sabato 29 gennaio 2011

Il compressore, l'imbianchino e le strane parole dell'avvocato Galoppa.

La nuova indiscrezione viene dalla bocca di un parente. Il Misseri gli avrebbe confidato di aver ucciso Sarah accanto al compressore e che proprio sul compressore la ragazza sarebbe caduta. Quindi su quella macchina dovrebbero esserci tracce del dna della vittima. In Procura non tengono conto di questa indiscrezione perché nelle loro carte non è contemplata. Per esserne informati dovrebbero dare parere positivo su un nuovo incidente probatorio. Ma di reinterrogare l'uomo nessuno ci pensa. Quindi, anche se a tutti ormai è stata riferita questa nuova verità dell'orco, senza una reale volontà di acquisirla agli atti resterà lettera morta e non avrà alcun seguito.

Mariano Buccoliero
Per la procura Michele Misseri potrebbe anche non testimoniare più perché, a parer loro, le testimonianze degli ultimi giorni li rendono indipendenti da quell'uomo che troppe volte ha mentito e si è reso inaffidabile. Ma quali sono le importanti testimonianze acquisite dagli inquirenti?

La più importante è quella di Antonio Petarra, un vicino di casa della famiglia Scazzi che ha dichiarato di aver visto Sarah che andava dalla cugina alle 13.45 e di esserne ricordato solo quando ha fatto ordine nella sua mente ed ha controllato il calendario in cui sua moglie segnava le giornate di lavoro. Senza questo ricordo avrebbe continuato a credere di averla vista alle 11.45 di mattina.

Ed allora, se questa è la testimonianza granitica, proviamo a metterci nei panni del diavolo e cerchiamo di confutarla come fossimo in tribunale. Per farlo dobbiamo far tornare i giurati al 26 Agosto e far loro rivivere le ore ed i giorni successivi alla scomparsa come fossero stati alcuni degli 8000 abitanti di Avetrana. Quindi senza inserire orari facciamo la cronistoria di quegli istanti. Omettiamo anche il cordon blue, il messaggio e lo squillo di risposta, perché per la Procura è Sabrina Misseri che li manda e se li spedisce, e partiamo da quando esce e si avvia verso la via Grazia Deledda e l'uomo la vede mentre cammina sul marciapiede. Fin qui nulla di speciale, lui imbianca la casa e lei sta per andare al mare.

Ma poi Sarah scompare nel nulla e già prima delle 16 i carabinieri ne vengono informati. In paese ci sono due chiese ed una piazza, la gente mormora e tutti vengono a sapere dell'accaduto e già dalle 17 si battono le strade per cercarla o per trovare almeno un indizio che possa portare a scoprire dove si trova. Chiaramente l'unico argomento di cui si parla ad Avetrana è questo.

Possibile che il Petarra ne fosse rimasto all'oscuro? No, non ne era all'oscuro perché qualche giorno dopo arrivano le troupe televisive e cominciano a far domande, a far ricostruzioni. Trovano una coppia di ragazzi che dicono di averla vista all'incirca sulle 14.30, scoprono che Mariangela ha inviato un messaggio a Sabrina alle 14.25 e che la ragazza a sua volta ne invia uno a Sarah e riceve uno squillo di conferma alle 14.28. Fanno la ricostruzione che viene ripresa da tutti i giornali ed anche i carabinieri riempiono pagine di verbali in tal senso. Pure il Petarra viene interrogato e, a pochi giorni dall'accaduto, dopo il subbuglio creatosi in paese che dovrebbe tenere viva la memoria, dichiara di aver visto la ragazzina due volte quel giorno. La prima verso le 9.30 e la seconda sulle 11.45. E questa sarà la sua versione nei mesi a seguire.

Anche dopo la scoperta del cadavere, nonostante gli speciali televisivi quotidiani che richiamavano sempre quale ora della scomparsa le 14.30, lui non è mai andato dai carabinieri a dire che probabilmente non era l'orario giusto e che nella prima deposizione s'era sbagliato. E' possibile credere ad una persona che dopo quasi quattro mesi dal primo interrogatorio dichiara di essersi reso conto di aver sbagliato a dare gli orari grazie al fatto che la moglie quel giorno dovesse andare a lavorare? Questo nonostante quanto accaduto in quel particolare giorno, a due passi da casa sua, nonché tutti i giorni e mesi successivi che dovrebbe far risultare facile il ricordare cosa si è fatto e visto? E per quale motivo dice ai giornalisti "e' l'orario che abbiamo ricostruito con gli inquirenti?". Ognuno tragga le conclusioni che preferisce. 

Ora mi sposto a parlare dell'ormai depresso avvocato Galoppa; già da qualche giorno sta sulla difensiva e cerca di incanalare le colpe di quanto sta accadendo, come se scrivere lettere fosse una colpa, al suo assistito. E' arrivato persino a dire che se dovesse continuare su questa strada e non seguire la sua linea difensiva potrebbe mollarlo al suo destino. Le parole esatte sono state: "Se rimane fermo potrebbero esserci dei problemi per presentare la mia linea guida". E no, qui occorre una riflessione perché qualcosa ci sfugge. Cosa vuole intendere con le parole la mia linea guida? Quindi ieri ci ha fatto sapere che quell'uomo, da lui stesso definito influenzabile a comando, fino alla metà di Dicembre ha seguito la sua linea guida ed ha fatto e detto ciò che lui voleva facesse e dicesse? Perché non c'è stato un bravo conduttore, ma anche un pessimo giornalista andava bene, che gli ha posto questa domanda? Non era difficile da fare.

E il mistero si infittisce sempre di più. Il bravo mentitore cerca di scrollarsi di dosso il bravo avvocato e il bravo avvocato dice di volersene andare ma non se ne va.
Forse perché pensa che se uscisse di scena potrebbero prendere il suo posto le accuse di un contadino che ora in qualche modo lo teme? 

Nel frattempo chi sta lavorando bene, pur anche seguendo una linea non condivisibile, è la Procura. Il titolare delle indagini, Mariano Buccoliero (foto), sta lasciando ad altri il compito di far caciara e c'è da sperare che le indagini presto lo portino su una strada meno avvallata, una strada che lo convinca a fare marcia indietro ed a valutare serenamente ciò che al momento ritiene invalutabile. Lo spessore morale per poterlo fare ce l'ha, lasciamolo lavorare e vediamo dove lo porta.


Potrebbe interessarti anche:



6 commenti:

Anonimo ha detto...

Per me le testimonianze inconfutabili circa l'orario di uscita di Sarah da casa rimangono:
1) quella iniziale della madre di Sarah - 14.30 come da denuncia ai carabinieri e come da testimonianze video in cui la madre afferma che Sabrina ri reca da loro dopo circa 15 minuti che Sarah è uscita. E' certo che Sabrina si reca con Mariangela a casa Scazzi alle 14.45 per cui le due cose coincidono. La madre aggiunge che inizialmente non si preoccupa,quindi è chiaro che Sarah è uscita da poco.
2) La testimonianza della badante che in pratica ribadisce quanto detto sopra.
3) La testimonianza dei 2 fidanzati che la vedono alle 14.30 e dicono di aver rilevato questo orario dall'orologio dell'auto.
In rete peraltro ho trovato degli articoli di quei giorni che parlano di un'altro testimone, un ragazzo di Erchie che viaggiava in auto verso la litoranea e che dice di averla vista sempre intorno alle 14.30, ma di questo non ho piu' sentito parlare.
Ciao e complimenti per gli articoli.
Sandra

Unknown ha detto...

Grazie del complimento. Il problema è solo uno, la sete di giustizia che nei mesi fa ragionare in maniera diversa le persone. La madre di Sarah, povera donna, rivive le sequenze dei giorni antecedenti la scoperta del cadavere, quando era a contatto continuo con Sabrina, l'unica che non l'ha mai lasciata sola, con gli occhi iniettati dal dolore e le orecchie piene del pregiudizio inserito dai media, e forse anche dai suoi avvocati. Perché fondamentalmente sono stati i programmi televisivi a portare tutti sulla strada attuale. Forse ha incanalato anche gli inquirenti. Vedremo come andrà a finire. Ciao, Massimo

Anonimo ha detto...

La chiave di tutto sta in Michele Misseri, perchè non ci dimentichiamo che, al di là dei media che hanno messo del loro, Sabrina sta dentro per le dichiarazioni del padre e anche la Procura ha dovuto fare i conti con un individuo che per ogni inquirente rappresenterebbe veramente una disperazione.
Io personalmente credo alla prima confessione del Misseri e credo anche che tutto cio' che costui ha detto in seguito lo abbia detto solo per alleggerire prima la sua posizione e poi per tirarsi quasi completamente fuori dalla situazione. Spero veramente che per il rispetto della povera Sarah e dei suoi poveri genitori, quest'uomo si decida a dire una volta per tutte la verità.
Sandra

Unknown ha detto...

Se ricordi, il procuratore Sebastio dopo la prima confessione aveva detto che il 90% del caso era risolto. Quindi in Procura erano convinti di essere sulla strada giusta.

Ma mentre lui riferiva ai giornalisti queste parole l'avvocato Galoppa diceva ben altro. Diceva che il Misseri non aveva detto tutto e che c'erano molte lacune da colmare. Qualche giorno dopo addirittura affermava che gli italiani avrebbero smesso di chiamarlo orco.

Se il procuratore credeva alla prima versione anch'io, e ne sono convinto vista l'enorme esperienza che ha, credo che quella versione fosse la giusta.

A mio modo di vedere, sarò malfidato ma ho imparato sulla mia pelle che a pensar male il più delle volte ci si prende, la chiave ora è l'avvocato, il Misseri al momento è solo la toppa di una porta già aperta. Basta andare al carcere ed ascoltare, possibilmente senza il Galoppa, e tutti i conti torneranno.

Ripeto, a mio modo di vedere. Ciao.

Anonimo ha detto...

Io mi chiedo come mai Antonio Petarra non si sia ricordato prima di dire,dato che era l'ultimo ad aver visto Sarah prima che sparisse,che l'unico posto in cui cercarla doveva essere necessariamente quella strada.Se fosse passata un auto a rapirla,lui ne avrebbe sentito il rumore e se qualcuno l'avesse trascinata da qualche parte,lui avrebbe sentito la ragazza urlare.Inoltre dichiara "l'ho vista mentre andava a casa della cugina",quindi conosceva anche la destinazione in cui la ragazza era diretta,possibile che non abbia fatto 2+2?E se davvero ha visto Sarah proprio davanti all'abitazione di Misseri,come mai non ha notato se entrava in casa o in garage,come mai,se è vero che Sabrina l'ha trascinata in garage all'inizio del loro altrerco,no ha sentito urlare o quantomeno parlare?
Norma

Unknown ha detto...

Misteri della vita?