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mercoledì 23 novembre 2011

Negli ultimi giorni sono aumentati i casi di adolescenti raggirati e violentati. Mancanza di famiglia o mancanza di istituzioni?


Ormai quasi ogni giorno ci imbattiamo in storie sempre più orribili, storie che meriterebbero di essere approfondite e che invece passano senza lasciare nessun segno. I programmi televisivi pensano ad altro e il Ministero dell'Interno si impegna in "campagne" che a poco servono e non trova il tempo per occuparsi, in maniera materiale, dei disagi che ultimamente escono preponderanti umiliando senza vergogna le cosiddette società civili. Società formate anche da uomini e donne che di civile non hanno proprio nulla. Sto parlando della violenza sessuale sui minori, sia maschi che femmine, e di ciò che non si fa per prevenirla. Chi è il responsabile ultimo di questa piaga che si allarga ogni giorno a macchia d'olio? Di logica lo Stato che non mette in mano alle famiglie gli strumenti idonei a combatterla: l'istruzione e la formazione professionale. Sì, la formazione professionale, quella che tanti nuovi genitori non hanno perché mai insegnata loro da altri genitori che non ne avevano. Per questi ci vorrebbe una scuola che insegnasse ad avere cura dei propri figli nei momenti più delicati della loro esistenza. Forse non ci abbiamo mai fatto caso ma in Italia, camuffati da integerrimi professionisti, esistono ancora il "Padre Padrone", che dispensa botte e violenze per affermare il potere sulla famiglia, il "Signorotto Feudale", a cui viene offerta la giovane figlia per ottenerne i favori, ed il pervertito, nascosto sotto mentite spoglie anche all'interno delle istituzioni, a cui la pedofilia non fa difetto.

Tutti questi personaggi, alcuni molto noti ed insospettabili, riescono a fare breccia e ad entrare nelle difese dei giovanissimi anche e soprattutto grazie alle mancanze familiari che i nostri figli si trovano a dover affrontare. E' proprio quando il dialogo latita ed il menefreghismo cresce che l'adolescente rischia di restare impigliato nella "rete malata altrui" non riuscendo più a discernere fra "bene e male". A quel punto per la sua psiche lo scopo ultimo è il raggiungimento dei "nuovi valori" che la società dei ragazzi crede fondamentali. Poco importa come lo si raggiunge, poco importa se per arrivare al "bene materiale" si deve passare dal "male psicologico", dato che ancora non si sa cosa significhi soffrirne. Il cellulare, la ricarica per i messaggini, il paio di scarpe ben reclamizzate, i soldi per la discoteca e tante altre futilità, che nell'adolescenza non paiono affatto futilità, sono queste le mete da raggiungere. Ed ogni volta che capita una violenza ci si interroga, quasi non si sapesse da dove nasce il male, e ci si chiede dove sono quelle istituzioni che poco latitano quando c'è da portare via ad una madre un figlio amato, e tanto mancano quando serve che si infiltrino nelle scuole, che parlino coi giovani in maniera giovane, che facciano da filtro fra la società ed i nuovi adolescenti.

Perché a parer mio è questo che manca. Un filtro che permetta un'entrata graduale dei giovani nel nuovo mondo, nel mondo dei "grandi". Un mondo in cui si nascondono insidie, peggio che nella Giungla, e che rischia di rovinare irrimediabilmente chi vi viene catapultato senza una adeguata preparazione. Un filtro che dovrebbe chiamarsi scuola ma che in effetti nella maggioranza dei casi non esiste perché inquinato dai troppi giovani a cui manca la vera famiglia, dai bulli, dai baby spacciatori, dal gruppo violento che a volte sottomette anche gli insegnanti. Insegnanti impreparati ad affrontare ogni giorno una battaglia e che perdono quasi sempre la guerra per mancanza di armi. Armi che i Servizi Sociali dovrebbero invece avere, perché chi vi lavora viene preparato appositamente, e che non usano, o usano male, lasciando alla famiglia il compito che tante famiglie, per mancanza di preparazione, non riescono a portare a compimento. E' quindi un gatto che si morde la coda, un gatto che non si ferma mai diventando il vortice in cui vengono attirati, ogni giorno sempre più, migliaia di giovani ragazzini che solo a posteriori proveranno quel male psicologico che le stesse istituzioni, non avendolo prevenuto, dovranno poi curare.

C'è un'altra cosa di importante da dire. In maggioranza gli italiani sono portati a pensare che questo tipo di violenze vengano attuate al sud, dove la mancanza di istituzioni è maggiore, ma questa statistica dev'essere aggiornata in quanto la realtà odierna insegna altro. Insegna che anche al nord, dove il benessere e le istituzioni sono consolidate da decenni, si deve intervenire in maniera forte e decisa. Le notizie che inserisco ora, prese da "Il Gazzettino" (giornale presente a livello locale a nordest dell'Italia), sono attuali, tutte dell'ultimo periodo, tutte scabrose e tutte sempre più ravvicinate nel tempo. Una escalation che negli ultimi giorni si fa sempre più pressante. Leggiamole insieme.

20 Agosto. È una storia atroce quella che ha portato la Procura a indagare una madre per i maltrattamenti e per la violenza sessuale, compiuta insieme a un medico, sulla figlia che oggi ha 14 anni. La donna da sempre la picchiava in tutti i modi possibili. Con il bastone, con i calci, con i pugni. Ogni volta più forte, senza una ragione. Quelle botte per una ragazzina di Rovigo erano diventate il motivo di fondo di ogni giornata. La furia incontrollata era lì, in casa, e poteva scatenarsi ogni minuto in modo selvaggio, procurandole ferite e traumi psicologici sempre più gravi. Sopportare nel terrore per anni deve esserle parso l'unico modo per sopravvivere. E forse le torture di quella madre sarebbero andate avanti ancora se non fosse accaduto, lo scorso inverno, un fatto che ha spinto la ragazzina a ribellarsi. Aveva solo tredici anni quando è stata violentata da un medico con la complicità della donna. Un gioco sessuale a tre proposto dalla mamma che non solo aveva "offerto" la figlioletta allo specialista ma vi aveva partecipato in prima persona. (qui l'articolo)

26 Ottobre. Un cinquantacinquenne pugliese, ex muratore e veronese d'adozione, è stato arrestato con l'accusa di molestie sessuali alla figlia, quando questa aveva 10 anni. Una storia terribile, protrattasi per due anni. Solo negli ultimi mesi la ragazza, che oggi ha 16 anni, ha rotto il silenzio raccontando alla psicologa le molestie che avrebbe subito dal padre. La madre, che da cinque anni si era separata dal marito, si era rivolta al Sert di Verona pensando che dietro i silenzi della figlia ci fossero problemi di droga, invece è emersa un'altra verità. Dopo l'arresto si è appurato che il padre molti anni fa aveva molestato anche la figliastra della sua convivente. La prima vittima all'epoca aveva già compiuto 14 anni e per questo l'uomo non è imputabile. (qui l'articolo)

8 Novembre. Adescava sui social network ragazzi giovanissimi e, con la promessa di denaro, si faceva mandare foto 'piccanti' ed organizzava incontri sessuali con minori. Un provvedimento restrittivo è stato eseguito dalla squadra mobile di Padova nei confronti di un imprenditore vicentino di 56 anni titolare di una fabbrica che produce componentistica elettronica alla periferia della città berica. L'indagine è iniziata con la denuncia di una mamma padovana. Il vicentino aveva regalato al ragazzino una ricarica telefonica. Quest'ultima era una prassi sovente nell'approccio dell'indagato con i minori contattati soprattutto in Facebook ai quali veniva dato denaro attraverso anche ricariche di carte postpay. (qui l'articolo)

14 Novembre. Due ragazze fuggite da casa, dove vivevano, pare, una situazione familiare difficile, hanno tentato di uccidersi tagliandosi le vene dopo che una di loro aveva subito violenza sessuale a Padova da uno spacciatore tunisino, dal quale avevano preso della cocaina, sembra per la prima volta, per dimenticare la loro situazione. Le due giovani sono state salvate dai carabinieri dopo aver ricevuto una telefonata d'allarme da un loro amico. Sono state trovate esanimi sotto un ponte lungo il Piovego dove avevano trascorso la notte. (qui l'articolo)

16 Novembre. Allenatore, accompagnatore, massaggiatore e pedofilo. Il mondo del calcio giovanile castellano è sotto choc: i carabinieri hanno arrestato un settantasettenne che si sarebbe macchiato di orrendi abusi sessuali. Secondo i militari l'anziano nelle ultime due stagioni ha adescato decine di ragazzini fra i 12 e i 14 anni di società calcistiche della zona, abusando di almeno cinque o sei. Il gioco perverso dell'orco, ammantato dal nobile ruolo di generoso tuttofare di due club della Castellana, si è rotto nell’agosto scorso, quando un ragazzino di 15 anni ha deciso di vuotare il sacco davanti ai genitori, raccontando di quel rapporto orale subito dal massaggiatore durante la vacanza nella casa di Croce d'Aune. Era quella la sede scelta dall’anziano per agire indisturbatamente. Ci andava da anni e ogni anno portava con sè un ragazzino, come era accaduto al 15enne, bloccato tra l’altro da una frattura ad una gamba. (qui l'articolo)

18 NovembreDue noti commercianti di Treviso sono stati arrestati dalla Polizia per prostituzione minorile e atti sessuali con minorenni. L'indagine è iniziata lo scorso marzo in seguito a una segnalazione di alcuni operatori sociali del Comune di Treviso, che avevano scoperto che alcuni minorenni di 12 e 14 anni si prostituivano con uomini italiani in cambio di denaro. Sono stati così individuati i due commercianti di 65 e 67 anni che si incontravano nelle loro abitazioni e negozi con minorenni anche di 12 anni, sia maschi che femmine, in cambio di piccole somme di denaro, ricariche telefoniche o regali di varia natura. Sono state individuate e sentite dai poliziotti, in un contesto di assoluta protezione, una quindicina di piccole vittime che hanno raccontato di aver avuto anche rapporti sessuali e di essere stati oggetto di attenzioni morbose. (qui l'articolo)

23 Novembre. Un pedofilo seriale, che adescava le sue vittime su Facebook e altri social network, è stato arrestato all’alba di ieri dai carabinieri della Compagnia di Spilimbergo (Pordenone). I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Piera Binotto su richiesta del sostituto procuratore Annita Sorti. L’ipotesi di accusa è terribile:violenza sessuale aggravata e continuata ai danni di minorenni, tutti maschi. Alcuni sono bambini, altri sono adolescenti che l’uomo adescava sia in provincia di Pordenone sia in altre realtà extraprovinciali. Lavoratore autonomo, single e senza figli, l’uomo vive in Valcellina, dove ieri mattina i carabinieri hanno eseguito la misura cautelare e gli hanno perquisito l’abitazione e le pertinenze che sono nella sua disponibilità. (qui l'articolo)

Si dice che la vita sia bella, si dice che la gioventù sia bella, si dice che il desiderio degli uomini sia di tornare ragazzi quando la spensieratezza la faceva da padrone, eppure è nel periodo dell'adolescenza che i nostri figli necessitano di una presenza assidua, di un orecchio fidato, di consigli da ascoltare. E se è in famiglia che si vive il disagio non basta un numero telefonico colorato per eliminarlo, anche se a volte aiuta, serve il trovare a scuola la presenza costante e fidata di una faccia amica che sappia allungare la mano al momento del bisogno, che sappia abbracciare e non stritolare. Ci vuole tempo? Se non si inizia a fare quanto va fatto in maniera seria ce ne vorrà sempre di più.



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