Chi a Pescara o a Montesilvano sa qualcosa di Roberto Straccia parli e si vergogni chi tace per quieto vivere! Questo il grido di battaglia che dovrebbe accompagnare, minuto dopo minuto, chi vive in Abruzzo. Questo l'appello che ogni media, ogni radio, ogni televisione, ogni giornale abruzzese, dovrebbe ripetere all'infinito. Vergogna, vergogna e vergogna! E' già capitato che i testimoni si siano dovuti cercare col lanternino, facendo perdere agli investigatori tempo e piste calde, ed i giorni sono preziosi quando si parla di omicidio perché prima si arriva sulla strada giusta meno tempo si da all'assassino per cancellare le proprie tracce, per depistare. Chiaramente non mi riferisco a quelle persone che il senso civico ha già portato allo scoperto, quelle che hanno parlato di situazioni sospette che si potevano adattare alla scomparsa, un plauso a loro, mi riferisco a chi ha davvero visto Roberto Straccia correre, chi gli era dietro sul ponte pedonale, chi probabilmente sa bene cosa ha fatto una volta arrivato nella parte nord del molo. Perché ora si sa che il ragazzo ha percorso quel tratto di strada, com'era solito fare, lo dice una telecamera che lo ha filmato mentre saliva, una telecamera che ha impresso anche la fisionomia di altri due "runner" che correvano dietro di lui.
E questo significa che se questi personaggi fossero andati subito dai carabinieri non si sarebbe perso tempo alla Pineta Dannunziana, non si sarebbe perso tempo nel capire, con analisi inutili, se lo scaldacollo fosse il suo, nel creare arzigogoli su cani pericolosi al molo sud, ad ipotizzare strade diverse da quelle di solito da lui percorse. E c'è da chiedersi perché, dato che quei due l'hanno notato per certo, visto che gli erano dietro, se ne stiano in silenzio. Quale motivo li spinge a non presentarsi in una questura, in una caserma? C'è da pensar male o la loro è solo paura? C'è da pensar male o il loro è puro menefreghismo attuato per il quieto vivere? Ed è possibile che oltre a loro non ci fosse nessuno sul ponte? E' possibile che dalla parte opposta non vi fossero auto in passaggio, motori in passaggio, persone che possano dire "l'abbiamo visto andare da quella parte?". Il suo abbigliamento dava all'occhio, non vi è dubbio, eppure in quel 14 dicembre non c'è stata una persona che l'abbia visto, una persona che guardasse fuori dalla finestra di casa, una persona che fosse seduta su una panchina, una persona che portasse a spasso il proprio cane, una persona che uscisse da un negozio, una persona che aprisse il suo negozio (presenti eccome dalla parte nord). Non è vergognoso il solo pensarlo?
Ma altre cose sono risultate strane, anzi stranissime. Ad esempio, quale motivo si nasconde sul fatto che tutte le tracce, sapendo ora che è passato a nord del molo lo si può dire, si siano concentrate nella parte a sud della città, quindi dalla parte opposta a quella in cui lui si trovava? Perché si sapeva che a sud non si sarebbe mai trovata traccia di lui? Era questo che si voleva? Quindi è probabile che qualcuno abbia gettato di proposito lo scaldacollo? Voleva si trovasse e si pensasse che il ragazzo fosse passato di lì? E' probabile che qualcuno si sia fatto notare infreddolito di proposito dal vice custode della Pineta? Voleva far credere che Roberto, giorni dopo la scomparsa, fosse ancora vivo. E' probabile che qualche altro abbia parlato di proposito di un cane pericoloso visto ad agosto al molo sud? In tanti l'avranno notato quel cane, per cui sarebbe stato facile far arrivare telefonate in tal senso. Ma se tutto poteva essere plausibile prima del filmato che ce lo mostra attraversare il ponte, ora nulla lo è più e c'è da chiedersi come mai ci siano state tante segnalazioni che in effetti non inserivano gli inquirenti sulla pista giusta ma li depistavano.
Di logica chi ha fatto la segnalazione non per forza dev'essere implicato in questo inquietante intrigo, anzi forse è stato usato, ma occorrerà capire se il tutto è nato solo a causa della onestà civile di alcuni, pochissimi in verità, quella che vuole i cittadini in prima linea quando accadono fatti criminali, o se qualche burattinaio ha manovrato i fili per fare in modo che gli avvistamenti portassero dalla parte opposta a dove il fatto è avvenuto. E torniamo al signore che ha testimoniato di aver visto uno vestito come Roberto Straccia sul lungomare che porta a Silvimarina mentre era intento a parlare con qualcuno nascosto dai vetri oscurati del suo fuoristrada. Come ho già scritto, questa al momento è l'unica testimonianza che possa avere un valore. Ma se questa ha valore cosa significa? Che il ragazzo ha allungato di qualche chilometro il suo allenamento, magari la giornata calda lo ha invogliato, oppure che ha seguito qualcuno che conosceva per un motivo ben specifico?
Il ragazzo evitava qualsiasi litigio o incomprensione, non era di quelli che cercavano lo scontro, a Pescara conosceva solo i suoi amici di università e qualche altro loro amico; inoltre non aveva intrallazzi malavitosi, giri di droga o quant'altro, e l'unica uscita pomeridiana la faceva per andare ad allenarsi. In questo ambito quindi c'è da cercare il movente, sempre che quel giorno non sia capitato al momento sbagliato in un luogo sbagliato, sempre non vi sia capitato giorni prima e non se ne sia reso conto o abbia sottovalutato quanto notato. L'unica cosa che appare chiara è l'assurdità di chi parla di suicidio. Un suicidio che oltre a non avere un motivo doveva essere perpetrato in mare aperto se si ritiene che le correnti lo abbiano trascinato fino a Bari. E qui si inserisce un'altra testimonianza, chissà quanto attendibile o manovrata. Si parla di un pedalò che doveva essere all'interno di uno stabilimento balneare e che invece è stato ritrovato in mare aperto. Ed allora il pensiero va al sub Elio Di Giandomenico, che venne trovato sotto un pedalò, al largo di Alba Adriatica, legato per i piedi a due pesi. In quel caso si parlò di una sorta di prova da guinnes.
Ma tornando alle correnti c'è da considerare che quelle che hanno spostato Roberto dovevano essere minime dato che dalle sue tasche non è scomparso nulla, neppure la bustina di zucchero che portava sempre con sé durante ogni corsa. Ed anche qui ci sarebbe un particolare importante da capire, un particolare a cui pare nessuno abbia dato risposta. Quando di solito la ingeriva? A metà strada? Al ritorno? A mio modo di vedere credo sarebbe importante saperlo se si vuol creare una forbice e dare un orario al momento in cui il ragazzo si è trovato impossibilitato a muoversi liberamente...
Annamaria Franzoni e la perizia ridicola
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Tutto Annamaria Franzoni Ylenia Carrisi (due giorni prima di dicembre, video)
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signor Prati lei come il pool di esperti su questicasi ci marcia eccome,anche lei fa parte della casta in un certo senso
RispondiEliminaCome non ci marcio, ci marcio eccome! E sa perché lo faccio? Non per soldi in quanto non ho contratti di alcun tipo e nessuna entrata, ma per non fare il mio lavoro, per fare un dispetto alla mia famiglia, ai miei figli. Ecco perché lo faccio! Dedico tempo al blog ed ai casi che più mi colpiscono proprio per avere modo di litigare con mia moglie quando la lascio sola mentre scrivo davanti ad un computer... ha ragione, faccio parte di una casta, la casta dei coglioni che pensano le persone che mi leggono abbiano un qualcosa nel cuore e nella testa. Certo a volte capitano quelli come lei e mi devo ricredere, ma per uno che scrive stupidate tanti scrivono cose sagge, ed è questo il mio guadagno.
RispondiEliminaMassimo Prati
Massimo lascia perdere il post di prima. Come me, tanti altri utilizzano i motori di ricerca impostando "ultime notizie su", nel caso specifico su Roberto Straccia. Evidentemente il sig. Pitagora di cui sopra fa la stessa cosa, potremmo dire quindi che c'è gente che cerca notizie di continuo per commentare con delle stupidaggini.
RispondiEliminaPer quanto riguarda R, leggo da qualche giorno i tuoi post, assieme ad una persona con la quale avevamo fatto gli stessi ragionamenti, anche per noi gli unici dati effettivi sono, ad oggi, le riprese delle telecamere che confermano il passaggio verso il ponte, la salita sul ponte - escludendo ogni evento violento e o intenzionale sul ponte - la discesa e la prima testimonianza utile del Sig. a Nord di Pescara che vede R parlare con qualcuno all'interno del suv nero.
Sin dalla prima settimana ho iniziato a dubitare delle testimonianze, come avrebbe potuto, infatti, una persona sofferente di amnesia temporanea, vagare con pochi vestiti, per cimiteri e boscaglie? O in zone buie e parchi della citta' se non ha alcunche' di cui temere, se non del freddo e della paura di sentirsi solo? Una persona in tali condizioni si presume che si porti in zone abitate, verso la gente, per chiedere aiuto o comunque per risolvere la questione del freddo. Mi sono sembrate poco credibili anche le testimonianze di chi avrebbe visto R qualche giorno dopo il 14 alla riserva dannunziana, vestito diversamente. La maggior parte di queste segnalazioni, capita, sono fasulle o la gente crede di vedere delle somiglianze, ma alcune mi sono sembrate davvero strane, montate ad arte. Come il ritrovamento del famoso scaldacollo, di marca e di fattura uguale a quello di R, in una zona poco frequentata e davvero impossibile da ritrovarsi "normalmente". A meno che non si sia voluto spostare l'attenzione in un altro luogo distante.
RispondiEliminaMi pare di ricordare inoltre che i due runners che seguono di poco R nei fotogrammi della prima telecamera siano stati identificati. Trattasi di due carabinieri i quali hanno riferito di non ricordare niente di strano e di non ricordare affatto R, puo' anche essere vero, si nota infatti che sono concentrati in una discussione. Ma anche se non hanno fatto caso ad R, probabilmente se un evento violento fosse accaduto sul ponte, se ne sarebbero accorti. Tuttavia se R fosse stato avvicinato, sul ponte, da una persona non con intenzioni violente, quindi una conoscenza, e lo avesse accompagnato nella corsa, nessuno ci avrebbe fatto caso. Oppure ha continuato tranquillamente verso nord arrivando sino ad essere fermato dal suv nero. Ivi probabilmente fatto salire.
RispondiEliminaEd è questo il punto Dario, perché all'infuori di una testimonianza, alla fin fine poco considerata, solo segnalazioni a sud e solo ricerche a sud? Senza considerare quel signore che ha chiamato chi l'ha visto dicendo che sua figlia aveva visto Roberto Straccia, vestito come nel pomeriggio, alle 20.30 di sera a pochi passi da dove abitava. Senza considerare il finanziere tirato in ballo da un anonimo che ha detto di non saper nulla. O ci sono tanti deficienti a Pescara o ci sono troppe stranezze attorno a questo caso, compresi i due carabinieri che correvano sul lungomare...
RispondiEliminaCiao, Massimo
Penso tu abbia gia' capito che questa indagine e' un lavoro sottile. Proprio perche' non siamo davanti ad un caso "semplice", un incidente o suicidio. Probabilmente qualcuno ha voluto che lo diventasse, o che passasse per tale, almeno ci ha sperato ma cosi' non e' stato. Propendo, comunque, per una serie fortuita di eventi che hanno aiutato notevolmente i fattori in campo, non tutto e' stato premeditato. Proprio la mancanza di rilevanze dal ponte al ritrovamento del corpo a distanza di trecento km lascia supporre che non vi sia premeditazione ma solo fortuna.
RispondiEliminaPuò essere stata fortuna, anche chi uccide a volte ne ha, ma per farlo arrivare a Bari non lo si poteva affogare in spiaggia e neppure farlo cadere nel molo, occorreva portarlo al largo o almeno in un punto in cui la corrente lo potesse trascinare al largo. Non dobbiamo dimenticare gli scogli artificiali posizionati a pochi metri dalla spiaggia. Poi ci saranno esperti che ci diranno che anche se si fosse addormentato su un lettino da mare sarebbe potuto arrivare a Bari, ma i pescatori che ci vivono sul quel mare dicono che i corpi presi dalla corrente a poche miglia da riva si sono sempre fermati tutti fra Vasto ed il Gargano.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la premeditazione io non ho al momento idee chiare, ma sapendo che il giorno dopo sarebbe tornato a Fermo, e vedendo che era uscito solo, quella era una ultima occasione per "regolare vecchi conti" che magari lui manco sapeva di avere.
Ripeto, solo l'autopsia potrà darci conferme o smentite, potrà dirci se è partito da Pescara o da qualche altro punto più vicino a Bari, se è stato trattenuto sotto l'acqua da qualcuno, se ha il caratteristico rossore che si forma sulla pelle quando cadi male in acqua o se è caduto sbattendo la testa o ha ricevuto colpi che hanno creato ematomi interni. Da questa si potrà partire, fino a quel momento c'è solo da sperare che i carabinieri non allentino la guardia e mantengano calda ogni pista, anche andando a nord.
Ciao, Massimo
Da quel poco che ho seguito la vicenda, non pare credibile che sia caduto in prossimità della costa. Qualcuno, magari con un pretesto, lo ha imbarcato e poi, o per discussioni degenerate, o per qualche incidente, il ragazzo è caduto in mare. In uno degli articoli letti, sembrerebbe che l'acqua nei polmoni era scarsa, come se fosse caduto svenuto (ma anche qui penso che, se fosse svenuto, con l'acqua fredda sarebbe pure rinvenuto). E' evidente che anche qui le cose sono tutt'altro che chiare. Condivido il tuo appello ai cittadini a testimoniare quello che, eventualmente, hanno visto, anche se spesso si rischia da innocenti di finire in galera sotto l'accusa di omicidio, magari per gelosia ossessiva (ed è per questo che molti evitano di testimoniare).
RispondiEliminavado nel vostro senso Massimo e Dario, per poterlo portare alla corrente serviva andare al largo in effetti. In questo senso da ieri sera abbiamo la segnalazione del gestore di un lido di Francavilla che dice che ha ritrovato uno dei suoi "pattini" in mare il 14 dicembre e che non è cosa normale. Ora, parlate di depistaggi per quanto riguarda il sud della città è vero, eppure uno dei coinquilini dichiara, precisa, puntualizza in un'intervista che sono stati gli amici di Moresco a trovare lo scaldacollo. Mi seguite?
RispondiEliminaJ.
Forse mi sono espresso male : la storia del pattino è stata detta a Quarto Grado ieri, l'intervista a cui alludo invece fa parte della prima puntata di Chi l'ha visto. E condivido l'impressione di depistaggio, orale o fattuale.
RispondiEliminaJ.
c'e' una cosa che non mi convince. Se quanto viene riferito dal corrispondente di Quarto Grado da Pescara e' esatto, e cioe' che la denuncia del gestore dello stabilimento relativo al pattino misteriosamente andato in acqua e' riferita allo stesso giorno, il 14 dicembre. Cio' significa che R e' effettivamente in prossimita' del ponte alle 14.39-42. La segnalazione del Sig. a Nord e' delle 15, 15.30 mentre la segnalazione della ragazza relativa alle vicinanze di via Davalos e' alle intorno alle 20 dello stesso giorno. Qualcosa non quadra. Eventualmente il pattino doveva essere utilizzato in serata del 14 e ritrovato il 15, oppure nel pomeriggio del 14 e ritrovato in serata stessa ma senza essere visto da nessuno? E il gestore quando se ne sarebbe accorto? La sera stessa? Non mi sento di confermare questa linea.
RispondiEliminahttp://www.leggo.it/LeggoNews/PANORAMA/20120115_ettore-grassi.jpg addirittura ora si parla di killer seriale.
RispondiEliminaIo faccio notare la coincidenza.
Moresco --- loc. Tre camini (comune di Fermo) 14 km.
Ettore Grassi, milanese, 26 anni, studente a L'Aquila sparisce il 12 gennaio, giovedi'. la sua auto sulla statale adriatica.
Quarto Grado ci ha fatto vedere una foto dei due runners preceduti da Roberto. Davvero molto vicini tra loro. Incomprensibile!
RispondiEliminaJ.
Massimo, i disturbatori, ahimè, in rete ce ne sono sempre, sono come i virus, l'importante è ignorarli. Quanto al caso in questione, un vero giallo sul quale l'unica cosa certa che appare è che di suicidio non si tratta, io personalmente darei molto peso a quel sms che il ragazzo prima di partire per la corsa mandò alla ragazza e nel quale parlava di un litigio appena avuto. Non credo o meglio mi pare assai improbabile il discorso del pitbull. Mi concentrerei su qualcosa di più "normale".
RispondiEliminaPer me, Straccia non si è ucciso, le ipotesi da vagliare sono diverse e tante, spero e mi auguro che l' attenzione, comunque, vada concentrata sia su quel famoso messaggio che Roberto invia alla sua amica e sia sulla storia di quel cane, ma, sinceramente, io opterei di più a vagliare l' ipotesi del messaggio. E' possibile, dico io, che la litigata con il coinquilino e la successiva scomparsa siano del tutto casuali? Scusate, ma, questo fatto mi riporta, anche se alla lontana, la storia di melania. Per me, è sempre sembrato molto strano che Melania venisse uccisa nel momento in cui la sua amica e vicina di casa di Folignano, Sonia, la chiamasse. Dico, ma, è possibile che queste storie di persone scomparse, uccise, come Melania, Roberto contengano molte strane coincidenze, casualità? Oppure di casualità non si tratta?
RispondiEliminaClaudia
Penso che la testimonianza di questa sera sia decisamente importante e lascia ahime pochi dubbi: il ragazzo imprudentemente facendo stretching sul ponte si è sbilanciato ed è caduto di sotto.
RispondiEliminaNon sono d'accordo Filippo, la testimonianza non sta in piedi, il signore anziano da l'impressione di "straparlare", si fa quasi prendere la mano dall'"entusiasmo" mentre mima l'improbabile atretching di un ipotetico Roberto... credo che possiamo comunque tranquillamente archiviare questa testimonianza come decisamente troppo tardiva!..
RispondiEliminaUgualmente - se non erro il pomeriggio dell'autopsia, durante il programma pomeridiano di Mara Venier - Pino Rinaldi di Chi l'ha visto aveva improvvisamente e inaspettatamente sposato la stessa "tesi" - ossia una caduta dal culmine del ponte del Mare - dopo esser andato in ricognizione sullo stesso ponte insieme al coinquilino Angelo. Devo dire che rimasi sorpresa dalle sue conclusioni, che giudicai (al contrario del solito) precipitose e gratuite.. (A meno che fosse un piccolo depistaggio a fin di bene, chissa'!)
Claudia, mi sento vicina ai tuoi dubbi e faccio notare che in un primo tempo la stampa parlò di un messaggio inviato da Roberto all'amica Diletta la sera prima della scomparsa, ossia il 13 dicembre, mentre era in corso una lite a casa di lui..
Nella puntata di Chi l'ha visto, l'ultima che ha trattato del caso, si smentisce la data del sms (e della lite) parlando del 12 sera e dando una valenza minore a tutto l'episodio (una lite futile quindi, accaduta l'avanvigilia della sparizione).. ma ditemi allora perché, i primi giorni, la stampa diceva a reti unificate che Diletta aveva in vano cercato Roberto al telefono il 14, giorno della scomparsa per sentire da lui il motivo della lite a cui aveva accennato via sms la sera prima! Se fosse cosi' - ovvero che la lite ha avuto luogo il 12 sera e Roberto ha rinviato al giorno dopo la spiegazione, allora penso proprio che Diletta, il giorno dopo, il 13 quindi, avrebbe sicuramente ottenuto chiarimento da Roberto via telefono... Non quadra.. J.
Anonimo, ti rispondo anche qui, la penso come te, a me non quadra nulla nemmeno della storia di roberto straccia.
RispondiEliminaClaudia
si dai, il vecchietto si inventa tutto... a che pro? a forza di vedere gialli dappertutto magari in questo caso si perde un po' il lume della ragione.
RispondiEliminaFilippo, t' invito a leggere ciò che ho scritto sull' ultimo commento del blog e non su questo, basta che vai al primo articolo in lista. Leggilo attentamente, ti faccio una domanda? Credere alla testimonianza di questo signore per te risolve e leva ogni tipo di curiosità e dubbio su come possa essere morto questo ragazzo? Se sei così tanto sicuro, stai con le tue convinzioni, libero sei, ovvio, ma, noi altri siamo, al contempo, liberi di non crederci e di credere ad altre piste.
RispondiEliminaClaudia
Per me, bisogna scavare sul coinquilino.
RispondiEliminaClaudia