Polizia Nuova Forza Democratica
L'Organismo Sindacale Polizia Nuova Forza Democratica nasce con lo scopo di salvaguardare i doveri degli appartenenti alle Forze dell'Ordine e di tutelare i diritti di donne e uomini che hanno consacrato la propria vita professionale alla sicurezza di tutti i cittadini. Il legislatore, con l'approvazione della Legge 121/81, ha previsto la demilitarizzazione del Dipartimento Della Pubblica Sicurezza e il conseguente Ordinamento Civile della Polizia Di Stato, con l'obbiettivo di rendere tangibile la sinergia sociale tra cittadini e poliziotti. Il nostro Organismo P.N.F.D. condivide, con spirito di servizio, "l'animus del Legislatore" deputando proprio fondamento la collaborazione tra i tutori dell'ordine e la società civile. Il nostro statuto, non a caso, prevede l'iscrizione all'organismo P.N.F.D. sia per gli operatori della Polizia Di Stato, soci ordinari, sia per i rappresentanti del mondo del lavoro o associazioni che operano nel volontariato sociale, soci aggregati e onorari. Polizia Nuova Forza Democratica vuole essere la calcina che lega tutti i cittadini che, senza clamore, ogni giorno, con il coraggio dell'onestà compiono il proprio dovere costruendo il bene comune.
"CASO STRANO - BRUZZONE - VESPA E MILIONI DI INGANNI E SPRECHI AI DANNI DELLA POLIZIA"
INTERROGAZIONE 'APERTA' AL CAPO DELLA POLIZIA
Questa organizzazione sindacale intende costituirsi parte civile nei vari processi che, a partire dal prossimo dicembre, vedono imputata la c.d. "Ambasciatrice di Telefono Rosa" - Roberta Bruzzone che sarà giudicata dall'Autorità giudiziaria per aver indirizzato accuse di stalking, false e strumentali, attraverso denunce, poi archiviate, interviste televisive e sui giornali, migliaia di pagine di social networks, nei confronti di Marco Strano, funzionario di Polizia, moralmente e professionalmente incensurabile, per questo stimato a livello nazionale e internazionale e quindi lustro per la Polizia di Stato. Accuse che stanno provocando un crescente malumore tra i colleghi che ben conoscono la vicenda reale, completamente diversa da quella veicolata dai media.
Le accuse di stalking si sono infatti rivelate poi assolutamente infondate, ma hanno ingiustamente gettato un'ombra sull'intera categoria degli appartenenti alla Polizia di Stato tanto che la magistratura ha approfondito - attraverso già due rinvii a giudizio di Bruzzone per diffamazione aggravata e attraverso altri procedimenti tuttora in fase di indagine per altri più gravi reati presso le Procure di Roma e di Tivoli (che riguardano anche soci e collaboratori della predetta) - come il contrasto con il collega Strano non fosse legato a vicende sentimentali, come si voleva far intendere (il collega è felicemente sposato da anni), ma molto più presumibilmente al fatto che quest'ultimo ha pubblicamente denunciato il business dei corsi di formazione.
Neanche a farlo apposta, infatti, la suddetta organizza corsi attraverso il marchio AISF (Accademia Internazionale di Scienze Forensi) - marchio spesso citato anche nella trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa - solo apparentemente no-profit in quanto strettamente collegato con la SaS CSI-Academy (di cui Roberta Bruzzone risulta socio accomandante e che propone corsi e perizie forensi a pagamento): SaS che ha un logo pressoché identico a quello dell'Associazione pubblicizzata da Bruno Vespa e con cui condivide un sito web, situazione che potrebbe trarre in inganno milioni di telespettatori. Tutto ciò a nostro avviso dovrà essere analizzato attentamente innanzitutto dal Garante per le comunicazioni, per motivi di pubblicità occulta e di concorrenza sleale.
Ma soprattutto: sarà "sicuramente casuale" che la società di Roberta Bruzzone risulti partner commerciale dell'azienda statunitense SIRCHIE e della società di rappresentanza italiana RASET - leaders in Italia nella commercializzazione di prodotti per criminalistica - e che il collega Marco Strano abbia intrapreso da almeno 5 anni una battaglia politico-sindacale finalizzata alla razionalizzazione della spesa pubblica nel settore dei prodotti per investigazioni scientifiche che, se andasse in porto, porterebbe un calo di fatturato di milioni di euro nelle predette aziende a vantaggio dell'Amministrazione della PS, i cui vertici purtroppo persistono invece nello sprecarli, a discapito dell'erario oltre che riducendo le potenzialità investigativo-scientifiche.
Per quanto sopra esposto, chiediamo se il Capo della Polizia sia al corrente o meno della suddetta vicenda, quali iniziative abbia intrapreso e/o intenda intraprendere affinché sia ripristinato il prestigio della categoria e fatta luce su sprechi, privilegi e abusi che ne stanno seriamente minando le fondazioni.
Roma, 11 ottobre 2015
Il Segretario Nazionale per l'Italia centrale e gli uffici dipartimentali - FILIPPO BERTOLAMI
Il Segretario Nazionale Generale - Rappresentante Legale - FRANCO PICARDI
Ciò che è significativo, è che l'Organismo Sindacale Polizia Nuova Forza Democratica non è il sindacato a cui appartiene Marco Strano, che collabora con l'UGL Polizia di Stato.
RispondiEliminaEra ora che qualcosa si facesse seriamente, contro i tribunali-salotti, dell'ultima moda tv, ed i soliti "ospiti"(?) che stanno devastando i solchi incisi nei secoli da un Diritto che, da sempre, ha tutelato la nostra civiltà.
RispondiEliminaPino
Apprendo con molto piacere che qualcosa di concreto e di giusto si stia facendo per
RispondiEliminacontrastare certi comportamenti indecenti e immorali. Questi intoccabili che con arroganza si possono permettere tutto, agiscono nella nostra televisione di Stato, manipolando i fatti, facendo da indagatori, accusatori e giudici, e, talvolta, purtroppo da boia. Quando ho letto di questa iniziativa,mi si è aperto il cuore alla speranza! Per quel che serve, avete tutto il mio sostegno.
Non entro nel merito della vicenda giudiziaria a cui si riferisce l'articolo (ritengo che il garantismo vada esteso anche a chi lo applica poco e male, con l'aggravante di trascurarlo quando imbraccia, come un'arma, il megafono televisivo) ma, vista la gravità e la delicatezza di quanto espresso nell'interrogazione aperta rivolta al capo della Polizia dall'organizzazione sindacale Polizia Nuova Forza Democratica, auspico che si faccia piena luce sui fatti di cui lì si tratta. Il problema infatti, come giustamente dice Andres, è sempre quello dei "processi" mediatici, che vanno avanti senza controlli, senza regole e senza alcun vaglio critico. Qui si sta parlando di un'opinionista che compare di frequente nella nostra tv di stato, dove, insieme agli altri ospiti fissi del circo mediatico, emette sentenze e condiziona inevitabilmente il giudizio del pubblico sui fatti di cronaca e sulle persone indagate, imputate o detenute. In sostanza, a Roberta Bruzzone e agli altri opinionisti dei salotti è stato conferito (su che base?) e viene rinnovato, quasi ogni giorno, il potere formidabile di spostare le masse. Che tutto questo rischi di avere conseguenze sull'esito dei processi che si svolgono nelle sedi proprie, cioè nei tribunali, è ormai acclarato e ufficialmente riconosciuto.
RispondiEliminaConcordo ovviamente anche con Pino, che ringrazio di aver ricordato la tradizione del nostro Diritto, di cui la solita manciata di esperti con le loro quattro chiacchiere da bar (ma certo meno innocue e forse anche meno innocenti di quelle del bar) stanno - da qualche anno ormai - facendo scempio.
RispondiEliminaPurtroppo la persona in questione non pontifica solamente nei salotti televisivi ma sembra rilasci anche dichiarazioni come quelle riportate da quest'articolo
RispondiEliminahttp://www.agenparl.com/napoli-roberta-bruzzone-ergastolo-per-veronica-panarello/
(AGENPARL)- Napoli 13 ott 2015 –
Roberta Bruzzone ha dichiarato: “Questi omicidi né si dimenticano né si rimuovono. Se dovesse fare un processo ordinario, sicuramente verrebbe condannata all’ergastolo. Qui non si tratta più di indizi ma di prove”. Proprio oggi si sono chiuse le indagini sul caso Lorys Stival: Veronica Panarello è accusata di omicidio aggravato. “La Procura ne esce vincente. L’arma del delitto sono le fascette compatibili con i segni sul collo del bambino” ha concluso la criminologa.
In pratica non è neanche necessario passare dall'udienza preliminare e dal dibattimento. Alla faccia della nostra cultura giuridica millenaria!
benissimo, magari riusciranno a togliere sta tizia dalla tv, non se ne può più
RispondiEliminaquello che lei ha scritto sul caso di Veronica Panarello basterebbe per impedirle di chiamarsi criminologa. Ho la sensazione che non si informa nemmeno sui casi di quali parla. La procura esce vincente?? O_O Con tutte le lacune che sono sotto gli occhi di tutti?? Senza aver procurato manco una prova?? Con indizi flebili e incerti, video mancanti e sagoma sfocate??... A me invece sembra che la procura sta scivolando di brutto dagli specchi. Ma sta bruzzona non si vergogna mai??...... O_O
RispondiEliminaQuesta tizia (che non sopporto fin dalle sue apparizioni nel caso Scazzi con le esternazioni contro Michele Misseri, poi passata a congiungersi con il belloccio avv. Russo, difensore di M.M.) si intuffola in tutti i casi mediatici, cambiando bandiera con assoluta spudoratezza.
RispondiEliminaDopo aver esternato sospetti molto pesanti sul povero marito di Guerrina, si è immessa come consulente della sua Difesa!
Ora sta nel team dei legali di altri due grossi casi ... non credo che venga chiamata, semplicemente "si propone"
... è disgustoso! e non aggiungo altro per non incorrere in querele ...
Mimosa
Sarebbe ora che qualcuno la fermi!
RispondiEliminaCome può una persona che pare affetta da problematiche irrisolte a farsi esaminatrice di altre persone?
RispondiEliminaL'ordine degli psicologi non si accorge che c'è qualche comportamento anomalo che non sarebbe possibile mantenere per professare talune specifiche professioni?
Chiedere è lecito, senza accuse e persecuzioni e senza questa presunta volontà di diffamare nè perseguitare.
Semplicemente terrorizza il fatto che i casi di cronaca nera, quindi di omicidio, siano divenuti avanspetaccolo.
Ed irrisolti restano.
quanto mi manca Massimo Prati.... una delle poche voci libere del giornalismo italiano.
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