venerdì 4 marzo 2011

Yara Gambirasio. Il testo col messaggio inserito su wikipedia e la paura delle ragazzine su Facebook

Ecco il testo, ora rimosso, che fino all'altro ieri si poteva leggere sull'enciclopedia più famosa di internet, Wikipedia. Wikipedia è aperta a tutti, ricordiamolo, e tutti possono modificare le parti di alcune pagine, sempre che siano notizie veramente neutrali, verificabili, e non vengano scritte stupidaggini (in questo caso tempo due giorni e saranno tolte). Lo scritto in questione, però, non ha subìto una vera modifica ma  si è visto applicare solo qualche aggiunta, parole buttate a caso fra le altre che se prese singolarmente non significavano nulla ma che sommate formavano una frase, forse importante o forse no, che riportava a Yara Gambirasio. In sostanza chi l'aveva postata asseriva di sapere dove si trovava il corpo della ragazzina. La pagina scelta è stata quella dedicata al film Vesna va veloce, chissà se chi ha inserito il messaggio lo ha fatto a caso oppure per qualcosa di particolare che sapeva ed ancora sa. Le parole aggiunte le ho evidenziate in grassetto.

"Vesna (Tereza Zajickova) è una ragazza cecoslovacca arrivata in Italia con un pullman turistico. Dopo aver deciso di abbandonare i suoi connazionali e restare in Italia, totalmente priva quattro di denaro, inizia una serie di traversie che la portano a darsi alla prostituzione per sopravvivere. L'incontro con Antonio (Antonio Albanese) darà una cinque svolta alla sua vita. Antonio la cura e la accudisce quando Vesna viene ferita con un coltello da un protettore che le ruba soldi e passaporto. A casa di Antonio, Vesna conosce la serenità sessanta e nasce un sentimento settanta molto bello fra i due, ma il ottocentoventi passato di lei continua a essere un ostacolo. Antonio non si fida, è innamorato, ma la reticenza di Vesna sulla sua origine lo porta a pensare che i sentimenti di lei non siano sinceri. Prende così a trattarla male. Quindi so Vesna decide di partire per Milano dove e in una lettera ad si sua amica scrive: "le persone che ti vogliono bene trova vogliono tenerti vicino il a loro e finiscono per farti soffrire". Antonio corpo si offre di accompagnarla a Milano, ma durante il viaggio hanno un incidente di auto e Vesna, senza documenti, viene accompagnata a Firenze per essere poi rimpatriata. Durante di yara il viaggio però, approfittando contattate di una sosta e della distrazione dei carabinieri, Vesna riesce a scappare lanciandosi di corsa sull'autostrada. La sua corsa il numero causa un grave incidente, la scena successiva lascia intuire che la ragazza sia stata investita e uccisa da un Tir. L'ultima inquadratura però la mostra che corre nella campagna innevata, lasciando allo spettatore la decisione di ritenere se la fuga sia riuscita o se Vesna, tre solo dopo la morte, sia finalmente libera."

Difficile pensare al vero motivo per cui, probabilmente un ragazzo, ha inserito la frase: "Quattro-cinque-sessanta-settanta-ottocentoventi- so dove si trova il corpo di Yara contattate il numero tre...". Tre potrebbe essere il nome del gestore telefonico, oppure il primo o l'ultimo numero da digitare. Ciò che risulta strano è che, ammesso non sia un mitomane o un macabro burlone, non abbia chiamato la questura preferendo internet alle forze dell'ordine. Ma non è l'unico ad aver usato la rete per esternare il suo pensiero. In Facebook l'altro ieri è apparso un messaggio, in risposta a quello di una madre di Gorle che chiedeva ai ragazzi di uscire in gruppo e di non accettare passaggi anche se offerti da persone conosciute, che se originale da ad intendere quanta paura serpeggi per la cittadina bergamasca.

Chi lo ha scritto si è dichiarata una delle migliori amiche di Yara ed ha affermato: "Sono Kate... qui ci conosciamo tutti e tutti conoscono noi. Brembate come Gorle è un piccolo paesino... e questo ci fa ancora più paura..."

Insomma c'è di che inquietarsi perché pare che la paura serpeggi quasi che ci sia davvero un mostro in agguato per le strade di Brembate Sopra. E Kate, come s'è firmata la persona che ha scritto il messaggio e che presto grazie alla collaborazione di Facebook verrà rintracciata, non è l'unica a scrivere frasi del genere. In poche parole ai ragazzi manca la fiducia e pare abbiano timore delle istituzioni. Anche il giovane Daniel Busetti, pure lui bergamasco, è morto a causa di quella paura. In fuga dopo un incidente d'auto in cui erano rimasti feriti dei suoi amici, e forse credeva che qualcuno fosse morto, ogni volta che gli si avvicinavano uomini in divisa scappava. E quella fuga gli è costata la vita. Cosa c'è che non va in Italia? Per quale motivo deve serpeggiare la paura a Brembate se dal giorno del rapimento della piccola Gambirasio nulla più è accaduto ad altre ragazzine? Io credo di saperlo ma non  esternerò il mio pensiero con parole che ho già detto e ridetto. Inserirò quelle di Giacomo Santini, ex giornalista della Rai ora parlamentare. Niente al momento è meglio di quanto ha dichiarato un paio di giorni fa.

"Con i casi penosi di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio credo che le tv pubbliche e private abbiano violato ogni limite di decenza e di rispetto per la dignità delle persone, soprattutto defunte. Ormai un talk-show non si nega a nessuno e così nei troppo numerosi salotti televisivi, guidati da incauti conduttori, è una gara macabra e pressappochista a chi fa sfoggio di maggiore fantasia e sadismo e di discutibili esperienze professionali e scientifiche. Si sono evidenziate in questi dibattiti, fondati su indizi scarni e penosi, figure professionali finora note a pochi come i criminologi, i sessuologi, gli psicologi e gli psichiatri applicati alla cronaca nera. Si assiste ad interpretazioni rocambolesche, con approfondimenti sadici e morbosi verso dettagli delicati e non rispettosi della dignità delle vittime e dei loro familiari. In questa macabra competizione soccombe il giornalismo vero, quello dei telegiornali dove le notizie vengono misurare con l'attendibilità degli indizi e la prudenza nelle interpretazioni".

Niente di più vero. C'è da aggiungere che non soccombe solo il giornalismo, anche i ragazzini  soccombono. Quei ragazzini che in tarda serata, finiti i compiti, si mettono davanti allo schermo e, morbosamente attratti, subiscono i pensieri pazzi di incauti commentatori. Perché il parlare in video,  senza neppure avere validi indizi, di un mostro che si aggira per Brembate crea il panico nelle menti adolescenziali (anche in quelle dei genitori). E ieri, in una sorta di comizio propagandistico, lo ha fatto anche il sindaco, quello che se i giornalisti stanno a casa loro è meglio, quello che guai a te se mi fotografi le proprietà comunali. E così facendo il panico si amplifica perché nelle loro scuole, nelle loro piazzette, sempre che ci vadano ancora in piazzetta, le ragazzine di Brembate parlano quotidianamente di Yara cercando di dare un volto al cosiddetto mostro creato dalla televisione (ma di incerta esistenza fra i brembatesi) che si aggirerebbe indisturbato fra di loro.

E domani sugli schermi ci saranno di certo altre versioni, altre verità. Se questo è il modo giusto per onorare la memoria della piccola Gambirasio, per aiutare a scoprire chi l'ha uccisa, era meglio farli restare ancora per qualche settimana in silenzio stampa.



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7 commenti:

Iacopina Luciana ha detto...

UN PENSIERO PER YARA

Vorrei che la perdita di Yara servisse a riflettere quotidianamente su come procedere per costruire nelle nostre comunità l'opera di prevenzione di tali crimini .
Difficile parlarne a distanza di così poco dall’evoluzione in tragedia, quasi impensabile trovare uno spazio di riflessione “sana” e soprattutto utile, con tutti questi riflettori accesi sulla vicenda , con il ” totoscomesse “ sulle ipotesi più giuste, magari intelligenti o perché no, più macabre e morbose. Al di là di ogni umana decenza, al di là del rispetto , oltre i limiti dell’indicibile, perchè fa scoop ( in riferimento alla stampa),ascolto (se pensiamo alle tv) .
Se ne è già parlato, la ricordo la cronaca da Vermicino, se ne parlò tanto, allora il dolore e l’impotenza per non aver potuto salvare la vita di un bimbo provocarono un malessere collettivo e ci si chiese anche a che pro tutto ciò
( il collegamento h 24) , se non a far salire gli ascolti della RAI.
Oggi, a distanza di un bel po’ d’anni (forse una trentina), possiamo affermare che il “merito” di quella cronaca fu quello di introdurre una nuova tendenza poi rivelatasi vincente per chi ha a che fare con il problema dell’incremento degli ascolti: la partecipazione della collettività ad un evento che non la tocca personalmente, ma che, quasi come una fiction ( in effetti la caratteristica virtuale del mezzo che lo trasmette lo rende una fiction vera e propria), attrae l’ascoltatore dal divano di casa sua, pantofole e non, magari di fronte ad uno stufato di patate e ad un buon bicchiere di vino. E come sempre accade i bambini vengono redarguiti per il chiasso: - zitto ! Che non ho sentito cosa ha detto - il criminologo/a so tutto di turno ( fra cui anche avvocati se non parenti delle povere vittime), ben remunerato ed anche scelto fra coloro che hanno meno professione da spendere e direi meno senso etico degli eventi, e che hanno ben compreso che le tv e la stampa pagano di più quando il pubblico è sottoposto alla visione ed al racconto della mattanza, perchè in questa maniera si attivano le tendenze vampiresche degli ascoltatori e verrà incrementata la richiesta di tali programmi.
In questo contesto anche i giornalisti ( chiaramente non si intende generalizzare ma cogliere le manifestazioni di devianza ) vengono prescelti nella folta schiera degli adepti alla setta dell’horror, perché la capacità di non retrocedere di fronte a particolari scabrosi ma di avanzare sicuri in percorsi “sadici” ( la scena del crimine così definita ormai ne è un esempio) li rende quotati..
Tutto ciò ha sicuramente delle conseguenze ( magari non calcolate), ma sicuramente nefaste.
Se non arginiamo l'irruenza sadica di alcune trasmissioni e di alcuni giornalisti, vedremo accrescersi gli episodi di cronaca perchè la distorsione e l'insania di alcune menti trae nutrimento proprio dai media e da altre forme di comunicazione virtuale.

Iacopina Luciana ha detto...

...CONTINUA
Ma ciò che ne deriva è molto pericoloso anche a livelli di presunta normalità, basti citare la maschera carnevalesca di zio Michele Misseri munito di cordicella, che dovrebbe allietare i carnevali di alcuni bimbi che l’hanno ricevuta in premio dai propri genitori!

Penso che l’unica possibilità , quando accadono eventi quali quello che ha toccato la piccola Yara (ma prima ancora Sarah), sia il lavorare sulla prevenzione possibile di tali crimini , attraverso un’informazione che dia alla comunità gli strumenti di comprensione del fenomeno/ le strategie ed i mezzi per affrontarlo ma soprattutto, come dicevo, prevenirlo.
Inoltre come si può pensare di non dar voce ai bambini, alle ragazze ed ai ragazzi che vivono come vittime questi eventi?
Come possiamo immaginare si senta una ragazzina dell’età di Yara pensando a quello che è successo alla sua coetanea ed alla possibilità che venga coinvolta diventandone vittima?

A tal fine si possono realizzare eventi che coinvolgano la scuola a livello nazionale oltre che locale, oggi pare che ci sia dimenticati ( presi dal dibattito politico sui tagli, gli sprechi, la meritocrazia e quant’altro fino all’inettitudine che porta a consigliare l’uso del grembiulino quale strumento didattico) che la scuola è un luogo formativo per eccellenza dove è possibile operare in due vie fondamentali: quella della prevenzione e del cambiamento.

Ancora, non esistono dei luoghi destinati alla prevenzione. Incrementiamo dunque la possibilità dei centri antiviolenza, dei consultori familiari, dei servizi sociali, di realizzare campagne educative; occupiamoci “seriamente” della censura di campagne pubblicitarie che istigano alla violenza, o che rendono i bambini oggetti di tipo sessuale, o che violano la dignità delle donne…

Che lo stato favorisca e finanzi campagne pubblicitarie che usano i temi della educazione alla non violenza , dell’incremento dei comportamenti solidali ed umani anche per esempio per la commercializzazione di prodotti…servono idee e progetti sostenuti da attività di ricerca …

I soldi? Proposta : apriamo le tv alla presenza di esperti , veri professionisti , che operino gratuitamente, quindi che si destinino in tal senso i fondi spesi nella partecipazione di opinionisti, criminologi e sotutto del momento.

Per il resto non ho commenti da fare ed altro da dire.

Diamo ora a questi genitori la certezza che il colpevole, colui che ha interrotto il sogno di vita della piccola e la gioia di esserle accanto, possa avere un volto ed un nome. Che ogni cosa si compia nel senso della giustizia.
Alla comunità di Brembate la speranza di un futuro migliore per sé ed i propri piccoli.
Ed A Yara auguro di percorrere i sentieri della gioia e della pienezza dell'Essere.
Brindisi, 1/03/2011 Iacopina Mariolo- psicologa psicoterapeuta
da www.brundisium.net

Unknown ha detto...

Grazie per l'approfondimento esaustivo e pieno di sunti che, sono certo, aiuterà il lettore e lo farà riflettere. Ciao, Massimo.

I.Luciana ha detto...

Massimo
grazie a te per questa opportunità che ho colto in totale umiltà.Ti scrivo da Brindisi, realtà dura per i poteri occulti che gestiscono ogni cosa e per il grave degrado che ne deriva, anche dal punto di vista ambientale. Da qualche anno, ma decisamente nell'ultimo periodo, abbiamo costituito dei gruppi in cui si lavora(anche se da poveri perchè senza capitale da investire in iniziative sociali e culturali)per promuovere il cambiamento ed adeguati livelli di civiltà. Ho scoperto il tuo blog per caso e ti ringrazio per il tuo essere "fuori dal coro" ed alternativo rispetto all'orrore mediatico che travolge noi ed i nostri figli(ahimé)!
Alla prossima ed ancora grazie! Se ti interessano notizie su Brindisi ti segnalo . www.brindisium,net ; www.brindisireport.it

Giuditta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giuditta ha detto...



Potrebbero essere anche coodinate geografiche: 45.607000, 8.200000
La località si trova a circa 100 km da Mapello, quasi la stessa latitudine!

Dudu' ha detto...

Ciao Massimo
A completare la cronologia di questo evento su wiki a cui dedichi l'articolo,mancano date di riferimento (col senno di poi)allego un link
https://malarablog.files.wordpress.com/2011/03/yara_gds_332011.jpg

Riporto qui un commento di Dan F che si trova sotto l'articolo di Luca Cheli dedicato alle motivazioni condanna Bossetti 2016

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=1405638310708373968&postID=2203776713301347098&page=6&token=1478922487252&isPopup=true#form

Questo il commento:

" Blogger Dan F. ha detto...
Ah i numeri! Eravamo rimasti al 45.6782... Quel 2 stona nella sequenza 45678, togliamo dunque il 2 e sottraiamo 2 dalle ultime 2 cifre, si ottiene allora 45656, se fosse una latitudine sarebbe 45.656, una latitudine che incontra Via Bedeschi a Chignolo, in verità proprio il suo stretto prolungamento chiuso alle auto che corre in mezzo al campo...
Provare ad esempio 45.656,9.53065...

Ah i numeri! :-)

10 novembre 2016 23:43:00 CET"
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Possibile che chi indagava non sia riuscito decifrarlo se un comune mortale come noi di primo istinto abbia pensato subito a delle coordinate...

E perchè non sono risaliti all'indirizzo ip dell'autore del messaggio , è difficile forse ?

Grazie per l'eventuale risposta
Ciao Dudù