martedì 18 ottobre 2016

Motivando la sentenza Bossetti: Alla fine la montagna partorì un topolino...



Alla fine la montagna ha partorito il topolino.

Un lungo processo di primo grado, durato un anno con decine di udienze e decine di testimoni, tecnici e non, ha prodotto una motivazione particolarmente scarna se confrontata con quelle dei processi mediatici di pari durata degli ultimi anni. Centocinquantatre pagine che dovrebbero contenere la verità su di un delitto che ha visto indagini lunghe, complesse e costose, come poche altre.

Sicuramente essa pretende di stabilire una verità giudiziaria, che questa abbia poi anche qualche parentela con quella storica è un altro discorso. D’altra parte la relativamente succinta motivazione fa quello che deve fare, e lo fa piuttosto bene una volta che si accettino gli assiomi che essa stabilisce.

In effetti quello dell’omicidio di Yara Gambirasio può essere letto e ricostruito come un caso molto semplice: non c’è alcun bisogno di elefantiache motivazioni (come per il caso Scazzi) che cuciano assieme una miriade di tempistiche e di testimonianze, alcune delle quali pure oniriche, senza il supporto di alcuna concreta prova scientifica. 

Il caso Gambirasio è semplicissimo una volta che si prenda per buono quel DNA nucleare attribuito all'imputato, che si trovi qualche giustificazione più o meno credibile (almeno in termini di probabilità) per l’assenza del relativo mitocondriale, che si aggiunga tanto per far scena, a mo’ di parco condimento, qualche elemento indiziario che senza DNA sarebbe assolutamente inutile (fibre, polveri, microsfere e ricerche sul pc) ed infine che si ignori o si trascuri con un’alzata di spalle tutto quello che stonerebbe con la facile e semplice verità giudiziaria così felicemente trovata.

Paradossalmente, però, questa è una sentenza essenzialmente onesta, almeno in un certo senso, ed è onesta perché dice una verità sostanziale: noi condanniamo perché c’è quel DNA nucleare anche se non sappiamo come sia veramente andata. Non pretendiamo di rispondere ad alcuni dubbi o di far luce su aree grigie (DNA della Brena, Hacking Team, tanto per fare qualche esempio), vi diciamo semplicemente che noi condanniamo perché c’è quel DNA.

E tutto il resto è noia.

La Corte d’Assise presieduta dalla giudice Bertoja è talmente innamorata di quel DNA nucleare da commettere addirittura quello che per me è un autentico errore giuridico, ovvero classificare tale DNA come prova diretta (non indiziaria) della colpevolezza di Bossetti.

Ma ne discuteremo dettagliatamente più avanti, come discuteremo tutto il contenuto di questa motivazione, che se non altro, rispetto a tante altre, è caratterizzata da un linguaggio abbastanza semplice, che ne facilita la lettura.

Nel corso dell’esposizione utilizzerò talvolta il nome della Presidente della Corte, Antonella Bertoja, come sinonimo della motivazione e dei giudicanti nel loro insieme.

4.580 commenti:

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Anonimo ha detto...

Volevo dire con il tuo nick, tu come ti qualifichi ?

Anonimo ha detto...

Volevo dire con il tuo nick, tu come ti qualifichi ?

Dudu' ha detto...

Biologo
Ho scritto una cosa errata, il "cugino di settimo grado" [non ] dovrebbe avere il nostro Y ,lascio il dubbio non potendo sapere chi era il padre di mio nonno.

Noi siamo riusciti risalire solo al ramo materno del nonno.
Ma sò per certo che il padre del nonno avesse origini in una provincia X vicina.
Ecco che in quella provincia X dovrebbero esistere, se ebbe altri eredi, degli Y come noi.

Tutta stà faccenda la racconto per dire una semplice cosa.

Fra il '600 e l'800('800 in cui ci fù un alto tasso di abbandoni) che proseguì fino ai nostri anni '50 , molti rami furono spezzati,mescolandosi in altre famiglie.
Se è stata ricostruita la storia dei Guerinoni(a cui potrebbe essere sfuggito qualche figlio abbandonato non venendo registrati figli exstra ma anche figli di troppo,non dimentichiamoci i periodi di miseria)
sarebbe interessante la storia dei Bossetti, per quel che ho potuto trovare Giovanni Bossetti dovrebbe essere stato figlio unico, perse i genitori in giovane età. Che io sappia non sono state svolte ricerche sul ramo Bossetti.

Dudu' ha detto...

Anonimo
Qual'è il problema. Sei il marito della Arzuffi da permetterti di dargli della mignotta?
Io spero che questi insulti vengano segnalati a chi di dovere,perchè anche fosse sia stata con altri uomini non è a noi che deve disponderne. I figli li ha curati,se nè fatta carico e ad oggi non li hà abbandonati,perciò è una madre di tutto rispetto. L'unico a cui doveva qualcosa -nell'eventualità fosse accaduto - era a suo marito, non certo a me,tanto meno a te. Spero che hai compreso e la cosa finisca qui.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Dudù

Il mio era solo un timido consiglio a Biologo... Vedere discussa una posizione ideologica che mette in discussione fatti tecnici senza cognizione di causa mi era sembrato uno spreco di tempo, tutto qui. Una roba lysenkiana appunto.

Se poi a te sembrava un "fantastico confronto" spero veramente che continuino!

Quanto al discorso sulle somiglianze mi pare chiaro: se uno ha un viso che sembra simile ad un altro che potrebbe essere suo padre ma che non lo è secondo un'analisi genetica, che succede? Ripudiamo i 21 marcatori per un parere personale?

Io somiglio molto a Berlusconi, per cui dovrà citarmi come erede assieme agli altri figli.

Anonimo ha detto...

cosa vuoi che venga segnalato visto che sono gli stessi media che la descrivono così, forse potrei segnalarvi io per le offese che tu e vanna fate a me ma la storia finisce qui.

Biologo ha detto...

@Dudu'

-scrive: "Abbi pazienza , mi è rimasto un pò oscuro quel che volevi dimostrare tu."

Nella foto che ho linkato i personaggi sono Enzo Ferrari, nato da genitori emiliani nel 1898, e un calciatore chiamato Ozil, nato da genitori turchi nel 1988.

Nell'indicare la foto non volevo aprire una discussione particolare, volevo semplicemente far notare che è assurdo considerare la somiglianza fotografica più indicativa delle prove genetiche...

Dudu' ha detto...

DanF
" .. Quanto al discorso sulle somiglianze mi pare chiaro: se uno ha un viso che sembra simile ad un altro che potrebbe essere suo padre ma che non lo è secondo un'analisi genetica, che succede? Ripudiamo i 21 marcatori per un parere personale?"

Se cerchiamo delle somiglianze forse un 50% degli italiani sono parenti..

Ma quello che cercavo di fare notare è in riguardo la storia genetica,credo sia molto complessa,più di quanto si crede.
Potrei sbagliarmi, per carità, lungi da me credere di saperne, però quando iniziano esserci famiglie numerose, magari allargate credo non sia così semplice ,nel senso che,come l'esempio che ho usato della mia familia ,in una provincia X potrebbe esistere una dudù somigliante, ma avere un genoma un pò differente, in quanto i vari incroci prevalenti e non , ricombinati con estranee generazioni del stesso territorio o humus di appartenenza- pur-non disperdendo il corredo antico,simili alle mie basi (per esempio il mio cugino citato ma oramai non più cugino effettivo),potrebbero generare un soggetto simil dudù.
Ma - se a dudù e simil dudù si tipizzasse il dna credo si troverebbero sicuramente dei loci in comune (da origini comuni antiche) e non,che posti a confronto potrebbero dare due genomi differenti.

Ma la scienza non sarebbe in grado di poter calcolare tutte le ricombinazioni per dimostrare o meno una parentela,al massimo potrebbe dedurre da loci comuni una appartenenza.

Per poterlo fare forse dovrebbe conoscere tutti i soggetti che hanno portato a quel risultato dudù e simil dudù (sarebbe una situazione controllata)vedi il dna dei sardi venduto per un tot di milioni.

Anonimo ha detto...

le fregnacce del cagnetto del bbiologo e del dan fanc, si comprendono da soli, hahahahahhahahahahah
"povero" b ma si fa per dire, se questa è la marmaglia che cerca di difenderlo
fate ridere e state attenti a quel che dite, vi ho gia avvisato

Paolo A ha detto...

Il problema è che Massimo Bossetti assomiglia al padre ufficiale e per niente al padre attribuito, ma la cosa sorprendente e l'ho già scritta diverse volte che assomiglia molto a una zia, sorella del padre, intervistata dal TG5 il giorno dopo l'arresto.

La somiglianza era notevole con una immagine in foto di Massimo Bossetti mentre prende il sole con affianco le due figlie.

Comunque Dudù ha ragione, in un ambito territoriale ristretto la genetica potrebbe giocare dei brutti scherzi se non viene ben esplorata, per esempio e se Giovanni Bossetti e Giuseppe Guerinoni hanno avuto un parente "ancestrale" comune per esempio un bis bis bis bis ecc. nonno e quindi condividono il cromosoma Y, questo farebbe capire molte cose.

Vanna ha detto...

Dudù, grazie per la spiegazione!
A Dan F suggerisci:
"Perchè non lasci se la sbrighino loro senza fare tifi da stadio gettando alle ortiche un fantastico confronto?
Mi pare che a nessuno dei due manchi di strumenti per poter confrontarsi, e se permetti a me interessa pure."
Intendi il confronto tra Biologo e Manlio?
Se sì, condivido: due punti di vista differenti ma interessanti.

Guglielma Vaccaro ha detto...

"Biologo ha detto...

@Dudu'

-scrive: "Abbi pazienza , mi è rimasto un pò oscuro quel che volevi dimostrare tu."

Nella foto che ho linkato i personaggi sono Enzo Ferrari, nato da genitori emiliani nel 1898, e un calciatore chiamato Ozil, nato da genitori turchi nel 1988.

Nell'indicare la foto non volevo aprire una discussione particolare, volevo semplicemente far notare che è assurdo considerare la somiglianza fotografica più indicativa delle prove genetiche..."


Eppure è quello che da mesi succede qui dentro...Biologo, meno male che lo scrivi anche tu: come è possibile portare avanti su tali basi la lotta per l'innocenza del sig. Bossetti?

Vanna ha detto...

Anonimo, quando mai ho insultato!
Semmai ho sempre rimandato al mittente.
Sei tu infatti che hai usato il termine "mignotta", tra l'altro facendone un uso inappropriato che però è entrato nel linguaggio comune.
L'etimologia difatti sarebbe: mater ignota, quindi tale termine dovrebbe essere indirizzato a chi è stato abbandonato e non sa il nome di chi lo ha partorito ed anche in quel caso, non conoscendo le cause dell'abbandono, il giudizio che ne deriva è assolutamente gratuito.
Da qui, si è traslato il significato.
Ma nel caso della signora Ester Arzuffi Bossetti, ella ha la madre nota e il marito pure col quale ha condiviso una vita matrimoniale.
Che poi tu, per usare questo termine elegante, ti appoggi ai giornali che, a loro volta, si sono appoggiati ad altri poco eleganti anch'essi, (sappiamo che un assassino lo è di più se ha incertezze paterne: tutto fa brodo pur di condannare), esprimi un giudizio inqualificabile ancor di più.
per il resto ti ha già risposto Dudù.
Tu ti permetti di avvisare, io non mi permetto di avvisarti, ma sappi che ogni cosa tu possa scrivere da questo momento o tornerà indietro o non sarà neanche letta.

TommyS. ha detto...

Paolo A

Molto probabilmente ti sbagli sui dati telefonici, i dati degli agganci alle celle sono tenuti per un certo tempo, molto probabilmente quelli della sera sono stati conservati.

[......]

Inoltre chisigma che è molto più ferrato di me e se non sbaglio si occupa di telefonia mobile, ha argomentato in maniera identica.


Che vuoi che ti dica? Decidi tu a chi dare maggior credito, a me personalmente poco tange.

Se fosse vero quello che sostieni tu (e che in qualche modo afferma anche chisigma sebbene il suo post sia alquanto confuso), Bossetti avrebbe avuto un ottimo alibi, sebbene la Procura avrebbe potuto sostenere che l'imputato aveva lasciato il cellulare a casa (acceso e con il rischio che qualcuno lo cercasse e rimanesse senza risposta, per cui addio alibi). Allo stesso tempo sia Dezzani prima sia Nicotera dopo sarebbero dei perfetti incompetenti a non aver chiarito in dibattimento questo alibi, e dietro di loro tutto il collegio difensivo, dando così conferma a quanto sostenuto dalle nostre consulenti legali.

Purtroppo però bisogna cercare di capire a cosa servano i database HLR e VLR degli operatori prima di poter asserire con cognizione di causa che quei dati sono conservati per un certo tempo e che quindi la Vodafone abbia potuto fornirli alla Procura. Servono difatti esclusivamente per il funzionamento della rete e non per permettere, anche a distanza di tempo, la geolocalizzazione di milioni di utenze. E' chiaro che se un magistrato lo richiede, l'operatore telefonico può estrarre in un log file la variazione in continuo di quei dati di aggancio celle, ma unicamente a partire dal momento in cui viene emessa l'ordinanza. Su questo era basato in un primo tempo il mio stupore sul fatto che fosse stato possibile recuperare il dato delle 18.55 per la SIM di Yara. Ma poi avevo realizzato che quello era l'ultimo dato registrato e quindi non era mai più cambiato.

L'allocazione di risorse preziose come quelle dei database e dei server di un operatore di telefonia, che gestisce i dati di milioni di utenze, segue logiche differenti da quelle di un'indagine giudiziaria. Ed a Vodafone non interessa nulla sapere quali celle aveva agganciato un'utenza prima dell'ultima. Cosa differente è la conservazione (in altri database) dei dati di traffico i quali sono utili all'operatore per la fatturazione dei servizi. E' da questi ultimi db che vengono estratti i c.d. tabulati (CDR) che possono essere forniti all'organo inquirente. Ma non contengono i dati aggancio delle celle in assenza di traffico telefonico/dati.

Il problema è che quei dati completi sono in mano alla Procura, quando gli "esperti" stavano facendo le analisi dei dati telefonici hanno mandato in tilt un server della Procura.

Guarda che per mandare in tilt il server della Procura bastavano ed avanzavano i dati di traffico delle circa 118.000 utenze che avevano agganciato le celle potenzialmente interessanti l'indagine, acquisiti all'indomani della scomparsa. Ad una media molto cautelativa di due eventi compresi nell'arco temporale dalle 16.00 alle 24.00 del 26.11.2010, fanno un database di 236.000 records (con un numero di campi elevato) che difficilmente computer anche potenti, ma non specifici per questo tipo di analisi, come quelli in possesso della Procura potevano gestire.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Comunque, ditemi voi cosa si deve pensare di certa gente che difende Bossetti e scrive concetti del genere

""Un altro modo di conservare il
cadavere è quello di mettere il cadavere sotto
sale, il sale impedisce la putrefazione,"...anche questo c'è scritto nel documento pdf ed anche di questo ho parlato se ricordate ...quando mostrai la foto del tapis roulant di un salumificio industriale con sopra un involucro grande di alluminio in cui volendo si poteva ben impacchettare un corpo"

Adesso il cadavere della povera ragazzina sarebbe stato INSACCATO?????

Gilberto ha detto...


Le prove genetiche in un laboratorio di analisi si fanno in una SITUAZIONE CONTROLLATA, la base del metodo sperimentale, tutto quello che manca assolutamente nel caso Bossetti

1) variabili dipendenti (supposte)
2) variabili indipendenti (in gran parte sconosciute)
3) Conoscenza di tutte le variabili (mancante)
4) Riproducibilità dell'esperimento (probabile esaurimento dei reperti)
5) Ripetizione dell'esperimento (da altri laboratori neutrali)
6) controllo della repertazione (con controllo dei rappresentanti dell'imputato)
7) Integrità dei reperti
8) Isolamento dei reperti da qualsiasi possibile contaminazione

Davvero qui si sta confondendo un esperimento scientifico fatto in una situazione controllata (un prelievo fatto in uno studio medico) e la mera raccolta di dati che nella fattispecie hanno una latitudine interpretativa del tutto arbitraria.

Presso il grande pubblico, assuefatto all’arte culinaria e alle prelibatezze degli chef dell’acido desossiribonucleico, quando si parla di laboratori scientifici e di apparecchiature sofisticate scatta una sorta di mitizzazione del tecnologo in camice bianco. La palude mediatica si sente intimidita da quell’alone mitico che il ricercatore - dotato di spettrofotometri, agitatori molecolari, microscopi elettronici - esercita su una mentalità diffusa di scientismo acritico, disposta ad accreditare la certezza di una genetica alla Jurassic park.

Nelle situazioni reali, in tutta la loro complessità e al di fuori del laboratorio, tutti i risultati analitici sui reperti (nel caso di un delitto per definizione fuori dalla SITUAZIONE CONTROLLATA) dovrebbero essere considerati con beneficio d’inventario, come eventuali indizi utili per l’investigatore ma non certo come prove di alcunché.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Certo Gilberto, quindi niente è sicuro, nemmeno l'idraulico che ti diagnostica la perdita del tubo del lavandino o il calzolaio che ti certifica la suola bucata...come fai a sapere se la diagnosi è stata emessa in una situazione CONTROLLATA??

Davvero siamo al ridicolo come la storia del cadavere sotto sale...

TommyS. ha detto...

Sempre sul tema dei cellulari, un piccolo inciso.

Credo di aver finalmente capito come funzionava il famigerato sistema Carro in uso ai Carabinieri o perlomeno di aver individuato una modalità pratica per poter arrivare agli stessi risultati così come esposti in dibattimento e riassunti, male, nelle motivazioni.

Esistono difatti dei servizi, disponibili anche online a pagamento, per l'interrogazione dei database HLR, chiamati HLR Lookup. Un esempio lo si trova qui:

https://www.hlr-lookups.com/

Nella descrizione del servizio, basato sul protocollo SS7, viene esplicitamente detto che fornisce l'estrazione di una dato importante: il codice della MSC (Mobile Switching Center o centrale di commutazione dalla rete mobile a quella fissa) che ha in quel preciso momento la gestione dell'utenza (IMSI).

Ogni operatore ha sul territorio più di una MSC, normalmente organizzate su scala regionale, ciascuna con il proprio codice. Conoscendo questo codice si ha la possibilità di sapere in quale macro-area (proprio come scritto nelle motivazioni) si trova l'utenza cercata, o perlomeno si trovava sino al momento della sua disattivazione.

Durante il dibattimento è stato detto che il sistema Carro aveva subito restituito come area quella di Monza per cui è probabile che in quella zona vi fosse la MSC di riferimento o perlomeno quella con associato l'HLR che per ultimo stava servendo l'utenza di Yara.

Per cui molto probabilmente non vi è alcun mistero su quest'aspetto.

Gilberto ha detto...

Vedi Guigly

Da quello che dici davvero non sai niente del metodo scientifico. Un esame medico può sempre essere ripetuto e verificato da altro laboratorio. La situazione controllata è la base del metodo galileiano, la possibilità di riprodurre un esperimento nelle stesse condizioni con isolamento delle variabili, riproducibilità e replicazione è fondamento di tutta la prassi scientifica in tutti gli ambiti dalla psicologia, alla biologia e alla fisica.
Guarda caso il consulente di solito però a seconda che sia della difesa o dell'accusa potrà sempre dire che il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto.

Cito un magistrato

"I periti, insomma, compiono spesso il loro lavoro sotto la spinta di fattori emotivi, di elementi extrascientifici che li conducono a conclusioni lontane dalla verità. E questa è una delle cause più frequenti dell’errore giudiziario. Non mi riferisco soltanto ai periti psichiatrici, ma anche a quelli balistici, grafici, ai medici legali in genere. Le perizie, specialmente nei grandi processi, sono un dato costante della ricerca della verità. Molto spesso allontanano dalla verità perché compiute da persone che non sono in grado di far bene il proprio lavoro – anche se solo raramente si tratta di persone in malafede." (F. Imposimato)
)

Chiara ha detto...

Gilberto

vero. infatti non sentirai mai Capra, da consulente del p.m., dire le str...amberie che ha detto come consulente della difesa. ;)

Guglielma Vaccaro ha detto...

Vedi Gilberto, tu non sai proprio niente di diritto e procedura, nè civile nè penale...è ovvio che i consulenti di parte per quanto possibile cerchino di difendere le tesi dei legali da cui sono stati ingaggiati!Il limite è dato proprio dalle leggi scientifiche che tu continui ad ignorare visto che preferisci una foto alle evidenze scientifiche di un test effettuato in privato e non sventolato in faccia a te che ha certificato una paternità scomodissima e oramai acclarata.

Il processo Bossetti è un esempio lampante del metodo scientifico violentato nelle dichiarazioni su Facebook, in televisione, insomma sui media e poi rispettato in aula durante il processo, vedi le deposizioni della Gino e le volate fuffose di Capra che non ha depositato perizia scritta....

Ciaoooooooooooooo

PINO ha detto...

X BIOLOGO
ct:Nell'indicare la foto non volevo aprire una discussione particolare, volevo semplicemente far notare che è assurdo considerare la somiglianza fotografica più indicativa delle prove genetiche...

Hai certamente ragione, per quanto affermi sopra.
Non millanto nulla se dichiaro di avere una certa esperienza in fatto di fisionomia individuale negli esseri umani, per essere stato, per lunghi anni, ordinario di Anatomia Art. presso tre Accademie Universitarie italiane; Prati potrà confermare le mie credenziali.
Ebbene, lo splancnocranio ( le ossa facciali del cranio), a partire dall'osso frontale, e fino alla curva mentale della mandibola, e interamente rivestito da muscoli detti "mimici" o pellicciai, i quali, per la loro stessa diversa morfologia, in ogni individuo, formano appunto i tratti fisionomici.
Fatta questa opportuna premessa, passo alla loro possibile ma non certa ereditarietà, nei propri discendenti, dei fattori sopra indicati, che comunemente si constata, per esempio, quando si accenna a somiglianze straordinarie fra estranei e sosia vari.
Per cui, e concludo: è assolutamente insostenibile basare su tali, numerose variabili della meccanica miologica, la consanguineità fra alcuni individui.
Solo la prova scientifica può dare responsi inoppugnabili.

antrag ha detto...

gugly e Chiara non hanno risposte adeguate per le richieste di Gilberto e parlano a vanvera... minimizzando il problema sollevato e, non tanto velatamente, attaccando la persona.
Il loro atteggiamento è disdicevole in un blog come il nostro!

Chiara ha detto...

antrag
lassa perde, non ti ci mettere neanche, resta alla tua portata.

Anonimo ha detto...

antrag
te cianno mai mannata a quer paese?
sapessi quanta ggente che ce va
poi dì ar sindaco, amico mio, chè te ce manno io
Albertone unico!

Gilberto ha detto...

Caro Pino
Il fatto è che la prova scientifica non c'è proprio. La prova scientifica per essere tale presuppone sempre e comunque LA SITUAZIONE CONTROLLATA (che nella fattispecie non c'è proprio).

Guglielma Vaccaro ha detto...

Dunque, vediamo se ho capito bene....la paternità non è accertata perchè il relativo documento non è stato mostrato urbi et orbi???
Oggi sto raccogliendo delle perle straordinarie anche se l'ipotesi del cadavere sotto sale difficilmente oggi scende dal podio!

Per la serie Gilberto alias San Tommaso (per le cose che gli interessano, per il resto il mondo è pieno di complotti non dimostrati).

PINO ha detto...

GILBERTO
Quella "situazione controllata" non ci sarà stata, forse per noi che sappiamo molto poco di tutto l'intrallazzo che gira intorno al caso, nel suo complesso. ma qualcosa pure ci starà nel broglio burocratico.
Altrimenti ci sarebbe TUTTO DA RIFARE.
Vado a fare un riposino, ci risentiamo stasera, ciao.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Pino è gentile, completo io che sono la cattiva: se la situazione controllata non c'è stata, la difesa di Bossetti che faceva, dormiva?

Buon pomeriggio.

Vanna ha detto...

Gilberto condivido in pieno, non siamo sicuri che tutto sia stato eseguito in una situazione controllata.
E è il punto fondamentale, presumibile sia accaduto questo in più di un passaggio.

La difesa di Bossetti NON poteva essere presente davanti a tutti i passaggi di analisi dna perché ancora non c'era, il fatto che i controlli ripetuti da un analista ad un altro, da un laboratorio ad un altro, non hanno avuto presenze garanti...non mi va di ripetere il pasticcio che è venuto fuori e questo è l'altro punto fondamentale: non c'era una controparte presente a tutelare quei controlli.

Ma di cosa stiamo parlando? Non sono certezze quelle tracce, potrebbero essersi posate lì successivamente, se proprio le vogliamo far contare così pur se sono prive di una parte.

Probabilmente questo anche voleva dire Manlio, caricare tutto solo su una traccia genetica non porta dritto al colpevole, troppe le varianti che si possono inserire e che possono alterare l'esame stesso.

Per questo quelle che sono considerate le "prove" sono solo i racconti su un Barbablù sconosciuto perché non cercato.

Il dna è un'opera d'arte che appartiene alla Creazione, bisogna penetrarvi non solo con competenza estrema, ma con grande rispetto visto che tale traccia permette la vita e permette la morte al mondo: la damnatio memoriae per tutto un ceppo familiare attraverso la via femminile che va ad infangare uomini e donne della famiglia... e solo di una però.
Infatti l'Arzuffi è peccatrice e onta per i suoi e per chi la umilia e l'insulta,invece il Gue. è il gran macho e basta, la sua famiglia non ne è toccata, vedi Damiano e Pierpaolo e altri e altre esponenti dei ceppi.

Non solo l'Arzuffi però è stata rispettata, Yara lo è stata?
La lettura scientifica di quel corpo a cosa ha portato?
Solo ad indicare un potenziale colpevole, non certo a capire chi era Y, se ben inserita o oggetto di mobbing. Forse che affermare che fosse vergine consente di farla solo passare per martire, ma altro che spieghi i perché è rimasto allo scuro, alla luce del sole solo di una parte si sono stesi i panni sporchi.

La difesa non ha avuto tempo di dormire vista la mole di pagine da leggere, anche quelle inutili.

Guglielma Vaccaro ha detto...

La difesa non ha dormito ma nemmeno ha controllato bene, altrimenti si sarebbe accorta della situazione NON CONTROLLATA e avrebbe fatto le rimostranze del caso, compreso il fatto che NESSUNO HA VISTO I DOCUMENTI SULLA PATERNITA' DI BOSSETTI...o no??

Anonimo ha detto...

La difesa si è fidata del giudice terzo, credendo nei dettami costituzionali.

antrag ha detto...

L'Anonimo precedente ero io.
Ho sbagliato a barrare il cerchietto.
Chiedo scusa.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Mettetevi d'accordo: la difesa doveva fidarsi o fare il suo lavoro che secondo alcuni era scoprire IL GOMBLODDO?

Dudu' ha detto...

Scusate,
Non certo per amor di polemica, a me sembra che le foto postate di Enzo Ferrari rientrino in somiglianze eccezzionali.
Vero quanto afferma Biologo e vero quanto afferma Pino.

Fino al 1957, anno in cui Laika venne inviata sulla Luna,con quale metodo si constatava il signor Y essere figlio di XY oltre l'esame del gruppo sanguigno?

Foto della stirpe Bossetti di Parre :

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1529186310645020&set=ecnf.100006609966226&type=3&theater

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https://www.facebook.com/giuliano.bossetti?fref=pb&hc_location=friends_tab&pnref=friends.all&__nodl

https://www.facebook.com/giuliano.bossetti?fref=pb&hc_location=friends_tab&pnref=friends.all&__nodl

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=319583981491457&set=a.319583978158124.75475.100003195738936&type=3&theater

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1065501403540177&set=ecnf.100002409811568&type=3&theater

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=619507201419284&set=ecnf.100000800289067&type=3&theater

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1248929748456489&set=ecnf.100000184281851&type=3&theater

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=299449987064925&set=a.124570804552845.1073741826.100009997780480&type=3&theater

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10208595008861088&set=a.10200215933869450.2194375.1485375087&type=3&theater

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=357634837731042&set=a.101041786723683.2368.100004535852686&type=3&theater

Spero abbiate tutti fb Non saranno tutte coincidenze..
Vi propongo di fare stessa ricerca con i Guerinoni,ne scoprirete altre, partendo da Battista Guerinoni,includendo anche La Mantide Guerinoni,Giliola se non erro.
È come se si trovasse testimonianza di quanto TommyS ha sempre sostenuto.

I figli ereditano i caratteri dei genitori,forse la scienza può laddove l'uomo scruta.

Biologo ha detto...

E' nata e continua una discussione generica sui limiti della scienza che ci sta allontanando dal punto fondamentale della vicenda.

La genetica, le basi logiche e le tecniche di cui tanto si sta parlando non possono essere messe in discussione: sono state più che validate da tantissimi laboratori nel mondo in milioni di test.

Non è una presa di posizione fideistica. Le tecniche per amplificare e interpretare sequenze e alleli non sono solo di un'ingegnosità straordinaria ma anche di un'affidabilità straordinaria. Ma richiedono rigore, un estremo rigore scientifico nell'applicazione.

Ed è il modo in cui queste tecniche sono state applicate al caso che alcuni di noi criticano aspramente.

E vengo al punto fondamentale che sembra sfuggire a chi si dichiara convinto dei risultati dei periti dell'accusa.

Chi manifesta la sua completa fiducia nei risultati dei test scientifici che hanno portato alla condanna di Massimo Bossetti non si accorge che, pur dichiarandosi sostenitore del metodo scientifico, in realtà sta compiendo un atto di fede che nulla ha a che vedere col metodo scientifico: crede a quanto scritto su un foglio di carta senza che i fatti alla base delle conclusioni riportate possano essere verificati.

Non si è potuto visionare le procedure degli operatori di laboratorio, non c'è modo di verificare che le tecniche siano state eseguite correttamente, e non c'è neanche modo di verificare che il campione utilizzato fosse autentico.

E non sto parlando di questioni già qui discusse di legge, di procedura penale, sul Fikri indagato o meno, momento degli accertamenti irripetibili, ecc.. Non è di questo che parlo.

Ciò che intendo dire è che dal punto di vista scientifico, nel momento in cui si accetta una realtà fisica quale quella di un campione biologico come autentica senza poter fare alcuna verifica, si sta compiendo un atto di fede in una persona e nelle sue dichiarazioni.

La traccia biologica nelle "mutandine" di una giovane vittima ha un effetto altamente suggestivo e tende forse ad abbattere qualche resistenza logica che probabilmente non verrebbe meno in altre situazioni.

Ad esempio, se arrestano il vicino di casa e lo condannano per omicidio perché su un foglio di carta compilato da un laboratorio c'è scritto che le sue impronte digitali sono state trovate sull'arma di un delitto ci si crede perché le impronte su un'arma sono una realtà oggettiva verificabile (come il DNA su un reperto in fondo).
Ma dopo, se vogliamo vedere effettivamente le impronte sull'arma (la realtà oggettiva) e non il foglio di carta che ci dice che c'erano e veniamo a sapere che non possiamo verificare un bel niente perché l'arma è sparita? Cosa dobbiamo fare? Abbandonare il metodo scientifico per un atto di fede?

antrag ha detto...

Non abbandonare il metodo scientifico ma ritenere il giudice terzo dalla parte dell'accusa, indipendentemente dalla strategia difensiva.

Vanna ha detto...

Biologo, complimenti!
Termini:
"Cosa dobbiamo fare? Abbandonare il metodo scientifico per un atto di fede?"
Atto di fede...nel condannare, appunto, così è accaduto.
condivido.

antrag ha detto...

Il giudice terzo dovrebbe garantire che nel corso del dibattimento si accertino solo fatti, anche utilizzando il metodo scientifico ma nel suo rigore.

La prova non si forma in dibattimento ...

La prova è costituita (1) da fatti accertati, su cui il giudice terzo ha fatto convergere le opinioni di accusa e difesa nel corso del dibattimento, e (2) dalla convinzione del collegio giudicante, che matura in camera di consiglio e viene dettagliata nelle motivazioni della sentenza, di considerare quei fatti indiscutibili come dimostrativi della colpevolezza o dell'innocenza dell'imputato.

Anche gli esperti di diritto penale dovrebbero sapere le cose che ho appena spiegato, sebbene nei libri che hanno studiato dietro alla scrivania non sono dette in maniera così schematica...

PINO ha detto...

BIOLOGO
Siccome hai generalizzato sui "fideisti" ed il "fideismo", voglio precisare che il mio breve e modesto punto di vista esposto, non rivela alcun atto di cieca fede nell'operato scientifico esercitato in questo caso, ma solo quello che la scienza ha prodotto in modo empirico, scrutando nel labirinto di quanto da noi ancora non conosciuto.
E questo non è "fideismo", ma un positivo tributo meritato dalla stessa, evidenziato dal diorama che ne mostra il suo sviluppo nel tempo.

Guglielma Vaccaro ha detto...

antrag ha detto...

La prova non si forma in dibattimento ...

Hai riscritto il c.p.p.!!!

Antrag, anche le tue perle non scherzano!!!Le tue castronerie sono da 10 e lode, continua così e scriviamo un bel bignami, hai presente le barzellette di Totti? Evvaiiii

Anonimo ha detto...

antrag,
perchè non te ne stai in un cantuccio?
scolta quelli che ne sanno molto più di te!!!

Biologo ha detto...

@PINO

-scrive: "Siccome hai generalizzato sui "fideisti" ed il "fideismo", voglio precisare"

Il fideismo è stato tirato in ballo da Manlio Tummolo nel commento del 3 novembre 2016 15:43:00, io gli ho solo risposto e non volevo certo alimentare la polemica nè continuare ad indirizzare il discorso su quegli stessi binari.

Il fatto che da due giorni non si parla che di questioni generiche invece di affrontare i problemi specifici del caso Gambirasio è la prova di quanto possono essere dannosi certi commenti che contrappongono ad aspetti tecnici precisi solo polemiche di carattere generale contro la tecnologia, gli americani, i biologi molecolari, ecc....

antrag ha detto...

@ gugly

Se la prova si formasse nel dibattimento non occorrerebbe andare in camera di consiglio. Ovvero quale collegio giudicante sentenzierebbe contro una prova?

Vanna ha detto...

Di nuovo,
quando si toccano certi tasti, scappano parole "raffinate" e profumate di volgarità, ma scappano anche i consigli a:
- non scrivere "castronerie" (termine che misura la temperatura del rispetto), - a restare al cantuccio come un cagnolino buono buono,
- ad ascoltare chi ha la sapienza libresca.
L'analisi sul mal fatto, sul mal visto, sul mal giudicato...non s'ha da fare!
Si deve accettare per fede il dogma della colpevolezza.
La messa in discussione è accertata.

Riflessione OT piuttosto ardita:
la nostra democrazia peninsulare ormai ha raggiunto la profondità della Fossa delle Marianne, nessuno parla e mai ha preso in esame i controlli a distanza sul PC di Bossetti, anonimo muratore, al contrario invece sono uscite le piccanti, oltre che pericolose email, del gruppo Clinton prima delle elezioni, qui sarebbero state eliminate.

Sembra dunque, che la democrazia nel paese a stelle e a strisce non manchi, a meno che tutto sia funzionale qui e lì, per mandare avanti chi fa più comodo.
Sono le strane facce della democrazia.

antrag ha detto...

La prova consiste di:
1) Fatti accertati condivisi da accusa e difesa al termine del dibattimento indirizzato a tal fine dal giudice terzo;
2) Convincimento che quei fatti indiscutibili portino alla colpevolezza o all'innocenza dell'imputato. Questo convincimento deve maturare in camera di consiglio per arrivare a una sentenza.

Utilizzate questo schema e capirete meglio come stanno le cose anche nel caso di cui discutiamo...

Ivana ha detto...

Biologo, hai scritto:
Non è una presa di posizione fideistica. Le tecniche per amplificare e interpretare sequenze e alleli non sono solo di un'ingegnosità straordinaria ma anche di un'affidabilità straordinaria. Ma richiedono rigore, un estremo rigore scientifico nell'applicazione.

Sulla questione della necessità del “rigore scientifico”, ho sempre insistito io stessa per prima e ho ribadito che, a mio modestissimo avviso, c’è bisogno di chiarezza e di trasparenza, senza lasciare nel “mistero”, o nella “vaghezza”, determinati passaggi e determinati errori compiuti (che vanno ben riconosciuti e analizzati, fornendo risposte precise in merito a come, quando e perché è stato possibile commetterli).
Sono sempre stata d’accordo con Luca sull’esigenza dell’effettuazione del test di metilazione [lui più per motivi di estremo scetticismo nei confronti dell’autenticità di quella determinata traccia biologica (così, almeno a me, è sembrato di evincere dalle sue argomentazioni), io, invece, per l’imprescindibile bisogno che venga rispettato il rigore scientifico, appunto].

(continua)

Ivana ha detto...

La “verificazione” è, per me, molto importante e chiarisco che cosa intendo per "verificazione". NON mi riferisco, di certo, a una impossibile dimostrazione assoluta di verità, ma definisco la “verificazione” come un'indispensabile “conferma” per poter accettare, con un altissimo grado di affidabilità, la cosiddetta “prova” e occorre, quindi, che vengano verificati, in quella traccia biologica, i due requisiti imprescindibili:
controllabilità (che implica chiarezza e trasparenza, evitando qualsiasi superficialità, qualsiasi “mistero” nell’iter seguito per giungere a determinate conclusioni) e
confermabilità (che, a mio avviso, implica l’esigenza di effettuare il test di metilazione).
Non sappiamo ancora se sia rimasto qualcosa da analizzare (era stato lo stesso Salvagni a sottolineare, in un'intervista , come non si sappia se ci sia, o no, ancora qualcosa analizzabile) e io spero proprio che qualcosa sia rimasto; d’altra parte credo sia la prima volta che in Italia è stata effettuata una simile indagine genetica, per cui mi auguro che:
1) siano riusciti a conservare qualcosa di determinata traccia biologica;
2) non si giunga a condannare una seconda volta, se risultasse impossibile verificare i due requisiti, da me evidenziati in grassetto, del nDNA di Ignoto 1;
3) possano venire introdotti, al più presto, le figure del “legale pro-incognito” e del “consulente pro-incognito” per eventuali casi futuri analoghi.

Ivana ha detto...

Leggasi:
1) siano riusciti a conservare qualcosa di quella determinata traccia biologica;

Anonimo ha detto...

Non solo si ha fede in una sola prova scientifica ma si ignora totalmente che vi erano anche altre tracce(altro atto di fede). E cosa fa credere, ad oggi, che solo quella traccia e non altre raccontano della fine della vittima? La teoria, mai morta, che esista un solo colpevole, sconosciuto alla vittima e che agisce per cause sessuali (che poi sarebbero i tagli) da cosa nasce esattamente? A parte il suggestivo "c'è il dna sugli slip di una ragazzina", quali elementi portavano ad escludere totalmente gli altri dna per cercare il Mostro isolato e maniaco sessuale? Nessuno. E una volta che si è stabilito che la vittima non ha subito violenza sessuale, che è piena di tagli "ordinati", che è stata lasciata vestita, che i tagli vengono prodotti sul campo (queste le premesse), che ci sono altri dna, ma quanta Fede ci vuole per accettare la teoria dell'Ichi the killer della bergamasca(che poi sarebbe quel "fessacchiotto" di Bossetti)che rapisce perchè gode nel tagliare? Quanta fantasia? E poi si parla di complottismo e teorie fantasiose...
Kiba

Guglielma Vaccaro ha detto...

@antrag

fermati, stai oltrepassando ogni soglia di ridicolo, ne stai sparando 100000 al minuto.
La prova SI FORMA IN DIBATTIMENTO e di solito l'appello si fa perchè una delle parti non approva quanto è successo nel grado precedente ovvero contesta quanto decretato dal collegio giudicante.

antrag, lo dico per il tuo bene, fermati qua perchè è da ieri che non so se continuare a ridere o provare compassione per quello che scrivi senza conoscere i concetti più elementari su cui si fonda un processo, ma non solo quello italiano, bensì come ne avvengono in tutto il mondo.

antrag ha detto...

@ gugly

Non ho parlato di processo di appello.

Non conosco i tuoi gusti ... ridere o provare compassione?

Scegli tu!

Ma medita su quanto ho scritto ... anche in segreto.

Guglielma Vaccaro ha detto...

"abbandona ogni pudore e ride a crepapelle"

Vanna ha detto...

Kiba!!!
Bentornata!
Hai ragione in tutto!
Infatti, non solo chi ha idee di complotti è ricco di fantasia, ma chi indica l' unico e umile colpevole supera ogni tipo di complottista.

Vanna ha detto...

Qualcuno confessa con candore spudorato:..."che non so se continuare a ridere o provare compassione per quello che scrivi senza conoscere i concetti più elementari su cui si fonda un processo, ma non solo quello italiano, bensì come ne avvengono in tutto il mondo."

La sapienza non è data dalla conoscenza di come e su cosa si debbano fondare i processi, e neanche sui tomi legislativi con articoli, commi aggiornati dalle sentenze che si svolgono e si sono svolti "in tutto il mondo".

Scendiamo un po' dai piedistalli del sapere giuridico!

E' l'uomo che deve essere giudicato e allora si metta prima l'UOMO al centro del sistema giuridico, e poi le leggi e le sentenze.

Quando si giudica un uomo bisogna scendere dai tomi e strisciare con umiltà prima di giudicarlo.
Ogni uomo è creatura di Dio e come tale va compresa.

La sapienza è data dalla conoscenza del cuore che permette di utilizzare in modo adeguato il fatto, il momento,la persona, gli strumenti, le cause, le opportunità, l'ambiente, le prove, le tracce, i motivi... così da avere la possibilità di dare un giudizio scevro dai paraocchi di modalità legislative che debbano andare bene per tutti, in luoghi, tempi, società diversi.

Ogni uomo è una cellula di una società che respira all'interno di un microcosmo a contatto con gli altri.
Ciò che va bene nella comune società civile occidentale, potrebbe non andare bene ad una cellula che ha le sue diversità.
Ed è con questa ottica che gli aborigeni australiani, le tribù dell'Amazzonia, gli Hopi, Dakota, ecc. subiscono e hanno subito scomparendo.

Ragionando in tal maniera non solo restate incapsulati dentro i volumi, ma non siete capaci di guardare oltre il vostro naso... o cuore, fate voi.

Dietro ogni persona da giudicare c'è un perché, spesso si giudica in un certo modo senza trovare il perché che allora si tende ad inventarlo.

Qualcuno può continuare a ridere, lo faccia subito se si diverte, ma divertirsi perché altri viaggiano per percorsi alternativi, beh fa un po' pena.

Vorrei continuare con una storiella raccontata da Marco Polo, ma termino qui.

Chiara ha detto...

Vanna non ti ci mettere anche tu, Antrag pretende di parlare di diritto e dice stupidaggini quindi se permetti chi lo conosce lo puntualizza a beneficio della discussione, ché non si costruisce su basi marce se permetti.

Anonimo ha detto...

Retorica spicciola e demagogia da sacrestia...ma la si smetta!
Si metta i piedi a terra e si guardi la realtà per quella che è.

Biologo ha detto...

Sentenza, nota 26 a pag. 25:

Tra le 16.00 e le 24.00 nelle celle di Brembate tra casa e centro sportivo risultavano passate 118.000 utenze diverse: quando, dopo la scoperta del profilo genetico di "Ignoto 1" sugli indumenti della vittima, per individuare i soggetti da sottoporre a campionamento per il confronto, l'arco temporale era ristretto ai dieci muniti a cavallo dell'ultimo avvistamento di Yara, le utenze erano 5.000.


Questa nota sulle celle telefoniche è una chiara dimostrazione di come i dati che non si rivelano utili ad individuare un colpevole ancora sconosciuto, vengono poi all'occorrenza "forzati" per adattarsi al sospetto che si vuole accusare dopo che lo si è individuato con altri metodi.

Una volta trovato il profilo di Ignoto 1 gli inquirenti ritenevano significativo selezionare i potenziali sospetti in base all'attività telefonica nell'arco temporale di 10 minuti dall'ultimo avvistamento della piccola Yara, ovvero nel momento prossimo alla scomparsa.

In base a questa logica venivano individuate 5.000 utenze che dai tabulati risultavano attive in quei 10 minuti tra l'ultimo avvistamento e le ultime attività telefoniche della vittima, cioè tra le 18.45 e le 18.55.
Tra queste 5.000 utenze non era presente quella di Massimo Bossetti.

Una volta individuato Massimo Bossetti la logica cambia.
Ora che il potenziale colpevole ha un nome, invece di ritenere significativi come momenti d'aggancio delle celle i minuti della scomparsa, l'arco temporale "significativo" viene allargato a dismisura pur di ricomprendere l'ultima attività telefonica del cellulare del Bossetti, cioè un'ora prima, alle 17.45.

In pratica se un dato a sfavore di un ignoto che si sta cercando non si rivela utile per incastrarlo dopo che gli viene finalmente attribuito un nome, invece di considerare il dato come neutro (o addirittura a favore dell'imputato) esso viene modificato fino ad adattarlo alle nuove circostanze.

antrag ha detto...

@ Chiara & @ gugly

Quo facto, quando orientur controversiae, non magis disputatione opus erit inter duos philosophos, quam inter duos computistas. Sufficiet enim calamos in manus sumere sedereque ad abacos, et sibi mutuo (accito si placet amico) dicere: calculemus!

Le discussioni si dovrebbero condurre così secondo Leibniz e io sono d'accordo con lui.

Nautilina ha detto...

Intanto, nel caso di Gianna Del Gaudio (la professoressa uccisa in casa a Seriate in provincia di Bergamo) sentite cosa dice il comandante dei Carabinieri Biagio Storniolo dopo il ritrovamento casuale di una busta contenente l'arma del delitto e un paio di guanti:

..."Un risultato, quello arrivato dai Ris di Parma, che rappresenta un colpo di scena in una vicenda che pare già complicata: “Potrebbe essere così. Ma non scartiamo nemmeno l’ipotesi di una contaminazione dei reperti. Quella busta di plastica è rimasta quasi due mesi in un luogo aperto, quindi chiunque può averla maneggiata. Anche la pioggia e il vento possono aver fatto la loro parte. Ricordiamo, tra l’altro, che si tratta di una traccia mista”.
Non ha parlato mica un sostenitore di Bossetti, eh...ma un comandante dell'Arma, non a Trapani ma in quel di Bergamo.
Avete capito bene: una busta di plastica nascosta dentro una siepe e ritrovata per caso durante una potatura può essere stata maneggiata "da chiunque"...Mentre invece il corpo di Yara, in campo aperto, non può essere stato visto né toccato da anima viva e quel DNA appare appena sfiorato dagli elementi naturali (dopo tre mesi invernali di pioggia, vento, neve, gelo e disgelo).

Mah. Mi sembra che le opinioni siano un po' troppo variabili da un caso all'altro.
Adesso sono curiosa di sentire le dichiarazioni del dott. Portera, consulente della difesa del sig. Tizzani (marito della vittima e principale sospettato).
Ci scommetto che qualche 'meme' del caso Gambirasio sarà adottato anche da lui.


http://www.bergamonews.it/2016/10/26/giallo-di-seriate-dna-ignoto-possibile-una-contaminazione-dei-reperti/237071/

Gilberto ha detto...

@ biologo
Non è solo la logica delle celle telefoniche come rilevi, è la logica utilizzata guardando qualsiasi fatto che si riferisca all'imputato (dagli shampoo, alla colorazione dei capelli, alla sabbia, alle lettere in carcere... fino a un alibi impossibile ad anni di distanza) da una prospettiva sempre pregiudiziale, anche se si tratta soltanto di banalità insignificanti e dei classici effetti Pigmalione. Le suggestioni però, presentate in modo accorto, sono in grado di influenzare e condizionare l'opinione pubblica... e non solo. Il caso Bossetti in fondo è anche un gigantesco esperimento di Psicologia Sociale...

Vanna ha detto...

( non ) anonimo del bicarbonato,

la mia retorica è spicciola, è vero scrivo di getto anche quando organizzo concetti più ampi e li comunico con semplicità, ma sai la semplicità è una gran cosa, con parole spicciole si può anche dire tanto e con fantasia.
Qualche volta scrivo errori e manco rileggo, ma qui non siamo all'Accademia della Crusca, suvvia possiamo anche permettercelo.

Tu invece non fai che ripetere dalla montagna di libri di diritto penale, civile , giudiziale, bischerale, sulla quale sei seduta e guardi il panorama degli "gnoranti" che fanno ridere e che ti fanno pena...
Ora tu sei sulle altitudini del tuo sapere, io sono terra terra a cercare di capire perché si siano condannati un uomo e tre famiglie al passato,al presente e al futuro, e guardo la realtà dell' iniquità.

Se questo ti sembra "demagogia da sacrestia" non solo dimostri di non andare
oltre il naso, ma non sai neanche capire la profondità della realtà che ho comunicato, grazie caro anonimo, perché tu non sei capace di stare terra terra a confrontarti col tuo sentire, con la tua autonomia di pensiero oltre le pubblicazioni e i processi che altri hanno emesso e che tu scopiazzi.

Come puoi dalle tue altezze scendere qui a colloquiare con il basso, con chi magari ti sembra una bizzoca, forse non lo sai anonimo, la libertà della donna è cominciata nel XVI secolo, le beghine o bizzoche hanno aperto la strada ai diritti della donna e ti sembrerà strano che fu proprio la Chiesa che protesse e sollecitò il movimento di liberazione della donna, aprendo le scuole in "sacrestia".
Non lo dico io, c'è una copiosissima letteratura del fior fiore di storici in tutto il mondo che lo afferma ormai da una quarantina di anni.
Sapessi quanti volumi pubblicati in tutte le lingue...
"Demagogia di sacrestia" è un complimento per me che ben conosco quello studio, al contrario dimostra sì la tua non conoscenza che c'è dietro la "demagogia della sacrestia".
Puoi anche provare a rispondere, troverai pane per i tuoi denti.
Intanto vai a documentarti sul cammino delle donne in Europa all'epoca della Riforma e della Controriforma e, forse, capirai quello che voglio dire.

antrag ha detto...

Condivido le opinioni più recenti di Vanna
ma preciso che sono maschio.

Chiara ha detto...

Antrag, bisogna sapere ciò di cui si parla. È questa la prima e più saggia regola.

Bruno ha detto...

Vanna per quanto hai scritto ti mando un forte abbraccio.

PINO ha detto...

VANNA cara,
Nelle tue accorate dissertazioni, che alcuni definiscono retoriche, io ci trovo una criptica vena poetica, per cui già definii la tua prosa, piena di umani sentimenti.
E tutto ciò, al di là del tragico tema trattato.
Continua pure, è sempre un piacere leggerti.

Vanna ha detto...

Grazie Pino,
contraccambio, anche tu sei pieno di umani sentimenti, sei più concreto e più saggio, sei il nostro ago della bilancia pronto a riequilibrare il peso delle dissertazioni.
Buona notte.

vanna ha detto...

Bruno, grazie contraccambio l'abbraccio!

Antrag, avevo capito che eri un maschio e sono contenta che condividi le opinioni demagogiche sagrestane, sei aperto e pure questo l'avevo capito.

Nautilina ha detto...

Vanna,
hai un grande cuore unito a una notevole fantasia, il che ti rende capace di superare il banale, il consueto e il politically correct. Forse ciò di cui il mondo oggi ha più bisogno.

Poi sulle 'bizzoche' e sul contributo della Chiesa alla liberazione femminile mi devo documentare. Non ne so abbastanza, comunque è una teoria che avevo già sentito tempo fa. Non sono clericale, ma neppure preclusa a ogni discorso che riguardi la religione.

Dudu' ha detto...

Biologo
Ti concentri leggere convergenze li,qualcun altro su telecamere, TommyS diventa matto capire il sistema carro con la passione e la precisione che lo contraddistingue su tutto,cito voi per comodità, non escludo nessuno dei commentatori, ma tutto è davvero piegato contro,e sono le mancate ripetizioni su tutto dirlo perchè, per quanto vengano spiegarci Gugly o Chiara siano a loro dire state sbagliate motivazioni e tempistiche per chiederle i giudici con coscienza ,si pensa noi popolo 'gnorante, ci hanno messo il macigno dell'ergastolo sopra senza sapere di chi è l'autocarro,senza spiegare mtdna e misteri tanti.
Denti ha presentato un indagine difensiva inataccabile, è stata lavata via con un colpo di spugna,con una perizia terza sulla sincronizzazione telecamere sarebbe emerso quello che la difesa sosteneva incrociando le varie testimonianze , Bossetti non sarebbe passato di lì alle 18.44(insostenibile con una mera compatibilità dell'autorarro) ma prima,prima significherebbe che Yara stava in palestra...un bel richiamare ore 18.44

Il 5 Gennaio 2015 Previderè consegna la relazione bomba,il mitocondriale non c'è, un paio di giorni e Salvagni si prepara per il ricorso che deposita il 3 febb 2015 adducendolo a nuovi fatti.

Peccato che la nuova relazione della Gino, presentata a Salvagni provabilmente qualche giorno prima del 3 non contenga l'integrazione di due paginette sopra il centinaio consegnate da Previderè alla procura .
Quando consegnò l'integrazione Previderè? se non erro intorno fine gennaio,il 21,22? Il 25 era di dominio pubblico. Soprattutto cosa scrisse in quelle 2 pag integrative?

Contro ogni evidenza scentifica scrisse che il non rintracciato mitocondrial trovava forse nella saliva e lo sperma la sua ragione di non esistere...e và richiamare studio Montesino 2006(10 anni prima quasi!)

ma la relazione Previderè inizialmente era limpida,d'altronde se in un tot di analisi è emerso l'mtdna di Yara..come mai su nemmeno una si rileva l'mtdna di ignoto 1

Torna sulle motivazioni,ora non ricordo la pagina,quando vengono elencati i loci e i cromosomi,segui le date, tenendo presente che a ottobre viene trovato l'aplotipo di Damiano Guerinoni.

Il mio dubbio rimane su forzature interpretative
Avevate detto che i 20 marcatori di Pierpaolo rappresentavano un fatto eccezzionale
Ma non sono eccezzionali anche i 21 e più di Giuseppe Guerinoni..
Oltre, un altro dna nello studio di Previderè che anche quello si differenziava di poco niente(cerchèrò la info per postarla ) e,quest'ultimo non è parente..

eppure 15 sono i marcatori per l'identificazione, tre uguali nella sola bergamasca ,peccato che in motivazione viene scritto che non può esisterne uno uguale sulla terra ..menomale!

Mi spiegheresti bene una cosa per favore che non mi è molto chiara: se alcune traccie erano composte da dna Yara(completo?) +ignoto1(parziale +ignoto luna fertile) avendo in traccia due mtdna di cui uno di Yara,se fossero due i soggetti con mtdna di Yara, sarebbe rilevato in analisi o si sovrappongono due mtdna uguali senza poter rivelare quantità doppia?
Grazie per l'eventuale tua risposta.

Dudu' ha detto...

Le dichiarazioni
di Giardina mi lasciano davvero a bocca asciutta perchè se è vero quello che ha affermato c'è da chiedersi dove vanno finire i finanziamenti per la ricerca

Da www.pressreaders.com

Sul corpo di Yara è stato trovato il Dna nucleare di Bossetti, ma non quello mitocondriale. Perché? Otto luminari della scienza medica e della genetica hanno dato otto spiegazioni diverse. È una anomalia anche questa?
Luciano Garofano, generale dei carabinieri ex comandante del Ris di Parma: «È una anomalia. Ma restano due certezze. Il Dna nucleare inchioda Bossetti. E non si è degradato perché nel materiale biologico lasciato non c’è liquido seminale. Gli spermatozoi infatti sono i primi a degradarsi».
Giampietro Lago, attuale comandante del Ris di Parma: «Non è una anomalia perché non c’è un precedente. In letteratura questo fenomeno non esiste. E a me non era mai capitato prima. Non so spiegarlo».
Emiliano Giardina, responsabile del laboratorio di genetica forense dell’Università Tor Vergata di Roma: «Magari quel Dna mitocondriale c’era e non l’abbiamo visto. Forse non abbiamo gli “occhiali” adatti per vederlo. Sul nucleare la scienza ha fatto progressi enormi. Sul mitocondriale siamo fermi a 25 anni fa. Quindi il mitocondriale c’è ma non viene rilevato dai test».
Giorgio Casari, ex direttore del centro di genomica al San Raffaele di Milano: «Il mitocondriale che io analizzo tutti i giorni perché mi occupo di malattie neurodegenerative nella traccia mista si può leggere e si legge. Quel che è successo quindi è solo una anomalia apparente perché il fluido biologico da cui proviene ( il mitocondriale, ndr) potrebbe essere stato sperma e non sangue. Dovrei poter fare le analisi del sangue di Yara ed estrarre il mitocondriale a tutti i Ris per escludere contaminazioni».
Marzio Capra, ex vicecomandante del Ris, genetista all’Università degli studi di Milano: «È una mostruosità scientifica. Non esiste in natura. La separazione fra nucleare e mitocondriale si ottiene solo in laboratorio. Siamo di fronte a un errore o a una cancellazione selettiva o a una costruzione artificiale. Era meglio conservare, anziché consumarlo tutto, il materiale genetico per consentire di rianalizzarlo e fare l’intera sequenza del genoma sulle tracce di Ignoto 1».
Carlo Previderè, ricercatore al Laboratorio di genetica dell’università di Pavia: «La componente minoritaria del mitocondriale è ai limiti della leggibilità. Io non l’avrei considerata. È sconsigliabile in ambito forense».
Giorgio Portera, ex ufficiale del Ris, biologo genetista: «Fare una analisi su una traccia mista esposta per tre mesi alle intemperie è molto complicato. Per cui i risultati non sempre sono interpretabili».
Nicola Staiti, capitano del Ris: «Occupandomi soprattutto di violenze sessuali, mai mi era capitato di non trovare tracce di sperma in un tentativo di violenza sessuale come quello di Yara».

A leggere il link qui sotto non parrebbe siano fermi a 25 anni fà

http://www.aism.it/index.aspx?codpage=2014_03_ricerca_sclerosi_multipla_cause

Dudu' ha detto...

Scusate ,
Devo correggere sennò davvero creo destabilizzazione :) (già ogni tanto scrivo delle castronate che fanno tenerezza a me)

" ..Torna sulle motivazioni,ora non ricordo la pagina,quando vengono elencati i loci e i cromosomi,segui le date, tenendo presente che a ottobre viene trovato[l'aplogruppo] di Damiano Guerinoni.

Vanna ha detto...

Dudù buongiorno!
Non sono castronerie, anzi sono riassuntini niente male.
Tutto quello che hai elencato è la dimostrazione che NON è stato chiaro il procedimento scientifico intorno a quel dna monco di mtna.
E per questo NON era da condannare.
Inoltre, è triste dirlo, forse non c'è un'adeguata preparazione da parte di tutti? Magari un aggiornamento in itinere? La conoscenza della lingua inglese potrebbe fare la differenza.
E comunque le diverse letture dovevano essere prese in esame per tenerne conto nel giudizio di condanna.
A meno che...i diversi ricercatori abbiano subito delle pressioni e il loro lavoro...alterato.

Mentre qualche ricercatore si pone dei dubbi sui risultati, gli unici che non hanno dubbi e condannano sono quelli preposti a farlo.

Non c'è materiale per parlare di complotti?
Quale è l'alternativa al complotto?
Inadeguatezza a svolgere i propri ruoli?

Quale è meglio dei due?
Ma è ovvio, è MGB, lui salva tutti.

Dudu' ha detto...

Buon giorno Vanna :)
".. A meno che...i diversi ricercatori abbiano subito delle pressioni e il loro lavoro...alterato..."

Ma no Vanna!! Mica è colpa loro se la ricerca è rimasta ferma per 25anni
;)

Buona domenica Vanna, e a tutti
Un caro saluto a Massimo Prati

PINO ha detto...

Buongiorno anche a te, DUDU, ed a tutti gli altri Pino
p:s: ma la notte dormite? non è che state cercando di togliere il primato di nottambulismo alla nostra Mimosa?:-)

Dudu' ha detto...

Portera afferma:
".. «Fare una analisi su una traccia mista esposta per tre mesi alle intemperie è molto complicato. Per cui i risultati non sempre sono interpretabili»."

Si dimentica di dire che la traccia era leggibilissima, solo a una parte mancava un piccolo pezzettino...o qualche picchettino.. ma quel pezzettino della luna fertile che non hanno avuto il coraggio di chiamarlo per nome in sentenza era l'unico che aveva la forza di resistere ai tre mesi.

Dudu' ha detto...

Pino,buon giorno
Mi piacerebbe molto un intervento di Mimosa sulle ferite trovate,provaci anche tu sollecitarla. Si sente la sua mancanza.

Paolo A ha detto...

Un po' di fretta.

Continuo ad insistere sul fatto che i dati telefonici in possesso degli inquirenti sono dati che contengono anche gli agganci alle celle.

L'ultimo post di Biologo riporta il passaggio della sentenza che riguardano le utenze agganciate:"Tra le 16.00 e le 24.00 nelle celle di Brembate tra casa e centro sportivo risultavano passate 118.000 utenze diverse......l'arco temporale era ristretto ai dieci muniti a cavallo dell'ultimo avvistamento di Yara, le utenze erano 5.000."

Quindi il passaggio è molto chiaro, inequivocabile direi e significa che le utenze potevano essere seguite tramite gli agganci alle celle, infatti parla di utenze passate.

Biologo ha detto...

@Dudu'

-scrive: Mi spiegheresti bene una cosa per favore che non mi è molto chiara: se alcune traccie erano composte da dna Yara(completo?) +ignoto1(parziale +ignoto luna fertile) avendo in traccia due mtdna di cui uno di Yara,se fossero due i soggetti con mtdna di Yara, sarebbe rilevato in analisi o si sovrappongono due mtdna uguali senza poter rivelare quantità doppia?

Se i soggetti di una traccia mista hanno lo stesso DNA mitocondriale ottieni un solo profilo e così, ovviamente, se ti limiti alla sola analisi del DNA mitocondriale non ti accorgi che si tratta di una traccia a cui ha contribuito più di una persona.

Biologo ha detto...

MODALITA' DI ACQUISIZIONE DEI TABULATI DELLE UTENZE DI MASSIMO BOSSETTI

nota 204 pag. 113 della sentenza:


Si ritiene utile richiamare in questa sede le modalità e la tempistica con la quale sono stati acquisiti i tabulati dell'imputato: all'indomani della scomparsa, vi era stata una prima richiesta su tutto il traffico transitato dalle celle potenzialmente interessate alla scomparsa tra le 16.00 e le 24.00 del 26.11.2010: il numero elevatissimo di utenze, oltre 118.000, aveva reso impossibile qualsiasi screening; restando ancora ignoto l'autore dell'omicidio, all'approssimarsi della scadenza del termine di due anni dal fatto, legislativamente fissato per la conservazione dei dati del traffico da parte dei gestori, era disposta l'acquisizione dei tabulati di tutte le 118.000 utenze per il periodo compreso tra il 10 settembre 2010 e il 30 maggio 2011, tra le quali figurava anche quella di Bossetti, che il 26.11.2010 aveva agganciato quelle celle.
Dopo il fermo, venivano aggiunti i tabulati degli ultimi due anni. Agli atti, dunque, come tabulati di Bossetti, vi sono i seguenti periodi:
10.9.2010 - 30.5.2011 acquisiti il 12.8.2012 per la sua presenza del 26.11.2010;
15.6.2012 - 15.6.2014 acquisiti il 15.6.2014 dopo il fermo e 23.6.2012 - 23.6.2014 acquisiti dopo il fermo e relativi ad altri apparecchi cellulari rinvenuti in sede di perquisizione.

Biologo ha detto...

@Paolo A

-scrive: Continuo ad insistere sul fatto che i dati telefonici in possesso degli inquirenti sono dati che contengono anche gli agganci alle celle.

Si, è così. Su questo fatto non c'è alcun dubbio.

Cito dal mio intervento precedente in cui ho riportato la nota sui tabulati:

su tutto il traffico transitato dalle celle potenzialmente interessate alla scomparsa tra le 16.00 e le 24.00 del 26.11.2010

Nautilina ha detto...

@ Biologo
Mi viene un dubbio. Oggettivamente il dato serve a poco, se poi non si può sapere quando un telefono è rimasto spento.
In teoria, l'assassino di Yara potrebbe aver spento il suo telefono intorno alle 18 partendo da casa e poi averlo riacceso rientrando alle 22, risultando sempre agganciato alla stessa cella della sua abitazione.
Nessuno può dimostrare - perlomeno tramite le celle - che lui abbia chiuso il telefono per quattro ore e che nel frattempo sia andato a Chignolo.
Oppure no? Nel caso qualcuno gli avesse mandato un sms o una chiamata mentre il suo telefono era spento, cosa sarebbe successo?
Scusa la curiosità...

Biologo ha detto...

@Nautilina

-scrive: Nel caso qualcuno gli avesse mandato un sms o una chiamata mentre il suo telefono era spento, cosa sarebbe successo?

Lo avrebbe ricevuto tramite la cella a cui si agganciava nel momento della riaccensione.

Paolo A ha detto...

Per chiarire come funziona la telefonia cellulare vi consiglio di leggere questo articolo, la comprensione è abbastanza semplice :https://alessandrobottoni.wordpress.com/2011/01/03/lanalisi-dei-tabulati-telefonici/

Anche se l'articolo dice che i cosiddetti file log, dove sono tenuti i dati di aggancio alle celle, non vengono attivati, in realtà questi dati vengono tenuti per un certo tempo e vengono cancellati man mano che affluiscono nuovi dati.
Se nella sentenza è scritto il giusto allora i file log sono a disposizione della Procura, notizia che peraltro si conosceva da tempo.

Inoltre mi pare di ricordare che la testimonianza di Enrico Tironi venne smontata in quanto si contesto a quest'ultimo il fatto che la sera non era agganciato alla cella di pertinenza del luogo dove avvistò Yara.

Ps: Molto probabilmente Tironi disse la verità.

Nautilina ha detto...

Grazie, Biologo.
Allora avevo capito bene. Dunque era molto importante controllare anche gli utenti che nelle ore critiche del 26 novembre non avevano generato traffico telefonico. Mi pare che gli inquirenti l'abbiano fatto, perché appunto Bossetti era fra questi. Ma come dimostrare che avesse il telefono spento oppure che sia rimasto a casa dopo le 17:45 fino alle 7:34 del mattino dopo? Non è possibile. Per lui come per altri nella stessa condizione, fra cui sicuramente rientra l'assassino che avrà tenuto spento il cellulare durante il delitto (soprattutto se era premeditato).
Oh, ma quel Bossetti è proprio sfortunato - se è innocente!
Mi sa che non riceveva mai chiamate di sera, mai messaggini e forse per abitudine teneva spento pure il cellulare di notte.
Meglio di lui non potevano trovare, in caso di complotto...

TommyS. ha detto...

Biologo

Se sinora su tutto quanto hai scritto su questo blog ho sempre concordato pienamente, sulla questione dei telefoni cellulari e dei dati di aggancio, permettimi di dirti che sei in errore.

Nella frase che hai estrapolato hai evidenziato in neretto le parole che erano funzionali al tuo ragionamento ma hai dimenticato la parola traffico. Ed il traffico è l'unico dato che viene conservato dagli operatori perché necessario alla fatturazione. I dati di aggancio delle celle in assenza di traffico no.

___________________________
Paolo A

Non ho bisogno di leggere quanto scritto su quel blog che hai citato, conosco le reti di telefonia cellulare da più di venti anni. Ma visto che l'hai fatto sarebbe stato bene che citassi quanto contenutovi.

Basandosi sui “log file” delle celle è quindi possibile seguire gli spostamenti di un telefono anche se non fa e non riceve chiamate (alle sole condizioni che sia acceso e che ci sia la SIM inserita).

In Italia, però, la registrazione di questi log file normalmente è disattivata. Si tratta di un processo pesante per l’hardware e che produce quantità impressionanti di dati per cui gli operatori solitamente non effettuano queste registrazioni. La registrazione di questi dati avviene solo se c’è stata una richiesta di un Magistrato in precedenza (al fine di pedinare qualcuno usando il suo cellulare come dispositivo tracciante).


Ed è quanto vado ribadendo da qualche giorno.

Ma se non ci credi puoi sempre chiedere a chi per te ne sa più di TommyS. Non mi offendo anche perché non ho la presunzione di voler insegnare qualcosa a chi non vuole ascoltare.

Nel caso in questione va osservato che la Procura non chiese a tutti gli operatori telefonici i tabulati di singole utenze come si fa solitamente, bensì richiese un'elaborazione particolare dei loro database. Cioé tutti i record di traffico registrati nell'arco orario tra le 16.00 e le 24.00 di quel venerdì che avevano interessato un numero elevato di celle (difficile dire quante in totale, ma nel caso di Vodafone come minimo 9 celle per i quattro impianti che all'epoca coprivano l'area). Considerato che gli operatori principali erano quattro e che l'area è densamente abitata e frequentata, 118.000 utenze è un numero congruente con quanto ci si sarebbe potuti aspettare. E non è vero che non riuscirono ad analizzare quei dati. Perché per esempio ad aprile 2011 venne pubblicata la notizia che avevano isolato sei utenze telefoniche appartenenti a personaggi forse vicini all'ndrangheta che quella sera avevano telefonato agganciando celle compatibili sia con Brembate sia con Chignolo.

TommyS. ha detto...

Per quanto riguarda Tironi, sebbene non sia stato possibile ascoltarlo in dibattimento (la Corte ritenne superflua la sua testimonianza in quanto le due persone che erano intente a cambiare la ruota su via Rampinelli testimoniarono di non aver visto nulla di sospetto!!!!), lo stesso sostenne di aver lasciato il cellulare a casa dell'amico. Se hanno potuto cercare di smontare la sua testimonianza sulla base della cella agganciata è sicuramente perché in quel frangente il cellulare ricevette o un SMS o una chiamata agganciandosi ad una cella non compatibile con via Ravasio/via Rampinelli. Nel caso di una telefonata sarebbe stato interessante sapere dal chiamante se rispose Tironi od il suo amico o se invece suonò a vuoto. Ma ritengo molto più probabile si trattasse di una SMS considerata l'età del ragazzo.

PINO ha detto...

BUONGIORNO A TUTTI!
Già il computo telefonico, scagionerebbe MGB, che aggiunto ad una infinità di inconsistenti indizi,
renderebbe plausibile l'ipotesi di un capro espiatorio, da inviare alla gogna.
Quanto riporto qui sotto, indicherebbe l'unica, vera alternativa, al sacrificio dell'accusato:

" Bomba sul caso Yara: il sangue della maestra di ginnastica sulla giacca!

CRONACA, NEWS domenica, 8, novembre, 2015
Probabilmente ricorderete che, fin dall’inizio, fu detto che le telecamere registrarono l’ingresso di Yara in palestra, ma non l’uscita. Lo fece notare il criminologo investigativo Ezio Denti. Il particolare era importantissimo, ma per qualche ragione sconosciuta fu accantonato. Misteri d’Italia! Però sono state costruite prove false contro Bossetti Yara, clamoroso: “Il video del furgone di Bossetti è stato taroccato”


Giangavino Sulas per www.oggi.it
Nuovo, ennesimo colpo di scena al processo contro Massimo Giuseppe Bossetti, imputato per il delitto di Yara Gambirasio. Dopo il clamoroso scivolone sul video del furgone del muratore di Mapello, ora si scopre che sulla giacca della 13enne di Brembate ci sono delle macchie di sangue. Appartengono a Silvia Brena, una delle insegnanti di ginnastica di Yara

È SANGUE – Dodicesima udienza per l’omicidio di Yara Gambirasio ed ennesimo colpo di scena. La traccia genetica scoperta sul polsino del giaccone di Yara con il Dna di Silvia Brena, una delle insegnanti di ginnatisca della ragazza, non è di saliva o di altro materiale biologico.
«È positiva al sangue, abbiamo escluso che sia saliva o altro materiale biologico», ha rivelato, incalzato dalle domande dei difensori di Bossetti, il capitano Nicola Staiti, uno degli ufficiali del Ris di Parma che ha firmato la relazione su tutte le attività di indagine scientifica. E non può che essere una traccia lasciata nelle ultime ore di vita di Yara perché ha resistito molto bene a tre mesi di intemperie, pioggia e neve.

IL DNA – «Non era stata dilavata», ha aggiunto il capitano. «Aveva un profilo complesso. L’abbiamo trovata perché sul polsino del giaccone abbiamo notato alcuni aloni scuri. Così abbiamo scoperto che si trattava di una traccia genetica. Era il Dna della Brena».

continua

PINO ha detto...

“NON RICORDO” – Silvia Brena già era comparsa in aula come testimone e ad almeno dieci domande rispose: «Non ricordo». Adesso i difensori di Bossetti quasi certamente chiederanno che torni in aula a tentare di spiegare come mai sul giaccone di Yara ha lasciato una traccia di sangue. Prima di questo colpo di scena il capitano Staiti e il suo collega Fabiano Gentile avevano parlato a lungo del Dna di Bossetti scoperto sugli slip di Yara. Lo hanno definito un «profilo perfetto e completo», non c’è margine di errore, è il Dna di Massimo Bossetti.

2. SILVIA BRENA: ”NON MI RICORDO. NÉ I MESSAGGI CON MIO FRATELLO, NÉ QUELLO CHE DISSI IN QUEI GIORNI. NON RICORDO NULLA”

Dall’articolo di Luca Telese per ”Libero Quotidiano” del 14 settembre 2015

«Sa che cosa c’è? Non so cosa risponderle: non mi ricordo». Silvia Brena è bella. Ma Silvia Brena è terribilmente evasiva. Silvia Brena sorride e allarga le braccia, sul banco dei testimoni del Tribunale di Bergamo, e tutti i riflettori si stringono su di lei. Se in questo processo non fossero vietate le riprese televisive, oggi sarebbe già diventata una star dei programmi del pomeriggio. È la quindicesima volta consecutiva che Silvia ripete di non ricordare quello che lei stessa aveva testimoniato agli agenti. Gli avvocati Paolo Camporini e Claudio Salvagni la stanno sottoponendo a un quarto grado di quelli che nemmeno Perry Mason.

La domanda è una di quelle importanti: «Ricorda di essersi scambiata un messaggio con suo fratello, alle 18.35?». Risposta: «No». Domanda: «E ricorda di averlo cancellato subito dopo?». E lei: «No, non ricordo». Domanda: «Ma non è strano che sia lei che suo fratello abbiate entrambi cancellato solo quello?». Risposta: «Sì, forse. Ma se io non ricordo….». Le chiedono: «Ricorda di aver visto Yara

Ancora gli avvocati: «Ma si ricorda almeno di aver detto di aver ricevuto delle avances in palestra?». «No, non ricordo». Salvagni cela nei toni garbati uno moto di stizza: «Ma come può aver dimenticato? Le leggo la sua deposizione!». E allora lei: «Ah, sì, adesso che me lo dice, mi ricordo».

antrag ha detto...

@ PINO
vedrei questi fatti per stigmatizzare il funzionamento delle istituzioni giuridiche e non per accusare un'altra persona.
Credo che tu sia d'accordo?

antrag ha detto...

ERRATA CORRIGE:
Credo che tu sia d'accordo.

PINO ha detto...

Antrag
Io NON ACCUSO, nè ritengo INNOCENTI tutti coloro che hanno lasciato la loro firma biologica, sugli indumenti, intimi od esterni, della vittima: ho solo suggerito UNA ALTERNATIVA di colpevolezza, visto le numerose incongruenze che caratterizzano il caso.
Per quanto riguarda la nostra Giustizia, non metto lingua, in quanto non mi vedrei nei panni del giudice!

antrag ha detto...

@ PINO
Concordo con te.

antrag ha detto...

- Avevano un alibi.
- OK ma quale? e come è stato verificato?

antrag ha detto...

E' stato verificato così:
Mentre la vittima era in fin di vita nel campo con l'attuale imputato e condannato, gli altri erano tutti in palestra e perciò sono stati scagionati.

PINO ha detto...

Antrag
Non sarebbe proprio così.
Vai su you tube e clicca Paolo Amaro".
Ascolta il video inerente a quanto ho suggerito.
Ti farai una diversa opinione sul cosiddetto ALIBI

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Pino,

qui per me seguire tutti gli interventi è impossibile per le ragioni già dette. Mi scuso quindi se dirò cose già superate, ma almeno chiarirò ulteriormente il mio pensiero su questa come su altre questioni analoghe, che non sono secondarie o fuori argomento, in quanto i temi di metodologia sono sempre nell'argomento che si affronta. Intanto, ti dico che il tuo lavoro è tutt'altro che modesto. Non sono un critico d'arte capace di delineare ogni tua qualità d'artista, ma sono certo che puoi competere con molti altri pittori del nostro tempo. Per te e altri miei interlocutori, non tutti eventualmente abituati allo spirito critico, qualche chiarimento sulla natura (o essenza, carissima Ivana...) della scienza in generale, che questa può dirsi tale solo quando sia capace di analizzare se stessa, rivedere criticamente i propri contenuti e moetodi, perché solo così può far progredire tali contenuti e affinare tali metodi, non certo vantandosi dei suoi "infallibili" o mirabolanti risultati, che vanno dal vincere al Lotto al costruire la bomba atomica (per poi non sapere che fare per ripararne i guasti immediati e durevoli), dall'andare su Marte all'individuare un male o al determinare un patrimonio genetico, ovvero - per dirla con la RAI - fare di tutto e di più, dimenticando di annotare che, per ogni successo, vi sono, se va bene, dieci insuccessi, confondendo per giunta una tecnologia, che rischia di diventare tecnolatria - della ricerca scientifica con la metodologia scientifica, che deve essere soprattutto epistemologica, ossia autoanalitica ed autovalutativa: preferisco non dire "autocritica" per l'uso che del termine se ne fece da parte comunista, intendendola come "autocondanna"). [segue]

Manlio Tummolo ha detto...

Come già avevano capito Leibniz, Vico e il meno celebre Tschirnhaus, solo approfondendo quantità pura (matematica) e qualità (fisica e metafisica) dei fenomeni, la scienza fisica può avanzare veramente nei risultati: i due aspetti, presi da soli, risultano necessari, ma non sufficienti; l'uno sarebbe arido, come un conto della spesa; l'altro dispersivo e molle come un invertebrato. In verità, se si dicesse apertamente come si lavora sui DNA, tutti i laboratori biologici, biochimici e microgenetici chiuderebbero per mancanza assoluta dei fondi versati dalle grandi imprese che lavorano su certe illusioni.
La filosofia, la medicina, la critica estetica sono proprio le scienze che più e meglio sanno analizzare e criticare se stesse, nei contenuti, nei metodi, anche se il loro procedere può sembrare un vano divagare.
E la filosofia è costretta ad assumersi anche il ruolo di coscienza critica delle scienze, a partire dalla storia che, da sola, tende ad essere cortigiana, esaltando i successi e i vincitori, invece che analizzare freddamente gli eventi; o delle scienze sperimentali, sottolineandone sia i difetti di metodo (fideismo scientista), sia l'indifferenza morale (ed ecco la bioetica), o del Diritto, sottolineandone le incongruità logiche e gli arcaismi pratici) .
All'opposto, la giurisprudenza è caratterizzata dalla più fobica conservazione di princìpi e contenuti vecchi, per ben che vada di 1500 anni, se non di 2500: si ciondola ancora tra le XII Tavole e le Pandette di Giustiniano, il che ben notiamo sia nei processi civili, che amministrativi e penali. La grande Gran Bretagna, modello adorato dagli anglomani di tutto il mondo, ha dimostrato quanto può essere assurdo e improduttivo il giudicare su questioni costituzionali (su una Costituzione che formalmente non esiste, ma è solo prassi consuetudinaria), con la parrucca pidocchiosa in testa e un mantello farisaico o camicione, fronzoluti !

antrag ha detto...

Intermezzo

@ Manlio Tummolo

Quando lessi La Scienza Nuova di Vico capii solo a metà libro chi fosse il signor Renato Dalle Carte, la cui filosofia non era condivisa dal mio illustre corregionale.

Nautilina ha detto...

Fantastico Manlio Tummolo. Quando si dice argomentare, ecco uno splendido esempio...dotto ma senza pedanteria, lungo quanto basta per non annoiare, pungente e mai aggressivo, ironico senza dileggiare l'interlocutore. Dovremmo imparare tutti qualcosa da lui.

Pino,
hai scritto:
"BUONGIORNO A TUTTI!
Già il computo telefonico, scagionerebbe MGB, che aggiunto ad una infinità di inconsistenti indizi, renderebbe plausibile l'ipotesi di un capro espiatorio, da inviare alla gogna."

Non ho capito di preciso cosa intendi con quel "scagionerebbe".
Lo potresti chiarire meglio, se ne hai tempo e voglia?

Piccolo OT
Apprendo che sei un artista, un pittore se non sbaglio...
Ti immaginavo professore universitario in qualche facoltà umanistica, ma alle belle arti non pensavo.
Un tempo anch'io sognavo di diventare una pittrice, poi mi è andata male, il sogno s'è infranto miseramente e ho intrapreso altre strade più modeste. Colori e pennelli giacciono in fondo a un vecchio baule e del tentativo fallito m'è rimasta solo tanta amarezza. Eppure credo che nulla succeda per caso, accetto il mio destino: forse avevo altro da offrire.

PINO ha detto...

MANLIO
Sei straordinario con le tue analisi filosoficamente critiche, ma mai demolitrici.
Sono entrato perfettamente nell'ordine delle tue argomentazioni, e ne condivido il diorama, anche storico, che hai delineato.
Nautilina ha completato il senso di quanto hai scritto.
Cosa potrei aggiungere mai, a tanta chiarezza di pensiero, se non le mie più sentite congratulazioni?

@NAUTILINA
Sono un pittore, è vero, ma sono stato anche docente, per molti anni, come ho già precisato, di Anatomia Art. presso tre Accademie Universitarie italiane.
Potrai trovare alcune notizie, ed il mio curriculum, su fb. inserite da mio figlio, e che io raramente frequento.
Autorizzo Prati a darti i miei estremi per visionarlo.



Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: "hai dimenticato la parola traffico. Ed il traffico è l'unico dato che viene conservato dagli operatori perché necessario alla fatturazione. I dati di aggancio delle celle in assenza di traffico no".

Volevo riferirmi al traffico generato tramite quelle celle, non all'aggancio nel senso stretto di operazione attach. Infatti stavo proprio preparando un altro intervento da aggiungere al precedente in cui scrivo quanto segue:

Il cellulare durante un normale spegnimento effettua un'operazione chiamata "IMSI detach" in cui comunica alla rete che sta effettuando la disconnessione. Questa operazione potrebbe anche non avvenire se il telefono perde il segnale o viene disattivato tramite rimozione della batteria prima di effettuare l'IMSI detach.

Nel caso di Massimo Bossetti il dato riguardante operazioni IMSI attach/detach non è presente perché in Italia a quanto pare i log files di questo tipo sono disabilitati (o forse cancellati immediatamente) per default e vengono attivati solo su richiesta del magistrato quando si vuole pedinare qualcuno nell'immediato (pag. 39 e 40 di questo documento http://www.perizieforensi.com/monografie/tabulati.pdf).

Dopo la mezzanotte, a poche ore dalla scomparsa, i log di questi dati devono essere stati attivati per il telefono della piccola Yara se nella sentenza a pag. 111 è scritto:

Dopo le 18.44 l'unico dato ricavabile dai tabulati era che alle 18.55 il suo cellulare agganciava 1a cella di Brembate Sopra via Ruggeri settore 8 senza generare traffico, fenomeno che, secondo il gestore di rete, poteva essere stato determinato o da un'accensione del telefono precedentemente spento o da un ritorno sotto copertura.


Quindi, noti quelli della piccola Yara, non ci sono log files per escludere definitivamente lo spegnimento del telefono del Bossetti.

Se, a quanto pare, i log files sono solo quelli della piccola Yara, allora delle 118.000 utenze sono noti gli agganci che generano traffico, non le operazioni di "attach" in senso stretto.

Biologo ha detto...

per completezza aggiungo al mio intervento precedente un passo della sentenza (fine pag. 18 e inizio pag. 19) in cui si conferma che in effetti sono state le procedure attivate alle 00.42 del 27 novembre a permettere di ottenere informazioni sull'attach delle 18.55 del telefono della piccola Yara:

La localizzazione (c.d. tracciamento) dell'utenza da parte della Vodafone era attivata alle ore 00.42, quando ormai il telefono era spento. Essa consentiva, tuttavia, d'individuare un ultimo aggancio alla rete del cellulare alle ore 18.55 (vd. nota Vodafone di cui al documento 3 delle produzioni del Pubblico Ministero).

Ivana ha detto...

Gli strumenti scientifici rappresentano efficaci estensioni dei nostri sensi; il telescopio e il microscopio hanno consentito di “vedere” immagini affascinanti rispettivamente del macrocosmo e del microcosmo. La doppia elica del DNA costituisce l’emblema della biologia moderna.
Come ha affermato il logico matematico Piergiorgio Odifreddi, il computer ha permesso la realizzazione pratica del “sogno” di Leibniz e fin dal primo corso sui frattali, tenuto a Yale nel 1993, gli studenti rimasero increduli che quelle mostrate potessero essere soltanto realizzazioni artificiali e non fotografie vere e proprie.
Ormai i frattali sono ampiamente usati nella grafica computerizzata e riproducono gli oggetti naturali quali, per esempio, nuvole, montagne, cavolfiori, ma anche i polmoni e le circonvoluzioni del cervello …
Spetta all’essere umano utilizzare per il bene e per la sicurezza dei cittadini (e non per altri scopi!) i formidabili strumenti a sua disposizione.
Ogni disciplina scientifica è in grado di riflettere su sé stessa, sui propri mezzi, sui propri metodi, sui propri fondamenti e ha, appunto, un proprio statuto epistemologico, frutto di una ricerca specifica continua.

(continua)

Ivana ha detto...

E’ con Hilbert che, in matematica, si è passati alla “metamatematica”, perché l’attenzione è stata posta non soltanto su ciò che si può dimostrare in un sistema assiomatico, ma soprattutto su ciò che si deve dimostrare del sistema stesso.
Su una mia domanda specifica, durante una conferenza, Carlo Toffalori, logico matematico e saggista italiano, ha sottolineato come il programma che era stato promosso da Hilbert prosegua
nell' attuale ricerca con la consapevolezza che anche la matematica, come tutte le altre scienze, è una scienza viva che continuerà a evolversi raggiungendo sempre nuove mete.
Insomma, aggiungo io, non ci si ferma a Gödel!
Ritengo sia attualmente superato il concetto di matematica come “scienza della quantità” perché non si può definire la matematica soltanto attraverso i suoi “oggetti” ( i suoi “enti”) quantificati e misurati, ma vada definita soprattutto attraverso le sue procedure che coinvolgono argomenti complessi, quali per esempio, la teoria delle decisioni e la logica formale, argomenti che sono legati al pensiero logico, non ai numeri.

TommyS. ha detto...

Biologo

Questa volta è corretto.

Ma anche per la SIM di Yara non hanno dovuto richiedere a Vodafone di estrapolare un log file per sapere dell'ultima cella agganciata. Ammesso, come sembra più che certo, che dopo le 18.55 la SIM non abbia più negoziato alcun cambio di cella, il dato della cella di via Ruggeri settore 8 è rimasto fissato nel database e mai più riscritto. Vodafone ha potuto estrapolarlo e fornirlo al PM con tutta tranquillità.

antrag ha detto...

La matematica è una scienza umanistica, ritengo.
Perché sorge dalla mente umana come la poesia sorge dal cuore o la fantasia.
Biologia, Fisica, Chimica riguardano invece il cosmo che circonda l'uomo...

Ivana ha detto...

Sottolineo che il computer è nato grazie alla matematica.
La matematica potrebbe apparire come una “serva” utilissima per ogni tipo di calcolo (da quello quotidiano a quello delle orbite planetarie), ma, in realtà, rivela una forza eccezionale di spiegazioni logiche dalle quali dipende la nostra possibilità di cercare di conoscere la realtà che ci circonda, per cui reputo sensato definirla, come piace a molti matematici: la “serva padrona”.

Antrag ha detto...

Ho letto un libro anni fa intitolato proprio la serva padrona parlando della matematica.

Dan F. Rinaldi ha detto...

Vabbe'... Noto che Tummolo continua a trombonare sui massimi sistemi che dovrebbero riguardare la Scienza e il suo metodo senza alcuna cognizione reale di ciò che invece si sta dibattendo qui e che riguarda procedure e analisi tecniche e giuridiche! Lui stesso dice che non può seguire la discussione se non ogni tanto e allora mi chiedo a che pro intervenire con discorsi così generici da essere in questo caso assolutamente inutili (oltre che assolutamente opinabili). IMHO.

Per fortuna che grazie ad altri, TommyS e Biologo e Paolo A. (che pure è in errore), si è chiarita la questione delle celle: in definitiva non si può dire o non dire, in base al cellulare, se MGB quella sera si sia o meno aggirato nella zona di Chignolo e/o da altre parti. Come si dice anche nell'articolo su wordpress riportato proprio da Paolo A. se un cellulare è acceso ma non genera traffico in entrata o uscita allora risulta invisibile nei tabulati. Che è poi quello che sta scritto nelle motivazioni e che risultava anche dal processo. Se invece MGB avesse spento il cellulare dopo l'ultima chiamata delle 17:45 ancor meno si può dire dove sia andato da quell'ora in poi: ma come si evince dalla discussione non è possibile neppure sapere se il cellulare sia stato tenuto acceso o fosse spento.

Credo che difficilmente, anche in appello, a partire dalle celle si potrà dire qualcosa di nuovo, perlomeno riguardo a Bossetti: per lui sono una questione neutra, né pro né contro, dunque favorevole perché non rappresentano un indizio contro di lui indicando solo una mancanza di alibi geografico, cioè che era in zona e non così lontano da non poter essere nei dintorni della palestra quando sparì Yara. Così come tanti altri del resto. Ma poi il DNA...

Forse, forse, qualcosa di più si potrebbe dire a partire dalle celle agganciate da Yara subito prima della scomparsa, in particolare per l'ultima agganciata che potrebbe indicare un percorso, almeno inizialmente, diametralmente opposto alla strada che conduce al campo di Chignolo e magari passava per Ambivere (vedi testimonianza...).

Dan F. Rinaldi ha detto...

Sulla suggestione che il cellulare di Yara si sia mosso verso nord, magari portato proprio da lei stessa andando verso casa, mi sono riletto il vecchio pezzo di M. Prati del Gennaio di 2011 in cui si parla delle testimonianze Tironi/Abeni/Torraco -- testimonianze poi naufragate (ma perché?) anche se rilette adesso nella sequenza dell'articolo paiono incastrarsi benissimo!

http://albatros-volandocontrovento.blogspot.it/2011/01/yara-gambirasio-finalmente-si-sa-dove-e.html

Quel che mi ha colpito rileggendo l'articolo è la primissima parte in cui si parla del capo della Polizia Manganelli in visita a Bergamo per incontrare Questore e Prefetto. Siamo a Gennaio, un mese e mezzo dopo la scomparsa, e due domande sorgono spontanee: 1) è normale che si presenti il capo della Polizia per un caso del genere? 2) ma soprattutto è normale "lo strano ottimismo", come lo definisce Prati, che esce da quell'incontro e che faceva dire al Questore che Yara era ancora viva?

Dudu' ha detto...

DanF
" Vabbe'... Noto che Tummolo continua a trombonare sui massimi sistemi che dovrebbero riguardare la Scienza e il suo metodo senza alcuna cognizione reale di ciò che invece si sta dibattendo qui e che riguarda procedure e analisi tecniche e giuridiche! Lui stesso dice che non può seguire la discussione se non ogni tanto e allora mi chiedo a che pro intervenire con discorsi così generici da essere in questo caso assolutamente inutili (oltre che assolutamente opinabili). IMHO

Lo decidi tu ? Mantienti nello spazio che ti è concesso

Se è normale la presenza di Manganelli?
Tanto quanto sparisca una ragazzina nell'ultimo giorno di lavoro del procuratore Galizzi ,nel medesimo giorno il passaggio di mediaset al digitale,uguale al giorno che ricompare, giorno in cui in palestra c'è un molestatore, sempre quel giorno qualcuno disse l'hanno uccisa davanti il cancello.
Ma vedi quanti indizi si trovano a volerli vedere...

Dudu' ha detto...

Caspita
Mai parole furono più profetiche

Manganelli : "Credo che chi indaga abbia il dovere di sperare. Gli investigatori hanno il dovere di individuare la causa di questa scomparsa, colui o coloro che hanno sottratto questa ragazza, devono raccogliere un quadro indiziario per consentire uno sviluppo processuale".

Non dovevano trovare la bambina prima..

Dudu' ha detto...

Chissà perchè
Il padre di Yara si sollevò sapere arrestato Bossetti.
Non fraintendete la mia frase,non muovo nessunissima critica ai genitori. Ci mancherebbe, nell'ambiente edilizio sembrava chiaro avesse fatto uno sgarro,ora io non saprei davvero cosa dire, ma se correvano delle voci un motivo c'era.
Ci sarebbe un avvocato che avrebbe fatto delle dichiarazioni precise tenendo in anonimato il cliente. si incrocia forse con un altro delitto?

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/16-luglio-2014/omicidio-yara-supertestimone-vicentino-223581576697.shtml

Anonimo ha detto...

Aggiungerei: se lascio una sim, la ragione sta nel fatto che desidero venga letto il suo contenuto. E se aggancio testo degli sms, ora e testimonianza di chi ha visto Y. in palestra, mentre in palestra non poteva essere, alla testimonianza "In palestra lasciamo i telefoni nei giubbotti", cosa ottengo? Da una parte che a queste ragazzine non hanno mai fregato il telefono(sic!), che il testo del messaggio e l'ora di invio sono un buon alibi, e che Y. era in forte ritardo. A volte, per procedere, bisogna tornare indietro.

M. L. ha detto...

Nonno Pino
Tanti affettuosi baci, con gli auguri per il tuo compleanno!
Marlene e Laura

Anonimo ha detto...

Anonimo 02,21

Ben detto!
fr.

Vanna ha detto...

Manlio buongiorno,
condivido le tue riflessioni, in particolare:
"Come già avevano capito Leibniz, Vico e il meno celebre Tschirnhaus, solo approfondendo quantità pura (matematica) e qualità (fisica e metafisica) dei fenomeni, la scienza fisica può avanzare veramente nei risultati: i due aspetti, presi da soli, risultano necessari, ma non sufficienti; l'uno sarebbe arido, come un conto della spesa; l'altro dispersivo e molle come un invertebrato. In verità, se si dicesse apertamente come si lavora sui DNA, tutti i laboratori biologici, biochimici e microgenetici chiuderebbero per mancanza assoluta dei fondi versati dalle grandi imprese che lavorano su certe illusioni."
La mancanza di fondi per la ricerca che è portata avanti con passione ma con difficoltà proprio per questo motivo.
Il tuo cercare nel passato le premesse dell'oggi è importante perché il cammino dell'uomo è stato lungo e spesso ci si chiede come abbiano fatto gli antichi scienziati a scoprire regole primarie, le colonne dei saperi successivi.
Il DNA e la sua spirale, tutto scoperto qualche decina di anni fa, eppure qualcosa di simile era stato già "visto", immaginato o speculato.
Se non ricordo male nella Repubblica, Platone parla del mito di Er, il soldato morto per tre giorni che poi si risveglia e...racconta una spirale colorata e luminosa intorno alla quale le anime si affollano.
La spirale è trattata anche negli antichi testi indù.
Non scrivo di più, sarebbe lungo.

Il DNA, per il mondo scientifico attuale, ha la forma di una spirale intorno alla quale s'intrecciano gli elementi chimici e fisici della vita, mentre per i popoli lontani la spirale si muoveva a causa di energie spirituali, non misurabili concretamente eppure visibili e raccontate come Er riportò secondo Platone.
E' narrativa si dirà.

Eppure quel nodo che ruota intorno al DNA e che ha portato alla condanna per uno e alla non incriminazione per altro, ci racconta qualcosa di emblematico che ha a che fare con la Vita la quale, noi sappiamo, è comprensiva di cellule misurabili in base alla loro formazione ma anche alla metodologia di "estrazione" che deve rispettare certe regole, altrimenti quel DNA non racconta il vero, non per colpa tutta sua, visto quello della B.

Il DNA però è anche composto di energie non misurabili che, poiché non sono misurabili, per la Scienza attuale non ci sono, non contano, da poco hanno incominciato a studiare i Quanti in Fisica e il loro influsso sul tempo e sulla materia.
Ad esempio e poi mi taccio, dalle analisi effettuate sembra che la composizione dell'acqua benedetta o quella che scaturisce da luoghi santi abbia qualcosa in più della normale acqua di rubinetto.
L'acqua può trasmettere energia spirituale?
E' necessario che la Scienza dialoghi con la Fede o con lo Spirito, la Scienza deve fare un cammino spirituale con umiltà, altrimenti il dialogo con le provette, i macchinari, i laboratori, strumenti e guanti antisettici, potrebbe portare inesattezze in quanto basta un attimo che la prova si può alterare e se anche non si altera e tutto è a posto , può capitare che la narrazione del giudizio tenga conto di quello che si vuole far contare.
(Forse anche la Giustizia qual dovrebbe dialogare con la Fede o con lo Spirito).

Ivana ha detto...

Pino, oggi è il tuo compleanno? Se la risposta è affermativa, carissimi auguri anche da parte mia!
Se la risposta fosse negativa, auguri, comunque, a quel Pino a cui è indirizzato il messaggio dell' 8 novembre 2016 09:01:00


Avete letto il libro "IL VANGELO SECONDO LA SCIENZA" di Piergiorgio Odifreddi?
Al di là della intenzionale e particolarmente arguta provocazione dell'Autore, io avevo trovato, nelle pagine ricche di analisi storica e critica, molti interessanti spunti di riflessione.

http://www.gorgonmagazine.com/downloads/ninive/ninive_saggi/odifreddi_vangelosecondoscienza_pergola.pdf

antrag ha detto...

Ho smesso d'interessarmi del rapporto tra Scienza e Fede quando ho visto che la stragrande maggioranza di scienziati non è atea.

Non si può cercare ordine o razionalità nell'universo se non si "presuppone" l'esistenza di un'attività ordinante o raziocinante.

Quegli scienziati che si professano atei ... dovrebbero spiegare di cosa vanno in cerca ...

Ivana ha detto...

I risultati di un sondaggio della Rice University del 2014, per cercare la percentuale di scienziati credenti in otto diversi luoghi, erano: 85% su 100 in Turchia, 79% in India, 74% a Taiwan, 57% in Italia, 54% a Hong Kong, 36% negli Stati Uniti, 35% nel Regno Unito e 24% in Francia.
Piergiorgio Odifreddi stesso aveva sottolineato come, in base al numero dei premi Nobel in fisica, chimica e medicina, si contavano, tra i vincitori, 321 statunitensi, 99 inglesi, 36 francesi, 13 italiani, 6 indiani, 1 taiwanese, 1 turco.
Tra i membri della National Academy of Sciences statunitense e della Royal Society inglese (che rappresentano le più grandi istituzioni scientifiche mondiali), soltanto il 7% sono credenti.
Inoltre chi aveva ottenuto più medaglie Fields (per la matematica) erano stati i francesi (13 medaglie) seguiti dagli statunitensi (12 medaglie) …

antrag ha detto...

I risultati di un anticlericarista viscerale non riscuotono la mia attenzione.

Dopo le più recenti assegnazioni dei Nobel le graduatorie di merito non valgono niente.

In ogni caso rimane che gli scienziati che si professano atei spieghino di cosa vadano in cerca.

Ivana ha detto...

Gli scienziati atei, o non atei che siano, hanno sete di conoscenza e a tutti/e interessa che il sapere umano continui a progredire per avvicinarci sempre di più a dare un senso, attribuendo un significato, alle esperienze umane; conoscere l’ambiente naturale in cui siamo inseriti e di cui facciamo parte, è l’obiettivo primario di ogni scienziato.
Ogni scienziato, però, attribuisce un “senso” alla propria ricerca, un “senso” che per alcuni può essere “immanente”, per altri “trascendente” ...

Vanna ha detto...

Il troppo sapere porta all'orgoglio del sapere che a sua volta porta alla supremazia dell'IO.
Qualcuno diceva "So di non sapere nulla" e se ne andava in giro a parlare e a chiedere a chi incontrava, accadeva così che riusciva a tirargli fuori ciò che aveva dentro, era nata l' arte della maieutica ovvero l'arte di interrogare se stesso per farlo venire alla luce.

antrag ha detto...

Più so e più so di non sapere - diceva Socrate;

Più so e più so di non sapere, ma conosco sempre meglio l'ignoranza degli altri - aggiungo io (antrag).

Ivana ha detto...

Essendo consapevole almeno di una cosa: appunto di non sapere, ecco che l’essere umano desidera continuare ininterrottamente, attraverso i secoli, la sua ricerca per avvicinarsi sempre più alla conoscenza di ciò che lo circonda e in cui vive.

antrag ha detto...

Del caso giudiziario ?
Nessuno dice nulla ?

L'ergastolo è stato trasformato in sedia elettrica e quindi è inutile discutere e approfondire?

Solo epistemologia? che giudici e avvocati dovrebbero sapere utilizzare ...

Ivana ha detto...

Forse molti restano in attesa di conoscere (appunto, "conoscere") il contenuto del ricorso in Appello, da parte della Difesa ...

antrag ha detto...

La prima sarà Chiara, ne sono certo.
Acquisirà i contenuti, li studierà sillaba per sillaba, e... appena qualcuno di noi sgarrerà ... ci spiattellerà sotto il naso la strategia reale di ricorso e di difesa ...

Nautilina ha detto...

@ Anonimo ha scritto:

"Aggiungerei: se lascio una sim, la ragione sta nel fatto che desidero venga letto il suo contenuto. E se aggancio testo degli sms, ora e testimonianza di chi ha visto Y. in palestra, mentre in palestra non poteva essere, alla testimonianza "In palestra lasciamo i telefoni nei giubbotti", cosa ottengo? Da una parte che a queste ragazzine non hanno mai fregato il telefono(sic!), che il testo del messaggio e l'ora di invio sono un buon alibi, e che Y. era in forte ritardo. A volte, per procedere, bisogna tornare indietro."
8 novembre 2016 02:21:00


Yara non poteva essere in palestra...Se ho capito bene, vorresti dire che non ci è mai arrivata, perché è stata rapita prima, lungo la strada. Ipotesi possibile, almeno in teoria, ma molto difficile da credere.
Non so spiegare per quale motivo i testimoni che dicono di averla vista avrebbero mentito. Cosa c'entrerebbero loro, nel caso, se Yara fosse stata presa da un maniaco di passaggio? L'ipotesi tra l'altro non scagionerebbe Bossetti, dato che quel pomeriggio si trovava a Brembate e Yara è uscita di casa (ripresa da una telecamera) intorno alle 17:30.
A meno che non si voglia pensare a un rapimento programmato e magari voluto proprio da qualcuno interno alla palestra, cosa di cui però mancano le prove.
Diverso è sospettare una lite fra compagne finita in tragedia, ma addirittura la premeditazione mi sembra troppo.

P.S.
Auguri al nonno Pino anche da parte mia!

Biologo ha detto...

Non ho ben capito tutto quello che ha voluto intendere l'Anonimo dell'8 novembre 2016 02:21:00, ma ha suggerito un'interessantissima possibile spiegazione della presenza della scheda SIM insieme al corpo.

In effetti in una dinamica non certo serena quale una sopraffazione tra percosse, numerosi tagli fatti con qualche tipo di arma, e la sottrazione di un telefono che poi viene fatto sparire, non è spiegabile perché prendersi anche la briga di rimuovere la SIM e riporla nella tasca della piccola Yara se non per uno scopo preciso.

Questo scopo altro non potrebbe essere che quello di consentire agli inquirenti che avrebbero ritrovato il corpo di acquisire informazioni che si supponevano contenute nella SIM.

Quali informazioni si poteva pensare fossero nella scheda? Rubrica e archivio delle chiamate e degli SMS.
Quale scenario hanno presentato questi elementi una volta analizzati? Assoluta normalità. Assolutà normalita negli ultimi momenti prima della scomparsa.

Chi poteva avere interesse ad indurre gli inquirenti a convincersi che gli ultimi momenti prima della scomparsa erano stati del tutto ordinari?

Qualcuno che, essendo a conoscenza del contenuto della SIM relativo agli ultimi minuti, era quindi nella condizione di poter immaginare di suscitare negli inquirenti, con il ritrovamento della scheda, delle deduzioni favorevoli alla sua eventuale posizione nella vicenda.

PINO ha detto...

IVANA e NAUTILINA
Si carissime, oggi è il mio...haime 90° compleanno, con la volontà di quell'Ente Supremo che non saprei meglio identificare, ma sicuramente aleggiante nel cosmo.
GRAZIE di cuore!

Bruno ha detto...

@Nonno Pino auguri. Dove si possono trovare le frasi anche scritte in lingua araba, "l'hanno uccisa davanti al cancello", o in ogni caso le frasi che disse Friki. Grazie.

Luca Cheli ha detto...

Tanti Auguri Pino e complimenti per le molte primavere :-)

Gilberto ha detto...

Auguri Pino. La sorella di mia nonna era arrivata a 111. Lontano il traguardo...

PINO ha detto...

BRUNO, LUCA, GILBERTO, grazie! auguro anche a voi salute e lunga vita.
Ora esco con il numeroso clan, per un cenone. Brinderò per voi.....:-)

Vanna ha detto...

Pino carissimo!
Che dire oltre AUGURI di Buon Compleanno con tutto il mio cuore.
Ho avuto modo di apprezzarti per l'equilibrio, il rispetto, la prudenza, il cuore grande che hai.
Grazie per essere qui, grazie per averti virtualmente vicino.
Un abbraccio grande.

Nautilina ha detto...

@ Biologo
Senz'altro una valida spiegazione si può trovare in quello (ri)detto da Anonimo.
Non è una novità per questo forum, comunque.
Se riflettiamo bene...il cellulare di Yara non si è più riacceso dopo le 18:55, quindi il colpevole non può aver scritto falsi messaggi, controllato indirizzi, chiamate e sms dopo il delitto, avvenuto secondo la Corte dalle 19 in poi. Deve averlo fatto prima. Ma allora, quando è stata aggredita Yara?

Il problema però è che questa teoria si scontra con le testimonianze...è molto grave mentire in tribunale, allora ci si chiede (io almeno lo faccio) perché delle persone oneste e incensurate dovrebbero testimoniare il falso, oltretutto per coprire un delitto che non le riguarda.

Oppure il colpevole non ha fatto niente del genere, semplicemente la SIM di Yara per lui non rappresentava un pericolo perché i due non si conoscevano e non avevano mai avuto contatti.

Veniamo al solito bivio: il delitto l'ha commesso chi conosceva Yara, in modo più o meno premeditato e forse assistito da complici, oppure un maniaco sconosciuto che passava di lì per puro caso?
Ci sono pro e contro in entrambe le ipotesi.
Diciamo che nella prima si può pensare a un depistaggio, nella seconda no, avrebbe poco senso (imho).

Biologo ha detto...

@Nautilina

-scrive: "Oppure il colpevole non ha fatto niente del genere, semplicemente la SIM di Yara per lui non rappresentava un pericolo perché i due non si conoscevano e non avevano mai avuto contatti".

Se la SIM non rappresenta un pericolo o è priva di significato che senso ha riporla in tasca quando già si è sottratto il telefono?

Voglio dire:

1) Hai un telefono tra le mani. Cosa fare?
2) Decidi di evitare di farti intercettare, apri il telefono, estrai la SIM.
3) Ora hai un telefono e una SIM tra le mani. Cosa fare?
4) Decidi di non far ritrovare il telefono con il corpo e lo tieni da parte. (Perchè?)
5) Decidi che la SIM invece deve rimanere con il corpo e la infili in una tasca. (Perchè?)

Questa è una serie di decisioni e di azioni tutt'altro che banale e alla base non può non esserci una logica.

Nautilina ha detto...

In effetti una logica, per quanto criminale, ci dev'essere per forza, solo che non la trovo.
Ovviamente la SIM e la batteria saranno state tolte subito dal cellulare, se Yara è stata rapita, diciamo intorno alle 18:55 - 19. Ma il fatto di avergliele trovate in tasca, avvolte da un guanto, lascia pensare a un atto volontario. Fatto da lui e non da Yara, che probabilmente era già stordita.
Ma perché? L'autore poteva tenersi telefono, batteria e SIM e buttarle rientrando a casa, ovviamente in punti diversi. C'era anche un fiume vicino.
Oddio, uno che sevizia e abbandona una ragazzina agonizzante in un campo, è lucido, ragiona?
Non è detto che non abbia gettato il corpo del cellulare in un cassonetto, per esempio. Ma le altre due parti? La batteria, perché non liberarsene buttandola semplicemente lontano?
Non so dare una spiegazione.

Comunque, nel caso lui e Yara si conoscessero, la SIM alterata con cancellazioni di indirizzi o falsi messaggi poteva dargli un alibi - ma il tutto doveva esser fatto PRIMA di asportare la batteria...Prima delle 19...

Se invece i due erano perfetti estranei, che senso aveva lasciarla?
Quella SIM poteva dimostrare solo una cosa, che tra lui e la vittima non c'era mai stato alcun contatto, quindi in teoria gli faceva comodo lo stesso lasciarla, però a un ragionamento del genere non credo, presuppone che il colpevole sapesse che Yara sarebbe stata certamente ritrovata...e allora, perché non cercare di occultare meglio il corpo? Mi pare assurdo.

Nell'ipotesi complottistica, intesa come depistaggio criminale, lasciare la SIM serviva a confondere gli inquirenti e far perdere altro tempo. Il che forse ha più senso. Qualche punto in più a favore del depistaggio.

Solo non vedo la collocazione di Bossetti in questo scenario.

Nautilina ha detto...

Ci sarebbe un'altra spiegazione, non mia ma letta in un paio di siti.
Il telefono di Yara sarebbe caduto a terra, aprendosi e rilasciando batteria e SIM che lei avrebbe avvolto nei guanti riponendo anche il corpo del cellulare in tasca per poi aggiustare il tutto a casa.
Il colpevole poco dopo le avrebbe preso il telefono senza saperlo vuoto.
Io però non ci credo molto, non so se in un cellulare sia possibile una fuoriuscita accidentale di batteria e SIM.
E poi immagino che l'aggressore - non stupido - avrebbe cercato di levare la batteria prima di andarsene, quindi se ne sarebbe accorto...

Dan F. Rinaldi ha detto...

Riguardo al cellulare teniamo presente una cosa: solo con batteria e SIM non ci fai niente, se hai invece il corpo del cellulare e la batteria, anche senza SIM, puoi chiamare un numero d'emergenza, dunque se vuoi essere sicuro che il cellulare non venga utilizzato ne porti via il corpo, il resto lo lasci. Evidentemente questo lo fai dopo che hai fatto smontare il cellulare alla vittima (se non lo hai fatto tu stesso) per evitare contatti durante il rapimento. Perché non portar via solo la batteria allora? Perché instintivamente è più sicuro portar via il corpo del cellulare.

Cosa potrebbe suggerire questo? Che l'assassino o gli assassini potrebbero essere stati coscienti del fatto che Yara era ancora viva quando l'hanno lasciata e non volevano correre alcun rischio (cioè che potesse fare una telefonata d'emergenza) -- questo più il fatto che sul cellulare potevano magari esserci state tracce.

Alternativamente tutto questo può non significare alcunché, magari il corpo del cell. è solo caduto sul mezzo di trasporto dell'assassino durante l'aggressione ed è stato poi buttato via da qualche parte.


Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Anonimo di 8 novembre 2016 02:21:00

Non so se ho capito bene il tuo discorso (piuttosto criptico), non vedo però cosa c'entrino gli SMS con la SIM: per quanto il cellulare di Yara non fosse il top a suo tempo non credo proprio salvasse gli SMS sulla SIM bensì nella memoria del cellulare stesso. Il contenuto degli ultimi SMS credo sia stato desunto dal cellulare dell'amica Martina che gli chiedeva l'orario della gara di domenica. In ogni caso, nell'incertezza, se vuoi essere sicuro che gli ultimi SMS vengano ritrovati lasci anche il telefono.

Non credo ci sia qualcosa di particolare nell'aver fatto ritrovare la SIM, semplicemente credo che il cellulare sia stato fatto smontare (se non lo era già) e poi sia stato tenuto separato il corpo dello stesso dal resto per evitare che non potesse venir messo in funzione in alcun modo.

Nautilina ha detto...

Dan F,
se stiamo parlando di un rapimento, tutto questo ha un senso.
Nel caso di cui parliamo, però, molto meno.
Voglio dire, immagina un uomo adulto (tendenzialmente pedofilo e sadico senza saperlo) in cerca di un approccio sentimentale maturo con una ragazzina acerba e inesperta da cui è attratto da tempo: non parte già con l'idea di farle del male, al limite perde il controllo molto dopo, quando lei lo respinge e minaccia di denunciarlo. In uno scenario del genere proprio non ce lo vedo a togliere (o far togliere) fin dall'inizio la batteria del cellulare all'oggetto del suo tardivo quanto inconfessabile desiderio.
Mi sembra segno di un approccio troppo violento, come potrebbe essere un sequestro premeditato di persona.
Bossetti non aveva motivo di sequestrare la prima ragazzina vista per strada, infatti non è questo il reato di cui lo hanno incolpato.
Però qualcosa nella dinamica accusatoria non convince.

Dudu' ha detto...

I miei migliori auguri
di Buon Compleanno a Pino!! Mai e poi mai avrei pensato di confrontarmi con una persona così adulta.
Complimenti,pensavo avessi la metà dei tuoi anni carissimo Pino !

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Nautilina

È proprio chi non è convinto della dinamica accusatoria che dovrebbe cercare spiegazioni alternative plausibili a partire dagli elementi noti e dai particolari su cui si è sorvolato, tipo il cellulare appunto.

PINO ha detto...

@ VANNA,
grazie per i tuoi affettuosi auguri!
Affetto che contraccambio unitamente all'abbraccio.

@ DUDU'
Grazie per gli auguri di compleanno.
E, come un "pavone", mi sento remunerato anche per l'altro, gentile complimento (verace?):-).
Sai, è colpa dello spirito: lui non perde la giovinezza, come il soma, ma, goliardicamente...sogna

PINO ha detto...

Dan e Dudù, scusatemi l'intrusione nel vostro dialogo, ma, secondo il mio modesto parere, la faccenda del cellulare di Y., fatto ritrovare smontato, sarebbe solo un depistaggio, che ben si conierebbe con una versione alternativa dell'omicidio della ragazza, che non avrebbe nulla a che vedere con il movente sessuale attribuito ad eventuale pedofilo. (in questo caso Bossetti)
E, se non fosse per quel suo dna, finito misteriosamente dove rinvenuto, sarebbe da rivalutare seriamente "l'altra versione", una delle più coerenti con i fatti, consistente nella soppressione della vittima, entro il perimetro della palestra, e da più di una persona. Le stesse, altre numerose tracce biologiche ne conforterebbero la verosimiglianza.

PINO ha detto...

A proposito della versione che o sopra riportato, consiglierei di andare su You Tube, ed ascoltare, in video, la versione di Paolo Amaro, da me spesso citato, che, nei tratti generali, appare logica e lontana da ogni apriorismo.
Una versione alternativa che fa meditare non poco, per alcuni dettagli molto significativi.

Pino ha detto...

p. s.
Il videi da consultare a tale proposito, fra quelli pubblicati, è: "Yara, il vero omicidio, Bossetti capro espiatorio"

Guglielma Vaccaro ha detto...

Io aspetto di vedere l'atto di appello, ribadisco che non sono sicurissima che verrà depositato, soprattutto dopo aver letto che uno dei difensori ha detto ad una sostenitrice che il caso Bossetti non è assimilabile a questo
http://www.bergamonews.it/2014/09/22/quando-la-prova-del-dnae-sbagliata-il-casodel-barista-scagionato/195043/

In particolare si sottolinea che in questo caso erano state esaminate solo otto regioni; a me sembra qualcosa di più di un'ammissione che le prove sul DNA di Ignoto1 poi attribuito a Bossetti sono state fatte a regola d'arte...

TommyS. ha detto...

gugly

Io aspetto di vedere l'atto di appello, ribadisco che non sono sicurissima che verrà depositato, ....

Eh?

Se credi non siano in grado di presentare un qualsiasi atto d'appello per Bossetti, forse potresti proporti tu per la stesura.

Se ritieni non ritengano opportuno presentarlo, dimmi per favore da dove ti deriva tale convinzione.

P.S. E' chiaro che il caso di Peter Neil Hankin non è in alcun modo comparabile con quello di Bossetti. Sarebbe di per se già bastato pensare al fatto che il barista non era mai stato in Italia. Questo credo lo capisca chiunque non si fermi davanti alla parola magica DNA senza cercare di capirci qualcosa.

Comunque se a te fa piacere pensare ai difensori di Bossetti che per incapacità o impossibilità palese rinuncino a presentare appello, fallo pure. E' un po' come la tiritera che avete portato avanti a lungo sul fatto che alla difesa non conveniva chiedere una perizia sul DNA in quanto avrebbe confermato il lavoro del RIS. Ebbè, l'hanno infine chiesta (nei modi concessi e previsti dal rito) e purtroppo non l'hanno ottenuta.

Ivana ha detto...

Complimenti, Pino!
La lucidità mentale, che appare dai tuoi contributi in questo spazio web, mi ricorda la forza e la determinazione del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano ...

Grazie, Gugly, per la segnalazione.
A me sembra, però, che in quell'articolo si evidenzi come una controprova sia, comunque, necessara.
D'accordo, quel barista aveva un alibi di ferro e le otto regioni, controllate originariamente, appaiono ormai decisamente non sufficienti, ma nel caso di Bossetti resta un "mistero" da risolvere tanto più che mi pare che non sia ancora stata chiesta da alcun giudice una verifica specifica...

Ivana ha detto...

Leggasi: necessaria

antrag ha detto...

IN DUBIO PRO REO

Colpevolisti e ignavi non dovrebbero frequentare un blog,
ma attendere fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso.

Guglielma Vaccaro ha detto...

TommyS, non travisare come al solito le mie parole.
La mia opinione è che ci sia un 50% di ragioni per depositare l'appello e altrettante per non farlo.

In particolare:

in appello verranno fuori nuovi elementi? Se sì, come mai non sono emersi in primo grado?
In appello verranno riproposte le stesse teorie che hanno condotto alla condanna in primo grado? Auguri.

Come vedi io articolo le mie convinzioni, tanto più che è lo stesso Salvagni a smorzare gli entusiasmi con le sue affermazioni e soprattutto il silenzio che si protrae oramai dal 30 settembre...

Dudu' ha detto...

Pino
Verace al cento per cento,sentire autentico. Come avrai potuto cogliere spero,sono femmina schietta e leale.

TommyS
Secondo tua opinione quale sarebbe lo scenario più provabile attraverso tutti gli indizi

A tutt'oggi sono un pò spaccata a metà,l'ipotesi che suggerisce Amaro e che Pino segnala, ben si incastrerebbe
Ma se seguo l'istinto mi verrebbe da pensare anche a dei bulletti che erano soliti trovarsi in una zona nei pressi del complesso polisportivo.

Però vuoi che tutte le forze in campo che c'erano abbiano condotto così male le indagini da non scovarli..
a meno che qualche soggetto di quella compagnia di bulletti non sia figlio di qualcuno "noto" e siano scese in campo forze esterne diciamo,per confondere le acque, e questo mi sembra lo scenario ,infondato, non supportato, che mi ha sempre insospettito.
Troverebbe conforto da varie segnalazioni di segno contrario che tentavano da un lato puntare al cantiere, dall'altro allontanare dal medesimo.
Un sequestro di persona mi sembra una ipotesi più remota ma non saprei escluderla per altri segni.

Il punto più forte sembra qualcuno abbia depistato

Il telefonino di Yara

Fatico credere nell'ipotesi dentro la palestra , in cui si sarebbe calcolato un alibi inviando messaggio a Martina etc

Piuttosto mi è più facile credere che Yara sia uscita con qualcuno, o ha incontrato qualcuno che conosceva e sia successo un patatrac,magari come fanno certi bulletti, l'hanno vista con il telefono in mano(stava scrivendo un messaggio) ed è stata presa di mira,gli han fregato il telefono dalle mani ed potrebbe essere partita una lite , la storia a seguire sarebbe stata pensata da qualcuno intervenuto salvare la situazione.

Ivana ha detto...

A me sembra che nelle motivazioni sia spiegato, in modo chiaro, perché la Corte ha ritenuto di non accogliere la richiesta di conferire un apposito incarico peritale per controllare nuovamente gli indumenti della vittima per verificare se sugli stessi fosse possibile rinvenire ulteriori tracce biologiche; inoltre la richiesta degli esami di tutti i reperti da parte dei consulenti della difesa è stata fatta, per la prima volta, all'udienza dell'11/12/2015 ed è stata considerata irrilevante perché non attenentesi ai tempi della tempistica e delle modalità di esecuzione delle analisi genetiche sui campioni da cui era stato tratto il profilo genetico di Ignoto1 sui quali la difesa si era riservata il controesame dei consulenti dell'accusa.
E' stata riproposta nell'udienza del 4/03/2016 e la Corte ,nell'udienza del 15/04/2016, l'ha ritenuta intempestiva, essendo già esauriti nelle udienze del 4 e dell'11 febbraio l'esame e il controesame dei consulenti della difesa, ai quali l'ispezione dei reperti sarebbe dovuta essere propedeutica.
E' in fase di indagini preliminari che possono essere ritenute ammissibili anche richieste esplorative, mentre in fase dibattimentale le richieste devono essere funzionali allo svolgimento dell'istruttoria rispettandone la tempistica e, infatti, la Corte aveva accolto la richiesta, avvenuta prima dell'inizio dell'istruttoria, di aver accesso a tutti i dati grezzi delle analisi genetiche.

Ivana ha detto...

Gugly,
spero sia possibile, per la Difesa, richiedere (e soprattutto che la richiesta possa essere accolta!) una "controprova" per motivi di "rigore scientifico" su quel determinato profilo biologico e, soprattutto, che venga fatta piena luce sul "mistero" che risulta inaccettabile in una sentenza che condanna oltre ogni ragionevole dubbio.

antrag ha detto...

gugly ha detto...

TommyS, non travisare come al solito le mie parole.
La mia opinione è che ci sia un 50% di ragioni per depositare l'appello e altrettante per non farlo.


OPINIONE CONTRO LA NATURA UMANA IN MANCANZA DI UNA CONFESSIONE.

gugly stai bene?

Dudu' ha detto...

Gugly
".. in appello verranno fuori nuovi elementi? Se sì, come mai non sono emersi in primo grado?"

Non sei mai ricorsa in appello con qualche causa

Strana domanda in virtù del tuo essere avvocato
Senza pregiudizio alcuno eh

Paolo A ha detto...

L'ipotesi dei bulletti o dell'omicidio in palestra cade se si analizzano le ferite trovate sul corpo di Yara.

Vi ricordo che Yara tra le tante ferite aveva un taglio a forma di J nel gluteo che ha raggiunto l'osso sacro.

Mi pare che un taglio di quel tipo non può essere stato fatto per un atto di bullismo anche se estremo, a meno che tra i cosiddetti bulli vi fosse un psicopatico sadico.

Comunque i bulli avrebbero dovuto portare Yara da qualche parte, probabilmente legarla, denudarla, ferirla e poi farla morire e infine rivestirla e trasportare il corpo nel campo di Chignolo.

Personalmente credo che Yara sia stata rapita e poi uccisa per vendetta.

Inoltre sono capitato in questa pagina, la cosa che mi ha incuriosito è il fatto che si nomina villa Mapelli, che Tommy S aveva già nominato in un suo intervento.
Curioso.
http://zerozerozero0.weebly.com/


Manlio Tummolo ha detto...

Grazie a coloro che mi hanno compreso, anche se non concordano con me pienamente. Riguardo alle obiezioni di taluno, che mi invita perfino a non scrivere (alla faccia della tanto declamata libertà di "stumpa", quella degli errori di stampa unica libera in Italia e altrove), vorrei osservare che il problema del metodo, come già detto, non è mai fuori tema, quando riguarda il tema medesimo. La pretesa di aver raggiunto conoscenze assolute in sede sperimentale o computeristica, non è che la versione attuale di coloro che, con catene di sillogismi, pretendevano di conoscere il mondo. Giustamente Ivana mi ricorda che gli strumenti scientifici rafforzano il potere di osservazione dei sensi (ma attenzione: ricordarsi dei celebri "canali di Schiaparelli" su Marte, che il grande astronomo vi scorgeva come prova "inconfutabile" della grande civiltà marziana, e sappiamo come la storia è finita), ma i sistemi computeristci in realtà non rafforzano affatto i sensi, essendo da un lato semplici depositi di informazioni inseriti dall'operatore, dall'altro elaboratori dei materiali con sistemi algoritmici. Lì di empirico, nel senso dei "sensi umani, o funzioni sensoriali", non esiste pressoché nulla, tanto è vero che si creano realtà virtuali del tutto inesistenti, sia volontariamente (veri e propri falsi, come dimostra la guerra elettronica tra USA e Russia di questi ultimi giorni), sia distorsioni di natura tecnica. Se i dati sono falsi, l'elaborazione sarà pure falsa, ovviamente. E il non accettare nemmeno l'ipotesi di tali falsificazioni, volute o non volute, dimostra quanto poco di scientifico e di razionale vi sia in tutto questo, e quanto fideismo scientista domini ferocemente in tutti coloro che si beano delle presunte conquiste scientifiche d'oggi, pronti tuttavia a rinnegarle domani con lo stesso fanatismo.
Consiglierei a tutti costoro una paziente lettura dei grandi filosofi della scienza, almeno a partire dalla fine Ottocento.

Dudu' ha detto...

PaoloA
" L'ipotesi dei bulletti o dell'omicidio in palestra cade se si analizzano le ferite trovate sul corpo di Yara..."

Non capisco il nesso con le ferite profonde che sono anche su un polso e sull'arto dx in cui addirittura nell'osso è stato trovato il metallo dell'arma

Le stesse sarebbero avvenute in limine vitae con una ragazzina inerte direbbe l'autopsia,no c'è stata emorragia azzarda la sentenza,il chè è discutibile ma quelli sono gli elementi che son riusciti con tutti i limiti stabilire
Non colgo cosa vuoi proporre con la ferita a J
Una cosa che non viene spiegata è perchè alcoltellate di quel tipo,alcune così profonde , non si sia trovato tessuto all'interno delle stesse laddove viene detto ci sarebbe corrispondenza tra tagli negli indumenti e vittima

Che siano colpi di un sadico o più non ne ho alcun dubbio
ma è possibile escludere siano stati dei bulli?magari strafatti.. quei tagli sembrerebbero dati da un fuori di testa
Non avrebbe senso invece dati da un tipo che voglioso rapisce na ragazzina per violentarla.. lo fà e basta soffocandola poi

Ivana ha detto...

Manlio,
è stato Marshall McLuhan ad affermare che qualsiasi tecnologia rappresenta un'estensione e un potenziamento dei nostri sensi.
Mentre la televisione è un mezzo che permette un ascolto “passivo”, internet ci permette l’interattività e, in un certo modo, ci ha dato il potere dell’ubiquità .
Si ritorna sempre, comunque, sul fatto che è l’essere umano a decidere come utilizzare i mezzi a sua disposizione …
Sulla questione dei “canali di Schiaparelli", posso dire che rientrano nelle cosiddette “illusioni dei sensi” che in matematica vengono analizzate e spiegate …
Sì, è facile farsi ingannare dalla natura e … dagli artisti se non si ha la curiosità di indagare a fondo ponendosi domande e cercando le relative risposte scientifiche.
Sono interessanti, per esempio, le "figure immaginarie", tra cui, il "triangolo di Reutersvärd” …
Riguardo alla questione delle possibili “falsificazioni” scientifiche, esiste, comunque, il modo per verificarle; anche qui sta all’essere umano la scelta di effettuare, o no, “controprove” specifiche …

Ivana ha detto...

Desidero citare Umberto Veronesi che ci ha lasciato, ma resta il suo incitamento: "Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione."

Dudu' ha detto...

Ma
Dire dati da un fuori di testa non so sè è la sola ipotesi possibile
I polsi rivelerebbero due ferite di lunghezza uguale uguale ma una fino all'osso, da sola avrebbe dato una emorraggia importante, se data in limine vita invece...

PINO ha detto...

Navighiamo, un poco tutti, su un mare dei sargassi, anche se qualcuno del forum postula la possibilità di uscirne.
Certo, si può uscirne, e subito, utilizzando un pallone aerostatico: mezzo che sembrerebbe usato dall'accusa, per comodo, forse, in quanto sarebbe stato oltremodo ostico neutralizzare i sargassi?
Non lo sapremo mai.
Così come non sapremo mai le ragioni che hanno determinato la scelta, da parte degli inquirenti, di "una" solo delle tracce di natura biologica, rilevate sugli indumenti della piccola vittima.
Eppure si trattava di una traccia, a detta degli stessi componenti del RIS, "molto deteriorata per la sua esposizione, per circa 90 giorni, secondo quanto riportato negli atti, alle intemperie (pioggia, neve, venti ecc.)
Si sarebbe steso un velo, invece, su una diversa traccia, netta e completa di dna nucleare e mitocondriale, rinvenuta "alle'esterno" degli stessi indumenti, esposta, quindi, più della prima, agli identici agenti climatici.
Ma una volta arrivati a chi apparteneva quel dna, si è stabilito che il bersaglio aveva un alibi.
Ma non si è spiegato COME e PERCHE' quel reperto era là, freschissimo, nonostante i 3 mesi di permanenza precisati dall'accusa, ma ricusata da chi su quel campo aveva effettuato ripetute ricerche con ogni mezzo, e ciò indipendentemente dal presunto alibi, il quale sarebbe in discussione ancora oggi, fra analizzatori spassionati.
Resta imperiosa una domanda: perchè si sarebbe optato per una sola traccia, la meno chiara delle altre, oltre capelli e peli?

Dudu' ha detto...

Convengo Pino
Non è dato sapere quando depositata quella traccia sul polso
Occultamento?
Tre mesi di alibi...

PINO ha detto...

DUDU'
Il minimo che possa testimoniare, quella traccia, sarebbe il trasporto del corpo straziato della ragazza in quel posto, qualche giorno prima del ritrovamento.
La posizione stessa in cui fu trovata: supina, con le braccia a formare due parentisi sul capo, indicherebbe che fu adagiata a terra da chi la reggeva per i polsi e le caviglie.

TommyS. ha detto...

Paolo A

Quando ho parlato di Villa Mapelli e di quel video de La7 (dove secondo me poteva esserci un messaggio neanche tanto criptico) ho fatto riferimento proprio al personaggio che si cela dietro tutti quei blog weebly, tra i quali quello da te citato (che non avevo ancora visto) e che continua imperterrito a lanciare accuse esplicite con un linguaggio molto confuso, pieno di evidenti errori ma che potrebbe a sua volta contenere alcuni elementi di verità.

E' stato lui il primo a parlare di Villa Mapelli sostenendo che i cani molecolari fossero proprio passati da lì per poi essere deviati e portati al cantiere. Ma se badi bene, da nessuna parte sulle fonti giornalistiche ufficiali si è mai parlato del percorso esatto che avrebbero fatto i cani. Anzi, misteriosamente, gli articoli più attendibili raccontano che persero le tracce in corrispondenza della rotonda di via Tresolzio, per poi comparire, non si sa bene come, davanti al cantiere. Ma fino a quando non ho visto quel servizio, ho sempre pensato che Villa Mapelli fosse una sua farneticazione. Ed invece ecco che la villa viene inquadrata per pochi secondi proprio mentre si parla dei cani impiegati nelle ricerche.

Ho inoltre sempre trovato molto strano che la Polizia Postale non sia mai riuscita a risalire a questo personaggio arrestandolo, visto che nei suoi innumerevoli blog lancia accuse molto circostanziate che varrebbero di per se una sicura incriminazione per calunnia e diffamazione.

Adesso nel suo ultimo blog, ipotizza una ricostruzione che a mio parere potrebbe avere alcuni elementi di riscontro (di cui lui non parla) nei tabulati del cellulare di Yara. Parla anche dell'assenza del giubbotto nero al momento dell'arrivo di Yara in palestra. Ed allora quei primi avvisi di scomparsa dove i familiari parlavano unicamente di una felpa azzurra indossata (non quella nera di Hello Kitty con la quale è stata ritrovata a Chignolo) ritornano a farmi sorgere tanti dubbi.

Sulla questione del DNA sembra nuovamente fare molta confusione, ma su una cosa concordo con quanto scritto: a mio personale parere anche la traccia Brena avrebbe presentato le stesse anomalie di quella Ignoto1 se indagata scrupolosamente. D'altronde come pensare che abbia potuto persistere quel DNA nucleare (di quello mitocondriale nulla si sa) sul polsino del giubbotto visto che Yara è stata ritrovata con le braccia alzate sopra la testa e quindi con le mani a contatto di un terreno che con le piogge di tre mesi invernali avrebbe distrutto qualsiasi DNA? E dire che i picchi allelici del DNA amplificato avevano un'ampiezza in RFU tipica di un DNA fresco fresco.

Da più parti sul web si insiste molto sulla palestra e sulla Brena ed anche la difesa ha provato a sostenere che Yara non sia mai uscita viva dalla palestra. Ma personalmente, considerati tutti gli aspetti di questo delitto trovo molto poco verosimile tale ipotesi, ritenendo invece che molti in palestra sappiano particolari che potrebbero portare altrove. E tra questi soprattutto la Brena che forse è stata tirata in mezzo proprio perché a conoscenza di troppe cose.

Appena potrò, cercherò di riassumere quali sono i miei ragionamenti su quello che potrebbero dire i tabulati di Yara (in parte sconfessando quanto credevo prima della pubblicazione delle motivazioni).

TommyS. ha detto...

gugly

TommyS, non travisare come al solito le mie parole.
La mia opinione è che ci sia un 50% di ragioni per depositare l'appello e altrettante per non farlo.


Ma quanto scrivi non credo sia travisabile. E' molto chiaro ed esplicito.

Se la difesa non presenta ricorso in appello la sentenza passa in giudicato (tralasciamo il ricorso della Procura di Brescia che, se accolto, aggraverebbe la pena comportando alcuni mesi di isolamento diurno). Se Salvagni e Camporini hanno ancora la procura di Bossetti, non vedo proprio come potrebbero non presentare ricorso. Sarebbero soggetti a loro volta ad una querela per infedele patrocinio. Meglio in tale ipotesi, sarebbe stato rassegnare l'incarico sin da settembre e lasciare che se la vedessero altri.

Presentarlo poi in modo suicida, cioè senza motivazioni valide, potrebbe far correre il rischio che venga accolto e quindi di dover seguire, a fondo perduto (quando mai vedranno un euro per le loro prestazioni professionali se Bossetti verrà condannato in via definitiva?), anche quella fase di giudizio.

Nautilina ha detto...

Pino,
scusa ma trasportare per i polsi e le caviglie un corpo in avanzato stato di decomposizione (dopo tre mesi)non mi sembra materialmente possibile. Le ossa e i tessuti si sarebbero fratturati, non pensi? La notte del delitto sì, o al massimo entro qualche giorno; non andrei oltre per l'evidente rischio di girare con il corpo di Yara in macchina quando tutti la stavano cercando.
E allora non mi spiego neanche la durata miracolosa del DNA della sig.na Brena.
No, per me quel DNA sul polsino rimane inspiegabile, a meno che non faccia parte anche quello di un depistaggio...

L'ipotesi complottistica contenuta nel blog zerozerozero è poi qualcosa di allucinante.
Paolo A, grazie per la segnalazione, ma quel blog fa proprio accapponare la pelle; saranno elucubrazioni di una mente malata, spero non siano altro!
Trovo molto insultante per Yara l'illazione che frequentasse un operaio romeno e andasse con lui a loschi festini in villa.
Mi pare una riedizione della vecchia storia che circola da un pezzo contro due fantomatici esponenti del PD in giro per Brembate a caccia di vergini da rapire, però mischiata con la vendetta mafiosa contro il padre. Il quale, sapendo che la figlia frequentava un operaio romeno più grande di lei, lasciava fare. Mah, roba da matti.
Non condivido queste ipotesi, vedo che sono abbastanza diffuse nel web ma...servono davvero a discolpare Bossetti o solo a diffamare politici, potenti della zona, vescovi e perfino il padre di Yara e la stessa vittima? Questo non va bene, no.
E' un fritto misto che mi risulta indigesto oltre misura.
Se si vuole aiutare Bossetti, non sarà con le teorie inverosimili.
Però...come nei libri di David Icke, volendo, qualcosa di vero sotto la crosta rettiliana e grottesca si trova sempre. Per la serie 'spariamole grosse per non essere creduti' ma chi vuol capire capisca.

antrag ha detto...

Le affermazioni di gugly sembrano frutto di un plagio.
Diciamo caritatevolmente "inspiegabili".

Biologo ha detto...

@TommyS.

-scrive: E dire che i picchi allelici del DNA amplificato avevano un'ampiezza in RFU tipica di un DNA fresco fresco.

In realtà ad indicare se un DNA è degradato o di recente deposito non è l'altezza in RFU di per se, ma un pattern dell'elettroferogramma che, nel primo caso, viene definito "ski slope" e che è dovuto al fatto che in un DNA nucleare soggetto a degradazione i frammenti dell'analisi STR più lunghi in termini di basi si prestano più facilmente all'azione degli agenti che compromettono l'integrità molecolare.

E' anche questa la ragione che in passato mi ha spinto scrivere che tra le varie cose da controllare sul DNA nucleare di Ignoto 1 ci sarebbe anche il pattern dell'elettroferogramma.
Esso può anche essere "chiarissimo" in termini di RFU sopra soglia, ma dovrebbe ugualmente presentare il pattern tipico di un DNA depositatosi mesi prima della lavorazione del campione in laboratorio. Stesso discorso dovrebbe valere anche per il DNA sul polsino.

Paolo A ha detto...

Ecco la risposta a certi legulei che imperversano in questo blog:
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/11/09/omicidio_di_yara_bossetti_ricorre_in_appello_contro_la_condanna_a-68-546661.html

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Tummolo

Mi pare che non stai capendo proprio niente dell'obiezione che ti ho fatto. Causa mia naturalmente.

Cosa c'entrano i dati falsi col metodo (scientifico)? E cosa c'entrano le catene di sillogismi con una procedura tecnica come quella di una profilazione genetica? Boh... Lo chiederò a G. Vico.

Discetteresti allo stesso modo se fosse in ballo un motore a scoppio, ciclo Otto, che a un certo punto si è fermato? E venisse ipotizzato che la causa fosse un pieno di gasolio fatto per errore o per frode? Anche qui discorsi sul metodo?

Ripeto: ho la non troppo vaga impressione che sugli argomenti prettamente tecnici di questo caso, genetici in primis, tu ne capisca veramente poco e per questo, pur di continuare a sostenere una parte, cerchi di volare apparentemente alto trombonando di metodo, storia e filosofia, con argomenti che nulla, ma veramente nulla, possono fare per cercare di chiarire meglio la vicenda di Yara e Bossetti.

Lungi da me l'idea di toccare la libertà di espressione o di stampa di chicchessia, semmai ho ancora fissa l'idea che in discussioni del genere sarebbe meglio restare In Topic e non divagare andando Off Topic (perdona l'inglese quasi amerikano...): naturalmente poi ognuno fa quel che vuole e che gli è permesso di fare. Quanto a me chiudo qui questa discussione per non perseverare io nell'OT.

Yours very truly, Dan F.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ TommyS

dice:

"Appena potrò, cercherò di riassumere quali sono i miei ragionamenti su quello che potrebbero dire i tabulati di Yara (in parte sconfessando quanto credevo prima della pubblicazione delle motivazioni)"

Fai bene ma in fretta che sono superinteressato! Grazie! :-)

anche @ Paolo A.

Ho letto e avevo letto alcune pagine di quel blog su weebly (zerozerozero) ed ho le medesime perplessità di TommyS... È che sono cresciuto nel paese principe dei depistaggi e delle poche verità nascoste tra tante menzogne e fantasie -- e sono cresciuto anche vicino a tanti sbarellati sul serio, senza se e senza ma, per cui mi è difficile dare un giudizio...

Mi sono sempre chiesto perché questo caso di cronaca nera abbia mosso così tanta gente, me compreso. C'è veramente qualcosa di anomalo qui o è solo un'illusione ottica?

OT

Non so perché ma a questo proposito mi torna in mente la vicenda della sedicente Falange Armata e perciò rimando a questo interessante libro del 2014 di Massimiliano Giannantoni e Paolo Volterra "La storia segreta della Falange Armata" (disponibile anche in formato ebook).
Nonostante il titolo il libro è serio e pieno di documenti e, soprattutto per chi è piuttosto giovane, riassume la drammatica storia italiana dei primi anni '90 fatta propria e commentata, se si può dir così, dalle centinaia di telefonate di questa fantomatica organizzazione.

Ah ecco perché ho fatto l'associazione mentale: spesso chi telefonava aveva un accento tedesco e un italiano non perfetto e interi pezzi degli articoli di quel blog sembrano brutte traduzioni in italiano fatte da Google Traduttore -- da che lingua però non saprei!

PINO ha detto...

DUDU'
Non ho scritto che il cadavere sia stato portato "a mano" in quel campo, ma adagiato a terra, da un qualsiasi supporto rigido sul quale sarebbe stato tenuto, durante il trasporto fino al campo, in un mezzo ben coperto.
Ed il corpo, solo parzialmente decomposto, quindi con tendini e capsule articolari non completamente disfatti, avrebbero retti alla breve manovra, barella-terra, della durata di pochi secondi.
Ovviamente, parlo di supposizioni, anche se supportati da alcuni riscontri.

Anonimo ha detto...

http://www.bergamonews.it/2016/11/09/quel-dna-non-e-valido-pronto-il-ricorso-contro-lergastolo-a-bossetti/238294/

oppure ANSA

http://www.ansa.it/lombardia/notizie/2016/11/09/difesa-bossetti-deposita-atto-dappello_6e03cd49-d0d0-4798-b356-b5a06e0077a5.html

Non ho trovato nulla in più.

Nautilina ha detto...

Pino,
non so, non mi convince molto...potrebbe darsi come dici tu che il corpo non fosse fragile, ma il contatto della maestra sul polsino è stato descritto come forte e prolungato, in una specie di torsione. Chissà poi com'è andata veramente.
Comunque è una storia davvero complicata.
Se hai letto il sito indicato da Paolo A, lì c'è una spiegazione pazzesca secondo cui il corpo di Yara sarebbe arrivato a Chignolo con l'ambulanza, dopo la finta segnalazione dell'aeromodellista che non avrebbe visto niente perché niente c'era (!).
Insomma la fantasia nel web si è scatenata senza ritegno intorno a questa tragica vicenda.
Un vero caso da studio.
Ora, secondo le indiscrezioni dei giornali, sembra che i difensori punteranno sull'invalidità del DNA, speriamo quindi che abbiano buone carte in mano.

TommyS,
anch'io sono molto curiosa di sapere cosa deduci dai tabulati di Yara.
Non so poi se hai letto la notizia riportata nel blog di Chisigma su una telefonata fatta a Yara dal padre di una compagna, proprio il giorno 26 novembre. Insolito un adulto che telefona a una compagna della figlia e ancora più strano che nessuno poi ne abbia parlato. Se non era nulla d'importante, perché non dirlo, sono state diffuse tante inezie.

Dudu' ha detto...

Gugly,TommyS
http://www.ecodibergamo.it/stories/bergamo-citta/omicidio-yara-difesa-di-bossettilunedi-deposita-il-ricorso-in-appello_1210282_11/

Paolo A ha detto...

Quando in una zona relativamente tranquilla avviene un rapimento o un atto criminale particolarmente importante la zona viene come dire scombussolata dalle indagini e questo può dare fastidio ai criminali che trafficano in quei posti.

Forse può essere letta così la vicenda del cantiere di Mapello e del ritrovamento del cadavere, una volta ritrovato il cadavere tutto può tornare alla normalità e i lavori nel cantiere e i traffici vari potevano riprendere.

Per quanto riguarda il blog zerozerozero forse si avvicina molto alla verità, quantomeno la vicenda delle telecamere è molto strana; forse il rapimento di Yara è avvenuto in un modo talmente normale che nessuno si è accorto di niente, perché magari chi l'ha rapita era una figura abituale della palestra e delle strade adiacenti o comunque, chi materialmente l'ha accompagnata alla macchina dove è stata caricata non destava il minimo sospetto, certo è strano che nessuno abbia visto Yara assieme ad un'altra persona e qui nascono sospetti su l'omertà, pardon la riservatezza dei frequentatori dei luoghi interessati.

Inoltre la vicenda dei dati telefonici, i dati degli agganci vengono tenuti un certo tempo, forse 24 ore, man mano che si immettono nuovi dati quelli vecchi vengono cancellati, tanto è vero che a mezzanotte la Vodafone poteva comunicare che l'ultimo aggancio del cellulare di Yara era alle 18.55 alla cella di Brembate, quindi tutte le utenze potevano essere monitorate quantomeno dalle 18.55 sino al momento della comunicazione della Vodafone. Non mi parrebbe strano che tutti i dati di aggancio dei telefoni alle celle interessate siano state conservate, specialmente quelle da una determinata ora, in genere ci sono delle procedure automatiche che vengono attivate e se esistono, sicuramente vengono attivate per casi di scomparsa.

TommyS. ha detto...

Biologo

Certo. Sarebbe molto interessante avere un'idea se il pattern dell'elettroferogramma del DNA della Brena presentava caratteristche denotanti una maggiore o minore degradazione. Ma non sappiamo nemmeno se quella traccia sia stata indagata in modo così articolato come fatto con quella di Ignoto1, non sappiamo quanti STR siano stati tipizzati e quali kit abbiano utilizzato. Come non sappiamo neanche se abbiano amplificato anche SE33 che tra tutti gli STR compresi tra i famosi 21 è quello più complesso e lungo in termini di paia di basi e quindi quello che in teoria è soggetto a maggiore degradazione nel tempo.

Da quanto emerso in dibattimento e reso noto tramite le interviste rilasciate dai legali di Bossetti sappiamo solamente:
- che i picchi allellici avevano RFU decisamente elevato e quasi di un ordine di grandezza maggiore rispetto a quelli di Ignoto1
- che Staiti e Gentile hanno dichiarato di non avere indagato la natura di quella traccia, dopo aver presumibilmente utilizzato test presuntivi per sangue umano (Hexagon Obti?), in quanto avevano esaurito tutta la traccia per l'estrazione e l'amplificazione del DNA nucleare

Sul secondo dato noto mi permetto di essere davvero incredulo perché la cosa denoterebbe davvero incompetenza da parte del RIS. Nel 2011 erano disponibili ed ampiamente testati kit altamente efficaci e confermativi come RSID-Blood che avrebbe permesso una diagnosi certa sulla natura di sangue umano pur garantendo di avere ancora abbondante materiale per la STR analysis. Per cui mi viene da pensare che chi ha avuto sotto le mani quella traccia abbia avuto tanti dubbi sulla genuinità della stessa, che se li sia tenuti per se (comunicandoli per forza di cose ai propri superiori) e che a processo sia stato lasciato da solo a fare la figura dell'incompetente.

Per quanto riguarda la traccia 31 sugli slip anche in questo caso non abbiamo informazioni sui pattern degli elettroferogrammi. Sappiamo solo che Capra ha dichiarato che il DNA di Yara si presentava altamente degradato mentre quello di Ignoto1 no e che sono riusciti a tipizzarlo per 21 STR (tra cui SE33). Già questo porterebbe a pensare che, ammesso quel DNA fosse naturale (in vivo), il suo deposito non potesse risalire a tre mesi prima del ritrovamento.

Per cui concordo pienamente con quanto hai scritto.

TommyS. ha detto...

Nautilina

In relazione al tuo fastidio nel leggere quanto scritto su quel blog weebly.

Viviamo oramai in un momento storico dove il web è divenuto il terreno più fertile e preferito per qualsiasi tipo di disinformazione, più o meno organizzata e finanziata essa sia. Basta pensare alle recenti polemiche su Russia Today, dietro al quale si sospetta fortemente vi siano i servizi russi. Ma si può anche riflettere su come uno dei principali strumenti di informazione online, cioè Wikipedia, sia facilmente manipolabile da chiunque. Solamente l'altro-ieri sulla pagine relativa a Stefano Bettarini si è scoperto che qualcuno aveva modificato il ruolo del calciatore da "difensore" a "difensore e fallito". Ma parlando del caso di cui ci stiamo occupando si può ricordare come sulla pagina wiki di "Vesna va veloce" qualcuno aveva inserito un messaggio criptico su dove si trovasse Yara indicando dei numeri che molto probabilmente potevano essere delle coordinate geografiche. Sulla disinformazione operata dai media vicini alla Procura, non parliamone neanche.

Ebbene, quelle pagine weebly sono online da quasi due anni (cambiando URL periodicamente) e sin dall'inizio chi vi è dietro ha lanciato, con linguaggio e ragionamenti apparentemente farneticanti, accuse molto gravi e specifiche nei confronti di alcuni personaggi pubblici oltre ad insinuare cose su Yara che, concordo con te, danno sicuramente fastidio a chi le legge. Non sono pagine sul dark web, sono tutte indicizzate da Google e quindi pubbliche. Ogni tanto sembra che apparentemente vengano pubblicate da qualcuno che si trova fuori dall'Italia (soprattutto in Ungheria), ma questo non renderebbe impossibile un'azione giudiziaria per individuarne, tramite la Polizia Postale, l'autore e perseguirlo perlomeno per diffamazione ed ingiuria. Per cui le ipotesi possono essere:
- o è qualcuno che la Polizia non può toccare
- o è qualcuno davvero molto abile ed organizzato, nonché in grado di risultare non tracciabile (e dire che apparentemente più e più volte ha fornito informazioni sulla propria presunta identità)
Se allora si considerano questi aspetti si verrebbe portati a pensare che dietro a quei blog vi sia qualcuno di qualche servizio, italiano o straniero, in quanto la strategia dietro quei blog sembrerebbe proprio tipica del modo di agire dei servizi. Difficilmente mi viene da pensare ad un semplice e genuino squinternato e psicolabile, perché questi personaggi li acciuffi molto facilmente e li metti a tacere.

Prova allora a ragionare su quanto contenuto su quei blog e domandati, come faccio io da tempo, quali siano le informazioni davvero false quali possano essere invece quelle neanche tanto nascoste che vengono lanciate.

PINO ha detto...

DUDU'
Una precisazione:

DanFÈ proprio chi non è convinto della dinamica accusatoria che dovrebbe cercare spiegazioni alternative plausibili a partire dagli elementi noti e dai particolari su cui si è sorvolato, tipo il cellulare appunto.
9 novembre 2016 07:26:00 CET


Ho, relativamente alla proposta di DanF, solo esposto una delle "versioni alternative" sul caso in discussione.
Versione alla quale non credo ciecamente, per il semplice fatto che non neutralizza la presenza della traccia biologica di ignoto1=Bosseti, che è pur sempre là.
Ciao!

TommyS. ha detto...

In relazione ai miei ragionamenti sui tabulati telefonici di Yara (che purtroppo non conosco se non per quanto scritto nelle motivazioni), debbo fare alcune premesse tecniche che spero siano comprensibili. Sarò lungo, scusatemi.

Nel 2010 Vodafone disponeva delle concessioni per i seguenti sistemi:
- GSM (900 MHz)
- DCS (1800 MHz)
- UMTS (2100 MHz)
I due sistemi GSM e DCS sono basati sulla stessa tecnologia (2G) mentre l’UMTS su altra (3G). I due sistemi 2G, GSM e DCS, allora come oggi, venivano utilizzati da Vodafone prevalentemente per il traffico voce mentre l’UMTS (ma il cellulare di Yara non era un modello 3G e quindi non consideriamolo più) prevalentemente per il traffico dati.

La differenza tra GSM e DCS consiste unicamente nella frequenza di trasmissione (900 Mhz e 1800 MHz) la quale incide molto sull'attenuazione del segnale in campo libero o su quella dovuta da eventuali strutture opache (murature, pareti in cemento armato, vetrate con pellicole metalliche. In pratica, a parità di potenza di trasmissione (e di altri parametri quali il guadagno d’antenna, il numero di portanti,…) aumentando la distanza dalla sorgente, l’antenna, il segnale del DCS si attenua molto di più rispetto a quello del GSM. Sempre a parità di distanza e potenza di trasmissione se ci si trova all'interno di un edificio è migliore il segnale GSM rispetto a quello DCS. In sintesi si potrebbe considerare il DCS come sistema ottimale per una copertura di segnale outdoor (all’esterno) mentre quello GSM per una copertura indoor (all’interno degli edifici).

Per ottimizzare lo sfruttamento della rete Vodafone, come gli altri operatori, forza (tramite appositi parametri di rete) i cellulari degli utenti sul sistema DCS per liberare i canali del GSM. Solamente quando il livello di segnale del DCS diventa troppo debole (o quando anche i canali DCS sono saturi di traffico, ma è un caso limite) il cellulare può passare sul GSM agganciando le relative celle. E questo può avvenire quando il segnale è attenuato a causa o della distanza dall'antenna o attenuazione dovuta agli ostacoli.

continua

TommyS. ha detto...

continua

Sempre Vodafone numera le celle con il seguente criterio numerico:

Celle 1, 2, 3, (4) per il GSM
Celle 7, 8, 9 (10) per il DCS

Alle celle 1 e 7 corrisponde lo stesso settore d’antenna, se non la stessa antenna, il quale è il primo dell’impianto specifico che è orientato con azimut (angolo nel piano orizzontale) positivo rispetto al Nord geografico. E così per le celle 2 e 8 (secondo settore) e per le celle 3 e 9 (terzo settore). Alcuni impianti hanno quattro settori d’antenna per cui al quarto corrispondono le eventuali celle 4 e 10.

Passando a quanto scritto nelle motivazioni in merito ai tabulati di Yara, sappiamo che in corrispondenza dell’SMS ricevuto da Martina (che si trovava a Torre de’ Busi, comune a circa 10 km da Brembate) delle 18.25 e dell’SMS inviato alle 18.44, il cellulare di Yara aggancia la cella 9, cioè DCS, dell’impianto di Ponte San Pietro (coordinate Google 45.698772, 9.584713) che si trova a circa 1,4 km dalla palestra. Il terzo settore d’antenna di quell’impianto, cui corrisponde la cella 9 DCS, sembra proprio essere orientato in quella direzione risultando quindi compatibile con la zona, anche ampia, della palestra.

Ma alle 18.49, quando Martina invia nuovamente un SMS a Yara, il cellulare di quest’ultima aggancia non più la cella 9 DCS di Ponte San Pietro, bensì la cella 1 GSM dell’impianto di Mapello via Natta (coordinate Google 45.701270, 9.557914) che si trova a circa 2 km dalla palestra. Anche in questo caso l’orientamento del primo settore d’antenna di quell’impianto, cui corrisponde la cella 1 GSM, è compatibile con la zona, anche ampia, della palestra.

Erano passati solamente 5 minuti dall’SMS precedente e siccome il cellulare di Yara “abbandona” il DCS passando al GSM (in teoria avrebbe potuto agganciare anche altre celle come la 3 GSM di Ponte San Pietro, ma bisognerebbe fare simulazioni numeriche complesse disponendo dei dati di impianto di Vodafone), questo significa che qualcosa nel frattempo è cambiato ed il cellulare di Yara è passato in una zona dove il segnale DCS (anche quello di Via Natta) non era in grado di fornire un livello minimo di segnale per garantire una conversazione o uno scambio di SMS. E questo molto probabilmente ed a mio parere vuol dire che Yara, mentre nell'intervallo di tempo tra le 18.25 e le 18.44 si trovava all'esterno della palestra (e se dovessi lanciare i dadi, direi proprio sul lato di via Caduti, anche per altre considerazioni che cercherò di fare più avanti), alle 18,49 era rientrata all'interno dell’edificio.

continua

TommyS. ha detto...

continua

E qui arriva la testimonianza di Francese che complica, ma forse no, le cose. A processo difatti Francese ha ribadito di essere quasi sicuro di aver visto Yara all'interno della palestra e vicino all'uscita proprio alle 18.44, più o meno il momento in cui Yara risponde all’SMS di Martina e questo smentirebbe le considerazioni precedenti. Da sottolineare che Francese non ha detto di aver visto Yara mentre scriveva un SMS o aveva il cellulare in mano, ha solamente detto di aver salutato Yara e che costei gli rispose in modo alquanto distratto con un sorriso, dando l’impressione di essere di fretta. Atteggiamento che potrebbe essere compatibile con Yara ben conscia di essere in ritardo rispetto a quanto promesso alla madre.

Ma Ezio Denti e la difesa sostengono di aver proceduto ad un corretto riallineamento degli orari delle telecamere. E secondo questo riallineamento Francese non avrebbe potuto vedere Yara all'interno della palestra prima delle 18.50 (mi sembra di ricordare, ma in ogni caso non alle 18.44). Ed allora torna ad avere validità il ragionamento sul rientro in palestra di Yara dopo le 18.44 basato sugli agganci di cella.

A questo punto bisogna considerare un altro dato importante legato alla tecnologia GSM/DCS ed agli standard ETSI che la regolamentano. In teoria ogni 6 minuti, ammesso non sia intervenuto nel frattempo un evento telefonico (conversazione o SMS), il cellulare rinegozia la propria posizione con la rete, registrandosi sulla cella che considera come servente in quel preciso momento. Sappiamo che l’ultimo dato di cella registrato per l’IMSI di Yara è l’aggancio alla cella 8 dell’impianto di Brembate di Sopra, via Ruggeri (coordinate Google 45.728570, 9.577577) avvenuto alle 18.55, guarda caso proprio 6 minuti dopo l’SMS ricevuto da Martina quando la cella agganciata era la 1 di via Natta.

Questo è il punto in cui debbo confessare di essermi sbagliato in precedenza. Ma non avevo ragionato a sufficienza sul dato di cella e non ricordavo di aver visto il servizio di Segreti e Delitti (Sturlese Tosi) che mostrava le mappe di copertura dell’impianto di via Ruggeri che la Vodafone aveva fornito alla difesa. Lo potete vedere qui:
https://www.facebook.com/alex.velis.58/videos/vb.100000197963646/1274041395945780/?type=2&theater

Da quella mappa di Vodafone emerge chiaramente che il secondo settore d’antenna di quell'impianto, cui corrisponde come visto prima la cella 8 DCS, è orientato proprio in direzione del centro del paese e quindi anche della zona della palestra. Non a Nord-Ovest come pensavo prima, bensì proprio a sud.

continua

TommyS. ha detto...

continua

Ma questo cosa potrebbe significare?

Visto che si tratta nuovamente di una cella DCS si verrebbe portati a pensare che in quel momento il cellulare di Yara si trovava nuovamente all'esterno della palestra o perlomeno, se pur all'interno, vicino alla facciata Nord e quindi dell’uscita. Perché allora non la precedente cella 9 di Ponte San Pietro? Forse proprio perché in quel momento il cellulare (e molto probabilmente Yara) si trovavano dalla parte opposta della palestra rispetto al periodo tra le 18.25 e le 18.44, quindi teoricamente diretta sulla strada verso casa.

Personalmente, vista la mappa di copertura di Vodafone (si nota un’evidente asimmetria nella copertura delle celle dovuta a motivi di pianificazione della rete), sono maggiormente propenso a pensare che Yara fosse proprio fuori dall'edificio, magari ancora all'interno del complesso, forse nella zona del parcheggio se non già su via Morlotti o via Rampinelli.

So che quanto sostengo è l’opposto di quanto potete leggere sui social delle persone che sostengono l’innocenza di Bossetti o su quanto emergerebbe dalla lettura delle motivazioni in merito alla deposizione del consulente informatico della difesa. Sarebbe molto più in linea, ma solamente per la parte finale (e non per quella iniziale dove ipotizzo che Yara fosse fuori dalla palestra su via Caduti) con quanto sostenuto dall'accusa e cioè il fatto che Yara salì sull'autocarro di Bossetti probabilmente in via Morlotti. Ma è quanto emerge a mio parere da quei pochi dati sui tabulati resici noti sinora.

Ed è stranamente coerente con le tracce seguite dai cani molecolari sia quando sono arrivati sino al cancello su via Caduti (quello utilizzato anche dal custode con il pulmino) sia quando hanno percorso la via sino alla rotonda. Perché, vista l’indeterminatezza del dato di cella, potrebbe anche essere che Yara oltre ad essere uscita dall'edificio della palestra sia anche uscita sulla strada e si sia allontanata di poco. Allora, quando ho letto sul blog weebly dell’ipotesi di Yara fuori dal complesso sportivo per incontrare una persona, ho pensato proprio che era in linea con le mie elucubrazioni.

continua

TommyS. ha detto...

continua e finisce

Ma non solo. Questa mia possibile ricostruzione, renderebbe nuovamente molto significative le testimonianze di via Rampinelli (Tironi, Abeni, Torracco e forse un altro testimone il cui nome non è mai uscito) che la Corte ha ritenuto, in modo molto discutibile, riascoltare in dibattimento. Perché la ricostruzione poterebbe nuovamente all’ipotesi di un rapimento avvenuto proprio in via Rampinelli lungo la via di ritorno verso casa (da li poi la testimonianza del furgone di Ambivere o quella dell’interferenza sul CB). Ipotesi alla quale ho sempre continuato a credere nonostante nessuno l’abbia mai più sostenuta, in primis la difesa e dietro di essa i sostenitori più attivi, inclusi anche quelli che spingono sulla Brena come colpevole (nuovamente concordo con il blogger weebly: per me quel gruppo FB presenta lati molto oscuri). Alle obiezioni che potrebbero sorgere basate sulle amnesie inspiegabili delle compagne ed istruttrici di Yara, potrei obiettare che molto probabilmente quelle persone, la Brena prima di tutte, sanno che Yara non è rimasta in palestra ma che si è assentata a lungo, che forse si è incontrata con qualcuno, e che nel tempo sono state convinte (la Brena magari con una DNA strano) a dimenticare per il loro bene.

Per non parlare poi del custode e del suo pulmino....

TommyS. ha detto...

P.S.

Dimenticavo una stranezza.

A processo la madre di Yara ha dichiarato che in occasione del tentativo di chiamata delle 19.10, non ha ricevuto immediatamente il segnale di cellulare non raggiungibile ma ha sentito squillare alcune volte.

Ebbene, sempre a processo è stato confermato che sui tabulati di Yara non è riportata alcuna chiamata senza risposta dopo le 18.55 e di conseguenza l'eventuale cella agganciata dal cellulare di Yara in quel momento. Onestamente mi sembra strano che Vodafone nel 2010 non registrasse quegli eventi telefonici. Sicuramente TIM lo faceva come emerge dai tabulati di Melania Rea. Questo mi sembra molto strano e mi domando se sui tabulati esista comunque traccia di quella chiamata (cellulare irraggiungibile o senza risposta) visto che sicuramente il dato veniva conservato da Vodafone che al momento di riaccensione, o di rientro in copertura, del cellulare inviava gli SMS con i messaggi di chiamata.

Stop

Anonimo ha detto...

Tommy,
sappiamo che il cellulare di "Y" é stato smontato. In quei venti minuti, quel cellulare si muove in modo concitato; forse é il cellulare che si muove, non Y.

Anonimo ha detto...

a b

forse anche questo è possibile, e allora?

TommyS. ha detto...

Anonimo 11:34

Che sia stato smontato è certo, ma dopo le 18.55. Prima non possiamo fare questa ipotesi perché i semplici cambi di cella sono fenomeni normali per un telefono cellulare. Per esempio, con le attuali configurazioni di rete, normalmente un cellulare tri-band (per cui 3G, ma il discorso vale anche per i cellulari LTE-4G), in condizioni di stand-by si registra sulle celle UMTS, ma quando inizia una conversazione vocale passa alle celle DCS o GSM. E questo anche stando immobile. Lo switch tra celle DCS e GSM è invece significativo di un cambio di copertura del segnale o perché il terminale mobile si è spsotato o perché sono anche cambiati altri parametri (la copertura di segnale non è mai statica ma continuamente fluttuante nel tempo e nelle spazio). Ipotizzare che sia stato il cellulare a muoversi e non Yara contrasta un po' con la testimonianza di Francese che vuole Yara ancora viva all'interno della palestra alle 18.44, secondo lui, o non prima delle 18.49 secondo la difesa. Se si spinge sull'ipotesi di un delitto avvenuto in palestra ad opera di qualche coetaneo di Yara (incluse anche le istruttrici) bisogna ipotizzare che anche Francese sia parte del piano. Possibile anche, ma contrasta con troppi altri elementi soprattutto con quelli dell'autopsia.

PINO ha detto...

TommyS
Vedi che l'autopsia degnala ferite diverse, procurate da armi diverse, quindi, opera di più persone.
Impossibile, che un unico aggressore, si sia baloccato ad usare "ferri" diversi. A che pro?
Naturalmente, tale ipotesi, sarebbe in contrasto con la presenza del dna di bossetti.
Sarebbe tutto da rivedere?

TommyS. ha detto...

PINO

Prima di tutto, tanti auguri, scusa il ritardo.

Si, tutto da rivedere, a mio parere. Anche rispetto alle ipotesi sottintese dalla difesa.

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ TommyS

Innanzitutto complimenti! Gli interventi tecnici come i tuoi sulle celle sono quelli che più ammiro!

Si vede anche da questa tua ricostruzione che quei 10/15 minuti tra i 2 sms sembrano molto importanti, è un piccolo lasso di tempo che nessuno ha mai potuto ricostruire e che forse potrebbe contenere elementi chiarificatori. E infine, anche da questi tuoi commenti, si torna all'inizio, cioè ad un possibile rapimento in Via Rampinelli così come delineato dalle prime testimonianze, più la signora di Ambivere. C'è proprio tutto per pensare che Yara sia giunta fin lì viva e lì poi sia sparita, portata via. Si dovrebbe tornare al vecchio articolo del gennaio 2011 di M.Prati, che citavo qualche commento fa, e da lì ripartire.

Quanto al blog su weebly non mi era venuta in testa casualmente la vicenda della Falange Armata: ovviamente stiamo parlando di livelli molto diversi e di fatti diversi però è facile mescolare tra molte assurdità qualche messaggio indirizzato a chi deve comprenderlo -- a meno che non si tratti solo di qualcuno che vuole divertirsi in maniera idiota e che riesce a non farsi rintracciare.

Ripeto che ho sempre trovato strano il gran clamore attorno a questa vicenda così come il background che pare essersi mosso su vari fronti e con metodi e atteggiamenti diversi.

Non trovo più i numeri tratti da Wikipedia e che anche secondo me erano coordinate (su GMaps davano un luogo nel Piemonte, isolato, più o meno alla stessa latitudine di Brembate di Sopra, se non ricordo male), tu ce li hai ancora?

antrag ha detto...

Non amo la cultura del sospetto né in politica né altrove,
grazie alla mia concezione liberale della vita e della società.

Vi chiedo però: Secondo voi nel nostro blog esistono frequentatori che riferiscono le nostre osservazioni sul caso trattato all'accusa e al collegio giudicante di primo grado?

antrag ha detto...

... o addirittura ai veri colpevoli qualora l'imputato e condannato fosse innocente?

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