L'incredibile, ciò che mai ti saresti aspettato, è avvenuto. Martedì a Matrix Alessio Vinci ha dato spazio alla linea difensiva di Sabrina Misseri senza preconcetti e pregiudizi. Non che il conduttore di Canale 5 abbia mai cercato di inserirli nelle sue trasmissioni, ma le impostazioni e gli ospiti di altre puntate lasciavano sempre lo spazio al dubbio e non riuscivano a portare ad un finale logico. Ogni volta l'Accusa prendeva il sopravvento inserendo quel tarlo difficile da superare in mancanza di una giusta informazione. Il Programma era incentrato sull'intervista rilasciata da Cosima Serrano ad Ilaria Cavo; in studio anche Maria Corbi, che ne aveva pubblicata una cartacea quel giorno stesso su La Stampa, oltre al legale della zia di Sarah, Franco de Jaco, ed all'avvocato di parte civile, Nicodemo Gentile, l'unico, e non poteva essere diversamente, a non comprendere la logicità delle parole dell'intervistata ed a porsi in modo scettico rispetto a quanto emerso.
Finalmente, quindi, si è potuto conoscere quel personaggio che al pubblico, esattamente all'ottanta per cento del pubblico, risulta sgradito e dispotico. Ma perché nei mesi a Cosima Serrano è stata appiccicata questa nomea? La causa è sempre da ricercare nelle parole di quei giornalisti che non lavorano in autonomia ma devono seguire una linea editoriale. Linea che può essere dettata dalle vendite, quindi a livello economico, o da spinte istituzionali, quindi a livello di connivenze. Praticamente si usa lo stesso metro dei giornali politici dove chi viene pagato dalla destra non può parlare male della destra e chi viene pagato dalla sinistra non può parlare male della sinistra. E' normale, perciò, che chi nel tempo si è sempre schierato dalla parte della procura difficilmente riesca a criticarla in maniera obbiettiva. Eppure di critiche ce ne sarebbero state da fare. Ad iniziare dalla confessione del Misseri per finire all'arresto della figlia.
Che sia stata una confessione particolare, e particolare è un termine riduttivo, lo si è capito bene leggendo tutti i verbali di interrogatorio dove più che domande sono presenti linee guida a cui, per confermarle, bastava rispondere in maniera affermativa. Che sia stato un arresto incauto lo si è capito dalle parole usate nelle motivazioni con cui si confermava il carcere per la ragazza. Il dire che avrebbe potuto reiterare il reato e fuggire per non rispondere delle accuse in tribunale è una stupidata che solo una mentre pregiudizievole o malata può partorire. Fatto sta che grazie alla combinazione fra questi due elementi è nata un'indagine che ancora oggi, a distanza di oltre cinque mesi, fa acqua da tutte le parti. Però c'è chi non si accorge di avere i piedi bagnati. Ad esempio quei quotidiani che sin dall'inizio hanno seguito in tutto e per tutto, senza porsi neppure le domande più logiche, il percorso accusatorio. Quei quotidiani che continuano a privilegiare, anziché la ricerca della verità, il pubblico di parte con numeri maggioritari. Ma qualcosa sta cambiando, lo dimostra il programma di Vinci, ed io mi attendo altre trasmissioni televisive dal taglio meno pregiudizievole.
Anche perché Cosima Serrano ha inserito qualche dubbio nella mente degli spettatori. Come ad esempio la telefonata fatta dal marito alle figlie quando, fingendo, disse di aver ritrovato il cellulare bruciato. Un elemento logico, non aleatorio come i tanti portati dall'Accusa, che serve a capire quanto Sabrina Misseri forse poco centri con l'omicidio. Di logica, infatti, se lei fosse realmente stata l'assassina ed il padre l'occultatore, che senso avrebbe avuto fare quella telefonata? Per quale motivo chiederle com'era fatto il cellulare di Sarah? Per quale motivo parlare con la figlia, se lui sapeva esserla colpevole, ed insieme decidere di farlo ritrovare ai carabinieri. Se davvero era un uomo malleabile e, come da quasi tutti i giornalisti scritto (grazie alle imbeccate dell'avvocato Galoppa), soggiogato dalla famiglia, avrebbe rischiato, nei giorni antecedenti, di farselo portare via e lasciare che venisse in un secondo tempo distrutto da chi, attraverso due moine e qualche parola, mai avrebbe voluto farlo ritrovare. E qui si scopre che questo elemento non è stato valutato dagli inquirenti con la giusta neutralità.
Ma anche altri passaggi dell'intervista hanno lasciato l'amaro in bocca agli accusatori. Mi riferisco a quella parte non sviscerata perché vincolata ad indagini in corso. Cosima ha parlato solo superficialmente di ciò che il marito le avrebbe rivelato sulle eventuali pressioni ricevute per convincerlo ad accusare la figlia. Non si è addentrata nei particolari, nei dettagli, perché già da tempo in mano ai carabinieri da lei subito informati. E qui c'è da farsi almeno una domanda. Fino ad oggi nulla è rimasto segreto in quel di Taranto, tutto puntualmente è uscito dalla Procura finendo in mano alla stampa. Per quale motivo niente di quanto affermato dalla donna agli inquirenti è mai trapelato? Una risposta ce la offre l'avvocato De Jaco, suo legale, che in trasmissione smorza i toni e parla di indagini riservate in quanto potrebbe anche darsi che, vista la propensione del Misseri ad accontentare chi gli si pone davanti, non fossero reali minacce ma semplici spinte unidirezionali. Però il suo intervento è parso un semplice cambio di direzione, un deviare il discorso per non intralciare i carabinieri e non fare avere vantaggi a chi è indagato ma ancora, con molta probabilità, non ne è a conoscenza.
Però risulta difficile credere che in un territorio del genere ci siano indagini in corso senza che nessuno ne sia a conoscenza. Specialmente se queste riguardano una o più delle persone che sono state a contatto con il Misseri dal sette Ottobre al diciannove Novembre. Persone rintracciabilissime che si contano sulle dita di una mano. All'infuori dei Pm Buccoliero e Argentino, dell'avvocato Galoppa e della sua consulente dottoressa Bruzzone, altri non ce ne sono stati (se non durante la verbalizzazione degli interrogatori). Quindi è facile capire chi possano riguardare le indagini. Specialmente se si usa il ricordo di quei giorni quando, presenti in carcere il difensore e la consulente, si facevano arrivare di corsa ed in urgenza i Pm occupati in altre mansioni. Mansioni che abbandonavano quasi a dover cogliere l'attimo per paura che passasse. Ed in effetti c'è da chiedersi che senso aveva l'abbandonare un processo non ancora concluso per andare subito dal Misseri quando le stesse cose le avrebbero potuto benissimo sapere nel pomeriggio o finanche il giorno dopo.
Per il momento accontentiamoci di vedere che l'aria pare stia cambiando. Che, sia innocente o colpevole, qualcuno si ricorda di una ragazza in carcere in attesa degli eventi, di prove indiscutibili che ne giustifichino la reclusione. Che una madre è una madre e soffre e piange per i suoi figli come tutte le altre madri.
La tragedia della povera Sarah merita di trovare risposte serie, risposte che plachino il dolore e gli animi di tutti quei familiari coinvolti a vario titolo nella sua vita. Sarah non deve essere vendicata a caso. Solo riuscendo a stabilire la vera verità la si può far riposare in pace. E la vera verità non la si raggiunge lavorando sui pregiudizi ma ampliando le vedute ed andando oltre ogni convinzione pregressa. A volte fermarsi e ragionare su quanto si ha in mano è l'unico modo per mettere ordine nella propria mente.
I commenti che arrivano col numero IP del troll, e mi scuso se oltre a lui qualche altro ha quella via internet, sono stati cancellati.
RispondiEliminaE verranno sempre cancellati.
Massimo
La novità d'oggi mi sembra quella di una lettera di Michele Misseri al proprio avvocato, secondo cui l'assassinio di Sarah sarebbe avvenuto (cosa non del tutto nuova fin dall'inizio: "il maledetto trattore", come lo qualificò in un interrogatorio il Misseri)perché era irritato dal trattore che non partiva e Sarah essendo rimasta lì, malgrado la rabbia dello zio, sarebbe rimasta poi vittima di un suo impeto omicida. La ragazza, strangolata, sarebbe caduta sul compressore battendo la testa, colpo che non sembrò apparire nell'autopsia se mal non ricordo Personalmente mi sembra una storia anche più fantasiosa della violenza e del resto: strangolare una nipote solo perché il motore del trattore non parte, mi sembra una tesi di difficile sostenibilità. Comunque sia, malgrado di questo compressore si fosse parlato già qualche mese fa, fa cadere le braccia che appena adesso siano stati sequestrati due compressori per verificarne tracce dell'infelice Sarah. A me sembrerebbe il caso di effettuare un'accurata e seria analisi psichiatrica sull'uomo, non è accettabile che si continui a prenderlo sul serio, senza aver chiarito questa premessa fondamentale.
RispondiEliminaAccordo totale con Manlio ma la questione potrebbe essere un'altra(da cui il motivo per cui Sabrina, magari innocente, continua ad essere in carcere): lui, loro sanno e continuano a coprire qualcuno o qualcosa facendosi beffe di tutti noi, della giustizia e della povera piccola Sarah.Se questa è la strategia della procura ( tenere tutti sulla corda) ben venga se può portare alla scoperta dela verità!
RispondiEliminaL'ipotesi di un'azione machiavellica della Procura (far credere di essere orientata da una parte, anziché dall'altra, per far scoprire i veri colpevoli, divenuti sicuri della loro impunità) è in teoria possibile; tuttavia mi sembra un tantino duro e difficile individuare un'intelligenza machiavellica in persone che, potendo eventualmente truccare le carte, lo hanno fatto talmente "bene" da essersene resi prigionieri essi stessi, come il classico gatto impazzito che, giocando col gomitolo, finisce per non sapersene più liberare e magari si strangola. Perché ad esempio non accettare di fare una perizia psichiatrica al Misseri, come pur chiesto dallo stesso Galoppa all'inizio, il che ne avrebbe rafforzato la credibilità se fosse riuscita negativa ? Perché non accettare un confronto tra padre e figlia, come richiesto dagli avvocati di Sabrina, il che poteva consentire una qualche frase di troppo scappata nella concitazione, un nome uscito quasi involontariamente ? Perché non sequestrare l'intera casa dei Misseri, visto che dicevano esservi stato compiuto un delitto, e lo stesso garage lo fu con ritardo (è ancora sequestrato ? non mi pare); perché scatenarsi contro i due avvocati di Sabrina, quando sarebbe bastato solo con lei (ed era più che sufficiente)? e così avanti. Ingannare l'avversario perché si tradisca è un'ottima, ma non facile strategia. A me sembra più probabile, anche se non certo, che essi siano convinti che tutto si risolvesse in famiglia (mai faticare troppo), e così si sono posti l'obiettivo di una confessione "spontanea". Si sarebbero anche accontentati di una versione "colposa" del reato, l'incidente del "cavalluccio", magari un po' inconsciamente aggravato dalla "gelosia", su cui avrebbero poi magari sorvolato. Bastava chiudere presto e "bene" il caso. Non hanno tenuto conto che le donne Misseri sono di pasta dura e non facilmente intimidibili.
RispondiEliminaE per fortuna Cosima e le sue figlie sono di pasta dura! Non mi sento di essere né colpevolista né innocentista, certo una ragazza é in carcere da molto tempo, in attesa di giudizio per un reato gravissimo. E in assenza, mi pare, di prove inconfutabili. Una donna ha in carcere marito e figlia, ha perso la nipote, é diventata nell'immaginario collettivo il grande burattinaio nell'ombra. E anche in questo caso, mi sembra, in assenza di prove. Ripeto che non so se sia stata o no Sabrina a uccidere Sarah, certo é che non mi spiego come la procura possa continuare a dar credito a Michele Misseri e a fondare tutto l'impianto accusatorio sulle sue mille diverse dichiarazioni
RispondiEliminaHo testé assistito in tv ai vaneggiamenti di Nino Cirillo sul caso di Avetrana, alla trasmissione Rai1 "Le amiche del sabato".
RispondiEliminaSecondo lui si è creata una lobby pro Sabrina, allo stesso modo che per Amanda Knox si è creata una lobby sulla West Coast americana (precise parole!). Invece per il povero Michele non c'è nessuna lobby. Ah se ci fosse ancora Galoppa: lui sì che aveva saputo indirizzare le cose nella giusta direzione. E le pressioni enormi che riceve quest'uomo in carcere! Purtroppo la legge non consente di proibire alla moglie di visitarlo.
Così parlò Zaratustra Cirillo.
Cirillo è un giornalista?
Qualcuno ha detto a Cirillo che hanno trovato il DNA della Knox sul coltello insanguinato che ha sgozzato la povera Meredith e il Dna del suo complice Sollecito sul reggiseno insanguinato della vittima? Glielo ha detto qualcuno a Cirillo che quelli che la Corte d'Assise ha condannato come assassini di Meredith erano "strafatti" di droga la notte dell'omicidio?
Contro Sabrina cosa si è trovato, se non l'accusa, ormai datata, del "povero Michele, tanto solo senza più Galoppa"?
Qualcuno glielo dovrebbe dire a Cirillo!
C'è di che rimanere sbalorditi!
Giacomo
Non ti lasciare coinvolgere dalle affermazioni del copione di turno che anche quando ha fatto l'inchiesta sulle pale eoliche ha ricevuto critiche per quanto non avesse scritto in verità.
RispondiEliminaLa gente non sa come lavora Nino Cirillo, io te lo spiego facendoti un esempio.
Nel febbraio 2010 a Civita Castellana, vicinissima a Roma, una donna è stata uccisa. Dopo qualche giorno esce sul messaggero un articolo del Cirillo infarcito di tante stupidate da far incavolare gli abitanti di Civita.
Qui ti inserisco il commento di uno di loro ma gli altri sono tutti simili. Leggilo.
Postato originariamente da F.F.1968
SONO INDIGNATO SULL'ARTICOLO SCRITTO IERI DA UN TIZIO DI NOME NINO CIRILLO SUL MESSAGGERO.
COME SI PERMETTE DI COLORARE COSI' IL NOSTRO PAESE E TANTO PIU' LA POVERA DEFUNTA AMMAZZATA? TUTTI I PARTITI TUTTA L'AMMINISTRAZIONE E TUTTI CITTADINI DEBBONO DENUNCIARE IL TIZIO E FARGLI CHIEDERE SCUSA PER COME CI HA DIPINTI....
Ho letto l'articolo sul messaggero online...sinceramente non sapevo se ridere o se piangere! La cosa che mi ha lasciato più perplesso è che leggendo l'articolo è evidente come il "giornalista" (che definire giornalista è come dare dello "statista" a Di Pietro) ha riportato tutti i fatti "per sentito dire", senza neppure mai essere passato di fronte alla "villetta" dove è stato commesso il delitto, davanti al suo "cancello automatico" (ma quale: non hai visto che in tutte le foto la macchina e il camper sono fuori dalla villetta (e sono ancora li) perché non c'è nessun garage e quindi nessun "cancello automatico", se non il cancelletto per il passaggio pedonale), senza neppure avere la minima idea di chi fossero i vicini "omertosi" (che magari, in piena mattina, hanno il "vizio" di andare a lavorare... ah, già: a Civita sono tutti fancazzisti che stanno tutto il giorno alla finestra aspettando che succeda qualcosa)...SENZA NEPPURE SAPERE CHE IL CANE DI MARCELLA, CHE PER IL SUO RUOLO FONDAMENTALE NELLE INDAGINI E' ORMAI FAMOSO QUANTO RIN TIN TIN O LASSIE, SI CHIAMA "STELLA" E NON "LUNA" !!!!! Il fatto che quest'ultimo errore sia stato fatto da un'altra testata giornalistica online giorni prima dell'articolo del Cirillo mi lascia pensare che... beh, le conclusioni tiratele voi.
Capito? Scriveva senza sapere, copiava da altri di internet. Facile che segua i forum dei giornali pugliesi e scriva in conseguenza.
Nessuna pietà per Cirillo e per chi lo fa parlare, spegni la tivù quando lo fanno entrare perché sai già cosa dirà.
Ps. ha scritto anche su Yara scrivendo articoli inverosimili, ma forse non è mai stato neppure a Brembate e quindi... ciao, Massimo.
Scusa Giacomo, ho dimenticato di citare la cosa più importante.
RispondiEliminaIl messaggero è il giornale principe del gruppo Caltagirone... quello che paga gli stipendi a chi scrive nel Nuovo Quotidiano di Puglia. Quindi... ciao.
Scusa Massimo, è necessario che tu riveda una tua affermazione, affinché i lettori non siano indotti a catene di errate riflessioni (che non mancano in giro): Michele disse che telefonò a Valentina, non a Sabrina, per farsi descrivere come era fatto il cellulare di Sarah … ! Ciò mi è sempre parso strano, forse che Sabrina in quel momento aveva il suo spento … del resto nessun giornalista mai gli chiese di precisare perché l’avesse domandato alla figlia maggiore (la quale mi sembra che fosse addirittura a Roma). Ma poteva anche chiederlo a Cosima … E’ una stranezza … un altro comportamento da spiegare in termini psicologici. Forse era più facile raccontare una bugia a chilometri di distanza, piuttosto che alle due persone così vicine le quali, pare, avessero già notato un suo cambiamento di umore nelle ultime settimane.
RispondiEliminaMi dispiace dover stravolgere il tuo ragionamento, che peraltro filava benissimo … ma non potevo far finta di niente, sempre per amore di verità.
Ciao. Mimosa
Ciao Massimo. Bravo! hai fatto pelo e contropelo al cosiddetto giornalista del Messaggero, come si meritava. Complimenti!
RispondiEliminaGiacomo
Scusami tu Mimosa se non concordo con te. Anch'io l'avevo saputa e bevuta così, ma l'altra sera a Matrix sia Cosima, sia l'avvocato De Jaco, sia il legale di parte civile Nicodemo Gentile, sia i giornalisti, Ilaria Cavo e la Corbi, hanno parlato di una telefonata ricevuta da Sabrina non appena Misseri ha ritrovato il cellulare. Quindi mi sono attenuto a quanto da loro affermato e credo siano fonti più attendibili di quelle che fino ad ora ci hanno informato. Ciao, Massimo
RispondiEliminaNo, nessuno ierisera ha fatto il nome, Cosima ha detto "Ha telefonato a mia figlia", e basta. Anch'io volevo verificare se saltava fuori qualche altra cosa. Se riascolti (non so dove) alcune delle interviste di Michele dopo il ritrovamento, lui ripete più volte che ha telefonato a Valentina. In una intervista la giornalista dice "a Sabrina" e lui la corregge "no, a Valentina". Fidati.
RispondiEliminaCiao. Mimosa
Fidati tu Mimosa, l'intervista di Ilaria Cavo l'ho riguardata dieci minuti fa. Ciao, Massimo
RispondiEliminaOk, Massimo, se lo dici tu! Io mi ero fidata delle interviste rilasciate da Michele, ma forse erano manipolate.
RispondiEliminaGrazie per la tua precisione. Ora almeno mi sono tolta un dubbio che mi disturbava.
Buonanotte! Mimosa
Michele Misseri nell'incidente probatorio del 19 Novembre ha dichiarato: "Sabrina nella telefonata mi descrisse il telefonino e gli oggetti ivi attaccati, poi mi disse di portarlo subito a casa. Ma io l'ho lasciato a terra e mi sono recato dai carabinieri..."
RispondiEliminaSpero di averti definitivamente convinto; però ora mi devi togliere una curiosità: "hai visto la parte rimaneggiata ed incompleta di Quarto Grado?"
Te lo chiedo perché a Matrix è stata mandata in onda completa ed otretutto, in studio, c'è stato anche un approfondimento esauriente sul telefonino e sullo scambio di battute fra Sabrina e suo padre.
Un ultima cosa. Credimi se ti dico che prima di scrivere qualsiasi cosa mi informo alla paranoia proprio per non mettere notizie inesatte come fanno altri. Ciao Mimosa, buona notte anche a te. Massimo
Buongiorno Massimo, no, non ho visto Matrix, mi sono sfuggite entrambe le puntate.
RispondiEliminaCredimi, sono arcisicura che tu ti documenti con grandissima cura, e da più fonti, si vede! eccome! Nel mio piccolo, anch’io cerco di non scrivere stupidaggini, e mi fido di più di quello che le mie orecchie sentono nelle varie trasmissioni che di quello che vedo scritto sui giornali, io me la ricordavo così … era una delle tante interviste di quei giorni (prima sono andata a cercare quel video in youtube, ho trovato solo uno con un pezzo in cui dice che ha telefonato “alle figlie”, al plurale) … mah, alle volte si possono prendere abbagli … Riguardo all’incidente probatorio, scusami, io non prendo per oro colato neanche una parola del Misseri, gli hanno fatto dire la “falsa” sulle “linee” che interessavano a qualcuno (lo riconosci anche tu). Là volevano definitivamente incastrare Sabrina, se ti ricordi già spesso tirata in ballo in altri precedenti interrogatori. Quindi le dichiarazioni di Michele lì “cristallizzate” per me non fanno testo, per me, dico, consapevole che neanche io faccio testo … quindi, mi fido di te … e ammiro la passione che ci metti (ma i complimenti te li ho già fatto altrove …).
Buona domenica, caro Massimo.
Mimosa
Pagina 148 incidente probatorio : Misseri dice ho chiamato mia figlia più grande .....per chiedere a Sabrina la descrizione del cell. di Sara.
RispondiEliminaRicontrolli meglio...
INDAGATO M. A. MISSERI: Allora, quando io ho messo il
RispondiEliminacellulare là, che io ho chiamato mia figlia più grande, ho
detto: "Chiedi a Sabrina", so che Sabrina stava ammalata quel
giorno, stava con la febbre ed allora ho chiamato mia figlia
più grande, se il cellulare di Sarah aveva il lucchetto e
queste cose qua di lattina...
P.M. M. BUCCOLIERO: Sì.
149
INDAGATO M. A. MISSERI: ...però nel telefono ho sentito che ha
detto: "Questo cellulare mo di do’ sta esse?", “Dove esce
fuori?”...
P.M. M. BUCCOLIERO: Chi ha detto così?
INDAGATO M. A. MISSERI: Ho sentito al telefono, Sabrina.
P.M. M. BUCCOLIERO: Sabrina hai sentito che diceva così.
INDAGATO M. A. MISSERI: Così.
P.M. M. BUCCOLIERO: Quindi poi che cosa è accaduto, poi avete
discusso dico tu e Sabrina di questo cellulare?
INDAGATO M. A. MISSERI: No, non abbiamo più discusso, cioè lo
volevo dire che mi volevo costituire e non l'ho detto...
Conferma quello che le dicevo. Misseri chiama Valentina e quando dice "ho sentito al telefono Sabrina " intende che ha sentito il commento che la stessa ha fatto"da dove esce mo' questo cellulare"
RispondiEliminaInoltre a pag. 152 riconferma di avere chiamato Valentina che gli dice di portare il cellulare a casa etc etc.
RispondiEliminaMimosa aveva ragione
Non è Valentina che dice di aver sentito Sabrina, è misseri che parla al telefono con Sabrina tramite quello di valentina. E se ne vuoi sapere di più ti dirò che una voce fuori campo, in specifico il biscotti, e dato che il giudice non l'ha zittita come fatto in precedenza questa non è stata trascritta, voleva far figurare che Sabrina volesse convincere il padre a portarlo a casa il cellulare, che è poi quello che ho riportato a mimosa in precedenza e che tanti giornali hanno scritto, perché in tal modo si poteva configurare un altro tentativo di depistaggio.
RispondiEliminaPerò non venendo accolta questa parte si è continuato non dalla telefonata ma dal passaggio successivo quando si chiede a misseri se Sabrina era informata del fatto che lui avesse il cellulare, Te la riporto così ti accorgerai che è come ti dico.
P.M. M. BUCCOLIERO: Sì.
INDAGATO M. A. MISSERI: ...però forse lei si è creduta che io
lo avevo appoggiato ad una parte e poi è stato ripreso e poi
buttato, però sapeva solamente che stava distrutto, però non
sapeva nessuno che il cellulare ce lo avevo io.
P.M. M. BUCCOLIERO: Non lo sapeva nessuno, e sì, questo qua lo
abbiamo capito.
INDAGATO M. A. MISSERI: Nessuno.
P.M. M. BUCCOLIERO: Ma - voglio capire io - la reazione di
Sabrina quando abbiamo trovato questo cellulare...
Non c'è logica se prima si parla di telefonata e poi di cosa ha detto Sabrina a casa. Lo hai capito? Ma poi il pm viene incontro alle richieste della parte civile e passa a chiedergli conto del comportamento di Sabrina (anche qui c'è stato un piccolo intervento esterno non trascritto)
che, vista l'accusa che il padre in quel momento le muoveva, doveva risultare almeno nervoso e agitato.
P.M. M. BUCCOLIERO: Ma - voglio capire io - la reazione di
Sabrina quando abbiamo trovato questo cellulare...
INDAGATO M. A. MISSERI: Sì, stava nervosa.
P.M. M. BUCCOLIERO: Stava nervosa.
INDAGATO M. A. MISSERI: Sì.
P.M. M. BUCCOLIERO: Che cosa ti ha detto?
INDAGATO M. A. MISSERI: Ha detto: "Mo nel cellulare ci sono le
impronte", ho detto: “Non ti preoccupare che il cellulare le
impronte sono tutte mie”.
P.M. M. BUCCOLIERO: Si è arrabbiata con te perché hai fatto
trovare il cellulare?
INDAGATO M. A. MISSERI: E’ rimasta un po' arrabbiata, sì.
Ed il concetto ora mi pare chiaro. Ciao.
Ed infatti non era sabrina che voleva lo portasse a casa, come chiedeva il biscotti di inserire, ma misseri ha continuato a dire che era valentina ad avergli detto di portarlo a casa.
RispondiEliminaE Valentina non la si poteva coinvolgere visto che il 26 era a Roma.
Scusa, ho dimenticato di inserire il particolare che può farti capire quanto sia vero l'intervento del biscotti ed il fatto che il misseri abbia parlato al telefono con Sabrina.
RispondiEliminaSe hai visto Matrix, la puntata con l'intervista a Cosima, avrai notato che ad un certo punto il Nicodemo Gentile, socio del Biscotti, visto che a lui non era stato chiesto un parere in precedenza torna sul cellulare e precisa che il misseri durante l'incidente probatorio dichiara che sabrina voleva lo portasse a casa. Non come scritto a pag. 152, che è la verità accettata dal giudice, ma come il suo collega chiedeva di inserire a pag.149 quando si stava discutendo del fatto che il padre parlasse a Sabrina tramite il telefono di Valentina. E li ti fa capire che la trascrizione è stata fermata e ripresa e non c'è la parte che interessava il duo biscotti / Gentile.
Quindi è giusto anche ciò che ha scritto mimosa, ha chiamato il numero di Valentina ma poi ha parlato con Sabrina perché era lei a sapere quali aggeggini gli avesse attaccato Sarah. Ciao
Mi sembra una gran confusione come tutto in questa storia.tra voci fuori campo e mancate trascrizioni .continuo a pensarla diversamente da lei. A mio parere la telefonata a Valentina e' stata fatta per darsi una sorta di verginità' perché Valentina non sapeva nulla tanto che gli dice di portarlo a casa. Non mi risulta che abbia parlato con Sabrina ma abbia fatto chiedere tramite Valentina le caratteristiche del telefonino e che Sabrina abbia detto a voce alta tanto da farsi sentire da Misseri "mo' da dove esce questo telefonino".questo e' quanto e ' 'nell'incidente probatorio. Non voglio commentare quanto detto da tutti i protagonisti dell' agghiacciante intervista, biscotti compresi.Buonasera
RispondiEliminaCapisco che c'è confusione, ma non l'ho generata io che l'ha conosco diversa da te perché ne ho parlato con un giornalista umbro che conosce gli avvocati della parte civile. A questo punto l'unico modo per fare chiarezza è usare la voce dei protagonisti, perciò non perdere il mio prossimo articolo perché inserirò proprio la voce di Nicodemo Gentile che ti dirà quello che è accaduto. Ciao, Massimo.
RispondiEliminaCome farebbe Michele a parlare con Sabrina tramite il cell. di Valentina, se quest'ultima era a Roma?
RispondiEliminaPresumibilmente anche il suo cellulare era a Roma con lei?
Scusa eh.!
In tele hanno detto che era a Roma il giorno del rapimento non il giorno del ritrovamento del cellulare. Ciao
RispondiEliminaDovrei ricontrollare su questo punto forse mi sbaglio.
RispondiEliminaComunque questo nn è un fatto di importanza capitale, per decidere
l'attore dell'omicidio.
Rossana
indignato per la intervista di misseri in sè ma ancor di + per Ilaria Cavo...1 giornalista indecente...di 1 stupidità dilagante...menomale che l'avvocato galoppa gli ha fatto capire che gli italiani nn sono stupidi....cmq ripeto Ilaria Cavo oscena sia x il servizio sia x come sposa la causa della sua esclusiva dell'orrore....
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