vero primo momento che arrivavano notizie ,sabrina replicava che erano callunnie e che lo stavano incastrando....purtroppo dopo si sà com'è andata finire la storia,c'è andata di mezzo lei...
per come sia andata il processo oggi ,ho sentito un framento di telegiornale,per cui mi dava l'idea che si chiedesse il pateggiamento,che amettessero il delitto che così gli veniva alleggerita la pena...è un trucco vecchio quanto il mondo....figurarsi se loro accettassero una cosa del genere non se ne verrebbe più fuori,si sacrificherebbero ulteriormente di quello che si stanno già sacrificando,poi per chi?...per una mamma che ha perso una figlia ,speculando senza pietà sulle spalle loro....ti prego ,speriamo che non faccino questo madornale errore ....allora si che dico se la sono cercati.....buonanotte

Mimosa ha detto...

@ Chiara
già, accaparramento di cliente ... mi sono documentata, già da mo'
per il resto del tuo commento purtoppo lo so, il mio era un auspicio ... una utopia
in effetti attendo fiduciosa la riforma ove i giudici possano essere penalmente e civilmente perseguiti, e sarebbe finalmente ora!!!
Mimosa

PS: Manlio!!! è il momento che tu rientri!!!

chiara ha detto...

Carla:
tranquilla che non può accadere, il patteggiamento può essere chiesto solo in fase di indagini o in apertura dell'udienza preliminare o in apertura della prima udienza del processo, dopo non è più possibile.
non ho sentito le frasi a cui ti riferisci ma immagino che fossero le parti civili che semplicemente chiedevano alle imputate di confessare, con l'allettamento delle attenuanti generiche (che invece non sono per niente automatiche). Insomma, è una mera tecnica retorica ad uso e consumo dei giudici popolari....se non si sono convinte in due anni di galera e con un processo finito in mondovisione, ti pare che confessano per i begli occhi suoi? tranquilla carla, è solo un bla bla bla avvocatesco :-)

Mimosa ha detto...

@ chiara,
sì, tutte le parti (compresa Concetta nella solita intervista in diretta fuori udienza) chiedono alle due imputate di "confessare", ma cosa devono "confessare" se sono estranee all'accaduto?
Neanche i vari commentatori ospiti dei talkshow, specie i giornalisti che bene o male hanno seguito il caso, sono più conviti delle tesi della accusa.

chiara ha detto...

Mimosa:
quella della responsabilità diretta dei giudici è più una petizione di principio che altro perchè nella pratica chi si ritiene leso da un magistrato continuerà comunque a chiedere ristoro allo stato (com'è ora) dato che è certamente solvibile (mentre un magistrato potrebbe non avere nulla di esecutabile e ti accontenteresti di prenderli "a rate" pignorandogli il quinto dello stipendio....che se li pigli lo Stato a rate no?).
Ciò che sarebbe sufficiente sarebbe rendere obbligatoria e tempestiva la rivalsa dello stato nei confronti del magistrato (adesso è una mera facoltà) e senza l'attuale limite (mezza annualità dello stipendio, se non erro). Insomma, chi ingarbuglia la cosa più del necessario fa involontariamente e indirettamente il gioco di chi non vuole cambiare lo status quo. Attenzione a quel che si chiede. Chiedere il giusto potrebbe essere molto più semplice e rapido.

chiara ha detto...

p.s. per Mimosa: l'altra idea semplice semplice è introdurre l'assicurazione professionale obbligatoria per i giudici così com'è già per gli avvocati.

carla ha detto...

Chiara,
è proprio a quel punto che riferivo,sopratutto avv. biscotti rivolto verso michele,ed avevo avuto la sensazione,che quasi quasi volesse rispondere....poi non parliamo dell'avv. gentile che sembra un pallone confiato...

poi a riferimento quello che dice Mimosa,direi che a forza a giocare con il fuoco primo o poi si brucia......
mi confido sempre nell'imprevisto...
anch'io concordo con Mimosa che Manlio rientri,che non faccia il bambino capriccioso!!!
vi abbraccio Chiara e Mimosa e rinnovo la buonanotte a tutti amici del blog...Carla

chiara ha detto...

Mimosa:
scusa ma con pragmatismo mi spingo oltre e ribadisco: IN OGNI CASO perchè dovrebbero confessare, che non ci guadagnano niente?

Mimosa ha detto...

@ chiara
se le cose non cambieranno, gli avvocati e i giudici potranno continuare a fare i prepotenti arrogandosi tutti i diritti di fare il brutto e il cattivo tempo con tutti i cittadini che capitano sotto le loro mani
e fatevi una assicurazione come ce l'hanno tutti i liberi professionisti!
Non siete infallibili, e troppo spesso giocate sulla pelle umana ...degli altri!!
Mimosa
PS non ce l'ho con te che non so come ti comporti in aula ... pensa che io non ho voluto fare l'avvocato per non dover difendere anche i colpevoli ... la carriera di giudice avrei fatto, in armonia con il mio senso di giustizia!
Tra poco stacco e vado a nanna
Mimosa

chiara ha detto...

Mimosa: come ho detto alle 1.22, noi già ce l'abbiamo l'assicurazione obbligatoria!
Il problema, Mimosa, è più profondo: chi ha il compito di giudicare, e quindi di condannare un giudice, un avvocato, un architetto, un poliziotto, sono solo i giudici. Per cui manda fin che vuoi a giudizio un giudice, ma se non ti fidi di quello che lo giudica, perchè è un giudice, allora sei punto a capo! vuol dire che manderemo a giudizio anche questo secondo giudice? va bene, un giudice lo giudicherà. ma siamo in un circolo vizioso, ti pare?!
Il fatto è che deve cambiare la testa, la formazione, il senso di onnipotenza, di essere una spanna sopra e queste cose non le cambi per legge! Quello che si potrebbe cambiare per legge, quello sì, è un sistema di reclutamento assolutamente inidoneo e separare bene le varie carriere forensi fin dall'università formando SPECIFICAMENTE i candidati per il ruolo che andranno a rivestire. Per formare un magistrato non ci si può limitare alla giurisprudenza, occorrerebbero studi di filosofia, storia, sociologia, psicologia, scienze. Ovviamente tutte declinate in funzione specifica. Secondo me è imprescindibile. Quando ti alieni dal mondo per anni non facendo altro che studiare diritto per dieci ore al giorno senza festivi (e so quello che dico) NON PUOI agire nel mondo secondo criteri normali, manco sai cosa sia la vita! E tutto il resto della cultura, che fa di un giudice un saggio e un conoscitore della società e dell'uomo com'era nell'antichità, è demandato alla buona volontà individuale. Non è accettabile.

Mimosa ha detto...

@ Chiara, insomma il cittadino che capita in quella rete è senza speranza
lo so
il senso di onnipotenza, la "spanna sopra" come dici tu non si cambia per legge, purtroppo
ma che schifezza questa "Giustizia" ........
tra i poteri istituzionali la magistratura è al primo posto, altroché democrazia (dopo vengono i mass media, altroché "Quarto potere")

Ti saluto, mi sto sentendo troppo male, non riuscirò a prendere sonno pensando alla in-giustizia che a Taranto stanno facendo a Sarah come a Teramo hanno fatto a Melania e in tante parti di Italia ad altre vittime.

Ciao a tutti
Mimosa

Anonimo ha detto...

TARANTO – L’udienza di ieri del processo in Corte d’assise sull’uccisione di Sarah Scazzi, riservata alle arringhe delle parti civili, è stata, per gli imputati, una seconda requisitoria dell’accusa. A cominciare è stato l’avvocato Pasquale Corleto il quale, in rappresentanza del Comune di Avetrana, ha fatto un’esposizione giuridica che ha ricalcato, potenziandola, la tesi dei pubblici ministeri. Difendendo subito la «parte sana» della comunità avetranese (per il cui danno all’immagine ha chiesto 300 mila euro di risarcimento danni), il penalista leccese ha esordito dicendo che «la popolazione di Avetrana non è omertosa, è fatta di persone buone», fatta eccezione, ha aggiunto, «della banda del falso che come Ivano Russo sono i giganti del turpiloquio e del depistaggio». Il decano dei penalisti leccesi ha poi descritto Michele Misseri come «un uomo buono, schiacciato tra il peso dello scrupolo e l’amore per la figlia Sabrina, ma era anche uno zio che voleva bene a Sarah e per questo alla fine non ce l’ha fatta ed è crollato». Quindi il legale si è soffermato sulla paura che Michele Misseri provava per la moglie come «un’Arpia che lo ha soggiogato». Convinto della colpevolezza delle due donne per le quali il pm aveva chiesto l’ergastolo, l’avvocato Corleto ha evidenziato come «Sabrina, in quel periodo, si sia impossessata dei media che a loro volta l’hanno utilizzata per i propri scopi».

Ancora più dura, nei confronti della presunta omicida, è stata l’arringa successiva affidata all’avvocato perugino, Nicodemo Gentile, legale della famiglia Scazzi. «Sabrina – ha detto – è una mente che fabbrica le bugie che tenta di coprire con altre bugie anche quando non è possibile negare». Rivolgendosi alle due imputate, l’avvocato le ha invitate a «dire finalmente la verità confessando le proprie colpe». La stessa cosa ha fatto con Michele Misseri l’altro difensore degli Scazzi, Valter Biscotti, esortando il contadino a «liberarsi del peso finché sei in tempo». I due legali, appoggiando in pieno le richieste di pena dell’accusa, hanno messo in risalto le «numerose bugie e i troppi non ricordo di Sabrina» concludendo con le richieste: «La giovane età e la incensuratezza di Sabrina – ha sottolineato Gentile -astrattamente richiederebbero dei benefici nei suoi confronti ma lei non ha avuto un attimo di pietà per la “terza sorella” e quindi non è giusto che abbia alcuna attenuante. Salvo che – ha ripetuto – non decida di farlo prima della fine di questo processo». L’udienza si è conclusa con le arringhe dell’avvocato Antonio Cozza, parte civile di Claudio Scazzi, fratello di Sarah e Luigi Palmieri che rappresenta l’altra parte civile del processo, Ecaterina Pantir, la badante rumena calunniata, secondo l’accusa, da Sabrina Misseri. Oggi nuova udienza con i difensori di Vito Russo, Giuseppe Nigro e Michele Misseri.

Nazareno Dinoi

Anonimo ha detto...

IL MATTINO di Napoli
12 mar. 2013

TARANTO - «Questi testimoni, parlano fuori dall'aula, magari nelle interviste, ma quando devono dire qualcosa di concreto, si rifugiano dietro i “non ricordo”».
L'avvocato Pasquale Corleto, legale di parte civile del Comune di Avetrana, intervenendo all'udienza odierna del processo in corso davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto per l'omicidio di Sarah Scazzi, ha definito il testimone Ivano Russo, «insieme ad altri, gigante del turpiloquio, del falso e del depistaggio». L'avvocato Corleto ha poi sottolineato che «Michele Misseri non è un delinquente». È un personaggio che «fa tenerezza» poiché «è combattuto» tra il bene che vuole alla figlia e quello per la nipote ed è «avvinto dal rimorso. Alla fine vince questa lotta disperata».
«Concetta non ha mai chiesto vendetta, nè una giustizia esemplare. Chiede una giustizia giusta e proporzionata al delitto e al “dopo delitto”, capace di dare a ciascuno il suo», ha aggiunto l'avvocato Nicodemo Gentile, uno dei legali di parte civile della famiglia di Sarah Scazzi. «Nessuna deriva emotiva», ha aggiunto. L'avvocato Gentile ha anche ricordato «che tra pochi giorni, il 4 aprile, Sarah avrebbe compiuto 18 anni».

Questo è il «processo di un massacro, il peggiore dei massacri, gestito con metodo mafioso perché le condotte successive post delictum sono da 416 bis. Sarah non è stata solo massacrata, doveva essere “squagliata”, doveva sparire. Non è stata solo uccisa, non doveva esistere, doveva diventare uno di quei volti che fanno parte dell'esercito degli scomparsi», ha proseguito l’avvocato Gentile. Secondo il difensore di parte civile «questa è anche la storia di un omicidio domestico. Sarah è stata dipinta come la terza figlia dei Misseri e la seconda sorella di Sabrina, ma non è vero.
Sarah è stata massacrata in casa, nel posto dove si sentiva più sicura, dove Concetta la mandava perché si fidava». Gentile non ha risparmiato critiche nei confronti di Michele Misseri, definito «il becchino di Avetrana che ha abbandonato Sarah come un qualsiasi rifiuto» e ha detto ancora che questo è «il processo dell'umiliazione gratuita. Concetta è stata umiliata quando addirittura si voleva additare al suo comportamento la causa della morte di Sarah perché la faceva uscire troppo e la mandava a casa della zia. Concetta non ha avuto la possibilità di dare nemmeno l'ultimo bacio alla figlia».

«La seconda confessione extragiudiziaria di Michele Misseri, quella della ritrattazione, è stata etero-indotta - continua l’avvocato - È falsa. Ed emerge anche dalle successive indagini. Il contadino non sa nulla dell'evento omicidiario». «Cosima Serrano - conclude - non è una delinquente: ha voluto bene alla nipote, non abbiamo dubbi, fino a mezzogiorno di quel 26 agosto. Non abbiamo perso la speranza che, fino all'8 aprile, dica la verità. Conosciamo i sacrifici che ha fatto nel lavoro e il ruolo che ha avuto nel crescere la sua famiglia».

Quando, la sera della prima confessione e del ritrovamento del corpo di Sarah Scazzi, Michele Misseri chiede agli inquirenti di non dire nulla alla moglie «ci fa capire chi è il regista dell'attività di depistaggio dell'evento omicidiario». Ha sottolineato invece l'avvocato Valter Biscotti, uno dei legali di parte civile della famiglia della 15enne di Avetrana. E quando, in un’intercettazione ambientale in carcere, dice che “quel pomeriggio abbiamo fatto i furbacchioni, forse dovevamo chiamare il 118” «ci fa capire che dopo l'omicidio c'è stata una discussione sul da farsi nella famiglia, tra Michele e le due donne. Forse non si può dire che ci sia stata una trattativa perché Michele non aveva la capacità di trattare in quel momento». Ogni tanto Michele Misseri, «in questa vicenda, ha avuto dei rigurgiti di coscienza

norma ha detto...

Chiara:
ho dato per scontato il fatto che tu conoscessi l'episodio della sim,ma è evidente che non è così:quando Misseri chiede a Sabrina di aiutarlo nella ricerca di questa scheda,non le dice che quest'ultima potrebbe essersi persa mentre strangolava Sarah nel garage,ma le dice che il giorno successivo (o il giorno stesso) alla scomparsa di Sarah,mentre camminava per strada,aveva trovato una scheda sim per terra,vicino alla scuola guida.Pensando che potesse essere un elemento utile alla ricerca,aveva raccolto questa sim e l'aveva avvolta in un fazzolettino di carta,mettendola poi in tasca.Misseri sostiene poi di non averla più trovata,e quindi chiede a Sabrina di aiutarlo a cercarla nel garage perchè probabilmente poteva trovarsi lì,e così Sabrina lo fa ma senza risultato.E' a quel punto che Michele decide di raccontare il tutto a due carabinieri (probabilmente perchè temeva il fatto che qualcuno avrebbe potuto trovare la scheda di Sarah nel suo garage e lui avrebbe avuto la scusa pronta),i quali non si insospettiscono e lasciano che l'episodio scivoli senza importanza.Secondo me invece è uno degli episodi chiave,sopratutto se consideriamo che la sim era ancora nel telefono e non si era persa,per cui Sabrina,che presumibilmente ne sa più del padre in quanto a telefonini,se ne sarebbe accorta e non avrebbe sentito la necessità di avvisare nessuno.

chiara ha detto...

Norma:
ah ecco, tutta un'altra storia! Effettivamente non la conoscevo, grazie per la spiegazione.
Certo per trarne conclusioni incontrovertibili sarebbe meglio avere qualcosa di più su cui basarsi oltre alle parole degli imputati (giacchè per misseri riferire ai cc di avere coinvolto sabrina nella ricerca sarebbe potuto servire proprio per rafforzarne l'estraneità e la conferma di sabrina a suggellare il tutto) ed alla considerazione che sabrina non si sarebbe ingannata sulla presenza o meno "perchè ne sa di più" (senza considerare che se non l'avesse vista coi propri occhi è ragionevole pensare che il dubbio se lo sarebbe posto). Ma almeno ho capito cosa volevi dire ed effettivamente - a fidarsi ciecamente dei due elementi appena detti - fila assolutamente.

Giacomo ha detto...

Non è da escludersi che questa storia della sim sia uno dei tanti episodi di depistaggio posti in essere dal Misseri, questa volta ai danni della propria figlia. E così lo interpetrò Sabrina a posteriori, quando seppe che il padre aveva confessato di essere l'assassino. Disse in un interrogatorio: ah, adesso capisco perché mi chiese di aiutare a cercare questa sim! Io stavo là come una scema con questa torcia in mano, senza capire esattamente mio padre da me cosa volesse...
Perché, a ben rifletterci, Misseri la sim poteva cercarsela tranquillamente da solo. Che bisogno c'era di coinvolgere Sabrina?
Inoltre l'unica cosa certa che si evince da questo episodio è che Misseri continuava a sfornare menzogne su menzogne.
Puntualmente gl'inquirenti ci cascarono ancora, tant'è vero che questo episodio è tuttora considerato uno degl'indizi a carico di Sabrina.

E puntualmente il faccione tondo del perdente, nel suo sproloquio finale, ha richiamato il primo episodio di depistaggio, quando Michele alla fine della sua prima confessione, disse: però non dite niente a mia moglie!
Ha detto infatti :"Quando, la sera della prima confessione e del ritrovamento del corpo di Sarah Scazzi, Michele Misseri chiede agli inquirenti di non dire nulla alla moglie «ci fa capire chi è il regista dell'attività di depistaggio dell'evento omicidiario»". Che acume!
Povero Parolisi: la vedo dura per lui, se non cambia avvocati.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Norma.
Ho letto la tua ricostruzione di quel che potrebbe essere avvenuto all'interno del garage. Tutto fila perfettamente.

Vedremo i Difensori quale sceglieranno delle due possibilità: cioè delitto entro le 14,39 oppure delitto alle 14,42.
Quest'ultima ha il pregio di escludere ictu oculi Sabrina dal delitto.

Giacomo

ENRICO ha detto...

@ Chiara

A completamento del mio telegrafico messaggio di ieri 11 marzo 2013 14:03 in risposta alla tua ricostruzione aggiungo solo che lo scenario da te prospettato si avvicina grossomodo al mio in cui vedo la compartecipazione di tutti e tre gli imputati.
Non saprei direi chi di loro abbia provocato la morte della ragazzina nè quali siano state le dinamiche del delittuoso episodio avvenuto senza dubbio nella proprietà dei Misseri sta di fatto che la sera di quel 26 agosto 2010, anche secondo me, la famiglia Misseri, Sabrina compresa, era ben cosciente di dove fosse finita Sara !

Oltre questo non mi pronuncio

carla ha detto...

certo per forza bisogna affibbiare la colpa alle donne,solo michele non poteva sapere e vedere,a sorpresa ci ha portato al corpo,siamo seri.......che questo non è un film.per cui bisogna costruire tutti i scenari possibili,che stiamo facendo?....stiamo valutando che capacità ha la fantasia?....
la sera prima ,sabrina urlava calunnia verso suo padre,giorno dopo mandava diffida....e guarda caso di seguito il padre accusa la figlia.....

Anonimo ha detto...

IL MESSAGGERO
Sarah: difensore Michele Misseri, assolvetelo era confuso

(ANSA) - TARANTO, 12 MAR - Michele Misseri "ha subito uno choc emotivo particolarmente violento" per il fatto "di essersi autoaccusato di un delitto così grave e questo ha determinato in lui una confusione e un caos mentale che hanno profondamente inciso su di lui e quindi sul processo". Lo ha sostenuto l'avv.Luca La Tanza, legale di ufficio di Michele Misseri, chiedendo, nell'ambito del processo per l'omicidio di Sarah Scazzi, l'assoluzione del suo assistito dall'accusa di concorso in soppressione di cadavere.

12-03-2013 17:42

Anonimo ha detto...

Son d'accordo con Carla. Mi sembra che si stia facendo solo degli esercizi di fantasia. Basterebbe togliere l'assioma di partenza, che cioè Sarah abbia raggiunto la casa di via Deledda in quell'afoso pomeriggio d'agosto e tutta una serie di incongruenze scomparirebbe, un po' come quando Copernico ha posto il Sole al centro al posto della Terra e tutto un teorema di eccentrici ed epicicli è andato in frantumi. Le incongruenze e le difficoltà nascono perché non c'è modo di far tornare gli orari facendo arrivare Sarah nella casa di via Deledda. E' stata soltanto la narrazione di Michele a collocare lì il delitto e a innescare una serie di suggestioni. Se non provate a cambiare prospettiva non ne verrete mai a capo. Qualcuno mi dica per favore in base a quale prova (tolta la narrazione di Michele) il delitto è avvenuto lì. Ne basta una soltanto, un unico falsificatore, ma non ce n'è nessuna, si tratta soltanto di illazioni di fantasia. Gilberto

carla ha detto...

ciao Gilberto,
grazie per aver compreso,ora hai visto l'ultimo articolo....ora vedrai saranno le donne tutto fare.....è pazzesco fino a dove si spinge l'uomo......mi domando se quelli che accusano arriverebbero altretanto?....ma scherziamo sono ragionamento da cuori puri!!!...buonaserata

Giacomo ha detto...

Il calcolo combinatorio

In base al calcolo combinatorio (quello, per intendersi a

base del totocalcio e simili) si ricava che i possibili

responsabili dell'omicidio sono:
1. Misseri da solo
2. Misseri e Sabrina
3. Sabrina da sola
4. Sabrina e Cosima
5. Nessuno dei tre
6. Tutti e tre
7. Misseri e Cosima
8. Cosima da sola

Di queste possibilità, la sola procura ne ha sostenute in

sequenza cronologica ben quattro:
Misseri da solo, 6 ottobre 2010
Misseri e Sabrina, 15 ottobre 2010
Sabrina da sola, 5 e 19 novembre 2010
Sabrina e Cosima, 26 maggio 2011

Il Dr. Gilberto, il prof. Tummolo e il prof. Meluzzi ed altri

sul web sostengono con argomentazioni molto serie ed

approfondite (specie il Dr. Gilberto le cui analisi socio-

psicologiche sono veramente eccellenti) che non è stato

nessuno dei tre. E siamo a cinque.

Adesso c'è chi sostiene che siano stati tutti e tre. E sei.

Sembra incredibile, ma c'è pure qualche bello spirito che

ha sostenuto che sia stato o Misseri in concorso con

Cosima o addirittura che sia stata Cosima da sola.

E così il quadro è completo.

Siamo quasi al "tot capita, tot sententiae"

Certo che gl'inquirenti hanno fatto un ottimo lavoro, non

c'è che dire!

Giacomo

Giacomo ha detto...

Il calcolo combinatorio

In base al calcolo combinatorio (quello, per intendersi a base del totocalcio e simili) si ricava che i possibili responsabili dell'omicidio sono:
1. Misseri da solo
2. Misseri e Sabrina
3. Sabrina da sola
4. Sabrina e Cosima
5. Nessuno dei tre
6. Tutti e tre
7. Misseri e Cosima
8. Cosima da sola

Di queste possibilità, la sola procura ne ha sostenute in sequenza cronologica ben quattro:
Misseri da solo, 6 ottobre 2010
Misseri e Sabrina, 15 ottobre 2010
Sabrina da sola, 5 e 19 novembre 2010
Sabrina e Cosima, 26 maggio 2011

Il Dr. Gilberto, il prof. Tummolo e il prof. Meluzzi ed altri sul web sostengono con argomentazioni molto serie ed approfondite (specie il Dr. Gilberto le cui analisi socio-psicologiche sono veramente eccellenti) che non è stato nessuno dei tre. E siamo a cinque.

Adesso c'è chi sostiene che siano stati tutti e tre. E sei.

Sembra incredibile, ma c'è pure qualche bello spirito che ha sostenuto che sia stato o Misseri in concorso con Cosima o addirittura che sia stata Cosima da sola.

E così il quadro è completo.

Siamo quasi al "tot capita, tot sententiae"

Certo che gl'inquirenti hanno fatto un ottimo lavoro, non c'è che dire!

Giacomo

Giacomo ha detto...

@Gilberto,

Pur rispettando il tuo punto di vista lo sai che non sono d'accordo, per cui non sto a ripetermi.

So che tu sostieni, in verità con argomentazioni molto dotte, che l'unica prova sarebbe la "narrazione" di Michele, che però giuridicamente integra gli estremi della "confessione".
Ebbene quest'unica prova, dal mio punto di vista sarebbe dovuta bastare a mandarlo a giudizio, con l'imputazione di omiciidio volontario.
Al dibattimento sarebbe spettato verificare questa confessione, in un corretto e paritario confronto fra accusa e difesa, al fine di giungere ad una ragionata sentenza di condanna o di assoluzione.

Ma archiviare a priori la posizione del Misseri in relazione all'omicidio è stato un gravissimo errore.

Giacomo



norma ha detto...

Chiara:
l'episodio della sim viene confermato anche dai due carabinieri,non ci sono solo le parole dei due imputati in tal proposito,e mi sembra anche estremamente improbabile che i due (Sabrina e Michele),prevedendo il futuro,abbiano architettato l'intero piano per far si che un giorno potesse tornare utile a Sabrina,troppo elaborato,futuristico,rischioso e pieno di variabili come piano.

Anonimo ha detto...

@ Giacomo
Ci sono troppe incongruenze nelle narrazioni di Misseri, nessun riscontro e una tempistica che non torna. Bisognava indagare meglio e fare una perizia psichiatrica. Inoltre c'è un fatto che secondo me lo scagiona (scagiona tutta la famiglia) e paradossalmente è indicato proprio dal pubblico ministero:

"L'uscita da casa - secondo il pm - non può essere collocata verso le 14,30. Se si fosse mossa dopo aver ricevuto il messaggio da Sabrina delle 14.25 e 11 secondi, Sarah sarebbe dovuta arrivare a casa Misseri dopo l'amica Mariangela Spagnoletti e Michele Misseri l'avrebbe uccisa in solo quattro minuti, fra le 14,39, ora in cui la stessa Sabrina dice di vederlo sulla rampa del garage e le 14,42, quando il cellulare di Sarah squilla per l'ultima volta sollecitato proprio da una telefonata di Sabrina".

Ma di fatto Sarah esce proprio alle 14,30 (e forse anche un po' oltre) come peraltro indicato nella prima testimonianza della madre. Sarah non ha mai raggiunto la casa di Via Deledda. La ricostruzione di Michele è solo una sua fantasia. Per non parlare dell'occultamento del cadavere in un tempo da videogioco. Gilberto

Anonimo ha detto...

Voglio aggiungere che è ovvio che l'accusa voglia portare indietro l'ora del delitto perché altrimenti crolla tutto il sistema accusatorio non solo relativamente a Sabrina e sua madre, ma anche a Michele. L'uscita di Sarah alle 14,30 rende tutto improponibile, bizzarro e inverosimile; costringe a far ripartire le indagini da zero e invita a una rilettura di tutto il materiale documentario accumulato. Gilberto

Anonimo ha detto...

Voglio infine aggiungere un'ultima notazione. Pensare che dopo pochi istanti (o minuti) da un omicidio d'impeto si possa organizzare un depistaggio o organizzare un occultamento (che presuppone una mente lucida e criminalmente preparata) mi sembra davvero astratto e improponibile. Dopo un omicidio d'impeto subentra un periodo più o meno lungo di riassetto emotivo (come mi sembra abbia rilevato anche Chiara in un suo intervento). Tutta la tempistica concentrata in una manciata di minuti è irreale e non tiene conto di quanto un delitto nell'immediato sconvolga non solo i processi emotivi ma anche quelli cognitivi. Se poi si fosse trattato di un delitto premeditato l'incongruenza che sia avvenuto proprio nelle circostanze di una gita al mare lo renderebbe ancor più inverosimile. Gilberto

P.S.
Che poi Sabrina dopo pochi istanti da un delitto si metta a giocare col cellulare per depistare, che Michele sia già attrezzato per far sparire il cadavere, che tutta la famiglia con organizzazione all'unisono sia in grado di orchestrare in pochi minuti una perfetta strategia di occultamento... beh mi sembra uno scenario molto suggestivo e fantasioso.

Giacomo ha detto...

Sono d'accordo sulla perizia psichiatrica al Misseri.
Sarah è partita alle 14,27. E' stata vista dai fidanzati a mezza strada alle 14,29, è giunta ed entrta in garage alle 14,31. Infatti il tempo per coprire il percorso da casa Scazzi a casa Misseri, calcolati dai carabinieri tenendo conto dell'andatura agile di Sarah, sono di quattro minuti. Secondo la confessione di Misseri è stata ucciso entro le 14,42. Però potrebbe essere tutto finito entro le 14,39. Sabrina è uscita sulla veranda alle 14:39,27". Non può aver visto passare Sarah
Misseri ha avuto a disposizione da un minimo di 8 ad un massimo di 11 minuti.
In tutto questo Mariangela non c'entra. Era con la macchina. Se è arrivata alle 14,40 vuol dire che era partita da casa sua alle 14,36. Infatti il tempo necessario per coprire in auto il percorso da casa sua a casa Misseri.
Poi ognuno può pensarla secondo il suo criterio.
Le 14,30 indicate dalla madre nella denuncia sono un'ora tonda che poi è stata affinata dall'ora dello squillo di Sarah alle 14,28 fatto subito dopo essere uscita di casa.

Giacomo

Giacomo ha detto...

EC
Infatti il tempo necessario per coprire in auto il percorso da casa di Mariangela a casa Misseri è di quattro minuti

Giacomo

magica ha detto...

succedera' che pur di condannare le misseri . i pm scagioneranno misseri dall'occulatamento .e di conseguenza dell'omicidio sebbene di quello sia gia' stato prosciolto .
all'inizio di questo processo , ci fu una dichiarazione del magistrato buccoliero , il quale disse che ,erano in quel processo per trovare il colpevole dell'omicidio scazzi .. evidenziata l'estraneita' delle donne..
. l'omicida sarebbe stato misseri . e viceversa :.colpevoli le donne ..innocente misseri .
secondo me prendono la palla al balzo.
quindi un circolo vizioso

Anonimo ha detto...

'i pm scagioneranno misseri dall'occulatamento'
__________________________________

il pm ha già fatto la sua richiesta di condanna

magica ha detto...

verra' a galla che ho occultato io .?
occulto' misseri . si è visto anche nel video
se hanno il coraggio di scagionarlo anche per l'occultamento siamo proprio messi nella ..
è evidente che ha occultato misseri .. sapeva anche dove.

p.s,
il pm ha fatto ridhiesta di condanna ?non capisco .

Giacomo ha detto...

"Processo Scazzi/ L’avvocato di Sabrina ad Affaritaliani.it: “Michele unico colpevole, ecco perché”
Martedì, 12 marzo 2013 - 15:22:00
di Anna Gaudenzi

Il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi sta arrivando alla conclusione, mercoledì scorso i giudici hanno chiesto l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, accusate di aver ucciso la piccola Sarah insieme, d’impulso e senza premeditazione. Ha già parlato anche l’avvocato di parte civile della famiglia Scazzi, Nicodemo Gentile, sottolineando che la ragazzina, che tra pochi giorni avrebbe compiuto 18 anni, sarebbe stata uccisa con metodo mafioso: “L’avrebbero voluta squagliare”. Il pm Buccoliero nella sua requisitoria ha accusato Sabrina e Cosima di sequestro di persona e concorso in omicidio. Nove, invece, gli anni di pena chiesti per Michele Misseri, otto per suo fratello e suo nipote, rei di aver soppresso il cadavere gettandolo in un pozzo in contrada Mosca.
Ora la parola passerà alla difesa di Sabrina e Cosima. L’avvocato di Sabrina, Franco Coppi, dovrà convincere i giudici della Corte d’Assise che le due donne non sono da condannare.
L’avvocato dice: “La ricostruzione dei p.m. è del tutto fantasiosa, non tiene conto dei fatti”.
Poi aggiunge: “Misseri ha agito da solo. E’ stato dimostrato che sollevare il corpo della povera Sarah non era operazione difficile per un uomo della corporatura di Michele”. L’intervento in aula dell’avvocato Coppi è calendarizzato per il 26 marzo, la sentenza è prevista per metà aprile.

Avvocato Coppi che cosa ne pensa delle richieste di condanne nei confronti di Cosima e Sabrina?
Dato l’andamento del processo ci aspettavamo una richiesta di condanna simile, era quasi scontato. Ovviamente non condividiamo nulla della ricostruzione che hanno fatto i magistrati. Si tratta di una versione del tutto fantasiosa, che non tiene conto di moltissime contraddizioni. Sono state dette troppe cose e non abbiamo apprezzato alcune battute poco eleganti.

Che cosa non la convince della ricostruzione della pubblica accusa?
E’ una ricostruzione che non tiene conto assolutamente del fatto che c’è un individuo che va in giro a dire di essere l’assassino. Mi sembra incredibile che davanti a uno che si proclama colpevole non venga neppure il dubbio che possa dire la verità.

Secondo lei il colpevole è Michele Misseri? Può aver agito da solo?
Non ho nessun dubbio al riguardo. Misseri ha ucciso la povera Sarah e ne ha occultato il cadavere da solo. Purtroppo non era un’operazione molto complicata. Sarah era un fuscello. Anche un carabiniere è riuscito a sollevarla senza alcun problema, non vedo perché Misseri avrebbe dovuto aver bisogno di aiuto. Non sono d’accordo con l’accusa che coinvolge anche Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri, e li ritiene responsabili di soppressione di cadavere. Michele non ha avuto bisogno di nessun aiuto.

Quindi anche Cosimo non c’entra?
Misseri ha occultato il corpo da solo. Lo ha caricato in auto e sapeva benissimo dove portarlo. E dove nasconderlo. E’ andato a colpo sicuro.

Che cosa ne pensa di quanto detto dalla difesa di parte civile? Si tratta di un omicidio mafioso?
Prima di parlare bisognerebbe dimostrare alcune cose. In questo processo è stato fatto già fin troppo folklore."

Che ne pensano gli amici forumisti?
Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Giacomo,non sai quando mi trovi d'accordo sulle tue ricostruzioni,purtroppo son voluti andare oltre la fantasia e l'immaginazione,festini a luci rosse, spogliarelli, e chi più ne ha più ne metta,per non parlare di 416 bis,tipo mafiosi siciliani,come Totò Riina,Brusca e Provenzano,evidentemente parte della mafia Siciliana si era trasferita in via Deledda,a casa Misseri,per essere precisi,certo con la fantasia e l'immaginazione,oppure un sogno puoi dire è fare ciò che vuoi,anche andare sulla luna,e dire che sei andato a prenderti un caffè.Prima di risponderti stavo rileggendo alcune dichiarazioni di Concetta,in cui afferma che Sarah per ben due volte le dice che lo zio le ha dato dei soldi,ma,di non dire nulla a zia Cosima,e tutto questo in poco tempo,a Sabrina in 22 anni ha fatto la stessa cosa,pensa te che paragone,visto che di soldi non ne dava mai.Poi riguardo agli orari ,beh lasciamo perdere,anche loro senza avere guardato l'orologio come il Petarra indicano orari ipotetici,ma,di preciso nulla.Riguardo alla ricostruzione del P.M.,aver incluso il sogno nella sua fantasiosa ricostruzione dibattimentale,dire che se dato un colpo di zappa nei zibidei è poco,pensa di fregare uno come l'Avvocato Coppi,o Marseglia,e de jaco,be si sbaglia, ma non di poco.Ciao caro amico fratello e mi raccomando sempre in guardia da chi pensa di parlare con dei fessi,noi i Petarra e la Pisanò c'è li mangiamo a colazione.Se l'Avvocato Coppi ha preso quest'incarico stai tranquillo che Ha avuto le sue buone ragioni,a buon intenditore poche parole.Un caro saluto a tutti amici,e speriamo in un ritorno del caro Prof Tummolo.

Mimosa ha detto...

@ Giacomo
io spero solo che Coppi e gli altri del collegio di Difesa riescano a parlare ben più delle 30 ore di Buccoliero ...
se parlano di meno, le due donne sono fritte

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Mimosa sai che mi piace dell'Avvocato Coppi?,che non ha bisogno di fantasticare come ha fatto l'accusa,ha il caro zietto che si accusa del delitto,i tabulati telefonici,l'avvistamento dei fidanzati,le falsità della Pisanò,e del sogno del fioraio credo che ne farà un baffo,per non parlare del non esame effettuato dell'intestino sul corpo di Sarah,e tanto altro ancora.Ciao carissima amica e buona notte.

Mimosa ha detto...

Buonanotte anche a te carissimo Vito
speriamo che lo Spirito Santo (oltre che sui Cardinali in Conclave) scenda anche sulle teste dei difensori e illumini le loro menti per l'arringa più giusta!

Mimosa ha detto...

@ Magica
«Signori della Corte se voi riterrete innocenti le donne, dovrete considerare colpevole Michele Misseri, non c’è alternativa», questo più o meno è stato detto da Buccoliero all’inizio,
parole che mi sono sembrate risibili al momento che le ho udite, al pari di: “Una la teneva e l’altra la uccideva”, senza specificare chi aveva fatto cosa …
Le prove? All’inizio erano tutte da ricostruire, evidentemente a suo comodo e ora si è visto come … Due assurdità nella giurisprudenza processuale.

È ovvio che il difensore di Misseri (difensore nall’accusa di occultamento, solo in questo lo patrocinava, oltre che nel furto del telefonino … che assurdità questa accusa, mah) abbia dovuto dire che egli è innocente, altrimenti – se entrava troppo nel merito dell’omicidio – sarebbe stato mandato a processo come gli altri difensori dello zio Miché.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Sono latore di un messaggio da parte di Manlio che mi incarica di salutare per lui Massimo, Vito Vignera, Mimosa, Carla e Magica e di informarli che possono ritrovarlo sul "Nuovo Quotidiano di Puglia". Gilberto

chiara ha detto...

Qualcuno ha la perizia di parte dei consulenti della difesa sulle celle telefoniche? o l'udienza in cui questi consulenti sono stati ascoltati?
vorrei capire dove collocano rispettivamente i cellulari di sarah alle 14.42 e quello di cosima alle 15.25 che agganciano la medesima cella "residuale" che i ros nelle loro prove non sono riusciti ad agganciare in superficie nell'abitato di avetrana.
grazie.

Giacomo ha detto...

Dr. Gilberto.

Se ti dovessi mettere in comunicazione col Prof. Manlio Tummolo, ti prego di recargli i miei saluti e di esprimergli i sensi della mia grande stima per la sua vastissima preparazione culturale e per la sua intensa passione civile. In questo mi associo a tutti gli amici del blog. D'altronde tale stima gliel'ho già espressa direttamente in più di una occasione.
Mi unisco altresì al rammarico manifestato dagli altri amici per la sua assenza e, come tutti, spero che ci faccia leggere di nuovo i suoi preziosi interventi, senza i quali questo blog non è più lo stesso.
Con l'occasione rinnovo anche a te la mia stima per la tua cultura di altissimo livello e l'acutezza e profondità delle tue analisi ed anche per la tua sensibilità umana.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Chiara.

Anche la Difesa sostiene che il cellulare di Sarah si trovava alle 14,42 all'interno del garage, indipendentemente dalle perizie. Quindi su questo punto nulla ha obiettato.

Invece la Difesa di Cosima si oppone decisamente all'ipotesi che il suo cellulare si trovasse alle 15,25 all'interno del garage.
Perciò ha proposto la perizia di un proprio consulente di parte, l'ingegnere informatico Luigina Quarta, la quale ha asserito che, in base alla scienza ed alla tecnologia delle telecomunicazioni ed in base alle sue specifiche analisi, non c'è nessuna certezza che tale cellulare si trovasse nel garage. La sua audizione avvenne durante la 32a udienza del 10 dicembre us. Purtroppo il verbale di tale udienza, per quello che ne so, non è reperibile on-line.
Uno dei possibili link che ne parlano è:
http://bari.repubblica.it/dettaglio-news/12:06/4269761
Altri link è possibile reperirli, digitando su Google le seguenti tre parole: Luigina Quarta Scazzi.

Giacomo

chiara ha detto...

grazie giacomo.
sono d'accordo che non si possa parlare in termini di certezza, ma poichè i ros affermano di avere fatto diverse prove nell'abitato e di non avere mai agganciato in superficie la cella a 900Mhz volevo saperne qualcosa di più così da farmi un'idea non in termini di certezza bensì di probabilità. Del tipo: risultano al consulente della difesa altri luoghi in Avetrana o dintorni aventi le stesse caratteristiche di impenetrabilità alle onde a 1800 Mhz che non siano seminterrati?
Tu sai, Giacomo, da quale luogo Cosima abbia affermato di avere fatto quella telefonata? perchè se dice di non essere assolutamente stata nel garage (cosa che secondo me non avrebbe nessun significato univoco, in fondo è una pertinenza di casa sua no?) ma di averla fatta da un luogo in superficie allora vorrei sapere se il suo consulente sia riuscito ad agganciare quella cella da quel luogo, in modo da togliere "sospettosità" alla (eventuale) recisa negazione di averla fatta dal garage...

Anonimo ha detto...

Riguardo al posizionamento del cellulare di Sarah nel garage mi risulta che nessuna perizia ha mai potuto dimostrarlo. Alla stessa stregua per il cellulare di Cosima all'interno dl garage alle 15,25 (peraltro fatto insignificante come anche Chiara mi sembra rilevare) si è usato il solito criterio di 'compatibilità' che è solo aria fritta. Gilberto

Giacomo ha detto...

Chiara.
Questo purtroppo non lo so. Però dal ragionamento che farebbero i Ros, o almeno per come l'hanno presentato i media, bisognerebbe trarre la conclusione che il provider del servizio di telefonia cellulare tenesse in piedi una stazione ripetitrice all'unico scopo di servire il garage di V. Deledda, anzi un preciso punto del garage: tesi evidentemente assurda.
Non sono sicuro o forse la stessa Cosima dichiari di non essere sicura se a quell'ora si trovasse ancora in casa o addirittura che si trovasse presso la stazione dei carabinieri di Avetrana.
Questo purtroppo è un difetto d'informazione.
Cosima comunque esclude che a quell'ora si trovasse nel garage.

Da notare che tra le numerosissime telefonate che Cosima ha fatto e ricevuto intorno a quell'orario anche a distanza di pochi minuti o addirittura di pochi secondi, quella è l'unica che aggancia quel ripetitore.
Ma ammesso anche che in quel momento Cosima si trovasse in quel punto preciso del garage, questo non dimostrerebbe affatto una sua partecipazione né all'omicidio, né all'occultamento, in quanto queste fasi dalla stessa accusa sono collocate in tutt'altro spazio temporale.
Comunque il prossimo martedì parleranno i Difensori di Cosima e se l'informazione, cosa di cui dubito, farà il suo dovere riportando ampiamente gl'interventi difensivi, potremo avere una risposta a tali quesiti.

Anonimo ha detto...

@ Giacomo
Ho trasmesso il tuo messaggio a Tummolo per e-mail con il taglia e incolla. Giacomo non devi in alcun modo pensare che la nostra diversità di vedute mi dispiaccia. Anzi. Trovo stimolante e seguo sempre con interesse i tuoi commenti, tutti improntati al buon senso e alla razionalità (e quando serve anche alla grinta...). Le stanze dell'eco non mi interessano. Con apprezzamento Gilberto

Giacomo ha detto...

Chiara.
Per completare, mi pare di aver letto qualcosa della relazione dei Ros. La frase che usano è questa. Abbiamo fatto altre rilevazioni in altri punti del garage ed all'esterno del garage e c'è stato quell'unico punto del garage in cui è stato agganciato il ripetitore in questione. Inoltre non è specificato se questi punti esterni al garage, siano tutti circoscritti al perimetro della villetta o siano anche al di fuori di tale perimetro e quanto al di fuori. Né è specificato il numero di tali rilevazioni, almeno nella relazione che ho potuto trovare on-line.
Quindi, sempre ragionando in via di astratta ipotesi, Cosima potrebbe essere andata in garage per una rapida visita dovuta ad uno scrupolo, visto che la ragazza diretta a casa sua era sparita, ma potrebbe non aver notato niente che potesse ricondurre ad una recente presenza di Sarah in quel luogo.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Gilberto.
Grazie per la cortesia che mi hai usato. Sono sicuro che Manlio abbia gradito.
E grazie dei complimenti.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Gilberto, ho visto anche il tuo sintetico commento sulla questione relativa al cellulare di Cosima. Condivido. Anzi aggiungo che è aria fritta e rifritta in olio di risulta.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Giacomo avevo scritto qualcosa alle tue domande alle 01.43, concordo in pieno sulle tue analisi,e non finirò mai di ringraziare tutti gli amici che intervengono,tutte perizie effettuate dopo mesi e mesi,di certo c'è poco o nulla,e tecnici esperti del settore lo hanno dimostrato.Un cordiale saluto a tutti cari amici

Unknown ha detto...

Intervengo solo per precisare:

Il Ros è stato chiamato 3 volte dalla procura per svolgere indagini sull'unica cella che serve Avetrana e sui segnali dei cellulari degli indagati (anche se Cosima non era indagata le prove sul suo cellulare si fecero ugualmente). Le prime due volte non trovarono nulla di strano, la terza stabilirono che il segnale agganciato per otto secondi da Cosima Serrano sulle 15.25 era gsm. Loro conclusione: All'esterno e in vari punti del garage si aggancia l'UMTS, solo in una zona circoscritta del garage [di ben 4 metri quadrati (2mtx2)] si aggancia il gsm, quindi Cosima era esattamente in quel punto e vi rimase per otto secondi [sotto certi versi, ma con risposte contrarie, mi ricorda un altro caso in cui in unico punto del pianoro, fra l'altro di oltre 2400 metri quadrati (40 mt x 60 mt), non ci poteva essere una donna di nome Melania].

Detto questo, c'è chi ha fatto rilevare che il suo cellulare avrebbe potuto agganciare il segnale gsm anche se fosse stato al chiuso di una borsetta (ma questa prova il Ros non l'ha fatta, pur se Cosima in quell'orario stesse per partire e andare in caserma per la prima volta).

In ogni caso, quanto dichiarato dai tecnici in tribunale non ha alcun valore, perché le prove sulle celle e sui segnali si son fatte senza la presenza di un consulente della Difesa. Questo quanto uscito alla decima udienza: I Pm hanno deciso di fare operare i tecnici del Ros senza dirlo ai difensori e pur sapendo che dal gennaio 2011 la cella in questione avrebbe subito radicali modifiche (prima dell'avvento dei media ad Avetrana si telefonava poco e non servivano grandi impianti).

Da qui la risposta alle v/s domande. La Difesa ha fatto rilevazioni sia all'interno della casa che nel garage, ma a metà 2011 quando già c'era la cella telefonica rinnovata e più potente, quindi completamente diverse da quelle del Ros.

Non credo che Coppi abbia chiesto l'inutilizzabilità della perizia (pur potendolo fare), mettendosi nelle mani del giudice attuale, immagino che possa fargli più comodo se un domani le sentenze gli fossero contrarie e Sabrina Misseri dovesse finire in Cassazione.

Ciao, Massimo

chiara ha detto...

Giacomo e Gilberto:
qui si trova una integrazione della perizia dei ros:http://www.lavocedimanduria.it/wp/wp-content/uploads/downloads/2012/08/Relazione-tecnica-Ros-sui-cellulari-di-Sarah-e-Cosima-Serrano-def_new.pdf
Fermo restando che - essendo il quesito "se la posizione del tel di sarah fosse compatibile con casa misseri e pertinenze" - la risposta è necessariamente legata a questo presupposto e quindi non fornisce le eventuali possibilità alternative, ho cercato nella perizia qualche spunto utile a fare un paio di ragionamenti intorno al fatto se la circostanza che tanto il tel di sarah alle 14.42 quanto il tel di cosima alle 15.25 agganciassero la stessa cella ci potesse aiutare sotto il profilo dell'effettivo ingresso di sarah nel comprensorio misseri.
I dati interessanti che ho ricavato sono i seguenti:
1. l'abitato di avetrana (n.b. "abitato"...e il circondario? teniamone conto) è servito da tre celle: una umts a 1800Mhz, una dcs a 1800Mhz ed una gsm a 900 Mhz.
2. entrambi i telefoni hanno agganciato, uno alle 14.42 e l'altro alle 15.25, la cella gsm a 900Mhz.
3. l'aggancio di una cella piuttosto che l'altra non è casuale ma segue un protocollo "a scalare": i telefoni vengono "forzati" (letterale) sulla cella gsm a 900Mgz solo se le prime due a 1800 Mhz non siano agganciabili.
4. il tel di cosima poteva tecnicamente agganciare solo le ultime due e non la umts, mentre quello di sarah, più sofisticato, poteva tecnicamente agganciarle tutte e tre con predominanza della umts e quindi a scalare la dcs sempre a 1800Mhz e solo in ipotesi residuale di assenza di segnale delle altre, la gsm a 900Mhz.
5. il ros ha fatto vari test con diversi telefoni in giro per avetrana (dove? si immagina comunque in superficie) e non ha mai agganciato l'ultima cella.
6. le uniche prove all'interno di un sito ben determinato sono state quelle a casa misseri e qui agganciavano alternativamente le prime due a 1800 Mhz spostandosi dall'interno all'esterno dell'abitazione e la gsm a 900 solo ed esclusivamente in garage (in ragione della maggiore capacità di penetrazione delle onde a 900Mhz nel seminterrato, ci dicono; le onde a 1800 Mhz lì non arrivano).
Allora noi, per mettere una cifra probabilistica al fatto se sarah fosse o meno in quel garage alle 14.42 possiamo ragionare mettendo questo dato insieme a quello riguardante cosima, che solo ed esclusivamente nella tel delle 15.25 aggancia quella cella.
continua...

chiara ha detto...

segue...
Ora, sappiamo che nell'abitato di avetrana, quanto meno in superficie e quanto meno nei siti testati dai ros (che essendo scelti a campione dovrebbero restituire un dato statisticamente verosimile) non si aggancia mai la 900 Mhz tranne che in un locale seminterrato. Noi sappiamo anche che Cosima si è mossa tanto quel pomeriggio (per cercare sarah, parlare coi conoscenti, andare in caserma ecc) e non mai agganciato celle diverse dalle prime due tranne in quell'unica telefonata. Direi che potremmo ricavare con quasi certezza che la cella gsm a 900 Mhz viene agganciata solo in locali seminterrati (o altrimenti schermati alle onde 1800 Mhz ma non essendolo nemmeno la caserma cc direi che possiamo restare sui seminterrati). Allora, se vogliamo tenere sarah al di fuori di quel garage perchè mai giuntavi dobbiamo pensare che la ragazzina e la zia si siano trovate, nei tempi che rispettivamente ci dicono i tabulati, in sue seminterrati distinti: cosima nel suo garage (dato che non ci dice di essere stata in altri seminterrati, per esclusione e calcolo probabilistico doveva essere il suo garage) e sarah in un altro locale seminterrato trattenuta dai terzi che l'avrebbero rapita. Però la stessa Cosima incrina questa volontà di “darle fiducia” ribadendo con forza che lei nel suo garage non c'è mai stata quel pomeriggio. Perchè lo fa? Se fosse per lei una condotta usuale recarsi ogni tanto in garage, non dovrebbe avere problemi a dirlo, mentre così parrebbe avere consapevolezza della singolarità della sua presenza in quel luogo e, negandolo recisamente, voler evadere la domanda successiva “cosa è andata a fare in garage quel pomeriggio?”. Stroncare in partenza questa domanda la rende sospettabile di non avere una risposta ragionevole da fornire. E allora viene da chiedersi se davvero non sia ragionevole mettere una certa cifra probabilistica, non esigua, sul fatto che proprio il garage misseri fosse il seminterrato in cui si trovava il tel di sarah alle 14.42.
Non so se sono riuscita a spiegarmi...

Giacomo ha detto...

Ciao Massimo,
Grazie per il tuo contributo sull'argomento.

Giacomo

chiara ha detto...

Massimo:
leggo il tuo dopo avere postato.
come vedi cerco di utilizzare i dati del ros solo per fare qualche ragionamento, non per prenderla per oro colato sotto il profilo processuale.
una borsetta massimo? non sono sufficienti i muri di una casa, un tetto, una caserma, per schermare le onde a 1800 Mhz e può esserlo una borsetta (estiva per di più, ma comunque conta poco)? per carità, capra come sono in tecnologia magari anche sì, ma se l'avesse testato un perito della difesa, anche non ad avetrana ma in generale (le onde sono onde) forse si potrebbe prendere in considerazione, ma così francamente....

Unknown ha detto...

Non è questione di borsetta estiva o meno, è che nessuna prova si è fatta per vedere se il cellulare potesse essere in una borsetta. In casa naturalmente, non all'aria aperta, quindi con una doppia schermatura. Che ne sappiamo noi che borsetta usasse Cosima? Magari girava con uno zaino o magari non aveva nulla e lo teneva in tasca.

Il discorso è che nessun consulente delle varie Difese era presente e che solo al terzo intevento, a gennaio, si stabilì quanto conveniva stabilire (e la procura sapeva che dalla settimana successiva non si sarebbe più potuto stabilire niente).

Ma, un mio dubbio, possibile che tutto in questo caso si riesca a stabilire sempre alla terza prova? Come la perizia di cui sopra anche i verbali dei vari testimoni e altro? Possibile che davvero crediate tutti al caso, al fato, ad destino che incrocia i dati senza subire pressioni da alcuno?

Mah... tutti fatalisti al mondo?

Massimo

Giacomo ha detto...

Scusa, Chiara, ma hai letto le risposte mie e soprattutto quella di Massimo?

Abbiamo già premesso che nessuno contesta la presenza del telefonino di Sarah alle 14,42. Lo stesso Misseri dice che è squillato mentre stava uccidendo la povera Sarah e che le è scivolato dalle mani cadendo e perdendo la batteria.
Forse le tue ultime parole prima del "non so se sono riuscita a spiegarmi" si riferivano al cellulare di Cosima, che è quello in contestazione. E' così?
Ebbene in tal caso tu confondi, o peggio contamini, la probabilità statistica che si verifichi un evento tecnologico, con la probabilità che una certa reazione di un indagato ad una certa domanda, indichi una conclusione piuttosto che un'altra.
E' come sommare mele e pere. Alla fine le mele sempre distinte dalle pere resteranno. se hai una mela (probabilità statistica) e 99 pere (probabilità psicologica), non è che le 99 pere possano far aumentare il numero delle mele.
Quindi se la probabilità tecnologica del verificarsi di un evento è dell'1%, non è che per corroborare le tue deduzioni ci aggiungi una cifra arbitraria di probabilità derivata da considerazioni di tutt'altra natura.
Non so se mi sono spiegato...

Giacomo

Giacomo ha detto...

Chiara e Massimo,
State andando a velocità supersonica. Arrivo sempre in ritardo. Puff, Pant!
Comunque, Massimo, mi trovi concorde al 100%.
Ciao

Giacomo

chiara ha detto...

"E' come sommare mele e pere."

sì me ne rendo conto. però quando qualcosa mi sfugge (in questo caso la coincidenza di cella telefonica "residuale" su due telefoni nell'arco di un'ora) non riesco a far finta che non esista solo perchè ci sono difficoltà "logiche" a ragionarci intorno. diciamo che lo metto lì, in un angolino della scrivania, e ce lo tengo finchè non si chiarisce. Il "saldo e stralcio" non mi garba. E, tanto per essere precisi, no non è a cosima che mi riferivo (anzi, non solo) ma proprio a sarah, perchè tu dici:
"nessuno contesta la presenza del telefonino di Sarah alle 14,42"
e invece qualcuno ne dubita, precisamente Gilberto e Tummolo. Per cui, come ho premesso, volevo vedere se almeno un dato meramente probabilistico poteva trarsi da un ragionamento intorno alle celle telefoniche.

Giacomo ha detto...

Chiara.
Io mi riferivo alle parti processuali: accusa e Difesa. Adesso che hai specificato a quali interlocutori ti stai riferendo, penso che saranno loro che, se riterranno opportuno, ti esprimeranno le loro considerazioni.

Giacomo

Unknown ha detto...

Se il discorso riguarda il cellulare di Sarah, la risposta giusta è: il cellulare di Sarah è in garage perché Misseri dice che Sarah era in garage, in caso contrario poteva essere nel raggio di 15 km (anche in aperta campagna o in un'altra casa o capanna o garage). Altro non è possibile ipotizzare.

Massimo

chiara ha detto...

Massimo 15.46:
il fatto che nessun consulente delle difese fosse presente è imputabile unicamente ad una SCELTA (o negligenza) delle difese stesse (che quindi poi non possono seriamente pretendere di giovarsi della propria, colpevole o consapevole, assenza dicendo "noi non c'eravamo") dato che tutta la famiglia misseri era indagata da tempo, che c'era già stata la cosiddetta "discovery" degli atti d'indagine in virtù delle misure cautelari e che quel tipo di attività (prove, sopralluoghi ecc) quando svolte in luogo pubblico non sono certo segrete o inconoscibili e quando svolte in area privata prevedono la contestuale notifica dell'ordine d'ispezione agli indagati. Questi ultimi sono espressamente avvisati della facoltà di richiedere la presenza del difensore e questo, se non ha pronto un consulente su due piedi, può sempre farlo intervenire il giorno successivo a ripetere le prove.

Per quanto riguarda il discorso "possibile che tutto in questo caso si riesca a stabilire sempre alla terza prova?" ti rispondo astraendo un attimo il discorso da questo caso per dirti che in verità ciò accade in migliaia di casi appena complessi, che non hanno risonanza mediatica così particolareggiata e quindi non lo si viene a sapere: è la mancanza di "casistica mediatica" a farla apparire una pratica singolare mentre nella realtà è normalissimo che le perizie - all'interno di indagini che partono con una certa teoria investigativa o senza teoria alcuna e progressivamente si spostano su una certa altra teoria - vengano mano a mano approfondite in più passaggi in base alle richieste della procura che dirige le indagini. Tornando al caso concreto e parlando IN LINEA DI PRINCIPIO, ad esempio non è una anomalia che in una prima perizia generale si dica che, in base alle caratteristiche del segno per spessore, durezza ecc.(caratteristiche peraltro ricavabili solo dai "tramiti" e non dall'epidermide ormai putrefatta) il mezzo più probabile sia una corda (o che, avendo la confessione sulla corda si chieda se il segno sia compatibile) e che in seguito al mutamento dell'idea investigativa si chieda al perito di rispondere alla domanda (che evidentemente non poteva essere posta prima che quell'idea investigativa si formasse) "è compatibile anche con una cintura?" e il perito risponda sì; idem per la digestione: il perito dice che il contenuto gastrico si presenta così e colà e che l'ora della morte può spaziare in certo range in base al cibo che gli viene detto che la ragazza abbia ingerito (un cordon bleu "classico", ossia con la bistecca di carne rossa) e che alla domanda di approfondimento "se il contenuto gastrico sia compatibile con una morte ad una certa ora", evidentemente individuata solo dopo ulteriori investigazioni e dopo la precisazione del preciso alimento ingerito (un cordon bleu industriale precotto di carne bianca macinata e ricompattata) il perito si esprima in termini di compatibilità.
Insomma, massimo, è chiaro che se si vuole vedere "sporco" lo si vede in ogni caso, ma se sia in generale normale che le perizie ed i relativi approfondimenti si susseguano al precisarsi dell'idea investigativa, io ti dico che sì, è normalissimo. Di più, è in re ipsa.

Anonimo ha detto...

@ Chiara
Volevo risponderti, ma ti ha già risposto Massimo (h 17,00). Il cellulare di Sarah è collocato lì per le parole di Michele (la sua narrazione). Non esiste e non potrà esistere perizia a riguardo.
Gilberto

chiara ha detto...

ecco, gilberto, continuate a rispondermi senza leggere o comprendere quanto scrivo - per poi quindi rispondere "no, per questo e per quest'altro motivo" - e andiamo senz'altro lontano...

Anonimo ha detto...

@ Chiara

Credo di non aver capito. Provo comunque a rispondere in base a quanto so. Non poteva essere effettuata in ogni caso quella prova in quanto il cellulare di Sarah era di vecchia generazione e non sarebbe comunque stato possibile localizzarlo e con quella tecnologia. Inoltre è compito degli inquirenti, credo, effettuare eventualmente quelle prove tecnico-scientifiche per verificare l'attendibilità di un testimone. Comunque ribadisco anche a costo di sembrare noioso che solo per la narrazione di Michele il delitto viene collocato nella casa dei signori Misseri in via Deledda. Tolta quella non esiste non solo prova ma neppure indizio (salvo che Sarah era diretta lì) che ci faccia ritenere che il delitto sia avvenuto in quel luogo. Gilberto

chiara ha detto...

Gilberto:
solo per la cronaca, a me pare di avere capito che il cellulare di sarah fosse viceversa di ultima generazione (se non erro, regalatole dal fratello poco tempo prima).
sembrerebbero confermarlo i ros quando dicono che il telefono di sarah, a differenza di quello di cosima, era un modello che opera su rete umts che è quella "in grado di fornire servizi qualitativamente migliori non solo di telefonia ma anche multimediali (mms, navigazione internet, posta elettronica, ecc). Ciò significa che un telefono di quel tipo viene servito preferibilmente da reti del tipo umts, in grado di garantire tali servizi" e poco dopo lo definiscono "apparato palmare" (ma magari fraintendo il significato di quest'ultima definizione, anche se non credo, considerato quanto sopra).

Permettetemi di dubitare, se è vero che la perizia è stata acquisita agli atti, che sarah venga collocata nel garage SOLO per le dichiarazioni di misseri e non anche sulla perizia del ros che a queste fornisce un riscontro tecnico laddove conclude: "è quindi difficile, se non impossibile, sostenere [...] che gli apparti in uso a Sarah Scazzi e Serrano Cosima non si trovassero [...] nel garage di Via Deledda 22 di avetrana".

Anonimo ha detto...

@ Chiara
Non essendo io un esperto non voglio insistere su questioni tecniche. Ricordo invece benissimo che un esperto ha dichiarato l'impossibilità di localizzare il cellulare in via Deledda ma solo nel raggio della cella telefonica. Comunque nel blog credo ci sia qualche esperto nel settore che può senz'altro chiarire meglio. Gilberto
P.S. In genere si usa il termine compatibilità che non significa altro che possibilità. La stessa che poteva localizzare l'apparecchio in un altro scantinato o addirittura in aperta campagna.

chiara ha detto...

Gilberto, tu dici: "Inoltre è compito degli inquirenti, credo, effettuare eventualmente quelle prove tecnico-scientifiche per verificare l'attendibilità di un testimone".

E tu mi vuoi dire che se quel testimone è quello che dice di averti visto ammazzare una persona a te non te ne frega niente di smontargli la credibilità?? mahhh! e siccome non credo nemmeno che il prof coppi sia un negligente o uno sprovveduto, sono più portata a ritenere che le prove le abbiano fatte e se le siano tenute per sè: "tirare fuori" - anche solo a livello di dubbio - sarah o anche solo cosima, da quel garage, con la ricostruzione accusatoria che vedeva la prima ammazzata in via deledda e la seconda complice della loro assistita, avrebbe giovato alla strategia difensiva. evidentemente non hanno trovato nulla di utile. mia opinione.

Anonimo ha detto...

@ chiara
Inoltre un cellulare di quasi tre anni orsono è senz'altro di vecchia generazione. Le tecnologie telematiche diventano obsolete anche dopo un anno. Gilberto

chiara ha detto...

Gilberto tu dici: "l'impossibilità di localizzare il cellulare in via Deledda ma solo nel raggio della cella telefonica. [...]
non significa altro che possibilità. La stessa che poteva localizzare l'apparecchio in un altro scantinato o addirittura in aperta campagna."

sì, queste cose le ho fatte notare io stessa nel mio messaggio. solo ho chiesto se non fosse secondo voi possibile dare un grado di probabilità in più alla risultanza, fino a ritenerla significativa (non certa, significativa) ponendo a termine di paragone (come fatto dal ros) il risultato ottenuto sul tel di cosima, per il quale l'interessata non ha saputo fornire spiegazioni alternative, ad esempio indirizzandoci, appunto, in piena campagna o in altro luogo schermato e considerato inoltre che per il telefono di sarah quella cella era davvero la "extrema ratio". Insomma, sarebbero i dati relativi alle due utenze, messi insieme, a fornire un grado di "elevata probabilità prossima alla certezza" all'ipotesi di presenza di sarah nel garage.

Unknown ha detto...

Che sia normalissimo trovare risposte anche al terzo tentativo è certo se nel frattempo non accade nulla.

Ad esempio: le indagini seguono un iter normale, l'indagato o gli indagati se ne sta/nno in carcere o ai domiciliari in religioso silenzio, il suo avvocato se ne resta in disparte e studia una linea difensiva da portare a processo, la parte civile non interferisce né coi media né con le indagini ma segue un proprio iter senza dare interviste colpevoliste in esclusiva, la procura si comporta in maniera equidistante sia con la stessa parte civile che con la Difesa e in tranquillità cerca di capire chi possa essere l'assassino e trovare prove vere, il Gip accorda pari opportunità a entrambe le parti e non nega ogni minima richiesta alla Difesa.

Ecco, in questo caso hai ragione e capita davvero mille volte che quanto non si scopra al primo colpo lo si scopra al secondo, al terzo o anche tanti anni dopo, se si chi indaga non ne ha un'idea e lo fa in maniera trasandata, vedi la Contessa Della Torre e tantissimi altri casi... non sono d'accordo e non mi piacciono i testimoni a scoppio ritardato, ma su analisi di laboratorio o tecnici concordo con questa tesi e, quindi, con te.

Ma la storia del caso di Avetrana è molto diversa. Inizialmente si accertava in base a quanto usciva dalla bocca del Misseri ed alla sua colpevolezza. Lui disse corda e il patologo, dopo l'autopsia e non prima, disse corda, lui disse che Sarah era in garage e Sarah era in garage; i fidanzatini, i tabulati e i parenti dicevano che era uscita sulle 14.30 e Sarah era uscita alle 14.30. Ma a un certo punto accade qualcosa di strano, quasi imprevisto... il Misseri in un interrogatorio in cui parla sbavando e in cui si trova solo contro tutti, visto che il suo legale lo intimidisce più di ogni altro presente, inserisce la figlia... e qui le cose iniziano a cambiare e tutto va per il verso giusto: Sabrina Misseri unico colpevole e, per non farle rovinare i palmi delle mani, la corda, che a stringerla per qualche minuto le avrebbe lasciato lividi inconfondibili e per diverso tempo, mica aveva i calli come suo padre, (quindi impossibile che l'amica Mariangela, i carabinieri e Concetta non li avessero visti) il dieci novembre si trasforma in cintura. Campane a festa fino al 19 novembre poi, dopo qualche giorno, arriva il patatrac. .. continua

Unknown ha detto...

Dopo l'incidente probatorio, infatti, e in concomitanza con l'arrivo nella sua cella di un televisore che gli mostra cose nuove, se l'era meritato?, il Misseri vuol cambiare ancora i suoi racconti.

A questo punto Valentina Misseri chiama l'avvocato De Cristofaro (lui il 25 novembre accetta l'incarico, anche se il Misseri firma le carte solo il 30) e a lui il contadino sempre dice che è l'unico colpevole e che Sabrina non c'entra nulla col delitto (stravagante il fatto che l'altro legale, il Galoppa, non voglia partecipare alle chiacchierate quando col Misseri c'è il De Cristofaro ed entri non appena questo esce). Insomma, tra il 25 novembre e l'inizio di dicembre (anche se a noi ci è giunta la notizia solo il dieci gennaio), tutto cambia volto: il carcerato prima cerca di parlare coi pm poi scrive a destra e a manca riautoaccusandosi.

E qui i pm agiscono velocemente e cambiano nuovamente status: il 30 novembre nuovo verbale firmato da Concetta, a dicembre tocca alla badante, al Petarra e al padre di Sarah... poi, a gennaio, nuovo accertamento del Ros in modo che a febbraio, quando il Galoppa se ne va indignato, in procura iniziano a dire che hanno prove contro Sabrina Misseri anche senza la testimonianza del padre... uomo che non è più credibile.

Ma quali prove hanno visto che ancora il fiorista non è entrato nella scena? Hanno quelle giunte alla terza fumata: la nuova perizia del Ros e le testimonianze verbalizzate e firmate quando già sapevano che il Misseri si sarebbe nuovamente autoaccusato. Così la perizia che fino a quel giorno non aveva stabilito nulla di importante, stabilisce che il cellulare alle 14.42 è in garage e che prima era forse in casa. E per quanto riguarda il punto che mi hai fatto notare: bada bene, non sono io a dire che i Pm non hanno avvertito la Difesa e che, trattandosi di una atto irripetibile, avrebbero dovuto farlo, è il giudice Trunfio in un'udienza (la decima) in cui il dottor Coppi si riserva la decisione sul cosa farne della perizia.

Ma non è finita. Dato che in realtà a Taranto stavano trattenendo in carcere una persona incensurata senza neppure aver verificato un tantino, neanche poco poco, le parole di chi la accusava (lo stesso che a dicembre non la accusava più), dato che in casa era anche Cosima quel giorno, che lei testimoniava in favore della figlia, che non era affatto facile credere al passaggio dalla cucina al retro, dal retro al cortile, dal cortile al garage, dal garage all'auto, senza inserirla nella scena, ecco che la madre di Sabrina entrò sul palco come aiutante della figlia e, addirittura, come imboscata in garage alle 15.25 (a controllare che cosa? Che non ci fosse la sim? Ma, come ha notato anche Norma, se avevano il cellulare in mano ed eran tutti complici, che sim dovevano cercare?).

E qui arriva il colpo di c.lo, arriva la Pisanò col sogno raccontatole dalla figlia a sua volta raccontale dal fioraio che con lei e con tutti ha sempre parlato di sogno. Ed ecco che la scena si trasfigura e muta nuovamente inserendo auto e rincorse in centro città, nonostante i vicini stessero riposanto e per il caldo avessero le finestre aperte (e non solo i vicini di via Deledda ma anche quelli della via dove Sarah sarebbe stata costretta a salire in auto) e manco hanno sentito l'auto partire e tornare, e manco hanno sentito la Cosima dire alla nipote in tono brusco di salire.

Massimo

Anonimo ha detto...

@ Chiara

Onestamente poni questioni tecniche per le quali non sono preparato. So soltanto che è stato esclusa una specifica localizzazione da parte di esperti del settore. Chiedo ancora se qualcuno nel blog ne ha le competenze di intervenire per chiarirci meglio gli aspetti telematici. Vorrei però specificare che quando parlo di un cellulare obsoleto intendo rispetto alle attuali tecnologie dove tale localizzazione sarebbe possibile (ma non allora). Ma ripeto, non ho le competenze tecologiche per trattare il problema e mi rimetto a chi è senz'altro più esperto di me. Gilberto

chiara ha detto...

@Massimo sulla perizia tecnica telefonica come atto irripetibile.

La questione è un po' tecnica per cui resto sul generico. Il fatto è che questo tipo di accertamento non rientra tra quelli intrinsecamente irripetibili (tali cioè che per loro natura alterano lo stato dei luoghi/delle cose/delle persone e che pertanto necessitano "ictu oculi" dell'avviso all'indagato della facoltà di partecipare con un proprio consulente, com'è ad esempio l'autopsia) ma nel caso concreto lo è diventato, estrinsecamente, per fatto sopravvenuto e in aula hanno verosimilmente discusso circa la prevedibilità di tale sopravvenienza per risolvere la quaestio sull'acquisizione al fascicolo del dibattimento di un atto compiuto in sede di indagine. Questa è una parrocchia ed attiene alle regole processuali (rilevo appena che se i risultati della perizia non fossero significativi la difesa l'avrebbe ignorata questa questione). DI FATTO - cioè al di là delle conseguenze processuali sull'acquisizione o meno al dibattimento della perizia dei ros - la difesa avrebbe potuto esperire l'accertamento con un proprio consulente, a titolo di indagine difensiva, in modi e momenti del tutto indipendenti dalla procura, nel senso che l'intervento dei ros non alterava la natura dell'oggetto. Non so se sono riuscita a spiegare il punto. Insomma: un conto è sollevare una eccezione di rito, fondata o infondata non interessa ai fini del mio discorso, tutt'altro conto è essersi privati COSCIENTEMENTE (giacchè si sapeva che i ros se ne stavano occupando e l'hanno fatto in ben tre tappe suddivise nell'arco di un anno) di una possibile prova contraria. L'attività in parola non era inconoscibile alla difesa (come ad esempio l'intercettazione telefonica che è segreta) ma anzi era conoscibilissima e l'indagato avrebbe potuto tranquillamente e fin dall'iscrizione nel registro degli indagati o anche solo dopo il primo esame dell'aprile 2011, operare per conto proprio. Sono riuscita a spiegarmi? Non l'ha fatto. O meglio, secondo me - rinforzata nella convinzione da alcuni lanci dell'adnkronos che ho trovato (il cui testo completo non è purtroppo più visibile) che davano conto che l'avv.Iaco in occasione dei primi due accertamenti nel 2011 affermava che avrebbero incaricato un proprio consulente - gli accertamenti di parte li hanno compiuti eccome solo che non hanno dato gli esiti sperati. Non è rimasto, quindi, che provare ad estromettere la prova con l'eccezione di rito che riferisci.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buona sera a tutti cari amici,purtroppo non capisco nulla di celle telefoniche,e agganci vari quindi non posso esservi d'aiuto.Nella sua ultima intervista l'Avvocato Coppi è pienamente convinto che il solo colpevole è il caro zietto,che ha fatto tutto lui e che non aveva bisogno d'aiuto.Parliamo del pozzo e del suo arrivo per occultare il cadavere della nipote,il caro zietto ha detto in diverse interviste che una volta stava per cadere in quel pozzo con un mezzo che ora non ricordo quale,quindi sta a significare che essendo un po vuoto e profondo non ha dovuto far altro che togliere qualche masso che ostruiva l'imboccatura,e poi calare il corpo della nipote,tutto questo però nel mese di agosto.Ma,a ottobre lo scenario era diverso,perché? semplice perché lui ha riempito il pozzo con pietre, terra,e fogliame vario,a tutto questo si deve aggiungere il maltempo del mese di settembre con piogge abbondanti,ed ecco che la scena dell'occultamento cambia facendo sembrare quasi impossibile che abbia fatto tutto da solo,pur essendo un uomo forte. I tempi per calare il corpo: per uno come lui credo non più di 15 minuti,circa 10 per arrivare,poi parte e va a bruciare gli indumenti,altri 10 minuti,riparte e torna a casa in 10 minuti,totale 45 minuti,visto che alle 15.08 e gia vicino al pozzo,il suo ritorno è intorno alle 16.00 circa,minuto + minuto-. Credo di aver sempre detto di non aver compreso quella sua fuga repentina dal garage,sapendo che la nipote non si trovava,e che non ricordandosi del pozzo nell'immediatezza si porta la zappa nell'eventualità di dover scavare una fossa,per occultare il corpo della nipote,forse non ha fatto tutto in un giorno,o forse due,perché dovrei dubitare di quel che dice il Prof Coppi? ha confessato e fatto trovare tutto lui,mentre di Sabrina e Cosima non ho riscontrato nulla di anormale,se poi qualcuno ha una descrizione migliore la esponga.Un abbraccio a tutti e buona notte.

Giacomo ha detto...

Chiara.
Tutta questa faccenda dei Ros è una bufala. Fìdati. ti hanno già risposto bene Gilberto e Massimo. L'unica cosa accertabile coi cellulari è la loro localizzazione nell'ambito della "cella" cioè della zona servita dal relativo ripetitore. Tale zona può avere un estensione di diversi Km qudrati. Ad Avetrana, all'epoca dell'esperimento dei Ros, c'era un'unica "cella" servita da due diversi ripetitori situati nello stesso punto, baricentrico rispetto al centro abitato. Un ripetitore agente ad una frequenza più alta e quindi più direzionale e più facilmente schermabile da ostacoli naturali (es. muri pareti etc.) ed un'altro a frequenza più bassa capace di captare segnali più deboli, perché ad es attenuati dagli ostacoli naturali. Il tutto per garantire la continuità del servizio.
Ma gli unici apparati costruiti apposta per localizzare un area di pochi metri quadri sono i cosiddetti GPS, i navigatori satellitari per intenderci, che sono ormai a bordo di quasi ogni auto. In mancanza di questi apparati, la localizzazione dei cellulari si può avere solo con un'approssimazione tale da non consentire nessuna precisione.
Per farla breve, in base al rilevamento dei Ros, il cellulare di Sarah quando effettuò la chiamata a Sabrina delle 14,28 poteva trovarsi a casa Scazzi o a casa Misseri o in un qualsiasi punto del percorso fra le due case o, al limite, in qualsiasi altro punto di Avetrana.

Anonimo ha detto...

@Giacomo
Manlio ti ringrazia per il tuo messaggio. Mi dice che se vuoi puoi comunicare direttamente con lui per e-mail. Gilberto

chiara ha detto...

Giacomo:
a parte l'ovvietà dell'impossibilità di localizzare precisamente la posizione - che i ros dicono chiaramente per cui si può anche smetterla di battere su questo punto dato che a questo segue un discorso molto articolato sul perchè esprimono una valutazione di elevata probabilità in relazione al quesito loro posto - sul resto delle tue affermazioni leggo tutt'altro nella perizia dei ros e scusami se ritengo che per dire quelle cose manco ci hai messo il naso su quella perizietta di 8 pagine nè tanto meno sul sunto che ne ho fatto. Se invece secondo te hanno dichiarato nero su bianco e confermato in giudizio, con impegno solenne, IL FALSO ok, ne prendo atto.

chiara ha detto...

p.s. giacomo: mi riferisco al numero di celle e alla rilevazione di "aggancio" sul territorio condotta con prove strumentali.

Giacomo ha detto...

Chiara, fossi in te non mi avventurerei su un terreno completamente sconosciuto e non avanzerei giudizi sugl'interlocutori. Se ti dico fìdati, o ti fidi o non m'interpelli più. Ma chi ti ha mai detto che i Ros hanno dichiarato il falso? Quale sarebbe la frase da me scritta che contrasterebbe con quanto dichiarato dai Ros?
A differenza tua, ho letto la relazione, - che non è la perizia -, con COGNIZIONE DI CAUSA.
Secondo il tuo ragionamento quindi i periti della difesa asserirebbero che i Ros hanno dichiarato il falso, solo perché non concordano con le loro conclusioni?
Fatti capire. Forse non sono stato chiaro quando ho detto "questa FACCENDA dei Ros è una bufala". Non intendevo dire che i Ros hanno raccontato fandonie. Tutt'altro! Ho semplicemente inteso dire che la procura, e dietro di lei i media colpevolisti, hanno presentato la perizia dei Ros, come se in essa ci fosse scritto che c'è una certezza ASSOLUTA sulle loro conclusioni. Ma non è così. I Ros fanno una premessa importante: dicono che, TENENDO CONTO DELLE ALTRE RISULTANZE ISTRUTTORIE, i dati ricavati dalle loro rilevazioni si possono interpetrare in un certo modo.
C'è il piccolo dettaglio che le altre risultanze istruttorie consistono nelle testimonianze ondivaghe dei testimoni circa gli spostamenti della povera Sarah. A loro volta i pm dicono: queste testimonianze sono confortate dalla perizia dei Ros.
Ma i Ros ti darebbero ragione solo se quelle testimonianze ondivaghe fossero certe. E' un po' come un cieco che si accompagna ad uno zoppo. Alla fine tutti e due vanno a finire nel fosso.

Giacomo

chiara ha detto...

giacomo di fronte a un sordo smetto di sgolarmi. non hai capito un fico secco di quello che ho detto o l'hai capito perfettamente e fai apposta a fraintenderlo reiteratamente. in entrambi i casi ti lascio volentieri nel tuo brodo perchè mi sono rotta le balle di gente che fa finta di non capire e attribuisce a me la sua limitatezza.
ciao.

Giacomo ha detto...

Chiara.
Ad ulteriore specificazione di quanto detto precedentemente, ti riporto il passo chiave della NOTA integrativa alla relazione tecnica che si trova a pag 3:

La conclusione investigativa cui sono giunti gl'inquirenti è stata espressa dopo la seguente DOVEROSA PREMESSA:
"....Invero, nel caso ulteriori emergenze investigative dovessero collocare l'apparato mobile in uso alla vittima Scazzi Sarah nel complesso abitativo di Via Deledda n. 22 (abitazione e pertinenze costituite da veranda cortile e garage)..."

Questa nota, a differenza di te che arrivi all'ultimo momento, l'ho letta esaminata e assimilata fin dalla sua disponibilità on-line e l'ho scaricata sul mio pc in data 13-8-2012 14:32.

Giacomo

chiara ha detto...

Giacomo piantala, questa cosa l'ho già detta io circa millanta parole fa. ma vedo che premesse, postille e riserve non sono sufficiente ad indurre a compendere quanto dico, con parole italiane e intenzioni chiaramente espresse, per cui lascio stare, chi me lo fa fare. E' come pretendere di ragionare con la Procura di Taranto. E questo fa riflettere, più parlo con voi più vedo che siete della stessa pasta di quelli che criticate: non si riesce a farvi fare un ragionamento che sia uno al di fuori dei limiti del pensiero che vi siete imposti. Auguri di ogni bene.

Giacomo ha detto...

Chiara,
appunto sei un essere ambiguo che non si capisce bene che cosa va cercando in questo blog. Forse vuoi mettere le cose in modo da sentirti legittimata a dire la frase elegante che hai appena pronunciato al mio indirizzo, invece di ringraziarmi per la disponibilità dimostrata.
Ti avverto. Non sono un ingenuo. Con me picchi sul duro. Se ti permetti un altro commento come l'ultimo che hai scritto al mio indirizzo ti renderò pan per focaccia.

Tieni presente che tu mi hai accusato, nero su bianco, che io avrei asserito che i carabinieri hanno rilasciato dichiarazioni FALSE.
Ti sorprenderà sapere che tra i miei parenti ci sono anche dei carabinieri, e che questi come la polizia, come altri corpi dello stato hanno tutta la mia incondizionata ammirazione.
Se dico che nel singolo caso non sono d'accordo su alcune conclusioni di una loro perizia tecnica, non vuol dire accusarli di FALSO.

Giacomo

chiara ha detto...

giacomo ribadisco: non hai letto (o capito) un fico secco di quello che ho detto. tu parli di mele io di bistecche. stai su un altro pianeta proprio.

chiara ha detto...

giacomo non è questione di conclusioni: hai detto 1 cella con due ripetitori mentre loro parlano di 3 celle e hai detto che quella gsm poteva essere agganciata anche in strada mentre loro non ci sono riusciti. questo significa dire o che sono deficienti o che hanno detto il falso. fattene una ragione. o magari comincia a comprendere le parole dell'interlocutore prima di "dare la tua disponibilità". Il tono te lo ribadisco tutto: o ci fai o ci sei e in entrambi casi picchia duro finchè vuoi perchè trovi aria fresca. siamo al ridicolo. non siete disposti a fare un ragionamento che sia uno, con la coda di paglia di chi vede in ogni argomento una minaccia al dogma autoimposto, per cui vi saluto.

chiara ha detto...

"non si capisce bene che cosa va cercando in questo blog"
ragionare con chi si vanta di saperlo fare.
capisco che ho cercato a vuoto.

chiara ha detto...

Per Tummolo:
torni pure signore, che non rischia più d'incontrarmi.
qui non si ragiona e non si dibatte: qui si segue un binario ben preciso e predeterminato e non si è in grado di fare un passetto di lato, cosa che non interessa ad alcun intelletto libero.
lecito farlo e sconveniente mostrarlo.
per cui prendo atto e saluto.

Giacomo ha detto...

Chiara.
Ti ho smascherata/o. In pratica sei una provocatrice. Un'ottusa colpevolista che vuol dimostrare che sono gl'innocentisti ad essere ottusi e prevenuti. A parte che qui non tutti la pensiamo allo stesso modo. Alcuni di noi pensano che sia Misseri il responsabile unico. Altri pensano che tutti e tre i componenti della famiglia siano estranei al delitto. Ma conviviamo benissimo. Perché ognuno ragiona con molta lucidità e rispetta il punto di vista altrui. Poi arrivi tu che, diciamocela, di questa vicenda non hai capito un beneamato fico secco (fico secco è un eufemismo) e ti attacchi a destra e a sinistra, a cavilli vari, t'inoltri in campi tecnici a te sconosciuti, addirittura hai la presunzione di voler insegnare agli altri il loro mestiere. Il tutto per dare una parvenza di ragionevolezza ai tuoi pregiudizi.
Ricordati che quella "Nota Integrativa" presa a sé stante, separata di proposito dalla Relazione Tecnica, è totalmente inidonea a chiarire le idee di un profano. E non a caso è stata pubblicata con queste modalità, ma proprio per offrire ai colpevolisti l’illusione o, peggio, il pretesto di avere in mano la prova scientifica della colpevolezza delle due "streghe" o "megere" o "esseri spregevoli" o quant'altro.
Bye Bye

Giacomo

norma ha detto...

Quello che non capisco è il perchè si è presentata come una che non aveva ancora un'opinione precisa...Vabè tornando alle celle telefoniche vorrei dare il mio piccolo contributo da persona inesperta:i segnali dei telefonini subiscono anche l'influenza delle condizioni atmosferiche,per cui per avere un'idea di come si siano susseguite le onde elettromagnetiche tra ripetitori vari ed i cell dei protagonisti di questa brutta storia,sarebbe stato necessario che il giorno in cui hanno effettuato le perizie,dovevano essere presenti in maniera assolutamente identica ed ivariata,le stesse condizioni di vento,umidità,temperatura ecc che c'erano il 26 agosto 2010 tra le 14,25 e le 15,30...il che è cosa impossibile.

Giacomo ha detto...

Gilberto.
Ho letto il tuo messaggio delle
07:26

Ti ringrazio

Giacomo

Giacomo ha detto...

Certo, Norma. Proprio così.

Giacomo

Anonimo ha detto...

Giacomo
La Nota Integrativa del ROS e' formalmente corretta (sugli aspetti tecnici pero' si potrebbero scrivere pagine su pagine a confutazione della stessa) sino al terzultimo paragrafo di pag 8, il primo sottolineato. Quella coclusione deterministica non dovevano assolutamente farla. Squalifica totalmente il loro operato e preparazione tecnica palesando in modo spudorato lo scopo della perizia facendo apparire il ROS come strumento accusatorio del PM.

chiara ha detto...

cancella pure dato che ho condito con considerazioni poco politically correct, ma consentimi di mostrare quanto il pregiudizio faccia distorcere le cose più evidenti e banali, esattamente ciò che questo blog si prefigge di contrastare (!):
"tu [Giacomo] dici: "nessuno contesta la presenza del telefonino di Sarah [nel garage] alle 14,42"
e invece qualcuno ne dubita, precisamente Gilberto e Tummolo. Per cui, come ho premesso, volevo vedere SE almeno un dato meramente probabilistico poteva trarsi da un ragionamento intorno alle celle telefoniche."
Ecco, questa cosa banale e chiarissima è diventata "sei un'ottusa colpevolista".
Non serve aggiungere altro.
Nemmeno sul fatto che passi il termine "ottusa" rivolto a me e che invece a me non sia consentito dubitare del pieno possesso delle facoltà di chi riesce a capire - sistematicamente - tutt'altro di quanto sto dicendo.

Unknown ha detto...

Nessuno cancella i commenti che non contengono offese, lo sai bene.

Massimo

chiara ha detto...

per questo ho messo quell'incipit in cui mostravo di comprendere la ragione (pur usando un eufemismo). E bada che l'ho fatto nonostante la stessa identica espressione che avevo usato mi fosse stata rivolta impunemente da Stefania nel caso Ragusa (e certamente è ancora lì ma con quasi 900 commmenti non ho volgia di cercarla) e nonostante campeggi ancora qui sopra l'apostrofazione rivoltami di "ottusa" che a casa mia non è per nulla neutrale, anzi è offensiva proprio.

chiara ha detto...

anzi, scusa massimo mi sono sbagliata. la frase l'aveva detta Mimosa e letteralmente è questa:

"tu sei impeccabile quando indossi la toga, invece sei una frana quando ti trasformi in donna, o meglio in una casalinga acida frustrata … (e mi scuso con le casalinghe che non meritano il paragone).
Come fai ad essere così “bipolare”?, hai mai consultato uno psicanalista?"

come vedi oltre all'invito che ricalca quello (giustamente) rimosso, mi sono sorbita pure della frana (non come professionista, che può pure passare, ma proprio) come donna, nonchè della casalinga acida frustrata con tanto di scuse per le casalinghe che non meritano il paragone con me.

dimmi te se era un commento gradevole da leggere per me....

Unknown ha detto...

Come ho scritto mille volte sia sul blog che in privato, non sempre sono davanti al computer e non sempre posso perdere un'ora a leggermi i commenti che sono arrivati in mia assenza. Specialmente se riguardano un caso che non esiste fino a quando non si troverà un corpo. Oggi ho trovato abbastanza tempo, ma fra cinque minuti, ad esempio, cambierò zona e sarò solo per i miei figli, andremo a cena e starò con loro fino a quando non si addormenteranno.

Chi si ritiene insultato di solito mi manda una mail, ed è mia premura rimuovere subito il commento... in altro modo, visto che ci sono giorni in cui si scrivono moltissimi commenti, non posso sapere se ci sono scontri in atto e se qualcuno supera il limite.

Ma, ripeto, basta una mail...

Giacomo ha detto...

Anonimo delle 15:54
Sono d'accordo.
In più aggiungo che, sempre a pag 8, il punto "c" conduce ad una conclusione aberrante e palesemente assurda.
Dopo aver premesso che la cella GSM è stata agganciata solo nel garage di Via Deledda e non nel resto dell'abitazione, continua asserendo che la cella GSM a 900 Mhz "non è mai stata selezionata come servente in tutti i RESTANTI LUOGHI di Avetrana".
Se ne deduce dunque, come necessaria e logica conclusione, che il fornitore del servizio di telefonia mobile teneva in opera una cella il cui scopo era di servire UNICAMENTE il garage dell'abitazione dei Misseri!

Non so se mi sono spiegato bene!

Giacomo

Anonimo ha detto...

@Giacomo
Scusa Giacomo non voglio entrare nel merito delle vostre discussioni, ma
la cella GSM a 900 Mhz e' servente
di tutti i cellulari che hanno solo
GSM a 900 Mhz. Le prove fatte dai ROS sono state effettuate con telefonini molto piu' evoluti....
Giorgio

Mimosa ha detto...

@ Chiara,
eh no, piano, bella, quella mia frase che hai abilmente memorizzato, era inserita in un contesto in cui tu stessa ti consideravi bipolare e altro, la discussione non riguardava questo caso
inoltre l’atmosfera di quella discussione aveva raggiunto l'apice che Giacomo ha percepito in questo contesto.
Non girare frittate e non fare la vittima, là avevi già replicato con il tuo more solito
e non fare neanche il pasticcio di mescolare assieme due contesti completamente diversi, anche se hanno un comune denominatore: ossia il tuo modo di mascherarti da agnellino.
Mimosa

Anonimo ha detto...

Il Nokia 5228 forse era lo stesso modello di Sarah o comunque poteva simularlo (quadband). Ma il Sagem utilizzato e' un apparato per network testing e non era il cellulare di Casima. Perlomeno il ROS di ancona e' stato piu scrupoloso anche se empirico (qui non sembra hanno fatto prove di chiamata e di impegno delle celle ma solo misure di potenza segnale). Che poi ad Ascoli e Teramo hanno hanno fatto quello che volevano con quei dati e un altra storia.

Anonimo ha detto...

voi invece siete lupi e neanche vi preoccupate di mascherarvi. non so chi sia peggio tra voi.

Anonimo ha detto...

@ Giacomo

Hai colto il succo della sostanza con una conclusione veramente incisiva.

"Se ne deduce dunque, come necessaria e logica conclusione, che il fornitore del servizio di telefonia mobile teneva in opera una cella il cui scopo era di servire UNICAMENTE il garage dell'abitazione dei Misseri!"

Credo che non ci sia modo migliore per sintetizzare tutto il discorso (oltre alla metafora del cieco e dello zoppo). Gilberto

Giacomo ha detto...

Giorgio.
Mi sembra che se vogliono indagare sul comportamento del cellulare di Cosima rispetto alla cella Gsm, le prove devono essere fatte con un cellulare uguale a quello di Cosima o un apparato che simuli le medesime caratteristche tecniche.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Chissà l'Anonimo delle 19:52 con chi ce l'aveva.
Si classificano come lupi persone che esprimono semplicemente opinioni intorno a quello che sta avvenendo a Taranto, dove si corre il rischio di aggiungere all'ingiustizia perpetrata ai danni della povera Sarah un'ulteriore ingiustizia, condannando delle persone innocenti.
Invece i sedicenti miti agnellini sanno solo insultare le imputate o, nel caso più favorevole disprezzarle, dandole per sicure colpevoli, in assenza della minima prova, anzi in presenza di prove inoppugnabili che le scagionano.

La protervia umana certe volte supera ogni confine di civiltà e di buonsenso.

Giacomo

Giorgio ha detto...

Nessuno che ha una testa pensante può sperare di riuscire ad avere un confronto sano con gente come voi. Pochi, chiusi e prepotenti. Chiara non sprecare tempo qua, sono perle buttate ai porci.
Io leggo solo per capire come si vuole muovere la difesa, non é molto più sveglia di loro eheh

Anonimo ha detto...

chiara non sprecare tempo altrove, eheheh

Anonimo ha detto...

Ciao Chiara, condivido il pensiero di Giorgio.

Inutile sprecare tempo su Volando... Perle buttate ai porci!
Pochi, chiusi, prepotenti ed "incolti" come chi difendono...

Chissà perchè sono sempre pronti a gridare "al lupo, al lupo " quando non si è d'accordo con loro...

Non solo non accettano alcun ragionamento che abbia un minimo di logica, ma, anzi, lo rigettano aprioristicamente e questo si può giustificare in un solo modo: "sono tutti di parte"!

Oramai, le persone coerenti su Volando si limitano a leggere, ma nessuno vi scrive più... Fin troppo evidente che è una "loggia" chiusa, ove " se la cantano e se la suonano da soli", anticipando come si muoverà la Difesa.

Anonimo ha detto...

@ Chiara,

NB. Sei l'unica persona che ho letto con piacere su Volando.

carla ha detto...

buongiorno a tutti,
dai ultimi comenti che vedo,vedo tanti mosconi che ronza intorno al lampione....
scusate se mi dedico poco ultimamente,per un impegno personale,ogn'intanto m'impedisce di intervenire,ma comunque mi tengo informata di quello che si dice.....e appena possibile la mia parola non mancherà.....

Giacomo ha detto...

Ma sì. Credo di riconoscere questa gente. Vengono da siti colpevolisti, dove ormai si annoiano perché hanno fatto terra bruciata, spegnendo ogni forma minima di dissenso. Poi dopo aver insultato le imputate oggi, domani e dopodomani, non sanno più che dire perché rischiano di essere ripetitivi. Vengono qua fingendo di volersi confrontare civilmente. Quando vengono civilmente contraddetti, non ci stanno e cominciano a provocare e quando gli si rende pan per focaccia, cominciano con la solita solfa paranoide, che qui c'è gente direttamente interessata alla vicenda di Avetrana, che vuol difendere l'indifendibile, che è collegata ai difensori e via discorrendo.
A questo punto m'incomincio a chiedere se non siano proprio loro che abbiano interessi diretti in questa vicenda.

Giacomo

PINO ha detto...

@ Giacomo
Non è mia intenzione il voler limitare i tuoi concetti e le tue legittime convinzioni. Vorrei solo proporre l'economia di certi attributi, come quello, per esempio, assegnato a certi siti come "colpevolisti".
Non credo che un sito nasca per ospitare "solo" alcune versioni di particolare orientamento: quanto ciò accade, lo si dovrebbe attribuire solo alle convinzioni di chi in quel sito commenta.
Stesso criterio dovrebbe essere adottato, anche nella qualificazione del blog o sito sul quale siamo ospitati abitualmente: questo, cioè, di Massimo Prati, spesso definito "innocentista"
Anche in questo caso, ritengo ci sia una falsificazione d'identità, se si tiene conto dello spirito che ha da sempre orientato questo spazio: l'imparziale garantismo.
Ed è con questa fisionomia che il blog ospita, non necessariamente,
tesi innocentiste a tutti i costi.
Diversi dei suoi abituali collaboratori, per esempio, come Enrico, me stesso, ed alcuni altri, abbiamo delle riserve, per il caso Scazzi, ciononostante rispettiamo le convinzioni degli altri, proprio perchè il declamato garantismo non sia negato a nessuno. Ancor meno a quelli della cui colpevolezza siamo cnvinti.
Pino

magica ha detto...

buongiorno a tutti .
non capisco . le riserve.
basterebbe dire quali ipotesi o prove si condividono con i pm .
chissa' che una buona volta non si capisca cosa è accaduto quel 26.

Giacomo ha detto...

Pino.
Apprezzo i tuoi toni pacati.
Ma in questo caso i siti colpevolisti esistono, eccome. Siti in cui gli argomenti ragionevoli che si usano consistono nel copia incolla degli articoli di giornale online, nei link a trasmissioni colpevoliste, nel copia incolla di brani di verbale, in cui i testi sono rigorosamente interrogati dai pm e basta.
Da qui si passa agl'insulti alle imputate, alle dichiarazioni di disprezzo ed all'irrisione per gli avvocati della difesa.
Poi come alibi del tutto, ogni tanto qualcuno ricorda quello che è successo alla povera Sarah, compiange lei, la mamma ed i parenti.
Come se il compianto per Sarah e la solidarietà per il dolore della sua mamma e degli altri familiari fosse una loro esclusiva e fosse intrinsecamente connessa alla colpevolezza delle imputate. Di conseguenza gl'innocentisti vengono bollati come complici delle assassine o peggio. Lo stesso Misseri viene disprezzato non tanto come probabile assassino e sicuro occultatore con le modalità che sappiamo, non tanto come sicuro mentitore, ma perché succubo delle streghe di casa, da cui non riesce a svincolarsi al punto da addossarsi le colpe di un delitto che non ha commesso.
Il fine ultimo dei partecipanti a questi siti, non è quello di ragionare, ma quello di appoggiarsi l'un l'altro per sentirsi più forti. E' la stessa scena di un linciaggio: in una folla che lincia la gente più si sente numerosa più si convince di stare dalla parte della ragione.
Questo è l'edificante quadro che emerge da certi siti colpevolisti.
Se ne conosci qualcuno in cui la proporzione fra innocentisti e colpevolisti è equilibrata e si portano tesi chiare da una parte e dall'altra ed obiezioni ragionevoli da una parte e dall'altra, indicamelo pure.
Rispetto tutti quelli che mi rispettano. Non sono mai il primo che attacca, però non sono uno che porge l'altra guancia: non è nel mio DNA.
Ormai questo processo sta per arrivare al termine.
Ascoltiamo la voce dei difensori. Ascolteremo la sentenza. Leggeremo le motivazioni e ne discuteremo.
Ciao

Giacomo




Anonimo ha detto...

Caro Pino
Hai senz'altro ragione quando dici che il problema non è quello di essere innocentisti o colpevolisti. Il problema è un altro. E' quello di argomentare, non semplicemente di affermare qualcosa apoditticamente. Giacomo ha argomentato in modo stringente con un discorso logico e consequenziale. Altri si sono limitati a demolire senza mai entrare in argomento e senza produrre ragionamenti. Gilberto

Anonimo ha detto...

Dobbiamo riconoscere che questi Misseri sono stati veramente sfigati visto che la cella a 900Mhz di Avetrana serviva solo il loro garage. Se la Vodafon l'avesse rimossa prima!

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno cari amici,Magica Carla,Mimosa Norma,Giacomo,Pino,Enrico,Epam,e mi scuso se ne dimentico qualcuno,oltre agli inossidabili,Gilberto, il carissimo Prof Tummolo,e il nostro amato Massimo.Ho sempre condiviso i commenti di Giacomo,chiari semplici e con descrizioni molto dettagliate,quelle del caro amico Gilberto, no,perché mi fa innervosire e va contro le mie ipotesi,e non vuole ammettere che il colpevole è il caro zietto,scherzo caro Gilberto,lo sai che ti ammiro,e apprezzo i tuoi articoli,ti abbraccio affettuosamente.Perché dico che il colpevole è il caro zietto? semplice perché oltre alla sua confessione, ho riscontrato un atteggiamento alquanto dubbioso.Gli articoli del caro Massimo non lasciano dubbi,ne innocentista e ne colpevolista,ma,garantista,nel descrivere tutto quello che è venuto fuori in due anni e mezzo tra indagini e processo,si è potuto capire le falsità e le menzogne dette da diversi testimoni,per non parlare di alcuni soggetti che chiamati per difendere hanno rivoltato la frittata,inducendo il caro zietto a dire delle enormi falsità e coinvolgendo la figlia e la moglie in questo delitto.Dice il Proverbio,che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio,in questo caso ho fatto un eccezione è mi fido del caro Massimo.Un abbraccio a tutti cari amici.

Anonimo ha detto...

Niente, sono di coccio.
Propongo colletta per acquisto occhiali al povero Giacomo che quando parla di sè stesso è evidente che è cieco e quando parla degli altri non si accorge che è lui riflesso nello specchio.
Di Gilberto che dire? non diciamo, capita a tutti di prendere fischi per fiaschi una volta o laltra.
Il giallo dell'estate: che riscatto dovrà pagare Prati per la liberazione di Volando?

Anonimo ha detto...

All'anonimo delle 15:01:00

Sì, è vero, capita proprio a tutti (una volta o l'altra) di prendere fischi per fiaschi. Gilberto

norma ha detto...

Mi sono innervosita anch'io quando ho letto che c'è una cella che serve solo ed esclusivamente il garage dei Misseri!Questo non è confrontarsi,questo significa andare contro ogni logica,come lo è anche dubitare di ogni evidenza che scagiona le due Misseri,ipotizzare che padre e figlia si siano messi d'accordo prevedendo il futuro,le mosse degli inquirenti,le parole dei testimoni,credere che le testimonianze cambiate contino di più di un tabulato,basare tutta la dinamica su una bugia che avrebbe detto una ragazza quando non c'è niente che lo dimostri,pensare che i genitori di una bambina uccisa non possano mentire e cambiare le testimonianze per compiacere degli uomini che hanno promesso loro che faranno gustizia, ecc ecc.Insomma,il confronto ha motivo di esistere quando,arrivati ad un certo punto,ci si rende conto che una tesi ha più logica rispetto ad un'altra e se questo non avviene allora è inutile tentare di discutere,un buon interlocutore non è colui che è
disposto a negare persino l'evidenza.

Anonimo ha detto...

Mi sono innervosita anch'io quando ho letto che c'è una cella che serve solo ed esclusivamente il garage dei Misseri
________________________________
se la prenda con certo Giacomo che è il solo a averlo detto facendo finta che lo dicevano gli altri per sembrare più intelligente. a suonarsele e cantarsele sono capaci tutti signora per questo non vi si può leggere senza battere la testa sul muro per la disperazione. e dire che qualcuno sarebbe pure intelligente ma si adegua al contesto poverino altrimenti se lo mangiano.

Anonimo ha detto...

@ Norma
Non son sicuro che tu abbia colto l'ironia di Giacomo. Il succo del discorso (non so se ne convieni) è che non esiste prova (tecnica) che il cellulare di Sarah fosse nel garage cantina di casa Misseri. Questo non significa che tu o altri possano ritenere che ci fosse comunque sulla base della narrazione di Michele. Analogamente per Cosima. Il discorso nasceva soltanto da questo.
@ Tutti
Se qualcuno invece può produrne prova del contrario lo faccia con una argomentazione, portando elementi oggettivi a riscontro, ma non illazioni.

Gilberto

Anonimo ha detto...

Eppure Chiara ha fatto dei ragionamenti molto logici e stringenti, proprio mettendo in discussione Perizie, Relazioni Tecniche e Verbali. Ma, tutto ciò vi ha procurato solo enorme fastidio, perché ne risulta evidente la colpevolezza delle Misseri. Nessuno di voi controbatte con onestà alle argomentazioni che, pure, dite di richiedere. Messi con le spalle al muro la buttate come al solito in caciara, fino ad ignorarle del tutto e ricominciare daccapo con la solita manfrina. Dopo oltre due anni e con tante evidenze agli Atti, continuare ad ostentare tanta boria e pervicacia in pantomime "negazioniste" è semplicemente ridicolo. Continuate pure a cantarvela ed a suonarvela tra di voi, tanto il Processo è finito e siamo arrivati alla Sentenza.

magica ha detto...

anonimo posta .
tutto quello che trovi plausibile per determianre le colpe delle misseri . pero' non spifferare le solite manfrine .. tipo ...

l'hanno presa ,,oppure un segreto inconfessabile , la morbosa gelosia di sabrina .
poi il fantastico sogno di fine ottobre.. posta posta . sms sconci . e infine la motivazione .

chiara ha detto...

Considerandomi mera e modesta garantista e ricercatrice di verità non solo processuale, rientro al volo per prendere le distanze dalla conclusione di certa colpevolezza come omicide delle Misseri, espressa dall'ultimo Anonimo, il quale peraltro ringrazio per l'apprezzamento espresso. Molto gradito, grazie.
Per quanto mi riguarda, gli esiti delle mie analisi (in cui sono stata aiutata da alcuni, massimo in primis, che mano a mano mi hanno indirizzata verso documenti e retroscena che non conoscevo ed i quali pertanto ringrazio) non mi consentono alcuna posizione netta: le odierne imputate mi danno l'impressione di essere più di quanto affermano ma meno di quanto afferma l'accusa, alla cui ricostruzione non credo. Avrei gradito un differente approccio ed un maggiore approfondimento della loro posizione in sede d'indagine. Questo è il mio pensiero. Nè più nè meno.

Giacomo ha detto...

Norma. Non hai ragione d'innervosirti. Ho ragionato per assurdo. Evidentemente è impensabile che il gestore abbia montato una "cella" Gsm che aveva l'unico scopo di servire il garage di via Deledda. E quindi non possono ritenersi tecnicamente corrette le conclusioni della Nota Integrativa. Molto probabilmente il campione scelto per le rilevazioni del Ros non era sufficientemente rappresentativo dei possibili luoghi di Avetrana serviti dalla cella Gsm.
Io sono convinto che il cellulare della povera Sarah era molto vicino a casa Scazzi alle 14,28 ed era nel garage di via Deledda alle 14,42. Ma questo in base a considerazioni già ampiamente discusse che prescindono dalla perizia del Ros.
Gilberto ha colto bene il senso di quello che ho detto. Lo ha spiegato molto bene da par suo.
Stesso discorso per il cellulare di Cosima alle 15,25. Non è certo in base a tale perizia che il cellulare si può collocare all'interno del garage di via Deledda e poiché Cosima nega di esservi stata non vi è prova certa del contrario E comunque, anche ammettendo in astratto che Cosima fosse nel garage, questo non proverebbe certo la sua responsabilità nell'omicidio, collocato dall'accusa in altro luogo ed in altra ora.

Per il resto condivido come al solito le tue considerazioni sempre acute e precise.

Giacomo

carla ha detto...

chiara ha riportato quello che ha letto,come tutti,solo che si legge quello che si vuole leggere,senza tenendo conto di quello che c'è scritto tra le righe.....e non solo, su questo caso ci sono 2 storie :-1 immaginata e spostamenti dei indizi...
2 i dati iniziali reali ,fatta passare per fantasia....
ohps!mi dimenticavo della terza "il bordello".....
e visto che c'è tutto questo nervosimo ,sarà colpa del vento....portate un po' di pazienza prima o poi passa....

Giacomo ha detto...

Anonimo 15:01.
Dici che sei di coccio? Beh, questa ammissione potrebbe essere un primo passo sulla via del ravvedimento...

Giacomo

magica ha detto...

forse non siamo degni di risposta?
oppure sarebbe stato utile aver frequentato
della crusca .

norma ha detto...

Gilberto e Giacomo
Scusate avevo capito male,pensavo che qualcuno fra noi avesse ipotizzato che esistesse sul serio una "cella del garage" e che Giacomo facesse riferimento a questo in uno dei suoi post, chiedo venia.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ho la sensazione che qualcuno si dimentica degli amici che da mesi o anni commenta in questo blog,pazienza,vuol dire che forse i miei commenti come di qualcun altro non son più interessanti,visto che non rispondete neanche ai saluti.Buona notte.

Anonimo ha detto...

Caro Vito
Nessuna dimenticanza. E' che ultimamente nel caos dei commenti ci siamo un po' persi. Niente di irreparabile. Una buona giornata a te e alla tua famiglia e naturalmente la speranza per tutti che si realizzino le nostre aspirazioni e i nostri sogni...
Gilberto

Giacomo ha detto...

Caro Vito, ricambio gli abbracci. I tuoi interventi sono sempre molto graditi ed apprezzati. Tanti saluti anche ai tuoi cari.

Giacomo

Vito Vignera da Catania ha detto...

Buon giorno cari amici,ok pace fatta e grazie,ultimamente vi eravate smarriti tra celle telefoniche e dati vari,comunque vi perdono a patto che diciate 2 Ave Maria. Da lunedì è il turno dei difensori e per ultimo parlerà il Prof Coppi.Chiedo la collaborazione di tutti,Di dati oggettivi la difesa ne ha parecchi,tabulati telefonici,dichiarazioni fatte antecedenti e poi rivedute e corrette,un incidente probatorio falso su tutti i punti di vista,un Michele Misseri imbottito di medicinali,lettere e manoscritti vari consegnati alla Corte,e tanto altro ancora.Il P.M.Buccoliero è ritornato alla carica con quella cretinata del sogno,e cercando di far credere alla Corte che Sarah è arrivata in quella casa "il garage è stato escluso",poi è scappata ,e poi ripresa è uccisa in lacrime,per come descriveva tutta la scena sembrava che lui fosse stato presente e avesse visto tutto,e invece non ha visto nulla.Dai dati in vostro possesso come si possono smontare tutte queste accuse a dir poco ridicole,sogno,sms,le menzogne di alcuni testimoni,e le benedette celle che tutto vedono e tutto prevedono, come i maghi.Carissimo Giacomo cosa hai da dire? parla tu perché del caro amico Gilberto non mi fido "scherzo" forza usciamo gli attributi e facciamogli vedere di cosa siamo capaci,e che a tutto c'è un limite,ma,il sogno proprio non lo doveva portare,peggio per lui.Noi l'abbiamo cercata la verità dei fatti per dare giustizia,ma il P.M Buccoliero non credo.Un abbraccio a tutti cari amici.

carla ha detto...

buongiorno a tutti,
caro Vito avere apertura mentale non vuol dire farsi ingiuciare...è provare vedere oltre di quello che ne viene dato da vedere,di quello che dice Gilberto e quello che diceva Manlio,va' al dilà dell'immaginazione....non ha che spartire con l'immaginazione che ha messo in piedi la procura,spostando i tempi pur far apparire a proprio piacimento,per come vorrebbe fare passare per il vero.....
quante storie conosciamo che ci siamo fissati a un procedimento e poi si rivela tutt'altro,di un qualcosa di inaspettato,come quello di gravina ,serena molliconi ecc......
certo può essere scontato che sarah fosse arrivata casa misseri ,solo per il fatto lei era diretto in quella casa e lo testimonia michele stesso,c'è un fatto che non viene creduto,perchè c'è questa imponenza da parte dei pm a non voler credere? eppure è l'unico che testimonia che ha visto sarah in quella casa,questo è un dato di fatto.....
ho seguito QG ieri sera si notava bene che nemmeno i accusatori non ci crede fino in fondo che sabrina e cosima centri e lanciano questo sospetto che loro stessero nscodendo la verità e che corrono il rischio l'ergastolo pur di non dirla...però si accetta la condanna processuale con una loro verità al di là che sia vero o no....
a me personalmente mi da'il senso di una violazione del essere umano....un caro abbraccio a te e a tutti quei che sono singeri di cuore....buonagiornata

Giacomo ha detto...

Caro Vito, io penso che la difesa porterà ed illustrerà ampiamente i suoi argomenti, che sono proprio quelli da te elencati. E farà una ricostruzione spaziale e temporale degli ultimi movimenti della povera Sarah basata sui tabulati.
Alle 14,25 Sarah esce dalla sua cameretta, annunciando che ha ricevuto l'sms atteso, si dirige nello scantinato a prendere il telo, risale saluta tutti ed esce.
Poco dopo essere uscita riceve il sollecito delle 14,28, risponde col famoso squillo, alle 14,30 viene vista dai fidanzati davanti alla scuola media, mentre di buon passo si dirige alla villetta, alle 14,32 è a via Deledda 22. Qui resta disorientata un attimo perché non vede nessuno ad aspettarla come lei immaginava, né Mariangela né Sabrina vede aperta la porta del garage, vi si dirige spontaneamente a cercare Sabrina.
Quello che avviene all'interno lo descrive il Misseri nella sua testimonianza DAVANTI ALLA CORTE D'ASSISE. Questa testimonianza, resa IN GIUDIZIO, ha un valore ASSOLUTO. Da essa non si potrà assolutamente prescindere, checché il pm abbia cercato di liquidarla con la storia delle lacrime di plastica. Alle 14,39 (BEN SETTE MINUTI) potrebbe essere già tutto compiuto. Comunque tutto è compiuto certamente entro le 14,42.
Sabrina intanto alle 14,39 e 27 sec esce sulla veranda. Alle 14,40-14.41 arriva Mariangela. Alle 14,42Sabrina chiama dalla macchina, ma Sarah non risponde ed entra in funzione la segreteria, Sabrina richiama di nuovo subito dopo, ma questa volta il cellulare di Sarah risulta irraggiungibile. NON SI ATTIVERA' MAI PIU'!
Ma Sabrina dov'era mentre si consumava il delitto? Lei ha sempre detto e ripetuto anche in aula, senza cambiare una virgola, che era in bagno a farsi una rapidissima doccia. Le si creda o no, Sabrina non può essere stata.
Perché Sabrina non può essere stata? E' semplicissimo: Sabrina alle 14,35 RISPONDE ad un sms dell'amica Cimino inviatole poco prima. Dalle 14,32 (arrivo di Sarah) alle 14,35 passano SOLO TRE minuti, assolutamente insufficienti a compiere il delitto.
Questo provvidenziale sms delle 14,35 NON FA PARTE DELL'ALIBI FALSO CHE S'IMPUTA A SABRINA. Difatti è la RISPOSTA ad un sms delle 14,31 che le inviò l'amica.
Sabrina NON POTEVA PREVEDERLO, a meno che da buona "strega" come è stata definita anche dagli schermi della Rai (Vergogna!) non avesse fatto un patto col diavolo.
Questo sms delle 14,35 è un dato contro cui hanno COZZATO i pm, per cui hanno dovuto fare una ricostruzione completamente diversa dei movimenti di Sarah, negando quello che loro stessi avevano asserito nelle prime ordinanze.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Giacomo come al solito la tua ricostruzione mi trova concorde,e se valgono gli avvistamenti del Petarra allora è valida la testimonianza dei fidanzati,solo che loro vogliono eliminare ma non ci riusciranno,e poi è esatto non può essere Sabrina,se telefona non può uccidere,i minuti sono troppo risicati,e poi mica sapeva quando arrivava Mariangela ovvero l'orario preciso,quindi poteva arrivare da un momento all'altro,e poi altra cosa, per come dicono gli accusatori che Sarah è stata uccisa in casa e poi trasportata in garage,mi sembra assurdo che tengono il garage aperto con un cadavere li dentro. Ciao carissima Carla noi le nostre supposizioni le abbiamo fatte che poi vogliono stravolgere la realtà,è nella loro indole accusatoria,ho visto QG,con l'Avvocato Gentile lanciare pesanti accuse,come omicidio di mafia,ma,per favore che la smetta di fare certe affermazioni,la mafia, la camorra, le brigate rosse, quelle sono tutta un'altra cosa,questo è un delitto scaturito da un raptus,e che sarà la corte a dover decidere e giudicare,con prove è non con ricostruzioni fantasiose.Un abbraccio a tutti cari amici.

magica ha detto...

buongiorno a tutti .
mi è parso di cogliere una certa fretta a sbolognare indizi falsi o perlomeno ambigui,
una puntata di quarto grado a di poco penosa . i soliti finti tonti - .
hanno tirato fuori perfino le sorelle di cosima. come avessero avuto qualche colpa
io non capisco concetta , e lei non capisce le parenti ..perchè non parlano? dovrebbero dire di essere le assassine di sua figlia . ? anche se non lo sono .. non capisco semmbra un processo per stupidi . .hanno
tirato fuori indizi talmente ridicoli da fare pena , come quello ,
che cosima e emma vanno dal cognato con vecchi cel...trovati nella macchina di cosima per incastrarlo . ahah .
ma se erano nella macchina di cosima che centra il cognato? certo volevano fargli mettere le impronta digitali . roba da matti sembra un film di toto' .
un indizio talmente cretino che poteva risparmiarcelo .
la droga , beh avranno fatto le analisi a sabrina sabrina vi pare? ed hanno escluso la droga per sarah ,
erano un gruppo di ragazzi che si divertiva con poco . vedi la tedesca che mostra il tatuaggio ? una orgia in birreria .un pompino cancellato . ahaha una parolaccia che non si doveva proprio leggere ,
le ragazze d'oggi ne combinano di peggiori . basta vedere certe trasmissioni cosa combinano . e la compagnia dei ragazzi di avetrana non sono diversi da altri giovani . sono periodi che passano . certamente io essendo adulta se vedo una turista che mostra le tette non mi scandalizzo , mi rende indifferente al piu' osservo se si è mantenuta bene . i ragazzi trovano un pretesto per ridacchiare .
pero' qualcuno lo ha messo in internet come fosse un film a luci rosse ,
non hanno mia visto le tette?. si vedono anche negli spot della tv ...
.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cara Magica,hai visto? si vede che stanno raschiando il fondo del barile,evidentemente non trovando altro si attaccano come i polipi,a qualsiasi cosa,la maggior parte degli sms è più che datata,e di certo non riguardano un delitto che si vuole addossare a degli innocenti,purtroppo vogliono fare i furbi,e alla fine come il polipo si sono attaccati al sogno,cosa che lui ha sempre dichiarato essere tale,e poi pensa te lo racconta ad ottobre di prima mattina alla moglie,e quindi cosa aveva visto? nulla,nada de nada.Ciao cara e speriamo in un ritorno del carissimo Prof Tummolo.

Anonimo ha detto...

alle 14.25 (e quanti secondi?) sarah è in camera, riceve il messaggio, lo legge, cerca l'asciugamano nell'armadio, non lo trova, chiede alla mamma, la madre risponde, sarah scende in scantinato, lo prende, risale, lo piega, lo mette nello zaino, saluta ed esce. "dopo essere uscita riceve il sollecito delle 14.28 e invia lo squillo". avete fatto la prova di far stare tutte le azioni in 3 minuti?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro anonimo,a me non preoccupano i 3 minuti,o 4 minuti,però se a quell'ora è in camera sua,di certo non è morta come dicono i P.M.,che alle 14.20 Sarah e già stata uccisa,e che da casa era uscita alle 13.50,o alle 14.00,quindi fai tu a che ora è uscita,se esce prima è stata uccisa prima se esce dopo è tutto normale con gli sms e i fidanzati che la vedono a quell'ora,altrimenti è tutto falso,e qualcuno di certo non ha guardato l'orologio,a casa Scazzi non c'era perché stavano pitturando,il vicino di casa Petarra pure lui senza orologio sa l'orario,i P.M. che non c'erano affermano che è uscita a quell'ora per il loro tornaconto,ovvero per accusare Sabrina e la mamma che la rincorrono per Avetrana e poi l'ammazzano,manco stavano inseguendo un gatto che ha rubato la salsiccia,fai una cosa, decidi tu l'orario e se hai visto qualcosa diccelo.Ciao

Anonimo ha detto...

io non devo proprio fare niente tu hai detto "forza usciamo gli attributi e facciamogli vedere di cosa siamo capaci Noi l'abbiamo cercata la verità dei fatti" e allora guardo cosa siete capaci quando dite che la versione dello zio siccome è fatta in giudizio ha valore assoluto però le testimonianze degli altri sempre fatte in giudizio non hanno valore e anche dimenticare che l'incidente probatorio ha lo stesso valore del processo, quindi mi sembra una affermazione del cacchio. E poi siccome cercate la verità dei fatti ho detto se fare tutte quelle cose ed uscire in tre minuti è la verità dei fatti.
voi dite di avere la verità non io e quindi siete voi a dovere rispondere a queste cose uscnedo gli attributi. se no fate chiacchiere ebasta.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Amico anonimo,cerchiamo di capirci,io non c'ero ad Avetrana quel giorno,però non c'erano neppure i P.M.,il tutto è ricavato dalle dichiarazioni dei testimoni e da chi dice di aver commesso il delitto,e poi con dei dati oggettivi si è cercato di ricostruire come possano essere andati i fatti quel giorno,se ti sta bene,altrimenti auguri e buona Pasqua.

magica ha detto...

ciao anonimo .
ok dai .. si divaga un po' per sdrammatizzare .
,
se l'inc.. prob ..ha valore ben venga ,
è tutto pieno di cavolate inverosimili . tu lo hai letto?.
ma leggilo bene e attenzione a quello che emerge e chi interviene dove non puo' . mi sembra che quel verbale non lo volessero tirare fuori durante il processo .. non ne sono sicura pero' eh ..
ciao
ciao

Anonimo ha detto...

anche secondo me inc.prob.è pieno di cavolate per queto dico che se uno dice che vale il processo allora mamma e figlia sono spiacciate! allora è melgio nn dirlo e ammettere che alla fine è solo questione di chi si vuole credere.- e anche ammettere che in tre minuti nn si fanno tutte quelle cose e allora la bimba nn ha aspettato sms della sabrina. nn vuol dire che è colpevole ma se si vuole verita nn si può dire come comoda a quello che si vuole no?

Giacomo ha detto...

Una dichiarazione autoaccusatoria, soprattutto se si tratta di un omicidio, ha un valore ben diverso da altri tipi di testimonianza. Se la sentenza deciderà di non tenerne conto, dovrà dare delle motivazioni ben più robuste di quelle fornite dall'accusa, tipo "si è mostrato imbranato quando gli abbiamo messo un foulard in mano".

Per quanto riguarda il tempo di permanenza di Sarah nello scantinato

4a UDIENZA DEL 07/02/2012

Testimonianza della madre
pag 99
DICH. Concetta SERRANO SPAGNOLO - Allora, Sarah mi chiede dove stanno gli asciugamani, io le dico che li avevo riposti giù nello scantinato, lei sempre in MANIERA VELOCE scende, prende questo asciugamano, risale, mi si avvicina e dice: "mamma, io sto andando" e se ne è andata.

pag 103
P.M.M. BUCCOLIERO - Ci può dire quanto tempo è rimasta giù per trovare questo asciugamano?
DICH. Concetta SERRANO SPAGNOLO - No, roba di TRE - QUATTRO minuti, non più di tanto.


Sulla stessa circostanza: Testimonianza della badante

pag 224
P.M. M. BUCCOLIERO - Quanto tempo è rimasta per prendere questo asciugamano, se lo ricorda?
DICH. Maria PANTIR - Questo non me lo ricordo.
P.M. M. BUCCOLIERO - Su questo punto lei dice, nel verbale del 17 settembre: "Ricordo che Sara chiese alla mamma dove fosse l'asciugamano. Concetta le rispose che stava nell'armadio. Non trovandolo, l'ho vista scendere nello scantinato, rimanendoci per CIRCA cinque minuti".
Conferma questa circostanza?
DICH. Maria PANTIR - Sì, sì, sì.

Né Concetta né badante avevano l'orologio. I tabulati, hanno poi stabilito la tempistica esatta: TRE minuti.

Giacomo

Anonimo ha detto...

tu dici che i tabulati dicono cosa ha fatto con l'asciugamano invece i tabulati dicono solo che tre min prima cè il messaggio e tre min dopo cè lo squillo la conclusione la fai tu e poi dai neanche il tempo per cercare nella camera uscire chiedere eccetera. quando ce lo squillo poteva essere ancora in cantina oppure già nella strada oppure stava uscendo oppure era già arrivata. questo nn lo sai e affermi che il tabulato lo dice ma nn è vero è che hai deciso così e comnque hai ragione ebasta. questo è.

Mimosa ha detto...

Nonostante tante chiacchiere e insulti comparsi in questi anni anche in questo blog, io sono sempre stata e sono più che convinta che Sabrina e Cosima non c'entrano niente con l'omicidio e la soppressione del cadavere di Sarah.

La ricostruzione dei due PM, che saranno pure in buona fede (d’altronde è il loro mestiere accusare!), mi suona tanto come la fantasiosa ricostruzione offerta nelle Motivazioni della sentenza dalla giudice nel caso Parolisi:
vengono aggiunti particolari di pura inventiva per aggiustare quello che manca nella logica!

Mimosa

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