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giovedì 1 marzo 2012

E' morto Lucio Dalla, il Nuvolari della musica che amava la Porsche

Lucio Dalla
Questa mattina un infarto ha posto fine alla vita di Lucio Dalla. La tragedia è avvenuta in un albergo di Montreux, albergo in cui aveva passato la notte dopo la terza data del suo tour in Svizzera. Alzatosi tranquillamente, dopo aver fatto colazione ed alcune telefonate, senza dare preavvisi, il cantante si è improvvisamente accasciato a terra. Lucio Dalla aveva in programma un tour Europeo che lo avrebbe portato anche a cantare all'Olympià di Parigi ed a Berlino. In terra elvetica doveva portare a termine un tour di otto concerti, concerti iniziati il 27 febbraio a Lucerna e proseguiti il 28 al Kongresshaus di Zurigo e il 29 a Montreux, appunto, dove il suo cuore ha cessato di battere prima della partenza per Basilea, dove avrebbe dovuto cantare domani sera per poi spostarsi a Berna, a Ginevra, a Lugano ed ad Amriswill. A Ginevra avrebbe festeggiato il suo compleanno, sessantanove anni di cui cinquanta dedicati alla musica.

Dalla, che quest'anno aveva deciso didedicarsi completamente ai suoi fans stranieri, per preparare e pubblicizzare il tour aveva partecipato al festival di Sanremo assieme a Pierdavide Carone. All'estero avrebbe portato in scena anche le canzoni "mai incise" su disco vinilico, quelle inserite nel suo ultimo album intitolato "Questo Amore", una raccolta di trentuno brani che ne comprende numerosi di inediti composti tra il settantuno ed il duemilanove. Lucio Dalla, conosciuto per il modo ricercato icon cui componeva i suoi brani, dall'album aveva estratto il singolo "Anche se il tempo passa (amore)", singolo che avrebbe dovuto accompagnare, assieme alla sua canzone più famosa, "Caruso", i suoi concerti e diventarne la colonna sonora.

Ma Lucio Dalla non canterà più per noi dal vivo. Non si esibirà più assieme al suo pianoforte che gli permetteva di far tutto da solo, che gli permetteva quei particolarissimi vocalizzi che tanto presa avevano sul pubblico. Lui era il cantante di tutti, piaceva a tutti e per tutti aveva un sorriso. A me piace ricordarlo con una cartolina che conservo dalla metà degli metà anni '70, una cartolina che mi è rimasta impressa nella memoria.

Un pomeriggio caldo e soleggiato arrivò con la sua Porsche assieme a Venturi, credo fosse il suo manager cesenate dell'epoca (come lo era e lo diventò poi per tanti altri cantautori italiani), dove lavoravo nei mesi estivi, avevo sui quindici o sedici anni. Nessuno dei due era alto, anzi, e Venturi aveva pure la pancetta (è morto cinque anni fa dopo una lunga malattia) e vederli scendere da quell'auto mi sembrò un controsenso. Insomma, a mio modo di vedere loro due parevano sbagliati per quella bella vettura, a quei giorni non la si vedeva spesso girare per strada. Tutti ci avvicinammo e lui parve preoccupato. E' un'auto, disse, che amo come fosse una donna. Poi guardando Venturi aggiunse: "ma che al contrario di come si fa con la propria donna, presto agli amici". Io, spregiudicato com'ero, mi avvicinai e gli chiesi di poterci salire, con questo ottenendo un sorrisino ironico ed una strigliata di capelli. Ecco il mio Lucio Dalla, una sorta di Nuvolari che sfreccia per le strade del cuore con la Porsche e lascia ricordi a chiunque lo incontri. Addio Lucio, Nuvolari della musica. A chi ti ha incontrato hai lasciato qualcosa più che delle semplici canzoni.


4 commenti:

  1. ciao lucio,con te se ne va un altro pezzetino di cuore di mio padre,perchè ogni volta che ti vedevo ,mi veniva in mente a quanto mio padre ti stimava.....addio lucio e grazie per tutto e che ilSIGNORE ti accompagni......sarà difficile dimenticarti....

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  2. Caro Lucio, purtroppo non ti saputo apprezzare nella pienezza dei tuoi meriti, anche se le tue canzoni hanno fatto parte di tutta la mia vita, però sono certa che sentirò la tua assenza ...
    Appena saputo della notizia stamani ho aggiunto la mia preghiera a quelle di tanti, presto canterai con gli Angeli e ti ascolteremo ancora...
    CIAO
    Mimosa

    Grazie Massimo per averlo ricordato!

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  3. Vidi Lucio Dalla una sola volta....ero alla gita del Liceo,a Bologna. uscì con l'auto da una stradina privata,in Piazza maggiore; scese, riposizionò la catenella che limitava l'accesso...la gente passava, a piedi,in bicicletta..e tutti, ciao Lucio, ciao Lucio...lui alzava la mano e sorrideva.Salì in auto e ripartì.
    Non era andato lontano,solo dall'altra parte della piazza,in un bar.
    Lo raggiungemmo; era lì a divertirsi con uno di quei giochi da bar con il cesto da basket..a far canestri.
    Noi eravamo un'ottantina, dietro di lui.
    Terminò di giocare e si voltò..fece un sorriso quando vide quella folla di adolescenti , poi una piccola smorfia come per dire " dai, avanti il primo..mamma mia quanti siete!" firmò l'autografo a tutti..lo salutammo e andammo via
    Questo è il mio piccolo ricordo di Lucio,impresso a fuoco nella mia memoria dopo vent'anni
    Anche in un piccolo gesto evidentemente aveva saputo lasciare qualcosa di importante
    Vai grande Lucio..arriva lassù veloce come Nuvolari

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  4. Lucio Dalla ha scritto tante belle canzoni.
    Ma tre mi sono rimaste particolarmente impresse. Quelle che meglio riassumono la sua poetica.
    Due sono dedicate dedicate ai dereletti della terra, di cui egli, con il suo grande cuore, aveva saputo vedere l'umanità profonda e dolente. E la terza è dedicata ad un grande artista visto nel momento del tramonto.
    La prima, "4 marzo 1943", attraverso la rievocazione che ne fa il figlio, narra la storia dolorosa di una mamma-bambina che si dedica al suo figliolo frutto di un rapporto fugace con un soldato straniero che poi cade in battaglia. "Benché di mio padre non sapesse il nome e neppure il paese, mi aspettò come un dono d'amore fino dal primo mese".
    La seconda è "Piazza Grande" che descrive l'esistenza di un senzatetto che vive in Piazza Grande a Bologna.
    "Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
    sotto le stelle in Piazza Grande,
    e se la vita non ha sogni io li ho, e te li do"
    La terza è dedicata al grande tenore Caruso che torna in patria ammalato e sente vicina la fine
    "Là dove il mare luccica e tira forte il vento
    su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento, diventa tutto piccolo, anche le notti là in America. Ti volti e vedi la tua vita come la scia di un'elica. Ma sì, è la vita che finisce, ma lui non ci pensò poi tanto.
    Anzi si sentiva già felice e ricominciò il suo canto."

    Rimarrà un Grande.

    Giacomo

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