sabato 26 ottobre 2013

Sarah Scazzi. Aspettando le motivazioni chiediamoci se “ci unu non c’era ulutu cu bai” può aprire la strada a una nuova ipotesi...


Per quale motivo Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano sono state condannate all'ergastolo? Volendo provare ad anticipare le tanto bramate motivazioni del giudice Cesarina Trunfio, difficili da aggiustare alla sentenza, si può (quasi) tranquillamente affermare che due capisaldi risulteranno il sequestro sognato e chi il sogno lo ha fatto diventare realtà e raccontato: la donna di oltre quarant'anni che si è fatta passare per l'amica confidente di una ragazza di venti. Di Anna Cosima Pisanò ormai se ne sono dette di tutti i colori. Appare l'attore misero di questa drammatica vicenda, quasi una maschera, chi non si fa scrupolo, coscientemente o in maniera autosuggestiva, di interpretare le parole degli altri a favore delle teorie della procura (nonché del giustizialismo dei media). Parole a volte stravolte, che se riferite in altra maniera si potevano leggere in modo totalmente contrario, diventate colonne portanti dell’accusa. Lei durante le indagini era l'orecchio della procura, chi ascoltava e riportava il chiacchiericcio locale, chi si prestava ad effettuare intercettazioni ambientali per conto e con la strumentazione dei Carabinieri. Forse credeva di guadagnare la fiducia di qualcuno? O forse le serviva un aiuto? Il giorno della sua deposizione - 8 maggio 2012 - in lei si è notata chiaramente, quando ad interrogarla erano i procuratori, una sicumera che non ammetteva repliche. E' solo all'entrata in campo dei difensori che ha vacillato fino a cadere più volte nel ridicolo. A quel punto ha perso la calma e forse, fin quando i Pm non hanno potuto aiutarla, si è sentita isolata e non protetta a dovere.

La figlia, affermò la Pisanò davanti al pubblico ministero, le disse il 17 marzo 2011 che ad aver visto il sequestro di Sarah era Giovanni Buccolieri, il suo ex datore di lavoro (il nome ai carabinieri però lei lo fece il 5 aprile), ma a chi la contro-interrogò chiedendole il motivo per cui il 4 di aprile, verbalizzata per due ore e mezza sempre dai carabinieri, non avesse fatto il nome del fiorista, disse che quel giorno ancora il nome non lo sapeva (come?, non s'era detto che l'aveva saputo il 17 marzo?). Ma quando allora ne è venuta a conoscenza, le chiese l'avvocato Marseglia. Andando lì dai carabinieri io dissi tutto il racconto, ma non sapevo, ho detto: giuro, non so il nome, se verrò a saperlo ve lo riferirò. Il giorno dopo io premendo mia figlia e girandola e rigirandola, mi disse il nome. E io andai dai carabinieri e dissi: ora posso dirvi il nome. Una contraddizione evidente, dunque, che anche l'avvocato Rella riprese contestandole il verbale del 5 aprile in cui, sempre ai carabinieri, aveva detto di aver saputo che si trattava del fioraio qualche giorno prima... e non il giorno prima. Al che l'avvocato insistette e chiese: ma che intendeva con "qualche giorno fa"?. E la Pisanò a ripetere: il 17 marzo, quando mia figlia è partita per la Germania. Ed ancora il Rella: quindi il 4 aprile lei sapeva il nome del fioraio, perché non lo ha riferito il 4 aprile?. Ed ancora la testimone: ma sono andata a dirlo, ma non sapevo chi era la persona. E qui, alla frase del legale: per me basta così, valuterà la corte d'appello (lapsus che è tutto dire sulle speranze nulle di una assoluzione in primo grado e che dimostra come la mente dell'avvocato fosse già impegnata a valutare i dati da portare al secondo) l'attendibilità di quello che dice. A questa frase la Pisanò immaginò di non essere stata d'aiuto e si scaldò accusando chi la interrogava di volerla imbrogliare. E per davvero in quel frangente era in difficoltà... tanto da costringere sia il dottor Buccoliero che il dottor Argentino ad intervenire più volte per obiettare e interrompere le domande dei difensori.

Quindi, a quanto fa intendere la sua testimonianza, la Pisanò si è comportata da agente infiltrato non facendosi scrupolo di raccontare, coscientemente o in maniera autosuggestiva, tutto ciò che ascoltava. Ad esempio, lasciando perdere il tanto riportato sui Misseri, incalza costantemente la figlia che non vuol far nomi e registra la voce della signora Tondo che il giorno in cui le disse di aver visto un fiorista alla Masseria Grottella fu chiamata dagli uomini dell'Arma. Il registratore per questa delicata operazione le viene fornito dai carabinieri la mattina stessa. Questo ammette a processo il brigadiere Biagio Blaiotta che dice di averglielo addirittura portato a casa in vespa, dopo aver acquistato il nastro magnetico che mancava, su sollecitazione di un suo superiore. La Pisanò, invece, a processo dice che si è trattato di un caso, che era in caserma e ha chiesto il registratore, non sapendo neppure se lo avessero, e che i carabinieri glielo hanno dato perché lei era stanca di essere additata in un paese dove nessuno le credeva. E' chiaro che fra i due il più credibile è il brigadiere Blaiotta. Anche perché quanto testimonia, la signora si incasina e pare racconti fatti che non ricorda, in altri pare che ricordi male e perda la memoria fra le tante volte in cui si è presentata in caserma. Però, a parte le varie contraddizioni, c'è un punto nel suo racconto che fa pensare e in cui nessuno è entrato a gamba tesa. Sto parlando del giorno in cui per la prima volta la figlia le parla di quanto ascoltato dal fiorista. La Pisanò dice che è stato a settembre, il 23 o il 24, quindi prima ancora del ritrovamento del cellulare (avvenuto il 29 settembre), e che Vanessa lo sapeva già da quindici giorni.

La figlia, interrogata in Germania, sul punto non ricorda. Dice che era ancora caldo e che sua madre ha una memoria migliore. Quindi la data che fornisce la Pisanò, 23 o 24 settembre, per lei può essere giusta. Ora lasciamo perdere il fatto che glielo abbia raccontato quando faceva ancora caldo, perché nel 2010 a Taranto c'erano 27 gradi anche ad ottobre inoltrato, e lasciamo perdere anche la testimonianza della moglie del fiorista, che come ammesso dalla Cerra fu la prima a sapere del sogno e a processo dice che il marito gliene parlò ad ottobre. Lasciamo perdere tutto ma non il fatto certo che la Pisanò, come rimarcato dagli avvocati difensori, abbia comunque continuato a frequentare in amicizia la casa di Cosima e Sabrina... e questo fino al 27 ottobre. Se davvero avesse saputo che qualcuno, chiunque fosse, aveva visto Cosima Serrano far entrare Sarah a forza nella sua auto, in via Raffaello Sanzio e proprio nelle ore in cui si diceva fosse scomparsa, come avrebbe potuto frequentare casa Misseri dal 23 settembre in poi? Come avrebbe potuto considerarsi ufficialmente amica di Sabrina (è la stessa Pisanò a parlare di amicizia in Corte d’Assise) e andarla a consolare (pure la sera della confessione di Michele Misseri) fin quando non fu arrestata e anche dopo tramite gli sms inviati alla sorella Valentina? Ed ancora: perché la Pisanò non parlò del rapimento il 27 ottobre, quando con intento accusatorio narrò ai carabinieri le circostanze come da lei vissute nella mattina del 26 agosto (Sarah non era affatto allegra), nella notte del 6 ottobre (lo sfogo di Sabrina dopo l'arresto del padre) e nel giorno del funerale (il nutella party in casa Misseri)? Quel 27 ottobre riferì anche il discorso della collega di Cosima in merito al fatto che la stessa non fosse andata al lavoro. Perché dunque parlare di tutto e non parlare del “rapimento": evento ben più grave di quella nutella mangiata dopo un funerale, visto che coinvolgeva direttamente Cosima e difficilmente non poteva prevedere una partecipazione di Sabrina Misseri?

A queste domande si possono dare solo due risposte. O il 27 ottobre la Pisanò non sapeva del "rapimento", quindi mente o ricorda male quando dice di averlo saputo il 23 o il 24 settembre (e in questo caso per quanto riguarda le date e il sogno hanno ragione il fiorista e i suoi familiari), o ne era a conoscenza ma in maniera diversa: in pratica la voce di un rapimento le era giunta veramente, ma non le era giunto né il nome di chi aveva parlato del sequestro, né quello di Cosima Serrano... e questo ha detto ai carabinieri. Perché non è credibile che la Pisanò, per come l'abbiamo imparata a conoscere, sia riuscita per tanti mesi a tenersi dentro un simile segreto. Visto che già aveva affossato Sabrina Misseri, visto che ancora oggi quando pensa a Sarah le vengono i brividi e sta male (parole sue al processo), se davvero avesse saputo di una Cosima Serrano sequestratrice non sarebbe andata ad aprile a raccontarlo, ma ne avrebbe parlato subito ed avrebbe anche smesso di andare in via Deledda a consolare gli aguzzini della ragazzina. Per cui, anche non avendo un nome da fare, la logica dice che lei la storia ai carabinieri l'ha raccontata subito per come l'ha saputa. A questo punto, dato che il resto lo ha verbalizzato a inizio aprile, c'è da pensare che dopo la sua prima soffiata siano sorti dei problemi. C'è da pensare che se Vanessa insisteva per non farle il nome del fiorista, non fosse in realtà perché aveva giurato sul suo gatto morto di non parlarne a nessuno, ma per motivi ben più pericolosi (per il fiorista e forse anche per lei). Questo perché, guarda caso, il nome del fioraio e il segreto di pulcinella sono usciti dopo la partenza della Cerra dall'Italia, proprio nel periodo in cui tutta Avetrana stava implodendo e voleva Cosima Serrano arrestata perché regista suprema del delitto.

E guarda ancora il caso, l'avvento del fioraio fece in teoria anche quadrare il cerchio dei procuratori che senza sogni e fiori erano in alto mare. Inoltre, come è strano sto caso, il fatto che quel 4 aprile la Pisanò non abbia fatto il nome del fioraio, ma anche che non l'abbia fatto subito dopo averlo saputo, il 17 marzo, fa sospettare che il tempo trascorso fra informazione ricevuta e informazione verbalizzata le servisse per far altro, magari a concordare una sorta di salvacondotto per la figlia (chiaramente non lo poteva avere subito, prima si doveva informare chi di dovere e ricevere risposta). Alimentano questo facile sospetto i riscontri su come è stata condotta la deposizione di Vanessa Cerra in Germania (presenti solamente i Pm di Taranto) e la stranezza della sua mancanza in Corte d'Assise, dopo una prima assenza giustificata: quasi che la figlia della Pisanò fosse un testimone marginale che non serviva di ascoltare e si potesse anche esimere da un contro-esame dalle difese. E questo dopo aver ascoltato mezza Avetrana e aver multato di 500 euro l'amica di Sabrina che studiava in Polonia e non si era presentata in tribunale (seppure la difesa fosse disposta a rinunciare all'interrogatorio). E' così impossibile, dunque, che il fioraio abbia assistito a un rapimento in via Raffaello Sanzio? E' così impossibile, in alternativa, che abbia saputo del sequestro da altri, visto che in tanti ad Avetrana sapevano e parlavano? Naturalmente non di un rapimento messo in atto da Cosima Serrano, ma da persone che in zona nessuno può e vuole denunciare.

Prima di ipotizzare cerchiamo riscontri che ci aiutino a capire qualcosa in più nelle testimonianze e negli avvenimenti accaduti.

- il 23 novembre 2010 venne ascoltato il geometra La Stella, il quale raccontò che poco prima delle 14.30 del 26 agosto aveva visto "una sagoma esile" provenire da via Verdi mentre un’auto chiara stava compiendo strane manovre all'incrocio tra via Raffaello Sanzio e viale Kennedy (e quindi nei pressi della scuola Briganti). Testimone eccezionale il La Stella, uno dei pochissimi a non aver piegato con il tempo la propria testimonianza a favore della tesi accusatoria. Forse per questo è stato trascurato... o forse di quanto ha detto non si è tenuto conto a causa della "sagoma esile": avesse affermato di aver visto una ragazza poi riconosciuta in Sarah, a quest'ora le due donne forse sarebbero libere.

- il 14 e 15 novembre 2010 vengono ascoltati dai Carabinieri Giusy Nardelli ed il fidanzato Fedele Giangrande, i quali riferiscono di aver visto Sarah in un orario compreso tra le 14.00 e le 14.30 (anche se nei primi video avevano affermato con sicurezza, orologi alla mano, le 14.30) camminare a passo svelto lungo viale Kennedy davanti alla palestra della scuola Briganti, quindi a pochi metri dell’incrocio con via Raffaello Sanzio

Parlando di testimonianze, nell'ipotesi che sto inseguendo queste due risultano fondamentali perché concordano bene con il racconto giunto alle orecchie della Pisanò. E volendo qualche indagine seria la si poteva fare subito, visto che erano già entrate a far parte degli atti ben prima dell'aprile 2011 quando, tirato in ballo all'improvviso, il fioraio il suo racconto lo cambiò radicalmente spostandolo, probabilmente per paura, in un'altra via. Ma di chi in realtà il Buccolieri poteva avere timore dopo la scomparsa di Sarah? Non certo di Cosima Serrano (a meno di non pensare che la famiglia Misseri ad Avetrana sia l'equivalente di corleonesi e casalesi), perché non è assolutamente credibile neppure il pensiero che avesse paura di lei. Eppure, sempre ragionando nell'ipotesi di un qualcuno che ha rapito Sarah, il fiorista di paura ne aveva talmente tanta che per far in modo di rendersi incredibile, sette mesi dopo spostò l'evento e lo rese incompatibile con quanto raccontato da Vanessa a sua madre... ma soprattutto da quanto verbalizzato dal La Stella e dai fidanzati, visto che lo spostò in una zona di Avetrana incompatibile coi loro avvistamenti. Così facendo si assicurò una certa tranquillità e calmò la sua paura. Paura che di sicuro non aveva delle Misseri, visto che coinvolse Cosima nel rapimento e insinuò che Sabrina fosse sul sedile posteriore. Ma perché inserire proprio loro? Proviamo a far mente locale e a ragionare con quanto sappiamo.

La Pisanò a processo disse che quando andava in casa degli avetranesi per chiedere le firme che servivano ad allargare le ricerche, la gente si rifiutava e le diceva di chiedere a Sabrina dove fosse Sarah, che lei l'aveva ammazzata... che tutti dicevano così. Si parla di inizio settembre (ricorderete tutti l'appello di Concetta al Presidente della Repubblica). Quindi, ad ascoltare Anna Pisanò, dello stesso periodo in cui sua figlia Vanessa già sapeva del sequestro. E a questo punto, se in paese si parlava di una Sabrina assassina, del rapimento in via Sanzio non lo sapevano solo il fioraio e la Cerra... o forse ad Avetrana in tanti avevano sognato la stessa cosa? Certo, c'è da chiedersi il motivo per cui la Pisanò, che sempre riportava alle Misseri quanto dicevano gli avetranesi, anche che "per tutti" Sabrina aveva ucciso Sarah, abbia invece taciuto su quanto confidatole dalla figlia. Perché non ha detto a Cosima del sequestro che si diceva avesse compiuto in via Raffaello Sanzio? Come disse loro: "Sai che tutti mi dicono che è stata Sabrina ad uccidere Sarah?", poteva ben dire anche: "Sai che mi han detto che Cosima ha sequestrato Sarah?".

Ma la mia è un'ipotesi che non necessita di riscontri o di testimoni validi. E' solo un'ipotesi, quindi su questo punto posso soprassedere, anche se per scrupolo e onestà devo parlare delle tante probabilità che il racconto sul sequestro, poi entrato nelle orecchie degli avetranesi che a settembre dicevano alla Pisanò che l'assassina era Sabrina, potrebbe essere nato, poi propagato a macchia d'olio ma sottovoce, da una colossale chiacchiera partita in ambienti ben informati. Dalla caserma, quindi. In fondo il La Stella aveva visto una figura esile (Sarah?) uscire da via Verdi. In fondo i fidanzati avevano visto Sarah a un passo da via Raffaello Sanzio. In fondo in quei giorni si parlava solo di un rapimento e tutti cercavano risposte investigative. Per cui se di sequestro di persona si trattava, dove poteva essere avvenuto se non in via Raffaello Sanzio? E chi potevano essere i sequestratori? Se non si trattava di loschi individui da non nominare o da sussurrare a bassa voce fra le mura di casa, in una storia del genere si adattavano solo le persone che Sarah frequentava: quindi gli amici grandi, la zia o la cugina. E non mi si dica che i carabinieri a settembre non avessero già pensato a un possibile rapimento in quella via! E non mi si dica che in un paesone dove i brigadieri vanno in vespa a casa degli abitanti, dove ogni famiglia ha almeno un amico o un parente nell'Arma, non ci sia stato nemmeno un carabiniere che a qualche amico o parente ha parlato di questa ipotesi.

C'è dunque da chiedersi se il fiorista raccontasse fatti visti coi suoi occhi o saputi da altri. Fatti in cui aveva inserito, riportando quanto ascoltato come l'avesse vissuto in prima persona, le figure più vicine a Sarah. Mica poteva dire che aveva visto il tal pregiudicato (e se gli fosse entrato nel negozio con una scatola di cerini?), mica poteva dire che aveva visto il droghiere o la farmacista (che a malapena conoscevano Sarah), gli unici nomi da fare erano quelli delle Misseri o degli "amici di Sarah". Per questo, sapendo di mentire e per paura che si allargasse la sua chiacchiera, aveva chiesto alla Cerra di mantenere il segreto? Oppure aveva visto davvero la scena descritta e cambiato i personaggi per paura? Se fosse così si spiegherebbe il motivo per cui a un paio di giorni dal suo primo verbale, sentendosi in colpa per aver tirato in ballo Cosima al posto di altri, trasformò quanto visto in un sogno, in un ricordo quasi inconscio, al limite tra realtà e immaginazione onirica. Un sogno pieno zeppo di dettagli il suo, ma pur sempre un sogno che si scontra con chi dichiara di aver saputo di un fatto realmente accaduto. Una posizione quella di Buccolieri e della sua famiglia ribadita "eroicamente" anche a processo a costo di essere incriminati per falsa testimonianza.

Naturalmente la Cerra, che ha dato il via al tutto confidandosi con la madre e non coi carabinieri, non ha questi problemi, si intende. Lei è ben tranquilla in quel di Germania: la Pisanò non l'ha messa in mezzo quando ha ricevuto la confidenza e quando, se davvero voleva giustizia per Sarah, doveva farlo. Se lo avesse fatto i carabinieri avrebbero saputo subito del fioraio, molto prima del ritrovamento del cellulare, noi saremmo stati certi della "verità" dichiarata dalla Pisanò sette mesi dopo e le indagini di quel settembre al buio, in cui una Concetta disperata chiedeva aiuto a tutti, si sarebbero illuminate. Ma la Cerra il nome non lo fece, e questo fa pensare se si parla di realtà e non di sogno, ed ora è in una botte di ferro grazie a un provvidenziale intervento della madre che, la logica ci da alte probabilità, per lei ha concordato una sorta di amnistia, visto che non è stata accusata di favoreggiamento (tutti quelli orbitanti attorno al fioraio lo sono stati), e neppure obbligata a testimoniare al processo, questo è strano, nonostante abbia nascosto per mesi informazioni utili alle indagini. L'accusa minore che dovrebbe caderle addosso, se in futuro il sogno per i giudici risulterà reale e il fiorista venisse condannato per falsa testimonianza e intralcio alle indagini. Ma quale sarebbe in realtà la falsa testimonianza del Buccolieri? Quella di aver detto che si era sempre trattato di un sogno, o quella di aver spostato il racconto da via Sanzio a via Umberto I in un orario differente e compatibile unicamente con le altre ritrattazioni, ma non con le testimonianze del La Stella e dei fidanzati?

Perché se il fiorista avesse realmente visto il rapimento di Sarah ad opera di personaggi ignoti (o troppo noti e magari pericolosi) lungo la via Raffaello Sanzio intorno alle 14.30, si spiegherebbero allora i timori che lo frenano e che gli hanno impedito di andare dai Carabinieri. Si spiegherebbe il repentino, non appena coinvolto, cambio da racconto reale a sogno che ha portato all'arresto di Cosima ed alle condanne. C'è in Avetrana e dintorni qualcuno che può essersi sentito tranquillizzato dal suo dietrofront, che ha comunque permesso di far quadrare il cerchio alla procura e di archiviare qualsiasi altra indagine che non coinvolgesse i Misseri? In teoria è possibile. E sempre in teoria si può quindi ipotizzare che un sequestro di persona, ad opera di ignoti in via Sanzio, possa essere avvenuto.

Sicuramente tanti di voi, se non tutti, si domanderanno: "Se col sequestro non c'entrano né Cosima né Sabrina, Michele Misseri come entra in questa fantasiosa ipotesi? Come avrebbe potuto sapere del cadavere di Sarah in quel pozzo? Perché avrebbe dovuto confessare un delitto non compiuto? Perché avrebbe dovuto coinvolgere in un secondo tempo la figlia? Come mai era in possesso del cellulare di Sarah?"

Per cercare di dare risposte proviamo a ripercorrere quanto fatto da Michele Misseri ipotizzando che Sarah sia stata rapita da qualcuno estraneo alla sua famiglia, quindi accantoniamo le sue poliedriche confessioni e ragioniamo su quanto è uscito agli atti.

Stando alle testimonianze, il Misseri quasi ogni pomeriggio andava ad aiutare il cognato a raccogliere i fagiolini nel campo confinante con casa sua (sulle 15.00 o poco più). Quel 26 agosto fino alle 14.55 lo si trova ad armeggiare con la macchina parcheggiata davanti al garage e agli occhi della figlia pare tranquillo, tanto che per due volte le dice di non aver visto Sarah. Quindi, almeno apparentemente, non manifesta stati d’animo alterati. Poi, però, improvvisamente si allontana dicendo a Sabrina, al telefono, che sta andando in campagna (non ai fagiolini) e alla moglie che deve andare in una masseria da dove sono scappati dei cavalli. In realtà, non considerando vera la confessione sull'istantaneo occultamento, non si sa dove si sia recato. Non vi sono testimoni che l'abbiano visto o incrociato e lui sparisce per 45/50 minuti. Infatti solo alle 15.50 si unisce al cognato nella raccolta dei fagiolini, a quel punto quasi terminata, ed anche in quel frangente sembra tranquillo.

Ora, non avendo certezze (neppure sull'orario del suo arrivo ai fagiolini), se non qualche telefonata partita o arrivata al suo cellulare che lo posizionano fuori Avetrana dalle 15.00 alle 16.00 circa, possiamo ipotizzare che quel periodo di assenza abbia a che fare con la scomparsa di Sarah. Ma è un tempo esiguo per farci star dentro sia la scampagnata con un corpo nel bagagliaio, andata e ritorno, sia la pulizia della parte esterna della cisterna, sia l'occultamento del cadavere che la successiva focarina, fra l'altro da lui osservata fino a trasformazione dei solidi in cenere (oltre alle varie ed eventuali: abiti tolti messi e ritolti). Però, in realtà, non sappiamo neppure cosa abbia fatto dopo la raccolta dei fagiolini. Non viene notato da nessuno e solo il suo cellulare, in orari diversi, lo colloca in Avetrana.

Il padre di Mariangela dichiara di avergli parlato davanti alla villetta, presumibilmente verso le 16.30, e il Misseri gli avrebbe detto che si sarebbe recato alla Riforma o a Contrada Centonze per cercare notizie di Sarah dai suoi parenti (Cosimo Cosma abita in contrada Centonze). Non vi sono però conferme al fatto che abbia telefonato in loro presenza, a meno che le 16.30 non siano in realtà le 18.28, ora in cui zio e nipote si sono sentiti al telefono. Ma l'orario non coincide, quindi il contadino quel pomeriggio è scomparso nuovamente dalla scena. Dove è andato? Alla Riforma? In Contrada Mosca? Anche questo è impossibile da sapere.

Come è impossibile sapere se davvero verso sera fosse già in possesso del cellulare di Sarah, visto che le testimonianze sulla sim sono contraddittorie. Per cui, ipotizzando che il Misseri non c'entri con l'omicidio, come d'altronde dice e vuole la procura, ma anche che non abbia sequestrato e ucciso la nipote fra le 14.28 (orario dello squillo inviato Sarah alla cugina che in teoria poteva anche indicare un suo arrivo di fronte al cancellino) e le 14.40 (orario in cui in via Deledda arriva Mariangela Spagnoletti), è probabile che durante la sua prima o seconda assenza da Avetrana abbia, in alternativa:

- assistito o partecipato all'omicidio di Sarah, sia in modo non volontario che attivo, impossessandosi del cellulare e degli oggetti personali per un futuro fuoco liberatorio (poi evitato al telefonino).

- ritrovato il cadavere di Sarah occupandosi di calarlo nel pozzo dietro indicazione del vero assassino (soggetto pericoloso che minaccia lui e la sua famiglia?) e quindi recuperando, forse di nascosto, il cellulare dal falò degli indumenti e degli oggetti personali.

- ritrovato il cellulare di Sarah senza però sapere cosa capitato alla nipote, venendone a conoscenza solamente in un secondo tempo.

- chiesto a qualcuno di informarsi per sapere se qualche personaggio poco raccomandabile avesse fatto del male al Sarah.

Pur ammettendo altre possibili soluzioni, è comunque ipotizzabile che il 26 agosto il Misseri fosse perfettamente conscio che per la nipote ci fossero poche speranze e forse che sapesse già anche il nome di chi l'aveva rapita. Tuttavia, a causa del suo carattere normalmente schivo, nessuno si accorse di un suo turbamento o stato emotivo alterato.

Ora, ammesso che non fosse direttamente coinvolto nell'omicidio, se non avvenuto nel primo pomeriggio ma in un secondo tempo, ma sapesse della morte di Sarah, com'è possibile che non abbia cercato di indirizzare, magari in forma anonima, le ricerche e le indagini? Le uniche risposte possibili sono tre: che si trovasse vincolato a non farlo perché sotto pesante minaccia, che non volesse farlo perché qualche scheletro sarebbe uscito dal suo armadio, o, in alternativa, perché avrebbe dovuto coinvolgere persone con le quali aveva forti legami e segreti in comune.

Comunque sia, dal 27 agosto il Misseri entra in un periodo di limbo durante il quale di lui non si sa quasi nulla, se non l’immagine fornitaci dai media: quella di uno zio preoccupato per la nipote. E questo fino alle prime ore del 29 settembre, quando mette in scena la pantomima del ritrovamento casuale del cellulare tra i resti di un piccolo falò da lui stesso appiccato il giorno precedente. Ma per quale incredibile motivo il Misseri volle a tutti i costi far ritrovare il telefonino? Tante risposte sono state date e tutte sempre contrarie ai membri della sua famiglia. Ma ipotizzando un sequestro avvenuto in via Sanzio e una morte successiva al 26 agosto... non è invece probabile che lui sperasse, dando il cellulare agli inquirenti, che da quell'oggetto i carabinieri potessero risalire agli assassini della nipote? Mentre accompagna il brigadiere a recuperare il cellulare bruciato, ma anche in altre occasioni si evince questo timore, una delle sue preoccupazioni riguarda le impronte digitali, quasi che grazie a quelle si potesse avere nome e cognome di chi aveva ucciso la nipote. Ma era anche preoccupato che si trovassero solamente le sue di impronte, visto che ad un certo punto aveva dovuto toccarlo a mani nude, come dice al brigadiere e si evince da un'intercettazione in carcere, mentre in precedenza si era premurato di evitare tale contatto. In un passaggio della sua prima confessione parla di un dettaglio assolutamente non compatibile con lo stato d’animo di chi ha appena ucciso una ragazzina: afferma di aver avvolto il cellulare in una pezza di stoffa e di averlo messo nell'abitacolo della sua auto. Perché? Cosa doveva preservare con quello straccio? Quindi, sempre nell'ipotesi, “chiamiamola fantasiosa”, di Sarah rapita e uccisa da "estranei" alla famiglia Misseri, è molto probabile che i reali colpevoli non sapessero che il cellulare fosse in possesso del contadino e che solamente dopo il ritrovamento abbiano avuto timore di venire scoperti... cominciando così solo dal 29 settembre in poi a fare forti pressioni su di lui (minacce di ritorsioni contro le sue figlie).

Se fantasticando si ipotizza in questa ottica, risulta molto interessante l'analisi del famoso “soliloquio” del 5 ottobre, quando fu intercettato all'interno della sua auto. L’intercettazione avviene il giorno prima della convocazione in Procura e il giorno dopo la comunicazione della stessa. Potevano esserne al corrente anche gli assassini? E’ probabile che "qualcuno" li abbia informati o che ne abbiano avuto conoscenza diretta aumentando ulteriormente le pressioni e le minacce. Difatti le parole del Misseri, pronunciate in italiano misto a dialetto, potrebbero anche essere lette sotto una luce differente. Lui disse:

“Mi dispiace per la mia familia... (2 sec di pausa) ci onu (termini incomprensibili) io mò li scoprirò... (5 sec di pausa) ce ola diciunu, diciunu quiri, ce la bolunu a fannu, fannu... a filiata... iu no li creu... (45 sec di pausa) ci unu non c’era ulutu cu bai...”

Che sinora è stato tradotto in questo modo:

“Mi dispiace per la mia famiglia... (2 sec di pausa) se vanno (termini incomprensibili) io adesso li scoprirò... (5 sec di pausa) cosa vogliano dire, dicano quelli, che vogliono fare, fanno... a tua figlia... io non li credo (45 sec di pausa) se uno non fosse voluto andare...” 

Non entrando in sottili traduzioni dal dialetto avetranese (o di Manduria), ci si può attenere alla traduzione fornita dai Carabinieri e notare come il Misseri dica di non voler credere a qualcuno (io non li credo). Ma a chi non avrebbe dovuto credere? Inoltre, sebbene si sia detto che il contadino sovente confonda singolare con plurale, dice proprio di voler “scoprire” più soggetti maschili (io adesso li scoprirò), e non la moglie e la figlia perché in questo caso avrebbe usato il femminile e detto: io adesso le scoprirò (non credo che in dialetto il contadino faccia gli stessi errori che fa quando parla in italiano). E se i “soggetti” del soliloquio fossero proprio i reali assassini della nipote che lo avevano, probabilmente, prima coinvolto e poi minacciato? Si spiegherebbe allora il timore che possa accadere qualcosa a sua figlia, magari la stessa sorte toccata a Sarah. Poi ci sono le ultime parole che molto dicono; “...se uno non fosse voluto andare” lascia decisamente pensare che sia stato chiamato sul luogo del crimine ed abbia "solo" partecipato all'occultamento del cadavere. Questo spiegherebbe la maggiore credibilità della sua confessione sull’occultamento.

Ed ora, dopo la lunga premessa per intonare i pensieri a nuove idee, è giunto il momento di chiederci cosa può essere accaduto quel 26 agosto. Noi non c'eravamo, ma questo non ci vieta di ipotizzare. Quindi proviamo a fantasticare e a pensare alla vita di Michele Misseri, a un contadino che passa una buona fetta della sua giornata fuori casa in una zona in cui la delinquenza non manca, come d'altronde non manca in tutte le altre zone d'Italia e del mondo, e che da qualche mese è cambiato, è diverso, è più nervoso, tanto che con la moglie litiga per qualsiasi cosa. Non gli pare di vivere in famiglia e si chiude ancora di più in sé stesso, o trova una valvola di sfogo nella frequentazione con altri, con persone che prima vedeva di rado e non considerava, persone che magari frequentavano la sua sfera parentale ma non la sua casa? Proviamo a pensare per un attimo che questo sia vero e che a quelle persone, in quel periodo o anche precedentemente, abbia fatto qualche favore... parlo di favori che gli hanno fatto entrare scheletri schifosi nell'armadio. Proviamo quindi a pensare che in discorsi scambiati in sua presenza, qualcuno poco raccomandabile abbia inserito la nipotina bionda che stava crescendo. Che una frase recepita in maniera allarmante, o anche in maniera scherzosa a cui non aveva dato peso, gli sia tornata alla mente alle 15.50 del 26 agosto, quando Sabrina gli disse che Sarah non si trovava. Fino a quel momento era nel suo garage tranquillo, il trattore non partiva e lui, come quasi ogni giorno, sulle tre sarebbe andato a raccogliere i fagiolini. Ma quando viene a sapere che Sarah non è né a casa sua, né per strada, tutto cambia. La frase recepita in maniera allarmante o scherzosa, o un qualsiasi altro discorso ascoltato in precedenza sulla nipote, gli torna alla mente... ed ecco che decide di andare a verificare di persona.

Dice alla moglie che va in campagna e chiama il fratello: gli serve un nome, un indirizzo o un aiuto perché le persone da cui deve recarsi non sono delle più tranquille? Comunque sia, per scrupolo si reca a cercare conferme o smentite. Le trova in quell'ora scarsa in cui il suo cellulare risulta fuori Avetrana, o non le trova e lascia a chi è più avvezzo a trattare con certe persone l'incarico di trovarle? Una persona di fiducia che poi lo informerà? Quando viene a sapere cosa è successo a Sarah? Il 26 stesso, o, come può essere anche possibile, il 27 agosto? Cosa accade quando si trova di fronte al cadavere della nipote? Lui è solo e gli altri sono personaggi pericolosi? Non può essere che venga costretto a seppellire il corpo, per renderlo partecipe al crimine, con la minaccia di far fare a Sabrina la stessa fine di Sarah? Minaccia reiterata per far sì che non parli a nessuno di quanto sa? Minaccia che si unisce allo scheletro che si ritrova nell'armadio? Per cui, se così fosse, viene imbrigliato in una storia da cui non sa come uscire. Ma Sarah è in quella cisterna, la sogna, il senso di colpa lo stordisce e vuol farla uscire. Ma come fare a denunciare i veri colpevoli senza parlarne ai carabinieri? Senza metterci il suo volto e senza far rischiare la sua famiglia? Ed ecco che, forse, crede di aver trovato la soluzione. Lui non parlerà, non può farlo, ma le impronte che crede si trovino sul cellulare di Sara, quello che non ha bruciato ma avvolto in uno straccio, forse sì. Per cui lo lascia in ogni posto sperando che qualcuno lo porti ai carabinieri. Ma il tempo passa e a nessuno pare interessare quel cellulare... ed allora si espone facendolo trovare. Crede che ci siano le impronte, che una volta rilevate i colpevoli salteranno fuori senza il suo aiuto.

Ma non è così che funziona. Subito si viene a sapere che il telefonino lo ha fatto trovare lo zio e qualcuno si incazza di brutto. In quel momento tutti hanno paura di lui. Il nipote preferito sparisce e il fratello lo chiama solo per avere informazioni, sia 29 settembre dopo il ritrovamento del cellulare, sia il 6 ottobre prima che entri nell'ufficio dei Pm. Prima che, dopo ore di contraddizioni, confessi il delitto inventando una dinamica stringata alla quale non è facile credere perché troppo piena di lacune e imprecisioni, troppo piena dei suggerimenti di chi lo interroga e di tempistiche improbabili. L'unico punto in cui è davvero credibile riguarda l'occultamento del cadavere. E per quanto inverosimile, nella ipotesi fantasiosa che sto inseguendo si incastra perfettamente anche la confessione sul vilipendio. Se difatti il Misseri fosse giunto sulla scena del crimine, perché chiamato o portato, ed avesse trovato a terra il corpo nudo della nipote, sarebbe stato istintivo per lui pensare ad una violenza carnale. E confessando l'omicidio, per risultare credibile doveva assumersene la paternità... visto che non sapeva cosa avrebbe accertato l'autopsia.

Da quella sua ricostruzione lacunosa si passa al lavoro svolto dal suo avvocato, Daniele Galoppa, che per attenuarne la responsabilità cercò di spostare l'asticella portandola sulla casella dell'omicidio colposo commesso dalla figlia. Senza però accordarsi in precedenza con Sabrina, senza chiederle se fosse d'accordo a farsi passare per assassina e a stare un paio d'anni in carcere al posto di suo padre. Il caos nato successivamente lo conosciamo e dopo aver letto le trascrizioni delle udienze non è difficile ammettere che la procura a processo non ha portato alcuna vera certezza. Solo illazioni ed ipotesi prive di conferme.

Anch'io fantasticando ho fatto illazioni, seppure seguendo altre ricostruzioni, illazioni che se fatte a settembre da chi poteva unirle alle testimonianze del La Stella e dei fidanzati, ovvero all'ipotesi su un sequestro compiuto da estranei in via Raffaello Sanzio, avrebbero spostato il baricentro investigativo decisamente su altri soggetti. E già che si possano fare illazioni e ipotesi diverse da quelle accettate a processo dai giudici, significa che non c'è sicurezza di nulla e si è condannato in base a convincimenti personali. Perché comminare ergastoli senza avere le giuste sicurezze non è ciò che vuole il nostro Codice Penale. In ogni caso non è detto che questa idea sia quella giusta, non è detto che il tutto lasci pensare alla malavita organizzata locale, maestra nel far scomparire nei pozzi i cadaveri delle vittime (anche se quando le ricerche si ampliano, i giornalisti pullulano e a cercar cadaveri son tanti, è sempre meglio trovare una cisterna sicura), perché ci potrebbero stare pure indagini similari orientate verso un'altra cerchia di conoscenze del Misseri.

E qui mi fermo, perché avventurarsi in simili illazioni potrebbe diventare molto rischioso e altamente diffamante...

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364 commenti:

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Vanna ha detto...

Ciao Massimo, hai presentato il fatto con estrema chiarezza, complimenti!

La parte finale che tratta dei movimenti del Misseri è verosimile.

Se lui conosce gli artefici del fatto e li ha "assecondati" per paura di ritorsioni sulla sua famiglia, spiegherebbe il perché è libero.

Ricordi che dissi che lui sa e per questo era fuori.

Potrebbe essere usato come esca, intercettato magari per arrivare a chi ha commesso il fatto.

Nel Contempo le donne potrebbero stare dentro anche loro usate come esca: apparentemente come assassine,in realtà si dà alle donne la possibilità di vivere e si fa credere a qualcuno che le colpevoli sono le donne.

Tutta la famiglia era monitorata per questo disegno quasi perfetto.
Famiglia che non ha spessore culturale mentre dietro quel disegno c'è una preparazione accurata.

Le persone di umile estrazione sono utilizzate spesso.
Il ruolo di Misseri è la chiave di volta della vicenda.
Non so se si è indagato abbastanza sulle sue conoscenze presenti e passate.
Idem per zio e nipote e i loro contatti.

Il ritrovamento del cellulare e del cadavere lo ha pagato caro e tutta la pantomima serve a coprire altro.

In questa ottica la strana sentenza ha un significato.

Sul destino dei tre si sta giocando una partita dura tra i poteri nascosti (per noi) e i poteri legalizzati.

Appare chiaro che spesso i due poteri si spalleggiano a vicenda.

La sentenza tarda perché i poteri giocano a palla con la GIUSTIZIA.

Un caro saluto.

Anonimo ha detto...

Caro Massimo
Bellissimo articolo. Mi piace soprattutto perché apre nuovi scenari, pone interrogativi e dimostra ancora una volta come non ci sia alcuna certezza nel caso in parola. I dubbi che sollevi sono perfino più importanti delle possibili ricostruzioni che proponi sotto forma di ipotesi(che peraltro hanno il pregio di aggiungere altri dubbi e ulteriori interrogativi). Un mosaico che, se non ci offre risposte certe, ha il merito di mostrare in sintesi (magistrale) come il caso Scazzi sia ben lontano dalla sua soluzione e che inspiegabilmente mancano molti altri filoni di indagine. Gilberto

Chiara ha detto...

Vanna
vado anch'io di ipotesi:
secondo me nell'ottica che stiamo considerando, la libertà di misseri non è un'esca ma un'assicurazione. l'assicurazione sul suo silenzio. chiaramente il presupposto è che non si cerchi la verità ma al contrario il suo occultamento.

finchè è libero e le donne recluse, Michele non può parlare; tenergli lontane le donne ha il motivo di impedirgli il coordinamento e l'accordo con le stesse, la cui incolumità rappresenta la vera arma di ricatto per il suo silenzio.

in ciò assume un senso il suo iniziale accettare di far recludere se stesso e la figlia con la versione di comodo del cavalluccio, un colposo che assicura quel lasso di tempo sufficiente a far spegnere i riflettori e dare per concluso il caso Scazzi e contestualmente concedere alla figlia la libertà dalle pressioni e dalle spade di damocle degli ultimatum a lui rivolti tramite la minaccia alla persona di lei, con tutto ciò nemmeno precludendo un riappropriarsi per la giovane della propria vita dopo un tempo di reclusione considerato sacrificabile a fronte della possibilità di vivere libera molti più anni una volta scontata la "pena del compromesso".

in quest'ottica assume un senso preciso la sua battaglia per liberare la moglie, d'altronde mai da lui coinvolta, perchè l'unica in possesso di sufficiente raziocinio e lucidità da sapergli indicare la strada giusta lungo la quale muoversi per limitare i danni che già così copiosi ha prodotto; e assume un senso, viceversa, l'assoluta inefficacia delle sue "confessioni" relativamente alla posizione della figlia, inefficacia di cui non può non essere consapevole, anche perchè gli avvocati della figlia glielo hanno indirettamente detto in tutte le salse: se non torni all'occasione sessuale, che è solo ed esclusivamente tua (condivisa al più con altri, ma certamente non con la figlia) da qui Sabrina non la schiodi.

Ma egli NON INTENDE schiodarla da lì, quella cella è la protezione per sabrina; forse questo egli sperava che afferrasse Cosima durante quei colloqui in carcere con quelle mezze parole "non è solo colpa mia se Sabrina sta qua"; e forse Cosima a un certo punto l'ha capito davvero e con il raziocinio e la lucidità che credo di riconoscerle, nei giorni che precedettero il suo arresto meditava una soluzione compositiva dei tanti fortissimi interessi in gioco che consentisse di salvare la capra con minimo sacrificio dei cavoli; perciò quello che lo fa impazzire è che in quella cella vi sia anche Cosima, perchè è lei che saprebbe cosa fare e come a questo punto. E proprio per tale motivo, per altri era imperativo toglierla di mezzo e coinvolgerla direttamente così da non renderla più un "extraneus" al caso, con la libertà di pensiero e d'azione che questa condizione implica.

In questo senso Cosima, nella sua imrpovvisa reclusione, non sarebbe "il fortino da espugnare", ma al contrario il possibile stratega da neutralizzare; per chi in questa vicenda non deve comparire, era fondamentale interrompere le comunicazioni tra lei e il marito; perchè al contrario di lui, molto meno lucido dato il coinvolgimento, forse a lungo andare avrebbe capito quanto bastava per trovare la soluzione adatta a contemporaneamente tutelare la propria famiglia consentendo che una qualche luce, anche solo parziale, fosse fatta sul sequestro e omicidio della nipote.
Forse ci stava arrivando e forse per questo è diventato prioritario neutralizzarla lasciando michele solo coi suoi tanti fantasmi che non gli consentono di muoversi diversamente da come sta facendo.
Per questo, quindi, i tentativi di Michele possono, nella sua testa, condurre senz'altro alla liberazione della moglie ma, con un po' di fortuna, non a quella della figlia. Esca Cosima e gliele tolga lei le castagne dal fuoco.

Anonimo ha detto...

Trovo che il commento di Chiara apporta un ulteriore contributo articolando alcune ipotesi suggestive. E’ ben vero che si tratta solo di un opinare, ma è anche palese che in tutta la vicenda poche sono le certezze e molti i lati oscuri. Le osservazioni su Cosima poi sono davvero emblematiche. Non un fortino da espugnare ma la vera testa pensante della famiglia abituata al raziocinio e al buon senso. Le osservazioni di Vanna, per quanto articolate in chiave psicologica, mostrano che in filigrana lo scenario è più complesso e articolato. Questo articolo di Massimo potrebbe essere la premessa per allargare lo scenario con risvolti inaspettati e ancora tutti da decifrare. Gilberto

marcello ha detto...

Bravo signor Massimo molto vicino alla realtà. Un giorno vorrò sapere come gli è venuta alla pisanò di fare la grande. E PENSARE CHE SABRINA L' HA TRATTATA COME UNA FAMIGLIA!!!

Che gente!

Chiara ha detto...

angolo spetteguless: secondo me se potessimo vedere i sogni notturni della pisanò in quei giorni di collaborazione col 'bel tenebroso' procuratore buccoliero e i suoi fieri scudieri in divisa, ci sarebbe il bollino rosso. fine spetteguless. scusate, ogni tanto mi ci abbandono anch'io...

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Massimo,

non ho grandi osservazioni da presentare. Una di carattere generale: quando un'ipotesi è suffragata da fatti di allora e di oggi, anche apparentemente non connessi (pax mafiosa interrotta), si chiama teoria), come premessa di ogni esperimento scientifico.

Che c'entrano i gatti morti e chi giura su di essi ? Soprattutto se il gatto fosse stato nero, Vanna potrebbe mettere un ulteriore tassello al suo mosaico.

Il rapimento di Sarah, compiuto non da zia e cugina, ma da "terzi" è dunque, non più ipotesi, ma teoria scientifica e criminologica.

Laura ha detto...

Gli sms di Michele Misseri in cui compaiono frasi come "La situazione non si risolve così semplicemente e comunque mi stai spaventando". Chi ha scritto e soprattutto a cosa erano finalizzate? Michele sapeva benissimo che una cerchia di persone stava nutrendo interessi sessuali verso la nipotina, e che magari prima o poi l'avrebbero prelevata per sottoporla ad un gioco erotico. Ed ecco qui che accade quando meno se lo aspetta:
la macchina scura (vista di mattina e di pomeriggio) sosta all'incrocio per attendere Sarah, che ovviamente viene prelevata e portata via, probabilmente in un casolare dove Misseri aveva rapporti con qualche altra donna o ragazzina insieme a qualche amico di merenda. La situazione degenera, e Sarah viene uccisa perché sta per fuggire lontano dal posto. Michele arriva (dopo aver saputo da Sabrina che Sarah non si trovava, scappò subito per raggiungere il luogo da lui conosciuto, soprattutto perché sapeva chi l'aveva presa) e trova la ragazza morta, ma prima ha subito un abuso sessuale da parte di questi ultimi, dopo di che Misseri prende il corpo e va ad occultarlo. Non sembra un'ipotesi male andata.

Anonimo ha detto...

Certo Chiara, lo stesso bollino dei reali e sconci sms di Sabrina.

Chiara ha detto...

Anonimo

che ti devo dire, buon per loro!
e tanta tristezza per chi vive il sesso come peccaminoso e osceno crimine.

ma in realtà questa su sabrina è una stupidaggine buttata lì "tanto per" no? perchè poi in realtà anche tu...eh anonimo? ;-)

l'unica cosa importante nella vita è non nuocere consapevolmente ad altri per la propria vanità.

fondamentalmente è questa "sfumatura" che ti sfugge nel giudicare le condotte delle persone.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Massimo complimenti,debbo dire che con queste tue nuove teorie mi hai spiazzato e colto di sorpresa,bravo,un colpo basso e che, per riprendermi avrò bisogno di cure mediche.Però, sai che non mi trovi impreparato su tante cose,verbali,documentazioni,video e audio,varie dichiarazioni e quant'altro e che bene o male tutti conoscono, se non tutti una buona parte li ricordo perfettamente.Ho visto che hai tolto parecchia sostanza di ciò che fin'ora abbiamo discusso,alcuni personaggi neanche li nomini,strano,eppure hai scritto articoli su di loro.Qualcosa non mi convince caro Massimo,non è da te fantasticare,hai detto sempre di cercare il più possibile di attenerci ai fatti e di non distogliere lo sguardo dalle prove certe.Le nuove teorie ci portano ad analizzare alcuni soggetti non tanto misteriosi,il nipote è il fratello,che non essendo stati interrogati non sappiamo quasi nulla,salvo qualche telefonata è le tante visite in casa Misseri.Sul caro zietto non hai certezze matematiche del perché sia entrato a far parte di questo scenario delittuoso? Il motivo del ritrovamento del cellulare?la confessione del 6 ottobre se sia stata estorta o no? Tra le tante cose che hai tolto,una pensavo che era importante e che ne avevi discusso in passato,ed è quello strano spostamento di macchina tra il primo è il secondo viaggio tra casa Scazzi e casa Misseri? Si era già detto che era un po anomalo questo fatto,e che si poteva pensare che qualcosa l'aveva messa in macchina,appunto,che cosa ha caricato visto che,alle 15.00 mette le ali alla macchina è scompare dal paese? Le teorie possono essere valide,però, fare certe azioni lo sono ancora di più.Sperando che, non mi si venga a dire che ha spostato la macchina per metterla all'ombra.Buona notte a tutti

Manlio Tummolo ha detto...

Uno zio trova il corpo della nipote uccisa, violentata e straziata, e che fa ? Lo va ad occultare nel pozzo. Andare a denunciare la cosa sarebbe stato troppo difficile. Per poi riconoscere dopo 42 giorni di averlo fatto. Certo, uno zio pazzo o deficiente forse agirebbe così. Provate a togliere lo zio di mezzo, e forse il discorso rapimento-violenza-assassinio-occultamento regge meglio.

Manlio Tummolo ha detto...

L'avevo detto io, caro signor Vignera: d'estate e col caldo del sud, non mi pare una proposta improponibile, salvo preferire di essere cotto al forno, invece che in padella.

Sira Fonzi ha detto...

Caro Vito,
dici a Massimo:"hai detto sempre di cercare il più possibile di attenerci ai fatti e di non distogliere lo sguardo dalle prove certe"

E ti chiedo: Da quali prove certe avrebbe distolto lo sguardo Massimo? Qui di certo c'è solo il fatto che il Misseri sapesse dove fosse il corpo ed i vari oggetti di Sarah. Null'altro.

Dici inoltre che ha "tolto tante cose" e che non ha nominato dei personaggi sui quali aveva scritto vari articoli.

L'intento di Massimo, credo, che fosse quello di dimostrare che di ricostruzioni alternative, fatte di IPOTESI, esattamente come quelle della Procura, ce ne possano essere diverse, che possono essere sposate o meno, ma non per questo giudicate meno probabili di quelle che finora ci hanno proposto gli inquirenti.

Non prenderlo come un colpo basso Vito, non sentirti "tradito", guarda il fatto in maniera distaccata e ti accorgerai che non ne hai motivo per esserlo.

Rielaborare le proprie convinzioni è segno di crescita e dimostra soprattutto di essere privi di pregiudizi.

Un caro saluto

Sira

Anonimo ha detto...

Nel caso Rea si suppone colpevoli "intoccabili", ed il fesso di turno in galera.
E nel caso Scazzi si "teorizza" lo stesso scenario.
Forse viviamo in un paese diviso in due categorie di cittadini: i fessi ed i protetti?
Grottesco.
Qui si confonde il suggerimento di possibili, diverse alternative fornite da Prati, per la morte di Sarah Scazzi, con l'abiura di tutto quanto desunto da una vasta documentazione acquisita.
Falce

marcello ha detto...

Sms sconci de Sabrina???????????????? Cavolo! dapo a nutella,
er kamasutra,
l' interviste a pag.
e messe nere,
li rimproveri,
quanto cose v' hanno fatto crede.

Povera italia...

Vito Vignera da Catania ha detto...

Ciao carissima Sira Fonzi.Grazie prima di tutto del consiglio che mi dai,ovvero di cercare di rielaborare i fatti è mettere da parte i pregiudizi.No,non mi sento tradito da Massimo,è un amico è come sai gli amici veri non ti tradiscono,al massimo ti consigliano è ti aiutano a capire cosa può essere giusto è cosa c'è di sbagliato in tante cose.Uno dei personaggi a cui facevo riferimento era il signor Petarra,indiscusso personaggio chiamato il 9 di dicembre in caserma per "ricordare" la giornata del 26 agosto, le tante volte in cui aveva visto Sarah,è l'uscita di sua moglie per andare a fare le pulizie in un negozio chiuso.Grazie alla sua modifica dell'orario i signori della Procura si son sentiti in una botte di ferro.Con le nuove teorie per ora possiamo anche farne a meno di lui,ok.Sono ancora dolorante per la botta ricevuta,però cosciente è in grado di cercare come collocare il sogno del fioraio tra i vari personaggi.Il fioraio,la commessa e la Pisanò,che, se rimane un sogno tutte le teorie possono andare a farsi benedire,altrimenti gli scheletri citati da Massimo, incominciamo ad uscirli dagli armadi è collocandoli in queste ipotetiche teorie tra,aiuti,minacce di ritorsioni,occultamento e protezioni familiari.Visto che si parla di fioraio e fiori,virtualmente ti regalo una bella rosa rossa.Buona Domenica cara Sira. A più tardi per ulteriori aggiornamenti,e vediamo quanti fiori mi toccherà regalare alle belle signore del blog che mi vogliono bene,Buona Domenica a tutti e un cordiale saluto all'esimio Prof Tummolo.

Unknown ha detto...

Caro Vito, possibile che nessuno riesca a capire che io non ho idee precostituite (eppure lo ripeto da tanto), che ho un'unica certezza e riguarda l'innocenza di Cosima Serrano e Sabrina Misseri e comunque lascio spazio ad ogni altra ipotesi o alternativa?

Questo articolo non è solo mio, si basa su quanto inviatomi da un lettore di lunga data che non vuole apparire. Questo non vuol dire che non lo condivida, anzi l'ho aggiustato per potermelo sentire mio, visto che io l'ho firmato.

Comunque ti invito a rileggere con calma l'articolo, perché non ho assolutamente lasciato indietro nulla visto che a settembre 2010 ancora non c'erano le terze, le quarte e neppure le quinte e le seste testimonianze verbalizzate (aggiustate in base agli indagati da condannare).

A settembre nel caso non erano coinvolti in maniera morbosamente colpevolista né il Petarra né il Massari né la Spagnoletti né la Pisanò né esistevano le varie confessioni del Misseri. Ma non si erano neppure mai sentiti nominare neppure tutti gli altri... nemmeno i due Pm o il Gip Rosati o il Galoppa. A settembre il Misseri era un'entità vaga di cui nessuno sapeva nulla (anche se, a dirla tutta, i giornalisti non hanno scavato sul suo vero passato neppure dopo).

Al tempo c'erano i Carabinieri e la Polizia in eterna competizione, gli uni contro gli altri in Puglia come in Lombardia (Yara Gambirasio)... si parlava di facebook e c'erano sì chiacchiere di paese che puntavano su Sabrina, ma ce n'erano altrettante anche su Giacomo, sugli amici della Pantir, su quelli di San Pancrazio, su Ivano, su quelli di Lecce e su tanti altri... quindi non c'erano vie dritte da seguire perché in realtà non si sapeva nulla, tranne quanto detto in televisione dai fidanzatini che avevano visto Sarah quasi imboccare la via Raffaello Sanzio e che la ragazza era scomparsa, per cui vittima sicuramente di un sequestro...

in pochi credevano all'allontanamento volontario, solo i media facevano questa ipotesi basandosi sugli scritti di Sarah (ci sono ancora articoli sull'allontanamento volontario in internet con tanto di lettere autentiche di Sarah).

Quindi di ipotesi e illazioni su quel periodo storico che precede la confessione del Misseri se ne possono fare, basta stare nei parametri di quanto si sapeva, o si è saputo poi, in quel settembre. Ma alla fin fine, come ho scritto, la sostanza dell'articolo non sta nell'ipotesi fantastica o nello scoprire come si sia comportata la Pisanò in aula, sta nella parte finale dell'articolo, e Sira l'ha capito, dove scrivo:

Anch'io fantasticando ho fatto illazioni, seppure seguendo altre ricostruzioni, illazioni che se fatte a settembre da chi poteva unirle alle testimonianze del La Stella e dei fidanzati, ovvero all'ipotesi su un sequestro compiuto da estranei in via Raffaello Sanzio, avrebbero spostato il baricentro investigativo decisamente su altri soggetti. E già che si possano fare illazioni e ipotesi diverse da quelle accettate a processo dai giudici, significa che non c'è sicurezza di nulla e si è condannato in base a convincimenti personali. Perché comminare ergastoli senza avere le giuste sicurezze non è ciò che vuole il nostro Codice Penale. In ogni caso non è detto che questa idea sia quella giusta...

Questo è il mio pensiero, quanto scritto prima è una briciola di ciò che ha fatto nascere questo pensiero...

Ciao, Massimo

Vanna ha detto...

Marcello de Simone,
con il tuo ultimo:

"Sms sconci de Sabrina???????????????? Cavolo! dapo a nutella,
er kamasutra,
l' interviste a pag.
e messe nere,
li rimproveri,
quanto cose v' hanno fatto crede.

Povera italia..."

Cosa vuoi dire?
Spiegati meglio per favore.

Non è la prima volta che scrivi frasi buttate lì senza un contenuto,e sempre, guarda caso, quando le piste vanno per altri sentieri.

Che l'Italia sia povera non è vero, abbiamo la 3a riserva aurea del mondo, lo sapevi?

Gli italiani hanno imparato a sopravvivere sulla loro pelle e di quell'oro a noi non ci viene nulla.

Se l'Italia è povera lo è a causa di Poteri Forti che ci stanno stritolando e, dopo averci tolto le mutande, torneremo alla foglia di fico.

Quando QUELLI vogliono raggiungere i loro obiettivi agiscono in modo "primitivo", mettono in campo rituali inimmaginabili...pur di mantenere quel potere.

Nulla li ferma.

C'è tutta una letteratura in campo e molto è stato provato, distrutto.

Mi permetto umilmente di darti un consiglio,invece di scrivere frasi accroccate senza senno apparente,se vuoi difendere qualcuno, fallo in altro modo perché così mandi ancora più giù chi è stato già offerto "in sacrificio".

Vanna ha detto...

Ciao Falce,
scrivi:
"Qui si confonde il suggerimento di possibili, diverse alternative fornite da Prati, per la morte di Sarah Scazzi, con l'abiura di tutto quanto desunto da una vasta documentazione acquisita."

Secondo me non c'è stata nessuna abiura.
La documentazione acquisita di cui parli che ha portato a quelle condanne è una documentazione carente, non "vasta".
Altre piste dovevano indagare e non lo hanno fatto.
Tutto si è fermato intorno alla famiglia.

Gli "amici" vicini e lontani, Michele e la sua vita,contatti con altri sono stati fatti veramente bene?

Nulla è scontato in questo crimine.

Buona domenica.

Manlio Tummolo ha detto...

E vi pare che questo processo abbia dato certezze "acquisite"? E quali sarebbero vista l'enorme fatica che l'ineffabile Corte giudicante fa a consegnare le sue motivazioni ? Perché non si vuole interpretare il caso Scazzi, non come qualcosa di isolato, a sé stante con l'unico assassino di turno, ma come l'effetto di una situazione più ampia e più complessa che rientra nella pax mafiosa di cui ha largamente parlato il procuratore dr. Motta e la cui interruzione si vede da proiettili inviati per posta a magistrati e capi di Polizia in Puglia?

In termini scientifici, la teoria va oltre alle ipotesi: comincia a configurare ciò che vien poi detto "legge", o nel caso specifico di un delitto, il motore del fenomeno, il suo funzionamento. Ma finché, ad un lavoro di questo tipo, si preferirà sapere o pensare di sapere chi sia stato materialmente a compierlo, non credo che si arriverà ad una conclusione univoca.

Mettendo in mezzo Michele Misseri, che non è che una rotellina inserita nel'ingranaggio pianificato da menti astute allo scopo di mistificare e mascherare la reale situazione, saranno coinvolte - piaccia o non piaccia - le due donne e qualche altro loro congiunto. Togliete Misseri e la comprensione della situazione è ben più esplicita, sebbene ignoti i manovratori (la parte mafiosa).

Non so, cara Sira, se spetti a noi interpretare quanto scritto da Massimo Prati: io rilevo però, che quello che fino a qualche mese fa veniva considerato illusorio (se non da pochi in questo blog, da contarsi in tre persone distinte, ma non uguali), oggi - se non altro - viene messo in discussione come possibile ed in certa misura probabile. Non è una dimostrazione per assurdo. E', in sostanza, un passo avanti non indifferente in una questione che taluni volevano tagliare a fette precise col "rasoio di Occam".

Vanna ha detto...

Chiara, la tua ricostruzione è molto interessante.

marcello ha detto...

Ciao Vanna, ho detto come stanno le cose, MAI sms sconci, MAI nutella, MAI messe nere ecc. ecc. ecc. Il povera italia è ironico visto che ogni volta PURTROPPO che si parla del delitto, si spara a zero su Sabrina senza conoscere la realtà e cosa più grave, senza aver capito L' IMMENSO BENE CHE SI VOLEVANO. Scusa vanna ma in sacrificio non è stato offerto nessuno...

Buona domenica.

Vanna ha detto...

Guarda Marcello,chi ha sparato su Sabrina è stata la Corte con quella condanna.

Qui si continua a discutere e non sono poche le persone che non condannano Sabrina ma lasciano libero il dubbio aprendo ad altre piste.

Il fatto che la ragazza stia dentro, qualora fosse innocente, non è un " sacrificio " voluto da altri?

E' tanto semplice da capire.

Vanna ha detto...

Manlio, è vero quello che scrivi!
E' stato fatto proprio un passo avanti!
E bene ha fatto Massimo ad aprire il nuovo dialogo.

Laura ha detto...

Massimo ha scritto un articolo obiettivo che potrebbe aprire un nuovo scenario nella vicenda.
Tutto deve cominciare da qualche casolare conosciuto da Michele Misseri. Casolare che sicuramente sarà stato ripulito per cancellare le tracce della quindicenne e di quanto avvenutovi all'interno. Misseri non sa come è stata ammazzata la ragazza, mentre le due donne sono completamente estranee a questa vicenda. Misseri ha difeso sé stesso ed altre persone. Potrebbe essere per minaccia e ritorsione, però il contadino (oggi diventato San Michele di Avetrana) copre anche i suoi interessi, cioè scheletri macabri nell'armadio. Vi ricordate quando fu rimesso in libertà? Due giorni dal suo ritorno ad Avetrana sparì per tutta la notte e ritornò il giorno dopo. Dove andò Misseri e soprattutto con chi aveva appuntamento? Col fratello, il nipote e altri consanguinei non credo, perché i rapporti si erano spezzati. Probabilmente ha incontrato gli autori materiali del delitto, i quali gli hanno sicuramente dato un nuovo avvertimento. Gli inquirenti non hanno assolutamente verificato quell'arco temporale in cui Michele sparisce. Nemmeno il contadino ha dato motivi di questa scomparsa. Basterebbe controllare i tabulati oppure celle in cui il telefono dell'uomo ha agganciato quella notte. Il mistero sta in questo buco, dove gli inquirenti avrebbero potuto prendere "due piccioni con una fava".

marcello ha detto...

Vanna tu, come l' 80% dell' italia, dimentichi 2 cose:
che E' ANCORA IL 1 GRADO DI GIUDIZIO (e finalmente a 4 grado, dopo l' ennesimo scempio mediatico che ce stato, hanno RICORDATO che la sentenza può essere ribaltata in Appello…)
e che nei processi “ESISTEREBBE” “ESISTEREBBE” anche la difesa, non solo la pubblica accusa, ma qui ce sabrina misseri quindi, evidentemente è un caso a parte, VERO???????????????????????

Unknown ha detto...

Caro Manlio, ci troviamo nel campo del ridicolo e su questo ci dobbiamo muovere perché lo vuole il pubblico ministero che ha accusato le due donne. La testimonianza della Pisanò è un'accozzaglia di sue idee personali, di suoi pensieri elaborati a modo per poter portare una giuria a pensarla in maniera illogica.

Mi spiego meglio: a processo il Pm è riuscito, fra le altre cose, a far nascere i pregiudizi (anche nei giudici ovviamente) ammassando informazioni che non sono affatto informazioni, ma chiacchiere di paese illogiche che nelle aule di giustizia non dovrebbero trovar posto.

Ad esempio. Il Pm non considera un sogno quello raccontato dal fiorista, ma un fatto realmente accaduto. Quindi a processo, per far credere sia una realtà, fa dire alla Pisanò che sua figlia le ha detto che non ha mai creduto fosse un sogno e che del sequestro lo sapeva da inizio settembre 2010. E qui la logica ci dice che se la figlia non ha mai creduto al sogno, se al contrario ha sempre pensato ci sia stato un sequestro in via Raffaello Sanzio, tacendo e non parlandone ai carabinieri ha commesso un reato. Ma anche la Pisanò, che mai ha creduto al sogno, se ha taciuto ha commesso un reato.

Ed allora, sapendo quindi che la Pisanò è portatrice per convenienza del morbo colpevolista, andiamo alla domanda che le pone il Pm, domanda che riguarda il motivo per cui asserisce che la figlia non le vuol dire chi sia la persona che le ha parlato del sequestro. La Pisanò risponde e dice che il fiorista ha fatto giurare sua figlia su ciò che aveva di più caro, sul suo gatto morto di nome Mario, appunto, che non avrebbe fatto a nessuno il suo nome.

E questa risposta non ha alcun senso logico, perché è chiaro, almeno lo è per chi ha la mente sgombra, che quanto detto è una enorme stupidata che solo chi è intasato dai pregiudizi non può comprendere: perché se si seguisse un minimo di logica non si potrebbe non capire che la Pisanò si rende ridicola, dato che vuol far credere che il giuramento di Vanessa Cerra (sua figlia) comprendesse solo il nome del Buccolieri (il fiorista) e non il suo racconto.

Sarebbe come dire che quanto saputo dal fiorista in via confidenziale, Vanessa Cerra lo poteva raccontare a chiunque a condizione di non fare a nessuno il nome di chi glielo aveva raccontato.

Ora, io immagino che tanti giudici popolari nel marasma di un processo in cui il Pm insiste sullo stesso discorso e ha la facoltà di saltare riprendere risaltare, non riescano a capire cosa in realtà stanno ascoltando, ma che non lo capiscano i veri giudici mi pare veramente un pericolo per tutti.

Massimo

Anonimo ha detto...

Le prove in un processo indiziario si formano in dibattimento attraverso testimonianze circostanziate e suffragate da riscontri:
-Petarra racconta di aver visto passare Sarah circostanziando l'avvenimento con ricordi precisi, legati alle sue attività e a quelle della moglie, con tanto di riscontro da parte del Maresciallo che lo ha sentito l'indomani, a mente fresca (il 27 Agosto 2010).
-Il fioraio dopo aver raccontato, in maniera dettagliata, di aver visto la scena del sequestro intorno alle 14.10, ritratta attribuendo il tutto ad una sua attività onirica. La macchina di Cosima, vista dalla vicina di casa nel consueto posteggio è stata poi vista da Mariangela posteggiata in altro posto. Dalle 14.00 alle 14.40 l'opel è stata spostata. Riscontro al fioraio.
-Cosima ha sempre dichiarato che dormiva, il suo cellulare aggancia la cella del garage con riscontro opel spostata. Per cui non dormiva. --Sarah arriva in casa misseri intorno alle 14.00, chi lo ha fatto lo squillo alle 14.28? Alibi deliberatamente procurato sotto forma di depistaggio.
-Pisello apprende anzitempo da sabrina come fosse vestita Sarah, nessuno conosceva quel particolare, solo la badante che lo ha comunicato certamente a Concetta dopo che sabrina ne aveva fatto precisa descrizione all'amico.
La difesa ha fatto un tentativo sull'orario degli sms e squillo, ma ha ignorato le attività di Sarah dichiarate dalla madre dopo averle comunicato di aver ricevuto l'sms. Come ha fatto Sarah a cucinare e mangiare un cordon blue, sostare per più di 10 minuti nella sua stanza, cambiarsi, recarsi in cantina a prendere un telo, indossare lo zaino e percorrere a piedi il tratto di strada dalla sua casa a casa misseri in 5 minuti e se è vero che lo squillo indicava sto uscendo di casa, togliendo il tratto di percorrenza, come ha fatto in 2 minuti a compiere il resto delle attività?
-Sabrina continua a dire che dalla veranda chiede alle 14.38 al padre se avesse visto Sarah, michele sostiene di averla ammazzata quattro minuti dopo, alle 14.42 mentre suona il cellulare di Sarah. Sabrina non ha visto passare Sarah? E se Sarah è arrivata prima cosa faceva in garage se già Sabrina era pronta e nella veranda? Per caso Sarah aspettava che lo zio la uccidesse?
I due fidanzatini non sono credibili. Oltretutto la fidanzata in DIBATTIMENTO chiarisce la motivazione per la quale indica quell'orario, anzi specifica che è stato il giornalista a decidere per lei e lei ha solo detto va bene metta quello che le pare. Perchè Sabrina fin dalle primissime battute, a mente fresca, indica come orario del messaggio a Sarah sulla gita l mare alle 14.10? Addirittura prima della conferma di Mariangela? Elementare, evidentemente aveva l'esigenza di dire che a quell'ora era a casa che inviava messaggi alla cugina, strana coincidenza, dato che il fioraio nel suo "sogno" li vede giusto a quell'ora. Altro particolare di non poco conto è stato quello che la bambina ha portato con se il carica batterie, il tenore del messaggio era quello di sbrigarsi: "mettiti il costume che andiamo al mare", che senso ha portare con se il carica batterie, la spiaggia non è dotata di corrente elettrica.

Questa matassa pesa per Sabrina e Cosima!

Anonimo ha detto...

Una volta accertati gli orari nei quali Sarah finisce di fare acquisti con il padre (12:45-12:50, ci sono gli scontrini o si sono inventati anche questi oltre alle testimonianze degli esercenti?) e considerato tutto quanto i presenti in Vico II Verdi hanno raccontato relativamente a quel pomeriggio, sarebbe a dire Concetta, Giacomo e la Pantir, Sarah intorno alle 13:00/13:05 esce dalla sua camera e dice di aver ricevuto un sms da Sabrina per andare al mare (che non esiste nei tabulati). Cucina un cordon bleu, lo mangia, rientra nella sua cameretta, si cambia, scende a prendere il telo per il mare ed esce. Se lo squillo delle 14:28 fosse stato fatto da Sarah, la ragazzina per via di tutte queste azioni sarebbe dovuta arrivare a casa Misseri non prima delle 14:40/14:45. Si tratta di banalissimi calcoli matematici, non di congetture (provate a fare una simulazione e aggiungete 4 minuti per raggiungere casa Misseri). Capisco che leggere gli atti è qualcosa che non fa per voi, ma la matematica non è un'opinione. Se Sarah fosse arrivata a casa Misseri alle 14:40/14:45 l'avrebbe vista non solo Sabrina ma anche Mariangela e la sorella Alessandra che erano li, ma così non è stato. Nessuno vuole la colpevolezza di Sabrina e Cosima per partito preso, ma almeno che consideriate gli elementi a loro carico oltre a quelli a loro discarico. E' chiederci troppo? Da quello che abbiamo capito è forse chiedervi davvero troppo.

magica ha detto...

ciao marcello
incomincio anch'io a dubitare che tutto sia avvenuto come dicono alcuni forumisti ,
mi sa michè sia in combutta con dei manigoldi di quartiere i cosidetti sozzoni .
vedrai che verra' a galla tutto l'ambaradam messo su da michè .
sabrina e la madre sanno tutto ma preferiscono rimanere in carcere piuttosto che rischiare la vita .

PINO ha detto...

X VANNA
La documentazione "acquisita" dai magistrati è VASTA, in senso quantitativo".
Che poi sia "carente" nella qualità, è un altro discorso.
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

la macchina di Cosima nell'immediatezza dei fatti è stata spostata e su questo ci sono due testimonianze, la signora Morleo (teste della difesa) e il signor Massari (teste dell'accusa). Se Cosima dormiva come ha sempre dichiarato, anche se poi si scopre l'intenso traffico telefonico di Cosima con Sabrina e Michele tra le 14:55 e le 15:30 (vogliamo far diventare "sogni" anche queste telefonate?) chi ha spostato la sua Opel? Michele non l'ha mai dichiarato, Sabrina neanche; Valentina non c'era. Chi è stato il fantasma formaggino?
Sull'orario d'arrivo di Sarah a casa Misseri non c'è nulla da fare, ormai è cristallizzato anche dalla Cassazione ed erano le 14:00 circa. Lo squillo delle 14:28 e gli sms successivi sono mistificazioni della realtà. Poi perchè questa realtà venga mistificata non spetta a noi determinarlo. Innocenti fino a condanna definitiva...intanto però un grado di giudizio è già andato e se si voleva dire la verità è stata un'occasione persa che non ritornerà mai più.
la Cassazione dice determinate meglio i riferimenti dei ruoli dalle 14,00 alle 14,30 perchè assume come scontato l'ora di arrivo di Sarah alle 14,00, dopo, dice la Cassazione, sono poco delineati i riscontri dei ruoli e questo può essere che venga rideterminato, alla luce di ciò la Cassazione spazza, senza lasciare alcun dubbio, l'ipotesi dell'arrivo alle 14,30.
I due fidanzati che vedrebbero l orologio fmhanno fatto la sgommata mentre facevano marcia indietro per dire che quanto dichiarato nn era esatto sono stati smentiti dal loro stesso parente dove erano a pranzo ed hanno anche. Aggiunto che alcuni particolari li hanno aggiunti aiutandosi con i media avevano parlato anche di traffico telefonico in quei minuti ma il controllo dei tabulati li hanno smentiti. . . . Il tutto e negli atti del processo e discusso abbondantemente in aula BISOGNA LEGGERE gli atti e seguire le udienze TUTTE le udienze che sono ben oltre le sei puntate del programma e montaggi sintetizzati .

Anonimo ha detto...

Vediamo se Prati riesce a smontare questi massi pesanti su cui pende la colpevolezza di Sabrina e Cosima!!
Non dimentichiamo i ROS e i fidanzatini smentiti dal proprio padre e da una serie di incongruenze!!!! non basta leggersi solo gli atti del processo ma anche quelli delle indagini preliminari.

marcello ha detto...

Ciao magica, rispetto quello che si dice e quello che dite però... vorrei sapere una fam. di umili contadini, sempre debita al lavoro, seria, che non ha mai avuto problemi con nessuno al mondo, che si è sempre comportata bene con tutti (maledetto il giorno che sabrina ha conoscuto la pisanò)che debbe temere, perchè debba temere, boh. Io punterei più su un' altra fam. altro che Sabrina e avetrana.

Anonimo ha detto...

Temo che l'anonimo della 11,04 abbia riportato fatti riscontrabili che dissolvano nel nulla fantomatici interventi terzisti ed altre forzature, come quelle degli orari.
W

marcello ha detto...

"Se lo squillo delle 14:28 fosse stato fatto da Sarah, la ragazzina per via di tutte queste azioni sarebbe dovuta arrivare a casa Misseri non prima delle 14:40/14:45..." (infatti arriva intorno alle 14,30 circa),shshsh forse si cominicia ad essere realisti, forse.

marcello ha detto...

Ciao anonimo :) tranquillo che i massi pesanti (se pure esistono) dove penderebbe quella cosa, saranno beatamente frantumati tra Appello e Cassazione.

saluti.

Anonimo ha detto...

Per ora pesano e Prati non riesce a smentirli......

Chiara ha detto...

Dico, sul serio questo sbarbo viene a dire PROPRIO QUI di leggere gli atti?

Anima candida, se vuoi vedere come quelle cose sono GIA' STATE ABBONDANTEMENTE smontate e mostrate nella loro reale dimensione, leggiti le centinaia pagine, tra articoli e commenti, che si susseguono dal 2010 in questo luogo.

Se invece sei pigro non ammorbare per piacere; non è che possiamo tornare al giurassico della discussione intorno al caso Scazzi perchè tu non hai alba di DOVE ti trovi.

Se ne avessi percezione sapresti che quella dell'analisi degli atti, processuali e d'indagine, perizie ecc, punto per punto, è un lavoro ormai stravecchio qui; per questo stiamo andando oltre, riprendendo il filo interrotto delle indagini prima che il caso diventasse una pagliacciata.

Ripeto: prenditi qualche giorno, leggi e poi torna se vuoi.

Anonimo ha detto...

io voglio qualcosa che smentisca questi punti!!! vi limitate a rispondere così???

Anonimo ha detto...

un turbinio di messggi. Le fasi principali sono sintetizzati in questa cronologia: 13,40-13,45: AVVISTAMENTO DI SARAH DA PARTE DI FEDELE GIANGRANDE13,45-13,50: AVVISTAMENTO DI SARAH DA PARTE DEL PETARRA CHE VEDE SARAH CON LA MAGLIETTINA ROSA”, MENTRE SI DIRIGE VERSO CASA DI SABRINA (Riferito al maresciallo Viva già all'indomani della “scomparsa” e da questi confermato in aula).

13,45-13,50: AVVISTAMENTO DI SARAH CON INDOSSO LA
MAGLIETTINA "ROSA", DA PARTE DI ANNA LUCIA MORLEO IN NIGRO DICHIARATO "DE RELATO" DA LIALA NIGRO.
SARAH ARRIVO' A CASA MISSERI MOLTO PRIMA DI QUANTO SEMPRE DATO AD INTEDERE. Una serie di telefonate a vuoto e poi alle 14,10 avvistamento del fioraio. Guarda caso la grande bugiarda dichiara che a quell'ora messaggiava Sarah; mai esistito; evidente tentativo di pararsi il culo vista la concomitanza dell'avvistamento. Ma e' una coperta troppo corta che se copre la testa scopre i piedi perché a QUELL'ORA MARIANGELA mica aveva confermato! ORE 14,28:26 squillo di Sarah a sabrina. MA QUALE SQUILLO SE IN BASE A BEN TRE TESTIMONIANZE SARAH ERA GIA' ARRIVATA IN QUELLA MALEFICA CASA DA OLTRE MEZZ'ORA??? Questo non e' un indizio, questo non e' un processo che molti si dilettano a definire indiziario per la mancanza di arma o di un solido movente. Questa e' una prova schiacciante. La pietosa grida piangendo di rabbia ( ha sempre pianto solo per rabbia o per paura come il giiorno in cui a Chi l'ha visto ebbe la ferale notizia che il paparino stava cantando) : Non e' questo il movente! Non grida innocenza ma che la procura non ha centrato in pieno il movente. La rabbia e' una brutta consigliera e le fa commettere un passo falso. Certo che la gelosia non e' l'unico movente! L'altro e' nascosto nei messaggini spinti e nei giochi di comitiva!

marcello ha detto...

Anonimo :) non ce bisogno di smentire, basta aprire gli occhi, ragionare su alcuni punti cardini, è sufficente darsi risposte su domande che esistono ma, (forse) vengono volutamente ignorate.

Sii pazientevole.

Anonimo ha detto...

cosa può distruggere questo muro enorme di indizi gravi precisi e concordanti??

marcello ha detto...

ti risponderà... il tempo, perciò ti ho detto siii pazientevole.

Anonimo ha detto...

Certo che i particolari forniti dall'anonimo sono impressionanti, e per smontarli occorrerebbe controbatterli uno per uno.
Non sembra affatto uno "sbarbo", ma un ragionatore calmo e preciso.
W

Unknown ha detto...

Prati era al telefono ed ora se ne va a pranzo.

Già ti dico che ti smentisci da solo in vari modi, ma vedrai che questa sera, al mio ritorno e dopo aver messo a letto i bimbi, tanto non hai fretta, ti risponderò...

Masimo

Chiara ha detto...

W

il fatto è che non ha voglia di cercarsele, le risposte.

ci sono tutte.

a noi è venuto a noia ripeterle dopo 3 anni che lo facciamo.

e siccome l'impressione è che non gli interessi davvero contraddire ma ribadire una sua idea, questo che ci chiede è un lavoro inutile.

se davvero gli interessa conoscere le obiezioni, le cerchi.

almeno dimostrerà che gli interessano davvero.

a quel punto potremo parlarne volentieri insieme.

Vincenzo ha detto...

Anonimo, per favore, gli atti li conosco meglio di te. Le contraddizioni dell'accusa sono gravi ed eclatanti! Le due donne a mio avviso rimangono estranee alla vicenda.

Anonimo ha detto...

er me ieri basilare è stato:la bugia di sabrina circa il fatto che non conoscesse Contrada Mosca,se non per essere andata una sola volta,tantissimi anni prima,per assaggiare un frutto.Invece, in diabattimento, l'attuale proprietario,mi sembra il sig.Rizzo,ha affermato che tutti e quattro i misseri avevano lavorato uno,due anni prima del 2010!Inoltre,come mai sabrina e cosima agganciano la cella del pozzo proprio il 27 agosto?Circa Strada, avrebbe dovuto mantenere una forma rigorosa nel rispondere,anche se erano provocazioni.Comunque,la foto del segno sul collo è chiaramente piatta!Una corda avrebbe lasciato un solco concavo,meno largo e più profondo.Anche perchè la parte del collo fuori dall'acqua,essendo il pozzo ermeticamente chiuso,siggillato,non ha subito grandi alterazioni.Poi,sabrina nega persino l'abbraccio alla Pisanò che ricordiamo,non ha mai puntato il dito contro sabrina,ha solo riferito,come civilmente e moralmente ogni cittadino dovrebbe fare,ciò che ha visto e sentito.Sono gli inquirenti che compongono poi il puzzle.
L'orarioi:
-Petarra racconta di aver visto passare Sarah circostanziando l'avvenimento con ricordi precisi, legati alle sue attività e a quelle della moglie, con tanto di riscontro da parte del Maresciallo che lo ha sentito l'indomani, a mente fresca.
-Il fioraio dopo aver raccontato, in maniera dettagliata, di aver visto la scena del sequestro intorno alle 14.10, ritratta attribuendo il tutto ad una sua attività onirica. La macchina di Cosima, vista dalla vicina di casa nel consueto posteggio è stata poi vista da Mariangela posteggiata in altro posto. Dalle 14.00 alle 14.40 l'opel è stata spostata. Riscontro al fioraio.
- Partendo a ritroso dall'arrivo di sabrina in casa Scazzi alle 14.50 si è attribuito il tempo delle attività della famiglia: Andare a riposare, rigovernare la cucina, cucinare a magiare la carne, mangiare la pasta e cuocerla, Sarah è uscita di casa quando la pendola dell'acqua stava bollendo. La difesa ha fatto un tentativo sull'orario degli sms e squillo, ma ha ignorato le attività di Sarah dichiarate dalla madre dopo averle comunicato di aver ricevuto l'sms. Come ha fatto Sarah a cucinare e mangiare un cordon blue, sostare per più di 10 minuti nella sua stanza, cambiarsi, recarsi in cantina a prendere un telo, indossare lo zaino e percorrere a piedi il tratto di strada dalla sua casa a casa misseri in 5 minuti e se è vero che lo squillo indicava sto uscendo di casa, togliendo il tratto di percorrenza, come ha fatto in 2 minuti a compiere il resto delle attività? Aggiungo che la figlia della signora Morleo ha dichiarato che la madre la sera stessa le ha riferito di aver visto passare Sarah subito dopo pranzo mentre lei e il marito si accingevano ad andare al mare, il vestiario di Sarah corrispondeva esattamente a quello con cui è uscita di casa per andare al mare, cioè maglietta rosa e infradito.

Anonimo ha detto...

Inoltre come mai Sarah non risponde a Francesca? Che motivo aveva? Al messaggio magari non aveva i soldi, ma la ragazzina l'ha poi telefonata!!

marcello ha detto...

forse perhè non c' era fretta di rispondere? credo che lo avrebbe fatto dopo con calma, evidentemente il piacere di andare al mare con la cugina era più forte di tutto. o no?

marcello ha detto...

Dimenticavo, non ha risposto nemmeno al primo di Sabrina, tantè che glie ne ha dovuto mandare un' altro per sollecito e poi Sarah infatti PER TRANQUILLIZZARLA gli ha fatto lo squillo come ha dire, si ok sto arrivando.
realismo realismo grazie.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro Massimo,

sono perfettamente d'accordo su quanto scrivi: che tutta la storia abbia assunto caratteri di estremo ridicolo, malgrado la tragedia terribile di una ragazzina morta così, l'ho più volte sottolineato, ricevendo anche medaglie di umorista: umorista assai amaro, a dire il vero. Quello che tu sottolinei non fa una piega, ma a mio parere occorre capire chi e perché ha condotto le indagini in un modo tale da rendere ridicola una storia tragica: non perché stupido o incompetente, ma per astuzia e compromesso con i veri autori del delitto, ossia pax mafiosa, mai dimenticarlo!!.

Quando vi è "pace mafiosa", vi è un rapporto di scambio tra criminalità, amministrazione politica, amministrazione giudiziaria ed investigativa. Come negli anni '90 vi furono trattative Stato-mafia, ormai sotto inchiesta, così localmente vi sono rapporti di reciproco silenzio, per evitare scontri crescenti, e vendette a catena. Questo rapporto di relativa "non belligeranza" è di ben antica origine, risale agli Stati pre-unitari ("I Promessi Sposi" ne costituiscono una narrazione per la Lombardia del XVII secolo), che lo Stato unitario non ha mai cancellato, se non forse durante il fascismo per la semplice ragione che non vi erano concorrenti alle elezioni. La ricostituzione della "democrazia" ha riaperto vecchi canali e vecchie ferite nell'ordine o disordine pubblico.

Nel caso Scazzi, le vittime di questi accordi furono i Misseri, i loro congiunti, e alcuni avvocati, uno dei quali rimane sotto indagine con accuse pretestuose.

Vanna ha detto...

Anonimo del lungo elenco,
alcune cose che scrivi le lessi anche io e qualcosa l'ho pure scritta ma è stata fortemente contestata, perché le testimonianze al processo sono state altre e quelle contano.

Rileggerò attentamente quello che scrivi questa sera, però posso dirti solo questo, a prima impressione: la montagna dei dati che riporti può essere utile solo per dimostrare che non si è indagato abbastanza ma soltanto verso una direzione: la famiglia.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Anonimo,

non sono le ore e i minuti a provare un assassinio, ma dati oggettivi scientificamente controllabili sull'atto di uccidere. Avete mai letto critiche sulla sussistenza del concetto di tempo ? Michele tra l'altro dice di non aver avuto orologio in quel momento e di non saper determinare l'ora esatta dell'arrivo e della morte di Sarah; telefonate ? Si è detto tante volte che le telefonate non registrate, dove non si sentono voci e discorsi, servono assai a poco. Ma come, siete tutti impiegati in società telefoniche ? Pubblicità per i cellulari ? Siete venditori di cronografi e cronometri?

Non è compito nostro infine cercare prove a carico quando non abbiamo nemmeno la funzione di cercare prove a discarico: critichiamo soltanto narrazioni e fiabe. Rileggetevi le norme di legge sulla previa non colpevolezza degli indagati e imputati fino a sentenza definitiva, prima di dar consigli !

magica ha detto...

mmmmhh mi sa che l'anonimo abbia letto le carte con dovizia .

Manlio Tummolo ha detto...

Quello che di "interessante" dimostra, suo malgrado e a sua totale insaputa, l'Anonimo Innominato, venditore di cellulari e cronometri, è che per la pubblica opinione, l'esistenza di un delitto in casa Misseri coinvolge - lo si voglia o meno - l'intera famiglia. Così, quanto a cascinali e altro, citati da Laura, come luoghi del delitto alternativi da parte di Michele Misseri, non so quanti possano essere, ma se non sono stati esplorati nel 2010, penso che poco potrebbero dirci ora dopo tre anni. In tutti i casi, un altro luogo del delitto potrebbe scagionare solo fino ad un certo punto le due donne, se non si prova un'assoluta estraneità di luogo, di tempo, di conoscenza da parte delle stesse: tutte cose che vanno materialmente provate, e non solo supposte o immaginate, se si vuole rovesciare la tesi attuale fabbricata in processo.

magica ha detto...

poi mi fa dubitare che a sabrina dispiacesse della fine della cugina
perchè mangiare nutella durante il funerale?

Manlio Tummolo ha detto...

Vanna Cara,

qualunque dato può essere utile, ma solo a condizione che:
1) chi li riporti dica chi sia;

2) donde li ricava, ovvero le fonti.

Questo vizio dell'anonimato e del buttare cose senza spiegare da dove vengono ricavate, è semplicemente un bluff.

Un Anonimo Assoluto è colui che teme per ciò che ha scritto: il punto è sempre lì. E se si ha paura, perché si ha paura ? Come può sperare di essere preso sul serio ?

Anonimo ha detto...

La critica in astratto non serve a nulla quando vi sono DATI precisi e concordanti, che si incrociano e confermano a vicenda.

Il decorso dell'INCHIESTA, (con ben due Ordinanze di arresto a carico di Sabrina, a cui si aggiungono tutte le Ordinanze dei vari Tribunali che si sono alternati dietro i Ricorsi dei difensori), nonché del PROCESSO (con tutti i testimoni messi a confronto con le SIT), dicono che gli INDIZI iniziali, confrontati con dati inossidabili, quali: Orari, Tabulati, Celle Telefoniche ed Intercettazioni sono TUTTI diventati PROVE inequivocabili a carico delle due imputate.

Il loro peso è stato così talmente determinante, che la condanna ad ERGASTOLO è stata erogata "al di là di ogni ragionevole dubbio"!

Manlio Tummolo ha detto...

Intanto si dice "irrogare", e non "erogare". I dati che Lei dà, caro Anonimo delle ore 14.06 di oggi 27 ottobre, non sono affatto concordanti in un bel niente, perché semplici numeretti scritti tanto per scrivere. Se io telefono a Tizio e Tizio non mi risponde, vuol forse dire che l'ho ucciso o che è stato ucciso (e in questo caso da chi?)? Quando mai le telefonate senza risposta sono prove di omicidio?

La Corte di Cassazione ha respinto numerosi atti del Tribunale di Taranto, e bisognerà vedere perché tanta persecuzione contro una famiglia, prima o poi, e le molte falsificazioni, mistificazioni, pressioni ,ecc., compiute dai SS. Inquisitori.

Infine, se fosse vero ciò che sproloquia, perché mancano ancora le motivazioni ? Le sta scrvendo Lei in nome e per conto della Corte ? E perché, Le piaccia o meno, verranno svolti altri due gradi processuali ? Giusto per perdere tempo?

La Costituzione e norme internazionali proclamano, non certo per sport o per cortesia, l'innocenza o non colpevolezza degli imputati FINO A SENTENZA DEFINITIVA. Se lo ricordi Lei, a scanso di equivoci: ciò che sta facendo è diffamazione aggravata tramite INTERNET !

Chiara ha detto...

hanno usurpato il nick di magica (?)


anonimo, perchè non provi ad adattarti allo spirito del luogo provando ad interloquire su quello che diciamo esprimendo perchè sì o perchè no? le altre cose che citi le abbiamo ormai superate e, salvi alcuni volenterosi, non abbiamo granchè voglia di fare i gamberi.

ripeto: tutte le obiezioni a quanto affermi sono disponibili nero su bianco.
fai la cortesia di leggerle e torna con delle contro-obiezioni.

se non ci si mette al passo con la discussione in cui s'interviene non si va da nessuna parte.

Giacomo ha detto...

Credo che ci fosse del "lieve" SARCASMO nei brevi interventi di magica.

Mi associo: E' l'unica risposta possibile a certi anonimi scombriccherati.

Buona domenica a tutti.

Giacomo

Chiara ha detto...

ah ok, chiedo scusa per non averlo capito.
sai, c'è gente che davvero le dice sul serio certe scempiaggini e non mi stupirei che le "facessero dire" anche ad altri...

Anonimo ha detto...

Perchè la famiglia Scazzi non sente gli squilli delle 14,18 e 14,25???? Semplice...Sarah era in un altro luogo!!!

Anonimo ha detto...

E come faceva la bugiardona a sapere che il cellulare fosse di sarah quando misseri insceno' il finto ritrovamento ?Al telefono a voce sapendo di essere intercettata dice che non è quello della cuginetta poi manda sms due minuti dopo alla sorella e le scrive l'esatto contrario" e' quello di sarah sta zitta poi ti spiego ". Bugiarda e depistatrice. Una poveraccia comunque come l'ha definita il suo avvocato

Chiara ha detto...

e perchè la famiglia scazzi non si stranisce di non avere sentito l'arrivo del presunto (ma inesistente) messaggio di Sabrina all'una e rotti?
perchè quando sarah era in camera non si sentiva, dice concetta.
si suppone che tanto più valga per lo scantinato (dove si sarebbe trovata alle 14.25).

memoria selettiva anonimo?
o semplicemente è più facile cercare domande sciocche che darsi risposte intelligenti?

Chiara ha detto...

"Una poveraccia comunque come l'ha definita il suo avvocato"

boom!
eccoti autoqualificato.
uno siocco vuoto pettegolo.

chiariscimi una cosa: non hai davvero di meglio da fare che venire qui a mostrare la tua pochezza intellettiva? sei masochista?

Vito Vignera da Catania ha detto...

Caro anonimo perché non ti rilassi un po,è rifletti un tantino sulle notizie che scrivi? Di tutti i commenti che hai scritto,c'è ne fosse stato uno in cui riporti circostanze vere.Possibile che non ti accorgi di sbagliare orari,e cose dette dai personaggi che indichi? Perché non vai a rileggerti un po di verbali oppure le diverse dichiarazioni fatte in quel periodo? ciao.

Vanna ha detto...

Pino buonasera, proprio perché la documentazione acquisita è di qualità
scadente siamo qui a cercare il bandolo nella matassa.
Un caro saluto!

Vanna ha detto...

Anonimo del:
"Perchè la famiglia Scazzi non sente gli squilli delle 14,18 e 14,25???? Semplice...Sarah era in un altro luogo!!!"

Sì, forse era in altro luogo, ma mi sembra di aver letto che sul cellulare di Sarah quella tel. non c'era.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissime amiche Vanna e Chiara,ho riletto con attenzione i vostri commenti iniziali,è debbo dire con sincerità che le vostre ricostruzioni portano effettivamente a vedere il tutto in un ottica diversa,complimenti belle signore,tutto visto in un ottica molto suggestiva.Rileggendo l'articolo di Massimo con più attenzione debbo ammettere che gli scenari da lui proposti non fanno altro che aumentare i dubbi su ciò che fin'ora si era detto,e che su questo delitto tanto c'è ancora da capire,ipotesi d'accordo,però non tutto scontato come prima si pensava.Carissimo Massimo ti chiedo scusa per non aver letto con più attenzione l'articolo,sarà stata la fretta con cui ho letto tutto,e non analizzando con attenzione ciò che che avevi scritto.Qualcosa non mi convinceva,ora è tutto più chiaro,complimenti caro Massimo,questo a dimostrazione di aver avuto sempre fiducia in ciò che scrivevi,mai nulla di banale,è questo fa di te persona corretta,grazie Massimo.

Vanna ha detto...

Vito, l'importante è che tu possa renderti conto che quelle che chiami "ricostruzioni" sono tentativi per cercare di trovare uno spiraglio di verità.

Si va a tentoni, a ipotesi, non si ha in mano una certezza concreta, ma buona volontà di capirci di più.

Buona notte.

Chiara ha detto...

ciao giacomo.
sì, quel virgolettato l'ho postato proprio perchè non è per nulla chiaro.
non ha ragion d'essere per tutti i motivi che hai detto e nemmeno ha un senso evidente di qualche tipo ai fini che potrebbero interessare chi informa l'opinione pubblica.
quindi mi chiedo, poteva essere un messaggio? e se sì di che tipo e per chi?

preciso che q.g. non l'ho visto, quella frase l'ho letta in un articolo (che comunque si riferiva all'intervista di q.g.) ma come detto mi è suonato un campanellino perchè proprio non quadra.

e allora mi chiedo: se mi confermi che non l'ha detto concetta siamo sicuri che i soggetti di quella frase siano davvero i t.d.g.? ossia ancora: che senso avrebbe inventare che i t.d.g. si recano dalle imputate in carcere? se volessimo vederci un messaggio in codice? se qualcuno avesse voluto far sapere a qualcun altro che la presenza in carcere c'è (non sotto forma di visita ma di presenza costante, di osservazione o anche di comunicazione)? non chiedermi di chi, anche se chi sta seguendo una certa linea ipotetica una idea se la può fare.

così...senza voler scadere in discorsi di scie chimiche et similia, io la butto lì.

perchè, ripeto, un significato deve averlo; in questo caso TUTTO ha un significato, specialmente se si vuole volgere lo sguardo a certi ambienti, ben avvezzi ai messaggi in codice e agli intesi non immediati...

Chiara ha detto...

dov'è finito il messaggio di giacomo per me?

Manlio Tummolo ha detto...

AVVISO

Se per caso aveste intenzione di abbonarvi ad INTERNET tramite OPEN-SKY, ve lo sconsiglio caldamente, perché anche oggi (ogni tanto la faccenda si ripete) il collegamento non funzionava, e non si capisce perché, malgrado si contatti l'assistenza: l'ultima volta hanno detto che c'era un "guasto": di che cosa, dove e come non si sa, mentre si sa che bisogna pagare una congrua bolletta ogni due mesi.

Dalle 19 alle 22 ho vanamente tentato il collegamento, e appena ora è partito (!!!).

Questo anche perché la TELECOM no allarga il servizio ADSL a tutti i Comuni, anche piccoli. E poi sollecitano che per ogni cosa ti rivolga ad INTERNET !!!

Chiara ha detto...

vedo che il commento di giacomo è stato spostato nell'altro articolo; effettivamente la frase che ho citato era lì.

per continuità col discorso che stiamo facendo lascerò qui la risposta e a favore di comprensione copio il messaggio di giacomo:

Giacomo ha detto...

Chiara 25 ottobre 22:35

Temo che quella notizia dei "fratelli" che vanno in carcere da Sabrina sia l'ennesima bufala mediatica.
Concetta Serrano non ha fatto una simile affermazione durante quarto grado, né nella lettera che lei ha scritto alla redazione di quarto grado.
Né mi sembra che i carcerati possono ricevere visite da estranei, che non abbiano nessun legame di parentela. Né si capisce a che titolo il giudice di sorveglianza avrebbe concesso i colloqui.
E poi penso che il cappellano del carcere si sarebbe ribellato, dal momento che Sabrina e Cosima sono cattoliche.
E lui sta lì proprio per curare le anime dei detenuti.

Non si capisce perché i media insistano tanto sul fatto che Sabrina dovrebbe abiurare alla fede cattolica, per convertirsi ad una religione settaria ed oggettivamente eretica dal punto di vista dei cattolici.

Questo fatto non è per niente chiaro.

Buona notte a tutti gli amici del blog

Unknown ha detto...

Cavolo, io me ne vado a una sagra con la famiglia e qui si balla di brutto!

Caro Anonimo che sai tutto, per prima cosa mi chiedo perché hai inserito questi dati sotto un articolo che tratta di ben altro... non è che infastidisce per cui è meglio non parlarne e portare chi legge a vecchi illogici e logorroici ragionamenti già ampiamente sviscerati? Comunque ho una ventina di minuti e come mi hai chiesto anche fingendoti altri ti rispondo per confutare quanto scrivi. Iniziamo dal Petarra.

Il Petarra non circoscrive l'avvenimento con prove circostanziate per diversi motivi. Primo: cambia nel lungo andar dei mesi le sue testimonianze sugli orari e non in maniera autonoma, come si vuol far credere scrivendo sui suoi verbali: mi presento spontaneamente per... perché a processo viene chiarito che ogni volta sono i carabinieri a chiamarlo, ad invitarlo in caserma. Secondo: come ammette lui stesso, la ricostruzione degli orari non è solo sua, viene elaborata a dicembre assieme ai carabinieri (sai che precisione, mi par di rivedere chi li ha elaborati assieme al Ranelli). Terzo: afferma di essere rimasto a pulire all'esterno fino alle 15.30 - ma Mariangela Spagnoletti dalle 14.45 alle 15.00 parcheggia a quindici metri da casa del Petarra per due volte, e per due volte passa di fronte a quella casa, e dichiara di non aver visto nessuno in strada (dov'era il Petarra? aveva rapito lui Sarah?). Quarto: la moglie del Petarra è meno credibile di suo marito, visto che a processo parla di un orario di lavoro da rispettare, ma viene clamorosamente smentita da Olivieri, chi la faceva lavorare un'ora e mezza a settimana, che al contrario dice che non aveva un orario fisso e andava quando le pareva.

Quindi togli il Petarra dai testimoni attendibili perché è proprio l'ultimo a cui poter credere.

Il Fiorista Buccolieri: Se il fiorista non parla alla commessa di un sogno ma di un fatto accaduto, lo ripeto, la procura per essere credibile e rendere credibile la testimonanza deve indagare la Pisanò e la Cerra e portarle a processo per intralcio alla giustizia, in quanto sapevano a settembre di un sequestro messo in atto da Cosima Serrano e non hanno detto nulla a nessuno per sette mesi (impedendo di fatto indagini adeguate e testimonianze veritiere perché più vicine nel tempo). Fin quando la procura non aprirà un fascicolo contro loro e non le farà condannare (la Pisanò è reo confessa visto che ha detto di sapere da settembre che era avvenuto un sequestro e sua figlia mai le aveva parlato di un sogno), il sogno resta un sogno con tutti gli annessi e i connessi, perché al momento in cui si celebrerà il processo al Buccolieri la Cerra potrebbe testimoniare a favore del suo principale, come si capisce nell'intercettazione di una loro telefonata, e parlare di un sogno e non di una storia reale (a quel punto sarà indagata dalla procura per falsa testimonianza? No, perché a processo non è entrata). Ne consegue che prima occorre dimostrare che non si tratti di un sogno, in caso contrario sono convinzioni di una parte e non possono entrare in un processo né fare prova o indizio (non siamo su un telefilm di Perry Mason, siamo nella vita reale e i processi devono essere processi).

continua...

Unknown ha detto...

Parliamo di Cosima Serrano. Non è dimostrabile in alcuna maniera che Cosima non dormisse. Io al telefono rispondo quando mi sento di rispondere, e se mi sono appena coricato penso che se chi mi chiama ha bisogno di me, è capace di richiamarmi: questo vale anche per te e per la Serrano(Fra l'altro quella chiamata è antecedente le 14.00... quindi che significato ha?).Il suo cellulare viene posizionato nel garage dopo le 15.30, non alle 14.30 - sempre sia vero che in quel luogo è entrato visto che non si sono fatti esperimenti per capire se al chiuso di una borsetta o di un'auto il segnale che dava il 26 agosto la cella potesse passare da UMTS a GSM. Visto che alla Difesa è stato impedito di svolgere proprie perizie, dato che la cella che copre Avetrana è stata modificata e la procura non ha inviato l'informazione agli avvocati (infatti il giudice Trunfio ha dato facoltà alla Difesa, che può toglierla quando vuole dal processo, quindi in Appello non credo entrerà). Per quanto riguarda l'auto: della opel si è iniziato a verbalizzare dopo due mesi e ogni persona, dai vicini alla Spagnoletti alla Pisanò (che non la vede), da ai carabinieri una sua posizione. C'è chi dice vicino al muro, chi di fronte al campo e chi accanto al cancello. Ma che valore processuale hanno testimonianze fornite due mesi dopo su un'auto che stava parcheggiata tutti i giorni in quella via? Tu ricordi dove aveva parcheggiato il tuo vicino due mesi fa? Fai una prova, vai dai tuoi vicini e chiedi loro se ricordano dove avevi parcheggiato la tua auto il 26 agosto di quest'anno... poi riparliamo delle testimonianze degli avretranesi su quella di Cosima. Fino ad allora non c'è testimonianza che sia migliore o peggiore, non c'è ricordo che possa ritenersi valido.

Andiamo allo squillo delle 14.28 che di certo lo fa il cellulare di Sarah. Come dimostrare che lo ha fatto Sabrina, visto che l'amica a cui Sarah non ha risposto a processo ha ammesso che non sempre le rispondeva subito, che spesso la chiamava molto più tardi, lei la chiamava di mattina e Sarah le rispondeva nel pomeriggio? Chi può dire che Sarah non sia partita da casa sua al primo messaggio di Sabrina, visto che nessuno dei presenti ha sentito messaggi arrivare? Chi può dire che lo squillo delle 14.28 non l'abbia inviato quando ormai era arrivata in via Raffaello Sanzio (tre minuti ci vuole da casa sua a via Sanzio)? Nessuno, quindi fino a prova contraria resta una illazione della procura.

continua...

Unknown ha detto...

Ora vediamo i movimenti di Sarah. Tu fai calcoli in base alle testimonianze aggiustate a dicembre (fra l'altro tre testimonianze scritte in fotocopia e con le medesime parole), quelle di Concetta (che a processo garantisce a tutti di non avere memoria e non aver visto la figlia uscire), del padre e della Pantir, che nell'imminenza del fatto dicono alle telecamere (la Pantir perché Concetta già nulla ricordava) e verbalizzano che la figlia è uscita mentre stavano mangiando e a dicembre mentre stavano lavorando. E lo strano è che i verbali firmati dai tre fino alla fine di settembre, che le Difese volevano far acquisire alla corte, non sono stati acquisiti perché il Pm si è opposto. Per quale motivo non ha voluto farli leggere al giudice?. Per cui se vogliamo credere che la cicogna abbia portato un bimbo sotto a un cavolo e che una lupa lo abbia allattato mentre il lupo cercava un pretesto per mangiarsi un agnello... possiamo farlo, ognuno è libero di credere alle favole. Io credo che la memoria abbia un limite e che più ci si allontana dal giorno da ricordare più ci si sbaglia. Inoltre, volendo pure dar ragione all'accusa e credere che Sarah sia uscita prima (non mi costa nulla farlo), lasciando perdere il Petarra che nelle sue testimonianze iniziali ha sempre detto che l'ultima volta l'ha vista andare verso casa (e non verso via Kennedy come verbalizzato poi), cosa ti da la certezza che Sarah sia andata subito verso via Deledda? Perché non può essere passata alla piazzetta Unicef, non è lontana, e magari aver incontrato qualcuno che non doveva incontrare in quell'orario in cui tutti ad Avetrana riposano? Quale elemento uscito a processo conferma che è andata dai Misseri? L'unico che dice di aver visto e ucciso Sarah in un garage di via Deledda è il Misseri. Quindi per dire che Sarah è arrivata a casa Misseri occorre credere al contadino e alla sua versione. Per cui è lui che l'ha uccisa? Se non gli credi elimini l'unico elemento che la colloca in via Deledda.

E adesso gli atti in cui si parla di scontrini ed esercenti e di altro (sarebbe meglio che comunque li leggessi davvero): Tanto per capirci, di quali scontrini parli? Uno scontrino esiste, ma mica c'era il nome "Scazzi" sopra. All'aiutante del macellaio a processo alla domanda del Pm che gli chiedeva se ricordava l'orario in cui aveva servito Giacomo Scazzi disse: Intorno alle 13.00, un po' prima, dopo no, o almeno.... Alla parola almeno il Pm lo ha blccato perché ha visto che non era proprio la sicurezza fatta persona... fortuna che il 21 giugno 2011, nove mesi dopo il fatto, quando è stato interrogato dai carabinieri s'era parlato delle 12.40. Ma se il suo orario è giusto, significa che gli orari della Pantir sono sfasati e anticipati di quasi mezzora, perché per lei alle 12.40 Sarah e suo padre erano già tornati a casa, non dal macellaio. Perché per lei Sarah si cucinò il cordon bleu fra le 13.30 e le 13.45 (aggiungi la tua matematica a quest'orario dopo aver aggiunto prima lo sfasamento della Pantir, in fondo è un banale calcolo matematico), perché per la Pantir Sarah parte da casa sulle 14.00. Visto che devi leggerli tutti bene i verbali?

Unknown ha detto...


Ma dagli atti e dai verbali prendo spunto per parlare del signor Massari. A parte che a processo capiva metà delle domande e rispondeva fichi quando doveva dire cachi, lui ha ribadito più volte che ad Avetrana è arrivato alle 14.35 (ma gli orari sono ballerini per i Pm che in un paio di occasioni sono riusciti a fargli dire le 14.20). Però poi lui nel proseguo torna costantemente alle 14,35 in ogni altra occasione in cui si parla dell'orario di arrivo al paese... perché l'orario sul cruscotto lo ha visto... ma sai com'è, è passato tanto tempo e non lo ricorda (come non lo ricorda? Ricorda tutto tranne l'orario?). Comunque vede. ma nell'incrocio prima dello stadio, non in via Raffaello Sanzio, un furgone superato da un suv guidato da un uomo con baffi e parrucca. Nei primi verbali firmati dai carabinieri dice che il suv supera via verdi e lui lo vede, negli ultimi lo perde di vista prima, molto prima... Comunque, qualche giorno dopo chiede alla figlia quale sia l'auto che ha un suo cognato e cambia il suv in una opel. Poi, capendo che da come ha sistemato la scena non può vedere il volto di chi guida l'auto, mette l'uomo con baffi e parrucca sul furgone, prende un giornale con stampata una immagine di Sabrina, la trucca con baffi e parrucca e la porta ai carabinieri per dire che era quella la persona dalla pelle bianca con baffi e parrucca che lo guidava (i carabinieri non l'hanno voluto quell'identikit ma l'hanno verbalizzato). Infine dice che quella opel era di Cosima perché si ricorda di aver visto un puntino bianco sul portabagagli, ma a processo non sa quanto sia grande il puntino. Per ultimo, si scopre che il Massari in aula ha gli occhiali, che ha problemi di vista, che è stato operato nel 2005 e porta gli occhiali... ma non in auto perché la patente gli scade di li a poco e non c'è stata alcuna visita da parte dell'oculista che abilita alla guida.

Delle altre sciocchezze che hai scritto faccio un sommario veloce perché vedo che non hai letto bene tutti gli atti: i fidanzati non sono credibili perché smentiti dal padre... smentiti di che? Cosa cambia se uno ha mangiato o no dove crede di aver mangiato, quando l'orario per i Pm in realtà si modifica in base a un pacco di sigarette preso da un distributore automatico e il resto non incide? Sabrina quando parla del cellulare negli sms a Valentina dice di non dire nulla perché suo padre, portato a casa e di fronte a lei in quel momento, non vuole che si sappia che l'ha ritrovato lui. In contrada mosca lei era andata una volta da ragazzina, assieme al padre, per raccogliere i fichi (ma tu sei stato in quei luoghi? Hai capito quale stradina si deve prendere per potervi arrivare? Ricordi cosa disse il Misseri ai Pm? Se non vi ci porto io non lo potete trovare). Fra Cosima e Sabrina vi furono telefonate dopo le 15.00? Se non ce ne fossero state si sarebbe detto che era scandaloso che dopo la scomparsa della nipote non si fossero preoccupate e chiamate, oppure che non ce n'erano perché sapevano che fine aveva fatto Sarah.

Insomma, se le prove in un processo indiziario si formano in dibattimento attraverso testimonianze circostanziate e suffragate da riscontri, e quelli che hai citato sono testimoni e circostanze in grado di circostanziare e suffragare... "Dio ci scampi dalla giustizia italiana e dai suo giudici"!

Massimo

Chiara ha detto...

Tummolo

prenda con le pinze perchè magari non è il suo caso (e magari non è neppure vero), ma per problemi simili mi avevano spiegato che ciò dipende dal fatto che quegli operatori alternativi non abbiano proprie "centraline" nella zona e che quindi "affittino" una quota di banda da telecom o da altri presenti.
in questo caso il contratto d'affitto prevede che in caso di occupazione di tutta la banda da parte degli utenti del cedente, quelli dell'affittuario vengano postergati nel servizio.

ricordo che quando ricevetti questa informazione la riferii all'operatore Fastweb che mi contattava per passare con loro: mi dissero che stavano appunto installando una propria centralina e che tale problema di "caduta di banda" non si sarebbe presentato più (in sostanza, quindi, confermò), quindi visto che quel problema era per me determinante, si appuntarono di richia
marmi ad installazione avvenuta. quando lo fecero ero già passata ad altro operatore che mi assicurava avere una centralina indipendente e in effetti non ho mai problemi.

non capisco nulla di queste cose e come le so le riferisco, sperando non siano stupidaggini.
se non lo sono, magari è questo il problema della sua connessione.

Manlio Tummolo ha detto...

Gli anonimi, dunque , sono sempre all'opera ? Perché Sabrina non ha risuscitato Sarah, insieme al padre e alla madre ? Perché non ha fatto salti mortali? Perché non ha telefonato alla Crocerossa? Mi sa che qui occorrerebbe telefonare ai reparti Neurodeliri, altro che storie. Qui l'Ottobre, più che rosso, diventerà incandescente. Abbiamo pure gli anonimi sostituti procuratori dei procuratori e dei giudici.

Chissà che cosa potevano fare in quella casa, se nulla vi è successo e se nessuno vi è arrivato ?

Manlio Tummolo ha detto...

Grazie per l'informazione. Il collegamento satellitare non dovrebbe avere problemi di collegamento "terrestre", ma la cosa è tutt'altro che determinata. Il problema è che nei piccoli centri non vi sono alternative.

Chiara ha detto...

ops...sky=via satellite, è vero, non ci avevo pensato; evidentemente non ha nulla a che fare con ciò che dicevo io. sorry.

Manlio Tummolo ha detto...

Ripeto: non ne sono mica tanto sicuro. Una cosa è quello che fanno credere vendendo il prodotto (caro), altro poi quello che succede. Mio cognato, che si intende molto di più di me su queste cose, mi ha detto che comunque c'è un sistema trasmittente a terra. Ma allora a che serve l'antenna puntata sul satellite ? ?
Il sistema dovrebbe essere più efficiente e sicuro del wi-fy, per non dire d'altri, o di quello a connessione lenta, però con una certa frequenza si blocca per oscure ragioni.

marcello ha detto...

Anonimo, 27 ottobre 2013 19:31:00“E come faceva la bugiardona a sapere…” “Bugiarda e depistatrice…“, e se questa è Sabrina, VUOL DIRE CHE LA PISANO’ GLI HA FATTO BENE SCUOLA, anche se per quante ne ha dette (e non solo lei) è insuperabile… si è offeso pure pinocchio.

PINO ha detto...

Caro MANLIO
Stando alle versioni alternative, esemplificate da Massimo e quelle proposte da te e Vanna, in quale misura dovranno essere ritenute valide quelle che vedono il Misseri UNICO responsabile di tutta la tragedia, e quelle che indicano le donne della sua famiglia LE VERE responsabili del delitto, come da accusa formale?
Ipotesi, o teorie, che si contrastano notevolmente tra loro, come potranno portare a risultati di una certa credibilità?
Non vedo come si possa uscire, da un solco tracciato profondamente e trasformatosi in un enorme labirinto, senza segnarne uno nuovo da percorrere.
Ma quale, fra le diverse proposte sarebbe la più valida, o la più verosimile da approfondire, data per scontata l'insufficienza della versione accusatoria, che ha portato alla condanna (in primo grado) delle due donne?
Mi piacerebbe conoscere il tuo parere, in via definitiva, anche se l'hai chiarito in diverse occasioni.
Cordiali saluti, Pino

Chiara ha detto...

Ciao Pino, scusa se mi intrometto in una domanda che non hai fatto a me, ma in attesa di quella richiesta mi andrebbe di dire la mia perchè l'argomento che poni è interessante.

Anche secondo me semplicemente non se ne uscità: bene che vada le donne verranno assolte in Cassazione con motivazione che lascerà adito a dubbi nel merito, com'è inevitabile data la natura di quelle pronunce; parallelamente si svolgerà il processo per autocalunnia di Misseri e anch'esso non avrà esito dirimente, concludendosi, anche se il primo pronostico si avverasse, con una assoluzione che una volta si diceva "dubitativa". Ma più probabilmente la pronuncia di Cassazione sul processo alle donne enuncerà un principio riguardo ad un certo capo della sentenza d'appello e rinvierà al giudizio di una nuova corte d'appello, la quale o troverà modo di motivare la condanna aderendo ad esso, o assolverà con la ex formula dubitativa. Ancora una volta il giudizio a Misseri seguirà la medesima linea.
In definitiva, secondo me non si uscirà mai dal binario tracciato (o lui o loro) perchè non ci saranno assoluzioni piene, che metterebbero una pietra tombale al "lavoro" della Procura e comporterebbero la nec
essità di riaprire le indagini. Questo caso resterà com'è: con enormi dubbi in alcuni e granitiche certezze nei più, sul capo delle due donne, che vengano condannate oppure assolte, e sul Misseri.
In ogni caso le tracce che stiamo illuminando non verranno mai seguite.
L'unica possibilità che le cose vadano diversamente è che la difesa per primi viri decisamente nel senso che da sempre indica Tummolo e che la Corte d'Assise d'Appello la segua. Ma francamente se posso pensare possibile la prima, la seconda mi sembra un miracolo. Le convinzioni e manipolazioni giudiziarie si sono spinte troppo oltre e si sono troppo esposte per sperare che il "cane" dell'appello sbrani gli altri "cani" che gli hanno portato l'osso da saggiare: rosicchierà quello e se proprio si trovasse spalle al muro direbbe che era appena appena stantio, ma comunque commestibile.

scusate ancora entrambi l'intrusione.

Manlio Tummolo ha detto...

Di definitivo, carissimo Pino, c'è una sola cosa, che non nomino per scaramanzia. Ho espresso più volte la mia opinione, rafforzata dalle ultime novità pugliesi e dall'esistenza, ormai conclusa di una pax mafiosa, il che non è mia fantasia, ma dichiarazione formale e pubblica del procuratore antimafia dr. Motta. Per "pace mafiosa", non deve intendersi solo un rapporto di non belligeranza tra bande o gruppi, ma anche con Forze dell'Ordine e Magistratura. Non è un caso che proiettili siano stati spediti in busta ad un magistrato e ad un Questore. Il che dice tutto, sull'adesso e sul prima. Il caso Scazzi va visto, pertanto, in quest'ottica, e non come un caso a sé.

Come uscirne ? Occorrerebbe trasferire l'intero processo, come dissi fin dall'inizio, ben lontano, non perché non vi siano problemi dappertutto, anche di criminalità organizzata, ma perlomeno perché non c'è il rischio di rapporti di prossimità materiale, accordi reciprocamente sottoscritti ed altro. Proporrei addirittura Bolzano o Aosta come sedi per un processo interamente rifatto.

Non vedo in nessuno dei tre Misseri alcuna responsabilità, diretta o indiretta, nell'omicidio di Sarah Scazzi, ma solo ulteriori tre vittime di mistificazioni ed imbrogli, al fine di riuscire a mantenere una "preziosa" pax mafiosa, che faceva comodo a parecchi. Ma si sa che la pace, tra gli uomini, non è mai eterna se non dopo morti.

A questo punto, non tanto le motivazioni della Corte, quanto quelle dei rispettivi ricorsi della difesa di tutti gli imputati (la più interessante sarà quella di Michele Misseri), potranno darci ulteriori indicazioni, e vedere se la difesa di Michele Misseri accetterà l'idea di una confessione, da tutti sconfessata, oppure - come penso - non lo sarà. Non va ignorato che un ricorso è valido contro una determinata condanna, non a favore di una confessione rigettata dai giudici, quindi il suo avvocato presenterà ricorso contro la condanna per occultamento/soppressione, sicuramente non per aver compiuto l'omicidio.

Chiara ha detto...

p.s. chiaramente ho fatto solo le ipotesi relative alle eventuali (MOLTO eventuali) assoluzioni, ma in realtà temo che non sia così improbabile una condanna confermata anche in Cassazione: sulla tesi portata a processo si è già espressa nei procedimenti de libertate e i giudici sanno quali sono i punti "delicati" dal punto di vista motivo (quello che più probabilmente arriverà in cassazione, anche se ce ne sarebbero ben altri) quindi suppongo che, se non sono deficienti, sulle motivazioni di quei punti concentreranno tutti i loro sforzi e porteranno a casa il sigillo definitivo.

Questo caso è davvero "bastardo" da un punto di vista difensivo: perchè da un lato era indispensabile non portare al giudice le ultime "s.i.t." dei testi d'accusa, che sono assai meglio scritte di quanto siano espresse dalla loro viva voce; in molti casi il controesame della difesa è stato determinante per incrinarle; ma contestualmente questo ha impedito che nella cognizione del giudice entrassero tanto le prime s.i.t. (spesso di segno opposto) ed anche i metodi con i quali si giunse alle ultime, metodi che sostanzialmente racchiudono tutta la "perversione" di questo procedimento.

Una scelta difficilissima si è posta a quei difensori, nella mia opinione; una delle più difficli tra i processi degli ultimi tempi; una "scommessa diabolica" tra due cavalli vincenti tra i quali bisogna scegliere quale abbattere e quale portare in gara. Qualunque scelta si fosse fatta, le possibilità di vittoria hanno subito un dimezzamento secco; nessuna delle due è davvero vincente.

In questo devo riconoscere che quella Procura è stata davvero abile.
Non gliene frega niente di acclarare il delitto, ma strategicamente ha usato molto bene la sua artiglieria.

Peccato che non sia una guerra.

Ma questo è un frainteso molto diffuso ormai; credo che trovare un procuratore consapevole di non essere un poliziotto ma un magistrato (quindi un "terzo" che cerca verità e non vittoria) sia più difficile che trovare un tartufo in fondo al mare.

Questo equivoco deve essere chiarito: i procuratori non devono essere, sulla carta, parificati ai giudicanti nè condividerne le stanze.
Si prenda atto della realtà dei fatti e si separino non solo le carriere, ma venga proprio predisposta una legislazione ad hoc che ponga le procure pari pari con le difese, perchè mostrano di non avere alcun valore aggiunto.

Chiara ha detto...

non invidio il difensore di Misseri: violatore del rapporto di fiducia e di lealtà verso il patrocinato se lo contrasta rifiutando di sostenere la confessione che invece lui vuole sostenere; patrocinatore infedele se seguendo il primo precetto sostenesse la sua colpevolezza per il delitto procurandogli in potenza un mutamento d'imputazione e una condanna più grave.
In entrambi i casi, grane e tomba professionale.
Con la differenza che le prime non gliele solleveranno perchè così comoda; mentre le seconde abbiamo già visto che mietono vittime.
Si può davvero chiedere, con senso di realtà, ad un professionista il martirio professionale e familiare?
Sarebbe giusto, non dico di no.
Ma obiettivamente ha una misura superiore alla disposizione al sacrificio dell'essere umano medio, anche con tutto lo spessore che si richiederebbe ad una professione dedicata alla tutela di uno dei più alti valori costituzionali.
Questa è un'ulteriore espressione della diabolica strategia di quella Procura.
Un orrore giudiziario senza precedenti.
La categoria dovrebbe essere unitissima e compatta; e non con sporadici comunicati o lavorii nelle segrete stanze per salvare il salvabile. Ma con una battaglia aperta, martellante e spietata. Dal signolo non ci si può aspettare troppo, io credo.

Vanna ha detto...

Ciao Chiara, il riferimento ai TdG
è sempre stato "toccata e fuga" nel senso che non si è mai affrontato questo argomento che non è per nulla scontato.

se queste visite sono confermate, allora " che senso avrebbe inventare che i t.d.g. si recano dalle imputate in carcere? se volessimo vederci un messaggio in codice? se qualcuno avesse voluto far sapere a qualcun altro che la presenza in carcere c'è (non sotto forma di visita ma di presenza costante, di osservazione o anche di comunicazione)? non chiedermi di chi, anche se chi sta seguendo una certa linea ipotetica una idea se la può fare.

così...senza voler scadere in discorsi di scie chimiche et similia, io la butto lì.

perchè, ripeto, un significato deve averlo; in questo caso TUTTO ha un significato, specialmente se si vuole volgere lo sguardo a certi ambienti, ben avvezzi ai messaggi in codice e agli intesi non immediati..."

Guarda Chiara, si entra in un argomento delicatissimo perché dietro questa setta potrebbe esserci di tutto in alto loco.

Guarda il caso Ragusa!

Anonimo ha detto...

Trovo queste ultime osservazioni di Vanna (10:38) molto interessanti e particolarmente incisive.
Gilberto

marcello ha detto...

"Un orrore giudiziario senza precedenti", meravigliosamente Chiara.

darpi ha detto...

x anonimo....ci sono alcune forzature in questa storia che non sono state ben capite da qualche amante della ghigliottina e mi spiego:
1- la storia del cellulare in garage è inverosimile x il semplice motivo che non è scientificamente possibile sapere dove si trova un cellulare con la precisione descritta dai p.m. sopratutto xchè trattasi di cell di vecchia generazione senza gps...
2- un 'hamburger ingerito alle 13,30 ( pantir docet) non è possibile che alle 14.15 (buccoliero docet)sia stato già digerito e addirittura metabolizzato..sara era un'essere umano e non uno struzzo;
3-il sogno del fioraio fino a che quest'ultimo non cambia versione resta un sogno non essendoci altri riscontri al fatto se non testimonianze ondivaghe di testimoni i cui avvistamenti non tornano con gli orari dell'omicidio e sopratutto testimonianze cambiate in corso d'opera vedi tutti gli orari di concetta (14,30 ) ,petarra ( prima vede sara alle 12,45 e poi un'ora dopo ,i fidanzatini che passano dalle 14,30 alle 14,00...posso capire che si sbagli uno ma in questo caso si che troppe coincidenze fanno prova...ne deduco che ad avetrana è successo qualcosa che si vuole coprire e le vittime oltre a sara sono le due donne e il fatto che a distanza di ormai otto mesi ancora non hanno idea di come motivare la sentenza è un'altro grosso indizio..prova a vedere se riesci a rispondere...saluti

marcello ha detto...

"...il fatto che a distanza di ormai otto mesi ancora non hanno idea di come motivare la sentenza è un'altro grosso indizio." bravissimo darpi e ti aggiungo che per l' Appello queste cose, le motivazioni, lasceranno il tempo che trovano.

Vanna ha detto...

Darpi, l'ultima parte del tuo post è interessante e racchiude l'enigma.
Dici:
"...il sogno del fioraio fino a che quest'ultimo non cambia versione resta un sogno non essendoci altri riscontri al fatto se non testimonianze ondivaghe di testimoni i cui avvistamenti non tornano con gli orari dell'omicidio e sopratutto testimonianze cambiate in corso d'opera vedi tutti gli orari di concetta (14,30 ) ,petarra ( prima vede sara alle 12,45 e poi un'ora dopo ,i fidanzatini che passano dalle 14,30 alle 14,00...posso capire che si sbagli uno ma in questo caso si che troppe coincidenze fanno prova...ne deduco che ad avetrana è successo qualcosa che si vuole coprire..."

Dico la mia anche se non ti rivolgi a me.

E' proprio per questo che feci riferimento alle voci dei primi tempi, anche riportate dai giornalai,e poi magari aggiustate via via con i vari aiutini legali e non solo.

Certo che c'è qualcosa da coprire:
lavoro in nero per qualcuno e quindi si aggiusta l'orario della presenza o non presenza in sito, così per dire per esempio.

Messaggini hard?
Tutto normale, di questi tempi poi!

Coincidenze di morte avvenuta in quel modo?
Il noir tinto di colore macabro?

Tristezze adolescenziali sostenute dall' Art deviant, tanto per essere culturalmente inseriti nel mondo.

Feste a porte chiuse nei locali, a porte aperte nei ruderi: fatti di ordinaria amministrazione.

Controlli bancari?
A chi? Agli umili?
Ai potenti?
Ma quando mai!

Continui:

"... e le vittime oltre a sara sono le due donne e il fatto che a distanza di ormai otto mesi ancora non hanno idea di come motivare la sentenza è un'altro grosso indizio..prova a vedere se riesci a rispondere...saluti".

Sai dove è racchiuso l'enigma secondo me?

E' racchiuso in tutte quelle testimonianze raccolte prima durante e dopo.

E' racchiuso intero in tutte le indagini non fatte.

Guarda, secondo me, tardano perché devono cambiare qualcosa e salvare la faccia.

I poteri forti palleggiano con la giustizia, sì questo la dice lunga.

PINO ha detto...

@ TUMMOLO-CHIARA
Grazie per le esaustive risposte, il cui contenuto condivido pienamente.
Vi riscontro con ritardo, causa un blocco totale del mio pc.,solo ora tornato in funzione da...se stesso.
Miracolo della tecnica (sic).
A più tardi, Pino

Chiara ha detto...

un caso emblematico dell'incancrenimento dell'azione giudiziaria quando i processi nascono male ma vengono pompati innanzi all'opinione pubblica, così che nessuno intende assumersi la responsabilità di mettervi la parola fine, quantomeno in base al principio "in dubio pro reo":

L’imputato è un inserviente bresciano di un asilo accusato di violenze sessuali su quattro bambini, che sarebbero state commesse nel 2001.

Sentenze, fra Brescia e Milano:

nel 2004 il tribunale lo condanna a 15 anni.
Nel 2006 la Corte d’Appello conferma la condanna.
Nel 2007 la Cassazione annulla la sentenza.
Nel 2008 nel processo bis la Corte d’Appello lo assolve.
Ma la Cassazione nel 2009 annulla l’assoluzione.
Processo tris: nel 2011 la Corte d’Appello lo assolve di nuovo.
Nel 2012 la Cassazione annulla ancora l’assoluzione.
Processo quater nel 2013: Corte d’Appello condanna a 13 anni.
Si attende ora il verdetto della Cassazione.

Manlio Tummolo ha detto...

IN ONORE DI LEA GAROFALO

Oggi i coccodrilli di tutte le risme in Italia (giuristi, capi delle Forze dell'Ordine, giornalisti) ricordano e celebrano Lea Garofalo, moglie e madre infelice che, contro il marito e l'organizzazione criminale a cui questo apparteneva, ha perduto. Tutti onorano in lei colei che svelò certe trame organizzative, disvelamenti che oggi hanno consentito l'arresto di molti criminali. Ma nessuno di questi coccodrilli, che spremono lacrime spruzzandosi colliri alla cipolla, difese quella Donna e Madre in modo efficace. Più che proteggerla in modo vistoso o inefficace, una cooperatrice di "giustizia", dovrebbe essere protetta con rapida azione repressiva su coloro che ne minacciano la vita. I coccodrilli non fanno esami di coscienza per il fatto che quella donna fu catturata, torturata, seviziata, uccisa e bruciata, senza che, per molto tempo, agissero sui colpevoli. Vera Donna, Vera Italiana, Lea Garofalo, di molte spanne superiore a coloro che oggi fanno finta di onorarla, ma che - in nome di paci mafiose o camorriste, trattative Stato-mafia - non si sono impegnati e non si impegnano drasticamente a colpire la criminalità, ma anzi cercano di mimetizzarla simulando delitti comuni ed intrafamiliari, in zone poi dove "non si muove foglia che la mafia [in senso lato] non voglia".

Questi coccodrilloni pagliacci ed ipocriti sono i veri corresponsabili, quando non pienamente complici, della morte, spesso orrenda di coloro che tali organizzazioni combattono, in qualità di investigatori o in qualità di testimoni.

C'è un collegamento tra la faccenda di Lea Garofalo e l'affare Scazzi-Misseri ? Sì, a mio avviso: ovvero la noncuranza, il menefreghismo, la mistificazione, l'interpretazione facile e di comodo per inquadrare determinate questioni. E' un problema antico e che si ricollega all'ultimo articolo/saggio di Gilberto M. sui "don Rodrigo" dei nostri tempi. Don Rodrigo è un prototipo di criminaletto, legato a criminaloni, protetto da una classe dirigente e da leggi false ed ipocrite (le "gride"), atte a colpire i deboli, ma a proteggere i forti e i prepotenti. Questa figura, del resto ben più antica del XVII secolo, è colui che tutto stravolge per il proprio interesse e stabilisce tutta una serie di correlazioni e concatenamenti, apparentemente legali, ma, spesso appena sotto la superficie, del tutto illegali. Sono personaggi che intrallazzano con la politica, con l'amministrazione pubblica, con l'ordinamento giudiziario con la stessa criminalità di cui fanno parte o di cui si servono. Un problema che non sarà mai risolto finché non andremo alla sua radice storica e culturale, tagliandola una volta per sempre.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buon pomeriggio.Ha fatto bene a ricordare il martirio di questa povera è indifesa donna,vittima di un marito e di uomini senza scrupoli,e che si potrebbe definire un'eroina come nei tempi passati.Il suo eroismo purtroppo le è costato la vita.Potrà servire d'esempio quest'atto eroico dedito a svegliare le coscienze di che non ha fatto nulla per proteggerla?Ha denunciato i suoi aguzzini,è pagheranno cara la sua morte.Un cordiale saluto Prof.Tummolo.

Vanna ha detto...

Manlio, grazie per aver ricordato con onore Lea Garofalo.

Vanna ha detto...

Manlio, grazie per aver ricordato con onore Lea Garofalo.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Signor Vignera,

temo che, in questo regime, la spada della giustizia non sarà mai equa, precisa, tagliente, come il gladio di Alessandro a Gordio. La lama dell'amministrazione giudiziaria è alquanto arrugginita e in parte sbrecciata. Al massimo utliizzata per fare venire il tetano a qualche innocente o a piccoli colpevoli, ladri di polli e di frutta, ma non ai grandi colpevoli per i quali è sempre pronta un'amnistia, una grazia, un indulto, un perdono, una dimenticanza,, un patteggiamento e che, ahinoi, sono troppo legati ed ammanigliati a coloro che detengono uno dei tre grandi poteri dello Stato.

Carissima Vanna,

penso che onorare una Donna come Lea Garofalo (chissà quante altre vi sono, a noi ignote e dimenticate dai potenti), che veramente ha affrontato il martirio per la verità, ma è stata abbandonata alla vendetta dell'infame coniuge e di altri aguzzini, sia doveroso ed esemplare per tutti noi, comuni cittadini. E rcordo che quella Donna non venne martoriata in una qualche oscura cittadina del sud, ma nella "civilissima e progredita" Milano. Ma quello di Lea Garofalo è anche un grido e un monito per tutti coloro che non seppero difenderla come Dio comanda, e ora fanno finta di piagnucolare, riconoscendone i meriti. Mai ricordo se fu Falcone o Borsellino a dire che i primi a portare fiori al loro funerale, sarebbero stati proprio coloro che li avrebbero fatti uccidere.

Verrà pure in giorno che il nostro infelice Popolo si desterà dal suo letargo per travolgere tutti questi soporiferi suoi dirigenti o sedicenti tali.

Chiara ha detto...

avvocato de jaco a linea gialla.

completamente inefficace, tentennante, direi pusillanime: due parole in croce (e questo dipende dal conduttore) e anche quelle due completamente inadatte; è apparso assai poco convinto e fumosamente cavillotico sul filo del dubbio; se non fossi convinta di mio, di certo non mi avrebbe convinta lui.

a tratti hanno insinuato più dubbi le parole di claudio scazzi; ed è tutto dire!

Chiara ha detto...

p.s. anche lui ha rinviato espressamente alla cassazione; temo che nemmeno in appello la difesa sarà efficace; pare che proprio non calcolino altro che giocarsela in legittimità sul profilo del dubbio.
che sconforto.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara se le cose stanno così allora siamo a posto. Dove sono finiti gli Avvocati che lottavano per difendere il loro assistito,anche sapendo che era colpevole? Certo che se le sue previsioni sono queste,allora facciamoci il segno della croce è aspettiamo la Cassazione.Vuol dire che passeremo i prossimi tre anni ancora insieme a commentare. Se parte con questo tipo di difesa remissiva,allora vuol dire che non ha trovato nulla su cui controbattere alle accuse contro Cosima,speriamo che Coppi e Marseglia qualcosa in pugno ce l'hanno,altrimenti mamma e figlia si faranno compagnia per ancora diverso tempo,che bella prospettiva per due innocenti.Buona notte

Mimosa ha detto...

Accidenti, non ho guardato la tv stasera
ma come farà la Cassazione a dare un parere diverso a due gradi di giudizio di colpevolezza con condanna all'ergastolo?

Chiara, quello che hai scritto sull'inserviente bresciano nel post del 28 ottobre 2013 17:56 mi ha sconvolto!

Mimosa ha detto...

Cari amici,
sarà forse una mia farneticazione, dovuta al tanto rimuginare sui fatti e sui commenti, e avrei bisogno di un competente riscontro. Chiara, resta in linea!

Michele Misseri è stato condannato a 8 anni di carcere con l’accusa di “concorso in soppressione di cadavere” e “furto aggravato” del telefonino della nipote.
Soppressione equivarrebbe a “distruzione” del cadavere, ossia rendere impossibile il ritrovamento dei poveri resti della vittima, gettando il corpo in un pozzo, per esempio. E questo ci sta, è chiaro.
Quello che non capisco è il “furto aggravato”. In cosa consisterebbe la “aggravante” dell’impossessamento del telefonino?
Le circostanze aggravanti sono descritte dall’art. 625 del CP e non riesco, con tutta la buona volontà, a far rientrare il nesso con l’uso che Michele ha fatto del telefonino di Sarah.
Egli non è penetrato nella abitazione degli Scazzi, non ha usato violenza per impossessarsene, non lo ha “sottratto a forza” dalle mani della nipote, non ha usato stratagemmi né si è avvalso di alcun mezzo fraudolento per prenderlo o farselo consegnare, nessuna minaccia, scippo, rapina, ricatto.

Dove è scritto che sottrarre un oggetto appartenente ad un cadavere è “furto aggravato”? Un soggetto defunto “non detiene” nulla, solo le persone vive “detengono”, sia pure minorate a difendersi. Con ciò non voglio dire sia meno grave rubare ad un morto gli oggetti che ha addosso (per forza di cose impossibilitato a difendersi), anzi lo considero un gesto blasfemo, di profanazione…

Che poi, a guardare bene, il telefonino non era di proprietà della nipote, minorenne (la quale peraltro aveva solo il “godimento” del bene e casomai la “custodia”), bensì di chi ha fatto l’acquisto (rilasciando i propri dati: la madre? Il fratello?), pertanto la denuncia sarebbe dovuta essere per querela di parte, non d’ufficio … tra l’altro sbagliando il soggetto proprietario.

Il trasportare in altro luogo un oggetto già in godimento a qualcuno ma di fatto abbandonato (sia che fosse abbandonato perché caduto a terra nel garage sia perché trovato nei pressi del pozzo o dove alcuni dei commentatori ritengono sia stata portata Sarah da terze persone) non può essere considerato “sottrazione” e per di più aggravata, perché manca il “dolo” specifico.
Nell’aver fatto tutte le azioni che dice di aver fatto col telefonino, non c’era nel Misseri alcuna volontà di “profitto economico per sé o per altri”. Anzi, cercava di farlo ritrovare, invano (lo dice lui ma ci credete anche voi).

Allora, con queste premesse, a me pare che i Giudici – se hanno condannato il Misseri per furto aggravato – abbiano considerato che abbia preso il cellulare dalle mani della nipote quando questa era ancora in vita! Pertanto, egli doveva in qualche modo essere presente prima che la nipote spirasse.
Se i Giudici hanno ritenuto Sabrina e Cosima corresponsabili dell’omicidio, il solo capo d’accusa di “furto aggravato” colloca Michele in contemporanea sulla scena del delitto. Come a dire, “una la teneva mentre l’altra la strangolava” e intanto lui toglieva dalle mani di Sarah il cellulare. Pertanto, secondo il mio ragionamento, anche lui avrebbe dovuto andare processato per “concorso in omicidio”, non avendo mosso un dito per impedirlo.

Invece sappiamo che non è andata così.
Mimosa

PINO ha detto...

@ MIMOSA
L'aggravante, forse, potrebbe essere attribuito all'uso doloso dell'oggetto (preso-sottratto-raccolto), che il Misseri ha commesso, usandolo con funzione di depistaggio, avendo tentato di faelo ritrovare LONTANO dalla propria abitazione, confortando così la tesi del "rapimento".
Non saprei trovare altro motivo, per spiegare "l'aggravante"
Ciao, Pino

Anonimo ha detto...

Da Bigi

Ho letto con molta attenzione le vostre ipotesi e le trovo molto interessanti.
Vorrei proporvi una riflessione che mi dà da pensare da molto tempo
e cioè: Perchè le motivazioni della sentenza ci stanno mettendo così tanto tempo per essere disponibili; A chi può far gioco il ritardo di esse; E quali sono i processi prossimi dove questa sentenza di colpevolezza delle donne Misseri potrà avere un certo peso; Inoltre come mai le varie trasmissioni di cronaca cominciano a riparlare del caso in questione visto che TUTTI stiamo aspettando di sapere quali sono i motivi di tale sentenza.
Devo dirvi che dopo questo caso, che sembrava mandare in onda attimo per attimo ciò che succedeva nel piccolo mondo incantato di Avetrana, IO ho difficoltà a vedere la giustizia in un'aula di tribunale mi sembra più concreta nei bar, nei pub, nei parrucchieri insomma in tutti quei ritrovi dove parlare o masticare parole sià normale e penso, meno male che non frequento tali posti.

Un saluto a tutti voi.

marcello ha detto...

Signor Prati buon giorno, ieri sera dopo l' ennesimo "schiaffo" che sottile ha tirato alla piccola con quella domanda a claudio "perchè sabrina ha ucciso sarah", DIMENTICANDO CHE CI SONO ANCORA DUE GRADI DI GIUDIZIO, è ormai palese che non si vuole giustizia ma una stupida vendetta.
Ma voi immaginavate davvero che l' italia, ad. es. nel credere alla favola del sequestro, scendesse così in basso? Io no sinceramente! alla gigantesca bugia della pisanò che troverebbe dopo i funerali Sabrina con la nutella in mano... mah, ci può pure stare, ad una inesistente gelosia, ci può stare, ma il sequestro...
Signor Prati, ma credete che quest' italia si sveglierà? riuscirà a rendersi conto di quanta cattiveria sta INGIUSTAMENTE buttando su Sabrina? Dio solo lo sa, come sa quanto soffre la piccola Sarah nel vedere questo massacro mediatico sull’ amata cugina.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissima Mimosa,

le tue osservazioni sul furto non fanno una piega, ma va aggiunto che trovare un oggetto non è un furto, a meno che non si dica che Michele ha ucciso la nipote per rubarle il cellulare. Normalmente poi nessun ladro consegna la refurtiva di propria volontà, e per giunta alla Polizia o Carabinieri. Quest'accusa, ridicola e penosa cone tutto il resto, svela la natura del processo: un atto di vendetta.

Sugli avvocati difensori, non posso che ripetere quanto già detto da tempo: mirano al ricorso, solo tecnico, solo formale, in Cassazione, ma evitano di entrare nel merito, perché la sostanza dei fatti - in termini di innocenza - è, piaccia o meno alla maggioranza degli uditori, lettori, forumisti e bloggers, di 3 : 3, non di 1 : 3, o di 2 : 3. Senza questa prospettiva ben difficilmente se ne esce,e il massimo ottenibile è un'assoluzione formale, per assenza di prove concrete, per assenza di testimonianze dirette, per abusi procedurali, ma senza poter asserire: "Queste donne sono assolutamente estranee al delitto".

Occorreva denunciare i SS. Inquisitori, occorreva motivare l'istanza di rimessione del processo in altra sede sulla base della faziosità dei giudici, e non su quella dell'influenza mediatica e medianica telegiornalistica, presente - ahinoi ! - in tutta Italia. Occorreva che il processo fosse trasferito in un luogo in cui i giudici non avessero nulla a che vedere con la zona e con le paces mafiosae immperversanti, quelle che - per intenderci - hanno consentito alla banda calabrese di catturare a Milano Lea Garofalo e di farla morire tra i tormenti.

Perché tutti possano esserne certi: non si catturano collaboratori protetti, non si uccidono magistrati onesti, se proprio dalle sedi dei Palazzi di "Giustizia" non partissero messaggi e informazioni riservate sugli stessi. Il comune cittadino, non ammanigliato con determinati poteri, non saprebbe mai che un magistrato passa ad una certa ora sull'autostrada da Palermo a Girgenti, oppure che altro magistrato vada alla mattina a trovare la vecchia mamma. Sarà pure bene una volta rendersene conto ! Svegliamoci, ch'è l'ora, chicchirichichì !!

Vanna ha detto...

Buongiorno Mimosa,le tue riflessioni sono interessanti, le condivido.

Vanna ha detto...

Chiara, a me De Jaco è sembrato rassegnato, senza nerbo, mi ha fatto pensare al Biscotti del caso Parolisi.

Se ha parlato di Cassazione vuol dire che quel ritardo ipotizza questo.

Il Sottile ha condotto il caso solo dal punto di vista che conosciamo, non ha aperto spiragli a nessuno.

E questo non va bene visto che si è solo a 1° grado di giudizio.

marcello ha detto...

"...non ha aperto spiragli a nessuno" E COME GLI E' VENUTA QUELLA DOMANDA FATTA A CLAUDIO COME SE LA CONDANNA FOSSE DEFINITIVA?? COME SE PER LA GIUSTIZIA FOSSE STATA VERAMENTE SABRINA???

Giacomo ha detto...

Mimosa.
A proposito del furto del telefonino:

http://monopolipress.it/content/omicidio-scazzi-la-sentenza-le-polemiche

"L'unico capo di imputazione non riconosciuto ai tre componenti della famiglia Misseri e' il furto del telefonino di Sarah"

In realtà la lettura del dispositivo, come l'abbiamo potuta ascoltare, fa costante riferimento a reati elencati analiticamente nella rubrica delle imputazioni, classificati per capi contraddistinti con una lettera crescente dell'alfabeto. Per Misseri, Cosima e Sabrina si parla di assoluzione dal reato (danneggiamento) di cui all'art. 635 cp.

Per maggiore chiarezza, bisogna attendere la pubblicazione dei motivi.

Buongiorno a tutti gli amici del blog

Giacomo

Chiara ha detto...

Mimosa

ciao, scusa se arrivo solo ora.

ricordavo la sola condanna per la soppressione ma ho voluto verificare e confermo:

Misseri è stato condannato (in concorso con fratello e nipote) per la soppressione del cadavere (capo C della rubrica) mentre è stato dichiarato "non doversi procedere per difetto di querela" per il reato 635 cp di cui al capo D (danneggiamento) ed è stata pronunciata assoluzione "perchè il fatto non sussiste" in ordine al capo E (di cui era accusato in concorso con moglie e figlia) che, per esclusione, è per forza l'accusa di furto aggravato.

per carità, come dice giacomo le motivazioni chiariranno il punto, ma per quanto mi riguarda non ho dubbi in merito (anche per le tue ineccepibili osservazioni, perfettamente in linea con la formula dell'assoluzione).

buona giornata a tutti.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Cari amici buon pomeriggio.Michele Misseri ha detto durante il periodo della sparizione di Sarah: Mi sento che l'ha trovo io Sarah,è l'ha fatta ritrovare,molto probabile che si sentiva di ritrovare il cellulare,è l'ha fatto ritrovare,poi si sentiva che trovava le chiavi di casa e la batteria del cellulare,è l'ha fatte ritrovare,poi si è sentito di dire in aula,io l'ho uccisa una volta,voi chissà quante volte la state uccidendo Sarah.In tutte queste fasi era commosso,piangeva,si disperava,era sicuro che in caserma avevano la custodia del cellulare,della sim è meglio che non ne parliamo perché non sapeva neanche com'era fatta,l'ha scoperto dopo.Ora,dato che non mi risulta che zio Michele sia in possesso di una sfera di cristallo,in cui prevede il passato,il presente e il futuro,è di non essere iscritto a nessun albo dei sensitivi,tutto ciò mi sa come qualcosa di miracoloso,o forse la verità è che tutto sapeva? non che io non credo ai miracoli,il fatto è che non credo sia un sensitivo.Ogni tanto un miracolo avviene,ad Avetrana nel 2010 neanche uno,niente.Vi abbraccio tutti cari amici,e un caro saluto alla dolce amica Mimosa,bentornata cara.

Mimosa ha detto...

Giacomo e Chiara, sono perplessa
non ci si può fidare di nessun giornalista e di nessuna testata giornalistica anche se seria? Perché nell’immediatezza della sentenza TUTTI hanno citato anche il “furto aggravato”?
mi pare fu detto che per questo si prese un anno, sommato ai 7 per la soppressione esce il totale di 8.
E che di due capi di reato si trattasse, lo conferma la polemica sorta sul fatto che a Michele fu dato solo 1 anno in più rispetto al fratello e nipote. Ricordate anche voi qualcosa di ciò?

Io ricordo pure che nell’elenco dei capi d’imputazione c’era ancora un altro e riguardava il “danneggiamento” in relazione al falò che aveva fatto dei vestiti e dello zaino.

Certamente le motivazioni chiariranno, vi ringrazio per aver raccolto i miei pensieri.

Mimosa

Vito, un carissimo salutone anche a te
e a tutti gli amici del blog

marcello ha detto...

caro anonimo del 30 ottobre 2013 09:07:00 in nessun processo prossimo l' ingiusta colpevolezza delle misseri avrà peso.

Giacomo ha detto...

Che strano. Dopo che tutti hanno potuto vedere le proteste d'innocenza di Sabrina al processo e tutte le trasmissioni le hanno mostrate con estrema chiarezza, linea gialla ci nasconde il volto di Sabrina che piange gridando la propria innocenza, sfuocandolo e deformandolo.
E subito dopo Sottile chiede gaglioffamente a Claudio Scazzi: ma Sabrina non ti ha mai chiesto di parlare con te, anche solo per dirti che è innocente? E Scazzi di rimando: certo non mi ha mai chiesto di parlarmi, anche solo per dirmi che è innocente. Ma come, non t'hanno appena trasmesso le immagini di tua cugina che grida la propria innocenza? Incomprensibile. A meno che la trasmissione non sia stata montata successivamente ed i filmati siano stati inseriti in un secondo momento, ma non siano stati fatti vedere a chi era in studio.

Ma questi coduttori non hanno mai un rigurgito davanti a sé stessi, guardandosi allo specchio? Non si vergognano di niente!

Buonasera a tutti gli amici del blog.

Giacomo

marcello ha detto...

Ciao Giacomo... e l' altra domanda che gli ha fatto "secondo te perchè Sabrina ha ucciso Sarah???" FORSE HA DIMENTICATO CHE CI SONO ALTRI DUE GRADI DI GIUDIZIO E CHE SE PROPRIO AMMESSO E NON CONCESSO VADA MALE/MALUCCIO L' APPELLO, IN CASSAZIONE NON SI PASSA!!!
Questo lo ha dimenticato???!!

Chiara ha detto...

sì Mimosa, infatti ho nominato anche il danneggiamento dicendo che la sentenza su quel capo (capo "D") è stata di "non doversi procedere per difetto di querela".

Dalla lettura dell'estratto della sentenza pubblicato si evince che i capi (tralasciati quelli degli imputati "minori") erano i seguenti:

A - omicidio aggravato; contestato in concorso a Sabrina e Cosima; condannate.

B - sequestro di persona; contestato in concorso a Sabrina e Cosima; ritenuto assorbito nel capo A.

C - soppressione di cadavere; contestato in concorso a Sabrina, Cosima, Michele, suo fratello e suo nipote; tutti condannati.

D - danneggiamento; contestato a Michele; dichiarato non doversi procedere per difetto di querela.

E - furto aggravato; contestato in concorso a Cosima, Sabrina e Michele; assolti tutti perchè il fatto non sussiste.

F - calunnia; contestato a Sabrina nei confronti della Pantir; condannata.

marcello ha detto...

tanto semplice e si è arrivato a tanto... NO COMMENT!!!!!!!!!!!!!

Manlio Tummolo ha detto...

Oggi a Wikyradio, programma di Radio 3 RAI delle ore 14 - 14.35, sono stati rievocati Orson Welles e la celebre trasmissione sulla Guerra dei Mondi, ricavata da un romanzo di fantascienza. Com'è noto, l'esperimento, spacciato per fraintendimento, sugli effetti psicologici di massa della semplice radio (la televisione, con i mezzi tecnici d'oggi, non certo quelli d'allora, ancora peggio), come strumento di mistificazione, dimostrò come un'intera popolazione possa essere debitamente rimbecillita e resa credula anche di cose fantasiose, come un'invasione di Marziani. Il commentatore ha fatto un'ottima analisi di quell'evento, approfittandone però alla fine per dire che tutti soffriamo di una paranoia dell'invasione, come se fosse lo stesso lo sbarco quotidiano di centinaia di persone (che poi alla fine diventano milioni) e un presunto sbarco di Marziani.

Ciò è detto come esempio dell'effetto diseducativo e degradante che cattivi programmi televisivi, o altri mezzi di diseducazione di massa (INTERNET compresa), possono esercitare su intere popolazioni. Per cui, l'unica cosa da fare è di non guardarle: meno spettatori hanno, meno ricevono di pubblicità e di conseguente lucro. E' l'unica arma, ma robusta, che abbiamo per difenderci: lo sciopero di non-visione dei telespettacolazzi.

Giacomo ha detto...

Professor Tummolo, sarei d'accordo con Lei: con un distingo, però.
Una cosa è guardare la tv aspettando la rivelazione, tutt'altra cosa è guardarla con spirito critico, per analizzare i meccanismi, diciamo pure i trucchi, con cui essa tende a condizionare e fuorviare l'opinione pubblica.

La tv ed i mass medi sono un mezzo potente. Lo sanno bene i politici e i potentati economici , che si contendono le varie reti. Come pure nei paesi dittatoriali, ogni volta che c'è un colpo di stato, la prima cosa che viene occupata è la sede della televisione.

Buona serata a tutti

Giacomo

Chiara ha detto...

E' vero ciò che dice, Tummolo, ma solo in parte: audience (cioè il numero di spettatori) e share (cioè la percentuale degli stessi) che guardano una trasmissione, vengono rilevati solo presso quegli spettatori al cui apparecchio televisivo è collegato il relativo dispositivo di monitoraggio (detto "meter").

Quindi che io, lei e chiunque altro non abbia tale dispositivo, guardi o meno una trasmissione non avrà influenza alcuna sui numeri che vengono vantati ai fini della raccolta pubblicitaria.

Certamente diverso il discorso sulle connessioni internet relative allo streaming di quei programmi, qui possiamo agire evitando di cliccare.

In proposito comunque le cose sono anche più sconfortanti di quanto si creda, dal mio punto di vista: accedendo ad esempio alla pagina di mediaset che offre questo servizio si nota che i video più visti sono quelli di Uomini e Donne, Domenica Live, Mattina/Pomeriggio Cinque, telenovelas varie; tutto sommato quindi, per quello che sono i miei gusti, stiamo messi pure peggio che se i telespettatori italiani guardassero in massa Quarto Grado, che nelle pagine dei "più visti" non c'è proprio. Analoga verifica sul sito di La7 rivela che invece Linea Gialla è tra i più cliccati, con numeri pari a Piazza Pulita, che restano comunque la metà di quelli di Crozza.

Mimosa ha detto...

Oh, grazie, Chiara
avevo fatto mille ricerche e non ero riuscita a trovare quello che gentilmente mi hai elencato.
Grazie, argomento chiuso.
Ciao, Mimosa

Manlio Tummolo ha detto...

E' assai ingenuo pensare che i calcoli si facciano soltanto con strumenti specifici (un metodo può essere appunto quello di verificare, daui vari blogs, i dibattiti tra partecipanti ai fora: ai pubblicitari non interessa che si parli bene o male del programma, ma se è comunque seguito), comunque a me poco importa. Per quanto mi riguarda applico il mio sciopero anti-RAI dal 2010, dicembre, ho gettato nell'immondezzaio di Bertiolo (UD) il mio televisore, ancorché funzionasse bene, ne ho informato la RAI, e così, salvo che non sia in casa altrui, non mi sobbarco più i rischi di nausea, e quei puzzolenti ed assordanti dibattiti, senza mai una conclusione accettabile. Fate pure come preferite (basterebbe allora non lamentarsene, però), io ne sono fuori.
Vorrei proprio vedere le conseguenze se, invece di lamentarsi dopo aver guardato, almeno una decina di milioni di Italiani agisse come ho fatto io (altro che Meter !!), disdicendo l'abbonamento. In generale, il problema andrebbe risolto alla radice col sistema SKY di abbonamento: grazie al quale uno vede quello per cui paga, e basta. Invece grazie ad una Corte Costituzionale, reggimoccolo della RAI, siamo a queste svergognate condizioni.

Oggi, viceversa, un'interessante notizia la ricavo dai giornali pugliesi: la SS. Inquisizione tarantina ha scatenato per la faccenda ILVA la sua offensiva contro i Riva e l'intera classe politica/sgovernante (tutta di sinistra) pugliese. Così dimostrano di saper perseguire anche i Potenti, e non solo una famiglia di contadini. Perciò meritano di essere elogiati: tuttavia, non so a questo punto quanto dureranno, visto che una cosa è perseguire la famiglia Misseri, altra l'intera sinistra sgovernante di Puglia.

Manlio Tummolo ha detto...

Non ho idea di quanti siano coloro che accettano di essere spiati nei loro programmi preferiti. Saranno, suppongo, l'1 % dei telespettatori, in cambio di qualche sconto o viaggio premio. Ora, se io produco scorze di patate bollite nell'aceto e voglio venderne in grande quantità, cercherò di operare non sull' 1% ipotetico, ma sul 100 %. Quel tipo di sondaggio è fatto più che altro per l'autopromozione dei vari gruppi televisivi (RAI, MEDIASET, ecc.), piuttosto che nell'interesse generale dei pubblicitari incaricati da grandi produttori e venditori, che quindi dovranno basarsi più che sul mezzo previsto troppo limitato, su altre fonti, ad esempio sui giornali, per valutare quanto parlino dei programmi in cui investire in pubblicità.

Certo, non tutti i telespettatori sono privi di spirito critico, lo sappiamo: appunto per questo dovrebbero evitare di farsi venire l'epatite virale, l'angina pectoris, l'ulcera duodenale, la tracheite e il mal di testa, detto emicrania, nel vedere quegli spettacolazzi, visto che ormai non sono più una novità da almeno 20 anni. Capivo all'inizio, perché era un nuovo modo di discutere, ma quando da quelle trasmissioni non si ricavano che menzogne e qualche ragno dal buco, è meglio leggersi qualche opera classica come i "Promessi Sposi" di Manzoni, "I Miserabili" di Victor Hugo, o l'"Anabasi" di Senofonte (magari in greco, per chi lo conosce). Oppure un libro di preghiere buddiste del Piccolo Veicolo.

Chiara ha detto...

ah beh d'accordissimo, meglio che disfarsi del televisiore non ce n'è: nulla di perso e tanto di guadagnato!

i televisori monitorati sono davvero pochissimi: le informazioni che ho trovato parlano di 9500 apparecchi e 5100 famiglie, poche; a giudicare poi dalla "guida" che forniscono a chi decide i palinsesti mi domando come diamine abbiano scelto il campione...probabilmente ad estrazione nei "peggiori bar di caracas" ;-)

ma probabilmente ha ragione tummolo, oramai ci saranno squadre di stagisti addetti a spulciare giornali, blogs e forum e di analisti pronti a farci pentire del nostro far spallucce, ben che vada, di fronte a molte delle pocherie che ci vengono propinate.

Anonimo ha detto...

Salvo Sottile o no, io piuttosto che disfarmi del televisore butterei il computer nel cesso.
Che ne dite ?

Anonimo ha detto...

Tutti siamo monitorati, ogni volta che ci sintonizziamo su un canale tv arriva un impulso a chi e' preposto alla raccolta dei dati, che registra persino se cambiamo canale durante la pubblicità, … loro sanno cosa guardiamo e per quanto tempo. Occhio, fratello!

Anonimo ha detto...

Marcello non ti preoccupare delle parole di Sottile e compagni, sono solo spettacoli, cambierai opinione nell' inverosimile possibilità che le due presunte s.....e (streghe) un giorno venissero assolte, allora cominceranno a parlare di sinora bislacche teorie.

PINO ha detto...

@ TUMMOLO
Carissimo Manlio, col ca...sotto che sta succedendo per l'ILVA, che tiene in frenetica attività Procura, magistrati e tutto l'apparato giudiziario tarantino, si può mai sperare che qualche "cane sciolto" possa preoccuparsi di stilare quelle "insignificanti" motivazioni per un delittuccio paesano?
Ci sono pagnotte più grosse ed appetitose da addentare, altro che beghe fra contadini.
Forse dovremo veramente aspettare le... calende greche.
Salutissimi, Pino

marcello ha detto...

Io anonimo NON CAMBIERO' MAI OPINIONE PERCHE' SE LA VERITA' CHE E' MICHELE L' ASSASSINO NON LA VOLETE ACCETTARE E' UN PROBLEMA VOSTRO. E per avere ipitizzate che sono delle streghe che Sarah ti perdoni (dubito che lo faccia, HA AVUTO TROPPO AMORE!)

Ciao.

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti.
Francamente, non riesco a comprendere i post di MDS. La sua frase "SE LA VERITA' CHE E' MICHELE L'ASSASSINO NON LA VOLETE ACCETTARE E' UN PROBLEMA VOSTRO" mi sembra alquanto assurda. Come si può pretendere che qualcuno accetti una verità quando LA VERITA' ancora non è emersa fino in fondo?
Se c'è da rispettare la "presunzione di innocenza", che la si rispetti tutti e nei confronti di tutti.
Il martellamento di Marcello è fastidioso e porta ancor più ad allontanarsi dalla sua (di Marcello) "verità", e questo nonostante il "TROPPO AMORE" di cui condisce ogni suo post, fino alla nausea.
Scusami la sincerità, Marcello.
R

marcello ha detto...

Anonimo io so quello che dico, pensa cio che vuoi, ce libertà di pensiero in italia.

Vanna ha detto...

Pino carissimo buongiorno!

Il riferimento che fai a Manlio riguardo l'ILVA è pertinente nel caso in questione, secondo me.

L'ho sempre pensato e non l'ho mai detto.
Quando parlo di poteri forti che sono dietro intendo proprio questo.

Dietro l'ILVA e l'uso della sua struttura c'è il mondo internazionale che preme affinché noi come Italia si possa crollare per divenire una colonia impoverita e schiava, un' appendice africana.

La lavorazione dell' acciaio e lo spazio del golfo tarantino fanno comodo alla Nato.

(sottovoce)
Il riferimento ai T.di G.diventerebbe non casuale, visto gli appoggi che la setta ha con la Cia e quant'altro.

E' sicuro che dietro tutta questa storia non ci sia proprio l'ILVA?
Cosa poteva esserci di meglio che non accendere i riflettori su un triste caso di cronaca per nascondere quello che c'era dietro l'ILVA?.

Il "delittuccio paesano" potrebbe essere stato usato per questo scopo?

Domanda e risposta sono difficilissime e delicate per tutti i meccanismi che stanno intorno.

Un caro Saluto

31 ottobre 2013 07:30:00

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimi Vanna e Pino ,

c'è pur da notare che, malgrado le indagini sull'ILVA fossero già ovviamente in corso, quando Maga Maghella parlò di "fiume in piena", i tre torrenti si versarono con i loro mantellacci fronzoluti e penduli, per ascoltare le presunte confessioni pilotate di Michele Misseri. Non uno, partirono tre insieme.

Non so se vi siano legami diretti tra il caso Scazzi e la faccenda ILVA, certamente i triumviri del Terrore tarantino sono sempre gli stessi. Come ho osservato, una cosa è tormentare tre contadini, un'altra tormentare una classe dirigente industriale e i loro eventuali amici politici, soprattutto se di sinistra, viste le manifeste simpatie della Magistratura italiana per quell'orientamento politico (prescindo dalla questione se vi sia una sinistra in Italia, la cosa è completamente fuori dal nostro tema). I tre potrebbero rimossi e dispersi per l'Italia, a seguito della loro audacia.

Questo non credo modifichi largamente le vicende del processo Scazzi, uscite ormai di mano (si spera) dai pubblici ministeri del primo grado, per passare dai giudici, e quindi alla Corte d'Assise d'Appello, che dovrebbe avere pubblici ministeri diversi, come persone, ma non è detto come mentalità e ottica del caso, che potrebbero essere esattamente le stesse.

Il ritardo è dovuto all'incapacità, alla difficoltà, se non all'impossibilità, di tirar fuori motivazioni adeguate per due pesantissime condanne, per dare un impianto ragionevole al coacervo di vicende, dichiarazioni, confessioni, delazioni. Un fatto tutto tecnico: in pratica la Corte si era adeguata sic et simpliciter a quanto richiesto dai PM, ma ora non sa spiegare con precisione e nei dettagli il perché.

Manlio Tummolo ha detto...

Cara Vanna,
in aggiunta a quanto detto sopra, non va dimenticato che, mentre le indagini sull'ILVA, erano ancora del tutto in fieri, il caso Scazzi aveva raggiunto una grande importanza ed urgenza, mediaticamente, in quel periodo, malgrado la loro "irrilevanza" rispetto all'inquinamento nella Provincia di Taranto. D'altronde altri grossi casi in zona non vi erano, per cui si può capire come si concentrarono con tanta apparente passione per "scoprire" i colpevoli. Passione fitizia che sarebbe stata risolta facilmente con qualche patteggiamento, ma che - a causa del rifiuto a cedere alle lusinghe dei SS. Inquisitori - questi per offesa al loro amor proprio e per spirito di vendetta, avevano trasformato in un crudele omicidio premeditato ma forse non del tutto, chissà... Hanno fatto "di tutto e di più", come la RAI, per far confessare le due donne, ma nessuna costrizione è servita. Tutto ciò, invece dal distorglierli da un metodo persecutorio, li ha resi ancora più aggressivi.

Anonimo ha detto...

Dalla canzone "Vieni a ballare in Puglia" di Caparezza (pugliese di Molfetta) - anno 2008 - un ritratto impietoso della Puglia, o meglio, del "disperante sgoverno" voluto per quella magnifica terra, probabilmente in onore a quella pax mafiosa di cui parlate:

"Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia, tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru perchè può capitare che si stacchi e venga giù.
...
Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio.
Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA.
...
Nella zona spacciano la morìa più buona. C'è chi ha fumato i veleni dell'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma. Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese.
Turista tu balli e tu canti, io conto i defunti di questo paese. Dove quei furbi che fanno le imprese,no non badano a spese, pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese.

Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia dove la notte è buia buia buia. Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
...
E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica. Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica. Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia in quella bolgia si accoppa chi sgobba e chi non sgobba si compra la roba e si sfonda finché non ingombra la tomba.
Vieni a ballare compare nei campi di pomodori dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori. Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati in barattoli. Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli.
Turista tu resta coi sandali, non fare scandali se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati. Mortificati, non ti rovineremo la gita.
Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita.
...
Agli angoli delle strade spade più di re Artù, si apre la voragine e vai dritto a Belzebù.
O Puglia Puglia mia tu Puglia mia, ti porto sempre nel cuore quando vado via e subito penso che potrei morire senza te.
E subito penso che potrei morire anche con te."

Anonimo ha detto...

Ci scusiamo con gli utenti ma il blog è momentaneamente in stallo per attesa di bramate motivazioni.

Anonimo ha detto...

"braSate motivazioni", per l'esattezza

Vanna ha detto...

Anonimo che riporti canzoni,vedi un po' di farti pure una "tarantella" tanto per stare in tema.

marcello ha detto...

Tutti che aspettano le cose, le motivazioni, ma a che servono :) boh.

Un altro pugliese ha detto...

@ VANNA, anche se Taranto non è tutta la Puglia, la canzone riportata non mente.
Solo che la tarantella che proponi, potrebbe essere ballata e cantata, con molto più successo fra i ratti della Dora e quelli del naviglio.
Se non lo si è fatto ancora, forse sarà perchè mancano i "cantori" locali!!!

Giacomo ha detto...

Le motivazioni servono. Perché, se non ci sono, non si può smontarle. Bisogna aspettare le motivazioni per ricorrere in Appello. In effetti già possiamo ampiamente prevedere queste pseudomotivazioni, avendo letto le pseudomotivazioni delle varie ordinanze nei vari procedimenti pro libertate, già smontate dalla Cassazione.
Ciò non toglie che questo ritardo getta ulteriore luce negativa su questo procedimento, anomalo per tantissimi motivi che necessariamente verranno al pettine nel prosieguo della vicenda giudiziaria.

Buon Ognissanti a tutti.

Giacomo

Manlio Tummolo ha detto...

Non è solo un problema pugliese. Stamattina si è saputo che tale camorrista aveva confessato davanti alla Commissione parlamentare anti-mafia che in Campania (nei Comuni ben noti) erano stati seppelliti materiali inquinanti molto pericolosi. Già allora, nel 1997, l'uomo aveva previsto 20 anni di vita per i residenti in quelle zone. Ma, a parte il lavoro di Saviano, chi ha reso pubblica tale vergogna ? Nessuno: il rapporto tra sgovernanti e mafiosi (in senso lato) è antico, e pur di aver voti, al di là di pochi arresti "eccellenti", nulla si è fatto di veramente efficace per sradicare una mentalità di soggezione, prima ancora che le stesse persone: perché le persone cambiano, ma se la mentalità rimane identica, non si può sperare alcunché. Cambiano le persone agenti del delitto, ma non si modifica affatto il delitto.

Occorre che un intero popolo esca dal letargo, invece si ha l'impressione che altri popoli entrino in questo letargo di morte, con pochi sussulti. E ben sentiamo che in Europa ci condannano ufficialmente per questa o quest'altra mancanza, mai (che strano...) che ci rimproverino ufficialmente e severamente proprio per il vero problema: la presenza non solo di una forte criminalità organizzata, ma per i suoi stretti legami con il potere politico ed amministrativo.

Giacomo ha ragione: le motivazioni sono imprescinbili per tutto il resto. Ma è fondamentale che i ricorsi puntino non alle sole forme, ma alla sostanza dell'intero problema, e penso che un qualche cenno (almeno) ai rapporti intimi tra pubblici poteri e criminalità organizzata debba far parte dei contenuti di tali ricorsi.

Chiara ha detto...

Anonimo 8:31

non è Vanna che ha postato la canzone, è un messaggio anonimo.

e chiaramente tale messaggio è stato postato perchè qui si sta parlando di Puglia e non di Milano.
se si fosse parlato di Milano si sarebbero potuti postare testi, ad esempio, di Frankie NRG: non mancano i cantori per le pecche del nord, semplicemente le vicende che stiamo commentando qui avvengono al sud e in particolare in Puglia.

Per questo è certamente vero ma anche molto banale e sterile, scusami, dire che il crimine e pure la mafia siano ormai dappertutto: di recente ce l'hanno ricordato i fatti di Quarto Oggiaro e l'omicidio di Lea Garofalo, fatti di criminalità mafiosa del sud trasferita al nord; la c.d. strage di Duisburg è avvenuta, appunto, in Germania ecc. Il nord poi condivide il problema endemico della corruttela e della malagestio politica, in misura sempre più analoga a quella che qualche decennio fa si vedeva più al sud; ha poi crimini suoi specifici quale la spiccata delinquenza economica e il crimine di strada (che al sud è contenuta dal fatto che non si muove foglia che mafia non voglia). I difetti di FF.OO. e Istituzioni, infine, non conoscono confini geografici.

Ma siamo sicuri che rimarcare questa ovvietà abbia un senso? Intendo dire che questi discorsi finiscono immancabilmente per divenire alibi per non mettersi in gioco e non alzare la testa, sono l'espressione di un distorto senso di "amor patrio" che porta a non invocare mai davvero un serio impegno istituzionale e delle popolazioni a cercare di arginare questi fenomeni: francamente si ha l'impressione che troviate consolatorio e assolutorio che il fenonemo mafioso e più in generale criminale sia diffuso alla penisola, come se questo consentisse di indignarsi di meno per il fatto che nulla di efficace venga fatto per contrastarlo a "casa" propria.

marcello ha detto...

Scusami un' altro pugliese, se ti riferisci a Dora, la zia preferita di Sarah in sieme a Cosima, CHE AVRESTI DA DIRE???? rispetto niente per chi ha voluto bene alla piccola????!!
Bravissimo Giacomo, non capisco queste cose, le motivazioni a cosa serviranno :) mah!!

Anonimo ha detto...

CHIARA
Intanto il riferimento a Vanna era preciso, perchè è stata lei a nominare la tarantella.
Per "l'amor Patrio" non c'è alcuna "distorsione", se non per chi ha aprioristiche convinzioni su un sud da romanzi gialli.
Un sud che non ha nulla da apprendere, da suggerimenti di provenienza gallica, per risolvere i propri problemi culturali.
Ed il solo aver pensato, che una popolazione costituita non solo da pochi criminali, possa trovare "consolatorio e assolutorio" una determinata situazione, si rivela altamente lesivo.
Cambi unità di misura, nelle sue gratuite ed assurde valutazioni.
L'Altro pugliese.

Chiara ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Chiara ha detto...

c.v.d., "Altro pugliese": le convinzioni aprioristiche da romanzi gialli ce le hai tu evidentemente perchè tutta questa inopportuna reattività a osservazioni ovvie e trasversali suona tanto come "excusatio non petita" per cui sei un pessimo portavoce della tua terra se tutto ciò che ti interessa è che non si parli di certi argomenti perchè ritieni che il mostrare l'elefante nel salotto offenda la gente onesta.

Io da persona onesta pretendo che della criminalità di casa mia SE NE PARLI perchè il non parlarne per sciocco campanilismo non può che aggravare il fenomeno, per questo quando l'hai nominata non solo non ho sentito il bisogno di schermirmi ma ho pure rincarato la dose.
Di sicuro non mi offende che si dica che ci sono veneti/friulani/lombardi/emiliani delinquenti, che trattano con delinquenti mafiosi e che gli intrallazzi tra mafia, economia e istituzioni dilaghino nelle città del nord dato che è la realtà: MI OFFENDE CHE CIO' ACCADA!
E scusa se ritengo ci sia un abisso tra queste due differenti impostazioni!
Non me ne frega niente di dire che ci sono anche a Pisa, Roma o Canicattì, primo perchè è talmente ovvio da essere banale, secondo perchè non mi risolve il problema, che il mio unico cruccio.
Altro abisso, evidentemente.

Comunque, "pugliese", fossi in te mi scuserei con tutto il meridione per la tua pesantissima affermazione che i gravissimi fenomeni criminali di cui stiamo parlando siano "PROBLEMI CULTURALI" della tua terra, perchè una affermazione così violentemente accusatoria e discriminatoria l'avevo sentita solo da Borghezio!

Fai un po' tu chi è che offende il sud e il suo popolo e torna sul pianeta terra a difendere le cose giuste, non ad offenderti per la mera cronaca dell'esistente, che da persona onesta dovrebbe essere la tua prioritaria preoccupazione.

Altro che "lesività" delle mie presunte "valutazioni gratuite e assurde": io a differenza tua mi sono limitata a osservare con cosa possa essere confuso questo TUO modo di porti e il generalizzare questa osservazione rivolta a TE a tutte le genti del sud è una cosa che hai fatto tu e non certo io. E certo non mi sarei mai sognata di dire che il fenomeno mafioso sia un "problema culturale" delle persone del sud, che evidentemente rispetto e stimo più io col mio realismo che tu con la tua picca campanilistica che si risolve in una affermazione tanto aberrante.

Anonimo ha detto...

@ MarcelloDeSimone

la "Dora" di cui si parla nel post delle 08:31 è un FIUME (che si studia alle elementari)

Tutti tuoi commenti, caro MdS ( nessuno escluso compreso quest'ultimo davvero "fuori classe"!) sono semplicemente IMBARAZZANTI per chi li legge.

Abbi pietà, fa' qualcosa... se non per i partecipanti al forum, almeno per il buon nome del blog

marcello ha detto...

Anonimo senti, non ce niente di più imbarazzante di quanto succede... niente. Le parole della migliore amica di Sabrina (dalla quale dovrebbe prendere es. la pisanò) suonano come melodia per chi vuole giustizia. Se mi hai capito (ma dubito) ok, altrimenti arrangiati.

Vanna ha detto...

Anonimo per rispondere ai tuoi, ci metto un po' di tempo perché la vena polemica che esprimi non mi fa ben capire il tuo dire.

1° Cosa intendi dire con il tuo delle 8,31, che su a nord lungo le sponde del Dora ( Riparia o Baltea?),
e del Naviglio milanese ci sono i topi come simbolo di inquinamento, di sporco, di marcio di che?

2° Vuoi dire che se giù c'è la tradizione della taranta, su ci stanno i topi ( che ballano perché
non c'è il gatto)?
Cioè bnon c'è nessuno al potere?

3° E quindi nord e sud sono uniti da questi simboli saltarelli: taranta-topi?

Per l'anonimo che ha postato la canzone di Caparezza

Non conosco né quella musica,né il cantante, chiedo scusa, ma solo ho letto la canzone.

E non è molto chiara, già a leggerla non ha neanche la musicalità delle parole.

I contenuti possono essere interessanti ma per essere compresi meglio e assaporati dovrebbero seguire una metrica.

La prima musica è racchiusa nelle parole.

E per questo avevo nominato la taranta che ha un ritmo.

Ciao anonimi, postate ancora ma siate chiari sennò il vostro dire è poco utile se non lo spiegate.





Vanna ha detto...

Anonimo del 1 novembre 2013,ore 12,24.

Senti anonimo, oltre la tarantella
da me nominata, c'era altro che ti disturbava rileggendo il tuo post.

Pertanto "il riferimento a Vanna"
era anche altro?

Se è così: " le aprioristiche convinzioni su un sud da romanzi gialli.Un sud che non ha nulla da apprendere, da suggerimenti di provenienza gallica, per risolvere i propri problemi culturali."

Ce l'hai con me per caso?
Visto che ho suggerito Jung ( gallico, del nord?) per cercare di capire il fatto e con una lettura trasversale dei problemi culturali del sud in questo caso specifico?

Guarda che, per quanto riguarda la cultura, il sud ha solo da insegnare al nord.
I grandi filosofi, ad esempio sono principalmente del sud e mi fermo qui senza parlare del resto.

Vado avanti.

Visto pure che con ironia ho
nominato la Deviant Art del manichino come porta di un inserimento globalizzato via rete?

L'altra sera a LA7D per qualche minuto ho seguito il caso Nadia Roccia, di quel territorio,hanno parlato di manichino e imbracatura.

Interessante vero?

E a chi ti riferivi con:"Ed il solo aver pensato, che una popolazione costituita non solo da pochi criminali, possa trovare "consolatorio e assolutorio" una determinata situazione, si rivela altamente lesivo.
Cambi unità di misura, nelle sue gratuite ed assurde valutazioni.
L'Altro pugliese."

Non credo a me ma comunque non è tanto comprensibile sta frase.

Giacomo ha detto...

Penso si riferisse alla Dora Riparia, quella che confluisce nel Po a Torino. Lo si può desumere dall'associazione col Naviglio di Milano.

...
Chi potrà della gemina Dora,
Della Bormida al Tanaro sposa,
Del Ticino e dell’Orba selvosa
Scerner l’onde confuse nel Po;
Chi stornargli del rapido Mella
E dell’Oglio le miste correnti,
Chi ritoglierli i mille torrenti
Che la foce dell’Adda versò,

Quello ancora una gente risorta
Potrà scindere in volghi spregiati,
E a ritroso degli anni e dei fati,
Risospingerla ai prischi dolor:
Una gente che libera tutta,
O fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.

...
Oh giornate del nostro riscatto!
Oh dolente per sempre colui
Che da lungi, dal labbro d’altrui,
Come un uomo straniero, le udrà!
Che ai suoi figli narrandole un giorno,
Dovrà dir sospirando: io non c’era;
Che la santa vittrice bandiera
Salutata quel dì non avrà.

Nel giorno della Festività di Tutti i Santi, un po' di sano patriottismo non guasta.

Buona Festa a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Giacomo ha detto...

Non ho citato la fonte, ma penso proprio che non ce ne fosse bisogno.

Giacomo

Chiara ha detto...

ciao Vanna, la canzone la conosco (è stata abbastanza un tormentone) e ti posto il link; è un rap e sta in metrica, solo che alcune strofe sono omesse.
effettivamente le parole si capiscono meglio scritte che sentite, infatti praticamente nessuno ne ha afferrato il senso nonostante la passassero in radio ogni due per tre...è il rischio del rap...

http://www.youtube.com/watch?v=2h5hhOKwGiA

Manlio Tummolo ha detto...

Questa contrapposizione nord-sud è sempre un sintomo del nostro letargo. Vi sono forme di criminalità più subdole di quelle del sud, ma alla fine non meno pericolose. Poi quando diventano complementari ed alleate, il fatto assume aspetti devastanti. I governi italiani, dopo l'unità, non hanno mai saputo tagliare netto il rapporto con la criminalità, soprattutto organizzata, mentre certo perdonismo ha facilitato il mantenimento di quella poco o male organizzata. La storia dei rifiuti del nord seppelliti al sud è un'evidente manifestazione del rapporto tra le due criminalità, quella politica e quella privata. Non si tratta dunque di contrapporre posizioni geografiche (al nord, esistono tantissimi meridionali di seconda generazione: io stesso ne sono un esemplare per 3/4), ma di cooperare tra nord, centro e sud per combattere questi fenomeni, causa prima dei nostri problemi.

E la UE, invece di sgridarci come bambinetti che fanno le marachelle, dovrebbe porci (se fosse qualcosa di serio) un aut/aut proprio relativamente alla criminalità organizzata e ai suoi rapporti con lo Stato in senso generale e particolare. Ma si ha, viceversa, l'impressione che tale palude puzzolente piaccia ad essa per tenerci sempre in costante inferiorità.

Manlio Tummolo ha detto...

Parlando di briganti... Da "Il Nuovo Quotidiano di Puglia" ed. web

Venerdì 1 Novembre - agg.20:28


Quotidiano di Puglia logo

La rivelazione dell'ex boss dei Casalesi
«Terra salentina infettata dai rifiuti»

di Alessandro CELLINI
LECCE - «Infettata»: usa questo termine Carmine Schiavone, ex boss dei Casalesi e collaboratore di giustizia, per definire la terra del Salento, della Puglia, di tutto il Mezzogiorno. Infettata dai rifiuti tossici, per la precisione.
...

Affari sporchi: i legami in Puglia
e l'idea del business concepita a Otranto
di Alessandro CELLINI
LECCE - L’idea che il traffico illecito dei rifiuti potesse diventare un business per il clan dei Casalesi arriva quando il boss è nel Salento. È qui che Carmine Schiavone si trova nel 1988:...

LECCE

■ La rivelazione dell'ex boss dei Casalesi «Terra salentina infettata dai rifiuti»

■ Ilva, Assennato: «Non ho più fiducia nei magistrati tarantini»


Ilva, Assennato: «Non ho più fiducia
nei magistrati tarantini»

TARANTO - «Non ho nessuna fiducia nella magistratura di Taranto. Mi hanno rivolto una accusa infamante. Ne prendo atto, la respingo al mittente e non ho più nulla da aggiungere».


Ilva, in Procura otto pagine di accuse
in 18 anni creata mega-discarica abusiva


TARANTO - Otto pagine di accuse che spiegano perchè si è stati costretti ad abbattere oltre duemila capi di bestiame contaminati dalla diossina o perché nel primo seno del Mar Piccolo non si possa...
.


Insomma, che cosa rappresentano le indagini sui Misseri in questo guazzabuglio pugliese ?

marcello ha detto...

Signor Tummolo ponendole tutta la mia ammirazione, le rispondo con una parola: NIENTE! sono una fam. come tante in italia, con una sola parola, NIENTE.
Ha presete che nel processo la si è definita "un clan familistico?" MI DIA RETTA, PER RISPETTO DI SARAH CHE CON LORO CI E' FELICEMENTE CRESCIUTA, STENDIAMO UN VELO PIETOSO.

Cordiali saluti.

Manlio Tummolo ha detto...

ps) Si può pure leggere nell'edizione on-line de "La Gazzetta del Mezzogiorno".

La domanda è: se in Puglia esisteva ed esiste una criminalità organizzata tale da avere anche rapporti esterni di grande rilevanza, l'omicidio di una ragazzina, che ha attirato l'attenzione dei media e ovviamente delle Forze dell'Ordine e della Magistratura, quanto ha dato fastidio ai criminali ? Oppure, è opera loro - come suppongo - attribuita invece ad una famiglia con la sola colpa di curarsi della stessa ragazzina, dandole le uniche possibilità di svago ?

Di certo, in queste situazioni, la criminalità organizzata non lascia impuniti coloro che turbano la loro pax mafiosa.

Manlio Tummolo ha detto...

Caro De Simone,

Le avevo già espresso la mia ammirazione per la Sua fede di tipo religioso nel vero colpevole. Io, al Suo opposto, credo invece che tra le indagini sui Misseri, o meglio deviate contro i Misseri, e le faccende della criminalità locale vi sia un rapporto abbastanza diretto, sul quale sarebbe parecchio da indagare, proprio per il rispetto che tutti dobbiamo avere per Sarah, la sua famiglia e i parenti ingiustamente accusati.

Manlio Tummolo ha detto...

Ancora, caro De Simone: forse ci siamo fraintesi: io non mi chiedo che rapporto ci fosse stato tra la famiglia Misseri e le vicende mafiose, ma tra le indagini sulla famiglia e le vicende mafiose.

Anonimo ha detto...

Marcello de Simone tu sei ossessionato.
Il tuo profilo è inquietante.
Amico, fregatene di Sarah Scazzi (o di Sabrina Misseri) e pensa a te stesso.
Ciao.

Mimosa ha detto...

Che strano, no? I nostri Cavalieri sono tutti immersi nel caso ILVA, dai famigerati PM al Coppi.
Secondo me, nulla capita a caso in questo mondo. Se l’avv. Coppi a giugno dello scorso anno ha preso le parti dell’ILVA contro il Tribunale di Taranto, Sebastio e Buccolieri e company in causa, si può vedere o no un braccio di ferro che possa aver avuto riflessi nel tormentone delle udienze contro Sabrina?
Per contro, si può configurare una sfida di Coppi al Tribunale di Taranto il suo aver assunto l’incarico (benché formalmente la richiesta sia partita dai vertici dell’azienda)?
È figurabile una competizione tra i poteri forti? Ma chi rappresenta il “potere forte”?
Anche il Governatore della Regione Puglia è destinatario di un avviso di garanzia.

Ad un certo punto di questo caso io avevo pensato che sotto sotto ci fosse una forte antitetica posizione ideologica tra la famiglia Misseri e i Magistrati Accusatori, i Misseri a destra, gli Accusatori a sinistra.
Riflettendo asetticamente, sono anch’io del parere che – più di altre ipotesi qui fantasticate – la questione Ilva c’entri in qualche modo, piuttosto a livello personale tra i vari notabili in scena che ad un certo punto hanno utilizzato la impalcatura del Processo per arrivare al noto esito solo per distogliere l’attenzione mediatica da qualcosa di ben più importante.

PS: Coppi ha difeso Andreotti e ha vinto, ha difeso in Cassazione Berlusconi e ha perso (come prevedevo), ha perso su tutta la linea nella difesa di Sabrina, e non si sa come andrà a finire con l’Ilva, … non è che ad essere troppo sicuri e troppo importanti si perdano le cause in cui prevale l’interesse mediatico, specie in quel di Taranto, Tribunale già ampiamente discutibile per altre cause?

Buonanotte e un caro saluto agli amici del blog

Manlio Tummolo ha detto...

Quest'ipotesi, carissima Mimosa, farebbe pensare che la contrapposizione tra Coppi e il triumvirato del Terrore tarantino sia di lunga data, e ben anteriore a queste vicende.

Si potrebbe pure pensare che la grande ostilità verso le due donne Misseri sia dovuta all'ira di non poter subito risolvere il caso Scazzi con un patteggiamento sui "cavallucci", togliendo tempo all'offensiva anti-ILVA in preparazione.

Vanna ha detto...

Buongiorno Mimosa e Manlio!

Le vostre argomentazioni sul caso visto nell'ottica "poteri forti", lo condivido in pieno.

Nelle mie stesure sul caso usai le teorie di Jung come un binocolo con il quale puntavo sugli orizzonti che si stanno ora trattando.

Se fosse stata implicata la famiglia, da quel dì che arrivavano le motivazioni!

Se tardano è perché qualcosa c'è dietro che reciprocamente sanno, stanno patteggiando come uscirne fuori senza troppo danno, per loro.

E guardate che il tutto è accaduto e sta accadendo mentre si sta giocando la partita (finale?) della uscita (definitiva?)del B.che ha il suo ruolo nell'immondizia napoletana che faceva sparire con la bacchetta magica quando andava a Napoli mentre da Bari salivano le escort.

La vita, l'economia di tutti noi, da troppi anni è gestita e pilotata
ad hoc.

Un caro saluto.

Giacomo ha detto...

Mimosa,
io l'imposterei diversamente. Quando c'è un interesse mediatico, le cause si possono perdere, anche se si spera solo temporaneamente, MALGRADO la sicurezza e l'importanza della difesa.
Non credo che con altri avvocati, meno sicuri e importanti, le cose sarebbero andate diversamente. Anzi abbiamo visto com'è finita: De Cristofaro, Velletri, Russo, Mongelli e chi più ne ha più ne metta.

Buon giorno a tutti gli amici del blog.

Giacomo

Chiara ha detto...

Buongiorno cari amici.
Vorrei mostrarvi dei dati molto interessanti recentemente pubblicati da Innocence Project, l'associazione statunitense (i cui membri sono avvocati, giornalisti, esperti forensi, professori di materie legali e scientifico-forensi, ricercatori ecc) che si occupa di riesaminare casi giudiziari.
In questo link si trovano i numeri complessivi e alcune storie:

http://www.topcriminaljusticedegrees.org/innocence/?goback=.gde_2963536_member_5801987704900046848#!

ciò che è molto interessante notare sono i motivi che avevano condotto alla condanna di questi uomini (simbolo del martelletto): le cause sono sempre "eyewitness misidentification" (errata identificazione da parte di testimoni oculari), "insufficient/improper/invalidated forensic science" (errori delle scienze forensi), "false confessions/admissions" (false confessioni), "government misconduct" (improprie condotte degli organi di polizia e inquirenti).

Guardate in particolari quante siano le confessioni...in quasi tutti i casi esse seguono una erronea identificazione ed errati esiti di scienze forensi.

Il filo conduttore? La Government misconduct.
In quest'altra pagina

http://www.innocenceproject.org/understand/Government-Misconduct.php

gli esempi di tali improprie condotte, suddivise tra quelle della polizia giudiziaria:
- Employing suggestion when conducting identification procedures (suggestione dei testimoni da cui dipende l'identificazione)
- Coercing false confessions (indurre, forzandole, false confessioni)
- Lying or intentionally misleading jurors about their observations (mentire o fuorviare i giurati sulle loro osservazioni sul campo)
- Failing to turn over exculpatory evidence to prosecutors (non trasmettere agli inquirenti le prove a discarico)

e quelle delle procure:
- Withholding exculpatory evidence from defense (occultare le prove a discarico)
- Deliberately mishandling, mistreating or destroying evidence (intenzionalmente distruggere prove o assumerle impropriamente o con forzature)
- Allowing witnesses they know or should know are not truthful to testify (intimidire i testimoni dicendo che sanno che mentono)
- Pressuring defense witnesses not to testify (fare pressione sui testi a difesa perchè non testimonino al processo)
- Relying on fraudulent forensic experts (rivolgersi ad esperti forensi disposti a barare)
- Making misleading arguments that overstate the probative value of testimony (fuorviare i testimoni durante l'esame)

L'introduzione a questo elenco casistico recita:
Some wrongful convictions are caused by honest mistakes. But in far too many cases, the very people who are responsible for ensuring truth and justice — law enforcement officials and prosecutors — lose sight of these obligations and instead focus solely on securing convictions (alcune errate convinzioni derivano da errori commessi in buona fede. Ma in troppi casi coloro che dovrebbero assicurare verità e giustizia - polizia giudiziaria e procuratori - perdono di vista questi doveri e si cocentrano unicamente a cercare fondamento alle proprie convinzioni)

Dedicato a tutte le "anime candide" che non credono che certe cose accadono e che ripongono in una divisa o una toga la fiducia cieca che non merita, rivestendo esse degli esseri umani la cui fallacia è soltanto da questi orpelli mascherata, quando non addirittura amplificata dal rapporto di forza che l'ordinamento attribuisce loro nei confronti delle persone sottoposte ad indagine.

Chiara ha detto...

p.s. a Innocence poject aderiscono anche esperti e legali italiani; recentemente abbiamo saputo che ne è membro l'avv. Luca Lauria, invitato alla trasmissione Linea Gialla nell'ambito della rediviva discussione intorno al caso di Cogne; non per nulla si comincia a ventilare di una istanza di revisione del processo e tante cose si stanno muovendo...anche in questo blog.

non dubito che anche i casi Parolisi e Scazzi, se giungeranno a condanna definitiva degli imputati, potranno finire sotto la lente.

sarà interessante vedere se e quale appoggio tali azioni (a cominciare da quella sulla Franzoni che spero non si areni) potranno ricevere dalla pubblica informazione.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissimo Prof Tummolo buon giorno.Se non ricordo male durante il periodo processuale su caso Scazzi/Misseri a Taranto è successo di tutto.Sciopero degli Avvocati,denunce dell'Unione Camere Penali,gente che si voleva lanciare dalle finestre del tribunale tarantino,e in più il caso Ilva che rischiava di mettere in ginocchio una città con conseguenze a dir poco catastrofiche.La situazione ambientale sappiamo tutti che è grave,è di certo non si risolve arrestando l'intera famiglia Riva è confiscando beni per miliardi di euro.Non siamo soli a non aver fiducia nella magistratura tarantina,sul nuovo quotidiano di Puglia c'è questo titolo del giornale sul caso Ilva:
Ilva, Assennato: «Non ho più fiducia
nei magistrati tarantini»
«Non ho nessuna fiducia nella magistratura di Taranto. Mi hanno rivolto una accusa infamante. Ne prendo atto, la respingo al mittente e non ho più nulla da aggiungere».Ora, come dice Lei caro Prof,il caso Scazzi Misseri ha fatto perdere del tempo prezioso ai SS Inquisitori.Anche se,a onor del vero i cari Magistrati nulla si son fatti mancare per cercare di risolvere il caso in questione. Ben 120 testimoni,di cui solo tre hanno ricevuto l'encomio è il titolo di super testimoni,Il Petarra,è le amiche del cuore Anna Pisanò è Mariangela Spagnoletti.I 117 testimoni non avevano visto nulla,si pensava che con i super testimoni qualcosa potesse uscire fuori,invece anche loro hanno visto ben poco del delitto,buio totale.Il Petarra vede Sarah alle ore 8,30/9.00 circa,poi la rivede alle ore 12.45,la Pisanò vede Sarah verso le 9.00 perché presente in casa Misseri,però solo per una mezzoretta,poi non l'ha più vista,Mariangela non l'ha vede proprio Sarah,ma solamente per via di sms,sà che dovrebbe arrivare a casa di Sabrina.In poche parole nessuno vede Sarah entrare ed uscire dalla villetta dalle 14.30 in poi .Testimoni e super testimoni del nulla,perché nessuno vede uccidere la ragazzina.Come vede carissimo Prof,pur avendo tra le mani una patata bollente come il caso Ilva,hanno pensato bene di tenerne un'altra in mano,è coinvolgendo tutta l'Italia tra innocentisti è colpevolisti,il caso mediatico dell'anno non poteva che essere a Taranto.Buona giornata a tutti.

Anonimo ha detto...

Cara Chiara
Complimenti per il tuo resoconto che vale molto più di un articolo. La tua esperienza come avvocato (credo tu lo sia) ti rende particolarmente attenta a comprendere i meccanismi e le fallacie dei casi giudiziari. Sarebbe comunque interessante e apprezzato un tuo articolo, sul modello del "Innocence Project" (ampio e sistematico), intorno alle 'trappole' e agli 'errori' vuoi della polizia giudiziaria e vuoi delle procure. Gilberto

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara molto interessanti gli argomenti che hai riportato,segno evidente che gli errori giudiziari si verificano in tutto il mondo. Come al solito gran parte di questi errori è dovuto a cattive indagini,è testimonianze di dubbia veridicità.Purtroppo non so l'inglese, per fortuna che qualcosa era tradotto,e già questo mi è bastato per capire quanti poveri disgraziati sono stati condannati ingiustamente.Ciao cara e buona giornata a tutti

Chiara ha detto...

Ciao Vito e buona giornata a te.

Grazie mille, Gilberto.
Purtroppo in saggistica sono negata, non so mai da che parte cominciare e quale filo conduttore seguire nella narrazione...al massimo potrei mettere insieme un po' di references e lasciarle alla consultazione...ma temo non sarebbe la stessa cosa.
ma se qualche volenteroso si offrisse di tesserci la trama collante sotto... ;-)

Manlio Tummolo ha detto...

Quello che vorrei comprendere è perché, se le cose in qualunque settore di studio vengono dette in Italia da Italiani, nessuno le prende sul serio; quando le stesse cose vengono dette in inglese, da esperti anglosassoni, allora sono elevate al cielo. Eppure , la lingua italiana, per il perfetto equilibrio tra consonanti e vocali è forse la più armoniosa e raffinata del mondo (e questo ci è riconosciuto dagli stranieri), mentre lingue come il tedesco hanno una prevalenza cacofonica di consonanti. La lingua inglese, viceversa, ha una sovrabbondanza di vocali, soprattutto nella pronuncia, che fa sembrare quella l'eterna lingua di Paperino e nipoti.

Uno dei difetti peggiori del popolo italiano è l'esteromania unita all'autodenigrazione (in questo siamo certamente unici ed imbattibili, probabilmente a partire dal XVII secolo).

Chiara ha detto...

signor Tummolo,perchè offendersi se qualcuno, per professione, passi dalla proposizione teorica che tutti possiamo fare alla dimostrazione pratica?
dovrebbe anzi considerarla una riconferma incontrovertibile a quanto anche Lei assume, perchè di fronte a numeri e studi nessuno può cavarsela con un semplice "questione di opinioni", come molti, poco informati, fanno. Addirittura c'è chi ha tacciato le nostre e Sue osservazioni come farneticazioni, complottismi. Ebben non è così; c'è chi da decenni si impegna a raccogliere dati concreti sussumendoli in esiti incontrovertibili. Mostrare questi a supporto di quanto andiamo dicendo da anni, Lei in particolare, non dovrebbe creare alcun fastidio ma tutt'al più vanto.
come dicevo in una precedente occasione, finalmente anche in Italia si sta muovendo qualcosa a livello scientifico e di ciò bisogna ringraziare un professore veneto, docente di Neuroscienze all'Università di Padova (prof. Sartori) il quale, attingendo anche ai più avanzati studi elaborati negli stati uniti (più avanzati perchè cominciati prima) lavora quotidianamente per la formazione in generale di una diversa coscienza e in particolare di una maggiore competenza degli operatori forensi (giudici, avvocati, specialisti tecnici di varie discipline) nella materia dell'analisi delle testimonianze e del vaglio critico degli elementi sui quali si fonda, ereditandone gli errori, buona parte delle sentenze.
personalmente e senza voler sollevare polemica, ritengo come non è il caso di fare rivalità tra nord e sud, altrettanto non è il caso di fare rivalità tra italia e stati uniti su questo punto: quando lo scopo è comune ogni contributo è bene accetto; che qualcuno si sia preso la briga di tradurre in materiale 'scientifico' (ossia con dimostrazione concreta) e realtà tangibile (la scarcerazione di persone ingiustamente condannate) quanto da noi si accenna sì e no a livello teorico dovrebbe far gioire e non infastidire, io ritengo.
che poi - al di là del fatto che questa sia un'associazione che opera prevalentemente in Paesi anglosassoni e quindi ovviamente "parli" inglese - la lingua internazionale delle pubblicazioni scientifiche, da parte di qualunque ricercatore di qualunque nazionalità, sia l'inglese non c'è che da prenderne atto: anche i nostri italianissimi (peraltro solitamente molto stimati all'estero) quando pubblicano lo fanno in inglese; è una regola autodecisa dai boards internazionali di ricerca.

Chiara ha detto...

p.s. per chiarire meglio, intendo dire che non è questione di "dire la stessa cosa in italiano piuttosto che in inglese", è questione che in Italia NESSUNO si occupa scientificamente di riprendere casi conclusi e rianalizzarli, pubblicandone gli esiti con studi e reports di carattere scientifico.
Se ci fosse, avrei postato quelli. Ma non ci sono.
Quando anche in Italia nasceranno e cresceranno associazioni di quel tipo, non dubiti che ci sarà anche qualcosa di italiano da citare.
Al momento questo passa il convento e questo prendiamo.
Senza dimenticare di sostenere con entusiastico seguito i ricercatori italiani che stanno approciando la materia.

Anonimo ha detto...

Cara Chiara
Dici di essere negata in saggistica? Ma se molti tuoi interventi hanno la cadenza argomentativa del saggio. Da dove cominciare. Credo tu sappia meglio di me che non ci sono regole e che il filo conduttore è quello del nostro intuito e della nostra passione. Son sicuro che non hai bisogno né di tutori e né di censori, solo di un po' di coraggio e autostima. E poi son sicuro che Manlio avrebbe pane per i suoi denti. Sarei felice di leggere un tuo nuovo articolo. Gilberto

Manlio Tummolo ha detto...

Siamo alle solite: non mi sono affatto offeso. Ho già straspiegato le mie posizioni personali e penso che bastino.

Sono decenni e, in taluni casi, secoli che la filosofia del Diritto ha severamente criticato certe procedure del Diritto concreto (ridicolmente definito "vivente" alla maniera biblica). Io stesso ho ribadito tali concetti sia in teoria, sia nella pratica. Sono cose perfettamente corrette, ma ormai note. Solo, sembra che, riferite in quella odiosa lingua britannica (la lingua dei Dominatori del Mondo), suonino chissà perché più efficaci. Soprattutto a noi Italiani, che vantiamo 3000 anni di civiltà, e fummo, se non gli inventori (sarebbe esagerato), i primi sistematori del Diritto come Teoria della Legge, e di certo ben poco abbiamo da imparare da oltre-Oceano in tale campo. Questo è quanto volevo ribadire per l'ennesima volta: a me qualunque Dominatore del Mondo, Quello che crede di sapere ciò che è Bene e ciò che è Male per tutti (leggi USA), dà un fastidio incredibile. Vogliono imporci la loro orrida lingua, i loro orridi costumi, la loro orrida ipocrisia, il loro orrido spionaggio. E questo basti a titolo di chiarimento delle mie considerazioni !.

Non sarei nemmeno intervenuto su cose che considero scontate e note, se si trattasse del semplice contenuto.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Gilberto,

era mia intenzione scrivere qui una serie di saggi di storia del Diritto processuale penale e dei suoi abusi. Da vichiano credo che solo attraverso il metodo storico (e non quello di neurologi forensi) si denotino le storture della giurisprudenza nel corso dei secoli, per capire che si tratta di vizi radicali, originari, genetici del Diritto.
Ho verificato il "larghissimo" interesse suscitato dai miei saggi, e soprattutto mi ha fatto cadere le braccia, ed altri organi penduli, la valutazione che i miracoli siano "fatti" da studiare in ambito storico, e non esclusivamente mitologico.

Per il resto, devo, per l'ennesima o infinitesima volta, deluderti: l'ho gridato in tutte le salse. Non può esservi dialogo con chi dimostra totale incompatibilità di carattere, personalità, impostazione di pensiero (senza farne questione di superiorità o inferiorità, ma di pura differenza, ancorché netta). Lo si vede anche qui. Quindi lascia il pane per altri, abbi pazienza. Non fatemelo ripetere all'infinito, per poi lamentarsi di duetti, trii e quartetti, di agosti ed ottobri rossi o scarlatti.

Anonimo ha detto...

Caro Manlio
Non si smette mai di imparare. Come sai leggo sempre con grande interesse i tuoi saggi e condivido moltissime delle tue osservazioni. Mi piacerebbe a breve poter leggere un tuo lavoro sul tema del Diritto del quale possiedi come hai dimostrato in più occasioni competenza e spirito critico. Ciò detto però credo che ci sia sempre modo di apprendere qualcosa di nuovo anche da altri contesti, così come avvenne nel passato con quella scuola dei glossatori di Bologna nella riscoperta del Corpus iuris civilis di Giustiniano e della rielaborazione del diritto romano aggiornandolo alla temperie del XII e XIII secolo attraverso l'opera di interpretazione del testo, in chiave libera e creativa. Per questo sono curioso per qualsiasi apporto nuovo (ritenendo, anche se non sono uno specialista, di poterne dare un giudizio sul piano culturale), fermo restando che ciascuno è libero di prendere o non prendere in considerazione nuove idee. La mia era soltanto una battuta di incoraggiamento per Chiara a portare il suo contributo nella materia della quale è professionista. Gilberto

magica ha detto...

buona serata signor tummolo .
spero che ora non mi capitino ingiurie come solitamente succede -smackk .

Chiara ha detto...

Tummolo 19:21

chiaro.
riguardo a quegli argomenti sono d'accordissimo.
a parte la lingua, che nella originaria versione inglese - molto pulita e non da 'patata in bocca' come l'americano - amo molto sia per musicalità che per la semplice sintassi; ovviamente amo molto l'italiano, in particolare per la ricchezza terminologica che è infinitamente superiore alle altre lingue che conosco (e detesto l'abuso di anglofonismi quando il 90% delle volte c'è un termine italiano ad hoc); ne apprezzo poi molto la pronuncia 'letterale', senza inutili complicazioni fonetiche; sulla musicalità mi sono sempre chiesta come suoni ad un orecchio straniero, mi piacerebbe riuscire a sentirla con orecchie non avvezze. ma soprattutto apprezzo molto il fatto di essere italiana madrelingua: rispetto al pugno di lingue straniere che conosco, padroneggiare discretamente quella italiana credo sia molto più difficile.

p.s. ci sono storture, o presunte tali, che attengono alla natura ed evoluzione del diritto; altre invece che non hanno nulla a che fare: i processi non sono fatti di mero diritto ma di persone e quindi tutto ciò che ruota intorno ad esse ed ai loro vulni è materia per altri rami di studio.
sui quali sarebbe bene si formassero tutti gli operatori del settore per attuare quella compenetrazione tra diritto, scienza tecnica e scienze umane che solo può rendere il giusto servizio alla società.
Per dire, l'avv. Gulotta senza la sua formazione in psicologia e psicologia della testimonianza in particolare, non avrebbe quel valore aggiunto che ha come avvocato in tanti casi delicati come quelli che implicano la testimonianza dei minori e il contagio dichiarativo tra testi; riesce a portare a casa le assoluzioni perchè sa non solo ravvisare ma anche mostrare e spiegare in senso tecnico-scientifico, ai giudici ed ai giurati, le devianze che trova nelle dichiarazioni; senza questo valore aggiunto le sue resterebbero mere petizioni di principio indimostrate, argomento retorico; dimostrarle e nel farlo potersi appoggiare a studi e ricerche scientifiche è la sua forza.
analogamente, come spiega bene un ex magistrato in un articolo pubblicato in questo blog, l'assoluta ignoranza di magistrati e avvocati nelle materie scientiche forensi impedisce loro anche solo di discernere il pessimo dal buon perito. e questo è innegabilmente un problema. ed è un problema di tradizione dell'insegnamento giuridico universitario, che ignora tutte le altre discipline (che ben che vada sono facoltative) ma non tirerei in ballo l'universo mondo dello jure. come non confonderei il passato col presente e gli abusi con le ratio, personalmente.

Chiara ha detto...

p.p.s fermo restando che abusi e storture ovviamente esistono oggi come nel passato e che una trattazione storica del diritto aiuta senz'altro a capire la genesi di alcune di queste.
non sono d'accordo però con la tendenza, che mi pare di cogliere, di gettare anche il bimbo assieme all'acqua sporca.
mantenere pace e ordine è tanto più complesso quanto lo è la società e la sua evoluzione; queste ultime e il diritto marciano a velocità diverse, questo è innegabile ed un problema, ma certo fa più la propositività per il miglioramento di un sistema che la demolizione dello stesso; volenti o nolenti il diritto è vitale per l'uomo sociale come lo è l'azione di polizia; occore aspirare al massimo equilibrio e alla massima utilità ma sempre con la consapevolezza che la perfezione a priori non è possibile: ci saranno sempre casi che sfuggono alle maglie della teorizzazione; si procede per aggiustamenti e questo è inevitabile.

Manlio Tummolo ha detto...

Carissimo Gilberto,

vero è che non si smette mai di imparare. Una cosa che sto imparando qui, ad esempio, è questo continuo essere richiamato, per poi passare per persecutore e stalker, pericoloso per tutte le donne e madri, ecc. ecc., con tanto di referendum proposto a mio monito, malgrado abbia detto in tutte le salse dalle buone alle cattivissime che non trovo materia di discussione, e l'ho già spiegato innumerevoli volte.

Grazie Magica, per lo "smacckkk". Se avessi 100 anni di meno verrei subito da Lei, per passare dal virtuale al pratico, seguendo il pragmatismo tipicamente americano. Ricambio, però, la simpatia.

Chiara ha detto...

O.T. per Vito

Vito...provengo ora con le lacrime agli occhi dal tg....ma sul serio in Sicilia state al mare con 25° a fare bagno e tintarella a novembre?
Qui al massimo mettiamo gli stivaloni per sgomberare le cantine a rischio allagamento....non c'è giustizia nemmeno meteorologica in Italia :-(

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara è tutto vero,noi del sud oltre alla gentilezza,a chi viene a trovarci offriamo anche un bellissimo sole che riscalda gli animi,un bel cannolo di ricotta siciliano,delle belle pizze,e in più paesaggi meravigliosi.Se sei triste non devi far altro che una bella gita in Sicilia,troverai clima e gente meravigliosa,cordiale e di grande ospitalità.Ciao cara,ti auguro una felice e serena Buona Domenica.Un abbraccio a tutti cari amici.

Chiara ha detto...

Ciao Vito, un po' ti odio in questo momento di aria uggiosa ;-) (scherzo ovviamente!)

te l'ho detto: più ti sento parlare della tua meravigliosa sicilia e più mi bacchetto le mani per non esserci mai venuta; prometto che rimedierò.

per il momento mi sono consolata portando oggi pomeriggio i tati in una meravigliosa pasticceria siciliana della mia città....quindi, cannolo: fatto. almeno quello! :-D

baci e buona serata.

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima Chiara ogni tanto distogliere lo sguardo parlando di arte,cultura e perché nò di mangiare non può che farci bene,altrimenti pensiamo che ci sono solo delitti in Italia,niente di più sbagliato.Una che si intende molto in questo campo è la dolce e cara Mimosa,autentica regina su queste cose.Buona notte a tutti cari amici.

Mimosa ha detto...

Vitoooo
che ne sai? come hai fatto a scoprirmi?
Bacioni
Mimosa

Vito Vignera da Catania ha detto...

Carissima e dolce amica so tutto di te,o quasi, non sei una sconosciuta anzi,persona di tutto rispetto anche nella tua vita privata,e poi hai scritto pure un libro,quindi sei famosa oltre che,donna dalle indubbie capacità letterarie ed enogastronomiche.Ciao cara e buona giornata.

marcello ha detto...

Buona sera, chiedo per favore al signor Tummolo o chiunque che sia, un promemoria su come è formata la giuria in Corte d' Appello :) forse sono troppo ansioso che arrivi, nonostante ci vogliano diversi mesi ancora :)

Grazie buona sera.

Mimosa ha detto...

E' vero carissimo Vito, c'è anche troppa roba su di me :-))

Buona settimana, Mimosa

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