Io sono italiano e in Italia vivo da tanto tempo, ci sono nato. Mio padre era italiano, proprio come me. Certe sere mi parlava di cosa avrebbe voluto accadesse perché lui e tanti altri potessero stare meglio, e non solo a livello economico; a volte si sarebbe accontentato di capire i motivi di certi fatti inspiegabili, altre avrebbe voluto si avverasse anche solo un semplice desiderio.
E mi diceva che ero fortunato perché in futuro avrei saputo ciò che a lui era negato di sapere. Un brutto giorno è morto ed io mi sono reso conto che ancora non sapevo nulla. Me ne chiesi il motivo e pensai di avere, forse, sbagliato le domande e le persone. Ma dovevo aver sbagliato anche altro perché capii che c'erano in me desideri mai avverati che speravo accadessero. E lì mi accorsi che ero come era mio padre, che il mio paese era rimasto a quando viveva anche lui. Con questa convinzione, comunque convinto di vivere in un paese migliore di molti altri, ho cominciato a chiedere, per sapere, ed a pregare, perché si esaudisse almeno un desiderio. Da allora spando il mio canto in attesa di qualche riscontro, di risposte vere. E la litania è sempre uguale e fa così:
-Vorrei che, esiliato all'Elba l'innominato, si trovasse un uomo serio e capace di prendere per mano il paese e portarlo oltre il guado. Vorrei ci fossero politici in grado di usare una buona dose di polso, sia in Italia che in Europa. Vorrei che un italiano, conosciuto, stimato ed ammirato in tutto il mondo, sapesse trattare con i Potenti della Terra in maniera paritaria. Vorrei che la sinistra non tirasse a destra. Vorrei che la destra non si alleasse e non facesse inciucci con la sinistra. Vorrei che i vecchi politici scalda-poltrone e mangia-soldi andassero a svernare all'ospizio di Giobbe. Vorrei che i nuovi arrivati facessero politica senza mischiarla agli interessi e ai tornaconti personali. Vorrei trovare chi usa la testa anche per generare idee e non solo per offendere e criticare. Vorrei che il popolo fosse meno influenzabile e meno accondiscendente. Vorrei non ci fossero i nostalgici del falso mito politico di un tempo. Vorrei che i poteri occulti fossero smascherati e smettessero di cambiare il corso degli eventi. Vorrei che tutti gli schieramenti, serenamente, potessero esprimere educatamente e paritariamente la loro opinione. Vorrei leggere sullo schermo della tivu PD channel, PC channel, UDC Channel, PDL channel. Vorrei fossero cambiati i nomi a Retequattro e a Rai 3. Vorrei che Beppe Grillo smettesse di mandare a fanculo ogni persona che non apprezza e tornasse a fare l'ironico e sarcastico Beppe Grillo ad uso e consumo di tutto il popolo e non solo di una parte. Vorrei che Santoro, già da domani, passasse un mese in casa di Emilio Fede, uno in quella di Belpietro ed uno al giornale di Feltri. Vorrei vedere la faccia di Santoro fra tre mesi. Vorrei vedere le facce di Fede, Belpietro e Feltri fra tre mesi. Vorrei che Salvo Sottile e Massimo Picozzi si vestissero da frati e passassero quindici giorni in un confessionale con zio Michele e Sabrina, così da far loro un quarto grado veritiero. Vorrei passassero quindici giorni anche con la Bruzzone ed il Galoppa, per capire se hanno i geni mutanti o sono così in natura. Vorrei che Travaglio dicesse finalmente a tutti la verità, che Berlusconi è una sua invenzione e non è mai esistito. Vorrei che Bersani smettesse di nominare continuamente l'innominato e cercasse di fare un programma serio. Vorrei che, in mancanza di idee, almeno facesse il politico e non il critico televisivo. Vorrei che Fini dicesse di aver sbagliato tutto in vita sua, anche a scegliersi i parenti e gli alleati. Vorrei che, in mancanza di mea culpa, almeno ammettesse d'essere un ex fascista mangia-ebrei figlioccio di Almirante e Donna Assunta. Vorrei che Prodi restasse dov'è, a pregare a pagamento per i pozzi della BP nella speranza che non ne esplodano altri. Vorrei vederlo in piazza San Pietro, vestito da Cardinale, e sentirlo mentre fa l'Omelia ai turisti arrivati dalla Val di Susa sul Treno ad Alta Velocità. Vorrei vedere Casini meno educato e più incazzato con sua moglie per via del divorzio. Vorrei che Nichi Vendola restasse ancora qualche anno un sognatore e non avesse fretta di impelagarsi con le mummie scampate al crollo piramidale del '92. Vorrei che chi vota PD capisse che non da una vera preferenza alla sinistra. Vorrei controllasse bene i nomi dei rappresentanti di quella formazione e si accorgesse che in buona parte sono gli stessi che vivacchiavano con il vecchio pentapartito. Vorrei che Bossi imparasse a leggere l'italiano e capisse che l'Italia l'hanno voluta quelli del nord e non i Borboni del sud. Vorrei dirgli che se davvero ce l'avesse avuto duro non avrebbe preso il viagra quella volta e forse non avrebbe avuto bisogno di andare in Svizzera a curarsi. Vorrei che i gay la smettessero di essere stereotipi e si amalgamassero agli etero portando idee non più parziali ma a favore di tutti. Vorrei che Marrazzo dicesse di aver mentito davanti alle telecamere perché si vergognava. Vorrei che la causa della sua vergogna fosse dovuta ai soldi buttati in droga e in pagamenti extra, non per essere andato con uno o più trans. Vorrei che Di Pietro ragionasse da uomo politico e smettesse di fare il magistrato politicizzato. Vorrei ci fosse qualcuno di Montenero di Bisaccia che, con parole sue, gli spiegasse cosa gli ho voluto dire. Vorrei che Rutelli portasse la moglie, Barbara Palombelli, a Pompei. Vorrei che lei gli dicesse in linguaggio greve o tramite lettera autenticata da Mimun: - Qui, come a Roma, non solo gli uomini muoiono; per colpa del denaro anche i muri cadono -. Vorrei che lui si togliesse una scarpa e, mentre chiama Veltroni per informarlo di quanto ha detto la fedele consorte, la sbattesse sul cellulare. Vorrei che entrambi andassero da un chirurgo estetico per rimuovere quelle facce da saputelli che si ritrovano. Vorrei che Veltroni restasse in Africa a scrivere libri tragici di un passato recente. Vorrei aspettasse l'alba accanto alle piramidi ed in geroglifico, nel contempo attenzionando il luogo affinché nessuno spruzzi vernice, traducesse quanto ha scritto in dialetto newyorkese e romano. Vorrei che Andreotti non andasse continuamente a confessarsi nelle chiese siciliane o in quel del Vaticano. Vorrei che almeno i preti, non chiedo tanto mi vasta una volta, non gli dessero l'assoluzione. Vorrei che Licio Gelli ci dicesse, senza ridere o sogghignare, che in mancanza del suo aiuto ora noi saremmo filo-sovietici e lui più ricco. Vorrei sapere il vero nome di chi ha ammazzato Aldo Moro. Vorrei mi dicesse perché lo ha fatto e se chi gliel'ha ordinato parlava italiano. Vorrei sapere se l'ictus che ha ucciso Berlinguer è stato genuino. Vorrei conoscere l'ictus che ha ucciso Berlinguer per sapere se era programmato da giorni. Vorrei sapere se Papa Luciani è stato ucciso per ordine di Marcinkus e Benelli in nome dello IOR. Vorrei che Ali Agca dicesse, ora che è uscito dal carcere, la verità; che parla portoghese ed il suo secondo nome è Fatima. Vorrei dicesse chi... no, credo sia meglio farlo tacere. Vorrei che le telecamere fissate ad Avetrana fossero spostate e sistemate all'interno delle 113 basi americane di stanza in Italia. Vorrei sapere dove la CIA tiene i suoi veri uffici segreti nel nostro paese. Vorrei sapere se a Camp Derby, fra Pisa e Livorno, si allenano ancora con i terroristi neri e quelli dei servizi segreti italiani. Vorrei sapere chi erano quelli chiamati “mostro di Firenze”, da dove venivano e che fine hanno fatto. Vorrei non ci fossero guerre inutili o ìmpari. Vorrei non ci fossero estremisti che professano all'ignoranza del popolo una religione che nessuno ha mai letto sui libri. Vorrei lapidassero anche gli uomini colpevoli di tradimento, qualunque ne sia l'età. Vorrei che l'innominato prendesse la cittadinanza persiana e si costruisse una villa sui monti Elburz. Vorrei che i mafiosi non stessero in galera ma fossero costretti a vivere il rimanente della loro vita da missionari in Etiopia. Vorrei che tutti i ragazzi avessero le stesse possibilità di studio e di inserimento al mondo del lavoro. Vorrei che il mondo del lavoro avesse il modo di inserire dei giovani. Vorrei sapere chi è stato a silurare l'aereo diretto ad Ustica. Vorrei sapere se questi ha pagato le spese per il recupero o se ci ha abbuonato qualche vecchio debito. Vorrei conoscere il motivo per cui in Italia sono morti tanti giovani controllori di radar militari. Vorrei che, se il governo iraniano decidesse di non accordare né la cittadinanza né i permessi edili, e se l'innominato non volesse andare in esilio all'Elba ma ad Antigua, fosse inserito un virus nei computer dell'isola spagnola. Vorrei che impedisse ogni tipo di comunicazione, aerea, navale e mediatica, per almeno dieci anni. Vorrei che i banchieri passassero sei mesi nei territori di guerra per verificare se funzionano le armi e le munizioni che hanno acquistato e venduto. Vorrei non scrivessero sulla bolla doganale che sono ad uso personale le sei tonnellate di cocaina purissima acquistate dalla Colombia ed inviate in Sicilia. Vorrei che gli 'ndranghetisti non intasassero i carceri e fossero sistemati allo stato brado in un'area, chiusa e protetta, del parco della Sila. Vorrei avessero tutti un paio di pistole cariche, oltre a kalasnicov e bazooka, e fossero liberi di spararsi a vicenda. Vorrei sapere se Cossiga sta picconando anche nell'aldilà o se sta discutendo fraternamente con Moro, Cuccia, Calvi e Sindona. Vorrei trovare tutti i suoi memoriali e renderli pubblici per capire il motivo per cui tante picconate non le ha mai date. Vorrei che i camorristi fossero obbligati ad aprire un negozio ed a pagare settimanalmente il pizzo allo Stato. Vorrei che i pedofili fossero mandati al polo nord a vivere negli igloo. Vorrei che ai ventiduemila orsi bianchi presenti al polo nord fosse somministrato giornalmente del viagra. Vorrei che la magistratura torinese ammettesse di aver condannato la Franzoni senza avere uno straccio di prova. Vorrei che la Franzoni smettesse di dire che è stata condannata senza uno straccio di prova. Vorrei che Maroni tornasse a Varese a suonare il pop e il soul. Vorrei che Diliberto la smettesse di parlare in sardo col cellulare cinese di Elia Valori. Vorrei non considerare Giuliano Ferrara una foglia al vento per i suoi trascorsi altalenanti fra sinistra e destra. Vorrei scrivesse “viva il fascio” sui muri di casa per poter chiudere il cerchio e renderlo l'unico giornalista e politico polifunzionale. Vorrei che Marchionne togliesse la maglietta e mettesse la tuta Fiat, almeno una volta in vita sua, e montasse una marmitta alla Panda. Vorrei gli piacesse il lavoro e si assumesse a Pomigliano, salvo poi mettersi in cassa integrazione dopo un mese. Vorrei che lo Stato non gliela concedesse per motivi sindacabili ed insindacabili. Vorrei che a Romiti venissero tolti i denari vinti per i calcoli errati quando fabbricava i debiti a motore in quel di Torino. Vorrei che quelli del Potere dicessero per una volta, anche mentendo, tutta la verità. Vorrei, ma so che non è possibile e mentirei se dicessi che lo è, ed io non mento mai.
Vorrei un'Italia diversa, con più sole e meno ombre, e voi?
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