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Ora, io mi sarei aspettato che l'Ansa, per non perdere quella credibilità acquistata nei decenni, non solo avesse smentito la notizia, ma anche fatto il nome e il cognome di chi gliel'ha fornita e pubblicato una sua foto con la didascalia: non credete più a questa persona perché è bugiarda. Chiunque fosse stato ad informarli: sia un procuratore, sia un biologo, sia un politico, sia un inquilino del condominio "i mentitori" di via della menzogna.
Le procure, l'ho scritto tante volte ma lo ripeto e lo ripeterò ancora, hanno sempre la prima parola in merito ai crimini, visto che la Difesa non ha nessuna carta in mano fino a quando non è proprio la procura a dargliele, ed è chiaro, anzi lampante, che i primi input lanciati all'opinione pubblica sono colpevolisti al 100%. E proprio perché i procuratori pensano colpevole chi indagano, ed anche questa loro opinione deve essere considerata sacra, vedono in maniera diversa ciò che potrebbe portar fuori dalla pista investigativa che hanno scelto. E' per questo, ad esempio, che un dna maschile rinvenuto sulle mutandine di una vittima trovata mezza spogliata, per l'opinione pubblica è diventato un particolare insignificante: lo ha detto la procura. E' per questo che un sogno inverosimile, per l'opinione pubblica è diventato il pilastro di una accusa d'omicidio: lo ha detto la procura. Da qui si deve partire per poi ragionare sull'assassinio di Yara. La mente umana non può ricordare tutte le informazioni che negli anni le vengono date in pasto, per questo quando nell'etere aleggia una soluzione che pare plausibile si tende a dimenticare il passato per dare la precedenza a quanto si ascolta nel presente. Per cui se la procura dice che Bossetti è colpevole perché il suo dna corrisponde a quello di ignoto1 - noi (io per primo l'ho fatto) grazie a questa informazione che surclassa tutte le altre, diamo per scontato che sia vero, tralasciando di fare quel che è giusto fare per non cadere nel pregiudizio: verificare l'informazione per scoprire se ha criticità che la invalidino o se è inattaccabile.
Ma occorre essere veloci, perché l'informazione moderna non ci dà il tempo di verificare, visto che subito arriva una nuova notizia, magari la più bufala di tutte in cui si dà per certo che il raffronto fra il dna di padre e figlio s'è fatto e i due non sono compatibili. E' una colossale balla che i media riprendono nella loro totalità, ma la beviamo perché non abbiamo modo di verificarla, perché nel frattempo arrivano altre notizie, arriva una conferenza stampa, e tutti questi input ci impediscono di ragionare di volta in volta scevri da pregiudizi. E' logico che la nostra mente non creda, mai al mondo, che siano gli altri a farci ragionare per come vogliono loro. Ma per carità! No di certo! Noi ragioniamo in autonomia e nessuno ci può influenzare. Noi, se vediamo Laura Bossetti in televisione e ci accorgiamo, naturalmente in autonomia, che potrebbe somigliare al Guerinoni, siamo certi di aver fatto un nostro e autonomo pensiero. Cazzo, in fondo è proprio uguale uguale, quindi la procura ha ragione. Ed ecco i primi effetti di un'idea personale nata a causa di menti altrui. Pensiamoci un attimo: cosa avremmo fatto se non ci avessero detto che il Dna non mente, che Laura, come suo fratello, è figlia di Guerinoni? Avremmo fatto quanto facciamo giustamente ogni volta, quando non ci sono spinte esterne. Avremmo confrontato il volto della figlia a quello di suo padre... ed ecco l'inghippo che frega. Chissà quanti di voi ora diranno: ma io l'ho paragonata a suo padre, visto che Guerinoni è suo padre. Certo, l'avete paragonata a quel padre che ha dato per certo la procura tramite il Dna. Ma fino a vera prova contraria, fin quando un giudice dirà che non è vero, è ancora Giovanni Bossetti il padre di Laura. Forse che l'avete confrontata prima col volto di Giovanni Bossetti e non avete trovato somiglianze fra i due? No, non l'avete fatto perché il Dna non mente.
Ecco il punto: il Dna non mente, ci hanno sempre detto: e questo è un altro di quei pensieri che ci è stato inculcato negli anni e che abbiamo fatto nostro, perché non siamo né biologi né scienziati, fidandoci di chi va in televisione e in quel settore lavora. Per questo abbiamo fatto nostra e metabolizzato la frase: il Dna non mente. Frase che in America è arrivata prima, frase vera che però, in troppi casi, si è mostrata falsa perché ha costretto la giustizia statunitense a rifare centinaia e centinaia di processi e scarcerare centinaia di innocenti che avevano scontato decine di anni in galera. E' vero che il Dna non mente. Ma non mente se c'è una buona traccia da analizzare o, se la quantità è sporca e non dà subito un riscontro completo (come in questo specifico caso), se si segue il giusto iter non sbagliando nulla di nulla. E qui entriamo nel sociale. Voi credete che al mondo esistano solo persone perfette? Ammirate tutti, indistintamente, o qualche volta vi è capitato di dire che quel tale soggetto non è capace di fare il suo lavoro? Io potrei parlarvi di periti e giudici incapaci, perché a posteriori la Giustizia ha detto e scritto che hanno sbagliato, e anche di medici e politici non in grado di fare sempre al meglio il loro lavoro. Quindi vorrei che vi deste una risposta: voi ritenete davvero che tutti gli uomini siano perfetti? Ve lo chiedo perché dare per sicuro al 100% che il Dna trovato e indicato come ignoto1 sia quello dell'assassino di Yara, significa considerare tutte le persone che hanno contribuito a isolarlo (forse è meglio dire: a crearlo da una traccia iniziale), persone che non hanno commesso il minimo errore, tutte perfette. Inoltre si dovrebbe considerare l'iter intrapreso inizialmente, grazie a intuizioni di alcuni, l'unica strada che poteva portare al Dna di ignoto1, certi che analizzando e lavorando un altro Dna simile a quello di Damiano Guerinoni, non si sarebbe finiti per far emergere un profilo genetico quasi completo e altrettanto sicuro.
Su questo punto si è esposta addirittura Letizia Ruggeri, criticata da tutti per quasi quattro anni e addirittura invitata a lasciare il posto ad altri, che in conferenza stampa ha rassicurato l'opinione pubblica garantendo un lavoro certosino e privo di sbagli. E ancora una volta non ci accorgiamo che stiamo ascoltando una sola campana, quella dell'accusa che stuzzica le corde di una biologia, e di biologi, sicura e perfetti che mai sbagliano analisi, che mai sbagliano i confronti. Anche se 1800 Dna del caso in questione, sbagliando, qualche biologo perfetto li ha confrontati col profilo genetico della madre di Yara e non di ignoto1. Ma questa, visto che ora abbiamo l'assassino (per la procura e per la maggioranza della popolazione) e visti gli input ricevuti negli ultimi giorni (ormai da noi ingoiati e in grado di annebbiare la logica), non ci appare come un qualcosa di scandaloso... ci appare una leggerezza di poco conto. In fondo per noi, ormai la traccia lasciata sui leggings era una buona traccia, come ci ha detto la procura, anche se era incompleta e sporca, anche se probabilmente alla difesa non sarà possibile fare altre analisi, quelle che la legge contempla per far diventare prova un dato portato dall'accusa, visto che, a quanto pare, il reperto in buono stato non esiste più perché troppo deteriorato. Un ossimoro? Insomma, ci siamo assuefatti e convinti in base a una certezza che certa non è. Forse per questo guardiamo tutto dal lato colpevolista. Il Dna ha colpito la mente degli italiani e, certi come siamo che si sia lavorato benissimo, che quindi si sia arrestato l'assassino, non lascia scampo al Bossetti che, qualsiasi cosa abbia fatto o dica, non può che apparire colpevole.
Ad esempio. Vediamo il filmato dell'arresto e diciamo: si è fatto prendere quasi fosse rassegnato, quasi volesse pagare per quanto fatto a Yara. Senza considerare che i carabinieri hanno divulgato solo la parte finale, quella in cui il Bossetti era già stato calmato e in manette stava scendendo dall'ultima passerella dell'impalcatura. Non la parte iniziale dove, disperato e agitato più che mai, chiedeva ai colleghi e ai poliziotti il motivo dell'arresto (visto che i carabinieri avevano parlato di controlli per lavori in nero e lui era in regola). E ancora: ci chiediamo perché ha smesso di frequentare Brembate dopo la scomparsa di Yara, non sapendo che, invece, le sue frequentazioni sono continuate normalmente per almeno un altro anno (perché aveva altri lavori in zona?) e divenute saltuarie quando andava a lavorare in altri paesi situati in direzione opposta. Ci si chiede il motivo per cui un muratore faccia una strada anziché un'altra, sprecando sette minuti del suo tempo, senza sapere quali fossero le sue abitudini in quel periodo, se fosse solito passare in un determinato bar prima di tornare a casa, se fosse solito fermarsi a una determinata edicola. In pratica, se fosse abituale per lui prendere una strada anziché un'altra. No, c'è un Dna di cui tenere conto e per l'opinione pubblica l'uomo a questo punto non può aver fatto scelte personali, no, lui diventa il robot che doveva seguire una linea standard. E nell'ottica che ci stanno inculcando, riusciamo anche ad avere falsi ricordi, a cambiare le carte in tavola. Le analisi chieste in America dicevano che i possessore di quel Dna aveva gli occhi scuri, probabilmente castani. Ma, come scritto in precedenza, le nuove notizie surclassano le vecchie e le demoliscono, tanto da farci credere che gli americani avessero parlato di occhi azzurri come quelli di Bossetti.
Per di più, il fratellino di Yara aveva parlato di un uomo che la seguiva, un uomo col pizzetto che girava su un'auto lunga e grigia. Poco importa se la procura aveva scartato questo indizio relegandolo in un angolo ignoto, come se non potesse portare a nulla, poco importa se il bambino aveva descritto un uomo cicciottello e Massimo Bossetti è magro come un chiodo. Poco importa di sapere se nel 2010 lo stesso avesse o no il pizzetto o se girasse per Brembate col suo furgone, aperto e non chiuso, e non con l'auto. Poco importa perché il Dna lo ritiene l'assassino e, per questo, il bimbo ha un falso ricordo quando parla di cicciottelli e ormai siamo certi che quell'uomo col pizzetto fosse il Bossetti e girasse col furgone chiuso di suo fratello. In fondo, qualcuno ha detto che il fratello, che abita a Brembate, gli ha prestato un furgoncino bianco, mentre qualcun altro ha affermato che Massimo e Fabio avessero solo saltuarie frequentazioni. Ma chi se ne frega! Poco importa che ci sparino bufale sul Dna, che ci dicano che le probabilità di uguaglianza sono di uno su 46 miliardi di persone! Porca vacca!! A noi piacciono queste bufale e tutto fa brodo, tutto è giusto e tutto è plausibile, anche che si sia deciso di non fare la comparazione fra padre e figlio perché per alcuni è inutile. Quel bellimbusto del muratore di Mapello, che sul suo profilo facebook si mostra accanto alle figlie o ai suoi animali in pose inquietanti, da brividi, deve restare in carcere perché l'indagine, costata parecchi, ma parecchi milioni di euro (un tempo c'era chi dei costi si lamentava, ora che abbiamo il Dna e l'assassino nelle conferenze stampa c'è chi dice che per una ragazzina non si deve badare a spese), non può riprendere un'altra volta per imboccare un'altra direzione.
Ed è giusto. In procura sono stanchi perché è stancante imboccare, per quasi quattro anni, piste su piste su piste che non portano a nulla. Come quella che voleva il marocchino Fikri coinvolto nell'omicidio, lui e il suo furgoncino espatriato, imboccata a causa di una errata traduzione (capperi, altri periti perfetti della procura di Bergamo che hanno sbagliato?), quella che ha fatto credere all'opinione pubblica che il caso fosse chiuso (e quanti sono stati a lamentarsi della sua scarcerazione). Ma ora è diverso. Stavolta non c'è sbaglio, non c'è errore e non c'è inganno.
Venghino signori venghino a vedere il Dna dell'assassino e il nuovo metodo investigativo che abbiamo inventato. Potete stare anche girati di spalle perché qui, signori miei, tutto è al contrario. Non è che avevamo una decina di sospettati e grazie al Dna abbiamo isolato l'uomo giusto. No. Quello è il modo antiquato di indagare. Oggi tutto è diverso e noi abbiamo fatto outing. Prima creando un profilo genetico, visto che completo non esisteva, poi controllando fra la popolazione e trovando quello giusto che ci sta dentro fino al collo e fa al caso nostro. Venghino signori venghino. Se vi portate a casa questo assassino, tenendovelo bene a mente, aggiungiamo al nostro Dna uno sbucciapatate e due tazzine da caffè azzurre, tanto per non farvi dimenticare lo sguardo di chi, fra una intonacata e l'altra...
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Grazie Massimo
RispondiEliminaSai essere al vetriolo senza perdere obiettività ed equilibrio, sollecitando tutti a riflettere sui pregiudizi.
Massimo, che dirti? Quando lessi quell'articolo dell'Eco di Bergamo che volando davvero controvento dichiaro' a chiare lettere che nessun tipo di raffronto fosse stato eseguito da il dna di Bossetti padre e Bossetti figlio mi venne un moto di ribrezzo.
RispondiEliminaRibrezzo per quell'Ansa che consideravo agenzia seria e scrupolosa (anche se non infallibile), ma che non ha avuto il coraggio di smentire pubblicamente quanto diramato.
Sconcerto per il fatto quasi tutte le testate giornalistiche avevano invece pubblicato articoli che dicevano che la comparazione era stata fatta ed aveva dato esito negativo e certo ... certo come le notizie bufala pubblicate.
I biologi ai quali dovremmo credere sono gli stessi che hanno comparato il dna di milleottocento donne, MILLEOTTOCENTO .... con quello della mamma di Yara, invece che con le tracce di ignoto1.
Gran bel lavoro, davvero! Soni infallibili ... LORO.
E' stato estrapolato dagli indumenti di Yara un dna parziale che probabilmente non potrà essere usato neppure per uno straccio di confronto eseguito in incidente probatorio.
Intanto un uomo, un babbo di famiglia, è stato dato in pasto ai forcaioli, giornalisti e non solo.
Si è detto che Alfano ha fatto una boiata anticipando la notizia e quindi rendendo necessario l'arresto di Bossetti.
Io sono dell'idea che se gli inquirenti fossero stati davvero certi quel "dna" fosse la prova provata della colpevolezza dell'uomo avrebbero potuto diramare la notizia ed attenzionarlo ..... attendendo una sua eventuale mossa. Sarebbe stato possibile tentasse una fuga? Ebbene, lo avesse fatto si sarebbe avuta si allora la certezza lui sapesse il cerchio si stava chiudendo attorno a lui.
Ed invece no! Perchè non potendo quel dna essere valutato da periti della difesa, quel dna sarà utile come un due di picche quando si gioca una briscola a fiori.
Ed inoltre, se vogliamo ricordarci dei peli rossi (si disse probabilmente di una coperta da cantiere) trovati addosso alla povera Yara, chi ci dice la ragazzina non sia stata avvolta in una coperta che prima era in uso proprio a Bossetti?
E questa sarebbe la prova regina?
Stefania
quel copridivano rosso non lascia peli : è di cotone .
RispondiEliminainoltre bisognerebbe che il muratore bossetti avesse avuto per tutto il giorno i peli del copridivano addosso per depositarli sul corpo della ragazzina , incollati per mesi alle intemperie .la ragazzina potrebbe aver avuto qualcosa di rosso ., che con il vento sia volato via .
si chiedono perchè bossetti passasse quel venerdi' davanti alla palestra , se passava ogni giorno quello era un giorno come un altro . inoltre la yara si trovava nei pressi della palestra per un caso .. come fanno a dire che era tutto premeditato? solitamente in quali orari la ragazzina si recava agli allenamenti ?
posso anche pensare che i gemelli furono un peccato di gioventu' ,, ma che quell'uomo sia colpevole non mi azzardo . ci sono anche stavolta come nei casi mediatici .. delle incongruenze - qualcosa che non torna .. invece dovrebbe tornare tutto . in ballo ci sta una vita e una famiglia . bisogna essere cauti
il mio computer non calca bene i punti .. infatti quando rileggo i miei commenti.. non vedo i punti di sospensione : li noto solo se ce ne sono alcuni .
RispondiEliminaalla tv hanno fatto vedere il muratore seduto sul divano ricoperto da un copridivano rosso . si discute di quello? oppure di qualcosa altro ?
RispondiEliminaSi, Magica mi riferisco al fatto che vedendo la foto di Bossetti seduto sul divano rosso di casa in diverse trasmissioni si è fatto notare che i peli rossi potrebbero provenire da quel divano.
RispondiEliminaIn realtà, ancora quando si andava discutendo dell'indiziato Fikri, si disse che essendo muratore, poteva aver avvolto Yara in una coperta da muratore che spesso sono rosse.
Sono quelle coperte che ogni artigiano ha in un furgone: servono per evitare che gli attrezzi sballottino a destra ed a manca ad ogni curva ed anche nei cantieri. Ad esempio, se stai lavorando con il trapano e non vuoi rovinare il pavimento, posi sullo stesso una coperta dove poi appoggi i tuoi attrezzi.
Puo' Bossetti, mi domandavo, aver scordato in un qualche cantiere una coperta? E se si, puo' quella coperta aver trasferito il suo ipotetico dna alla ragazzina?
Idem per un coltellino, per un taglierino! Quanta roba sparisce dai cantieri!
Stefania
non apevo che i muratori lavorassero con coperte rosse stese al bisogno
RispondiEliminapero' che sciccheria
Magica, non necessariamente rosse ma lo sono spesso. Colori sgargianti (quando non usano quelle riciclate della nonna che sono beige o marroncine come si usava tra i nostri "vecchi"). Ho avuto passione per il restauro monumentale (in particolare pavimenti di pregio) e so di cosa sto parlando. Ad esempio, anche se non usi solventi ma prodotti naturali che non sacrifichino le superfici che stai trattando, usi gettare a lato di dove lavori per prima cosa una cerata e sopra una copertina (spesso sono pezzi che acquisti nei fai da te della zona, i fine serie e sono quasi sempre verdi o rossi) dove appoggi i tuoi prodotti e gli scalpelli. Per non rovinare quello che ti sta attorno, perchè gli schizzi di un prodotto liquido che stai usando, finiscano su superfici che potrebbero rovinare, ecc ...)
RispondiEliminaStefania
Solo per dare un'informazione in più, informazione a mio parere molto importante.
RispondiEliminaNell'ordinanza non si parla affatto di Cutter (taglierino usato dai muratori), come dettoci per anni dai media. La dottoressa Cattaneo in perizia ha parlato di un coltello con la copertura in titanio.
Ora, il coltello al titanio di solito lo usano i cuochi, ma si può usare anche in casa, forse li avrete anche voi, tipici sono quelli che hanno la lama colorata di blu. Insomma, è una lama, quella ricoperta al titanio, tipicamente ad uso alimentare. Si usa per tagliare verdure, pesci, disossare i prosciutti, tagliare funghi...
Ci sono delle varianti e usano coltelli con lame simili anche i sommozzatori, i militari, chi va per boschi ecc... ma, non essendo un taglierino, oggetto che in edilizia si usa per varie cose perché taglia sempre (visto che la lama è cambiabile e a strati, persa la prima parte si usa la seconda e cosi via fino all'ultima quando si cambia lama), di certo un coltello con lama sottilissima al titanio non è adatta in edilizia e non la usano i muratori.
Tanto per essere precisi, Massimo
P.S. Poi magari Bossetti è colpevolissimo, ben inteso! Non voglio difendere l'indifendibile. Ma ho l'impressione che quanto gli inquirenti hanno dimostrato portino a prescindere sia colpevole o meno, poco o per nulla lontano.
RispondiEliminaStefania
Porti, scusate.
RispondiEliminaTutto quanto sta succedendo mi fa enorme paura. La mamma ha mentito ed ha tradito il marito? Forse, probabilmente. Questo modo gossipparo di trattare le indagini relative alla ricerca di un'omicida, dell'omicida di una ragazzina, mi turba. E parecchio.
da NEWS 124.it
RispondiElimina22-06
"Fondamentale per la risoluzione del caso è stato il contributo apportato da uno dei massimi esperti genetici in ambito internazionale, Giuseppe Novelli, docente di genetica medica e dal 2013 rettore dell’Università Tor Vergata di Roma, originario di Rossano (CS).
Migliaia di analisi, campioni e riscontri quotidiani per scoprire l’identità di quello che gli scienziati avevano denominato “Ignoto 1”. Partendo dall’individuazione di alcune tracce biologiche trovate sugli slip e sui leggings della vittima, Novelli racconta in un’intervista a <> di aver effettuato insieme al prof. Emiliano Giardina e ad altri esperti, controlli a tappeto su circa 18mila persone residenti nella zona.
Un profilo in particolare rivelava una certa compatibilità, pertanto “Si è deciso – ha spiegato Novelli - di concentrarsi sulla famiglia della persona che è risultata avere un Dna molto somigliante con quello delle tracce sul cadavere. Tra i familiari di questa persona, due figli e una madre, nessuno è risultato compatibile. Il padre era morto, e quindi è stato escluso, ma ormai era chiaro che ci fosse un collegamento".
Sì perché Bosetti è in realtà un figlio illegittimo, nato da una relazione clandestina tra Giuseppe Guerinoni e una donna di San Lorenzo di Rovetta. Una relazione oggetto di confidenze tra Guerinoni e un suo amico, anche se, come quest’ultimo ha avuto modo di affermare, “la gente ne parlava”.
Dopo aver proceduto al fermo del Bosetti, le autorità dovranno tentare di ricomporre le tessere rinvenute dalla scienza e terminare il mosaico."
da IL GIORNALE
RispondiElimina21-06
Gli esami di laboratorio non lasciano scampo al presunto killer.
E la polemica contro Alfano si riaccende. Il capo dei pm: "Doveva tacere"
Stefano Zurlo - Sab, 21/06/2014 - 09:30
commenta:
"Più che una conferenza stampa sembra la parata del 2 giugno. Generali e pezzi grossi della polizia, magistrati e detective. Tutti a raccontare i mille tornanti di un'inchiesta che per anni sembrava persa dentro un labirinto di parentele indecifrabili.
«Le abbiamo provate tutte - spiega il pm Letizia Ruggeri - abbiamo ricostruito l'albero genealogico delle famiglia di Giuseppe Guerinoni, il padre biologico del killer, fino al 1815 se non più indietro.
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L'ultima bugia di una madre che nega l'evidenza
E' stato un lavoro faticoso, faticosissimo». E'il giorno in cui l'apparato dello Stato si mostra, anche plasticamente schierato, in tutta la sua forza: «E' lui al mille per mille», spiegano i dirigenti del Ros e dello Sco, le articolazioni di punta dell'Arma e della polizia.
Bastano 11-12 marcatori, secondo i protocolli scientifici internazionali, per attribuire ad una determinata persona quel Dna, qui i marcatori sono 21, «ma potevamo andare oltre a trenta o quaranta», aggiungono i genetisti dell'Università di Pavia. «In termini probabilistici la possibilità che Ignoto1 non sia Bossetti è una su due miliardi di miliardi di miliardi». Una formula che si può trascrivere ma oltrepassa le nostre menti. «Abbiamo dato il nome a un marziano», sintetizza il questore di Bergamo Fortunato Finolli.
Purtroppo il giro per capire chi si nascondesse dietro Ignoto 1 è stato lunghissimo. «Abbiamo esaminato - risponde il pm - qualcosa come 15 mila profili del Dna, ma saremmo andati avanti perchè avevamo 120 mila persone da controllare. Tante quante le utenze che hanno agganciato la cella di Mapello quel 26 novembre 2010. E dirò di più - riprende Ruggeri - se non avessimo trovato prima la madre, Ester Arzuffi, saremmo risaliti a Massimo Giuseppe dal fratello Fabio. Anche lui era nell'elenco dei 120 mila da controllare. Magari fra 10 anni, ma l'avremmo scovato».
Invece, quell'interminabile screening ala fine ha portato gli inquirenti fino alla mamma del killer, concepito clandestinamente fuori dal matrimonio. Lei continua a negare e anche al Corriere della sera ripete: «Non ho tradito mio marito. Massimo è suo figlio». Ma la scienza passa sulle sue dichiarazioni come un rullo compressore. E prova semmai a ricostruire la vita e le relazioni di Bossetti. Ancora, si scava per capire se il muratore avesse incrociato nei giorni precedenti Yara. «Al momento non abbiamo elementi per sostenere questa tesi», ripetono i detective. E però nell'ordinanza di custodia il gip Ezia Maccora valorizza fra gli indizi «da approfondire» la testimonianza del fratellino di Yara, sentito alla presenza di una psicologa due anni fa: «Yara aveva paura di un uomo in macchina che andava piano e la guardava male quando andava in palestra e tornava a casa percorrendo la via Morlotti». Chi indaga considera molto scivoloso questa descrizione che per certi aspetti pare profetica e per altri confusa: il personaggio descritto «aveva una barbettina come fosse appena tagliata», insomma il famoso pizzetto, e un'auto grigia, proprio come la Volvo di Bossetti, ma era «cicciottello». «Questa storia del fratellino - spiega al Giornale uno dei superpoliziotti - non ci porterà da nessuna parte». L'inchiesta prosegue e i tecnici del Ris entrano a casa Bossetti col luminol, quasi una cartolina obbligata nelle indagini tecnologiche di oggi.
Si va avanti. Ma oggi è il giorno della narrazione di una storia che finirà nei libri. «Sembrava un delitto perfetto - conclude Ruggeri - ma lui ha lasciato il suo Dna sugli slip di Yara. E da lì siamo partiti. Crediamo che si sia tagliato mentre la colpiva, probabilmente quel Dna è sangue»."
La serietà non si inventa. Ognuno ha proprie idee, ma il dubbio non deve mai mancare allo scienziato serio.
RispondiEliminaDa Il Fatto - Cronaca: intervista a Emiliano Giardina
“A mia memoria, è la prima volta nel mondo che si compie un’azione del genere. È stata un’operazione avveniristica”
Professore, ci racconta com’è andata?
Io ho fornito un’indicazione quando la polizia scientifica ha trovato un campione simile a quello del presunto assassino, ma non è riuscito a identificarlo. Allora mi è stato chiesto di fornire indicazioni investigative. E sono arrivato alla conclusione del figlio illegittimo dell’autista.
Perché parla di operazione avveniristica?
L’aspetto rilevante di questa vicenda è che siamo riusciti a identificare la compatibilità biologica: abbiamo ricostruito una famiglia senza avere né il padre, né la madre. Quest’ultima non si conosceva, il primo invece era deceduto.
E poi come ha proceduto?
Una volta fornita l’indicazione del figlio illegittimo si è andati a cercare la madre, attraverso l’analisi del DNA mitocondriale, che è una componente ereditata dalla sola madre. Nel mio laboratorio sono stati condotti 6/700 campioni. Ecco, non ho memoria di un’azione simile nel mondo.
Ci sta dicendo che è una svolta per le future indagini di polizia?
È importante considerare che normalmente l’investigazione fornisce indicazioni alla genetica, che poi trova conferme. In questo caso è accaduto esattamente il contrario.
Quindi possiamo stare tranquilli, abbiamo trovato l’assassino di Yara?
Il DNA indica presenze, mai responsabilità. Ma, certo, per molti anni abbiamo sperato di trovare almeno quelle. Nei mesi scorsi c’erano stati molti rumors, tutti rivelatisi buchi nell’acqua. Ora sembra che ci sia una certezza.
Quindi lei esclude che ci sia una possibilità su chissà quanti milioni che l’inchiesta non sia conclusa?
Io non mi sto più occupando del caso e non ho condotto le indagini genetiche che hanno detto che questa persona è lui, ma un errore sarebbe impensabile.
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Quindi 600/700 campioni sono passati dal laboratorio di Emiliano Giardina che dice: un errore è impensabile. Tutti sanno che impensabile non significa impossibile, specialmente se si tiene conto che si è lavorato su un campione simile a quello rinvenuto su Yara, e tutti sanno che simile non significa uguale, e lui non ha condotto le indagini genetiche (per cui deve fidarsi di altri biologi). Infine, alla domanda sullo stare tranquilli che si sia trovato l'assassino, risponde con un "sembra che ci sia una certezza. E tutti sanno cosa significhi la parola sembra...
Massimo
E ridaje col pizzetto e Bossetti uomo che seguiva Yara. Perché i giornalisti (e Zurlo è il tuttologo dei giornalisti colpevolisti... e pensare che si occupa di politica) non inseriscono tutto l'interrogatorio del fratello di Yara e continuano a tagliare? La propaganda continua a peggiorare una situazione che non ha nulla di particolare, se non che gli inquirenti subito dopo la scomparsa non hanno seguito la pista indicata dal fratello (perché), addirittura abbandonandola. Era così difficile rintracciare un cicciottello col pizzetto che girava per Brembate e quando c'era Yara andava pure in chiesa? O l'hanno rintracciato ma non si può dire o nominare?
RispondiElimina«Mia sorella aveva paura di un signore in macchina che andava piano e la guardava male, quando lei andava in palestra e tornava a casa percorrendo via Morlotti»
«Yara mi aveva raccontato che all’inizio dell’estate del 2009 lo stesso individuo la osservava in chiesa, seduto nello stesso banco, e armeggiava col telefonino come se stesse digitando i numeri sulla tastiera»
Non si tratta di un solo incontro e Yara non ne aveva solo parlato. Al fratello aveva indicato l’uomo, la domenica successiva,sempre seduto in chiesa e sempre intento a digitare numeri sulla tastiera del cellulare».
E' forse tornato in chiesa quel signore cicciottello col pizzetto e un'auto grigia?
Pare proprio di no, ma anche se non c'entrasse nulla con l'omicidio di Yara, chi da il diritto alla nostra informazione di insistere e continuare ad indicare Bossetti quale l'uomo che bazzicava per Brembate e seguiva Yara?
Ce la fate a farvi qualche domanda e a darvi qualche risposta in autonomia, o dovete chiedere a Zurlo?
Massimo
buongiorno
RispondiEliminazurlo è uno che parla da colpevolista in tutti i casi trattati nelle tv.
si adagia sempre su quello che esce fuori , che siano verita' o gossip.. lui dice :è pagato per quello. se invece si informasse personalmente potrebbe pure che dicesse qualcosa di suo no? invece luoghi comuni a tutta birra , come gli altri opinionisti gossipari colpevolisti. i giornalisti hanno una abitudine : una sciocchezza la fanno diventare un indizio che inchioda.. come i peli rossi della coperta,oppure persona con pizzetto e cicciottella. almeno fossero piu' furbi , dovevano tralasciare l'aggettivo "cicciottello" perchè bossetti è magro . se colevano fare uno scoop.
per la prima volta da quando conosco questo blog mi sento di dissentire completamente con questa impostazione di ingiustificata prudenza di fronte a prove e indizi certi! Una volta che in Italia risolvono finalmente un caso complicato è decisamente irritante questo balletto di "se forse e ma" che continuate ad insinuare. bye bye
RispondiEliminaQuali prove scusa?
RispondiEliminadna, celle telefoniche, polvere di cantiere, intercettazioni telefoniche tra lui e sua madre, totale assenza di alibi (smentito sia dalla maglie che dal fratello), cosa vuoi di più?
RispondiEliminaNessuno ha risolto niente Filippo. Lo scrive chiaramente anche il Gip Maccora usando in premessa alla custodia cautelare queste parole: i criteri per le misure cautelari sono ben diversi da quelli per "un giudizio di merito e di sussistenza del fatto-reato".
RispondiEliminaE ciò significa, in parole povere, che il Gip Maccora ha accettato la custodia cautelare (non il fermo) per dar modo alla procura di indagare e cercare qualcosa di più sostanzioso perché quanto ha portato non è sufficiente per istruire un processo (le misure cautelari sono ben diverse da quelle per "un giudizio di merito e di sussistenza del fatto - reato)
Ma facciamo un passo indietro io e te: se vai a rileggere le mail che mi hai inviato (una anche il 17 novembre 2011), ti renderai subito conto che anche tu eri d'accordo coi tanti che criticavano il modo di lavorare della procura (come hai scritto anche in diversi commenti). Possibile che ora, solo perché ti hanno parlato di un dna (dopo tanti errori), tutto si sia sistemato e per te si sia trovato il sicuro assassino? E il complice chi è? Suo fratello? Oppure suo cognato, come fanno intendere i media quando scrivono che a lui Bossetti ha fatto l'ultima telefonata e che ha una impresa edile?
Io al Dna già confrontato avevo beccato, infatti avevo inserito un articolo in cui additavo il Bossetti e chiedevo di buttare via la chiave della cella, l'avevano letto già più di 300 persone, ma è bastato un minimo di controllo e un paio di telefonate per accorgermi che mi stavano prendendo in giro...
In ogni caso, quando mi forniranno la prova della colpevolezza di Bossetti, rispolvererò l'articolo e lo inserirò volentieri chiamandolo assassino. Ma al momento non c'è nulla, ci sono solo le prove che l'informazione sta macinando il falso e cerca di portare tutta l'opinione pubblica verso il pregiudizio... e a questo gioco io non ci sto.
Massimo
Caro Massimo, non mi sono mai complimentato con la procura nemmeno in questa occasione. So bene quali erano e quali sono le mie convinzioni su questo caso e sono convinto che un indagine tradizionale fatta bene avrebbe portato al medesimo risultato assai prima. Sono certo che il Bossetti è coinvolto, e l'unico dubbio che mi resta è il seguente: il Fikri conosceva il Bossetti....? Lasciami comunque dissentire su tutti i dubbi che sollevate circa il coinvolgimento certo del Bossetti. ciao
RispondiEliminaFilippo, sembra tu non abbia compreso o chi scrive oltre a te su queste pagine non sappia farsi comprendere.
RispondiEliminaA tuo avviso qui qualcuno sarebbe felice di sapere il responsabile del delitto di Yara Gambirasio, libero come l'aria per sempre?
Perchè non riesco a trasmetterti il mio desiderio di giustizia?
Forse non risulta lampante che non si vuole cercare un colpevole ma IL colpevole e che quando e se si troverà saremo tutti non felici, perchè questa è una triste storia ma almeno soddisfatti sia stato consegnato alla giustizia il vero assassino?
Certo che la posizione di Bossetti, attualmente è delicata, è un sospettato. Ma non è IL COLPEVOLE. Non ora. Per poco? Per sempre? Non lo sappiamo nè io nè te.
Stefania
Oddio no, Filippo. Lascia fuori Fikri perché ormai è appurato che non centri nulla. Io sarei, piuttosto per l'ipotesi di Chi l'ha Visto... ricordi Yara, Eddy e Sarbjit. Tre morti, uno al mese, nel raggio di pochi chilometri (due addirittura nel raggio di 300 metri) sono alquanto sospetti... mi piacerebbe sapere se Nicola Comi ha il pizzetto, se è robusto e se gli hanno fatto l'esame del dna...
RispondiEliminaCiao
PINO ha detto...
RispondiElimina@ MASSIMO
Rispondendo a Mimosa, che esponeva le sue logiche considerazioni sul caso Yara, tu gli hai chiesto, evidentemente meravigliato:
cito) "...ma non comprendo come fai tu a non dare il beneficio del dubbio a un uomo appena arrestato. Come fai a non ricordare tutti gli altri casi in cui le varie procure hanno sbandierato prove mediatiche che si son rivelate carta straccia."
Scusami l'intromissione, caro Massimo, ma mi pare opportuno precisare che, in nessuno dei casi da tutti noi vagliati in questa sede, ci si sia mai dovuto scontrare con un assunto scientifico di tale portata.
Assunto che mi sembra inoppugnabile da molti punti di vista, oltre che dal credito goduto, in campo internazionale, dalle personalità scientifiche impegnate nella ricerca.
Non vorremmo che si ripetesse il paradosso del caso Rea, dove i vari dna rilevati sul corpo di MR, sarebbero stati ignorati, e solo qualcuno utilizzato per assecondare le teorie accusatorie.
Occorre cautela, nella ricerca. Concordo. Ma non quando si vorrebbe negare una realtà tangibile come l'esistenza del sole, che da più parti sta facendo capolino.
Ciao, Pino
23 giugno 2014 19:22:00 CEST
Io sono felice di respirare aria pura quando leggo gli articoli di Massimo che esprimono dubbi e non certezze assolute che diventano in taluni casi ideologie. Lo stesso metodo scientifico applicato nel caso di Yara riguardo alla rilevazione del DNA presuppone dubbi e non fede assoluta. Aspettiamo anche a dire che ci si trova di fronte ad un assunto scientifico INDISCUTIBILE. Io non ho mai partecipato per esempio alle discussioni sul caso di Melania Rea che i vari partecipanti al blog hanno sviscerato e su cui sono stati scritti fiumi di inchiostro, perchè poco o niente mi intendo della materia scientifica e quindi mi sono limitata a leggere gli interessantissimi articoli di Annika, di Mimosa e di altri che al momento non ricordo. Dalle loro discussioni ho imparato moltissimo e mi sono fatta un'idea proprio grazie agli articoli di Massimo e alle loro argomentazioni. Vorrei per inciso ricordare che anche lì la Procura aveva il suo punto di vista ben preciso riguardo alla permanenza del DNA di Parolisi nella bocca di Melania, punto di vista che è stato qui discusso e validamente contestato con argomentazioni di tipo scientifico. Capisco bene che qui l'aspetto è completamente diverso poiché ci parlano di compatibilità del DNA al 99,9% di una persona che non aveva contatti con Yara, ma personalmente io mi pongo anche qui come in altri casi con un atteggiamento possibilista e dubbioso, che non vuol dire affatto essere innocentisti (me ne guardo bene in questo caso così tremendo). Penso semplicemente che bisognerebbe attendere e valutare bene cio' che ci viene riferito. Saluti a tutti
RispondiEliminaSandra
Pino, amico mio, nel caso Rea c'erano vestiti intonsi, incredibile, e più dna simili a quello in questione per quanto riguarda le tracce: ma, si disse che non venivano analizzati (e Giardina al contrario disse che si potevano analizzare) perché Melania aveva stretto mani ecc... Ce n'era uno anche sulle mutandine, ma era chiaro che le avesse toccate un bambino. In quel caso è il ragionamento dei procuratori che si è rivelato diverso, sono loro che hanno deciso di non farli analizzare perché c'era un sospettabile che poi han fatto diventare colpevole.
RispondiEliminaA Brembate, guarda i leggings di Yara pubblicati a lato di un articolo di Gilberto, dopo tre mesi all'aperto si son trovate tracce che non portavano a un profilo completo (è questo che si deve capire), fatto diventare completo poi a forza di lavorarlo. Ma quel profilo, di chiunque sia, avrà valore di prova, in un eventuale processo, solo se i periti della Difesa potranno assistere alla perizia e all'evoluzione già fatta da più biologi. Oggi si è detto che ce n'è ancora e che la perizia si potrà fare... lo diranno anche domani?
E questa è un'altra cosa da capire. L'hanno preso in mano i biologi dei carabinieri, quelli esterni di Pavia, quelli della Sapienza, e di volta in volta era in evoluzione (alla Sapienza hanno lavorato sul mitocondriale, quel dna che si deve analizzare anche nel capello spezzato trovato su Chiara Poggi e che già si sa non darà un profilo valido ma solo una indicazione).
Quindi, prima di dare per certo ciò che solo la procura, l'accusa quindi, spalleggiata dagli amici giornalisti che vivono accucciati sugli zerbini e passano informazioni agli altri, ci dice, permettimi di ragionare in autonomia, di fare telefonate per informarmi di prima mano, invece di leggere dei copia-incolla, e di esternare i miei dubbi.
Il Dna avrebbe incastrato giustamente Bossetti se lui fosse stato visto davvero da qualcuno a Brembate, a Mapello o a Chignolo nel momento del crimine; quindi, essendo sospettabile e trovando il suo dna sul corpo della vittima (in che modo poco importa) doveva finire subito in carcere e restarci a vita.
Ma il nuovo metodo usato dalla procura è una lama a doppio taglio. Se tutti l'appoggiamo, i biologi perché vogliono riuscire ad aprire il famoso database dei Dna (idea partita nel 2006 e dal 2012 in dirittura d'arrivo ma ancora fermo), i giornalisti perché l'audience e la pubblicità schizza alle stelle quando si parla di Yara e colpevoli, ecc..., ci troveremo un domani a fare i conti con qualcosa di ingestibile. Una piccola traccia, lavorata nella maniera voluta (ma si sarà usata la maniera giusta), potrebbe incastrare e far finire all'ergastolo una persona su 18.000 che abita nel raggio d'azione di una cella telefonica.
E questo anche se non è pregiudicata, anche se lavora ogni giorno, anche se tutti dicono che mai sarebbe andato con una ragazzina, anche se ha una famiglia e tre figli, anche se non esce mai di sera... e questo potrebbe accadere perché nessuno di noi ha un alibi che dimostri dove si trovava e cosa faceva 4 anni prima.
Caro Pino, come ho scritto il diritto d'avere una propria opinione è sacro, quindi non mi importa se tu e tanti altri ne avete una diversa dalla mia... non sarà questo che farà cambiare un rapporto consolidato...
Massimo
Buonasera a tutti!
RispondiEliminaOggi sono uscite informazioni circa il fatto che la madre sapesse che gli inquirenti sospettavano del figlio MGB ...
"La madre sapeva tutto e ne avevano anche parlato. Ester, la madre di Massimo Giuseppe Bossetti aveva capito perfettamente che il Dna trovato sul corpo di Yara Gambirasio era del figlio Massimo Giuseppe. Un segreto che rischiava di venire fuori da un momento all'altro e per questo si era confrontata con il figlio sulle cose da fare. Intanto erano stati messi sotto intercettazione i telefoni di tutta la famiglia. Da una conversazione tra madre e figlio Massimo si è capito che era lui l'uomo su cui puntare. Infatti, il profilo tracciato dai genetisti analizzando il Dna era di un uomo tra i 40 e i 45 anni. Massimo ne ha quasi 44' il fratello 39. Entrambi erano sospettabili. Quando gli investigatori hanno capito che Massimo Giuseppe Bossetti sapeva che stavano per arrivare a lui lo hanno fermato...."
Mi ha colpito il fatto che il rapporto tra i due fratelli (a detta del minore) fosse abbastanza freddo e che si siano frequentati molto di rado. Lo trovo un po' strano ... quasi come se il fatto di essere fratellastri fosse cosa nota tra di loro. Addirittura quest'ultimo non conferma il suo alibi ... poteva dire che non ricordava ...
Buonasera a tutti, ho letto spesso questo blog e ci sono tornata in questi giorni per vedere se mi riusciva di leggere delle parole di buon senso in merito a questa faccenda.. Il Bossetti non pare messo benissimo, ma allo stesso tempo i particolari che la stampa ingigantisce per certificare che è l'assassino li trovo inquietanti.. farsi vedere in un paese limitrofo a dove si abita, agganciare le celle che coprono anche casa propria, non avere vizi fuori casa, avere a volte il cellulare spento, che i tuoi conoscenti non si ricordino cosa hai fatto una qualsiasi sera di 4 anni fa, allungare a volte il solito tragitto per tornare a casa.. vivaddio sono cose che facciamo tutti, e anche di molto più strane di queste. A posteriori così si potrebbe cucirti addosso qualsiasi cosa.
RispondiEliminaL'uomo della chiesa (che i media dicono per certo essere lui) era così difficile da trovare?
In ogni caso il bambino non lo ha riconosciuto in Bossetti e quindi perchè insistere? Moltissime auto station wagon sono grige, basta guardare in strada. La maggioranza de furgoncini sono chiari, se ne vedono in ogni angolo. E avere la sfortuna che ci sia stata una possibile tresca familiare 40 anni fa sembra essere la colpa più grande quasi che queste cose succedessero solo a dei veri mostri..
comunque poi si contraddicono quando dicono che yara inviava messagi mentre era sul fantomatico furgone. Se fosse stata avvicinata proprio dall'uomo che già tanto la inquietava non sarebbe andata tranquillamente con lui.
Io spero che gli inquirenti abbiano ben altri elementi e non abbiano solo cercato di far quadrare una pista su cui avevano già fatto parecchi errori (1800 dna confrontati col dna sbagliato).
Anche il movente sessuale è così convincente vista la dinamica? Mah,io spero che qualcuno confessi perchè assistere a questa caccia al mostro così condotta è imbarazzante.
Grazie per lo spazio di questo sfogo e buona serata ancora.
Ciao Minnie.
RispondiEliminaVoglio confutare le affermazioni di quei giornalisti che, in buonafede (ci mancherebbe), hanno riportato in maniera personale confidenze scoop di altre persone (non le ha dette così neppure Enrico Fedocci, autore dello scoop). I punti da toccare sono due.
Primo punto: A dire il vero, nel verbale fatto al fratello, Fabio dice che vedeva Massimo una volta a settimana, all'incirca. Abitano in città diverse e a me non pare che una volta a settimana sia raramente. Che lo vedesse raramente è, per come la vedo, una libera interpretazione di qualche giornalista.
Secondo punto: il risultato del Dna di Ester Arzuffi, il suo profilo biologico, è giunto in procura solo il giorno 13 giugno, venerdì. I telefoni sarebbero stati messi sotto controllo il sabato mattina e durante la giornata i carabinieri avrebbero, tramite altri, fatto pressioni alla donna per far sì che si tradisse. Lei a un certo punto della giornata chiama il figlio, secondo i carabinieri perché ha funzionato la tattica, secondo lei perché solita chiamarlo (anche quando aveva qualche problema essendo il figlio maggiore). A questo punto parlano e lei gli racconta, anche preoccupata e agitata perché non è che uno resta indifferente se gli si chiede se è stato l'amante di Guerinoni, delle pressioni. Nessuna confessione, né di lei sul tradimento né di lui sull'omicidio (e di sicuro non sapevano d'essere intercettati), ma il fatto che abbia chiamato lui e non l'altro figlio fa decidere a chi far fare la prova del palloncino. Il lunedì si è proceduto all'arresto.
E io mi chiedo: se li avessero chiamati in caserma, lui e il fratello, per farsi dare il dna, naturalmente tenendoli d'occhio per la paura di una fuga, non sarebbe stato meglio? Non si sarebbe capito qualcosa in più? La fifa fa fare cose strane. Magari Massimo Bossetti non si presentava, magari preparava una valigia... e così avevamo la certezza di essere di fronte a un assassino. Invece si è pensato a una confessione in carcere (la Ruggeri quando è tornata il martedì al carcere, e non accade mai che dopo un interrogatorio già fatto si torni per cercare di farne un altro) alle telecamere ha detto (le parole forse non son giuste ma il significato sì)): non si sa mai, magari oggi confessa.
Massimo
Il problema per chi indaga, è proprio che il bambino non lo ha riconosciuto. Per questo hanno raffreddato ancora la sua testimonianza...
RispondiEliminaGrazie per le precisazioni Massimo!
RispondiEliminaIn effetti le informazioni che arrivano sono quasi sempre imprecise e/o da interpretare :(
E d'altronde è anche giusto che non trapelino notizie riservate ... ma neppure informazioni sbagliate!!!
Riguardo al fratello Fabio avevo letto (sempre se la notizia è vera) che NON era neppure mai stato a casa di Massimo, non è strano?
Neppure mio fratello, morto il 13 giugno, è mai stato a casa mia. Anche noi abitavamo in città diverse. Un tempo ci vedevamo da mia madre, la domenica, negli ultimi anni invece, quando volevo vederlo e parlargli mi fermavo nel suo ufficio (andavo spesso a Forlì), oppure ci davamo appuntamento al bar e passavamo un paio d'ore insieme.
RispondiEliminaComunque mi informerò, non domani perché a Cesena è festa e i bambini hanno voglia di mare, e ti saprò dire...
buonanotte, Massimo
@ MASSIMO,
RispondiEliminainfatti uno degli investigatori, come riportato dalla stampa, avrebbe detto che la testimonianza del fratellino di Yara,non avrebbe portato da nessuna parte, sia per la descrizione dell'uomo che avrebbe seguito Yara, che per le vaghe circostanze.
Voglio darti atto sulla inconsistenza dei presunti indizi che l'accusa cerca di ingigantire, con l'appoggio, forse sconsiderato dei mass media e del giornalismo da strapazzo.
Ma ritengo che la storia del dna, la sua ricerca ed i ricercatori, non meritino quella sfiducia palesata da molte parti.
Certamente, tutto il procedimento analitico, dovrà, per essere ritenuto inoppugnabile, essere ripetuto alla presenza dei periti di parte. Così, come dovrà essere messo a confronto il dna di Giovanni B. (padre), e quello del presunto figlio illegittimo Massimo B.
E penso che dopo tale confronto, si potrà discutere senza più "condizionali"
Saluti cari, Pino
La Festa di San Giovanni, giusto?
RispondiEliminaIo abito in quelle zone :)
Grazie, buonanotte!!
A proposito dell'uomo che guardava Yara in chiesa.. Vi ricordate che qualche tempo fa comparve la notizia che qualcuno aveva lasciato in chiesa un biglietto con su scritto: l'assassino di Yara è stato qui? Possibile che nessuno abbia notato questo uomo cicciottello col pizzetto che trafficava col cellulare?
RispondiEliminaElisa
Ciao Massimo, nel tuo articolo evidenzi ciò che avviene ogni volta che i media hanno per le mani una macchina da soldi come un delitto da risolvere.
RispondiEliminaFare una scrematura, scegliendo le fonti più attendibili, evitando gli articoli civetta con titoli e contenuti alterati, non è cosa che riescono a fare tutti, e proprio questo si generano false certezze e pregiudizi.
E fino a qui non ci piove, ma se parliamo di dna, non essendo degli esperti, non possiamo che apprendere da professionisti del ramo per farci un idea e Emiliano Giardina, oltre quello che hai riportato tu ha anche detto:
«Il Dna funziona bene, non esiste nessuna probabilità di errore. Mi assumo la responsabilità di dire che dobbiamo superare il termine “compatibile” perché serve soltanto a confondere le idee. Compatibile vuol dire identico. È lui. Punto. Sennò la gente non capisce. E mi spiego meglio: la possibilità che due persone possano condividere lo stesso profilo genetico è di 1 seguito da 24 zeri. Per essere ancora più chiari: ci sono le stesse probabilità di vincere tre volte consecutivamente la lotteria degli Stati Uniti». E che non si parli di materiale degradato: «Se si degrada non dà segnale. Non è possibile che una traccia degradata porti in galera qualcuno» L’esame che aveva portato a tracciare il profilo genetico di Ignoto 1, infatti, è stato ripetuto più volte in quattro diversi laboratori: il Ris di Parma, l’Istituto di medicina legale dell’università statale di Milano, il laboratorio di biotecnologia del San Raffaele di Milano e l’Istituto di medicina legale di Pavia.
Se fossi stata al posto del padre di Bossetti e non avessi saputo ancora l'esito del test, lo avrei fatto per conto mio, sia per sapere se mia moglie mi dice la verità, sia nella speranza di scagionare mio figlio, semmai risultassi il padre biologico. In un qualsiasi laboratorio accreditato lo si può fare a prezzi irrisori ed entro le 48 h
Non mi pare però che nessuno si sia preoccupato di dimostrare nulla e questo è quantomeno strano in questo marasma.
Cmq spero sia vera la notizia che esistono altre macchie, isolate sui leggings, dalle quali poter estrarre il dna per la giusta verifica dovuta alla difesa.
Spero invece non diventi realtà quello che ha ipotizzato il procuratore e cioè che si potrebbe andare direttamente a giudizio immediato. L'ambizione gioca brutti scherzi e ci si dimentica che ci sono in ballo vite umane.
Ciao Sira
Caro Massimo. Gran bell'articolo, che mi trova concorde su tutto, o quasi.
RispondiEliminaInfatti secondo me c'e' un errore logico nel tuo ragionamento sul DNA.
A prescindere dalla qualita' del campione e modalita' di analisi il percorso e' stato:
Ignoto 1 --> Guerinoni --> Mamma --> Figlio illegittimo --> Bossetti.
Infine viene confermata l'analisi Bossetti=Ignoto 1.
Pensare che questo percorso sia nato da una base errata ma che abbia portato ad individuare correttamente tutti i passaggi (non solo attraverso il dna ma anche attraverso un'indagine tradizionale) e' secondo me un errore.
Tutto questo nel caso il Bosseti sia veramente figlio illeggittimo, cosa credo certa, in quanto sarebbe fin troppo semplice per lui dimostrare il contrario e discolparsi.
Mettiamola così Sira: io, biologo di pinco pallo, trovo tracce di sangue su una parete prima pulita di casa mia. Mi chiedo chi l'abbia lasciata, ma sia mia moglie che i miei figli non ricordano. E allora raschio la traccia, la porto in laboratorio e la confronto col dna dei miei familiari. Mi da, per forza, una compatibilità al 100%. Ho scritto compatibilità, ma intendevo dire identico.
RispondiEliminaOra, invece, abbiamo una situazione diversa, abbiamo una compatibilità "creata" dopo aver raschiato una traccia "sporca" da un paio di leggings sporchi e dopo averla moltiplicata (perché piccolissima) con la tecnica PCR, e dopo aver trovato la presunta madre col dna mitocondriale (e chissà perché nel caso di Chiara Poggi il dna mitocondriale già sappiamo che non darà esiti determinanti in quanto determina la zona di provenienza ma non la persona), siamo arrivati a una compatibilità pari al 99,9999 e quello che vuoi.
Se avessi trovato lo stesso dna sporco allo stesso modo sulla parete di casa mia e avessi comparato solo i dna dei miei familiari, direi che la traccia è compatibile, ma non sono a casa mia, il dna non era su una parete incontaminata e non ho solo i dna dei miei familiari da confrontare ma quelli di tutta la città (e ne ho comparati solo 18.000 e in realtà. E visto che è una roba avveniristica mai fatta prima, in teoria è valida, ma non so che risultati mi avrebbe dato il test se lo avessi comparato a 1.000.000 di persone (guarda quanto è minima la percentuale, siamo all' 1,6% della popolazione italiana).
La scienza non è solo teoria, è anche pratica, e qui si parte da un crimine e di persone che rischiano l'ergastolo, non di atomi che impazziscono sempre nella stessa maniera, non di minuscole particelle presenti a miliardi in un millimetro quadrato che si possono analizzare al microscopio sempre e comunque per vedere se il risultato che ne esce rimane uguale. Per dire che una scienza è esatta occorre sperimentare nel tempo e fare prove su prove, non solo dire, dopo aver controllato il dna di qualche persona (perché al mondo siamo miliardi e non si sono comparati i dna di tutti per trovare le percentuali, ma solo dei "campioni" statistici). Mettila come vuoi, ma nel dna siamo ancora alla teoria, per la pratica ci vorranno decenni e forse non basteranno.
Detto questo, non vedo perché dovrei essere io a difendere Bossetti e non il suo avvocato. Perché mi pare che questo appaia a chi legge. Non è così. Io non sto difendendo lui, forse non s'è capito, sto difendendo il domani di tutti noi da una informazione che mangia il cervello degli uomini e lo risputa modellato a sua somiglianza. Da quella giustizia che si espone mediaticamente, che presenta, in conferenze stampa fatte in pompa magna, venti e più funzionari che si vogliono pubblicizzare, non quei carabinieri che si son fatti il culo dalla mattina alla sera per cercare indizi e conferme. Da chi fa sapere ai giornalisti, appositamente, le solite indiscrezioni farneticanti che fra un mese cambieranno volto e tono, ma che al momento toccano la mente di ognuno e la cambiano a vantaggio del pregiudizio.
Per finire, così completo la risposta anche per "anonimo", Giovanni Bossetti ha fornito il suo Dna, Massimo Bossetti può fornire il suo direttamente senza passare da un boccaglio dell'alcoltest, poco ci vuole alla procura a fare una comparazione. Eppure ancora oggi il dottor Dettori ha detto che vedranno il da farsi, che se sarà il caso la faranno anche. Io credo che sia il caso...
Massimo
mi pare che 4 test di dna che hanno senza ombra di dubbio certificato che il mostro è Bossetti bastano e avanzano. Concordo con le argmoentazioni di Pino.
RispondiElimina... e coimunque per ribadire il fatto che questo non è tanto un successo della procura quanto piuttosto della nostra polizia scentifica e che se le indagini tradizionali fossero state fatte bene la cosa assurda di tutta questa vicenda è che il Bossetti non fu mai convocato per effettuare il test del Dna nonostante che il suo telefonino fosse agganciato alla stessa cella cui era agganciato quella di Yara al momento dell scomparsa! questo è scandaloso!
RispondiEliminaYara Gambirasio ultime notizie: la madre di Bossetti intercettata sospettava del figlio
RispondiEliminaScritto da: Patrizia Chimera - lunedì 23 giugno 2014
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Aggiornamento del 23 giugno, ore 17.45
"La madre sapeva tutto, a differenza di quanto ha sempre dichiarato. Questo è il sospetto e il motivo per cui gli inquirenti hanno intercettato il telefono della famiglia per mesi, come si legge sul Tgcom che dà per primo la notizia. Ester Arzuffi aveva capito che il figlio di Guerinoni era proprio il suo Massimo Giuseppe Bossetti e si era confrontata con lui sul da farsi. L’identikit tracciato dai genetisti era chiaro: un uomo tra i 40 e i 45 anni. Quando gli investigatori hanno capito che Bossetti sapeva che stavano per arrivare a lui lo hanno fermato, a questo punto il magistrato ha chiesto la custodia cautelare in carcere. A questo punto il presunto assassino starebbe mentendo anche sulla paternità sconosciuta (v.r).
Altre tracce di Dna sui vestiti della bambi
IL MESSAGGERO
RispondiEliminadel 23-06
"Sapeva tutto e ne avevano anche parlato. Ester, la madre di Massimo Giuseppe Bossetti, aveva capito perfettamente che il Dna trovato sul corpo di Yara Gambirasio era del figlio Massimo Giuseppe. Un segreto che rischiava di venire fuori da un momento all'altro e per questo si era confrontata con il figlio sulle cose da fare. Lo riferisce Tgcom. Uno scenario che chiarisce il modo in cui le forze dell'ordine sono arrivate a Massimo a colpo sicuro. Subito dopo avere ottenuto la conferma che la madre di Ignoto Uno era Ester - continua Tgcom - gli inquirenti l'hanno "provocata" facendole sapere che si era scoperto della sua relazione con Guerinoni nel 1969.
La madre di Bossetti era stata infatti messa sotto intercettazione subito dopo che gli investigatori l'avevano identificata come madre di Ignoto 1, il presunto killer di Yara. Ester Arzuffi, madre di Bossetti, il muratore arrestato per l'omicidio della tredicenne, già aveva delle cimici in casa dal 13 giugno, quando gli esperti avevano accertato, tramite il Dna, che era lei la donna che, 44 anni fa, aveva avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni, l'autista di autobus di Gorno, morto nel '99 e padre del presunto assassino della ragazzinia di Brembate di Sopra.
Massimo, sono il
RispondiElimina"penultimo" anonimo.
Non e' come dici.
Ok, diciamo che sono partiti da un DNA abbellito e hanno trovato in Guerinoni il padre SBAGLIATO.
Dici che per puro caso questo aveva un amante ed un figlio illegittimo il cui dna corrisbonde nuovamente con quello abbellito?
Non e' credibile!
Il test di paternita' l'avrebbe dovuto fare il Bossetti, appena arrivato in carcere. Cosa che, secondo me, ha effettivamente fatto con esito negativo. Altrimenti avrebbe sputtanato tutti e sarebbe uscito in 5 minuti.
Detto questo io sono convinto dell'innocenza del Bossetti. Fino a prova contraria. Prova che fin'ora non s'e' vista.
Sto per partire e mi trovo ancora notizie vecchie, già spiegate e pregiudizievoli inserite da un anonimo "veneto" (capisci a me).
RispondiEliminaSpero che le persone che entrano in volandocontrovento siano intelligenti e capiscano quale tattica si sta usando per convincerle a crearsi un pregiudizio che porti, assolutamente e subito, a pensare colpevole chi vogliono loro.
Riproporre la stessa notizia aiuta a formarlo il pregiudizio, e questi ultimi copia-incolla ripresi da giornali e giornalisti del copia-incolla, come quelli inseriti ieri, stanno a dimostrare la veridicità di quanto scritto nell'articolo.
Popolo italiota, da tanto tempo sei triste e il tuo non essere più capace di pensare in autonomia, il tuo aggrapparti alle certezze d'altri senza essere giuridicamente garantista, come vuole la democrazia, il che garantirebbe anche il tuo futuro e quello dei tuoi figli e nipoti, lascia l'amaro in bocca e sconcerta.
Se Bossetti è colpevole pagherà, io per primo lo voglio, ma non prima di averlo giudicato e fatto vagliare a un giudice i pro' e i contro. Ora, caro italiano, leggi solo i contro: almeno questo lo capisci?
Sono in partenza Michele. Un minuto solo per dirti che non è il Bossetti a decidere quali test fare, se un indagato fa richieste o domande mentre un procuratore lo interroga rischia lo strapazzo, credimi. Sarà il suo avvocato a doverlo chiedere al Gip e il Gip ad chiedere alla procura di farlo. Ma in pratica nell'atto di custodia cautelare glielo ha già chiesto (o almeno consigliato). E' la procura in questa fase che ha le redini in mano, è lei che comanda e si fa solo quanto vogliono i procuratori. Non c'è altra via in Italia. Non ti sta bene? Vai in cassazione, tanto poi noi modifichiamo qualcosa e rimane tutto uguale. Così funziona in Italia e anche per questo i nostri tempi sono i più lunghi d'Europa...
RispondiEliminaComunque, ripeto, non ho alcuna remora a credere che il dna sia uguale a quello di Guerinoni, non mi costa nulla crederlo e ne ero anche predisposto, fatto certo ne sia che quando l'Ansa ha scritto che il confronto fra dna era stato fatto e il Bossetti non era figlio di suo padre, ho scritto un articolo al veleno e l'ho pubblicato. L'ho tolto dopo 300 letture e messo in stand-by quando ho scoperto che ci stavano mentendo, e non solo sul confronto. A me non piace essere convinto con le menzogne, preferisco la lealtà quando si parla di omicidio...
ma l'articolo non l'ho eliminato, e quando mi daranno conferme che si basino sulla verità lo ripubblicherò... se in procura sanno per certo che è colpevole hanno di sicuro la possibilità di dimostrarlo. Che lo facciano in maniera pulita e saremo tutti contenti per la famiglia Gambirasio. In caso contrario, resteremo in attesa di risposte, come sta facendo in maniera veramente speciale, unica, la famiglia Gambirasio.
ciao, Massimo
Massimo condivido il tuo ultimo messaggio anche se il sottoscritto, come ho già detto, è meno prudenziale. Se il tuo "anonimo veneto" era riferito a me , mi auguro di no caro Massimo, questa volta hai preso un granchio, il mio nome l'ho sempre messo e così intendo fare (a parte poi che l'anonimo mi pare sia innocentista alla fine se non ho letto male..).
RispondiEliminacaro Massimo,a dimostrazione di come la magistratura inquirente sia estremamente pericolosa, vorrei raccontare la mia tragicomica odissea avvenuta qualche anno orsono. Mentre ricoprivo l'incarico di comandante presso una capitaneria di porto, ho ricevuto un provvedimento di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione (ero presidente di una commissione d'esami marittimi). La teoria era che "non potevo non sapere", considerato che uno dei componenti la commissione aveva agevolato un esaminando. Ebbene, una volta capito che avevano commesso un grossolano errore(stavo tra l'altro proprio io conducendo un'indagine nell'ambiente marittimo), erano loro che odiavano me e non viceversa, mettendo in essere una serie di comportamenti vergognosi,al solo scopo di allungare i tempi e punirmi quasi di averli fatti sbagliare. Il risultato è stato che sono stato assolto solo dopo sette anni, con la carriera e la salute rovinata! Ho cercato di sintetizzare il tutto, ma le assicuro che il provvedimento di custodia cautelare merita di essere letto, per come sono stato insultato senza un riscontro oggettivo. Purtroppo chi conduce le indagini, soprattutto quando si sbilancia, farà di tutto per dimostrare che non ha sbagliato e questo è una grossa pecca per la nostra malandata giustizia. Grazie per l'attenzione.
RispondiEliminala ferla domenico (ho usato il profilo di mia moglie maria rosanna, non avendone uno proprio).
Massimo.
RispondiEliminaIl test del DNA lo deve fare in via privata la famiglia Bossetti.
In caso sconfessasse ;a paternita' del Guerinoni gli inquirenti e tutta l'inchiesta verrebbero sbugiardati in 2 secondi.
Mono sicuro che questo rapido test l'hanno gia' fatto!
Qundi secondo me NON C'E' DUBBIO. Bossetti e' Ignoto1.
Ma restano ancora troppi dubbi e soprattutto nessun altro indizio (che si sappia) sul bossetti.
Massimo so benissimo che sei a favore della giustizia e non di Bossetti, ti conosco bene per sapere quale cause sposi.
RispondiEliminaBossetti figlio, è vero, non avrebbe potuto fare il dna, ma Bossetti padre, privatamente in un istituto accreditato in 48h a 150 euro, si(lo ha fatto una mia conoscente) E lo avrebbe potuto diffondere agli otgani di stampa sputtanando procura, ris, colpevolisti etc...
Il punto è che mi piacerebbe apprendere da un genetista una notizia diversa riguardo l'attendibilità del dna estratto.
E finora non leggo che da più professionisti le stesse certezze, come quelle che seguono:
SCIENZIATI CHE HANNO INDIVIDUATO IL DNA DI BOSSETTI SU YARA: ''E' SUO AL 100%. NESSUN ALTRO PUO' AVERLO UGUALE. NESSUNO''
sabato 21 giugno 2014
La firma del Dna c'è: per identificare una persona servono 11-13 marcatori, nel caso di Bossetti sono 21. Lo affermano quattro genetisti intervistati da Repubblica sul caso di Yara Gambirasio. ''Avete presente un 'file' sul computer? Il Dna è uguale'', dice lo scienziato Edoardo Boncinelli. ''C'è per esempio la parola pappagallo, si o no? C'e' la parola rivincita, si' o no? A ogni domanda, la sua risposta. Se dieci o quindici domande ricevono la risposta, se ci sono le 'parole', ogni Dna trovato diventa inconfondibile''. ''Potrebbe succedere che batterio, muffa o fungo alterino qualche 'parola'. Qui non e' successo''. ''Ogni figlio - spiega il professor Guido Barbujani dell'universita' di Ferrara - ha il 50 per cento del Dna paterno e il 50 per cento del Dna materno. Ma ci sono degli eccessi di somiglianza negli stessi gruppi parentali''.
''Avendo riesumato il corpo di Giuseppe Guerinoni, ogni dubbio s'e' dissolto. Il Dna stabilisce che lui e' il padre di 'Ignoto uno'''. Tuttavia questi non aveva nel suo 50% di Dna femminile quello della moglie di Giuseppe Guerinoni. ''Gli investigatori cercavano la madre di 'ignoto uno' - dicono Carlo Previdere' e Pierangela Grignani, genetisti dell'Universita' di Pavia coinvolti nelle indagini sul delitto - e hanno prelevato i campioni di donne che potevano aver avuto rapporti sessuali con Guerinoni o che avevano cambiato indirizzo''.
''Nel Dna ci sono alcuni marcatori molto, ma molto piu' rari di altri. Se vengono individuati tra gli 11 e i 13 marcatori uguali, la possibilita' che il soggetto non sia quello, sapete di quant'e'? E' una su 300 miliardi. Quindi, se i marcatori sono 21, le possibilita' di errore sono ben oltre. Ma al mondo, dice un mio amico inglese, per fortuna ci sono solo 7 miliardi di persone'
Segue
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RispondiEliminaE Lago afferma:
Ritorniamo dunque alla macchia mista, con due Dna, che non si riesce a vedere sulle prime...
"Occorre fare un lavoro di scansione genetica. Non vedo la macchia, ma spero che ci sia, quindi faccio una griglia fisica e, pezzo per pezzo, cerco. E se spunta una componente di Dna diversa dalla vittima, posso fare come una zoommata, passo dai due centimetri che sto analizzando ai due millimetri, per evidenziarla".
Quanto basta per avere il Dna?
"Una decina di nanogrammi, tenga conto che un nanogrammo è un miliardesimo di grammo".
È possibile adesso una domanda sul caso Yara? Quanti prelievi avete fatto sui suoi resti?
"Un migliaio. Ma una volta che abbiamo acceso il faro e siamo stati capaci di estrarre il Dna, perché in questi quadrati si è trovata la componente maschile, siamo arrivati a "Ignoto 1". E, tornando generici, se su corpi così decomposti c'è una componente maschile così copiosa, vuol dire che la traccia, per resistere così tanto tempo, era abbondante. Cioè, se l'assassino si ferisce leggermente, quella che lascia è una traccia pulita, ma poi la degradazione è fortissima".
Quindi la vittima sta per morire, l'estraneo si ferisce: il Dna dell'estraneo si rileva con grandissima difficoltà?
"No, è rilevabile in maniera tranquilla, a patto che si sia individuata la zona".
Un genetista parla del Dna come di un file del computer...
"È un esempio perfetto. In una macchia mista di sangue ci sono milioni di copie dei due file, a noi ne interessa soprattutto uno. E le copie di questo file sotto le intemperie vengono cancellati, ma rovinati. Cioè riesco a leggerli, ne perdo 500, poi mille, poi centomila, ma il fatto che spesso non si capisce da parte di chi non sa è questo, basta che ce ne resti qualcuno da leggere, perché sono tutti uguali".
E così si arriva al Dna del presunto assassino. Entriamo in laboratorio, la contaminazione è possibile?
"Il Dna di un tizio non s'inventa. Se c'è, è quello, Posso però contaminarlo con quello dei tecnici, o per altri prelievi, non a caso abbiamo il Dna di chiunque sia entrato in laboratorio".
Perché se ci sono tredici o quindi marcatori il Dna viene ritenuto "certo", cioè che appartiene proprio a quella persona?
"È una questione statistica. Dimentichi il Dna, e pensi che l'assassino è alto un metro e 73. Poi che ha gli occhi azzurri. Poi i capelli scuri. Poi che calza 43. E così via. Nel Dna ci sono i polimorfismi, cioè segmenti di Dna diversissimi tra individui. E così, dopo varie caratteristiche, la probabilità che ci siano due Dna uguali diventa di zero virgola tanti zeri, infinitamente di più della popolazione mondiale. E sul caso Yara, ma questo lo sapete, sono stati comparati ventuno marcatori".
Quando si deciderà Bossetti padrea far scarcerare il figlio, o anche solo la sorrella, visto che è gemella, investendo 150 euro? Credono anche loro al dna?
Ho letto che sei in partenza.
Buone vacanze
Sira
Caro Domenico, purtroppo non sei l'unico e non sarai l'ultimo ad avere a che fare con una giustizia malandata che pensa di non sbagliare mai e si accanisce sul suo indagato. Mi spiace per quanto ti è capitato perché, frequentando imputati assolti (e non ancora assolti) dopo anni e anni e scrivendo libri per denunciare il malaffare della malagiustizia (l'ultimo è La Legge del Disprezzo) so cosa significhi. Quando si entra in un vortice giudiziario ci si trova improvvisamente soli. Il problema è il menefreghismo dell'opinione pubblica e dei media che solo saltuariamente, e solo per venti minuti, denunciano il malaffare giudiziario (mai il malaffare investigativo che resta nascosto in procura).
RispondiEliminaLe persone "normali" hanno altro da fare, una vita da vivere, una famiglia e dei figli che impediscono ai più di prendere una posizione. Le grandi istituzioni del potere, non solo la giustizia, da sempre vogliono, e sono riuscite ad averla, una popolazione codarda, che preferisca adagiarsi sul pensiero comune (quello istillato da loro tramite i media, spesso infarcito di pregiudizio).
E le persone hanno accettato questa condizione. Guardano le sventure degli altri sempre dal lato voluto da alcuni, quello colpevolista, sicure che a loro non possa mai capitare di essere vittime di un errore giudiziario. Sicure che se capita a un altro è perché qualcosa ha fatto. La gente non ha tempo di ragionare. Tutti sono costretti ad andare di corsa e nessuno si ferma per capire lo stato d'animo e il dolore che prova chi, da sempre irreprensibile e in confusione per quanto gli sta capitando, non si da pace perché non comprende il motivo per cui i procuratori non lo credano innocente. Quanti sono gli imputati suicidatisi perché non in grado di sopportare, mentalmente, le ingiustizie e la vergogna che queste portano in dote? Nessuno li ha tutelati, garantendo loro un giusto processo e una esposizione mediatica imparziale.
Lo Stato non è una famiglia, è una catena di montaggio priva di coscienza e buonsenso. Per lo Stato, per la giustizia e per ogni altro ente, in fondo noi siamo solo numeri privi di vita. In ospedale siamo il numero di una cartella clinica, all'anagrafe siamo il numero di una carta di identità, in tribunale il numero di un fascicolo, ecc... un uomo può morire, non il suo numero che cambierà volto e risorgerà pronto a mandare un altro al patibolo.
Pochi sono i procuratori con le palle, quelli capaci di dire "ci siamo sbagliati", quelli capaci di scusarsi. Negli ultimi anni io ne ho incontrato uno solo, il dottor Gengarelli di Rimini (ho scritto anche un articolo su di lui), alla maggioranza di loro, cui purtroppo non difetta l'orgoglio e la durezza, viene insegnato ad accusare e a perseverare nell'accusa. Che vuoi che importi loro se un uomo con una vita già impostata e un futuro da vivere viene sbattuto in una centrifuga che pare non avere mai fine? Dormono ugualmente e ugualmente riusciranno a sorridere ai loro figli.
In bocca al lupo Domenico, non mollare e non scoraggiarti mai, Massimo
No Filippo, non era riferito a te, so che ti firmi sempre e conosco il tuo IP. Era un altro l'anonimo veneto... ciao
RispondiEliminaCara la mia Sira, continui a postare articoli da me già letti e già vagliati. Quello che dicono i biologi lo so benissimo, ho già parlato al telefono anche con loro e so come i più la ragionano. Ciononostante nella mia mente aleggiano le parole di mio padre, uomo non acculturato ma pieno di esperienza, che quando davo per assodata una qualsiasi cosa mi diceva: ricordati sempre che "sicuro e certo" sono al cimitero morti e sepolti, che "forse" è in coma e non ha speranze e che "chissà" sta sempre male e tutti i giorni fa la fila al pronto soccorso.
RispondiEliminaMagari è per questo che prima di dare per assodato quanto assodato appare, cerco conferme e attendo le verifiche.
Per quanto riguarda Bossetti, immagino tu sappia cosa gli si è abbattuto addosso, visto che ha un figlio in galera e tutti dicono che sua moglie l'ha tradito accollandogli due gemelli non suoi. Immagino tu sappia che ha quasi 80 anni, che è uscito da poco dall'ospedale e, soprattutto, che è assediato da un nugolo di giornalisti che non vedono l'ora che esca di casa per fotografarlo e fargli dire ciò che vogliono sentirsi dire...
A parte questo, potrebbe portare in procura o ai giornalisti qualsiasi cosa, anche cento analisi, e ugualmente non avrebbero alcun valore legale e non farebbero cambiare di una virgola la posizione della procura.
Cara Sira, da qualche giorno mi appari più ingenua di quanto so che non sei mai stata... un abbraccio, Massimo
Ps. x Sira: sei ore al mare coi figli che ti stanno sempre addosso... me le chiami vacanze???
RispondiEliminamassimo . queste sono le vacanze che ricorderai con nostalgia quando i figli diventeranno adulti .
RispondiEliminaMassimo non metto in dubbio che ho postato articoli da te già letti e vagliati, ma sono sempre in risposta a quelli che posti tu. Di Emiliano Giardina hai postato un intervista nella quale sottolineavi un "sembra" e io te ne ho postata un altra, sempre della stessa persona, che non faceva affatto intendere che avesse alcun dubbio e quel sembra non era che un refuso.
RispondiEliminaAltro articolo che ti ho postato, sempre in risposta al tuo riguardava le percentuali di errore di attribuzione e di dna sporco.
Per quanto riguarda il Bossetti padre non c'è bisogno che esca. Può farlo la sorella e convocare la stampa sbugiardando procura e ris. Non è valido ai fini legali? E che importa? Intanto riabilita la sua famiglia e poi aspetta comoda che lo ripeta la procura. Ma come ha già detto qualcuno, di cui non ricordo ora il nome, l'unico motivo può essere che lo abbiano già fatto
e che il risultato sia quello che non avrebbero voluto fosse.
Per finire, amico mio, la mia ingenuità è la stessa che hai dimostrato tu postando l'articolo che poi hai cancellato. La differenza è che inizialmente lo hai tolto perchè l'ansa aveva lanciato una notizia falsa e successivamente perchè ti sei documentato meglio e hai cambiato tdea sull'attendibilità del dna.
Bene, io l'idea sul dna invece non l'ho cambiata anche se per capire cosa sia successo, e come,ci vorranno buone indagini.
Un abbraccio a te!
X Sira
RispondiEliminaAncora non ci sei Sira, chi ti ha detto che ho cambiato idea? L'ho scritto anche: non vorrei passare per l'avvocato di Bossetti, non lo sono.
Se ho deciso di essere "garantista", non è perché mi sono informato meglio sul dna, che comunque può sbagliare (e sai che casino di cenere dovrebbe cospargersi sulla testa degli italiani se fosse sbagliato), ma perché mi sono accorto che da Bergamo ci arrivavano tante, troppe, falsità. E, come capita a chi interroga, le falsità sono sempre sospette...
Giardina non ha messo solo un sembra, ha messo tante altre parole da vero scienziato (il dubbio fa male ma la certezza è ridicola - diceva un tale), quelli che hai postato tu sembrano i padroni assoluti della biologia e della verità... quasi quasi spedisco loro una corona.
X Pino
E dai Pino, continui a cadere nelle trappole dei media. Che c'è di strano se quel giorno, giorno non sera, Bossetti è andato in banca, ad acquistare materiale edile o a bersi una birra. Era a Brembate? E allora? Cosa c'entra con l'omicidio? Niente, ma la procura e la stampa vuole che tu pensi che c'entri... e tu lo pensi e addirittura scrivi "interessante"...
Un abbraccio ad entrambi... Massimo
Seguo questo blog perché apprezzo moltissimo Massimo Prati e anche l intelligenza e la preparazione di molti commentatori. Plaudo all' onestà di Massimo di aver, per ora, tolto il commento di qualche giorno fa. Innanzi tutto non capisco perché la procura non faccia l' esame del DNA al signor Bossetti padre.. A questo punto uno più uno meno... Ma la mia domanda é questa, posto che il DNA sia veramente di Bossetti, questo significa che l' assassino sia per forza lui?
RispondiEliminaGrazie
Patrizia
Ciao Patrizia,
RispondiEliminase il dna è veramente e indiscutibilmente il suo, e se si accerta che è davvero liquido ematico, beh, è difficile pensare a un altro assassino, piuttosto servirà di trovare il complice perché non può aver fatto tutto da solo. Su Yara non si sono trovate ferite o lividi da difesa, quindi uno la teneva stretta e l'altro guidava l'auto o il pulmino, altrimenti sarebbe scappata o si sarebbe difesa (impossibile credere sia salita di sua volontà).
Ma che il dna sia il suo, se anche risultasse non essere figlio di suo padre anagrafico, si deve dimostrare dando la possibilità ai periti della difesa di verificare in prima persona la correttezza di quanto stabilito dai tecnici della procura e dai biologi esterni di Pavia: estraendo e isolando la traccia e rifacendo tutto l'iter seguito dai vari biologi che si sono susseguiti nell'individuazione.
Se il dna dovesse risultare il suo anche ai periti della difesa, a quel punto sarebbe difficile pensarla in maniera diversa dalla procura. Comunque si dovrà ragionare sul caso di volta in volta senza escludere alcuna possibilità; una situazione del genere in Italia non è mai capitata, perché non esiste un database che contenga milioni di profili biologici utile a fare raffronti. In America invece esiste (solo coi profili dei pregiudicati) ed è successo anche che andando a pescare un dna sul database si sia verificato l'errore e mandato in carcere un innocente.
Vedremo, potrebbe anche accadere un casino mai visto se risultasse che, invece, Bossetti junior è figlio di Bossetti senior e non di Guerinoni. In fondo negli anni abbiamo visto tante volte che le procure e i loro periti, e non solo a Bergamo, non sono esenti da errori (a volte madornali).
Ciao, Massimo
premetto che condivido il pensiero di Sira e Pino allora mettiamola così: il Bossetti si ritrova ad essere l'uomo più sfigato della terra a questo punto: il suo dna si ritrova all'interno degli slip della povera ragazza non si sa come, inoltre guarda caso lavora come muratore e la ragazza aveva nei polmoni polvere di calce, inoltre ha un furgone bianco identico a quello ripreso dalle telecamere, inoltre il suo telefono ha agganciato la stessa cella di quello di Yara all'ora della sparizione, poi per la solita sfiga lo stesso telefono guardacaso rimane spento per tutta la notte (cavolo si era scaricato); un ulteriore dose di sfortuna vuole che il Bossetti fino al momento del misfatto, usava andare a farsi le lampade proprio di fronte all'abitazione dei Gambirasio per smettere (stranamente) proprio quanto è successo il fatto. Insomma, questo povero muratore, ha tutte le sfortune di questo mondo e nessuno che voglia dargli un alibi!
RispondiEliminaCaro Filippo, continui a stupirmi. Non te la prendere per quanto scriverò, non voglio essere offensivo ma devo chiarire alcuni concetti e sarò sarcastico come lo sei stato tu.
RispondiEliminaProbabilmente non te ne rendi neppure conto, ma il tuo ragionamento è lo stereotipo voluto dalla procura e dai media. Hai abboccato a tutto ciò che ti hanno lanciato senza battere ciglio ed ora non sei più tu, ora sei "uno dei loro". Dai tutto per certo perché "loro" ti hanno detto che è certo.
Quindi il Dna, che fino a nuove analisi non si sa se sia il suo, ora è per forza di Bossetti (vuoi mai mettere in dubbio le parole e il lavoro della procura e di biologi affermati?).
La calce nei polmoni? E' chiaro, viene dai vestiti di Bossetti, e di chi se no? Mica ci sarà qualche altra decina di migliaia di muratori a Brembate, Bergamo e zone limitrofe". Mica potrà essere stato qualche sbandato a portare Yara in un cantiere chiuso (perché alla sera i muratori smettono di lavorare).
Però ha un furgone bianco (cazzo, cambiamo pure i colori visto che il furgone di Bossetti è azzurro).
Ma è stato ripreso dalle telecamere di Brembate. Perché è altamente indiziario e particolare che Bossetti, come fa quasi ogni giorno, sia andato in banca, ad acquistare materiale edile dall'azienda dove andava sempre, a bersi una birra.
Ma c'è il telefono che un'ora prima, non alla stessa ora ma un'ora prima (ma che ci frega di un'ora!!) ha agganciato la cella di Mapello perché ha chiamato il cognato (che era il proprietario del cantiere dove lavorava in quel periodo e probabilmente gli doveva dire cosa fare il giorno successivo).
Però quel telefono dopo la chiamata si è scaricato! Ma dai, dice la procura e tu ci credi, è chiaro che lo ha staccato di proposito perché aveva in mente di violentare e ammazzare una bambina!! E' lampante!! Con quella faccia lì cosa vuoi che faccia un muratore che passa ogni giorno da Brembate di Sopra! Per lui violentare e ammazzare è una cosa normale, anche se è incensurato e le ferite sul corpo di Yara non provengono da un cutter ma da un coltello con lama ricoperta al titanio (non roba da muratore, quindi)
Sì dai, però, andava a far lampade e poi ha smesso. Dite a tutti che ha smesso quando Yara è scomparsa, ha probabilmente detto la procura o qualche giornalista dello scoop. E tu, che ormai con la procura e coi giornalisti scoopettari vai a braccetto perché ti sei convinto di tutto ciò che t'hanno detto, ora sei certo che ha smesso subito di andare a far lampade a Brembate, anche se in realtà ha smesso quando il centro UVA ha chiuso e si è trasferito in altra zona, un anno dopo...
Ma sono d'accordo su un punto con te: anche a me mi sa che il Bossetti è sfortunato e in carcere ci resterà. Non perché al momento sia sicuro che abbia ucciso Yara, ma perché è sicuro che i giudici popolari che lo giudicheranno un domani avranno metabolizzato il pregiudizio, sputato senza ritegno sull'opinione pubblica e da quasi tutti metabolizzato!
Porta pazienza e scusa la mia scrittura... ciao, Massimo
Filippo, sai dove sta l'errore? Nel cadere nel tranello delle riviste, dei quotidiani e dei talk show.
RispondiEliminaOramai, avendo "sdoganato" il condizionale, sembra che chiunque (veri giornalisti, veri esperti, parolai e buffoni di corte) possa dire tutto ed il contrario di tutto.
Sarebbe stato visto ... avrebbe dichiarato .... sarebbe stato comparato .... sembrerebbe essere ......
Ecco, fermiamoci tutti un attimo e cerchiamo di ragionare con calma. Chi diffonde questo tipo di notizie evidentemente non ha modo o non vuole verificarne la fonte. Lo sappiamo per certo, altrimenti non userebbe appunto smodatamente il condizionale.
Se vogliamo raccontarcela davvero tutta, dobbiamo dire che quel signore al quale Guerrinoni aveva confidato di aver avuto una relazione extraconiugale probabilmente, se il caso di Yara Gambirasio non fosse assunto agli onori delle cronache, si sarebbe taciuto.
Omertà, farsi i fatti propri, piccoli distinguo per cui qualcuno è si del luogo ma mica tanto perchè vive in una frazione .... si sono notati eccome.
Una signora ha anche detto "Mi vergogno" .... Di che? Di vivere negli stessi luoghi di un presunto assassino?
Eppure quell'uomo ha parlato. Ed ha anche dovuto insistere a quanto pare. Perchè il test del dna su Ester Arzuffi era già stato comparato ed escluso. Perchè? Per un errore di laboratorio o di chi doveva conservare i profili genetici da raffrontare.
Ora, io trovo non solo corretto ma anche dovuto spendere denaro, anche tanto denaro, per cercare l'assassino di una ragazzina.
In Italia si sprecano soldi, quando non si gettano alle ortiche in modo davvero disgustoso e questo non è il caso.
(Segue)
Ed allora eccomi a rinnovare l'invito: fermiamoci tutti ..
RispondiEliminaSmettiamola di leggere i condizionali come fossero verità conclamate ed assolute.
Lo dobbiamo a Yara, ai suoi genitori ed ai suoi fratelli.
Lo dobbiamo a chi amava Yara: parenti ed amici.
Lo dobbiamo anche alla moglie ed ai figli di Bossetti Massimo.
Lo dobbiamo alla gemella di quell'uomo.
Lo dobbiamo soprattutto a noi stessi ed alla nostra intelligenza.
Saro' io la prima a dire "buttate via la chiave" se e quando si troverà IL COLPEVOLE o I COLPEVOLI.
Ma questo benedetto condizionale sta diventando insinuante, strisciante, volgare e non solo inopportuno.
Sta diventando strumento di coercizione delle menti.
Ed io a questo gioco, non mi presto.
Stefania
Caro Massimo, non mi offendo figuriamoci. Questo è un blog dove ognuno spero possa fornire la propria opinione che può essere anche diversa dagli altri e da chi è l'host del blog stesso come in questo caso. Utenti che sono in genere, come il sottoscritto, persone che non hanno accesso diretto (da polizia o addirittura procure) alle informazioni ma solo, ovvio dai mezzi mediatici.
RispondiEliminaOvvio quindi, detto ciò, che ogniuno si fa la propria idea in base a quello che legge, e così è sempre stato, anche se il sottoscritto si ritiene obiettivo e capace di analizzare e di leggere le notizie e farsi una propria idea indipendetemente dall'impostazione della stampa. Così come ho sempre difeso Knox e Sollecito quando la stampa li accusava per i bacetti o le foto nel negozio di intimo (difesa nei loro confronti che ho sempre fatto e che continuo a fare), non ho mai avuto e scritto nulla riguardo la certezza di un Parolisi colpevole (anche se penso alla fine sia stato lui), e non ho mai clavalcato l'onda del giustizialismo mediatico contro i vari politici di turno. Come vedi caro Massimo, so leggere le notizie e so come non farmi imbonire, ma lasciami dire che la mia opinione su questo caso, forse per la prima volta, mi trova concorde con l'impostazione della stampa/media (anche se a notar bene è meno accusatoria di altri casi meno certi: vedi Knox/Sollecito) e della procura (e tu sai bene quanto la mia impostazione e il mio pensiero sia contro il loro modo di operare). Spero di essere stato chiaro.
Sei stato chiaro Filippo, e non sarò io a impedire che in questo blog si esternino opinioni contrarie alle mie o al senso garantista che perseguo (anch'io però trucido i colpevoli sicuri e i loro complici, sul blog di articoli colpevolisti in tal senso ce ne sono tanti).
RispondiEliminaE' logico, però, che se vedo postare notizie ambigue e non vere, riprese dalla stampa, come ho sempre fatto posto un commento a risposta in cui dimostro quanto siano errate le informazioni ricevute e mentalmente elaborate. Poi starà nella persona a cui mi rivolgo credermi, e ormai tutti sanno che in tanti anni non ho mai scritto balle, o restare della propria idea e pensare che racconto favole e hanno ragione i media.
So come la pensi, anche sugli altri casi (e do atto che quando in privato io e te ci si confrontava sul Decleva la tua convinzione, viste le successive prove e la condanna, era giusta e la mia prudenza forse eccessiva), ciò non toglie che la notizia del dna ti ha condizionato fino a farti dare per certo quel che certo ancora oggi non è.
L'indagine sulla morte di Yara, anche se sei in grado di filtrare le notizie dico ugualmente la mia, non è il solito caso in cui si parla di celle telefoniche agganciate, di tempi in cui far stare l'azione omicida e testimonianze sull'evento accaduto. La procura l'ha vista da subito diversamente, tanto da far passare il Tironi, dopo innumerevoli interrogatori, per un mitomane e lasciar cadere anche le testimonianze del Toracco e dalla Abeni. Probabilmente avranno avuto buoni motivi per non seguire la linea investigativa tradizionale. Per pensare a piste internazionali o a chissà che. La Ruggeri sul punto ha detto che l'indagine è stata molto complicata perché non c'erano molte telecamere in funzione e le testimonianze mancavano (c'è da chiedersi come facessero ad arrestare i veri colpevoli tempo fa, visto che non c'erano videocamere di sorveglianza e neppure celle telefoniche).
Insomma, invece di buttare lo sguardo su chi conosceva Yara, su chi poteva averla seguita e conoscere i suoi spostamenti, hanno scelto la linea investigativa diversa. Hanno fatto la cosa giusta? Forse sì, non posso saperlo. Ma so che per farsi credere incondizionatamente, dopo tante critiche hanno puntato su ciò che da sempre ci è risultato convincente, sul DNA.
Tu sei convinto che sia la prova regina e io rispetto la tua opinione, come ho scritto è sacra, ma non mi biasimare se cerco di inserire notizie vere al posto delle farlocche che girano sui media. La categoria mediatica è molto strana e io so cosa accadrà se un domani dovesse risultare che Massimo Bossetti è figlio di Giovanni Bossetti e non di Guerinoni. E' già accaduto e sempre accadrà.
I media non soffrono di sensi di colpa o rimorso (solo il direttore di un giornale chiese scusa per le accuse infamanti lanciate contro Tortora; ma lo fece dopo la sua morte), e dovesse accadere un evento del genere (dna del figlio uguale a quello del padre anagrafico) non faranno alcun mea culpa, anzi si agganceranno a doppio nodo alla famiglia Bossetti finendo col saltare, ipocritamente, sulla sponda opposta senza alcun problema. E in un paio di giorni a tutti parrà che siano stati sempre ancorati a quella sponda.
Questa è la nostra informazione... un'altra non l'abbiamo e a volte non si riesce a scremare, perché pare che abbiano da sempre la nostra stessa idea...
Ciao, Massimo
Massimo, vedo ti sei pure ricordato del Decleva (io me ne ero già scordato) a dimostrazione che magari un po' d'intuito ce l'ho pure. Però gisutamente qui bisogna basarsi su fatti concreti e i fatti concreti (da come ci vengono riportati dalla stampa) vedono il Bossetti come probabile colpevole (mettiamola così). Son convinto che gli inquirenti troveranno altre prove dall'esame del pc e del telefonico. Spero così, che quanto prima, tu possa ripostare, quell'articolo messo in stand bye. Nel frattempo ... buone vacanze!
RispondiEliminaSe è stato lui, Filippo, non ci sarà nulla di compromettente né sui computer né sui cellulari né su altro, quattro anni sono tanti. Se è coinvolto lo si scoprirà forse domani, quando incontrerà sua moglie in carcere e, stanne certo, ogni loro parola sarà ascoltata e registrata (altrimenti la Ruggeri non dava l'ok alla visita). O, meglio ancora, quando andrà a fargli visita sua madre. Neppure i criminali abituali riescono a tacere su certe cose e l'agitazione della donna, se davvero complice del figlio, in questo caso farà il resto.
RispondiEliminaMa per l'ennesima volta si sta sprecando tempo e personalmente credo che la procura abbia perso un'altra occasione per far luce sul crimine. Il tutto a causa della smania di anticipare i tempi dell'arresto (e per come la vedo se ne son resi conto, subito dopo l'arresto, anche loro). Se lo avessero lasciato libero per altri quindici giorni, se invece di fargli l'alcooltest lo avessero chiamato in caserma per lasciare il dna, se avessero messo cimici nella sua auto, nel suo furgone e predisposto intercettazioni telefoniche per quindici giorni, se avessero fatto girare parecchi carabinieri per Mapello e nei luoghi in cui sapevano che si fermava... beh, se davvero era lui l'assassino, vedendo il cerchio stringersi sarebbe entrato nella più assoluta angoscia e avrebbe commesso numerosi errori.
Se lo avessero fatto avrebbero potuto capire se davvero avevano a che fare con l'assassino di Yara e, fosse stato lui ad uccidere, arrivare anche al complice (perché un complice c'è per forza).
Invece si sono accontentati del dna e convinti da anni di parole e ricerche biologiche l'hanno subito arrestato... e ora si ritrovano nella condizione di dover cercare le prove della colpevolezza nei suoi computer, nei suoi cellulari e nei suoi mezzi...
Io voglio dare giustizia a Yara e non mi importa il nome del colpevole. Si chiami come vuole, ma deve essere il vero colpevole a pagare, non il primo che capita dopo quattro anni di indagini in cui non s'è trovato nessun altro...
ciao
Nello scorrere i nuovi commenti, mi sono fermata alla espressione di Massimo “trappole dei media”,
RispondiEliminaebbene, non mi posso trattenere più, scrivo quello che stavo per dire ieri sera:
Caro Massimo, io a questo punto vorrei, gentilmente sapere quale è la fonte diretta, acclarata, da cui discende la notizia che 1800 dna sono stati confrontati con la madre di Yara.
È una confessione che è ti arrivata attraverso le tue conoscenze tra i genetisti coinvolti o dalla Procura? L’hai raccolta dalla viva voce delle persone interessate, come ad esempio il maresciallo dei carabinieri Giovanni Mocerino che citi nell’articolo precedente in questa frase:
“E allora il maresciallo maresciallo dei carabinieri Giovanni Mocerino si rivolge a Letizia Ruggeri che per scrupolo fa ricontrollare il Dna e, porca di quell'oca, scopre che il biologo non l'ha comparato col Dna dell'assassino ma con quello della madre di Yara. Scopre che sono 1800 i profili comparati col Dna sbagliato. Per cui si rifanno le analisi, a Pavia, e si scopre che il gene della donna è molto simile a quello cercato per quasi tre anni.”
È notizia genuina al 100% o è mediata dai media?
Grazie, Mimosa
Maturalmente senza polemica!
E ora, arrivata alla fine della lettura:
RispondiEliminacarissima Stefania 10:52, e carissimo Massimo e tutti, allora ci fermiamo qui, ci salutiamo e andiamo a leggere Topolino che è meglio?
No, Mimosa, non ci fermiamo. Dobbiamo cercare di comprendere se ora che la frittata è stata fatta, ovvero è stato arrestato un colpevole/un innocente anzitempo sia possibile trovare dati certi che lo possano davvero portare dietro le sbarre per sempre o liberarlo da questo fardello in modo inequivocabile.
RispondiEliminaDobbiamo comprendere se è ancora possibile arrivare alla verità dopo che si è agito cosi' maldestramente.
Bacione!
Stefania
Cara Mimosa, senza polemica, sarebbe stato molto meglio chiedermi una cosa del genere in privato... o questo caso in particolare sta cambiando qualcosa fra noi e fra me e tanti altri?
RispondiEliminaComunque, non l'ho saputa da Bergamo, l'ho letta sui giornali e, come ho fatto quando ho letto che l'analisi del dna non si era fatta, ho preso il telefono, parlato con chi mi ha dato un altro numero di telefono e poi, a nome suo, ho chiamato una persona di certo informata.
Ma la notizia, che io prima di inserire in un articolo ho verificato, era già uscita... e poco importa che il procuratore capo dica che a lui non risulti, perché poco ci vuole a fare due conti: il dna della Arzuffi è stato prelevato ad aprile 2012 e quello del figlio il 13 giugno 2014... dopo l'entrata in scena del signor Negroni
Massimo
@ MASSIMO caro,
RispondiEliminaquello che hai riportato nel post delle 15,12, riflette chiaramente le mosse più opportune che gli inquirenti "avrebbero" dovuto adottare, ma che non hanno fatto, precipitando gli eventi in modo che solo a posteriori si sono rivelati negativi per le indagini che intendono condurre tardivamente..
Te ne do atto.
Ciononostante, resta, come una pietra miliare cementata nel terreno: il dna che, in un modo o nell'altro, sarà difficile, per non dire impossibile impacchettarlo e buttarlo nei rifiuti.
Mi riesce assai imbarazzante, per la stima che ho di te e delle tue idee, intese sempre alla disinteressata difesa del nostro prossimo, e della giustizia, ritrovarmi oltre una porta stagna, che separa, sia pure solo momentaneamente, i nostri punti di vista. Ma tanto è; spero solo che il dubbio che ci vede dissenzienti, venga dissolto al più presto.
Saluti cari, Pino
Stefania,
RispondiEliminadi che cosa possiamo discutere, se tutto quello che riportiamo e mettiamo sul piatto dell’analisi ragionevole, ci viene frantumato da Massimo con frasi del tipo “il tuo ragionamento è lo stereotipo voluto dalla procura e dai media”?
Di che parliamo? Di che tempo faceva a Brembate la sera in cui Yara uscì dalla palestra?
Ci sarà chi dice che piovviginava, chi c'era nebbia e così via, sì, potremo intavolare qualche interessante conversazione.
Mimosa
Massimo,
RispondiEliminase hai piacere di farmi certe confidenze ti scrivo in privato.
A me bastava solo che tu pubblicamente rispondessi come hai fatto, dal momento che tra tutto quello che hai demolito proveniente dai media non c’era quella informazione e io volevo essere edotta, affinché non mi rimanesse una lacuna. Capisci?
Un caro ciao! Mimosa
Mimosa, possiamo commentare essendo possibilisti. Io non so cosa passi nella testa di Massimo e lui ti risponderà. Posso dirti cosa passa per la mia, di testa.
RispondiEliminaPenso che se dopo le controanalisi di rito il dna di Bossetti Massimo ci dirà che è lui Ignoto 1, come penso molto probabile, questi dovrà spiegare alcune cose che mi lasciano perplessa. E non mi riferisco di certo alla polvere di calce inalata da Yara o al colore del furgone dell'uomo.
Anche perchè, diciamocela tutta, se come probabile chi ha ucciso Yara non era un singolo, ecco che Bossetti potrebbe benissimo essere coinvolto ed esserci dentro sino al collo, anche se ha un mezzo azzurrino.
Quello che dovrebbe spiegare è ad esempio come puo' uno che è in possesso di dieci cellulari tenerli TUTTI SPENTI proprio quella sera? Tutti con la batteria scarica?
Quello che dovrebbe spiegare è perchè si appella (sempre se verrà dimostrato non essere una bufala di alcuni giornalai) al fatto di aver subito un furto di materiale due anni dopo l'omicidio. Un furto che ha denunciato. Se prima gli hanno sottratto coperte da cantiere, attrezzi di qualsivoglia genere, non aveva denunciato. Perchè?
E soprattutto perchè dopo la morte della ragazza ed il suo ritrovamento sapendo gli avevano rubato degli attrezzi non si presentato per segnalarlo?
Come puoi leggere di dubbi ne ho e ne ho tanti. Nessuna certezza.
Quello che mi fa rabbia in questo momento è che se ho degli scrupoli nell'additare un uomo come l'omicida lo devo a chi ha fatto del diritto di cronaca un vero e proprio scempio.
Stefania
Stefania
RispondiEliminachi assicura che il Bossetti abbia avuto 10 cellulari e soprattutto che erano "tutti" spenti quella notte?
Non è che l'hai letto o sentito da qualche parte e sei cascata pure tu nelle "trappole dei media"?
Come vedi Massimo mi ha fatto diventare cinica ;-)
Buona sera
RispondiEliminaciao Mimosa . Questa notizia data da Massimo è stata ribadita durante la trasmissione MATRIX di ieri sera da un giornalista di cui non ricordo il nome e sempre nella stessa trasmissione l'avvocato Giulia Bongiorno ha invitato a prendere con cautela certe notizie e soprattutto ha puntualizzato il fatto che quanto emerso è soltanto il punto di vista dell'ACCUSA ....
Un abbraccio affettuoso a tutti
lori
No, Mimosa. Ho detto dieci perchè ho letto dieci ma per quanto mi riguarda, se uno ha un back up e sa di avere un cellulare con problemi se li porta dietro entrambi. Sia per lavoro sia perchè a casa ha una moglie con tre bambini piccoli.
RispondiEliminaTi potrei anche dire che SE è vera la notizia dell'intercettazione della telefonata tra Massimo Bossetti e la madre con commenti sulla vicenda a poche ore dall'arresto, io se innocente, sarei corso immediatamente in caserma! Non avrei atteso nessunissimo etilometro!
Come vedi sono parecchio possibilista. Lo sono per motivi differenti da quelli espressi da altre persone ma lo sono.
Stefania
Caro Pino, cara Mimosa, parlo a voi per parlare a tutti.
RispondiEliminaMimosa, dici che è il caso di andarsi a leggere topolino (da piccolo lo divoravo e mi piacerebbe tonare ad avere tempo per leggerli). Che io frantumo i ragionamenti.
Ma non è proprio così, perché i ragionamenti basati su notizie fasulle si frantumano da soli in poche ore e non rendono merito a chi li scrive che dovrà cambiare in corsa. Se volete farne usando la pubblicità mediatica fatene, ma non aspettatevi che non intervenga quando leggo una notizia falsa.
Lo dico io che è falsa, quindi ne rispondo personalmente e se qualcuno di quei giornalisti che le pubblicano può dimostrare che sbaglio e la notizia è vera, mi becco una o più querele. Insomma, mi sto esponendo ancora come quando si parlava di Parolisi.
Ma perché fermarsi qui? Perché non ragionare come quando si parlava del caso di Melania Rea? Anche allora arrivavano informazioni taroccate o parziali a cui avete aggiunto voi la parte logica che mancava. E anche in quel caso sono intervenuto io quando le notizie non collimavano con ciò che mi dicevano i più informati a cui telefonavo o mi messaggiavo o scrivevo via mail - e non erano solo innocentisti, anzi, con gli innocentisti faticavo ad andarci d'accordo (sapete di chi parlo).
Il discorso è forse diverso da allora? Sì, e lo capisco il motivo, è diverso perché la botta dna è arrivata come un tornado e ha colpito tutti (aveva colpito anche me).
Ora c'è da dire che la maggioranza dei quotidiani da qualche giorno sta usando, come usava al tempo di Melania Rea, solo verbi al condizionale. Ma non sempre, a fasi alterne c'è chi esagera per ottenere più contatti, come fatto dal Carlino ieri che ha tenuto in prima pagina per una giornata intera una notizia taroccata da loro stessi dopo aver visto un servizio televisivo.
Enrico Fedocci in quel servizio parla dell'intercettazione fra madre e figlio e quasi alla fine dice: sia ben chiaro che mai la madre si è tradita e mai il figlio dice che ha ucciso Yara - per esserne certi basta chiamarlo e confermerà. Il Carlino invece titola: "Massimo, i carabinieri sanno: la cimice tradisce Ester".
Ecco, se si vuol ragionare si può ragionare con la notizia data da Enrico Fedocci, già di per sé colpevolista perché parla di una intercettazione da cui i carabinieri avrebbero capito qual era il figlio a cui fare il dna, non con quella del Carlino di sicuro taroccata.
Insomma, voglio dire che ragionare si può ugualmente, con qualche condizionale in più, qualche accortezza e pulendo la notizia quando è un lampante copia-incolla modificato dall'ultimo o dal penultimo che l'ha pubblicata. Per farmi capire. Non voglio di certo che si parli di un suo furgoncino bianco, dato che bianco non è, e neppure di indizio a colpa quando si viene a sapere che andava ad acquistare materiale elettrico a Brembate.
Insomma, se uno ha una convinzione di colpevolezza e intende ragionarci sopra per trovarne conferma a me sta benissimo, ma, come ho fatto con Vanna tempo fa (e lei lo ricorderà), usando il più possibile notizie logiche (se non sono verificabili almeno che siano logiche e che abbiano una parvenza di verità).
Se poi vi infastidisce che entri per smentire un dato che so non essere vero, non entrerò: scriverò un articolo ex novo in cui lo smentirò: ma rischiate di parlare del nulla per qualche giorno...
Naturalmente e veramente senza alcuna vena polemica,
Massimo
Eravamo tutti "possibilisti"
RispondiEliminaquando valutavamo le notizie giornalistiche, via via che uscivano,
"possibilisti" che fosse M.G.B. l'assassino di Yara, SE le informazioni erano vere,
"possibilisti" che ci fossero degli errori di valutazione da parte degli inquirenti
"possibilisti" che fossero tutte coincidenze - pur Se le informazioni erano vere - e che il colpevole andasse cercato ancora
eccetera
Io stessa avevo esplicitamente detto che sospendevo il giudizio, però ho dedicato volentieri il mio tempo anche ad analizzare le coincidenze come "indizi".
Ora non mi va più.
Non saprei di cosa parlare senza incorrere nelle obiezioni di Massimo
Un abbraccio
Mimosa
Mimosa, Massimo Prati, Pino e tutti ... sapete cosa sta accadendo? Che al contrario che nel caso Rea dove con cadenza settimanale si sparavano notizie (usualmente prima o dopo di due famose trasmissioni televisive) qui, dopo quattro anni di attesa, si è arrivati a qualcosa di tangibile ed i giornalisti si sono avventati tutti come avvoltoi sul "corpo caldo" del reato.
RispondiEliminaSembra la fiera del "chi la spara piu' grossa" e quindi ecco che non abbiamo il tempo materiale per masticare quel che ci viene proposto, digerirlo e metabolizzarlo.
No, perchè subito dopo ci viene sparata in prima pagina o urlata un'altra novità!
E siamo finiti a discutere malamente tra di noi.
Mi dispiace, sapete? Mi dispiace davvero perchè noi dovremmo essere oramai un poco abituati a gestire questa cosa ..... perchè alla fine, con parole differenti, abbiamo tutti dubbi e poche certezze ma esprimiamo la nostra cautela in modo differente. Talvolta sotto forma di "attacco scritto".
Certo, Massimo ha richiamato Filippo per quello che ha scritto il 25 giugno 2014 09:37:00 perchè dava per consolidate notizie non confermate e talvolta addirittura farlocche.
Ma proprio perchè non abbiamo ancora digerito la notizia precedente, abbiamo rischiato di sentirci un po' tutti coinvolti da quella dovutissima se pur rispettosa strigliata.
Proviamo invece a parlarne ancora. Io non voglio rinunciare alle riflessioni di tutti voi. Non voglio proprio. :-(
Stefania
@ STEFANIA,
RispondiEliminaM: G: BOSSETTI non aveva 10 cellulari ma solo due o tre, ma era in possesso si una decina di schede, come precisato, su domanda, dalla giornalista associata a "estate in diretta".
Ciao, Pino
Quindi comunque, Pino, non un solo apparecchio mezzo morto al punto che si spegne a metà pomeriggio.
RispondiEliminaIn ogni caso fa abbastanza specie una persona abbia dieci schede ....
Non ti pare?
Stefania
@ STEFANIA
RispondiEliminaStrano anche questo, certamente. Ma il fatto, anche se intrigante, non vedo come possa alimentare i sospetti su GAB.
Cerchiamo di non farci irretire ulteriormente.
Mettiamoci una palla di piombo ai piedi e teniamoli saldamente a terra.
p.s. Stefania
RispondiEliminaOT
sotto l'articolo che riguarda il caso Ceste, c'è qualcosa che riguarda la posizione di MB, postato ieri. Pino
Massimo Prati come Marco Ventura su Panorama.
RispondiEliminanews.panorama.it/marco-ventura-profeta-di-ventura/Yara-l-oscenita-della-giustizia-spettacolo
news.panorama.it/marco-ventura-profeta-di-ventura/Yara-i-dubbi-e-le-incongruenze-dell-inchiesta
news.panorama.it/marco-ventura-profeta-di-ventura/Venti-domande-ai-magistrati-del-caso-Yara
news.panorama.it/marco-ventura-profeta-di-ventura/indagini-yara-gambirasio-bossetti-dna
E se fosse il cagnolino di Bossetti che vagando e frugando nei campi e fra i resti della cara buonanima Yara, ha lasciato il dna del padrone. sarebbe terribile che sia accaduto e pensare a questo ma potrebbe essere.
RispondiEliminaChi è GAB, Pino? Non ho compreso, scusami.
RispondiEliminaP.S. Ho risposto all'anonimo che ci ha "illuminato" con l'articolo di Giallo sul caso di Elena.
Stefania
Buonasera a tutti!
RispondiEliminaQuesta sera durante la puntata di Chi l’ha Visto si è parlato delle abitudini di MGB e in particolare quella sua “mania” dell’abbronzatura e la frequentazione due volte a settimana del centro estetico per fare le lampade, a 2 passi dalla casa di Yara. Possibile che un muratore, che lavora quasi sempre all’aperto, debba ricorrere alle docce solari??? Sono abbronzati "naturalmente" di solito ...
Per la moglie l'abbronzatura era dovuta al lavoro nei cantieri, possibile che non sapesse che frequentava i centri estetici?? A me sembra piuttosto anomala questa cosa..
E le 10 schede SIM dei cellulari riconducibili a lui?? Neanche fosse un broker di Wall Street ..
Minnie,
RispondiEliminainvece a me la cosa non stupisce più di tanto, forse non con quella frequenza...
Ma lo sai che talvolta si dice, in senso dispregiativo "abbronzatura da muratore" ? Avrà voluto abbronzarsi uniformemente.
Sulle Schede SIM, va a sapere se fanno i conti di tutta la famiglia, cellulari, tablet ecc. Nel caso, poi, non ho capito cosa indicherebbe.
Invece da CLV io ho avuto conferma visiva (il momento del sequestro) di quanto avevo letto qui:
Il Fatto quotidiano 22/06/14 - D. Milosa
"Ad oggi gli automezzi sotto sequestro sono la Volvo grigia di Bossetti e il furgone Peugeot del fratello Fabio"
Perché sequestrare il furgone bianco? Non credo che gli inquirenti confondano i colori o credano di trovare il filmato risolutore del caso.
Probabilmente hanno informazioni sicure che il furgone veniva usato abitualmente da MGB (era davanti a casa sua) e cercano tracce di Y (dopo 4 anni?).
Aspetto dunque di sentire dagli inquirenti i risultati di queste analisi, qualsiasi esse siano.
La questione del furto degli attrezzi di lavoro, invece, come presunta giustificazione di contaminazione con il suo DNA, mi sembra proprio difficile da sostenere, soprattutto se sarà confermata una traccia ematica, abbondante e commista al DNA di Yara (fonti: ordinanza e conferenza stampa).
Da Repubblica, oggi:
Il legale di MGB avrebbe affermato di non voler contestare la presenza del DNA, anche se non ha mancato di lanciare una frecciatina sull'ipotetica degradazione.
Sembra invece che Il Bossetti abbia indicato al suo legale un'ipotesi sulla presenza del proprio DNA su leggins e slip di Yara. I dettagli non sono stati svelati - e' stato detto- per strategia difensiva. Mah..
Mia personale conclusione: al momento gli indizi sono poco più di sospetti, ma occorre attendere gli esiti delle indagini. Il DNA invece pesa come un macigno, ma occorre attendere la validazione della prova nel processo.
Una percorso ancora molto lungo...
Buonanotte, Pamba
Grazie Massimo per la tua risposta, continuerò a seguirvi come sempre
RispondiEliminaPatrizia
buongiorno .
RispondiEliminala tesi che l'imputato bossetti andasse afar lampade una volta alla settimana , e forse due., mi pare un aggiungere colpe al bossetti . un muratore che si fa 2 lampade alla settimana per l'abbronzatura?ridicolo..
i muratori sono cotti dal sole . beh comunque . la sciarelli ieri ha supposto che quando fu rapita yara, si chiede se bossetti fosse uscito, da una seduta abbronzante( vicino ai gambirasio )..e quindi aver avuto l'occasione di rapire la ragazza. ma ho letto qua che l'istituto era stato chiuso prima dell'omicidio..
perchè fanno tutte queste ipotesi ? se pensano di aver trovato il colpevole . il d.n.a non è la prova infallibile ?
allora hanno un dubbio sulla correttezza .. del dna ? e cercano su furgoni o macchine per la conferma che yara potesse aver lascito impronte e bossetti colpevole.?
su questo forum avevo fatto una domanda :il dna fra bossetti padre e bossetti figlio., ed eventualmente pure sulla gemella.. è stato fatto? non ho mai saputo se questo fatto sia avvenuto .
Un caro saluto a tutti.
RispondiEliminaNon sono intervenuta perché sono stata molto occupata per una lieta festa familiare, rileggendo ho notato il sempre uguale che si ripropone ogni volta, e cioè il non puntare il dito su nessuno, comunque anche davanti a indizi e prove, da verificare, da ipotizzare.
Il Bossetti quel DNA lì ce lo ha depositato, altro che gli attrezzi con i quali si era tagliato tempo prima!
Le forze dell'ordine sanno e sapevano quello che ruota in quell'ambiente, anche il parroco lo sapeva tanto da dirlo nell'omelia.
All'epoca del ritrovamento, andando in rete, mi capitò di leggere le elucubrazioni (è un eufemismo) di un giovanotto che partecipava alle riunioni del partito che ha come simbolo la stella delle Alpi e sulla bandiera un crociato con 'alabarda...orbene costui, non dico il nome, affermava che quel papà,il Gambirasio, se sposava una del luogo, non si sarebbe per nulla preoccupato...invece aveva scelto una che veniva dal profondo sud.
E non si doveva mescolare il sangue del nord con quello del sud.
Quel modo di ragionare era pubblicato e condiviso da più persone a dimostrazione che il primo indagato fu il tunisino e si passò alla larga da fare controlli mirati ai fanatici del luogo.
Gli inquirenti non credo non sapessero dell'aria che tirava nella zona, non credo che ignorassero che quel centro commerciale di Mapello fosse costruito con economie provenienti dalla Calabria, e che il papà di Yara lavorava nel settore edilizio.
Gli interessi, le mentalità in gioco si conoscevano eccome.
Ora sarà compito del Bossetti dire come e perché il suo materiale in grande abbondanza si trovava in quel punto particolare degli indumenti.
Ma sarà anche compito di investigare tutti quelli che hanno avuto a che fare con il centro estetico(e la palestra di nuovo) per scoprire cosa sanno ed hanno visto.
E' probabile che lui conoscesse Yara se era frequente recarsi in quel luogo ad abbronzarsi, nel quale anche la ragazza andava.
Di sicuro il Bossetti non era solo e bisognerà capire chi sta coprendo,cosa e perché.
anche la ragazzina frequentava il solarium? a 13 anni .
RispondiEliminacomunque se il dna è in abbondanza sugli slip e sui leggins perchè la fanno tanto lunga? hanno trovato il colpevole e basta ..
poi senza contrastare la vanna, penso che a bergamo non ci sia mai stata l'idea balzana che uno del nord non debba sposare uno del sud infatti si sono sempre sposati fra sud e nord . anzi: la prole viene piu' bella. sara' stato un discorso stupido di qualcuno. non è la mentalita' del luogo. ..
Il solarium, Magica, non fu chiuso prima dell'omicidio, ma almeno un anno dopo. E non fu chiuso, ma solo spostato di zona. Ciao
RispondiEliminaL'abbronzatura da muratore è ridicola, dovendo comunque tenere un paio di pantaloni o una maglietta, mentre lavorano, la loro pelle non risulta abbronzata in vari punti. Qualche lampada aiuta a renderla uniforme, e guardando le foto mi pare che Bossetti ci tenga alla sua abbronzatura...
RispondiElimina@ Magica
RispondiEliminase non sbaglio il test del dna a Giovanni Bossetti non è stato fatto, era uscita questa notizia ma la procura ha smentito ... e nemmeno sulla gemella credo...
mi sovviene ora che il crociato con alabarda sia il simbolo della lega . anche bossi sposo' una siciliana
RispondiEliminai poli si attraggono ??
grazie a massimo e minnie per le risposte .. saluti .
RispondiEliminagrazie a massimo e minnie per le risposte .. saluti .
RispondiEliminaMagica cara, sembra che Yara andasse in quel centro per effettuare la ceretta,ho letto che il costumino che indossava per gli esercizi ginnici, imponeva una rasatura costante per evitare irritazioni.
RispondiEliminaE' strano che tale notizia sia venuta fuori dopo la scoperta del Bossetti, a quanto pare nessuno di quel centro estetico ha parlato, che se ne sappia, nel frattempo si era spostato in altro sito e forse, nessuno ricorda o ha registrato le presenze.
Per quanto riguarda quello che ho scritto, l'ho fatto perché l'ho letto, vorrei solo ricordare che prima degli scandali venuti allo scoperto da parte di alcuni esponenti di quel partito, l'aria che tirava era di chiusura verso la parte peninsulare della penisola.
In ultimo, l'unione tra il nord e il sud di cui parli, era evidente come è stato evidente quello che c'era dietro: lauree comprate, diamanti, fiumi di danaro e cerchi magici con congreghe.
Ed è per questo che c'è stato un bel ricambio in seguito a un calo di voti.
E' tutto scritto, non l' ho inventato io.
Saluti.
Non tutti i muratori lavorano all'aperto.
RispondiEliminaD'inverno non ci si abbronza al sole, occorre la lampada, anche per i muratori.
La titolare del centro estetico dice di ricordarsi bene di Bossetti, anche se da quando ha trasferito la sede non lo ha più visto.
Ma la sua abbronzatura non è certo né una colpa né un indizio di alcunché.
Solo se MGB negasse la frequentazione, sarebbe indice che è menzognero e allora si dovrebbero trovare altre negazioni e altre bugie.
Mentire agli inquirenti è la peggior cosa che un sospettato può fare, anche se innocente, lo abbiamo visto.
Oggi ho sentito che la moglie, nel suo interrogatorio, ha detto di ricordare che la sera del 26 novembre di 4 anni fa ha cenato con il marito intorno alle 21. Sarebbe un autogol.
ciao vanna
RispondiEliminasiamo sicuri che la laurea non sia una bufala? lo sappiamo tutti che il figlio di bossi ha faticato a prendere la maturita':lo fece dopo bocciature varie .. a chi questo ragazzo avrebbe potuto sventolare una laurea in albania? ahah . in burundi? non lo a cosa gli servisse dei diamanti non so la storia .. pero' ti sei dimenticata delle mutande verdi di cota .. pero' da una parte politica non leggo mai delle loro porcate .. perchè ne hanno fatte tutti :bisogna stare attenti a questo modo di fare pericoloso . assomiglia da una blanda dittatura .
per il discorso su yara . non sapevo che la ragazzina avesse bisogno delle cerette ,penso all'inguine, ma a a13 anni mi pare eccessivo,comunque se era cosi'non discuto .
e non ho ami avuto sentore di antipatie per il sud .. abbiamo conoscenti e amici si va molto d'accordo . forse le antipatie erano per gli extracomunitari che delinquono .. ma sono loro che sono razzisti verso di noi . bisogna andare nei loro paesi per capire che si sentono superiori ..
Magica, si sono ultimamente calmati, ma ti posso garantire, anche per una piccolissima esperienza personale, che la " puzza sotto il naso" verso chi sta al sud, ce l'avevano e ce l'hanno ancora.
RispondiEliminaSe è vero che tutto il mondo è paese e il mondo è un caleidoscopio di diversità molteplici, provare a fare una lettura dell'ambiente forse permette qualche spunto e qualche chiave di lettura per capire, ad esempio,come si sono comportati gli inquirenti e perché hanno eseguito quel numero spropositato di ricerche genetiche per giungere al Bossetti.
Fin dai primi tempi si sapeva che la collaboratrice domestica dei Gambirasio aveva a che fare con il Guerinoni, quindi si è girato in tondo per giungere a fargli il palloncino.
Appare strano non credi?
Non avevano altri modi per prelevare il DNA prima?
Chissà da quanto tempo lo stavano spiando e non escludo che ci siano altri implicati e gli inquirenti hanno una rosa di nomi.
I casi misteriosi degli ultimi anni sono troppi, troppo confusi, senza molte prove, senza moventi importanti, senza armi del delitto ed effettuati tutti da persone di estrazione sociale medio bassa e di scarsa cultura.
Questo fa pensare non poco.
A me fa pensare che possano essere sottilmente collegati tutti e ci sia chi tiene i fili.
Intanto anche in questo caso, è la famiglia nel suo significato più profondo ad essere messa sotto il mirino.
Sono ben tre le famiglie che subiscono un crollo e un grande dolore: i Gambirasio, i Bossetti, i Guerinoni.
La famiglia è il cuore pulsante della società, la si mette in discussione con la morte, il tradimento, la menzogna.
Ma anche la Chiesa si trova ad essere nel mirino: il Bossetti era un fedele praticante...
Quello che gira intorno alla morte di Yara è più grande di noi, per questo gli inquirenti hanno agito così.
Se quello che ipotizzo è vero, il Bossetti non parlerà e tra qualche anno uscirà di galera.
Difatti oggi è uscita la Franzoni.
Vanna
RispondiEliminaIl centro estetico frequentato anche da Yara? Non credo, anche se sarebbe interessante trovare un luogo di un possibile contatto tra i due.
Ieri a CLV la titolare non ha detto proprio nulla della ragazzina. Non se ne sarebbe potuta dimenticare, con tutto il clamore che c'è stato. Però ha titubato a domanda precisa dell'intervistatrice (se il computer fosse stato sequestrato) sulla possibilità di verificare le presenze.
Ahiahi ...ok nessun pc, ma anche nessun registro, nessuna fattura, nessuna carta di credito o bancomat, per consentire le opportune verifiche?
Mimosa
RispondiEliminaStrano che la moglie di Bossetti sia entrata nei particolari di quella serata.
Ha sempre affermato, in via generale, di una routine familiare di questo tipo:
Rientro a casa del marito dopo il lavoro, doccia, cena alle 21, divano e letto, pochissime uscite fuori in famiglia.Raramente il marito si fermava fuori per fare lavoretti straordinari, ma rientrava sempre per l'ora di cena.
A meno che sia stata consigliata a dire così dall'avvocato.
Metti che tra un po' viene fuori una testimonianza di qualcuno che lo ha visto in giro...
Pamba,
RispondiEliminala giornalista inviata ha riferito quello che le è stato detto in Procura sull'orario della cena
e, senti senti, il direttore di quel settimanale colorato, presente in studio, ha spalancato la bocca ... a lui non glielo avevano confidato!
Pamba
RispondiEliminahai ragione, se volessero verificare i pagamenti di Bossetti al centro estetico, gli inquirenti devono chiedere alla sua Banca.
Ma immagino che anche il ccb sarà stato messo sotto sequestro.
Del resto, se non trovassero pagamenti alle sedute effettuate mediante bancomat e soprattutto nel giorno della scomparsa di Yara, non vuol dire che egli non potesse aver l'abitudine di pagare mensilmente, e anche in contanti.
Ma anche se il riscontro fosse positivo, i suoi legali potrebbero dire che si tratta di un'altra pura "coincidenza".
Scarso indizio, benché reputabile valido.
Non si dice in campo investigativo che 3 coincidenze fanno un indizio?
RispondiEliminamImosa 21.20
RispondiEliminaAh ma allora, di fronte a questi "megafoni" della Procura, a nulla serve il silenzio stampa della famiglia Bossetti:
http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/gli-avvocati-della-famiglia-bossettisilenzio-stampa-a-tutela-dei-minori_1064532_11/
p.s. però, a quella bocca spalancata in studio..sta proprio bene:-)
Anonimo delle 3 coincidenze
CI aiuti a mettere in fila queste coincidenze?
Carissima Pamba, abbiamo almeno quattro anni di esperienza alle spalle (dal caso Scazzi, almeno per me) e abbiamo imparato che la Procura lascia trapelare a chi gli fa comodo informazioni “di convenienza”. C’è una gara tra cronisti ad accaparrarsi la “rivelazione” per primi.
RispondiEliminaCredo che gli “informatori” si divertono a dare una imbeccata ad uno e un’altra ad un altro. Forse tirano ai dadi e hanno inventato “il gioco dell’oca della comunicazione”.
Non dubito che «La riservatezza della Famiglia Bossetti verrà anche adottata dagli scriventi componenti del collegio difensivo», come riporta l’articolo che hai linkato.
Ci sono altri che parlano! e chissà quanto ancora parleranno, ogni giorno c'è un pezzetto da scoprire.
Mimosa
all'Anonimo
RispondiEliminaho sentito anch'io ripetere spesso quella espressione.
Ma qui ci troviamo davanti ad una sporta e mezza di coincidenze troppo banali:
-il telefonino di Boss che si aggancia alla cella di Brembate alle 17:45 che ha a che fare col rapimento di 1 ora dopo?
-il telefonino si spegne subito dopo, nulla di strano si sia scaricata la batteria
- il telefonino è riacceso la mattina dopo, nulla di strano, era un telefono di servizio e tutti i muratori, piastrellisti, e compagnia bella spengono il cellulare terminato il lavoro!
-si abbronzava al centro estetico di fronte casa Gambirasio? È semplicemente un vanesio a cui piace il proprio aspetto.
-frequentava lo stesso centro Yara per la ceretta? Beh, credo in orari diversi, non penso che i genitori manderebbero una 13enne, da sola, in orario in cui potrebbe incontrare uomini.
- il Boss in famiglia è un abitudinario? Ciò non toglie che qualche “scappatella” tra l’orario di lavoro e il rientro a casa non si sia potuto far sfuggire.
-cenavano sempre intorno alle 21? Beh, un’oretta per la doccia e il relax prima di cena ce la mettiamo?
-cosa faceva tra l’ora di fine lavoro (a mia esperienza finiscono alle 16:30, estate e inverno) e l’ora di rientro a casa? Beh, qualche lavoretto privato per arrotondare il mensile … forse non tutti i giorni e forse proprio in fine settimana.
- fili rossi di coperta da cantiere sono stati trovati addosso a Yara? Non ci lavorava mica solo lui in un cantiere…
Potrei continuare ancora, per esempio chiamando in causa il coltello/punteruolo/taglierino e cosa diavolo è stata l’arma del delitto (l’Ordinanza di custodia parla anche di “arma da punta e taglio”, come per Melania Rea).
Se queste sono coincidenze, insomma, è facile metterne assieme 3 per creare un indizio, escludendo il DNA di Ignoto 1 che coincide con quello della signora Ester.
Ma questa è un’altra storia. E taccio (per ora)!
Mimosa
mi viene da considerare che se un uomo ci tiene all'aspetto fisico come l'abbronzatura integrale.. non lo fa per una ragazzina di 13 anni . lo fa perchè è un vanesio e caso mai , gli piacerebbero le signore piu' grandicelle .sarebbe un pazzoide se pensasse di sedurre una ragazzetta in quel modo .. se dicono che la stava puntando da tempo .
RispondiEliminaun pedofilo secondo me non cura l'aspetto , perchè è un malato e si trascura. non pensa all'abbronzatura integrale .. condivido quello che ha scritto massimo : con maglietta e pantaloncini rimangono parti pallide , percio' avanti con il solarium- ma per piacere a chi? :alle signore .
certo che la cosa e assai strana .. non capisco perchè non fanno il dna almeno alla gemella di bossetti ,per capire se la signora mente -mamma mia che situazione.
Magica
RispondiEliminauna persona si può fare un'abbronzatura integrale anche solo per piacere a sé stessa.
Un pedofilo è tutt'altra cosa!
Eppoi, non credo che un "pedofilo" curi il proprio aspetto per piacere alle ragazzine: gli interessa solo l'aspetto delle ragazzine.
Ciao
Mimosa
mimosa ciao ..forse mi sono spiegata male ,
RispondiEliminaavevo considerato che una persona che si cura nei minimi particolari, vedi pizzetto ossigenato , e abbronzature è un tipo che gli piace apparire certo che prima di tutto lo fa per sentirsi appagato del proprio aspetto poi per piacere ad altri . funziona sempre cosi'. ma come avevo scritto: ma è un mio pensiero.un tipo cosi' preferisce una donna e non rincorre ragazzine.
ho letto su libero che stanno cercando un complice . senza nessun indizio , 2 pedofili in un colpo solo .. mmmhhh mi sa che sia difficile .uno la tiene e uno che guida il furgone ?poi uno solo la rincorre in mezzo alle sterpaglie,mentre l'altro rimane nel furgone ..mi chiedo anch'io come abbia fatto un dna a finire su yara . e mettiamo che bossetti sia innocente .. come sara' successo ?
Cara Magica
RispondiEliminaperché dici
"poi uno solo la rincorre in mezzo alle sterpaglie,mentre l'altro rimane nel furgone"
non è provato quello che scrivi
come non è provato che Yara abbia corso in mezzo alla spianata di fronte alla discoteca per sfuggire all'aggressore (o agli aggressori)
può essere stata portata là e gettata in mezzo all'erba per mimetizzare il corpo.
Metti che l'aggressore (uno solo) l'abbia narcotizzata al momento di caricarla sul furgoncino ... basta uno solo per prendere in braccio il fuscello che era Yara
specie se è in preda all'adrenalina
inoltre, una persona che ha muscoli allenati solleva 40 kg come niente
pensa ai muratori che devono trasportare scatole di piastrelle (30-40-50 chili per noi sono impossibili)
Ciao a tutti
RispondiEliminaun mio caro amico mi ha chiesto di esprimere il mio parere sulla questione del DNA nel caso Gambirasio, ed eccomi qui.
Tanto tempo fa posi una domanda su questo blog: Salvatore era presente durante l'autopsia del cadavere della moglie, e se si ha avuto modo di baciarla MOLTO appassionatamente letteralmente DURANTE lo "slice & dice" di Tagliabracci? Mi chiederete, o vi chiederete: cosa c'entra Salvatore Parolisi con Yara Gambirasio? Nulla, in effetti, ma anche tanto, dato che in entrambi i casi, sotto l'egida della SCIENZA, si sono divulgate notizie che di scientifico hanno molto poco.
Quindi, che ne dite voi? C'era o non c'era? Parlo di Parolisi. Lo ri-chiedo perche' l'unica possibilita' che Tagliabracci avesse di prelevare il DNA di Salvatore nella bocca di Melania e' quella qui sopra esposta, ovvero che Parolisi avesse toccato o baciato la bocca della moglie proprio mentre Tagliabracci prelevava il campione labbra e quello dell'arcata dentaria. E questo ve lo puo' confermare chiunque, come ad esempio la Dr Baldi, dato che un DNA estraneo, qualunque sia l'origine, in una bocca altrui persiste al massimo una manciata di secondi. Altro che 72-74 ore da decesso a prelievo campione! Altro che decine di minuti di agonia durante il presunto rientro di Salvatore a CSM! Altro che esposizione del corpo all'aperto per decine e decine di ore...!
A proposito di corpi esposti all'aperto e di SCIENZA con la S maiuscola, che dico, G.A.L.A.T.T.I.C.A., passo subito al caso Gambirasio.
SE, E RIPETO, SE il DNA di Ignoto 1 dovesse REALMENTE corrispondere al DNA di Bossetti-figlio-gemello-di-gemella (understand? you sure? goooood ;-) ) e non per una serie di conseguenze forzate tipo a=b allora anche c d e portano alla lettera z, (tale chiamasi l'alfabeto Guerinoni-Ester), allora e solo allora si POTREBBE cominciare a parlare di seri SOSPETTI.
...continua
...continua
RispondiEliminaMi spiego meglio. Per provare che il DNA prelevato su leggings e mutandine di Yara corrisponde realmente a quello di Bossetti, bisogna comparare i due APERTAMENTE e per vie UFFICIALI, LEGALI E PROFESSIONALI. Come? Facendo le cose per bene, in maniera seria, e non passando per viottoli e vicoletti secondari (vedi palloncino :-/, vedi conoscente che forse ricorda il gossip di un possibile tradimento avvenuto 45 anni fa). Quindi, in un serio laboratorio d'analisi, CON GUANTI e attrezzatura IDONEA E STERILE ONDE EVITARE CONTAMINAZIONI, si effettua il prelievo del campione di BOSSETTI e lo si ripone immediatamente in apposito contenitore, per l'appunto IDONEO E STERILE. Solo a questo punto, sempre in ambiente sterile e sempre con la metodologia adatta, lo si compara DIRETTAMENTE con il DNA di Ignoto 1 (e non passando dal Via di Guerinoni o dal fai tre passi indietro con tanti auguri di Ester). DIRETTO, LEGALE, UFFICIALE, STERILE, IDONEO: parole chiave in qualunque omicidio, soprattutto con "maneggiamento" di DNA!
Se, a seguito di questo procedimento inappuntabile dal punto di vista della qualita' dei campioni e della procedura in se', dovesse risultare che effettivamente il DNA di Ignoto 1 e quello di Bossetti corrispondono, tutto cio' che l'accusa avrebbe in mano sarebbe la presenza del DNA di Bossetti (e ancora non necessariamente di Bossetti in persona, la qual cosa andrebbe ancora provata in altro modo) nel luogo del delitto in un lasso di tempo in realta' impossibile da stabire (dato che il cadavere era all'aperto per mesi ed esposto ad intemperie, animali e persone) tra l'omicidio e il ritrovamento del cadavere. E di questo CERTAMENTE Bossetti dovrebbe rispondere alle autorita'. Ma, dato che di DNA di "IGNOTI" nel caso Gambirasio non ce n'e' uno solo (GIUSTO?)... e dato il metodo "indiretto" usato per "acchiappare" la prova del DNA, direi che cosi', anche se Bossetti fosse realmente IL colpevole, dubbi ne rimarranno tanti, forse troppi. E credo che Yara Gambirasio e la sua famiglia meritino molto di piu' che una caccia al tesoro dal sentore, permettetemelo, tutt'altro che scientifico.
Ciao, Annika
Mimosa.
RispondiEliminaYara ha calpestato il terreno su cui e stato rinvenuto il suo corpo.
Ciò risulta dall'esame del terriccio restato sotto le suole delle sue scarpe. P.
Sarebbe importante comprendere se Bossetti conosceva qualcuno che frequentasse la palestra dove si allenava Yara. Il papà di qualche sua compagna, un fratello .... qualcuno di cui Yara potesse fidarsi. Qualcuno che pur i compagnia di MB possa averle offerto un passaggio sino a casa.
RispondiEliminaUn'ipotesi come tante altre, ben inteso.
Stefania
Per approfondire ancora un po' le coincidenze che metto giù come mi vengono.
RispondiEliminaC'è un po' di mistero su quel ritrovamento del 26 marzo, tre mesi dopo la scomparsa e 6 mesi dopo la scomparsa di Sarah.
Il 26 marzo entrò il Corona di soppiatto nella casa di Concetta.
C'entra la pedofilia come desiderio sessuale verso adolescenti e bambini oppure c'entra altro?
Yara e Sarah contengono nel loro nome la parola "ara", altare.
L'altare è utilizzato per cerimonie religiose.
Chi scoprì realmente il corpicino il 26 marzo?
Ragazzini prima o l'aereomodellista dopo?
Qualcuno affermò che quel prato era stato battuto bene ed era frequentato, eppure ci vollero 3 mesi per scoprire quel corpo.
Mentre per Sarah non si è riusciti a capire se era stata abusata, per Yara è sicuro che non lo è stata, eppure era in avanzato stato di decomposizione anche lei.
Da cosa lo hanno capito?
Dal fatto che aveva gli indumenti?
Poteva essere avvenuta una vestizione dopo.
Chi può dire cosa è accaduto, eppure è stato escluso, perché?
Se per ipotesi non c'è stato stupro, quale è il vero motivo di quel rapimento?
In quella zona era stato ucciso un ragazzo sudamericano e una ragazza indiana era stata suicidata, anni prima era toccato alla Piovanelli, anche lei giovanissima.
E' possibile che un padre di famiglia, praticante, abbia una seconda vita e sia stato scelto
per lasciare una ragazzina al gelo e procurarle sevizie?
Per Elisa Claps,dopo 17 anni, il DNA di Restivo sul maglione era saliva, il DNA trovato sulla biancheria intima di Yara,traccia abbondante, forse è sangue e si esclude che sia saliva o sperma, perché Yara non è stata violentata, dicono.
Restivo per quella traccia sta dentro,il Bossetti pure ma con dubbi,riflessioni molteplici fino ad affermare che se...bla-bla-bla,
non si può dire che sia lui.
E si devono fare altri controlli, pure la sorella deve fare il DNA.
Cosa c'entra la sorella, se per assurdo i due gemelli sono stati concepiti a qualche ora l'uno dall'altra con il seme di due uomini diversi, la sorella potrebbe avere il DNA di Bossetti con un altro ovulo.
La stessa traccia di DNA(salivare)
? ha portato il Parolisi dritto in galera, mentre la semenogelina, altrettanto importante non è stata neanche considerata.
Mi fermo qui, devo uscire necessariamente.
Comunque, Annika, la sempre puntuale Annika (ciao!) ha sottolineato un paio di fattori assolutamente rilevanti, anzi tre:
RispondiElimina- Non siamo certi il dna di Ingnoto 1 sia stato rilevato seguendo tutti i crismi del caso. Sappiamo per certo cosi' non è stato con quello di MB;
- Il corpo di Yara è rimasto per lungo tempo esposto ad intemperie e non solo;
- Il dna, rilevato e comparato secondo protocollo accreditato potrebbe darci la certezza oppure escludere che sugli indumenti di Yara si sia trovato dna di Bosetti. Nulla di meno ma neppure nulla di piu'.
Stefania
Gli inquirenti stanno ripassando i filmati della telecamera davanti alla banca in cui si vede un furgoncino bianco passare e ripassare. Mi ricordo che, a quel tempo, avevano cercato TUTTI i furgoni bianchi del circondario e li avevano “controllati”. Controllati come, mi domando? Mai sentito dire che erano stati “sequestrati” con tanto di mandato del tribunale per effettuare analisi approfondite. Tra quelli c’era anche il mezzo di Fabio Bossetti?
RispondiEliminaPS - Ben ritrovata Annika!
Annika!!!!
RispondiEliminaSperavo, speravo tantissimo di leggere il tuo parere professionale sulla faccenda :-).
Annika,il tuo autorevole ritorno è graditissimo!
RispondiEliminaBenvenuta tra di noi!
Vanna
buongiorno a tutti
RispondiEliminaciao mimosa .
leggendo il tuo post in risposta al mio, tu mi chiedi perchè io abbia fatto quelle osservazioni dal momento che la scena sul caso gambirasio era un'altro .
io avevo considerato il mio pensiero, seguendo quello che dicono i media tv e giornali o quelli informati.
avevo inteso da questi ragionamenti , che la yara aveva corso nelle sterpaglie inseguita da qualcuno . inoltre gli inquirenti suppongono che bossetti avesse un comlpice., perchè da solo non ce l' avrebbe fatta .. perhè guidare e badare alla ragazzina era impossibile . allora ho fatto quel ragionamento. in 2 andavano meglio. niente di piu' e niente di meno ,, considerazioni originali mie.
buongiorno a tutti
RispondiEliminaciao mimosa .
leggendo il tuo post in risposta al mio, tu mi chiedi perchè io abbia fatto quelle osservazioni dal momento che la scena sul caso gambirasio era un'altro .
io avevo considerato il mio pensiero, seguendo quello che dicono i media tv e giornali o quelli informati.
avevo inteso da questi ragionamenti , che la yara aveva corso nelle sterpaglie inseguita da qualcuno . inoltre gli inquirenti suppongono che bossetti avesse un comlpice., perchè da solo non ce l' avrebbe fatta .. perhè guidare e badare alla ragazzina era impossibile . allora ho fatto quel ragionamento. in 2 andavano meglio. niente di piu' e niente di meno ,, considerazioni originali mie.
Complimenti per il blog molto interessante, seguo spesso anche i commenti..
RispondiEliminaIn attesa delle ulteriori analisi spero ripetibili sul dna, mi ha incuriosito la segretezza intorno al veicolo usato dal B. in quel periodo, che sostiene di aver guidato anche quella sera. Non e' il furgone bianco intestato al fratello, ma dalla descrizione uno aperto. In google map ho notato che la casa/ditta del fratello non e' tanto distante da casa di Y. In via Foscolo street view gennaio 2012 e' visibile un iveco daily chiaro aperto parcheggiato proprio davanti alla porta, presenta anche una striscia rossa. Se si tratta del suo non so se la particolarita' consista nel cassone porta attrezzi, non me ne intendo. Certo che sarebbe un mezzo meno comune del famoso furgone bianco e piu' riconoscibile. Ma poco adatto ad un rapimento.
Meg
Cara Magica
RispondiEliminanon mi ero spiegata bene io,
la mia domanda era intesa a capire perché pensavi
"uno solo la rincorre in mezzo alle sterpaglie,mentre l'altro rimane nel furgone"
nel senso che potevano essere tutti e due a inseguire Yara
tante volte è successo che uno tiene ferma la vittima e l'altro la stupra.
Anche nel caso di Yara potevano essere due individui ... abbastanza maldestri da non riuscire a stuprarla, mentre l'hanno colpita in testa e sulla schiena per indebolire le sue resistenze e/o per infierire di rabbia.
Ciao
Mimosa
mimosa . se fosse stato come immagini :due disgraziati che volevano sopraffare una 13enne nel modo che tu immagini ., avrebbero avuto la meglio.
RispondiEliminaio un altro pedofilo nella scena non lo vedrei . ma pensandoci mi sovviene che un ragazzo vide yara parlare con 2 persone , ma vide pure macchine o altro nei paraggi? .
si sta ragionando e supponendo scenari, ma la verita? intanto le procure fanno lo stesso, e sono pericolose ,perchè da una loro ipotesi (che sia giusta o falsa) ma , sempre una ipotesi, prima o poi la faranno diventare realta'.. basta vedere nel caso scazzi .. che pur avendo la visione della scena vera descritta dal colpevole .,ne hanno inventato un'altra a loro piacimento .
All'inizio di questo caso, i cani molecolari avevano già fiutato tracce di Yara sulla maniglia di un furgone bianco (che non appartiene a Bossetti)
RispondiEliminaChi l'ha visto mostrò un furgone bianco con al suo interno una coperta rossa...non è dato sapere chi è il proprietario (non è Bossetti)
La scienza dice che ignoto 1 ha gli occhi marroni sul chiaro e Bossetti li ha azzurri.
Ho letto dei "Benvetuta Annika" Ma dov'è il suo scritto?
RispondiEliminaQualcuno me lo può indicare?
Oppure, avete sognato voi o sto sognando io???
Pino
Grandissima Annika! Anche se non ho mai partecipato alle discussioni sul caso Parolisi, l'ho sempre letta con estremo interesse e attendevo proprio un suo intervento sul caso Gambirasio.
RispondiEliminaBuona serata
Sandra
ahahaha che figura!
RispondiEliminaVabbe' un equivoco, ma non sarebbe meglio che un perito della Procura contasse fino a 10 prima di parlare con la stampa??
p.s.
Non riuscirò a seguire la trasmissione. Raccontatemi voi le vostre impressioni sull'intervista (se la trasmetteranno ugualmente).
Buona serata
Pamba
PAMBA
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione!
ANNIKA
Nell'ultima mia mail ti avevo chiesto caldamente di intervenire sul caso Yara, ma, non avendone ricevuta risposta, direttamente e con lo stesso mezzo, ho pensato che volevi rifletterci un poco, prima di deciderti a farlo.
Questa convinzione, mi ha fatto trascurare (come di solito faccio) di leggere post "anonimi", e, conseguentemente la tua firma apposta in calce allo scritto.
Potevi avvisarmi, però, ti avrei ringraziato prima
Ad ogni modo, ho letto solo ora la tua esauriente spiegazione.
Spero, carissima, che i tuoi interventi non si limitino a questo tuo primo.
Un abbraccio affettuoso, Pino
p.s. Ti invierò delle rose rosse, solo dipinte, ma messaggeri della mia stima. P
@ PAMBA
RispondiEliminaNel corso del programma "segreti e delitti" che ho seguito, il prof Buzzi, dal suo studio, ha dichiarato che dalle analisi del materiale pilifero a da alcuni capelli rinvenuti sugli indumenti di Yara, e stato ricavato un dna simile a quello precedentemente attribuito ad "ignoto-1".
Quando si è passato a discutere di altro omicidio, ho spento il televisore.
Da dove sarebbe venuta la smentita?
Ciao, Pino
p.s.
RispondiEliminaLa divulgazione della notizia sopra riportata, dal prof Buzzi, sarebbe avvenuta dopo la consegna dei risultati alla Procura, e non prima.
Almeno così ho capito.
Pino
Buzzi ha smentito personalmente in un'intervista rilasciata a sky
RispondiEliminaBeh, Buzzi può smentire quanto vuole dopo esser stato così esplicito prima.
RispondiEliminaL'intervista registrata mandata in onda questa sera e la testimonianza del giornalista Giorgio Sturlese Tosi che l'ja effettuata non sono frutto di un "sogno".
Nell’articolo di cui è stato postato il link è tutto chiaro:
-peli e capelli riconducono a Ignoto 1 (e mai è stato detto riconducono a Bossetti), perché gli scienziati analizzano solo i dati e non hanno i nomi delle persone ad essi collegati
-si scopre che tra peli e capelli – ossia tracce pilifere – ce n’erano addirittura 200 sul corpo e sui vestiti di Yara
- alla procura sono stati trasmessi i dati finali, non ancora la relazione intera
(ricordate le 5 pagine delle “sintesi” dell’autopsia di Tagliabracci e la Relazione autoptica di tre mesi dopo?)
Evidentemente il Direttore del Dipartimento di Medicina Legale dell’Università di Pavia ha ricevuto pressioni dalla Procura, la quale voleva tenersi tutte le carte per non svelarle alla Difesa.
Mimosa
Una cosa molto strana è emersa questa sera:
RispondiEliminail cantiere in cui allora lavorava Massimo Bossetti è di proprietà del cognato Agostino (marito della sorella gemella) e del più caro amico di Fulvio Gambirasio
e ci si stupiva che Fulvio abbia dichiarato di non conoscere Massimo Bossetti, in quanto Gambirasio in qualità di geometra aveva a che fare proprio con i cantieri.
E MB ammette di aver visto FG in quel cantiere e anche di avergli fatto le condoglianze.
Non vuol dire niente, è vero … è solo un’altra stupida coincidenza.
All’elenco delle 'insulse' coincidenze che ho elencato 26 giugno 2014 22:59 aggiungo queste fatte passare in odore di comportamenti sospetti :
RispondiElimina-Massimo Bossetti per tornare a casa dal lavoro faceva spesso la strada più lunga, passando per la via davanti alla palestra. Niente di strano, molti intervistati hanno raccontato che comunque è la più scorrevole nelle ore di punta di traffico in cui si concentrano tutte le uscite dalle fabbriche (dopo le 17:30 e giù di lì, come dappertutto!)
-Massimo Bossetti (per sua dichiarazione, come risulterebbe dal verbale dell’interrogatorio che un giornalista di Bergamo ha visionato) era un “appassionato di cronaca nera e legge dei casi anche su Internet”. Insomma, come noi…!
- Massimo Bossetti, il giorno di ritrovamento di Yara, telefona alla madre per chiederle “se vuole raggiungerlo” (e intanto mi domando da dove è scaturita l’indiscrezione). Beh, c’erano decine di persone che, vedendo un gran movimento di sirene e di auto dirigersi verso Chignolo, e avendo appreso che il corpo di Yara era stato trovato, si sono precipitate a vedere. Eppoi anche la madre seguiva certi programmi tv, le voleva fare un favore ad essere protagonista in diretta.
Il problema, invece, direi sta nella bugia/invenzione del personaggio che racconta di aver visto le parabole dei media il venerdì stesso della scomparsa di Yara. Mediaset dice di essere arrivata prima su tutte solo domenica mattina, stante che i genitori hanno sporto denuncia di scomparsa il sabato.
Su questa dichiarazione ho mie riflessioni che rimando di esporre.
Buonanotte.
Mimosa
ciao mimosa .
RispondiEliminaallora significa che bossetti avesse l'intenzione di mentire sapendo di mentire?
ma non si capisce il nesso .
mentire pur sapendo che non sarebbe stata bevuta , perchè il giorno della scomparsa non potevano esserci le parabole .
si sara' confuso oppure distrattamente è stato poco esatto?.
che stranezze . quella sera l'assassino ha sparso peli e capelli dapertutto . pazienza i capelli ma anche i peli?e non sono volati via dopo un inverno nevoso ..
vedendo i filmati di quando bossetti fu arrestato . si nota la tranquillita' di uno che non capisce il perchè.glielo fa notare anche un compagno che gli chiede : che succede? bossetti. boh .
Sono tutte fregnacce dei media, gli avvocati lo difenderanno facilmente dicendo che Il Bossetti con gli attrezzi rubati si faceva la ceretta e comunque Buzzi smentisce, ma proprio in questo blog ho letto un inquietante ricostruzione, avranno controllato se l'unico utensile in mano a Bossetti sia integro?
RispondiEliminaANONIMO delle 03,19
RispondiEliminaLa fregnaccia più grossa la dici tu!!!
Gli attrezzi di Bossetti furono rubati MOLTO DOPO L'OMICIDIO di Yara, ed i suoi avvocati si dovranno arrampicare sugli specchi.
La seconda arrampicata la dovranno fare, e tu assieme a loro, per i peli ed i capelli risultati positivi al dna di ignoto-1, e MAI SMENTITI dal prof. Buzzi.
E questa è una FREGNACCIA ancora più grossa della prina.
Bruno
Del resto anche Carlo Previderè, Ricercatore Responsabile del laboratorio di Genetica Forense, della Sezione di Medicina Legale e Scienze forensi dell’Università di Pavia, che si è occupato direttamente dell’analisi delle circa 200 tracce pilifere trovate sul corpo e sui vestiti di Yara (oltre che dei Dna di Ester Arzuffi e del figlio Massimo Giuseppe Bossetti) smentisce che su questi reperti sia stato individuato il Dna dell’indagato: «Dalle nostre analisi non è emersa nessuna compatibilità di profili genetici»
RispondiEliminaCarissimi buongiorno, dalle ultime che riportate è iniziata la coreografia del balletto intorno agli indizi, tracce, telefonini con l'unico scopo di creare solo ascolto e distogliere dalle riflessioni e dalla ricerca dei motivi che possono stare dietro questa vicenda.
RispondiEliminaIl Bossetti e chi stava con lui, perché non era solo, sono stati manovalanza, a mio parere.
Appare anche interessante quello che ha scritto Saviano su Yara.
Per quanto riguarda quel centro estetico, all'epoca situato vicino la casa di Yara e poi spostato, che ora non ricorda la presenza della ragazzina, dovrebbe essere rivoltato come un calzino.
Comunque i familiari di Y. potrebbero confermare o meno, ma la loro "discrezione" è stata totale.
Buon week end.
Vanna, Saviano è stato querelato per quanto ha scritto su Yara e i soldi della droga. Ti posto l'articolo che riprende la testimonianza del papà di Yara.
RispondiElimina«Io non ho mai testimoniato contro Pasquale Claudio Locatelli»: Fulvio Gambirasio, il papà di Yara, è stato interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Cristina Rota nell’ambito delle indagini nate da una querela per diffamazione da parte del figlio di Locatelli nei confronti di Roberto Saviano, per il capitolo dedicato al padre nel libro «Zero Zero Zero», sui grandi trafficanti di stupefacenti. In un breve colloquio con il pubblico ministero il padre della ragazzina rapita e uccisa il 26 novembre del 2010, ha messo formalmente la parola fine su una sfilza di voci che si rincorrevano già dal periodo in cui erano in corso le ricerche di Yara. «Non ho nemici», disse allora. Concetto ribadito di fronte al pubblico ministero, che ha comunque chiesto l’archiviazione per lo scrittore, pur ravvisando imprecisioni ed errori: il giudice deve ancora esprimersi.
La vicenda può essere ricostruita solo tornando indietro di quattro anni: a maggio 2010 Pasquale Locatelli, nato ad Almenno San Bartolomeo ma con ultima residenza a Brembate Sopra, subisce in Spagna l’ennesimo arresto della sua vita. Tuttora è in carcere a Cadice: per la polizia di mezzo mondo è tra i principali narcotrafficanti del pianeta. A ottobre dello stesso anno finiscono in arresto (ora sono in libertà) i due figli Massimiliano e Patrizio Locatelli, titolari rispettivamente dell’Impresa Max srl di Capriate e della Lopav di Ponte San Pietro. La ragazzina viene rapita circa un mese e mezzo dopo e mentre gli inquirenti scavano in ogni direzione, quindi anche su tutti i rapporti e i contatti dei genitori di Yara, iniziano a circolare una serie di congetture, dettate forse da un paio di coincidenze: la Lopav di Ponte San Pietro, poi fallita, è la stessa azienda che aveva il contratto per la pavimentazione del centro commerciale di Mapello, un luogo sul quale i carabinieri si erano concentrati a lungo. Inoltre, a settembre di quello stesso anno, Fulvio Gambirasio e Yara, avevano partecipato a una festa aziendale della Lopav. Semplicemente, il papà della ragazzina conosceva Patrizio Locatelli, imprenditore cresciuto nel suo stesso paese.
Da qui, forse, una congettura, finita su alcuni giornali: Fulvio Gambirasio è stato testimone in un procedimento penale, quello di Napoli, contro Pasquale Claudio Locatelli, il re dei narcos, detto «Mario di Madrid». Una tesi che viene ripresa tal quale da Roberto Saviano in «Zero Zero Zero», pubblicato nel 2013: nel suo capitolo sul narcotrafficante, definito «broker della droga», lo scrittore cita la Lopav come una realtà controllata direttamente dal boss e richiama anche la presunta testimonianza del papà di Yara. Automatica la querela di Patrizio Locatelli, assistito dall’avvocato Federico Cecconi di Milano. E automatica anche la necessità di fare chiarezza per il pubblico ministero Maria Cristina Rota, che convoca Fulvio Gambirasio: «Non sono mai stato chiamato a testimoniare», dice il padre di Yara. Ma il sostituto procuratore chiede comunque l’archiviazione per lo scrittore, perché non avrebbe manifestato la volontà di diffamare, nonostante gli errori commessi. Anzi, sempre secondo il pm, avrebbe citato fonti giornalistiche, ovvero quelle testate che su certe circostanze e congetture avevano pubblicato articoli. Patrizio Locatelli ha però deciso di opporsi all’archiviazione, chiedendo al giudice che la procura faccia comunque chiarezza, a questo punto, sui contenuti delle precedenti pubblicazioni sulle quali Saviano si sarebbe basato. Il gip Ezia Maccora si è riservata ogni decisione.
Ciao, Massimo
Caro MASSIMO,
RispondiEliminanon mi raccapezzo più in questo continuo susseguirsi di notizie contrastanti e, spesso, anche fuorvianti dal nocciolo essenziale di tutta la faccenda che, non ti nascondo, mi appare più sporca e complicata di prima.
Le stesse riserve di Annika, sulla questione del dna, mi inducono a serie riflessioni.
Insomma, amico mio, da cosa nascerebbero tutte queste inattese complicazioni?
Dobbiamo girare il disco, cambiare la punta o cosa?
Dammi lume, per favore, altrimenti sarei costretto a dubitare della mia ragione.
Pino
Carissimo Vito, sono messo come te. Come ho scritto nell'articolo, quando le notizie arrivano a getto continuo non si ha modo di verificarle tutte. E vai a capire quale è buona e quale no (perché non si può generalizzare e di certo ne escono anche di vere).
RispondiEliminaIo attendo, e con le mie convinzioni in stand-by e aspetto riscontri, che ho chiesto ma non mi arrivano, prima di tornare sull'argomento. Ma se è come la penso, la prossima settimana qualcosa accadrà... e chissà che non facciano un bel botto. Ciao, Massimo
Carissimo Massimo, grazie per tutti i chiarimenti che riporti con dovizia.
RispondiEliminaDi fondo, nel testo di Saviano,viene fuori l'intreccio che accompagna le costruzioni e le attività lombarde con l'economia proveniente dal sud.
Ed appare singolare che si critica tanto il sud poi dal sud si prende quello che non va.
Il Gambirasio non c'entra nulla se non che lui lavora nel settore edilizio e tale settore si muove in un certo modo, non il Gambirasio.
E' una coincidenza poi che il B.lavori nel campo edile.
Mentre si aspettano le archiviazioni, come scrivi, determinate notizie sono state oggetto di cronaca e riportate da Saviano, sarà necessario non solo ripercorrerle tutte e verificarle dall'origine, ma anche capire se esiste o meno il diritto di cronaca o bisognerà tacere comunque aspettando prove che non ci saranno.
In definitiva il Saviano doveva stare zitto davanti a fonti già pubblicate o poteva riportarle ed eventualmente specularci sopra facendo il proprio mestiere?
Noi possiamo leggere spazzatura pubblicata sui, esempio, liberi costumi altrui soltanto,oppure le notizie di mala economia con risvolti sporchi bisogna trattarle con le molle?
Si Vanna, Saviano sotto certi aspetti ha riportato il vero, le indagini sulle cosche calabresi presenti in Lombardia dimostrano una verità assodata che parla di infiltrazioni mafiose e soldi sporchi che si usano al nord (e nel mondo). Stesso discorso e stesso modus scoperchiato oltre un decennio fa in Piemonte. Però anche per Saviano valgono le regole che valgono per gli altri: le notizie di stampa vanno sempre controllate - specialmente quando sono inserite in un vespaio come quello di un crimine ripreso ed espanso in maniera spropositata dai media. Insomma, poteva evitare una figuraccia semplicemente andando a parlare con chi sapeva: non ultimo lo stesso Fulvio Gambirasio.
RispondiEliminaCiao, Massimo
Pino caro, conoscere quello che non va nell'ambiente può essere una traccia per capirci qualcosa.
RispondiEliminaQuando Y. fu ritrovata si disse che non era stata stuprata,forse era stato qualche ragazzo impaurito che l'aveva lasciata lì al freddo.
E subito si fermò la nave con Fikri, sembrava evidente che solo un giovane straniero poteva aver fatto una cosa del genere.
Vennero ipotizzati operai tornati nei paesi dell'est e il tempo passò.
Non c'era nessuna intenzione, nei primi tempi,anche solo a pensare che dietro potesse esserci qualcuno del luogo.
Intanto qualcosa sottovoce veniva fuori.
Vedi bene che quel DNA disturba non poco.
Si tende ad usare il DNA come un elastico a tirarlo di qua e di là.
Se le tracce di 17 anni prima nel sottotetto bucato della chiesa, sono state buone per estrarne il DNA, ora perché avere dei dubbi?
Se quella saliva ha permesso di condannare Salvatore, perché ora si tentenna?
Cosa c'è dietro questa morte che va oltre il pedofilo che non stupra?
Un caro saluto
Sì Massimo, hai ragione!
RispondiEliminaVanna
buongiorno a tutti
RispondiEliminache tg interessante oggi!
ci hanno fatto sapere gli ultimi indizi che condannano bossetti , senza via di scampo .
un furgoncino bianco che passa nell'oscurita' . seguito dopo poco da un altro furgoncino tipo
pick-up. che dovrebbe essere di bossetti.
passarono in orari che non combaciano con quelli della ragazzina che si trovava amcora in palestra . la tv ci considera poco se ci propina notizie vecchie come il cucco
Ricapitoliamo (le “indiscrezioni e i miei commenti li metto tra parentesi, così non ci confondiamo con i “dati”) e cerchiamo il pelo nell’uovo:
RispondiElimina-dalla traccia ematica trovata sui leggins di Yara si risale al dna di un ipotetico figlio naturale di Giuseppe Guerinoni e lo si chiama “Ignoto 1”.
L’Ordinanza di custodia cautelare scrive: “la probabilità che Ignoto 1 sia figlio di un altro individuo, non imparentato in linea paterna con di Giuseppe Guerinoni è di 1 su 14 miliardi, pari ad una probabilità di 99,999999992 %”
- il dna della signora Ester era stato prelevato il 27 luglio 2012 (ma nei raffronti l’esito è negativo, sembra, come sembrava fosse andata dispersa la provetta o addirittura comparata con la madre di Yara, mah)
- il 13.07.2014 (sic!) il campione della signora Ester viene raffrontato con Ignoto 1 e fa “match” con 21 marcatori (così riporta l’Ordinanza – ma qui ci sono incongruenze: prima di tutto la data: luglio deve ancora arrivare, in secondo luogo non viene detto che in prima battuta i marcatori erano in realtà 17, come risulta invece da intervista a uno dei genetisti coinvolti – quattro i centri di biogenetica interessati)
- il 13 giugno 2014 (se questa è la data vera) era venerdì e tutti i media dicono che fu appena questa la data della scoperta compatibilità con Ignoto 1 (dicono anche che il telefono della signora viene messo sotto osservazione, ma pochi mettono in relazione la recente imboccata di un vecchio amico d’infanzia del Guerinoni, che orienta i carabinieri sulle tracce di Ester)
-l’Ordinanza scrive subito dopo (mescolando ambiguamente la sequenza cronologica) “dal successivo accertamento anagrafico” (sabato mattina, allora) risultavano tre figli della signora Ester, di cui uno residente a Mapello
-“in data XXXX (oscurata da tratto nero) l’indagato è stato sottoposto, nel corso di ordinario controllo alla circolazione stradale, ad accertamento con alcoltest che ha consentito un prelievo informale di un campione organico”, la saliva sul boccaglio, che è stato subito mandato a Pavia per l’analisi
- “la comparazione biologica eseguita nella notte tra XXXX (oscurata da altro tratto nero) giugno” tra il profilo “generico” di Ignoto 1 e la saliva del boccaglio “ha evidenziato la piena compatibilità per 21 marcatori STR autosomici”, come da relazione del 16.06.2014 (PIENA COMPATIBILITA’ di 21 su 21 significa IDENTICITA’).
Ciò, indiscutibilmente identifica Ignoto 1 con il donatore della saliva, ossia Massimo Giuseppe Bossetti!
Mio padre diceva ‘la matematica non è un’opinione’, e qui parliamo di analisi genetiche su base statistica, altroché “opinione”!
21 su 21, mica 5-7 e nemmeno 11-12 su 13 (mappa più usata), come ho scritto nel mio commento notturno del 23 giugno.
Il seguito non è ben chiaro, stando alle carte. Quando i 17 marcatori materni sono diventati 21 comparati col figlio? Stando alle “voci”, subito dopo o in concomitanza.
Insomma, sembrerebbe prima 17 con Ignoto 1 e poi 21 col figlio.
A questo punto che lui sia figlio di Guerinoni o del marito Bossetti ha poca importanza. Cambiando i fattori, il risultato non cambia, insegnano in aritmetica.
Importante è la “piena compatibilità” di Ignoto 1 con Massimo Bossetti, ossia l’identicità dei due profili.
SE si ha fiducia negli eccelsi luminari. Va bene che sono periti della Procura, ma allora che i periti della Difesa si mettano in moto e smentiscano i protocolli eseguiti.
m = Mimosa
RispondiEliminami è scappato il tasto
Ben detto Mimosa!
RispondiEliminaChe i periti della Difesa si mettano in moto...se lo credono innocente. Provo a fare l'avvocato del diavolo. Su cosa possono puntare?
1) Il corpo, esposto per tre lunghi mesi, ha fornito materiale degradato.
Obiezione: da Dna degradato non si ottiene un "profilo completo di DNA" , non si otterrebbe alcun risultato e basta.
Ergo il DNA non era degradato. E' possibile che il corpo sia deteriorato, ma che si riesca ad estrarre acidi nucleici, anche in tracce, ma sufficienti per le analisi.
2) il materiale era presente in scarsa quantità e dovendo ricorrere all'amplificazione, ci si è esposti ad errori di interpretazione.
Obiezione: la procedura di amplificazione e' una metodica consolidata nella genetica forense che consente anche di ottenere risultati con tracce minime di Dna. L'idea della chimera casuale e' piuttosto assurda. Con che probabilità, poi, se qualcosa non funziona, verrebbe un profilo esistente, per giunta proprio dello stesso luogo della vittima?
3) Il Dna e' stato contaminato
Obiezione: Il rischio contaminazione con altri DNA ci potrebbe stare, ma durante i prelievi, le prove di laboratorio o addirittura in sede di produzione del materiale analitico. Non e' il caso di Bossetti, che non ha partecipato a queste operazioni.
4) Non c'è più disponibilità del materiale per ripetere l'esame partendo dal Dna originario.
Obiezione: comprensibile che la Difesa possa presentare questa richiesta. Ma la legge non contempla anche la possibilità di test irreperibili (tra l'altro, ne abbiamo avuto esperienza diretta nel caso Rea)? Ovvio che l'Accusa dovrà provare passaggio per passaggio di aver fatto tutto secondo protocolli e metodi accreditati.
5) "Il DNA rivela presenza, non indica responsabilità".
Si dovrà determinare quando, come e perché il sospetto può avere lasciato tracce.
Obiezione: se la traccia e' ematica e comunque, come scritto in ordinanza, di un fluido assorbito da leggins e slip, sara' quasi impossibile stabilire una contaminazione causale tramite oggetti trasportati da terzi.
Allo stesso tempo, tuttavia, dovrà essere chiarita la modalità del trasferimento sul corpo di Yara, anche per chiarire il ruolo del sospettato.
Comincio dalla più assurda: ritrovamento casuale della vittima e perdita accidentale di sangue sulla stessa? Omicida che mentre colpisce si taglia? Reazione della vittima ( morsi, come si era detto in un primo tempo)?Complice o Occultatore che è intervenuto solo per il trasporto nel campo di Chignolo e si è ferito incidendo il corpo?
Tutto questo si troverebbe ad affrontare la Difesa, e non potendo contare su una prova documentale della sua presenza altrove.....
Pamba cara,
RispondiElimina“pare” che il DNA non fosse degradato (ma che vuol dire “degradato”? il DNA dal sangue del filippino è stato trovato sul lenzuolo 25 anni dopo la morte violenta della contessa della Torre, 17 anni per la saliva di Restivo sul maglione di Elisa Claps). “Pare” che di sangue ce n’era abbastanza da consentire ben 4 analisi e ne sia avanzato per un altro esame a disposizione della difesa. In verità (ho letto) bastano poche MOLECOLE e in una goccia ematica di molecole ce ne sono a bizzeffe!
Riguardo alla contaminazione, “pare” che in un reperto il sangue dell’aggressore (feritosi nell’aggressione, con quello stesso coltellino) fosse misto a quello di Yara, ma è un gioco da ragazzi distinguerli e differenziarli.
Mimosa
Appunto MImosa !
RispondiEliminaMa stavo facendo l'avvocato del diavolo ;-)
Buonanotte, Pamba
Bene Pamba, è giusto mettersi in tutti i panni, allora prova con questo.
RispondiEliminaL’invito è aperto a tutti.
C’erano oltre 200 reperti piliferi sul corpo e sugli indumenti della bambina, ha dichiarato Carlo Previderè, Ricercatore Responsabile del laboratorio di Genetica Forense, della Sezione di Medicina Legale e Scienze forensi dell’Università di Pavia, che si è occupato delle analisi, come riportato nell’articolo di smentita (postato ieri sera).
Già tempo fa trapelò che c’erano peli pubici incastrati nell’apparecchio dentale di Yara. Questi sicuramente avevano il bulbo, strappati, non recisi.
E sono sicuramente stati analizzati, nonostante la ridda delle smentite, che ritengo artefatte.
Sarà forse questo l’asso nella manica della Procura, ora estremamente cauta nelle “anticipazioni”.
Vuole prima vedere come Massimo Bossetti, con l’ausilio degli avvocati, prova a giustificare la presenza del suo DNA (sangue, devono averlo capito, no?) sui tessuti così intimi di Yara (che “pare” lui sia pronto a spiegare). Poi tireranno fuori i peli pubici.
Il resto dei reperti piliferi può essere riconducibile alle decine di cani che i padroni fanno scorazzare nei campi? Però, è strano che nessuno di essi cani abbia annusato un corpo in decomposizione.
E allora come sono arrivati su Yara i “circa 200 reperti piliferi”? Duecento sono una quantità enorme!
Non credo ci sarà una smentita anche di questo.
Caspita che lenti di ingrandimento hanno i ricercatori, … se vogliono (e penso a Melania)!
Buona domenica
Mimosa
@ VANNA cara,
RispondiEliminacondivido le tue osservazioni, che mi spiegano, in buona parte, la causa delle mie perplessità: da qualche pulpito mal si digerisce l'esito prodotto dal raffronto del dna di "ignoto-1" con GMB, producendo e divulgando notizie contrastanti, attraverso alcuni mezzi di comunicazione in cerca di "clientela".
Infatti, Massimo ne ha dato, ripetutamente un significativo segnale, a tale proposito.
Ciononostante, ti assicuro che, personalmente credo fermamente nell'assunto scientifico.
Sarà difficile che il presunto colpevole, della morte di Yara, sfuggirà dalle maglie, sia pur larghe, della nostra Giustizia.
Affettuosi saluti, Pino
@ MIMOSA
RispondiEliminaAvrei ripetuto esattamente, nel caso mi fossi deciso a compilare un resoconto del caso in parola, quello che hai scrupolosamente esposto nel tuo...rapporto (come potrebbe ben definirsi)
Lavoro di intelligente sintesi, ben corredato dagli appunti di Pamba, che non vedo come potrebbe essere demolito, anche dalla più agguerrita opposizione.
Diceva il mio nonno materno, che per lui ero Pinuccio: "Pinù, carta canta" :-).
Un caro saluto a te e Pamba, Pino
duecento reperti piliferi mi sembrano davvero eccessivi.
RispondiEliminaè assurdo! per quanto abbiano lottato, che significa? che lei gli avrebbe strappato capelli, peli, nella lotta? In effetti strappare i capelli è proprio da femmina.
Va bene, che ci dicano a chi appartengono davvero queste formazioni pilifere, e che dicano se qualcuna di queste era incastrata nell'apparecchio dei denti della ragazzina senza più ipocrisie: quelle che non si sono fatti nello sputtanare le vicende personali di ben tre famiglie.
A meno che il vero assassino non sia un barbiere e si sia procurato in negozio del materiale per depistare, se ci fossero peli del Bossetti nell'apparecchio, getto la spugna.
Buona Domenica a tutti cari amici.Settimana rovente quella che verrà e di sicuro non vorrei essere nei panni di MGB.Lui dice ai suoi avvocati di andare avanti e poter dimostrare la sua estraneità ai fatti,io credo che avrebbe fatto meglio se diceva di andare indietro,perché più vanno avanti e più usciranno prove che lo inchioderanno.Ha fatto tutto da solo? non credo proprio,sicuramente uno o più complici da diversi giorni controllavano i movimenti della povera Yara,bastava trovare il momento buono per rapirla.Se Yara ha accettato un passaggio è perché si fidava,difficilmente sarebbe salita in macchina con degli sconosciuti.Buona Domenica a tutti.
RispondiElimina@ TABULA
RispondiEliminaAppari sempre all'improvviso, come un fantasma...di buon augurio, però:-)
La "parure" pilifera, sarebbe costituita, per la maggior parte, da peli animali (si evince, da quello che scrivono qua e là); solo uno, mi pare, dovrebbe provenire da zona pubica ( sarebbe quello rinvenuto incastrato nell'apparecchio dentario di Yara, come si scisse e poi non si scrisse più?), mentre i capelli , trovati su o fra le mani della vittima, sarebbero uno o due.
Per quanto riguarda la loro "appartenenza, ti incollo quanto riportato da "IL TEMO di oggi:
"Non si sono ancora concluse le analisi sui frammenti di peli e capelli ritrovati dagli inquirenti sul corpo senza vita della piccola Yara Gambirasio. La smentita alle affermazioni del Fabio Buzzi, responsabile dell'unità operativa di medicina legale e scienze forensi dell’università di Pavia – che ieri aveva detto che le analisi sui capelli avevano confermato il medesimo codice genetico di "Ignoto 1" – arrivano direttamente dal perito nominato dalla procura di Bergamo (che dirige il settore universitario in cui si effettuano gli esami sui campioni di materiale organico), Carlo Previederè che ha dichiarato di lavorare in un team che non prevede al suo interno la figura di Buzzi."
In altro articolo che non riporto, per ragioni di spazio, si allude che le dichiarazioni del prof Buzzi erano esatte, ma che, in sede ufficiale NON SI SAREBBE VOLUTO che fossero pubblicamente anticipate, senza un dovuto "nulla osta".
Ciao cara, Pino
err. corr. leggi "IL TEMPO" P.
RispondiEliminaNon posso che condividere tutto quello che è stato postato.
RispondiEliminaNon sapevo dei peli incastrati nell'apparecchio dentale della ragazzina.
Quello che non capisco è il comportamento di Bossetti, se colpevole. E' un muratore che frequenta quella zona, sa di essere stato ferito, eppure fa ritrovare il corpo della ragazzina. Indipendentemente da come sono risaliti a lui, era comunque probabile che si facessero accertamenti sul suo dna per le considerazioni suesposte, perchè dunque rischiare un coinvolgimento nell'inchiesta?
RispondiEliminaM. ROSANNA
RispondiEliminaVuoi dire che avrebbe dovuto far sparire il corpo della vittima?
O qualcos'altro?
Gentile Maria Rosanna, sei nuova?
RispondiEliminaBenvenuta.
I tuoi dubbi sul comportamento del B. fanno riflettere.
A meno che lui sia stato scelto, messo lì e coinvolto lì, come capro espiatorio che ha il ruolo di depistare da altro e da altri.
E' indubbio che il massiccio controllo a tappeto alla ricerca di DNA doveva portare a quel risultato.
E quel DNA volente o nolente è partito da una donna che aveva lavorato presso i Gambirasio.
Coincidenza?
Se non ricordo male, un carabiniere Gambirasio morì a ridosso della scomparsa di Yara.
Questo cognome non è Rossi o Bianchi: coincidenza o avviso per qualcuno?
Chi ha tracciato fin dall'inizio il percorso DNA e magari ha tralasciato altri controlli?
Cara Vanna, ti prego di consultare il mio commento del 24 maggio per farti un'idea del mio pensiero. Avendo purtroppo avuto a che fare con la magistratura, cerco di non farmi condizionare da quello che probabilmente ci vogliono lasciare credere. Magari il sig.Bossetti sarà colpevole, ma in tutta questa storia tante cose non mi quadrano. Ciao Domenico
RispondiEliminaCari Maria Rosanna e Domenico,
RispondiEliminaanche a me non quadra qualcosa.
Un saluto.
caro Pino, ti ringrazio per le parole gentili, sei sempre un galantuomo :-)
RispondiEliminaIn effetti di questi peli capelli o formazioni pilifere non si capisce il gran mistero: se realmente di Bossetti, smentire le dichiarazioni ormai fatte non ha senso.
A che scopo tenere nascosto l'asso nella manica già visto da tutti?
O c'è qualcosa da tenere nascosto all'opinione pubblica?
L'importante è non tenerlo nascosto alla difesa.
@ TABULA
RispondiEliminaOggi, ultimo giorno utile, i difensori di Bossetti presenteranno, la richiesta di sospensione della tutela cautelare in carcere quindi, di conseguenza, avranno diritto ad entrare in possesso del dossier accusatorio, su cui, poi, basare la difesa.
Ritengo possibile che qualche "asso" potrebbe restare nelle mani della procura e relativo pm.
Ciao, Pino
Se facessi parte della difesa di Bossetti:
RispondiElimina1. pretenderei che il DNA del mio assistito venga prelevato nuovamente con me presente in maniera professionale e non per sotterfugi (palloncino). Si sa bene dei risultati incerti dovuti a casi di "surreptitious DNA collecting", motivo per cui in vari paesi se ne obietta la legalita' o lo si ritiene valido solo temporaneamente fino a prelievo diretto con consenso esplicito del sospettato. In seguito, naturalmente, vorrei anche essere presente al raffronto del DNA del mio assistito con quello di Ignoto 1.
2. a costo di urtare sensibilita' varie, pretenderei che il DNA di Ignoto1 venga testato per modificazioni epigenetiche (DNA methylation, per intenderci).
Shocking stuff? Oh be', se sei in difesa, difendi!
A buon intenditor... Annika
http://www.quibrescia.it/cms/2014/06/30/yara-sotto-la-lente-le-contraddizioni-di-bossetti/
RispondiEliminaCarissimo Pino buongiorno, penso che nelle mani della procura e del pm. ci siano oltre "qualche asso", come dici, anche tutto il mazzo pieno di figure e di semi diversi, che non usciranno fuori.
RispondiEliminaDa come è andata tutta la vicenda incentrata prevalentemente solo sul DNA, per quanto se ne sappia, il Bossetti solo poteva venir fuori.
Se fosse stato un tentativo di stupro e basta, da quel dì che il B. sarebbe stato preso.
Invece tutto l'ambaradan creatosi intorno al DNA prova che si voleva circoscrivere solo quel padre di famiglia muratore, intanto la notizia manteneva a bagnomaria il nome Guerinoni e così si dimostrava che il caso Yara era seguito eccome dagli inquirenti che stavano dimostrando di fare il possibile.
Con questo non intendo scagionare la responsabilità del B., se quel DNA è autenticamente suo e le analisi sono state eseguite secondo tutti i crismi, ritengo però che il B. sia solo una piccola ruota del carro e che la procura e company lo sappiano bene e per questo non credo che lo faranno uscire.
Oramai è in pasto al popolo così si può nascondere altro.
Che dietro ci sia altro me lo fa pensare anche la grande discrezione e compostezza dei Gambirasio che fu rilevata come esempio dopo il mercato di Avetrana, quasi a voler comparare atteggiamenti diversi tra nord e sud.
Per esempio la notizia che lessi riguardo l'orario di scomparsa di Yara che era esattamente lo stesso in cui il padre tornava a casa dal lavoro, mi chiesi se non poteva andarla a prendere lui e invece non lo fece, perché non sapeva che era uscita?
Del mondo di Yara appunto, non abbiamo saputo mai nulla, dei suoi elaborati scolastici anche, di quel che bolle in pentola in quel territorio si conosce e si pubblica poco e tutto questo mi insospettisce.
Un caro saluto
http://qn.quotidiano.net/cronaca/2014/06/27/1084117-yara-bossetti-peli-capelli-corpo.shtml
RispondiEliminaCiao VANNA
RispondiEliminaNon penso che la faccenda nascondi qualcosa "dietro la facciata", ma propenderei, invece, per la correità di una seconda persona.
1° Per le testimonianze di Tirone e Torraco.
2° Perchè da solo non poteva tenere a bada la vittima e guidare, nello stesso tempo.
E sarei quasi certo che gli inquirenti se ne stiano occupando in silenzio.
Per quanto riguarda la vita della ragazza, non vedrei alcuna diversità da quella di ogni altra fanciulla di quella età: la scuola, le amichette e la famiglia, tranne la sua passione per la ginnastica artistica.
Trapanerei, invece, il cranio di chi custodiva e coltivava il verme dell'insania morale, per leggerne il tasso di sozzura ivi covata.
Chiudo, per non guastarmi irrimediabilmente l'appetito.
Ti saluto caramente, Pino
Il Bossetti non ricorre al tribunale del riesame, l'arma della difesa è ormai completamente scarica!
RispondiEliminaPer Pino, anch'io pensavo all'inizio che per quanto successo ci fosse la presenza di un complice, ma ultimamente tendo ad escluderlo, non vorrei sbagliarmi ma secondo me il Bossetti ha fatto tutto da solo.
Dal GIORNALERADIO TV di oggi:
RispondiEliminaI difensori di Massimo G. BOSSETTI, hanno rinunciato a rimettere, al TRIBUNALE DEL RIESAME, la richiesta di scarcerazione del loro assistito.
Evidentemente sarebbero coscienti del cerchio stretto intorno all'indagato, ma, in virtù della loro deontologia professionale, restano al suo fianco.
http://www.ilgiornale.it/news/interni/condannatelo-non-col-gossip-1033180.html
RispondiEliminami dispiace per i genitori di Yara, ma trovo vomitevole che in rai (rai1) due persone inutili (federico quaranta che fino a stamattina parlava di olio e vino e la eleonora daniele raccomandata di alemanno) parlino di fatti di cronaca.
RispondiEliminaluca1
il dannoi che fanno questi personaggi è che dicono quello che altri giornlisti come loro dicono . percio' sono sempre le solite fregnacce . se ascoltassero altre campane? penso che non sarebbe interessante , il popolo vuole sentire solo considerazioni colpevoliste .
RispondiEliminaio credo che in questa vicenda ci siano gravissime responsabilità che vanno necessariamente punite...occorre intraprendere i lcanale giusto però...
RispondiElimina