Ma erano da vagliare e si sono vagliate, anche se strano fu il fatto che come ne cadesse una, dopo le giuste verifiche, un'altra simile prendesse subito il suo posto, quasi a creare una catena invisibile costruita per far restare l'indagine in un certo ambito. E quando tutte si rivelarono fasulle arrivò la bordata finale. Roberto si è sporto troppo ed è caduto dal ponte sul mare, si disse... ed ecco finalmente la disgrazia a cui tutti ambivano arrivare. Eppure non serve un genio per capire che cadere nel molo di Pescara, dopo aver fatto oltre dieci metri di volo, non equivale a morire affogati ma a morire a causa delle fratture, data la minima profondità dell'acqua e l'enorme quantità di sabbia sempre presente. Questo meglio di me l'avevano ben capito e detto gli esperti ed i consulenti della famiglia Straccia. Ma grazie all'inverosimile, ancora una volta si dovettero dividere le forze investigative e sui media non si dette credito all'omicidio. Così, anziché spingere affinché si andasse in quella direzione, i giornalisti restarono col muso rivolto al cielo in attesa del volo delle mucche. Solo la famiglia Straccia insisteva affinché si cercasse un assassino e non prove introvabili di un'impossibile disgrazia.
Meno male che dall'altro ieri si è scoperto che avevano ragione... e meno male che finalmente ci sarà chi li ascolterà, perché quanto scoperto con l'autopsia non lascia spazio ad alcun dubbio. Il patologo è arrivato a quella verità che nessuno voleva accettare ma che in effetti era l'unica a cui si doveva dar credito. Roberto non si è suicidato e non è caduto in acqua per sbaglio, Roberto è stato ucciso e addirittura l'omicidio è avvenuto lontano da Pescara, lontano dall'Abruzzo, perché nei suoi polmoni non solo non si trova la fanghiglia presente nell'acqua del molo, quello più volte incriminato, ma anche perché non vi è neppure traccia di quelle micro alghe particolari presenti in ogni centilitro dell'Adriatico centrale. Quindi quando il suo corpo è caduto in mare, ancora vivo, era... era... già, dove si trovava Roberto quando è stato gettato in mare? Questo lo si dovrà scoprire, se ancora c'è modo visto il tempo perso, perché ora accomunando l'acqua nei polmoni alla barba cresciuta sul suo viso, più lunga di quanto non dovesse essere, ed alla perizia sull'Ipod, che ha dato finalmente la sua risposta facendoci sapere che è rimasto acceso almeno sino alle 17.00, abbiano una ricostruzione che invalida tutte quelle farlocche nate e pubblicizzate chissà mai e perché.
E basandosi su queste scoperte ci troviamo ad avere una serie di domande che pretendono risposta: Chi ha ucciso Roberto Straccia? Chi lo ha voluto morto? Per quale motivo? Altre possibilità che si accordino con gli elementi ora certi, pur cercandole col lanternino, non ve ne sono... a meno che non esca allo scoperto un nuovo testimone che ci racconti di un Roberto in stato confusionale che ha chiesto un passaggio per andare a fare un bagno in quel di Puglia. Ma un testimone così non sarebbe credibile. Al contrario ora appaiono più che credibili una madre ed una figlia, oltre ad un automobilista, persone che da tempo hanno dichiarano di averlo visto sul lungomare verso le sedici. Per cui è arrivata finalmente l'ora di abbandonare tutte le false piste createsi e seguite, per forza di cose e con gran pedita di tempo, dai carabinieri (cosa potevano fare se non verificarle?), piste che volevano la scomparsa essere una smemorata fuga o, tesi più accreditata dopo il ritrovamento del corpo, figlia di un suicidio.
La più ecclatante, quella pubblicizzata in maniera tragicomica come realistica, come detto andava nella direzione della disgrazia. La ricorderete senz'altro perché la fornì il testimone Domenico Ranni a Pino Rinaldi. L'uomo al giornalista di Rai 3 mostrò anche il punto sul ponte del mare in cui avrebbe notato Roberto fare le acrobazie, acrobazie che potevano far credere ad una caduta. Ma come avevo spiegato a suo tempo (qui l'articolo), le sue erano parole inverosimili e subito da accantonare. Questo perché se accomunate alla profondità dell'acqua, un metro scarso, ed alle parole di altri, non davano riscontri logici. Ed anche se nei casi di scomparsa la logica a volte latita, quindi non si può criticare in alcun modo chi si presenta a testimoniare e chi gli da spazio, la cosa più saggia da fare è comunque ponderarle a fondo, scremarle e dar spazio solo a quelle più attendibili. E come avevo evidenziato già al primo articolo, l'unica da verificare attentamente era quella che voleva Roberto sulle 15.30 correre sul lungomare che porta a Silvi Marina.
In questa testimonianza comparivano una o più persone all'interno di un suv nero dai vetri oscurati che, fermatesi sul ciglio della strada, parlavano con un ragazzo, vestito come Roberto, che si trovava nella parte pedonale (quindi ad un paio di metri dalla vettura). Chissà se è lo stesso automobilista che ha dichiarato di averlo visto in quella zona. A dire il vero nell'articolo scrivevo anche altro, altro che ora torna d'attualità, altro che saranno i carabinieri a dover verificare al meglio. Dalla scomparsa di Roberto Straccia sono trascorsi cinque mesi, cinque mesi che sarebbero potuti servire per trovare quei riscontri che ora sono più difficili da isolare. Ma difficile non vuol dire impossibile... e se si iniziasse col togliere la testa dalla sabbia ed a parlare chiaramente di omicidio, l'impossibile diventerebbe forse un poco più facile. Quindi se qualcuno a metà dicembre ha davvero notato qualcosa di insolito o violento in zona Gargano, per dire una località plausibile, si faccia vivo, vada dai carabinieri e lasci perdere i media... a volte è meglio e rende più credibili.
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era ora.
RispondiEliminaEh si Dario. Perche' tutte queste passeggiate di mesi prima di arrivare sempre all'ovvio dunque?...
RispondiEliminaConcordo in pieno. Un corpo se fosse caduto in acqua a Pescara, da un molo o in prossimità del mare, non sarebbe arrivato certamente fino in Puglia. Lo si era già detto qui e le perizie che citi, Caro Massimo, lo confermano di larga mano.
RispondiEliminafa impressione la foto che hai messo masssimo....a parte questo, come al solito si va a un estremo all'altro,con sara scazzi si esagera e in questo caso quasi la s'ignora,grazie a DIO c'è sempre qualcuno che ne parla,perchè giusto che sia nessun delitto deve rimanere impunito dal ricco o povero esso che sia.....chissà che non salti fuori qualcosa importante è interessarsi....anche se non le conosco personalmente,le auguro tanto tanto corraggio alla famiglia straccia ...saluti
RispondiEliminaOmicidio, certo... io non ne ho mai dubitato, ma quali sono le zone d'ombra nella vita del povero Roberto?
RispondiEliminaC'è un Serial Killer in quel di Pescara?
Lo stesso che ha fatto sparire Silvana Pica e che abbia l'abitudine di andare per mare?
Un S.K. di solito ha un obiettivo da portare avanti ... che cosa potrebbe accomunare Roberto a Silvana?
Vai avanti, Massimo, in alcuni dei casi che tratti, poco ti possiamo aiutare noi frequentatori del tuo bellissimo blog, ma almeno ci sei tu che puoi dar voce alle domande dei familiari che non si arrendono davanti alle prime troppo banali ipotesi.
Mimosa
@ MIMOSA
RispondiEliminaForse ci sono elementi, nelle mani degli inquirenti, che fanno optare per un caso d'omicidio la sparizione del giovane Straccia, ma noi non conosciamo quali siano.
Ad ogni modo, non ci vedrei una connessione con l'affare Pica.
Le modalità, ed i segnali che hanno caratterizzato la vigilia delle due scomparse, sono diversi.
Per cui sarei più propenso ad assegnare ad ognuno dei casi, movente e dinamica diverse.
Dovremo aspettare, e vedere quale sarà il senso di marcia che prenderanno le indagini, per formulare delle ipotesi.
Ciao PINO
@ MIMOSA
RispondiEliminaForse ci sono elementi, nelle mani degli inquirenti, che fanno optare per un caso d'omicidio la sparizione del giovane Straccia, ma noi non conosciamo quali siano.
Ad ogni modo, non ci vedrei una connessione con l'affare Pica.
Le modalità, ed i segnali che hanno caratterizzato la vigilia delle due scomparse, sono diversi.
Per cui sarei più propenso ad assegnare ad ognuno dei casi, movente e dinamica diverse.
Dovremo aspettare, e vedere quale sarà il senso di marcia che prenderanno le indagini, per formulare delle ipotesi.
Ciao PINO
Farei notare, in ogni caso, che abitavano lo stesso quartiere, Silvana e Roberto.
RispondiElimina@ J, e allora che ne deduci?
RispondiEliminaNulla Pino, mi piacciono particolarmente le coincidenze.. anche se sembra che per Silvana P. si stanno orientando verso le frequentazioni dell'appartamento.. ma non e' nemmeno incompatibile.. non so, a me sembra che la borsa di lei ha fatto un po' lo stesso tragitto del corpo di Roberto. Pensiero grossolano lo so, ma forse e' meglio tenerlo presente.
RispondiEliminaNe approfitto per postare l'articolo di ieri :
http://www.ilrestodelcarlino.it/fermo/cronaca/2012/05/14/712275-caso-straccia-roberto-autopsia.shtml
@ J
RispondiEliminaGrazie per l'articolo postato, ma lo avevo già letto.
L'articolo di Massimo che stiamo commentando, è impostato e riflette proprio quanto stabilito dall'autopsia del corpo di Roberto: la qualità dell'acqua contenuta nei suoi polmoni.
Ed è proprio tale "qualità", l'indice segnalatore che esclude il ragazzo sia morto in acque pescaresi o adiacenti.
Per il caso Pica, il cui corpo non è stato ancora trovato, le ricerche sono indirizzate all'ambiente abitativo, ed il mare si ricollega solo per il ritrovamento della borsa della donna scomparsa.
Fino a quanto non ci saranno almeno i primi sviluppi nelle indagini, non possiamo formulare nessuna teoria, tanto meno quella di un possibile, comune killer.
PINO
p.s. Non potresti variare il nik, in modo che si capisca almeno il tuo sesso? Grazie,P.
@Pino io l'ho pubblicato perché l'autopsia è stata desecretata, era questa la notizia.
RispondiEliminaIl fenomeno internet vuole che quando uno dice : la borsa e il corpo di roberto sembrano aver fatto la stessa strada, qualcuno deduca che si intendeva che il killer è lo stesso. Come ho detto, ci sono dettagli che, forse solo per un azzardo, accomunano le due storie. Come avrai letto ho scritto anche io che le indagini sono orientate all'"interno" per Silvana.
PS, sesso femminile ok? ma che bisogno di variare il nick?... "J." non è meno significativo di "Pino". Ma pensa un po'!
@ J
RispondiEliminaNon posso contestarti l'"azzardo", perchè nel campo delle ipotesi TUTTO è permesso, come nulla può essere affermato, senza riscontri con fatti, dati per certi, da fonti ufficiali.
Dovremo necessariamente attendere almeno voci "fuoribordo" per cominciare a formulare teorie.
Grazie per l'informazione. La J va altrettanto bene; Pino è il mio vero nome.
Ciao.
Senza l'aiuto di Massimo come andare avanti su questo caso?
RispondiEliminaLa sorella, i genitori e i più stretti amici non credono al suicidio e nemmeno alla caduta accidentale oltre ad una spalliera del ponte di h. 120 cm.
Chi voleva del male a Roberto?
Chi Roberto ha incontrato di sbagliato?
Ha visto qualcosa che gli è costato la vita, così "sic et simpliciter", senza il minimo scrupolo?
Non può finire archiviato anche questo caso!!!
Mimosa
Sig. Michel COMBALUZIER, voglio anche ringraziarti su questo forum per tutto quello che hai fatto per me e la mia famiglia. Grazie a te abbiamo ritrovato il sorriso. Mio marito ed io non smetteremo mai di ringraziarvi per questo prestito di 60.000€ che ci avete concesso. Spero che anche gli altri candidati che mi leggeranno solleciteranno te. Ecco il suo indirizzo E-mail: pierrecombaluzier18@gmail.com
RispondiElimina