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sabato 26 marzo 2011

Livia ed Alessia. Il Procuratore di Losanna si dovrebbe vergognare

Guardate bene il volto impresso nella foto. E quello di un uomo senza vergogna che lavora in Svizzera. Probabilmente ha sbagliato gli studi ed opera nell'istituzione sbagliata, nell'istituzione che oltre a proteggere i cittadini della nazione in cui vivono e pagano le tasse dovrebbe aiutarli quando i problemi da affrontare sono troppo superiori alle loro possibilità. E cosa di più grande da affrontare se non la mancanza di due figli rapiti di cui non si hanno più notizie? Quell'uomo, che in un obitorio o in un cimitero farebbe una imparagonabile figura, quando parla fa pensare che se a sua moglie prendesse la voglia di andarsene portando con sé le figlie, lasciandolo all'oscuro del loro destino ed anzi scrivendogli di averle uccise, non ne sarebbe sconvolto e riuscirebbe pure a passare sopra ad una eventuale chiusura anticipata delle indagini.

E' di Giovedi 25 Marzo l'intervista rilasciata da quel signore, che altri non è che il Procuratore di Losanna Pascal Gillièron, che anticipa quanto presto verrà fatto in terra elvetica. Anzi, quanto non verrà fatto. Dopo aver ragionato in termini economici sui costi dell'indagine, dopo essersi accorto che le spese fin qui sostenute sono state elevate a causa degli elicotteri alzatisi verso il cielo in prelustrazione, a causa dei tabulati telefonici e di quant'altro, ha esortato il popolo, ma soprattutto la frase era rivolta alla madre di Livia ed Alessia, alla rassegnazione. Bello spettacolo non c'è che dire! Per come la pensa lui, anche se dichiara di non potere escludere a priori altre ipotesi, d'accordo con chi coordina le indagini a Marsiglia, il Procuratore Jacques Dallest, le bimbe sono state buttate a mare dal padre durante il viaggio in traghetto verso la Corsica dopo averle infilate, addormentate o già morte, nei borsoni mancanti dalla loro casa. A questa esternazione ha fatto seguito la ciliegina avvelenata, quella che fa più male. Secondo lui prima o poi, ma sarebbe meglio prima, occorrerà guardarsi dentro e, data la certezza della morte, smettere di cercarle e di indagare.

Vorrei scrivere una parolaccia ma mi trattengo! Persone del genere sono degne di rappresentare i loro Stati nel mondo? Sono degne di avere quella fiducia che ogni cittadino chiede alle sue istituzioni per sentirsi più sicuro, per sentirsi tranquillo di fronte ad una società sempre più spesso malata? Ma in che mani si trova Irina Lucidi? In mani luride, sporche di quella indifferenza che contraddistingue solo le persone senza cuore. Livia ed Alessia meritano tanta indifferenza? Meritano di essere accantonate perché tanto, a sentire gli uomini del vuoto mentale e dell'incapacità investigativa, sono di certo morte? Quali elementi hanno per fare affermazioni prive di senso e di logica? Nessuno, come confermato dal Procuratore di Foggia Vincenzo Russo che non crede a queste ipotesi forse neppure indiziarie. Se lui dichiara che gli elementi in mano ai francesi ed agli svizzeri gli sono stati inviati, se lui dichiara che in questi niente instrada sulla direzione seguita dai suoi colleghi d'oltralpe ci sarà un motivo?

O è un cretino patentato che si aggrappa agli specchi della speranza o sono patentati in cretinologia quei soggetti che di speranze non ne nutrono e dichiarano che il tempo trascorso avvalora la certezza della morte. Ma quando mai? La certezza della morte si avrebbe se si trovassero i corpi nei luoghi in cui Matthias Schepp è stato dalle cinque di sera della domenica alle otto di mattina del Lunedì. Sempre ammesso che in Francia,  a Montelimar dove ha trascorso la notte, ci fossero le figlie assieme a lui. E questo dovrebbe scoprirlo l'uomo di Marsiglia che, molto probabilmente, non ne ha la capacità. Pensare che non dovrebbe essere così complicata un'idagine del genere. Ma a lui spetta solo la parte notturna di quella giornata. La parte serale dovrebbe essere di pertinenza dell'uomo di Losanna che, come il suo collega francese, non sa da che parte aggrapparsi e preferisce pensare, piuttosto che verificare ciò che in realtà verifica Swissmissing (e se non ci fossero loro gli inquirenti starebbero ancora a chiedersi da che parte cominciare), siano morte in mare.

Quindi, visto quanto dichiarato a Losanna da chi si fregia senza merito di esserne il procuratore, c'è da attendersi, in mancanza di una forte pressione popolare che mobiliti le coscienze elvetiche e francesi, una archiviazione in tempi rapidi. Non tutte le persone recepiscono alla stessa maniera un dramma di siffatte proporzioni. Non tutti riescono ad impostare le indagini nella maniera migliore, ed infatti i poliziotti cantonali invece di allertare e cercare lo Schepp lo hanno atteso invitando chi eventualmente lo avesse incontrato a dirgli di telefonare alla moglie. E questo dimostra quanta capacità investigativa abbiano in Svizzera. Non tutti si immedesimano in chi soffre e cercano di aiutarlo anche a fronte di spese statali elevate. Ma, soprattutto, non tutti si vergognano di quanto dicono, di quanto pensano, di quanto non fanno e dovrebbero fare.

Livia ed Alessia sono vive, lo dicono i fatti accaduti e la logica. E' chiaro che trovarle non sarà facile, mai nessuno lo ha pensato, e che diventerà via via sempre più difficile se certi personaggi anziché agevolare le indagini le intralceranno. Ma il fatto che non sia facile non implica la certezza di una loro morte e l'impossibilità di scoprire dove siano. Perlomeno il mio ragionamento mi porta a questo. Però è anche vero che io mi sarei vergognato di dire certe cose.





12 commenti:

  1. Ma perchè Irina non si affida ad un investigatore privato???Perchè nessuno ha fatto controlli negli aereoporti sui voli del 30 gennaio????Mi sento impotente certe cose vorrei farle io!!!Se queste piccoline non tornano a casa impazzisco...ho due bambini anche io...deve essere terribile non sapere dove sono i tuoi figli...povera Irina...

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  2. E la famiglia di Matthias che razza di famiglia è?Ma non erano anche loro nipoti?Perchè non aiutano le ricerche?Nascondono forse qlc?Queste sono alcune delle tante domande che mi angosciano da giorni!

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  3. E' agghiacciante. Si chiede a una madre di smettere di cercare le sue figlie, perché probabilmente sono morte e le ricerche costano. Se non l'avesse detto questa specie di uomo, si faticherebbe a credergli. Eppure gli interessi economici da molto tempo sono anteposti a tutto e a tutti, se così non fosse non morirebbero milioni di bambini di fame, di sete, di banali malattie mentre i paesi piu' ricchi schiacciano con le ruspe frutta e verdura e versano il latte per non far crollare i prezzi. La storia delle bambine di Irina é proprio questo: anteporre il denaro alla vita. Come ti avevo gia' detto Massimo io faccio molta fatica ad essere ottimista sulla sorte di Livia ed Alessia, ma questo non cambia niente. Irina ha il diritto sacrosanto, che dovrebbe esserle garantito SOPRATTUTTO dalle isituzioni, di cercare le sue figlie con ogni mezzo, ovunque, a qualunque costo. E io penso che, se anche ci fosse la certezza che le bimbe sono state uccise dal padre, beh bisognerebbe cerarle lo stesso, Irina avrebbe comunque il diritto di riaverle. E' una storia spaventosa, e non si puo' neanche fare conto sulla consolazione che si stia facendo di tutto per Livia ed Alessia. Non voglio essere troppo cattiva, ma non mi stupisce piu' di tanto che accada in un Paese che antepone a tutto il segreto bancario e l'asilo ai capitali piu' sporchi del mondo.

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  4. sono d`accordo di quello che avete
    scritto,sono vostre opinioni,come le mie,ma prima di dare sentenze a destra e a manca,forse sarebbe meglio guardarsi in casa propia che di casi del genere o peggio ne capitano tutti i giorni (e dico tutti i giorni)li da voi,ma é piu`facile dare sentenze,per non dire altro,che pensare o guardare in casa propria.

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  5. Ciao Mariner. Ti garantisco che io ho vergogna anche di ciò che capita in Italia, e se ti prendesse la voglia di leggere qualche mio articolo sui casi italiani di Sarah e di Yara, ma non solo perché anche dei politici italiani e del Vaticano mi vergogno, te ne accorgeresti.

    Nessuno vuole offendere gli svizzeri, che in altri articoli ho applaudito perché si sono mostrati sensibili oltre misura, e se a volte in qualche commento c'è chi generalizza non lo fa per offendere la gente comune (come d'altronde è chi ha scrtto il commento) ma per calcare la mano su ciò che vuole dire, sul concetto.
    Comunque chiedo scusa se c'è chi si è sentito offeso.
    Lo stesso discorso vale per i francesi e gli inglesi di cui ho parlato nell'ultimo articolo sull'attacco alla Libia.

    Il 10% dei lettori di volandocontrovento si collega da Svizzera Germania Gran Bretagna e Francia, e li ringrazio per quanto mi dimostrano con mail di approvazione che settimanalmente arrivano al mio indirizzo di posta elettronica, e credo tutti abbiano capito che il mio intento non è il solo dare la notizia ma anche approffondirla e cercare di farla capire per com'è e non per come vuole apparire.

    Voglio ribadire a te, ma anche a tutti loro, compreso l'altro 4% che mi segue dall'America settentrionale e latina, dal Canada, dal Belgio, dalla Grecia dall'Australia dal Giappone e da altre innumerevoli nazioni (sia cristiane che mussulmane), che mai mi sognerei di generalizzare, e se punto il dito contro un singolo individuo è perché lui voglio colpire per ciò che ha detto o fatto in quel periodo temporale e non il popolo o la città che rappresenta.

    Sperando di essere stato chiaro, e ringraziandoti per l'occasione che m'hai dato per chiarire e spiegare, colgo l'occasione per salutare tutti i lettori che mi seguono dall'estero. Ciao a tutti, Massimo

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  6. Chiaramente mi scuso con Mariner se in qualche modo l'ho offeso, pero' non ho MAI parlato di cittadini svizzeri, solo di istituzioni. Mi guarderei bene dal giudicare le persone comuni, che sono le stesse in tutti i paesi del mondo. Né penso che l'Italia - le istituzioni italiane - siano meglio, anzi piu' di una volta ho scritto che me ne vergogno. Insisto sul fatto che la Svizzera, come quasi tutti i Paesi idustrializzati incluso il nostro, antepone l'interesse a tutte le altre considerazioni. La distruzione degli alimenti che sorpassano le quote é un problema comune, voi e gli olandesi distruggete il latte, noi i pomodori e le arance, i fancesi le mele eccetera eccetera. Qualunque cittadino comune dotato di buonsenso - e senza distinzione di Paese - capisce la brutalita' della cosa quando milioni di persone hanno fame, le istituzioni no. E' solo un esempio. Non sono fatte per capire le esigenze degli individui ma solo il bene economico della propria nazione. Nel caso specifico di Livia e Alessia ho commentato le parole di un procuratore, che sono assolutamente spietate. Ce n'é per tutti Mariner, sapessi cosa penso di certi procuratori italiani.... Ma si stava commentando un fatto che accade in Svizzera, tutto qui. Ciao

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  7. Chiediamo di essere sensibili ad amministratori della giustizia in questo caso (se estendiamo il concetto alla politica la situazione è peggiore)che cuor sembrano non avere per faccende umane..coltiviamo la nostra rete di solidarietà e di umanità ed andiamo avanti!

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  8. Hai ragione anonimo. Ma noi possiamo appunto portare solidarieta', non possiamo muovere mezzi e uomini per cercare due bambine. Le istituzioni potrebbero e dovrebbero farlo. Quindi se manca il loro intervento le possibilita' per Irina di ritrovare le sue figlie sono molto ma molto inferiori. E' questo che fa rabbia, perché la solidarieta' é meravigliosa, ma l'essenziale sarebbe di ritrovare Livia e Alessia. Irina stessa, quando i volontari si sono detti disponibili alle ricerche (e che Dio li benedica) ha chiesto che fosse l'autorita' cantonale a coordinare le ricerche, ovviamente. Per sintetizzare, noi ci mettiamo l'umanita' e la solidarieta', le istituzioni dovrebbero metterci i mezzi. Perché vedi, Anonimo, a Irina Lucidi fara' certamente piacere l'umanita' ma per andare avanti le serve soprattutto ritrovare le sue figlie. Ciao.

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  9. X M.Prati
    Credevo che in questo posto attaccavate solo le Procure italiane! Quella di Taranto e cio' che capita, ma vedo che attaccate pure quella di Losanna!
    Il vostro odio ha dimensioni internazionali!!! Avevo sottovalutato! Complimenti!

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  10. A dire il vero in questo posto si attacca solo chi non fa come deve il suo lavoro, sia italiano o straniero, e comunque le procure al mondo sono talmente tante che tre o quattro non fan testo.
    Tu per quale di quelle lavori?

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  11. caro Anonimo delle 20:27, parlare di odio - addirittura internazionale - a proposito di questo blog,é completamente fuori luogo. Lo leggi bene? Non c'é odio, ma solo rabbia nei confronti di chi usa i propri poteri in modo sconsiderato, non solo gli investigatori ma anche la stampa, per esempio. E sempre si parla di casi specifici, di errori che sono sotto gli occhi di tutti, e che causano grande dolore alle famiglie coinvolte. Non si é mai fatto di tutte l'erbe un fascio, rileggiti gli articoli di Massimo Prati. Volandocontrovento significa avere la liberta' mentale di poter esprimere le proprie idee anche se queste non sono popolari, e se tu rileggessi i vari post ti accorgeresti che tra di noi a volte la pensiamo in modo diverso, ma si discute con civilta', si cerca di capire. Ma tu vorresti forse il silenzio, vorresti che si difendessero gli inquirenti anche quando sbagliano in modo grossolano e colpevole. Non é per tutti volare contro vento, lo capisco, ma per alcune persone é impossibile anche alzarsi di un solo metro da terra.

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  12. Che strazio 'sti svizzeri, non fanno altro che offendersi e basano tutto sul concetto di "vergogna", è davvero inaudito.

    L'ho capito in questi ultimi mesi, sia col case delle gemelle che con quello di Katia. Non si possono neppure fare ipotesi perchè la famiglia si offende, i parenti si offendono, è "vergogna" pensare che tizio o caio abbiano fatto questo o quello, ma insomma!!!
    Come si fa ad indagare se ogni ipotesi viene negata perché c'è qualcuno che si offende?

    Spero che non mi succeda mai niente in Svizzera, guardate un po' in che mani saremmo!!!!

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