martedì 21 giugno 2011

Melania Rea. Salvatore Parolisi indagato per l'omicidio della moglie, ora solo il dna lo può salvare

Ed ecco che quanto ci si attendeva è arrivato. Da questa mattina Salvatore Parolisi è iscritto nel registro degli indagati; anzi, ad essere precisi, è l'unico iscritto in tale registro. La notizia buona, per lui, è che il comportamento della procura di Ascoli non somiglia a quello di altre e, almeno fino ad ora, resta nei termini voluti dalla legge per cui resterà a piede libero. Non si sa, però, fino a quando continuerà ad essere quella procura la titolare delle indagini. Questo perché essendo il marito di Melania l'indagato è lecito supporre che continuassero i riscontri non positivi possa decadere il sequestro di persona e che chi indaga sia portato a credere che la moglie a Ripe sia andata di sua volontà. Alternative non ve ne sono dato che si è saputo c'è l'intenzione di spostare a Teramo tutti gli incartamenti. Certo è che la situazione si è ingarbugliata per il caporalmaggiore visto che neppure una testimonianza lo agevola. Nessuno lo ha visto al pianoro prima delle 15.30, e di per sé questo è un dato preoccupante che sconcerta anche i più fervidi sostenitori della sua innocenza, io compreso.

Ed è preoccupante perché nel tempo le testimonianze si sono via via sempre più completate ed avviate su una pista che comporta un'unica soluzione, la colpevolezza. Per questo motivo ora la sua unica speranza, come ho scritto mille volte, viene dai laboratori di analisi, ed in special modo da quelli del Ris, che dovranno isolare i dna sugli indumenti della donna. In quel preciso istante ci sarebbero due sole opzioni. La prima prevede che si aprano le porte del carcere e che l'uomo vi entri per non uscirne più. La seconda prevede che, al contrario, si aprano le porte a scenari diversi. Se non si trovassero tracce biologiche estranee, infatti, non potrebbe essere stato che lui ad ammazzare Melania. Ed a quel punto ci dovrebbe solo confessare il motivo di un gesto simile, un gesto compiuto con una efferatezza che di militare non ha nulla e quindi depistatorio già dalle battute iniziali, un gesto brutale che sarebbe stato sicuramente premeditato.

Ma se ci fossero altri dna tutto cambierebbe, e non solo per il Parolisi ma anche per le procure che ora si contendono i fascicoli. Tracce genetiche diverse costringerebbero gli inquirenti a seguire quelle piste fino ad ora tralasciate, quelle che nonostante le parole usuali delle indagini a 360° mai sono state esplorate e sempre sono restate nel limbo perché l'ombra del delitto familiare ha giganteggiato fin dall'inizio, fin da quel 18 Aprile in cui è stato dato l'allarme. Tracce diverse farebbero restare l'inchiesta ad Ascoli, in mano al procuratore Umberto Monti, perché a quel punto il sequestro di persona sarebbe più di una ipotesi e, dato che si tornerebbe a parlare del Pianoro di San Marco come luogo di partenza, la competenza territoriale ricadrebbe sulla procura che ha in carico la zona del Colle.

In ogni caso è un altro giallo che può prevaricare la mente e farla propendere al pregiudizio. Il motivo si sa, sono le tante bugie, i tanti comportamenti sbagliati che mai si pensa un marito a cui prima è sparita la moglie, e poi si scopre essere stata uccisa, farebbe. Però da questi si potrebbe trarre anche una linea opposta e pensare che un militare mai si comporterebbe in maniera strana se avesse ucciso chi al mondo ha dichiarato di amare alla follia nonostante i tradimenti. In questa linea potrebbero entrare a far parte anche i depistaggi, depistaggi che hanno qualcosa di particolare, un qualcosa che si spera venga chiarito dal dottor Tagliabracci, il patologo che ha eseguito l'autopsia. Ed in particolare mi riferisco alle ferite post mortem che il Parolisi avrebbe potuto non infliggere. Queste potrebbero già venire in soccorso all'uomo nei prossimi giorni, entro poco dovrebbe arrivare il responso del dottore (si pensa prima di venerdì 24, data in cui è previsto il prossimo interrogatorio del Parolisi), in quanto se inferte un'ora dopo la morte lo toglierebbero di peso dalla scena del crimine per depositarlo fra le braccia dei testimoni che lo hanno notato alle 15.30 al pianoro. In caso contrario, dovessero essere quasi simultanee alle prime, ci sarebbero altre oscure nubi a seguire il percorso del militare.

Certo che in ogni caso ci troviamo di fronte ad una strana situazione. Il Parolisi si dichiara innocente e continua quasi giornalmente a frequentare la casa della ex moglie per portare la piccola Vittoria dai nonni, nonni che dal canto loro stanno in ogni modo e con ogni mezzo cercando di scoprire chi ha tolto la vita alla loro figlia. Quale tumulto possano provare al cuore ogni volta che l'auto dell'ex genero varca il cancello è immaginabile, quali pensieri devastino la loro mente anche, eppure rimangono in piedi con la dignità mai scalfita. Non può essere solo la ferma intenzione di proteggere la bimba a farli agire così, se si muovono in maniera tanto delicata in un intrigo di bicchieri in cristallo significa che da sempre hanno uno spessore umano e morale di prim'ordine. Ed è per questo che tutti ci auguriamo che la verità finalmente si stagli credibile alla luce. Sono da ammirare e meritano di conoscere chi e per quale motivo ha deciso di uccidere la loro unica figlia. Sempre si voglia credere che gli omicidi possano essere motivati da motivi plausibili




30 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre si voglia credere che gli omicidi possano essere motivati da motivi plausibili.
Tu lo dici.
Difatti un motivo plausibile in apparenza non c'è, per i motivi supposti esiste pur sempre il divorzio.
Divorzio che ha abbassato notevolmente gli assassinii tra coniugi. Abbassato ma non eliminato del tutto, perlappunto.
Io resto dubbiosa, pensavo uscissero i risultati del DNA in questi giorni, a meno che siano usciti ma non ne sia stata data notizia, a meno che proprio i risultati abbiano portato ad indagare ufficialmente il Parolisi.
mah @_@

Marco ha detto...

Non credo che l'eventuale assenza di DNA estranei possa essere un fattore decisivo. O meglio, può esserlo solo se affiancato ad altri elementi decisamente più sostanziosi. Se non sbaglio, anche a Garlasco non trovarono altri DNA, e abbiamo visto come è finita.

Sara ha detto...

Concordo con Marco, e paradossalmente anche in presenza di altri DNA non si può escludere la partecipazione di Parolisi...
Allo stesso modo, le coltellate inferte post mortem: Melania potrebbe essere stata uccisa dal marito, ma lo staging potrebbe essere stato messo in atto da un complice mentre lui si costruiva l'alibi alle altalene e dava il via alle ricerche, credo.

Buon inizio di estate a Massimo e a tutti i suoi lettori.

Unknown ha detto...

Ciao @_@.
No, gli esami del dna non sono usciti, ed è per questo che i Rea, che oggi hanno la bambina, ci sono rimasti male, specialmente Gennaro, il padre di Melania, perché da Ascoli gli avevano detto che prima di fare dei passi ufficiali avrebbero atteso le analisi.

Per cui l'iscrizione, ma soprattutto l'interrogatorio di Venerdì prossimo, debbono essere dettati da qualcosa accaduto nel frattempo. Quasi di sicuro c'entra il telefonino, molto probabile ci sia qualcosa di strano anche nell'anticipazione dell'autopsia, quella sì attesa in settimana.

X Marco.
A Garlasco l'omicidio avvenne in casa della Poggi, un luogo frequentatissimo sia dagli amici della famiglia, sia dagli stessi amici e amiche di lei, compreso, toh guarda chi si vede, le cugine (parola ormai che incute terrore) Cappa. Trovarono una miriade di profili genetici e di impronte digitali, troppi. La differenza è che lei fu uccisa a martellate in testa. E se un martello ti da la possibilità di non toccare la tua vittima un coltello come quello usato su Melania no, anche perché ci sono dei colpi sferrati praticamente corpo a corpo.

E' logico che se c'è qualche altro elemento, anche poco sostanzioso ma provato, è meglio.

Tu Sira invece sei già passata oltre l'ostacolo coinvolgendo complici che, se ci fossero stati l'alibi glielo avrebbero creato davvero, lasciandola vivere più a lungo ad esempio... lui è indagato perché l'alibi non ce l'ha. Ma hai messo il credo e non me n'ero accorto.

Buona estate anche a te ed a tutti i lettori, Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

Max,ho letto alcune pagine del "CORSERA" su Melania.Mi son venuti i brividi.
Possibile che accadano certe cose?
Bea.

lori ha detto...

ciao Massimo e buon pomeriggio a tutti;hai ragione bea, quell'articolo è agghiacciante e volevo sentire il parere di massimo sulla vicenda di questo magistrato della procura di Roma Paolo Ferraro

http://www.grnet.it/news/95-news/2840-roma-magistrato-denuncia-una-setta-riconducibile-ad-ambienti-militari-con-eccellenti-coperture.html

lori

lori ha detto...

tra l'altro sembra che questo magistrato abbia visto alcune settimane prima della morte Melania Rea presso il terzo piano della aprocura verso le 19.00.la donna stava parlano con il sostituto Stefano Pesci; certo è tutto da dimostrare ma se fosse vero il delitto darebbe riconducibile senza ombra di dubbio a quegli ambienti su cui Paolo Ferraro stava indagando
lori

fabio ha detto...

Ciao Massimo,
ma le testimonianze dei titolari del bar e del chiosco circa l'ora di avvistamento del Parolisi non erano precedenti alle 15:30?
E poi....io penso decisamente che non ci sia niente di premeditato,neanche dopo l'omicidio(scusate il gioco di parole).Infatti il comportamento del marito e' assurdo,se fosse lui l'assassino si sarebbe preparato una linea di difesa,consapevole che tutte le sue storie sentimentali sarebbero venute alla luce.Come si e' dimostrato capace di presentare volontariamente i suoi abiti agli inquirenti avrebbe anche dovuto ammettere in anticipo le sue storielle sapendo che sarebbero state comunque scoperte.
A mio parere il marito mi sembra una persona bugiarda,poco intelligente e sopratutto rassegnata sulla perdita della moglie,gli manca quella rabbia che mostra chi ha subito un ingiustizia(come se sapesse qualcosa che puo' arrecare grave danno a lui e alla sua famiglia).
Per questi motivi e altri(come i tempi ristretti)e visti i dati a nostra disposizione lo ritengo momentaneamente innocente.

mariatere ha detto...

ciao massimo, ti voglio inviare il link della conferenza stampa del giudice che parla di implicazioni satanico-militari nelle caserme,sesso e droga etc etc...trai tu le conclusioni:

http://www.youtube.com/watch?v=pBwQZwKZLu4

Unknown ha detto...

Dopo essermi informato ed aver constatato che CORSERA.IT non è il Corriere della Sera ma un'altra testata, dopo aver constatato che parla dei traffici di droga riprendendo articoli di it.peacereporter.net, ed esattamente di Enrico Piovesana, dopo aver notato che si stanno incastrando in maniera strana diversi fatti di cronaca attuali, dopo aver letto l'articolo sul Ferrero, un magistrato serio che però non sa se chi ha incontrato nei corridoi della procura sia Melania o una che le somiglia (e ricordo che il Pm Monti all'epoca delle indagini di Aosta sulla Phoney Money venne mandato anche in un ospedale psichiatrico perché non seguiva le indicazioni, ma alcuni dissero che era malato), dopo aver cercato in lungo e in largo verifiche a quanto da tempo, almeno 15 giorni e cioè da quando si è iniziato a parlare di festini hard in caserma, sono propenso a non ritenere reale quanto ho letto e ad attendere che esca qualche notizia davvero verificata.

Che l'Afghanistan sia uno dei più grandi esportatori di droga si sa da decenni, che i militari americani la trasportino con gli aerei Nato è cosa risaputa, lo facevano già negli anni settanta (e ci sono state diverse audizioni nel parlamento americano) grazie alle coperture della CIA a cui poi la consegnavano, ed i servizi segreti la vendevano alla mafia, che nei centri militari ci siano personaggi ambigui è noto dal dopoguerra, tanto che nella base Nato vicina a Firenze si addestravano anche i terroristi italiani e svernavano i militari americani psicolabili ed assassini, ma questo andrà fra qualche mese a finire l'articolo sul mostro di Firenze che ho in sospeso, così com'è noto che i servizi segreti hanno al loro interno uffici che nessun governo può controllare...

Detto questo, ma potrei continuare a parlare di satanisti e tirare fuori dal cilindro diversi personaggi che sono stati affiliati alla "Rosa Rossa", la più grande rete satanica italiana e mondiale chiamata in causa ad ogni delitto già prima del su citato mostro di Firenze, potrei parlare di iniziazioni che hanno visto giovani militari morire suicidati o restare menomati mentalmente, ma non ho intenzione di addentrarmi in un vespaio che di solido al momento non ha nulla.

Quindi consiglio a chi mi vuole ascoltare di liberare la mente e non addentrarsi in trame complicate che se reali prima o poi usciranno e che, se non reali, possono modificare i pensieri ed anche la natura psicologica delle persone che vi si addentrano con troppa fiducia.

Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

ecco. ho letto il tuo ultimo commento e questa è la faccia che più mi corrisponde: @_@..
volevo farti una domanda, semplice semplice, ma io proprio non riesco a capire, perchè l'essersi disfatto del cellulare segreto con cui telefonava a Ludovica è un fatto così grave? In fondo, i poliziotti non li avevano già vivisezionati per benino, quei cellulari? @_@
è un reato? non era mica ancora indagato..

Anonimo ha detto...

forse è una domanda stupida, ma da quando è uscita la notizia, io proprio non riesco a vedere tanto scandalo. era un cellulare già controllato durante le prime settimane.. che ci sarà mai di nuovo?

lori ha detto...

ok, grazie Massimo, seguirò il tuo consiglio

lori

Unknown ha detto...

Ciao Fabio.
Per quanto riguarda la rabbia finalmente nell'ultima intervista, quella dopo la scoperta del telefonino, l'ha tirata fuori. Era ora.

Per il resto sì, il gestore aveva parlato di orari antecedenti ma parrebbe essersi sbagliato tanto che anche il più probabile, le 15.16, ora pare debba essere spostato di qualche minuto avanti.

Per parlare della premeditazione occorre ammettere che sembra strano addebitarla al marito in un caso del genere, con la bambina al seguito e così via, ma se non ci fosse tutto, comprese le ferite particolari, stonerebbe, ed allora perché iscriverlo? Per dargli il modo di potersi difendere o per dare a qualcun altro un segnale forte e chiaro?

Vedremo nei prossimi giorni gli sviluppi. Ciao, Massimo

mercutio ha detto...

Resto sempre della convinzione che le MODALITA' dell'assassinio NON possono essere attribuite ad un militare, a meno che le stesse, non facciao parte essenziale di un ricamato depistaggio stabilito "a tavolino", precedentemente. ( la qual cosa sembra piuttosto fantasiosa)
Che il militare sia l'unico indagato, non significa che gli si addossi l'omicidio della moglie, o gravi sospetti in merito: se fosse così, sarebbe stato sottoposto a fermo cautelativo.
Gli inquirenti, nel frattempo, potrebbero stare indagando anche su quanto dichiarato da Paolo Ferraro, e, se fosse vero, sulla presenza di Melania al 3° piano della Procura, a colloquio col giudice Stefano Pesci.
Non si affrettino i giustizialisti, a trarre conclusioni avventate.
Aspettiamo con pazienza. Sono certo che la verità stia dietro la porta.
Ti saluto, Massimo. mercutio

Unknown ha detto...

I tecnici hanno controllato i tabulati, non il cellulare e neppure i messaggi.

Quindi è probabile che ci siano i numeri di persone equivoche o di altri amanti. E' probabile ci siano messaggi equivochi sia in partenza che in arrivo. Un cellulare è una banca dati personale e dai dati inseriti si può risalire anche al carattere della persona. O ai caratteri.

Ma il Parolisi s'è detto tranquillo per cui è probabile non vi sia nulla di nulla, anche perché vi fossero stati dati compromettenti non l'avrebbe lasciato sotto due ciuffi d'erba.

Ciao, Massimo

Marco ha detto...

Per quanto riguarda Garlasco mi riferivo a DNA sconosciuti, non riconducibili a qualcuno che frequentasse abitualmente l'abitazione. Su questo caso aggiungo solo che non mi stupirei se non si trovassero tracce di estranei, che se ci fossero potrebbero essere eventualmente di sangue (ma se l'assassino non si è ferito non ci sono), saliva e/o sudore (che potrebbero esserci ma anche no). Certo, la dinamica aumenta le probabilità che qualche traccia ci sia, ma in caso contrario a mio avviso è improbabile che solo questa circostanza possa essere dirimente a sfavore dell'indagato.

Unknown ha detto...

Non mi trovi d'accordo Marco ma fa niente, forse hai ragione tu. Quando parlavi di Garlasco avevo capito che intendevi dna estranei, ma lì non è mica detto sia stato un estraneo, anzi pare sia uno, o una, che conosceva bene dato che Chiara ha aperto la porta a chi poi l'ha uccisa.

Ciao, Massimo

Marco ha detto...

Appunto, ma nonostante questa probababilità (dovuta al fatto che la vittima avesse aperto la porta), e nonostante tracce di estranei non ve ne fossero, il caso è irrisolto (almeno dopo il primo grado di giudizio).
Ma quindi fammi capire: se non si trovassero tracce di estranei sul corpo di Melania, tu propenderesti per la colpevolezza del marito?

nico ha detto...

Ciao Massimo, ciao anche agli altri. E' giusto che io premetta di avere sempre dubitato dell'innocenza di Salvatore Parolisi, e quindi é chiaro che a ogni nuova menzogna (il fiore raccolto per la moglie é l'ultima e una delle piu' penose) mi sento confermata nella mia convinzione. Insomma, é giusto che io ammetta di essere piuttosto prevenuta. Pero' una breve considerazione: se é stato il marito ad ucciderla ha certamente agito in preda ad una grande rabbia, quindi forse non é così importante che la tecnica usata sia o no militare. Capisco la ''spontaneita'' dei gesti ripetuti per anni, delle tecniche acquisite, ma in una situazione del genere (ripeto, se é stato lui)mi sembra evidente che la testa é partita, e anche la lucidita'. I giorni successivi, tutte le menzogne e l'atteggiamento di Parolisi confermano la sua mancanza di vero controllo e l'incapacita' di attuare una strategia efficace. Insomma, davvero poco ''militare''.

Unknown ha detto...

Non è automatico perché, come hai scritto tu, ci vorrebbero altri riscontri, ma sarebbe difficile trovare soluzioni alternative. L'unico modo per escludere da subito il Parolisi, e far prendere altre strade agli investigatori, è che vi sia dna.

Però volendo farci sopra un ragionamento occorre allargare lo sguardo e cercare di esaminare tutto l'insieme.

Ammettendo ad esempio che Melania fosse al pianoro e non sia stata sequestrata, altrimenti il dna è sicuro che c'è, e sia salita in auto con una donna, per un chiarimento o quant'altro, non avrebbe di certo accettato di fare 18 km lasciando la bimba ai giochi ed il marito senza neppure una telefonata. La stessa ipotesi quindi ci porta a pensare che le donne fossero almeno due, che una guidasse e l'altra la minacciasse con un coltello.

Ma un coltello piccolo, ti ripeto, non è un martello che ha il manico più lungo di 20 cm e picchia dall'alto al basso, un coltello lo si deve impugnare e nel colpire la parte di mano attaccata alla lama più di 5 volte su dieci tocca il tessuto dell'abito o la pelle del giubbotto. Non lo dico io sono statistiche, e 21 coltellate danno almeno una decina di possibili tracce anche se la maggioranza di ferite sono superficiali.

Quindi ci deve essere dna.

Ma, seppure i colpi dati a Melania in quel quel modo caotico paiono escluderla, si potrebbe pensare anche ad una premeditazione ed alla possibilità che l'assassino, o gli assassini, avessero i guanti ed una tuta (militare o meno). A questo in procura avevano già pensato perché l'hanno cercata per giorni nelle scarpate.

Ed allora occorre ragionare con tutta la scena del crimine e pensare che l'azione si è svolta in una raggio abbastanza ampio, un raggio che comprende un chiosco con tavole di legno sia verticali che orizzontali, ma anche tanti altri oggetti al suolo ad esempio. Oggetti che potrebbero contenere sia il dna di lei che quello dell'assassino. Ed il Ris ha 100 elementi da analizzare e sa che una azione del genere fa sudare, specialmente se con tuta e guanti.

A parer mio ne troveranno di codici genetici perché un'azione del genere, con l'assassino che è rimasto sulla scena del crimine per ricolpire il corpo quando le ferite erano quasi asciutte, per fare svastiche su una coscia, non può non averne in quantità.

E' chiaro che si possono pensare mille altre cose ed avanzare mille altre soluzioni o ipotesi, ma io nei ragionamenti precedenti mi sono basato su quanto penseranno e faranno gli investigatori, e senza dna estraneo sulla scena del crimine lui per la procura sarebbe già pronto per un rinvio a giudizio.

Ma il dna c'è per forza.

Ciao, Massimo

Sara ha detto...

Faccio una riflessione ad alta voce: chissà se per trovare queste tracce di DNA (es gocce di sudore) in un'area cosí vasta e soprattutto all'aperto, dove il terreno é molto irregolare ed é molto più difficile individuare una goccia di sangue sudore o altro sugli aghi di pino, rispetto ad esempio a un pavimento liscio, sarebbe utile utilizzare i cani molecolari... Forse potrebbero "annusare" un punto preciso e gli esperti potrebbero prelevare quel terreno.
Allo stesso modo, mi viene in mente quando Swissmissing utilizzò i cani per confermare la presenza di Schepp in un determinato luogo: dissero che i cani avevano rilevato le tracce a distanza di mesi, perché il soggetto in esame era molto stressato e aveva rilasciato particolari sostanze (vado un po' a memoria)-
É vero che Parolisi afferma di essersi appartato con la moglie nello stesso luogo dell'omicidio.... Le celle telefoniche relative a quel giorno (10 giorni prima dell'omicidio) forse potrebbero aiutare ad escludere o meno questa affermazione, e sgomberare il campo ai cani (nell'eventualità che il cellulare dicesse chiaramente che Parolisi non era stato lí nelle settimane precedenti, e che invece i cani rilevassero sue tracce, soprattutto se in corrispondenza di precise tracce biologiche-

Sira Fonzi ha detto...

Perchè indagare una persona, prima che si abbia a disposizione il risultato del o dei dna?
Per dire poi scusa, ci siamo anticipati il lavoro, non sei tu quello che cerchiamo?

Perchè, se il cellulare avesse avuto delle informazioni compromettenti non lo avrebbe distrutto, ma solo nascosto?

Perchè qualcuno dovrebbe per forza ricordare di averli visti sul Pianoro? Nessuno ricorda, quindi non c'èrano??

Perchè i suoi abiti erano puliti, quel massacro di certo avrebbe lasciato macchie evidenti.
Aveva il cambio in macchina?
E i gli abiti sporchi dove sono?
La polizia ha controllato in largo e lungo per cercarli, senza però trovare nulla, anzi, degli abiti più nuovi rispetto ad altri sono stati esaminati, ma non appartenevano a lui.


Insomma, i perchè sono tanti, e io non lo credo proprio un assasino, e spero fortemente, soprattutto per Vittoria, di non sbagliarmi.
Sira

Anonimo ha detto...

Credo che in mancanza di prove certe, sarà molto difficile attribuirgli con certezza il delitto.
Sicuramente l'ombra del sospetto lo accompagnerà per sempre. E anche questa è una condanna.
ps: io ero convinta che i cellulari venissero analizzati fisicamente, o che attraverso i tabulati telefonici fosse possibile risalire ai messaggi spediti/inviati, un pò come succede su internet, dove nulla può esser cancellato per sempre.
@_@

Unknown ha detto...

Ed infatti nulla si cancella anche se cancelli, ma occorre la scheda di memoria per recuperare i dati, come nel computer d'altronde. Dai tabulati vieni a sapere se ci sono messaggi inviati, li paghi quindi te li inseriscono, non mi risulta quelli ricevuti, che non paghi, per questi credo si debbano fare richieste particolari, in ogni caso non sai cosa ci sia scritto senza la memory card.

Ciao @_@, Massimo

Luciano ha detto...

Le notizie uscite di recente, sulla presenza di Melania in procura, mi hanno fatto pensare ai primi giorni dopo il suo ritrovamento. Allora sui giornali, per qualche giorno, si diceva che Melania sarebbe stata uccisa perchè sapeva qualcosa (in particolare sulla caserma militare di Ascoli) e voleva denunciarlo.
Fonti:
http://www.vadoaincipriarmilnaso.it/2011/04/melania-rea-uccisa-perche-sapeva-qualcosa/

http://www.donnatrendy.com/omicidio-melania-rea-ultime-novita/904/

http://www.rssnotizie.com/melania-rea-ultime-notizie-un-nuovo-testimone-parolisi-c%E2%80%99era/65290/

Poi l'indiscrezione, come è apparsa è velocemente sparita, e non se ne è più parlato.
Allora, mi ha dato parecchio fastidio il modo in cui a tutti i militari e le reclute della caserma di Ascoli è stato "ordinato" di non dire assolutamente nulla di fronte alle telecamere. Alcuni/e di loro, davanti agli inviati di "Chi l'ha visto", sembravano anche alquanto impauriti.
Anche io concordo che gli strani segni e segnali ritrovati con il corpo di Melania, non erano tentativi di depistaggio (a parte l'anello), ma chiari messaggi inviati a chi doveva recepire e capire. Sono sicuramente molte le persone, e penso che ne sia compreso il Parolisi, a sapere sia chi sono gli autori del delitto che il movente. Ed io credo che qualcosa lo abbia pure capito la famiglia di Melania. Famosa e sintomatica la frase del padre di Melania, Signor Gennaro, riferendosi al genero Salvatore Parolisi, in cui non lo accusa di omicidio ma dice: "Non hai saputo difenderla".
DA CHI?

Unknown ha detto...

Ciao Luciano.

Tu non puoi dar credito, in un caso così complesso, a notizie date da chi si va a incipriare il naso, fra l'altro senza alcun riferimento, e da delle donne trendy, con un riferimento video in cui non si parla affatto di una Melania che sapesse qualcosa, come scritto nel loro articolo, né tanto meno di festini. rss notizie, ad essere realisti, ha incollato assieme spezzoni di articoli del 29 aprile pubblicati dal Secolo XIX, dal Resto del Carlino, dal Corriere Adriatico e dal Messaggero aggiungendoci quel pizzico di sale che alla gente piace.

Per cui è normale che l'indiscrezione sia sparita dato che non aveva alcuna fondamenta ed era stata presa pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo dai pettegolezzi che giravano per Ascoli.

Ma in ogni luogo in cui si trovano centinaia di ragazze, anche in una qualsiasi grande fabbrica, girano pettegolezzi. Sapessi cosa si dice a Cesena di quelle migliaia di donne che lavorano per "Amadori", (quello dei polli) specialmente del turno di notte, fosse vero non avrebbero neppure il tempo per lavorare.

Ed inoltre il proprietario del Bed & Breakfast pubblicizzato davanti all'entrata della caserma ha chiaramente detto che le ragazze andavano in cinque/sei per svagarsi nel fine settimana anziché tornare a casa, ma sempre sole e mai con uomini.

Per quanto riguarda le frasi di Gennaro Rea ricordo che il padre della mia prima moglie mi disse: "Da domani sarai tu a doverle coprire le spalle". Ed a me venne da chiedergli: "Da chi?". La risposta fu: "Lo sai lo sai cosa volevo dire".

Tutto quanto ho scritto per dirti che a mio parere non possiamo mescolare il Sacro e il Profano ogni volta che capita un fatto criminoso. Anche quando sparì Sarah si parlò di festini, e quando a sparire fu Yara si parlò di messe nere. Questo capitò anche in occasione della morte di Samuele Lorenzi, e gli stessi blog internet parlarono pure lì di un complotto ordito da non si sa bene chi per punire il padre che non si capì mai perché dovesse essere punito.

Questo per rinverdire la memoria. Non che fatti del genere non capitino, per carità accadono eccome, esistono sia i festini in caserma, luogo più sicuro di un agriturismo, sia chi fa riti satanici, e sono molti di più di quanti noi immaginiamo, sia chi complotta per traffici di droga, e tanti coinvolgono anche i militari.

Però non possiamo abbinarli a caso, come fanno in tanti, e soprattutto prima di farlo dovremmo avere almeno qualche riscontro provato, altrimenti anche noi ci ritroveremo a sparare sulla "Croce Rossa".

Ciao, Massimo

Luciano ha detto...

Ciao Massimo, scusa per i link alquanto "pittoreschi", ma sono stati i primi che ho trovato sui motori di ricerca, ma posso assicurarti che tempo fa furono trattati da testate giornalistiche più quotate.
Comunque io non mi riferisco minimamente ai presunti festini delle reclute e nè tantomeno agli incontri nel B&B. Non penso possano essere motivo di omicidio (al pari della gelosia di Sabrina nei confronti di Sarah per Ivano).
Io penso che Melania potrebbe aver scoperto qualcosa di molto più importante e compromettente, non tanto sulle reclute, ma su gli alti in grado.
Le nuove rivelazioni del magistrato dato per pazzo, forniscono dei probabili tasselli utili a ricostruire un puzzle complicatissimo. E poi, in tutto questo scenario si incastra ,perfettamente, anche la richiesta di trasferimento avanzata da Parolisi per cambiare aria e caserma, andando con la moglie e la bambina a vivere lontano da Ascoli.
In questo scenario, si spiegherebbe, con logica, la scelta di Salvatore Parolisi di andare in caserma nei due giorni successivi alla scomparsa di Melania, anzichè partecipare alle ricerche della moglie. Forse doveva andare a parlare con qualcuno affinchè mediasse per il rilascio di Melania?
Su questo, Massimo, voglio farti una domanda: come mai ancora ad oggi, dopo 2 mesi, Parolisi non è ritornato al lavoro in caserma ad Ascoli?
E poi la frase detta da Gennaro Rea, secondo me, ha un peso leggermente diverso da come lo hai spiegato tu. Sembra volerlo accusare di scarsa attenzione proprio in un momento in cui, l'attenzione, doveva essere massima, in relazione ad una presunta e probabile situazione di pericolo conosciuta dalla coppia.
Come hai potuto vedere ho tralasciato di inserire una altro avvenimento anomalo (per tempistica) accaduto di recente nella caserma di Ascoli, ma che forse meriterebbe di essere approfondito: l'arresto di Laura Titta, recluta vicina agli ambienti camorristici.
Con stima.
Luciano

Unknown ha detto...

Io Luciano non sarei per complicare il puzzle già complicato di suo. Tutto può essere, per carità ci mancherebbe, ma se i Rea avessero avuto dei sospetti ne avrebbero parlato ai Pm per verificarli, e se il Parolisi, che prima di essere iscritto nel registro degli indagati si poteva anche pensare avesse le spalle coperte, sapesse qualcosa di più ora, rischiando molto di suo, non se ne starebbe zitto. Vedremo quindi venerdì.

Inoltre se Melania avesse saputo qualcosa di scabroso sui capi del marito, a parte che rimane da sapere come lo avrebbe saputo visto che non frequentava la caserma, lo avrebbe taciuto a tutti pur intenzionata a svelare il segreto?

Ripeto, tutto è possibile ed io sono abituato a non stupirmi più di nulla, ma per come la vedo io, basandomi sul tipo di ferite, la situazione è diversa ed i colpevoli vanno cercati in zona Teramo o Ascoli, fra gli abitanti di Teramo e di Ascoli. Niente napoletani o squadre militari che per far tacere una persona la uccidono.

Sarebbe stato più facile e idoneo farla scomparire per sempre, nessuno dopo qualche mese ne avrebbe più parlato e le indagini si sarebbero calmierate autonomamente dato che già la Goffo era sparita e c'era un precedente.

Forse più che le siringhe o altro il depistaggio è stato ucciderla in quella zona quasi militare. Questo si potrebbe essere il vero depistaggio. In ogni caso manca poco alle risposte del Ris, da quelle bisognerà partire per tagliare le piste che non porterebbero a nulla.
Ciao, Massimo

Fabio ha detto...

Sono completamente d'accordo con te Massimo.Chiunque potrebbe fare come certi giornalisti i quali tirano fuori una versione diversa ogni giorno(marito,amanti,sette,mostro,balordi,droga,alieni etc etc)col risultato di vendere articoli ogni giorno e nel caso si arrivasse alla verita' di poter dire: "io l'ho scritto che era/erano stato/i........".Non c'e' niente di serio in questo,anzi ci sarebbero quasi gli estremi per abuso di credulita' popolare.
Sono daccordo soprattutto sul fatto che il luogo del ritrovamento(ma ad oggi si e' capito se la vittima e' morta alle casermette?) non potesse essere mai stato scelto dall'eventuale marito assassino ma solo da qualcuno che voleva far ricadere la colpa su di lui.Qualcuno ,come dici tu,del luogo.In un tuo articolo precedente nel quale ponevi l'attenzione sul degrado del pianoro e dei loschi soggetti che vi transitano,ipotizzavi che, se la Rea fosse rimasta vittima di una rapina(o di un tentativo di violenza carnale),probabilmente avrebbe cercato di dissuadere gli aggressori minacciandoli di essere la moglie di un militare,con risultati pero' opposti scatenando l'ira di chi teme il carcere e forse l'astinenza.Avrebbe cosi essa stessa dato agli aggressori un informazione utile per depistare l'omicidio.Se erano del luogo sapevano del poligono alle casermette e del fatto che e' frequentato da militari e che e' vicino a colle san marco.Forse hanno pensato che potevano cavarsela cosi,in piu' la svastica e le siringhe fanno tanto psyco.
Zero credito,a mio parere,per un omicidio di camorra o con il coinvolgimento della massoneria segreta,quelli di solito "lavori" del genere li trattano in modo diverso,piu professionale e come dici tu tendono a far scomparire per sempre le loro vittime.
Purtoppo i dati che giungono a noi sono troppo pochi ma sempre abbastanza per poter escludere improbabili piste,per adesso.Quello che mi piace di te e' che non vai mai oltre i fatti, e non li adegui a fantomatiche teorie.