Fay Haitot |
A guardarla oggi la pagina facebook di Faycal Haitot (qui il link per vederla e capire quanto amore ci fosse in quella famiglia) fa crescere il desiderio di piangere ogni lacrima a disposizione. In quella pagina c'è la genesi della familia Haitot. Le centinaia di foto ci mostrano i bambini che negli anni crescono sani e felici e un padre che li ama più di ogni altra cosa al mondo. Ogni foto, ogni riga postata da Fay, mostra una adorazione smisurata verso i propri figli... eppure è lo stesso uomo che ieri ha bruciato l'appartamento dove abitavano e li ha uccisi. I vigili del fuoco hanno trovato i bambini e il padre abbracciati nel "lettone" di casa, lo stesso letto dove, fino a qualche mese fa, dormiva anche la moglie di Fay, la madre di quegli angeli che non vedranno il futuro. Non tutti riescono a superare i problemi e lei da tempo è vittima della depressione che l'ha costretta a curarsi in una struttura adeguata, per questo non era in casa.
Vorrei che fosse chiaro che sto parlando di una tragedia annunciata. Di una tragedia che chi poteva doveva evitare, anche perché lo sforzo.sarebbe stato davvero minimo. Un uomo solo senza lavoro, con quattro figli minorenni da accudire e l'assessore preposto che fa? Gli invia quei pochi centesimi chiamati sussidi (in pratica gli fa la carità) mentre gli assistenti sociali minacciano di portargli via i figli. Ma perché portargli via i figli invece di aiutarlo concretamente?
Portare via quattro figli a una famiglia per le casse dello Stato italiano significa dare 2200 euro a testa al mese a una o più organizzazioni o a altre famiglie che li accolgono in casa propria. Significa pagare 8800 euro senza dare un aiuto concreto a nessuno. Ci vuole troppo sale in zucca e troppo buonsenso per capire che il gioco non vale la candela? Ci vuole troppo sale in zucca e troppo buonsenso a capire che chi perde il lavoro e si trova a vivere senza una lira propria, fatto che lo costringe a non poter dar nulla ai figli, e per giunta per amore convive con una moglie depressa, e la depressione è una malattia che non uccide solo la mente di chi l'ha in corpo ma ha un'incidenza funebre anche sull'ambiente familiare, può smettere di ragionare e in men che non si dica per disperazione fare una pazzia? Ci vuole troppo a un Comune che ha tanti spazi da conservare puliti e accoglienti, a trovargli almeno un lavoro temporaneo da svolgere mentre i figli sono a scuola? Anche uno straccio di lavoro, come sistemare i giardini comunali, tagliare l'erba ecc..., può far sentire un uomo ancora vivo e dargli quello spicciolo di speranza che gli fa credere di poter tornare ad essere in grado di mantenere i propri figli, di regalargli un gelato e potergli offrire un futuro.
I politicanti governativi parlano tanto dello jus soli, chi dice serva e chi dice che in Italia gli stranieri sono già tutelati, ma i tanti fatti accaduti nel tempo ci dicono che sia in un caso che nell'altro, sia si tratti di una famiglia extracomunitaria o italiana, quando chi vive in miseria viene a contatto con le istituzioni molto difficilmente trova un vero aiuto.
In questo specifico caso c'è da chiedersi come sia stato possibile non tutelare quattro bambini nati in Italia e perfettamente integrati nei loro ambienti sociali! C'è da chiedersi come si possa aspettare che la tragedia si verifichi senza capire che il tempo a disposizione è molto poco!
A parlare bene sono capaci tutti. Il problema nasce quando è il momento di concretizzare le parole dette, ma certe cose si dovrebbero fare normalmente per dovere istituzionale (specialmente se ci sono dei bimbi in ballo), quando tutti noi ci accorgiamo che lo sport preferito di chi dovrebbe aiutare la collettività, di qualsiasi colore sia lo stemma del suo partito, è il lavaggio delle mani e lo scaricabarile.
I bambini sono sacri, e non salvarli quando lo sviluppo delle cose fa capire che la tragedia è imminente è una vergogna.
Quando accadono questi fatti mi assale una tristezza infinita. Non ho parole per esprimere quanto mi dispiace leggere notizie come questa.
RispondiEliminaTristissima storia, mi addolora profondamente.
RispondiEliminaPurtroppo non riguarda solo i cittadini di origine straniera ma anche gli italiani. Quando c'è un componente della famiglia con problemi gravi di salute, specialmente di natura mentale, c'è solo da rimboccarsi le maniche e pregare il Cielo che guardi giù, perché dallo stato non si ottiene aiuto. Anzi, le complicazioni e i problemi aumentano per colpa di una burocrazia idiota che non capisce le difficoltà altrui, non si immedesima in chi soffre, non vuole risolvere nulla (a parte i problemucci degli amici).
Se sono così drastica è perché conosco troppe situazioni in cui i depressi non sono curati adeguatamente e i loro familiari non ricevono alcun sostegno. Mancano valide strutture psichiatriche, soprattutto nel sud. Ma di che sto parlando, lì non ci sono neanche buoni ospedali...
Il dramma peggiore arriva quando si ammala la madre, che è il cuore di una famiglia. Se il capofamiglia lavora e guadagna abbastanza soldi da poter pagare il ricovero della moglie in una struttura privata più una collaboratrice domestica e una baby-sitter per i bambini, in qualche modo si rimedia. Se no, lo stato divide la famiglia e per chi ama i propri figli come questo povero Faycal è un dolore insopportabile vederseli portare via.
Siamo pieni di giovani diplomati e laureati in psicologia, sociologia, scienze dell'educazione che potrebbero aiutare concretamente queste persone in difficoltà, ma lo stato li lascia a casa a bighellonare, a fare i bamboccioni fino a quarant'anni mantenuti dai genitori.
E' vergognoso.