La puntata di Chi l'ha Visto di ieri (mercoledì 3 Marzo) ha creato scompiglio e nuove speranze perché una donna di Sanremo ha rivelato ad un inviato della trasmissione di aver ascoltato uno strano dialogo fra due uomini in un locale pubblico di Porto Vecchio. In sostanza questi si sarebbero chiesti il motivo per cui il Matthias Schepp, dopo aver acquistato dei documenti falsi per sé per una donna e per le figlie, si fosse suicidato. La testimonianza, che all'apparenza sembra alimentare ovvie speranze, è invece inquietante in quanto farebbe supporre che l'uomo, dopo aver deciso di vivere in un'altra nazione con le piccole ed una nuova compagna, sia stato imbrogliato ed abbia perso la testa perché resosi conto di aver perduto per sempre le proprie bambine. E questo, a mio avviso e se accertato, sarebbe un fatto che peggiorerebbe la possibilità di ritrovare le gemelline.
Altre situazioni avrebbero cambiato il puzzle montato dal padre in quei giorni, se avesse davvero preso la decisione di vivere con le bambine in un altro continente, come ad esempio fingere di essersi buttato in acqua dal traghetto. In questo caso si poteva credere avesse ucciso sé stesso e le figlie nel tragitto fra Marsiglia e la Corsica. Avendo una complice, come si è ipotizzato parlando dei documenti falsi, sarebbe bastato farla salire sul natante, con un secondo mezzo di trasporto ed un biglietto a parte, ed all'arrivo lasciare la propria auto nel ponte di parcheggio della nave ed uscire dal traghetto salendo in quella di lei. Quando si fanno le operazioni di scalo nessuno fa caso agli occupanti delle auto, e comunque sarebbe stato facile mimetizzarsi dietro ad un giornale o a dei vetri azzurrati.
Non era così complicato perché una volta trovata l'auto e non il propietario gli addetti del traghetto avrebbero dovuto informare gli agenti di Propriano. Le illazioni sul suicidio/figlicidio sarebbero nate da subito e si sarebbero rafforzate successivamente quando le forze dell'ordine, francesi e svizzere, avrebbero dovuto fare due più due essendo già a conoscenza del rapimento. Inoltre, per non farsi riconoscere, sarebbe bastato non fermarsi in nessuna cittadina corsa ed andare direttamente su uno yacht, precedentemente noleggiato da chi lo stava aiutando nella fuga, e salpare verso la Sardegna, la Spagna o la stessa Francia. Tramite internet si possono noleggiare gli innumerevoli natanti presenti in ogni porto dell'isola francese, anche i catamarani come quello in cui si erano imbarcati durante le vacanze di Dicembre. Avendo documenti falsi ed una complice non gli sarebbe risultato difficile organizzare una siffatta messa in scena.
Altre situazioni avrebbero cambiato il puzzle montato dal padre in quei giorni, se avesse davvero preso la decisione di vivere con le bambine in un altro continente, come ad esempio fingere di essersi buttato in acqua dal traghetto. In questo caso si poteva credere avesse ucciso sé stesso e le figlie nel tragitto fra Marsiglia e la Corsica. Avendo una complice, come si è ipotizzato parlando dei documenti falsi, sarebbe bastato farla salire sul natante, con un secondo mezzo di trasporto ed un biglietto a parte, ed all'arrivo lasciare la propria auto nel ponte di parcheggio della nave ed uscire dal traghetto salendo in quella di lei. Quando si fanno le operazioni di scalo nessuno fa caso agli occupanti delle auto, e comunque sarebbe stato facile mimetizzarsi dietro ad un giornale o a dei vetri azzurrati.
Non era così complicato perché una volta trovata l'auto e non il propietario gli addetti del traghetto avrebbero dovuto informare gli agenti di Propriano. Le illazioni sul suicidio/figlicidio sarebbero nate da subito e si sarebbero rafforzate successivamente quando le forze dell'ordine, francesi e svizzere, avrebbero dovuto fare due più due essendo già a conoscenza del rapimento. Inoltre, per non farsi riconoscere, sarebbe bastato non fermarsi in nessuna cittadina corsa ed andare direttamente su uno yacht, precedentemente noleggiato da chi lo stava aiutando nella fuga, e salpare verso la Sardegna, la Spagna o la stessa Francia. Tramite internet si possono noleggiare gli innumerevoli natanti presenti in ogni porto dell'isola francese, anche i catamarani come quello in cui si erano imbarcati durante le vacanze di Dicembre. Avendo documenti falsi ed una complice non gli sarebbe risultato difficile organizzare una siffatta messa in scena.
Ma se è vero che l'uomo investito dal treno è proprio lui, ed a questo punto c'è da chiederselo perché non è stato fatto l'esame del dna in quanto riconosciuto dalle impronte dai documenti e dalla fede (ma le impronte non danno una certezza assoluta), c'è da preoccuparsi seriamente perché non si può più pensare che Livia ed Alessia siano nelle mani di qualcuno di cui il padre si fidava. Quindi, se il discorso ascoltato dalla donna di Sanremo è fondato sulla verità, con chi possono essere ora Livia ed Alessia? Con la complice? Ed allora perché far fare dei documenti falsi anche per sé e poi suicidarsi? Se prima tutto sembrava illogico ma con un senso, ora il senso, se davvero è lui quello morto, s'è perso e ci troviamo in alto mare, anzi in un oceano. Chi potrebbe farci avere una scialuppa di salvataggio è il fantomatico "O' Professore" che, se davvero esiste, in tanti a Cerignola devono conoscere, forse pure i carabinieri.
Ma io sono scettico e fatico a credere ai documenti falsi ed al professore. Penso invece che quei due si siano resi conto che la donna li stava ascoltando ed abbiano insenato una gag ad uso e consumo delle sue orecchie. Chi veramente ha fra le sue amicizie personaggi scomodi non li mette in piazza nei bar. E soprattutto non lo fa quando ha accanto persone che possono sentire le parole. A mio avviso Matthias aveva deciso di suicidarsi e lo ha fatto. Solo un dna diverso mi potrà far cambiare idea. Che il gesto estremo fosse nelle sue intenzioni lo si evince dal testamento. L'originale è stato scritto in tedesco, io qui lo pubblico tradotto in italiano.
Io sottoscritto Matthias Schepp, nato il 30 Luglio 1967, residente in via Champagne 14 a Saint Sulpice, ho deciso come dividere i miei beni dopo la mia morte (è solo una questione di tempo).
1) Questo è l'unico testamento, non ne esiste nessun altro.
2) A mia moglie Irina Lucidi va solo la quota legale.
3) La restante eredità va divisa in parti uguali fra le mie figlie Alessia e Livia.
4) Qualora le mie figlie non fossero più in vita i miei beni andrebbero divisi in parti uguali fra mio fratello Daniel e mia sorella Maya.
Saint Sulpice, 27 Gennaio 2011.
Firmato, Matthias Schepp.
Lo scrivere tra parentesi "è solo una questione di tempo" fa capire le sue prossime intenzioni. Ma per me, al contrario di quanto pensa il solito dirigente cantonale che guarda solo l'apparire, l'inserire le figlie dimostra la non volontà di ucciderle. E se non le ha uccise l'articolo quattro, in cui menziona il fratello e la sorella, è probabilmente la chiave dell'enigma. E dato che dal giorno del testamento in poi è vissuto di enigmi, i più tuttora irrisolti dagli investigatori, proviamo noi a risolvere questo. Non importa si riveli una risoluzione sbagliata, importa sia fatta con la giusta logica.
Cosa voleva evitare Matthias? Non voleva che la moglie potesse disporre, anche solo in quanto tutore delle bimbe, dei suoi beni. E questo può essere un ragionamento logico e pensabile da chiunque si stia separando. Però, io sono quello dei però e dei ma, un padre che sa vive le sue figlie ha piacere di lasciare loro il suo capitale. Ed allora cosa fa Matthias? Lascia tutto a chi ha di più caro dopo le piccole. E questo, forse ho la mente bacata dello scrittore, se Livia ed Alessia fossero vive può far supporre che Daniel e Maya debbano essere in futuro una sorta di esecutori testamentari. Per cui avrebbero il compito, al momento in cui venissero dichiarare morte, (la legge dice che per dichiare la morte presunta di uno scomparso debbono passare dieci anni, e le bimbe fra dieci anni ne avrebbero sedici ed in certi Stati a quell'età si è maggiorenni), di passare i beni ereditati alle nipoti.
Sono mai stati interrogati in maniera adeguata i fratelli di Matthias? No, nessun vero interrogatorio, solo poche dichiarazioni per far sapere a tutti che non riconoscevano, dopo il rapimento ed il gesto fatto a Cerignola, la persona con cui erano vissuti. Ed allora? Qualcuno va a controllare in maniera adeguata la famiglia Schepp? Tutta la famiglia Schepp, anche quella parte che vive in Canada in Germania o in altre nazioni. Perché se non si troveranno i corpi delle piccole occorrerà pensarle vive.
E dove altro pensare possano essere se in vita?
Per altri argomenti vai alla home page
Lo scrivere tra parentesi "è solo una questione di tempo" fa capire le sue prossime intenzioni. Ma per me, al contrario di quanto pensa il solito dirigente cantonale che guarda solo l'apparire, l'inserire le figlie dimostra la non volontà di ucciderle. E se non le ha uccise l'articolo quattro, in cui menziona il fratello e la sorella, è probabilmente la chiave dell'enigma. E dato che dal giorno del testamento in poi è vissuto di enigmi, i più tuttora irrisolti dagli investigatori, proviamo noi a risolvere questo. Non importa si riveli una risoluzione sbagliata, importa sia fatta con la giusta logica.
Cosa voleva evitare Matthias? Non voleva che la moglie potesse disporre, anche solo in quanto tutore delle bimbe, dei suoi beni. E questo può essere un ragionamento logico e pensabile da chiunque si stia separando. Però, io sono quello dei però e dei ma, un padre che sa vive le sue figlie ha piacere di lasciare loro il suo capitale. Ed allora cosa fa Matthias? Lascia tutto a chi ha di più caro dopo le piccole. E questo, forse ho la mente bacata dello scrittore, se Livia ed Alessia fossero vive può far supporre che Daniel e Maya debbano essere in futuro una sorta di esecutori testamentari. Per cui avrebbero il compito, al momento in cui venissero dichiarare morte, (la legge dice che per dichiare la morte presunta di uno scomparso debbono passare dieci anni, e le bimbe fra dieci anni ne avrebbero sedici ed in certi Stati a quell'età si è maggiorenni), di passare i beni ereditati alle nipoti.
Sono mai stati interrogati in maniera adeguata i fratelli di Matthias? No, nessun vero interrogatorio, solo poche dichiarazioni per far sapere a tutti che non riconoscevano, dopo il rapimento ed il gesto fatto a Cerignola, la persona con cui erano vissuti. Ed allora? Qualcuno va a controllare in maniera adeguata la famiglia Schepp? Tutta la famiglia Schepp, anche quella parte che vive in Canada in Germania o in altre nazioni. Perché se non si troveranno i corpi delle piccole occorrerà pensarle vive.
E dove altro pensare possano essere se in vita?
Per altri argomenti vai alla home page
Il testamento di Schepp, così come redatto, in sé, sarebbe indice di voler morire, in una vicenda normale. Non per forza in questa di Schepp: La frase con la quale si indica una morte 'a breve' può valere come un intenzione di suicidio o anche prestarsi ad una interpretazione più sottile ossia far apparire questa intenzione per mascherarne un'altra (cambio identità). Solo sulla base di un risultato certo (DNA) si può ragionare su un morto-suicida e non su uno scambio di persona (di per sé arduo da realizzare, invero). Tuttavia da chi falsifica le identità c'è da aspettarsi questo ed altro (non a caso scompaiono le persone ogni tanto..forse per sostituirne altre?... 'tremendo' ma non da escludere..). Abbiamo, invece una morte presunta sulla base delle impronte digitali e qualche effetto personale (anche interscambiabile). Però, qualunque sia stato il motivo della sua morte a Cerignola (suicidio per vera follia e/o disperazione o perchè costretto dopo la sua azione di forza o perchè dovuto a una non riuscita del suo tentativo di scappare con le bimbe o solo loro) resta un fatto certo: non si va a Cerignola per caso, già visionando il percorso diretto Losanna-Cerignola il 17/1/'11 e prima della richiesta per e-mail di divorzio della moglie. Ci si va con l'intenzione di tentare qualcosa di più di un suicidio: solo per le bimbe o per bimbe e papà... e, in tal caso, dire che si vuole morire nel testamento equivale a trovare un uomo suicida sui binari della stazione di Cerignola. Fa tutto parte dello stesso progetto punitivo... se no, perchè andare fino a Cerignola a suididarsi? Ora Cerignola un senso ce l'ha, a un mese esatto dal 'suicidio' (Schepp - altra opzione - non avrebbe cambiato identità solo per sé facendo morire le figlie, semmai sarebbe scappato con loro). Punto e a capo: da qui si riparte, non dalla Svizzera e dagli scarponcini lasciati sporchi di terra...
RispondiEliminaPerchè Schepp non dice 'dove' sono?: solo perchè non vuole dirlo crudelmente alla moglie o anche perchè non può dirlo? L'esigenza primaria di chi fugge è di non essere trovato da chi lo cerca, pi viene il resto, la moglie! Scappo (o faccio scappare) e non ti dico dove sono: è il principio di Guardie e Ladri, no? Trovatemi! Le Guardie non sanno 'dove' sono ma sanno che ci sono... vivi, da qualche parte, altrove...
Ciao, mi sembra assurdo ipotizzare uno scambio di persona e parlare di dna, ci sono: la fede, le chiavi, la macchina, il satellitare, le impronte, gli occhiali e i resti di un uomo.
RispondiEliminaSe fossimo in un romanzo giallo forse....ma per una frase captata da una signora, con tutto il rispetto per quest'ultima, anche solo prospettare la possibilità che qualcuno abbia potuto dare la vita per Matthias, morendo al suo posto mi sembra fuori luogo, romanzesco e inutile. Può solo contribuire ad ingarbugliare una vicenda, insinuando nuove assurde possibilità, che già di suo è un rebus.
Scusate, ma su questo blog sono abituata a leggere cose controvento e questa, lasciatemelo dire, sa di direzione opposta.
Per Massimo: hai tutta la mia stima.
Ciao Sira
Massimo ciao,
RispondiEliminaquesto potentissimo strumento che è facebook, capace di fare rivoluzioni (pensiamo all'Egitto)è veramente solo uno strumento e come tale va usato. Come per fare una buona intevista, tutto dipende da chi conduce, chi fa le domande, la regia insomma. Senza questa, aria fritta. Me ne accorgo seguendo Irina, non tanto le gemelline, ma Irina, reale e tragica. Una vicenda feroce. Però su facebook,troppo pochi che hanno il coraggio di attenersi ai fatti, di non fantasticare, di non mettere in discussione tutto e poi tutto, senza punti fermi ( fortuna che non le ho in casa certe persone, ma vi immaginate quando si litiga..)senza essere di vero aiuto. Manca chi conduce. Quanta solitudine si nasconde dietro simili atteggiamenti, scrivono a tutte le ore, sempre collegate su questo, soprattutto donne. E la Libia? E le migliaia di giovani morti chissà in quale modo?
Non dico che capisco i troll ma di tanto in tanto qualche battuta da troll ti scappa, penso che siano come quelli che la domenica vanno in pellegrinaggio sui luoghi dell'orrore. Potresti farlo tu con la scrittura, di fantasticare e invece qui nelle tue pagine, trovo il contrario.. un barlume di verità. Ma in realtà la scrittura forse è proprio questo, ricondurre alla verità dell'anima.
Che non vuol dire essere intelligenti, ma saper portare il peso di certe realtà, in fondo noi siamo esterni, non ci costa più di tanto, ci dovrebbe riuscire anche facile.Pensa alla povera Irina ... per lei è quasi impossibile riuscirvi( anche se lo spero con tutto il cuore), anche perchè la deve portare per sempre, finchè vive. Vuol dire saper guardare dentro noi stessi per capire Matthias cosa ha provato quando ha deciso di distruggere in modo violento la sua forma alla quale era tanto attaccato, cosa ha pensato, anche nella malattia, cosa lo ha mosso a combinare una tragedia cosi grossa. Vuol dire guardare dentro noi stessi per capire Irina quale sarà il suo presente e il suo futuro e se e come poter essere di sostegno.
Perchè tanta paura a fare questo? perchè stare così slegati ai fatti, alla vita, il tempo di Biancaneve è passato no?
e con questo non do ancora le bimbe come morte
Grazie
Rita
Ciao Rita.
RispondiEliminaLa colpa di quanto accade, se di colpa si può parlare, è dell'informazione, più quella televisiva che quella stampata, che non è stata in grado di educare i suoi spettatori/lettori, come si fa con i bambini quando gli si proibisce un gelato perchè già hanno mangiato un panino con la nutella.
L'informazione ha, per bieco tornaconto, portato le notizie ad essere cornetti alla crema da mangiare in ogni ora del giorno e della notte. Logicamente, dopo aver tenuto questa condotta per anni, ora non riesce più a darne solo uno ogni giornata perché chi guarda/legge ne va subito a mangiare un altro da altre parti.
Da qui il dover raccontare illogiche e contradittorie favole. Favole dense del fumo della fantasia malata. Fantasia malata che avvolge chi le ascolta ed obbliga il pensiero a strani ragionamenti che, dato l'input iniziale, a volte nulla hanno di logico.
Chi scrive in internet, non tutti ad essere onesti, è figlio di questa realtà. E da questa realtà trova i suoi spunti.
Ciao, Massimo
Credo che ridurre le attenzioni e le preoccupazioni di moltissime persone di FB, (cito) "soprattutto donne", a interesse malato e ossessivo, sia francamente offensivo.
RispondiEliminaCredo che avere a cuore la sorte di DUE BIMBE DI 6 ANNI non ammetta giudizi sommarii..
Se per le vittime in Libia non possiamo far altro che restare attoniti e aspettare che i governi azzardino i primi passi, in questo caso possiamo trasmettere un contributo umano, un calore che io, in quanto madre, apprezzerei.
Anche di notte..
Ciao.
Blogger...Sira... ciò che più conta è andare nella direzione giusta! Che sia controvento o no! E la direzione giusta è quella che coglie nel segno e che legge le cose per come sono o sono state, pensate, volute, sentite. Mi sembra, come prima cosa, che tu dovresti leggere quanto ho scritto in merito allo scambio di persona - arduo in verità (lo ripeto) - ma quel che mi sembra assurdo è NON poter ipotizzare un cambio d'identità per le bambine... (fosse la prima volta che accade!) ...diversamente dovresti spiegare, 'prima' di dare la tua solidarietà al blogger, come mai ci si suicida a Cerignola che è decentrata rispetto al percorso dei ricordi (Vietri sul mare, ecc.) di un uomo. Cerignola cercata sul pc prima della richiesta di divorzio, il 17 gennaio. Leggo qui anche parole circa la gente vittima della televisione e dei programmi tv. Credo che sia, oltrechè offensivo, anche sottostima pensare e dare per scontato a priori che si sia tutti a poppare il biberon di quel che viene raccontato dai media. Credo che non tutta la gente di internet , come non tutta quella della vita reale abbia bisogno di farsi svezzare dalla TV ma ci siano anche persone pensanti e capaci di logica, né serva essere per forza controcorrente - ma solo logici, ragionevoli, onesti e quant'altro di più bello e buono si può essere - perchè il controcorrente e la trasgressione fine a se stessi, dopo un pò diventano, oltrechè monotoni, altro tipo di omologazione e partito preso... quando, invece, occorre solo la capacità e l'onestà di pensiero che restano il 'top' della trasgressione...
RispondiEliminaInfine, ultimo ma non meno importante, è sempre bene, quando si attribuiscono etichette alle persone (che siano figli della tv, di internet o di blogs e bloggers o altro ancora) dire perchè uno è ladro se lo si chiama 'ladro', perchè qualcosa è assurdo se non si dimostra esserlo in assoluto, perchè si è malati o fantasiosi se queste etichette si attaccano... altrimenti si rischia solo di fare i predicatori del controcorrente fine a se stesso e di quello che si pensa, senza darne ragione... e farlo senza ragione... non va bene e non lo si può concedere...
Ciao A.R. e benvenuto nel mio blog, un blog aperto a tutti in cui ognuno esperime liberamente il suo pensiero senza censure (se esposto in maniera educata e senza offese).
RispondiEliminaDalle tue parole, o sarebbe meglio dire dai tuoi giudizi, ho capito che non hai letto tanto di ciò che ho scritto e per questo probabilmente non hai capito che quando parlavo con Rita non volevo generalizzare, lei di certo lo ha compreso, e che non ho mai pensato che tutto il popolo internet sia da svezzare perché non capisce nulla. D'altronde il fatto che io scriva per il popolo internet, e che migliaia di loro ogni giorno mi legga, mi scagiona da questa colpa che non ho. Per quanto riguarda chi scrive e commenta su facebook ho specificato che non tutti sono superficiali. Andare controvento non vuol dire aizzarsi a tutti i costi contro qualcuno o qualcosa, non significa dover a tutti i costi dire il contrario di tutto, assolutamente no, andare controvento significa essenzialmente non scrivere adagiandosi su una convinzione e seguire anche piste ed ipotesi alternative, come fai tu nel tuo blog, niente di più niente di meno.
Nel criticare il tuo commento Sira ha esposto le sue idee, come le hai esposte tu, usando una sua logica, come la usi tu, come la uso io e come la usano gli altri, non ci si può sentire feriti e fare la morale a me e a lei se non sono compatibili con le tue. Qui nessuno è predicatore e nessuno attacca etichette. Magari un domani si scoprirà che la tua tesi sarà la migliore, che hai ragione tu, ma questo non significa che al momento la tua tesi sia la migliore e che devi per forza avere ragione tu.
Puoi leggere e commentare ogni volta che vuoi, non prenderla come una mia gentile concessione perché non lo è, anche criticare se non ti sta bene quanto scrivo, ma non pretendere che chi non è d'accordo con te non commenti o non critichi il tuo commento. La democrazia vale per tutti. Per te, per me e per Sira. Ciao, Massimo.
Ciao Massimo... penso che prima di chiedermi di leggerti bene o di leggere bene il tuo blog e chi ci scrive..e di darmi tra le righe del non educato e dell'intollerante e antidemocratico..dovresti leggere tu come si pongono i tuoi lettori verso quanto è stato scritto da me... quello che tu hai scritto a me , vale innanzi tutto per voi nei miei confronti (visto che io ho espresso la mia idea alla quale si è aggiunto altro pensiero), per te che curi il tuo blog e per i tuoi lettori che saranno anche tanti ma... tutto è relativo... bisogna vedere anche quanti... ma ciò non conta.. conta poter esprimere idee logiche e anche controcorrente rispetto al controcorrente (chi lo dice che sia il tuo 'il controcorrente' e ..non il mio'?) come ho espresso io, senza però essere vittima di chi si crede di possedere 'il controcorrente' (per diritto divino?): che sia Sira o anche tu!
RispondiEliminaDovresti curare di più la lettura di ciò che prima hai scritto e prima di postarlo e tollerare che qualcuno possa anche non condividerlo... perchè da come ti sei espresso sul popolo di internet hai dato una certa impressione..perchè le parole usate hanno sempre un loro significato e portata... non per niente c'è stata un'altra persona che ha avuto da contestare chi criticava le persone che stanno a far gruppo sul caso Schepp... anche solo per dare un supporto morale... sul quale si può argomentare quanto si vuole ma che resta una scelta personale...
Pertanto la serie di lezoni che vorresti impartire sarà il caso che tu le assimili bene in prima persona e, solo dopo, che tu le impartisca a chi ti ha letto e ha solo espresso un suo pensiero, da te o altra persona non condiviso, ma da rispettarsi, scrivendo io qui un primo e un secondo post... e ora un terzo... perchè io non pretendo che gli altri non scrivano il loro pensiero e che per forza condividano il mio. Mi basta solo rispondere a quanto hanno detto e stabilire quel contraddittorio che fa parte del dialogo che è rispetto... se ciò suscita in te qualche problema, come vedo ti ha suscitato per ciò che hai scritto rivolgendoti a me, per me invece è la normalità! Questo sono il rispetto e la tolleranza veri, a prescindere, poi, dalla validità di quello che si dice...e dal loro essere o meno controcorrente e verità che non risiede sempre nell'essere controccorrente, significato che non mi sfugge...credimi... come quello di altri valori sopra detti. Buon controcorrente!
P.S.
RispondiEliminaIl suggerimento a leggere bene che cosa scrivono i tuoi lettori, Massimo, a fronte di quanto da me scritto in precedenza, è motivato dal fatto che Sira avrà il diritto - come tutti - a scrivere la sua idea ma non ha il diritto di leggere male o supeficialmente quanto da me scritto e che, perfortuna, il mio primo post e la sua risposta dimostrano. Pertanto non c'è affatto un diritto a storpiare il pensiero altrui, specie laddove prospetta un cambio d'identità arduo per Schepp ma non del tutto - secondo alcuni (visto che il DNA non è stato fatto) - e, almeno, possibile per le bambine... non sarebbe la prima volta!
Per quanto detto sopra, se qualcuno storpia il pensiero da me scritto, mi sento in diritto e in dovere di riportarlo in carreggiata! Ancora buon lavoro da opinionista...
Nella fattispecie sollevata dal tuo post e dal mio commento ad esso, il punto è che quando si scrivono certe cose, quelle che io ho scritto nel mio primo post, menzionando anche una data, il 17/1, che viene prima di una e-mail di divorzio ricevuta dalla moglie e che riguarda una ricerca al computer su un percorso diretto Losanna-Cerignola... e quando chi legge non ne coglie la portata di premeditazione (di Schepp) né che a Cerignola non ci si va tanto e solo (o per nulla...) per suicidarsi (intenzione formalizzata solo con il testamento del 27/1) quanto per fare dell'altro... per le figliolette e, forse, anche per se stessi... beh, allora non si è colto nemmeno che il caso è più sottile di quanto si potesse subito pensare, immaginare sulla base di un immediato impatto creato da una situazione marito-moglie e da messaggi disperati di Schepp... quindi c'è poco da dare dell'assurdo e del romanzesco (giallo) specie quando la realtà supera la fantasia - e la supera sempre - e non viceversa! In questo caso quindi, non è la testimone di Sanremo a
RispondiEliminadare fondamento a una pista e senso ad una destinazione (Cerignola, di per sé località abbastanza sperduta ed inspiegata per un mese) bensì il fatto che un tizio si metta al pc, il 17/1, a cercare un percorso di gran lunga meno tortuoso di quello poi fatto in realtà ma... con la stessa destinazione finale... assurdo è solo chi appioppa giudizi (perchè o tali sono sempre, pure quando li formuli tu a parole, Massimo e quelli di Sira...oppure son sempre parole,anche le mie! ..chiaro che siano 'sempre' giudizi personali!!) ... assurdo agli occhi di chi ragiona secondo logica è chi appioppa giudizi senza prima aver inteso che cosa si stia dicendo o scrivendo, affermando...
Ciao A.R.
RispondiEliminaIo non ti ho offeso in alcun modo, né fra le righe né direttamente né indirettamente, se ti sei sentito offeso me ne spiaccio. Fra l'altro, essendo un dialogo a due voci, fra te e Sira, non avrei neppure pensato di parteciparvi. Ciò che mi ha fatto scrivere è il tuo giudicare la mia risposta a Rita, in merito ai biberon da te citati, per il resto non sono mai entrato in polemica con chi ha scritto con educazione, e tu lo avevi fatto.
Ti ripeto che in ogni caso questo blog è aperto alle critiche, altrimenti farei postare solo dopo una iscrizione (ma così facendo non darei voce a chi la pensa diversamente e non mi sta bene) e le critiche, se costruttive e non finalizzate a sé stesse fanno crescere.
Il tuo pensiero su quanto avvenuto, la tua idea di cambio d'identità, e penso di avertelo già scritto, può essere valida, specialmente se rapportata alle figlie, perché no? Io stesso mi sono chiesto nel post se l'uomo investito è proprio lui, io stesso ho scritto della volontà, a mio parere, di non uccidere le figlie, io stesso ho detto che la soluzione da me prospettata può essere anche sbagliata, io stesso mi sono dato del malato dicendo che forse ho la mente bacata dello scrittore. Quindi i nostri ragionamenti non erano così lontani fra loro. Perciò perché insistere su chi scrive controvento o controcorrente o quant'altro con acrimonia? E qui mi fermo ripetendoti che non ho nulla contro di te e non ho mai inteso offenderti, ho solo difeso l'opinione mia e quella degli altri che sono sacre come la tua. Ciao, Massimo
Fino a quando non ci sarà un esame del DNA non si avrà nessuna certezza in merito alla identità del morto sui binari di Cerignola.
RispondiEliminaSono assolutamente convinto che Schepp e le bimbe siano vivi e tranquilli in una locialità lontana.
Chi ama le sue bimbe non si separa da esse. Al contrario fa credere alla persona prima amata e poi odiata che non le vedrà più.
Penso che gli inquirenti abbiano delle convinzioni in tal senso ma non abbiano volutamente parlato ai mass media per fare in modo che Schepp che sicuramente ha seguito la vicenda possa ritenersi tranquillo.
Chi sicuramente forse sa qualcosa potrebbe essere un suo familiare.