Oggi (lunedì 7) davanti al gip di Taranto c'era l'avvocato Vito Russo. Doveva essere interrogato formalmente a causa delle accuse rivoltegli dalla procura, accuse che l'hanno costretto a lasciare l'incarico conferitogli da Sabrina Misseri. Un pasticciaccio quanto accaduto negli ultimi giorni nella città pugliese. L'accusa più rilevante, mossa anche alla moglie che al pari del marito ha rinunciato all'incarico difensivo, era la soppressione di atti veri. Le altre, tranne quella di intralciare le indagini, erano già state escluse dal giudice alla fine della scorsa settimana. A tutti è chiara la parola soppressione, specialmente a chi opera nella procura tarantina che per la seconda volta nella stessa indagine l'ha usata. La prima fu all'atto degli arresti di Cosimo Cosma e Carmine Misseri che vennero accusati di soppressione di cadavere in quanto, a parer loro, la piccola Sarah era stata occultata con l'intento di farla materialmente sparire usando l'acqua presente nella cisterna. Un'accusa incapibile, vista la mancanza di calce o acidi, ma comunque accettabile.
La seconda nei giorni scorsi quando, come già detto, si è arrivati ad accusare il Vito Russo di soppressione di atti veri. Atti veri che non erano affatto soppressi, o spariti che dir si voglia, e che ora sono in mano alla procura assieme ad altri fogli trovati nello studio del legale. Quindi, dato che gli atti veri ci sono, cosa s'è fatto per un'ora in tribunale? S'è discusso del fatto che, vista la rinuncia all'incarico, al suddetto avvocato potesse essere concesso di ricominciare a lavorare togliendogli la sospensione di due mesi. Una richiesta logica dato che non essendo più il difensore della Misseri non ha alcuna possibilità, d'ora in avanti, di intralciare le indagini della procura. Procura che, a quanto pare, ha ancora il dente avvelenato tanto che oggi ad interrogare il legale c'erano anche il dottor Sebastio, il titolare delle indagini Mariano Buccoliero ed il procuratore Pietro Argentino, colui che era presente alla perquisizione nello studio del legale. Anche loro hanno posto domande a chi doveva rispondere al giudice. Anche a loro il Russo ha ribadito di non aver mai violato la legge ricordandogli di essere stato lui a consegnare al dottor Argentino il verbale riguardante l'interrogatorio, in originale, che si diceva soppresso.
Ma gli inquirenti non erano in quelle aule solo per il Vito Russo, erano altri i motivi della loro presenza. Infatti nella stanza adiacente era stato convocato un nuovo testimone. Un uomo che il 26 di Agosto avrebbe visto un auto compatibile con quella di Cosimo Cosma nelle vicinanze del garage del Misseri. Nessuno ancora ha riferito l'orario in cui l'avvistamento sarebbe avvenuto ma si presume non sia quello in cui, secondo quanto afferma la procura, si sarebbe consumato il delitto. Il quotidano amico del pregiudizio l'ha, come al solito, raccontata diversa scrivendo che questo testimone avrebbe addirittura visto il nipote Mimino parlare con lo zio. Non è così perché l'uomo che ha dichiarato di averli visti parlare non ha menzionato quella data ma altre e tutte successive. Ma detta in questo modo colpisce poco l'immaginario pregiudizievole e quindi in Puglia si è ritenuto essere meglio mischiare le due deposizioni per ottenerne una che faccesse la sua bella figura e piacesse ai propri lettori. Hanno agito d'impulso senza considerare che presto avranno altre buone notizie da dare perché ormai s'è capito che un qualcosa di mistico sta accadendo. Non è da tutti riuscire nella moltiplicazione dei testimoni, quasi fossero pani e pesci, e farli convertire quasi stessero recandosi in gregge a Damasco.
Però, lasciando perdere i miracoli degli inquirenti e soffermandosi un attimo su questo interrogatorio, ci si accorge che quella dei procuratori è una prassi consolidata nel tempo, una prassi che si ripete puntualmente. So che è difficile ricordare i giorni antecedenti le decisioni del gip, quelle in cui doveva dare parere favorevole o contrario alla liberazione di Sabrina Misseri, perché il tempo trascorso e l'avvicendarsi degli avvenimenti tende a cancellare le minime cose, lo sanno anche in procura, ma facendo mente locale, o consultando gli archivi dei giornali, ci si può accorgere che in ogni occasione importante spuntava un testimone o qualche nuova verità. Inizialmente erano i vari cambiamenti di versione del paparino amorevole ad impedirne la scarcerazione, poi, per influenzare in maniera negativa la decisione del gip, oltre a dare sempre un parere sfavorevole si è passati ad annunciare arresti imminenti ed intercettazioni che compromettevano l'imputata. Per cui il Cosimo Cosma ed il Carmine Misseri, che domani dovrebbero conoscere quale destino vorrà donargli il gip, non s'attendano sconti e facili libertà. Se ieri si poteva pensare ci fosse qualche minima possibilità oggi, dato il nuovo testimone, c'è da credere che quelle celle resteranno da loro occupate ancora a lungo.
Ed io mi chiedo se è concepibile che si debba procedere in codesta tragica maniera. Possibile che non si riescano a fare indagini tenendo gli indagati, quelli per cui le prove sono scarse o nulle, fuori dal carcere come vorrebbe la legge? Se risultassero colpevoli gli anni di galera li farebbero ugualmente dopo il processo, quindi qual'è il reale motivo per cui non si opera in conformità con quanto stabilito dal Codice Penale? Io credo che il problema nasca dal fatto che in questi anni si è creato un vuoto nei poteri giuridici, un vuoto non ancora colmabile in cui certi giudici e certi procuratori si sono inseriti per portare avanti un loro modo di operare a discapito del diritto del singolo. La speranza è che qualcuno possa intervenire al più presto, solo così si farebbe valere il detto che dice non c'è due senza tre ed i quattro vien da sé, solo così si potrebbe sperare che dopo il Galoppa, il Russo e la Velletri, a farsi da parte sia la procura di Taranto.
Quella del 28 riguardava solo Cosma, oggi nel riesame il giudice dovrà decidere se la detenzione chiesta dalla procura è giusta oppure no e se casomai allungare il mese di arresto chiesto inizialmente.
RispondiEliminaChissà perchè chi fino a ieri aveva visto solo un auto simile in via Deledda da oggi pare abbia visto i due discutere animatamente... ed all'infuori del giornale di Puglia, ma vedrai che anche loro cambieranno versione oggi, l'hanno detta tutti così. Resteranno in carcere, almeno il Cosma, e solo fra qualche mese sapremo realmente cosa ha visto quell'uomo. Ciao, Massimo
Prati carissimo, e come si potrebbe, da persone obiettive e serie, ma al tempo stesso determinate, non approvare e sottoscrivere quanto Lei afferma ?
RispondiEliminaAggiungerò solo alcune questioni che alle persone inesperte di Diritto penale sfuggono, ma che dimostrano la malafede di chi dà certe notizie e di chi le riporta sulla stampa. Si è parlato di "condanna" di Vito Russo, di "richiesta di carcerazione", di "interdizione". Ora tutto questo non ha fondamento: cominciamo dal fondo, l'interdizione è una pena accessoria, definitiva o limitata nel tempo, che segue a grave condanna penale dopo un processo in tre gradi e con sentenza definitiva. E' evidente che un giudice per le indagini preliminari non ha questo potere; il pubblico ministero non chiede l'arresto ma lo fa prima eseguire dalle Forze dell'ordine, poi ne chiede conferma ad un giudice I.P (come del resto è avvenuto per i Misseri). Un Giudice per le indagini preliminari non ha alcun ruolo nella "sospensione" di un avvocato che è competenza del locale Ordine degli Avvocati, previo procedimento discplinare, a cui ci si può contrapporre con ricorso al Consiglio Nazionale Forense e poi alla Suprema Corte di cassazione (oltre a quella, successivamente, della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo a Strasburgo). Tutto il gran parlare che si è fatto sulle misure adottate contro l'avv. Russo ha, come al solito, lo scopo di intimidire la difesa e lanciare quella che i magistrati augurano la spallata finale alla resistenza psicologica di Sabrina Misseri. La giovane, bisogna darle atto, e con lei la ferrea Cosima non sembrano cedere a questa intensa attività intimidatoria. Si avvicina la discussione in sede diversa, dove il rispetto delle procedure è, o dovrebbe essere, al primo posto. Ma intanto è certo che la difesa di Sabrina Misseri, non potendo continuare in un ambiente in cui nessuna regola giuridica e giudiziaria viene rispettata, la remissione dei giudici, la ricusazione del tribunale, il trasferimento ad altra sede lontana dalla Puglia e dagli odi locali.
Solo un'ultima osservazione sul nuovo testimone: che c'è di eccezionale e di strano che uno zio parli animatamente (di che ?) col proprio nipote ? E' vietato ? Da quale articolo di legge ?
Ciao Massimo
RispondiEliminama quale interesse avrebbe la procura di Taranto a perseguire la tesi della colpevolezza di Sabrina? Me lo chiedo da sempre.Vorrei aggiungere che in altri processi, di cui non faccio menzione, ci sono state grandi "sviste", con il teatrino dei testimoni identico a questo, testimoni che spuntavano come funghi. Qualcuno ha patito una lunga ed ingiusta detenzione ed il meccanismo pare analogo a questo. Mi chiedo perché!
Alla riapertura del processo ed alla scarcerazione dell'innocente, i testimoni furono accusati di falsa testimonianza.
Non possiamo essere nella mente dei procuratori che seguono una loro convinzione in base a qualcosa che hanno in mano e che credo ritengano importante, mi auguro lo sia; le mie critiche sono rivolte al come le perseguono queste convinzioni.
RispondiEliminaOgni volta ci imbattiamo veramente in atti intimidatori dediti a scalfire un altro pezzettino di muro, e questo non va bene. Le indagini le potrebbero fare anche tenendo le persone indagate, non parlo dei reo confessi, al di fuori di una cella. Perche una volta arrestati, anche se un domani risultassero innocenti agli occhi di un giudice, sarebbero comunque colpevoli a quelli dei compaesani e di chi non entra a fondo nella notizia e si accontenta di leggere solo il titolo. Ciao, Massimo
Il mio post è sparito...
RispondiEliminaComunque intendevo dire che solo il difensore di Cosma aveva presentato, oltre al ricorso al Tribunale del Riesame, anche un'istanza al GIP, poi respinta qualche giorno dopo. L'avvocato di Carmine Misseri ha puntato direttamente sul Riesame, che è composto da altri giudici (non so se gli stessi che si sono pronunciati già due volte su Sabrina Misseri).
Ciao
Ed è strano sia sparito, ho guardato e non è neppure nelle spam. Bah, comunque sì, sono gli stessi. Ciao, Massimo.
RispondiEliminaMa che esito ha avvuto l'interrogatorio degli avvocati Russo e Velletri? Non se ne è saputo più niente...
RispondiEliminaCiao Massimo,
RispondiEliminadal giornale di Puglia:
A difendere il caso Gambirasio dal punto di vista mediatico, entra in ballo la crociata di Mauro Masi, direttore Rai, il quale avrebbe intimato i conduttori della sua rete a limitare o arginare gli approfondimenti sulla questione soprattutto in fascia protetta; i picchi di ascolto, infatti, non devono promuovere forme di accanimento mediatico come è stato per il caso di Sarah Scazzi. L’esperto di turno, il supertestimone, i retroscena inediti e le testimonianze in diretta sono il format ormai palesemente accertato che fa aumentare in maniera esponenziale il numero dei telespettatori favorendo la diffusione talvolta di false notizie e dando vita a conclusioni induttivamente ed erroneamente generate.
Vedremo se sono solo parole o se si sta muovendo qualcosa dopo aver toccato il fondo.
Ciao Sira
Dell'esito sapremo qualcosa fra qualche giorno, probabilmente assieme alla decisione che dovrà prendere dopo l'udienza di oggi sul Mimino e sul Carmine.
RispondiEliminaPer i format, Sira, ti informo che oggi sono tornato a casa poco dopo le due e mentre mangiavo ho guardato dieci minuti dell'Italia sul 2. Masi avrà parlato di Yara ai suoi conduttori ma non del caso di Sarah perché fra servizi incredibilmente pregiudizievoli, uno su Cosima matrona padrona e l'altro in cui intervistavano la cugina innamorata dello zio Michele, ed opinionisti cretini, parlo del giornalista sardo (Agus mi pare si chiami), si è sfiorato il ridicolo. Vero è che c'era anche chi andava leggermente fuori dal coro... ma davvero leggermente e molto silenziosamente.
Ciao, Massimo
Idem per "Pomeriggio5" dove la giornalista di turno non si è esimita dal gettare la pietra quotidiana. Vogliono far dire ad un certo Alessio, ben sei mesi dopo, che Sabrina gli descrisse quel pomeriggio del 26 agosto com'era vestita Sarah, quando scomparve.
RispondiEliminaOra, secondo la giornalista, gl'inquirenti penserebbero: come faceva Sabrina a sapere com'era vestita Sarah se non l'aveva vista quel pomeriggio?
Certo, chiunque sa che al mare in pieno agosto si va con la pelliccia ed il colbacco!
Né Sabrina era mai andata colla cuginetta al mare, né quel tragico pomeriggio aveva già parlato con mamma Concetta che si sarebbe ben guardata dal dirle come Sarah era vestita quando era uscita, visto che era scomparsa e si sa che degli scomparsi l'ultima cosa che si dice è appunto l'abbigliamento che avevano quando sono scomparsi!
Sono mesi che si va avanti con argomenti e considerazioni del genere, in base ai quali Sabrina dovrebbe essere condannata all'ergastolo come efferata assassina!
Giacomo
giusto, Giacomo, ho visto la trasmissione e sono d'accordo e vorrei puntualizzare il fatto che la conduttrice , dopo la rituale opera di informazioni a senso unico, vuole fare la garantista aggiungendo che si usano i verbi rigorosamente al condizionale....c'è da ridere, o forse da piangere..
RispondiEliminalori
E' inquietante constatare come nel nostro Paese non si riesca a garantire alla difesa le stesse opportunita' che ha l'accusa. Mi fa sentire meno sicura, meno fiduciosa, in balìa di abilita' e giochi che niente hanno a che fare con la ricerca della verita'.
RispondiEliminaNon ho ben capito la faccenda dei vestiti e quali siano le prove nel merito. E' un aspetto, quello del vestiario, che interessa più la mentalità femminile che maschile. Presumo che Sabrina Misseri si fosse riferita agli abiti che la cugina indossava in mattinata, e che probabilmente erano gli stessi che avrebbe potuto indossare al pomeriggio (non alla sera) andando al mare. Capisco che le donne e le ragazze si cambiano d'abito ogni due ore o meno, tuttavia d'estate e per occasioni poco ufficiali non credo che si mettano chissà quali abiti complessi. Fortuna che non siamo più alla fine dell'800, se no si discuterebbe anche su quante sottogonne e mutandoni si poteva mettere una ragazza andando al mare ad Avetrana e vicinanze, non a Viareggio o al Lido di Venezia.
RispondiEliminaNo gli abiti non erano gli stessi : al supermercato con il Papa' era vestita in un modo. Poi e' andata a casa e si e' cambiata. Gli abiti sono stati bruciati insieme allo zainetto perché verosimilmente c'erano tracce di DNA ....
RispondiEliminaInsisto. Sabrina e mamma Concetta non erano già andate dai Carabinieri a denunciare la scomparsa di Sarah? e la denuncia non era corredata dalla descrizione dell'abbigliamento, oltre che dall'ora della scomparsa?
RispondiEliminaCerto che erano già andate! E allora quelle della giornalista sono chiacchiere malevole e basta!
Giacomo
Giacomo, quello che dice Alessio Pisello è riferito all'immediatezza e si è svolto verso le 15.30 circa e quindi non erano ancora andate dai carabinieri insieme. Alessio riferisce di avere rifatto la strada a ritroso, quella che avrebbe dovuto fare Sara, guardando in terra cercando un indizio, una scarpa, il cellulare, un pezzo di maglietta ...l'ipotesi era che "l'avevano presa" e Sabrina aveva descritto come fosse vestita Sara. La dichiarazione di Alessio Pisello è verbalizzata pochi giorni dopo la scomparsa di sara e non 2 mesi dopo...
RispondiEliminaPer quello che riguarda le chiacchiere delle giornaliste....sono comari e come tali non servono per condannare o assolvere.
Ma allora come mai si contesterebbe a Sabrina questo particolare solo sei mesi dopo?
RispondiEliminaMa lo si è mai contestato? Sabrina che ha detto in proposito?
Sabrina alle 14,45 aveva già parlato con mamma Concetta. Cosa si erano dette? Non è possibile che Sabrina abbia detto a Pisello come PRESUMIBILMENTE dovesse essere vestita Sarah, basandosi sulle altre volte che erano andate al mare? Ma poi gl'inquirenti hanno davvero contestato questo a Sabrina? Hanno davvero chiesto questo a Pisello? E Pisello che ha detto in proposito ESATTAMENTE?
Io l'unica cosa che ho sentito CON LE MIE ORECCHIE è una dichiarazione in tv del legale di Mariangela Spagnoletti in cui egli diceva che, lui presente, Mariangela Spagnoletti e Alessio Pisello erano stati sentiti insieme dagli inquirenti affinché ARMONIZZASSERO (sic!) le loro testimonianze su quanto avvenuto quel tragico pomeriggio del 26 agosto. Sono ancora basito.
Quindi tendo a credere, come mi dice l'anonimo delle 18:54, che questo fatto di Pisello sia una pura invenzione della giornalista a corto di argomenti.
Tutto ciò potrebbe anche essere interessante, se non fosse che assistiamo allo sconcio di una cittadina italiana appena 23enne che viene tenuta in carcere su una chiamata in correità o addirittura in reità, strappata al padre con una serie di domande suggestive e dopo che questi aveva fornito innumerevoli versioni differenti, tra cui quella di essere il solo assassino della povera Sarah.
Giacomo
Gentile Massimo gestore blog mi e ' giunta notizia che dietro alcuni nomi fittizi si nasconda una tal persona..
RispondiEliminaChivapianovasanoe Val
E' una voce fondata? E se lo lasciassimo scrivere ugualmente? Sempre che non sia perixoloso. Sto scherzando, ciao, Massimo
RispondiElimina