Non pare consistente il movente passionale che avrebbe indotto il marito ad eliminare la moglie in modo così teatrale al solo fine di trascorrere il resto della vita con l'amante, per di più accollando a costei, militare in carriera, la propria figlia. Tutte le testimonianze rese pubblicamente dalle reti familiari ed amicali, almeno fino ai primi giorni di giugno, convergevano sull'esistenza di un rapporto coniugale solido, cementato dalla nascita della bimba a cui entrambi erano molto legati, rapporto che non dimostrava di essere pericolosamente intaccato dalla relazione extra-coniugale del marito. A nulla inferiscono le successive e recenti dichiarazioni di parenti e amiche miranti a screditare tale situazione, anche influenzate dai media e da suggestioni emotive, giacché per equità si dovrebbe tener conto della costante condotta sociale dei coniugi, reciprocamente affettuosa, quale appariva platealmente a tutti in tempi non sospetti. Per cui si deve arrivare alla conclusione che il legame matrimoniale era ben lungi da quella rottura definitiva auspicata dall'amante (ed a lei promessa per leggerezza ma della quale dubitava essa stessa) che dopo la pubblicazione di intercettazioni e scritti, dai media (e forse anche dagli inquirenti) è stata posta alla base di uno pseudo movente.
2) Non c'è prova materiale che Parolisi avesse avuto reale intenzione di recarsi ad Amalfi.
Nonostante la prenotazione della camera d'albergo fatta dai genitori della Perrone, tutto quanto emerso dei mesi precedenti dimostra inequivocabilmente che lui aveva più volte disatteso le aspettative dell'amante. Tale comportamento è confermato anche dalle tante menzogne sulla separazione legale già avviata ma in effetti neppure accennata. Pertanto la vacanza ad Amalfi in programma per il Venerdì Santo, giornata molto importante per le tradizioni delle religiosissime famiglie Rea e Parolisi, scade di credito. Quindi un eventuale allontanamento del marito in quel giorno avrebbe, "ipso facto", di certo sancito la rottura del matrimonio, mentre i comportamenti precedenti del Parolisi dimostrano che gli si stava presentando l'occasione della definitiva rottura della relazione extra-coniugale.
3) Non c’è prova della premeditazione. Parolisi non si è preparato un preventivo alibi, non ha cancellato per tempo le tracce dei tradimenti, non ha interrotto preventivamente la relazione con l'amante, non ha indossato un abbigliamento consono a nascondere un'arma da taglio e nessuno ha potuto, "inconfutabilmente", affermare che avesse un ricambio d'abito ed un contenitore all'uopo, non ci sono testimonianze che indichino possedesse quel tipo di arma mentre ci sono fonti che ci fanno conoscere la sua non dimestichezza con "armi bianche" e ci hanno informato del suo costante rifiuto per quel tipo di regalo, regalo che invece le allieve hanno fatto a fine corso ad altri istruttori.
4) Non ci sono indizi né prove per affermare che abbia agito in preda ad un "raptus".
Sono infatti contrastanti le due conclusioni a cui si cerca di giungere. Un litigio mal si concilia con l'aggravante di aver infierito sulla moglie nel momento in cui essa era più indifesa, ovvero nel momento in cui si apprestava ad avere un rapporto sessuale o fosse nell'atto di urinare. Chi durante un litigio abbasserebbe i pantaloni e gli indumenti intimi? Inoltre a bordo dell'auto vi era la figlia, ed ammesso che questa lungo il tragitto si fosse addormentata (anche se difficile nel corso di un litigio), non si può escludere che all'arrivo, a vettura ferma, un alterco fra i genitori non l'avesse svegliata. Né è credibile che egli possa aver agito d'impeto al solo sbocciare di una lite, anche se gli fossero state rivolte frasi aggressive dalla moglie (ne aveva già subite, anche umilianti, dopo la scoperta del tradimento), essendo un militare ben addestrato a situazioni di emergenza (come mostra il suo curriculum di servizio) e stando alle univoche testimonianze raccolte sulla sua indole pacifica.
5) Il Chiosco di Ripe non era idoneo né per un omicidio premeditato né per un omicidio d'impeto.
Se fosse reale il litigio scaturito durante il tragitto verso Colle San Marco, non era certo il Chiosco della Pineta di Ripe il luogo in cui un militare si sarebbe appartato per discutere in tutta tranquillità, meno che meno per uccidere visto il vicino poligono di tiro, le tante sentinelle a poche centinaia di metri, le esercitazioni in corso con accesso controllato, come è prassi, da vedette fisse, e la possibilità di trovarvi qualche militare in un momento di ristoro, o anche dell'arrivo improvviso di qualche militare che volesse riposarsi o dissetarsi. Pertanto egli per primo, essendo un militare frequentatore del Chiosco e conoscendo bene il luogo, avrebbe evitato una simile zona preferendo continuare il litigio in auto o, comunque (vista la presenza della bimba), avrebbe cercato di posticiparlo ad un momento propizio. Per cui una premeditazione l'avrebbe portato ad ideare un altro tipo di omicidio mentre un delitto d'impeto, già escluso dal modus operandi (non serviva un coltellino ma bastavano due mani per strangolare o soffocare), non necessitava di una scelta del luogo ma sarebbe potuto capitare anche in un auto parcheggiata in una piazzola di sosta.
6) Non ci sono prove, e neppure indizi, che confermino la presenza del Parolisi al Chiosco della Pineta.
Le vedette escludono avvistamenti di Renault Scenic nere, non c'è tracciabilità né localizzazione del suo cellulare, mancano sue impronte o comunque tracce in generale (ad esempio non ci sono sue impronte sulla fontanella che avrebbe dovuto usare per lavarsi dal sangue), nell'auto non si sono rinvenuti aghi di pino o frammenti di corteccia, o anche altri elementi vegetativi, riconducibili a quel determinato sito, mentre ci sono infiniti reperti in loco che portano in tutt'altra direzione, tra cui avvistamenti di altre vetture, alcune delle quali molto sospette,e dna parziali di diverse persone.
7) Non v’è certezza inconfutabile né sull'orario dell'aggressione né sull'orario della morte.
Non è affatto assodato che Melania avesse bevuto un caffè prima di uscire di casa, per cui è discutibile l'affermazione del medico legale sui tempi di assorbimento e metabolizzazione della caffeina. Inoltre sia il deturpamento del corpo (più vicino al momento del ritrovamento), sia la manomissione e la riaccensione del cellulare (avvenuta dopo le 7.00 del 20 aprile), non sono compatibili con gli spostamenti di Parolisi, tutti documentati attraverso varie testimonianze.
8) Non vi è alcuna certezza sul momento in cui si sia depositato il dna del marito sulle gengive della moglie.
Non può essere provato il tempo di deposito e di permanenza del dna del Parolisi sulle mucose orali del cadavere, stante l'abitudine dei coniugi di baciarsi intensamente con frequenza, anche per quanto scritto dal patologo in perizia che stima possa essere avvenuto da subito dopo il pranzo ad un momento antecedente la morte. Quindi il range ipotizzato è di almeno un'ora. Inoltre non può essere escluso che tali tracce non siano adducibili ad un oggetto appartenente al marito, in possesso dell'aggressore e strofinato sulla bocca di Melania. Anche solo il filtro di una sigaretta fumata dal Parolisi, se sfregato sulle gengive bagnate, avrebbe mischiato i dna senza destare sospetti visto che Melania fumava e quindi eventuali residui di nicotina non sarebbero stati considerati influenti. In questo caso sarebbe stato depositato proprio per portare gli inquirenti a privilegiare la pista "familiare".
9) Non vi è possibilità che un tempo così ristretto bastasse al Parolsi per uccidere e portarsi al Pianoro di Colle San Marco nell'orario in cui è stato avvistato dal Ranelli.
Il tempo limitato porta ad escludere, prove cronometriche alla mano, che si possa attuare un simile omicidio, specialmente se d'impeto, e riuscire ad arrivare al Pianoro lindi e puliti anche nei capelli e nella schiena, punti ben visibili e controllabili da chi aiuta nelle ricerche e dai carabinieri, punti in cui le gocce di sangue, è notorio, difficilmente si riescono a togliere con un sommario lavaggio (e colpendo un corpo con un coltello impugnato con la posizione ipotizzata dal patologo, e soprattutto nel modus operandi da lui supposto, il sangue sarebbe schizzato anche sulla parte posteriore, nuca e spalle, dell'assassino). Perciò solo considerando un omicidio premeditato, quindi il minor tempo occorrente in quanto tutto preparato a tavolino ed in parte già attuato, ed una velocità di movimento al limite dell'umano, si potrebbe riuscire a far stare tutta l'azione omicida, compreso i vari movimenti, in un orario quasi compatibile. Ma sarebbe stata necessaria anche una preparazione precedente che contemplasse, per fare un piccolo esempio, un buco già scavato nel terreno (in un luogo irraggiungibile ed impensabile per i carabinieri), dove nascondere una eventuale tuta insanguinata. Sarebbe stato necessario l'anticipato acquisto di una nuova tuta identica a quella gettata, per non rischiare che il ricordo di qualcuno e la mancanza dell'indumento dessero adito a sospetti. Ma c'è da dire anche che, a volerla ragionare in questa maniera, risulta ancora più strano ed ambiguo l'utilizzo di un'arma improponibile con una premeditazione. Per cui occorre tornare al delitto d'impeto (l'unico che forzando la logica si accorda alle ferite) per scoprire che la ricostruzione omicida non entra nei tempi in quanto impossibile partire dall'orario di partenza stimato dagli inquirenti, le 14.10-14.15, ed arrivare al Pianoro per essere notati alle 15.23. Facciamo una prova teorica. Se si aggiunge all'orario suddetto il tempo necessario per salire al Chiosco di Ripe (circa 20/25 minuti, dipende dalla strada percorsa), il tempo necessario per litigare arrivando ad un "punto mentale di non ritorno", ed in ogni caso non si adatta con l'abbassamento degli indumenti intimi (altri 10/15 minuti minimo), il tempo necessario per ucciderla (5 minuti bastano?), il tempo necessario per calmarsi, togliersi gli abiti insanguinati e lavarsi "bene" (altri 10/15 minuti per non rischiare di rimanere gocce addosso), il tempo necessario per occultare i suddetti abiti e l'arma in un luogo più che sicuro che non sia sulla via del ritorno, in quanto perlustrata e controllata a fondo (10/15 minuti per andare, nascondere e tornare, bastano?), inserendo a questo punto anche il tempo per occuparsi della bambina (visto che gli inquirenti imputano l'aggravante e ritengono che la piccola abbia assistito all'omicidio), ed in quel caso sarebbe occorso un'enormità di tempo per calmarla e farle capire che la madre non sarebbe salita in auto con lei, il tempo necessario per scendere al Colle senza essere notati facendo la strada più corta (15 minuti), il tempo necessario per parcheggiare, togliere la bimba dal seggiolino, portarla alle altalene (ancora 5 minuti?), dondolarla per farsi notare dal Ranelli (ancora 5 minuti?) ci troviamo ad essere arrivati ad un range temporale che ci da, con il minimo dei tempi stimati, un arrivo al Pianoro, non al bar Il Cacciatore ma alle altalene, sulle 15.40, con il massimo dei tempi stimati, un arrivo sulle 16.10. Quindi totalmente fuori da ogni ricostruzione portata a colpevolezza dalla procura.
10) Non si può parlare di un appuntamento con la morte.
Non c'è alcuna prova, e nemmeno indizi (solo una fantasia ricostruttiva), che possa corroborare le tesi che egli abbia condotto la moglie ad un appuntamento proprio alla Pineta di Ripe durante un'esercitazione militare in corso, quindi con traffico monitorato, o che si sia avvalso di un complice per attirare la moglie in un agguato e per effettuare un successivo depistaggio
Non c'è alcuna prova, e nemmeno indizi (solo una fantasia ricostruttiva), che possa corroborare le tesi che egli abbia condotto la moglie ad un appuntamento proprio alla Pineta di Ripe durante un'esercitazione militare in corso, quindi con traffico monitorato, o che si sia avvalso di un complice per attirare la moglie in un agguato e per effettuare un successivo depistaggio
11) Non c’è prova che il Parolisi stesso sia l'autore del depistaggio.
Nulla porta a trovare orari che diano un minimo di certezza e confermino che Parolisi si sia recato alla Pineta, nei giorni successivi all'omicidio, per deturpare il corpo e creare una sorta di depistaggio satanico. Anzi ci sono prove inconfutabili che lo collocano sempre in presenza di persone in ogni momento dalle ore 15.40 del 18 aprile fino al ritrovamento del cadavere, nel pomeriggio del giorno 20 aprile. Gli unici "buchi" provabili sono, a livello temporale, talmente esigui che escludono di fatto la possibilità di una sua presenza sul luogo del depistaggio.
Nulla porta a trovare orari che diano un minimo di certezza e confermino che Parolisi si sia recato alla Pineta, nei giorni successivi all'omicidio, per deturpare il corpo e creare una sorta di depistaggio satanico. Anzi ci sono prove inconfutabili che lo collocano sempre in presenza di persone in ogni momento dalle ore 15.40 del 18 aprile fino al ritrovamento del cadavere, nel pomeriggio del giorno 20 aprile. Gli unici "buchi" provabili sono, a livello temporale, talmente esigui che escludono di fatto la possibilità di una sua presenza sul luogo del depistaggio.
12) Non c'è alcuna logica che inserisca un suo complice sulla scena "creata ad oc".
Cosa porta a pensare che un eventuale complice del Parolisi passa aver messo in atto uno staging di quel tipo? Quanto riscontrato sul corpo senza vita di Melania, ed attorno ad esso, non porta in una unica direzione (come ad esempio avrebbe fatto una siringa con rimanenze di eroina gettata in un cestino), al contrario sembra indicare una miriadi di direzioni. L'adozione da parte di chi ha depistato di elementi vari e simboli religiosi, in pratica anche satanici, così come lo sfilamento dell'anello di fidanzamento, non portano ad escludere il marito, come invece sarebbe stato se il Parolisi avesse voluto portare a termine un depistaggio atto ad allontanare i sospetti da sé stesso, al contrario certi aspetti lo coinvolgono. E già questo dovrebbe essere sufficiente per non considerare il Parolisi responsabile. Ancora di più lo si deve escludere se si aggiunge l'elemento "cellulare". La manipolazione del telefonino e la relativa cancellazione degli sms, e non solo quelli dell'amica Sonia ma anche altri di cui non conosciamo né il testo né la provenienza (come non conosciamo neppure quanto scritto in quelli inviati da lei né se avesse salvato nelle "bozze" qualche frase particolarmente rilevante), fa a botte col suo ritrovamento. Che convenienza aveva il Parolisi nel farlo ritrovare? Per cui lo scenario, a ben leggerlo, potrebbe indicare non un depistaggio ma una relazione significativa con chi aveva interesse a sopprimere Melania e, dunque, al movente. Sembra, più che un depistaggio, un "messaggio" a tutti gli effetti.
Cosa porta a pensare che un eventuale complice del Parolisi passa aver messo in atto uno staging di quel tipo? Quanto riscontrato sul corpo senza vita di Melania, ed attorno ad esso, non porta in una unica direzione (come ad esempio avrebbe fatto una siringa con rimanenze di eroina gettata in un cestino), al contrario sembra indicare una miriadi di direzioni. L'adozione da parte di chi ha depistato di elementi vari e simboli religiosi, in pratica anche satanici, così come lo sfilamento dell'anello di fidanzamento, non portano ad escludere il marito, come invece sarebbe stato se il Parolisi avesse voluto portare a termine un depistaggio atto ad allontanare i sospetti da sé stesso, al contrario certi aspetti lo coinvolgono. E già questo dovrebbe essere sufficiente per non considerare il Parolisi responsabile. Ancora di più lo si deve escludere se si aggiunge l'elemento "cellulare". La manipolazione del telefonino e la relativa cancellazione degli sms, e non solo quelli dell'amica Sonia ma anche altri di cui non conosciamo né il testo né la provenienza (come non conosciamo neppure quanto scritto in quelli inviati da lei né se avesse salvato nelle "bozze" qualche frase particolarmente rilevante), fa a botte col suo ritrovamento. Che convenienza aveva il Parolisi nel farlo ritrovare? Per cui lo scenario, a ben leggerlo, potrebbe indicare non un depistaggio ma una relazione significativa con chi aveva interesse a sopprimere Melania e, dunque, al movente. Sembra, più che un depistaggio, un "messaggio" a tutti gli effetti.
13) Il racconto di quella giornata non si è mai modificato.
Non c'è stata mai alcuna contraddizione nei racconti del Parolisi sullo svolgimento dei fatti, né nell'immediato né in ogni successiva occasione. La versione ripetuta più e più volte è sempre quella riferita inizialmente al 112 nella richiesta di intervento del 18 aprile. La stessa è finita a verbale nella denuncia di scomparsa firmata la notte successiva. Inoltre, nonostante sia stato "tartassato" con ben più di 30 ore di "audizione", quando era ancora una "persona informata sui fatti" (quindi in assenza di un legale seppure unico sospettato), e sia stato intervistato, anche in diretta, da diversi giornalisti, il quadro da lui disegnato è rimasto indelebile. E questo dovrebbe essere l'elemento portante assoluto di prova della sua sincerità, al pari dell'evidente stato d'animo con reazioni psicosomatiche attestate sia dai gestori del Bar Segà, sia dall'operatore del 112, sia dal Paciolla.
Non c'è stata mai alcuna contraddizione nei racconti del Parolisi sullo svolgimento dei fatti, né nell'immediato né in ogni successiva occasione. La versione ripetuta più e più volte è sempre quella riferita inizialmente al 112 nella richiesta di intervento del 18 aprile. La stessa è finita a verbale nella denuncia di scomparsa firmata la notte successiva. Inoltre, nonostante sia stato "tartassato" con ben più di 30 ore di "audizione", quando era ancora una "persona informata sui fatti" (quindi in assenza di un legale seppure unico sospettato), e sia stato intervistato, anche in diretta, da diversi giornalisti, il quadro da lui disegnato è rimasto indelebile. E questo dovrebbe essere l'elemento portante assoluto di prova della sua sincerità, al pari dell'evidente stato d'animo con reazioni psicosomatiche attestate sia dai gestori del Bar Segà, sia dall'operatore del 112, sia dal Paciolla.
14) Non c'è stata nessuna menzogna in relazione al delitto.
Pare chiaro che non ci sia alcun collegamento tra la reticenza a voler nascondere una relazione extraconiugale (in presenza anche di un "pactum familiae" di non portare all'esterno avventure amorose) e la sincerità con cui il Parolisi ha sempre ripetuto l'esposizione degli avvenimenti. Gli inquirenti in questo caso commettono un grossolano errore di ottusa valutazione psicologica non volendo scremare tra gli atteggiamenti auto difensivi, dettati da orgoglio e vergogna, e quelli manifesti di dolore e sofferenza. Il loro atteggiamento sembra il frutto di un pregiudizio, il farsi condizionare da una sola bugia per applicare l’intenzionalità a mentire su tutto.
Pare chiaro che non ci sia alcun collegamento tra la reticenza a voler nascondere una relazione extraconiugale (in presenza anche di un "pactum familiae" di non portare all'esterno avventure amorose) e la sincerità con cui il Parolisi ha sempre ripetuto l'esposizione degli avvenimenti. Gli inquirenti in questo caso commettono un grossolano errore di ottusa valutazione psicologica non volendo scremare tra gli atteggiamenti auto difensivi, dettati da orgoglio e vergogna, e quelli manifesti di dolore e sofferenza. Il loro atteggiamento sembra il frutto di un pregiudizio, il farsi condizionare da una sola bugia per applicare l’intenzionalità a mentire su tutto.
15) Manca una seria valutazione, a 360°, che infici la possibilità di una reale presenza di Melania Rea al Pianoro.
Non sono state sufficientemente valutate le prove, o anche solo gli indizi, che collocano la famiglia Parolisi a Colle San Marco. Il cane molecolare è stato trascurato, eppure il suo ripetuto impiego in quei giorni ha dato sempre il medesimo risultato, il Ranelli mortificato, non creduto e costretto ad assumere un altro atteggiamento temporale che contemplasse orari diversi. Ma abbiamo in precedenza visto come anche con quell'orario tutto stoni e nulla corrisponda. L'agganciamento dell'unica cella (due chiamate su due) agganciabile dal cellulare di Melania Rea dovrebbe valere quale prova di una sicura presenza poco prima delle 15.00, almeno nella zona del Monumento.
Non sono state sufficientemente valutate le prove, o anche solo gli indizi, che collocano la famiglia Parolisi a Colle San Marco. Il cane molecolare è stato trascurato, eppure il suo ripetuto impiego in quei giorni ha dato sempre il medesimo risultato, il Ranelli mortificato, non creduto e costretto ad assumere un altro atteggiamento temporale che contemplasse orari diversi. Ma abbiamo in precedenza visto come anche con quell'orario tutto stoni e nulla corrisponda. L'agganciamento dell'unica cella (due chiamate su due) agganciabile dal cellulare di Melania Rea dovrebbe valere quale prova di una sicura presenza poco prima delle 15.00, almeno nella zona del Monumento.
16) Non si sono controllate al meglio le diverse versioni di amici e familiari.
Non c'era motivo alcuno per dubitare del fatto che più persone dovessero riferire, a chilometri di distanza una dall'altra, la stessa data al riguardo di una gita. C'è invece motivo per cui le stesse due persone, a ridosso dell'iscrizione nel registro degli indagati del Parolisi, decidano di cambiarla assumendo a giustificazione un ricordo sbagliato. A fronte di queste nuove ricostruzioni non sono stati presi provvedimenti per accertarne la veridicità ma è stato accettato a garanzia un filmatino, fatto da un cellulare, che si assume essere del 10 aprile. Un filmatino che non pare ritrarre né Melania né il Sirocchi né altri che si presume dovrebbero essere presenti al parco. Quanto è regolare questo stravolgimento di date?
Non c'era motivo alcuno per dubitare del fatto che più persone dovessero riferire, a chilometri di distanza una dall'altra, la stessa data al riguardo di una gita. C'è invece motivo per cui le stesse due persone, a ridosso dell'iscrizione nel registro degli indagati del Parolisi, decidano di cambiarla assumendo a giustificazione un ricordo sbagliato. A fronte di queste nuove ricostruzioni non sono stati presi provvedimenti per accertarne la veridicità ma è stato accettato a garanzia un filmatino, fatto da un cellulare, che si assume essere del 10 aprile. Un filmatino che non pare ritrarre né Melania né il Sirocchi né altri che si presume dovrebbero essere presenti al parco. Quanto è regolare questo stravolgimento di date?
17) Mancanze investigative su vetture e personaggi strani.
Non si è indagato né in direzione della individuazione dei proprietari delle vetture avvistate dalle vedette il giorno 18 aprile, né di quelle transitanti la notte tra il 18 e il 19 sulla strada che da San Giacomo porta al Chiosco, né del "traffico strano" della mattina seguente, secondo la dichiarazione di Giuseppe Corsini gestore del Ristorante Panorama. Non si è indagato sulla fisionomia delle due donne, ed un uomo, in tuta militare in orario non compatibile con la vita di caserma, avvistate da più persone a Villa Lempa la sera stessa del 18 aprile. Non si sono cercati i proprietari delle vetture passate sulla strada adiacente al parco del pianoro dalle 14.40 alle 15.30, né questi si sono presentati a testimoniare. Tutto porta a notevoli mancanze investigative e quindi ad una indagine parziale che nulla ha dei 360° da sempre spacciati dai Pm e dai carabinieri.
Non si è indagato né in direzione della individuazione dei proprietari delle vetture avvistate dalle vedette il giorno 18 aprile, né di quelle transitanti la notte tra il 18 e il 19 sulla strada che da San Giacomo porta al Chiosco, né del "traffico strano" della mattina seguente, secondo la dichiarazione di Giuseppe Corsini gestore del Ristorante Panorama. Non si è indagato sulla fisionomia delle due donne, ed un uomo, in tuta militare in orario non compatibile con la vita di caserma, avvistate da più persone a Villa Lempa la sera stessa del 18 aprile. Non si sono cercati i proprietari delle vetture passate sulla strada adiacente al parco del pianoro dalle 14.40 alle 15.30, né questi si sono presentati a testimoniare. Tutto porta a notevoli mancanze investigative e quindi ad una indagine parziale che nulla ha dei 360° da sempre spacciati dai Pm e dai carabinieri.
18) Mancanza di effettivi riscontri su Melania Rea e sui personaggi attorno a lei orbitanti.
Nessuno, se non i primi giorni, ha avanzato mai dubbi sulla condotta in vita di Melania Rea, su eventuali problemi amicali o, anche, di diverso tipo. Non sono stati esplorati orizzonti e motivazioni alternative al Parolisi che potessero avere al centro la figura di Melania (e/o della sua famiglia), eppure è lei la vittima ed è chiaro che con lei se l'è "presa" un eventuale assassino non seriale. Non si sono sviscerate al meglio, ad esempio, situazioni e relazioni amicali della coppia, non si sono effettuate indagini invasive su nessun residente del condominio in cui abitava, nessuna indagine invasiva su alcun abitante di Folignano. Eppure è in quel paese che viveva e conduceva vita sociale. Nello stesso modo si sono lasciate cadere piste indirizzate verso gli "amici" di caserma della coppia, si sono cercati segreti solo nell'armadietto del Parolisi quando era indispensabile aprire tutti gli armadietti presenti alla Clementi. Era necessario controllare tutte le auto in possesso di chi aveva frequentato, almeno nell'ultimo mese, la coppia, e tutti i tabulati telefonici, sia di amici che di colleghi di lavoro, che non paiono essere stati controllati in maniera idonea ma solo superficialmente.
Con questi dati nulla porta a credere sia Salvatore Parolisi il colpevole.
Nell'impianto accusatorio attuale mancano logiche che partano dalla realtà, mancano riferimenti certi che permettano di eliminare quanto non inserito agli Atti, per convenienza ricostruttiva, come il cane molecolare Piergiorgio, ad esempio, che in altri casi, in altre situazioni, in altri Paesi, solitamente viene considerato "testimone muto" ma attendibile. Molte questioni restano aperte ed in sospeso, come le comparazioni dei dna misti, dei capelli e delle formazioni pilifere trovate sul corpo di Melania, come l'orma insanguinata fissatasi sul ballatoio e la striscia di sangue sulla coscia.
Quindi, fino a prova contraria, e non fino ad "indizio" di parte solo a favore della colpevolezza, il Parolisi è in carcere senza motivo... oppure un motivo c'è e qualcuno sa spiegarcelo con logica? Naturalmente senza aggrapparsi al solito tradimento ed alla solita e mediatica tiritera proveniente dalla Campania.
Nessuno, se non i primi giorni, ha avanzato mai dubbi sulla condotta in vita di Melania Rea, su eventuali problemi amicali o, anche, di diverso tipo. Non sono stati esplorati orizzonti e motivazioni alternative al Parolisi che potessero avere al centro la figura di Melania (e/o della sua famiglia), eppure è lei la vittima ed è chiaro che con lei se l'è "presa" un eventuale assassino non seriale. Non si sono sviscerate al meglio, ad esempio, situazioni e relazioni amicali della coppia, non si sono effettuate indagini invasive su nessun residente del condominio in cui abitava, nessuna indagine invasiva su alcun abitante di Folignano. Eppure è in quel paese che viveva e conduceva vita sociale. Nello stesso modo si sono lasciate cadere piste indirizzate verso gli "amici" di caserma della coppia, si sono cercati segreti solo nell'armadietto del Parolisi quando era indispensabile aprire tutti gli armadietti presenti alla Clementi. Era necessario controllare tutte le auto in possesso di chi aveva frequentato, almeno nell'ultimo mese, la coppia, e tutti i tabulati telefonici, sia di amici che di colleghi di lavoro, che non paiono essere stati controllati in maniera idonea ma solo superficialmente.
Con questi dati nulla porta a credere sia Salvatore Parolisi il colpevole.
Nell'impianto accusatorio attuale mancano logiche che partano dalla realtà, mancano riferimenti certi che permettano di eliminare quanto non inserito agli Atti, per convenienza ricostruttiva, come il cane molecolare Piergiorgio, ad esempio, che in altri casi, in altre situazioni, in altri Paesi, solitamente viene considerato "testimone muto" ma attendibile. Molte questioni restano aperte ed in sospeso, come le comparazioni dei dna misti, dei capelli e delle formazioni pilifere trovate sul corpo di Melania, come l'orma insanguinata fissatasi sul ballatoio e la striscia di sangue sulla coscia.
Quindi, fino a prova contraria, e non fino ad "indizio" di parte solo a favore della colpevolezza, il Parolisi è in carcere senza motivo... oppure un motivo c'è e qualcuno sa spiegarcelo con logica? Naturalmente senza aggrapparsi al solito tradimento ed alla solita e mediatica tiritera proveniente dalla Campania.
Leggi gli ultimi articoli sui casi di:
Annamaria Franzoni Ylenia Carrisi (due giorni prima di dicembre, video)
Ciao ho scoperto il sito per caso e debbo farvi i complimenti per come trattate gli argommenti. In questo caso specifico a differenza dei giornalai psicologhi-psicopatici presenti in varie trasmissioni che non cercano la verità ma la senzazionalità della notizia come delle iene senza neanche cercare riscontro a quello che dicono, almeno voi seguite varie"piste". Complimenti per non farvi fuorviare nelle notizie. Ciao
RispondiEliminaGennaro
Nè la prova che non vi sia polline sulle/sotto scarpe della vittima può servire a dimostrare che non è stata nella zona delle altalene, stante che certamente è stata successivamente anche altrove, viva o morta (e potrebbe essere volato via o perduto nella movimentazione o, anche, nel caso, intenzionalmente ripulito ....).
RispondiEliminaConcordo sul fatto che c'è TROPPO accanimento sempre e soltanto sull'indagato MA ci sarebbe MOLTO altro da approfondire o i cui tenere di conto.
Complimenti Mimosa!
RispondiEliminaDovremmo postarne di più di articoli in quanto, se esposti con razionalità ed obiettività ed allo stesso tempo senza intento calunniatorio nei confronti di alcuno, hanno sicuramente maggior effetto rispetto ai commenti sparsi.
Ciao
Luca
Caro Luca
RispondiEliminagrazie, ma il merito è di Massimo che ha affinato alcuni passi ... ovvio!
Certo potremmo raccogliere schemi di altre ipotesi, elaborandoli per tematiche, peccato che nessuno di noi ci guadagni niente ... (è una battuta!)
Ma se Salvatore Parolisi potesse essere del tutto, onorabilmente, scagionato, credo che saremmo tutti felicissimi di avergli dedicato tante energie e tanto del nostro tempo!!
Ciao
Mimosa
Chiunque porti qualcosa di costruttivo vedrà il suo articolo pubblicato. Massimo
RispondiEliminauna scrittura fluida e soprattutto efficace. Bravissima.. Maura!
RispondiEliminaTabula
MIMOSA (continuo a chiamarti col nome del bel fiore che ti sei scelto per nik)
RispondiEliminaIl mio parere già lo conosci.
A "quello" che hai ritenuto un complimento, con un nastro serico, allego un fascio di quei fiori che ti hanno identificato fin'ora.
PINO
Sì, vi prego, continuatemi a chiamare Mimosa,altrimenti non mi riconoscerei più ...
RispondiEliminaGrazie ancora Pino, e sono anche molto grata a Massimo che ha stimato il mio "compitino".
Ora sono pronta per altri.
Tabula,vuoi che recupero la tua ricostruzione e la metto in schema? Però ci sono anche quelle di Annika e Tiziana, nonché una mia (con qualche variante l'una dall'altra).
Ma se lo facessi per bene tu, poi potresti avere il nome in copertina.
Per me sarebbe un lavoro lunghetto ... di un paio di giorni, ma se Massimo poi lo volesse pubblicare ci dovrebbero stare giustamente i nomi di tutte.
Che ne dicono le interessate? e Massimo?
Ciao
Mimosa
@ ENRICO
RispondiEliminaa integrazione della mia risposta all'ultimo tuo intervento sotto l'articolo precedente
guarda qua come lavorano i giornalisti? http://www.italiaglobale.it/MelaniaReaPolliniecellularileultimeprove/tabid/7751/Default.aspx
Scrivono: "Sotto le scarpe del caporalmaggiore, si apprende dai media, non ci sarebbe alcun tipo di polline tipico di quella zona."
Ma non era detto che la ricerca dei pollini era sotto le scarpe di Melania?
Mimosa
Mimosa
RispondiEliminabellissimo articolo, ottima ed esauriente memoria difensiva.
Per chi volesse indagare, spazio ce n'è in abbondanza.
Dubbi sulla colpevolezza di Parolisi, che invece i media vorrebbero dare per scontata, ne hai inseriti in abbondanza.
Ancora complimenti,
Tiziana
@Mimosa.
RispondiEliminaLa tua proposta è allettante, e mi lusinga, secondo me si può fare, va bene.
In quanto al nome sarei tentata di dirti di lasciare Tabula, Massimo mi conosce per nome e cognome ma sono perplessa, sono rintracciabile su google per altro e non vorrei far deviare la rotta a chi mi stesse cercando per lavoro.
Sul fatto di mettere nome e cognome ci penso su un paio di giorni, per il resto pubblicate tranquillamente.
Tabula
MIMOSA
RispondiEliminaChe dire ? OTTIMO LAVORO.
Spero abbia una vasta condivisione e apprezzamento anche - e SOPRATTUTTO, aggiungo - al di fuori del blog
@ Tabula
RispondiEliminaallora se ho capito bene, lo fai tu? che bello...
riguardo ai nomi io lascerei tutti i nik per un articolo collettivo.
(sapessi io come sono riconoscibile!!!)
Ora aspettiamo il parere di Tiziana e quello di Annika e naturalmente di Massimo.
Se vuoi, dopo aver composto l'insieme, chiedi a Massimo la mia mail privata e me lo mandi in anteprima così se ci sono integrazioni o sistemazioni posso farle (con la mia "dote" di sintesi), sempre che a te non dispiaccia ...
Ciao
Mimosa
PS
Grazie anche a te ENRICO!
@Mimosa
RispondiEliminano, io non ce la potrei fare a far mente locale e raggruppare le versioni mie ed altrui, anzi sarei stata molto curiosa di vedere razionalizzato da te e da Massimo il filo logico che avevo tessuto.
Ho di fronte un Sant'ambrogio che si aggancia alla festa dell'Immacolata e al ponte che fa il nido, questo significa che oltre ad un evento che devo preparare nei prossimi dieci giorni avrò prossimamente un duenne sempre tra i piedi e la possibilità di collegamenti spot, frequenti ma veloci.
ps: io non sono così sicura di voler essere pubblicata con nome e cognome, ma forse Tiziana e Annika potrebbero anche tenerci.
Tabula
Mimosa
RispondiEliminada quello che ho capito vorresti tentare un'ipotesi ricostruttiva, mettendo insieme gli elementi proposti da te, Tabula, Annika ed i miei, che sono comunque il risultato del lavoro dell'intera squadra.
Per me va bene ugualmente, sia che tu voglia indicare solo il tuo nome, sia che tu voglia inserire anche i nostri nick. Fatemi sapere come intendete procedere,
Tiziana
Il movente passionale a mio avviso è debole. Da circa tre mesi Salvatore e Ludovica non si incontravano, quindi tutta questa passione non c'era; sarà sfumata con il tempo.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la vacanza ad Amalifi, già mi immagino la bugia di Salvatore.... avrà fatto venire l'appendicite a qualcuno, magari allo zio che non sopportava.
La premeditazione sono portata ad escluderla, in quanto non avrebbe ucciso la moglie in un luogo a lui così familiare. Poi dirigendosi verso Ripe, una volta accortosi che si stavano svolgendo le esercitazioni, avrebbe desistito sicuramente. Tra l'altro prima avrebbe cancellato le prove della sua relazione.
E' uscito di casa con maglietta e pantaloncini (abbigliamento che indossava anche quando ha dato l'allarme) con quale scusa si sarebbe cambiato davanti alla moglie, mentre si accingevano ad avere un rapporto?
Un raptus mentre stava avendo un rapporto con la moglie? mah.... non ci sta.
Un raptus mentre la moglie si accingeva a fare pipì? mah.... non ci sta?
Dopo un litigio con il marito, Melania approfitta per fare pipì o per consumare un rapporto con lui? mah.... non ci sta.
Un raptus presuppone, che fosse abituale per Salvatore portare con sè un coltellino (nessuno lo sostiene), e che avesse avuto la fortuna di avere in macchina un paio di pantaloncini, una maglietta, un paio di calzini ed un paio di scarpe come cambio. Certo che le fortune sono tutte le sue.
Un personaggio maldestro come Parolisi, non lascia una, e dico una sola traccia che porti inconfutabilmente a lui? In un momento di raptus, penso che essendo fuori di testa, non avrebbe avuto la lucidità di agire in un modo così pulito; va bene che è un militare, ma stava "uccidendo" la ragazza con cui era cresciuto, che aveva sposato e che lo aveva reso padre. Se ha un attacco di panico quando la cerca e non la trova, penso che se a commettere il delitto fosse stato lui, vedendo quello che aveva combinato avrebbe vomitato lì.
Quando i legali di Parolisi, chiesero un incidente probatorio per stabilire l'ora della morte, ho subito pensato che il consulente di parte avesse fiutato qualcosa che forse cambierebbe le carte. Penso che durante il processo, i due legali, avanzeranno ancora la richiesta di una nuova perizia medico legale.
Il dna di Parolisi sulle mucose orali è compatibile con un bacio. Io non sono un medico legale, quindi starò per dire una cavolata, ma penso che se il dna di Salvatore fosse riferibile ad una mano che avrebbe messo sulla bocca della moglie per farla tacere, il dna sarebbe rimasto anche sul volto di Melania. Con quelle manone, avrebbe riempito il viso della vittima di suo dna, non solo le mucose orali.
Con i tempi non ci siamo. Al calcolo dobbiamo aggiungere anche i 5 minuti che Massimo, un pò di articoli fa, ci ha fatto notare come necessari a Parolisi per tornare indietro al fine di imboccare la strada che porta verso Ripe, in quanto è stato visto prendere la strada che porta a Colle San Marco.
Se Salvatore avesse avuto un complice, avrebbe fatto commettere il delitto a lui o lei, mentre sarebbe stato tutto il tempo a parlare con Ranelli al chiosco per crearsi un alibi certo.
Anzi, avrebbe fatto di più; avrebbe fatto uccidere la moglie mentre lui era al lavoro.
Poi sinceramente, è vero che non conosco Parolisi, ma non ce lo vedo ad architettare l'assassinio della madre di sua figlia. Sa bene che avrebbe rovinato la vita alla piccola.
Un militare che partecipa alle missioni all'estero per portare aiuti alle popolazioni in difficoltà, conosce il valore della vita.
Stella
Per quanto riguarda gli inquirenti:
RispondiElimina- avrebbero dovuto fare di tutto per risalire all'identità di quei militari visti a Villa Lempa;
- avrebbero dovuto prendere il dna di tutte le persone presenti quel giorno a Colle San Marco (c'era chi tagliava il bosco, chi faceva lavori di manutenzione alle ville, chi puliva gli appartamenti in vista della bella stagione, chi stava lì per giocare a carte o per fare una scampagnata e via dicendo)
- avrebbero dovuto controllare le macchine di tutti i conoscenti dei Parolisi, e mettere i telefonini di tali soggetti sotto controllo;
- avrebbero dovuto mettere i telefonini dei familiari della vittima sotto controllo;
- avrebbero dovuto rintracciare i proprietari delle vetture viste passare dalle sentinelle;
- avrebbero dovuto fare di tutto per cercare i due ciclisti che hanno visto un gruppo di donne dirigersi verso San Giacomo;
- avrebbero dovuto controllare ogni cm intorno al Monumento fino alla roulotte;
- avrebbero dovuto approfondire la perizia medico legale;
- avrebbero dovuto approfondire la storia dei cellulari, come sottolineato da Luca.
Per quanto riguarda la necessità della misura cautelare.... il pericolo di fuga non c'è, in quanto è stato per mesi libero,tra l'altro pur sapendo negli ultimi giorni che era stata richiesta la misura cautelare del carcere. Per il pericolo di inquinamento delle prove....non hanno ritrovato, nè arma del delitto, nè indumenti nei giorni successivi all'accaduto figuarati se li ritrovano ora. Ci vorrebbe un colpo di fortuna, ma quella a dire degli inquirenti è una caratteristica di Parolisi. Il fatto che qualcuno lo abbia visto maneggiare il telefonino che dedicava a Ludoviva, mentre lo nascondeva o controllava se fosse ancora lì, non dice nulla, mica ha "ucciso" Melania, con il telefonino .
Non credo che possa reiterare il reato; oppure devo pensare che ha anche un'altra moglie?
Stella
Allora ragazze, ci proverò, sufficiente tempo ho a disposizione, confidando nella lucidià mentale che (stando tante ore al pc anche per altri lavori, specie di sera) ogni tanto necessita di prendere ossigeno!
RispondiEliminaIo proporrei - se Massimo sarà d'accordo - di firmare solamente con i nostri nik non i nostri nomi reali, in fondo è un lavoro collettivo che scaturisce dalla nostra partecipazione a questo blog.
Se qualcuno avesse impellenza di sapere chi siamo, si rivolgerà al proprietario del blog, noi che c'entriamo ...
Va bene, da domani riprendo il nuovo "compitino".
Un caro abbraccio a tutte le "collaboratrici".
Ma Pamba, che fine ha fatto?
Ci sei?
E Claudia?
I ragazzi che dicono? siete d'accordo?
PINO, saranno tenute in considerazione anche le tue osservazioni, idem ENRICO.
Ciao!
Mimosa
SPERO CHE L'EUFORIA DEL TRIONFO NON VI FACCIA DIMENTICARE TUTTO IL LAVORO FATTO ANCHE DAGLI ALTRI COMPONENTI LA SQUADRA.
RispondiEliminaBUON LAVORO.
PINO
PINO
RispondiEliminache dici... le ricostruzioni della compagine femminile nominata sono il risultato del lavoro di tutta la SQUADRA, loro/noi le abbiamo recuperate e stese ...
Anche il lavoro che Massimo ha pubblicato a nome mio (bontà sua) era il risultato di tutti gli interventi, il mio è stato un lavoro "manuale" ... così sarà anche questo prossimo futuro.
Mimosa
PS
Per quanto riguarda me, non c'è alcuna euforia, anzi ... né trionfo, solo il piacere di essere stata utile (sono abituata a lavorare così)
@Stella
RispondiEliminala tua frase mi ha colpito:
"Se ha un attacco di panico quando la cerca e non la trova, penso che se a commettere il delitto fosse stato lui, vedendo quello che aveva combinato avrebbe vomitato lì."
Già. Avevo letto da qualche parte che non è affatto raro trovare il vomito dell'assassino vicino al cadavere, se è il primo omicidio.
Però non c'è vomito di Salvatore nè sull'auto, nè alle altalene, nè sul vestito della bimba..
nè soprattutto a Ripe.
Un'emozione a scoppio ritardato un'ora dopo l'omicidio? Suona male.
Brava Stella. Bravissima. Forse non sarà una prova, ma come dicono "quelli dell'altra parte", è un grave indizio: di innocenza.
Tabula
ps: Mimosa, se poi ti serve la mia email chiedila pure a Massimo, del resto oggi io sono subito venuta a cercarti su google (ti immaginavo esattamente bionda).
Tabula
@ Massimo
RispondiEliminaa tale proposito ti pregherei di scrivere prima del mio nome in testa all'articolo: "a cura di".
Così si capisce meglio che è un lavoro "collettivo" (mentre quello di Luca Perrone è tutto suo).
Grazie!
Mimosa
@Pino..
RispondiEliminaMA COME POTREMMO MAI DIMENTICARE PROPRIO TE?
:-)
Tabula
MIMOSA
RispondiElimina( rispondo al tuo post delle 21:48)
No non è un errore.
se è stato a Colle San Marco anche sotto le scarpe di Parolisi avrebbe dovuto esserci ‘sto famoso polline quindi è logico che siano state esaminate anche quelle che indossava quel giorno …
Ps : nella futura ricostruzione a più mani a costo di essere assillante ripeto : sottolineare che Melania è STATA ACCOLTELLATA A MORTE ( non “uccisa. tout court”.)
Particolare essenziale che incide sulle "intenzioni" sul movente, sulla premeditazione o meno ecc.. e in ultima analisi sullo scenario generale.
Mimosa
RispondiEliminainnanzi tutto complimenti per l'articolo. Quando il 1 dicembre avevo proposto che tu e Luca ripostaste "tesi difensiva" e "trattato telefonico" l'avevo fatto proprio per la stima che ho per il vostro modo di esporre i fatti: chiaro, logico e lineare, nonche' molto accattivante. Vedere due articoli pubblicati proprio da voi due mi ha resa felice. Speriamo che renda felice anche Salvatore Parolisi...!
Per quanto riguarda la mia ipotesi, grazie per avermi considerata e sei liberissima di usarla - Annika va bene.
Non sono intervenuta negli ultimi 100 e piu' post perche' sto accarezzando una pista particolare, sulla quale preferisco tenermi abbottonatissima fino alla punta dei capelli prima di avere una base almeno un pochino solida per poterla esporre. All 99% si tratta di un buco nell'acqua, ma spiegherebbe alcune stranezze del caso... BASTA COSI'.
Annika
ALLA COMPONENTE FEMMINILE DELLA SQUADRA.
RispondiEliminaHo voluto essere cattivo di proposito, spinto da nulla che avesse a che fare con...l'invidia.
Sono NERO, che è, si vede?
Però, come siete suscettibili.
Ma, dico, non avete letto l'augurio di BUON LAVORO?
Ciao ragazze, e perdonate questo signore anziano, al quale piace credere di essere colorato ancora di verde.
Un saluto affettuoso a tutte, PINO
@ PINO
RispondiEliminaalmeno da parte mia non era suscettibilità, io avevo pensato che TU ti sentissi "messo da parte", eppure ti avevo nominato.
Sei sempre colorato di verde per me ... (verde non di invidia... che stupide battute mi vengono a quest'ora...).
Ciao affettuosamente
Mimosa
@ Annika
RispondiEliminama forse è importante per la nostra ricostruzione?
Ci puoi anticipare una "stranezza" anche senza sbilanciarti?
Mimosa
@ ENRICO
RispondiEliminascusa
sì hai perfettamente ragione "accoltellata a morte", terremo presente, tranquillo! Del resto era già nelle ricostruzioni espresse.
Riguardo ai pollini, mi riferivo alle notizie degli ultimi giorni che riguardavano le scarpe di Melania, non sapevo le notizia delle ultime ore riguardo le scarpe di Salvatore.
Siccome non mi fido dei giornalisti, pur conoscendone alcuni di persona (e forse per questo), avendo riscontrato più volte baggianate nei loro scritti, mi sono permessa di segnalare la mia opinione.
Mimosa
@ ENRICO
RispondiEliminaper darti un esempio della approssimazione dei giornalisti leggi qui: http://www.lavocedivenezia.it/news.php?extend.4926
è scritto «…(foto e video) che ritraevano il luogo del delitto. In talune inquadrature si poteva vedere con chiarezza il corpo di Melania Rea, coperto da un lenzuolo, che attendeva la fine dei rilievi scientifici per essere rimosso.», a firma di Mario Nascimbeni [redazione@lavocedivenezia.it] [03/12/2011].
Ma se quello che tutti abbiamo visto era il corpo SENZA LENZUOLO!!!
Per questo non leggo i giornali!
Non mi fido del loro modo di fare "informazione"!
Mimosa
Volevo chiedervi, dopo i sentiti complimenti che esterno all'autrice dell'articolo, se avete mai pensato a come utilizzare al meglio tutti i risultati dati dall'enorme lavoro svolto finora. Spero non vi accontentiate di sapere che le persone esterne al blog lo leggano. Non è certo che fra queste ci possa essere qualche personalità di spicco coinvolta nella vicenda. Cosa si potrebbe fare per avere la certezza di essere veramente d'aiuto a Salvatore? Come quindi utilizzare al meglio le valide conclusioni alle quali siamo giunti a seguito l'enormità degli studi fatti finora?
RispondiEliminaCiao a tutti
Marilia
Complimenti a Mimosa e a tutti gli altri.
RispondiEliminaNon mi sono occupato molto di questo caso. Comunque avevo avanzato una mia ipotesi, che penso valga la pena di approfondire.
L'assassino di Melania potrebbe essere un giovanissimo corteggiatore con problemi di droga, conosciuto da Melania nell'ambito delle sue frequentazioni parrocchiali.
Melania aveva dato un appuntamento "eventuale" (aspettami lì: se posso, vengo) al suo assassino. Il posto era il monumento dove si sono fermate le tracce dei cani. Qui Melania è salita in macchina e da allora in poi è restata in balìa del suo assassino, che si è rivelato solo all'ultimo momento uno psicopatico pericoloso.
Penso che Melania volesse rendere pan per focaccia al marito, che l'aveva tradita mentre lei era occupata con la bambina, sia durante la gravidanza che nel periodo dopo il parto.
Cosicché si è allontanata dal marito con il pretesto del bagno e, quando Parolisi si è offerto di seguirla, lo ha invitato a continuare ad occuparsi della bambina.
Nella sua intenzione l'incontro con la persona che poi si è rivelata l'assassino doveva essere fugace ed interlocutorio.
I segni sul corpo non sono un depistaggio, ma frutto di una mente malata. Io non mi fido che ci siano stati due momenti distinti per colpire Melania. Bisognerebbe approfondire, per capire come ha fatto il perito settore ad arrivare ad una simile illogica conclusione.
Nemmeno un assassino psicopatico tornerebbe sul luogo di un delitto mentre tutt'intorno stanno cercando la persona scomparsa.
A me di questo possibile scenario non sembra proprio che se ne sia mai parlato. Forse ciò è dovuto al fatto che si tende sempre a proteggere l'onorabilità della vittima.
Una considerazione accessoria. Secondo me, Parolisi dovrebbe cambiare al più presto gli avvocati. Quelli che ha ora sono solo buoni a far prendere sedici anni con rito abbreviato, come è accaduto per Guedé e per il filippino di Alberica della Torre. E sono buoni solo a maramaldeggiare su due povere contadine vittime di un congiunto folle e di un pregiudizio mediatico altrettanto irrazionale.
Il riferimento ad Avetrana NON è casuale.
Saluti a tutti
Giacomo
@Giacomo
RispondiEliminaper una persona fedele il salto verso la barricata dei traaditori è difficile, ci vuole tempo corteggiamento o una scintilla incendiaria, non è facile prendere una decisione del genere in cinque minuti a disposizione mentre tuo marito spinge la bambina sulle altalene, nemmeno per vendetta: la vedo dura che si trattasse di un appuntamento per accordi del genere, a meno che la cosa fosse già in atto ed "avviata", ma non abbiamo riscontri (tranne un 72+/-12 h che non sappiamo se sia da attribuire a Parolisi o meno..).
@O.T. In effetti se viene postata l'ipotesi Tabula Tiziana Annika andrebbero riportate le più importanti ricostruzioni proposte da altri elementi della squadra, magari in più riprese, sempre se Massimo fosse d'accordo, non vorrei intasargli il blog.
Tabula
Marilia
RispondiEliminame lo chiedevo proprio ieri. Hai idee in proposito? Mi aspettavo piuttosto che prima o poi Massimo sarebbe stato invitato in qualche trasmissione o redazione a discutere il fenomeno creato dal suo blog, ed invece...
Mimosa
In piu' occasioni ho attribuito ad una "strana congiunzione astrale" la ridicola pretesa degli inquirenti di farci credere che un telefonino (forse due) non registrasse telefonate e/o sms, e una telecamera e un ipod sbagliassero orario simultaneamente, in un momento ben preciso (tra le 14.40 e le 16.00 del 18/4) e in un luogo ben definito (CSM). Guarda caso proprio mentre Melania spariva da quella zona e veniva ferita a morte. Colta da un'ondata di buonismo pre-natalizio ho concesso una chance alle indagini degli inquirenti.
Tanto per cominciare, per scrupolo ho cercato se realmente una strana congiunzione astrale potesse essersi verificata proprio in quelle due ore circa del 18/4 -ripeto, NON SONO UN'ASTROLOGA! Il sito della NASA pubblica calendari ed articoli riguardanti qualunque attivita' "cosmica", visibile o meno, che possa influire sull'ambiente e sulla vita del pianeta Terra. Ebbene, l'unica meteor shower documentata per quel periodo e' quella delle Lyrids, avvenuta tra il 6/4 e il 23/4, con picco massimo il 22/4. Ritengo altamente improbabile che questo possa aver causato il malfunzionamento di alcuni apparecchi elettronici nell'area del Pianoro di CSM il 18/4, ma se qualcuno avesse elementi piu' specifici per dimostrare il contrario, saro' lieta di essere smentita.
Toltami lo sfizio astrale mi sono concentrata sull'elemento della sincronizzazione, ovvero su come fosse possibile il malfunzionamento simultaneo di ben 4 apparecchi elettronici nella stessa area. L'unica spiegazione razionale possibile di tale fenomeno sarebbe un corto circuito da apparecchi elettronici, ovvero un'ondata di radiazioni o onde elettromagnetiche tali da creare un campo magnetico sfasato. Ma chi o cosa, se non un flusso naturale di radiazioni (solari, per esempio) potrebbe creare un campo elettromagnetico anomalo?
Sappiamo anche che in operazioni militari la difesa utilizza frequenze irrintracciabili, si spera anche e soprattutto dal nemico. Purtroppo non ho trovato un singolo articolo SERIO che documenti apertamente e con prove che cio' avvenga al momento in Italia. Esiste solo una pletora di articoli online sull'uso militare delle onde elettromagnetiche in progetti storicamente documentati (CONELRAD) o all'estero (il famigerato HAARP per il controllo ambientale, ritenuto da alcuni la principale causa di tsunami, terremoti, ecc).
Dato pero' che i militari volendo hanno i mezzi per operare su frequenze diverse dalle normali frequenze radio di noi comuni mortali, non sarebbe cosi' assurdo pensare che, per motivi di difesa o di segretezza, cio' possa avvenire in zone adiacenti a una caserma militare con poligono annesso. Se fosse provabile che una cella telefonica "fantasma" fosse in funzione nella zona del pianoro, e che potesse fungere, magari insieme ad altre, da schermo o scudo "a comando" per creare zone d'ombra per alcune operazioni militari riservate...
Purtroppo non ho nessuna prova e nessun mezzo per continuare la mia ricerca, ma non trovo altra spiegazione logica per tutto questo can can di scombussolamento elettronico. A meno che, naturalmente, gli orari esatti e i tabulati di S+M siano semplicemente troppo scovenienti per l'accusa...
Annika
Ciao Tabula & co.
RispondiEliminaLo scritto e lo riscrivo, se si portano articoli costruttivi non si intasa il blog, anzi, e non avrei alcun problema a pubblicarli.
Ciao, Massimo
Annika GRANDEEE
RispondiEliminami hai dato un'idea riguardo allo "scombussolamento elettronico":
c'entrano di sicuro le esercitazioni militari che si stavano svolgendo non molto distante da là, ossia quanti km in linea d'aria?
Una copertura per il luogo delle manovre non è mica un "ombrellino", è un "ombrellone".
Di solito c'è l'appoggio di un elicottero con apparecchi speciali e poi il collegamento costante con la caserma ...
insomma durante le "esercitazioni" non si va mica solo a fare il tirassegno.
Adesso interverrà il nostro amabile ingegnere e spiegherà tutto di nuovo e per benino quello che ho abbozzato!
Ciao
Mimosa
Tabula,
RispondiEliminaio ho salvato tutto, le ho le vostre ricostruzioni.
Ho un file con "ricostruzioni di vari".
Se ci saranno lacune ve lo comunicherò e se nel frattempo avete altre idee me le dite pure
Mimosa
@ Tutti
RispondiEliminaMa la notizia che tra i reperti della scena del delitto erano state trovate due perline colorate (per di più nelle scarpe di Melania, anche se più probabilmente non all'interno delle stesse ma in corrispondenza dei lacci) per quanto tempo ancora volevano tenersela per se gli inquirenti???????
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Omicidio-Rea-il-mistero-delle-perline-di-Melania-nuovo-grattacapo-per-gli-inquirenti/62735.htm
http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/12/06/news/melania-il-mistero-delle-perline-5379577
Ed intanto ci sono ancora giornalisti ignoranti che parlano della "cella di Ripe"!
Non c'è nessun impianto TIM a Ripe di Civitella! I giornalisti leggano bene i documenti ufficiali e pubblici prima di scrivere! O si deve pensare che abbiano un archivio di frasi fatte da incollare con un semplice CTRL+C in tutti gli articoli?
Annika
RispondiEliminaNon ho nessuna idea, l'avessi avuta l'avrei pubblicata. Non so Massimo come la pensa e cosa propone di fare. Vorrei che tutto il lavoro svolto e le conclusioni alle quali siamo arrivati non avessero il solo scopo di informazione, anche se è questo il fine di questo blog, ma si trasformassero in un reale aiuto al fine delle indagini e quindi per Parolisi.
Massimooooooooooooo
Marilia
@ Annika
RispondiEliminaLe esercitazioni che vengono condotte al Poligono di Ripe sono esclusivamente esercitazioni di tiro con fucile da postazione fissa ed in alcuni casi di lanci di bombe a mano (proprio per questo ogni tanto fermano il traffico della SP53). Il poligono è utilizzato da unità dell'esercitot che fanno capo al RUAV (addestramento reclute) nonché da altre forze dell'ordine (polizia, GdF,..). Non sono impiegati mezzi tattici di alcun tipo e quindi non vi è la necessità di controllo e supervisione aerea e tantomeno di guerra elettronica.
I fenomeni di sfalsamento degli orari di alcuni apparati elettronici (videosorveglianza del chiosco di Ranelli e macchina fotografica di Cecilia Giardini, nonché per le foto scaricate su PC dall'iPOD del ragazzo) sono stati tutti operati dagli inquirenti al fine, supposto da noi e dalla difesa, di far collimare gli orari della loro ricostruzione (se leggi bene la memoria difensiva ti accorgerai che ciò viene sufficientemente dimostrato senza inventarsi nulla e basandosi unicamente sugli atti). Ma leggendo bene l'Ordinanza del GIP di Teramo emergono anche tutta una serie di forzature e leggere modifiche delle testimonianze che fanno quadrare stranamente tutto.
L'unico mistero sinora non spiegato nè dagli inquirenti nè dalla difesa è il funzionamento del cellulare di Parolisi (ed aggiungo io anche quello di Melania).
Su questo aspetto la mia ipotesi non ha nulla di fantascientifico e di per se non è legata in modo specifico a qualche esigenza di segreto militare (per me è tutta una questione economica).
Ciao
E' la seconda volta, se non la terza, che quando scrivo qualcosa che "volancontrovento" riguardo alle vostre tesi, mi vedo piantata in asso.
RispondiEliminaIeri sera è successo di nuovo: mai mi fossi permessa di dire che si stava perdendo di vista -forse avrei dovuto dire "dimenticando" - di alcuni fatti riscontrabili e appurati. Non l'avessi mai fatto: è come se avessi offeso persolmente qualcuno trattandolo da deficiente. Non era quello il mio intento, che è, come è sempre stato, di arrivare, con i pochi mezzi che abbiamo, a capire la verità. Punto.
Da parte mia invece mi sento offesa perchè come ho osato a tanto, è arrivato subito un attacco da parte di Mimosa, che veramente mi ha trattato da deficiente dicendomi di andarmi a leggere bene cosa era scritto prima delle tabelle nell'ordinanza. Cosa che, a quanto pare e secondo lei, non ho saputo fare.
Secondo me invece, e qui lo ridabisco, non ha saputo fare lei.
Ma non sto precisando questo perchè voglio dimostrare a qualcuno che sono più brava di Mimosa, per carità, ma voglio precisare che ho voluto soltanto una sana risposta a una provocazione ricevuta.
Perchè, dopo che ho scritto le mie considerazioni riguardo gli ultimi post, rispetto anche a ciò che scriveva LucaP, e la risposta a Mimosa, i blogger "offesi" sono tutti spariti all'improvviso dal blog ... tranne Pino, che molto gentilmente, e che ringrazio di cuore, ha ammesso le mie ragioni.
Vorrei chiarire però una cosa, qua il punto non è avere ragione o torto (perchè personalmente non mi paga nessuno) ma, volendo tenere alto il profilo del blog, e del suo Autore Massimo che molto gentilmente ci ospita, credo che sia opportuno evitare di scrivere cose imprecise, al fine di non screditare, per delle sciocchezze, il lavoro che da tempo, chi più chi meno e rispetto alla capacità personali e professionali proprie di ciascuno di noi, portiamo avanti, con tanta passione.
Detto questo vorrei sapere se, considerazioni e/o precisazioni che volanocontrovento, sono ancora accettate o si rischia di essere "snobbati" come è successo a me ieri sera.
Rita
Scusami tanto Rita, non voleva essere un “attacco” il mio intervento, peraltro brevissimo e frettoloso.
RispondiEliminaSiccome ho letto e riletto e meditato più volte sopra, non posso fare altro che riportare quanto è scritto nell’Ordinanza:
A p. 80 sta scritto che *venivano registrate sul tabulato del traffico telefonico soltanto le celle telefoniche riferite ai telefoni (riceventi) di Carmela Rea, ma non quelle del telefono (chiamante) del Parolisi*, perché *purtroppo, la società TELECOM,..., ha comunicato che non è possibile conoscere la cella di aggancio del telefono chiamante, in quanto L'INFORMAZIONE NON E' DISPONIBILE ALL'INTERNO DEI SUOI SISTEMI*
Allora deduco che le celle che si trovano nella Tab di p.81, ultima colonna a destra, con le chiamate di Parolisi sono quelle di aggancio del telefono di Melania.
Questo io ho capito.
Che mi spiegasse qualcuno che ho capito male!
Ciao
Mimosa
X RITA
RispondiEliminaE' possibile che qualcosa o qualcuno abbia urtato la tua sensibilità, Rita, ma, credimi, conoscendo, sia pure solo leggendo quel che scrivono, ed il modo in cui lo fanno, mi sono convinto dell'ottimo livello morale e culturale di cui sono dotati tutti i collaboratori di questo blog.
Per cui ritengo che, se qualcosa ha urtato la tua squisita personalità, E' STATO SOLO CASUALE E SENZA NESSUNA VOLONTA' DI LEDERE I TUOI SENTIMENTI.
Avere idee contrastanti, ed estrinsecarle è un diritto comune che, spesso, partorisce positività e crescita intellettuale.
Rasserenati, dunque. Tutti ti stimano, io compreso.
PINO
@Rita
RispondiEliminascusa ma se vogliamo proprio essere precisi anche io ti ho dato ragione, ho detto che ci riportavi con i piedi per terra e facevi bene a ricordarci di attenerci ai fatti. E con Pino faremmo due che non ti hanno "snobbata", vabè che sono relativamente nuova al blog non ci conosciamo e il mio parere a favore conta come il due di briscola, ma ogni tanto succede a tutti noi di esprimere opinioni contro e non ricevere ovazioni, quindi francamente avrai anche avuto ragione per ALCUNI me compresa ieri ma non ne hai oggi, non condivido proprio il tuo sfogo.
Tabula
Cara RITA ,
RispondiEliminaTi capisco e ti do ragione, tuttavia immagino che non fosse nelle intenzioni di nessuno essere scortese nei tuoi confronti..
Comunque se non si decide una volta per tutte di raccogliere le idee si continuerà a pestare l'acqua nel mortaio...
Avevo proposto di elaborare uno schema SINTETICO comprensivo dei FATTI e/o ELEMENTI essenziali certi o verosimilmente assai probabili al fine di stabilire un PUNTO FERMO per le nostre conclusioni.
Avrei potuto tentare di farlo io ma al momento ho problemi con il pc...
Qualcuno mi aveva precedentemente chiesto se fosse mai possibile confermare la mia ipotesi di una "rete fantasma" a giustificazione delle anomalie del cellulare di Parolisi.
RispondiEliminaHo già scritto che difficilmente gli inquirenti arriveranno a compiere tutti quegli atti mirati alla verifica effettiva dell'esistenza in quanto dovrebbero entrare in conflitto con l'esercito con sequestri giudiziari fortemente invasivi.
Tuttavia, ammesso che mai si prendano il disturbo di considerare verosimile una tale ipotesi un modo per avere una qualche conferma ci sarebbe.
Come avevo già scritto i cosidetti "tabulati" vengono in termine tecnico chiamati Call Data Records o CDR. Contengono tutte le informazioni relative all'evento telefonico (comunicazione vocali, SMS, trasmissione dati) registrate dal gestore soprattutto al fine della fatturazione.
Tra queste informazioni dovrebbero esserci sempre i dati relativi a:
- il numero chiamante
- il numero chiamato
- la "strada" percorsa in ingresso del sistema da parte della chiamata
- la "strada" percorsa in uscita da parte della chiamata
Continua .....
.... Continua
RispondiEliminaSe i Carabinieri sono riusciti a ricostruire la tabella riportata a pag.81 dell'Ordinanza è perchè disponevano dei CDR dell'utenza di Melania dove difatti viene sempre riportato:
- il numero chiamato (SIM di Melania)
- numero chiamante (SIM di Salvatore)
- cella agganciata dal cellulare di Melania (essendo l'utenza chiamata si tratta della "strada" percorsa in uscita)
Non compare però il dato relativo al modo in cui gli eventi telefonici sono entrati nel sistema di scambio cioè nella centrale di commutazione regionale MSC della TIM.
Se Parolisi si fosse trovato, come è appurato e certo (non vi tedio ulteriormente con aspetti tecnici ma rimango a disposizione), all'interno dell'area controllata dalla medesima MSC della TIM, tali dati avrebbero dovuto essere costituiti dal codice CGI della cella agganciata dal cellulare di Parolisi, ed invece questi codici non compaiono.
Non può sicuramente essere per un disguido tecnico di alcun tipo.
Sono quasi sicuro che al posto del codice CGI della cella agganciata vi fosse (sempre sui tabulati di Melania) un qualsiasi altro valore indicativo del fatto che la telefonata è entrata nel sistema attraverso la rete telefonica fissa. E questo è sicuramente il fattore che ha stupito gli inquirenti.
Ma se allo stesso tempo sui tabulati di Parolisi non compaiono tali chiamate (ed allora si avrebbe anche il codice CGI delle celle agganciate), come sarebbe possibile spiegare tale incongruenza se non con il fatto che le chiamate di Salvatore sono state in qualche modo instradate sulla rete fissa anzichè seguire la normale strada di una chiamata fatta con un cellulare?
Si potrebbe obiettare che allora Parolisi con qualche congegno elettronico speciale abbia fatto tali chiamate da una cabina telefonica facendo comparire il suo numero anzichè quello della cabina (o magari dalle chiostrine Telecom che ci sono per strada accessibili in pratica a tutti, non so se avete presente Gli Ultimi Giorni del Condor). Non servirebbe a nulla in quanto le chiamate fatte dalle 15:40 in poi Parolisi le ha fatte con il cellulare in presenza di testimoni.
Una domanda allora rivolta al RaCIS, ad Andrisano ed a Cusani: sapete spiegare in altro modo, rispetto a quello supposto da me, tali incongruenze?
Innanzi tutto grazie per le scuse.
RispondiEliminaRiguardo le tabelle hai interpretato male.
Allora c'è il prospetto con le chiamate del telefono di Melania, con tutti i dati, compreso la cella di aggancio del cellulare.
Per quanto riguarda la tabella con le telefonate fatte da SP ci sono tutti i dati: giorno, ora, numero chiamato, ecc. però, per una questione tecnica TIM mancano i dati nella colonna "cella chiamante".
In parole povere, si sa quando e chi ha chiamato Salvatore, ma non si può arrivare a sapere quale celle ha agganciato il suo cellulare (e quindi dove lui si trovava) quando ha fatto le telefonate.
Poichè come ben capirai questo fatto è molto importante, ora è in corso una superperizia, presso l'Università di Bologna, se non erro, per cercare di ottenere questo importante dato che manca.
r.
@ Rita
RispondiEliminaMi dispiace se ieri sera me la sono presa con te, ma mi era sembrato evidente che mi rinfacciassi qualcosa sulla base di una lettura frettoloso di quanto da me scritto in precedenza.
Specifico che ultimamente tutti i miei interventi sono strettamente connessi ad un lettura rigorosa degli atti pubblici sinora resi noti. Tutti ormai credo sappiano che il rebus dei cellulari mi ha fortemente appassionato. Quanto ho scritto in merito, l'ho scritto basandomi unicamente sull'analisi dell'Ordinanza e sulle mie conoscenze specifiche (nonché su tutte le ricerche tecniche che ho effettuato e sul materiale reperito). Le considerazioni fatte ieri pomeriggio sono nate dalla lettura incrociata della Denuncia di scomparsa fatta da Parolisi il 18/04 e sulla seconda parte dell'Ordinanza dove si parla dei cellulari.
Se hai avuto l'impressione che ti abbia snobbata da un certo punto in avanti è perché sono andato a cena e purtroppo il mio notebook è attualmente inutilizzabile.
Aspetto ancora che tu mi spieghi cosa ho detto di sbagliato in merito al percorso fatto da Melania, in quanto credo tu abbia solamente inteso male.
Ciao
@ Rita
RispondiEliminaAncora una precisazione.
Nella tabella di pag.81 sono riportati dati tutti recuperabili anche dal solo tabulato di Melania.
Se la SIM di Parolisi fosse stata per esempio di Vodafone o Wind, gli inquirenti non avrebbero trovato strano che non fosse indicata la cella agganciata da tale cellulare perché per TIM quelle chiamate sarebbero per logica entrate nello scambio dalla rete fissa. Sui tabulati Vodafone di Parolisi avrebbero invece trovato le celle Vodafone agganciata in chiamata.
Peccato che la SIM di Parolisi sia TIM come quella di Melania, Salvatore si trovasse nelle stessa area controllata dalla medesima MSC ed allora anche sui tabulati di Melania ci sarebbero dovute essere le celle agganciate, ed infine sui tabulati di Parolisi tutte le chiamate fatte a Melania proprio non compaiano.
Non ci possono essere problemi tecnici di Telecom che abbiano coinvolto il solo cellulare di Parolisi tra tutti quelli TIM presenti al pianoro il 18/04.
LucaP
RispondiEliminaPotrei aver inteso male cosa dicevi, ma ne possiamo discutere soltanto se hai sottomano la foto che ti ho indicato con i percorsi, altrimenti come facciamo???
r.
X LUCA
RispondiEliminaNon ho capito bene una cosa, per cui te ne chiedo gentilmente una spiegazione. Questa la domanda: Le telefonate che Parolisi dice di aver fatto alla moglie, prima delle 15,26, non risultano, sul suo cell. nè su quello di ?
Oppure, risultano, ma non viene segnalato quale cella abbiano agganciato?
Infine, è possibile che SP menta, e le suddette telefonate NON siano state mai fatte?
Grazie, PINO
@Pino, mi aggiungo alla tua domanda, anche perchè MI SEMBRA di aver capito dai commenti di ieri che sul cellulare di Melania ci siano alcune chiamate tra quelle di Sonia e quelle di Salvatore, attribuibili a nessuno, ma che sarebbero in orario compatibile con quelle dichiarate da Salvatore.
RispondiEliminaNe chiedo conferma.
Scusate se chiedo a voi non andando a rileggermi l'Ordinanza ma ho davvero sempre pochi istanti a disposizione per i miei collegamenti.
Tabula
Ritorno, per chiudere, sulle considerazioni di ieri in merito alle chiamate fatte da Parolisi:
RispondiElimina- nella denuncia di scomparsa Parolisi afferma, "a caldo" di aver chiamato invano Melania anche prima delle 15:26 (perlomeno tre o quattro volte); se ciò fosse stata una sua invenzione, per quale motivo avrebbe dovuto dirla ben sapendo che i tabulati l'avrebbero smentito (anche ammettendo una ignoranza congenita e generale nel caporalmaggiore, oramai di tabulati telefonici ne parlano anche le previsioni del tempo)?
- dai tabulati di Melania risultano solamente le chiamate fatte da Salvatore dalle 15:26
- dai tabulati di Salvatore non risulta nemmeno una delle chiamate fatte a Melania il 18/04 sebbene quelle fatte dopo le 15:40 abbiano numerosi testimoni
- dal momento che la SIM di Melania era sotto tutti gli aspetti identica a quella del marito, affermare "con certezza" che nelle stesse ore non abbia potuto avere a sua volta lo stesso funzionamento anomalo e che quindi sui tabulati non compaiano telefonate effettivamente fatte o ricevute, mi sembra affermare che su Parolisi si siano concentrate tutte congiunture astrali negative (altro che fortuna!)
Se i periti universitari della Procura non riusciranno a venire a capo di tale dilemma, non vedo perché non si dovrebbe dare credito (o perlomeno la facoltà del dubbio) a quanto affermato a caldo da Parolisi che di per se convaliderebbe la sua ricostruzione o perlomeno farebbe aumentare i dubbi su quella della Procura.
Rita
RispondiEliminaSono a pag.38 dell'Ordinanza del GIP di Ascoli.
Cosa avrei detto di grossolanamente sbagliato?
Per inciso, riguardando la fig.1 di pag.38 di cui sopra, e leggendo le due Ordinanze mi sembra che sulla questione della "scorciatoia" le Procure ci abbiano marciato sopra sempre per convalidare la loro tesi di SP unico colpevole. Difatti in alcuni casi si parla di "scorciatoia sterrata" ed in altri casi di "scorciatoia brecciata". Non sono così sicuro che Parolisi fosse a conoscenza del sentierino che ad un certo punto della strada sterrata che dalle altalene porta alla provinciale conduce direttamente da Segà e difatti se ne stupisce quando vede Alesi Diana percorrerlo. Sicuramente però conosceva la strada sterrata (che però non sembra aver percorso quando dice di essersi allontanato dalle altalene con a figlia).
RispondiEliminaEntrambe possono essere definite scorciatoie rispetto al giro lungo che passa sulla strada asfaltata.
Siamo così sicuri che i Carabinieri abbiano fatto sempre riferimento al solo sentierino? Provate a rileggervi la pag.37 della medesima ordinanza. Parlano di due percorsi quando invece in figura ne indicano effettivamente tre. Sonia e Melania quale delle due scorciatoie segnate in rosso hanno percorso (credo al ritorno dal giro sul pianoro in quanto all'andata sono passate, secondo quanto afferma SV, da via Martiri della Libertà; e poi Melania dove è andata? ma questo riguarda un altro tema)?
@ Pino e Tabula
RispondiEliminaLe chiamate (senza risposta) che Parolisi afferma di avere fatto anche prima dell 15:26 non compaiono su nessun tabulato (né quello di Melania né quello di Salvatore).
Ragionando con il pensiero rivolto a Parolisi come colpevole o comunque come bugiardo congenito, viene da affermare che non le abbia mai fatte.
Dal momento che l'Ordinanza di Teramo fa sorgere mille dubbi su come sono state condotte le indagini non vedo perché non porsi dubbi anche in merito a questo che, aprima vista, sembra essere un fatto assodato e sicuro: i tabulati telefonici non mentono e sono lo strumento di indagine più sicuro di cui dispongono gli inquirenti!
Peccato che in questo caso i tabulati telefonici non sappiano dirci nulla con certezza, anzi hanno contribuito ad aumentare le incertezze.
Sinora questo è stato utilizzato univocamente dagli inquirenti per accusare Parolisi.
Potrebbe invece discolpare lo stesso Parolisi? E' corretto perlomeno provare a vedere se sia possibile spiegare parte dei misteri legati ai cellulari del caso Melania?
A meno che Andrisano, super-esperto della Procura, riesca a spiegare in un altro modo tecnicamente credibile (se sento parlare ancora di "celle intelligenti" debbo dedurre che siano ciarlatani e subdoli manipolatori degli indizi) il comportamento anomalo del cellulare di Parolisi, l'ipotesi da me fatta è l'unica in grado di spiegare il fenomeno.
Se allora esiste davvero la "rete fantasma" ed il cellulare di Parolisi ha agganciato tale rete per tutte le chiamate fatte verso Melania il 18/04, è lecito ipotizzare che anche quelle che lui asserisce di aver fatto prima delle 15:26 abbiano agganciato la stessa rete non comparendo quindi sui suoi tabulati TIM.
Ma allora perché non compaiono perlomeno su quelli di Melania?
I casi sono due:
- o stabiliamo che anche su questo fatto all'apparenza innocuo Parolisi ha mentito e le telefonate non sono state fatte (ma perché mentire su questo?)
- o ipotizziamo che anche il cellulare di Melania abbia agganciato tale rete per le chiamate fatte prima delle 15:26 con la conseguenza che sino a quell'ora il cellulare si trovava ancora in una zona prossima a Colle San Marco
Considerate che non vi è certezza alcuna che al momento di tutte le chiamate fatte prima delle 19:10 del 18/04 il cellulare di Melania fosse al Chiosco della Pineta. Anzi il non aver agganciato la cella di Ripatransone perlomeno una volta fa sospettare che non fosse lì ma altrove.
Considerate inoltre che Parolisi ha dimostrato abbondantemente di non essere un genio nè del delitto nè dell'informatica e delle telecomunicazioni checchè ne dicano i PM.
Secondo me Parolisi, che sapeva di sfruttare la rete mobile della Caserma (digitando probabilmente un codice prima del numero chiamato), non sapeva allo stesso momento in alcun modo che tali chiamate non comparissero sui tabulati TIM. E' per questo forse che ha dichiarato di aver fatto quelle chiamate in modo tale che gli inquirenti potessero verificare tabulati alla mano.
@ Pino e Tabula
RispondiEliminaLe chiamate (senza risposta) che Parolisi afferma di avere fatto anche prima dell 15:26 non compaiono su nessun tabulato (né quello di Melania né quello di Salvatore).
Ragionando con il pensiero rivolto a Parolisi come colpevole o comunque come bugiardo congenito, viene da affermare che non le abbia mai fatte.
Dal momento che l'Ordinanza di Teramo fa sorgere mille dubbi su come sono state condotte le indagini non vedo perché non porsi dubbi anche in merito a questo che, aprima vista, sembra essere un fatto assodato e sicuro: i tabulati telefonici non mentono e sono lo strumento di indagine più sicuro di cui dispongono gli inquirenti!
Peccato che in questo caso i tabulati telefonici non sappiano dirci nulla con certezza, anzi hanno contribuito ad aumentare le incertezze.
Continua .....
.... Continua
RispondiEliminaSinora questo è stato utilizzato univocamente dagli inquirenti per accusare Parolisi.
Potrebbe invece discolpare lo stesso Parolisi? E' corretto perlomeno provare a vedere se sia possibile spiegare parte dei misteri legati ai cellulari del caso Melania?
A meno che Andrisano, super-esperto della Procura, riesca a spiegare in un altro modo tecnicamente credibile (se sento parlare ancora di "celle intelligenti" debbo dedurre che siano ciarlatani e subdoli manipolatori degli indizi) il comportamento anomalo del cellulare di Parolisi, l'ipotesi da me fatta è l'unica in grado di spiegare il fenomeno.
Se allora esiste davvero la "rete fantasma" ed il cellulare di Parolisi ha agganciato tale rete per tutte le chiamate fatte verso Melania il 18/04, è lecito ipotizzare che anche quelle che lui asserisce di aver fatto prima delle 15:26 abbiano agganciato la stessa rete non comparendo quindi sui suoi tabulati TIM.
Ma allora perché non compaiono perlomeno su quelli di Melania?
I casi sono due:
- o stabiliamo che anche su questo fatto all'apparenza innocuo Parolisi ha mentito e le telefonate non sono state fatte (ma perché mentire su questo?)
- o ipotizziamo che anche il cellulare di Melania abbia agganciato tale rete per le chiamate fatte prima delle 15:26 con la conseguenza che sino a quell'ora il cellulare si trovava ancora in una zona prossima a Colle San Marco
Considerate che non vi è certezza alcuna che al momento di tutte le chiamate fatte prima delle 19:10 del 18/04 il cellulare di Melania fosse al Chiosco della Pineta. Anzi il non aver agganciato la cella di Ripatransone perlomeno una volta fa sospettare che non fosse lì ma altrove.
Considerate inoltre che Parolisi ha dimostrato abbondantemente di non essere un genio nè del delitto nè dell'informatica e delle telecomunicazioni checchè ne dicano i PM.
Secondo me Parolisi, che sapeva di sfruttare la rete mobile della Caserma (digitando probabilmente un codice prima del numero chiamato), non sapeva allo stesso momento in alcun modo che tali chiamate non comparissero sui tabulati TIM. E' per questo forse che ha dichiarato di aver fatto quelle chiamate in modo tale che gli inquirenti potessero verificare tabulati alla mano.
in realtà non credo che nessuno di noi si preoccupi di sapere nel quotidiano se telefonando a qualcuno si stia agganciando una tal cella l'altra oppure nessuna, casomai ci si preocupa di "agganciare" la tariffa telefonica migliore.
RispondiEliminaTabula
Ho fatto un lavoretto per voi (non so se può essere utile, ma a me premeva):
RispondiEliminaFonte: i Tabulati riportati nella Ordinanza di Teramo a p. 81
CELLE AGGANCIATE DALL’UTENZA (apparecchio ricevente) di MELANIA REA
-) la cella 451 di Castel di Lama, V.le Conciliazione, alle ore 14.53 e ore 14.56 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Sonia Viviani (dal telefono della mamma di Sonia, presso l’abitazione di costei, Rita Angelini)
-) la cella 390 di Spinetoli, V. da Vinci, alle ore 15,26 e ore 15,28 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
-) la cella 451 di Castel di Lama, V.le Conciliazione, alle ore 15.32 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
-) la cella 390 di Spinetoli, V. da Vinci, alle ore 15.40 e ore 15.45 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
-) la cella 451 di Castel di Lama, V.le Conciliazione, alle ore 15.51 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
-) la cella 390 di Spinetoli, V. da Vinci, alle ore 15.53 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
-) la cella 316 di Ascoli Piceno, V.le del Commercio, alle ore 15.57 aggancia il telefono ricevente WIND di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi (rimasto presso l’abitazione dei Parolisi)
-) la cella 451 di Castel di Lama, V.le Conciliazione, alle ore 15.58 e ore 16.16 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
-) la cella 390 di Spinetoli, V. da Vinci, alle ore 16.28 aggancia il telefono ricevente TIM di Melania delle chiamate da parte di Salvatore Parolisi
CELLA AGGANCIATA DALL’UTENZA (apparecchio chiamante) di PAROLISI SALVATORE
-) la cella 381 di Ascoli Piceno c/o Colle San Marco, S.N.C., alle ore 16.34 aggancia il telefono chiamante TIM di Salvatore Parolisi al 112
@LucaP
RispondiEliminaCerchiamo di chiarire:
quando è stato interrogato e anche durante la prima intervista a "Chi l'ha visto" SP dichiara che non si era preoccupato di chiamare subito la moglie perchè tra andare (15/20 minuti come dice lui - effettivamente 6 min.) fare pipì, rifarsi il trucco, parlare con qualcuno, non attendeva il suo ritorno prima, poi dichiara che non si è accorto del trascorrere di tutto quel tempo (tra quando è andata via e la prima telefonata) perchè era così preso a giocare con la piccola vittoria e lascia intendere che ha aspettato una quarantina di minuti prima di cercarla.
Si sa però che la prima telefonata che fa a Melania è alle 15.26. Da qui tutti si chiedono: perchè attendere un'ora, così tanto? Ma lui continua a ribadire che non si era accorto che era trascorso tutto quel tempo perchè intento a giocare con la bimba.
Ti consiglio di riguardare questo video per avere maggiori chiarimenti:
http://www.youtube.com/watch?v=9vgjkwjsbYc&feature=related
Riguardo le strade la situazione è questa:
1 - la strada "asfaltata" che va al bar dalle altalene è quella tracciata in blu (circa 200 mt)
2- la scorciatoia per il bar è quella in rosso (scorciatoia sterrata, circa 50/100 mt)
3) fatta da Melania in parte brecciata che poi si ricongiunge a quella asfaltata ma arrivando dall'altra direzione ... non so se è chiaro.
Comunque, dalle altalene si vede benissimo il vialetto (scorciatoia rossa) che porta al bar
Pur non volendo fare quella avrebbe dovuto fare la strada asfaltata blu (proprio lì davanti le altalene)
Ma se pur per chi sa quale motivo Melania avesse deciso di fare il giro lungo, sono 550 mt (circa 6 minuti di cammino).
Perchè il marito attende un'ora per cercarla? E' questa la prima nota stonata di tutta la faccenda.
Io là ci sono stata, proprio per rendermi conto della situazione, e ti garantisco che è tutto così più raccolto di come sembra in TV.
Quindi sembra, ripeto sembra, che SP abbia voluto allungare il brodo, dei tempi della camminata della moglie, per giustificare il suo silenzio "telefonico" durato un'ora, prima di allarmarsi e cercare Melania, semmai fosse vero che erano lì e lei doveva andare in bagno.
Scusate ma io, questo gran meravigliarsi per il fatto che Parolisi attenda 41 minuti prima di telefonare alla moglie (14.45-15.26), non l'ho mai capito, fin dalle illazioni fatte dopo la prima intervista a CLV.
RispondiEliminaLa percezione del tempo è decisamente relativa, sia in funzione di quel che stiamo facendo, sia in relazione alle persone.
Io ad esempio sono un'ansiosa, se mio marito o mio figlio si allontanano, dopo 5 minuti sono già in agitazione. Viceversa mio marito è una persona tranquilla e razionale, fosse stato nella situazione descritta da Parolisi non avrebbe telefonato, credo, neanche dopo 40 minuti. Mi è successo più volte di tardare rientrando a casa, immaginando che fosse allarmato, perché poi lui mi rispondesse: "ah, non mi ero accorto di che ora fosse!".
Tutto questo fa il paio col dire: "una donna con una bambina piccola non uscirebbe mai senza la borsa", oppure "non si portano mai i bambini piccoli a fare una scampagnata subito dopo mangiato perché a quell'ora devono dormire". Ma chi lo dice? E' scritto sulla Bibbia o sul codice di procedura penale?
Tiziana
No, scusate. Però se M. si fosse allontanata alle 14.45/14.50 dicendo di dovere andare in bagno, e la prima telefonata che P. fa a Melania è alle 15.26, non c'è un'ora che balla, ma SOLO dai 36 ai 41 minuti.
RispondiEliminaQuindi se tutti si chiedono: perchè attendere un'ora, così tanto?
E' perchè stanno approssimando per eccesso l'orario.
Dato che è giusto attenersi ai fatti è anche giusto considerare che P., prima di chiamare, avrebbe atteso da poco più di mezzora ai quaranta minuti circa, e non di certo un'ora.
Tabula
@Tiziana: speriamo che l'uscire senza borsa o l'infilare uscite all'ora della nanna dei bimbi non sia davvero scritto sul codice di procedura penale, altrimenti starei vivendo da fuorilegge.
RispondiEliminaComunque sia, attendere dai 20 minuti ai 40 non è così strano, se P. dalla sua posizione si era accorto che M. aveva preso la "strada lunga" per i bagni, avrà calcolato i tempi dell'andata/ritorno e di bersi un caffè al banco e ordinare il caffè da asporto per lui, cosa che ne avrebbe rallentato il passo.
Tabula
14:33 - Vittoria, la figlia del caporal maggiore Salvatore Parolisi, accusato di avere ucciso la moglie Melania, resta in affido provvisorio ai nonni materni; lo ha deciso il Tribunale dei minorenni di Napoli che ha depositato l'ordinanza. Per quanto attiene alla potestà la decisione è stata rinviata al 27 aprile in quanto - ipotizzano gli avvocati della famiglia Rea - secondo i magistrati, al momento non sussistono gli elementi per esprimersi.
RispondiEliminaIl tribunale ha stabilito anche che Parolisi potrà vedere la piccola che ha due anni una volta al mese in carcere. La richiesta di affidamento era stata avanzata dai genitori di Melania, scomparsa il 18 aprile e ritrovata senza vita, brutalmente accoltellata, 48 ore dopo nel bosco delle Casermette, a Ripe di Civitella (Teramo). Attualmente il caporal maggiore dell'Esercito è recluso a Teramo.
Nell'udienza interlocutoria di venerdì anche la zia paterna della piccola, Franca Parolisi, sorella di Salvatore, si era proposta per l'affidamento ma i giudici non hanno accolto la sua richiesta.
Bene. La buona notizia è che Vittoria potrà finalmente riabbracciare il papà.
RispondiEliminaTabula
Rita
RispondiEliminaGiustamente tu fai riferimento all'intervista a Parolisi fatta da CLV credo in data 04/05/2011.
A quella data sono passati 14 giorni dal ritrovamento del cadavere e Parolisi è stato già sentito più volte dagli inquirenti che, credo tabulati di Melania alla mano, gli hanno chiesto chiarimenti in merito alle chiamate fatte alla moglie.
Sul tabulato di Melania è appurato che come prima chiamata da Salvatore risulta quella delle 15:26.
Io ho postato tutte le considerazioni di ieri rileggendo invece la denuncia di scomparsa fatta da Parolisi la sera del 18/04 e riportata, credo abbastanza fedelmente (anche se senza virgolettato come nel caso della telefonata al 112) in Ordinanza.
Se i Carabinieri hanno confrontato quanto dichiarato in sede di denuncia con quanto riportato nei tabulati avranno sicuramente chiesto come mai non comparivano le chiamate che Parolisi afferma di avere fatto prima delle 15:26.
Non so il motivo per il quale Parolisi non si ribelli in qualche modo dicendo, anche in TV, che quelle chiamate lui è sicuro di averle fatte ed è compito dei Carabinieri trovarne traccia. Fatto sta che a CLV decide di attenersi alla versione ufficiale e quindi risultare davanti a tutti i telespettatori alquanto sospetto per il fatto di non aver chiamato la moglie per ben 40 minuti.
Ieri ho cercato unicamente di capire se sulla base di quanto da me teorizzato, fosse credibile Parolisi nel momento in cui ha affermato di aver chiamato Melania già 10/15 minuti dopo l'allontanamento.
Ebbene, sempre sulla base di quanto teorizzato, questa cosa è possibile e comporta il fatto che il telefonino di Melania si doveva trovare ancora nelle vicinanze di CSM.
Non è un assioma o un postulato, è una ipotesi ricostruttiva a mio parere credibile e verosimile in assenza di risposte da parte dei periti sugli enigmi del cellulare di Parolisi.
Se uno non vuole crederci è liberissimo. Aspettiamo di sentire cosa dirà Andrisano ammesso che dica qualcosa o confermi ciò che è stato detto dai RIS (cioè un bel nulla).
Se mai però la mia ipotesi fosse sufficientemente vicina alla realtà dei fatti, credo che B&G farebbero bene ad obbligare Parolisi a parlare della rete telefonica (mobile e fissa) della Caserma Clementi, in quanto le conseguenze sarebbero un tassello in più nella difesa.
A proposito. Non trovate strano che non sia mai stato sequestrato il cellulare di Parolisi o che, nel caso lo sia stato in un secondo tempo, non si parli assolutamente di accertamenti tecnici sullo stesso?
Le perline!
RispondiElimina"L’ipotesi che la perlina possa essere un elemento decorativo dell’abbigliamento di qualcuno legato al fatto delittuoso - scrivono i carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche - potrebbe essere valida". Tuttavia, aggiungono che "potrebbe essere un elemento decorativo dell’abbigliamento di una delle tante persone presenti sul luogo del crimine dopo la scoperta del corpo".
Mi auguro che dei professionisti seri che vanno ad investigare intorno ad un cadavere non indossino indumenti che possano perdere perline, alla faccia dell'inquinamento della scena del delitto.
Perline parlano di donna. Insieme all'impronta di scarpa e al dna femminile sulle dita di Melania sono ben TRE GRAVI INDIZI che indicano una donna sulla scena del delitto.
Tabula
@ LucaP
RispondiEliminaHai letto il mio schema?
Quali sono le località tra CSM e Ripe e anche la radura con la roulotte compatibili con quelle celle d'aggancio dell'utenza di Melania?
Non è solo Tabula o Rita a sentirsi ignorate, lo sono spessissimo anch'io.
A me, piacerebbe saper subito se sto dicendo castronerie o no. E non mi offendo per questo, anzi, così abbandono un'argomentazione fallosa ... e risparmio tempo.
Mimosa
Prima di uscire una annotazione. Gli inquirenti sanno delle perline da tanti mesi, sanno che nulla c'entrano con le scarpe di Melania e sono ben stati attenti ad inserirle agli Atti. Eppure ne cercavano altre mesi fa. (dal Resto del Carlino)
RispondiEliminaAscoli Piceno, 1 luglio 2011 - I carabinieri, su mandato della Procura di Ascoli Piceno, sono impegnati in un altro sopralluogo nel Bosco delle Casermette, a Ripe di Civitella, dove è stata trovata morta Melania Rea, la 29enne di Somma Vesuviana scomparsa il 18 aprile scorso. I controlli riguarderebbero esclusivamente la zona dove è stato rinvenuto il cadavere. Comunque, non si sa cosa stiano cercando i militari, né quale nuovo elemento abbia fatto emergere la necessità di ulteriori ricerche a distanza di quasi due mesi e mezzo dai fatti. Parrebbe però che nel mirino ci siano alcune ‘perline’ mancanti dalle scarpe da tennis che la donna indossava il giorno della scomparsa.
Mancanti dalle scarpe da tennis...
Ciao, Massimo
Rita
RispondiEliminaLeggi bene quanto dichiarato da Parolisi in sede di denuncia di scomparsa la sera del 18/04 (pagg. 7 e 8 Ordinanza GIP Teramo).
Per quanto riguarda i tentativi di chiamare Melania è sensibilmente differente da quanto dichiarato da Parolisi a CLV.
Vengo ora ai percorsi di cui alla fig.1 di pag.38.
Guarda Rita che non capisco proprio di cosa stiamo parlando.
A parte il fatto che, pur non essendoci stato di persona, credo oramai di conoscere ogni angolo del pianoro, ieri non ho mai parlato delle strade/stradine/scorciatoie percorse da Melania.
Ho solamente detto, concordando con Tabula e altri, che sulla base delle manovre che Parolisi dice di aver effettuato con l'auto quando si è messo alla ricerca di Melania, la posizione dell'auto individuata da Massimo nella famosa foto risulterebbe compatibile con una possibile posizione dell'auto di Parolisi stesso.
Mi domandavo allora, nell'ipotesi che l'auto nella foto fosse realmente la Scenic di Parolisi e che la foto si riferisse alle primissime ricerche che lo stesso fa con l'auto, perché il muso dell'auto fosse rivolto in direzione di San Giacomo e non verso il ristorante Segà/Il Cacciatore dove Parolisi avrebbe sin da subito dovuto cercare Melania.
Non mi sembra di aver commentato altro.
Anzi oggi, ho anche postato un commento sul fatto che la scorciatoia non è una sola in quanto vi è una scorciatoia della scorciatoia stessa che passano in mezzo ai cespugli ed agli alberi conduce direttamente da Segà senza passare sulla provinciale.
Tabula scusami
RispondiEliminaNon avevo capito fosse una domanda il tuo aver riepilogato le celle.
Da quanto appurabile dagli atti resi pubblici (e soprattutto dalla Memoria Difensiva), la posizione reale del cellulare di Melania durante tutte le chiamate ed SMS ricevuti dalle 14:56 alle 19:10 non è possibile determinarla.
Si può solamente dire che le celle agganciate sono compatibili con qualunque area compresa tra Colle San Marco e Ripe di Civitella.
Tempo fa avevo però ipotizzato che se il cellulare si fosse trovato in un punto sufficientemente alto di quota (come per esempio sulla SP53 che collega San Giacomo a Ripe) sarebbe stato anche possibile che agganciasse la cella di Ripatransone come effettivamente riscontrato in corrispondenza del Chiosco durante i test di giugno. E' proprio il fatto che non abbia agganciato quest'ultima cella che mi fa pensare che il cellulare non si trovasse al Chiosco bensì altrove.
Massimo
RispondiEliminaAnche a me stamattina si sono rizzati tutti i pochi capelli che ho alla lettura della notizia.
Ma quante altre cosa ci (alla difesa in primo luogo) hanno tenuto nascoste?
E cosa dire di tutti quei presunti testimoni di cui abbiamo avuto notizia anche solamente tramite quella parodia di trasmissione di Chi l'ha visto?
E del casolare di frazione Colle ispezionato dopo che i cani da ricerca in superficie avevano fiutato le tracce di Melania e condotto lì?
@ LucaP
RispondiEliminaquindi a tutto ben considerare, potrebbe reggere la nostra ipotesi dello spostamento in avanti dell'ora della morte nonché del fatto che (forse) Melania è stata "condotta" al Chiosco solo in serata?
Mimosa
@LucaP
RispondiEliminaora vedo, sei davvero un distrattone ... non lo fai apposta ... ti rivolgevi a Tabula o a Mimosa?
@Tabula
RispondiEliminaE' lui che dice che la moglie è andata al bagno verso le 14.30, 5 minuti più o meno ... alle 15.26 è quasi un'ora.
Un po' troppo per prendere andare in un bagno che in linea d'aria dista 50 mt., non credi?
r.
Hai ragione Mimosa
RispondiEliminaEri proprio tu. Scusami
E' che nel frattempo cerco, invano, di lavorare.
Io anche sto lavorando, su una nuova ricostruzione sintetica e schematica secondo le giustissime raccomandazioni di Enrico.
RispondiEliminaA più tardi, SQUADRA!
Mimosa
Rita
RispondiEliminaIo personalmente cerco di attenermi a quanto scritto sull'Ordinanza e non a quanto detto (14 gg dopo) a CLV.
Parolisi il 18/04 afferma che Melania si è allontanata all'incirca alle 14.45 e che lui ha provato a chiamarla circa 20 min dopo (anche se prima sulla stessa Ordinanza è scritto 15/20 minuti dopo l'allontanamento). Quindi comunque all'incirca alle 15:05.
Ripeto ancora, quale motivo aveva di mentire su ciò alla sera del 18/04 quando tutti riferiscono di Parolisi come sconvolto dalla scomparsa della moglie?
Inoltre Parolisi non è uno tosto come Ranelli che vuole essere nuovamente intervistato da CLV per correggere quanto dichiarato dalla Sciarelli in merito alla sua testimonianza.
bell'articolo, brava mimosa.
RispondiElimina@Sì, se avesse dichiarato un'ora sarebbe stata troppo prima di chiamare, Rita.
RispondiEliminaPurtroppo non ho il tempo di rileggere le ordinanze e verificare i tempi, se lei hai lette tu e lui dichiarò tale orario non ho nulla da aggiungere, se saranno interessati a rispondere altri precisando, ben venga.
In effetti ho sempre dato per buono l'orario di allontanamento di Melania rispetto alla PRIMA testimonianza di Ranelli, quella rilasciata a caldo immediatamente dopo i fatti, che dichiarò di avere visto la stessa intorno alle 14,45/14,50 ovvero appena giunto al chiosco,
(questo prima che la sua dichiarazione fosse collegata al momento dello spostamento dei tavoli e quindi posticipata a più tardi).
L'impressione di P. sull'avere chiamato la moglie dopo una ventina di minuti dall'allontanamento in questo caso si avvicinerebbe un pochino di più, certo venti minuti non sono 36, ma non sono neanche un'ora.
E' ovvio che se tu calcoli dalle 15,30 dichiarato da P. e io dalle 14,50 dichiarato da R., i nostri conti non tornino e non possano tornare, ma solo perchè partiamo da presupposti diversi.
Tabula
Boh?
RispondiEliminaè intervenuto Luca dichiarando che P. dichiarò che Melania se ne andò intorno alle 14,45/14,50.
Disse alle 14,45 come sostiene Luca o alle 14,30 come sostiene Rita?
Mettiamoci d'accordo! Cosa dice questa benedetta ordinanza?
Tabula
LucaP
RispondiEliminasono i fatti che lo correggono:
quando sono usciti di casa, ore 14 il tempo per arrivare a CSM, 20 minuti, la prima chimata alle 15.26.
Secondo gli inquirenti addirittura sarebbero potuti arrivare a CSM tra le 14.20 e le 14.30.
Lasciano stare i 54 testimoni che non hanno visto lui, ricorda anche che lui non ha saputo indicare chi era presente al Pianoro durante il tempo che è stato alle altalene con la figlia.
Il motivo per mentire? Credo che ne possa avere avuti molti, anche se ripeto e ribadisco che non lo ritengo l'assassino materiale di Melania.
r.
Secondo me Parolisi non si è preoccupato subito dell'assenza di M. perchè SAPEVA che NON si era allontanata PER ANDARE IN BAGNO ma che aveva in programma qualcos'altro....
RispondiEliminaSi è allarmato DOPO circa un'ora , probabilmente perchè ha incominciato a sospettare che fosse successo qualcosa... da qui, il panico e la frase "me l'hanno presa"...
( Post Scriptum... un consiglio sottovoce : cercate di scrivere post meno lunghi altrimenti diventa DIFFICILISSIMO seguirvi dato che si sovrappongono più ragionamenti differenti fra loro
A tutti quanti.
RispondiEliminaIo personalmente non mi invento nulla e sull'Ordinanza di Teramo a pag.7 (Denuncia di scomparsa del 18/04) Parolisi afferma che Melania si è allontanata dalle altalene alle 14:45 circa. Ed il testo è virgolettato quindi vengono riportate le parole esatte di Parolisi.
Anche nell'Ordinanza di Ascoli si dice che Parolisi afferma sia la sera del 18/04 sia il 22/04 di essere arrivato al pianoro alle 14.45 (pagg. 14 e 15).
Ho riascoltato inoltre l'audio della telefonata al 112. Ebbene all'incirca a 6'50" Parolisi dice di aver provato a chiamare Melania dopo 15/20 minuti da quando si era allontanata. Già in quel momento si era inventato tutto anche relativamente ad un fatto di poco conto come il primo momento in cui aveva provato a chiamare la moglie?
Dice inoltre una cosa strana forse dettata dall'agitazione del momento: "...Ho provato a chiamare ma non mi risponde lei...." (vuol forse dire che ha risposto qualcun altro? non credo, ma valeva la pena evidenziarlo).
Dice ancora un'altra cosa che poi non compare da nessuna parte. Afferma cioè che ha fatto dondolare la bambina sull'altalena, poi parla di fiori che voleva toccare la figlia e cita inoltre lo scivolo come se Vittoria avesse voluto (cosa che mi sembra naturale) andare anche su quello. Quindi forse non è stato tutto il tempo a dondolare la bambina ma si è avvicinato anche allo scivolo che risulta per di più in una posizione più nascosta dalla vista sia dal Chiosco sia dalla strada.
Non sono mie supposizioni ed invenzioni. Sono gli elementi che emergono dagli atti e dai file originali a nostra disposizione.
Ciao
In merito alla sentenza del Tribunale dei Minori, non vi è solamente la buona notizia che Parolisi potrà vedere la figlia una volta al mese, ma anche quella che per tre volte alla settimana dovrà stare con la sorella di Parolisi.
RispondiEliminaMi sembra che per i Rea questa sia una mezza vittoria (scusate il gioco di parole), e per tutti noi la speranza che la giustizia ogni tanto funzioni come dovrebbe.
Sui 54 testimoni che non hanno visto Parolisi alle altalene, mi riservo di postare nei prossimi giorni le analisi che ho fatto (testimone per testimone).
RispondiEliminaCiao
Ottimo, LucaP!
RispondiEliminaCosì mi risparmi un enorme noiosissimo lavoro (ma Massimo Prati non aveva già elencato tutti dandone le testimonianze e collocandoli cronologicamente?)
Ti utilizzerò nella "Sintesi" che sto preparando!
Mimosa
Scusami LUCA
RispondiEliminasono MESI che stiamo ANALIZZANDO.
E' arrivato il tempo della SINTESI.
Un eccellente "lavoro" sui testimoni è stato già fatto da ILBRAVO sul suo blog
http://fattidicronacanera.blogspot.com/
Se pensi di poter arrivare a comprendere se le loro testimonianze abbiano o no un peso probatorio credo tu faccia una fatica inutile.
Questo è il mio modestissimo pensiero, comunque potrei anche sbagliarmi...
RITA, M si alontanò alle 14,45, e non alle 14,30.
RispondiEliminaTABULA, rispondo con ritardo ad una tua osservazione che ti sarà chiara nella risposta: la morte di M potrebbe essere avvenuta molto più tardi di quanto stabilito da Tagliabracci, e cioè, proprio in coincidenza con lo spegnimento del cell..
Nel frattempo, il dna rilevato NELL'ARCATA DENTALE (non sulle labbra), poteva permanere per circa 4-5 ore, prima di disperdersi, perche i movimenti linguali, solitamente si articolano sulle labbra e sotto il palato.
Considerato questo supposto scientifico, il decesso di M potrebbe essere posticipato, anche in sintonia con la dichiarazione del medico legale che, per primo, ne stese il verbale.
ENRICO, per quanto riguarda la mancata preoccupazione di P, sono d'accordo con quanto hai scritto.
A TUTTI. E' importante segnalare la mancanza di tracce di presunte telefonate millantate da P, prima delle 15,26, da parte dei pm, per accreditare la tesi che prima di quell'ora il P NON ERA a CSM, ma "altrove".
PINO
A TUTTI
RispondiEliminauna cosetta che ho sentito questo pomeriggio:
Salvatore Parolisi viene trasferito al Carcere Militare di Santa Maria Capua a Vetere!
Vedremo se è un elemento significativo, come supposi qualche giorno fa.
Ciao!
Mimosa
MIMOSA, ti sarei grato, nel caso mi citassi nella tua SINTESI, di precisare che non sono mai stato concorde con il MOVENTE PASSIONALE, e che ho sostenuto che l'omicidio sia stato causato da INTRIGHI di natura diversa.
RispondiEliminaIl resto delle ipotesi, le ho condivise con Enrico.
Grazie, ciao PINO
Ritiro subito la proposta del riepilogo sui testimoni di Colle San Marco in quanto aggiungerei ben poco a quanto scritto da Massimo.
RispondiEliminaOramai la confusione è totale e facciamo tutti bene a riprenderci l'un l'altro se qualcuno ricomincia a parlare di qualcosa già ampiamente discusso.
Tuttavia è giusto e doveroso che ognuno di noi segnali se, sulla base di nuove notizie o di rielaborazioni di dati già noti, cose che sembravano già assodate debbano essere riviste sotto altra ottica.
Le telefonate fantasma di Parolisi mi sembrano proprio uno di questi casi. Nessuno forse ne ha mai parlato (nemmeno Parolisi da un certo punto in avanti) ed invece potrebbero essere fondamentali per scagionarlo.
Io sono sempre più propenso a credere che Parolisi non sappia nulla di come potesse funzionare il suo cellulare. Probabilmente in caserma gli avranno detto che per usufruire delle tariffe speciali dell'esercito bisognava inserire quel codice prima del numero senza spiegargli alcunchè (e lo stesso a Melania). E' lui stesso a dire nella telefonata al 112 che i loro telefoni erano "convenzionati" con l'esercito quando invece erano realmente "pagati" dall'esercito (probabilmente a Parolisi gli addebitavano un rimborso minimo al mese e questo a lui bastava credendo fosse solamente una questione di tariffe stipulate con la TIM). E forse avrà creduto che l'inserimento del codice fosse la causa (come in effetti potrebbe essere ma con motivazioni molto più complesse) del fatto che le telefonate non compaiano sui tabulati.
scusa Rita, ma tu alle ore 16:26 hai scritto:
RispondiElimina"E' lui che dice che la moglie è andata al bagno verso le 14.30, 5 minuti più o meno ... "
e alle ore 17:03 affermi che "sono i fatti che lo correggono"
E quindi non l'avrebbe detto lui.
Scusa, ma dato che faccio collegamenti-spot e ho più volte ribadito che non posso verificare l'Ordinanza mi sento un pò presa in giro. Comunque sia, non voglio aprirne un capitolo di polemica e confiderò nella tua buona fede, visti i precedenti.
Comunque sia, rimane confermato che calcolando quanto dichiarato da P. e quanto riscontrabile dai tabulati, il tempo tra il PRESUNTO allontanamento di M. e la prima chiamata di P. è di 36/41 minuti.
@Pino
"mancanza di tracce di presunte telefonate millantate da P, prima delle 15,26, da parte dei pm"...
Cosa intendi per "da parte dei pm? Che le telefonate precedenti le 15.26 ci siano e non vogliano trovarle?
Cosa te lo farebbe pensare, se ho capito bene?
Tabula
@Mimosa: perchè il trasferimento sarebbe significativo?
RispondiEliminaTab
LUCA, a me pare che il mancato ritrovamente delle telefonate "fantasma" di Parolisi, vertano in suo sfavore, come ho specificato nel mio precedente post.
RispondiEliminaPINO
Riporto da ILBRAVO un passo del suo ultimo post(purtroppo!) che consiglio, a chi non l'avesse già fatto, di leggerlo attentamente per intero
RispondiElimina"La scommessa di PAROLISI
[...]
La prima considerazione che ci viene da fare è che SP ha progettato tutto puntando su una scommessa, anzi, un vero è proprio azzardo, infatti dichiarando che è sempre stato alle altalene ha implicitamente detto che nessun altro tranne lui è stato lì[...]
Versione Parolisi
"dalle 14:45 alle 15:26 ero nella zona altalene, nessuno tranne me e mia figlia era lì".
Notate il paradosso o lo noto solo io?
Parolisi uccide la moglie, va a Pianoro, si piazza alle altalene e dirà che è sempre stato lì. Ma come fa a sapere che dalle 14:45 fino al suo arrivo, alle ore 15:26 qualcun altro non è stato lì a far giocare il proprio bambino? Come può essere certo che, tanto per dire, il giorno dopo si presenta in questura la signora Genoveffa che ha fatto giocare sua figlia Guendalina fra le 14:55 e le 15:20? Tutto il suo progetto si basa dunque sulla scommessa che nessuno ha occupato quella zona.
In sostanza, Parolisi non sta facendo altro che allinearsi alle altre testimonianze. Egli, in realtà, è testimone di se stesso.[...]"
@ Tabula
RispondiEliminascusami, ora non ho materialmente tempo, ma l'ho scritto un paio di giorni fa, appena lo trovo, te lo posto.
Era una mia sensazione di un "qualcosa", legata all'affermazione del nuovo Comandante del 235° "questa sarà sempre la sua famiglia" riferito a Parolisi nel caso sarà scagionato.
Ciao, Mimosa
TABULA, per i pm è importante segnalare l'inesistenza di dette telefonate, per rafforzare la loro tesi. (forse non sono stato chiaro nella forma?)
RispondiEliminaPINO
Pino
RispondiEliminaFai bene personalmente a dissociarti dal movente "passionale" se reputi non sia credibile.
Tuttavia a me continua a suonare strana l'alzata di scudi da parte dei Rea e degli amici ogniqualvolta si cominci ad insinuare qualsiasi cosa che mini l'immagine di "vergine beatificata" di Melania. Come se fosse più importante difendere il nome della figlia morta anziché trovarne il carnefice.
Ed inoltre mi sembra che durante la discussione siano emersi tanti elementi che potrebbero far guardare Melania sotto un'altra ottica.
MIMOSA
RispondiEliminaSono d'accordo con PINO. Anche secondo me il movente del delitto NON HA NIENTE A CHE FARE con la relazione extraconiugale fra Parolisi e la sua soldatessa.
Caro Pino e caro Enrico,
RispondiEliminaintanto vi anticipo questo che sarà la Premessa del lavoro che sto elaborando (magari potete darmi già le vostre direzioni):
PRIMA PARTE
RICOSTRUZIONE di base:
Sulla base dei seguenti FATTI e/o ELEMENTI essenziali certi o verosimilmente assai probabili possiamo ricavare tre linee di ipotesi, mettendo Melania al centro e non più il marito, come nelle ricostruzioni che abbiamo fatto qualche mese fa.
A)La Prima ipotesi vede Melania allontanatasi per una reale impellenza fisica e “intercettata” dal SI che la convince a fare la strada più lunga per arrivare al Bar Cacciatore, con la scusa di parlare (l’argomento evidentemente stava a cuore a M.)
B)La Seconda vede Melania allontanatasi per una “finta” impellenza fisica, mentre aveva un appuntamento di cui il marito era ignaro
C)La Terza vede Melania allontanatasi per un appuntamento di cui il marito era informato.
Saranno da trovare elementi, per stabilire e valutare ulteriormente in seconda battuta, se l’appuntamento fosse relazionato a motivi passionali o a fattori intrinseci al contesto dell’ambente militare del marito.
Per ora mi atterrò ai “fatti” incontrovertibili o verosimili e agli elementi comuni alle tre linee di ipotesi.
OVVIAMENTE questa Squadra non vuole smentirsi sulla linea della convinzione/presunzione di innocenza di SP che abbiamo perseguito finora, per cui nel mio lavoro non prendo in considerazione l’opinione di chi sostiene che il marito abbia accompagnata la moglie all’appuntamento con la Morte né che l’autore materiale sia lui stesso.
Questo è il compito che la SQUADRA si è assunto.
Se altri vogliono rifare il nostro percorso, portando elementi certi e provati, ma anche indizi verosimili e saldi, sul suo coinvolgimento diretto o indiretto, è liberissimo di farlo, noi tutti leggeremo con attenzione, purché l’esposizione segua un criterio schematico ed essenziale come quelli che tentiamo noi.
saluti
Mimosa
Pino
RispondiEliminaE' chiaro che l'impossibilità di accertare la veridicità sulle chiamate fatte prima delle 15:26 va a sfavore di Parolisi ed a totale supporto del teorema (Talete e Pitagora comunque inorridirebbero al pensiero degli assiomi alla base del teorema) dell'accusa.
Come d'altro canto il possibile accertamento ribalterebbe la situazione.
E' questo che sto cercando di spiegare da ieri.
ENRICO, non mi è stato chiara la tua deduzione.
RispondiEliminaIn definitiva, cosa ne pensi, veramente?
PINO
Luca non sono d'accordo sia stato un successo la sentenza del tribunale dei minori. Se i giudici fossero stati al di sopra delle parti, per il bene della minore, avrebbero dovuto affidare Vittoria alla zia per diversi motivi:
RispondiElimina1) la bimba sarebbe cresciuta meglio in compagnia dei cuginetti;
2) sarebbe stata in un ambiente meno soffocante;
3)Si sarebbe scongiurato il pericolo che la piccola stia in un ambiente dove si respira quasi certamente un clima di forte risentimento nei confronti del padre.
Massimo
per quanto riguarda le perline, nel caso molto probabile le abbia smarrite l'assassino, gli inquirenti probabilmente hanno cercato le altre sul luogo del delitto. Si potrebbe pensare che durante la colluttazione tra Melania e l'assassina si sia rotto il filo di un braccialetto di quest'ultima e che magari non siano riusciti a recuperare tutti i pezzi e le due perline trovate vicino ai piedi del cadavere sono sfuggite. Comunque questo fatto secondo me conferma l'ipotesi che il carnefice sia una donna.
Marilia
@ ENRICO, PINO, LucaP
RispondiEliminaneanche io ho mai associato l'eliminazione di Melania al tradmento con la soldatessa!!!
Ho invece insinuato che poteva entrarci un'altra donna, una ex soldatessa (non so se vi ricordate), respinta e cacciata dall'Esercito, eravamo nel bel mezzo del softair ... (o come si chiama...).
In ogni caso la mia professionalità non si farà influenzare dalle mie opinioni ...
un coordinatore non se lo può permettere ... tranquilli
in ogni caso, dopo che avrò postato, dovrete fare le vostre osservazioni e correzioni di tiro!
Un abbraccio a tutti, vado avanti.
Mimosa
LUCA, certo che ribalterebbero tutto l'apparato accusatorio, ne convengo.
RispondiEliminaMa si troveranno ste benedette telefonate?
Collettivamente speriamo di si, ma da come hai spiegato le cose, ho poca fiducia che ciò avvenga.
PINO
PINO,
RispondiEliminaho perso il filo ... di quale mia deduzione parli ?
Del fatto che anche secondo me il delitto non è " a sfondo passionale" nel senso che non è da attribuirsi ai problemi sentimentali di Parolisi ? .
Inoltre io non credo nemmeno ad altro movente passionale del tipo gelosie, invidie amorose, tradimenti ecc..
Penso più a qualche intrigo scottante in cui il "sesso" potrebbe anche entrarci ma per motivazioni ben diverse da quelle "strettamente passionali"
ENRICO, mi riferivo alla SCOMMESSA DI PAROLISI.
RispondiEliminaPer il resto incidiamo lo stesso disco. Attendo.
PINO
Le perline indicano un minimo di collutazione.
RispondiEliminaNon è vero che Melania non abbia tentato un minimo di difesa.
@Mimosa.. io propenderei per l'innocenza di Salvatore per tutta una serie di ragioni, ciononostante sono disposta a prendere in considerazione i fatti che possano portare anche sulla strada opposta al mio intimo convincimento.
Tabula
A proposito dell'ipotesi appena citata che M. sia morta dopo alcune ore dalla sparizione,vorrei ricordarvi che i primi giorni dopo la scoperta del delitto, il medico che fece il sopralluogo dichiarò che la quantità di sangue rilevata sulla scena del crimine non era compatibile con la quantità persa da Melania (due litri) e quindi metteva in dubbio il fatto che Melania fosse morta a Ripe.
RispondiEliminaDopo l'autopsia questa affermazione è venuta meno. Ma l'autopsia non poteva ne confermare ne smentire questa tesi. Quindi l'aggressione di M. potrebbe essere avvenuta altrove. Allora mi chiedo perchè allestire la scena del crimine nei pressi del chiosco di Ripe? Rivedendo le foto del posto avete notato la pavimentazione con la rosa dei venti? e quella specie di capanno aperto a mò di tempietto? Pensate che questo abbia affinità con le incisioni fatte sul cadavere?
Marilia
Se rileggiamo la denuncia di scomparsa fatta da Parolisi emerge una cosa in contrasto con quanto scritto dai PM e che potrebbe anche far ritenere veritiera l'affermazione sulle telefonate precedenti quella delle 15:26.
RispondiEliminaFlammini Giovanna ed Alesi Diana testimoniano il 23/04 ed il 26/04 che Parolisi è entrato al bar Il Cacciatore alle 14:40 circa (pag.16 OGT).
Parolisi invece nella deposizione fatta il 22/04 al ritorno dal sopralluogo a Ripe afferma, tra le altre cose, di "essere entrato con la figlia in braccio [nel bar] chiedendo alla barista di fargli un caffè recandosi contestualmente nei bagni del locale, dove non rilevava la presenza della moglie; di avere chiesto alla barista informazioni circa la presenza della donna nel locale, ricevendo risposta negativa; di essersi reso conto in quel momento dell'orario, corrispondente alle ore 15:30.
Abbiamo quindi due orari differenti di ingresso nel bar dei quali uno (15:40) a favore dell'accusa ed uno (15:30) a parziale discolpa dell'indagato.
Se proviamo a considerare valido quello di Parolisi (alla data del 22/04 poteva Parolisi spostare di dieci minuti un orario non sapendo ancora quale sarebbe stata l'architettura complessa ed improbabile della ricostruzione dei PM?), dobbiamo sottrarre perlomeno 1 minuto per andare nel bagno e tornare, 1 minuto per entrare ed ordinare il caffè, 2 minuti minimo per prendere la figlia dall'auto (sganciandola dal seggiolino) e si arriva vicini alle 15:26, orario della prima chiamata di cui si ha traccia.
Continua ....
... Continua
RispondiEliminaNell'ipotesi garantista condivisa da quasi tutti noi, è ipotizzabile che Parolisi non abbia mai provato a chiamare la moglie al telefono, stante il fatto che prima si è reso conto che Melania non tornava, ha dovuto poi prendere la figlia e caricarla in auto, compiere le manovre ed effettuare le prime ricerche infruttuose per arrivare infine davanti a Segà?
Ma anche se consideriamo l'orario delle 15:40 (che guarda caso è a favore dei PM), significa che dopo il tentativo di chiamata delle 15:26 sono passati solamente 14 minuti. Ed inoltre Parolisi sembra effettuare solamente due/tre chiamate. E' verosimile che Parolisi sia già così agitato ed abbia fatto solamente così pochi tentativi di chiamata, compiendo contemporaneamente tutti quei passaggi che ho prima elencato?
Prima di muovermi dalle altalene io personalmente avrei fatto perlomeno tre o quattro tentativi di chiamata, poi ne avrei fatti altri in macchina (non foss'altro per avvisarla che mi ero spostato dalle altalene). Proprio come afferma di avere fatto Parolisi.
Ed allora dove sono finite le prime chiamate?
Si era persa la prima parte
RispondiEliminaSe rileggiamo la denuncia di scomparsa fatta da Parolisi emerge una cosa in contrasto con quanto scritto dai PM e che potrebbe anche far ritenere veritiera l'affermazione sulle telefonate precedenti quella delle 15:26.
Flammini Giovanna ed Alesi Diana testimoniano il 23/04 ed il 26/04 che Parolisi è entrato al bar Il Cacciatore alle 14:40 circa (pag.16 OGT).
Parolisi invece nella deposizione fatta il 22/04 al ritorno dal sopralluogo a Ripe afferma, tra le altre cose, di "essere entrato con la figlia in braccio [nel bar] chiedendo alla barista di fargli un caffè recandosi contestualmente nei bagni del locale, dove non rilevava la presenza della moglie; di avere chiesto alla barista informazioni circa la presenza della donna nel locale, ricevendo risposta negativa; di essersi reso conto in quel momento dell'orario, corrispondente alle ore 15:30.
Continua ....
...Continua
RispondiEliminaAbbiamo quindi due orari differenti di ingresso nel bar dei quali uno (15:40) a favore dell'accusa ed uno (15:30) a parziale discolpa dell'indagato.
Se proviamo a considerare valido quello di Parolisi (alla data del 22/04 poteva Parolisi spostare di dieci minuti un orario non sapendo ancora quale sarebbe stata l'architettura complessa ed improbabile della ricostruzione dei PM?), dobbiamo sottrarre perlomeno 1 minuto per andare nel bagno e tornare, 1 minuto per entrare ed ordinare il caffè, 2 minuti minimo per prendere la figlia dall'auto (sganciandola dal seggiolino) e si arriva vicini alle 15:26, orario della prima chiamata di cui si ha traccia.
Continua ....
A proposito di ora della morte, fossi nei panni di B&G in aula chiederei a Tagliabracci sulla base di quali elementi nei primi giorni dopo l'autopsia lo stesso abbia affermato che l'ora della morte era da ricondurre tra le ore 24:00 del 18/04 e le 03:00 del 19/04.
RispondiEliminaNon credo abbia indicato quell'arco temporale leggendo i fondi di caffè o le interiora dei capretti. Neanche aprendo il giornale alla pagina degli oroscopi.
L'avrà detto sulla base di qualche elemento scientifico emerso dalla prima analisi del cadavere.
Peccato che di queste affermazioni non ve ne sia traccia da alcuna parte pur ammesso non fossero così scientificamente provate (in assenza di misura della temperatura interna del corpo effettuata sulla scena del crimine nonché della temperatura del microclima all'intorno del cadavere stesso).
La questione più stupefacente della perizia di Tagliabracci/Canestrari è che, sebbene abbiano commesso errori evidenti nella descrizione e nel peso del lume contenuto nello stomaco, non si siano limitati a dire che la morte era sopravvenuta antro due ore dall'ingestione dell'ultimo pasto ed entro un'ora dall'ingestione di bevanda contenente caffè.
RispondiEliminaMa abbiano anche fatto il mestiere degli investigatori (alla moda di Kay Scarpetta e Kathy Reichs) specificando di quale pasto si trattasse e del fatto che la tazzina di caffè doveva essere stata bevuta in casa prima di uscire. Fissando così l'ora della morta nell'intervallo tra le 13:30 e le 15:30.
Ed il tutto in perfetta sintonia con l'unica ricostruzione possibile che potesse identificare in Parolisi l'assassino.
Ancora una volta ho potuto rilevare che gli interventi fatti da chi non è ritenuto "facente parte del gruppo ristretto" non vengono neppure presi in considerazione.
RispondiEliminaMa è anche probabile che le mie ipotesi siano poco interessanti.
Marilia
PINO
RispondiElimina"la scommessa di Parolisi" è un'acutissima osservazione ( che mi lascia a bocca aperta ogni volta che la rileggo tanto è OVVIA) fatta da IL BRAVO
Leggi qui poco prima della fine del post
http://fattidicronacanera.blogspot.com/ ( parte terza : i testimoni)
In poche parole ( ma in compenso confuse _
;-) )
IL BRAVO sosterrebbe che se Parolisi ha dichiarato di NON AVER VISTO NESSUNO alle altalene e se anche i testimoni hanno dichiarato la stessa cosa, potrebbe essere ASSAI PROBABILE che NON MENTANO nè l'uno nè gli altri...
Altrimenti Parolisi - se NON FOSSE STATO EFFETTTIVAMENTE a Colle San Marco in quel preciso punto e quell'arco breve di tempo - avrebbe rischiato d'azzardo affermando che NON C'ERA NESSUNO alle altalene in quanto NON AVENDO la certezza di questa circostanza avrebbe potuto essere clamorosamente e rovinosamente smentito se alle altalene ci fosse stato qualcuno a giocare col proprio figlio...cosa assai probabile vista la bella giornata
Oddio... non so come spiegartelo meglio.
Abbi pazienza... e vai a leggere, se hai tempo, il post di cui al link
LucaP in merito del messaggio delle 17:48. Grazie della precisazione specialmente nel fatto che la sorella del Parolisi può tenere la bambina per tre giorni la settimana. Anche perchè oggi in un programma rai ( rai1) un'ocona era contenta che i nonni potevano tenere la piccola. Ma questa in base a cosa dice questo? Chi le dice che la sorella non è adatta? E poi si è fatta fare pure un bell'applauso, che squallore. meglio seguire Voi che certi programmi in tv. Grazie.
RispondiEliminaGerico
@ Marilia, santocielo...
RispondiEliminama di quale "gruppo ristretto" parli?
ma non vedi che qui appena uno qualsiasi di noi (intendo "chiunque") dà qualche spunto, c'è qualcuno altro che se ne appropria e ne fa un romanzo ...!!
Evviva la sintesi!
Io personalmente ti sono grata per aver ricordato quelle discrepanze dell'autopsia sul sangue. Possono essere un elemento, ulteriore, per una successiva "ricostruzione".
Ho appena visto che la luna ha gobba a ponente quindi è crescente ... come la nostra stanchezza ... e la suscettibilità (la mia in primis e non immagni quanto! ... però sono una "saggia centenaria" come mi è stato detto che a volte sembro e quindi ... faccio come le tre scimmiette ... e questo è un messaggio per qualcuno altro ...)
Con simpatia
Mimosa
PS ALLA SQUADRA (o a chi si riconosce in essa): non ho ancora capito se vi interessa che continuo.
MARILIA
RispondiEliminanon so se hai notato ma ormai qui si va "a ruota libera" : ognuno segue il proprio filo del pensiero....
Io, per esempio, devo saltare non so quanti post prima di sapere SE un mio intervento è stato raccolto da qualcuno o se è andato perso definitivamente
E' "iL bello della diretta..." di un forum
Niente di personale, soprattutto, rassicurati!
MIMOSA
RispondiEliminacerto che interessa il lavoro che stai facendo !
A questo proposito mi permetto un consiglio : nell'eventuale "ricostruzione" cerca di entrare il MENO POSSIBILE in dettagli ipotetici ... insomma la SINTESI dovrebbe avere l'aspetto di una sorta di "scaletta", non dico telegrafica ..ma quasi
mi spiace non poterti aiutare ma non sto usando il nio computer e, come ho già detto, questo mi crea un sacco di problemi
@Marilia: sapessi..
RispondiEliminaa volte ho l'audacia di considerarmi parte del ristretto gruppo, altre mi sembra di "parlare tanto per dare aria ai denti".
Comunque sia, non devi crucciarti, perchè le modalità su questo blog non sono quelle di una.. chat. Si lasciano considerazioni, si risponde a considerazioni altrui, in altri momenti non te ne frega proprio niente di quel che gli altri hanno scritto perchè ti scappa una cosa da dire e corri a scriverla prima di scordartene, non sia mai che possa servire.
Però prima o poi tutto torna, nella ricostruzione dell'uno o dell'altro o in una risposta tardiva, tu non dartene cruccio.
"entro due ore dall'ingestione dell'ultimo pasto ed entro un'ora dall'ingestione di bevanda contenente caffè.."
l'ultimo pasto fu alle ore?
Tabula
Grazie Mimosa per il conforto, volevo gettare la spugna, e dato che mi leggi volevo aggiungere a quanto detto prima che M. è stata trasportata successivamente sul luogo dove è stata ritrovata magari in un orario compatibile con la fine delle esercitazioni. Quanto al vilipedio potrebbe essere stato fatto in quel momento come il resto del depistaggio (non dimentichiamo i fendenti sulla parete del chiosco che non trovano attinenza con la ricostruzione dell'aggressione) e ripeto il tutto in tema con l'ambiente circostante come evidenziato prima.
RispondiEliminaMarilia
@ Marilia, consolati che quello che hai appena scritto e pensato è stato supposto anche da altri. Opinioni mai finora raccolte perché c'era subito qualcuno che "consigliava" di rileggere la relazione autoptica ... proprio quella che fin dall'inizio alcuni di noi avevano osato a contestare!
RispondiEliminaIo sono qua da aprile/maggio e ti assicuro che ho visto acque e torrenti passare sotto questi ponti!
Ciao!
Mimosa
@Tabula, mi fa paicere che tu abbia condiviso la mia osservazione.
RispondiElimina@Luca, in merito al comportamento del telefonino di Salvatore, pensi che richiedere i tabulati del 3 o 10 Aprile, possa tornare utile? Lo stesso vale per quello di Melania.
Stella
Ciao Pino, vorrei dare una mano ad Enrico ed aiutarti a capire.
RispondiEliminaIl ragionamento che fa Ilbravo è logico e senza possibilità di replica, ne fa tanti di ragionamenti così.
In poche parole, se il Parolisi dice che in quei 40/50 minuti in cui è rimasto alla zona altalene con la sua bimba nessuno è andato alle altalene a giocare, significa che è certo che nessuno ci sia andato (in caso contrario si sarebbe scavato la fossa con le sue mani perché per sbugiardarlo sarebbe bastava una sola persona che avesse detto "io ero alle altalene con mia figlia alle 15.00).
Quindi se non ci sono persone che testimoniano di esserci andate coi bimbi fra le 14.40 e le 15.30, significa che il Parolisi dice la verità, pertanto lui alle altalene c'era ed altri no.
Per tirare le somme. Non c'è stato un testimone che abbia detto "ho portato mia figlia a giocare alle altalene ed il Parolisi non c'era" (se non una donna, ma è provato sia andata sulle 15.40 e non prima), motivo per cui il Parolisi dicendo che nessuno è andato a giocare alle altalene fra le 14.40 e le 15.30 ha detto la verità, quindi la logica ed il ragionamento ci dicono che lui era al Pianoro e non è stato visto.
Massimo
Il ragionamento del Ilbravo, è un ragionamento che ho fatto sin dall'inizio e tra l'altro, mi sembra di aver espresso anche qui.
RispondiEliminaSe la dichiarazione di Parolisi, di essere stato alle altalene dalle 14:40 in poi fosse falsa, che dire? Salvatore è stato fortunato un'altra volta, in quanto nessuno ha dichiarato di aver dondolato il proprio figlio sull'altalena in tale ora.
Stella
@ Stella
RispondiEliminaI tabulati di Melania e Salvatore sono stati acquisiti sin da subito per il periodo che va dal 01/01/2011 al 22/04/2011.
Quello che sinora forse è mancato o perlomeno non ve ne è traccia, è la volontà da parte degli inquirenti di controllare cosa normalmente capitava prima del 18/04, cioè quante telefonate risultano tra Melania e Salvatore, incluso anche quali celle abbiano agganciato il 03/04 ed il 10/04.
Se fossero pubblici, potrei anche fare altre considerazioni, purtroppo allo stato dei fatti non è possibile.
Ti ringrazio per la considerazione.
D'ora in avanti limiterò i miei commenti ad interventi sporadici e telegrafici, in quanto temo di aver occupato troppo spazio su questo blog inutilmente.
RispondiEliminaBuona serata
@Luca, hanno acquisito i tabulati per controllare il traffico telefonico. Mi domandavo se avranno studiato l'aggancio delle celle telefoniche del 3 o 10 Aprile. Chissà....
RispondiEliminaPenso che ognuno dovrebbe essere libero di "postare" gli interventi che ritiene opportuni, senza che gli altri si arroghino il diritto di indicare il contenuto che tali interventi dovrebbero avere. Se un commento non piace, basta saltarlo.
Stella
Stella hai ragione, se però ampliando ed approfondendo argomenti trattati da altri (magari a mia insaputa ed in totale buona fede) si viene accusati di appropriamento indebito e prolissità, ti passa onestamente un po' la voglia.
RispondiEliminaPer gli accertamenti sulle celle agganciate il 03/04 ed il 10/04 ritengo sarebbero doverosi anche solamente per chiarire la questione delle ritrattazioni.
Temo però, se non mi sono sbagliato nelle mie ipotesi, che sui cellulari di Melania e Salvatore risulterà ben poco (forse su quello Wind di Melania). Sicuramente i tabulati di Sonia e della madre di Melania potrebbero dirci molto e forse cose anche sinora solamente sfiorate.
@Mimosa
RispondiEliminaCi sono, sempre interessata! Ma arrivo a casa tardi dal lavoro e dopo un’abbuffata di articoli e commenti, crollo...
Buonanotte
Pamba
p.s. Avrei pronta la prima lista del “compitino” (la caserma).
@ Pamba, ben ritrovata!
RispondiEliminaHai cominciato dal più difficile!
Alora, ascolta un attimo, ti spiacerebbe attendere ancora un po', che prima finisco di scrivere (e tra poco posto) le premesse generali su cui mi ero impegnata?
Solo per consentire una certa consequanzialità nei ragionamenti, già ci stiamo perdendo (come è stato osservato), altrimenti il tuo aprirebbe altri orizzonti a cui ora non siamo pronti (...credo, per carità non voglio essere accusata di egocentrismo)..
Ora i discorsi sono di altro tipo.
A TUTTI
Forse mi converrà postare nell'ultimo articolo di Massimo, saltando questo.
A rivederci qua o là.
Mimosa
Dai Mimosa,
RispondiEliminaaspetto la tua sintesi prima di andare a letto
ciao
Ninette
@Marilia/Mimosa
RispondiElimina"M. è stata trasportata successivamente sul luogo dove è stata ritrovata magari in un orario compatibile con la fine delle esercitazioni [...]"
però c'è il praticolare dell'impronta di scarpa sulla pavimentazione del chiosco, e io non credo proprio faccia parte del depistaggio.. così come non ne fanno parte le "perline".
poichè
Sono comunque portata a credere che lo staging sia stato fatto in assenza di luce naturale.
L'anello sfilato sfuggito di mano e non più ritrovato, mi fa pensare ad una simulazione di furto (così come per la collana sottratta e forse qualche banconota), avvenuta al buio, tra l'altro con M. già in rigor mortis, motivo per il quale la fede, già stretta di suo, non si riuscì a levare.
Tabula
intendevo dire che l'impronta è stata possibile con la suola impregnata di sangue fresco.
RispondiEliminaTab
OK Tabula, hai fatto bene a rimarcarlo
RispondiEliminane prendo nota subito.
Grazie
Mimosa
LUCA
RispondiEliminaDici che ti hanno accusato di essere prolisso...
A onor del vero , se vai a dare un'occhiata a quanti post hai inviato SOLO sotto questo articolo, beh, forse senza accorgetene .. "tte sei 'n po' allargato..." come dicono a Roma...
;-)
quindi, "vedi de datte 'na regolata 'gni tanto (" ( sempre come dicono a Roma..)
;-))
TABULA
RispondiEliminatu dici "motivo per il quale la fede, già stretta di suo, non si riuscì a levare"
Ma se l'anello di fidanzamento era tenuto fermo dalla fede, questa deve essere stata tolta per forza PRIMA se no non avrebbero potuto sfilare l'anello...e POI rimessa al dito
( anch'io penso ad una simulazione di aggressione per furto)
Enrico
RispondiEliminaChiunque qui ogni tanto si allarga e credo lo faccia sempre in buona fede perché ha degli argomenti che ritiene di aver sviscerato e vuole mettere gli altri a conoscenza delle sue stesse argomentazioni.
Certi argomenti possono essere trattati in poche righe, altri in quanto sia complessi sia molto articolati richiedono molto più spazio.
Se poi si deve sprecare tempo a cercare di difendersi da chi ti accusa di non leggere gli atti, le righe diventano moltissime.
Credo comunque di aver esaurito gli argomenti in merito ai quali commentare e mi limiterò allora ad osservare ed a rispondere direttamente a chi ha qualcosa da chiedermi. Se fai attenzione molti altri hanno fatto così anche recentemente.
Ninette, vai pure a letto perché non sono pronta!
RispondiEliminaTroverai le cose domani mattina,
... vi ho avvisati che sono lenta e riflessiva!
Buona nottata a voi!
Mimosa
MASSIMO, grazie per la spiegazione, ovviamente chiara.
RispondiEliminaTABULA, M non è stata "portata" da morta a Ripe.
Lì è stata soppressa.
Spento il cell. e portato via per l'opera di cancellazione del traffico. E tutto ciò potrebbe essere avvenuto alle 19 circa de 18/4.
PINO
quindi Pino tu supponi che un'ora pima di ucciderla, qualcuno che le ha impedito di rispondere alle numerose telefonate, abbia offerto alla vittima un caffè, l'abbia portata - viva - a Ripe per poi accoltellarla?
RispondiEliminasei nella falange della versione caffè con ketamina? (sarebbe la droga dello stupro, noto altresì come anestetico per cavalli, grande effetto rallentante delle percezioni e dei movimenti, abbassamento notevole delle capacità reattive, nessun riscontro dalle analisi se non si va a cercare proprio quella)
Tabula
Più volte si è detto che Melania non può essere stata trattenuta prima dell'omicidio, perché non presentava segni di corde o di altre costrizioni. Ma se invece fosse semplicemente stata trattenuta sotto chiave? Nel qual caso non avrebbe presentato alcun segno di prigionia, anche senza l'ausilio di droghe.
RispondiEliminaTiziana
@Luca
RispondiEliminase però ampliando ed approfondendo argomenti trattati da altri si viene accusati di appropriamento indebito e prolissità, ti passa onestamente un po' la voglia
Sì in effetti c'è un pò il rischio del "questo lo dissi io nel lontano 1993", ed è anche giusto che sia così perchè ci si legge l'un l'altro, però bisogna andare avanti nel brainstorming si buttano idee nel cesto e chi le acchiappa le acchiappa, non si può fermare un ragionamento corale per questioni di proprietà intellettuale, altrimenti sarebbe anche sciocco venire qui ad esternare idee, perchè le idee se sono raccolte, anche a distanza di tempo, vuol dire che erano buone.
"L'albero si vede dai frutti" c'è scritto sulla Bibbia, e se un'idea fruttifica vuol dire che era un albero buono, quindi ben venga la condivisione, che significa "dividere con".
Se a qualcuno desse così fastidio dividere-con, dovrebbe aprirsi un blog per proprio conto ed impedire i commenti.
Se qualcuno ti fa invece notare di avere già espresso qualcuna delle idee che esponi, significa che volente o nolente o ne sei stato influenzato dalla lettura, oppure a partire da punti di partenza diversi siete arrivati alla stessa conclusione, e in entrambi i casi, a me sembra una cosa bellissima, perchè significa che la Squadra funziona. ;-)
Certo sarebbe più corretto ricordare ogni volta questo lo disse Giovanni e questo invece Giacomo, però così facendo si perde il filo, e onestamente anche a me è capitato a volte di inseguire la suggestione e perdere il filo pensando ad un'illuminazione.
Bada bene, è illuminazione per me ogni volta che leggo i post di Massimo, perchè ha questa capacità di disvelare percorsi logici che improvvisamente diventano limpidi e lampanti, al punto che mi domando: come mai non avevo visto questa cosa così evidente?
Te la faccio breve: "posta quel che ti pare e non te la menare". Se ti riprenderanno se il caso scusati, ma vai avanti e non dimenticare mai l'obiettivo.
Non dobbiamo essere persone, dobbiamo essere carroarmati.
Tabula
Tabula
RispondiEliminagiustissimo il tuo discorso, spesso le idee nascono dalle idee degli altri e dunque diventa difficile riconoscerne la paternità (o maternità); è stato così per la storia dell'umanità ed è così anche nel nostro piccolo, nel lavoro fatto sì, da ciascuno di noi, ma fatto in realtà dall'intera squadra. Questo è in effetti il brain storming, e nessuno può permettersi di dire: questo l'ho detto prima io.
Tiziana
@no Tiziana, si può dire eccome. Ma fermarsi a questo.
RispondiEliminae non sentirsi intimoriti dal fatto che ce lo facciano notare, spesso può sfuggire, perchè vedi le idee non sono come un panino che se lo dò a te io resto senza: io rimango con un panino e tu ti trovi un panino nel piatto. E magari ci metti il TUO prosciutto.
Tabula
naturalmente parlo delle idee lanciate e condivise in un brainstorming, sia chiaro.
RispondiEliminaNiente a che vedere con la proprietà intellettuale o i diritti d'autore, quelle sono questioni diverse, io stessa nei miei progetti inserisco la dicitura volta a ricordare la proprietà intellettuale delle idee.
(E questo non mi ha comunque evitato "scippi", al punto che durante un colloquio di lavoro un tizio mi mostrò la copia di un MIO disegno di cui aveva tenuto copia un mio collega che fece lo stesso colloquio, portandomelo ad esempio, sapessi che rabbia..)
Tabula
E’ fuori dal contesto delle discussioni in atto, ma questo ve la devo proprio dire: nel verbale della denuncia di scomparsa (inserito nell’O.Teramo p. 6) ho scoperto che Melania e Salvatore si sono sposati il 26 aprile 2008 e lui ‘fu raggiunto’ dalla moglie nel mese di maggio dello stesso anno. E’ normale? E quando sono andati in viaggio di nozze?
RispondiEliminaMa ‘sta benedetta ragazza allora si è fermata a casa di mamma e papà fino al momento di partire?
La sorella di lui, Francesca, con cui Melania era in tanto affettuosi rapporti, afferma che nel loro viaggio di nozze in Messico (viaggio che implica i 15 giorni pieni di licenza matrimoniale, e qualche giorno di permesso di più) Melania voleva tornare indietro prima, perché aveva nostalgia di casa sua. Ma dove stava questo grande amore?
Credo bene che poi si è fatta venire i rimorsi di coscienza di aver lasciato solo il marito per tutto il tempo della gravidanza e del pst-partum!!! (la bambina è nata il 16 ottobre 2009).
La sua famiglia l’ha sicuramente protetta fin troppo, è forse (solo) per questo che il suocero ha pronunciato quella frase all’indizzo del genero? era una considerazione rivolta a se stesso, scaricata su altri?
Mi spiace molto, ma – da donna – mi vien da dire che M. i tradimenti se li è cercati!
La morte atroce certo no (che Dio l‘abbia in gloria, come si dice), ma che lei sia stata tanto “innocente” … mmmh. Altrochè “limpida” immagine.
Non voglio pensare all’ipotesi qui sollevata (solo per casualità) che lei abbia avuto né corteggiatori né intrallazzi amorosi con chicchessia, secondo me era troppo presa dal preservare una “facciata” che le avevano insegnato fosse importante.
Ho conosciuto da vicino alcuni uomini davvero “trascurati” e tartassati dalle mogli, ora comincio a capire cosa SP voleva dire “Ludovica mi ha consolato in momenti difficili”.
Nonostante questo, è evidente che lui è sempre stato innamorato perso di M.
Lo sappiamo noi donne (lo predico a mia figlia fin da adolescente – e che i maschietti si tappino le orecchie, anzi gli occhi in questo caso) che deve essere lui “cotto e stracotto” affinché noi ci possiamo sentire “regine del suo cuore”. Alcune se ne approfittano troppo, è vero …
Dirò comunque un requiem per Melania prima di addormentarmi, ne ha bisogno anche lei, specialmente come Mamma.
Scusate la divagazione. Certo mi attirerò strali feroci, pazienza, li assorbirò senza replica.
Buonanotte.
Mimosa
Buongiorno Mimosa, ora vado a lavorare, spero di risentirci (leggerti) nel corso della giornata.
RispondiEliminaNel mondo virtuale, anche se leggo senza intervenire mi sembra di parlare con tutti..
Pamba
@Mimosa stai insegnando una cosa molto importante a tua figlia, che sperò le insegnerà a distinguere la pula dal grano. A me queste cose non le ha insegnate nessuno - ci sono dovuta arrivare da sola - e non è stato facile barcamenarsi e tagliare i rami secchi senza pietà, perchè nelle questioni di cuore non bisogna avere pietà.
RispondiEliminaTabula
TABULA, ho letto ora il tuo post di commento all'ultimo mio, circa la morte di M e relativa ora.
RispondiEliminaSostengo l'ipotesi che la donna NON sia stata drogata, nè tenuta legata (se ne sarebbero riscontrati i segni), ma tenuta in ostaggio, come ha detto Tiziana, in quel casolare segnalato dai cani, sito lungo il percorso da CSM e RIPE, e che non è stato più citato, come elemento indiziario.
Per quanto riguarda ildiscorsosulla citazione dei
SINGOLI "apportatori" di ipotesi, sono d'accordo con quanto sostieni.
Per questo, in un momento di esaltante simbiosi, affermai quel: "SIAMO UNA SQUADRA!".
Da quel momento, col consenso di tutti i più assidui collaboratori di questo sito, ci siamo sentiti legati da una solidarietà intellettuale di base, che non ha più distinto il risultato dei punti fermi raggiunti, come apporti individuali, ma come somma del lavoro comune: quello, appunto di una "squadra", compatta, nell'ideale garantista.
A questo proposito esorto Mimosa a continuare il gravoso lavoro che si è assunto, con serenità.
Non saremo mai noi elementi di intralcio.
Ciao, PINO
Ciao Mimosa
RispondiEliminavorrei ricordarti, ad onore di precisione, che salvatore ha SEMPRE tradito Melania..sia nei tempi di fidanzamento sia quando stavano insieme a Folignano...forse il caporal maggiore il tradimento ce l'ha nel sangue a giudicare da tutta una serie di comportamenti..( ricorda cosa ebbe a dire il proprietario del bed breakfast )e soprattutto dalla facilità con cui tende a negarli...
quanto al fatto che prima di partire per il viaggio di nozze si sia fermata dai suoi ti faccio notare che tra il 26 aprile e maggio i tempi non sono esattamente così lunghi..magari se fosse viva melania ce ne potrebbe spiegare la ragione, ma non è nella condizione di potersi difendere e allora tutti possono dire tutto, compreso la sorella di Parolisi , che non mi sembra esattamente persona super parte
Melania voleva tornare in Italia o voleva tornare dai suoi? vedi anche a me è successa la STESSA COSA IN VIAGGIO DI NOZZE..ERA LA PRIMA VOLTA CHE MI ALLONTANAVO TANTO DALL'iTALIA E mi sembrava tutto così strano, insolito...mi sentivo inadeguata..ma questo non voleva dire che non amassi mio marito..io volevo tornare in Italia, a casa mia , con lui
lori
e cmq melania avrà sbagliato a sposarlo come dicono molti qui, vist le premesse, ma allora anche parolisi ha sbagliato a sposare melania viste le premesse cioè l'eccessivo attaccamento ai suoi
RispondiEliminacome al solito qui si tende a prendere le difese di parolisi sempre e comunque..e non parlo dell'omicidio per il quale da tempo sostegno la sua estraneità..e tu mimosa lo sai
lori
lori
X SIRA
RispondiEliminaIo personalmente, ma forse anche tanti altri, avverto spiacevolmente la tua mancanza, nella giostra che ti era così famigliare.
Ho letto con piacere, e ovvia condivisione il tuo commento all'articolo sui "testimoni", rimandato da Massimo. Ma oltre quello, mi privi del piacere di leggerti più frequentemente.
Ti sei disaffezionata a tutti noi?
Fatti sentire, anche a proposito del lavoro che stà affrontanto Mimosa, per tutti noi.
Un salutissimo.
PINO
p.s.
RispondiEliminaStesso discorso vale anche per LORI, di cui si risente la mancanza delle frequenti, intelligenti e sagaci osservazioni, che hanno contribuito in modo sensibile allo sconfinamento di certe...fantasie.
Pino
@Mimosa
RispondiEliminaè vero in un matrimonio che non va si dice sempre che le colpe siano da ambo le parti.
se in un fidanzamento a distanza i tradimenti sono più facili, è anche più facile lasciarsi.
Se i due non hanno preso questa decisione suppongo che ci fosse qualcosa alla base che li tenesse uniti, fino ad arrivare al matrimonio.
Non dimentico le reciproche minacce di suicidio di gennaio 2010, non risulta da nessuna documentazione medica che Melania abbia messo in atto tale minaccia neanche come tentativo, se non come proposito in un momento di disperazione rivelato ad un'amica in un momento di sfogo, e recentemente ingigantito dai media che ci hanno vergognosamente ricamato sopra con titoloni ad effetto, così come gli è consueto fare.
Però a gennaio 2010 Salvatore ebbe la concreta possibilità di liberarsi della moglie e non lo fece, minacciò anch'egli di farla finita. Perchè? Al fine di liberarsene "meglio" in un futuro evitando di pagarle alimenti?
Qualsiasi avvocato di mezza tacca avrebbe tenuto conto dell'abbandono del tetto coniugale messo in atto da Melania durante la gravidanza e dopo il parto, e il tradimento sarebbe pesato molto meno in una separazione con addebito per colpa.
Non che Parolisi abbia cambiato di molto le proprie abitudini, anche se mi è sembrato di capire che la frequenza dei suoi incontri con Ludovica subì una brusca frenata rispetto ai tempi della gravidanza, si videro 3/4 volte in un anno, più che altro si sentivano molto anzi SEMPRE.
Difatti credo di ricordare che il famoso abnorme numero di telefonate riportate nell'Ordinanza riferite alla settimana precedente l'omicidio, in quantità improponibile da effettuare fisicamente, se non sbaglio sarebbero state circa 4 al minuto, Antonello docet, siano un errore di trascrizione e il numero di telefonate tra i due sia da spalmare nell'arco temporale di un anno.
Tante comunque.
Ma i radi incontri e le frequenti conversazioni più che di una relazione passionale indicano Ludovica come confidente e stampella psicologica di Parolisi.
E' tradimento anche questo, anzi forse per un uomo il tradimento mentale è peggiore di quello fisico, ma non è passione e attrazione, tanto più che era da gennaio che Salvatore rimbalzava più o meno elegantemente tirando molti cosidetti "bidoni" agli incontri organizzati da lei, ogni occasione di vedere la donna.
Insomma, Salvatore le diceva un sacco di scuse, le faceva credere di avere trattato la separazione, allungava i tempi, schivava gli incontri, prometteva e non manteneva, non si prendeva nemmeno mezza giornata di licenza per incontrarla, non fingeva più improrogabili impegni in caserma con Melania, come invece Paciolla faceva con la moglie, quali elementi abbiamo per credere che con Amalfi non avrebbe fatto altrettanto?
Tabula
@Tabula&tutti su "la droga per stordire Melania"
RispondiEliminavolendo entrare nello specifico la ketamina gira solitamente in soluzione, i tossicodipendenti cronici di eroina la diluioscono e se la iniettano,cmq di solito si asciuga a caldo e si ottiene una polvere da inalare; la ketamina non si beve e anche volendo berla gli effetti si manifestano dopo almeno un 30 minuti e solo nell'ipotesi che non si sia sopraffatti da conati di vomito.
Il GHB non è facile assumerlo inconsciamente perchè non stiamo parlando di un bicchiere da 300/400 ml di superalcolico, lascio aperto un minimo spiraglio perchè forse una sostanza sufficientemente amara come il caffè (magari di una marca che non si è soliti bere) potrebbe coprirne il gusto amarognolo.
Se la si voleva stordire con sostanze era meglio mettergli uno straccio imbevuto di etere sul naso, in ogni caso a parer mio lo stordiemnto è stato ottenuto tramite il colpo alla testa.
MarcoPD
@Marco pd
RispondiEliminasì Marco, anche secondo me quella botta in testa parla molto chiaro e indica la maniera in cui la volontà di Melania è stata "piegata".
Il fatto di infilarla in mezzo alle coltellate secondo me non ha senso: o la si voleva picchiare o la si voleva accoltellare, perchè andare a complicarsi la vita.
Quello è' sicuramente il mezzo che è stato adoperato per stordirla.
In quanto alla ketamina, volevo fare quella dotata di cultura trasversale, ma mi hai "bruciato".
:-)
@Tiziana (credo) se Melania fosse stata tenuta prigioniera non credi avrebbe pianto, urlato, bussato alla porta, insomma il trucco avrebbe tenuto perchè waterproof (quanto ci vuole a dare un'occhiata nella sua trousse?) (la trousse è il contenitore per i trucchi, precisazione per i non esperti) o ci troviamo di fronte ad assassino capace di rifarle il maquillage? (altra complicazione)
Tabula
Eh Tabula
RispondiEliminasarebbe bello dare un'occhiata alla trousse di Melania... se, insieme a tutto il resto, non se la fossero ripresa i Rea!
La botta in testa parla di stordimento. Pero', dato che c'e' un pero', Melania e' stata accoltellata prima da dietro, poi da davanti, ed era in piedi quando cio' e' successo. Quindi la botta in testa non ha sortito l'effetto desiderato, o forse serviva solo per il trasporto?
Sqadra
L'ho gia' scritto a LucaP nel nuovo articolo di Massimo (Massimo, l'articolo mi era piaciuto tantissimo allora e hai fatto benissimo a ripubblicarlo): se avete notato un certo rallentamento nei vostri computer, o se per caso alcune funzioni non rispondono come dovrebbero, vi consiglio di fare un check-up completo!
Annika
Buongiorno,
RispondiEliminaho scritto quello che ho scritto stanotte perché, avendo pensato di mettere al centro della nuova ricostruzione M., stavo meditando sulla sua personalità e mi son fatta l’idea che aveva un carattere decisamente forte, una personalità spiccata (ricordo che lo stesso fratello disse che aveva un “caratterino”), quindi quello che voleva lo otteneva.
Dopo la nascita della creatura, ha deciso (chissà quante “conversazioni” in casa dei suoi e con la cognata amica-confidente) di prendere in mano la sua vita e le redini del matrimonio.
Mi fa supporre che questo implicasse anche far piazza pulita di quello che non le piaceva (vedi l’antipatia verso i colleghi amici di lui un po’ troppo “disinvolti” con le ragazze) e che disturbasse l’immagine ideale di famiglia (vedi la telefonata a L.).
Intanto teneva sotto stretta sorveglianza il suo uomo.
Può darsi che lui, così bonaccione, le avesse riferito in confidenza certe cose del proprio ambiente che lei, così impulsiva, pensava di far cessare.
Insomma, credo che il temperamento di M. centri molto di più di quello che finora si è pensato.
Non so se siete d'accordo anche voi.
Mimosa
TABULA
RispondiEliminami sono posto la tua stessa domanda ma non ho trovato risposta.
In ogni caso mi sembra assai poco credibile che l'aggressione sia avvenuta alle 15.00 a Ripe, che il corpo sia stato lasciato lì in bellavista , che non sia stato visto da nessuno di passaggio nè dai militari in esercitazione ma SOPRATTUTTO dalle forze dell'ordine le quali sicuramente devono aver perlustrato la zona del bosco delle casermette.
MIMOSA
RispondiEliminaIo sono d'accordo, senza riserve.
Ciao PINO
TABULA, quello che ho scritto relativo alla "prigionia" di M, forse non l'hai letto, o avesa senza rispondermi.
RispondiEliminaGradirei che lo facessi.
PINO
p.s.
RispondiEliminaLeggi, non "avesa" ma EVASO
P
MIMOSA
RispondiEliminadai una ulteriore occhiata ai famosi fotogrammi del supermercato e avrai conferma di quanto sostieni
( ricordo di aver scritto qualcosa di molto simile a proposito della personalità di M. proprio nel mio PRIMO post su questo blog. ( il 2 settembre, mi sembra...)
In ogni caso QUELLO CHE NON SI SPIEGA è l'immagine di coppia modello, quasi da libro delle favole, che familiari e amiche hanno tentato ( finchè hanno potuto !) di offrire al pubblico ben sapendo come la realtà fosse tutt’altra.
COSA cercavano di nascondere escludendo nel modo più categorico il benché minimo dissidio tra Salvatore e Melania ?
PERCHE' per loro era così importante che non ci creasse alcuna illazione negativa sui rappporti privati della coppia ?
Ricordo, ricordo Enrico, e anche tutti i discorsi sulla immagine di "coppia modello" e ancora un altro tuo (mi pare) sulla faccia poco felice di lui nel filmino di nozze. Per questo ho raccolto tutti i vostri pensieri e mi sono rinforzata nell'opinione.
RispondiEliminaVorrei porla come base per "immaginarmi" le ragioni della sua morte.
Mi è frullata in testa un’altra cosa. E se quella messa in scena sul corpo della povera Melania fosse un insieme di elementi mirati e con precisi significati riguardo alle 3 cose che lei aveva scoperto?
Ad esempio: la siringa = faccende di droga, svastiche/segni più o meno esoterici = attività a ciò assimilabile, pantaloni abbassati = sesso e attività a ciò assimilabile.
Che ne pensate?
Perché secondo me la chiave per trovare i responsabili sta nello staging, apparentemente “maldestro” e troppo pieno di elementi. Ma potrebbero essere elementi che di fatto scaturiscono da un mix di brutte situazioni in atto da qualche parte (potremmo dire in caserma secondo Meluzzi) e che sono combinati assieme con il concorso di più persone, le quali tuttavia nell’azione omicidiaria hanno operato alquanto maldestramente, visto che M. è stata solo ferita a morte. O anche questo era voluto?
Ciao
Carissima Pamba
RispondiEliminaio mi sono arenata, perché mi sono venuti altri pensieri.
E' il momento tuo!
VAI!!!
Ciao, Mimosa
MIMOSA
RispondiEliminale considerazioni che hai fatto nel post precedente mi trovano completamente d'accordo
Riguardo l'aggressione io propendo ancora a credere che si sia trattato di una intimidazione divenuta via via più violenta fino a sfiggire di mano ( visto anche il carattere nonchè "la stazza" di M ) agli stessi "interlocutori e sfociare in tragedia.
Tu mi sai dire se da qualche parte esiste un rapporto od un riferimento relativo al momento in cui sono scattate le ricerche e se e quando le forze dell'ordine hanno perlustrato la zona del Chiosco a Ripe ?
Gli orari d'inizio delle ricerche ed i percorsi effettuati dai carabinieri il giorno 18/4 dalle 17.00 ca fino alle 19 sarebbero molto importanti
Siamo CERTI che in quel lasso di tempo non abbiano esteso le perlustrazioni fino alla zona del bosco delle casermette ma si siano limitati a cercare nei dintorni del Pianoro?
Ho fatto questa riflessione : se le forze dell'ordine fossero andate il 18 stesso al CHIOSCO e non avessero visto NIENTE , quel luogo sarebbe stato IDEALE per trasportarvi il corpo e farlo poi "ritrovare" tramite telefonata anonima il 20
@Pino, scusami, avevo letto eccome.
RispondiEliminaCerte volte mi copio brani dei vostri interventi per rispondere e poi leggendovi uno di seguito all'altro ne ricopio un pezzetto scritto da altri e.. mi perdo il primo.
Comunque sia, il dubbio che esprimo sulla prigionia di Melania rispondendo a Tiziana è lo stesso che avrei espresso a te: era in ostaggio ma non ha pianto, non si è disperata, il trucco le è rimasto intatto?
hai scritto: "NON drogata, nè legata ma tenuta in ostaggio in quel casolare segnalato dai cani, sito lungo il percorso da CSM e RIPE, e che non è stato più citato, come elemento indiziario."
E guarda che lo troverei verosimile, ma non riesco davvero a capire che tipo di ostaggio possa essere stata.
Mi viene da pensare che potrebbe essere stata in ostaggio senza esserne consapevole.
E non per questo essere priva di sensi nè in stato di coscienza alterata.
Forse, parlava con qualcuno e pensava di cavarsela.
Tabula
Tabula
RispondiEliminala dicitura "trucco intatto", riportata dall'ordinanza, suona un po' strana. Ne avevamo già discusso, ricordi? Si diceva come si fa a parlare di trucco intatto, quando la faccia era segnata da rigagnoli di sangue Probabilmente con ciò si mirava a dimostrare che l'assassino era persona nota a Melania e dunque lei non si è spaventata.
Comunque, se non ha pianto mentre le infliggevano 32 coltellate, possiamo presupporre non avrebbe pianto neanche durante un'ipotetica prigionia. Magari uno urla e sbraita ma non necessariamente piange.
Tiziana
Tiziana
RispondiEliminase Melania fosse stata tenuta prigioniera, a che scopo sarebbe in seguito stata liberata e poi ferita a morte, e non uccisa, lasciandola viva per parecchie decine di minuti e libera di poter parlare, urlare, chiamare aiuto? Hai in mente una pista precisa, tipo farla soffrire o punirla per qualcosa, e la prigionia sarebbe parte della tortura cosi' come il dissanguamento?
Annika
Oddio certezze non ci possono essere ma ho il forte convincimento che M. come dici tu ha messo il becco, tramite confidenze del marito per giustificare il suo comportamento, sugli intrighi di altri commilitoni o superiori di S. E' probabile che a seguito delle minacce di M., lo stesso S. abbia riferito in caserma sulle intenzioni della moglie (probabile che lei avesse anche parlato con i suoi familiari e da li l'affermazione del padre "non l'ha saputa proteggere" e la convinzione dei parenti di M. che S. pur non essendo l'autore materiale dell'uccisione di M. è però responsabile dell'evento.
RispondiEliminaA questo punto le persone coinvolte o chi per loro, per paura che le minacce di M. avessero un seguito, hanno pensato di intimorirla per farla desistere dal rivelare quanto da lei appreso. Successivamente o per una reazione fisica di M. o per la sua tenacia nell'insistere sulla sua posizione di paladina della giustizia, la situazione è degenerata e si è arrivati a perdere il controllo fino ad arrivare a colpirla a morte.
Ora resta da capire se dette persone hanno agganciato M. per l'aggressione ad insaputa del marito, ed io credo sia la versione più accreditata, o con il suo benestare. Con questa tesi, come ho già scritto in presedenza, trova riscontro anche l'intercettazione fra P. e la sorella.
Marilia
@ ENRICO
RispondiEliminanon so nulla di preciso in merito allo svolgimento delle ricerche.
Ci sarebbe qualcosa da ricostruire cercando nelle Ordinanze.
Forse Massimo può aiutarci.
Ricordo solo che il giorno 18
- all'ora di pranzo (circa fino alle 14.30) c'erano quattro soldati tra cui 1 donna a mangiare sulle panchine del chiosco,
- le esercitazioni a Ripe si sono concluse intorno alle 17-17.30
che il giorno 19 di mattina c'era ancora qualche reparto in fase di smobilitamento definitivo.
Ciao
Mimosa
PS : Melania non aveva proprio una "stazza", era alta 1,72 (dichiara Parolisi), un paio di cm meno di mia figlia ... vabbé che noi siamo "nordici" ;-))
e gli Abruzzesi sono notoriamente i più bassi d'Italia ... (doppia strizzatina d'occhio ...)
Annika
RispondiEliminanon ho in mente alcuna pista precisa, la mia non voleva essere un'ipotesi, mi limitavo a "fare l'avvocato del diavolo" per vedere quali piste possono essere lasciate aperte. Dicevo dunque che né la mancanza di segni di costrizione, né il trucco intatto, sono di per sé elementi che escludano la prigionia di Melania. Ben più difficile, hai ragione, è spiegarsi lo scopo di un eventuale simile comportamento. Anche nel caso volessero ucciderla, in effetti, non si spiega perché portarla fino al chiosco di Ripe e non farlo là dove l'avessero tenuta prigioniera. Nel caso della prigionia e successiva uccisione, l'unica cosa che mi viene in mente è l'ipotesi pista satanica (ciò non significa che questa sia la mia ipotesi, certo che il cadavere lasciato in luogo così evidente e non scoperto per due interi giorni lascia perplessi).
Tiziana
Infatti dici bene è l'unica cosa che lascia perplessa anche me, ma anche Yara è stata ritrovata nei luoghi dove era già stata cercata in presedenza, vabbè che c'era intorno al cadavere un minimo di vegetazione mentre nel caso di M. no, ma può essere che sia stata uccisa li, portata via anche per poter effettuare con tutta tranquillità il vilipedio e riportata poi sullo stesso luogo del delitto due giorni dopo e quindi fatta ritrovare a seguito della telefonata.
RispondiEliminaMarilia
Marilla
RispondiEliminaYara si trovava in mezzo alla vegetazione, Melania davanti ad un chiosco in una zona abitualmente frequentata dai militari, che anche in quei giorni facevano esercitazioni.
Dal punto di vista della semplice possibilità, si può ammettere anche la tua ipotesi, a me personalmente però, l'idea che il cadavere sia stato portato via e poi risistemato in zona, sembra troppo macchinosa.
Tiziana
Pensandoci bene potrebbe essere proprio così d'altronde Tagliabracci ha sbagliato parecchie cose e anche quando ha asserito che il cadavere non è stato spostato potrebbe essere caduto in inganno. Il cadavere è stato ritrovato composto come anche la capigliatura in una posa non naturale che hanno attribuito al depistaggio, ma potrebbe essere stata portata via dopo la morte per poi essere riposizionata esattamente nello stesso punto dove è morta, prova ne sia la presenza dei segni dei pneumatici a poca distanza dal corpo.
RispondiEliminaMarilia
Mah, per me non poi così macchinoso, come giustifichi i solchi dei pneumatici a poca distanza dal corpo? Prima dell'omicidio la presenza di un mezzo lì avrebbe potuto destare sospetti, data l'ora, il trasporto effettuato la notte no. Il fatto poi che il cadavere non sia rimasto in quella posizione per due giorni spiegherebbe anche perchè dall'autopsia non siano state rinvenute tracce di DNA animale, cosa quasi impossibile.
RispondiEliminaPortare via un cadavere, se spostato da due persoe, e adagiato su un telo non mi sembra impossibile.
Marilia
Marilla
RispondiEliminahai ragione, quei segni di pneumatici non possono essere trascurati.
Tiziana
Qualcuno tempo fa aveva ipotizzato che quei segni di pneumatici potessero indicare che durante lo staging, effettuato prima dell'alba, i fari dell'auto fossero serviti per illuminare la scena.
RispondiEliminaTiziana
Infatti potrebbe essere anche così ma trovo più plausibile l'altra versione. In tal modo solamente potresti giustificare le mancate traccie di DNA animale e anche l'operazione di staging effettuata con tutta calma da un'altra parte.
RispondiEliminaMarilia
Strana coincidenza quella dei gitanti a Ripe fino alle 14,30, coincidenza che porta a Villa Lempa e una donna soldato in stato di agitazione, a che ora accadde?
RispondiEliminaSaranno stati controllati questi gitanti che fino alle 14,30 hanno pasteggiato a Ripe, non è che stessero per caso attendendo una persona, una donna, che avrebbe dovuto condurne un'altra?
Tabula
ps: la sostenitrice dellos taging notturno sono io, però mi sembra di ricordare che la teoria dei fari per illuminare la scena fosse di Massimo.
Io lo dico a causa di quell'anello trovato sotto il corpo, mentre l'anello matrimoniale non si riuscì a sfilare ma un pò di dna della.. stagista rimase sul dito della vittima.
(ah! è vero! qualcuno me lo chiese qualche commento fa.. vabè rispondo ora)
Sì lo so che la fede solitamente fermava il brillante di fidanzamento, più largo, ma è stato spiegato che Melania ogni tanto invertiva i due anelli tra di loro.
E' il motivo per cui mi viene da semplificare il rebus: Melania forse con quegli anelli ci giocava, comunque se li toglieva per lavare la piccola e non graffiarla, ma sicuramente se teneva alle sue mani non permetteva si formasse il tipico "solco" da anello, quindi ogni tanto li alternava, e quel giorno la depistatrice riuscì a sfilarne solo uno che le sfuggì.
E non fu più ritrovato a causa del BUIO.
In quanto al dna maschile sempre sulla mano sinistra, è alquanto probabile che durante la faticosa operazione (rigor mortis) un uomo abbia tentato di aiutare la ragazza tenendo la mano di Melania, mentre l'assassina tirava con più forza l'anello.
E' vero che questa faccenda potrebbe far pensare ad uno staging in loco, o ad un perfezionamento dello stesso, se volete pensare ad un trasporto del corpo.
Ci sono indizi che potrebbero far propendere per questa versione, come la posizione del cellulare non agganciante le celle telefoniche di Ripatransoneche è catturabile quando si è posti in alto come al chiosco di Ripe, ma prima dello spegnimento agganciò sempre e soltanto due altre celle che collocherebbero l'oggetto (e forse la stessa Melania) presumibilmente poco distante è più in basso.
Viva o morta? non è dato saperlo con certezza.
Morta, io direi adesso.
In altri tempi avrei pensato ad una setta che necessitasse della vittima sacrificale per il sacrificio del plenilunio precedente la Pasqua, una vittima non scelta a caso ma tra quelle persone che avessero creato delle grane.
ps: anche io dicevo stazza, ma era alta solo un paio di cm più di me. Allora anche io.. stazzerei?
Una donna di 1,72 non è alta in quella maniera che ci vien descritta, è altina, oramai nella media, delle nuove generazioni.
Che fosse detto che era tletica va bene, ma non era questo marcantonio che ci hanno millantato fino ad ora.
Una donna veramente alta-alta comincia da 1,80 in su..
ma che razza di giornalai!
Tabula
noo.. mi ha cancellato un commento..
RispondiEliminaLo riscrivo in breve.
Il peso forma di una donna è grossolanamente calcolabile così:
Altezza espressa in cm - meno indice fisso pari a 110 = Peso Ideale.
Questo senza tenere conto della corporatura, anche se porrei M. tra il normotipo ed il longilineo.
172-110= 62 Kg. Questo il peso ideale di M. secondo le tabelle.
Tenendo conto dell'atleticità della stessa, delle spalle larghe, delle cosce muscolose e piene viste in video, della recente gravidanza ma senza esagerare pensando alle accuse di P. marito affamatore secondo V.G., arriviamo senza sbagliarci di troppo a 65/66 Kg.
Una donna alta 172 cm che pesi 65/66 Kg, è davvero intrasportabile da due persone?
Mia suocera, che pure è massiccia ed inaffondabile, da sola e col sorriso sulle labrba culla e ninna in braccio la nipotina dodicenne che si aggira intorno ai 40 Kg.
Vuoi che non siano trasportabili da un bagagliaio a pochi metri più in là, 40 kg a testa?
Tabula
A tutti
RispondiEliminaLe operazioni di ricerca vengono avviate subito la telefonata di Parolisi al 112 (16:34) e difatti quasi subito (17:15 circa) arrivano al pianoro due autovetture dei Carabinieri.
Da quanto ho appurato, sino alla serata sono solamente i Carabinieri ad effettuare le ricerche. Gli stessi, è detto nell'Ordinanza, si dirigono quasi subito verso San Giacomo dove il cellulare di Melania era stato georeferenziato con la procedura NUE. Non credo però si siano avventurati sino a Ripe.
Nella serata arriva anche il Soccorso Alpino con Macciò ed il cane molecolare Piergiorgio che fiuta le "molecole" odorose di Melania sino alla famosa roulotte.
Da quanto si evince dagli atti e da altre notizie le ricerche effettuate la sera del 18 si concentrano però quasi solamente a Colle San Marco probabilmente anche perché la suggestione della recente scoperta del corpo di Rossella Goffo a poche centinaia di metri dal colle avrà influenzato i Carabinieri (e da qui forse anche la "perquisizione" dell'alloggio di Folignano).
Dalla mattinata invece del 19 aprile vengono coinvolte altre forse dell'ordine (pag.9 Ord.) oltre sempre al Soccorso Alpino ed alla Protezione Civile che installano anche un campo base attrezzato e che impiegano un elicottero. La GdF, sebbene non citata in Ordinanza, partecipa con unità cinofile di ricerca in superficie (dovrebbero essere loro ad arrivare sino al casolare della frazione Colle).
Tuttavia le ricerche nella zona di Ripe vengono demandate al Corpo Forestale di Stato della sede di Campli competente per territorio.
Bisogna considerare che il Corpo Forestale conosce bene l'area del chiosco come testimonia anche la vedetta Colasanti che dice di aver visto il 18 (non si sa in quale ora) un mezzo del Corpo Forestale scendere lungo la stradina che conduce al Chiosco.
Nell'Ordinanza viene comunque omesso (non so se perchè irrilevante o se perché scomodo) alcun resoconto su quanto fatto dal Corpo Forestale che avrebbe dovuto per forza passare dal chiosco il giorno 19.
Nel caso siano passati, e sarebbe molto interessante poter leggere il verbale delle ricerche(che per forza ci deve essere), come avrebbero potuto non notare il corpo che, come abbiamo potuto vedere dall'ultima fotografia pubblicata, era in bella vista?
Ma se non sono passati da lì, cosa che mi sarebbe sembrata obbligatoria fossi stato al posto loro, perché tale fatto?
Perchè l'avrebbero omesso, Luca?
RispondiEliminaNon ti sembrerebbe grave avere omesso un dettaglio del genere?
Non sarebbe sufficiente per la difesa interrogare direttamente il Corpo Forestale?
Tabula
Se Melania fosse stata trasportata morta al Chiosco di Ripe (cosa in teoria non escludibile), tale fatto non sarebbe compatibile con l'impronta dei pneumatici trovata vicino alla testa del cadavere che come ricorderete potrebbe essere riconducibile ad un veicolo tipo Panda o 500 (non per forza FIAT).
RispondiEliminaProvate a pensare come sia possibile caricare un cadavere di una donna di 1,72 m di altezza nel bagagliaio di tali auto senza che vi sia alcuna traccia sul cadavere (mi riferisco alle tracce ematiche che si sarebbero staccate e modificate in modo non compatibile con l'ipotesi del delitto compiuto sul luogo; senza parlare poi del rigor mortis che avrebbe potuto anche iniziare).
Se è stata trasportata morta al chiosco, è stato fatto con un veicolo molto più grosso e con una cautela straordinaria tanto da far sembrare inverosimile la cosa.
QUI' STIAMO...
RispondiEliminaparlando di corpi che vengono portati e riportati come smplici pacchi... senza che ve ne fosse un motivo; di anelli NON ritrovati perchè Buio, ma poi si parla...di fari d'auto accesi per praticare lo staging...di assenza di dna di animali sul corpo di M come se fossimo in una foresta tropicale, invece che in una semplice pineta con erba rada, frequentatissima e con zone per soste ricreative.
A questo punto dubito del mio raziocinio. Mi sento intondito, ed ipotizzo una mia anomala situazione sensoria.
Scusatemi! Veramente non ho la più la capacità di seguirvi, e la colpa è solo da addebbitare a me, non mi linciate.
PINO
X LUCA.P
RispondiEliminaNel bagagliaio no ma se butti giù il sedile anteriode del passggero, oppure nella panda puoi mandar giù lo schienale del sedile posteriore e diventa una unico spazio con il cofano.
Marilia
@ Tabula
RispondiEliminaLe due ordinanze, a leggerle attentamente, sono un capolavoro dell'arte di spostare orari, omettere testimonianze fondamentali inserendone altre invece ininfluenti, citare solamente i fatti utili a convalidare l'ipotesi dei PM tacendo allo stesso tempo tutti gli altri.
Se nelle Ordinanze viene totalmente omesso qualsiasi riferimento ai riscontri avuti con i cani (non solamente Piergiorgio, che è il caso più clamoroso, ma anche le piste seguite dai cani della GdF sino a frazione Colle) non mi stupirei assolutamente se i PM disponessero di un verbale del Corpo Forestale dove viene detto per esempio che il Chiosco della Pineta è stato perlustrato alle ore 10:00 del 19/04 (a titolo puramente esemplificativo) senza riscontrarvi nulla di insolito. E ritengo che un corpo professionale come quello Forestale quando perlustra, non lo fa girando in macchina e sbirciando di qua e di là. Se sono passati dal chiosco sono sicuramente scesi dal mezzo ed hanno girato intorno a lungo in quanto l'area pic-nic non è così piccola.
Ricordo che gli inquirenti sinora non hanno depositato tutti gli atti di indagine ma solamente quelli strettamente necessari per richiedere la custodia cautelare. B&G ci hanno provato a chiedere di vederli tutti con le richieste di incidente probatorio, ma si sono visti sbattere la porta in faccia.
LUCA
RispondiEliminaIl tuo commento è lineare. Hai fatto un buon lavoro di ricerca.
PINO
@ Marilia
RispondiEliminaHai mai provato a caricare e scaricare un imballaggio grosso dell'IKEA (magari un pezzo di un armadio) da una Panda? Sei costretto ad un certo punto a farlo strisciare e di ciò su un cadavere ne avresti avuto dei riscontri. Comunque in teoria tutto è possibile, ma personalmente non vorrei cadere negli stessi errori fatti dagli inquirenti quando hanno ricostruito la dinamica dell'omicidio.
il rigor mortis tende a scomparire dopo le 36 ore dal decesso il che corrisponderebbe, molto approssimativamente, alle 3.30 di mattina del 20/4 (un medico eventualmente potrebbe essere più preciso). Ci sarebbe dunque stato tutto il tempo per trasportarla, prima di telefonare per avvisare del ritrovamento.
RispondiEliminaTiziana
TIZIANA, ed il sangue per terra, chi l'avrebbe portato?
RispondiEliminaPINO
Tiziana, il sangue c'era in quanto il delitto si è consumato nei pressi del chiosco. Stiamo parlando di cadavere spostato e poi riposizionato.
RispondiEliminaMarilia
A quale SCOPO PORTAR VIA IL CADAVERE PER RIPOSIZIONARLO?
RispondiEliminaCOSTAVA TEMPO, FATICA E PEROCOLO. SEMBRA ASSURDO
Ciao Pino, ti ringrazio non solo per le belle parole ma anche per aver capito il senso dei miei interventi
RispondiEliminaBuona serata
lori