sabato 13 maggio 2017

Caso Bossetti. Li vedete anche voi i vestiti nuovi dell’imperatore?

Di Gilberto Migliorini


La celebre favola di Andersen - forse ispirata da una storia spagnola - evoca immagini e interpretazioni nell’attualità della cronaca. La letteratura talvolta ci offre dei suggerimenti insperati e ci illumina riguardo alla realtà in cui viviamo ancor meglio di un trattato di sociologia.

La storia è nota. Due imbroglioni fanno credere ad un sovrano di possedere un nuovo tessuto dalle sorprendenti caratteristiche, oltre ad essere sottile e leggero è invisibile agli uomini che non sono all’altezza della carica (nobiliare e professionale). Si tratta dunque di una stoffa che risulta impercettibile agli stolti e agli indegni. Di fatto nessuno riesce a vedere il mirabolante tessuto. Tutti, compresi i cortigiani, per non essere giudicati degli stolti, fanno le lodi della stoffa e ne esaltano la magnificenza. L’imperatore immagina che con abiti indosso confezionati con tale stoffa gli sarebbe stato facile distinguere gli stupidi dagli svegli tra i suoi sudditi e cortigiani.

Il sovrano fa dunque confezionare un abito ai due sarti utilizzando il tessuto impalpabile come seta e dai caratteri sorprendenti. Sia il ministro e sia il funzionario incaricati di visionare e relazionare il lavoro, pur di non passare per stupidi, fanno gli elogi della creazione sartoriale anche se sui telai non vedono un bel niente. I due truffatori invece descrivono la loro creazione con enfasi facendo notare colori e disegno di pantaloni, giacchetta, mantellina… Quando al sovrano viene presentato il superbo lavoro di sartoria neppure lui riesce a vederlo ma finge di mostrarsi estasiato e compiaciuto per il nuovo vestito con il quale darà sfoggio della sua augusta persona.

L’imperatore sfila dunque in abito adamitico, nudo come mamma l’ha fatto, di fronte a una folla di cittadini che applaudono e lodano l’eleganza della mise dai colori e dal disegno davvero originali, vedendo sì la nudità del sovrano, ma preoccupati di non dover confessare di essere indegni. I sudditi finiscono dunque per convincersi della bellezza e maestosità dell’abito, fingono di non vedere che il re è nudo. L’autoinganno talvolta rende ciechi, sordi… bravi sudditi e ottimi spettatori di un reality... Ovviamente se lo dice l’autorità che per vedere l’abito occorre essere intelligenti… non c’è dubbio che tutti finiranno per vedere anche quello che non c’è. Cortigiani, supporter, cicisbei, perbenisti e farisei finiranno per far le lodi sperticate del magnifico vestito nuovo dell’imperatore anche se nessuno lo vede… anche se il sovrano ha solo gli slip, e magari non indossa neanche le mutande. Solo un bambino (la voce dell’innocenza) osa rompere l’ipocrisia, gridando “il sovrano è nudo”, rendendo palese che l’imperatore non ha niente addosso.

Per carità, niente di scandaloso, si vive in società dove siamo monitorati e scannerizzati, dalla carta fedeltà fino alle telecamere che ci seguono anche al cesso e probabilmente abbiamo un chip in quel posto senza saperlo, per lo screening del colon-retto a scopo preventivo... Ma la nudità del sovrano… oibò… un fatto da coprire immediatamente, se non con un vero vestito almeno con una informazione ad hoc che ci racconti come lo strascico, retto dai ciambellani, cade bene, le tinte sono appropriate e il disegno impeccabile, insomma una toilette inoppugnabilmente bella e aggraziata.

Solo una favola? Non proprio. Sono state pubblicate varie fotografie di Massimo Bossetti e di Guerinoni, ci hanno detto che quello è il suo vero padre e che la genetica lo ha dimostrato in modo inequivocabile. Tra le due persone non esiste la ben che minima somiglianza, niente richiama i due volti. Inoltre la signora Arzuffi già da tempo, molto prima del concepimento, si era trasferita. Eppure, visto che lo dice una fonte autorevole, nessuno osa passare per stolto... anzi, tutti si dimostrano ben informati riguardo ad alleli, mitocondri, nucleotidi e quant’altro... motivo per cui i media informati dal palazzo danno la notizia come fatto acquisito perché ai piani alti si considera la cosa già archiviata. 

Guardando le fotografie del padre legale Giovanni Bossetti si nota invece la somiglianza con il figlio Massimo. È palese che non può essere di natura casuale, per chi vuol vedere è del tutto evidente che il padre legale è anche padre biologico sulla semplice logica del fenotipo. È pur vero che l’abito invisibile fatto di mitocondri ed alleli è riservato allo specialista di genetica molecolare, nessuno osa contraddire la sovranità della scienza e l’aura di infallibilità decantata da cultori, esegeti, ermeneuti e sacerdoti dell’episteme, anche se in realtà la fantomatica prova non esiste o non è visibile proprio come la stoffa del vestito nuovo dell’imperatore.

E poi con quel mantra sparato a gran voce, la scienza non sbaglia, chi mai oserebbe fare la figura dello sprovveduto e dello sciocco? Proprio come i sudditi di sua maestà, quelli della favola, son tutti concordi a ritenere che per l’evangelo della scienza mediatico-forense il carpentiere è figlio di un autista e la signora Arzuffi per il bene del Bel Paese, per preservare la castità e la fedeltà, non sua ma quella delle sacre istituzioni, deve adattarsi a figurare come fedifraga e immolarsi come adultera... ah, se invece di ribellarsi stesse al gioco! Perché continuare a contrastare la scienza quando tacendo potrebbe sperare di ricevere, nel giorno in cui tutti si saranno dimenticati di lei, una benemerenza o un riconoscimento?

Certo, nel caso malaugurato che con un test genetico uscisse fuori che per disgrazia Massimo è figlio di Giovanni... insomma, sarebbe un poco imbarazzante per il sistema. 

Comunque le promozioni non si negano a nessuno nel Bel Paese. Il problema sarebbe per le ipostasi come Giustizia e Verità. Nel caso ipotetico la credibilità della Dea bendata si troverebbe in affanno e il prestigio delle istituzioni verrebbe un tantino appannato.

I documenti depositati servono a poter procedere a una verifica da parte di chiunque ne abbia interesse. Non è solo questione di trasparenza, quando un ricercatore pubblica un suo esperimento su una rivista scientifica è perché un suo collega lo possa replicare. Questo perché capita che molti risultati scientifici, pubblicati anche dalle maggiori riviste, una volta verificati da altri scienziati siano smentiti. E ciò significa che i risultati non sono riproducibili. Riprodurre un risultato significa controllarne fattualmente i metodi utilizzati e interpretarne i dati alla luce delle procedure più accreditate. Spesso i risultati che con successo superano il test di riproducibilità sono inferiori al 70%. 

No, la scienza non è una fede che si accetta ad occhi chiusi dato che comporta sempre la possibilità di una verifica e l’esistenza di potenziali falsificatori. L’errore fa parte dei suoi protocolli in una situazione controllata delle variabili, dipendenti e indipendenti. Può anche accadere che vengano rilevati refusi, vuoi nella metodologia o vuoi nell'interpretazione dei dati. In assenza di un documento, le parole anche di un illustre genetista vanno prese con beneficio di inventario. Nella storia della biologia abbiamo tante controversie scientifiche relative al metodo e alla interpretazione dei risultati. In mancanza di documentazione replicata nulla ha valore e dargliene significa fare atto di fede verso il santone di turno. Ci saranno carte visibili prima o poi, dato che anche un qualsiasi disconoscimento di paternità prevede il deposito di un documento con tutte le informazioni analitiche relative all'esecuzione del test?

Perché l’accusa non ha effettuato un test di raffronto col padre legale come auspicato dal Gip? E se l’ha fatto, perché non risulta agli atti? Siamo di fronte a una versione aggiornata della famosa fiaba danese? La spesa di milioni di euro può essere una spiegazione al mancato deposito della prova di paternità? Quello che colpisce è la reazione dell’opinione pubblica, del tutto analoga con la folla di cittadini che applaudono l’eleganza del re col suo vestito nuovo. Oggi per i media la scienza è diventata un atto di fede, anche quando viene solo evocata dai media. Eppure siamo agli ultimi posti nella libertà e obiettività dell’informazione in Europa.

Ci raccontano una favola, altro che il favola! Non esiste agli atti alcuna prova di paternità (un test analitico, documentato e riproducibile eventualmente da un altro laboratorio) che dimostri che Massimo Bossetti non è figlio biologico del padre legale Giovanni Bossetti. Nulla ci è stato mostrato, però ci viene decantato il tessuto invisibile sotto forma di una prova di paternità accertata che dimostrerebbe in modo inequivocabile l’adulterio della signora Arzuffi... o in alternativa che Massimo Bossetti in un modo o in un altro è figlio di un altro uomo. La premessa della paternità Guerinoni viene affermata come un assioma senza essere provata e documentata. È inutile che ci dicano che la prova a disconferma è stata fatta e che il risultato è che il carpentiere non è figlio di Giovanni. Le prove sono documenti da allegare agli atti altrimenti sono solo dichiarazioni, affermazioni senza riscontri, entità immaginifiche come l’araba fenice.

La favola mediatica così ben ispirata con il nuovo tessuto genetico possiede caratteri organolettici che hanno ispirato una digressione puramente letteraria? Una spesa colossale è ben servita a confezionare le vicende della famiglia Guerinoni in una saga familiare dove realtà e fantasia si mescolano in un vestito confezionato con alleli e mitocondri? L’abito nuovo dell’imperatore assomiglia molto al presunto padre di Massimo Bossetti. I romanzi d’appendice piacciono al lettore, come i reality e le telenovele piacciono allo spettatore amante di qualche isola dei famosi. Il target deve aver considerato eccitante la divagazione ricca di pathos e intrisa di tradimenti, trame oscure, coup de théâtre. Gli ingredienti piccanti e morbosi piacciono all’audience, soprattutto quando ci raccontano che la paternità è acclarata, che esiste prova che Massimo non è figlio di Giovanni. La prova però è invisibile proprio come il vestito nuovo dell’imperatore

L’effetto scenico e la sorpresa per l’improvvisa rivelazione stupefacente del figlio illegittimo, fa perfino dimenticare l’omissis che agli atti il documento non c’è, c’è solo uno sponsor pubblicitario come la vendita di una saponetta con lo sconto e il premio fedeltà. Il capitolo Guerinoni ha spessore letterario… la storia è così coinvolgente che si è pronti a seguire le istruzioni per l’uso a scatola chiusa…

Peccato che nel caso non ci sia il documento, la controprova, la riproducibilità come in ogni esperimento pubblicato su una rivista scientifica o depositato agli atti in un processo. La resa letteraria è comunque suggestiva, un romanzo con quelle belle vicende tra il pittoresco e il fantastico, intrisa di folclore e mistero. La vicenda con tradimenti e figli illegittimi potrebbe essere solo una digressione letteraria, un reality che c’entra come i cavoli a merenda col delitto?


Che Massimo non è figlio di Giovanni è senza riscontri. Tutta la vicenda del vero padre potrebbe risultare solo un espediente narrativo, bello e suggestivo proprio come quel Dna sopravvissuto per mesi alle intemperie nel campo dei miracoli. 

Il re è nudo? Con le mutande confezionate con quella stoffa di cui è fatto il vestito nuovo dell’imperatore?

Articoli e Saggi di Gilberto Migliorini

436 commenti:

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Aldo ha detto...

Francamente state diventando monotoni con questa storia del padre biologico, che fra tutte le assurdità del processo rappresenta la meno interessante e dirimente. Persino la difesa all'inizio, saggiamente, ha messo da parte la questione del "padre biologico", sostenendo che alla fin fine non provava nulla: non provava che ignoto 1 fosse l'assassino, non provava che quel dna non ci fosse capitato per caso, e non provava che quel dna fosse veramente sul cavere al momento del rinvenimento.

Anonimo ha detto...

Giuliano
Leggevo da tempo questo blog con molto piacere, ma sarò costretto a farne a meno, se si devono leggere illazioni gratuite e favole per bambini.
All'autore dell'articolo, non sono bastati i vari post con i quali ha sostenuto, contro ogni evidenza, la paternità legale di Bossetti, ed ora ce ne scodella addirittura un intero articolo, senza tener conto di rendersi ridicolo ripetendo le stesse assurdità.
Tanto gli dovevo.

Anonimo ha detto...

Giuliano
Scusa ma quali sarebbero le evidenze? La favola che ci raccontano senza mai un documento che la comprovi? Ho l'impressione che le evidenze di cui parli sono solo atti di fede... il vestito invisibile che tu dici di vedere.

Vanna ha detto...

Gilberto, condivido tutto!
Mi permetto di incollare ciò che ho scritto poco fa a Pino sull'altro tuo articolo: " Agli asini...spuntarono le ali"

"Caro Pino,
la difesa lavora gratis, i tecnici trovati anche, ricordi sì la storia del Denti messo in discussione per non essere laureato in Italia?
Tutto detto.
La difesa è stata ammanettata e, per difendere l'assistito, deve difendere se stessa prima di tutto e mi sembra che si continui a metterla in discussione.
Quali nuove perizie dovrebbe presentare la difesa "firmate da personalità scientifiche di chiara competenza" che chiaramente devono essere pagate: da chi?
La difesa non ha avuto accesso a determinati documenti e questo lo DEVE pretendere con decisione: come si può condannare senza permettere alla difesa di conoscere l'acquisito.
E' questo il vero "scoglio" da far saltare con la dinamite!
Ho visto ultimamente un film americano nel quale viene accusato un innocente di assassinio, la difesa si muove e comprende che la parte avversa non l'aveva messa a conoscenza di un testimone che raccontava altro. Il testimone è portato in tribunale, dopo molte reticenze perché ha ricevuto minacce di morte, e scagiona il condannato che assomiglia al vero colpevole. Per concludere, l'arringa finale che la difesa fa, verte proprio sul comportamento dell'altra parte che, impedendo di non ascoltare il testimone, aveva fatto condannare alla pena di morte il suo assistito.
Pertanto, non sono un avvocato senza parcella e non posso trovare tecnici di livello adeguato per lo stesso motivo, la mia arringa sarebbe proprio quella di raccontare tutto ciò che non quadra nella vicenda, cominciando da quel-quei dna e dalle prove inesistenti e dai documenti chiusi in cassetta di sicurezza, dall'aver ritenuto validi testimonianze sì ed altre negate.
Questo deve fare e questo è stato lo "scoglio", no un solo dna dilavato e mescolato...che si vuole per forza far contare come prova senza altre prove.
Comunque qualcosa di strano sta accadendo però, vado a fiuto, se la paternità con conterebbe più tanto e se Ignoto 1 non è lui, vuol dire che si sta facendo dietro march.
Buona domenica!"

Con il tuo nuovo articolo praticamente dici la stessa cosa.
E' discutibile la conduzione del fatto fin dall'inizio: Tironi NO, l'altro SI, i cani... via, le escursioni archivistiche SI, ora la paternità NO.
Si entra e si esce dall'Italia a spese nostre senza risultati. Il territorio è quello, le strutture sono quelle, il sommerso si conosce, si gira a tondo e un giocattolo ritrova e si mette dentro un modesto muratore senza storia e, siccome non ha storia bisogna inventarla: corna e bugie ereditarie... C'è materiale per scrivere la Saga dei monti Orobici!

Anonimo ha detto...

PINO ha detto...
VANNA cara,
Intanto ti invio un affettuoso augurio ed un abbraccio come MAMMA, estensibile a tutte QUELLE del blog.
Nello stesso tempo colgo l'occasione per dirti che la risoluzione del caso Bossetti, in un senso o nell'altro, potrà essere risolto solo nel modo che ho modestamente maturato, con mio ragionamento.
Se la possibilità di poterlo adottare, per le ragioni che hai descritto, non vi sono, nè vi saranno, non so proprio che altro dirti.
Aspettiamo.
Ti rinnovo gli auguri.

Gilberto ha detto...

Il problema non è Bossetti, è il fatto che agli italiani non dovrebbe far piacere essere presi per i fondelli. Se una madre e moglie viene considerata adultera e fedifraga si vorrebbe sapere, credo, se è vera la notizia o se stanno raccontando una balla. Vorresti le prove documentali se ti dicono che tuo padre non ti ha generato, o ti accontenteresti di parole senza riscontri? Una moglie e madre non ha il diritto di sapere su cosa si fonda la gogna mediatico-forense che l’ha trasformata in adultera? La signora Arzuffi e i suoi figli non hanno diritto di conoscere la verità riguardo a quanto viene asserito riguardo alla loro vita? Oppure sono carne da macello? Il problema è sapere non solo se Massimo Bossetti è colpevole, o invece innocente come appare del tutto evidente, ma anche se hanno speso bene i soldi del contribuente, tanti milioni di euro, se la storia di un altro padre è vera o è soltanto un ‘espediente letterario’. Il problema è sapere non solo chi ha davvero ucciso la povera Yara, ma se per caso stanno uccidendo anche la Giustizia. A tutti dovrebbe interessare se viviamo in un Paese dove l’informazione è corretta o è come quella del Grande Fratello del 1984 orwelliano, se c’è trasparenza o se esistono poteri intoccabili. IL PROBLEMA NON È DIMOSTRARE CHE QUEL DNA NON È DI BOSSETTI, MA CHE QUEL DNA NON PUÒ ESISTERE E NON ESISTE PERCHÉ DOPO TRE MESI ALLE INTEMPERIE È COME IL ‘VESTITO NUOVO DELL’IMPERATORE’. Ma a qualcuno fa piacere mettere la testa nella sabbia come gli struzzi…

Anonimo ha detto...

Non vedo nessuno agitarsi per il processo in corso a carico di Stefano Binda per l'omicidio di Lidia Macchi, lì non c'è manco il dna ed i fatti sono avvenuti 30 anni orsono.

In Italia si sa, c'è solo Bossetti, come in questo blog.

Gilberto ha detto...

Anonimo delle 8:26
Non si può sapere tutto di tutto. Perché non ci informi.

Anonimo ha detto...

Siete in grado di fare da soli, ammesso che vi interessi qualcosa; io ho i miei dubbi, il processo a Varese non ha la stessa copertura mediatica del processo al muratore bergamasco.

Gilberto ha detto...

Credo che Prati ascolterà il tuo reclamo. Ci informeremo meglio.

Vanna ha detto...

Pino, sempre gentile, grazie per gli auguri di ieri!

Vanna ha detto...

"Anonimo Anonimo ha detto...
Siete in grado di fare da soli, ammesso che vi interessi qualcosa; io ho i miei dubbi, il processo a Varese non ha la stessa copertura mediatica del processo al muratore bergamasco."

Gli anonimi sono struzzi.
Non si intende proprio capire che dietro la morte di Y. non c'è l'arrapato-bugiardo-figlio di-pedofilo MGB... per questo si aggrappano al dna sfilacciato come se fosse un filo di acciaio.
il dna vero e integro ha valore solo se accompagnato da prove.

Anonimo ha detto...

E dietro la morte di Lidia Macchi? Al momento per Binda non c'è manco il dna!E' una battaglia di giustizia per TUTTI gli innocenti in carcere o esiste solo Bossetti a questo mondo? Leggendo questo blog il dubbio è lecito.

magica ha detto...

anonimo . abbiamo un sesto senso (io lo ho)
l'indiziato del caso macchi mando' una lettera alla famiglia della ragazza , adducendo che per lidia quello era ststo il primo rapporto sessuale .. la ragazza era ancora vergine , come faceva lui saperlo ? poteva essere stato in amicizia con la ragazza? la quale lo aveva informato della sua condizione? come si fa a saperlo?
dalla perquisizione hanno trovato riviste per gay - secondo me il tipo odiava le donne . oppure prima di intraprendere la via della trasgressione gay , si era tolto il dubbio .

Anonimo ha detto...

La lettera non è una prova come il dna, al momento addirittura si parla di un'altra persona che dice di essere lui l'autore.

Paolo A ha detto...

Magica

Purtroppo a furia di sentire cavolate in televisione si crede a qualunque buffala viene propinata.

Come si fa ad attribuire in maniera certa lo scritto inviato alla famiglia Macchi all'assassino della figlia, non c'è nessun elemento certo che consente di dire che l'assassino h scritto la lettera.

Secondo, come si fa ad attribuire a Binda la medesima lettera, mi pare che la lettera sia in corsivo e comunque è facilmente verificabile che la mano che l'ha scritta sia quella di Binda.

Inoltre esistevano dei reperti biologici attribuiti all'assassino che sono andati distrutti, solo i seguito alla scomparsa di questi reperti Binda è stato incriminato, come si dice, a pensar male si fa peccato ma....

La lettera conterrebbe riferimenti alla verginità perduta di Lidia Macchi, non credo che fosse a conoscenza del solo assassino, si è trattato di stupro e omicidio e non credo chi è capace di fare una cosa simile stia a guardare se la vittima fosse vergine o meno, credo che viste le modalità dell'omicidio di sangue ve ne fosse parecchio, la frase " velo strappato" contenuta nella lettera può avere molti significati.

Per ultimo venendo meno l'esistenza di reperti biologici dell'assassino, Binda non solo non doveva finire in carcere, ma il processo neanche iniziare; Binda è l'ennesima vittima di una magistratura totalmente fuori controllo, dove il delirio di onnipotenza dei magistrati li fa diventare anche critici letterari, ma sono solo degli asini.

magica ha detto...

paolo. la tv la guardo molto poco ,
sopratutto aborrro le trasmisioni sui casi di cronaca ,
non ho seguito il caso macchi o binda . ho visto solo una parte di chi l'ha visto . che non guardo quasi mai .
beh comunque non mi preoccupo di questo caso ,
il caso che seguo, e che ho seguito fin dai primi momenti è quello di AVETRANA : UN CASO FUORI DEL NORMALE .
ci sono stati altri casi che ho seguito , sopratutto in questo blog , e un po' in tv, ma rararmente ed ho lasciato subito dopo i risvolti sui casi . anche quello sui bossetti è un caso che fa molto pensare, che dietro ci siano gli asini.

Anonimo ha detto...

Finalmente qualcuno ha parlato chiaro: si va per simpatia, mica è un progetto generale per tutti gli innocenti incarcerati ingiustamente.
Complimenti.

Gilberto ha detto...

Anonimo delle 8:57
Se però ci fai caso la problematica del caso Bossetti viene sempre affrontata come emblematica di un sistema e di una mentalità che caratterizzano istituzioni e media. Il discorso anche quando affronta lo specifico di un caso si sforza di enucleare le tipicità... I casi giudiziari sono migliaia e ovviamente si cerca di approfondire quelli che si ritengono più significativi. Non vedo dove sia lo scandalo.

Anonimo ha detto...

Binda non è significativo? Un uomo arrestato dopo 30 anni e con prove ancora meno significative di Bossetti? Non continuate a giustificarvi, si è capito benissimo il senso del blog, non a caso ci sono altre proteste.

Grazie a tutti e buon proseguimento.

Vanna ha detto...

continui a prendete tranvate anonima...(o).
Questo Binda, rispetto al caso Bossetti poco è stato strombazzato.
Ne ha parlato qualche ministro ad esempio?
Qui nessuno si deve giustificare, ma de che?
Sragioni, è chiaro.
Il senso del blog non lo condividi, anche questo è chiaro.
Le " proteste " non sono tali, sono punti di vista, se permetti.
L'unica che protesta è quella persona alla quale dà fastidio che si parli di MGB, l'ig-noto solo UNO che ha subito palate di sterco insieme con la sua famiglia che non dovrebbe entrarci nulla ma che ce l'hanno fatta entrare per rafforzare il profilo dell'uomo assassino-pedofilo-cornuto e figlio di...
Cinico e stupido espediente...ma non avevano prove e così professionalmente parlando hanno agito i media.

Biologo ha detto...

@Anonimo

Il caso Binda è molto significativo.

Il problema è che non ci si può lamentare del fatto che non se ne parli sul blog solo perchè gli autori hanno scelto di trarre delle considerazioni di carattere generale sulla situazione della giustizia italiana prendendo come spunto il caso Bossetti in particolare. Il fatto stesso che spesso le considerazioni siano di carattere generale è la prova che gli autori hanno ben chiaro che Massimo Bossetti non è l'unico a trovarsi in una situazione del genere.

E mi trovo a sostenere gli autori in questo anche se spesso sono in disaccordo su diversi punti fondamentali della vicenda Bossetti in particolare, specialmente con Gilberto che mantiene posizioni che non condivido affatto.

La tua critica avrebbe senso se mossa nei confronti di grandi gruppi editoriali con centinaia di autori ma nel piccolo bisognerebbe già sorprendersi e rendere merito ad un piccolo gruppo di persone che tramite questo blog diffonde idee che altrove è difficile ritrovare. Poi si può essere in disaccordo sulla scelta di trattare il caso Bossetti più degli altri ma si deve anche ammettere che sul caso del muratore gli elementi critici diffusi dai media sono talmente tanti che si è inevitabilmente portati a ragionarci.

Quanto al caso Binda ho colto indubbiamente delle problematiche notevoli ma bisogna ammettere che gli elementi che gli si contestano sono (purtroppo!) talmente fumosi che persino per smentirli non si sa a quali fatti concreti fare riferimento.

Ad esempio di Massimo Bossetti si è detto che andava alla Edilbonacina perchè si trova a pochi metri dal campo in cui era il corpo della piccola Yara. A quel punto si fanno delle misurazioni e si scopre che in realtà la Edilbonacina è a 1500 metri in linea d'aria dal campo e, per arrivarci con un mezzo che non sia un elicottero, la distanza è di circa 4 chilometri di strada! Nel caso di Binda se ci viene raccontato che il perito dice che la lettera "M" e la lettera "A" sono a lui attribuibili, più che far notare che il perito è lo stesso di altre attribuzioni assai controverse in famosi processi degli anni '90, cosa si può dire? Per me quei caratteri non sono scritti dalla sua mano, ma sostenere la mia opinione in questo modo non ha certo la stessa forza di quando si può dire che una misurazione oggettiva dimostra 1500 metri di distanza...

[continua...]

Biologo ha detto...

[...continua]

E' vero, gli elementi oggettivi dovrebbero essere portati dall'accusa. Ed è questo che il blog denuncia in continuazione. Ma se l'accusa non li porta e mette ugualmente in piedi un processo poi per difendere la posizione dell'imputato si deve tentare almeno di tirare fuori qualcosa di oggettivo, misurabile. Ad esempio questo discorso vale per il Binda in gita in montagna o al cinema con gli amici. Non c'è modo di sapere la verità, e anche ammesso che non fosse in montagna ciò non dimostra nulla. Ma quale elemento oggettivo posso portare per sostenere che fosse in montagna o che magari era in città visto che l'accusa ha deciso di andare avanti senza averne?
Per Massimo Bossetti invece c'è il riscontro oggettivo della presenza del suo cellulare in una cella telefonica compatibile con la palestra ma, soprattutto, compatibile con la sua abitazione. Finchè qualcuno dirà che era in giro fino alle ore 20 gli si potrà controbattere fornendo l'elemento oggettivo del cellulare nella cella di casa sua. Se dicono che Binda era al cinema, o che era in montagna, cosa si può mai rispondere?

Quindi il caso Binda è importantissimo ma in Italia sono centinaia i casi altrettanto importanti. La discussione cade inevitabilmente su Massimo Bossetti perchè l'accusa tira fuori fatti che vengono puntualmente smentiti da elementi oggettivi.

Magari esistono elementi oggettivi anche per il caso Binda e non li conosciamo. Sarebbero d'aiuto in tal senso degli articoli o, magari, un blog intero dedicato al caso.
Perchè non te ne occupi? Sarebbe un impiego del tuo tempo migliore rispetto a muovere delle critiche a questo blog come se si trattasse di un colosso editoriale quando in realtà tu stesso/a potresti aprirne uno gratuitamente in cui raccogliere elementi in favore dell'innocenza di Binda. Sarei sicuramente tra i lettori appassionati che di certo non mancherebbero.

Francesco ha detto...

Insomma più leggo questi articoli più non riesco a capire il problema.
Cosa aspetta Bossetti a comparare il suo DNA con quello del Padre Giovanni??????? Se è suo figlio non può essere ignoto 1 no??? Quindi se è così semplice dimostrare la propria innocenza perchè non lo fa o non glielo fanno fare?(La difesa) E se non può farlo lui può farlo la sorella gemella no? E se nemmeno la sorella può farlo, possono compare il Dna dei figlioli del bossetti con quello del nonno, Giovanni per l'appunto, ci sarà una linea c omune c ol Dna dei nonni no??? Non capisco cosa può frenare una cosa del genere!!!! Oppure hanno già fatto tutto ed evidentemente il Dna del Bossetti non confronta con quello del padre Giovanni!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! A prescindere dalle somiglianze!!! Io credo nell'ipotesi (stando così le questioni del Dna) del fratellastro!! Se sto Guerinoni se la faceva con più donne, non puo' essere che abbia avuto altri figli e questo spiega il fatto che il Dna Mitocondriale non corrisponde alla signora Arzuffi!

Vanna ha detto...

Biologo buongiorno.
Condivido le riflessioni pacate ed educate sui casi in questione.

Vanna ha detto...

Francesco sei nuovo?
Benvenuto.
Belle domande ti poni!
Qui si è detto di tutto, la difesa ha chiesto le analisi e le ha chieste anche MGB, sembra non siano state accettate.
Se tutto fosse chiaro non staremmo qui a dire e a replicare.
Se la condanna è stata data solo per quel dna, ovvero senza altre prove, la condanna è stata iniqua: il dna deve sempre essere accompagnato da altro, altrimenti s'innesca il dubbio e nel dubbio non si condanna in quel modo.
Ancor di più con tutti gli strani risvolti intorno a quel dna.
Eppure è stato condannato.
Il compito della difesa sarà smontare non solo l'operato delle indagini ma scardinare le motivazioni della condanna partendo da un modo di procedere che ha visto mettere in attenzione persecutoria solo UNO (per quello che faceva comodo per caratterizzare il personaggio e la sua famiglia) e nel contempo tralasciare il mondo fuori, gli spazi esterni anche economici, personaggi corollari che NON hanno avuto la stessa attenzione persecutoria ma liberatoria.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Vanna

la difesa può fare le analisi indicate da Francesco autonomamente, Francesco si chiede come mai non c'è notizia di tali verifiche che da sole avrebbero smontato gran parte dell'indagine.

Biologo ha detto...

La tesi di Gilberto è talmente assurda che ha avuto come conseguenza il ritorno di gugly che in fatto di discussioni in cui si evitano i dati a tutti i costi è una specialista...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Date la colpa a Gilberto che comunque è in buona compagnia :D
La domanda di Francesco è semplice e diretta, e scomoda...
tranquilli, vi lascio tra voi (oramai pochini), ciao!

Biologo ha detto...

@gugly

Macchè scomoda... Devono esserti sfuggite le discussioni contenenti le risposte alle domande di Francesco in diversi commenti sotto altri articoli. Stai perdendo qualche colpo, prima "sorvegliavi" attentamente tutto quanto...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Presto detto: il blog è definitivamente caduto nell'assurdo (opinione condivisa a quanto pare). Ho voluto solo chiosare l'obiezione che come sappiamo tutti ridurrebbe del 70% ke già misere discussioni.

Maria ha detto...

"la difesa può fare le analisi indicate da Francesco autonomamente, Francesco si chiede come mai non c'è notizia di tali verifiche che da sole avrebbero smontato gran parte dell'indagine."

Che non ci sia notizia lo dice lei, scusi.
Se ne è discusso addirittura a processo, durante l'interrogatorio della Gino.
Ma va bene, sono tutte falsità. L'assurdo è sostenere il contrario, come ha ribadito biologo.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Cara Maria, qui dentro è ancora in dubbio. Saluti.

Anonimo ha detto...

Vedi Googly
Alle volte ci sono pause di riflessione. Potrebbero significare che si fanno strada nuovi punti di vista e diverse interpretazioni di quello che si riteneva evidente. Non è il tuo caso, tu la verità ce l'hai già in tasca. Se nulla ti tange più, lascia noi ignavi e derelitti crogiolare nell'errore e nell'ignavia. Non ti curar di lor ma guarda e passa...

Maria ha detto...

Non per tutti, come può leggere.
Saluti a lei.

Biologo ha detto...

@gugly

Un articolo ti fa dire "definitivamente caduto"? Ci sono decine di altri validi articoli ancora liberamente consultabili, per non parlare delle migliaia di commenti interessanti.

Il fatto è che il tuo interesse è completamente catturato da ciò che dicono autori, opinionisti, commentatori e avvocati, più che dai dati concreti. In centinaia di tuoi interventi mai che si sia letto qualche dato, qualche contestazione concreta. Davanti ai fatti hai sempre glissato richiamandoti alle procedure o a qualche dichiarazione scelta all'occorrenza. In pratica il trionfo della forma sulla sostanza...

Se tu avessi dedicato allo studio degli aspetti tecnici anche solo il 10% di tutto il tempo che hai impiegato per deridere e denigrare ora forse avresti qualche nozione sufficiente almeno a tentare una discussione sui dati con qualcosa in più del tuo classico "il dott. X ha detto".

All'inizio questo tuo modo di fare superficiale poteva anche dare fastidio ma dopo un po' si impara a leggere dietro l'assenza di fatti che caratterizza ogni tuo commento, e si prova (almeno questo è ciò che provo io) un po' di tristezza e una certa comprensione per qualcuno che evidentemente ha conflitti interni tali da aver bisogno di trovare una valvola di sfogo più che un luogo di scambio di informazioni alla ricerca di una maggiore comprensione.

Quale misterioso stato psicologico spinge un avvocato di 40 e passa anni ad accantonare un sano atteggiamento di ricerca e di approfondimento per accanirsi costantemente contro un blog o contro dei colleghi avvocati? Nessuno può dirlo naturalmente, nessuno è nella tua testa. Cara Gugly, la vita colpisce tutti duramente, tutti vivono dei tormenti. Ma di certo potrai ancora riconoscere che una persona, direi pure piuttosto intelligente, potrebbe impiegare meglio le energie a cui la sua mente sente di dover dare sfogo.

Una mente, che pure dimostri di avere, forse potrebbe portare a qualche interessante scoperta con una rilettura della sentenza di tanto in tanto, un approfondimento di qualche aspetto genetico, o la ricerca di qualche dettaglio in vecchi articoli. La scelta è ampia.

Ad esempio, mi capita quasi ogni giorno di provare ad aprire a caso una pagina della sentenza. Se lo facessi anche tu sono sicuro che non mancheresti di trovarvi puntualmente qualche assurdità:

sulla cute dei membri della famiglia Gambirasio non vi sono particelle di calce nella stessa concentrazione che sul cadavere - pag. 117

Sono certo che se questa pagina fosse passata davanti ai tuoi occhi anche la tua mente si sarebbe accorta che "normalmente" i membri di una famiglia non se ne stanno immobili adagiati da qualche parte come cadaveri per 90 giorni...

Anonimo ha detto...

X Biologo
Mi sarebbe tanto piaciuto vederti, con la tua filosofia analitica, prendere parte al SALOTTO mediatico così realisticamente descritto da Pino sotto l'altro articolo di Gilberto.
Chissà che esito avrebbe avuto.
Giuliano.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Quando non si ha più niente da dire si va sull'insulto personale, ecco l'abisso in cui è precipitato il blog.
Continuate pure a discettare se siete sicuri di quanto dite, si conta sulla vostra presenza a Brescia, in aula, mica avrete paura di mettere la faccia per difendere un innocente?

Ciao ciao ciao!!

Biologo ha detto...

@Giuliano

Di "analitico" in quel contesto televisivo non si sarebbe potuto portare nemmeno l'aggettivo stesso...

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Quando non si ha più niente da dire si va sull'insulto personale

Questa è buona visto che ti si è contestato proprio il fatto che in centinaia di commenti tu non hai mai avuto niente da dire...
Poi ti ho fatto anche un paio di volte un complimento: "una persona, direi pure piuttosto intelligente" e "Una mente, che pure dimostri di avere".



-scrive: si conta sulla vostra presenza a Brescia, in aula, mica avrete paura di mettere la faccia per difendere un innocente?

Con questa mi sa che sei tu (ancora una volta) a non avere più niente da dire. Si è perso il conto delle volte che hai tagliato il discorso invitando i commentatori ad andare in aula. E' un espediente dialettico piuttosto banale. Un fatto non diventa vero o falso solo perchè chi lo propone si presenta in un'aula a sostenerlo oppure no. Questa al massimo è una tua deformazione professionale...

Vanna ha detto...

Bravo Biologo!
Condivido lo stile con il quale hai flautato il minuetto con la Gugly.
Condivido anche ciò che hai scritto!

Anonimo ha detto...

Ora, io capisco pienamente il senso di un blog "innocentista" (o, come preferisco, "non colpevolista"). M qualcuno è in grado di spiegarmi perché qualcuno debba prenderai la briga di metter su un blog colpevolista? Cioè, condannano uno e tutti a scivere sul blog che han fatto bene a condannarlo, se lo meritava, viva viva , dovrebbero buttare via la chiave? Ma che senso ha? È una cosa prorpio brutta, se ci pensate bene, (Ogni riferimento a personaggi che di tanto in tanto circolano qui è del tutto voluto).
Haddock

Vanna ha detto...

Haddock buongiorno,
i personaggi che qui " di tanto in tanto circolano" è facile individuare a quale tipologia appartengano.
1- Ci sono quelli che credono alla colpevolezza e basta.
2- Ci sono quelli che difendono se stessi...
3- Ci sono quelli ai quali dà fastidio che si difenda il condannato poiché qui si analizza e si rivede il comportamento di quelli che lo hanno condannato,investigato, e non intendono certamente che il loro operato venga messo in discussione. E ci accusano di mancanza di comprendonio, di ignoranza, di insulti,oltre che di interessarci solo di UNO e di non difendere altri. ( quindi si apprezza la nostra qualità)
Questi ultimi, imparruccati dall' alto della loro sicurezza di giudizio, appaiono i più preoccupati per questo lanciano strali.
In definitiva gli "innocentisti" o "i dubbiosi" che lo difendono sono quelli che hanno onestà morale di esprimere la loro ignoranza attraverso i dubbi e di lasciare aperta la porta della libertà sia di espressione che di uscita dalla galera SE MOLTO O QUASI TUTTO NON APPARE CHIARO.

Maria ha detto...

A me interessano poco le polemiche e i motivi per i quali le persone scrivono in questo blog.
Io muovo una critica (dati alla mano, direbbe biologo) alla sua teoria, gugly.
Secondo lei la tesi della procura regge. Benissimo, rispetto la sua opinione.
Ha proposto diversi esempi di serial killers, da Chiatti a Bilancia,passando per il più famoso Bundy.
Fermo restando che sì, siamo davanti ad un seriale e io non sono d'accordo con chi sostiene il contrario (pagg 145-146 della sentenza per un'analisi dei tagli sul corpo di Yara, che escludono totalmente un litigio in palestra e un delitto d'impeto), le contesto quanto segue:
l'assassino della Smith era stato adottato all'età di 7 anni. A 15 anni aveva minacciato di uccidere la sorella con un coltello. A causa di questo episodio, i genitori adottivi decisero di allontanarlo dalla famiglia. Dichiareranno:"Avevamo avvertito in lui qualcosa di pericoloso".
È un soggetto disturbato.
A 26 uccide la Smith. Esce di casa, deve sfogarsi, è arrabbiato. Ma lo è da molti anni, era stato adottato e in seguito rifiutato da quella che credeva finalmente la sua famiglia. Minaccia la sorella poiché probabilmente è geloso, vuole quella famiglia tutta per sė.
Il giorno in cui incontra la Smith deve scaricare la rabbia repressa e caso strano sceglie una ragazza giovane, proprio come la sorella.
Detto questo, mi spiega quando, secondo lei, Bossetti avrebbe dato segni di squilibrio prima del delitto di Yara?
Mi interessa la sua opinione, sono seria.

Saluti.

Guglielma Vaccaro ha detto...

E' questo l'errore, associare automaticamente un serial killer ad un soggetto che presenta squilibri psichici evidenti a tutti.
Semplicemente, non sempre è così, provi a consultare dei criminologi, le illustreranno le caratteristiche dei predatori seriali i quali spesso hanno una faccia pubblica di assoluta normalità, e, soprattutto, magari le diranno che adesso nuovi studi illustrano che si può essere definiti "serial killer" o meglio "predatori seriali" in seguito ad un unico episodio accertato.
A parte che io parlavo di Chiatti, Bilancia, Stevanin e su quello non vedo risposte, forse perchè avevano una fama "pubblica" di persone normali fino a che non sono stati scoperti i loro delitti?
E Bundy come adescava le sue vittime? Chiedendo aiuto per un braccio ingessato...

Ma poi, scusate, qualcuno conosce il sig. Bossetti personalmente? Come si fa ad essere sicuri che non abbia manifestato comportamenti patologici? Eravate con lui tutti questi anni? Le testimonianze dei familiari magari non sono imparziali, l'attitudine alla menzongna continuata è una caratteristica di tali soggetti.

P.s. siamo tutti d'accordo che la teoria di Gilberto è assurda e non si capisce perchè continui ad insistere, giusto?

Ciao ciao.

Gilberto ha detto...

Devo stare attento perché Googly potrebbe essere in procinto - sulla base del fatto che continuo a insistere con la mia 'teoria'- di formulare un quadro psicopatologico sulla mia persona? Beh, certo, come per Bossetti ci sono tutti gli indizi. Là a parte un Dna monco e sopravvissuto miracolosamente per mesi alle intemperie ci sono le evidenze delle lampade solari, delle tinture per capelli, di qualche battuta sul posto di lavoro... ecc. ecc. Nel mio caso ci sono articoli sospetti da inveterato complottista che si attacca a una prova di paternità in realtà conclamata. All’audience è stato detto e ripetuto che il protagonista non è figlio del padre legale, ribadito mediaticamente, è di pubblico dominio. Quella ossessione che non c'è riscontro documentale, ma solo parole e suggestioni, allusioni e circonvoluzioni? Un sintomo pernicioso, perde di vista il nucleo narrativo e si smarrisce in pinzillacchere. Deve bastare e avanzare la comunicazione di servizio...

Guglielma Vaccaro ha detto...

No Gilby, tu hai solo paura di perdere la faccia per esserti intestardito su una tesi.

Nautilina ha detto...

Per l'amor del cielo, Gugly...ma tu le hai guardate bene le facce di Chiatti e Stevanin? Oltre alle loro tristi storie personali segnate da abbandono per il primo e famiglia problematica più traumi cranici gravissimi per il secondo, hanno uno sguardo raggelante.
Quanto a Donato Bilancia, Wikipedia lo descrive così:

"...Cresciuto con un rapporto difficile con madre, padre e fratello, inizia ben presto ad essere un ladro. A 15 anni i primi guai con la giustizia, continuati nel 1974 con un arresto in flagranza di reato (furto anche in questo caso) e nel 1976 per rapina (riuscirà poi ad evadere dal carcere).

Alla professione di ladro si unisce anche il vizio del gioco d'azzardo: come egli stesso dichiarerà in seguito ai carabinieri, puntava spesso somme molto elevate, rimanendo tuttavia sempre fedele a dei principi etici, pagando sempre i suoi debiti e non venendo mai meno in tal senso alla sua parola. Nell'ambiente delle bische clandestine era noto con il nome di "Walter".

Nel 1987 il suicidio del fratello Michele, che con in braccio il figlio piccolo di 4 anni Davide si getta sotto un treno presso la stazione di Genova Pegli, lo segnò definitivamente, amplificando dei disturbi mentali già da tempo presenti. Nel 1990 Donato Bilancia è vittima di un incidente stradale e, come 18 anni prima, nel 1972, rimane in coma per alcuni giorni."



In questo sito, qualcuno esperto di serial killer parla proprio di loro e la pensa diversamente da te.

http://www.altrodiritto.unifi.it/ricerche/devianza/massaro/cap4.htm

Non conosco personalmente Bossetti, ma i suoi colleghi e conoscenti parlano di lui come di un uomo assolutamente normale, gran lavoratore (cosa che ha dimostrato anche in carcere recentemente) e con un carattere non violento.
Nella sua vita non ci sono evidenze di attività illegali o di contatti con persone losche. E' sempre stato un buon padre, forse un po' severo ma affettuoso, e non trascurava mai i suoi bambini. Non maltrattava la moglie - anche se ci litigava - ma solo per questioni economiche (non lo pagavano regolarmente). E non la tradiva, non aveva amanti pur essendo molto attratto dalle belle donne.
Ecco perché si fa fatica a credere che uno così abbia commesso un brutale omicidio di punto in bianco.
Magari avrai ragione tu che esistono delle eccezioni, però se fosse così, allora cosa dovremmo aspettarci del vicino di casa che non saluta nessuno, o di quell'altro che urla sempre con la moglie o di chi compra pacchi di riviste porno all'edicola?

Vanna ha detto...

Gilberto, non preoccuparti, viste le premesse non è in grado di fare il tuo "quadro psicopatologico" perché spara giudizi senza riscontri se non con il suo modo di vedere.
Ella non intende porsi domande sul livello di affidabilità delle notizie né come siano nate le stesse e neanche come siano state diffuse, difatti non argomenta e manco ci prova, come le scrive Biologo.
Sembra che l’”emotività” che noi proviamo, e non solo quella perché c’è anche la capacità di problematizzare, razionalizzare, ricercare, un po’ le manchi.
Ella esprime emotività solo per criticare ciò che si scrive e che non si accorda con il suo vedere personale, sempre incollata a tomi, sentenze altrui.
Sembra che suoi interventi, come quelli di altri anonimi, siano solo rumori per disturbare.
Spesso hai parlato di mancanza di informazione o fake news che diventano profezie che si auto-avverano.
Forse è questo lo scopo.
Ma noi andiamo avanti lo stesso e comunque possa andare, almeno ci abbiamo provato in tutti i modi.
Condivido sempre ciò che scrivi.

Vanna ha detto...

Nautilina, condivido anche te.
Maria, bella la domanda che poni alla Gugly: " Detto questo, mi spiega quando, secondo lei, Bossetti avrebbe dato segni di squilibrio prima del delitto di Yara?
Mi interessa la sua opinione, sono seria."

Sandro ha detto...

deve essere un periodo di magra per le liti ed i divorzi famigliari (business is business, e non essere riusciti a diventare una famosa avvocata penalista: pesa eccome) se Gugly torna a scrivere qua (in cerca di gratuita pubblicità ?).
Bisogna però ammettere che la "profondità"(sic!) dei suoi interventi non riesce manco a battere quella di "anonimo/a" né per acume né per dati apportati.
insomma: la solita trita e patetica aria fritta al parfum de insoddisfazioni personali.
Un bel "machissenefregadelleparolediuna"moderatrice"(sic!alcubo)diviapoma", ce lo vogliamo aggiungere?
Oh, si. Eccome.

Sandro




Sandro ha detto...

cliente paga.
avvocato incassa.

avvocato che non incassa (patrocinio gratuito, caso MGB, ad esempio) = pessimo esempio per il portafoglio di "altri avvocati".

follow the money.



Sandro

Maria ha detto...

A Bossetti vengono contestate le bugie dette per allontanarsi dal lavoro. Il "favola" inventava episodi di violenza domestica, tumori, presunti tradimenti da parte della moglie.
A queste vengono aggiunte, per avvalorare la tesi di essere davanti ad un contesto familiare di mitomania, le false aggressioni perpetrate ai danni di Letizia (che fossero dichiarazioni mendaci lo sostengono i Carabinieri di Mapello dopo opportune verifiche e io, se permettete, non oso affermare il contrario. Se la vedrà lei, insomma).
Ancora: le presunte bugie di Ester sulla paternità. Viene reso noto che anche il terzo figlio è illegittimo.
Insomma, una famiglia di bugiardi scollegati dalla realtà. I mitomani non temono di essere smentiti, non se ne curano, in questo senso i colpevolisti hanno avuto gioco facile, sostengono che se tu neghi una paternità con test alla mano che ti smentisce e dichiari di essere stata aggredita quando i video dimostrano l'esatto contrario, allora non pensi alle conseguenze di ciò che dici, non te ne curi, appunto.
Un mitomane diventa un assassino? Sì e no, dipende, non vi sono maggiori probabilità di diventarlo rispetto ad una persona equilibrata.
Bossetti è un mitomane? Quanti di noi inventano scuse per non partecipare ad una cena con amici ("Oggi non sto bene"- non ho voglia), per non iniziare una relazione sentimentale ("Non mi sento pronto" - non mi piaci), per non prendere l'auto ("È dal meccanico" - non ho voglia di guidare).
Quindi, a maggior ragione, se tu non vieni remunerato per la professione che svolgi, ci può anche stare che inventi scuse per assentarti e trovare un altro impiego. Vi è un motivo.
Invento un'aggressione perché è l'unico modo che ho per aiutare mio fratello, spingo gli inquirenti ad indagare anche al di fuori del contesto familiare.
Nego di aver avuto una relazione con Guerinoni perché ne va della mia reputazione, mio marito è malato e sta morendo, non voglio farlo soffrire.
Motivazioni. Condivisibili o meno.
"Ho visto Denise...". Veronica Panarello scrisse a Piera Maggio. Non era vero. Voglio stare al centro dell'attenzione, ricerco attenzioni perché non le ho avute dalla mia famiglia. Voglio essere considerata importante, indispensabile.
Questa è la mitomania.

Le ricerche su internet. Mi sembra che l'argomento sia stato ampiamente chiarito a processo. Era Marita ad usare il pc. Mi attengo a quanto dichiarato dalla signora.

Continua...

Maria ha detto...

Non le ho risposto su Chiatti e Bilancia perché è proprio il contrario di quanto lei afferma.
Il primo era stato abbandonato dalla madre, violentato in istituto, i genitori adottivi lo avevano spedito dallo psicologo, era taciturno, introverso, aveva scatti d'ira, nessun rapporto con persone della sua età, piuttosto invitava bambini a casa a giocare a carte, assenza di relazioni sentimentali.
Bilancia: ladro, in prigione da ragazzo, gambler con grave addiction per il gioco d'azzardo, il padre da bambino lo umiliava facendogli abbassare i pantaloni davanti alle cuginette, dirà: "Ridevano di me perché ho il pene piccolo". Suicidio del fratello con il nipote in braccio.
Insomma, un bel quadretto.
Stevanin presentava un quadro psicotico conclamato, aggiungo, ma non approfondisco per ora.
Gli studi confermano che vi sono delle caratteristiche comuni a tutti i seriali, le esperienze traumatiche subite dal soggetto in ambito familiare ed extrafamiliare durante l'infanzia sono fondamentali per comprendere il comportamento di un seriale.
Sono figli illegittimi (e Bossetti non sapeva di esserlo), orfani (no), hanno subito violenze fisiche o/e psicologiche o/e sessuali ( no).
Ma potremmo continuare per mesi...
Vita sessuale normale, sposato, amante degli animali, mai violento con i figli, non frequentava altre donne, mai manifestato interesse per le adolescenti, nessuna dipendenza da sesso, gioco, droghe, alcool.

Il più grande bugiardo che la psichiatria abbia mai conosciuto (dovremmo dire pazzo)? O forse semplicemente non è stato lui.


La paternità per quanto mi riguarda non si discute. È figlio di Guerinoni e mi pare che Capra infatti si stia concentrando sulla madre e non sul padre. Salvagni non ha mai negato che Bossetti sia figlio di Guerinoni.


Concludendo, le dico che se è necessario conoscere Bossetti per esprimere un'opinione sulla sua personalità, allora mi chiedo quale valore abbiano le analisi dei vari criminologi televisivi che mai hanno parlato con lui.
Gli unici, quindi, legittimati ad esprimersi sul caso sono Meluzzi e la dottoressa Anna Maria Casale, consulente della difesa.

Anonimo ha detto...

Maria, nè Buoninconti, nè Logli, nè Misseri, hanno dato segni, durante il percorso ella loro vita di poter uccidere, ma l'hanno fatto.
E allora, come la mettiamo?
Giuliano

Maria ha detto...

Non sono dei seriali.
L'assassino di Yara lo è, secondo me.
E anche secondo la procura. È l'unico punto su cui sono d'accordo con gli inquirenti: è un serial killer.

Nautilina ha detto...

@ Giuliano
Di Buoninconti comunque ho letto che soffriva di scatti d'ira, anche sul lavoro. E l'abbiamo visto come reagiva con i giornalisti.
Quanto a Misseri, ha minacciato la moglie con una roncola e ha raccontato in un'intervista (allucinante) che il padre per castigo lo legava a un albero per un'intera giornata senza cibo né acqua e uno zio lo violentava.

Maria,
sei una psicologa o psichiatra, mi pare? Perché vedo che conosci molto bene l'argomento.

Giorni fa vevo postato un link che mi sembrava interessante riguardo alla strategia difensiva per l'appello.
Nel video l'avvocato Salvagni spiega bene perché la paternità di Bossetti sarebbe ininfluente.
A voler pignolare, Salvagni non dice che lui sia figlio di Guerinoni ma nemmeno che lo sia di Giovanni Bossetti. Però ormai discutere su questo punto mi sembra inutile.
Sono d'accordo con l'avvocato e con Biologo, in fondo non conta di chi sia figlio Massimo, l'importante è riuscire a dimostrare che quel DNA non appartiene a lui.

Gilberto ha detto...

Beh, certo Nautilina, dimostrare che non appartiene all'imputato sarebbe un'ottima soluzione per Bossetti. Dimostrare che quel Dna, come spiegato da Annika, è semplicemente impossibile, avrebbe un effetto analogo per Bossetti ma non per l'istituzione che dovrebbe spiegare molte cose. Analogamente per il discorso paternità... Tutto sta a capire qual è la natura del problema.

Nautilina ha detto...

Gilberto,
è la soluzione migliore anche per gli avvocati e per la Corte giudicante... perché alla fine nemmeno io vedo alternative efficaci e indolori.
Mi sto convincendo che Bossetti abbia un ottimo pool difensivo.

Anonimo ha detto...

Gugly, lascia perdere, è come mettersi a difendere le esternazioni di Matteo e Tiziano Renzi, e pure della Boschi, chi te lo fa fare? Il senso di giustizia? Io ci ho rinunciato, la barca della giustizia va dove il vento politico vuole, penoso per chi resta intrappolato.
Pure io mi domando se questo blog è di Massimo Prati o di Gilberto Migliorini.
Ghibli

magica ha detto...

, le false aggressioni perpetrate ai danni di Letizia (che fossero dichiarazioni mendaci lo sostengono i Carabinieri di Mapello dopo opportune verifiche e io, se permettete, non oso affermare il contrario. Se la vedrà lei, insomma).

solo che la signora aveva il collare che mettono al pronto socorso. rispetto i caramba per molti motivi e li disprezzo per altri motivi ,, in alcuni casi si sono comportati ......................

Paolo A ha detto...

Le cosiddette false aggressioni di Letizia le hanno procurato una rottura delle costole, contusioni al collo e danno agli occhi, quest'ultimo risolto con degli interventi chirurgici.

Un po' troppo per una finta aggressione.

Anonimo ha detto...

GHIBLI
Dovresti intervenire più spesso...: sempre mordaci e veritiere le tue lapidari rasi!
P.

Maria ha detto...

Per i colpevolisti sono aggressioni inventate.
Ho semplicemente provato a spiegare che SE ha dichiarato il falso, lo ha fatto per aiutare il fratello.
SE.

Maria ha detto...

Guardi Ghibli,
io invece mi chiedo per quale motivo si faccia tanto rumore per la pubblicazione delle intercettazioni dell'ex premier e nessuno si sia preoccupato di chiedere come mai nel caso Bossetti (ma non solo) siano stati pubblicati sui giornali colloqui in carcere e conversazioni telefoniche fra persone della famiglia che nulla aggiungevano alle indagini.
Così, per dire eh.
Saluti.

Anonimo ha detto...

"Anonimo ha detto...
GHIBLI
Dovresti intervenire più spesso...: sempre mordaci e veritiere le tue lapidari rasi!
P."
Ghibli, il blog è di tutti pure tuo se ci scrivi.

Gilberto ha detto...

Vorrei precisare
Massimo è sempre stato il dominus del blog. Personalmente ho inviato molti articoli che non sono mai stati pubblicati e credo, confermato anche da Tummolo, sia accaduto per altri collaboratori. Massimo Prati è sempre stato padrone dello spazio, aperto ai contributi, ma secondo una linea editoriale che ha deciso in assoluta autonomia. Né io né altri abbiamo avuto accesso allo spazio del blog se il blogger non ha ritenuto gli interventi in linea con l’impostazione che ha voluto dare al sito, ai contenuti degli articoli e più in generale alla filosofia che lo ispira. Personalmente mi sento un ospite e sono consapevole che quello che invio è sempre e solo una proposta. D’altro canto il blog di Massimo Prati è più che un diario, è un quasi giornale dove la scelta dei contributi risponde sempre a quello che il blogger ritiene significativo e congruo rispetto all’impostazione che ha voluto dare al suo sito. Sono persuaso che se altri, invece di criticare e polemizzare per partito preso, volessero apportare un loro valido contributo, Massimo offrirebbe anche a loro uno spazio per esprimere idee e approfondimenti.

Vanna ha detto...

Gilberto, hai capito sì che si sta cercando di scardinare il blog?
In tutti i modi hanno provato, questo è l'ultimo step: stanno alla frutta!
Le "loro idee ed approfondimenti" sono insulti all'assassino presunto e alla sua famiglia e a chi non la pensa come loro.
Non vogliono "approfondire" perché dovrebbero confrontarsi con quello che non torna e certo che non vogliono farlo.
Bene hai precisato e lo condivido.

Vanna ha detto...

Maria, il tuo che riporto:
"Guardi Ghibli,
io invece mi chiedo per quale motivo si faccia tanto rumore per la pubblicazione delle intercettazioni dell'ex premier e nessuno si sia preoccupato di chiedere come mai nel caso Bossetti (ma non solo) siano stati pubblicati sui giornali colloqui in carcere e conversazioni telefoniche fra persone della famiglia che nulla aggiungevano alle indagini.
Così, per dire eh."
Lo condivido.
"Così per dire" mi permetto di aggiungere che per non fare rumore, si sono eliminate le intercettazioni intercorse tra Stato e Mafia, per volere di Napolitano.

Maria ha detto...

La scorsa settimana ho visto il video dell'assassino di Sara Di Pietrantonio. Era stato girato durante l'interrogatorio. Una scena pietosa con questo qua, non lo chiamo nemmeno per nome, che inventava cavolate su cavolate, un soggetto altamente disturbato (come lo ha definito Picozzi), piangeva, rideva, fingeva rimorso.
Ecco, ditemi voi a cosa serve tutto questo.
È stato condannato all'ergastolo (se non erro), ha avuto la giusta pena.
A che pro trasmettere quella scena? Ma i parenti della ragazza dovrebbero sentirsi meglio secondo la procura e i giornalisti?
Ravanano nelle sofferenze altrui.

Allora, se dobbiamo usare le intercettazioni, per correttezza devo ammettere che la signora Ester molto prima del processo, subito dopo l'arresto, disse alla figlia per telefono "Io non me lo spiego...Forse con tutte quelle cure che abbiamo fatto".
Si riferiva alla paternità e alle visite dal ginecologo. Quindi già due anni fa lei parlò di fecondazione assistita, non è una bugia che ha tirato fuori ora perché sono disperati e non sanno come correre ai ripari.
Riflettiamo.

Guglielma Vaccaro ha detto...

"Allora, se dobbiamo usare le intercettazioni, per correttezza devo ammettere che la signora Ester molto prima del processo, subito dopo l'arresto, disse alla figlia per telefono "Io non me lo spiego...Forse con tutte quelle cure che abbiamo fatto".
Si riferiva alla paternità e alle visite dal ginecologo. Quindi già due anni fa lei parlò di fecondazione assistita, non è una bugia che ha tirato fuori ora perché sono disperati e non sanno come correre ai ripari.
Riflettiamo."

Magari anche sul fatto che questi dettagli non sono stati forniti subito alla difesa e che al processo di primo grado la signora si è avvalsa della facoltà di non rispondere? In questo modo è la madre a danneggiare il figlio! Perchè ha aspettato solo adesso per rivelare ciò, peraltro solo in televisione?

Anonimo ha detto...

Dal punto di vista scientifico non so se fa più ridere l'ipotesi del fratellastro o questa della fecondazione assistita. MB è nato nel 70 ed il primo tentativo effettuato con successo di fecondazione assistita si ebbe sette anni dopo in Inghilterra. La signora ovviamente è stata fecondata ma non tramite le tecniche di fecondazione assistita che non si sarebbero potuto effettuare in uno studio di ginecologo della bergamasca degli anni 70.

Biologo ha detto...

@Anonimo

Dal punto di vista scientifico non so se fa più ridere il tono saccente che usi nonostante il fatto che un fratellastro con 20 marcatori su 21 compatibili è già stato individuato o che la tecnica di procreazione descritta dalla signora veniva già effettuata da 20 anni:

http://picpaste.com/inseminazione-1958-proposta-di-legge.jpg

http://picpaste.com/inseminazione-1959-condanna-casarotti.jpg

Guglielma Vaccaro ha detto...

A parte le risate, qualcuno sa rispondere alla mia domanda? Perchè la sig.ra ha detto solo ora di questa ipotesi?

Biologo ha detto...

@gugly

Perchè la signora ha tentato di difendere allo stesso tempo il figlio e la sua reputazione, senza rendersi conto che la sua reputazione e la paternità non hanno alcun collegamento logico con la colpevolezza o meno del figlio.

Ho già spiegato più volte questo concetto, puoi trovare in dettagli nei commenti passati.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma quale reputazione? Se ha fatto l'inseminazione artificiale cosa aveva da difendere? E in ogni caso, perchè non lo ha confidato almeno alla difesa che in tal modo avrebbe potuto almeno svolgere indagini difensive riservate? In pratica state dicendo che la madre ha lasciato il figlio in difficoltà per difendere il suo onore, per cosa poi se non ha mai tradito il marito come si pensa...complimenti!!

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: In pratica state dicendo che la madre ha lasciato il figlio in difficoltà per difendere il suo onore

Niente da fare... Continui a non voler approfondire. Le difficoltà del figlio non derivano dal rapporto che la signora ha avuto o meno col Guerinoni. E non derivano neanche dalla paternità o dalla maternità. Una spiegazione l'ho scritta in questa pagina

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=1405638310708373968&postID=1367282295167181733&isPopup=true

nel commento datato "11 maggio 2017 16:50:00"

Guglielma Vaccaro ha detto...

Nemmeno tu vuoi capire o meglio, ovviamente sei in difficoltà ma non lo ammetterai mai.

Siamo partiti dalle intercettazioni, l'utente Maria scrive " se dobbiamo essere precisi, la sig.ra Ester parla di cure ginecologiche da anni"
Bene, come mai non lo dice alla difesa prima dell'inizio del processo di primo grado, anche solo per togliersi il dubbio? E soprattutto, come mai la storia emerge solo adesso? Come mai la signora rilascia numerose dichiarazioni pubbliche e fino a qualche tempo fa anche i consulenti della difesa parlano di gente di cercare in valle? Guarda che Giangavino Sulas va in molte trasmissioni ad illustrare tale ipotesi, forse non è me che devi rimproverare ma gente in ordine sparso che per difendere Bossetti avanza molte teorie diverse.

Guglielma Vaccaro ha detto...

P.s. Giangavino Sulas frequenta molte trasmissioni e afferma che esistono una serie di fratellastri, che Guerinoni era un farfallone e anche un donatore di seme, che tutti lo sapevano familiari compresi e che anni fa una tizia di nome di Libera ha scritto alla Procura di aver avuto un figlio da lui.




Guglielma Vaccaro ha detto...

Dimenticavo: anche un prete che ovviamente Sulas conosce bene sa un sacco di cose in proposito ma non può dirle; lui è convintissimo, parla di almeno una decina di fratellastri da scovare.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: ovviamente sei in difficoltà ma non lo ammetterai mai.

Ma per favore... Io comprendo ciò di cui scrivo e sono sempre pronto a discuterlo, tu sono mesi che fai toccate e fughe, fughe che corrispondono ogni volta con i momenti in cui si comincia a parlare di dati, di fatti concreti.
Sei sempre concentrata sulle "strategie difensive" come se la colpevolezza di un imputato la si dovesse dedurre dal modo in cui familiari e avvocati si comportano e non dai dati concreti che emergono dalle indagini e al processo a carico dell'imputato.
Su ciò che hanno in testa amici, familiari e avvocati si possono solo fare ipotesi. Nessuno può stare nella mente della sig.ra Ester o dell'avv. Salvagni. I dati, i fatti, sono ben altra cosa. Tu preferisci fantasticare su cose che non puoi conoscere piuttosto che sui dati veri e propri.

-scrive: i consulenti della difesa parlano di gente di cercare in valle?

Questo è alquanto ovvio. Se si crede che il profilo autosomico consensus non sia quello mostrato finora ma si vuol comunque prendere per buono almeno il profilo Y allora è chiaro che, in linea di massima, le probabilità sono maggiori in valle che altrove. Ma questo non è neanche del tutto vero, tant'è che lo stesso profilo Y gli inquirenti sono andati ad individuarlo a Frosinone... E chi può dire quale sia stata la diffusione di quel patrimonio genetico nel frattempo. Anzi, la ricerca fino al '700 di così tanti Guerinoni, agli occhi di chi di genetica ne capisce qualcosa, è addirittura controproducente: in pratica gli inquirenti hanno provato che il patrimonio di queste persone si è propagato per secoli con decine e decine di individui noti in anagrafe e chissà quanti ignoti che a loro volta nei secoli hanno contribuito alla diffusione del profilo Y compatibile...
Poi aggiungiamo anche che in alcune occasioni il dott. Capra ha sollevato dubbi anche sul profilo Y e il quadro si fa ancora più complesso.

Mik ha detto...

Gugly é splendida: pensa all'incontrario. Guarda che le fondamenta non stanno in cima , ma sotto . Cielo e terra, non mela-caco.

Biologo ha detto...

[...continua] @gugly

-scrive: Guarda che Giangavino Sulas va in molte trasmissioni ad illustrare tale ipotesi, forse non è me che devi rimproverare ma gente in ordine sparso che per difendere Bossetti avanza molte teorie diverse.

E' irrilevante cosa fa Sulas, cosa fanno altri giornalisti o cosa fanno i giornalisti in generale. Quanto alle teorie, tutti ne hanno una, ma per quanto riguarda la colpevolezza di Massimo Bossetti contano solo i dati, i fatti:

- Profilo autosomico dubbio al punto che in mancanza di un perito terzo in sentenza non si è potuto neanche scrivere di un profilo consensus.

- Profilo mitocondriale che esclude l'imputato.

- Celle telefoniche che possono collocare l'imputato a casa sua.

- Elementi chimici ubiquitari utilizzati fornendo spiegazioni assurde (l'altro giorno ti ho fatto notare che è assurdo pretendere di comparare i composti del calcio su un cadavere di 90 giorni con la pelle dei familiari viventi).

- Sfere la cui concentrazione è stata ritenuta rilevante in base a dei confronti con dei bambini (vivi!) della città di Parma.

- Fibre tessili generiche e non misurate, tanto che in sentenza (pag. 109) è anche scritto:

"Quanto alla più precisa misurazione del diametro delle fibre prelevate dagli indumenti sarebbe stato necessario asportarle dalle strip con conseguente irripetibilità dell`accertamento. Le fibre del sedile, del resto. avevano diametri diversi e ricompresi in un range comune nelle fibre acriliche.

Cioè le fibre tessili non le hanno misurate, però anche se lo avessero fatto si sarebbero accorti che sono uguali a tutte le altre fibre tessili esistenti al mondo...

- Comparazione incrociata di centinaia di peli, per decine di profili, che non ha dato alcuna compatibilità, nè sul furgone, nè sul corpo:

https://riflessionigenetiche.files.wordpress.com/2017/04/confronto-formazioni-pilifere.gif

- Assenza di DNA dell'imputato sotto i margini subungueali a cui si è tentato di dare una giustificazione ipotizzando che la vittima non si sarebbe difesa. Fatto che rimane solo un ipotesi dato che nella sentenza gli stessi periti del pubblico ministero affermano:

"Quanto alla dinamica dell'azione omicidiaria, i consulenti del Pubblico Ministero hanno ben spiegato come, visto lo stato di conservazione del cadavere, non sia possibile stabilire l`ordine delle ferite o la direzione dei colpi o le reciproche posizioni di vittima e aggressore".

Se non si conosce la dinamica non si può dire che il fatto che il DNA dell'imputato non sia stato trovato sotto le unghie significa che l'aggressione è comunque da imputare a lui ma che la vittima non si è difesa.

- 33 analisi del DNA nucleare che non restituiscono il profilo noto come Ignoto1 scartate dagli stessi periti dell'accusa. Delle rimanenti molte (su alcuni campioni la metà!) sono state scartate dai periti della parte civile.

E si potrebbe continuare per ore...

Guglielma Vaccaro ha detto...

"Su ciò che hanno in testa amici, familiari e avvocati si possono solo fare ipotesi. Nessuno può stare nella mente della sig.ra Ester o dell'avv. Salvagni. I dati, i fatti, sono ben altra cosa."

E in aula cosa porteranno? Siete troppo divertenti, ve la prendete con me perchè è più facile, molto più difficile dover ammettere che la gente per difendere Bossetti parla di teorie tutte diverse tra loro per "scardinare il dna", ma quello che vale alla fine è cosa sarà detto in aula.

Cosa sarà detto? Se la teoria del fratellastro non sarà avallata, perchè Sulas da mesi insiste tanto? Non è un familiare, è un giornalista, scrive articoli, ha le sue fonti.


Una teoria ci vuole in aula, quale sarà la prescelta? Il dna non vale perchè:

- non è suo?
- lo ha portato la mosca?
- il colpevole è un fratellastro/l'allenatrice/il custode/il gruppo di bulle?
- se non è il suo, bisogna dimostrarlo, non basteranno semplici calcoli fatti da non si sa bene chi, bisognerà portare teorie scientifiche a supporto, possibilmente qualcosa di scritto e con qualcuno che ci metta la faccia e la firma, non un avatar.

Guglielma Vaccaro ha detto...

"E' irrilevante cosa fa Sulas, cosa fanno altri giornalisti o cosa fanno i giornalisti in generale. Quanto alle teorie, tutti ne hanno una, ma per quanto riguarda la colpevolezza di Massimo Bossetti contano solo i dati, i fatti"

Strano, quando parlava Telese invece si leggevano tanti complimenti e ancora un sacco di gente fa complimenti a Sulas!
Insomma, Sulas sta esponendo sciocchezze? E se sì, perchè la difesa non prende ufficialmente le distanze? Lui va in televisione a dire certe cose, inoltre è da sempre vicino alla madre e alla sorella di Bossetti.

Se le cose che afferma non corrispondono ai fatti io mi arrabbierei...d'altronde, non ci sono un sacco di critiche nei confronti di altri giornalisti? ;-)

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: E in aula cosa porteranno?

-scrive: Cosa sarà detto?

-scrive: perchè Sulas da mesi insiste tanto?

-scrive: Una teoria ci vuole in aula, quale sarà la prescelta?


Ed ecco che messa davanti ad un elenco di fatti incontestabili a favore dell'imputato gugly svia e porta il discorso, ancora una volta, sul modo di procedere degli avvocati o su cosa pensa Sulas...

Guglielma Vaccaro ha detto...


Biologo, sei un po' indietro: il tuo elenco si rifà alle obiezioni della difesa, tutte superate dalla sentenza di primo grado che, giusto o sbagliato, ha detto che le obiezioni della difesa al momento non hanno pregio.

Se vogliamo parlare devi partire dalla sentenza, non dalle affermazioni fatte durante il processo.

Parliamo della sentenza.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Strano, quando parlava Telese invece si leggevano tanti complimenti

...e aggiungo, porta il discorso su cosa pensava Telese e cosa pensavano quelli che pensavano a cosa pensava Telese...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Biologuccio, dicci perchè la sentenza di primo grado non va bene nel non tenere in conto le obiezioni della difesa...

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Se vogliamo parlare devi partire dalla sentenza, non dalle affermazioni fatte durante il processo.

Questa affermazione prova che la sentenza non l'hai letta. Ho riportato un elenco di fatti tratti proprio dalle motivazioni della sentenza...

Anonimo ha detto...

@biologo
Per un biologo è grave confondere l'inseminazione artificiale con la procreazione o fecondazione assistita di cui parla la signora.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Tesoro, lo sai benissimo che hai fatto un mischione da paura.

Inoltre, anche basta con la storia che la mancanza di una dinamica non può portare ad una condanna: come ho già scritto altre volte, in questo blog NESSUNO difende Antonio Logli, eppure è accusato di aver ucciso la moglie, non si sa come, non c'è nemmeno il corpo, eppure è stato condannato! Si potrebbe fare lo stesso discorso per Buoninconti, è stato condannato ma il cadavere non ha permesso di capire come è morta la moglie, anche per questo caso qui dentro nessuno ha fiatato anzi, leggo che molti di quelli che ritengono Bossetti innocente al contrario sono convinti della colpevolezza degli altri due, e questo nonostante le altre vicende offrano molti meno indizi della vicenda che occupa la nostra discussione.

Un po' di coerenza e magari anche conoscenza di diritto e procedura? La dinamica ai fini di una condanna non serve, mettetevelo in testa o cambiate il codice, basta il nesso di causalità tra atto e soggetto.

Finchè il dna non sarà smontato non gliene frega niente a nessuno come è materialmente morta la vittima, se si conoscevano o no.

Inoltre in sentenza, se l'hai letta, celle e alibi sono smontati, la sentenza parla chiaramente del fatto che lui non è riuscito a dimostrare quella sera di essere da un'altra parte, e pure le celle lo collocano. Poi se vuoi continuare a vivere in un altro mondo, prego, al momento in questo mondo le cose stanno così.

P.s. quindi nessun post per i poveri Logli e Buoninconti?

Biologo ha detto...

@Anonimo

Sei tu che confondi le due cose. La signora ha parlato chiaramente di inseminazione. Ha descritto l'inserimento di una sonda nell'apparato genitale, non l'osservazione al microscopio della fecondazione di una cellula uovo...

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Inoltre, anche basta con la storia che la mancanza di una dinamica non può portare ad una condanna:

Questa affermazione mi fa dubitare seriamente della tua capacità di comprendere ciò che viene scritto.

Non ho affatto scritto che non si può condannare per la mancanza di una dinamica.
Ho fatto notare la notevole contraddizione che è presente nella sentenza in cui prima è scritto che la dinamica non è nota e poco dopo è invece scritto che è durante la dinamica la vittima non ha potuto effettuare azioni difensive.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Inoltre in sentenza, se l'hai letta, celle e alibi sono smontati, la sentenza parla chiaramente del fatto che lui non è riuscito a dimostrare quella sera di essere da un'altra parte.

E questa affermazione mi fa seriamente dubitare che sei tu a non aver letto la sentenza...

Guglielma Vaccaro ha detto...

"Se non si conosce la dinamica non si può dire che il fatto che il DNA dell'imputato non sia stato trovato sotto le unghie significa che l'aggressione è comunque da imputare a lui ma che la vittima non si è difesa.

Questo lo argomenti TU, la sentenza si limita a contastare che non è possibile sapere con certezza se c'è stata difesa o no, ma questo non cambia il nesso di casualità.

Per ipotesi potrebbe darsi anche che l'aggressore abbia colpito con dei guanti, quindi ecco perchè non si è trovato materiale biologico sotto le unghie della vittima....

Ti stai alterando e inizia ad insultare? Non vedo nessun accenno alle mie osservazioni sui casi Logli e Buoninconti, eppure costituiscono dei casi che potrebbero essere citati dalle parti.

Comunque ti informo che un sacco di gente che difende Bossetti dice che siccome non si sa la dinamica non ci può essere condanna.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Abbiamo letto due sentenze diverse? La Corte cita esplicitamente i colloqui con la moglie, poi se vuoi insultare perchè sei in difficoltà rimani da solo, probabilmente è questo che vuoi.

Ti accontento: mi dirai che fuggo perchè non so cosa dire, bla bla bla.

Intanto aspetto sempre i post sui casi con meno indizi di Bossetti.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: la sentenza si limita a contastare che non è possibile sapere con certezza se c'è stata difesa o no

Falso. La sentenza si esprime chiaramente escludendo azioni difensive, pag. 87:

"In difetto di elementi che consentano di ipotizzare che la ragazza abbia lottato con
l'imputato, graffiandolo, il mancato rinvenimento del profilo di quest'ultimo (o di altri) sotto le sue unghie, non merita ulteriori approfondimenti."



-scrive: Per ipotesi potrebbe darsi anche che l'aggressore abbia colpito con dei guanti, quindi ecco perchè non si è trovato materiale biologico sotto le unghie della vittima....

Ed è, infatti, solo una tua limitata ipotesi. Il materiale biologico sotto le unghie della vittima non deve necessariamente derivare dalle mani dell'aggressore. Ci sono anche altri punti del corpo scoperti suscettibili di essere graffiati durante una colluttazione.


-scrive: Non vedo nessun accenno alle mie osservazioni sui casi Logli e Buoninconti

Stiamo parlando del caso Gambirasio, tu li hai tirati in ballo solo per accusarmi di aver detto che non si può condannare in assenza di una dinamica nota. Accusa che poi ti ho fatto notare essere immotivata dato che non avevo affatto affermato una cosa del genere...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ma se la vittima era tutta coperta come faceva ad avere graffi in altri punti scoperti...non è un cavallo di battaglia quello secondo cui la vittima non è stata spogliata, non ha subito violenza, quindi non è stata un' aggressione sessuale? Gli unici punti scoperti, viso e mani, chiaramente non portano tracce di graffi a causa della decomposizione.

Va bene tenere il punto, così ti contraddici da solo.

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Ma se la vittima era tutta coperta come faceva ad avere graffi in altri punti scoperti...


Hai appena fornito la dimostrazione definitiva che non comprendi ciò di cui tenti di discutere.

Si parla degli eventuali graffi fatti dalla vittima all'imputato non del contrario.

Fortunatamente questa discussione rimarrà registrata in queste pagine e potremo sempre farvi riferimento per dimostrare le tue reali capacità di comprensione...

Guglielma Vaccaro ha detto...

Rimangono anche i tuoi insulti, perchè a quello stai mirando, ad insultarmi perchè in evidente difficoltà.

Ti facevo più intelligente, invece sei in affanno e non trovi di meglio che continuare a darmi elegantemente dell'idiota.

A proposito, con chi ho il piacere di parlare? Comodo parlare dietro un nick...Tutta questa discussione saresti capace di sostenerla faccia a faccia? Ne dubito. Ne approfitti e insulti, tanto chi ti conosce...

Se sei contento così, accontentati.

Resto sempre in attesa di sapere cosa porteranno in aula, se le tue illuminate teorie o altro.

Ma se portanto le tue teorie poi ti citano? Nel caso fatti vedere, così so con chi sto parlando.

Anzi, fatti riconoscere a prescidere, sempre che tu abbia il coraggio delle tue azioni.

Vanna ha detto...

Biologo, sei encomiabile ma forse è meglio farla parlare da sola. Il suo dire è un florilegio di stupidità tra insulti e risate: non merita risposta.

Sta qui per inquinare e noi dobbiamo aprire le finestre.

Basta, non se ne può più!

Biologo ha detto...

@gugly

-scrive: Rimangono anche i tuoi insulti

Ma quali insulti, ho semplicemente scritto che dimostri di non comprendere ciò ti cui tenti di discutere, e questo l'hai provato.

Quanto al farmi riconoscere non ti preoccupare, che le persone con cui è necessario farmi riconoscere le contatto indicando nome e cognome.
Non è dato sapere cosa ti spinge a credere che nel dialogare semplicemente con te nei commenti di un blog le persone debbano identificarsi come ad un controllo di polizia...

Tu hai messo la faccia, attaccato avvocati e parenti, altri commentatori, autori del blog e giornalisti senza nemmeno avere una corretta comprensione degli argomenti trattati.

Tutto questo per cosa? Pretendi un riconoscimento solo perchè dici cose errate mettendoci la faccia?

Hai sempre abilmente evitato di muovere contestazioni concrete ai fatti riportati da alcuni "riprovevolmente anonimi" commentatori. Appena hai provato a farlo hai dimostrato di non aver neanche capito di cosa si stava parlando. A quel punto non ti è rimasto che l'attacco del "fatti riconoscere"...

I fatti gugly, i dati... E' questo che costituisce la realtà. Nell'universo di carte bollate in cui sei immersa per lavoro magari le cose possono sembrare diverse: si può avere l'impressione che la firma in fondo ad una pagina conti più dei dati che vi sono riportati più sopra.

Biologo ha detto...

@Vanna

Hai ragione, però come vedi oltre agli attacchi fine a se stessi che porta avanti da mesi e mesi ora abbiamo anche una testimonianza scritta innegabile del fatto che l'utente in questione pretende di dire agli altri come stanno le cose senza nemmeno comprenderle.

Ciò tornerà utile a chi in futuro leggerà queste discussioni per dare il giusto peso alle sue affermazioni...

Maria ha detto...

Ho sbagliato io a scrivere. Inseminazione, non fecondazione assistita.
Detto questo, Logli non lo difendo nemmeno sotto tortura.
Saluti.

Maria ha detto...

A cosa sarebbe servito parlare? La signora Ester avrebbe ripetuto "Non sono mai stata con Guerinoni", nessuno le avrebbe creduto e vai come al solito.
Ha fatto bene.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Per Logli non valgono tutte le garanzie invocate per Bossetti, sta bene.

Maria ha detto...

Io non difendo Bossetti per partito preso.
Secondo me non tornano i tempi, quello è un lavoro da professionista, gugly, su. Te lo vedi un killer al primo omicidio seviziare una ragazza con quella precisione al buio, in un campo e in mezz'ora? Forse solo il Mostro di Firenze, che infatti si ipotizza fosse un chirurgo.
Non sappiamo neppure se è stata uccisa nel campo o altrove.
Ribadisco che se la perizia dovesse confermare che il dna è suo, a quel punto io mi fermerei.
Logli aveva un'amante, un bel movente economico pronto, la moglie è sparita di notte e lui dice che dormiva, salvo contraddirsi non so nemmeno quante volte.
Vi è un testimone che lo ha visto discutere con Roberta. Un'altra testimone che lo ha visto alla guida della sua macchina (ma non dormiva?).
Testimoni che lo conoscevano bene quindi era lui.
Secondo te non l'ha uccisa?
Buoninconti...E poi c'era una marmotta che confezionava la cioccolata...

Nautilina ha detto...

I casi sono molto diversi, non paragonabili.
Bossetti non è accusato come altri mariti di aver ucciso una moglie che voleva divorziare, oppure che lo tradiva, o che gli impediva di fare i comodi suoi con le amanti. E' accusato di aver massacrato una bambina per il gusto di uccidere, e non ci sono neppure evidenze che la conoscesse. In pratica, sarebbe un serial killer.
E questo, dato il personaggio, non convince molte persone.

A parte il fatto che non c'è prova che Yara sia uscita sulla strada mentre Bossetti passava, anzi tutti i calcoli basati sulla testimonianza di F.Francese direbbero altro. Se mai è uscita dalla palestra o dal recinto del centro sportivo.

Chi quella sera potrebbe averla vista all'esterno non l'ha vista insieme a Bossetti e non è stato creduto.
Parlo di Tironi e Torraco, più Cinzia Fumagalli che ha sentito il grido ad Ambivere.

Insomma, a parte il DNA sono tanti i motivi per dubitare di questa condanna.

E non c'entra niente che lui sia un muratore padano con gli occhi azzurri, come pensano alcuni colpevolisti un po' gretti.

Anonimo ha detto...

Forse bisogna spiegare a Gugly come è costruita la sentenza, in estrema sintesi.
Parte dal DNA, dice che è di Bossetti (anche se nessuno ha fatto la benché minima controanlisi) e semplicemente scarta come non rilevante tutto ciò che mette in dubbio l'associazione fideistica a Bossetti. Quanto a tutti gli altri elementi che dovrebbero in teoria consolidare questa associazione, vengono approcciati in maniera assai particolare: siccome tali elementi (celle, passaggi del furgone, fibre, peli, tutto...) non dimostrano che è colpevole, allora lo inchiodano perché non dimostrano che è innocente. la sentenza di fatto segue esattamente questo percorso logico. È il mondo all'incontrario e messo per iscritto. Al punto che a volte penso che la Bertoja abbia fatto apposta a scrivere una corbelleria (eufemismo...) del genere, in modo da cavarsi d'impaccio e lavarsi la coscienza; poi mi viene una tristezza infinita, perché sarebbe appunto una cosa triste sia se questa mia idea balzana fosse vera, sia se non lo fosse. E c'è pure gente che applaude.
Haddock

Paolo A ha detto...

http://www.dailymotion.com/video/x5n0xsq_chi-ha-paura-della-verita_creation

C'è un certo nervosismo nell'aria quando si parla di perizia, ascoltate cosa dice il cognato quando accenna ad un cugino di Bossetti, magari dalla perizia scoprono che non è neppure cugino.

Paolo A ha detto...

I video li ho trovati nella pagina FB di "Vogliamo Verità per Yara", guardatevi pure questo:
http://www.dailymotion.com/video/x5m7ci3_scarsissimo-abbondante-ma-dov-e_creation

Anonimo ha detto...

Nel primo video, al minuto 5, Portera è davvero in imbarazzo ed imbarazzante.
Haddock

Nautilina ha detto...

Haddock, hai ragione, ma c'è troppa gente che applaude per partito preso, senza riflettere.
Pochi sono davvero obiettivi di fronte a un caso giudiziario mediatico come questo; e l'obiettività si dovrebbe manifestare nel non trovare irrritante o ridicolo chi la pensa in modo diverso.
Non dovremmo sentirci punti nel vivo se qualcuno per difendere le sue opinioni va un po' sopra le righe e sostiene argomenti per noi deboli o risibili.
Però siamo umani, fatti di ragione e cuore, per cui ci sta anche un po' di passione.

Quello che non si può proprio ammettere è l'arroganza di certi colpevolisti che ogni tanto compaiono anche qui (per dare noia) appena la discussione diventa un filino più specifica.

Sembra che questi provino un fastidio immenso e un irrefrenabile impulso al turpiloquio appena sentono difendere Bossetti o parlare bene di sua madre.
A proposito, se leggi Corsera o il Fatto conoscerai un esempio eclatante di commentatore velenoso che non perde mai occasione per vomitare ovunque bile su Bossetti & family, deridendo gli innocentisti come se fossero dei poveri tonti.
Ci mette nome e cognome, però non fa bella figura lo stesso.
A volte è più decoroso un nickname.

Chissà che gliene viene in tasca a questi signori, alla fine, se il condannato ha dei sostenitori!
Se è innocente, è giusto che sia assolto; ma se invece non lo è, gli sarà confermato l'ergastolo a prescindere dalle nostre opinioni personali che valgono meno di niente.
O no?
Maria come psichiatra potrebbe darci una spiegazione di questo fenomeno.

Grazie a tutti per i link.

Paolo A ha detto...

Nautilina

I colpevolisti senza se e senza ma che imperversano in televisione o nei blog, sanno benissimo che se la perizia dovesse essere fatta e dovesse risultare che Bossetti non è Ignoto1, come io penso, tutti questi soggetti avrebbero al conferma che sono stati presi per culo.

La questione è che molti soggetti che teoricamente avrebbero dovuto manifestare capacità critica, come giornalisti o autorevoli commentatori sui media, nel caso di una perizia favorevole a Bossetti, sarebbero completamente sbugiardati e la loro autorevolezza persa definitivamente.

Assomiglia alla favola del re nudo, per esempio Abate che ha sempre sostenuto che la perizia andava fatta, ieri ha detto che secondo lui la perizia non verrà concessa, scambiando una previsione con il suo auspicio.

Ritengo invece, che la difesa abbia in realtà delle carte in mano che giocherà al momento opportuno, molto probabilmente sgancerà sul processo "arma fine di mondo" se la perizia non dovesse essere accordata anche stavolta; Salvagni mi è sembrato troppo tranquillo e quello che ha detto il cognato di Bossetti è abbastanza eloquente della strategia seguita, per ora stanno inviando dei segnali per dire abbiamo capito tutto, forse cercano un accordo per salvare "capra e cavoli".

Gilberto ha detto...

La difesa cerca un accordo. Il suo obiettivo è l'assoluzione del cliente (come è normale), non quello di sbugiardare l'istituzione (e lo potrebbe fare se messa alle strette). Forse tutta la verità verrà a galla in seguito (dopo l'esito che alcuni di noi hanno intuito), a pezzetti, piano piano, annacquata, quando l'opinione pubblica se ne sarà in parte dimenticata. Penso che la difesa non avrà bisogno dell'arma "fine di mondo" come si esprime Paolo A. Un peccato perché ancora una volta per salvare "capra e cavoli" si perderà un'occasione importante per comprendere le dinamiche occulte che regolano le istituzioni del Bel Paese.

Paolo A ha detto...

"Arma fine di mondo" è una citazione del dottor Stranamore.

Potrebbe essere rappresentata dalla questione paternità per esempio.

Gilberto ha detto...

Paolo A.
L'avevo perfettamente capito che quello era il riferimento. Ci sono verità pericolose, cose che non si possono dire, meglio la metafora abbastanza generale da lasciare tutti in braghe di tela... Per quelli duri d’orecchio non serve nemmeno il cornetto acustico, sono come le scimmiette: non vedo, non sento e non parlo.

Vanna ha detto...

Ovviamente condivido Gilberto e Paolo A.

Maria ha detto...

Dite ad Abbate di calmarsi.

Ivana ha detto...

Invece, io temo che ci sarà un duello dialettico senza esclusione di colpi, dove ogni parte cercherà di far prevalere la propria convinzione e in cui ognuno vorrà difendere la propria posizione e soprattutto i propri risultati raggiunti dopo tanto impegno e lavoro, come se non fosse prioritaria una ricerca umile e serena della verità; confido nella correttezza, neutralità e obiettività in particolare del presidente della Corte d’Appello di Brescia, Enrico Fischetti, con la speranza che sappia condurre il processo in modo serio, equo e rispettoso principalmente della ricerca della verità.

PINO ha detto...

Non è semplice fare previsioni sull'esito del processo d'appello, ed in particolar modo sulla concessione di analisi "terze" da parte dei giudici: "l'assatanato" intervento di Abbate, in alcun modo trattenuto dal conduttore di "QG", ed il tacito, mimato consenso del gen. Garofano, mi sono sembrati segnali di una sicumera senza limiti.
Ciò, nonostante le dichiarazioni dell'avvocato Salvagni che, perentoriamente affermava di essere stato assicurato, dal direttore dell'ospedale San Raffaele di Milano, da lui contattato, che, presso quell'ospedale stesso siano depositate e custodite, ancora, parte dei reperti contenenti la traccia biologica dalla quale fu ricavato il dna di "ignoto1", e dei quali sperava di essere liberato il più presto possibile.
"No comment" oltre.
Buona domenica.

Maria ha detto...

Beh io però non ho mai capito perché la difesa abbia chiesto la perizia in udienza preliminare e al termine dell'istruttoria, momenti sbagliati, il rifiuto era quasi scontato.
Forse me lo può spiegare gugly.

Abbate è una persona sensibile e generosa, lo ha dimostrato in diverse occasioni. Capirei la sua reazione se l'avesse anche in altri casi in cui le prove mi sembrano ben più schiaccianti, ad esempio contro la Panarello.
Ma va bene così.

PINO ha detto...

IVANA
Non penso che la dialettica possa tergiversare su una verità, ormai incontestabile, come quella ottenuta da ulteriori esami biogenetici, SE essi saranno effettuati

Ivana ha detto...

Pino,
dal momento che lo stesso Casari, in base a quanto riferito da Giorgio Sturlese Tosi, avrebbe detto che ulteriori verifiche sarebbero superflue, temo che anche nel caso venissero concesse determinate analisi (come spero), la superperizia stessa potrebbe dare risultati essenzialmente interpretativi e, in tal caso, sarebbe sempre lo scontro dialettico a dominare.

Maria ha detto...

I parenti non vanno sottovalutati. Si pensa sempre che siano di parte, ma nessuno meglio di un parente stretto sa se un famigliare può o non può aver compiuto un delitto così atroce.
Guardate che Davide Stival il dubbio lo ha avuto da subito e non cadete nell'errore di credere che gli inquirenti lo abbiano plagiato. Non è così, se la fiducia c'è, non c'è indizio che tenga. In un'intervista a Quarto Grado, la prima in cui ci ha messo la faccia, ha ammesso che la moglie aveva una personalità controversa, per così dire, da sempre, appunto.
Per chi ricorda il caso di Aral Gabriele, il cognato in un'intercettazione telefonica disse alla madre "Secondo me è stato lui".
Leggo spesso, troppo, innocentisti accusare i parenti di essere facilmente influenzabili dagli inquirenti. E no, il dubbio viene rafforzato nel momento in cui il dubbio vi è già.
Detto questo, Marita lo avrebbe capito.
Ester e Laura magari no, si tende a fare muro intorno ad un figlio e ad un fratello, anche per evitare di mettere in discussione gli equilibri famigliari, ma ad una moglie interessa poco, non è stata lei la responsabile dell'educazione del marito, sarebbe una vittima in caso di colpevolezza.
Detto in parole povere: chi glielo fa fare?
Se lo difende, non ha dubbi. Se il cognato lo difende, idem.
Questo deve far riflettere.

Sandro ha detto...

se la Gugly esercita la professione sua, con la stessa "precisione" (sic!) che esprime nei suoi commenti su questo blog e su misero forum... ahi ahi ahi, poveri i suoi clienti.
non vorrei essere nei loro panni.

Sandro

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Maria

Marita però, soprattutto nei colloqui in carcere, non sembrava proprio che desse per scontata l'innocenza del marito, anzi pareva avere qualche dubbio.

@ Tutti

Da quanto ho capito il genetista Casari del S. Raffaele non dice di avere i reperti ma l'amplificazione del DNA ottenuto dai RIS dai reperti, che sono due cose diverse.

Il cognato intervistato a Quarto Grado è lo stesso cognato con cui Bossetti ha avuto la telefonata delle 17.45 la sera in cui è scomparsa Yara?

Quanto alla lunga discussione tra Gugly e Biologo che ho letto fa vedere chiaramente la distanza che c'è tra un'interpretazione tecnica dei dati ed una giuridica: il fatto è che in un processo conta quest'ultima con la quale, alla fine, bisogna prendere una decisione, sentiti i consulenti tecnici di una e dell'altra parte. Se diamo per scontata la buona fede del giudice allora bisogna dire che i consulenti tecnici della difesa, genetisti in primis, non sono riusciti a porre un ragionevole dubbio sulla prova del DNA. E ciò perché non si poteva proprio fare di più o per qualche altro motivo?
Escludendo i complotti o altri incomprensibili ragionamenti "postmoderni", quale ragionevole spiegazione si potrebbe dare a questo fatto da parte di chi si ritiene assolutamente innocentista?

Dan F. Rinaldi ha detto...

Dimenticavo...
Su una cosa Carmelo Abbate a Quarto Grado ha ragione: la prova del DNA nel primo grado si è formata e validata quando i difensori si sono rifiutati di controinterrogare i RIS dopo aver richiesto l'integrazione dei Raw Data. Lì è stato il punto di svolta, negativo per l'imputato.

PINO ha detto...

X IVANA
Penso che il termine "interpretative", in riferimento agli eventuali, ulteriori esami della traccia in parola, sia dovuto al convincimento del dr. Casari, sulla sua inutilità.
Dichiarazione chiaramente aprioristica che conforterebbe fortemente il dubbio che il risultato ottenuto per'identificazione di "ignoto!", sia stato valutato ugualmente su base "interpretativa", per cui, pur ripetendo, con identico materiale ancora a disposizione, lo stesso esame, il risultato resterebbe immutato.
Mi domando, allora: come potrebbe emettersi una condanna di ergastolo, solo in base ad "interpretazioni"?
Lo prevede il nostro Diritto?
Forse il dr. Casari voleva riferirsi alla certezza del risultato scientifico che ha mandato dietro le sbarre MGB e che il gen. Garofano ha precisato, in una puntata di "QG" essere una prova irrefutabile, perchè il n/DNA di "ignoto1" era composto del 50% del nucleare di Guerinoni e dell'altro 50% dell'Arzuffi, per cui ignoto1=Bossetti?
Per ora non ho risposte mie.

Ivana ha detto...

Sì, Dan,
in base a quanto detto nel servizio di Filippone e Tosi il laboratorio dell’Università San Raffaele di Milano ha preso in carico, conservandole nel frigorifero, alcune provette con il DNA di Ignoto 1 estratto dalle porzioni degli slip denominate 31 G23 e 31 G24; penso (ma è, appunto, soltanto una mia ipotesi) che Giorgio Sturlese Tosi nel dire, poi, che “Casari è il custode giudiziario di questi reperti” intendesse, in realtà, non i “reperti”, ma quelle determinate provette, ma sempre Tosi ha anche detto che Casari “ritiene superflua una nuova estrazione”, però è stato interrotto da Nuzzi, per cui è possibile che Casari sia il custode giudiziario ANCHE dei reperti, oppure che Sturlese Tosi, non avendo avuto la possibilità di ultimare il suo discorso, non abbia potuto chiarire bene la questione.

Sulle fatto dei differenti occhiali con cui si osservano i dati sono pienamente d’accordo con te.

Pino, ho usato il termine “interpretative” perché in base a quanto detto a Quarto Grado dall’avvocato che ha illustrato i passaggi per giungere a effettuare la perizia durante il processo d’Appello, si è sottolineato che, comunque, spetta al giudice “peritus peritorum” attenersi, o no, al risultato della perizia, per cui penso che potrebbe prevalere l’interpretazione di quei genetisti che meglio avranno saputo difendere, anche dialetticamente, il proprio punto di vista tecnico riuscendo a convincere la Corte della piena affidabilità (o non affidabilità) di quel determinato profilo genetico.

Biologo ha detto...

@Dan F.

-scrive: Marita però, soprattutto nei colloqui in carcere

I colloqui non sono stati mostrati affatto. La signora Marita è andata in quel carcere tante volte, i colloqui nel complesso sono durati ore ed ore. I pochi secondi mostrati in tv non possono definirsi colloqui. Indurre a trarre delle conclusioni a partire da pochi secondi di estratto è esattamente l'obiettivo di chi quell'estratto l'ha accuratamente selezionato.


-scrive: Da quanto ho capito il genetista Casari del S. Raffaele non dice di avere i reperti ma l'amplificazione del DNA ottenuto dai RIS dai reperti, che sono due cose diverse.

Esatto, dovrebbe essere in possesso di aliquote degli estratti.


-scrive: Il cognato intervistato a Quarto Grado è lo stesso cognato con cui Bossetti ha avuto la telefonata delle 17.45 la sera in cui è scomparsa Yara?

No. Quella telefonata era con il Mazzoleni (pag. 113 della sentenza).


-scrive: Quanto alla lunga discussione tra Gugly e Biologo che ho letto fa vedere chiaramente la distanza che c'è tra un'interpretazione tecnica dei dati ed una giuridica

No. Il senso della discussione non era questo. Il senso della discussione è che l'utente gugly ha dimostrato di non comprendere neanche le cose di cui si discuteva, non è una questione di interpretazione. Ad esempio quando ho fatto riferimento al punto della sentenza in cui si parla del mancato approfondimento delle analisi dei margini ungueali della piccola Yara, gugly credeva addirittura che si stesse parlando delle unghie dell'assassino.


-scrive: quale ragionevole spiegazione si potrebbe dare a questo fatto [...] ?

Semplicemente che i giudici non sono degli esseri con una capacità di comprensione assolutamente infallibile. E la dimostrazione di questo fatto è nelle stesse motivazioni della sentenza. Ad esempio ho fatto notare la parte in cui in maniera assurda, per rafforzare l'importanza dei composti del calcio rinvenuti sul corpo, dicevano che non ne hanno trovati nella stessa concentrazione sui parenti in vita. Da persone che considerano paragonabili le concentrazioni di una sostanza su un cadavere di 90 giorni con quelle sulla pelle di persone viventi ci si può aspettare errori di comprensione assai peggiori su fatti molto più complicati come le analisi del DNA.

Ivana ha detto...

Per favore, leggasi: "Sul fatto dei differenti occhiali con cui si osservano i dati sono pienamente d’accordo con te.

Scusate

Anonimo ha detto...

credo che potrebbe essere abbastanza semplice - per i giudici - porsi questa domanda e porla ad un perito: quanto è normale che il DNA mitocondriale di Bossetti non ci sia? Qui non ci sono questioni interpretative che tengano.
Haddock

Biologo ha detto...

@Dan F.

-scrive: Su una cosa Carmelo Abbate a Quarto Grado ha ragione: la prova del DNA nel primo grado si è formata e validata quando i difensori si sono rifiutati di controinterrogare i RIS dopo aver richiesto l'integrazione dei Raw Data.

Se i consulenti del PM alla prima consegna hanno affermato che i dati erano completi e in un secondo momento si scopre che completi non erano allora i consulenti hanno mentito. Questa è la prova che si è formata in dibattimento.

In dibattimento non si è formata alcuna prova del DNA nucleare, non è stata validata alcuna prova del DNA nucleare, perchè alla fine non è stato stabilito alcun profilo consensus.
Semplicemente i periti di una parte hanno portato un profilo, quelli della difesa hanno affermato che non lo ritengono valido e i giudici hanno scelto di credere ai primi.

Questa delle prove che si "formano in dibattimento" è burocratese. I kit scaduti, i controlli falliti, il profilo mitocondriale che esclude l'imputato, le particelle di calcio ubiquitarie, le sfere ubiquitarie e le fibre ubiquitarie, le celle che lo collocano anche a casa sua, in teoria sarebbero tutte prove formatesi in dibattimento. Eppure rimane il giudice alla fine che decide come interpretare ciò che si porta in dibattimento, non c'è nulla di "formato" e "validato" perchè tutto soggetto ad interpretazione.
Se il giudice avesse deciso che altre prove "formate in dibattimento" come i kit scaduti o le corse di controllo fallite erano sufficienti a convincerlo che il profilo fornito dall'accusa non era da ritenere valido adesso gli opinionisti televisivi non starebbero a raccontarci di un dato genetico che è da ritenersi privo di dubbi solo perchè si è "formato in dibattimento"...

Biologo ha detto...

@Haddock

Il punto è che il DNA mitocondriale di Massimo Bossetti non solo manca, ma c'è quello di un altro individuo.

Quando non si aggiunge la seconda parte della questione si finisce col prestare il fianco alle fantasiose spiegazioni portate in aula dai consulenti del PM per giustificarne l'assenza. I giudici non hanno prestato sufficiente attenzione: è presente il DNA di un altro individuo.
La domanda ai consulenti dell'accusa doveva essere: come mai il DNA mitocondriale non è quello di Massimo Bossetti ma quello di un altro individuo?
La differenza è sottile, ma concentrandosi solo su un aspetto della questione si ottengono risposte fuorvianti da parte dell'accusa.

Ivana ha detto...

Biologo,
credo che in una discussione possano sopraggiungere “incomprensioni” (tali, almeno io, le considero) che talvolta potrebbero perfino condurre all’incomunicabilità; penso anche che ognuno di noi legga e risponda velocemente, per cui è inoltre possibile che nascano con facilità semplici equivoci e fraintendimenti ...


Ritengo, ma questo lo dico a livello veramente ed esclusivamente generale, che sarebbe sempre auspicabile evitare parole e frasi che potrebbero risultare offensive e/o derisorie nei riguardi della persona con cui si discute.

Biologo ha detto...

@Ivana

-scrive: credo che in una discussione possano sopraggiungere “incomprensioni” (tali, almeno io, le considero)

No Ivana, nella maniera più assoluta. Non si tratta di incomprensioni in una discussione. Nessun equivoco, nessun fraintendimento. Si tratta del fatto che l'interlocutore si era dimostrato incapace di comprendere i fatti riportati nella sentenza dopo che aveva persino rinfacciato di non averla letta. E' un cosa diversa. Non rigiriamo la frittata...

Devi aver letto "velocemente" e semmai è questo tuo intervento che costituisce un'incomprensione...

Nautilina ha detto...

Con i parenti dipende molto dalle singole famiglie.
Ci sono genitori che dubitano, come abbiamo visto per Logli, e parenti divisi come nel caso della Panarello, dove la zia Stival e il padre acquisito - nemmeno consanguinei - difendevano strenuamente Veronica.
E ci sono mariti che hanno sempre sostenuto la moglie a oltranza, come il marito della Franzoni.

La moglie di Bossetti invece cercava a tutti i costi la verità. Proprio a tutti i costi perché non era disposta per nulla ad appoggiare un marito colpevole, secondo me l'avrebbe fatto condannare e poi lasciato. In realtà credo che abbia dato anche una mano all'accusa lasciandosi sfuggire certe cose che si prestavano ad essere fraintese, e infatti sono state usate contro suo marito nella sentenza (penso al campo fangoso e all'orario di rientro).

E' penoso per me riascoltare quelle registrazioni, mi mettono ogni volta un'angoscia tremenda. Con tutte quelle pressioni, lei sapeva che Massimo sarebbe crollato qualora colpevole. Ma vedendo che non è crollato e non si è mai tradito, si è convinta della sua completa innocenza.

Dispiace un po' che qualcuno ancora si attacchi a quei dialoghi per trovarci sintomi di colpevolezza, ma la gente è fatta così, per alcuni è fondamentale che Bossetti sia condannato a vita buttando via la chiave, l'hanno ormai deciso e non cambiano idea neanche di fronte all'evidenza contraria. Perché lui è il mostro da allontanare.
Spero che la giuria d'appello sia meno viscerale (ma ci spero poco).

A me i dubbi vengono, qualche volta, devo essere sincera, però poi se rifletto e ragiono finisco per concludere che Bossetti con il delitto non c'entra niente.
Alla fine contano i fatti e non le interpretazioni soggettive sul perché avrà detto questo o quello pressato dalla moglie e dal PM in consizioni di fortissimo stress.

@ DAN F.
Il cognato intervistato a QG è Agostino Comi, fratello della moglie. A parte che per la somiglianza sembra il fratello di Bossetti...
Invece quello della telefonata è Osvaldo Mazzoleni, marito della sorella Laura.
Trovo ammirevole questo cognato "in law" che non prende le distanze manifestando a Massimo tanta fiducia e affetto, più ancora del fratello che si è sempre defilato, forse troppo.

Abate non poteva far altro che non commentare.
Mi ha molto deluso però, non lo vedo per niente obiettivo: a volte è così generoso e garantista, ma solo con chi gli va a genio, Bossetti evidentemente no e l'antipatia trapela dai suoi discorsi.

Avrei poi una domanda da rivolgere a Biologo, TommyS e tutti voi, naturalmente: apprezzo e stimo tutti quanti.
Alla prossima...

Ivana ha detto...

Biologo,
“incomprensioni” per me vuol dire che ognuno non riesce a mettersi nei panni dell’altro/a e continua a seguire la propria personale idea. Insomma, ho usato “incomprensione” nell’accezione di “non comprendere l’animo dell’altro/a”.
Leggendo (anche se solo velocemente) la discussione inter vos, ho avuto la sensazione che a ognuno non interessasse ascoltare l’altro, comprendendo l’interlocutore (nel senso di volersi mettere nei panni dell’altro/a); ognuno seguiva il proprio obiettivo mettendo a fuoco ciò che riteneva importante sottolineare.
Il mio intervento avrebbe voluto essere, almeno nelle intenzioni, propositivo, nel senso di tentare di superare l’eventuale incomunicabilità che facilmente può nascere dopo una discussione accesa (e penso che in tale direzione siano andati determinati interventi di Dan e di Maria)

Biologo ha detto...

@Ivana

-scrive: Il mio intervento avrebbe voluto essere, almeno nelle intenzioni, propositivo, nel senso di tentare di superare l’eventuale incomunicabilità che facilmente può nascere dopo una discussione accesa

Da cosa nasce esattamente questa tua altruistica necessità di tentare di ristabilire una comunicazione tra noi e questo utente proprio nel momento in cui ha finalmente dimostrato la sua scarsa capacità di comprensione per certi argomenti dopo che, per mesi e mesi, era intervenuto solo per trattare con toni irridenti e sprezzanti chiunque non condividesse la sua opinione?

antrag ha detto...

Ho letto attentamente il dialogo precedente tra Biologo e gugly.
Condivido le idee espresse da Biologo.
E, credo, che tu, Ivana, potresti utilizzare il tuo tempo in modo migliore se non cercassi di portare avanti le "ragioni" di gugly.

Paolo A ha detto...

Nautilina

Scusa, ma la questione del campo fangoso è una di quelle cose che a furia di ripeterlo diventa una falsa verità, in quel campo non c'era fango, quello era un campo incolto da anni e fango non ce n'era, se c'era del fango, questo era nella strada, ma non all'interno del campo dove l'erba era alta, molto alta alla fine di novembre.

Bossetti quando parla con la moglie dice una cosa non vera, indotto dalle immagini trasmesse dalla televisione, quando il campo era stato ripreso dalle TV senza erba, dopo che è stata falciata per le esigenze investigative ed effettivamente l'impressione è quella di un terreno fangoso, ma bisogna rapportare tutto al 26 novembre col campo totalmente coperto di erba fresca in via di disseccamento.

A proposito del giorno del ritrovamento del corpo di Yara, sono riuscito a rivedere la parte della puntata di Quarto Grado(QG) del 01/05/2016 in cui si parlava della deposizione di Consonni, il giardiniere del campo di Chignolo; in questa testimonianza Consonni dice che nel momento del ritrovamento del cadavere vi era un uomo con un cane, di età di circa 60 anni, che al momento in cui sono arrivati gli inquirenti è andato via.

La cosa curiosa è che il tipo è stato visto anche con una donna, che lo accompagnava nelle passeggiate, di sabato e domenica, i due arrivavano con un Mercedes coupé color oro, ma vi è anche un'altra cosa strana, infatti descrive quest'uomo in modo diverso da quello visto da Scotti, lo scopritore del cadavere di Yara.

Stranamente ritorna la figura dell'uomo di 60 anni e della donna che lo accompagna, quindi frequentatori della zona, anche perché chi ha abbandonato li il cadavere doveva essere un conoscitore delle dinamiche del posto, Bossetti non era un frequentatore e neppure un conoscitore dei luoghi, quando si è recato con la moglie per vedere il posto aveva sbagliato strada più volte a detta della moglie.

La parte di QG che riguarda il processo inizia verso al fine del programma, all'ora 02.05 circa, http://www.video.mediaset.it/video/quarto_grado/full/puntata-dell-1-aprile_606626.html


Ivana ha detto...

Biologo,
ricordi la favola della rana e dello scorpione?
Ti do la stessa risposta data dallo scorpione alla rana: "E' la mia natura!" Sarò invadente, ma il mio scopo è quello di cercare di far prevalere il confronto di idee e non lo scontro personale inter nos.
Gli scontri provocano spesso delusione e allontanamenti e, a mio avviso, la discussione per la ricerca della verità, di fatto, ne risulta impoverita.
Sono soltanto un'ingenua? Una che si autoillude? Forse, ma questa è la mia natura e non sono ancora riuscita a snaturarmi.

Antrag,
mai ho difeso le "ragioni" di Gugly, anzi non condivido il suo punto di vista su Bossetti, come non condivido determinate sue frasi (di scherno? scherzose?), ma come ribadisco non condivido alcun attacco personale (provocatorio? ironico?)
Credo che dovrebbe essere possibile un confronto sereno e rispettoso indipendentemente dalle idee che vengono manifestate da ciascuno/a.
Non è possibile uno scontro di idee senza giungere allo scontro personale?

Nautilina ha detto...

Paolo A,
sono un po' teutonica, ho riletto le motivazioni.
A pag.135 trovo scritto che il particolare del brutto tempo e del campo fangoso emerso durante un colloquio con la moglie potrebbe essere frutto di informazioni ricevute dagli avvocati. Quindi giustamente non l'hanno tenuto in considerazione come prova.
Eppure c'è gente che ancora lo considera un indizio grave! Questi Paolo non hanno letto la sentenza neppure una volta, secondo me.

Però è considerato indizio il rientro più tardi del solito la sera del delitto. E questo purtroppo dipende solo dalla testimonianza di Marita.
Va' a vedere poi cosa significa di preciso 'non sei tornato tardi tardi': potrebbe voler dire che era rientrato alle diciannove come alle venti.
Non credo molto dopo perché sarebbe stato un deciso 'tardi tardi' per le abitudini di Bossetti.
Come pure dipende dalle parole di Marita il continuo insistere della Corte sulla mancata spiegazione alla moglie di cosa aveva fatto quella sera.

Il cognato Comi nell'intervista dice un'altra cosa, che nella famosa riunione di famiglia non se lo ricordava neanche lui cos'aveva fatto il 26 novembre, ma tempo dopo, interrogato dagi inquirenti, è andato a consultare l'agenda dove annotava gli appuntamenti e le commissioni. Bossetti questo non l'ha potuto fare.

Grazie per il link al video, andrò senz'altro a guardarlo perché mi è sfuggito.
Davvero interessante la faccenda della coppia.

Anonimo ha detto...

@Biologo
Hai ragione.
Haddock

Vanna ha detto...


Pino buongiorno, il tuo seguente:"...Penso che il termine "interpretative", in riferimento agli eventuali, ulteriori esami della traccia in parola, sia dovuto al convincimento del dr. Casari, sulla sua inutilità.
Dichiarazione chiaramente aprioristica che conforterebbe fortemente il dubbio che il risultato ottenuto per'identificazione di "ignoto!", sia stato valutato ugualmente su base "interpretativa", per cui, pur ripetendo, con identico materiale ancora a disposizione, lo stesso esame, il risultato resterebbe immutato.
Mi domando, allora: come potrebbe emettersi una condanna di ergastolo, solo in base ad "interpretazioni"?
Lo prevede il nostro Diritto?"

Condivido in pieno!

Vanna ha detto...

Biologo il tuo seguente: " Se i consulenti del PM alla prima consegna hanno affermato che i dati erano completi e in un secondo momento si scopre che completi non erano allora i consulenti hanno mentito. Questa è la prova che si è formata in dibattimento."

E questo è gravissimo!
Deve essere impugnato dalla difesa.

Continui: "In dibattimento non si è formata alcuna prova del DNA nucleare, non è stata validata alcuna prova del DNA nucleare, perchè alla fine non è stato stabilito alcun profilo consensus.
Semplicemente i periti di una parte hanno portato un profilo, quelli della difesa hanno affermato che non lo ritengono valido e i giudici hanno scelto di credere ai primi."

Idem come sopra: deve essere evidenziato tale comportamento scorretto perché denota il modo di procedere dell'accusa assolutamente chiuso alla difesa.
Già basta questo per inficiare tutto l'iter investigativo e giudiziario.
Una corte giusta doveva agire in modo differente e permettere alla difesa ciò che chiedeva e che chiederà poiché non si possono avere sotto chiave
i faldoni utilizzati per la condanna.
Questo modo di procedere è esecrabile, no che si continua ad accusare la difesa che non ha chesto-detto-fatto.

Vanna ha detto...

Evidenzio ancora quanto affermato da Biologo che così continua:

"...Questa delle prove che si "formano in dibattimento" è burocratese. I kit scaduti, i controlli falliti, il profilo mitocondriale che esclude l'imputato, le particelle di calcio ubiquitarie, le sfere ubiquitarie e le fibre ubiquitarie, le celle che lo collocano anche a casa sua, in teoria sarebbero tutte prove formatesi in dibattimento. Eppure rimane il giudice alla fine che decide come interpretare ciò che si porta in dibattimento, non c'è nulla di "formato" e "validato" perchè tutto soggetto ad interpretazione.
Se il giudice avesse deciso che altre prove "formate in dibattimento" come i kit scaduti o le corse di controllo fallite erano sufficienti a convincerlo che il profilo fornito dall'accusa non era da ritenere valido adesso gli opinionisti televisivi non starebbero a raccontarci di un dato genetico che è da ritenersi privo di dubbi solo perchè si è "formato in dibattimento"..."

In queste poche parole è racchiuso il nocciolo della questione: procedure scorrette, condanna iniqua.

Il resto è un florilegio di spine che incorona la vicenda.

Con la morte di Yara si è messo sull'altare un sistema privo di valori, privo di cultura, ma ricco di economia, di prepotenza, di stupidità.

Vanna ha detto...

Per cortesia, mi permetto, non ricominciate i minuetti evidenziando che si scrive in un certo modo e ricevendo risposte che ripetono il nulla.
Si dà spazio a chi sta qui solo per fare il girotondo e far cadere "giù per terra" nelle trappole disseminate per non farci andare avanti.
Non siamo gamberi e non dobbiamo andare indietro trascinati dal vuoto dire.

Anche se riconosco che Biologo possiede una pazienza infinita pari alla sua preparazione, eppure si tenta pure di smontare ciò che scrive!

Nautilina, condivido!

Vanna ha detto...

A conferma, rileggendo: Biologo ripete del mitocondriale che non è.... eccetera, si risponde altro privo di senso.

PINO ha detto...

VANNA
La singolarità di questo caso ha dato corso ad una serie infinita di versioni, per tutte quelle anomalie che costituiscono l'intera sua configurazione.
Pur avendo, tutti noi, collaborato nei limiti delle proprie possibilità intellettuali, ad evidenziarne tantissime, ci troviamo, ciò nonostante, a navigare, ancora, in un mare di numerosi dubbi e poche certezze, anche se queste ultime ci appaiono solide ed inalienabili: potranno essere giuste?
Buona giornata anche a te.

Vanna ha detto...

Ciao Pino, condivido con te, stiamo qui a scrivere e riscrivere perché le "anomalie" sono riscontrabili in ogni dove in questo caso.
Le "certezze" sono possedute sia dai colpevolisti che dagli innocentisti, però ci sono due punti a favore degli innocentisti uno è dato proprio da quel dna mancante di una parte, analizzato senza la presenza di legali, depositato in un punto " critico" perché pieno di tutto e dopo... tre mesi.
L'altro punto è dato dalla mancanza di prove che rafforzino quella traccia.
Con queste premesse tutto il procedere della condanna appare un affondo perpetuato contro MGB e il suo pool difensivo.
Non si è rispettata la riservatezza familiare, si è sbattuto l'assassino in prima pagina ventilando scandali familiari, si è condannato prima della condanna e si sono serrate alcune informazioni fino al terzo grado di giudizio.
Parafrasando il tuo dire: "Potrà tutto ciò essere giusto?" aggiungo, si permetterà alla famiglia, alla difesa, a chi crede nella sua innocenza, di avere la giustizia della verità acquisita, non di quella immaginata e narrata?

Con tali premesse, se pure il dna fosse suo, non credo che lui sia assassino e pedofilo. Purtroppo ciò che credo io non vale un fico secco, ma mi sento di riaffermarlo in tutti i modi.
un caro saluto a te.
















Dan F. Rinaldi ha detto...

Rilancio anche qui...

Recente presentazione di un libro sul caso Yara/Bossetti del giornalista TV Pino Fazio, vi è anche una moderata discussione tra punti di vista diversi:

[url]https://youtu.be/ecE8XjEj8CY[/url]

L'avvocato "colpevolista" dice più o meno le cose che dice sempre Gugly, più pacatamente... ;-)

Interessante in chiave innocentista l'intervento verso la fine del tizio pelato in piedi che poi ho scoperto essere Natale Fusaro, avvocato e insegnante alla Sapienza. Questa una sua intervista subito dopo la sentenza di primo grado:

[url]http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/bossetti-prova-dna-criminologo-natale-fusaro-perche-non-si-poteva-fare-2503689/[/url]

Fusaro è certo che quel DNA era in quantità minime e non più estraibile dai reperti rimasti, non l'avevo mai sentito dire con questa sicurezza da nessun altro... :?

Dan F. Rinaldi ha detto...

Ah, dimenticavo, nessuno dice mai, neppure per ipotesi, che Bossetti possa non essere figlio di Guerinoni e figlio invece del padre legale ;-)

Dan F. Rinaldi ha detto...

@ Biologo

Sui Raw Data: i difensori hanno chiesto l'integrazione e poi si rifiutano di controinterrogare i tecnici dei RIS per una qualunque motivazione, facendo una sorta di "sciopero". Nei fatti rinunciano a contestare quei dati in maniera analitica rifiutando di controinterrogare, con una sorta di colpo di scena che doveva contestare invece in toto la gestione della profilazione genetica e la gestione processuale dei raw data stessi: a cosa è servito questo? A nulla. Anzi è stato il giudice che, a quel punto, ha chiesto chiarimenti ai RIS presenti il che è servito a validare processualmente la prova.
Devi contestare una prova o un comportamento nei fatti e coi fatti specifici, non invece contestandola astenendoti dal contestarla! Qualunque sia il motivo del contendere, fosse anche solo il poco tempo lasciato per analizzare i dati.

È chiaro che nessun giudice è infallibile (e ne abbiamo purtroppo tanti esempi) però ritengo che dobbiamo ammettere la sua buona fede, sino a prova contraria, e la sua conoscenza delle norme e delle regole scritte e non scritte che regolano un processo (dei giudici togati intendo che sono poi quelli che scrivono le sentenze): dinanzi ad un comportamento rinunciatario della difesa vestito da protesta, il giudice non può che prenderne atto e prendere atto che rimangono non contestati quei raw data.
La protesta dei difensori poteva essere anche legittima e probabilmente lo era ma la rinuncia a quel preciso diritto in quel preciso momento non resta che una rinuncia e basta se non metti in campo altri atti giuridici per supportarla, e la rinuncia come protesta non è un atto giuridico ma è solo una rinuncia.

Anche per questo dicevo, riguardo alla discussione con Gugly (a parte gli errori e le incomprensioni), che il fatto tecnico va visto dentro questa cornice giuridica, che ci piaccia o no, che prevede alla fine il libero convincimento del giudice -- convincimento che il diritto cerca naturalmente di rendere il più obiettivo possibile con le sue regole.

In ogni processo c'è e ci deve essere un certo grado di machiavellismo all'interno del quale il dato tecnico (biologico in questo caso o elettromagnetico se pensiamo alle celle per es.) viene calato ed usato da ciascuna parte secondo la propria logica. E, per tornare coi piedi per terra, i fatti sono che la difesa, riguardo al DNA, a parte contestazioni generali riguardanti soprattutto la mancanza del mitocondriale ed i tempi di consegna dei Raw Data, non ha prodotto molto di tecnicamente concreto -- alcuni articoli che hai scritto tu su "riflessionigenetiche.wordpress.com" potevano benissimo scriverli i consulenti della difesa e presentarli al giudice ma ciò non è stato fatto. Oppure: nell'ultimo link che ho postato sopra, l'avvocato Fusaro mette in campo la possibilità di una contaminazione basandosi sull'esiguità della traccia (LCN secondo lui) e dunque incrociando in parte quanto hai scritto tu in un articolo sulla "moltiplicazione" della quantità del DNA nucleare. La difesa non poteva proporre questa possibilità? E se non lo ha fatto perché? Se escludiamo l'incompetenza resta solo che i suoi consulenti non intravedevano vie di scampo e possibilità concrete da quel lato -- ma allora perché non le intravedevano e quali possibilità restano? Quelle del fratellastro? :-O

Guglielma Vaccaro ha detto...

Maria ha detto...

Beh io però non ho mai capito perché la difesa abbia chiesto la perizia in udienza preliminare e al termine dell'istruttoria, momenti sbagliati, il rifiuto era quasi scontato.
Forse me lo può spiegare gugly.

Va beh, tanto oramai mi becco gli insulti a prescindere dai soliti nervosi: forse per poter creare polemica senza altre possibilità di difesa sul merito? Qualcuno dice che la perizia si poteva chiedere, sì e no: non è vietato chiedere una periza in udienza preliminare, ma di solito la si chiede con il rito abbreviato (rito abbreviato condizionato a richiesta di perizia) e soprattutto se la prova rischia di perdersi a breve (testimone che sta per morire ad esempio), qui c'era qualcosa di deperibile? No, e il processo sarebbe iniziato a breve, da qui il rifiuto del gup.

Perchè la perizia è stata chiesta al termine dell'istruttoria? Chiedetelo alla difesa, di solito le istanze istruttorie più importanti si chiedono all'inizio di un processo in modo che la Corte possa valutare man mano che il processo si sviluppa.

Il fatto certo è che si polemizza su qualcosa che si poteva ottenere con meno strepito e più sicurezza, ma forse in questo modo finirebbe la caciara mediatica e altrove....

Maria ha detto...

Condividi l'idea di molti e cioè che sia stato fatto apposta? Per intenderci: scongiurare la possibilità che la perizia venisse concessa così da instillare il dubbio sull'innocenza dell'imputato nell'opinione pubblica e allo stesso tempo evitare una prova inconfutabile della colpevolezza (qualora quel dna fosse di Bossetti)?
Lo chiedo all'avvocato, dimentica per un secondo di essere colpevolista.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Maria, purtroppo la mia risposta è sì, ed è confermata da una trasmissione precedente all'udienza preliminare in cui uno dei due avvocati di Bossetti, incalzato da un altro avvocato che gli chiedeva come mai non avesse fatto istanza di incidente probatorio, ammise che non lo faceva perchè non conveniva al cliente...la trasmissione era Iceberg su Telelombardia. Adesso molti si affannano a dire che tutto è stato chiesto più volte e nei termini.

Purtroppo sul punto la sentenza è chiara, l'istanza di perizia andava chiesta entro la deposizione dei due consulenti di parte in quanto ci sarebbe stata materia per discussione, chiederla successivamente è come voler tornare ad un un punto precedente del dibattimento già svolto...

In altre parole: si chiede a gran voce la perizia affermando che la Procura la nega (altro errore, a negarla in ultimo è stata la Corte giudicante) ma a parte gli slogan " chi ha paura della verità" quale sarebbe il motivo giuridico del rifiuto? Di questo non si parla mai?

Oltre a criticare Procura, Corte, ecc. qualcuno sarebbe così gentile da illustrarmi il motivo GIURIDICO, sbagliato quanto volete, ma quello FORMALE con cui la richiesta è stata rigettata? Grazie.

Dudu' ha detto...

Leggo che Dan.F
assume per certo che la difesa con le 80 slide non ha contestato praticamente nulla. In aula. Provabilmente a lui é stato dato di leggerle e ascoltare le registrazioni oppure le trascrizioni e agli altri no.

Strano assai, come si spiega che le motivazioni riportano moltissimi passaggi incongrui sollevati dalla difesa. Mah ! É un pour pour sen
za contenuti provabilmente, comprese le motivazioni.

L'integrazione doveva essere un riassunto ben organizzato, in cui dovevano esserci i dati correttamente riportati in quanto la difesa aveva espressamente riferito alla corte che i raw data consegnati era impossibile studiarli perché erano incasinatissimi.
Su quel materiale la difesa aveva consegnato ai giudici i quesiti " imposti ".
L' accusa,dopo aver testimonianato di aver consegnato tutti i dati precedentemente,consegna alla giuria un fascicolo in cui sono allineati gli esami" dichiarati in un aula di giustizia e ne aggiunge a detta della difesa, nuovi mai visti che superano del 400% quelli consegnati, e, se mal non ricordo solo su una traccia sospetta forse di Amanda e Sollecito il fascicolo era di 1.200 pagine.
Non oso immaginare quante ve ne siano di ignoto1, ma andiamo avanti
.

Gradirei che Dan.F mi facesse domande su un libro che non ha letto.
Vediamo un pó dunque: io sono l'accusa e ho letto i dati.
Lui é la difesa e non ha letto i dati, bene.
Ora mi faccia le domande e mi interroghi su dati che non ha mai visto. Se si rifiuta di collaborare sarà colpa sua. Giustizia é fatta.

Guglielma Vaccaro ha detto...

DAN F. dice una cosa molto semplice: il controesame era il momento di chiedere conto ai consulenti del RIS di tutte queste aporìe, invece inspiegabilmente si rifiutano di chiedere chiarimenti e lasciano loro stessi il mistero.

Biologo ha detto...

@Dan F.

-scrive: Anche per questo dicevo, riguardo alla discussione con Gugly (a parte gli errori e le incomprensioni), che il fatto tecnico va visto dentro questa cornice giuridica

Lasciamo perdere la discussione con gugly perchè non si trattava affatto di inquadrare un fatto tecnico in una cornice giuridica.


-scrive: nell'ultimo link che ho postato sopra, l'avvocato Fusaro mette in campo la possibilità di una contaminazione basandosi sull'esiguità della traccia (LCN secondo lui) [...] La difesa non poteva proporre questa possibilità?

No, perchè non si trattava di campioni LCN. A pag. 74 delle motivazioni infatti è riportato:

Sui campioni 31-G13, 31-G14. 31-G15 e 31-G16 (nessuno dei quali Low Copy Number avendo
un DNA totale di 300, 140, 310 e 450 picogrammi/microlitro)


e a pag. 75:

Il 31-G19 (290,00 picogrammi/microlitro di DNA totale e 140.00 di DNA maschile) [...] ll campione 31-G20 (2000.00 di DNA totale e 1400,00 di DNA maschile)

Quindi non si capisce da dove il dott. Fusaro abbia tirato fuori questa idea del LCN. E nell'articolo dichiara anche:

La traccia di natura biologica rilevata era infinitesima, di conseguenza non è stato possibile procedere a quanto normalmente avviene, ovvero all’identificazione della natura biologica della traccia medesima, al fine di stabilire se trattasi di sangue

Il che rappresenta un'altra grave imprecisione perchè i test per stabilire la natura della traccia sono stati fatti eccome e con diversi kit come riportato a pag. 81 delle motivazioni:

Nel caso in esame, su svariati prelievi estratti dagli slip sono state eseguite l'analisi volta alla ricerca di liquido seminale con tre diversi test, che ha dato esito negativo, quella volta alla ricerca di saliva, che ha dato esito negativo e quella volta alla diagnosi generica di sangue, che ha dato esito positivo in diciassette punti (su ventisei analizzati) [...]

Poi sempre il dott. Fusaro parla più volte della questione dell'epistassi:

un qualunque mezzo tagliente utilizzato da quest’ultimo in precedenza e sul quale, a causa di un accidentale ferimento nel suo utilizzo e/o una colatura ematica dovuta ad epistassi

e

essendo stata liquidata come insostenibile la circostanza dell’epistassi di Bossetti

Francamente da l'impressione di essere un modo per dare per certo che la traccia biologica sia da attribuire a Massimo Bossetti. Non si capisce perchè la difesa dovrebbe tentare di giustificare la presenza di una traccia biologica di Massimo Bossetti quando quella traccia non gli appartiene dato che il DNA mitocondriale è quello di un altro individuo e il profilo del DNA nucleare ha tutte le gravi criticità di cui si continua a discutere.

Dudu' ha detto...

Nel
caso qualcuno dicesse che la Bertoya li ha interrogati vorrei rammentare se ce ne fosse bisogno che sarà il perito dei periti , (magari laureata i genetica? Io non lo so ) ma sembra che nemmeno lei,dopo avere letto la documentazione immagino(!), sia stata in grado di spiegarci come da una stringa attribuita a Yara sia saltato fuori Guerinoni.

Non ci ha convinto neppure con il pollo fresco vecchio di tre mesi.

Io il pollo fresco vecchio di tre mesi non lo mangio.
Gugly dice che é perfetto. Dan.F vorrebbe mangiarlo ma effettivamente le patate intorno sembrano strane e poi non gli piace proprio il vassoio che usa la difesa per i suoi ospiti.
In fondo, si può mangiare, basta tapparsi il naso e chiudere gli occhi....
Dimenticavo: sapevate che il dna dei topi al 70% é uguale al nostro?
Vi ricordate che nei pedali di Stasi la traccia ai vetrini risultava animale e non umana?

Già, quanti progressi ha fatto la scienza con kit scaduti e scambi di dati.Giusto stamattina ho letto un articolo sull'omicidio Gaudio : il dna é astrattamente compatibile.
Non ho parole.
Vegliate il vostro dna 24H e pregate ogni sera non lo trovino nel posto sbagliato a 10 km da casa vostra oppure a un km..

antrag ha detto...

Gugly si è calmata e scrive meglio, lasciando trasparire la sua posizione che riduce quasi tutto ad aspetti procedurali e utilitaristici ai fini della difesa dell'imputato (colpevole o innocente che sia).

Quando si pensa a un processo penale si focalizzano solo tre attori: accusa, difesa e corte giudicante che controlla il dibattimento in aula ed emette e motiva la sentenza finale nei vari gradi.

Si trascura il ruolo del pubblico ... che non deve essere informato (altrimenti ci sarebbe una sala stampa) ma deve giudicare l'operato di tutti e tre gli attori suddetti. Ad esempio, è il pubblico che deve criticare (anche sui blog) se i diritti della difesa sono stati violati, se la condanna ha escluso ogni ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'imputato... Controlli dell'uomo della strada, non necessariamente di esperti di procedura penale, neuropsichiatri, criminologi, principi del foro e della retorica forense, biologi e genetisti ...





Biologo ha detto...

LA QUESTIONE DEL FANGO

E' il momento di smontare un'altra assurdità contenuta nella sentenza.
Poichè nessuna registrazione video, nessun testimone, nè la sciocchezza della fattura delle Edilbonacina che si è scoperta trovarsi a oltre 1500 metri in linea d'aria dal campo di Chignolo, e neanche le celle telefoniche sono state utili a collocare Massimo Bossetti nel campo del ritrovamento della piccola Yara, la Corte nelle motivazioni ha dovuto aggrapparsi ad una semplice dichiarazione per cercare un collegamento e un indizio di colpevolezza.

Nelle motivazioni della sentenza, utilizzando un'intercettazione in carcere di un colloquio con la moglie del 23 ottobre 2014, i Giudici lasciano intendere che il fatto che Massimo Bossetti parli di campo "fangoso" senza indicare da quale fonte ha tratto questa informazione dimostrerebbe che egli non sta riportando dei fatti che gli sono stati riferiti da altri ma parla per esperienza diretta, cioè avrebbe detto che il campo era fangoso perchè c'era effettivamente stato per compiervi il delitto. Il tutto è riportato nel primo paragrafo di pag. 124 delle motivazioni, in cui è anche scritto che una volta interrogato nel merito Massimo Bossetti ha affermato di averlo appreso dai suoi legali.
I Giudici nelle motivazioni gli contestano questa giustificazione sulla sola base del fatto che durante il colloquio con la moglie non aveva specificato chi gli aveva fornito questa informazione.

Quanto sia assurda la spiegazione dei giudici appare chiaro se si legge la nota 232 che comincia a pag. 123 delle motivazioni, che rappresenta la parziale trascrizione del colloquio "incriminato", in cui è chiarissimo che si tratta di una ricostruzione ipotetica di quello che può essere successo alla piccola Yara, tanto che ad un certo punto c'è pure scritto chiaramente:

Gli ho detto all'avvocato: "Ascolti la mia tesi è questa".

[continua...]

Nautilina ha detto...

Biologo ha scritto:
Non si capisce perchè la difesa dovrebbe tentare di giustificare la presenza di una traccia biologica di Massimo Bossetti quando quella traccia non gli appartiene dato che il DNA mitocondriale è quello di un altro individuo e il profilo del DNA nucleare ha tutte le gravi criticità di cui si continua a discutere.

22 maggio 2017 16:25:00

Ecco, volevo approfondire proprio questo punto.
Un po' dappertutto nelle interviste l'avv. Salvagni si dichiara fiducioso e convinto che Ignoto 1 non sia Bossetti e che una perizia possa dimostrarlo.
Io gli credo, naturalmente.
D'altra parte, si è pure fatto sfuggire (mi pare a QG) che se invece le nuove analisi dovessero avere esito confermativo, per Bossetti ci sarebbe ben poco da fare.

Sono un'inguaribile ottimista per natura, o meglio lo ero perché la vita, dopo centomila batoste, mi ha insegnato che quasi mai le cose vanno nel verso da noi desiderato. E purtroppo, neanche nel verso giusto.

Ora forse sarò la sola a domandarsi cosa succederà se la perizia non verrà concessa.

Oppure, peggio, se confermerà che Ignoto 1 e Bossetti sono la stessa persona.
E magari si troverà pure il suo mitocondriale in qualche campione finora mai analizzato.

Insomma, non per portare jella, ma solo perché bisogna sempre prepararsi al peggio; secondo voi cosa potrebbero fare i difensori di Bossetti in caso di diniego della perizia o di esito sfavorevole?
Solo arrendersi al fatto che il colpevole è lui e tanti saluti, si butta la chiave?

Sono certa che Bossetti si senta completamente estraneo al delitto, per non aver mai avvicinato Yara; credo genuine le sue dichiarazioni d'innocenza e il fatto che implori la perizia secondo me dimostra che è innocente davvero.

Ma santo cielo, a nessuno viene il dubbio che qualcuno l'abbia potuto incastrare con un metodo alla buona, proprio come sospettava lui nei primi interrogatori?
In quel caso la perizia darebbe solo una conferma...OK, non succederà, ma nel caso?

Come diceva Biologo prima, i campioni non LCN fanno escludere la contaminazione.
Ma un'apposizione dolosa forse no.
Esiste un metodo per dimostrare che quel DNA è stato messo apposta sui vestiti di Yara? Magari non solo in maniera artificiale, con una copia sintetizzata in laboratorio, ma alla bruta?

antrag ha detto...

Balordaggine o malafede di chi le ha scritte ?
TERTIUM NON DATUR (qui in Europa)

Paolo A ha detto...

Finalmente sono riuscito a trovare il riferimento del taglio a forma di J sul gluteo di Yara, in effetti l'avevo letto nel blog di via Poma, in cui una utente Celeste91 aveva postato il resoconto della requisitoria del PM.

La frase è "sul gluteo c'era una lesione a forma di J che arrivava fino all'osso", l'indirizzo è : http://viapoma.altervista.org/forum/viewtopic.php?f=4&t=19&start=570, la pagina è la 58, ma il resoconto inizia a pag 57.

Inoltre nelle motivazioni della sentenza, dove si parla delle lesioni, ho notato un passaggio che secondo me ha dell'incredibile, nella relazione Cattaneo è scritto alla nota 44 a pag 32:
" Per il dettaglio, vd. pag.294 e 295 della relazione autoptica: “La lesività contusiva riguarda tutte le lesioni prodotte dall'imputato con qualsiasi superfice piana o convessa,..."

Non so se avete notato il particolare, nella relazione Cattaneo che dovrebbe essere il resoconto degli esami autoptici, quindi depositata entro qualche mese dall'autopsia, si parla di imputato, la domanda che mi faccio è come poteva parlare di imputato e se fosse stata una donna o plurimi aggressori, è una cosa incomprensibile, il mio dubbio è che questa perizia sia stata preparata dopo che Bossetti è stato individuato, altrimenti non si capisce come nella relazione si possa parlare di imputato, si dovrebbe parlare di aggressore, assassino, ma non di imputato, perché per tre anni e mezzo l'imputato non c'era.

antrag ha detto...

antrag ha detto...
Balordaggine o malafede di chi le ha scritte ?
TERTIUM NON DATUR (qui in Europa)
22 maggio 2017 17:44:00 CEST

Biologo ha detto...

@Nautilina

-scrive: Come diceva Biologo prima, i campioni non LCN fanno escludere la contaminazione.

Non ho detto affato questa cosa.
Ho detto che molti campioni non sono LCN, non che da questo fatto se ne deve dedurre qualcosa.

Ho semplicemente aggiunto che il dott. Fusaro nel proporre l'idea della contaminazione dovuta all'epistassi da per assodato che quella traccia biologica sia da attribuire a Massimo Bossetti, quando in realtà le cose non stanno così.

Anonimo ha detto...

Biologo
Non ti pare di usare lo stesso metodo CAVILLOSO dell'accusa, per capovolgere il discorso a favore dell'accusato?
Facile l'elementare trovata. Di questo passo, e con questo puerile gioco, si poteva demolire anche il non dimenticato muro di Berlino.
Non sono un colpevolista, ma ci vuole ben altro, nella pentola, per rendere appetitosa la minestra.
Giuliano

Biologo ha detto...

@Giuliano

-scrive: Non ti pare di usare lo stesso metodo CAVILLOSO dell'accusa

No. Altro che cavilli...

Nella sentenza è scritto che l'imputato poteva sapere che il campo era fangoso solo perchè era stato lui a compiere il delitto. Ho riportato diversi esempi che provano in primo luogo che quel campo è sempre stato descritto come fangoso e in secondo luogo che gli avvocati avevano pubblicamente descritto la dinamica che si svolge nel campo fangoso che Massimo Bossetti ipotizza con la moglie il 24 ottobre già 15 giorni prima del colloquio.

La sentenza lascia intendere che quella del fango sia un'informazione presente esclusivamente nella mente dell'assassino che in quel fango deve averci camminato. Ma ciò non è vero perchè il corpo è stato ritrovato nel febbraio del 2011, oltre 3 anni prima del colloquio, e in questo intervallo si era parlato più e più volte del terreno fangoso.

Anzi, ora che mi hai stimolato a riflettere, mi è venuto in mente un altro elemento che indica che di terreno fangoso si è parlato per anni: la relazione della dott.ssa Cattaneo. Per anni i giornali ci hanno raccontato del terreno incastrato nella suola delle scarpe della piccola Yara che secondo i consulenti dell'accusa dimostrerebbe che la vittima ha camminato in quel campo, ricostruzione più volte riportata da giornali e tv ben prima l'arresto di Massimo Bossetti. Ed infatti a pag. 48 delle motivazioni è scritto:

[...] verterebbe sulla possibilità che Yara abbia camminato o meno sul terreno di Chignolo, ritenuta dai consulenti del P.M. in virtù del fatto che il terriccio prelevato dalle scarpe era incastrato nel disegno della suola e aveva una composizione compatibile con quello del campo [...]

Ripeto, altro che cavilli. In sentenza si è avuto il coraggio di scrivere che Massimo Bossetti se fosse stato innocente non poteva sapere che il terreno era fangoso quando in realtà per anni a mezza Italia erano state propinate le ricostruzioni della piccola vittima che scappa dal sua aggressore correndo in quel campo fangoso.

antrag ha detto...

antrag ha detto...
antrag ha detto...
Balordaggine o malafede di chi le ha scritte ?
TERTIUM NON DATUR (qui in Europa)
22 maggio 2017 17:44:00 CEST
22 maggio 2017 17:52:00 CEST

Vanna ha detto...

antrag, spiega, non ho capito.

Biologo ha detto...

@Paolo A

-scrive: Non so se avete notato il particolare, nella relazione Cattaneo che dovrebbe essere il resoconto degli esami autoptici, quindi depositata entro qualche mese dall'autopsia, si parla di imputato

In effetti è singolare. Però potrebbe trattarsi anche di un semplice errore nella scelta dei termini da parte della dott.ssa Cattaneo, magari perchè aveva ancora in mente la vicenda di Fikri che si svolgeva proprio in quei mesi.

Non è l'unica volta che i periti dell'accusa utilizzano impropriamente un termine in un modo che qualcuno potrebbe anche interpretare in maniera sospetta, tanto che durante il processo è stata chiesta l'acquisizione di un'email del dott. Giardina del novembre del 2011, pag. 13 delle motivazioni:

della mail inviata alla Polizia Scientifica dal prof. Emiliano Giardina in data 3.11.2011, nella quale Ignoto 1 era impropriamente chiamato “indagato” dal consulente

Comunque ripeto, potrebbe semplicemente trattarsi di una scelta errata dei termini da utilizzare priva di qualsiasi riferimento ad individui specifici.

Vanna ha detto...

Mi sto rendendo conto di quanto sia capzioso soffermarsi sul fango, sul comportamento della difesa, sul fatto che non si nomini la paternità… dopo tutto quello che abbiamo scritto anche recentissimamente!
Non è "cavilloso" il metodo dell'accusa è capzioso.
Perché il trovare i cavilli penso debba essere normale, in casi come questo, ma soffermarsi sui cavilli e renderli insidiosi rende la notizia ingannevole.
Addirittura c’è pure chi scrive che ci vorrebbe “ altro nella pentola per rendere appetitosa la minestra” così che ciò che qui si scrive con stile corretto viene ulteriormente sminuito da una frase non solo di pessimo gusto ma addirittura avvelenata da messaggi infarciti di bizantinismo e di capziosità.


Maria ha detto...

Vanna,
lei vede nemici ovunque. Le dico chiaramente che nessuno muove guerra al blog di Prati.
Non si ha intenzione di scardinare non so cosa o sminuire il valore dei commenti presenti su questo blog.
È l'aggressività che molti dimostrano nel momento in cui si espongono opinioni difformi al pensiero unico del blog a lasciarmi basita. E a quanto pare anche Ivana la pensa come me.
Se lei preferisce stiamo a raccontarci le solite quattro robine tra innocentisti. Io invece credo che chi i colpevolisti siano una risorsa preziosa. È dal confronto, anche acceso, che nascono le idee migliori, talvolta è possibile trovare addirittura delle spiegazioni a grandi interrogativi, qui come altrove.
Altrimenti facciamo un po' come l'accusa (che viene tanto criticata): io sono io e voi non siete un cazzo.
Veda lei se continuare con questo complottismo da quattro soldi o magari riflettere sulla giusta domanda che ha posto Gugly e sulla considerazione di Giuliano.

Biologo ha detto...

@Maria

-scrive: Io invece credo che chi i colpevolisti siano una risorsa preziosa.

Verissimo.
Ma di certo non quelli che hanno finora frequentato questo blog il cui unico scopo si è dimostrato quello di affliggere gli interlocutori evitando accuratamente di discutere i fatti o dileggiare familiari e difesa dell'imputato.

Eppure non ci si era tirati indietro di fronte ad una discussione dei fatti: quando finalmente si sono decisi a rispondere nel merito, si vedano ad esempio le risposte di gugly sulla questione dei margini ungueali, si sono dimostrati profondamente impreparati.
A quel punto sono tornati alla carica per l'ennesima volta sulle procedure, sulle scelte del pool difensivo, ecc.... Solita storia insomma, a cui ora si aggiunge anche l'accusa di essere "aggressivi". Mai un dato. Mai un fatto concreto...

Anonimo ha detto...

Maria ha esposto una giusta valutazione, sul comportamento di alcuni su questo blog.
Un custodito assunto di complottismo che Vanna vede in ogni parere espresso, quando contrario alle sue convinzioni.
Diversamente, concorde su tutto con tutti, senza variazioni.
Giuliano.

Gilberto ha detto...

Proprio Giuliano scriveva

“Leggevo da tempo questo blog con molto piacere, ma sarò costretto a farne a meno, se si devono leggere illazioni gratuite e favole per bambini. All'autore dell'articolo, non sono bastati i vari post con i quali ha sostenuto, CONTRO OGNI EVIDENZA, la paternità legale di Bossetti, ed ora ce ne scodella addirittura un intero articolo, senza tener conto di rendersi ridicolo ripetendo le stesse assurdità.
Tanto gli dovevo.”

“CONTRO OGNI EVIDENZA”? Giuliano quali sarebbero le evidenze? Te lo dico io, non è stato presentato nessun documento che disconosca la paternità Giovanni Bossetti. Niente di niente, solo parole. Un disconoscimento di paternità prevede un preciso iter. Non è come dire che non tengo più alla Juve ma tengo al Milan. Non basta che qualcuno dica “è figlio di un altro uomo”. La locuzione peraltro variamente interpretabile deve essere apparsa all'accusa davvero provvidenziale, ma il tribunale se ne è guardato bene dal richiedere il fantomatico documento. Giuliano ti sei fatto incantare dai media che hanno ripetuto il ritornello come un mantra: Massimo Bossetti è figlio di Guerinoni. Vedi Giuliano le prove sono un’altra cosa. Qui il problema non è neppure quello di essere innocentisti o colpevolisti, il problema è quello di non farsi prendere per i fondelli. Se invece tu possiedi evidenze che noi non conosciamo (ma per favore che non sia il solito ritornello privo di qualunque tipo di riscontro) informaci nel dettaglio di quello che sai. Io per primo ne sarei interessato.

Guglielma Vaccaro ha detto...

Gilberto, ma scrivere alla difesa e chiedere una volta per tutte dove sta la verità? Hai paura che finisca il giochino?

Gilberto ha detto...

E sempre in tema, quello di non farsi prendere per il culo, il problema così caro a colpevolisti e innocentisti - la vexata questio che ricorda le medioevali dispute cristologiche e trinitarie – si traduce nel corno del dilemma: il dna è o non è di Bossetti? Non ci si interroga sul prodigio e l’evento soprannaturale di un Dna scampato per mesi alla palingenesi genetica, affiorato intatto e derubricato nella semeiotica di alleli e mitocondri, superstite nel campo dei miracoli. Ca nissuno è fesso direbbe Totò

Guglielma Vaccaro ha detto...

Ca nisciuno è fesso, infatti in molti sono stufi di essere presi in giro e sorbirsi la solita manfrinta sulla paternità senza documenti; in questo modo tu per primo stai prendendo per i fondelli la difesa perchè affermi che la difesa ha un asso nella manica e ha lasciato condannare all'ergastolo in primo grado il proprio assistito.
MA VERAMENTE FAI? E poi chi offende la difesa di Bossetti sarei io??? Come giudichi una difesa che si tiene la prova dell'innocenza di uomo ben in saccoccia e lo lascia condannare all'ergastolo? Guarda che non funziona che salta fuori come un coniglio dal cilindro in appello, a quel punto Bossetti sarebbe autorizzato a prendere un mitra e fare una strage di gente che lo lascia languire non si sa bene perchè in prigione DA TRE ANNI; il processo nella fase di merito si gioca tutto in primo grado, l'appello viene svolto per verificare se ci sono state incongruenze di giudizio nella fase precedente, quindi le prove se ci sono devono emergere IMMEDIATAMENTE, non si lasciano stagionare per creare un colpo di scena alla Perry Mason.

antrag ha detto...

@Vanna
Come si fa a credere alla buona fede dei giudici se l'incessabile e puntuale controcanto di Biologo è così concreto e convincente?
L'unica alternativa potrebbe essere un operato balordo.
Tu vedi una terza via?

Maria ha detto...

Biologo,
non mi riferivo a lei. Lei non è stato aggressivo.
Il mio discorso vale anche per Gugly quando scrive a Gilberto:"Non vuoi perderci la faccia".
Il signor Migliorini scrive con nome e cognome, quindi direi che si assume abbondantemente la responsabilità delle proprie opinioni.
Diamoci una calmata tutti, insomma.

Maria ha detto...

E condivido l'ultimo commento di Gugly.
Non i toni, ma il contenuto c'è tutto.
Salvagni e Camporini non sono dei dilettanti.
Io andrei oltre, basta.

antrag ha detto...

Maria!
Il blog sicuramente ha bisogno di migliorarsi...
Ma ritengo che possa fare a meno delle tue dritte.

Gilberto ha detto...

No Gugly
Chi ha detto che Massimo Bossetti è figlio di Giuseppe Guerinoni è l'accusa, tant'è che il Gip aveva previsto la prova di paternità. Sta dunque all'accusa presentare quel documento visto che è stato dichiarato dai suoi rappresentanti che non solo Massimo e la sorella sono figli illegittimi ma addirittura anche il terzo figlio. Io non so cosa sappia realmente la difesa, e quali possano essere le sue strategie, se veramente e come sia stata fatto un test di paternità, su quali reperti e con quali modalità. Come ho spiegato nell'articolo un documento serve proprio per poter effettuare una controprova la riproducibilità. In nessun procedimento scientifico si può escludere l'errore. E' l'accusa che a fronte di una affermazione tanto grave deve presentare la pezza giustificativa, la documentazione firmata da un genetista. Non mi risulta che ci sia niente agli atti. Perché?

Guglielma Vaccaro ha detto...

Di fronte a certe abnormità è difficile rimanere sereni.. secondo il buon Gilberto (che comunque potrebbe avere un altro nome nella realtà, cosa ne sappiamo, e in ogni caso si guarda bene dall'esporre la sua teoria fuori dal blog) la difesa lascia CONSAPEVOLMENTE il proprio assistito in carcere perchè aspetta il momento giusto per calare la carta che cambierà la storia di questa vicenda...nel frattempo il soggiorno nelle patrie galere va avanti ma chissenefrega, mica è Gilberto Migliorini ristretto nella propria libertà, lui può permettersi di scrivere e andare online.
Beh, Bossetti non può fare niente di tutto ciò e gli fareste un gran favore se smetteste di lanciare teorie che, IN OGNI CASO, non ho visto portare in giro per aiutare la difesa.

Come mai?

P.s. non iniziate con la sciocchezza che più passa il tempo più Bossetti acquista punti per un megarisarcimento: se è la difesa a non utilizzare consapevolmente una prova che potrebbe scagionare il suo assistito l'azione di responsabilità se la becca solo lei, chiaro?

Guglielma Vaccaro ha detto...

La difesa sa che non può utilizzare tale argomento, ALTRIMENTI LO AVREBBE GIA' FATTO; se non lo ha fatto vuol dire che non SI PUO', altrimenti sono pazzi e sarebbero da sollevare dall'incarico IMMEDIATAMENTE.

Tutto si può dire della difesa ma non che siano scriteriati al punto di nascondere prove favorevoli all'imputato anzi, in realtà hanno scatenato tutto il bailamme proprio per nascondere la difficoltà di reperire prove a discarico, e in questo ci sono riusciti proprio bene.

Ma prove a carico come quella della paternità non ne hanno, altrimenti l'avrebbero utilizzata IMMEDIATAMENTE e a quest'ora Bossetti sarebbe uscito dal carcere e da tutto.

Ma cribbio mica lo dico solo io bieca colpevolista:lo dice Pino, lo dice Giuliano, un sacco di gente si è allontanata stufa di tale assurdità, quanto deve ancora avanti questa follia?

Gilberto ha detto...

Il tuo discorso Gugly può essere capovolto. Segui il mio ragionamento. L'accusa ha detto che Massimo Bossetti non è figlio di Giovanni. Per poterlo dire deve aver fatto una prova di paternità, altrimenti sarebbe del tutto inattendibile. Domanda. Perché non risulta agli atti un documento che le sarebbe a favore e invece ha bisogno di riferirsi a una frase sibillina? Io non faccio ipotesi, mi limito a indicare i fatti, niente di più e niente di meno. I fatti, lo ribadisco sono che a fronte di una serie di evidenze che ho indicato e che torno a dire
1) Al momento del concepimento, in un mese invernale, la madre del carpentiere viveva da molti mesi a sessanta chilometri di distanza da Guerinoni;
2) Le fotografie di Massimo Bossetti hanno tutti i tratti somatici del padre
3)La donna ha sempre ribadito con forza di non aver mai aver avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni;
4)La testimonianza dell’amico Vincenzo Bigoni smentisce che sia stata Ester Arzuffi la giovane donna che Guerinoni aveva messo incinta.

A fronte di queste evidenze non ci sono altro che parole da parte dell'accusa, amplificate dai media al punto da apparire con la consistenza di fatti. Nient'altro...

antrag ha detto...

@Gilberto
OK

Guglielma Vaccaro ha detto...

LA DIFESA HA FATTO LA CONTROPROVA E LA CONSULENTE DELLA DIFESA L'HA CONFERMATO A PROCESSO, in che lingua te lo dobbiamo dire? Perchè non ti esponi pubblicamente e non domandi alla difesa come stanno veramente le cose??
Siamo ancora alle foto????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

E LA DIFESA IN TUTTO QUESTO STA INERME A SUBIRE L'ACCUSA? MA TU HAI UNA VAGA IDEA DEL CONCETTO di ONERE PROBATORIO E CONTROPROVA?

Scusate il maiuscolo ma questo è oltre ogni immaginazione.

Gilberto, a questo punto fonda un comitato nella vita VERA su questa base, vediamo cosa succede.

Maria ha detto...

"Maria!
Il blog sicuramente ha bisogno di migliorarsi...
Ma ritengo che possa fare a meno delle tue dritte."

Sindrome da crocerossina. Ci devo lavorare, lo so, non mi dice nulla di nuovo.
Ha mai letto "La sindrome rancorosa del beneficato"?
Glielo consiglio.

Gilberto ha detto...

Perché Gugly le foto non si usano nei tribunali? Per avere una controprova Gugly occorre avere una prova. Ma se la prova non c'è... Comunque Gugly le somme si tirano alla fine. Non vedo perché dovrei fondare un comitato, fondalo tu, un comitato di colpevolisti. Buonanotte.

Guglielma Vaccaro ha detto...

@Gilberto, mi sono calmata, adesso segui tu il mio ragionamento:

- L'accusa cercava Ignoto1 figlio del sig. Guerinoni;
- Trovano Bossetti, vedono che il suo dna è sovrapponibile a quello di Ignoto1, ERGO non hanno bisogno di ulteriori prove, per loro è figlio di Guerinoni, questo particolare passa in secondo piano perchè c'è a parere della Procura la prova DIRETTA secondo cui sarebbe stato trovato il responsabile dell'omicidio.
- Questa una prova negativa, (Bossetti non è figlio del padre anagrafico; a questo punto spetta alla difesa fornire LA CONTROPROVA POSITIVA, ovvero dimostrare che gli inquirenti si sbagliano e che il sig. Bossetti Massimo è figlio del sig. Giovanni Bossetti.

Se dimostrano questo cade la base dell'impianto accusatorio e il sig. Bossetti viene rilasciato immediatamente con tante scuse.

Una difesa sana di mente cosa avrebbe fatto? Si sarebbe inchinata supinamente alla Procura o avrebbe controllato come prima cosa tale dato? La difesa è sana di mente e manda avanti i controlli del caso attraverso una propria consulente a Torino.
Purtroppo il risultato non è quello sperato, il padre anagrafico non è il padre biologico, dichiarazione fatta anche a processo SOTTO GIURAMENTO, pena l'incriminazione per falso.
Secondo te la consulente va a processo a dichiarare qualcosa di falso rischiando un'incriminazione formale? Per giunta a danno della difesa di cui fa parte?

Quello che dicono i familiari è ininfluente, il che è tanto vero che tranne la moglie a processo gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere...vogliamo tacciare di mendacio pure la moglie che in televisione ha confermato che il marito non è figlio del suocero?

Vuoi continuare su questa strada? Non capisco come mai non ti proponi alla difesa che ignora di avere un asso nella manica e non se ne è accorta, eppure le carte le legge da tempo, ha fior di professionisti ma non riesce a focalizzare il punto che salverebbe un innocente.

Guglielma Vaccaro ha detto...

In tribunale si usano le perizie VALIDATE...cos'è, improvvisamente ti ritiri dalla discussione? Mancanza di argomenti suppongo.

Adesso ti ritiri pronto a riproporre la prossima volta sempre le stesse cose ben protetto dall'anonimato del blog.
Ma siamo sicuri che tu tenga veramente al sig. Bossetti?

Paolo A ha detto...

Forse ho capito cosa c'è dietro l'affare Previderè - Grignani.

Da chisigma:

Dott.ssa Grignani: ...  questo gruppo di campioni di 532 soggetti che erano stati selezionati dagli investigatori erano arrivati a febbraio del 2014... infatti noi nell'analizzare queste donne eravamo piu' o meno a meta' del campione femminile che stavamo analizzando abbiamo trovato una signora (Dna 321), abbiamo visto che presentava l'allele 26 e questa signora aveva nome e cognome... ne abbiamo fatto il profilo...

Dott.ssa Grignani : ... mi ricordo che i carabinieri che ci avevano portato il boccaglio, intanto che firmavamo i documenti  ci raccontavano delle notti che avevano passato in bianco lontano dalla famiglia con i bambini piccoli  per seguire le indagini, per le intercettazioni, e mi dicevo : '... tutti ci hanno messo dell'impegno!... chi ha investigato... chi ha lavorato in laboratorio... '...

E' ovvio che a Previdere' gli sia stato trasmesso assieme ai 532 campioni di DNA, anche i risultati delle analisi del DNA nucleare di Bossetti, non quello di Ignoto1, insomma non quello trovato a maggio 2011.

Probabilmente Previdere' inizialmente non sospettava nulla, quando è andato alla ricerca del mitocondriale di Bossetti nella traccia di Ignoto1, non l'ha trovato, perché la ricerca del mitocondriale era già stato fatta da Giardina e il DNA mitocondriale non aveva matchato con quello di Ester Arzuffi a disposizione dal 2012.

Se Previdere' avesse trovato anche il mitocondriale di Bossetti, la cosa sarebbe stata troppo sporca ed è per questo che Previderé ritardò il deposito della relazione sul DNA mitocondriale, i conti non tornavano e sicuramente non voleva approfondire ulteriormente in modo tale da affossare le indagini contro Bossetti.

Hanno preferito far sparire il mitocondriale di Ignoto1, anche perché Previdere' aveva estratto lui stesso il DNA di Bossetti dal boccaglio e non potevano barare sul DNA mitocondriale.



Nautilina ha detto...


@ Biologo
Rispondendo a Dan F hai scritto:

(Dan F.)-scrive: nell'ultimo link che ho postato sopra, l'avvocato Fusaro mette in campo la possibilità di una contaminazione basandosi sull'esiguità della traccia (LCN secondo lui) [...] La difesa non poteva proporre questa possibilità?

No, perchè non si trattava di campioni LCN.
A pag. 74 delle motivazioni infatti è riportato:

.....etc etc
.

Mi sembrava di capire che per te l'esclusione dell'ipotesi contaminaione fosse legata al fatto che quei campioni non erano LCN.
Dopo la tua risposta è anche peggio, credo proprio di non avere capito un accidenti. :D

Ma secondo me sul fango i Giudici hanno fatto un passo indietro.
Almeno qui penso di interpretare bene.
A pag. 136 e 137 si parla a lungo delle presunte contraddizioni di Bossetti.
A proposito della pioggia e del fango a Chignolo, all'inizio di pag.137 si legge: "Con riferimento a questi ultimi due particolari, giacché poco prima l'imputato ha richiamato alcune informazioni (diverse dal tempo e dallo stato del terreno)riferitegli dall'Avv. Salvagni, non si può escludere che, per quanto sembri attingere ad un ricordo, Bossetti riporti qualcosa di appreso dai difensori."
Che a me sembra una concessione.
Su tutto il resto, invece, prendono le intercettazioni in carcere fra lui e la moglie e ne ricavano indizi di colpevolezza contro l'imputato.
Opinabili in sé e ricavati in maniera discutibile, perché né lui né la signora erano lucidi e obiettivi, poi bisogna stabilire se dopo quattro anni ricordavano giusto.

Anonimo ha detto...

Il problema - egregia Gugly - è che la cosiddetta prova DIRETTA è composta da un DNA nucleare che ha più buchi di un formaggio svizzero e da un DNA mitocondriale che invece è solamente un buco senza nulla intorno (per quanto riguarda Bossetti, dato che in realtà il DNA mitocondriale c'è, solo che non è di Bossetti, come giustamente evidenzia Biologo). Altre prove dirette non ce ne sono, nemmeno nelle motivazioni. Il punto non è meramente procedurale su quando è come la difesa avrebbe dovuto chiedere la perizia: con questa prova DIRETTA, il processo doveva finire in 10 minuti con Bossetti assolto. Altro che richiedere la perizia (che poi hanno comunque chiesto e vediamo se verrà negata è come sarà giustificato un eventuale rigetto). Perché le cose siano andate diversamente possiamo solo ipotizzarlo, almeno per ora. E qui ha ragione Antartide: balordaggine o malafede.
Haddock

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