Articolo di Gilberto M.
"L’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono per quello che sono e di quelle che non sono per ciò che non sono” (Protagora,fr 1in Platole, Teeteto, 152a)
Nella novella ‘Peruonto’ de “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile compare la parola sarchiapone. Il termine è però rimasto famoso per lo sketch tra Walter Chiari e la ‘spalla’ Carlo Campanini (nel programma Rai “La via del successo” del 1958) intitolato appunto Il Sarchiapone (visionabile su YouTube). Sembra che Walter Chiari si fosse ispirato a quel termine mentre si trovava sulla spiaggia di Fregene dove un napoletano che vendeva fischietti (le lingue di suocera) invitava i clienti a comprare il Sarchiapone napoletano che i bambini, però, soprannominarono quasi subito ‘Sarchiapone americano’.
La scena dello sketch si svolge in uno scompartimento ferroviario dove ci sono quattro passeggeri. Uno di loro (interpretato da Carlo Campanini) sistema un contenitore coperto da un telo sul portabagagli e finge di aver ricevuto un morso da un animale che si trova dentro ciò che appare essere forse una gabbietta. A questo punto informa i tre passeggeri seduti nello scompartimento assieme a lui, che sta trasportando un sarchiapone americano. Uno di questi (Walter Chiari) vuole dar ad intendere e vantare di sapere cos’è un sarchiapone, ma in realtà non ne ha la più pallida idea e dà il via ad un dialogo esilarante e incontenibile con il proprietario del sarchiapone (Campanini), come se dell’animale in questione lui conoscesse vita morte e miracoli. In realtà tira a indovinare sperando che il suo interlocutore gli offra degli indizi per poter di volta in volta, correggendosi all’occorrenza, indovinare la natura, le caratteristiche e le abitudini dell’animale che si suppone nascosto dentro il misterioso bagaglio. Campanini però mette sempre più in difficoltà il suo interlocutore, che per quanti sforzi faccia nel cercare di mostrarsi esperto in sarchiaponi non ne azzecca una. L’animale viene descritto da Campanini, in un crescendo di caratteristiche terrificanti, come una bestia piuttosto pericolosa, e la sola descrizione induce gli altri due passeggeri ad abbandonare, spaventati, lo scompartimento. Walter Chiari, nervoso, esasperato e anche lui atterrito, chiede, rifugiandosi addirittura sul portabagagli sopra i sedili, di poter vedere quell’animale così aggressivo e pericoloso. Campanini allora gli rivela, candido e divertito, che il sarchiapone è un animale inventato, un espediente per terrorizzare i passeggeri e per poter viaggiare più comodo nello scompartimento.
Lo sketch si presta a molte interpretazioni e risulta uno dei più geniali di Walter Chiari, che mette in scena una performance magistrale per comicità surreale. È una sorta di dialogo dell’assurdo in cui gli spunti vanno dal piano psicologico del desiderio di affermazione, a quello dello stratagemma astuto e dell’equivoco in chiave grottesca. Ma un’altra chiave di lettura potrebbe essere semplicemente l’attitudine in un dialogo a sondare attraverso un complesso sistema di retroazioni (feedback) le risposte più appropriate da dare al nostro interlocutore attraverso tutte quelle informazione che lui ci sta offrendo nel corso di una conversazione. Utilizzando non solo il contenuto del discorso, la narrazione diegetica, ma anche registrando inconsciamente gesti, posture, espressioni del viso, frequenza del respiro dell’interlocutore, noi adeguiamo e moduliamo le nostre risposte alle informazioni che lui ci sta dando. Un esperimento di psicologia sociale in forma di ‘gag’. Anche se a dire il vero nello sketch la retroazione risulta un estenuante ed inutile tentativo da parte di Chiari di ottenere informazioni utili essendo quello di Campanini uno stratagemma.
Dopo il lungo prologo entriamo nel caso in questione: Se leggiamo attentamente i verbali di interrogatorio di Michele Misseri possiamo notare che i dialoghi, come in ogni rapporto interpersonale, si sviluppano attraverso un ‘feedback’ (retroazione).
Bisogna però premettere quanto da sempre è assodato. Cioè:
1 - La neutralità in un dialogo non esiste, gli interlocutori si influenzano sempre reciprocamente. Perfino l’idea dello psicoanalista neutrale, uno schermo sul quale si riflettono le proiezioni del paziente è stata più volte smentita. E neppure l’espediente del lettino con il quale il terapeuta viene sottratto alla vista del paziente consente di evitare complesse retroazioni (transfert e suggestioni bidirezionali).
2 – In qualunque interrogatorio è impossibile che colui che esamina non influenzi chi interroga. Per evitarlo si dovrebbe ricorrere a una macchina (test di Turing) con voce piatta e atonale e senza reazioni respiratorie, posturali ed espressive) o al famoso nastro da telescrivente. Ma anche in questo caso il carattere ad albero delle risposte e delle domande ci orienta in un database e un software che opera secondo un algoritmo interpretativo (e dunque non neutrale).
Detto questo è però evidente che in un buon interrogatorio si può ridurre al minimo e tenere sotto controllo il più possibile un feedback che comporti una suggestione e un orientamento delle risposte. Va detto per inciso che anche in una intervista o in un questionario chiuso o aperto risulta la stessa problematica con diverse sfaccettature. Ci sono però due casi teorici (limite) nei quali un interrogatorio può precipitare:
a) in un esito catastrofico
b) in una commedia degli equivoci.
a - Nel film Blade Runner (fantascienza), liberamente tratto dal romanzo di Philip Dick, ‘Il cacciatore di androidi’, un interrogatorio si svolge tra quelli che apparentemente sono due uomini: LEON (the man talking is big, looks like an overstuffed kid), che nonostante il caldo sembra un tipo molto freddo, ed HOLDEN, seduto di fronte a lui (is lean, hallow-cheeked, and dressed in grey), che sembra un poliziotto o un ragioniere. Holden sta centrando l’occhio di Leon in una macchina. La sua iride appare su un piccolo schermo. Nel corso del test (test di Turing) Leon viene progressivamente smascherato per quello che è veramente, un androide che non ha reazioni emotive umane ma solo reazioni simulate (e per giunta è un assassino). Leon però anticipa Holden (but big Leon is faster). Prima ancora che la macchina del test cominci a lampeggiare per avvertire Holden del pericolo, Leon estrae la sua pistola laser (...burns a hole the size of a nickel through Holden’s stomach) e 'fa secco' il suo interlocutore.
a - Nel film Blade Runner (fantascienza), liberamente tratto dal romanzo di Philip Dick, ‘Il cacciatore di androidi’, un interrogatorio si svolge tra quelli che apparentemente sono due uomini: LEON (the man talking is big, looks like an overstuffed kid), che nonostante il caldo sembra un tipo molto freddo, ed HOLDEN, seduto di fronte a lui (is lean, hallow-cheeked, and dressed in grey), che sembra un poliziotto o un ragioniere. Holden sta centrando l’occhio di Leon in una macchina. La sua iride appare su un piccolo schermo. Nel corso del test (test di Turing) Leon viene progressivamente smascherato per quello che è veramente, un androide che non ha reazioni emotive umane ma solo reazioni simulate (e per giunta è un assassino). Leon però anticipa Holden (but big Leon is faster). Prima ancora che la macchina del test cominci a lampeggiare per avvertire Holden del pericolo, Leon estrae la sua pistola laser (...burns a hole the size of a nickel through Holden’s stomach) e 'fa secco' il suo interlocutore.
L’interrogatorio tra un umano e una macchina (androide) può avere esiti davvero spiacevoli e imprevedibili, addirittura nefasti, niente a che vedere con l’incomprensione o con l’incomunicabilità dovuta ad equivoci, tutt’altro... l’androide 'ha capito' benissimo che stava per essere smascherato...
b – Il caso dell’equivoco è piuttosto spiacevole e non senza effetti di comicità, come nel caso del sarchiapone. È quello, secondo chi scrive, che si avvicina di più al caso dell’interrogatorio Misseri. Uso il termine ‘interrogatorio’ in senso lato per indicare qualsiasi rapporto domanda-risposta tra il signor Michele Misseri e quanti hanno interagito con lui, non solo gli inquirenti ma anche giornalisti e quant'altri, dopo che lo stesso ha fatto ritrovare gli oggetti di Sarah (e purtroppo il suo cadavere) trasformandolo in un imputato (indagato). L’impressione che si coglie dai verbali, dalle lettere e dalle interviste, è che mentre i suoi interlocutori cercano di sapere, presupponendo sia al corrente di come sono andati i fatti (o come protagonista o come testimone), lui cerchi da loro un’imbeccata perché di fatto non ne ha la più pallida idea e forse non se lo ricorda.
La comicità, nonostante ci sia di mezzo un delitto, nasce dal fatto che entrambi, lui e chi lo interroga o lo intervista, sono convinti di poter ottenere quelle informazioni che stanno cercando. I suoi interlocutori cercano le risposte sondando con domande, si suppone il meno suggestive possibile, e Michele con affermazioni (es: cintura/corda) che gli tengano aperta una strada per rettificare e comprendere meglio quale sia la risposta giusta da dare perché di fatto non lo sa neanche lui (forse lo ha dimenticato, comunque non è in grado di rispondere per un motivo che non conosciamo).
Insomma, se da un lato c’è lo sforzo di effettuare un dialogo socratico, pur con qualche piccola caduta di stile dovuta a una legittima insofferenza per un esaminando tanto pervicacemente insondabile e variabile nelle risposte, dall’altro lato c’è un testimone che fatica (come Walter Chiari nello sketch) a indovinare quale debba essere la risposta giusta, sforzandosi di sapere dai suoi interlocutori come sono andati veramente i fatti, supponendo che loro lo sappiano per davvero. In questa ipotesi, consideriamola tale, i due interlocutori (Misseri e chi lo interroga) animati dalle miglior intenzioni, esplorano la propria reciproca convinzione che l’altro sappia molto di più di quanto si suppone abbia già detto o involontariamente suggerito. Un classico feedback positivo (ma anche negativo) basato sul fraintendimento.
E’ da notare comunque che in tale commedia degli equivoci, sempre che io abbia visto giusto, gli interlocutori di Misseri si sforzano di mantenere una pazienza proverbiale e concedere credito di fronte a quello che appare probabilmente il caso più frustrante che possa capitare nell’escussione di un testimone ubiquo e altalenante. Misseri a sua volta, in quanto indagato o testimone, dimostra una valorosa disponibilità all’ascolto, a cercar di capire come aiutare i suoi interlocutori, senza per questo dar segni di insofferenza di fronte al fatto che i loro suggerimenti siano troppo vaghi, indistinti, e non gli facciano capire bene quale debba essere la risposta giusta da dare...
Alcuni esempi (disseminati un po’ ovunque nei verbali)
Molto spesso alle domande Misseri risponde con delle pause (puntini di sospensione nei verbali) come uno studente che non sa, che non ha studiato a dovere e aspetta il suggerimento di qualcosa che non conosce, l’imbeccata che non arriva. Oppure usa la locuzione ‘può darsi’, un modo per tenersi aperta una opzione, una techne per orientarsi.
Molto spesso alle domande Misseri risponde con delle pause (puntini di sospensione nei verbali) come uno studente che non sa, che non ha studiato a dovere e aspetta il suggerimento di qualcosa che non conosce, l’imbeccata che non arriva. Oppure usa la locuzione ‘può darsi’, un modo per tenersi aperta una opzione, una techne per orientarsi.
Dice di essere andato in garage e di aver visto una corda attorcigliata al collo della nipote. Alla domanda del procuratore: “ma era una corda o qualche altro oggetto” - ecco che prima risponde:
No, corda era ... però non era troppo stretta ... perché poteva respirare... la corda solo che al togliere che ho fatto io perché aveva fatto tanti nodi eh ... gli ho fatto qualche cicatrice diciamo ... al collo, poi prima di venire qualcuno io l’ho presa e l’ho portata via... l’ho portata dove l’abbiamo trovata.
Un discorso a dir poco confuso. La sovrabbondanza di informazione può servire all’uopo a Misseri per tenere aperte varie opzioni che successivamente potrebbero tornare utili per dirimere o scegliere. Infatti:
No, corda era ... però non era troppo stretta ... perché poteva respirare... la corda solo che al togliere che ho fatto io perché aveva fatto tanti nodi eh ... gli ho fatto qualche cicatrice diciamo ... al collo, poi prima di venire qualcuno io l’ho presa e l’ho portata via... l’ho portata dove l’abbiamo trovata.
Un discorso a dir poco confuso. La sovrabbondanza di informazione può servire all’uopo a Misseri per tenere aperte varie opzioni che successivamente potrebbero tornare utili per dirimere o scegliere. Infatti:
... forse era un metro di corda è stava tante volte ... fatti tanti nodi ... però era libera di qua e poteva respirare benissimamente dico non penso che sia morta per la corda ... che poi io per togliere tutti quei nodi ci ho messo parecchio... però non mi ha detto nemmeno “ dove la porti” e non sapeva nemmeno dove l’avevo portata. Quando sono tornato ho sentito da Sabrina che non si trovava Sarah, Cosima era andata con sua sorella in ospedale per verificare eventualmente l’avessero presa sotto e stava in ospedale o che sia...
Anche in questo caso la narrazione è ricca di spunti, uno zibaldone nel quale Misseri potrebbe successivamente orientarsi in un modo piuttosto che in un altro, informazioni che non si possono neppure dire contraddittorie, sono semplicemente una giustapposizione di fatti senza capo né coda. Quando il Procuratore gli rifà la domanda se era proprio sicuro che fosse una corda quella che stringeva il collo di Sarah, e non magari una cintura (è da notare che Misseri aveva detto precedentemente che aveva molti nodi), alla sollecitazione Michele prima tentenna: A me corda mi è sembrata che era ... e ribadisce: A me mi pare che era una corda. Alla obiezione del procuratore: “Perché dite mi pare, c’è una bella differenza” Misseri tentenna ancora: “No, perché la corda era grossa come la cintura...
Con un "mi pare" cerca di capire che cosa gli altri sanno che lui non sa o non ricorda. Parlando di una corda grossa come una cintura, prepara il passaggio alla cintura dal momento che quella gli sembra essere la risposta appropriata. Successivamente parla infatti della cintura, della fibbia come se della corda non avesse mai parlato. La sensazione è che la risposta lui proprio non lo sa, che stia cercando nella memoria qualcosa che non conosce proprio attraverso i suoi interlocutori, mentre loro sono persuasi che lui la verità la sappia e li possa illuminare (una commedia degli equivoci). C’è da dire che la suggestione non viaggia mai a senso unico, è bidirezionale. Da un lato Misseri deve aver innescato con uno stato confusionario (scambiato forse per reticenza) una serie di sospetti e di deduzioni nei suoi interlocutori, dall’altro c’è il convincimento che l’indagato (o il testimone) nella sua confessione (o almeno in una delle molte dichiarazioni) abbia detto il vero (e in base a quella si orienta una ricostruzione e si porgono le domande innescando un ‘feedback’ dagli esiti imprevedibili).
Nel dialogo socratico non si insegna nulla, si aiuta solo l’interlocutore a partorire la verità, lasciando che sia lui a trovare da sé la risposta, limitandosi a sollecitarlo, a rintracciare e utilizzare gli strumenti e le conoscenze che già possiede (la maieutica, l’arte di partorire la verità). In un caso come quello di Misseri penso che Socrate si sarebbe trovato in seria difficoltà. Nonostante la sua navigata pazienza e meticolosità nell’aiutare il suo interlocutore a ‘trovare materia’ in se stesso, avrebbe finito per perdere le staffe. Il problema è che il signor Misseri forse la verità o non la ricorda o non la conosce proprio, e Socrate avrebbe avuto un bel daffare per cavare il classico ragno dal buco.
Legittimo "sconcerto" dei magistrati: Noi, non ti dobbiamo cercare di indurre a dire o a fare niente... se tu ti devi liberare, se tu ti devi liberare noi stiamo qua e ci dici esattamente come sono andate le cose. Quello che invece tu stai dicendo purtroppo contrasta con tutto quello che noi abbiamo, se tu non vuoi parlare non fa niente non succede niente... e legittima irritazione: “Chiudiamo il verbale e buonasera ...”
... però o ci dici effettivamente, e ti liberi una volta per tutte, come sono andate le cose e da questo momento tu inizi veramente un percorso per arrivare a stare bene, perché al momento tu ancora non dicendo la verità non stai bene, e fintanto che tu non dirai tutta... ma tutta, tutta la verità... questo percorso di risalita non potrà iniziare... sarà lungo e doloroso sicuramente, però avrà un inizio... ma se tu ti trattieni ancora tutto dentro di te...
Misseri comincia improvvisamente a parlare di cinta dopo che aveva parlato di una corda con molti nodi e aver detto che per toglierli ci aveva messo parecchio. Sembra proprio che in quello che dice ci sia lo sforzo non tanto di assecondare quanto di cogliere qualunque suggerimento poiché ritiene che gli altri sappiano davvero quello che lui non sa o non ricorda. I suoi interlocutori invece sembrano credere che lui non voglia ‘liberarsi’ e non abbia ancora il coraggio di seguire un percorso di verità (nuovamente una commedia degli equivoci). Nelle dichiarazioni spontanee del 17/10/11 Misseri dice: “Che c’era una corda a tanti nodi, come si è detto, ma i nodi io ce li avevo nella mia testa. Quindi io non ricordo niente...”, e il tema verrà ribadito nell’Incidente Probatorio dove afferma: “Io non lo so, forse la memoria la sto perdendo, non lo so! Devo dire che la memoria mia se ne sta andando proprio”.
Negli interrogatori, nelle deposizioni, nelle interviste e nelle sue dichiarazioni spontanee (gli esempi sarebbero davvero moltissimi) c’è sempre da parte di Misseri un continuo tentennamento, una oscillazione, una sorta di anfibologia per tenersi aperta una strada, per poter scegliere all’occorrenza un altro percorso (o addirittura un ribaltamento), non perché non vuol dire la ‘verità’, ma perché proprio non la conosce (o non la ricorda), preferisce cercare un suggerimento dai suoi interlocutori che gli sembrano in grado di aiutarlo a ‘liberarsi’. Lui racconta cose diverse a persone diverse e cose diverse perfino nella stessa deposizione in un continuo cambiamento...
Misseri alle sollecitazioni ad essere più preciso usa le locuzioni (basta controllare nelle trascrizioni): ‘penso’, ‘non lo so dire’, ‘non mi sto ricordando’, ‘diciamo’ , ‘non ci ho fatto caso’, ‘può darsi’, ‘può essere’ oppure risposte laconiche ‘eh’ ‘si’ (una caterva di sì rispetto a osservazioni fatte da altri) e ‘no’ (che valgono come affermazione) o ancora ‘stavo dormendo’, ‘non mi sta venendo a mente’, ‘non ci ho badato’, ‘forse’ oppure ‘rimane in silenzio e non risponde’ (quando le domande entrano nello specifico e richiedono motivazioni e dettagli, non sa rispondere o le risposte sono a monosillabi), oppure ricorre al laconico ‘questo non lo so spiegare’ che è come la sua ancora di salvezza, un passepartout per sottrarsi a una ricostruzione precisa e circostanziata che evidentemente non conosce, oppure ‘ripete l’ultima parola detta dal suo interlocutore’ (con grande frequenza e più per tergiversare che per confermare) o dà ‘risposte tangenziali’ (in una inversione figura-sfondo) e usando ‘la sospensione del discorso ad ogni piè sospinto...’ come se non sapesse come andare avanti, come se si aspettasse o volesse un’imbeccata perché non sa cosa qual è la cosa giusta da dire.
Misseri comincia improvvisamente a parlare di cinta dopo che aveva parlato di una corda con molti nodi e aver detto che per toglierli ci aveva messo parecchio. Sembra proprio che in quello che dice ci sia lo sforzo non tanto di assecondare quanto di cogliere qualunque suggerimento poiché ritiene che gli altri sappiano davvero quello che lui non sa o non ricorda. I suoi interlocutori invece sembrano credere che lui non voglia ‘liberarsi’ e non abbia ancora il coraggio di seguire un percorso di verità (nuovamente una commedia degli equivoci). Nelle dichiarazioni spontanee del 17/10/11 Misseri dice: “Che c’era una corda a tanti nodi, come si è detto, ma i nodi io ce li avevo nella mia testa. Quindi io non ricordo niente...”, e il tema verrà ribadito nell’Incidente Probatorio dove afferma: “Io non lo so, forse la memoria la sto perdendo, non lo so! Devo dire che la memoria mia se ne sta andando proprio”.
Negli interrogatori, nelle deposizioni, nelle interviste e nelle sue dichiarazioni spontanee (gli esempi sarebbero davvero moltissimi) c’è sempre da parte di Misseri un continuo tentennamento, una oscillazione, una sorta di anfibologia per tenersi aperta una strada, per poter scegliere all’occorrenza un altro percorso (o addirittura un ribaltamento), non perché non vuol dire la ‘verità’, ma perché proprio non la conosce (o non la ricorda), preferisce cercare un suggerimento dai suoi interlocutori che gli sembrano in grado di aiutarlo a ‘liberarsi’. Lui racconta cose diverse a persone diverse e cose diverse perfino nella stessa deposizione in un continuo cambiamento...
Misseri alle sollecitazioni ad essere più preciso usa le locuzioni (basta controllare nelle trascrizioni): ‘penso’, ‘non lo so dire’, ‘non mi sto ricordando’, ‘diciamo’ , ‘non ci ho fatto caso’, ‘può darsi’, ‘può essere’ oppure risposte laconiche ‘eh’ ‘si’ (una caterva di sì rispetto a osservazioni fatte da altri) e ‘no’ (che valgono come affermazione) o ancora ‘stavo dormendo’, ‘non mi sta venendo a mente’, ‘non ci ho badato’, ‘forse’ oppure ‘rimane in silenzio e non risponde’ (quando le domande entrano nello specifico e richiedono motivazioni e dettagli, non sa rispondere o le risposte sono a monosillabi), oppure ricorre al laconico ‘questo non lo so spiegare’ che è come la sua ancora di salvezza, un passepartout per sottrarsi a una ricostruzione precisa e circostanziata che evidentemente non conosce, oppure ‘ripete l’ultima parola detta dal suo interlocutore’ (con grande frequenza e più per tergiversare che per confermare) o dà ‘risposte tangenziali’ (in una inversione figura-sfondo) e usando ‘la sospensione del discorso ad ogni piè sospinto...’ come se non sapesse come andare avanti, come se si aspettasse o volesse un’imbeccata perché non sa cosa qual è la cosa giusta da dire.
Poi, quando crede di aver capito quello che gli altri lui ritiene sappiano, e che lui non conosce o non ricorda, si avventura in ricostruzioni che, un attimo dopo e nello stesso interrogatorio, modifica ancora a seconda di come il suo interlocutore pone la domanda (o talvolta gli suggerisce involontariamente), perché lui non sa come proseguire (basta leggere i verbali, è un continuo su e giù, un oscillare un po’ come Walter Chiari che cerca di indovinare come sia fatto un sarchiapone). Talvolta è proprio Misseri che guida l’interrogatorio come Walter Chiari. Cerca di ottenere degli input dal suo interlocutore per potergli offrire le risposte che potrebbero essere appropriate, quelle che lui immagina siano giuste, sulla base del feedback che gli viene proposto, porgendo affermazioni che possano eventualmente essere modificate nel tentativo di capire come sono andati effettivamente i fatti, tergiversando in attesa di comprendere dove si dovrebbe andare a parare per scoprire la verità che sembra non conoscere (o che si è smarrita dentro di lui).
Le informazioni che riesce a dare sono veramente poche, vaghe, evanescenti, confuse, contraddittorie... continuamente supportate dai suggerimenti e dalle sollecitazioni per riuscire a proseguire. I meccanismi mentali di un contadino non sono per niente diversi da quelli di un intellettuale quando è in gioco un feedback dove gli interlocutori stanno cercando, come nel caso del sarchiapone, di capire cosa ci sia nel ‘bagaglio’. Ma mentre Campanini sa che nel bagaglio non c’è niente, gli interlocutori di Misseri sono convinti che nel bagaglio ci sia magari qualcosa di terrificante come ad esempio lo stupro di un cadavere o un delitto familiare con il relativo e ‘doloroso percorso di ravvedimento’ (ma forse anche in questo caso il bagaglio è vuoto o è andato smarrito).
Misseri fa della convinzione dei suoi interlocutori che lui possa sapere (o ricordare) un motivo di zelo ed impegno ad assecondare, convinto a sua volta che loro sappiano per davvero quello che lui ‘probabilmente non sa, o forse ha dimenticato o comunque non può dire’ (una sorta di fantasma dell’anamnesi). Nella fattispecie talvolta, in una inversione dei ruoli, è proprio Misseri che fa la parte di Carlo Campanini e i suoi interlocutori quella di Walter Chiari. Con la differenza che Campanini lo fa come un trucco ingegnoso ed invece il Misseri lo fa inconsapevolmente, attraverso quei meccanismi mentali che appartengono a tutti noi, che fanno parte nel nostro bagaglio evolutivo sotto forma di automatismi di adattamento. Non si sa perché lo fa... forse per recuperare la memoria, forse perché è entrato troppo bene nella parte dell’assassino o del testimone (e si gioca il suo ruolo con scrupolo e abnegazione), forse per autosuggestione o comunque per qualunque altro motivo che non conosciamo. In ogni caso lui lo fa in perfetta buona fede entrando nella parte di un vero imputato (Una sorta di etica della situazione, pragmatica e perfino eroica).
Parla della corda con la quale avrebbe calato Sarah nel pozzo, dice che è in garage, che c’è anche l’arma del delitto che non è più una corda ma una cinta, eppure lì non si trovano riscontri (questo è il punto, non si trova niente, non ci sono riscontri). Dice di aver palpeggiato Sarah ma un momento dopo dice che era solo un gioco e che non ricorda con precisione come ha messo la mano o se l’abbia davvero messa (cerca di capire anche lui cosa ha fatto la sua mano e se l’ha fatto...). Dice che ha violato il cadavere sotto l’albero del fico, ma poi cambia idea, forse perché fiuta nell’aria un certo scetticismo o sente di averla sparata davvero troppo grossa, ma non senza lasciarsi aperta l’opzione di confutarsi nuovamente, di dire che la voleva violentare ma non ce l’ha fatta (‘non avevo il coraggio’). Poi dice che forse ha sbagliato (‘forse ho sbagliato non…’) sospendendosi come al solito in una nuova affermazione dubitativa (forse) e, all’interpretazione dell’interlocutore che suggerisce che forse voleva far ricadere la colpa su di sé, risponde con il classico: ‘può darsi’, il solito escamotage con il quale lasciarsi aperta una strada. Proprio come Walter Chiari che cerca di capire come diavolo sia fatto quel maledetto sarchiapone.
Le informazioni che riesce a dare sono veramente poche, vaghe, evanescenti, confuse, contraddittorie... continuamente supportate dai suggerimenti e dalle sollecitazioni per riuscire a proseguire. I meccanismi mentali di un contadino non sono per niente diversi da quelli di un intellettuale quando è in gioco un feedback dove gli interlocutori stanno cercando, come nel caso del sarchiapone, di capire cosa ci sia nel ‘bagaglio’. Ma mentre Campanini sa che nel bagaglio non c’è niente, gli interlocutori di Misseri sono convinti che nel bagaglio ci sia magari qualcosa di terrificante come ad esempio lo stupro di un cadavere o un delitto familiare con il relativo e ‘doloroso percorso di ravvedimento’ (ma forse anche in questo caso il bagaglio è vuoto o è andato smarrito).
Misseri fa della convinzione dei suoi interlocutori che lui possa sapere (o ricordare) un motivo di zelo ed impegno ad assecondare, convinto a sua volta che loro sappiano per davvero quello che lui ‘probabilmente non sa, o forse ha dimenticato o comunque non può dire’ (una sorta di fantasma dell’anamnesi). Nella fattispecie talvolta, in una inversione dei ruoli, è proprio Misseri che fa la parte di Carlo Campanini e i suoi interlocutori quella di Walter Chiari. Con la differenza che Campanini lo fa come un trucco ingegnoso ed invece il Misseri lo fa inconsapevolmente, attraverso quei meccanismi mentali che appartengono a tutti noi, che fanno parte nel nostro bagaglio evolutivo sotto forma di automatismi di adattamento. Non si sa perché lo fa... forse per recuperare la memoria, forse perché è entrato troppo bene nella parte dell’assassino o del testimone (e si gioca il suo ruolo con scrupolo e abnegazione), forse per autosuggestione o comunque per qualunque altro motivo che non conosciamo. In ogni caso lui lo fa in perfetta buona fede entrando nella parte di un vero imputato (Una sorta di etica della situazione, pragmatica e perfino eroica).
Parla della corda con la quale avrebbe calato Sarah nel pozzo, dice che è in garage, che c’è anche l’arma del delitto che non è più una corda ma una cinta, eppure lì non si trovano riscontri (questo è il punto, non si trova niente, non ci sono riscontri). Dice di aver palpeggiato Sarah ma un momento dopo dice che era solo un gioco e che non ricorda con precisione come ha messo la mano o se l’abbia davvero messa (cerca di capire anche lui cosa ha fatto la sua mano e se l’ha fatto...). Dice che ha violato il cadavere sotto l’albero del fico, ma poi cambia idea, forse perché fiuta nell’aria un certo scetticismo o sente di averla sparata davvero troppo grossa, ma non senza lasciarsi aperta l’opzione di confutarsi nuovamente, di dire che la voleva violentare ma non ce l’ha fatta (‘non avevo il coraggio’). Poi dice che forse ha sbagliato (‘forse ho sbagliato non…’) sospendendosi come al solito in una nuova affermazione dubitativa (forse) e, all’interpretazione dell’interlocutore che suggerisce che forse voleva far ricadere la colpa su di sé, risponde con il classico: ‘può darsi’, il solito escamotage con il quale lasciarsi aperta una strada. Proprio come Walter Chiari che cerca di capire come diavolo sia fatto quel maledetto sarchiapone.
Insomma tutto e il suo contrario, anche in un continuo scambio di ruoli (un po’ testimone e un po’ interprete delle proprie parole). Misseri risponde con precisione solo quando parla della sua vita e delle cose quotidiane di casa e del suo lavoro, allora risulta esaustivo e credibile. Invece riguardo al delitto sembra esserci una sorta di buco nero. Parla delle gambe di Sarah come attorcigliate, poi un ginocchio piegato e uno disteso, cercando di volta in volta di modificare la sua ricostruzione a seconda di come suppone dovrebbe essere la verità da raccontare. Dice di averla distesa nel bagaglio della ‘Marbella’ (un metro per un metro?). Quel cadavere Michele sembra proprio non averlo mai trasportato. Il telefono di Sarah dice di averlo portato nei pressi della caserma dei carabinieri dove sarebbe rimasto per una settimana (perché non aveva il coraggio di costituirsi) poi di averlo lasciato a un distributore sulla strada di Manduria dove non viene visto da nessuno, ad un autolavaggio, ma la mattina dopo lo riprende senza mai riuscire a costituirsi.
Il telefonino è emblematico per due ordini di idee. Intanto appare singolare che per costituirsi scelga la mediazione del cellulare. Se non aveva il coraggio di andare dai carabinieri poteva rivolgersi, da credente e credo praticante, a un sacerdote, magari al prete della sua parrocchia, a qualcuno di cui si fidava. Il telefonino che porta di qua e di là sembra più una vicenda da Totò, più una storia da guardie e ladri che di un delitto, ancora una volta una commedia degli equivoci. Sembra più che altro, al di là della giustificazione che lui ne dà a posteriori (il volersi liberare da un rimorso), un tentativo di recuperare non solo i dati che potevano essere contenuti ed estrapolati dal cellulare, ma anche quelli, attraverso la memoria del cellulare, contenuti nella sua di memoria.
A differenza di come molti commentatori descrivono Michele Misseri, io credo che lui sia persona sensibile e intelligente e che davvero amava Sarah come una figlia alla quale non avrebbe mai fatto del male. Quello che appare da una attenta lettura dei verbali è che Michele non sappia cosa sia avvenuto esattamente, non conoscea con precisione l’arma del delitto, probabilmente non abbia assistito neppure all’omicidio. Si vede chiaramente che va alla cieca, che è lui a cercare di capire e che è disorientato e confuso. L’interrogativo riguarda in che modo lui sia venuto a conoscenza del luogo dell’occultamento del cadavere della povera Sarah. Questo appare un mistero. Si può solo fare l'ipotesi che abbia assistito alla fase dell’occultamento, ma di certo non vi ha partecipato altrimenti saprebbe dare informazioni più dettagliate. Un altro interrogativo è il motivo per cui abbia accusato prima se stesso, poi la figlia poi ancora se stesso. Per il resto non esiste nessun riscontro di quanto racconta in modo confuso e contraddittorio. Gilberto M.
Finisco con alcuni Post Scriptum anche sugli articoli precedenti e sui relativi commenti:
1: Vorrei sfatare un equivoco. Io non ho fatto nessuna diagnosi di PTDS, per questo occorre uno psichiatra, ho invece formulato ipotesi o argomentato su base logica. Mi sono semplicemente chiesto se una confessione a fronte dell’assoluta mancanza di riscontri potrebbe essere spiegata da uno stato di shock e di amnesia postraumatica. L’ho fatta perché è una ipotesi (eventualmente da verificare da chi di dovere) che potrebbe spiegare una confessione che non si traduce in elementi di prova concordanti e circostanziati (salvo il fatto di aver fatto ritrovare il cadavere e alcuni oggetti appartenuti alla vittima) ma solo in un palinsesto di otto e più testimonianze senza capo né coda. In base al rasoio di Ockam: Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem (Non moltiplicare gli elementi più del necessario) - Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora (È inutile fare con più ciò che si può fare con meno), è l’ipotesi più semplice ed economica che sono riuscito a immaginare. Spiegherebbe la contraddizione delle molte confessioni senza riscontri, illogiche e inverosimili (ma potrebbero esistere anche altre spiegazioni, ovviamente, magari più semplici ed economiche che io non conosco).
2: Per immaginare altri scenari bisognerebbe che Misseri avesse davvero ucciso sua nipote. Non lo crede la Procura (secondo me per ovvi motivi) e non lo credo neppure io (perché le molteplici ‘confessioni’ di Michele non stanno in piedi neppure con le stampelle). Ognuno, poi, può fare tutte le ipotesi che vuole, ma è evidente che il problema non è lo stato mentale di Misseri, che si suppone normale fino a prova contraria, ma capire da cosa nasca una confessione di colpevolezza nella quale, fino ad oggi, non risulta un solo elemento a supporto. Ripeto, la mia ipotesi scaturisce da un dubbio, come avevo chiarito già dal primo articolo, ma sulla base di un ragionamento e di uno scenario possibile. Quello di cui sono convinto sulla base delle argomentazioni svolte fin qui è che nessuno della famiglia Misseri abbia a che fare col delitto e che la ragazza non ha mai raggiunto la loro casa in quel pomeriggio. È curioso tra l’altro che Michele Misseri a un certo punto nell’Incidente Probatorio alla domanda chi sedesse a capotavola risponda: “No, a capotavola non si siede nessuno perché c'è la televisione”. La televisione, proprio come in tutte le famiglie italiane, fa sentire la sua voce, siede al posto d’onore, almeno metaforicamente, è un persuasore davvero onnipresente.
3: Le mie analisi inoltre (come quella di questo articolo) sono state solo analisi testuali, cioè su una narrazione (nei suoi aspetti logici e psicologici) ricavabile dai documenti. Qualunque richiamo a tenere i piedi per terra non può prescindere dai riscontri fattuali. Un conto sono le narrazioni (‘confessioni’) e un conto sono i fatti che quelle dovrebbero dimostrare e attestare. È inutile che si continui a dire che il cellulare di Sarah era nella casa Misseri (garage-cantina o abitazione) perché di questo non c’è prova. È inutile che si dica che sulle cinture trovate in casa Misseri ci fossero tracce biologiche di Michele perché è ovvio: come la scoperta dell’acqua calda. Ci dovevano essere le tracce di chi? Lui ci vive in quella casa e alcune cinture sono le sue.
4: Mi è piaciuto molto il commento dell’Anonimo che dice “Sono disposta a seguire la sua interessante dimostrazione ma la scoperta del telefonino e poi del corpo della bambina in un sito poco noto, tramite l'intervento dello zio Michele, mi lascia perplessa...”. La perplessità dell’anonimo è anche la mia. È appunto quella la cosa da spiegare. (in uno dei miei articoli precedenti ho azzardato solo un’ipotesi, un dubbio forse suggestivo o forse sbagliato, ma comunque fondato su argomenti e riferimenti precisi, a differenza di molte asserzioni che ‘sento’ e che non hanno fondamento né logico né fattuale). Se i lettori hanno ipotesi migliori, argomentando sulle evidenze dei fatti, ascolterò con piacere e interesse le loro deduzioni. Però ho l’impressione che alcuni commenti non tengono nel dovuto conto che tutte le comunicazioni telefoniche e gli spostamenti dei protagonisti (famiglia Misseri) del giorno 26 Agosto, dopo che il cellulare di Sarah sembra ‘morto’, potrebbero essere assolutamente ininfluenti e fornire solo un cumulo di dati fuorvianti ed inutili. La cosiddetta ‘prova’ scientifica (come osserva la commentatrice Tiziana) è solo un ‘dato’ che talvolta può portare per via induttiva a degli errori madornali.
5: Riguardo alla sequenza logica dei miei quattro articoli precedenti sono d’accordo con ‘LucaP’ di leggerli in senso contrario. D’altro canto l’intuizione spesso precede il ragionamento, perlomeno geneticamente, in quanto fornisce l’input per un approfondimento e una disamina. Vorrei spiegare il riferimento a Blade Runner che sembra messo lì come un cocomero sull’albero di Natale, come se non c’entrasse niente con tutto il discorso. Nella migliore fantascienza proprio quello che dovrebbe essere analizzato e scannerizzato (l’androide o la cosa venuta da un altro mondo) con un test (di Turing), o addirittura notomizzato con raffinati strumenti chirurgici (o con indagini da cold case), finisce per fare a pezzi colui che gli vorrebbe fare l’autopsia. Quello che credeva di essere l’interprete del delitto, in realtà è proprio la vittima designata (spero solo metaforicamente). Insomma il caso irrisolto ci riguarda più come oggetto che come soggetto dell’indagine. Un invito ad affinare i nostri strumenti interpretativi e ad allargare la nostra base concettuale, a non accontentarsi di spiegazioni preconfezionate, a non cadere vittime di facili semplificazioni. Insomma imparare a diffidare delle nostre certezze. E la raccomandazione vale naturalmente anche per il sottoscritto.
4: Mi è piaciuto molto il commento dell’Anonimo che dice “Sono disposta a seguire la sua interessante dimostrazione ma la scoperta del telefonino e poi del corpo della bambina in un sito poco noto, tramite l'intervento dello zio Michele, mi lascia perplessa...”. La perplessità dell’anonimo è anche la mia. È appunto quella la cosa da spiegare. (in uno dei miei articoli precedenti ho azzardato solo un’ipotesi, un dubbio forse suggestivo o forse sbagliato, ma comunque fondato su argomenti e riferimenti precisi, a differenza di molte asserzioni che ‘sento’ e che non hanno fondamento né logico né fattuale). Se i lettori hanno ipotesi migliori, argomentando sulle evidenze dei fatti, ascolterò con piacere e interesse le loro deduzioni. Però ho l’impressione che alcuni commenti non tengono nel dovuto conto che tutte le comunicazioni telefoniche e gli spostamenti dei protagonisti (famiglia Misseri) del giorno 26 Agosto, dopo che il cellulare di Sarah sembra ‘morto’, potrebbero essere assolutamente ininfluenti e fornire solo un cumulo di dati fuorvianti ed inutili. La cosiddetta ‘prova’ scientifica (come osserva la commentatrice Tiziana) è solo un ‘dato’ che talvolta può portare per via induttiva a degli errori madornali.
5: Riguardo alla sequenza logica dei miei quattro articoli precedenti sono d’accordo con ‘LucaP’ di leggerli in senso contrario. D’altro canto l’intuizione spesso precede il ragionamento, perlomeno geneticamente, in quanto fornisce l’input per un approfondimento e una disamina. Vorrei spiegare il riferimento a Blade Runner che sembra messo lì come un cocomero sull’albero di Natale, come se non c’entrasse niente con tutto il discorso. Nella migliore fantascienza proprio quello che dovrebbe essere analizzato e scannerizzato (l’androide o la cosa venuta da un altro mondo) con un test (di Turing), o addirittura notomizzato con raffinati strumenti chirurgici (o con indagini da cold case), finisce per fare a pezzi colui che gli vorrebbe fare l’autopsia. Quello che credeva di essere l’interprete del delitto, in realtà è proprio la vittima designata (spero solo metaforicamente). Insomma il caso irrisolto ci riguarda più come oggetto che come soggetto dell’indagine. Un invito ad affinare i nostri strumenti interpretativi e ad allargare la nostra base concettuale, a non accontentarsi di spiegazioni preconfezionate, a non cadere vittime di facili semplificazioni. Insomma imparare a diffidare delle nostre certezze. E la raccomandazione vale naturalmente anche per il sottoscritto.
Spigolatura finale: Per inciso e mera curiosità risulta che alcuni computer sono già abbastanza arguti per spacciarsi per esseri umani e siano in procinto di superare il test (di Turing) che serve per definire una macchina come pensante. Sembra che ingannare il 30% degli sperimentatori sia già una buona performance e che le macchine stiano per superare quel livello. No comment...
Un modo diverso di vedere l'omicidio di Avetrana negli articoli di Gilberto M.
Caso Scazzi – Logica e suggestione – Il tacchino di RussellCaso Scazzi. Il sistema paese affetto da sindrome post traumatica?
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309 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 309 di 309Sig Tummolo EPAM le sembra un nome o soggetto identificabile ? Al pari di Magica, sirenetta galattica, Giacomo ( anche Giovanni e Ivan ....come meglio crede) . Come mai non chiede a loro di scrivere con il loro vero nome e cognome? Ah dimenticavo una certa Norma....o forse era Maria (urbi et (c) orbi....)? Ecco chieda anche a loro caro signore.....
Strano che non avvenga no? Anzi a ben pensarci non e' strano per niente....
Una volta per tutte ritengo opportuno specificare che io sono Giacomo e basta. Così mi sono sempre firmato nei miei interventi sul blog di Massimo.
Oltretutto, a mia memoria, non mi pare di aver notato interventi a nome di Giovanni.
Per quanto riguarda Ivan, i cui commenti sul caso peraltro mi hanno sempre trovato concorde, egli è persona distinta da me.
Lo saluto, come saluto Massimo e gli amici del blog.
All'anonimo che vede in me una trinità od una trimurti consiglio una bella visita dal dottore, che non sia necessariamente un oftalmologo.
Giacomo
SIGNOR ANONIMO ASSOLUTAMENTE INNOMINATO,
Ho già ripetuto moltissime volte, fino a diventare stucchevole, che il problema che sollevo non è l'uso dello pseudonimo che, comunque, io preferirei non fosse adottato, ma che comunque è una scelta come un'altra, dovuta a fatti personali che ognuno può sapere per se stesso. QUELLO CHE E' ASSOLUTAMENTE ESECRABILE DA PARTE DEI COLPEVOLISTI A SCATOLA CHIUSA E' L'ABUSO DI QUESTO ANONIMATO PER SCATENARSI CONTRO CHI LA PENSA DIVERSAMENTE O PER DARE DELL'ASSASSINO A PERSONE SU CUI NON GRAVA CHE UNA CONFESSIONE ESTORTA.
Rilevo che l'aggressione a Norma di Brindisi, la quale mi risulta che non scriva da mesi (qui almeno), denota quanto questa persona abbia per voi costituito un problema, che avete tentato di risolvere con aggressioni personali e con illazioni continue. Qualcuno di voi si è anche permesso di dire che tutti noi, legalitari assoluti ed innocentisti a 2/3, eravamo un'unica sola persona. Ora mugolate perché sostengo, con fondate ragioni (lo si vede dallo stile, dal linguaggio. dagli atteggiamenti verbali, e dai mezzi adottati), che esista un gruppetto di diffamatori organizzato, un'associazione per delinquere, seppure pusillanime, guidata su FESSBOOK o OFF.PANTEGANIK, da una donnetta che si firma variamente e si attribuisce titoli incontrollabili, vantando conoscenza giuridica e culturale in genere assai discutibili.
Di alcune persone innocentiste conosco almeno l'e-mail e ho avuto od ho rapporti epistolari. Di voi, che cosa ho ? Solo aggressioni e diffamazione.
"...esista un gruppetto di diffamatori organizzato, un'associazione per delinquere, seppure pusillanime, guidata su FESSBOOK o OFF.PANTEGANIK, da una donnetta che si firma variamente e si attribuisce titoli incontrollabili, vantando conoscenza giuridica e culturale in genere assai discutibili".
Tummolo, ma come si permette? Ma chi le dà il diritto? E non si nasconda ora dietro la pavida risposta "perché pensa mi riferissi a lei": posterò prontamente qui il dossier dei suoi insulti a me rivolti, reiteratamente, ingiustificatamente e sempre più gravi. Ho invitato Prati a verificare il mio ip e immagino abbia modo anche di risalire alla mia identità, volando o volendo. Questa si chiama DIFFAMAZIONE. E se la reponsabilità delle amenità gravi scritte da Tummolo è da attribuire solo a lui, è quantomeno dolosa la mancata smentita o censura di esse da parte del blogger.
Anna Bari
cominciamo:
Manlio Tummolo ha detto...
Gentilnobildonna, Lei è anche petulante, il che raffigura reato, che può giungere a livelli di stalking. Le ho già risposto: se non Le basta, Si arrangi, e non insista. Tiri fuori Lei le prove dell'accusa, che sono appunto quelle che devono essere provate. Il resto è già stato da me documentato in precedenti e già lontani interventi. Se Le interessano, Se li ricerchi.
E se insiste ancora, Le dirò che a una donnetta anonima non ho obbligo alcuno di documentare mie affermazioni. Non si documenta al Nulla Esistenziale.
08 giugno 2012 00:03:00 CEST
Anna Bari
DAL CODICE CIVILE :
Art. 7: "Tutela del diritto al nome"
La persona, alla quale si contesti il diritto all'uso del proprio nome o che possa risentire pregiudizio dall'uso che altri indebitamente ne faccia, può chiedere giudizialmente la cessazione del fatto lesivo, salvo il risarcimento dei danni.
L'autorità giudiziaria può ordinare che la sentenza sia pubblicata in uno o più giornali.
Art. 9: "Tutela dello pseudonimo".
Lo pseudonimo, usato da una persona che abbia acquistato l'importanza del nome può essere tutelato ai sensi dell'art. 7"
Cfr. altresì la legge, italiana ed europea, sui diritti d'autore, dove lo pseudonimo sia chiaramente identificabile con persona determinata.
Ora non mi pare che l'impavida signora Anna sia l'unica esistente a Bari o dintorni, né che essa sia l'unica a portare questo nome piuttosto diffuso, stante che la città e provincia di Bari sono abitate da, rispettivamente, 328.000 e 1.594.000 abitanti (cifre arrotondate per difetto). Ignoro quante anne, mary, marianne e marike vi abitino, né mi risulta che la querula ma impavida signora che si attribuisce tale vago pseudonimo sia una scrittrice nota almeno localmente, come lo fu Antonietta di Bari Bruno, già citata, e conosciuta dall'amico Pino.
Per cui, presentino pure querela: chissà come la firmeranno, visto che la persona reale deve essere individuata nei virus informatici che girano in questo blog e, ancor più, in FESSBOOK e OFF. PANTEGANIK ?
Mentre scrivevo, si sono cancellati i due intelligenti commenti del "Giustiziere" di mezza tacca, ma pure il mio di risposta.
Brevemente ripeto. Nel caso di querela nei miei confronti, la sede competente non è quella della SS. Inquisizione di Taranto, in quanto parte in causa ed eventualmente "lesa e civile", ma o la Procura di Potenza o la Procura della Provincia dove io ho residenza, ovvero Udine. Questo tanto per dire quanta ignoranza della legge vi sia tra i "giustizieri" di mezza tacca.
Anna Bari,
Lei è semplicemente una "disturbatrice". Lei non ha alcun interesse verso la Giustiza e la Verità, perché Lei ha una sua verità e una sua giustizia.
Lei non ha alcun interesse alla discussione. Lei viene, lancia improperi, contumelie e provocazioni, poi sparisce appena qualcuno gli sbatte in faccia tutte le contraddizioni della sua verità e della sua giustizia, per poi tornare a lanciare la pietra e nascondere la mano.
Mi dispiace che gli altri non l'abbiano capito e continuino a darle corda.
Io mi domando una cosa; lei è idolatrata su In-Topic...la amano, la stimano, pendono dalla sua bocca. Perché non se ne resta lì che son tutti così carini?
In realtà la mia è una domanda che non vuole una risposta, in quanto non me ne può fregar de meno di quello che fa o che vuol fare.
Da questo momento non la prenderò più in considerazione (immagino che non gliene freghi niente).
Con gente come Lei è tempo perso.
Ailloc a filastrocca!.... mi s che il livello continua a scendere!
E.C: mi sa!
x fox -il livello ormai è sopra i valori di guardia sia di qua che su intopic ...si tratta di capire chi è che continua a fomentare...ciao
Che sia troppo alto o troppo basso, non è certo a causa o colpa nostra. Approfittando della generosa ospitalità di Massimo Prati e del proprio oscuro anonimato, si è voluto aggredire continuamente, senza portare un elemento, che sia un elemento, a sostegno di una determinata tesi e non tenendo per nulla conto di norme costituzionali e di legge. Alla risposta che, ovviamente, è divenuta pesante perché pesante era ciò che la provocava, allora recitano la parte delle sante verginelle che si recano a confessare di aver guardato in tralice qualche bel ragazzo, recandosi alla S. Messa alla domenica mattina. L'ipocrisia sdegnosa, in tutto questo, è ancora più odiosa, addirittura rispetto all'insulto diretto e alla diffamazione diffusa a piene mani.
xmanlio- è qui il problema ..xchè offendere inpunemente solo se si pensa diverso da un'altro e x poi cosa? un caso in cui seconde me nessuno ha ancora chiarocome si sono svolti i fatti p.m. compresi..
rimango delll'idea che la procura deve decidere se l'omicidio è avvenuto come da incidente probatorio o x la F1 di avetrana ..tutto qui saluti
Ho ben altro da fare che perdere il mio tempo a denunciare vacui insulti, puro esercizio retorico che compiace, bontà sua, solo l'ego di qualcuno: ci sono passata sopra più volte, con ironia. Anzi mi sono anche astenuta dall'intervenire, sperando di porre fine, per rispetto a questo spazio, alle inopportune litanie contro la mia persona. Non solo non è bastato: nel commento da ultimo segnalato, Tummolo va oltre parlando "di associazione per delinquere".
A questo punto il problema diventa quello della correttezza comunicativa. I commenti che conservo (precisamente gli screens che li contengono) comprendono anche i miei: facile contestualizzarli e verificare se dove e come abbia mai diffamato qualcuno o "disturbato" arbitrariamente la discussione.
Sciorinare articoli di codice e norme, alla maniera di Pulcinella (.;?:!) è fatica inutile: se si continua a ingiuriarmi, i motivi di legge che giustificano una denuncia (all'uopo sottoscritta e contenente le mie generalità) saranno articolati, a tutti gli effetti, da un legale.
D'ora innanzi non risponderò più in questo spazio pubblico. E se è vero che esiste "l'appello", questo mio, ora è l'ultimo utile. Perché sono una Signora "a modo" e il buon senso guida le mie azioni.
Anna Bari
buongiorno ..
caro darpi .
non capisco le tue considerazioni . dopo molto tempo che ci confrontiamo mom hai ancora chiara la situazione?
io a l contrario di te ho capito tutto subito .
ciao magica
xmagica --l'unica cosa che ho capito bene è che se provi a contestare i p.m. sei uno scemo e ti fottono con le offese..ciao
Caro Darpi,
a differenza di molti qui, io non condivido l'idea che Michele Misseri sia il vero colpevole della faccenda. Può dirmi una volta che io abbia offeso voi, o voi abbiate offeso me, per questa ragione ? La cosa si distingue invece dalla cara signora che, firmandosi Anna Bari, ma prima e a volte contemporaneamente, "mary, marianna e marika", con forse anche qualche intervento assolutamente anonimo, di cui poi talune volte si assume la responsabolità, e da tutti i suoi cicisbei al seguito, hanno aggredito verbalmente in modo talvolta pesante, talvolta subdolo, non solo me (vedi ad es. il "Pulcinella"; citare le leggi è "da Pulcinella". Quando mai Pulcinella cita leggi ? ma si può essere più sfacciatamente screanzati di così ?), ma anche più ragazze (Sirenetta, Carla, Magica) e altri partecipanti maschili, e perfino gli avvocati della difesa (!!!).
ANNA BARI, registri pure tutto quello che vuole, illustre signora ignota, tanto, come Le ho detto e ripetuto, non essendo il Suo pseudonimo talmente speciale e noto da farne immediatamente verificare la persona retrostante, NON CONTA ASSOLUTAMENTE NULLA, E' UNA NULLITA' ESISTENZIALE, UN SEMPLICE PRODOTTO INFORMATICO DI SCARSO VALORE.
E sempre la gentile signora utilizza i Suoi devoti cicisbei di FESSBOOK o di OFF. PANTEGANIK per il lavoro più sudicio, che nondimento partorisce dalla Sua mente contorta, come dalle viscere della Sibilla Cumana che, sbavando e ululando, dava le sue risposte che colpivano molto la mente degli antichi.
Riporti dove vuole e quello che vuole, ma o smetta qui di uggiolare sciocchezze, o altrimenti se ne vada: il mondo è largo e i blogs sono tanti.
E se cambia nick-name, IMPAVIDA SIGNORA, ne scelga uno che non sia dei soliti, con comuni nomi di donna, ma qualcuno che la individui immediatamente.
Tummolo-Prati (a questo punto) non Le si chiede di scusarsi ma almeno di non continuare. Purtroppo dignità e bonomia, non servono
http://support.google.com/blogger/bin/answer.py?hl=it&answer=76315
la prossima è una notifica formale. Con tanto di auguri di buon compleanno.
La tracotanza è una "brutta bestia". Senza, vivremmo meglio Tutti
Anna Bari
HA PARLATO DI NUOVO LA SIBILLA CUMANA !
Ma dico, di che tracotanza parla ? Che c'entra poi Prati con le osservazioni che faccio io ? Ma pretenderebbe anche di minacciare, non solo me, ma anche lui ? Di che, di che cosa? Se Lei sta zitta, io non La cito, ma zitta del tutto. Perché qualunque Sua allusione, qualunque ulteriore mobilitazione di cicisbei e di cicisbee di FESSBOOK e PANTEGANIK avrà sempre risposta, non appena ne verifico la presenza.
Massimo Prati Le lascia spazio: ovviamente lo lascia anche a me. Si dimentica quando Lei mi esortava a riponderLe "ipso facto" ? E la Sua amichetta sedicente bolognese Caterina, non mi esortava, qualche commento fa, a rispondere "ipso facto" ad una domanda che Lei stessa aveva posto, tra l'altro non solo a me, qualche giorno prima ? E ora mugolate, come cagnoline, perché la risposta vi è stata data ? Ma andate su FESSBOOK, una buona volta, a fare le educatrici pro SS. Inquisizione alle plebi sanguinarie e vendicatrici...
x manlio-resta di stabilire il xchè della conferenza stampa del 6 ottobre 2010 in cui i p.m. argentino e buccoliero dichiararono a chiare lettere che l'unico colpevole era michele e il caso chiuso..ora siccome si da xscontato che non siamo a lascia o raddoppia qualcuno mi spiega il senso di questa conferenza stampa pubblica e ufficiale? saluti
X DARPI.Perchè in quella confessione si racchiudeva almeno in parte la verità,ma mancavano ancora quei tasselli che reggessero la confessione del misseri . Purtroppo ,è non sò per quale maledetto motivo, qualcuno a girato la frittata ed iniziando un percorso di ravvedimento, e a mio modesto parere , di plagio bello e buono ha capito che il soggetto era facilmente vulnerabile ,bastava un colpo di genio ,e la trovato con l'aiuto di una criminologa ,che in un primo momento dichiarava che misseri fosse il classico pedofilo di Avetrana ,nascosto da quella sua veste di padre con figli ,ma che in realtà abusava delle ragazzine ,non avendo poi avuta conferma a questa indole trasgressiva del misseri ,a pensato bene di stravolgere il tutto con l'aiuto del Galoppa ,AVV. di fiducia incominciando la fase due ovvero la redenzione ,e qui incomincia la ritrattazione della violenza sulla povera Sarah ,dopo pochi giorni inizia la fase tre ovvero la complicità della figlia facendo credere a tutti di un giuoco che purtroppo è finito in tragedia ,con spostamento del cadavere dal basso del garage verso l'alto ,e con relativo cambio di corda in cintura ,non contenti si sono detti ,ma perchè non gli facciamo accusare solo la figlia visto che il soggetto ,è un povero analfabeta e lo rinchiudiamo in qualche monastero benedettino che li uno che sa fare l'agricoltore è sempre utile. Questo è emerso dalle sue dichiarazioni. Ma c'è un illustre PROF.TUMMOLO che ci indica in questa vicenda quel tratto di strada ,che va dall'avvistamento dei fidanzati a casa Misseri ,dove nessuno a più visto ne sentito nulla ,ovvero NADA DE NADA .Quindi come si può arrivare a scoprire la verità? ai posteri l'ardua sentenza .
buongiorno a tutti ..
il mio intuito invece mi porta a pensare che quello che successe fu talmente lampante e semplice.. e non ho mai avuto ripensamenti o dubbi .
la ragazzina ando' nel garage ( per quale motivo non si sapra' mai ) successe quello che tutti sappiamo ..
poi i rimorsi dell'omicida e le indagini portarono alla ribalta quello che successe ... il caso era stato risolto . ma. non si sa per quali indizi o motivi gli avvocati ch dovevano tutelare misseri incominciarono a pensare che misseri fosse un povero sprovveduto incapace di omicidio ..
subentra la figlia chiaccherona e la maldicenza invidiosa di paese ( dava molto fastidio che la sabrina apparisse in tv) lo si evince anche dai commenti nei blog ..
comunque quegli avvocati pensarono di avere scoperto l'america comnciando a tirar in ballo la figlia di misseri .. tutti assieme anche gli inquirenti.. e la storia ava avanti cosi' da anni 2..
convinti della copevolezza della figlia . . incominciarono le danze . dettero credibilita' all'imcidente prob.. ma si accorsero che era una presa di miche' per i fondelli .. salta fuori il fioraio che sogna .. convinti di aver trovato il bandolo della matassa ci credono - ma i tabulati non combaciano .. il fioraio dice di un sogno .. siamo daccapo le credono colpevoli ma non hanno le prove e di indizi nemmeno . sono in carcere da 2 anni e secondo me sono innocenti ,, tutto successe in quel garage ad opera di misseri ..
si sono inguaiati .. e non sanno piu' che pesci pigliare .. .. pero' incominciano i dubbi anche da parte loro ma tengono duro la vogliono avere vinta .. puo' essere che l'avranno vinta ma questa è la porcata a cavallo del secolo .. hanno fantasticato e rovinata la vita a 2 persone per sempre ..
caro vito non dimentichiamo,che il signor avv.galoppa aveva ricevuto delle minacce,cioè una sorta di sfida:-ora come c'è la mettiamo diffronte a un reo?..-e non solo,quel che più si temeva che lo facessero(michele),passare per il matto,che con quello se la sarebbe cavato.....e invece ci ha proprio messi in quel posto, detto nel buon italiano......ritengo che tutto sia capitato per combinazione,che poi se si guarda bene, tra vari tentativi di trovare le prove tra casa ,garage e macchina,a unica cosa che si sono attaccati a questo amore folle secondo loro parere,solo perchè in quel momento sabrina frequentava ivano....
poi non ne parliamo i 2 tentativi sperando che fosse la macchia di sangue di sarah,sia alla porta che porta al garage,sia quella dell'auto,invece non era ne nell' uno ne nell'altro.....
poi se si ascolta bene intercettazione,non si domandavano tra cosima e michele se il sangue era della sarah,si domandavano a vicenda se potesse essere di michele o di cosima e di chissà quale tempo?....
perciò questo dimostra quanto ci si può essere condizionati dai giornali,di far sentire cose inesistenti......la soggezzione esiste e come!......cari saluti
grazie manlio,di aver sottolineato che abbiamo idee diverse di chi può aver commesso assassinio della povera sarah e con ciò non c'è motivo ad arrivare a insultarci,anzi singeramente cerco di capire cosa intendi che potesse essere successo,perchè è chiaro come tanti su questo blog ci si basa su elementi che ci o erano esposti......poi è logico che ci possa esistere delle cose non dette e magari verrano dette chi lo sà?!...la saluto cordialmente
ciao magica ci siamo messi a scrivere insieme......dopo che t'ho letto,l'unico pensiero che mi viene ,ma ci si può aspettare una coscienza dalla magistratura? ....o vanno a indovinare giocando roulett sulla vita altrui?....è questo che siamo diventati delle pedine?.....per vedere a cosa gli veniamo in tasca a loro?......e noi da poveri ignoranti glielo permettiamo di fare loro gioco....un bacio
ciao carla quello che penso l'ho scritto sopra e da la' non mi muovo.
spero che gli avv difensori siano in grado di supportare l'innocenza delle donne . comunque come la penso io non è importanate per l'accusa ..... ognuno faccia il proprio mestiere ,, solo che possiamo e dobbiamo dire la nostra fino a che siamo in un paese libero..
una cosa fastidiosa è anche la gente che crede di essere solidale con concetta.. ((lei si è lasciata imbambolare dai suoi avvocati che sorella a nipote le abbiano uccisa la figlia ..)) e giu' improperi a sabrina pensando di essere solidali ..invece sono comportamenti MAFIOSI .
e non si rendono conto che è cosi' .. è l'andazzo di certi luoghi .. un modo di esssere .. a volte senza rendersi conto che è cosi' ..
poi se tutti i parenti non hanno piu' contatti con la concetta ,, chissa' perchè? infine la sarh era le nipotina e cuginetta di tutti i parenti .. invece sono dalla parte delle imputate .. anche loro sono convinti che non centrano ... ecco perchè .. ..
buongiorno ..
qua stiamo cuocendo dal caldo ...
qualcuno dira' ahhh !! siii! se stai al nord!
fa caldo anche qua e molto ..
l'unica difesa ...
l'aria condizionata , e tappati in casa almeno fino a sera .. smakk
poi stasera si dovra' sudare .. ..
Caro Darpi,
può una qualunque verità essere divisa in percentuali ? Ha un qualche significato concreto ? Se dico che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, questa frase è vera per il 10, per il 50, per l'80 %? Dico qualcosa di sensato ? Non mi pare: le percentuali valgono bene per i numeri, ma sicuramente non per le espressioni verbali. Se asserisco che la prima confessione di Misseri mi dà la verità all' 80 o più per cento, dico qualcosa di sensato ? Altrettanto penso di no. Prendiamolo come un modo di dire che un certo fatto è considerato assai probabile, e nulla di più.
Per il resto, trovo tutta la storia talmente passibile di dubbi, di perplessità e di domande, che sinceramente mi astengo dal dire: è vero questo, o vero quest'altro. Npn credo neppure all'assoluta innocenza delle due donne "al di la di ogni ragionevole dubbio", ma sono essenzialmente convinto che, nelle varie versioni date, esse non possono risultare colpevoli. Altresì, se una almeno fosse stata colpevole, avrebbe accettato la versione di comodo offerta nell'incidente probatorio (il cavalluccio), ed ora sarebbe fuori da ogni sospetto e processo. I colpevolisti, dicendo "E' dimostrato che è lei la colpevole" si sarebbero ormai acquietati e, come si dice nelle fiabe, tutti sarebbero vissuti felici e contenti. Nondimeno, Sabrina Misseri non si è fatta condizionare, e questo dimostra che non è colpevole, preferendo ad un'infamante libertà una prigionìa lunga e pesante, come chi ha la coscienza assolutamente a posto.
Ringrazio Carla e Vito Vignera per le loro cortesi osservazioni nei miei confronti. Ricordo a tutti che anch'io, partendo dal presupposto che Michele Misseri avesse mostrato oggetti di Sarah e avendo portato gli ibquirenti sul posto dell'occultamento del povero corpo, ero convinto che il colpevole, solo o con altri, non poteva che essere lui. Ma tale convinzione mi passò completamente quando venne liberato, per il semplice fatto che è inammissibile non considerare complice di un delitto, nella serie di versioni pur contraddittorie messe in circolazione, chi coopera o è l'agente principale dell'occultamento, non di un qualunque cadavere casualmente trovato per strada o nei campi, MA IL CORPO DELLA NIPOTE AFFINE, PRESUNTAMENTE UCCISA IN CASA DALLA FIGLIA. In tal caso, egli non sarebbe un semplice occultatore o soppressore (per cui sarebbe potuto andarsene a casa tranquillo, dopo aver scontato una prima reclusione), ma complice a tutti gli effetti di un delitto. Né altresì poteva essere premiato per le confessioni, in quanto queste erano state ritrattate già prima di uscire dal carcere.
Evidentemente, i SS. Inquisitori dovevano essere informati di cose ben diverse, da quelle pubblicamente attribuite alla famiglia Misseri, e, una volta bruciato Michele quale "testimone attendibile" di un delitto, non c'era alcuna motivazione per tenerlo in carcere. Viceversa, figlia prima e moglie poi, vennero e vengono tenute in carcere al solo scopo di estorcerne una qualche confessione, facendo sentir loro "la spada della legge", ma senza alcun frutto, il che aumenta la loro ira inquisitoriale. Né va dimenticato che in quella casa, nella macchina o in altra pertinenza delle loro proprietà o di luoghi di lavoro, nulla si è trovato che confermasse almeno in parte quel delitto.
Non mi meraviglierei affatto se, uscendo dal carcere moglie e figlia, Michele Misseri ritrattasse qualunque confessione.
Queste, del resto ormai vecchie, sono le mie motivazioni per non ritenere colpevole nessun membro di quella famiglia, e i SS. Inquisitori lo sanno, ma per motivi del tutto oscuri insistono pervicacemente nel loro atteggiamento, pur a rischio di gravi conseguenze disciplinari nei loro confronti.
buonasera .
che batosta! che ci vuoi far ,, erano piu' forti loro ..
ho letto il post di tummmolo ..
interessanti considerazioni per chi vuole crederci . ci confrontiamo infatti.
pero' che misseri seppelisca la nipote e lasci moglie e figlia in prigione per salvare personaggi strani mi pare molto improbabile .
ognuno la pensa in un modo . poi se madre in qualche modo sono complici di misseri ,, si sono lasciate sfuggire di mano la situazione .?.
da cosa si deduce che sia accaduto la complicita' fra i 3 personaggi ..? tummolo scrive che non sarebbero condannabili .. .. per me sarebbero da condannare se invece i fatti furono come dice tummolo-
non voglio contraddire nessuno .. io rimango della mia idea ..
E allora faccio presente agli amici del blog che :punto 1,che non si conosce l'orario di quando Sarah esce di casa,perchè credo che nessuno abbia guardato l'orologio :punto 2 il Petarra mente perchè neanche lui aveva l'orologio ,ma indica l'orario solo deducendo che sua moglie alle ore 14.00 doveva andare al lavoro ,ma che non timbra nessun cartellino ,in quando l'ufficio da pulire era chiuso il pomeriggio ,e che in tutto doveva fare insieme alla comare solo 1 ora di pulizie : punto 3 l'orario in cui la coppia di fidanzati avvistano Sarah ,ore 14.25 è, in netta contraddizione con l'orario indicato dal Petarra : punto 4 la sig.ra Morleo dichiara di essere passata davanti il garage dei Misseri alle 13.50,e che il garage era aperto.. punto 5 Misseri dichiara di non essere stato in banca ,ma presto sarà smentito dalla perizia calligrafica sugli assegni da lui versati. punto 6 la testimonianza del datore di lavoro di Cosima che dichiara di averla accompagnata a casa alle ore 13.30.Da tutto questo deduco che il Misseri di sicuro alle 14-14.30 non dormiva come da lui dichiarato. Tante menzogne e poche verità.Ma le prove dove stanno per condannare 2 persone di omicidio ? beh allora riporto una famosa frase del grande totò ,MA MI FACCIA IL PIACERE ,ecco questa frase io la dico a quelli dell'accusa,ovvero i SS:INQUISITORI
Chiedo scusa ho dimenticato i saluti ,un abbraccio affettuoso alla mia amica Carla , e un cordiale saluto al Sommo Prof Tummolo.Buona notte a tutti.
Cara Magica,
è probabile che non mi sia spiegato molto chiaramente: una cosa è l'atteggiamento dei magistrati, da cui parto come ipotesi per spiegare la liberazione di Michele Misseri, altra la realtà dei fatti. Quanto a Michele Misseri, egli, già prima di uscire dal carcere, ha ri-confessato l'assassinio proprio nella speranza di far uscire moglie e figlia, ma a quel punto era considerato "inattendibile": la liberazione delle due donne non dipende più da lui o dalla sua volontà, bensì da quella dei SS. Inquisitori che preferiscono tenerle dentro, malgrado norme costituzionali e decisioni delle Corti Costituzionale e di Cassazione, il che la dice molto lunga sulla qualità dei magistrati locali.
buongiorno
ciao vito punto(1 .. beh il petarra ormai non interessa piu', nemmeno come testimone . se quello che dice lui non lo puo' provare ., poi che la moglie spacchi il minuto per andare al lavoro mentre lo puo' fare nel pomeriggio.. petarra rimase in strada fino alle 15 e minuti ?. ma le ragazze sabrina e mariangela e la sorellina non lo videro nei loro giri di perlustrazione in cerca di sarh .. anzi se lo avessero visto certamente gli avrebbero chiesto : ha visto sarah?
dunque lui si è sbagliato di giorno oppure ha voluto dare una mano agli inquirenti ,, sarebbe da persegiure per aver detto il falso .
punto(2. sarah esce di casa dopo lo squillo di sabrina .. almeno questo è stato accertato .. altrimenti si ritorna in alto mare e torniamo daccapo ..
punto3(i fidanzati videro la sarah in orari compatibili con l'uscita da casa .riscontrabile nei tabulati ..il petarra è dimostrato che non disse la verita'..oppure pensi che la sarah esca di casa dopo aver detto del sms di sabrina per il mare e poi non si trova l'sms? si trova l'sms.. all'ora che sarah disse di averlo ricevuto e l'uscita di casa .di conseguenza con l''orario che dissero i fidanzati ..
punto4( alle 13,50 il garage era aperto? certo quando misseri ritorna dal lavoro apre il garage per riporre alcune cose sue come fanno chi rientra dalla campagna .. doveva essere chiuso? e perchè .. era vietato non penso ..
punto5( la banca .. in banca ci ando' misseri si deduce dalla firma ,, xchè la moglie di misseri avrebbe dovuto fare una firma falsa .. ? la firma la fece misseri .. e non si ricorda di esserci andato quel giorno .. la moglie era al lavoro lo dicono i compagni di lavoro ed l'autista che la riporto' ad avetrana .
il bancario è inutile che insista ., la stima calligrafica ha determinato la firma di misseri ..
io non vedo menzogne ,, vedo solo alterazioni della verita' ,, cominciando a sospettare che questo mente l'altro anche .. poi ripensamenti di orari , è tutto molto semplice .. ci sono i riscontri
per tummolo .
beh sarebbe il massimo dell'ingiustizia s e gli inquirenti tenessero in carcere madre e figlia per 2 anni sperando che misseri dic una buona volta quello che successe veramente ..
eppure il massimo dell'ingiustizia c'è . tenere in carcere 2 persone senza indizi riscontrabili .. solo chiacchere di corridoio . in effetti .. il carcere in caso lo avrebbero dovuto fare quando finiti i procesi si avra' la verita' certa .. poi con quelle motivazioni .. una sporcaggine .. pericolo di fuga e reiterazione del reato?.. queste sono supposozioni .. . una gogna , mediatica . quelle due sono la plebe . non occorre il rispetto .. basta leggere in giro sui bolg e forum . BRAVI COSI' SI FA' ,,
Cara Magica,
non "sarebbe", ma "è" il massimo dell'ingiustizia. Questo è un evidente abuso d'ufficio o, con termine giuridico-amminisrativo, "dccesso di potere". A tempo debito dovranno risponderne. Quanto alla plebe, essa canta come gira il vento: oggi "osanna e applaude", domani magari ti impicca o ti fa a pezzettini. Succede nello sport, figuriamoci nel resto.
Errata Corrige, mio commento ore 19.14:
terza riga "amministrativo, eccesso di potere".
E quindi potrebbe succedere anche al professore....dalle stalle rimane sempre alle stalle....mica alle stelle !
Quel che è certo è che l'anonimo rimane sempre anonimo, e nulla può contare. Le sue noticine sono soltanto impulsi elettronici di 0,000000001 nanobytes. Nullità esistenziali.
Certo che, se scrivete così su OFF.PANTEGANIK, il livello intellettivo rimane proprio infimo (ovvero: ciò che sta al di sotto di tutto).
ciao carla. confermo quello che hai scritto nel commento del 22 giugno. comunque credo che la giustizia arriverà presto. sono sempre più convinta che Sabrina non c'entri. comunque l'esame l'ho passato molto bene. ciao t.v.b
da leggere le motivazioni dell'assoluzione degli avvocati di difesa di sabrina misseri ---
vedere l'articolo su "corriere del giorno di puglia e lucania " ...
impossibile riportarlo qui .saluti
Caro Darpi,
Si riferisce ai tre avvocati prosciolti nell'udienza preliminare, ovvero Velletri, De Cristofaro e l'amico di Vito Russo ?
Intanto il processo in corso, a quanto ho visto, si sta rivelando quello delle CALENDE GRECHE, Se non ho capito male dagli articoli allegati, ci si è fermati alla piuttosto discutibile testimonianza del dr. Strada (non tanto per la questione corda-cintura, quanto per la pretesa difficoltà che Misseri, simulando il gesto con un foulard - !!! - annodato, avrebbe avuto davanti allo stesso dottore), a quella del tecnico dei cellulari e a un interessante elemento portato da Valentina Misseri, sui comportamenti da PM, piuttosto che da avvocato difensore, del dr. Galoppa: scambi di funzione, del resto, non proprio rari nel mondo giudiziario, per cui un pubblico ministero diventa avvocato di parte civile e l'avvocato difensore appunto accusatore. Ma, come ho avuto più volte occasione diripetere, è assai probabile che Galoppa fosse stato sollecitato ad assumere quelle funzioni. Non meno interessante quello che sospetto da tempo, ovvero che si voleva far passare un orribile omicidio di una ragazzina per un semplice incidente, seguito poi da "panico". In sostanza, cavarsela tutti con poco sforzo ed un premio generale a tutti.
Pare infine che, riguardo ad altre testimonianze sul sogno "fioristico", siano date per buone ed acquisite le testimonianze precedenti. Interessante il testo allegato della prima denuncia del fioraio, dove fioccano i "verosimilmente", certo non tipici del linguaggio normale. Il testo è di evidente mano dell'estensore materiale, probabilmente del carabiniere, il quale o ha stracapito, o ha intenzionalmente dato per realtà ciò che era un sogno (non è un caso che la "sagoma" diventi una fìgura femminile: ma vi pare serio che, se avesse visto una figura femminile magra o grassa che fosse, l'avrebbe definita "sagoma" ?). Il testo è nullo, sia processualmente in quanto scritto in assenza di avvocato, sia in quanto rielabora in modo artificioso le risposte originali del fioraio.
non lo so se sia nullo ,,
leggendo i vari articoli sui giornali che trattano il caso scazzi .. si evince che invece tutti i giornali danno per veritiero il sogno del fioraio..
"Quanto alla plebe, essa canta come gira il vento: oggi "osanna e applaude", domani magari ti impicca o ti fa a pezzettini. Succede nello sport, figuriamoci nel resto."
ZITTA Anna Bari, taci; ti faranno a pezzettini!
VERGOGNA!
Anna Bari
Ormai la signora nobil-gentildonna si identifica in tutti, compresi i grandi uomini che ieri furono osannati e oggi fatti a pezzetti. Gentile signora Anna Bari, ha mai sentito parlare nel corso della Sua lunga vita di Caligola, di Nerone, di Gesù Cristo, di vari imperatori romani e bizantini, di Cola di Rienzo, di Masaniello, di Oliver Cromwell, di Robespierre, di Mussolini, di Stalin, ecc. ? No ? Se li studi, altro che dire "vergogna", ormai ossessionata che ogni mio riferimento sia alla Sua illustre, ma ignota ed oscura persona. Lei non conta nulla, Lei è una Nullità esistenziale. Ecco perché nessuno può farLa a pezzettini, anche se lo volesse.
Il mio riferimento riguardava i SS. Inquisitori, oggi da Voi osannati, e domani, presumo, da Voi fatti a pezzi.
Mah... che dire! Non vi è balzato all'attenzione che la cara Valentina è convinta delle colpevolezza del padre? Ma non stava a Roma? Chi le da tutta questa certezza? ... Qui gatta ci cova... X Magica... il punto 2 e il punto 3 me lo devi spiegare.... dove stanno queste certezze?
oh caro fox..
tu c'eri? eri negli anfratti di avetrana?
di presente sul fatto ci stav solo misseri .
la valentina potra' avere le sue considerazioni .. uno si fa una idea di innocenza o di colpevolezza .. i punti quali sono? xchè non ho voglia di anadre a cercarli ,,
sono andata acercare i punti (2.... sarah dice in casa di aspettare un ok da sabrina x il mare . poi lo riceve ... si trova nei tabulati ,, alle 14,25 sarah esce e i fidanzati la incontrano all'ora che + o meno si evince dai tabulati (sms di sabrina 14,15,, orario dei fidanzati 14,30 o giu' di li' ..
io non c'ero ..
ma con questi indizi penso di non sbagliare la mia tesi .
altrimenti nemmeno un grande mafioso sarebbe stato in grado di preparare questi depistaggi ,,
se fox vuole smentire i tabulati .. lo dica ai proffessionisti incaricati di controllare .. ..
Le dichiarazioni di Valentina potrebbero essere solo strumentali, come potrebbero esserlo quelle del padre. Ciò che sta diventando assurdo di questo processo, istituito non sulla base di quanto il padre ha confessato prima e ri-confessato poi, ma sulla base di una testimonianza fioristica, diventata sogno, e che si è tentato di ritrasformare in realtà, praticamente è stata annullata, dando per acquisito ciò che si era detto in materia di indagini preliminari. All'atto pratico, dunque, anche il fioraio è divenuto inattendibile, con o senza sogno. La signora Cerra non sarà, a quanto si è capito, reinterrogata. Ora perché trattengono in carcere le due donne ? Su quale elemento giuridico e giudiziario ?
Consiglierei di leggere attentamente le complesse questioni sollevate da Gilberto M. nel suo ultimo saggio, per rendersi conto di quanto il NULLA regni sovrano in questo errabondo processo. E proprio queste indagini e processo fondati sul NULLA faranno sì che l'orribile assassinio di una ragazzina rimanga con un autore del tutto ignoto, anche se la totale nudità del corpo comprova se non altro l'orrenda violenza, anche sessuale, subìta, indipendentemente dal fatto che si sia riusciti o meno a trovare qualche traccia della violenza carnale, a causa della decomposizione del corpo in acqua.
Non si tratta di smentire i tabulati Magica: Punto primo, i fidanzatini non erano affatto convinti di aver visto la bimba a quell'ora.... e questo lo hanno testimoniato aggiungendo che pressati dai giornalisti, hanno indicato per buono quell'orario. Punto 2, lo squillo di risposta dal cell. della bimba, si risulta dai tabulati, ma ciò non ti dice che l'autrice sia stata lei!
punto.
Fox(ie) ha scritto:
«Punto 2, lo squillo di risposta dal cell. della bimba, si risulta dai tabulati, ma ciò non ti dice che l'autrice sia stata lei!»
Ma non ci dice neanche che non sia stata lei.
Punto
Come la mettiamo? Ce la giochiamo a dadi o a morra?
É sempre l'accusa che deve dimostrare la fondatezza delle propri teorie.
Ari-Punto.
Fedele Giangrande e Giusi Nardelli, sono stati chiamati dai PP.MM. 5 o 6 volte, con l'intento, evidente, di giungere ad un orario che fosse compatibile con la teoria strampalata degli inquirenti. Nessun'altro testimone è stato ascoltato tanto quanto i due sopra citati.
Ari-Ari-Punto.
Fox(ie) e C.
Fatevene una ragione. Che vi piaccia o no, quella messa in piedi dai PP.MM. tarantini e solo una farsa che avrà esiti non dico catastrofici, ma ci si avvicina.
Punto sti c.... EPAM.... Mi puo' spiegare perchè la piccola non ha risposto alla sua migliore amica? Mi può spiegare anche perchè nelle intercettazioni che sappiamo la cara Sabrina, quando fu ritrovato il cell della bambina, aveva paura perchè potessero essere rilevate impronte appartenenti anche a lei?
Mi vien soltanto da dire che la cara Valentina si dovrebbe vergognare di ciò che ha testimoniato parlando del padre (pur sapendolo innocente) e della bimba!
xfox- non credo proprio che valentina giudichi il padre innocente ..ad oggi ci sono talmente tante versioni di questo delitto che credo che nessuno p.m. compresi siano sicuri di quello che fanno e dicono....domanda :xchè non è stata sentita la vanessa visto che era un punto di forza dell'accusa?
e xchè la difese è staata d'accordo che non testimoniasse? penso che il motivo sia uno solo tutti hanno paura di perdere la faccia in questo processo e l'unica che ha perso veramente è sara sulla cui morte si stanno facendo soldi e carriera troppe persone...ciao
Darpi: Io non ho detto che giudica il padre innocente, anzi lo accusa pur sapendolo innocente; che è ben diverso!
Per quanto riguarda la Cerra, non credo che non verrà ascoltata! anzi....
Fox(ie)
Sti c.... sta per?
Bella domanda sul perchè Sarah non risponde alla sua migliore amica.
Non posso saperlo come non può saperlo Lei, e nessuno può saperlo, se non la stessa Sarah.
Io posso sapere solo perchè non rispondo io, quando qualcuno mi chiama, che non siano i miei figli o la mia consorte.
Ma posso sempre provare a fare un'ipotesi.
Sappiamo, perchè ce lo hanno detto, che Sarah era solita portare le cuffiette per ascoltare musica. Ora c'è da chiedersi:
Sarah, ascoltava la musica dal cellulare o aveva un lettore mp3 (Ipod o qualcosa del genere)?
Se lo faceva attraverso il cellulare è un conto, se, invece, lo faceva attraverso il lettore mp3 allora può semplicemente non aver sentito la chiamata della amica.
Ma quand'anche usasse il cellulare, dove sta scritto che Sarah doveva rispondere per forza? E se per sua scelta avesse deciso di non rispondere perchè non ne aveva voglia o non voleva rotture di scatole?
Ma insomma, se io non rispondo ad una chiamata (e lo faccio spesso) non significa che io sia stato ucciso o sia vittima di chissà quale crimine nei miei confronti.
E comunque, resta sempre da dimostrare (da parte di chi accusa) che quella mancata risposta è significativa del fatto che Sarah fosse già prede delle sue "assassine".
Dimostrare, dimostrare e dimostrare... non si passono condannare le persone (chiunque) solo con le "favole".
La Cerra non verrà più ascoltata. La sua testimonianza ora è scritta e ricalca pari pari quella verbalizzata nell'ultimo interrogatorio. Nelle carte che la Corte leggerà, anche l'intercettazione di una telefonata fra lei ed il fiorista. La si può leggere in formato pdf su Tgcom. Sotto il link.
www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1051318/caso-scazzi-il-fioraio-intercettato-la-mia-testimonianza-solo-un-sogno.shtml
Fox(ie)
No, la Cerra, mi dispiace per lei, non verrà più ascoltata.
Le parti hanno deciso di restare a livello dell'interrogatorio già acquisito a suo tempo in Germania.
Oh, certo, da questi PP.MM. c'è da aspettarsi di tutto e chissà che non abbia ragione lei.
x max - grazie dell'informazione!!ciao
xfox
sti c... lo dico io allora..
senti un po' , se dai tabulati risulta l'sms di sabrina .. e che sarh lo abbia detto alla badante a alla madre in casa di averlo ricevuto.. le quali dissero che dopo aver ricevuto quell'sms la sarh si prese gli asciugamani e usci' ,, vuoi vedere che era lo spirito di sarh ? se la srah non ne avesse parlato ma lo disse ..
beh! fox tu vuoi proprio parlare cosi' senza pensarci .. la sabrina era intenta a a fare tutte questi sms depistatori mentre stava uccidendo ??nemmeno nei gialli piu' loschi l'ho letto..
sabrina fece quegli sms con il suo cell e si rispose con il cell di sarah? ma nel fratempo mi pare che anche una amica abbia telefonato a sarah ma guarda caso il cell di sarh era nelle mani di sabrina . la furbetta poteva rispondere no? tanto non si vede chi c'è dall'altra parte .. ti ricordo che misseri disse di aver bruciato le cuffiette per sentire la musica .. ma se tu vuoi la sarah non rispose perchè era nelle grinfie della cugina .. ..
invece di fare queste acrobazie la sabrina poteva aspettare assieme alla mariangela che arrivasse sarah mariangela .. e tutto sarebbe stato piu' strategico ..
l'orario che combacia con l'uscita di casa di sarh. lo chiese ( e si vede in un video )) un giornalista di chi l'ha visto ..i fidanzati non furono obbligati a dire un orario . dissero l'orario . tranqiullamente senza forzature ,, anzi le forzature le subirono da chi volle far dire loro un orario compatibile con le loro indagini ..
..
xdarpi .
non ti capisco ,,abbiamo compreso
dalle notizie dei giornalai che valentina reputa colpevole suo padre ..
tu invece scrivi che valentina non lo asserisca .. hai altre informazioni segrete?
x fox.
la valentina ogni qualvolta apre bocca ne deve sentire di tutti i colori ,, siete proprio dei calunniatori ,,
sentiamo che disse valentina a proposito dela bimba .. ha parlato male della bimba? quando ..
quando fu trovato il cell di sarh ? la sabrina usci' con quella frase .. lo abbiamo toccato tutti ..
una frase che ognuno direbbe . anzi xchè non avrebbero dovuto trovarsi impronte nel cell di sarh? si frequentavano ed i cell degli altri avolte si toccano ... mah che sprovveduta sabrina ,, non sapeva che nel fuoco le impronte spariscono?.
fatevi una ragione ,, le cose sono di una semplicita' unica ,
poi se qualcuno ci ricama sopra disegnando teorie fantastiche . puo' farlo ... ma qua la storia è semplice .
Magica, se non hai paura, non ti passa manco per la testa rimarcare che ci sono le tue impronte, anzi in quel momento avrebbe dovuto esclamare: "Portiamolo ai carabinieri e facciamo in modo che lo analizzino per bene" dato che a suo dire, teneva molto alla cugina, erano come due sorelle! Punto 2: lo squillo che disse di aver ricevuto la bimba quando uscì di casa, non c'è!!!!
x magica .hai ragione mi sono sbagliato a scrivere ciao
fox ,, allora lo squillo delle 14,25 non esiste?. c'è lo squillo ,,,
ma non esiste nemmeno che la sarh abbia detto :ho ricevuto lo squillo? xchè allora sabrina avrebbe avuto la palla di vetro .. mandando lo squillo e sapere che sarh avrebbe detto di averlo ricevuto
analizzare il cell di sarh non spettava all'ok di sabrina ,, è lampante che lo dovevano controllare .. x caso sabrina disse di tenerselo ben nascosto?
non chiamarono i carabinieri ?..
che sprovveduta la sabrina , poteva cancellare le impronte se ne fosse stato bisogno .. non allarmarsi che ci fossero sue impronte ..
è inutile fox si capisce la vostra malafede .. in tutti i commenti : sono illogoci
ringrazio prati x gli articoli che posta ,
l'ultima udienza di valentina si potrebbe leggerla.. è postata in internet ?.. dove si trova '?
grazie .
x darpi
scusa darpi ho confuso io ..
ho letto in fretta i post . avevo fretta .. ciao ..
sai cos'è? con tutte queste ipotesi campate in aria .si . fa confusione . ci sono troppe tesi fantasiose .. ma purtroppo non siamo im un film ..
Lo squillo che non esiste è quello prima delle 14, ora in cui è uscita di casa!
ahh fox qua ti volevo .. quando si vuole a tutti i costi condannare ,
lo disse il petarrra che la vide in qull'orario ? chissa' xchè le ragazze non lo videro in strada quando andavano in cerca di sarh..
allora tu pensi che sarh abbia detto una bugia quando ha detto alla mamma che sabrina le aveva telefonato .
bisogna sapere com'erano glia accordi con mariangela x il mare .. xchè se mariangela non avesse potuto accompagnarle saltava tutto la messa in scena .. e al mare non si andava e allora erano superflui i messaggi fra le due amiche
Si parla di “depistaggio”.
Tale termine è diventato sinonimo di “Sabrina”, ma è “come quelle scatole che si vedono ancora in qualche bottega di speziale, con su certe parole arabe, e dentro non c'è nulla; ma servono a mantenere il credito alla bottega” (Manzoni).
Ancora non si è capito quale utilità avrebbe tratto Sabrina dall'inviare finti messaggi e squilli col cellulare di Sarah.
Intanto, come si è visto, un depistatore storico come era stato tacciato l'Avv. De Cristofaro, che avrebbe dirottato il Misseri dal giusto percorso di ravvedimento intrapreso con Galoppa, è stato assolto perchè il fatto non sussiste.
Valentina è descritta come partecipe del patto familistico che avrebbe scelto di sacrificare Michele in favore della figlia minore Sabrina. Ma i presupposti di questo patto familistico sono erronei: non si sacrifica il membro principale e ancora attivo della famiglia per proteggere la figlia che non possiede nulla e che non partecipa alla produzione. Invischiare Misseri che è anche comproprietario dei beni di famiglia significa la rovina economica. Laddove invece la figlia minore con un'accorta difesa avrebbe potuto invocare clemenza e cavarsela con pochi anni.
Ivan
non credo che valentina sacrifichi il padre x la sorella omicida ..
se ha capito che la sorella è innocente ci sara' un xchè .
all'incontrario della pettegola pisano' che la reputo' colpevole xchè disse una frase : io non l'avrei detto se non l'avessi fatto .. infatti non lo dice .. mentre il padre lo dice ..
valentina passo' la notte dell'arresto del padre con sabrina .. le sorelle in momenti cosi' si capiscono se una mente oppur sincera ,,
infatti quell anotte sabrina non voleva ancora credere .. e diceva alla sorella ,, me lo deve dire lui in faccia altrimenti non gli credo ..
lo so che leggendo queste frasi vi rodete in quel posticino .. ma sapeste quante baggianate leggo io .. che non trovano riscontri .. solo pettegolezzi di cortile ..
ciao .
Signori,
mettiamoci d'accordo almeno su una cosa: se Sarah era una "bimba", non si capisce come potesse suscitare gelosia fino a dover subire una morte atroce; se suscitava una così feroce gelosia, non era di sicuro una "bimba".
Relativamente alla prima presunta testimonianza data dal fioraio, basta leggere il testo, per capire che è tutto di mano dell'estensore. Fa ridere che gli si chiede che cosa avesse fatto in negozio e che questi avesse risposto "verosimilmente i propri bisogni fisiologici". Più tardi "verosimilmente" avrebbe mangiato con i familiari. A parte gli improbabili avverbi "verosimilmente" profusi in abbondanza, se non lo sa lui con chi avesse mangiato quel giorno, non potremmo certo saperlo noi. Una sagoma in macchina poi diventa una figura femminile, e naturalmente vista poi come "Sabrina", anche se non è mai vista in faccia. Lasciamo stare poi l'ordine dato in dialetto alla povera Sarah, la quale pur essendo a breve distanza dal fioraio nulla fa per attirarne l'attenzione. Insomma, quel verbale non solo non descrive una realtà, non solo non descrive un sogno, ma è un falso bello e buono, fatto firmare, e che meriterebbe di diventare oggetto di indagine. Qualunque esperto di linguaggio capirebbe che non riporta per nulla quanto asserito "verosimilmente" dal fioraio in quell'occasione, ma una versione di comodo abbastanza assurda in realtà, e pure diversa da quella raccontata dalla Pisanò che parla di tirata dei capelli e trascinamento da parte della feroce Cosima, ovviamente senza il benché minimo urlo della vittima Sarah, che stoicamente sopporta tacendo, come i Carabinieri "usi a obbedir tacendo, e tacendo morir". Forse se fosse vissuta, Sarah sarebbe entrata nell'Arma dei Carabinieri.
Mi verrebbe da dire come quei maghi,che tutto vedo tutto prevedo,e infatti cosa si è discusso in aula, corda ,cintura ,e naturalmente come da mesi e mesi ripetiamo l'infallibile dottor Strada non ha smentito, ne rettificato di una virgola le sue supposizioni ,che la povera Sarah è morta per soffocamento causato da una cintura ,ne è sicuro ,come è sicuro che le cicatrici del Misseri fossero state causate in campagna ,e con profondità di circa 1,2 cintimetri. Onestamente ritengo che, se Misseri si fosse procurato una tale ferita, il minimo che poteva fare era di andare in ospedale ,cosa che non risulta ,anche perchè ritengo una tale ferita toccherebbe l'osso del braccio. Le simulazioni dello strangolamento con il foular di misseri da lui descritte in modo approssimativo ,non erano altro che tentativi di come avesse strangolato la vittima ,ma che essendo in presenza di persone estranie, e ovvio che il Misseri potesse anche confondersi ,tutti possiamo sbagliare ,tranne lui ,e infatti lui è sicuro che quello che dice è vangelo ,noi siamo sicuri che quello che lui afferma è verità? beh qualce dubbio rimane. Onestamente di una cosa sono sicuro, che un giorno morirò.cosa ne pensate? AFFETTUOSI SALUTI A TUTTI .
bèh!caro Vito le auguro una lunga vita e innanzitutto in bene,a riguardo di fare la prova con il foular.....spero proprio che chi ci legge dal estero,che non ci prendano per il ridicolo....
oppure della serie se uno non sa' fare suo mestiere farebbe bene cambiare lavoro,con questo ho detto tutto,se uno vuol capire lo capisce,se no preferisce ignorare,perchè sai scomodarsi puo comportare fatica e suddore.....buonanotte Vito e a tutti amici del blog
Caro Vito Vignera, e chi Glielo dice ? E se proprio Lei fosse l'uomo immortale? Finché c'è vita, c'è speranza. L'importante è che non succeda come a quel personaggio mitologico (ora non me ne ricordo il nome: era un fratello di Priamo re di Troia) che ottenne l'immortalità, ma non l'eterna giovinezza, così diventava sempre più vecchio, sempre più vecchio, e chiese allora agli Dèi di farlo morire malgrado la promessa. Un altro saggio insegnamento degli Antichi a noi moderni...
Cari saluti, Manlio Tummolo
X.IL SAGGIO E SOMMO PROF TUMMOLO. E CARLA. Grazie tante per l'affetto e l'amicizia che mi dimostrate , auguro anche a VOI una lunga vita e sopratutto serena ,debbo riconoscere che il commentare la morte di una ragazzina mi rattrista il cuore ,e il dolore aumenta quando leggo certi commenti. Noto un certo accanimento da parte di chi accusa ,come a voler dimostrare che loro sono sicuri della colpevolezza di Sabrina e sua mamma ,come lo è mezza Italia colpevolista che non vede l'ora di vederle in galera e buttare via la chiave ,salvo poi dire se verranno assolte che si erano sbagliati nel giudicare. Ecco quello che mi da fastidio che condannano le persone ancor prima delle sentenze ,ed è una cosa assurda ,il trasformarsi in giudici non avendone nessuna autorità,e questo dovrebbe servire da insegnamento per tutti .Ci sono tre gradi di giudizio ,perche non ci limitiamo solamente ad analizzare il caso in tutti i suoi aspetti ,senza cercare a tutti i costi un presunto ed immaginario colpevole ,ma far luce sul capire chi è il colpevole chi possa essersi macchiato di un crimine cosi orribile ,ma senza usare mai il famoso termine (DAGLI AL MOSTRO). Tutti bravi a buttare la pietra e lapidare il peccatore o presunto tale .IL SIGNORE GESU DISSE :CHI E SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA .Se ne tornarono tutti a casa perche tutti e dico tutti siamo peccatori ,e non fare mai ad altri quello che non vorresti fosse fatto a tè. Il Signore è grande e ci osserva indicandoci la retta via .ASCOLTIAMOLO . Grazie di cuore a tutti e vi abbraccio affettuosamente .VITO
La prima pietra la stava scagliando Cosima verso i giornalisti..... allora è innocente per davvero???????
X Foxie.Non lo sò se è innocente Cosima, però se tu ritieni che sia colpevole, è sei in possesso di prove certe ,e che metteresti la mano sul fuoco ,fammi una cortesia fai un elenco dettagliato cosi accorciamo i tempi di questo noioso e lungo processo portando il tutto alla prossima udienza a Taranto, e vedrai che riceverai un lungo applauso di congratulazioni,e un premio in gettoni d'oro da parte di chi accusa ,e lacrime di sconforto dalla difesa degli imputati ,e pazienza vuol dire che ci eravamo sbagliati tutti gli innocentisti. OK attendo una tua cortese e gentile risposta grazie
Basta mettere due paletti! Si vorrebbe quantomeno capire che stava facendo quella giornata... il fatto che continua a non essere chiara, non fa altro che aumentare i sospetti, poi ci mettiamo "il sogno del fioraio", poi alcune intercettazioni di Michè: "Che cosa vogliono fare a tua figlia"... e poi "io li scoprirò"; Prima telefonata intercorsa tra lei e sua figlia (valentina) che inizialmente, non sapendo minimamente cosa fosse in accaduto, le contesta: "ma tu come fai a dire stè cose... non stavi dormendo?" ... altro al momento non mi viene, aiutatemi voi!
le intercettazioni in dialetto si possono spiegare in piu' modi ,
non pemso che che l'avv coppi stia pettinando le bambole ,, facendosi x di piu' un mazzo.. ha detto gratuitamente ,, ha dei dubbi .. li potrebbe avere se ha santito quelle intercettazioni?? si vede di no .. ci sara' una spiegazione ..
michele in quella intecettazione stava parlando a concetta .. con chi avrebbe dovuto altrimenti .
certo che quel misseri assieme ai suoi avv e media e tutto l'ambaradam hanno tirato su un casino .prima xchè misseri era manipolabile e poi la vergogna .. che lo sapesse il paese piccolo che mormora ..
il sogno del fioraio è stato messo in voga dalla pisano'.. andando a denunciare le misseri (spero che che non la passi liscia)
poi quelli che hanno dato credito a questo sogno incarcerando anche la cosima .. se l'altra tesi era plausibile xchè l'hanno abbandonata x dar credito ad un sogno?
allora non erano sicuri della prima ipotesi .. le intercettazioni della prima tesi non hanno avuto credito ? oppure si da' credito un po' e un po' la '
Veramente la signora Cosima stava prendendo una pietra, ma non l'ha lanciata anche perché bloccata dalla figlia, per il semplice motivo che già nei giorni precedenti il funerale, la stampa e l'opinione pubblica avevano cominciato a diffondere le loro diffamazioni contro le donne della famiglia Misseri. Quindi non fu Cosima a scagliare "pietre" per prima. Le volpi sono note per la loro furbizia e per giocare sugli equivoci verbali.
ora capisco ,, gli eqiuvoci verabali hanno sempre accomapagnato chi colpevolizza a tutti i costi ,, mentendo sapendo di mentire.. come se glia altri non sapessero e non fossero informati di come e cosa si svolsero i fatti .. abbiamo tutti la liberta' di leggere .. eppure si leggono falsita' a volte ...aggiunzioni di fatti e situazioni di cose taciute o dette .. a tant'è le riportano falsate ..
Si continua a cancellare commenti: che la stessa sorte tocchi alle risposte. A meno di non non risultare schizofrenici.
Anna Bari
Sarebbe bello sapere quali commenti sono stati cancellati visto che sono appena tornato ed indosso ancora il costume da mare. Visto che ultimamente ben poco ho potuto leggere e cancellare. Se tu Anna hai un conto aperto con me, se vieni in questo blog solo per denigrarmi e far intendere cose non vere, davvero sarai nuovamente bannata come qualche mese fa. Ma stavolta in maniera definitiva.
Se il tuo problema invece è Tummolo, pare che tu abbia bisogno di lui come lui di te, visto che ha un sito tutto suo che ben si conosce, visto che in questo sito c'è anche la sua mail, per quale motivo non lo affronti in privato, tira fuori le palle se le hai, ed invece continui ad usare questo spazio per fare polemica?
Massimo
Caro Massimo,
abbi pazienza: io non ho alcun bisogno di esseri virtuali ed informatici come Anna Bari e i suoi cicisbei. Ho l'abitudine, per carattere e costume, di rispondere a tutti, quando mi chiamano in gioco, sia nel bene che nel male, appena li leggo. Oggi ad es., sul "Quotidiano di Puglia" ho letto che tale Sara (senz'acca) mi atribuisce di essere collaboratore di un noto studio legale, in cui è implicato non so quale ministro. Mi si fa un onore gratuito, pensando di denigrarmi. Già era capitato su "La Repubblica", dove a mio nome è stato posto un commento antisemita. Ho diffidato l'ignoto falsificatore, avvisata la redazione che cortesemente aveva cancellato il falso commento e mantenuto la mis amentita/diffida.
La nobilgentildonna vorrebbe essere onorata di molte attenzioni come su "OFF.PANTEGANIK". Non essendolo, si irrita seguendo cicli lunari, mi attribuisce (nel primo articolo in testa) che le abbia detto "Stai zitta", quando uso sempre il Lei di cortesia, salvo che con tre persone, te compreso, come puoi ben verificare. Nondimeno, sente minato il suo prestigio e così l'illustre ignota inveisce, mugugna, minaccia, irride, se la prende con le mie amiche, ecc. ecc.. Il caldo infatti gioca brutti tiri a persone di emotività nevrotica, instabile ed autoapologetica.
ANNA BARI, registri pure tutto quello che vuole, illustre signora ignota, tanto, come Le ho detto e ripetuto, non essendo il Suo pseudonimo talmente speciale e noto da farne immediatamente verificare la persona retrostante, NON CONTA ASSOLUTAMENTE NULLA, E' UNA NULLITA' ESISTENZIALE, UN SEMPLICE PRODOTTO INFORMATICO DI SCARSO VALORE.
E sempre la gentile signora utilizza i Suoi devoti cicisbei di FESSBOOK o di OFF. PANTEGANIK per il lavoro più sudicio, che nondimento partorisce dalla Sua mente contorta, come dalle viscere della Sibilla Cumana che, sbavando e ululando, dava le sue risposte che colpivano molto la mente degli antichi.
Riporti dove vuole e quello che vuole, ma o smetta qui di uggiolare sciocchezze, o altrimenti se ne vada: il mondo è largo e i blogs sono tanti.
E se cambia nick-name, IMPAVIDA SIGNORA, ne scelga uno che non sia dei soliti, con comuni nomi di donna, ma qualcuno che la individui immediatamente.
30 giugno 2012 18:50:00 CEST
Tummolo dixit. Grazie Prati.
Anna Bari
Anonimo ha detto...
Sempre Tummolo:
"...esista un gruppetto di diffamatori organizzato, un'associazione per delinquere, seppure pusillanime, guidata su FESSBOOK o OFF.PANTEGANIK, da una donnetta che si firma variamente e si attribuisce titoli incontrollabili, vantando conoscenza giuridica e culturale in genere assai discutibili".
Anna Bari (vergognatevi)
Manlio Tummolo ha detto...
HA PARLATO DI NUOVO LA SIBILLA CUMANA !
Ma dico, di che tracotanza parla ? Che c'entra poi Prati con le osservazioni che faccio io ? Ma pretenderebbe anche di minacciare, non solo me, ma anche lui ? Di che, di che cosa? Se Lei sta zitta, io non La cito, ma zitta del tutto. Perché qualunque Sua allusione, qualunque ulteriore mobilitazione di cicisbei e di cicisbee di FESSBOOK e PANTEGANIK avrà sempre risposta, non appena ne verifico la presenza.
Massimo Prati Le lascia spazio: ovviamente lo lascia anche a me. Si dimentica quando Lei mi esortava a riponderLe "ipso facto" ? E la Sua amichetta sedicente bolognese Caterina, non mi esortava, qualche commento fa, a rispondere "ipso facto" ad una domanda che Lei stessa aveva posto, tra l'altro non solo a me, qualche giorno prima ? E ora mugolate, come cagnoline, perché la risposta vi è stata data ? Ma andate su FESSBOOK, una buona volta, a fare le educatrici pro SS. Inquisizione alle plebi sanguinarie e vendicatrici...
30 giugno 2012 19:48:00 CEST
Se Lei sta zitta, io non La cito, ma zitta del tutto.
Fate voi. E' possibile mai una cosa del genere?
Prati, bannami quando vuoi. Purché la si finisca. Mai detta una parola che fosse sopra le righe. Potrei non essere insultata inutilmente, proditoriamente? Grazie e ciao
Anna Bari
Se le fa, se le dice, e anche se le ripete. E' savia una persona che si lamenta di essere insultata continuamente, e poi si diletta (masochisticamente ?), di ripetere a se stessa i presunti insulti, dimenticando nel frattempo che cosa scrive lei per meritarsi tali risposte? Ha pure dimenticato che il suo cicisbeo giustiziere da quattro soldi, un vero baccalà mantecato, mi ha anche augurato una rapida morte ? E tutte le diffamazioni precedenti contro di me, contro Carla, contro Sirenetta, contro Magica, contro Epam, contro Giacomo, contro Ivan, contro Norma Brindisi, contro lo stesso Massimo Prati che pur ci ospita tutti col massimo di pazienza, contro gli avvocati dei Misseri, particolarmente delle due donne, e mi dispiace se ho dimenticato qualcuno.
ciao caro Manlio e non dimentichiamo contro le misseri che già considerate assassine,e lei l'anna bari si lamenta per così poco?!.....poi si reclama di stolkin,ma nessuno l'obliga di stare qui....se ne può pure andarsene,come me ne sono andata via pure io di là da offtopic e non ne parliamo insulti minacce assieme con le amiche sue che ci lanciavano,anche se aveva ben poco di minacciare con me,che non si faceva altro che darsi una zappa sui piedi....la saluto caramente
ciao carla.
io in panteganik è da molto che non leggo.
ma pare che una certa chiara abbia preso il tuo posto . e ne ha sentite di cotte e di crude ..su di lei . credendo che fosti te
Care Carla e Magica,
la nobil-gentildonna dice di non occuparsi di Carla, ma appunto più di una volta è intervenuta per chiedere a Carla "Ciao, Chiara come stai...?", con l'aria sorniona di chi si crede molto intelligente e furbetta. Ora sta schiumando veleno insieme ai suoi cicisbei, maschi e femmine, perché si è vista rendere la pariglia con interessi usurari, si lamenta, piange e si dispera, e cerca di commuovere l'inclito pubblico riportando alcune mie note in risposta. Addirittura si sente chiamata in campo, anche quando parlo di tutt'altri personaggi, con i quali a questo punto è evidente senta grande affinità di spirito.
Vuol farsi bella col pubblico dei suoi tifosi di OFF.PANTEGANIK, perché probabilmente rumoreggiano in quanto non ha avuto qui il suo trono tarlato di reginetta del web come in altre sedi, e allora cerca di non mollare. Non sapendo obiettare, copia ed incolla parti dei miei commenti, violando così anche il diritto d'autore.
infatti magica ormai come sai è una storia vecchia,quando non sanno cosa dire dicono che sono perfino valentina ....ho dato un'occhiata pure io,ormai chi la pensa diversamente,lo sappiamo quale è la sua dattica ,ma ho visto che alla fine chiara se la cava abbastanza bene....quello che a me ha dato più fastidio è che se la prendevano con una ragazzina....poi con che criterio parlano di sarah, yara,quando non rispettano le ragazzine......come vedi quì sirenetta puo scrivere tranquillamente,perchè quì c'è rispetto,perchè come puoi notare che quì c'è lettura a portata di tutti.....basta avere un po' di buon senso ...da eventuali disturbatori viene corretto grazie al signor massimo.....
il signor Manlio ha ben centrato discorso del trono....lei anna bari era venuta qua con quella voler farci del male a me e sirenetta,perchè non gli è piaciuto che nonstante suo trattamento che gli avessimo girato le spalle.....questo fa ben capire che la girata di spalle fa più male che non contrabattere......bene ti saluto caramente e un caro saluto al signor Manlio eVito e tutti amici del blog
Cara Carla,
la signora in questione era stata qui presente anche prima che appariste voi con quello che, scherzosamente, avevo definito "i dialoghi delle carmelitane scalze" (che è un'opera teatrale, non so se definibile dramma o commedia). Appariva con altro nome, ma si circondava sempre di cicisbei e cavalier serventi (come le nobildonne veneziane del '700), anch'essi con nomignoli diversi. Ciò che la fa riconoscere è lo stile, la tecnica, sempre subdolamente aggressiva, allusiva, e che, per le parti più diffamatorie ed insultanti, utilizza i suoi amichetti, in modo da apparire una gentil-nobildonna di Bari, provincia e dintorni, come vorrebbe farci credere. Già basti il comportamento verso Massimo Prati: noi, qui, siamo tutti suoi ospiti. Non abbiamo regole implacabili da eseguire, solo il rispetto reciproco. Altro non ci impone: QUESTO VA DETTO PER CORRETTEZZA E LEALTA' NEI SUOI CONFRONTI. Nondimeno, lo accusano di parzialità, solo perché non è fazioso a favore dei colpevolisti a scatola chiusa. Non va dimenticato che, come responsabile di questo sito, a sua volta deve rispondere a regole precise. E che, in quanto tale, ha tutta la facoltà di tagliare ciò che, a suo insindacabile parere, va tagliato. Né mai ha imposto a qualcuno le proprie convinzioni, in uno spirito di libertà rarissimo in altre sedi. Se a qualcuno i suoi criteri non vanno bene, può sempre rivolgersi ad altri luoghi, tra cui OFF.PANTEGANIK in testa. Lì potranno dare dell'assassino a chi vogliono, salvo poi doverne pagare i danni per diffamazione in sede pubblica e a mezzo INTERNET, in qualunque momento decidano gli avvocati degli attuali imputati.
PS. Ed aggiungo che, a conforto del lavoro e dello spirito di libertà di Massimo Prati, con il quale coopero ormai da oltre un anno, che tutti noi qui partecipanti al forum, innocentisti a due terzi, razionalisti, agnostici, scettici e critici, siamo molto grati verso i criteri da lui adottati in merito alla pubblicazione dei commenti. Ovviamente, non altrettanta gratitudine ha ed avrà dai colpevolisti a scatola chiusa, dai fanatici giustizieri di ogni opposizione, di ogni libero pensiero, adoratori della SS. Inquisizione di Taranto o d'altri luoghi, quelli che vorrebbero poter materialmente linciare ad arbitrio chiunque, o tutt'al più, come unica garanzia, istituire processi rapidi, sommari, dove l'avvocato difensore possa dire solo la celebre formula "Mi affido alla clemenza della Corte", e poi sedersi in assoluto silenzio.
Questo non è l'Ideale di Massimo Prati, e non è neppure il nostro, dei legalitari, innocentisti a 2/3, scettici, agnostici, ecc.
Grazie Manlio di avermi sollevata,in cui credevo di essere io la causa che lei si trovasse qui a rompere le asse.....infondo aveva incominciato con il dire male di me e di sirenetta,neanche se stesse molestando le minorenni....invece come hai ben capito,ritenevo giusto che anche sirenetta pur essendo piccola dicesse la sua ,anzi da lei ritengo che ci sia da imparare,perchè a quella età non hanno ancora una certa malizia.....
il fatto delle carmelitane non ti preocupare ci stava,anche perchè mi appello spesso al vangelo,perchè è vero credo al vangelo ma non centra con la casta
eclesiale a riguardo mi ritengo piutosto staccato,anche se sono stata battezzata,comunicata e cresimata da loro,mi sono fatta l'idea tutta mia con la mia crescita di vita.....perciò non mi meraviglierei per come posso apparire verso i altri anche se scherzosamente......a più tardi l'abbraccio caramente carla
Cara Carla,
mi farà arrossire, con l'abbraccio di una così cara e gentile signora. Il mio riferimento non era per l'aspetto religioso: era che, alle prime battute, sembrava che voi parlaste dei problemi avuti in OFF.PANTEGANIK tra voi, senza metterci a parte delle ragioni per cui ve ne eravate andate, e intervenivate qui. Tutto là. Le concezioni religiose, qualunque siano, se rispettose delle altrui, vanno comunque altrettanto rispettate. Un caro saluto, Manlio Tummolo
vedi caro Manlio a volte basta così poco essere semplici e gentili,che staressimo molto meglio.....
a riguardo della religione sono per la libertà di coscienza,come lanciò il papa Giovanni Paolo 2,basta che sia una sana e buona coscienza,che qualunque essa nome porti non ha importanza.....e non solo che sia cosciente di quello che porta avanti,che sia un vissuto sulla propria pelle e non seguito da un ideale,perchè a quanto giusto che sia se non ha coscienza di quello che si fa non puo reggere.....questo è mio pensiero a riguardo,comunque quello che conta è rispetto reciproco....e sono dell'idea se uno non si rispetta non sa nemmeno rispettare i altri....cari saluti Carla
Never thought blogging could be soo fun and interesting. Man you know how to do it brother.
Signor Tummolo, spero ricorderà che in tempi non sospetti le avevo accennato delle proprietà transitive di una certa signora corregionale a cui mi permetta, sta dando più corda di quanto meriti. La saluto complimentandomi per la sensatezza di quanto esprime sul caso Scazzi.
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