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venerdì 13 gennaio 2012

Appello a Monti, obiettivo 100.000 firme per fine gennaio

Ecco una iniziativa che può aiutare a far capire all'attuale governo che gli italiani sono persone responsabili che possono accettare i sacrifici se questi portano benefici e miglioramenti. L'idea di un appello, affinché anche chi ci governa sia responsabile delle sue azioni, è nato grazie a diverse associazioni non a scopo di lucro (potrete vederne l'elenco cliccando sul link a fondo pagina), associazioni diverse fra loro ma nello stesso simili per sensibilità e mete da raggiungere. Se volete partecipare alla raccolta firme, trovando condivisibile quanto scritto nell'appello, cliccate sul link a fine articolo: "firma l'appello a Monti" e riempite il modulo.

Appello a Monti:

Come cittadini italiani responsabilmente ci faremo carico dei duri sacrifici imposti dalla necessaria manovra finanziaria. Siamo fiduciosi che possano servire a salvare il Paese, a sanare i conti pubblici e, soprattutto, a costruire un futuro più sereno per i nostri figli. Per quanto, pur nei limiti imposti dalla gravissima situazione dell'economia mondiale, avremmo auspicato più determinazione in Parlamento nell'alleggerire il carico sulle pensioni, sulle prime case, sui consumi delle famiglie, per trasferire oneri su chi dispone di redditi e beni più consistenti, ma soprattutto su chi in questi anni ha evaso il fisco.

Come cittadini responsabili chiediamo, però, al Governo di valutare le conseguenze che il Decreto legge 201/2011 inevitabilmente andrà a determinare sulle fasce sociali più disagiate, sugli 8 milioni e 272 mila di poveri, sui 2 milioni e 734 mila famiglie in drammatiche difficoltà economiche contate dall'Istat. Sono queste che si aspettano più di ogni altro che prenda corpo con chiarezza quel termine equità più volte ribadito nei suoi interventi di queste settimane. Tra i poveri ci sono ben 1,5 milioni di anziani, e proprio in quella fascia di età malattie croniche e degenerative moltiplicano gli stati di non autosufficienza. Sono più di 1 milione e 300 mila gli anziani non autosufficienti. Godono di un’indennità di accompagnamento largamente insufficiente a coprire i costi dell’assistenza, a garantire una vita dignitosa. La non autosufficienza in terza età è ormai tra le prime cause di impoverimento delle nostre famiglie, perché l'Italia non si è dotata, a differenza del resto dell'Europa, di un adeguato fondo per fronteggiare questi pesanti bisogni assistenziali.

Le famiglie italiane sono impoverite da una seconda emergenza: i figli che non lavorano. Sono 1,8 milioni i giovani poveri, perché privi di reddito o drammaticamente precari. E, per quanto apprezziamo nel decreto le misure che premiano le imprese che assumono stabilmente giovani, le chiediamo: quanto dovranno aspettare così tanti ragazzi e ragazze senza reddito per trovare un approdo al loro futuro? Per queste ragioni chiediamo a Lei ed alle forze che sostengono il suo Governo una convocazione urgente delle Parti Sociali per concordare ed avviare da subito un processo, anche graduale, che porti all'istituzione per giovani e disoccupati di un Reddito Minimo di Cittadinanza a sostegno, come ci indica l’Europa, di percorsi di formazione, di avviamento al lavoro, di impiego in attività socialmente utili. Che istituisca, altresì, un nuovo Fondo per un sostegno più adeguato alle famiglie che assistono i loro anziani non autosufficienti o i figli gravemente disabili. Chiediamo a Lei di dare, con misure urgenti e concrete, alle famiglie italiane un segno tangibile della volontà del suo Governo di uscire dalla crisi attraverso un virtuoso percorso che porti più giustizia ed equità nel nostro vivere quotidiano.



20 commenti:

  1. sono contenta di questa tua iniziativa, Massimo, perchè trovo dolorosamente difficile in una democrazia (governo del popolo) far sì che il popolo sovrano (in carica esclusivamente nominale) riesca a far sentire la propria voce.

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  2. Caro Massimo,
    non credo che sia utile presentare alcun appello a chi è attualmente al governo semplicemente su imposizione straniera di altri governi (soprattutto USA, Francia e Germania) e su indicazioni e suggerimento del'alta finanza internazionale e della Confindustria italiana. L'uomo è il classico "re travicello" (cfr. Giuseppe Giusti e la sua poesia satirica dedicata al Granduca di Toscana), il cui compito precipuo è quello di strangolare economicamente l'Italia, tentando tuttavia di liberare la nostra poco apprezzabile partitocrazia dalla responsabilità di effettuare tali misure di strangolamento, effettuate al solo fine di tutelare la speculazione internazionale. Ora ai re travicelli non si mandano appelli, non solo per la loro inefficacia, ma anche per l'atteggiamento di ingenua fiducia che li ispira.
    L'unica possibile azione di questi tempi, gravissimi, è rivolgere semmai una petizione al Parlamento Europeo (io ne avevo mandata una ancora nel 2001 reperibile su INTERNET, Google e Yahoo, e riportata nel mio sito), affinché, nella propria qualità di unico Organo democraticamente eletto dai popoli d'Europa, si svegli smettendo di perdere tempo nella misurazione di piselli (in senso botanico) e di preservativi, nonché di molte ed altre divertenti amenità di questo tipo. Eserciti il Parlamento Europeo quel ruolo legislativo che una democrazia moderna presuppone, e non lo lasci nelle zampe di Organi nominati con poteri pressoché dittatoriali che decidono sul futuro di circa 300 milioni di persone.
    Rivolgo il mio saluto alla Grecia, alla sua popolazione martoriata, sulla cui strada le Nazioni d'Europa più povere o peggio governate (vedi la nostra...) si avviano inesorabilmente. Tuttavia, la vera ed unica garanzia è il risveglio morale, intellettuale, civile e politico di centinaia di milioni di cittadini, in Europa e in tutto l'Occidente. In questo ambito i re travicelli nulla contano e nulla possono fare, oltre che imporre nuove tasse, e aumentare le vecchie.

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  3. Per Massimo:
    Grazie di cuore


    Per Tummolo

    Salve, io credo che in assenza di una Petizione al Parlamento Europeo, ben venga aderire a tutto ciò che tenti di cambiare qualcosa.
    Purtroppo il guaio è che per polemizzare ci si riunisce a milioni, mentre per partecipare ad un iniziativa, che richiede un minuto del proprio tempo, si è disponibili in pochi.

    Stavo leggendo un articolo su un blog tratto dal Sole 24h, riguardo la disparità del peso fiscale tra i contribuenti, e questo Tummolo non dipende dai Registi Europei ma purtroppo dai nostri figuranti italiani, che non si impegnano nemmeno a fare qualche calcolo in più per far si che la classe più debole non venga penalizzata ulteriormente.
    Se le interessa l'articolo del Sole, questo è ò'indirizzo da mettere nella barra internet:
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-09/lirpef-punisce-redditi-bassi-063647.shtml?uuid=AaISp0bE

    Un caro saluto
    Sira

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  4. Massimo, apprezzo questa tua iniziativa perchè ritengo importante reagire e far sentire, attraverso la nostra voce, quella delle persone più in difficoltà.

    Manlio Tummolo

    Condivido, come al solito, la tua analisi e l'esigenza di un risveglio morale e civile.

    Credo utile, però, questo appello. E' come un messaggio nella bottiglia. Può non arrivare a destinazione, ma la richiesta d'aiuto serve comunque a condividere un'idea e a creare una rete di persone interessate a cambiare qualcosa.

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  5. Appellatevi, appellatevi, signori: tanto il colpo basso viene dalle Agenzie americane. Aspettatevi pure miracoli da questo signore che già da commissario europeo faceva il suo lavoro di maggiordomo, piegato in due, inginocchiato e con le mani giunte verso i suoi padroni, insultante invece verso l'Italia.
    Cara Sira, con tutta la mia stima per la Sua persona, devo dirLe che in materia politica Lei è candida ed ingenua. Già la scorsa estate ci siamo scambiate opinioni nel merito di iniziative che, come ben noto, a nulla potevano servire, e di fatti non sono servite a nulla. Rendiamoci conto che le scelte sono solo due: o servire, o promuovere iniziative a livello internazionale. L'Italia da sola e allo stato attuale non può far nulla; ora vedremo come reagiranno i Francesi al loro declassamento. Spero che il loro orgoglio, che non è quello italiano abituato da secoli di asservimento, cominci a suonare le trombe. "Allòns, enfants de la Patrie !". Il prossimo round toccherà alla Germania. La musica comincia, l'Europa si liberi delle proprie catene. Ma che volete che mi importi di un Gauleiter bocconiano ? E' facile presumere che in primavera verrà rimandato ai suoi padroni, dopo essersi assunto il compito di tagliarci la gola.

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  6. Gent. Tummolo
    lo devo dire, questa volta condivido appieno le sue parole: da Monti non mi aspetto nulla di buono, questo governo rappresenta solo un gioco delle parti. Nemmeno Berlusconi con i suoi bunga bunga era riuscito a portare la valutazione di Standard e Poor's a BBB+ per l'Italia.
    Eppure Monti è sereno, quasi tutti i politici lo sostengono, gli italiani sono felici di pagare nuovamente l'Ici.
    Come recita il vecchio adagio: becchi, contenti e bastonati...

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  7. luciano.
    caro massimo bella iniziativa ma con qualche dubbio come ha commentato qualche altra persona, il sig . monti avrà sentito questi richiami mille volte ma ahimè non cederà di un passo, noi paghiamo i danni di precedenti governi,le caste che si sono strapagate e tutte le agevolazioni e vitalizi vari.ora il problema è come mai non vogliono togliersi parte dei loro stipendi d'oro? troppo facile mandare un paio di controlli a cortina contro gli evasori.mentre loro se la spassano ai caraibi.siamo i soliti italiani che si lamentano a parole, mentre le proteste vanno fatte tutti assieme nelle piazze.siamo come il can che abbaia ma non morde. saluti ed auguri

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  8. Tanto per cambiare Google fa i suoi scherzetti, evidentemente perché socia della ditta Bocconi.
    Devo dunque riscrivere:
    Cara Tiziana,
    non credo che gli Italiani, quelli a reddito modesto fisso o quasi, siano contenti di queste operazioni. Credo anzi che una rabbia sorda, silenziosa ma feroce, stia montando, ed è dimostrata dalla generale aggressività di tutti contro tutti. I conti sono presto fatti. Con l'anno iniziato molti dovanno chiedersi in che cosa spendere, se mangiare, pagare affitti o mutui, vestirsi o altro. Taluni stanno consumando velocemente i risparmi accumulati in una vita. Non serve elencare le situazioni. A me è successo di pagare per analisi del sangue, da agosto 2011 al gennaio corrente, il 50 % in più, da 21 a 36 euro, tralasciando gli spiccioli. E sono analisi necessarie per il controllo delle mie condizioni di salute. Per pagare queste, ormai occorre rinunciare ad altro. Su un miserevole deposito di 97 euro, lo Stato, tramite Bancoposta, ruba 40 euro di "competenze" e 8 euro di bollo (quale bollo, che oggi è tutto informatizzato ?). Il mio esempio è solo uno tra milioni possibili. Siamo in 40 milioni di Italiani sul limite dell'indigenza, almeno 10 su quello della fame pura e semplice.
    E tutto questo perché ? Non abbiamo avuto né guerre, né calamità naturali devastanti: abbiamo solo da soddisfare l'infinita ed insaziabile brama di lucro da parte di un'orda di speculatori ed aggiotatori internazioni e nazionali, di cui il professore bocconiano è l'indiscutibile strumento.
    Solo i ricchi sono disposti ai sacrifici (altrui), non certo il cittadino comune che è oberato di imposte e rapine dal 1973/74, con la crisi petrolifera e la conseguente inflazione di quegli anni, e che molti di voi, allora appena nati o neppure nati, nemmeno conoscono.
    Da allora non mi ricordo un anno in cui questo ributtante Regime non abbia usato la sua proboscide per risucchiarci denaro per un motivo o l'altro.

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  9. Gent. Tummolo
    oggi conosco bene cause ed effetti della crisi petrolifera del 1973.
    All'epoca ero piccola e vivevo in una famiglia con scarsi mezzi economici (ma bellissima, con dei genitori innamorati e affettuosi con noi figlie), ma il periodo mi sembrò bellissimo, grazie alle "targhe alterne" il traffico era ridotto e io potevo scorrazzare in bicicletta per le strade della mia città.
    Perché oggi non riesco a vedere in maniera così romantica il tutto? Solo perché non sono più bambina?

    Lei avrà ragione, non tutti gli italiani sono contenti, lo denota Il bell'articolo di Massimo e la proposta di raccolta firme. Ma lei li sente la radio e la televisione, li legge i giornali? Tutti parlano di sacrifici NECESSARI. Le persone che io conosco, colleghi o amici, fungono da cassa di risonanza, sostenendo che se si vuole salvare il paese i sacrifici si DEVONO fare. Per questo dicevo "becchi e contenti".
    Io ovviamente, purtroppo dotata di forte senso civico (e dipendente statale), pagherò, ma non riesco ad arrendermi all'idea che tutto ciò sia INEVITABILE.
    Era necessario chiamare fior fiore di professori universitari per fare una riforma finanziaria che non fa null'altro che aumentare le tasse? Ne sarei stata capacissima anch'io, senza alcuna competenza economica: aumentiamo la benzina, tassiamo la prima casa, rimettiamo la tassa sul medico di famiglia come fece Prodi, operiamo un prelievo su libretti di risparmio (anche quelli dei pensionati) e conti correnti (se ci sono dentro somme frutto di un prestito va bene comunque), come fece Amato. La fantasia sulle forme di pensiero non manca, non servono le lauree. Fossero altrettanto creativi sulle misure per far crescere l'economia non sarebbe male.
    Capitolo a parte la riduzione degli stipendi di ministri e parlamentari. Hanno fatto un'inchiesta per vedere se non sia il caso di rapportarli ai livelli dei politici europei (perché ora quelli degli italiani sono più alti). Poi faranno la stessa inchiesta per rapportare anche gli stipendi degli altri dipendenti pubblici agli standard europei? Ne sarei contenta, perché al momento gli stipendi dei professori italiani sono decisamente inferiori rispetto a quelli dei colleghi d'oltralpe.

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  10. Errata corrige: sulle forme di PRELIEVO (anziché pensiero).

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  11. Buonasera Tummolo,

    l’iniquità della pressione fiscale, che crea la povertà e un divario sempre più incolmabile tra classi sociali, non è colpa di nessuno se non di chi stabilisce aliquote e soglie. Si può incassare la stessa somma (giusta o sbagliata che sia) usando intelligenza e umanità.

    Un reddito lordo di 28000 euro annui viene tassato così: 3450 imposta dovuta + il 27% della parte eccedente i 15000 euro
    Un reddito lordo di 75000 euro annui invece prevede un imposta di 17220 + il 41% della parte eccedente i 55000 euro
    Ora se non ho fatto male i calcoli, ambedue vengono alla fine tassati del 28% circa.

    Quel 28% può incidere allo stesso modo su due entrate così diverse? (la seconda supera la prima di quasi tre volte )
    Contribuire in egual misura a mio avviso non significa pagare la stessa aliquota, ma versare in base alle proprie possibilità.
    Il primo reddito avrà le stesse spese di vita quotidiana del primo, con la differenza che quel che rimane al possessore una volta
    affrontate tutte le spese sono briciole, rispetto al possessore del secondo reddito.

    Ora le chiedo, con il candore e l’ingenuità che lei carinamente mi attribuisce, e perché ci tengo alla sua opinione, non si potrebbe intanto cominciare a distribuire il peso delle imposte in maniera equa, riducendo le aliquote applicate entro una certa soglia e adeguando
    le altre? E’ molto difficile far contribuire i cittadini alla spesa pubblica tenendo conto delle vere potenzialità degli stessi?

    Ps
    I dati li ho presi dalla bozza del 730 del 2012 pubblicata sul sito delle Agenzie delle entrate, e cmq sono quelli usati lo scorso anno, non
    ho letto di modifiche recenti.
    Oggi Monti è a colloquio con il Papa, chissà che non trovino insieme qualche soluzione per i meno facoltosi…

    Sira

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  12. Gentile Sira,
    il peso delle aliquote viene distribuito più pesantemente (in proporzione) sui poveri e le persone di modesto benessere), per il semplice fatto che sono molto più numerose (quindi la massa complessiva che se ne ricava è assai più alta), ma meno consapevoli, meno potenti, meno influenti, spesso distratti da tutte quelle strategie, note almeno fin dall'Impero Romano, ovvero il "panem et circenses", con questa variante, che si ha sempre meno "panem" e sempre più "circenses". Basterebbe pensare, oltre agli spettacolini TV, a tutti quei giochini a premi, ai vari lotti, enalotti, superenalotti, binghi, tutti strumenti per illudere la gente che si possano ottenere facili ed enormi guadagni (che, spesso, nelle mani di persone non abituate ad averli, finiscono per sparire in breve tempo, lasciando l'ex-vincitore più povero di prima), che costituiscono una forma di imposizione fiscale mascherata ed "inzuccherata", ma anche una truffa ben congegnata verso i giocatori non vincenti. Ora, se gran parte dei 40 e più milioni di Italiani fossero consapevoli di quanto la partitocrazia li mena per il naso, sicuramente si arrabbierebbero violentemente. Quindi, ne consegue che per tenerli buoni, bisogna distrarli con illusioni, con giochini. Naturalmente il metodo dura finché dura: credo che ormai siamo arrivati al limite, perché anche il gioco costa e non poco, e molti si rovinano in questo modo. Questo non fa che irritare maggiormente chi perde e basta, a vantaggio di pochi che si arricchiscono per un tempo limitato. La questione del metodo progressivo (ovvero di proporzionalità crescente) è stata da tempo messa in discussione, addirittura si era arrivati ad ipotizzare due sole aliquote, promettendo poi di agire su detrazioni e deduzioni, altro trucchetto, perché di questo sistema ne approfittano i furbacchioni che eludono il fisco con la benedizione di leggi distorte.
    Cara Tiziana,
    il traffico dell'epoca era limitato solo nelle domeniche, alternativamente per targhe pari e dispari; negli altri giorni era tale e quale, ma naturalmente allora era assai più vivibile del traffico d'oggi. Comunque quei giochini comportarono lo spaventoso aumento del costo di carburanti e di combustibili che fu coperto in parte dalla scala mobile, poi abolita (anni '90, dopo un primo blocco con Craxi nel 1985). La conclusione di 37 anni di manovre ci ha portato ai livelli di povertà per la stragrande maggioranza e di arricchimento selvaggio per una piccola minoranza privilegiata, che ora ne fa sfoggio (anche su strada).

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  13. Ciao Sira,
    come ho scritto varie volte sono un'insegnante, e dunque non parlo per interesse personale. Volevo però far notare che, in base ai dati che riporti, un reddito di 28000 euro viene gravato da un'aliquota media del 24%, mentre chi ha un reddito di 75000 euro, versa all'erario circa il 34%.
    Il problema non sono dunque le aliquote, è giusto che maggiori responsabilità sul lavoro, ore di lavoro, anni di studio (anche quelli degli insegnanti!) vengano meglio retribuiti. Il problema è l'evasione fiscale.
    C'è chi ha avuto il coraggio di lamentarsi che a Natale la guardia di finanza abbia fatto controlli a Cortina. Bisognerebbe invece chiederne di più di controlli. Di modi per arginare l'evasione ce ne sarebbero, se solo si volesse. Il problema è volerlo!

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  14. Ciao Tiziana, hai ragione ho errato, i punti di differenza sono 4 il reddito più basso contribuisce con il 28% mentre l'altro con il 32%
    Perché il più basso lo calcoli al 24%?
    Cmq stiamo parlando di entrate lorde di 6250 al mese contro 2333.
    E' giusto contribuire secondo le proprie potenzialità e 4 punti non sono equità.
    Per l'evasione penso che se ci permettessero di scaricare l'iva delle fatture e degli scontrini, lasciando invariate le attuali detrazioni, forse il senso civico riaffiorerebbe e gli evasori sarebbero molti di meno.
    Un abbraccio
    Sira

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  15. Tiziana

    http://www.leggo.it/articolo.php?id=158542

    Ciao

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  16. Cara Sira,
    condivido del tutto il fatto che l'IVA, ed ogni altra imposta indiretta (anche le accise sulla benzina), dovrebbero essere detratte almeno in una data percentuale, ma questo vorrebbe dire per lo Stato eliminare l'evasione, non l'elusione, e in ogni caso non ricavare tutto il ricavabile dalle imposte (dal loro punto di vista). Anzi, l'evasione per lo Stato (meglio, per i suoi dirigenti) fa comodo, così hanno l'alibi per poter aumentare il tutto. Inoltre, la misura dell'evasione, che essi dànno, è sistematicamente falsata, perché calcolata sul previsto, non sul reale. Ciò è dimostrato ad abundantiam dai vari "concordati fiscali", e dal fatto che, se conoscessero veramente l'evasione globale, dovrebbero, nel 99 % dei casi, conoscere l'evasione dei singoli, che costituisce la serie di addendi per l'individuazione di quella totale. Se si volessero veramente combattere evasione ed elusione che, a mio parere, è di gran lunga più devastante proprio perché approfitta della comodità offerta dalla legge ed è quindi pressoché inattaccabile, occorrerebbe semplificare drasticamente l'intero sistema di leggi (vigono perfino due Testi Unici sulle imposte dei redditi: il che è ridicolo, stante che "unico" significa che dovrebbe essere solo e non in compagnia di una sua variante clonata), un vero groviglio gordiano, nel quale sanno operare ottimamente elusori e astuti commercialisti che si fanno i soldi, con le loro opportune consulenze.
    A tutto ciò va poi aggiunto il libero arbitrio di INIQUITALIA, la quale lucra, alla maniera dei pubblicani dell'Impero Romano, su presunte evasioni, molto spesso semplici errori materiali.

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  17. Vedete bene quanto meriti appellarsi a questo individuo: oggi ha invitato alle gozzoviglie presso Palazzo Chigi, a pubbliche spese (non ci venga ancora a ripetere la storiella che il pranzo è stato comprato e servito dalla sua mogliettina, servendosi al Discount più vicino), i suoi complici e sostenitori del PDL, PD. e UDC, i quali hanno festeggiato l'ennesima manovra caricata sulla gobba dei normali cittadini, divertendosi come matti delle loro glorie future (altre manovre, altre rapine) con i più vari prestesti che la loro fantasia suscita dal 1973/ 74.
    E si cominciano anche a sentire i primi effetti delle ultime manovracce ordite in combutta con i tre partiti: siamo costretti per legge ad usare un conto corrente, ma le spese per sostenerlo stanno lievitando paurosamente. E' diventato pure un lusso depositare il proprio denaro in banca ! La Costituzione proclama la tutela del risparmio, ma si vede come il sano principio di economia venga strumentalizzato per operare ulteriori rapine, naturalmente sui poveri ai quali spese fisse di "competenza" e spese fisse di bollo (!!! ma bollo di che ?) incidono più pesantemente che chi ha in deposito miliardi di euro in oro, platino e diamanti.

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  18. Buonasera Tummolo,
    c'è un interessante intervista sul Fatto Quotidiano al direttore centrale dell’accertamento Agenzia delle Entrate, le dia un occhiata.

    Le invio il link da inserire nella barra internet:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/15/evasori-ora-tremate/183910/

    Buona notte

    Sira

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  19. Gentile Sira,
    ho letto l'intervista. Non mi pare dica nulla di particolarmente nuovo. La frase "evasori ora tremate", inserita nel link, ma non riportata nel titolo dell'intervista, è pura propaganda. Sono frasi che sento e leggo dagli anni '80, quando l'illustre ministro Formica faceva fermare i bambini, che avevano comprato caramelle, dalla Guardia di Finanza verificando gli scontrini e dando multe "a gogò". Si sa a che cosa serva tutto questo, a creare solo ulteriore irritazione. L'unica cosa di un certo rilievo è che si riconosce l'illeggibilità delle bollette di INIQUITALIA, il che la dice molto lunga. E' alla fine degli anni '80 che mi occupo, e anche scrivo, di sistema fiscale. Finché non si semplificano drasticamente numero e caratteristiche delle imposte, non se ne uscirà mai. La tanto declamata "evasione", tutto sommato, fa comodo ai vari governi, perché è un ottimo pretesto per aumentare le imposte, ma basta leggere gli artt. 99 e 100 del TUIR (DPR 917/ 1986), sugli oneri deducibili, per capire come il vero problema sia l'elusione, non l'evasione, offerta agli imprenditori di una certa stazza su un piatto non d'argento, ma di platino ed oro, con contorno di diamanti, fermo restando che la complicazione ad oltranza, resa sempre più contorta ed inestricabile dalle varie leggi finanziarie e dalle manovracce, è il vero motore sia dell'evasione, sia dell'elusione, nonché il pessimo uso del pubblico denaro.

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  20. ma questa lettera è poi partita? non credo

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