Anche per questo le parole dell'Imam sono rimaste lettera morta. Come d'altronde quelle di altri che prima di lui hanno cercato di prevenire le tragedie lanciando messaggi che arrivassero sia a chi rischia la vita pur di andarsene dal suo territorio di origine, sia a chi poco si impegna per far sì che qualcosa cambi. Il Papa ora grida "vergogna"! A chi si rivolge se non a tutti i politici mondiali? Nessuno lo ha ascoltato quando andò a Lampedusa e disse: "Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte. Così il titolo nei giornali. Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta sofferenza. E allora ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta, non si ripeta per favore. Prima però vorrei dire una parola di sincera gratitudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato e mostrate attenzione a persone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore. Voi siete una piccola realtà, ma offrite un esempio di solidarietà. Grazie!"
Dopo il suo ritorno a Roma, quanto già accaduto in precedenza si è ripetuto ancora varie volte e non ha risvegliato alcuna coscienza. E il suo discorso, in cui aveva anche chiesto di non lasciar soli i lampedusani, non è servito neppure ad aiutare materialmente chi si impegna giorno e notte, chi è un esempio di solidarietà. Le parole del Papa a luglio crearono emotività e commozione, ma si dimenticarono in fretta. Prima dell'immane catastrofe di qualche giorno fa, i media ci informavano quasi giornalmente dei due, tre, quattro, cinque, sei cadaveri trovati sulle rotte dei miraggi. Ma diciamoci la verità: a chi davvero importavano? Non a quelle persone che ad ogni sbarco hanno paura perché credono di avere a che fare con nuovi delinquenti. Non a quegli italiani che sanno di trovarsi di fronte a persone che non vedono l'ora di uscire dai nostri confini (ma gli altri paesi non li vogliono)... italiani che negli anni hanno metabolizzato sia gli sbarchi che i morti trovati al largo o sulle coste della Sicilia: visto il ritornello informativo sempre uguale l'assuefazione mentale non ha tardato a colpire la psiche e a far scemare l'emotività che infonde di solito una morte. Infatti quei pochi cadaveri ai nostri occhi apparivano come piccoli petardi esplosi in lontananza. E se neppure gli italiani sentivano il rimbombo della morte, figuriamoci se arrivava alle orecchie dell'Europa sorda e cieca. Certo, qualche politico nostrano ha cercato di espandere il suono e farlo echeggiare aldilà delle Alpi. Ma ognuno ha sempre pensato per sé e nonostante le parole del Papa, la solidarietà verso quei deboli che nulla possono avere, se non la speranza di una vita, è rimasta una chimera. Nessun governante straniero ha capito che chiudere gli occhi non aiuta lo Stato che governa ma giova solo ai nuovi trafficanti che trattano gli umani peggio degli animali. Di fronte alle tragedie del mare, all'imponente arrivo sulle coste italiane di migliaia e migliaia di profughi, le talpe politiche europee hanno fatto lo stesso ragionamento menefreghista e all'Italia hanno detto di arrangiarsi.
L'informazione nostrana ci ha provato a diffondere notizie e critiche oltre i confini, a spingere affinché l'Europa trovasse una soluzione in grado di modificare il trend ormai consolidato con politiche adeguate che cambiassero il destino dei popoli indigenti o sottomessi da guerre e rivoluzioni civili. Ma i media europei, tranne i pochi sempre professionali e in prima linea, hanno glissato, come i loro politici, perché non fa gioco parlare di immigrazione e profughi nei momenti di crisi economica. Anzi, alzare anche un solo dito per aiutare chi cerca di salvare vite può far rischiare la debacle visto che l'uomo europeo dovrebbe mettere mano al portafogli. E perdipiù, a chi può interessare la vita altrui? Chi mai è in grado di immedesimarsi in quelle persone, in quei bambini che salgono su navi fatiscenti senza sapere se mai arriveranno nuovamente a toccare terra? Forse a quell'unione europea che a Strasburgo, all'unanimità (qui il link), il giorno antecedente la tragedia di Lampedusa ha criticato l'Italia perché non in grado né di dissuadere né di reprimere il fenomeno immigrazione? Anni fa Staino in una vignetta pubblicata da L'Unità disegnò la figlia di Bobo che chiedeva ad un migrante cosa lo spingesse a intraprendere un viaggio che "forse" l'avrebbe portato alla morte. L'uomo rispose che proprio quel "forse" lo convinceva a partire. Quindi, per compiacere chi governa gli Stati europei dovremmo renderci giudici della vita altrui, togliere quel forse e far finta di nulla di fronte alle richieste d'aiuto? Le nostre navi dovrebbero perciò comportarsi come quelle maltesi, che allontanano i barconi carichi di clandestini, che non intervengono e chiamano la marina italiana affinché se ne faccia carico. O dovremo addirittura sparare contro chi si avvicina alle coste, come fatto spesso dagli spagnoli e dai greci?
Dovremmo quindi pensarla come l'elvetico Beat Mosimann, ora espulso dal suo partito, che sul proprio profilo facebook pretende la fucilazione marziale per quegli immigrati, mussulmani o di colore, che chiedono di entrare in Svizzera? Oppure come i francesi che in mare i migranti li lasciano al loro destino e chiudono le frontiere se da Ventimiglia partono treni in cui ci sono profughi di lingua francese, perché provenienti da ex colonie francesi, passati per Lampedusa. Francesi che danno un permesso di tre mesi solo a chi entra con 6000 euro in tasca (e non è detto che bastino i soldi per avere un visto di ingresso)? O sarebbe meglio pensarla come i britannici, che ad agosto hanno tappezzato le loro città di manifesti in cui era scritto: "torna al tuo paese o ti arresteremo"? Magari dovremmo fare come la Germania che quando s'è vista arrivare trecento rifugiati africani provenienti dall'Italia, ci ha offesi e dopo averci chiamati irresponsabili ha donato loro un bel biglietto ferroviario così che potessero far ritorno nel Bel Paese? Cassius! Queste sono le belle pensate dalla politica europea per fermare l'immigrazione che anche a causa loro, grazie alle restrizioni degli anni novanta che hanno in pratica impedito l'ingresso nelle varie nazioni europee a chi proveniva dai paesi più poveri, sta invadendo l'Italia (quindi l'Europa). Non sarebbe il caso che gli pseudo politici dell'unione europea iniziassero a trovare soluzioni valide e che tutte le nazioni iniziassero veramente a cooperare? Non sarebbe il caso di unirsi davvero e agire sulle terre della miseria, sui governi e sugli ordinamenti istituzionali locali che forse dalle partenze traggono pure guadagni personali, per far sì che a nessuno venga la voglia di emigrare o di far partire navi stracariche di carne umana? Da che esiste il mondo prevenire è meglio che curare! Perché invece di investire sulle guerre, come piace ai francesi e agli inglesi, guerre che svenano le casse degli Stati e creano altri profughi (come l'intervento in Libia voluto e iniziato dalla Francia), non si investe in una riqualificazione dei territori e in un pattugliamento imponente al largo delle coste a rischio, così che gli scafisti non possano uscire in mare aperto col loro carico da un milione di euro a botta?
A dire il vero ci dicono che una soluzione del genere è ora allo studio della commissione europea. Ma credetemi: è solo un diversivo per tranquillizzare la psiche e l'emotività di chi sta protestando, perché in realtà si sta solo pensando di pattugliare il Mediterraneo da Cipro alla Spagna. In poche parole ci prendono in giro. Perché? A parte che pattugliare non servirà a fermare le partenze e ad arrestare chi comanda gli scafisti e guadagna sia sui morti dispersi in mare che sui vivi che toccano la nostra terra, la soluzione che si vorrebbe mettere in campo è datata, esiste già dal 2005 e non si usa praticamente mai. A tutt'oggi è chiamata "Missione Nautilus" e dipende dalla Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell'Unione europea). Nautilus, una delle tante missioni a protezione delle frontiere d'Europa, dovrebbe presidiare il canale di Sicilia con l'impiego di navi e mezzi aerei dell'Unione europea. Il problema è che l'input dato da alcune nazioni ai militari non è quello di salvare vite, ma quello di non far avvicinare alle coste i barconi fatiscenti. Per questo ha sempre fallito, visto che nei pochi mesi in cui la missione è stata operativa ha solamente allungato le rotte dei migranti mettendo ancora più a rischio la loro vita (morti in numero maggiore a missioni in atto). Se questa è la soluzione pensata idonea stiamo pur sicuri che fra poche settimane, sbiadita l'emotività della tragedia di Lampedusa, l'Italia si troverà ancora ad affrontare in solitudine gli stessi sbarchi e le stesse tragedie. Anche perché, vista l'opinione generale degli pseudo-politici europei, è facile pensare che ci sarà chi ai comandanti delle navi ordinerà di non vedere le barche che affondano.
A quel punto, come capitato a Portopalo di Capo Passero nel Natale del '96 quando di persone ne morirono 283, sarà da dimostrare che il barcone e i migranti siano davvero esistiti. Sarà da dimostrare che centinaia di cadaveri siano sepolti in una stiva colata a picco in una zona pattugliata del Mediterraneo. Sono troppo pessimista? Forse...
Quello che vorrei capire di tanti problemi di migrazione, sorti stranamente dopo la caduta dell'URSS (prima vivevano felici e contenti nelle loro terre, sembrerebbe, e pochi arrivavano in Europa), perché si parla tanto del viaggio in mare in un braccio d'acqua, ma si tace completamente o quasi dell'enorme percorso africano che devono fare e dei soldi che hanno per pagare il viaggio, che in aereo costerebbe molto meno. Il "forse" va bene per i giovani, ma per le donne incinte e i bambini non funziona. Qualcuno ha messo in moto una macchina di massacro, qualcuno che è in Europa, in piena connivenza con chi scarica dal proprio Paese tutta questa gente. Guerre ? Già, come se l'Africa centrale e mediterranea avessero territori in pace e tranquillità ! Mi si indichi se il Sudan (oggi diviso in due), il Ciad e simili, per arrivarvi dalla Somalia ed Eritrea, siano luoghi tranquilli, amorevoli e, soprattutto, ospitali. Di quello che succede sui lunghi tratti di terra, chi parla, chi indaga, chi condanna, chi predica ? Il nuovo vescovo di Roma, che grida "vergogna" per gli annegati, non dice nulla su tutto il resto che avviene per strada.
RispondiEliminaCerta metodologia attuale, per convincere alla partenza promettendo paradisi ed accoglienze angeliche, ricorda quella utilizzata in pieno Ottocento, quando ormai la tratta dei Neri e dei Bianchi era formalmente vietata. Gli autori sociali e socialisti del tempo la descrivono ampiamente. Qualcuno ha ritenuto bene, ora che certi "fantasmi" si sono dissolti, di tornare indietro di due o più secoli, senza pensare però che il neo-nomadismo non è una soluzione sociale ed economica per i Paesi di partenza, come per quelli di arrivo.
Carissimo Prof Tummolo ne avevamo discusso alcuni giorni fa di questa orribile tragedia,e l'amico Massimo non è rimasto insensibile nel riportare l'accaduto con un bel articolo.Qualcosa sembra che si stia smuovendo,sopratutto le coscienze di chi ben poco ha fatto fin'ora per cercare di limitarle queste tragedie del mare.Il Presidente Barroso insieme ad altri onorevoli ministri giunti nell'isola hanno toccato con mano il problema di questi poveri disgraziati fuggiti dai loro paesi in cerca di un sogno, e che difficilmente potrà realizzarsi.Servono uomini,mezzi e posti di accoglienza maggiori di quelli attuali,serve l'aiuto di tutti e di tutta l'unione europea.Non basta solo predicare,servono fatti concreti,agire nel più breve tempo possibile,altrimenti sarà solo questione di tempo è assisteremo ad altre tragedie come questa con centinaia di morti.Si fugge da quei paesi in cui le guerre sembra che non finiscono mai,si fugge dalla fame e dalla carestia,da una morte quasi certa,in cerca di un miraggio di speranza,ma,è solo un miraggio purtroppo.Buona serata caro Prof,e un caro saluto a tutti gli amici.
RispondiEliminaCarissimo Signor Vignera,
RispondiEliminavorrebbe spiegarmi perché, ad esempio, nella Nigeria degli anni '70 vi era la famosa secessione del Biafra, mostravano bambini affamati (ma veramente affamati), e l'associazione "Mani Tese" (non so se esista ancora) raccoglieva fondi per aiutare quelle popolazioni durante una guerra civile ferocissima, ma nessuno di quei nigeriani/biafrani arrivò in Italia ? Mentre poi cessata tale guerra, dal '90 in poi ne arrivano a fiumi, e io stesso ho per vicini una florida famiglia nigeriana che certo non dà l'impressione di aver mai visto la fame, belli e paffuti come sono, mentre nel giro di 7 anni hanno già generato tre figli ?
Nel Congo, c'è pure stata la secessione del Katanga, con azioni terrificanti, atti di cannibalismo, interventi di mercenari, ma a parte la signora Kyenge Kashetu coniugata Grispino, on. ministro dell'Integrazione, giunta in Italia sotto la gonna di un cardinale nel 1983 (stanti le informazioni ufficiali), non ne vennero altri o certamente non in gran numero, mentre dopo il 1990 sono venuti a fiumi ?
Evidentemente il crollo del muro di Berlino è stata l'occasione per qualcuno di far venire in Italia gente dall'est come dal sud, come pure dall'ovest (i ragazzi del Brasile, de-viados).
Le guerre sono pretesti, a volte creati apposta, ma quelle esistevano in Africa fin dalla decolonizzazione degli anni '60, ma i barconi sono arrivati appena trentacinque anni dopo circa, a seguito del primo esempio albanese del 1991. Prima nel Mediterraneo, si sequestravano i nostri pescherecchi, e il bravo Craxi, che poi fu compensato con l'ospitalità tunisina, ci faceva comprare olio d'oliva per liberarli, olio che - com'è noto - in Italia era rarissimo, soprattutto in Liguria, Toscana, Puglia (ma neppure questo ne abbassava l'alto prezzo).
Avendo una certa età, siamo disincantati di fronte alle troppe fiabe del regime, dei manutengoli interni ed esterni della speculazione e dello schiavismo internazionali.
ciao vituccio
RispondiEliminami sa che hai cambiato registro .
comunque anch'io ho notato delle stranezze .
ci sono degli extra che vengono a bussare a giorni stabiliti , diciamo ogni 20 giorni .. chiedono un aiuto per vivere . a volte chiedo loro ma lavorate qualche volta? dicono che non trovano lavoro ma sono anni che fanno cosi' ..
e sono grassi pure questi. ah
meno male fanno un po' meno pena
hanno il crocifisso al collo .. ma non penso che sia una strategia .. mi pare siano nigeriani
i migranti fanno pena x le peripezie e gli stenti per arrivare in italia.
ma con quei soldi per la traversata potrebbere metter su una impresetta .. possibile che non ci sia nulla da fare?
penso che questi giovani vadano allo sbaraglio .. perchè anche in europa non hanno molte chances.
ci sarebbe molto da dire . e non ultima mia considerazione ..
è stata una provocazione.. mettere un ministro dell'integrazione . si sentono piu' protetti .
insomma chi vivra' vedra' .. sicuro che quelli sono paesi popolosi. se pensano che sia una opportunita' verranno tutti ?
ciao vituccio
.
buongiorno signor tummolo .
RispondiEliminaho sbagliato persona?
il commento al quale ho risposto era suo, non di vito ...che saluto .
buongiorno signor tummolo .
RispondiEliminaho sbagliato persona?
il commento al quale ho risposto era suo, non di vito ...che saluto .
Vedo solo ora, cara Magica, non mi funzionava il collegamento satellitare a INTERNET, miracoli della tecnologia moderna che si spaventa per una perturbazione. Più che gli immigrati, il vero problema è chi li chiama, li organizza, li abitua all'idea che hanno solo diritti e nessun dovere, che quello che è degli altri può essere utilizzato senza chiedere neppure il permesso, e così via. Questi signori che li chiamano ci stanno preparando ad immani tragedie.
RispondiEliminabuonasera ,
RispondiEliminasignor tummolo è necessario che si abbia carita' verso queste persone . tuttavia ha ragione lei ci danno l'impressione che noi si sia obbligati senza discutere se ci va' bene oppure no.
io per natura sono molto generosa . e mi soffermo a pensare a quelle mamme o sorelle che vedono partire i figli e fratelli in avventure pericolose ..
avrebbero bisogno d'essere incentivati ad inventarsi un lavoro nelle loro terre .
mi ha dato fastidio la ministra che ci vuole imporre e quasi intimidire che dobbiamo ricevere senza contestare .
poi la giornalista di colore una prepotente di prima categoria . che con toni alti ha voluto tacitare una opinione contraria . quando sentono che il ferro è caldo lo battono con audacia ..
le prepotenze danno fastidio perchè ci fanno sentire ospiti in casa nostra ..
poi è naturale che dobbiamo aiutare . ma la gran parte penso sia almeno riconoscente ..
per le tragedie immani che lei esprime , ho timore un domani per i nostri figli..o nipoti
spesso si sente alla tv di morti cristiani uccisi dentro le chiese , ma ci danno solo la notizia senza contestare questi avvenimenti . anche il vescovo ne parla poco . aaha
siamo o non siamo vergognosi?
questa frase non mi è andata giu' . e tutti i giornlisti a ripeterla continuamente come lo fossimo veramente .
@ MANLIO caro,
RispondiEliminaE' vero che l'immigrazione ha avuto inizio, prima sporadicamente, dopo la dissoluzione dell'URSS, ed ora come fenomeno di immensa trasmigrazione di varie etnie, non solo dall'Africa, ma da tutto il medio oriente e l'est asiatico, senza contare l'infiltrazione di gran numero di latino-americani.
Fenomeno che si può classificare epocale, di cui si fa finta di non conoscerne la causa.
In questo preciso momento, tali considerazioni causali dovrebbero cedere il posto a provvedimenti drastici per arrestare un fenomeno che assume sempre più il carattere di una invasione, sia pure apparentemente pacifica.
Un fatto strano, che passa inosservato, però, è che non tutti gli immigrati partono da Paesi disastrati da guerre e rivoluzioni, pretendendo asili ingiustificati.
Come potrà, l'Italia, contenere questa incontrollata moltitudine umana che sbarca giornalmente sulle sue coste?
Non sarà bastevole la cooperzione europea, per risolvere il problema, senza il coinvolgimento degli Stati che si affacciano al Mediterraneo. Ma siamo sicuri che detti Stati non abbiano un tornaconto a che il fenomeno continui?
Dietro il sipario ci sarebbe un fine politico, oltre che economico?
Pino
buongiorno signor pino
RispondiEliminasecondo me . pensano che avranno un tornaconto con le votazioni ,
mai piu' questi immigrati di tutte le le etnie, se un giorno potranno votare ,non voterebbero partiti che li ha ostacolati o perlomeno avuto considerazioni di una invasione .
voterebbero la sinistra .. che ha sempre voluto che venissero in massa . letta ,ha perfino promosso una ministra africana
Carissimi Magica e Pino,
RispondiEliminacertamente,vi è un fine di politica economica, mirante a ricondurci a condizioni che regnavano in Europa dalla fine del Settecento ai primi decenni dell'Ottocento, con la prima rivoluzione industriale, prima inglese, poi francese, poi diffusasi progressivamente in vari Paesi dell'Europa. Nel nostro nasce soprattutto dopo l'unità italiana, con finanziamentei francesi, tedeschi, inglesi, per la costruzione delle ferrovie, di una grande flotta militare, ed infine con la diffusione dell'automobile e dei mezzi di guerra mobile.
Questo ritorno è una riscossa del capitalismo delle origini, ma che scorda il piccolo particolare geografico che né l'Europa, né ancor meno l'Italia sono paragonabili per spazi e risorse al continente americano o all'Africa coloniale. Un dettaglio non di poco conto.
La notizia d'oggi è che c'è stato un nuovo incidente con altri 50 morti. Immagino altre messinscene politiche.
RispondiEliminaSu ciò che succede lungo il percorso nel cuore dell'Africa, siamo ancora in attesa di informazioni reali, chi va a fare le raccolte e li porta sulle coste libiche o tunisine, con quali mezzi, in quanto tempo, con quanti morti di fame e di sete.
Sono in tante le sanguisughe che lucrano sull'immigrazione e sui viaggi della morte:
RispondiEliminaCi guadagnano prima di tutto le organizzazioni criminali di cui gli scafisti, benche' meriterebbero la pena di morte, sono solo la mano d'opera che si dividono lauti compensi ed allacciano sempre piu' rapporti con le mafie europee, ci guadagnano le mafie che ottengono manovalanza per la criminalita' e prostitute da avviare sulle strade, ci guadagnano i politici che ottengono voti dalle mafie e sovvenzioni per i Centri di Accoglienza che sembra siano di proprieta' di parenti stretti ministeriali (80 euro al giorno per extracomunitario vengono pagati dallo Stato, soldi pubblici, ai centri privati), ci guadagnano gli industriali che portano il piano di contrattazione sulla disperazione, abbattono i costi del lavoro, eludono le leggi sulle sicurezze sul lavoro, gestiscono meglio il loro nero, ci guadagnano i cosidetti acculturati e tutti i ricchi che per pochi euro ottengono la loro badante speciale "privata", ci guadagna la chiesa che avrebbe subito una delle peggiori crisi di tonache, ci guadagnano i signorotti dominus di paese che gli pagano affitti e bollette con soldi pubblici in cambio di mano d'opera non sempre legale, ci guadagna chi traffica in organi, chi vende bambini e donne a facoltosi impotenti e soli.
L'Italia e' questo, purtroppo e' piena di ipocriti che sfruttano la poverta' e un minuto dopo dicono che loro la combattono.
Vorrei sapere cosa ci guadagna la nostra sinistra, invece, come dice Magica, a supportare energicamente il fenomeno fin dall'inizio.
RispondiEliminaCosa sperano?
Possibili, futuri voti di scambio?
Pino
buongiorno pino
RispondiEliminasono tutte considerazioni che esprime la gente , vedendo questi sbarchi incontrollati .
io di politica mi intersseo molto poco... tuttavia si evince che sono i policanti di sinistra i piu' permissivi..molto meno dalla gente comune di quella ideologia .
lo so che non bisognerebbe girare la testa dall'altra parte .. c'è una emergenza in atto ma come leggevo da altri blog un po' di freno non guasterebbe .
possibili tornaconti della sinistra? e che ne so , è comunque un pensare comune l'ho letto nei blog . di sinistra e di destra .
,. . .
rispondo ad antonello.
RispondiEliminaappunto . ottima osservazione .
la gente predica bene ma razzola male .
da tutta la situazione su evince l'ipocrisia .
se pensano che gli sbarchi clandestini siano una conseguenza di guerre e miseria.. anche il popolo dovrebbe farsi in 4 per aiutare . uno x ciascuno non fa male a nessuno . invece la gran parte delle persone se ne disinteressa . e non capisce che il problema è di tutti noi..
La soluzione c'e', ed e' aiutarli la, far si che possano far crescere la democrazia nei loro paesi, l'Italia gestita dalla mala fede sbaglia e sta distruggendo un'economia come la nostra che solo rimanendo tale poteva aiutare.
RispondiEliminaChi vuol venire non deve essere spinto a farlo in gommone e a malincuore io posteggerei la "nave dei ritorni" riempendola mano a mano che arrivano per poi riportarli nei loro paesi, devono imparare a passare dall'ambasciata, se noi vogliamo andare in America non e' che ci lasciano attraccare con un gommone ma ci vogliono richiesta, impronte, iride, dna, noi non siamo la soluzione ai problemi dell'Africa, non possiamo andare via noi per far posto alla disperazione quando semplicemente li possiamo aiutare a non aver bisogno di essere disperati.
Se anche solo cinque, extracomunitari o no, stanno annegando non e' che se mi butto per aiutarli cambia di molto le cose, moriremmo in sei.
Serve quindi strategia ed intelligenza anche per aiutare, nonche' onesta' materiale e d'intenti.
Certo che e' auspicabile ai lordi del caviale che la loro sokidarieta' la paghi il nostro costo del lavoro che le tasse sui loro miliardari redditi, bisogna che ci svegliamo un attimo, cattolici per primi.
ffesa e picchiata da tre coetanee, tutte tunisine di seconda generazione, che sono arrivate anche a minacciarla di morte. «Mi hanno offesa perché sono italiana», racconta la diciannovenne vittima delle vessazioni. Questa è una storia di bulli: bulli al femminile. Sul caso stanno indagando i carabinieri. Lunedì mattina, autobus Sita diretto a Padova affollato di studenti. Una ragazza di 19 anni della Bassa padovana, studentessa dell’istituto Gramsci, appoggia lo zaino a terra. Tre coetanee salite da poco alla Guizza e dirette al Ruzza le chiedono di spostarlo in malomodo anche se le provocazioni, in realtà, erano iniziate già da qualche minuto. La giovane accenna una risposta e loro si avventano in tre: la picchiano, continuano a offenderla facendo leva sul fatto che lei è italiana, la fanno stendere a terra e una le si siede sopra. Qualcuno cerca di attirare l’attenzione dell’autista che però continua la sua corsa senza rendersi conto di nulla. La ragazza, al termine della mattinata di scuola, si presenta in pronto soccorso e se ne esce con un referto medico.
RispondiEliminaIl giorno successivo, terrorizzata al pensiero di ritrovare le tre ragazze, si fa accompagnare in bus dal fidanzato. Ma anche questo non serve. Le tre giovani della Guizza minacciano anche lui, lo picchiano. Nel pomeriggio si presentano anche davanti a casa sua, continuando con le offese. A quel punto la giovane decide di sporgere denuncia e con il referto del pronto soccorso si presenta alla stazione dei carabinieri di Albignasego. Partono gli accertamenti e le tre giovani vengono identificate. L’indagine è ancora in corso. La diciannovenne vittima dell’aggressione a bordo del bus è ancora sotto choc. È a casa da scuola da qualche giorno, porta il collare ortopedico ed è terrorizzata all’idea di tornare fuori tra i coetanei. Anche i genitori hanno paura. «Non sappiamo con chi abbiamo a che fare. Non sappiamo chi c’è dietro queste ragazze e temiamo per l’incolumità di nostra figlia», dice preoccupata la madre pregando di mantenere segreta l’identità. I carabinieri stanno cercando di capire se quanto successo lunedì e martedì è stato un episodio isolato o se le tre ragazze identificate hanno commesso altri atti simili. Per verificare al meglio la situazione è stato interpellato anche l’autista del bus.
Tutto questo per essere stati "troppo" ospitali.
RispondiEliminaNon abbiamo saputo far rispettare le nostre leggi, la nostra cultura e la nostra religione.
Abbiamo permesso "democraticamente", la costruzione, sul territorio nazionale, di innumerevoli moschee islamiche, ricevendo, come ringraziamento la distruzione di chiese cristiane e strage di fedeli, in medio oriente, ed in Africa. E se non bastasse, ci fu chiesto di togliere il crocefisso dalle aule delle nostre scuole, per non "offendere" la sensibilità di alcuni alunni di religione diversa.
Che c'entra tutto questo? Noi siamo un popolo accogliente, e dobbiamo continuare ad esserlo (?!)
Ma fino a quando?
Abbiamo perduto ogni dignità, ed il rispetto di noi stessi, impegnandoci solo per quello dovuto agli altri?
Non siamo animati da spirito razzista: lungi da noi!
Ma volere che ci si rispetti in casa nostra, e si rispetti la nostra millenaria civiltà, non è chiedere molto.
F
Leggo ora l'intervento di Magica e la risposta di F (suppongo Falce). Il discorso sarebbe lungo, ma riducendolo ai minimi termini è da dire che a costoro si insegna che hanno solo diritti e gli Italiani verso di loro solo doveri ed obblighi. Direi che in loro la colpa è minore, rispetto a quella di chi li chiama, li fa accogliere a spese collettive, li aizza. E i paragoni con la nostra emigrazione non reggono: i nostri emigrati dovevano sgobbare se volevano vivere, diritti assai scarsi, molti doveri e molti obblighi. E se non andava bene, o fuori dallo Stato o in galera, qualcuno pure al patibolo o fisicamente linciato.
RispondiEliminaIn nessuno Stato del mondo si farebbe ministro (addirittura !!!), una persona divenuta italiana solo perché si è sposata con un italiano, e che - per giunta - si vergogna pure di dire il proprio cognome italiano, ovvero Grispino.
TUMMOLO
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo|
F
buongiorno .
RispondiEliminala ministra arrivo' in italia in gommone .
magari alcuni clandestini penseranno: che sebbene arrivati da clandetini un giorno potrebbero avere un ruolo in politica )
.
nella mia zona ci sono molti extra comunitari , molti lavorano e mandano i figlia a scuola.
sara' perchè hanno avuto delle dritte ?. non ci possiamo lamentare . alcuni fanno casini come daltronde anche (pochi) italiani . secondo me non sono da sottovalutare quelli dell'est, come i rumeni .
che hanno pero' una cultura simile alla nostra per cui talvolta ci possono essere anche amicizie .
Dalle biografie uficiali, risulta, cara Magica, che l'attuale ministro dell'Integrazione dott.ssa Cécile Kyenge Kashetu coniugata Grispino, giunse nascosta sotto le gonne di un cardinale che, invece di condurla alla celebre Università Cattolica belga di Lovanio (a sud di Bruxelles) più ovvia come sede visto che il Congo fu colonia belga, la portò nel 1983 all'Università di Modena dove ottenne la laurea in medicina.
RispondiEliminabuinasera tummolo .
RispondiEliminabeh credo che la kyenge sia una donna che si è meritata la laurea.
a volte chi proviene da paesi poveri del sud ,si impegnano per raggiungere il successo .
pero' ricevono spesso da chi insegna delle attenuanti .
Cara Magica,
RispondiEliminanon sono in grado di sapere se la laurea sia meritata o non meritata, visto che medico non sono e non sono neppure mai stato curato dalla dott.ssa Kyenge Kashetu comiugata Grispino. So solo quanto ne dicono le biografie. Vi è qualcuno che ha avuto interesse di portare in Italia persone che potevano andare altrove, sia per ragioni linguistiche, sia politico-storiche. L'Italia, ultima delle terre colonialiste, non ha mai occupato il Congo; solo alcuni aviatori italiani, inviati su incarico ONU a Kindu nel 1961, servirono da pasto integrativo a certe tribù locali. Non era, mi sembra, un motivo sufficiente per farla venire qui, ad opera di alto prelato, per poi venirci ad insegnare la buona educazione e l'amore per il prossimo (tra l'altro in quegli anni c'era la secessione tra il Katanga, regione ricca di minerali dove è nata, e il resto del Congo, poi Zaire, poi di nuovo Congo, con guerre civili terribili).
signor tummolo .
RispondiEliminainfatti sarebbe stato opportuno che fosse andata in belgio , dal momento che il congo fu una colonia belga.e l'avrebbero accolta sicuramente -
fatta sta' che è approdata in italia e letta l'ha promossa ministra .
tanto letta sapeva di provocare ,
non si fa cosi' , se si vuole il quieto vivere .
.
non perchè la ministra sia di colore, ma perchè a tutti è sembrato un incentivo all'immigrazione clandestina ..
.
Scrivono dalla Cina o dal Giappone ?
RispondiEliminaUn effetto della globablizzazione ?
Secondo me il problema non e' uomini o donne, bianchi o neri, sotto le tonache o sui gommoni, dobbiamo decidere se vogliamo incoraggiare, proteggere e sfruttare la fabbrica di disperazione e vista su questa ottica, la nomina a ministra specifica, oltre che' una provocazione ed una ricerca di voti che altrimenti qualcuno si sognerebbe, e' una risposta completamente sbagliata ed una conveniente resa ed accettazione di non sapere, il nostro governo, come regolamentare e gestire l'immigrazione clandestina nelle abnormi misure che invece convengono agli industrialioti e pseudoimprenditori che non riescono piu' a scommettere sulla qualita' dei prodotti e su una leale concorrenza, tanto da affidarsi alla disperazione e chiederne dietro i paraventi il foraggiamento in cambio di poltrone e voti (quindi appalti).
RispondiEliminaLa verita' e' sempre piu' sporca di come la si possa immaginare se parliamo di politica, siamo praticamente sotto, sotto, sotto i peggiori finti democratici di tutti i tempi, qualcuno mi sa dire perche' la stragrande maggioranza di barconi e gommoni sbarca solo in Sicilia tranne qualche sprovveduto scafista???
Come mai qiasi tutti in Sicilia??? Ci sara' un motivo???
Certo che c'e', sono 80 gli euro che paghiamo noi con le tasse ad extracomunitario al giorno, fatevi due conti e chiedetevi chi gestisce e dove arrivano tutte queste montagne di soldi, ed e' vero o no che a loro basta presentare una semplice richiesta per vedersi pagare bollette ed affitto con tasse pagate da coloro che invece pagano le loro bollette ed affitti, tasse e privilegi di politici e che non sono assolutamente daccordo a foraggiare e sfruttare la fabbrica di disperazione???
Chi e' l'ideatore di questo dittatoriale sistema che ritorcera' contro di noi la stessa disperazione che i politici hanno architettato???
Chi integra chi se non abbiamo piu' nemmeno un'identita'??? E l'integrazione si sceglie o si subisce imposta??? Perche' non aiutare quei popoli a crearsi comunita' di civile convivenza e liberta' di pensiero insieme ad aiuti economici???
Chi ci insegna i valori di solidarieta'??? Chi assume solo neri disperati o manda in cassa integrazione bianchi che hanno subito guerre per avere anche un mondo del lavoro piu' giusto, sicuro e proporzionalmente remunerato??? E' il costo del lavoro e la perdita di know how a dare speranza in utili ed in una economia in crescita??? O e' la specificita', l'esperienza del personale e la qualita' del prodotto che un benedetto pseudoimprenditore decide e fa costruire ai propri operai???
L'ingresso della donna nel mondo del lavoro e' una variabile positiva perche' ha visto dimezzare gli stipendi precedenti a parita' di lavoro??? Oppure anche la parita' e' stata per alcuni genii imprenditoriali l'ennesima scisa per potersi permettere le notti al casino' o la soffiata di naso??? Ma, nessuno si chiede perche' improvvisamente tutti diventano paritari, solidali, sembrano avere tutti l'aureola, qual'e' il vero scopo dell'invenzione della crisi "congiunturale"??? Chi doveva proteggere la nostra economia da crisi varie creando appositi Fondi di Rischio se non i politici??? Chi ci doveva pensare se la crisi esistesse veramente??? La massaia di Gallarate che mangia caviale nascosta in bagno per non farsi vedere dalla badante a cui da 300 euro al mese??? Forse doveva pensarci l'operaio nei dieci minuti di pausa in turnazioni di 9/12 ore in catena di montaggio??? Perche' un illustre statista non smette di ricordare, nonostante l'Inps era l'unico ente in attivo anche prima dei poco ideologici interventi di chi sappiamo, che gli immigrati sono una risorsa per il sistema pensionistico, e non solo, italiano???