mercoledì 6 febbraio 2013

Roberta Ragusa. Difficile credere che un procuratore esperto come Ugo Adinolfi continui a indagare solo il marito...


Il procuratore di Pisa ha detto ai giornalisti una cosa saggia. Le sue parole: "Sarebbe stato meglio cercarla prima con questo spiegamento di forze, forse avremmo ottenuto migliori risultati...", sono condivisibili perché è logico che per ottenere risultati che possano aiutare le indagini, non si deve aspettare un anno a fare una maxi-battuta che faccia capire se davvero un probabile assassino ha occultato il cadavere della sua vittima. Negli ultimi 13 mesi le ricerche sono partite e si sono fermate decine di volte. Negli ultimi 12 mesi, una task force formata da centinaia di investigatori ha lavorato senza tregua seguendo l'indirizzo investigativo scelto dal pregiudizio di alcuni, fra cui diversi organi d'informazione, senza curarsi del fatto che gli indizi a disposizione erano scarni per decidere di verificare un solo indagato. Si è proceduto a forza di pressioni mediatiche, cercando di cavalcare l'onda (ha colpito anche l'opinione pubblica che non cambierà più la sua idea colpevolista) e dando per scontato quanto scontato non era affatto. Probabilmente si è sperato in una intercettazione, telefonica o ambientale, e si è creduto che nel tempo il Logli si sarebbe tradito. Così facendo si sono forzate le indagini portandole ad essere, nonostante l'enormità di mezzi e uomini impegnati, scarse e unidirezionali.

Grazie a questo modo di procedere, ora che l'ultima immensa battuta non ha avuto esiti con cosa resta in mano chi ha indagato? Poche mosche, e guai ad aprire il pugno, che devono far riflettere... perché il risultato, anche se Roberta Ragusa la si fosse cercata un anno fa, non sarebbe stato diverso dall'attuale. Se un cadavere lo si cerca dove non è, diventa impossibile da trovare anche se nell'immediatezza della scomparsa si impiegano centomila persone. Di certo, l'anno intero passato a puntare il dito rafforzerà le convinzioni mentali di chi pretende vi sia un assassino in casa Logli. Di certo, pur di poter parlare ancora sullo stesso tono, si tirerà in ballo il lago di Massaciuccoli e i suoi fondali, le grotte inesplorabili (come se l'indagato fosse un geologo), altri luoghi impervi e i cinghiali. In questo modo si continuerà a dare per assodato che il marito è una bestia schifosa che ha ucciso sua moglie. Lo si farà perché chi ha scelto la direzione investigativa, ha lasciato che il virus colpevolista si propagasse in tivù e si è dato risposte unidirezionali, quindi probabilmente sbagliate. C'è, ad esempio, chi si è chiesto il motivo per cui Roberta ha lasciato una lista della spesa incompleta. Addirittura, per avere più risposte colpevoliste, si sono scomodati dei grafologi che hanno appurato il cambio di velocità usato fra le prime e le ultime parole. Così, grazie a quel foglio mezzo scritto, si è potuto additare il Logli dicendo che Roberta non l'ha completata perché distratta da un qualcosa capitato all'improvviso ed ipotizzando, come causa, un litigio col marito per via delle telefonate inviate da quest'ultimo all'amante.

Ma i motivi per cui potrebbe aver scelto di accellerare la scrittura possono essere altri: a partire dalla bimba che mentre il padre è in autoscuola o in soffitta inizia a frignare o fa un brutto sogno, per arrivare a dei fanali abbaglianti che si accendono e spengono davanti al portone (un segnale convenzionale). E che il marito poco c'entri con quel cambio di scrittura, lo dimostrano i suoi comportamenti successivi. Se si suppone l'esistenza di un Antonio Logli assassino animale che pensa a tutto, tanto che il cadavere di sua moglie non si trova nel raggio di oltre cento chilometri, bisogna supporre anche che, concedendogli una buona mente criminale visto che ha resistito per un anno alle pressioni, di quella lista non ne avrebbe parlato a nessuno. Perché mostrarla invece di bruciarla o gettarla nel water? Ha avuto una notte intera per pensare al dopo e poteva tranquillamente affermare di aver lasciato sua moglie davanti al televisore... per quale motivo mettere in mano ai carabinieri una lista? Non c'era motivo, per questo è strano che lui stesso la mostri ai giornalisti e agli inquirenti. Come è strano che, volendo far pensare a una fuga volontaria, abbia lasciato in casa gli effetti personali della moglie, il bancomat, lo spazzolino da denti, il pettine gli abiti e quant'altro serve a chi decide di andarsene. Perché non ha seppellito tutto assieme al cadavere ed ha lasciato agli inquirenti una scena che sa di incredibile? E' un assassino che premedita a fasi alterne? Intelligentissimo quando deve occultare e stupidissimo quando deve depistare?

C'è anche chi si è chiesto perché il marito abbia chiamato l'amante chiedendole di far sparire il telefonino che dimostrava la loro relazione. Perché a poche ore dalla scomparsa di sua moglie chiama la giovane concubina e le impone di gettare il cellulare? Ecco, se vogliamo fare un appunto che possa spiegare l'attaccamento della Procura a una unica teoria, lo dobbiamo fare in relazione alla distruzione dei telefonini. Ma come ogni indizio colpevolista considerato a carico di un indagato, anche questo non deve restare unidirezionale e per risultare determinante va provato con una valutazione contraria che dimostri l'impossibilità di altre spiegazioni logiche. Le valutazioni deve farle, ad inizio indagine, chi ha in mano e coordina il pool investigativo. Motivo per cui, se da un lato la scelta di nascondere l'amante ai carabinieri può apparire compromettente e aprire giuste piste investigative, dall'altro lo si può considerare un normale atto di autodifesa. Chiunque si trovi ad avere a che fare con chi fa indagini sulla propria famiglia, in maniera particolare se queste partono da una denuncia di scomparsa, cerca di tenersi a lato e non parlare a tutti di quegli scheletri che fino a quel momento ha murato negli armadi. A questo proposito c'è da dire che è giusto verificare quanto una storia extraconiugale intrattenuta da un marito possa aver influito sugli eventi, visto che un'amante è uno scheletro ingombrante se relazionato a una moglie sparita nel nulla. Però c'è da dire anche che a volte una pista del genere è pure giusto accantonarla, specialmente se le verifiche non portano a un movente o a una complicità criminale fra gli amanti.

Che non ci sia stata complicità fra i due lo dimostrano proprio le telefonate. Fossero stati insieme tutta la notte, a causa di un cadavere da occultare, avrebbero parlato vis a vis e non sarebbero servite altre chiamate per accordarsi sul da farsi. In tutti i casi, anche non volendo accantonare completamente la pista intrapresa, la si poteva comunque lasciare in sospeso e mentre qualcuno cercava terra smossa sul monte Amiata (per dire un nome a caso), provare a ragionare in maniera contraria. E non volendo ipotizzare una fuga volontaria, fermi nella convinzione di un omicidio perpetrato nella notte del 13 gennaio, per non rischiare di veder volare via le quattro mosche che si avevano già allora in mano, serviva di cercare nell'immediatezza piste alternative. Piste che ad oggi paiono difficili da seguire. Vogliamo ragionare come se Roberta Ragusa fosse davvero morta? Facciamolo, tenendo però nel debito conto che la battuta colossale effettuata la settimana scorsa, ha refertato la mancanza del suo cadavere negli spazi aperti e nei luoghi pubblici della provincia pisana. Questo, senza ombra di dubbio, significa che nessun cadavere è stato occultato nelle zone in cui tutti possono avventurarsi o frequentare, dai campi, colti o incolti, ai laghi, ai boschi e alle grotte. Ora, considerando che il giardino di casa Logli è stato oggetto di svariati controlli, che l'inceneritore di cui s'è tanto parlato ha un sistema di sicurezza che lo blocca in presenza di carne, sia umana che animale, che anche i furgoncini dell'azienda in cui il marito di Roberta lavorava sono stati oggetto di rilevamenti da parte del Ris, non subito ma a inizio estate, che la zona attorno alla suddetta azienda è stata battuta palmo a palmo, dobbiamo giungere all'unica conclusione che non piace né ai media né alla procura di Pisa. In poche parole: è assai complicato additare Antonio Logli ad assassino e affibiargli un omicidio premeditato.

Però, sempre volendo considerare Roberta Ragusa defunta, il fatto che il cadavere non sia né nei luoghi a disposizione del marito né in quelli aperti e pubblici, può offrire alla Procura, nei sei mesi di proroga (che di certo diventeranno almeno un anno intero), l'occasione del riscatto. Questo perché il procuratore Adinolfi è uomo di legge da sempre, perché ha un'enorme esperienza e risulta difficile credere non sia giunto ad altri spunti investigativi e ad altre probabili soluzioni, quelle che nessuno ha cercato nei primi giorni in quanto, grazie ai cellulari distrutti, tutti si sono convinti che la donna fosse stata uccisa e occultata dal marito. Il discorso è semplice. Per non rischiare di fare un buco nell'acqua e non riuscire a ottenere la condanna futura del Logli, la richiesta di proroga dimostra che al momento non ci sono prove che lo possano far dichiarare assassino, bisogna adattarsi agli eventi e fare anche ragionamenti scomodi e diversi. Insomma, a questo punto è chiaro che un corpo morto non c'è... come è chiaro che se un cadavere davvero esiste, ma non si trova in una zona dove tutti possono andare, lo si dovrà cercare nelle proprietà private mai battute durante le ricerche. Al limite qualcuno potrebbe averlo nascosto in un anfratto o in un luogo sicuro, anche lontano da Pisa. Ma deve essere un anfratto o un luogo in cui non tutti possono entrare. E chi può averlo occultato? Il marito, che per sospettarlo occorre ipotizzare conosca la terra toscana a menadito, o chi di quell'anfratto o luogo sa praticamente tutto perché lo frequenta o lo ha frequentato?

Per cui la domanda è: il procuratore reitererà le sue convinzioni o farà anche scelte contrarie al suo credo e attenzionerà i vicini di casa, diciamo chi abita nel raggio di un chilometro dall'autoscuola, gli amici e i clienti della scuola guida... o escluderà tutti a priori perché influenzato dalla apparente mancanza di un movente? Ma chi dice che per uccidere una donna, specialmente se sola all'una di notte, serve un movente extra lusso? Il suo curriculum non mi fa credere che si ancorerà a un'idea fissa. Magari lo farà senza parlarne, ma a parer mio cercherà di dipanare la matassa anche partendo da altri capi scoperti. Per questo non mi risulta difficile ipotizzare che possa indagare al di fuori dalla idea colpevolista del Logli. Immedesimiamoci ed ipotizziamo: fossimo in lui da dove partiremmo? Di sicuro dal naso del cane molecolare che pare sia arrivato ai binari della ferrovia e ad un passaggio a livello. Ma visto che i treni passando a velocità sostenuta disperdono gli odori che si trovano nel loro raggio di azione, non pare assurdo credere che si debbano considerare più passaggi a livello e non solo quello in cui il cane si è fermato. A poche centinaia di metri da casa Logli ce ne sono tre, uno è in una strada traversa alla destra, uno in una strada traversa alla sinistra e l'ultimo taglia la stessa via Dini.

Ora, senza additare nessuno e parlando su una linea generale basata su un omicidio e sulla mancanza di un cadavere negli spazi aperti e nei luoghi pubblici (quindi un eventuale corpo privo di vita può essere solo in spazi privati), dobbiamo constatare che a ridosso dei binari di Gello vi sono case con grandi giardini e che, oltre a due geologi, persone che conoscono bene gli anfratti della Toscana (uno è proprietario di un agriturismo), vi abita anche chi ha ottenuto un 'posto barca', e sono pochi, di quelli che si trovano alla foce di un fiume della zona (di solito all'attracco vi è un capanno). Ok, di certo queste persone non c'entrano nulla e gli spunti investigativi non sono di prim'ordine, ma se al tutto aggiungiamo il fatto che da subito si era parlato di 500 euro prelevati il pomeriggio del 13 gennaio, soldi scomparsi dalla casa e dalle discussioni mediatiche, possiamo ben dire che potrebbero nascere idee investigative diverse da quella consolidata. Non seguire altro che la linea già tracciata, potrebbe portare la procura a una debacle (e il procuratore Ugo Adinolfi non è abituato a perdere). Per questi motivi, sempre che Roberta Ragusa sia davvero morta, io credo che nel prossimo anno ci saranno iniziative importanti... e non tutte riguarderanno Antonio Logli.

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1.114 commenti:

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chiara ha detto...

Importante novità, da q.g. di questa sera:
la via dell'avvistamento di cui parla il testimone NON è via Dini ma VIA GIGLI. Alex, riprendiamo in mano la fattibilità dell'avvistamento come raccontato.

Via Gigli è anche la via del famoso passaggio a livello o mi confondo?

Testimoni in loco confermano di avere avvistato L. con un amico compiere una "verifica" delle parole del testimone sull'avvistamento, PRIMA che - questa sera - fosse reso noto all'opinione pubblica il luogo e ci si domanda CHI glielo avesse rivelato. Ci sono dunque fughe "personali" di notizie? [riserva: se lo sa q.g. perchè non dovrebbe saperlo L.? una fuga di notizie è una fuga di notizie! pensano di avere l'esclusiva loro?].

Confermato a breve l'interrogatorio di L.; prima verrà sentita S.C..

Info da prendere con le molle: pare che qualcuno abbia riferito di avere percepito nella mamma di A.L. un barlume di dubbio in merito all'estraneità del figlio alla scomparsa della nuora. Se confermato, si rafforzerebbe l'ipotesi che feci sulla particolare stima e fiducia di cui godeva R. presso i suoceri, superiore a quella nutrita dagli stessi per il figlio, il famoso "conoscere i propri polli"...dei quali a questo punto vorremmo conoscere qualche dettaglio in più sul passato personale: io credo che ad un genitore ci voglia qualcosa di più della semplice "poca stima" per arrivare a diffidare del figlio.
Queste mie sono comunque considerazioni "a latere", poco più che illazioni.

In ogni caso, si riaprono le danze. Chi rientra in pista per ballare?

Anonimo ha detto...

Chiara
Via Gigli e' una traversa di via Dini e dopo circa 300 metri abbiamo il passaggio a livello. Attenta che anche via Dini ha un passaggio a livello.
Alex.

chiara ha detto...

Guardo via Gigli su maps:
prima del passaggio a livello ci sono solo due punti affiancati da un campo, entrambi dal lato opposto hanno case e nessuno dei due consente lo stazionamento di un'auto e l'azione di litigio tra la stessa e il campo (come riferito dal testimone). Questo tratto però potrebbe essere quello del primo avvistamento, che sappiamo essere avvenuto in un punto più arretrato rispetto a quello del litigio.
Dopo il passaggio a livello invece ci sono campi aperti e senza abitazioni e qui effettivamente insistono diversi luoghi compatibili con il racconto del litigio ed anche l'assenza di illuminazione che avrebbe impedito al testimone la compiuta visione.

Questo racconto però non si incastra con la traccia dei cani (se vogliamo tenerla valida), che pure condurrebbe nello stesso luogo (particolare significativo), se effettivamente lì R. fosse giunta in auto (percorrendo ovviamente la strada asfaltata). Si dovrebbe collocare l'eventuale allontanamento attraverso i campi ad un momento successivo, come se la coppia fosse tornata a casa (o meglio, nel parcheggio del comprensorio) e lì fosse cominciata la seconda fase con la fuga a piedi dal lato della ringhiera...si potrebbe ipotizzare, giusto per fantasticare una giustificazione, che il L. si trovasse nella via Gigli per lì trovarsi con S.C.; ma sarebbe stato raggiunto prima dalla moglie. Riportata a casa a forza e sequestratele le chiavi dell'auto, R. avrebbe potuto voler tornare in quel punto per intercettare la rivale che sapeva sarebbe lì giunta per l'appuntamento clandestino....

chiara ha detto...

Alex
sì, ma quello segnalato dai cani mi pare proprio fosse quello di via Gigli eh...anzi, rettifico, sono certa che è proprio quello che guardavamo nei giorni in cui ragionavamo su questa cosa, lo sto riguardando ora: salvo enormi granchi è proprio quello.
Se Q.G. non si sbaglia nell'indicare Via Gigli come luogo cui fa riferimento il teste, direi che è un particolare interessante...

Mimosa ha detto...

io non riesco a comprendere la mossa da parte degli inquirenti di far sapere a tutti che i Logli e l’amante verranno ascoltati, sono settimane che viene strombazzata l’informazione. Ora sappiamo per certo che sarà dopo Pasqua e sappiamo persino la sequenza delle persone che verranno interrogate, i figli, i genitori, l’amante e per ultimo lui. Così hanno in totale un mesetto per prepararsi e farsi istruire per bene dai legali … ma è normale? Posso credere sia “normale” solo ipotizzando che dopo l’ultima perquisizione i ROS abbiano ben occultato delle microspie in giro per la casa, l’ufficio e l’intero comprensorio e tengano monitorati i telefoni di ognuno.

Mimosa

PS Stasera hanno detto che la stradina dell’avvistamento porta in direzione della casa dell’amante.

chiara ha detto...

Mimosa
è esattamente quello che credo anch'io: sono monitorati. e ci arriveranno anche loro. quindi se qualcosa di losco cova, aumenterà il nervosismo per non sapere come muoversi e in quali limiti. speriamo di vederci giusto, perchè se così fosse questo seminare "trappole psicologiche" da un po' di tempo a questa parte (già in un paio di occasioni ho ipotizzato potesse essere questa la chiave di lettura di altre circostanze apparentemente discutibili) comincia davvero a farmi apprezzare la procura e il suo modo di recuperare terreno (o almeno tentare)...

Mimosa ha detto...

La giornalista di QG ha avuto più fortuna del suo collega di CLV (chissà come si rodono colà) e dal Procuratore (con indosso lo stesso maglione) ha ricevuto indiscrezioni ben più precise riguardo ai “reperti” ritrovati. Egli ha usato delle parole sibilline che purtroppo non mi sono scritta e ora la memoria mi fa cilecca, ma forse qualcuno di voi ricorda meglio di me.
In pratica tra i “reperti” – precedentemente definiti “oggetti” non resti – ci potrebbero essere delle tracce biologiche, ma le risultanze verranno poste a conoscenza solo in sede di interrogatorio di AL.
L’impeccabile Ilaria Mura intanto era andata sul territorio dove si dice sia stato ritrovato qualcosa e dalla gente del loco si viene a sapere che quei posti sono frequentatissimi da cinghiali e pertanto di un corpo avrebbero fatto tale scempio da lasciare solo poca cosa, indumenti a brandelli certamente, trascinando i “resti” un po’ dappertutto e sparpagliandoli.
La cosa non mi pare improbabile.
Ciò avvalorerebbe l’ipotesi che il corpo sia stato abbandonato (sarà difficile sapere se già in stato di cadavere o semiviva), ma non si potrebbe dire (questo sosterranno i legali di AL) che sia stato il marito a portarla lì.
Ecco come far combaciare l’uscita di casa per la perdita di memoria e l’incontro con uno sconosciuto scellerato.
Insomma, anche se il super-testimone è considerato attendibile (e verrà riascoltato), sarà un altro processo indiziario.

Sei d'accordo chiara?

Mimosa

chiara ha detto...

questa tua considerazione ci sta sì, anche se vorrei respingerla con tutta me stessa (basta processi che alla fine lasciano più dubbi di quando sono cominciati!). C'è una cosa che con un po' (tanta) fortuna potrebbe ri-sbilanciare il "pareggio" tra marito e aggressore occasionale [ma non dimentichiamo la marea di elementi indiziari a carico del primo e la sostanziale assenza, a quanto ne sappiamo, di elementi che convincano dell'allontanamento volontario] ed è la possibilità di verificare se il corpo fosse stato seppellito o comunque occultato. Abbiamo infatti considerato come un aggressore occasionale non avrebbe avuto questa necessità; abbandonarlo esposto è invece un rischio troppo grosso per un assassino facilmente identificabile. Chi sa se gli oggetti (da escludere completamente modesti frammenti ossei?) potranno mostrare i segni di una attività di scavo da parte dei cinghiali (penso che pochi centimetri di terra non li fermino)?

p.s. dài, magari il procuratore ha un armadio come quello di paperino, pieno di divise tutte uguali ;-))

Mimosa ha detto...

Avrei voluto continuare le danze con Chiara, visto che ero entrata in pista ma non ci sia più, tutto d’un colpo. Ah, vedo che c’è.
Volevo riprendere il cenno sulle indiscrezioni palesate stasera riguardo al fatto che la mamma di AL abbia espresso dubbi sulla innocenza del figlio (concretamente erano queste le parole dette nel servizio)
Sono d’accordo con te quando dici: «io credo che ad un genitore ci voglia qualcosa di più della semplice "poca stima" per arrivare a diffidare del figlio».
Ma questo secondo me apre anche una visuale sui rapporti tra i genitori stessi … tutti abbiamo visto l’atteggiamento del padre accanto al figlio nelle interviste e la sua freddezza, e abbiamo visto la madre in casa a parlare con stima di Roberta, benché anche lei senza troppa commozione, ora non vorrei intromettermi nelle dinamiche familiari altrui, ma ho avuto l’impressione che in quella casa VL fosse un padre padrone. E se con queste dichiarazioni della madre vacillasse anche la posizione del padre? Chissà se la signora L. non sentisse la sua vita tanto simile a quella di Roberta?

Tra poco andrò a nanna anch’io, buonanotte
Mimosa

chiara ha detto...

ah, dimenticavo, hai sentito che dicevano come da subito in paese si parlasse di un uomo col cane che aveva visto L. quella notte? insomma, egli avrebbe parlato da subito coi conoscenti di questa cosa [senza sogni di mezzo ;-)] e ciò contribuirebbe a fornire ulteriore credibilità al suo racconto. Un indizio come una bugia smascherata sulla propria collocazione nei tempi della scomparsa è abbastanza forte...soprattutto considerato che, se anche il motivo fosse stato un appuntamento con l'amante taciuto per ovvi motivi nei primi giorni, non averne parlato in seguito quando la relazione non era più un segreto e si è ritrovato indagato per omicidio, sembrerebbe contrario ai suoi interessi dato che gli fornirebbe un alibi...cosa dici?

chiara ha detto...

Mimosa
buonanotte, mi leggerai domattina. volevo dirti che ho rivisto da poco quel filmato in cui c'era la mamma di A.L. e francamente a me non è sembrata fredda, anzi mi è parsa sinceramente angosciata (non ha esternato vivacemente alcun sentimento ma a me pare di vedere ansia, commozione e sincera collaborazione in quegli occhi e quei gesti). Sì, credo che questa donna potesse rivedere in R. qualcosa di sè, nutrire solidarietà per la nuora in merito all'andazzo del suo matrimonio. Però credo che suo figlio sia di un'altra pasta del padre, certamente freddo ma meno acuto e calcolatore; anche il suocero sapeva che la componente trainante della coppia fosse lei io credo. Ciò non toglie che, a differenza della moglie, non sarebbe mai disposto a "mollarlo"...è pur sempre anche lui "roba sua"...mia opinione

Mimosa ha detto...

Sì, mi ha stupito enormemente che si riferissero ad una testimonianza di ottobre dello scorso anno!

Dicono che in un paese o borgata tutti sanno tutto di tutti
come al solito i giornalisti vengono a sapere tante cose e in buona sostanza (evviva il diritto di informazione) intanto ci propinano quello che vogliono (ma chi vuole? chi ha interesse alla mistificazione?).

La stessa Ilaria Mura a QG ha smentito che i due amanti convivano!
Ma la storia amorosa sembra forte e resistente, ciò sarebbe un elemento d'accusa (il caso Parolisi insegna).

Ed e' per questo che io credo solo a quello che vedo!

Mimosa

Antonello ha detto...

Non so se dobbiamo cantar vittoria ma le possibilita' che, in una situazione normale, un cane segnali ERRONEAMENTE una traccia di circa 700/800 metri che porti una donna laddove viene vista insieme al marito da un testimone sono ridotte al lumicino.
La statistica insomma farebbe ritornare in auge quella triste ultima pista di R.R. fiutata dai cani.
Bisognerebbe sapere se il testimone e' accreditato come tale o meno dopo che ha dimostrato di aver purtroppo, a ragione o meno, taciuto per molto tempo.
Se l'ipotesi e' quindi confermata abbiamo R.R. che sulle proprie gambe ad un certo punto della notte, fra mezzanotte e l'una, si porta dalla recinzione, la scavalca, intorno il buio completo, non credo possa essersi permessa di portarsi una lampadina, la campagna ha una patina di brina gelata, R.R. attraversa il ruscelletto ed il campo prospiciente andando verso la linea ferroviaria, sapeva dove stava andando o ha cercato i binari seguendo l'unica cosa che al buio doveva portare da qualche parte, arriva in Via dei Gigli al passaggio a livello, li, sempre in ipotesi, viene intercettata dal L. che proprio in quel punto la stava cercando, oppure e' R.R. che intercetta lui in auto che aspetta qualcun altro.
Da lontano il testimone vede una lite violenta, riferisce urla strazianti, botti piu' o meno definiti, una figura corrispondente al L. che infila una donna in auto e parte sgommando a razzo ed a forte velocita' verso Pisa.
Intanto i figli ed i suoceri della coppia dormono del bello senza accorgersi di nulla e l'auto della donna e' posteggiata davanti al comprensorio, forse dentro.
Questa sarebbe per ora la parte di ipotesi definita.
Credo che sia verosimile se il testimone fosse credibile, a parte che forse in auto si sarebbero dovuti trovare un minimo di riscontri.
Ma allora che centra l'uomo che sbuca in aperta campagna invadendo la sede stradale e rischiando di essere investito??? Potrebbe essere un testimone poi fuggito sconvolto od avrebbe una parte attiva in cio' che e' ipoteticamente accaduto quella sera/notte???

chiara ha detto...

Antonello
avevo fatto una diversa ricostruzione perchè se prendiamo buon il testimone dobbiamo anche farci stare due auto, di cui quella in cui sale la coppia è una utilitaria (all'80% quella di R., dice; ma questo possiamo anche lasciarlo da parte per un momento, possibile suggestione); quindi o R. è giunta lì con la propria auto o quella utilitaria era di una terza persona. Allora possiamo anche mutare la ricostruzione speculativa che ho fatto in questo modo, che fila anche meglio: la seconda auto è si S.C. che effettivamente è giunta all'appuntamento. Quando sopraggiunge R., S.C. si rifugia nella macchina di A.L. e, mentre questo fa salire la moglie su quella dell'amante e parte, lei si allontanerebbe con la s-w di L.; in questo modo non sono si ridurrebbe l'azione ad una sola fase (rispetto alla mia precedente, a cui andava aggiunta anche una terza per il recupero della seconda auto) concordando quindi meglio la tempistica, ma anche si darebbe una soluzione alla fine fatta appunto dalla seconda auto...

PINO ha detto...

Cos'è, si sta ballando solo tra signore?
Allora, permettetemi di fare da partner; così, tanto per interrompere una danza che rischia di restare unisex :-).
Partiamo dai dubbi, espressi o "fatti capire" dalla signora L sen. sulla estraneità del figlio per la scomparsa di RR, e dai motivi che porterebbero una madre a non parteggiare incondizionatamente per lui.
Non dobbiamo dimenticare che RR, da signorina, lavorava come persona di servizio presso i Loglio sen., e doveva, per tali mansioni, essere a stretto contatto con la padrona di casa. Contatto quotidiano che avrebbe potuto far nascere, fra le due donne e col tempo, sentimenti di carattere affettivo tanto tangibili, da avere consentito che la ragazza divenisse sua nuora, quindi parte integrante la sua stessa famiglia.
Con tali presupposti, sarebbe più che naturale che l'aziana signora non si sia lasciata coinvolgere da sconsiderata emotività.
Le sornioni frasi del procuratore, in contrasto con quanto affermato nella precedente intervista con l'inviato di c.l.v., hanno fatto capire alla intelligente Mura, che la Procura sarebbe in possesso di notizie che andrebbero oltre il ritrovamento di "reperti" non meglio dettagliati, appartenenti a RR, e le dichiarazione del testimone ritenute valide.
Per cui, l'anticipazione, con largo margine di tempo, dell'interrogatorio dell'indagato ed altri, nulla cambierebbe allo stato delle cose; nè darebbe il vantaggio agli avvocati di difesa, di imboccare i propri assistiti, prima del confronto con i magistrati.
Evidentemente, ci saranno stati ulteriori sviluppi criptati nelle indagini che, pur ipotizzando qualche talpa protettiva, come dicevo nel mio precedente post, non potranno essere distrutti o modificati.
Terminato il mio giro di ballo, mi inchino, ringraziando le gentili dame:-) Pino

chiara ha detto...

grazie del giro di danza, Pino :-)
ma....povero antonello "evirato"!!! ;-))

p.s. hai ragione ed anzi, ad imboccare i clienti sulle cose note col rischio che solo quelle ignote rivelino contraddizioni, accentuerebbe ancor più il sospetto...

Anonimo ha detto...

Pino,
dove hai letto o sentito che RR da signorina lavorava come persona di servizio presso i Logli senior?
A me non risulta. La conoscenza fra RR e il futuro marito avvenne in occasione di lezioni di guida per
prendere la patente. Infatti all’epoca AL lavorava in una autoscuola nel centro di Pisa.
Alex.

Antonello ha detto...

@Chiara
potrebbe anche essere a questo punto, la testimonianza riapre piste prima solo sospettabili ma io ritorno alla cautela, e' piu' un gioco di nervi che una danza.
Rimarrebbe insomma da capire perche', nell'ipotesi, il L. invece di confermare una sua uscita avrebbe al mattino dichiarato di essere stato bellamente a dormire per tutta la notte.
Se e' accreditato il testimone, cio' che se ne deduce potrebbe essere accaduto deve averlo sconvolto al punto di perdere del tutto di vista l'insignificante particolare che poteva quella notte appunto averlo visto qualcuno.
Era comunque stato fuori casa e davanti al comprensorio fino almeno all'una, sempre se ha ragione il testimone, come poteva pensare che una sfilata in piena notte con urli e botte sarebbe passata inosservata???
Da qui e da un altro particolare mi viene un dubbio legato ad una parossistica attenzione del L. nei confronti dell'aspetto mediatico della vicenda, il che potrebbe spiegarsi con l'accerchiamento aggressivo delle telecamere al comprensorio ma anche no.
Il mio dubbio e' in sostanza che vi possa essere un motivo per il quale valga l'impellenza di consegnare eventuali spiegazioni strampalate anche a costo di attirare sospetti negando e continuando a non rivelare nulla di cio' che gli impedisce in ipotesi una difesa o spiegazioni comunque un po' meno illogiche.
Sottolineo che rimangono ancora non escludibili ipotesi eventuali non colpevoliste, certamente in attesa che venga definito il grado di credibilita' del testimone.

Antonello ha detto...

@Alex
interessante per una ricerca parallela che stavo svolgendo su Pisa.
Hai mica, per caso, un riferimento temporale???
In quali anni il L. lavorava in una autoscuola di Pisa???
Per caso nel 2009???

chiara ha detto...

sempre con le molle, hai ragione; ma preciso che stando alle dichiarazioni del testimone che veded il litigo (in via Gigli) "poco più avanti" del luogo del primo avvistamento, allora anche questo è avvenuto in via Gigli, non in via Dini davanti al comprensorio.
Sul fatto di mettere in conto di essere stato visto non ci giurerei, Antonello: se ho arguito giusto il posto presumibile del litigio (incrociando la dichiarazione con le foto aeree) allora no, se non sono passate auto e considerato che è una strada buia e stretta e intorno ci sono solo campi, l'ipotesi che qualcuno ti abbia visto all'una di notte di un gelido gennaio non ti passa per la testa. Non credo pulluli di gente che si fa le passeggiatine coi lupi. E comunque, antonello, se tutti fossero accorti e non si facessero cogliere dall'ansia di collocarsi il più lontano possibile dal luogo in cui sanno essere accaduto qualcosa, al mondo ci sarebbero solo casi irrisolti e omicidi perfetti. Fortunatamente non è così.
Comunque hai ragione ad andare di massima prudenza fino alla fine, ma qui si stanno accumulando un po' tanti indizi concordanti in una certa direzione non ti pare?

Anonimo ha detto...

Antonello,
l'autoscuola Futura fu aperta nel 1998. AL Lavorava nell'autoscuola a Pisa prima di iniziare a lavorare in Comune orientativamente direi negli anni intorno al 1985.
Alex.

Antonello ha detto...

@Chiara
si ma sono tutti indizi esclusivamente mediatici, i veri titolati a conoscere e diffondere dati stanno ben abbottonati.
Il rischio allora e' che noi ci si crea convinzioni che poi potrebbero risultare del tutto fuorviate con le conseguenze ed i rischi che cio' potrebbe comportare in utenti poco prudenti.
Taluni si getterebbero a capofitto in vere e proprie accuse salvo poi magari indietreggiare di fronte a panzanate giornalistiche.
La credibilita' del testimone in sede investigativa e' fondamentale ma non centrale sino a quando non e' verificata, e questo noi non lo sappiamo.
Per questo, anche, cerco in tutti i modi di rimanere ai pochissimi dati credo ineludibili, a costo di sembrare anche "stupido" o lontano da certe aspettative.
Lo dico per esperienza sul caso M.R. specialmente, dove anche se avrebbe piovuto sarebbe stato raccontato dai giornali come un indizio grave di accusa al fedifrago di turno con le conseguenti offese precipitate da ogni dove da utenti troppo precipitosi.
La mia e' piu' una posizione di responsabilita' piuttosto che personale.

@Alex
grazie, mi ributto nella ricerca.

Mimosa ha detto...

Ciao Pino
sembra invece che Roberta fosse commessa nella merceria della Signora Logli (a Pisa mi pare) non donna di servizio.
Comunque "alle dipendenze"
e mi è piaciuto molto quello che hai scritto sui presupposti del loro rapporto.
Buon pomeriggio
Mimosa

PINO ha detto...

@ALEX
Non l'ho inventato. L'hanno detto in CLV e QG.

S. E. O.

PINO ha detto...

p.s. Preciso: l'hanno detto durante il programma di CLV. mercoledì 20
Pino

PINO ha detto...

@ MIMOSA
La frase pronunciata, dalla cugina di RR alla giornalista che la intervistava fu: "era ancora una ragazza, ED ERA A SERVIZIO dalla famiglia Logli". Io l'ho interpretata come ho scritto.
Ciao, Pino

Mimosa ha detto...

Sì Pino, come dici tu pareva fino a ieri sera quando in QG la stessa Ilaria Mura (mi sembra) ha raccontato della merceria.
Ciao
Mimosa

PINO ha detto...

Con l'inizio della settimana Santa, auguro a tutti BUONA PASQUA, e tanta serenità.
Pino

Antonello ha detto...

http://m.lanazione.it/pontedera/cronaca/2013/03/24/863522-scomparsa-roberta-ragusa-giallo-gello-mistero.shtml

Secondo l'articolo i famosi reperti sarebbero due.
Il primo, l'orologio di R.R., sarebbe stato rinvenuto in quella Via dei Gigli oggetto della testimonianza della lite.
Il secondo sarebbe costituito da brandelli del pigiama di R.R. rinvenuti nel Monte Serra.
Direi che, specialmente il primo, l'orologio, non e' vero che non sono importanti.
Forse non decisivi, ma cominciamo ad avere un po' di elementi che ci dicono chiaramente che qualcosa di violento e' accaduto a R.R. in Via Gigli, alla fine della pista olfattiva seguita dai cani e proprio li dove il testimone dice di aver assistito ad una lite con aggressione.
L'orologio sarebbe stato rinvenuto in un campo accanto alla strada.
La notizia e' da prendere comunque con le molle perche' ancora non confermata.
I brandelli del pigiama di R.R. invece sul Monte Serra apparentemente racconterebbero di un corpo lasciato in zona.
Ne scrivevo proprio ieri od avantieri, e' una zona soggetta a parecchi incendi, addirittura sarebbe srata creata una strada frangifiamme per facilitare lo spegnimento degli incendi da parte delle autobotti e del personale antincendio.
Se e' vero finalmente qualche notizia anche se raccapricciante.

Antonello ha detto...

http://it.m.wikipedia.org/wiki/Monte_Serra#section_7

Il monte Serra sarebbe la pendice piu' alta (917 metri) dei monti pisani, si trova al confine con la provincia di Lucca e dietro il Monte Verruca (dove sorge la Rocca Verruca).
Grazie alla sua conformazione geologica e morfologica e' meta di appassionati di ciclismo e free climbing, o arrampicata libera.
La zona e' piena di cinghiali come ha dichiarato un testimone durante una recente trasmissione e si staglierebbe vicino a Calci.

Antonello ha detto...

http://www.comune.buti.pi.it/news.php?id=192

l'ultimo incendio a marzo 2012, l'interruzione del transito dei veicoli tranne che quelli di emergenza.

PINO ha detto...

da "LA NAZIONE"
SECONDO quanto si è appreso, l’orologio sarebbe stato trovato casualmente da un passante - che poi lo avrebbe consegnato ai carabinieri - in un campo a poche centinaia di metri dall’abitazione di Roberta. Ovvero lungo via Gigli, proprio il luogo dove il supertestimone ha raccontato di aver visto, intorno alle 1.30 di quella maledetta notte, Antonio Logli (che invece ha sempre affermato di essere andato a letto verso mezzanotte) litigare furiosamente con una donna, senza però essere avere la certezza che si trattasse della moglie.
Il rinvenimento dell’orologio di Roberta in quel posto, quindi, sarebbe davvero importante perché fugherebbe ogni dubbio sull’identità della persona in lite con Logli. Il quale - sempre secondo il supertestimone - si sarebbe poi allontanato a bordo dell’auto a gran velocità dopo aver costretto la donna a salirci.


PER QUANTO invece riguarda il secondo reperto, questo sarebbe stato trovato nel corso di una delle tante battute di ricerca svolte da gruppi di volontari - esperti in questo tipo di attività - affiancati da uomini delle forze dell’ordine. Ben nascosti a circa 200 metri da una strada sterrata che si dirama quella asfaltata che sale sul Monte Serra (versante pisano) sono stati rinvenuti alcuni oggetti tra cui brandelli del (famoso) pigiama rosa che Roberta indossava la notte della scomparsa, avvenuta tra il 13 e il 14 gennaio dello scorso anno.
federico.cortesi@lanazione.netPisa, 24 marzo 2013 -

Staremo a vedere se la faccia di freddo marmo di AL, conserverà ancora la sua configurazione, durante l'interrogatorio...!
Pino

Antonello ha detto...

La vedo dura che riesca a smontare tutto quanto, e' possibile ma alquanto improbabile pure nell'innocenza ipotetica.

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2012/03/10/news/quella-segretaria-entrata-in-famiglia-1.3276088
Interessante questo articolo, raga non e' che i due si nascondessero, giravano sempre ed ovunque insieme.
Era proprio la piu' classica delle storie, la segretaria che diventa amante, che gira ovunque con il suo datore di lavoro, tutti sapevano, era chiarissimo.
A questo punto se davvero R.R. non aveva sospetti o era candida come l'acqua od era poco smaliziata.
"ultimamente e' impossibile non sapesse" e' emblematico, se prima non poteva non sospettare, ultimamente era impossibile non sapesse.
Pero' ritengo piu' un movente, proprio per queste parole, l'eventuale separazione acclarata e le condizioni che non una storia che R.R. non poteva non aver sospettato.
Sempre in ipotesi perche' se il L. riesce a smontare tutto con i dieci testimoni centra nulla.
Vedremo.

Anonimo ha detto...

Buona domenica a tutti!
Sono tornata da poco ed ho letto gli ultimi post.
Mimosa e Pino,io sapevo che Roberta lavorava in un negozio della suocera ed è probabile anche per me che tra le due donne si fosse instaurato un rapporto affettuoso e di stima.
A CLV la suocera parlò di Roberta, della sua precisione di appuntarsi tutto,in modo delicato,ma era quasi distaccata nel suo stupore della scomparsa.
Mimosa, mi sembra sia stata tu che hai parlato della situazione femminile vissuta dalla mamma Logli molto vicina forse a quella vissuta da R.Ed hai ragione,in questa chiave ora leggo le impressioni che mi fece la Logli all'epoca.
Sicuramente non poteva fare e dire di più, perché forse sottostava al marito e al figlio.
Si può spiegare così, ad esempio,la sua meno presenza con i nipoti rispetto l'onnipresente donzella.
Se la donna ora esprime dubbi sul figlio,comincia a liberarsi di qualche nodo.
La prudenza con la quale escono le notizie " nuove " mi fa capire che gli inquirenti hanno in mano altro e lo stanno centellinando per monitorare i personaggi e vedere quanto possono ancora reggere.
Perché secondo me, la donzella è persona molto informata dei fatti e credo che non sia da sottovalutare.
Non interrogarli ancora potrebbe essere una tattica, intanto stanno sulla graticola dell'opinione pubblica.

Vanna

PINO ha detto...

@ VANNA
Sembra che le "voci" di paese, stiano facendo capolino, ancora con qualche timidezza, ma sempre più numerose, da quello scrigno blindato che ha nome omertà sotto tutte le latitudini.
Il filo che cuciva molte bocche avrebbe perduto la sua consistenza, se in questi ultimi giorni le chiacchiere ed i sussuri siano fluiti, numerosi e più espliciti da quelle "vox populi".
Già il giorno 10 scorso, il quotidiano "Il Tirreno" pubblicava un articolo: "Quella segretaria entrata in famiglia", in cui si evidenziava che la relazione extraconiugale di AL era il segreto di Pulcinella già da diversi anni.
La stessa testimonianza di chi vide AL la notte fatidica, era già nota ad alcuni, ma il maledetto filo teneva ancora le bocche cucite.
Tutto quello che per noi era un mistero, per molti degli abitanti di quelle località era notorio.
Credo proprio che gli inquirenti siano in possesso, se non della "pistola fumante", di indizi importanti grazie ai quali potrebbe determinarsi una vera svolta verso la verità.
Ciao, Pino

Antonello ha detto...

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2012/03/10/news/quella-segretaria-entrata-in-famiglia-1.3276088

Ma come vedete R.R. che confida ad un collega di L., titolare di un'autoscuola di Pisa, che due anni prima del marzo 2012 e cioe' a marzo 2010, mentre era stata in ospedale lui non si sarebbe mai fatto vedere in visita???
A parte il comportamento di lui, ma lei andava in giro a raccontare a tutti quello che succedeva in famiglia??? O non sapeva piu' a che santo votarsi o stava facendo di tutto perche' "tutti" sapessero.
Ci sta che qualche marpione, non dico l'autore dell'intervista, saputa la triste realta' di quella che, in fondo, era pur sempre una bella donna avesse tentato l'approccio, o no???
Dico questo perche' io non riesco ad immaginare R.R. che parte a piedi dalla recinzione, arrivando al passaggio a livello in via Gigli per beccare il marito in auto con l'amante, non vedo nemmemo che abbia potuto fare quella strada per andare a Metato.
Rimane:
1) Fuga da qualcosa o qualcuno.
2) Ha seguito qualcuno.
3) Aveva un appuntamento proprio li o comunque su quella strada.

Ricostruendo:
1) 23,30 R.R. va in camera dei bimbi a dargli la buona notte.
2) VUOTO.
3) 00.30 circa, R.R. esce dalla recinzione, va verso i binari ed arriva dal passaggio a livello.
4) 01,00 circa, un testimone vede da lontano una lite con urla strazianti ed un uomo, dice all'80% il L., che aggredisce una donna trascinandola in auto, per un attimo la donna si divincola e scappa per i prati per pochi metri (forse in quel momento perde l'orologio che verra' ritrovato tempo dopo da un passante), viene pero' ripresa ed infilata in auto, auto che parte a forte velocita' verso Pisa.
Tempo dopo verranno trovati brandelli del pigiama di R.R. sul monte Serra.

Anonimo ha detto...

@Antonello
Una osservazione sulle dichiarazioni del testimone. Via Gigli
e' una strada che unisce via Ulisse Dini con via Prata.
Il passaggio a livello si trova a circa 300 m. Da via Ulisse Dini e a circa 700 da via Prata. Come fa il testimone a dire che l'auto e' andata in direzione di Pisa? Se andava verso via Prata doveva girare a sinistra per andare a Pisa ma poteva anche girare a destra e andava in tutt'altre parti.
Se l'auto andava verso via Dini allora poteva vedere se aveva girato a destra per andare verso Pisa ma l'auto avrebbe dovuto passare davanti....
Alex.

Antonello ha detto...

@Alex
yes, non capivo perche' non avevo la cartina davanti, ora ho visto dov'e' la via Prata che citavi.
Direi che la tua osservazione non e' male, e se gli fosse passato davanti avrebbe almeno la certezza al 100% sull'auto, non credo veda certe scene tutti i giorni, deve essergli rimasta impressa, se gli fosse passato davanti saprebbe perfettamente di chi parla oggi, il L. saprebbe perfettamente chi lo aveva visto e lo stesso ragionamento non vedo perche' dovrebbe essere stato evitato dagli inquirenti che lo hanno ascoltato.
Quindi:
1) O ha visto la scena in una posizione fra via Prata ed il punto di aggressione che testimonia e che avrebbe visto da lontano.
2) O e' sicurissimo di chi e cosa ha visto ma ha paura a parlare di certezze.
3) O e' tutta una bufala per far uscire allo scoperto qualcuno.
4) O sta mentendo per qualche buon motivo.

Anche perche' il L. a quanto si diceva un bel po' di commenti fa non poteva andare verso Via Prata perche' proprio tu mi sembra avevi detto che era passato dal passaggio a livello un treno alle 01,20 circa.
Ma e' anche vero che il testimone parla dell'1,30! circa, il passaggio a livello poteva essere gia' alzato.
Ma a logica l'auto del L. avrebbe dovuto avere il muso verso via Prata avendo imboccato via Gigli da via Dini.
Quindi a quanto ne sappiamo noi il L. potrebbe essere stato visto dal testimone approntato su Via Dini e 300 metri direi che sono tanti, difficile avere la certezza all'80%.
Ma se il L. fosse andato verso via Prata il testimone non potrebbe ragionevolmente affermare di averlo visto andare verso Pisa, non potrebbe averlo visto, la distanza e' notevole.
Daltronde arrivando alla fine di hia Gigli a sinistra si va verso Pisa, credo, ed a destra verso Met., o sbaglio??? Questo volevi dire???
Un bel casino, ottima osservazione, domanda: era il testimone l'uomo che e' sbucato dalla campagna a 500 metri circa dalla proprieta' L. verso Pisa sulla strada principale Dini rischiando di essere investito da quanto era sconvolto???
E la motizia di quelka figura e' stata lasciata trapelare per far capire al L. che qualcuno aveva visto???

chiara ha detto...

Antonello - se guardi cosa avevo detto, secondo me è altamente probabile che l'avvistamento sia avvenuto DOPO il passaggio al livello. per comodità copio il mesg: "Guardo via Gigli su maps:
prima del passaggio a livello ci sono solo due punti affiancati da un campo, entrambi dal lato opposto hanno case e nessuno dei due consente lo stazionamento di un'auto e l'azione di litigio tra la stessa e il campo (come riferito dal testimone). Questo tratto però potrebbe essere quello del primo avvistamento, che sappiamo essere avvenuto in un punto più arretrato rispetto a quello del litigio.
Dopo il passaggio a livello invece ci sono campi aperti e senza abitazioni e qui effettivamente insistono diversi luoghi compatibili con il racconto del litigio ed anche l'assenza di illuminazione che avrebbe impedito al testimone la compiuta visione."

Alex - secondo me dobbiamo considerare il contesto della dichiarazione, perchè noi pensando a via Dini davamo per scontato che "verso Pisa" significasse proprio "lungo la strada che porta a Pisa"; se ripensiamo alla dichiarazione del testimone adesso che ne sappiamo di più, quella precisazione che fece e che francamente aveva un che di stonato "in realtà poi la strada va a dx e a sx e io non so dire..." (che senso ha parlando di quella strada che va dritta in città e che ha solo qualche traversa ma non un aut-aut dx o sx?) ora ha un senso: il testimone e la giornalista sapevano di che punto stavano parlando ma non lo dovevano rivelare. Inoltre sapevano anche che il posto di ritrovamento dei reperti era in direzione dei monti (anche la discarica è ai piedi dei monti) e non della città. In questo senso, secondo me, parlare di "direzione Pisa" era inteso, TRA DI LORO CHE SI CAPIVANO, come "non in direzione dei monti"; infatti guardando la mappa vedo che proseguendo sulla via gigli o vai in città o verso l'altro paese (e, PER INCISO, verso casa di S.C.) a seconda di dove giri (ecco il perchè la precisazione "strana"!) mentre se torni indietro su via dini poi puoi prendere la strada dei monti.
Vi sembra che fili il ragionamento?

Antonello ha detto...

@Chiara
secondo me potrebbe anche filare ma sai benissimo che sono molto cauto su quella testimonianza, non perche' non lo saresti tu ma perche' mi conosco e lo sarei poco io se non mi fermassi prima di partire.
Inoltre non riesco ancora a capire il perche' gli inquirenti stiano pensando che il corpo sarebbe da ricercare a San Rossore.
Credo che cosi' bene, anche ipotizzandolo, il L. non possa aver fatto tutto da solo per poi mettere in scena l'ipotetica marea di errori, al mattino, che sappiamo e che dovremmo immaginare come tali rispetto all'ipotesi.
Valgono anche i due cellulari bruciati in base al quale, nel caso, avrebbe inteso staccare l'amante da quella nottata non dicendogli nulla e facendo finta di nasconderla agli inquirenti.
Ma le telefonate a ridosso degli orari cruciali, sempre nel caso, farebbero invece pensare.

chiara ha detto...

...stop tutti?...

Antonello ha detto...

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/roberta-ragusa-testimone-rivela-vidi-antonio-logli-che-cercava-qualcosa-un-particolare-1512771/

Ennesimo nuovo particolare che conferma che e' via Gigli il luogo in cui e' accaduto qualcosa di grave a R.R.
Direi che ci dovremmo essere anche se appunto resta da capire che fine ha fatto la donna.

PINO ha detto...

Brano estrapolato da un articolo apparso stamani su "LA NAZIONE":

"Fatto sta che a questa coincidenza se ne somma un’altra. Una persona che conosce bene sia Roberta che Antonio Logli ha visto il marito della donna, pochi giorni dopo la scomparsa, nella stessa via della lite. La stessa, come detto, in cui è stato trovato l’orologio. Logli, ha riferito questa persona, era a bordo della sua auto ma guidava a passo d’uomo e sembrava guardarsi intorno. A destra e a sinistra, lungo il bordo della strada, come se stesse cercando qualcosa."

Proprio come ho cercato di evidenziare nel mio precedente intervento, le "voci" gradualmente si stanno trasformando in vere testimonianze, finalmente libere da quella sorta di ingiustificato, ma chiaro timore verenziale da cui erano tenute a freno.
E non credo che questa serie di diffusione informativa "vocale", sia esaurita.
Anzi, sarà come assistere ai frutti maturi, che uno alla volta cadono dall'abero, che più non li sostiene.

chiara ha detto...

Pino
finalmente qualcosa si muove.
si smuovono le coscienze; chissà cos'è cambiato.
certo che è sconfortante constatare come possiamo venire lasciati soli nell'oblio di un destino sventurato.
mi suscita tanta amarezza questa cosa...

PINO ha detto...

@ Chiara
Le "coscienze" si son mosse con molto ritardo, ed ancora poche. Resterebbero ancora tante altre; quelle più importanti, ancora reticenti, ed in silenzio, a causa dell'ipotizzato vassallaggio di sapore medioevale ancora diffuso in molti piccoli agglomerati residenziali sparsi sul territorio nazionale.
Tutto il caso, suscita non solo amarezza, come da te espresso, ma tanto sdegno da parte dell'opinione pubblica, per le tardive iniziative adottate dalle autorità inquirenti, molto simile alla lentezza con cui quelle "coscienze" abbiano preso contezza di se stesse.

Antonello ha detto...

E' comunque una famiglia sfortunata:

http://mentiinformatiche.com/2013/03/roberta-ragusa-ipotesi-choc-e-stata-cremata-dal-suo-assassino.html

oltre all'ipotesi di crematura l'articolo riporta anche due tristi notizie, infatti il fratello di VL e zio di A.L. sarebbe stato, anni fa, sbalzato dal camion in una curva perdendo la vita, mentre avrebbe perso la vita avvelenandosi una giovane calabrese di cui si era innamorato il fratello dentista di A.L.
Insomma, una famiglia molto sfortunata.

http://mentiinformatiche.com/2013/03/roberta-ragusa-ipotesi-choc-e-stata-cremata-dal-suo-assassino.html

Anonimo ha detto...

Ciao Antonello!
Sì una famiglia con un destino non leggero.
In oriente direbbero che ha un Karma da sanare.
Vanna

Antonello ha detto...

I ripetitori del Monte Serra sarebbero fra i piu' storici ed importanti d'Italia insieme a quelli del Monte Penice, di Eramo, di Portofino, dal swich off in poi e' anche una delle postazioni del digitale terrestre, servente Liguria, toscana, che ga dato piu' problemi agli utenti.
Nella postazione anticamente, ora non ho idea, vi era una postazione di ripetitori militari che trasmettevano pure in frequenze televisive (ADF TV???) per il sito militare di Camp Darby, la zona di quella parte dei ripetitori era sorvegliata e perlustrata da militari della base in quanto postazione strategica.
Oggi non so, non ho trovato alcun dato, escludere pero' che anche attualmente gli apparati militari si privino delle postazioni radio sulla cima del Monte Serra e' negare invece un'ovvieta'.
E' una postazione d'elite radiofonica che abbraccia non solo Camp Darby ma le numerose sedi militari di Pisa e Livorno, possibile nodo funzionale di comunicazione e telediffusione.
Che vicino a Cam Darby siano stati compiuti alcuni scavi finalizzati alla ricerca di R.R. e che il pigiama a brandelli della donna sia invece stato trovato sul Monte Serra e' considerabile assolutamente come la piu' bizzarra delle casualita'.
Sarebbe pero' interessante capire se in quei luoghi ha agito da militare qualche protagonista di questa triste vicenda.

Antonello ha detto...

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/toscana/articoli/1087800/caso-ragusa-il-marito-avvistato-e-fotografato-mentre-getta-via-gli-oggetti-della-moglie.shtml

per quale motivo poi buttare via oggetti della moglie scomparsa nel cassonetto vicino all'amante e' veramente difficile comprendere.
Tutto comunque fotografato e sequestrato al 10 marzo, alla faccia dei potentati e del panico qualcuno ha pure venduto le foto alla rivista Oggi.
Quaderni, vestiti, oggetti personali chiusi in un involucro e gettati nel cassonetto, certo che doveva proprio essergli indifferente.

Anonimo ha detto...

Sì Pino le " coscienze " dovrebbero far parlare di più, però se sono reticenti o silenziose, come tu dici,per un vassallaggio medioevale, non sarà perché la paura è tanta?
Se fossero vere le ipotesi familiari postate da Antonello più su, ci sarebbe da rabbrividire.
Antonello, anche questa ultima ipotesi che hai postato è molto interessante,parli di ripetitori,di antenne, di cavi,di comunicazione e postazioni radio che collegherebbero Monte Serra a Camp Darby!
Che ne sappiamo noi se " qualche protagonista di questa triste vicenda" ha lavorato in trasferta, in privato,in collaborazione esterna, in top secret per piani di comunicazione militare?
Se fosse così questo caso resterebbe un mistero irrisolto.
Vanna

Anonimo ha detto...

Se il L. ha gettato oggetti nel cassonetto ed è stato fotografato sono 2 le idee che mi vengono in mente a caldo:
1a 'sto movimento è dovuto ad agitazione, irritazione, nervosismo;
2a 'sto movimento invece è inscenato apposta, per qualche insano motivo.
In ambedue i casi è un comportamento talmente strano,che mi permette di leggere l'individuo come uno che è border-line, ai limiti della normalità.
Vanna

Anonimo ha detto...

http://www.oggi.it/focus/gallery/giallo-roberta-ragusa-ecco-cosa-butta-via-il-marito-antonio-logli/?pid=15532

Anonimo ha detto...

@ vanna
Il movimento, come tu dici, è inscenato apposta. si è anche fatto fotografare...
Penso che lo abbia fatto per crearsi un ulteriore alibi del tipo: "qualunque cosa di Roberta si trovi in giro l'ho buttata io in un cassonetto...Poi si sa, ci sono sempre quelli che frugano nei cassonetti.."
Posso anche sbagliare.
Ciao Maria Rosaria

PINO ha detto...

@ VANNA
Se il buttar via oggetti della moglie fosse stato inscenato di proposito, questo avvalorerebbe il ritrovamento degli altri reperti appartenuti a RR, che ha sorpreso AL, il quale non si aspettava che fossero rinvenuti.
Quindi, se la messinscena fosse tale, sarebbe mirata a far credere che è stato lui, di proposito, a liberarsi di oggetti indesiderati, DOPO la scomparsa di RR.
Ma così non sarebbe.
Le foto, a quanto riportato dall'articolo, sarebbero state scattate da due fotografi appostati di nascosto, insospettiti da strani movimenti effettuati da AL, che è stato immortalato a sua insaputa.
Pino

chiara ha detto...

Maria Rosaria (ripresa da Pino):
E' vero; possibilissima questa cosa.

Pino: si saranno pure imboscati per le foto ma non credo fossero invisibili nella loro "spassionata" osservazione del L., credo facessero una sorta di reportage per il giornale...

Anonimo ha detto...

Sì,Maria Rosaria,Pino,Chiara sono d'accordo anche io che il movimento lo ha inscenato apposta perché sa di essere controllato e lui che controlla tanto se stesso, non deve gradire l'attenzione altrui, pertanto ogni mossa è studiata per verificare chi mostra attenzione a lui.
Lui come elettricista collega fili, prese, contatti e lo sta facendo lo stesso in modo metaforico.
Scusate il giro di parole,per me ha una personalità disturbata.
Poveri figlioli!
Se ho un pizzico di ragione,o farà qualche altra stranezza o qualcuno dirà che l'ha fatta.
Potrebbe uscir fuori altro.
Vanna

Mimosa ha detto...

Caspita ragazzi,
a furia di studiare questi casi, le menti diventano contorte … ma geniali, io non ci avrei pensato, forse non ho tanta astuzia né malizia (lo sapete tutti, ormai). Che idea, quella di andare a seminare nei cassonetti dei paraggi, anche lontani, i vestiti di Roberta per farli raccattare da qualcuno dei poveretti che vi frugano … anche micidiale se tale fosse l’idea del gentiluomo, in modo da far continuare a girare a vuoto le forze dell’ordine, prendere tempo e procurare altro depistaggio.
Che messinscena! Del resto il disfarsi di roba mista agli indumenti, se beccato sul fatto, gli potrebbe far sostenere che era tutta roba inutile conservata nella soffitta …

Forse sua madre se è accorta di quelle manovre notturne e la spiegazione del figlio non l’ha convinta, ma quale madre non difenderebbe un figlio? Solo una madre che ha un’alta coscienza morale e rimane profondamente delusa dalla carne della sua carne. La signora L. è di tale fatta?

Mimosa

Mimosa ha detto...

A proposito dello scoop dei fotoreporter di “Oggi” riguardo alle foto che l’articolo (o perlomeno la velina dell’Ansa) dice scattate il 10 marzo, un commentatore ha ottimamente rilevato che non sono della stessa “serata”, A.L. indossa giacche diverse, e inoltre è strano che tenga degli oggetti in mano, senza averli infilati in sacchetti.

Alle volte penso che tante notizie escono solo per creare cibo per le iene mediatiche.

Oppure, come qualcuno qui ha detto, sono una mossa dietro le quinte degli investigatori per creare una coltrina fumogena e far inciampare il sospettato.

Mimosa

PS: una cosa è certa, domani sicuramente non corro in edicola ad acquistare il settimanale!

Maria Rosaria ha detto...

Hai ragione, Mimosa. Quello che esce sui giornali va sempre preso con il beneficio di inventario.
Ciao
Maria Rosaria

Mimosa ha detto...

Dobbiamo mettere in conto che i due figlioli di RR, oltre a vedere la tv, navigano bene in rete e ne hanno lette di cotte e di crude sul caso.
Certo conoscono anche questo blog, non pensate qualche dubbietto anche in loro si è formato?
O sono sempre tanto fortemente ancora dalla parte del papà?
Ma che intensità di affetto li legava alla Mamma?

Chissà cosa devono subire da parte dei loro compagni di scuola, in genere mai teneri e figuriamoci in questi casi.
Chissà se la scuola ha fatto intervenire gli psicologi per gestire la situazione, chissà se loro stessi sono seguiti dagli psicologi dell’ASL … temo proprio di no (utopia),
eppure dovrebbe essere attivata d’ufficio una tale assistenza, sarebbe doverosa da parte dei Servizi Sociali (altra utopia), assistenza gratuita anche se non obbligatoria, ma figuriamoci se una famiglia orgogliosa come quella dei L. vi si sottoporrebbe!
A me vengono sempre i brividi pensando a come loro vivono questa situazione di incertezza.

E pure provo un certo sentimento di rabbia pensando che non provino rimorsi per come abbiano affrontato le litigate tra i genitori, schierandosi contro la mamma troppo apprensiva, troppo affettuosa e troppo “isterica” col papà.

Opinione e deduzione personali ovviamente.

Mimosa

Anonimo ha detto...

se AL buttando le cose della moglie non ha infranto nessuna legge, non esiste lo scoop.
Certo, se la moglie non è ancora dichiarabile ufficialmente morta, avrebbe gettato cose di una persona che non gli appartengono e che avevano il diritto di restare dove la persona scomparsa le ha lasciate.

PINO ha detto...



Ulteriore azione depistante?
Forse.
Certo è, che l'indagato parrebbe impegnato a rafforzare, negli inquirenti e nell'opinione pubblica, l'idea che i reperti appartenuti a RR, rinvenuti alcune settimane fa ( orologio e brandelli del pigiama rosa), facciano parte di quella serie di oggetti, sempre appartenuti alla moglie che, ostentatamente, va seminando tra i rifiuti urbani.
Poi avrebbe inscenato la spettacolare rincorsa per bloccare il fotoreporter che l'avrebbe fotografato, mentre svolgeva compiti strettamente collegati alla sua "privaci", sfociata in un rovescio di improperi contro l'operatore.
In definitiva, AL cercherebbe di dire: " Signori miei, quelli che voi chiamate reperti, non sono altro che oggetti inutili, appartenuti a mia moglie, dei quali mi sto liberando, per far spazio in casa".
A questo punto,un mio corregionale direbbe: " Cumpà, qua nisciun è fess. Capisc'a me!"; quanto spazio potrebbe occupare un orologio?
Ed un orologio, non è pur sempre un oggetto utile, oltre che il ricordo della propria mamma, per tutti i figli di questo mondo, anche se ingombrante per un marito disamorato?
No caro AL, direbbe sempre il mio corregionale, in questo immaginario scenario: il discorso non fila, cercane un altro.
Continuando lo sviluppo di questa trama solo teorica, troverebbero un verosimile incastro tanti altri elementi, fin'ora restati fuori dall'potetico mosaico.

Anonimo ha detto...

stavo leggendo gli articoli che avete linkato e uno di questi ha le foto di Roberta e del marito che getta le cose.
Il mio bambino, come sapete, ha tre anni.
si è svegliato, è a casa malato, è venuto in braccio ed io velocemente ho tolto la foto di Roberta dallo schermo.
"fammi vedere quella signora!" Ha detto il bimbo.
Ho rimesso le foto, e lui mi ha chiesto chi era.
"è una mamma, non è più tornata a casa dalla sua bambina, nessuno sa dov'è". gli ho detto tagliando corto.
Lui ha guardato quegli occhi grandi grandi e azzurri per alcuni secondi e con molta tenerezza, sorridendole.
"mamma, non torna perchè è morta".
"ma che ne sai? cosa dici?"
"è morta con le braccia in giù".
"e come sarebbe successo?"
"è stato quel signore, l'ha picchiata lui" e ha indicato col ditino la foto di AL che butta degli oggetti.
"E adesso dove è questa signora?"
"Sulla montagna! Nel burrone!"
ha risposto lui urlando.
E se ne è andato.

vi riporto questo episodio perchè il mio bimbo ha soli tre anni e nessuna conoscenza nè del caso nè ha mai visto un telegiornale nè l'ho mai coinvolto in supposizioni o illazioni e tantomeno gli leggo gli articoli sul caso.

E' solo curioso che dopo aver visto per la prima volta due foto affiancate un bambino di tre anni abbia ricostruito la storia esattamente come state facendo voi da mesi.

Tabula

PINO ha detto...

Cara TABULA
Nel periodo infantile, dicono gli studiosi di psicologia "oltre frontiera", non sono rari i casi di chiarovegenza spontanea, tra cui si annoverano anche episodi di "già visto".
Nulla di strano, quindi, che il tuo bambino sia stato subcoscientemente, coinvolto da un fenomeno di "psicometria", guardando le foto, che hanno funzionato da agente.
L'innocente affermazione del bambino, potrebbero corrispondere a realtà.
Tanto affermerebbe la parapsicologia.

Anonimo ha detto...

Io avevo proposto un'altra chiave, Pino, ovvero che le indagini e le supposizioni non siano andate oltre quelle che un bambino di tre anni completamente digiuno delle dinamiche e delle prove testimoniali può fare semplicemente osservando una foto.
Ad ogni modo, per completezza, se vuoi far rientrare la sua ipotesi in un quadro possibilistico, più tardi ha aggiunto dei particolari.
Gli ho domandato perchè lui l'aveva picchiata, e lui mi ha risposto che lei era molto arrabbiata con lui.
Ha anche detto una frase pesante per un bambino della sua età "mamma quella signora era molto arrabbiata, è morta arrabbiata".
Strano abbia dedotto questa cosa da una foto sorridente.
E poi ha aggiunto: "lui l'ha fatta salire in macchina, poi l'ha (sussurro) ammassata l'ha messa sul furgone e l'ha portata sulla montagna dove lei è caduta nel burrone"
Non gli ho mai parlato nè di furgoni nè di altro, se proprio devo essere onesta, e devo dire che il particolare mi ha stupita.

Sarà psicometria, come tu dici.
Però anche se fosse, non so se il bambino possa avere "acchiappato" la convinzione più accreditata e diffusa o la realtà dei fatti così come accaduta.

Certo che sentirti dire "è morta arrabbiata" da una vocina innocente al di là del fatto che possa essere vero oppure no, mette i brividi.

Tab

PINO ha detto...

@ TABULA
Il bimbo non potrebbe avere "acchiappato" il pensiero e dominante delle masse. Se fosse così,la causa sarebbe attribuibile a "telepatia" involontaria, che intercetta in modo diverso un ideogramma.
Il dettagliato raccontino del bimbo è tipico di conoscenze paranormali ricavate solo dal fenomeno "psicometrico", provocato dalle foto viste.
Il discorso è lungo, e non potrebbe esaurirsi in questa sede.
Posso solo consigliarti di seguire più attentamente i pensieri di tuo figlio, anche in accasioni diverse.
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

Pino
come tutti i bambini, mio figlio si lancia in spericolati racconti di fantasia, e propenderei per una cosa del genere.

Anche se, e devo essere sincera, stavolta era un racconto diverso, molto diverso dagli altri.
Era molto sicuro, era molto sereno e non ha inserito mostri lupi fate o streghe.
mi ha detto che "ha visto cosa è successo", visto con gli occhi.
anche i suoi toni e le espressioni usate,
"è morta arrabbiata"
quando mai gli abbiam parlato di gente che muore arrabbiata?
mai, mai!
e dove l'ha sentita?
oltre al particolare del possesso di un furgone da parte di AL di cui di sicuro mai gli avevo parlato. Del resto non gli ho mai parlato di niente, figurarsi del furgone.

Non un cavallo azzurro, non un'aeroplano, non un camion grandissimo nè un'auto da corsa velocissima: semplicemente un furgone.

Vabè Pino. Una strana coincidenza.
verificherò da mamma se ce ne saranno altre.
Del resto, Dio può servirsi di chiunque per i suoi messaggi, non necessariamente di santi: sta scritto nella Bibbia, anche di un'asina.

Tabula

Anonimo ha detto...

Tabula, il tuo bimbo è molto sensibile,è un canale aperto che ha captato la sofferenza di una madre.
Sì, anche per me, Dio ha mandato attraverso di lui un messaggio.
Mi permetto di suggerirti di comunicare il discorso del piccolo alla Polizia o a quelche testata giornalistica, per esempio a "Oggi",visto che stavi leggendo le ultime notizie pubblicate sul caso.
Ti daranno ascolto gli inquirenti, poiché stanno archiviando ogni tipo di pista che arriva loro.
Un abbraccio a te e al cucciolo.
Vanna

Anonimo ha detto...

Vanna non essere ridicola.
Alberto

Mimosa ha detto...

Cara Tabula, mi hai fatto venire i brividi riportandoci quello che "ha visto" il tuo bambino e grazie per averci messo al corrente.
Sono d'accordissimo con Pino sulle capacità dei bimbi a "vedere" con la mente

mia madre mi disse che anch'io a tre anni facevo strani discorsi che poi avevano riscontro
e anche mia figlia alla stessa età

crescendo non si perde del tutto questa dote, per fortuna.

La Provvidenza ha voluto che lui arrivasse proprio nel momento in cui tu guardavi quelle foto, questa è la coincidenza, il resto è un fenomeno paranormale, come ha spiegato bene Pino.

Dagli un bacino da parte mia
Mimosa

Anonimo ha detto...

Alberto, sei nuovo?
Benvenuto!

La ridicola!

Antonello ha detto...

Non per stare a contare i grilli nei prati e non saremmo qui nemmeno a smacchiare i giaguari, credo pero' che un tale assedio farebbe saltare i nervi a chiunque, innocenti o colpevoli.
Non poter per anni insomma dedicarsi ai propri affari senza essere intercettati, fotografati, auscultati, registrati, ispezionati e perquisiti nonche' indagati e' durissima per ogni colpevole od innocente.
Certo questo non giustifica nessuna aggressione e dall'altra e' fisiologica la pressione nei dintorni di eventuali interrogatori.
Non saprei se questo trattamento mediatico sia equivalente all'appendere medievale gli indagati per i pollici, tutto diventa proporzionale ai dati in possesso dei giudici, se si ha la certezza della colpevolezza si ha l'impressione che dai media venga tutto giustificato, non so, so che c'e' un testimone che all'80% dice di aver visto una lite fra i due coniugi in un'ora del tutto sconfessante l'alibi autodichiarato dal L. e so che esisterebbe un processo e persone titolate a portarlo avanti in maniera civile.
Alle coscienze ci pensera' il tempo, la vita e se non bastasse pure Dio.

Anonimo ha detto...

Miei cari,
l'ho inserita come curiosità.
Vi sarete accorti che non commento più questo argomento.
E' successo davvero quel che vi ho descritto e non ho aggiunto una virgola, casomai ne ho levate.
Avete preso molto sul serio le affermazioni del mio bambino e, sebbene ne sia stata stupita io stessa, poichè corrispondono a quanto da voi ricostruito in queste pagine, avevo inserito la parentesi con leggerezza.
Come a dire: guardate che ricostruzione lineare e plausibile ha fatto un bambino senza avere avuto nemmeno una sola informazione che sia una.
E no, non lo comunicherò a nessuna polizia postale, con che coraggio potrei dire "mio figlio di tre anni ha guardato quegli occhi azzurri e ha detto questo e quello"?
Per quanta sicurezza avesse, e per quanto il suo racconto non presentasse incertezze "perchè l'ho visto, mamma".
Prendetela così, come una via parallela che corre nella stessa direzione della razionalità attraverso la quale siete arrivati a conclusioni simili.
La storia del furgone, invece, è un particolare che lui ha inserito e non ho compreso molto bene come abbia collegato il trasbordo auto-furgone, con un ammazzamento in mezzo, considerato che poi sulla montagna lei sarebbe caduta..
Del rest gli domandai: "e dove l'avrebbe colpita?" intendendo su quale parte del corpo, e lui ha risposto "in montagna!" nel senso di luogo.
In quanto al perchè ciò sarebbe accaduto ha pur sempre tre anni, ed ai perchè rispondè "perchè è così e basta", "perchè stavano litigando", e poi una frase bellissima, da bambino ma anche profonda "perchè non volevano più essere amici".

L'ultimo pezzetto secondo il treenne:
"hanno litigato a casa?"
"noooooooooooooooooo! per strada.."
e poi
"di che colore era vestita la signora?"
"marrone".
Niente pigiama rosa, secondo il vostro treenne preferito.
e già questo non coincide con quei brandelli di pigiama ritrovato.

pinze, pinze ragazzi. prendetela con le pinze, ve la riporto così come è stata raccontata, ma non facciamone un caso nazionale.

Tabula

Antonello ha detto...

Interessante gli sviluppi vecchi e nuovi emersi durante la trasmissione CLV.
In pratica il testimone sarebbe stato lontano 70/80 metri dalla scena che afferma di aver visto, da al mille per mille la prima volta che ha visto il L. in auto da solo, parte che e' confermata pure dalla moglie.
Dopo 20 minuti vede la seconda parte, quella della lite, gli inquirenti hanno persino controllato la posizione del suo cellulare per verificare l'attendibilita' delle sue dichiarazioni e tutto combacia, il testimone era dove ha dichiarato che era (la posizione delle celle telefoniche non si puo' fare dopo molto tempo).
La moglie del testimone lavora dove ha dichiarato ed e' uscita dal lavoro quel giorno proprio all'ora indicata e che combacia con l'ora della testimonianza.
Non e' finita qui, il testimone dichiara che lui ha visto lui e che anche il L. avrebbe sicuramente visto il testimone.
Il mattino dopo, prima di andare a denunciare la scomparsa della moglie, il L., si sarebbe presentato in casa del testimone con una foto di R.R. chiedendo se per caso l'avessero vista.
Ma badate bene, il L. non risulta al testimone sia andato la mattina del 14 gennaio a chiedere le stesse cose ad altri vicini.
Direi che innanzitutto l'alibi e' clamorosamente messo in criticita', se non demolito, dalla testimonianza.
Quindi il L. avrebbe mentito sulle ore cruciali di quella notte a sentire il testimone.
CLV dice anche che il famoso test effettuato dal L. sulla veridicita' di cio' che il testimone ha dichiarato di aver visto sarebbe stato fatto dall'indagato molto tempo prima che gli inquirenti gli notificassero la via precisa a cui la testimonianza si riferiva e che quindi rimarrebbe tuttora senza risposta la domanda del come il L. sapesse il punto preciso dichiarato dal testimone tanto addirittura da testarne la possibilita' materiale della sua veridicita'.
Io ho in mente solo un dubbio, chi e' la figura che parecchie testimonianze danno per sbucata dalla campagna sulla strada principale a 500 metri circa dalla proprieta' dei L. sulla strada per Pisa, figura che in molti dichiarano di non aver investito solo per puro caso???

Antonello ha detto...

Per la verita' mi ha molto impressionato il modo di parlare del testimone piu' che il tono che e' stato chiaramente camuffato da CLV.
Ma devo ancora decodificare le mie sensazioni, certo che a me sembra che la testimonianza in se sia molto importante e non ridimensionabile come invece furbescamente fa il Procuratore.
E' un nodo chiave capire se dice la verita' o se pure vi sono alternative, che dica il falso non si puo' dire, certo e' impressionante la superficialita', se tutto fosse confermato, con la quale il L. avrebbe potuto spiegare artatamente, in ipotesi, quella notte.
Direi che allo stato attuale da garantista ricostruista mi considero un possibilista che non riesce a non essere convinto che PERLOMENO il L. possa sapere qualcosa di piu' di quello che ha detto di non sapere.
Raccapricciante comunque.

chiara ha detto...

O.T. PER MASSIMO

scusa massimo, avresti modo di riportare l'articolo in prima schermata o rendere da lì "pescabili" i commenti senza cambiare pagina?

Mimosa ha detto...

Mia cara Tabula,
le ultime cose che ci riferisci espresse dal “nostro” eroe treenne, riguardo al litigio per la strada, sono fenomenali.
Sei sicura che il figliolo non sia stato nei pressi della tv mentre ne parlavano in qualche talkshow? O nella stanza vicina, tranquillamente e apparentemente assorto nei suoi giochi? I bambini hanno antenne lunghissime, captano a distanza soprattutto quando noi siamo convinti che non possano ascoltare … né capire.
Riguardo poi all’abbigliamento marrone, poteva essere di quel colore il giaccone di Roberta, nessuno di noi conosce il suo guardaroba (neanche il marito, pare)
e secondo me il pigiama rosa non c’entra per niente, come ho detto diverse volte. Non l’aveva indosso e non è sparita con quello, casomai il marito ha fatto sparire uno dei pigiami rosa (sembra che RR ne avesse diversi di quel colore).

Antonello,
ho seguito anch’io CLV, ci danno le info a pizzichi e sprazzi, stasera ci hanno aggiunto la visita di AL a casa del testimone oculare … ma allora è questo che AL ha fatto nella mattinata di sabato? prima o dopo aver telefonato al conoscente maresciallo per chiedere consiglio?
Questa storia, pur volendo restare neutrali, puzza sempre più di barbaro e meschino uxoricidio.

Mimosa

Anonimo ha detto...

Mimosa

mi sento di poter escludere che il bambino abbia sentito parlare della vicenda, perlomeno qui a casa.
La televisione, quelle poche volte che è accesa con lui presente, è sintonizzata sempre e comunque su canali a misura di bambino e sono talebana su questo, io stessa vi ho sempre detto che non vedo mai trasmissioni come Chi l'ha visto o altre tematiche, poichè quando lo porto a nanna, molto presto, tendo ad addormentarmi anche io.
Insomma se non ci fosse internet e i giornali cartacei, le mie uniche informazioni sul mondo arriverebbero attraverso Tom & Jerry.
D'altro canto, non mi sento nemmeno di difendere a spada tratta le sue.. dichiarazioni, perchè un conto è argomentare una convinzione con un discorso logico e razionale, un conto sentenziare sulla colpevolezza di un uomo per partito preso o perchè l'ha detto mio figlio che è tanto sensibile e carino e dolce.
Insomma: sarebbe improponibile e poco serio da parte mia.
C'è sempre di mezzo la vita di un uomo, la sorte di due orfani, ci sono degli investigatori seri che studiano il caso: prendete questo O.T. come una curiosità, come una visione parallela, come un tuffo nella consapevolezza dell'inconsapevolezza dell'imponderabile, perchè più di questo non può essere nè rappresentare.

Restando nella curiosità e nel non dimostrabile ti rispondo che secondo il piccolo la donna era vestita di marrone, ma è stata spogliata, era nuda-nuda prima di cadere dalla montagna, ma non è caduta da sola: è stata buttata giù e non la troveranno mai.

Va bene?
Ora vi abbraccio nuovamente e non farò più domande al piccolino, anche perchè un conto sono le dichiarazioni spontanee, un conto è fargli troppe domande: prima di tutto si rattrista mentre ne parla, e non sapendo cosa e quanto veda nella sua mente innocente non voglio turbarlo ulteriormente, e poi rischio di snaturare quella che potrebbe essere una intuizione ma di fatto da un punto di vista razionale va presa come il vaneggiamento di un treenne e della di lui madre.

Chiusa parentesi, ora potete continuare a parlare seriamente tra di voi e scusate l'intrusione.

Tabula

Mimosa ha detto...

Ok Tabula, lasciamo che il nostro simpatico e intelligentissimo treenne viva una vita serena senza signore “ammassate” augurandogli di non avere incubi notturni con mamme che spariscono buttate in un burrone dall’uomo cattivo (in fondo le vecchie favole “torbide” che una volta, prima dell’insorgere dei pedagogisti moderni, si leggevano ai bimbi per addormentarli avevano la funzione di esorcizzare le loro paure recondite dell’abbandono, eppure decine di generazioni sono sopravvissute psichicamente indenni …, mah – chiuso breve OT).

Facciamo mente locale e riferiamoci alla testimonianza reale di quell’uomo, peraltro abbastanza giovane dalla voce anche se camuffata, che racconta della lite tra AL e una donne e parla di due automobili ecc.,
testimonianza che si è capito fatta trapelare (mesi dopo) dagli investigatori, non dagli inquirenti,
testimonianza resa (in ottobre dello scorso anno) dopo che i CC sono andati a recuperare il soggetto perché – come al solito – le voci in paese circolano e prima o dopo arrivano alle orecchie di chi sa ascoltare.
Il Procuratore Adinolfi in gennaio aveva già affermato alle telecamere che considerava attendibile la testimonianza di questo signore.
Ora in marzo CLV ha fatto sapere che costui aveva addirittura ricevuto la visita di AL la mattina stessa successiva alla scomparsa della moglie. La scusa “ufficiale” era di voler sapere se aveva visto Roberta. Come innocua domanda ai vicini di casa … Il testimone oculare gli risponde negando.
Ora io mi chiedo, perché allora AL appena in febbraio di quest’anno si sarebbe dovuto recare sul posto dell’avvistamento a “fare una prova” nottetempo? solo perché è venuta fuori la notizia? Ma se lui lo sapeva già fin dal 13 gennaio di un anno fa??
Insomma, cosa è vero e cosa no?

Mimosa

Mimosa ha detto...

Un altro mio dilemma: perché il Procuratore, dopo tante infruttuose ricerche, si è dichiarato convinto si sia trattato di un omicidio premeditato, basandosi sul fatto che “in un delitto di impeto il corpo bene o male si trova”?

Questo non si concilia del tutto con i ragionamenti che abbiamo fatto finora, basati invece sul fatto che Roberta avesse quella stessa sera scoperto la cruda verità e ci fosse stata la resa dei conti (imprevista e improvvisata), condita ora dalla testimonianza di quel signore, per noi anonimo ma dal L. ben noto, di un’uscita di casa (non in pigiama rosa!).
Insomma ho le idee molto confuse.

Saluti a tutti e Buona Pasqua
(forse ci risentiamo ancora nei prossimi giorni?)

Mimosa

chiara ha detto...

O.T. per Mimosa: ma ci credi che una versione di cappuccetto rosso che avevano regalato a mia figlia prevede che il lupo spaventa nonna e nipote ma poi arriva il cacciatore che gli fa la ramanzina e tutto finisce in un pantagruelico banchetto sotto il portico della casa di nonna? Dopo una prima ed unica lettura il libercolo è finito a far da spessore alla lampada sul comodino...volevo condividere lo squallore. fine O.T.

Mimosa ha detto...

OT x chiara, hai fatto bene a far fare quella fine al libercolo! si meritava anche di peggio!!

Anonimo ha detto...

@Mimosa
non conosco esattamente i termini legali per definire la premeditazione.
Ma, effettivamente, un delitto d'impeto è quello che accade d'improvviso e quando non è stato calcolato.
Se ad esempio RR fosse stata uccisa durante il litigio avvenuto sotto casa, dando credito alla testimonianza del vicino, suppongo che non sarebbe un delitto premeditato neanche a seguito dell'occultamento del cadavere.
Il nodo cruciale credo sia nella testimonianza del vicino che sostenne che RR fu sbattuta alla portiera mentre veniva costretta a salire in auto, quindi ancora viva: ecco, da questo istante si perdono completamente le tracce della donna.
Questo significa che, in assenza di testimonianze relative ad un secondo luogo di avvistamento della stessa durante quella notte, ma non è detto non esistano, solo il marito sa dove ha condotto la moglie.
Esiste un arco di tempo che va da quel litigio sotto casa all'istante in cui AL si è ritrovato SOLO ed è tornato a casa.
Credo che in questo arco temporale, durante il quale, sempre secondo il vicino di casa, occupato dall'indagato per i primi istanti guidando con la moglie seduta a fianco, se davvero era la moglie, e poi non si sa facendo cosa, sia stato possibile inserire la premeditazione.
Se solo lui l'avesse condotta in un bar, in un luogo pubblico, in un posto in cui continuare la discussione e poter urlare senza turbare i bambini ma in mezzo ad altra gente, se solo qualcuno l'avesse visto litigare e poi andarsene lasciando la moglie arrabbiata quanto vuoi ma viva e vegeta, non ci sarebbe su di lui il sospetto nè la premeditazione.
Il problema è che, ovunque siano andati insieme, nessuno si è fatto avanti per testimoniare di averli visti.
Quindi il buio e l'indeterminazione, per il procuratore si aprono nel momento in cui AL è alla guida e conduce la moglie, controvoglia, in qualche luogo e da quel momento lei scompare fisicamente.
Durante il viaggio compiuto, durato poche centinaia di metri per andare a litigare più in là in mezzo ai campi lontano da orecchie indiscrete, o pochi minuti, o una mezzora o di più, si apre un lasso di tempo nel quale potrebbe essere inserita una premeditazione.
Data la natura e la sostanza del peccato di AL che tutti conosciamo, e data la testimonianza del vicino, il tutto consequenziale ed unito alle tre telefonate di AL all'amante, il nesso logico più semplice per giustificare il violento litigio di coppia testimoniato è quello dell'infedeltà di lui.
Se davvero la testimonianza del vicino risponde a verità quel che è avvenuto non sembra il solito litigio qualsiasi tra coniugi per la marca dello yogurt segnato sulla lista della spesa.

Tabula

Anonimo ha detto...

Brevemente: SE la testimonianza del vicino verrà ritenuta valida,
quella notte Roberta non sarebbe sparita da casa propria
ma risulterebbe sparita dall'auto del marito.

Tabula

chiara ha detto...

Tabula:
errata corrige. non sappiamo se dall'auto del marito, di cui non conosciamo il "destino" successivo all'allontanamento della coppia che, ci dice il testimone, si è allontanata a bordo di una utilitaria che potrebbe essere (lui dice che lo sia all'80%) la C3 di Roberta.

Antonello ha detto...

@Chiara
mettiamo da parte le sensazioni altrimenti potrei anche dire che forse sono piu' impressionato dal modo con cui si e' intervistato un incappucciato che ha dichiarato cose che chiaramente riconducono ad un L. che sa benissimo a logica di chi si sta parlando, se tutto e' vero allora non si comprende il travestimento da macchianera (come cita SilviaLaura nel forum).
Ma ci sono da sottolineare due cosette non proprio irrilevanti, via Gigli a me risulta lunga circa 1,1 chilometro, la strada a grandi linee poi si sviluppa si su una direttrice rettilinea ma a meta' compie uno sfasamento di pochi e determinanti gradi.
Voglio dire che se il testimone fosse stato, come verrebbe da ipotizzare, sulla svolta per via Gigli provenienti da via Ulisse Dini a circa 80 metri dal passaggio a livello indi e se invece il presunto L. fosse, come il testimone dice, partito a razzo sino alla fine di via Gigli in direzione opposta al testimone, per capirci verso via Lenin Ulmiano, IL TESTIMONE NON AVREBBE MAI POTUTO VEDERE LA DIREZIONE PRESA DALL' AUTO SU CUI DOVEVA ESSERCI IPOTETICAMENTE LA COPPIA, se ne deve dedurre che NON AVREBBE MAI POTUTO AFFERMARE, COME INVECE FA, DI AVER VISTO L'AUTO A FORTE VELOCITA' DIRIGERSI PER PISA.
Ritornando quindi all'interessante osservazione che faceva Alex, dall'incrocio delle possibilita' possiamo matematicamente dare due possibilita' al testimone:
1) O era su Via Ulisse Dini nel punto corrispondente alla svolta per Via Gigli ed allora, se dice che l'auto e' andata verso Pisa, deve per forza essersi visto l'auto arrivargli di fronte (ma come fa allora a non essere certo al 100% dell'auto, forse perche' non puo' aver letto la targa???).
2) O con il cane ed a piedi era di molto vicino alla scena che dichiara di aver visto, forse in un sentiero fra i campi che confinano con Via Gigli, ma allora non si capisce perche' non abbia potuto riconoscere al 100% i protagonisti di cio' che stava vedendo e nel caso potrebbe essere lui che, sconvolto da cio' che aveva visto od in fuga dal L., e' finito sulla Via Ulissi Dini uscendo dalla campagna e rischiando di essere investito dalle auto sulla strada.
Anche in questo caso non potrebbe non avere la certezza quantomeno dell'auto se non anche delle persone viste.

Queste due possibilita' potrebbero far pensare che non tutto e' chiaro o che non tutto e' stato diffuso, perche' per come ci arriva la testimonianza, dal nostro punto di vista, trovo ci sia qualcosa di illogico come saggiamente sottolineava Alex.

chiara ha detto...

quali sensazioni Antonello? non capisco. ti riferisci al testimone? ho solo precisato a Tabula che il testim ha riferito che NON era la s-w di L. bensì una utilitaria: FORSE la c3 (e non era questo il punto) MA CERTAMENTE una utilitaria (e questo era il punto: NON era la macchina "di L.", tutto qui!)

sull'incappucciamento del testim Antonello, non so chi sia SilviaLaura ma chiedetevi insieme se sia il caso di esporre in diretta nazionale il possibile teste-chiave a giornalisti senza scrupoli che gli si piazzerebbero in giardino col camper fisso, fotografi di una agenzia "a caso" che gli entrerebbero dalla finestra, datori di lavoro che preferirebbero stare "alla larga dalle rogne", colleghi della moglie che vorrebbero "sapere tutto tutto", anche trascurando qualche psicopatico sparso per l'Italia che comunque non puoi eslcudere. a me non pare un gran mistero questo di tutelare il testimone, la sua riservatezza e quieto vivere e, conseguentemente, la sua collaborazione.

Sulla direzione dell'auto Antonello, avevi detto che "poteva filare" il mio ragionamento del mio post del 25/3 h. 9.04, ma ora lo ri-salti a piè pari senza dire perchè non fila più. Ripeto: se non dovevano far capire che stava su via Gigli, come potevano intendersi sulla direzione presa dall'auto dicendo "verso via Dini" piuttosto che "verso via Ulmiano" se non dicendo "verso Pisa" contrapponendola - tra loro che s'intendevano - alla direzione dei monti, monti che sappiamo essere un "punto caldo" della ricerca del corpo?

Sul resto non concordo Antonello, perchè il tratto di via Gigli che sta dopo il passaggio a livello ( che è l'unico in cui possiamo collocare la dinamica descritta di un litigio che avviene tra l'auto e un campo, con l'auto che non occupa la sede stradale) è un tratto completamente buio e quindi è verosimilissimo che alla distanza che ha dichiarato non abbia potuto identificare le persone (specie sapendo che c'è un'auto di mezzo a loro). Sul fatto che fosse lui l'uomo che sbuca sulla strada ho qualche dubbio dato dal fatto che quell'episodio sembrerebbe accaduto un'ora dopo (verso le 2) mentre la scena sembra svolgersi in pochi minuti (partendo dalle 1 circa) e che nessuno ha parlato di un cane (che di logica sarebbe stato alle calcagna del padrone); inoltre non riesco ad individuare l'utilità di sottacere il particolare da parte degli investigatori e nemmeno da parte sua anche se fosse stato inseguito dall'uomo: serve davvero avere riconosciuto il presunto aggressore per scappare quando vedi che ti corre dietro?

Insomma, è possibilissimo che non sappiamo tutto-tutto, ma in quanto dici non individuo il che di "illogico" che a te pare evidente...vuoi spiegarmi meglio alla luce di quanto ho detto?

Antonello ha detto...

@Chiara
No ma avevo diretto a te il mio commento per attinenza all'argomento, semplicemente, non era un appunto alle tue osservazioni, se non l'espressione di un dubbio sulla "non certezza" al 100% del testimone se presumessimo che l'auto gli fosse passata davanti.
La svolta su via Ulisse Dini che si apre su via Gigli e' a circa 450 metri dal passaggio a livello, non ad 80 metri come invece sarebbe stato lontano dalla scena vista il testimone, cio' potrebbe far pensare che o la coppia che litigava era molto piu' vicino all'inizio di via Gigli rispetto al passaggio a livello o il testimone era ben piu' addentrato nella via Gigli stessa ma e' vero che se il testimone addirittura abitasse (non credo) piu' verso via Ulmiano tutto sarebbe ribaltato.
Credo che essendo via Gigli lunga 1,1 chilometri non e' che uno se e' vicino di casa dei L. porti il cane a passeggiare a piedi in via Ulmiano, e' mi pare un po' improbabile, e dal primo avvistamento al secondo passano abbiamo detto venti minuti.
Forse sarebbe interessante capire dove abita il testimone, ma se abita troppo lontano, ad esempio su via Ulmiano, e' ancora meno spiegabile che il L. parta dalla sua proprieta' al mattino, prima di andare a denunciare la scomparsa di R.R., per andare a chiedere notizie della moglie esclusivamente ai "vicini" sino in via Ulmiano, da zappata sui piedi avremmo una trattorata bella e buona.
Insomma ammetto che sono forse partito dalla presunzione di immaginare dove potesse abitare il "vicino" testimone ed in effetti bisognerebbe saperne di piu'.
Daltronde forse quello che non mi torna e' il fatto che nonostante si abbia un testimone che accerterebbe il falso alibi del L. nonche' il fatto che il L. stesso se lo sarebbe costruito di sana pianta mentendo spudoratamente, nel caso, non si capisce perche' cio' viene ridimensionato in tutte le salse dal procuratore invece di costituire un atto di accusa di, perlomeno, mendacita'in atto pubblico (la denuncia).
Del resto trovo anche particolari i termini in cui si esprimeva il testimone, non il tono che era vistosamente camuffato, bensi il modo, ma certamente sono solo sensazioni.

Anonimo ha detto...

@Antonello
Alcune mie considerazioni sul testimone e sul luogo:
Innanzi tutto chiariamo meglio come e’ via Gigli. Via Gigli da via Ulisse Dini fino al passaggio a livello ha case abitate spesso anche sui due lati. Questo primo tratto di circa 300 metri ha illuminazione e marciapiedi.
Dal passaggio a livello a via per Ulmiano o Via Prata non vi sono piu’ case e tutta la strada e’ completamente al buio e naturalmente senza marciapiedi.
Premesso questo non credo che il testimone abbia portato il cane a passeggio oltre il passaggio a livello perche’zona buia ed a rischio incidente specie in una serata nebbiosa.
E’ piu’ logico che lo abbia portato nel primo tratto camminando sul marciapiede. Da notare che il passaggio a livello e’ leggermente rialzato rispetto alla strada per cui nel primo tratto poco si vede di via Gigli verso Via Prata e viceversa.
Il testimone secondo la mia opinione abita in via Gigli (ci sono una trentina di abitazioni) perche’ e’ solo da questa posizione che si potevano sentire le urla della donna (seconda parte della testimonianza) sempre che sia vero. In inverno e con la nebbia non si tiene la finestra aperta all’ 1 di notte.. Da via Ulisse Dini non si puo’ vedere o sentire niente in zona passaggio a livello perche’ le case sono piu’ arretrate rispetto all’incrocio..
Ultima cosa il testimone non parla con accento toscano e la voce non e’ manipolata (metallizzata) per non farla riconoscere a meno che non sia un giornalista che risponde alle domande.
Alex.

chiara ha detto...

Alex:
la casa del testimone potrebbe essere nel caseggiato rosso, l'ultimo dopo la ferrovia (civ. 20)?

sul cancello precedente vedo una targhetta che pare di un ambulatorio o studio professionale ma non leggo, tu sai cosa sia?

l'accento del testimone ti pare più ligure del confine tra massa e la spezia?

in generale qual è la tua opinione su questa testimonianza?

Anonimo ha detto...

L'accento del testimone incappucciato o è pisano o al massimo originario di Lucca
non avete notato la "c" leggermente aspirata al pari di quella di AL?
Vi pare che il padre di AL parli con lo stesso accento del figlio?
Toscani, fatevi vivi, che ne dite?

Anonimo ha detto...

da "LA NAZIONE",

4 aprile 2013 - Pasqua è ormai alle spalle, ma dei pluripreannunciati interrogatori inerenti le indagini sulla scomparsa di Roberta Ragusa al momento non c’è ancora traccia. Non sembrano imminenti, infatti, - ma mai dire mai, in questi casi - le audizioni dei familiari di Antonio Logli - il marito della donna e unico indagato nell’inchiesta per omicidio volontario e occultamento di cadavere - e tantomeno l’interrogatorio di quest’ultimo. Gli investigatori, infatti, ormai non hanno fretta, anche perché oggi non ci sono scadenze imminenti: la chiusura delle indagini (su Logli) è stata prorogata al 7 agosto e per quella data sarà chiesta un’ulteriore (e ultima) proroga di altri sei mesi.

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ROBERTA RAGUSA: LE FOTO CHE INGANNANOSolo entro il 7 febbraio del prossimo anno, quindi, la Procura dovrà decidere in merito al marito di Roberta: richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio (non necessariamente dopo averlo interrogato come l’indagato). Prima di quella data gli inquirenti sperano di trovare il corpo della sfortunata Roberta, le cui ricerche continuano senza sosta e, stavolta, in gran segreto. Il ritrovamento del corpo significherebbe una svolta per le indagini e indubbiamente aprirebbe nuovi scenari investigativi e giudiziari.

E ieri sera a «Chi l’ha visto?» in uno spezzone di intervista fatta a Logli due giorni dopo la scomparsa di Roberta, il marito di quest’ultima in pratica conferma quanto affermato dal testimone, il quale ha raccontato di aver visto in via Gigli una donna litigare furiosamente con Logli che poi la spinse a bordo dell’auto, partita a gran velocità. «I cani — ha infatti rivelato lo stesso il marito di Roberta — hanno fiutato le tracce di mia moglie fino a via Gigli».

Intanto il gruppo Facebook «Roberta Ragusa dove sei?» ha scritto una lettera al procuratore capo Adinolfi. «Con queste poche righe — si legge nel documento — desideriamo esprimerLe la nostra stima per l’impegno e la caparbietà con cui sta portando avanti le difficili indagini sulla scomparsa della Signora Roberta Ragusa. Gentile Procuratore, in questa nostra Italia che sta vivendo un periodo così buio e destabilizzante , le persone come Lei rappresentano un faro di cui tutti i Cittadini onesti hanno un grande bisogno e a cui tutti guardiamo con fiducia e speranza. Abbiamo bisogno, Signor Procuratore, di ritrovare la giustizia! Il rispetto dei Diritti Umani è fondamentale in una Società civile, come sono fondamentali Uomini come Lei che si adoperano quotidianamente per far si’ che questo avvenga! RinnovandoLe la nostra ammirazione e la nostra incondizionata fiducia nel suo operato, le diciamo Grazie!! ... Anche a nome di Roberta».

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Anonimo ha detto...

@anonimo del 4/04/13 delle 02:03:00

Anonimo ho risentito varie volte e con attenzione l’intervista del testimone incappucciato e ti confermo che il suo accento non e’ per niente toscano.
Il pisano spesso, piu’ che pronunciare la ‘c’ leggermente aspirata si mangia le lettere. Es. La “mia casa” diventa la “mi’ ‘asa” inoltre il testimone non utilizza nessun termine dialettale pisano. Confronta con la voce del Logli e noterai la differenza. Il Logli quando parla dei figli che ha messo a letto li chiama ‘bimbi’.....termine tipicamente pisano.

@Chiara
Non credo che la casa del testimone sia nel caseggiato rosso, l’ultimo dopo la ferrovia.
Nell’intervista rilasciata a CLV a precisa domanda risponde che dalla casa pur avendo la finestra aperta, la moglie ha sentito le grida ma non poteva vedere le auto il che fa pensare che l’abitazione si trovi prima del passaggio a livello verso via U Dini.

La targhetta sul cancello precedente contiene un nome ed un cognome con sottoscritto GEOLOGO. Potrebbe essere uno studio professionale di un Geologo mah..
Si l’accento del testimone potrebbe essere della liguria Massa la escluderei.
Alex.

Antonello ha detto...

Ci sarebbero pero' anche i cani che ci dicono che R.R. sarebbe salita su un'auto proprio su un punto a ridosso del passaggio a livello ed aldiqua dello stesso verso la Via Dini.
Io l'ho ragionata dando adito alla traccia fiutata dai cani datosi che pure non viene mai esclusa da quanto afferma il testimone, tuttaltro.
Quindi dal passaggio a livello sino all'incrocio con via Dini, a googlemaps, sono 450 metri, levando all'incirca 70/80 metri che sarebbe la distanza dichiarata dal testimone dalla scena a cui dice di aver assistito arriviamo a 370/380 metri, il testimone nel momento in cui vede la scena dovrebbe quindi essere a 370/380 metri da via Ulisse Dini e la sua casa dovrebbe essere alle sue spalle e quindi fra questi 370/380 metri, non ho idea di dove ma se la moglie dice di non aver potuto vedere puo' anche essere su via Dini benissimo.
Si tratta di far combaciare i dati senza pregiudizi e prendendoli per cio' che dicono.

Anonimo ha detto...

C'è stato chi si è domandato chi abitasse nelle case a ridosso del passaggio a livello... lo scrive massimo nell'articolo, un geologo (sua è la targa all'esterno)...

Anonimo ha detto...

si beh ma uno che sente e vede una coppia urlare, la donna più o meno colpita che urla aiuto aiuto, e un tizio che la carica in auto, e non interviene..
io lo so, lo capisco che si ha paura di malviventi o trovarsi immischiati.
ma ormai abbiamo tutti un cellulare per riprendere la scena, e se davvero si è in giro con il cane sarebbe bastato aizzargli contro quest'ultimo.

Antonello ha detto...

http://www.gonews.it/articolo_190734_Roberta-Ragusa-il-supertestimone-esce-allo-scoperto-in-Tv-Non-ho-parlato-prima-perch-avevo-paura.html

Esce allo scoperto il testimone, e' un giostraio di origine emiliana che, ora abbiamo la conferma, abita su via Gigli.
Spiega la sua paura di testimoniare con il fatto che ha tre figli che deve tutelare.
Intervistato da QG il testimone ha confermato tutto quanto detto in precedenza e visto il punto dove i cani hanno perso le tracce, aldiqua verso via Dini, ed il rialzo occupato dal passaggio a livello che impedisce la vista oltre dalla zona di via Gigli piu' vicina a via Dini direi che a questo punto si alzano le probabilita' che il testimone sia stato, in quel momento, a circa 70/80 metri dal passaggio a livello e che abiti nei 370/380 metri che erano alle sue spalle.
Mi fa pensare una cosa, dichiara che la foto presentatagli dal L., il mattino dopo, era abbastanza lontana da quella che in realta' era R.R. , se ne potrebbe dedurre che al L. non interessasse che il testimone riconoscesse la donna ma altro, come pure che per dire che R.R. fosse sostanzialmente diversa dalla foto bisognava avere ben chiaro come fosse in realta' in quel momento.
Interessante anche il ragionamento investigativo contrario, se infatti il testimone avesse, in ipotesi, carte coperte dichiararsi tale potrebbe garantirgli un'espiazione perfetta consegnando alla gabbia mediatica il colpevole a cui inneggia.
Solo ipotesi chiaramente, ci sta tutto, certo che se esiste anche un testimone invece del delitto come suggerisce QG allora non capisco cosa stiano aspettando.

chiara ha detto...

Antonello, non ho visto tutta l'intervista ma stando a quello che riferisci...santo cielo, è pieno di case lì! impossibile che solo lui e sua moglie abbiano sentito, anche con le finestre chiuse intendo? è uno "sputo" di strada e peraltro non vedo nemmeno spiazzi a lato del campo su cui sostare fuori dalla carreggiata; cos'era, attaccato ai muretti delle case? a urlare?! Sarà a queste decine di residenti che fa riferimento quando dice che certamente altri sanno? Certo che, come si fa a fare quell'ambaradan sotto le finestre di casa altrui e poi dire di aver dormito? mah...mi riguarderò googlemaps ma se mi ricordo bene la topografia...se non me lo dicessi tu mi sembrerebbe quasi impossibile...

Antonello ha detto...

@Chiara
ti ringrazio della fiducia ma due occhi vedono meno di quattro e se la moglie del testimone ha sentito da piu' lontano del testimone stesso anche io non capisco come hanno fatto a non sentire quelli delle case anche piu' vicino al passaggio a livello.
Molto improbabile, dovrebbero aver sentito, a meno che non sia avvenuto qualcosa che puo' aver sganciato il punto segnalato dai cani da quello che riferisce di aver visto il testimone non specificando in quale punto preciso.
Ad esempio, se qualcuno avesse caricato in auto R.R. dal passaggio a livello portandola, magari per discutere meglio, oltre il passaggio a livello in direzione di via Ulmiano, se cosi' fosse pero' sarebbe ancora piu' pressante l'interrogativo del perche' la moglie del testimone avrebbe sentito mentre nelle case ben piu' vicine no.
E' un casino, verrebbe anche da ipotizzare che il testimone possa abitare dopo il passaggio a livello, verso via Ulmiano, in quel modo pero' non si capisce come avrebbe fatto il testimone ad affermare con certezza di aver visto l'auto andare verso Pisa.
Io poi non dico nulla, per ora, guardo i link e googlemaps, bisognerebbe anche sapere il punto esatto dove e' stato rinvenuto l'orologio.
Credo che tutto faccia pensare che non e' una sola persona che si cerca di comprendere cosa abbia fatto quella notte, daltronde il tempo e le modalita' introvabili di un occultamento per ora perfetto stonano con l'artigianilita' di una denuncia che fa un po' troppa acqua.
Secondo me puo' esserci l'intervento di un complice se stessimo alle ipotesi che vedono il marito indagato.

chiara ha detto...

'giorno Antonello.
non ho capito chi ha detto che i cani hanno perso le tracce al di qua dela passaggio a livello, dal lato di via Dini per intenderci, è sicura questa cosa?
che il testimone potesse abitare al di là mi pare da escludere dato che se ben ricordo c'è solo il caseggiato rosso di cui ho chiesto e che mi hanno risposto essere abitato da altra gente.

Anonimo ha detto...

@Chiara
Leggi questo articolo della Nazione di oggi, si parla dei cani e delle tracce di RR.
http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/04/06/869422-scomparsa-roberta-ragusa-logli-giallo-chi-ha-visto-pisa-gello.shtml
In merito al fossato di cui parla per
le informazioni che ho io non e' proprio come dice l'autore.
Alex.

Antonello ha detto...

@Chiara
ahime' posso solo ricambiare con un buon pomeriggio, a quest'ora.
Chi lo dice che la traccia non ha "mai passato la ferrovia"??? Io mi rifaccio sempre a quel benedetto video di "a quell'ora" che e' scomparso dalla circolazione.
Prima dell'intervista a due, l'inviata rampante e cattivissima con la troupe aveva proprio descritto il tragitto che avevano fatto i cani spiegando che avevano sempre costeggiato i binari in parallelo sino a perdere le tracce "in un passaggio a livello".
La descrizione della traccia fiutata era anche fisica oltreche' raccontata e particolareggiata, i cameraman si spostavano nella campagna insieme all'inviata, ricordo che chiaramente si e' fatto cenno al fatto che la traccia non passava mai aldila' dei binari ed anche al passaggio a livello non si e' mai fatto cenno, come sarebbe stato logico se fosse stato, al fatto che la traccia olfattiva avrebbe potuto oltrepassarlo.
Mi metti un dubbio ma a parer mio in quel servizio era tale la descrizione che se la traccia avesse oltrepassato i binari l'avrebbero certamente detto, lo stesso L. ricordo che disse che la traccia si perdeva vicino a "quelle quattro laggiu'" indicandole poi, se non ricordo male.
La pista dei cani venne ripresa anche da QG o CLV, e' vero che tanti non danno a questi cani il credito che forse meriterebbero ed infatti non se ne parlo' mi sembra piu'o comunque di rado.

Antonello ha detto...

http://m.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/04/06/869422-scomparsa-roberta-ragusa-logli-giallo-chi-ha-visto-pisa-gello.shtml
ho riguardato per sicurezza ma io non vedo il fossato di cui parla l'articolo, almeno non a googlemaps anche se sono immagini magari vecchie.
Ricordo che nel famoso servizio scomparso descrivevano la traccia sui ciottoli e traversine ferroviarie, il fossato se c'e' non influiva sul percorso, una volta arrivati ai binari dal lampione si puo' in teoria andare fino a Pisa a piedi.

Antonello ha detto...

http://video.gelocal.it/iltirreno/locale/caso-ragusa-il-testimone-si-svela-altri-come-me-hanno-visto/11931/12220

mentre il procuratore si dice non frettoloso di interrogate l'indagato, mentre c'e' una conferma del fatto che il lampione segnalato dai cani da sul parcheggio e non e' quello dietro la casa come si diceva commenti fa, il testimone lancia una bomba sociale, non e' l'unico ad aver visto dice.
Certo che se e' vero le cose si complicano, cioe' una marea di gente puo', li per li, aver pensato ad un semplice litigio, ci sta magari farsi gli affari propri senza aver visto violenze, ma il giorno dopo che tutti hanno saputo della scomparsa non credo sia giustificabile tacere, al limite una telefonata anonima ma qui ci sarebbe, se e' vero, il nulla piu' assoluto.
Cioe' si puo' davanti a tutti far sparire una persona senza che i presenti muovano un dito per mesi ed anni???
Va bene la paura del signorotto ma qui non si esagera???

Anonimo ha detto...

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/2013/04/09/870736-scomparsa-roberta-ragusa-giallo-mistero-sparita-donna-pisa-gello.shtml

Loris Gozi dice:
«Quando sono tornato a casa ho raccontato quello che avevo visto a mia moglie: anche lei aveva sentito le urla della donna. Abitiamo in una casa mobile, i vetri e le pareti sono fini: sentiamo tutto quello che avviene sulla strada. E non erano parole quello che abbiamo sentito, ma urla di spavento».

Ma dove abita in una roulotte posteggiata in via Gigli?
Alex.

Anonimo ha detto...

In Google maps si vede una vecchia roulotte posteggiata all'inizio di una traversa di via Gigli, è una strada sterrata a circa 140 metri dal passaggio a livello ,sul lato sinistro di via Gigli guardando verso la ferrovia e con via U. Dini alle spalle.
Maria Rosaria

Antonello ha detto...

A questo punto rimangono cinque ipotesi non riuscendo ad annoverare l'incrocio dei fatti descritti dai media e dai protagonisti ad una singolare ed astrale combinazione (sparizione di R.R. e litigio riferito, scia dei cani ed orologio rinvenuto):
1) Il testimone ha visto veramente cio' che dice ed allora e' un pesantissimo indizio contro L. che dovra' spiegare (si aggrava anche l'indizio pesante di aver testato in tempo di notte con un amico il punto esatto secretato in cui il testimone dice di aver visto la scena) e rispondere di dichiarazioni mendaci in atto pubblico (nella denuncia riferisce di aver dormito da mezzanotte in poi).
2) Il testimone non ha visto cio' che dice ed e' coinvolto con la moglie consapevole e complice, e' uscito allo scoperto per addossare a L. i fatti denunciati proteggendo qualcuno o se stesso.
3) Ha visto cio' che dice ed indirettamente e' coinvolto nell'ipotesi di un appuntamento di R.R. con lui scoperto dal L.
4) E' tutto un depistamento per sviare l'attenzione da altre ipotesi, in accordo o meno con il L.
5) Il testimone riferisce cio' che ha visto ma a litigare con R.R. non era il di lei marito.

Antonello ha detto...

Sentendo inoltre bene il testimone, ed ammesso per reale cio' che dice di aver visto, lo stesso mette in correlazione il colpo che sentito con lo spezzone della scena in cui la figura, che lui dice convinto fosse il L., spinge in auto la donna.
Avanzerebbe quindi anche l'ipotesi di una tragedia colposa in cui la testa della donna potrebbe essere andata a sbattere contro il piantone dell'auto.
A parte le mendacita' l'ipotesi di cui sopra ridimensionerebbe, nel bene e nel male, le responsabilita' di un dolo in atto volontario che e' ben altra cosa anche se la gravita' dei fatti potrebbero far propendere per una preterintenzione.
Ennesimo buco di legge ma e' bene ricordare che nel nostro paese, giusto per ammirare le proporzionalita', tenere un intero reparto di lavoratori in condizioni disumane e senza la piu' piccola precauzione di sicurezza in una fonderia causando piu' morti viene derubricato come omicidio colposo (recente sentenza Thyssen).
Credo pero' che le novita' non siano finite e per ora siamo ad un ridotto ventaglio di ipotesi, il litigio con disgrazia colposa causata da figure manesche alterate da chissa' quale tensione, direi che c'e' ancora da aspettare, che nessun altro abbia in sostanza sentito le "urla strazianti di spavento" a me sembra improbabile.

Anonimo ha detto...

@Maria rosaria
L'ho vista anch'io la roulotte ma mi
sembra improbabile che viva li' con moglie e tre figli....
Inoltre la roulotte e' troppo lontana dal passaggio a livello per sentire qualcosa. Nella varie interviste che sta rilasciando ha detto prima che aveva la finestra aperta ora che abita in una casa mobile....mah.
Alex.

chiara ha detto...

Alex
però il fatto della finestra aperta l'ha detto prima di palesare la propria identià. E' evidente che se avesse parlato della casa mobile per giustificare l'audibilità ogni segretezza sarebbe andata a farsi benedire. il motivo potrebbe essere questo.

Antonello
ottima analisi del ventaglio delle possibilità aperte dal questa testimonianza.

Chiara ha detto...

Pare che questa sera a C.L.V. faranno vedere il luogo esatto dell'avvistamento riferito dal testimone.

sandrawood ha detto...

Oggi sono molto felice per quello che il dottor Oduduwa ha fatto nella mia vita il grande incantatore di incantesimi. in passato avevo avuto incomprensioni con mio marito e quindi ci ha portato a rompere per 3 anni, ma un giorno ho visto un post di Sarah Andrew che ha pubblicato su Internet che il dottor Oduduwa, un grande incantatore di incantesimi, l'ha aiutata con un incantesimo che ha portato suo marito Ho deciso quindi di contattare il dottor Oduduwa, il grande incantatore di Incantesimi, per aiutarmi e mi ha assicurato che il mio Marito tornerà da me. per fortuna oggi sono molto contento di scrivere su questo muro che mio marito è tornato da me come ha detto il grande incantatore Dottoressa Oduduwa.
Hai un problema con tuo marito, fidanzato, fidanzata, parente, sposato o nel tuo ufficio e pensi di averli persi? non ti preoccupare più perché il dottor Oduduwa, il grande incantatore di incantesimi, ti può aiutare proprio come mi ha aiutato a riportare mio marito a posto. contatta il Dott. Oduduwa per il tuo aiuto oggi via e-mail: droduduwaspellhome@gmail.com puoi anche chiamare o whatsapp il suo numero di telefono +2347051839672

Alice Foster ha detto...

Grazie a DR OKOSUN per il restauro del mio matrimonio. Siamo stati separati negli ultimi 3 anni. Ho iniziato a cercare in rete persone che Dio ha restaurato i loro matrimoni e ho trovato il DR OKOSUN nel grande incantesimo come ha aiutato così tante relazioni con il suo incantesimo di contatto con il suo contatto, lo contatto improvvisamente dopo l'incantesimo che ha fatto ricoverare mio marito torna a casa solo 2 giorni dopo il lancio dell'incantesimo e chiedi perdono e ora viviamo felici insieme ancora una volta grazie a DR OKOSUN per il tuo aiuto. email DR OKOSUN per aiuto EMAIL tramite: okosunhomeofsolution@gmail.com o chiama o whatsaap +2348052523829

kayla ha detto...

Voglio usare questo ritorno medio per te, Signore. Per quello che hai usato, Dr Zazaba da fare nella mia famiglia. Non ci credo mai e la mia famiglia sarà di nuovo felice così. Quante persone hanno usato per prenderci gioco di noi, Dio l'ha trasformato in una testimonianza. Grazie a Dio Onnipotente che usa Dr Zazaba per curarmi dal virus dell'epatite b e curare anche mio marito dal virus dell'epatite b con le sue erbe puoi chiamare o WhatsApp su + 2348129175848 per il tuo problema di salute. Condividi e salva anime. Sono una testimonianza vivente delle sue erbe .....

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