Di Gilberto M.
Quanti animali ci sono nella foto? |
Premessa: Riprendo i miei precedenti articoli ma cambio atteggiamento, argomentando da un punto di vista diverso ed usando il procedimento: "come se". Un esperimento mentale è di base concettualmente possibile, pur se concretamente non realizzabile. Il carattere mentale di tale esperimento permette, però, di immaginare situazioni e fatti che non si sono realizzati, fatti quindi non verificatisi in realtà, per mostrare, si può dire in filigrana, il senso e la portata di "altri fatti" che invece si sono realizzati. Serve a cogliere di questi tutte le implicazioni logiche e la rilevanza fattuale, serve a misurarne il ‘peso’ e la ‘dinamica’. Un esperimento mentale (finzionale) è uno strumento per meglio orientarsi, si allontana dalla realtà verificatasi ma senza esserne in contraddittorio, è una forma provvisoria con una funzione logica, una dimostrazione per assurdo, per focalizzare meglio aspetti e frammenti della realtà fattuale (in un’ottica metodologica), una nozione ausiliaria che consente di mettere in luce, anche per contrasto, qualcosa che è sfuggito, che non è chiaro o che semplicemente è illusorio. La finzione - a differenza dell’ipotesi che vorrebbe trovare conferma in una configurazione di dati empirici - è solo una forma vuota, un guscio, che però mette in luce le eventuali contraddizioni e gli aspetti problematici di un fatto.
Esperimento mentale: Per poterlo attuare dobbiamo immaginare che Michele Misseri, contrariamente a quanto è avvenuto nella realtà, a quaranta giorni dalla scomparsa della nipote non abbia incolpato se stesso del delitto, dicendo di averla strangolata con una corda e di averla posseduta quando era già morta. In base a questo passaggio mancante, è logico che si deve immaginare non vi sia stata neppure la confessione in cui ha accusato Sabrina di essere coinvolta nell’omicidio, tenendo ferma la cugina mentre lui la strozzava, e neppure l'atto finale, quello in cui incolpa del delitto la figlia autoaccusandosi del solo occultamento.
Per cui torniamo al 29 settembre 2010 e prospettiamo per l'accaduto una nuova scena. Immaginiamo Michele Misseri che si presenta presso la stazione dei carabinieri di Avetrana e dice di aver trovato un cellulare ed altri oggetti che suppone appartenuti a Sarah, immaginiamo dica anche che in contrada Mosca ha rilevato un’area, dove sapeva esserci un pozzo, in cui la terra risulta smossa. Dai primi accertamenti si rileva che il cellulare è proprio quello di Sarah Scazzi e che gli oggetti rinvenuti sono tutte cose appartenute alla ragazza. A questo punto la procura ordina l'ispezione dell’area indicata e si rinviene il cadavere. I media, come è ovvio, avviano una serie di reportage e nel contempo puntano i riflettori su Michele Misseri, in quanto lui ha consentito il rinvenimento del corpo. Si imbastiscono trasmissioni in cui vigono supposizioni ed illazioni.
La Procura, giustamente, ha dei sospetti e vuol vederci chiaro. Sul cellulare ci sono le impronte dell’uomo e l’indicazione del luogo dell’occultamento potrebbe non essere casuale. Forse sa qualcosa, forse è addirittura l'assassino, forse è implicato nel delitto assieme ad altri, comunque sia quanto avvenuto lo mette sotto la lente di ingrandimento. Gli viene quindi inviato un avviso di garanzia e lo si interroga in presenza di un avvocato... messo sotto torchio, come si suole dire. Lui ribadisce la sua estraneità, protesta la sua completa innocenza, dichiara che del delitto non ne sa proprio niente ma che sapeva di entrare nell'occhio del ciclone con quei ritrovamenti che non avrebbe voluto fare. Viene allertata la scientifica che intraprende un sopralluogo presso la villetta di via Deledda, un atto dovuto. La stampa per questo comincia a fare ipotesi ed a raccogliere confidenze. Le voci si rincorrono per la comunità avetranese, il Misseri non convince ma non emerge niente di particolare.
Le donne di casa, soprattutto la figlia piccola, rimangono sullo sfondo, niente porta a indirizzare indagini e sospetti verso la ragazza e sua madre, gli occhi sono solo su Michele ed il luogo del delitto appare verosimilmente da localizzare nei dintorni del pozzo, mancando altri elementi che orientino diversamente le indagini. I suoi familiari vengono interrogati solo per appurare dove lui si trovasse nell’immediatezza della scomparsa, ma su di loro non si appunta alcun sospetto che porti a qualcosa di serio o ad altre valutazioni. Sotto i riflettori è il luogo del ritrovamento, non l'abitazione dei Misseri nella quale si cerca eventualmente solo qualcosa che colleghi lo zio al delitto. Lui, d'altronde, negli interrogatori ribadisce senza incertezze di aver solo ritrovato il cellulare e di aver indicato il luogo perché insospettito dalla terra smossa di recente e perché, come altre persone di Avetrana, si era dato da fare per ritrovare la nipote cercandola nei dintorni del paese e nei luoghi che conosceva.
Gli investigatori controllano le sue dichiarazioni e le mettono a confronto con quelle dei familiari. Si indaga sul suo passato senza trovare alcunché di interessante. Dopo indagini ed analisi nei vari ambienti domestici, nelle pertinenze della casa di via Deledda, non si rileva nessun elemento sospetto. E' probabile che la perquisizione avvenga con discrezione e forse all'insaputa dei mezzi di informazione. Nel contempo sulle auto della famiglia Misseri non vengono trovate tracce interessanti, o comunque significative in ordine al delitto. L’uomo continua a ribadire di essere stato solo un testimone che ha cercato di rendersi utile e protesta di essere completamente estraneo alla vicenda. Le dichirazioni dei suoi familiari, al di là di qualche discrepanza dovuta al fatto che è trascorso più di un mese dall’omicidio, non evidenziano nulla di importante.
Il fatto che Sabrina Misseri in qualità di testimone dica di essersi trovata sulla veranda, mentre l’amica aveva dichiarato di averla vista già in strada, appare insignificante, due ricordi diversi sono fisiologici a distanza di tempo (si sa che i ricordi, anche se in buona fede, non sempre sono concordanti). Il fatto che ad Avetrana vi sia una cella telefonica che copre tutto il paese, aiuta a pensare che Sarah non abbia mai raggiunto la casa dei Misseri nel pomeriggio della sua scomparsa. Sabrina non entra nell’inchiesta, se non come testimone del mancato arrivo della cugina alla casa di via Deledda, su di lei non vi sono né sospetti né indizi. E' solo la cugina che assieme all’amica Mariangela doveva andare al mare con Sarah, la stessa che per un mese ha stampato e distribuito volantini.
Il ritrovamento del cadavere della povera Sarah, grazie a suo padre, non modifica la sua posizione in ordine all'inchiesta. Lei e sua madre, sia per l’opinione pubblica di Avetrana sia per i media, sono solo figure di sfondo, personaggi di contorno senza un rilievo, scarso anche a livello testimoniale. Michele invece è un punto interrogativo. Solleva qualche dubbio, suscita qualche perplessità nei mass media alla ricerca di notizie, ma di fatto sul suo conto non emerge niente. L’assassino rimane un’incognita, uno o più personaggi senza volto. Pian piano, in mancanza di riscontri e prove che dimostrino sappia qualcosa del delitto, pur se avvolto da un alone di sospetti si defila dall'accaduto. Qualcuno nei media prende le sue difese, qualcun’altro lo vorrebbe essere l'assassino o un complice, ma l'omicidio rimane avvolto nel mistero. Quindi in schermo non si fa nessuna indagine mediatica sulla famiglia Misseri, visto che nulla porta a far credere ad un delitto avvenuto nel luogo di via Deledda dove si continua a supporre che Sarah non sia mai arrivata. Anzi, il ritrovamento del cadavere nel pozzo porta a credere che l’omicidio sia avvenuto in quei dintorni. Se Michele è in qualche modo coinvolto, è comunque il luogo del ritrovamento il baricentro della scena su cui punterà gli occhi la procura.
I media trascurano i parenti del Misseri, cugini, fratelli ecc... gli inquirenti invece, pur non abbandonano mai completamente la pista "Michele", prendono anche altre strade e formulano altre ipotesi. L’assenza completa di prove a suo carico, la mancanza di elementi che lo coinvolgano nel delitto, alleggerisce i sospetti anche se gli investigatori non lo trascurano del tutto. La laboriosità nel riuscire ad estrarre la salma dal pozzo, si deve usare addirittura un escavatore e lavorare diverse ore, parla a suo favore e fa pensare si sia trattato di un occultamento portato a termine forse da più persone, un occultamento che ha richiesto molto tempo. In questo scenario chi indaga lo fa in sordina senza trascurare nessuna pista, come detto, ed i media, in un simile silenzio, hanno le mani legate e, in assenza di indizi che portino alla casa di via Deledda, non costruiscono plastici limitando di molto le trasmissioni sul caso. Trasmissioni che senza novità risultano prive di un reale interesse.
Inoltre, visto che niente suggerisce alle telecamere ed ai commentatori di indirizzarsi verso gli interni della casa di via Deledda, i giornalisti si orientano verso il pozzo o da qualche altra parte della zona, seguendo i racconti più o meno fantasiosi che circolano per il paese e sollecitati dalle voci che, diverse da bocca a bocca, si rincorrono. E non c’è neppure nulla che induca indagini caratteriali sui componenti della famiglia Misseri. Tutt’al più verso il sospettato Michele si agita qualche pettegolezzo, gira qualche aneddoto curioso, qualche racconto che appare inventato, niente di concreto, nulla che vada a sfruculiare un telespettatore assetato di novità esplosive, un lettore che non si accontenta di notiziole di seconda mano. I giornalisti non cavalcano dei pettegolezzi e delle voci che non fanno notizia. Il contadino, fra l'altro, appare timido, riservato, non sembra un prototipo credibile di assassino, un orco no per davvero, tutt’al più uno sprovveduto che di fronte alle telecamere è impacciato, una macchietta dalla lacrima facile. Un personaggio sul quale è difficile imbastire una telenovela, troppo occupato a raccogliere fagiolini ed a coltivare uva per interpretare a tempo pieno un ruolo da protagonista, anche solo come testimone del delitto.
Gli altri personaggi della famiglia Misseri appaiono opachi, sconcertati e riservati, un po’ logorroici nel loro ruolo di testimoni e parenti stretti di Sarah (avendola cresciuta e trattata sempre come una figlia). Sabrina risulta poco fotogenica, in sovrappeso, i suoi rapporti con Sarah sono quelli di una sorta di ‘zia’ apprensiva e materna, niente di interessante per un’audience alla ricerca di eventi torbidi, pruriginosi e stupefacenti. Ed anche se a lei paiono non dispiacere le interviste e le telecamere, il non dover aggiungere nulla di nuovo farà sì che presto i giornalisti si stanchino di far la strada a vuoto fino alla sua casa. Chi può costruire castelli su di lei che trattava la cugina come una sorellina minore: da sgridare quando era il caso, da indirizzare, da proteggere ed accudire? No, nemmeno Sabrina ha le caratteristiche di chi possa in qualsiasi modo entrarci nel delitto. Nessuno mette in dubbio il suo dolore per tutto il tempo che si prodiga nelle ricerche di Sarah, tranne i soliti a cui piace malignare. I suoi rapporti con Ivano, poi, risultano assolutamente ininfluenti col delitto, qualcosa che non suscita il ben che minimo interesse in un pubblico abituato al gossip sull’attore del momento, alle performance erotiche di qualche personaggio da rotocalco, alle notizie su prezzemoline e letterine. Il cuoco a cui la piccola Sarah aveva dedicato una sola frase in un unico diario, di cui la cugina si dice sia innamorata persa, non appare abbastanza fascinoso alla massa, neppure per una pausa d’evasione, per una storia collaterale al delitto, nemmeno per un intermezzo frivolo in attesa di notizie più sostanziose sul colpevole, notizie che continuano a latitare.
Nessuno si sogna di ravanare nella vita privata di Sabrina Misseri. Non tanto per rispetto della privacy, quanto perché non farebbe notizia, sarebbe poco appetibile per un pubblico alla ricerca di vere emozioni. La ragazza è più che altro un riempitivo nei collegamenti delle tv, quando non ci sono notizie e bisogna inventarsi qualcosa di diverso per un’audience annoiata e in attesa di un vero 'coup de theatre'. I rapporti familiari della famiglia Misseri, infatti, sono improntati alla monotonia 'casa e lavoro', appaiono troppo banali per suscitare fantasie in un target che cerca l’esotico, l’eccentrico e il complicato. I media preferiscono buttarsi sulle voci che si rincorrono per Avetrana, quelle che si spengono e riaccendono nel giro di un’ora, sul ‘si dice’ che mette in allarme qualche corrispondente, sulle ultime notizie del solito ben informato con addentellati nei posti giusti. La famiglia Misseri, senza la confessione di Michele (perché niente di concreto viene ritrovato), è solo un buco nero, un’entità irrilevante e senza spessore mediatico. Il garage non figura in nessun racconto, la casa risulta essere un luogo insignificante che poco attrae. Non è la casa di marzapane della strega cattiva, appare giusto in qualche immagine di repertorio perché è davanti ad essa che Mariangela e Sabrina hanno aspettato inutilmente Sarah.
Senza la confessione del Misseri, senza che la scientifica abbia trovato nulla di interessante, è solo un castello privo di spettri, una insulsa e banale abitazione senza attrattive, un maniero buono, utile ai giornalisti accaldati, solo per andare a bere un caffè o una bibita a scrocco. A nessuno passa nemmeno per l’anticamera del cervello di andare a curiosare o mettere fiori fuori dalla porta del garage-cantina, lì Sarah di certo non ci è mai arrivata. No, non c'è nulla che interessi, e nei talk show gli opinionisti non si avventurano in elaborate disquisizioni su deliri di gelosia, su odi e misteri attorno alla famiglia Misseri. Il fatto che lui, il capofamiglia, abbia fatto trovare il cadavere, suscita qualche interrogativo, qualche sospetto e qualche illazione, ma senza coinvolgere e far entrare nessuno in analisi psico-caratteriali. Il contadino per i media non sembra proprio avere le 'phisique du role' dell’assassino, troppo poco telegenico con quel copricapo da Calimero. Appare più che altro un personaggio pittoresco e affabile, niente a che fare con un orco assassino... troppo arrendevole, troppo poco aggressivo per interpretare un ruolo così impegnativo. Senza qualcosa di più concreto è solo un personaggio astratto, buono a raccontare, utile nelle dirette, sempre disponibile se non deve lavorare, ma oggettivamente troppo prevedibile e ordinario. In questo scenario piatto e insignificante i media non sfornano analisi grafologiche, non cercano di dimostrare gelosie patologiche, pulsioni aggressive e rivalità caratteriali, inscritte in qualche occhiello delle 'o', in qualche stanghetta troppo inclinata delle 'd', in qualche svolazzo sospetto nelle 't'. Nessuna indagine sulle dinamiche intrafamiliari, nessun interesse per quella che appare una famiglia per bene... lavoratori che hanno sgobbato tutta la vita andando anche all’estero per sbarcare il lunario e costruirsi una casa e un futuro.
Per cui, visto che il telespettatore non trova abbastanza interessante quella famiglia che appare troppo banale e senza il lievito, mancante pure del sale del mistero, dell’inquietante e di qualche inconfessata perversione, non si fa nessuna indagine giornalistica, non ci si infila negli oscuri meandri di dinamiche familiari spaccando in quattro e poi in otto una parola, interpretando un gesto sospetto, mettendo sotto il microscopio dell’inconscio freudiano un lapsus e un atto mancato o accaduto. Il tutto appare afono, senza alcun megafono ad amplificare i fatti più normali, insignificanti, ordinari, usuali... le cose di un’esistenza quotidiana in cui tutti giornalmente ci troviamo coinvolti: piccoli battibecchi, innocui pettegolezzi, qualche gaffe, un’incomprensione, scaramucce occasionali, piccole e innocue gelosie, aneddoti su pomeriggi sonnolenti, sulle serate in pizzeria con qualche punzecchiatura e sonore risate... giusto per non annoiarsi troppo. Nessun cranioscopo a sfruculiare nelle pulsioni e nei conflitti attorno e nella casa, una dimora senza orrori e senza rilevanza. Un castello magari senza principi e principesse, ma anche senza orchi e orchesse.
Ed è così, come capita sempre, che dopo uno o due mesi, in assenza di testimonianze rilevanti ed utili a dare una svolta alle indagini, dopo un sussulto della stampa per l’invio di un avviso di garanzia e dopo che nulla è emerso, sulla famiglia di Michele Misseri si spengono pian piano i riflettori. Nessuno sogna sequestri messi in atto dalla zia. E se qualcuno lo sogna al risveglio lo dimentica catalogandolo nella casella mentale dell'insignificante e senza pathos, delle immagini oniriche senza suspense. Si sognano invece omini verdi, strani fenomeni da fata morgana che si aggirano nel luogo del ritrovamento della povera Sarah, personaggi misteriosi, licantropi ed alieni. Suggestioni inquietanti nelle notti degli ultimi giorni d’estate, sogni mezzisogni e visioni. Brusii di cose raccontate a mezza voce. Altri giorni trascorrono e più nessuna diceria sulle donne circola per il paese, tranne le solite voci note a cui si è fatta l'abitudine, nessuno va dai carabinieri a raccontare che quella volta... in quella occasione... mi sembra di ricordare che... ho avuto l’impressione che...
L'unico testimone che forse sa qualcosa di più, ma nell’immaginario collettivo non è certo un assassino o un orco, è sempre e solo Michele Misseri. Ma alla fine della favola, per l’audience appare essere solo un contadino implicato in cose più grandi di lui a causa del suo zelo, della sua ostinazione nel cercare la nipote e del suo atteggiamento timido e impacciato.
L'esperimento è finito. Se la vostra immaginazione ha lavorato in maniera normale avrete capito che era improntato a far comprendere che senza le confessioni di Michele Misseri del giallo di Avetrana, delle accuse contro le due donne ora in giudizio, non rimane nulla. Non rimane nulla perché tutto è partito dalle sue parole. Un ‘lugubre maniero’ dove si immagina sia avvenuto un delitto, testimonianze vaghe e contraddittorie, forse solo sogni e non un solo elemento a comprovare l'evento. Tutto si regge sulle sue spalle, sui suoi racconti, sul palinsesto contraddittorio e inverosimile delle sue versioni. Realtà o fantasia? Senza le sue confessioni (ad oggi senza riscontri) non ci sarebbe processo. Non ci sarebbe nulla di nulla a parte il ritrovamento del cadavere.
E i racconti infarciti di incertezze e dubbi dei testimoni spuntati in maniera esponenziale dopo le sue sempre diverse confessioni? Risultano il frutto di autosuggestioni e di emotività postume dove perfino gli incubi hanno acquistato, per essere idonei allo scopo, la parvenza di realtà?
C'è da chiedersi con quale certezza si parli di un assassinio avvenuto in quella casa di via Deledda quando diverse probabilità ci dicono che, forse, quel castello cosiddetto degli orrori non esiste e, forse, c'è ancora da lavorare perché davvero nessuno conosce ancora la vera identità del colpevole... articolo di Gilberto M.
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Sarah Scazzi O che bel processo
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La Procura, giustamente, ha dei sospetti e vuol vederci chiaro. Sul cellulare ci sono le impronte dell’uomo e l’indicazione del luogo dell’occultamento potrebbe non essere casuale. Forse sa qualcosa, forse è addirittura l'assassino, forse è implicato nel delitto assieme ad altri, comunque sia quanto avvenuto lo mette sotto la lente di ingrandimento. Gli viene quindi inviato un avviso di garanzia e lo si interroga in presenza di un avvocato... messo sotto torchio, come si suole dire. Lui ribadisce la sua estraneità, protesta la sua completa innocenza, dichiara che del delitto non ne sa proprio niente ma che sapeva di entrare nell'occhio del ciclone con quei ritrovamenti che non avrebbe voluto fare. Viene allertata la scientifica che intraprende un sopralluogo presso la villetta di via Deledda, un atto dovuto. La stampa per questo comincia a fare ipotesi ed a raccogliere confidenze. Le voci si rincorrono per la comunità avetranese, il Misseri non convince ma non emerge niente di particolare.
Le donne di casa, soprattutto la figlia piccola, rimangono sullo sfondo, niente porta a indirizzare indagini e sospetti verso la ragazza e sua madre, gli occhi sono solo su Michele ed il luogo del delitto appare verosimilmente da localizzare nei dintorni del pozzo, mancando altri elementi che orientino diversamente le indagini. I suoi familiari vengono interrogati solo per appurare dove lui si trovasse nell’immediatezza della scomparsa, ma su di loro non si appunta alcun sospetto che porti a qualcosa di serio o ad altre valutazioni. Sotto i riflettori è il luogo del ritrovamento, non l'abitazione dei Misseri nella quale si cerca eventualmente solo qualcosa che colleghi lo zio al delitto. Lui, d'altronde, negli interrogatori ribadisce senza incertezze di aver solo ritrovato il cellulare e di aver indicato il luogo perché insospettito dalla terra smossa di recente e perché, come altre persone di Avetrana, si era dato da fare per ritrovare la nipote cercandola nei dintorni del paese e nei luoghi che conosceva.
Gli investigatori controllano le sue dichiarazioni e le mettono a confronto con quelle dei familiari. Si indaga sul suo passato senza trovare alcunché di interessante. Dopo indagini ed analisi nei vari ambienti domestici, nelle pertinenze della casa di via Deledda, non si rileva nessun elemento sospetto. E' probabile che la perquisizione avvenga con discrezione e forse all'insaputa dei mezzi di informazione. Nel contempo sulle auto della famiglia Misseri non vengono trovate tracce interessanti, o comunque significative in ordine al delitto. L’uomo continua a ribadire di essere stato solo un testimone che ha cercato di rendersi utile e protesta di essere completamente estraneo alla vicenda. Le dichirazioni dei suoi familiari, al di là di qualche discrepanza dovuta al fatto che è trascorso più di un mese dall’omicidio, non evidenziano nulla di importante.
Il fatto che Sabrina Misseri in qualità di testimone dica di essersi trovata sulla veranda, mentre l’amica aveva dichiarato di averla vista già in strada, appare insignificante, due ricordi diversi sono fisiologici a distanza di tempo (si sa che i ricordi, anche se in buona fede, non sempre sono concordanti). Il fatto che ad Avetrana vi sia una cella telefonica che copre tutto il paese, aiuta a pensare che Sarah non abbia mai raggiunto la casa dei Misseri nel pomeriggio della sua scomparsa. Sabrina non entra nell’inchiesta, se non come testimone del mancato arrivo della cugina alla casa di via Deledda, su di lei non vi sono né sospetti né indizi. E' solo la cugina che assieme all’amica Mariangela doveva andare al mare con Sarah, la stessa che per un mese ha stampato e distribuito volantini.
Il ritrovamento del cadavere della povera Sarah, grazie a suo padre, non modifica la sua posizione in ordine all'inchiesta. Lei e sua madre, sia per l’opinione pubblica di Avetrana sia per i media, sono solo figure di sfondo, personaggi di contorno senza un rilievo, scarso anche a livello testimoniale. Michele invece è un punto interrogativo. Solleva qualche dubbio, suscita qualche perplessità nei mass media alla ricerca di notizie, ma di fatto sul suo conto non emerge niente. L’assassino rimane un’incognita, uno o più personaggi senza volto. Pian piano, in mancanza di riscontri e prove che dimostrino sappia qualcosa del delitto, pur se avvolto da un alone di sospetti si defila dall'accaduto. Qualcuno nei media prende le sue difese, qualcun’altro lo vorrebbe essere l'assassino o un complice, ma l'omicidio rimane avvolto nel mistero. Quindi in schermo non si fa nessuna indagine mediatica sulla famiglia Misseri, visto che nulla porta a far credere ad un delitto avvenuto nel luogo di via Deledda dove si continua a supporre che Sarah non sia mai arrivata. Anzi, il ritrovamento del cadavere nel pozzo porta a credere che l’omicidio sia avvenuto in quei dintorni. Se Michele è in qualche modo coinvolto, è comunque il luogo del ritrovamento il baricentro della scena su cui punterà gli occhi la procura.
I media trascurano i parenti del Misseri, cugini, fratelli ecc... gli inquirenti invece, pur non abbandonano mai completamente la pista "Michele", prendono anche altre strade e formulano altre ipotesi. L’assenza completa di prove a suo carico, la mancanza di elementi che lo coinvolgano nel delitto, alleggerisce i sospetti anche se gli investigatori non lo trascurano del tutto. La laboriosità nel riuscire ad estrarre la salma dal pozzo, si deve usare addirittura un escavatore e lavorare diverse ore, parla a suo favore e fa pensare si sia trattato di un occultamento portato a termine forse da più persone, un occultamento che ha richiesto molto tempo. In questo scenario chi indaga lo fa in sordina senza trascurare nessuna pista, come detto, ed i media, in un simile silenzio, hanno le mani legate e, in assenza di indizi che portino alla casa di via Deledda, non costruiscono plastici limitando di molto le trasmissioni sul caso. Trasmissioni che senza novità risultano prive di un reale interesse.
Inoltre, visto che niente suggerisce alle telecamere ed ai commentatori di indirizzarsi verso gli interni della casa di via Deledda, i giornalisti si orientano verso il pozzo o da qualche altra parte della zona, seguendo i racconti più o meno fantasiosi che circolano per il paese e sollecitati dalle voci che, diverse da bocca a bocca, si rincorrono. E non c’è neppure nulla che induca indagini caratteriali sui componenti della famiglia Misseri. Tutt’al più verso il sospettato Michele si agita qualche pettegolezzo, gira qualche aneddoto curioso, qualche racconto che appare inventato, niente di concreto, nulla che vada a sfruculiare un telespettatore assetato di novità esplosive, un lettore che non si accontenta di notiziole di seconda mano. I giornalisti non cavalcano dei pettegolezzi e delle voci che non fanno notizia. Il contadino, fra l'altro, appare timido, riservato, non sembra un prototipo credibile di assassino, un orco no per davvero, tutt’al più uno sprovveduto che di fronte alle telecamere è impacciato, una macchietta dalla lacrima facile. Un personaggio sul quale è difficile imbastire una telenovela, troppo occupato a raccogliere fagiolini ed a coltivare uva per interpretare a tempo pieno un ruolo da protagonista, anche solo come testimone del delitto.
Gli altri personaggi della famiglia Misseri appaiono opachi, sconcertati e riservati, un po’ logorroici nel loro ruolo di testimoni e parenti stretti di Sarah (avendola cresciuta e trattata sempre come una figlia). Sabrina risulta poco fotogenica, in sovrappeso, i suoi rapporti con Sarah sono quelli di una sorta di ‘zia’ apprensiva e materna, niente di interessante per un’audience alla ricerca di eventi torbidi, pruriginosi e stupefacenti. Ed anche se a lei paiono non dispiacere le interviste e le telecamere, il non dover aggiungere nulla di nuovo farà sì che presto i giornalisti si stanchino di far la strada a vuoto fino alla sua casa. Chi può costruire castelli su di lei che trattava la cugina come una sorellina minore: da sgridare quando era il caso, da indirizzare, da proteggere ed accudire? No, nemmeno Sabrina ha le caratteristiche di chi possa in qualsiasi modo entrarci nel delitto. Nessuno mette in dubbio il suo dolore per tutto il tempo che si prodiga nelle ricerche di Sarah, tranne i soliti a cui piace malignare. I suoi rapporti con Ivano, poi, risultano assolutamente ininfluenti col delitto, qualcosa che non suscita il ben che minimo interesse in un pubblico abituato al gossip sull’attore del momento, alle performance erotiche di qualche personaggio da rotocalco, alle notizie su prezzemoline e letterine. Il cuoco a cui la piccola Sarah aveva dedicato una sola frase in un unico diario, di cui la cugina si dice sia innamorata persa, non appare abbastanza fascinoso alla massa, neppure per una pausa d’evasione, per una storia collaterale al delitto, nemmeno per un intermezzo frivolo in attesa di notizie più sostanziose sul colpevole, notizie che continuano a latitare.
Nessuno si sogna di ravanare nella vita privata di Sabrina Misseri. Non tanto per rispetto della privacy, quanto perché non farebbe notizia, sarebbe poco appetibile per un pubblico alla ricerca di vere emozioni. La ragazza è più che altro un riempitivo nei collegamenti delle tv, quando non ci sono notizie e bisogna inventarsi qualcosa di diverso per un’audience annoiata e in attesa di un vero 'coup de theatre'. I rapporti familiari della famiglia Misseri, infatti, sono improntati alla monotonia 'casa e lavoro', appaiono troppo banali per suscitare fantasie in un target che cerca l’esotico, l’eccentrico e il complicato. I media preferiscono buttarsi sulle voci che si rincorrono per Avetrana, quelle che si spengono e riaccendono nel giro di un’ora, sul ‘si dice’ che mette in allarme qualche corrispondente, sulle ultime notizie del solito ben informato con addentellati nei posti giusti. La famiglia Misseri, senza la confessione di Michele (perché niente di concreto viene ritrovato), è solo un buco nero, un’entità irrilevante e senza spessore mediatico. Il garage non figura in nessun racconto, la casa risulta essere un luogo insignificante che poco attrae. Non è la casa di marzapane della strega cattiva, appare giusto in qualche immagine di repertorio perché è davanti ad essa che Mariangela e Sabrina hanno aspettato inutilmente Sarah.
Senza la confessione del Misseri, senza che la scientifica abbia trovato nulla di interessante, è solo un castello privo di spettri, una insulsa e banale abitazione senza attrattive, un maniero buono, utile ai giornalisti accaldati, solo per andare a bere un caffè o una bibita a scrocco. A nessuno passa nemmeno per l’anticamera del cervello di andare a curiosare o mettere fiori fuori dalla porta del garage-cantina, lì Sarah di certo non ci è mai arrivata. No, non c'è nulla che interessi, e nei talk show gli opinionisti non si avventurano in elaborate disquisizioni su deliri di gelosia, su odi e misteri attorno alla famiglia Misseri. Il fatto che lui, il capofamiglia, abbia fatto trovare il cadavere, suscita qualche interrogativo, qualche sospetto e qualche illazione, ma senza coinvolgere e far entrare nessuno in analisi psico-caratteriali. Il contadino per i media non sembra proprio avere le 'phisique du role' dell’assassino, troppo poco telegenico con quel copricapo da Calimero. Appare più che altro un personaggio pittoresco e affabile, niente a che fare con un orco assassino... troppo arrendevole, troppo poco aggressivo per interpretare un ruolo così impegnativo. Senza qualcosa di più concreto è solo un personaggio astratto, buono a raccontare, utile nelle dirette, sempre disponibile se non deve lavorare, ma oggettivamente troppo prevedibile e ordinario. In questo scenario piatto e insignificante i media non sfornano analisi grafologiche, non cercano di dimostrare gelosie patologiche, pulsioni aggressive e rivalità caratteriali, inscritte in qualche occhiello delle 'o', in qualche stanghetta troppo inclinata delle 'd', in qualche svolazzo sospetto nelle 't'. Nessuna indagine sulle dinamiche intrafamiliari, nessun interesse per quella che appare una famiglia per bene... lavoratori che hanno sgobbato tutta la vita andando anche all’estero per sbarcare il lunario e costruirsi una casa e un futuro.
Per cui, visto che il telespettatore non trova abbastanza interessante quella famiglia che appare troppo banale e senza il lievito, mancante pure del sale del mistero, dell’inquietante e di qualche inconfessata perversione, non si fa nessuna indagine giornalistica, non ci si infila negli oscuri meandri di dinamiche familiari spaccando in quattro e poi in otto una parola, interpretando un gesto sospetto, mettendo sotto il microscopio dell’inconscio freudiano un lapsus e un atto mancato o accaduto. Il tutto appare afono, senza alcun megafono ad amplificare i fatti più normali, insignificanti, ordinari, usuali... le cose di un’esistenza quotidiana in cui tutti giornalmente ci troviamo coinvolti: piccoli battibecchi, innocui pettegolezzi, qualche gaffe, un’incomprensione, scaramucce occasionali, piccole e innocue gelosie, aneddoti su pomeriggi sonnolenti, sulle serate in pizzeria con qualche punzecchiatura e sonore risate... giusto per non annoiarsi troppo. Nessun cranioscopo a sfruculiare nelle pulsioni e nei conflitti attorno e nella casa, una dimora senza orrori e senza rilevanza. Un castello magari senza principi e principesse, ma anche senza orchi e orchesse.
Ed è così, come capita sempre, che dopo uno o due mesi, in assenza di testimonianze rilevanti ed utili a dare una svolta alle indagini, dopo un sussulto della stampa per l’invio di un avviso di garanzia e dopo che nulla è emerso, sulla famiglia di Michele Misseri si spengono pian piano i riflettori. Nessuno sogna sequestri messi in atto dalla zia. E se qualcuno lo sogna al risveglio lo dimentica catalogandolo nella casella mentale dell'insignificante e senza pathos, delle immagini oniriche senza suspense. Si sognano invece omini verdi, strani fenomeni da fata morgana che si aggirano nel luogo del ritrovamento della povera Sarah, personaggi misteriosi, licantropi ed alieni. Suggestioni inquietanti nelle notti degli ultimi giorni d’estate, sogni mezzisogni e visioni. Brusii di cose raccontate a mezza voce. Altri giorni trascorrono e più nessuna diceria sulle donne circola per il paese, tranne le solite voci note a cui si è fatta l'abitudine, nessuno va dai carabinieri a raccontare che quella volta... in quella occasione... mi sembra di ricordare che... ho avuto l’impressione che...
L'unico testimone che forse sa qualcosa di più, ma nell’immaginario collettivo non è certo un assassino o un orco, è sempre e solo Michele Misseri. Ma alla fine della favola, per l’audience appare essere solo un contadino implicato in cose più grandi di lui a causa del suo zelo, della sua ostinazione nel cercare la nipote e del suo atteggiamento timido e impacciato.
L'esperimento è finito. Se la vostra immaginazione ha lavorato in maniera normale avrete capito che era improntato a far comprendere che senza le confessioni di Michele Misseri del giallo di Avetrana, delle accuse contro le due donne ora in giudizio, non rimane nulla. Non rimane nulla perché tutto è partito dalle sue parole. Un ‘lugubre maniero’ dove si immagina sia avvenuto un delitto, testimonianze vaghe e contraddittorie, forse solo sogni e non un solo elemento a comprovare l'evento. Tutto si regge sulle sue spalle, sui suoi racconti, sul palinsesto contraddittorio e inverosimile delle sue versioni. Realtà o fantasia? Senza le sue confessioni (ad oggi senza riscontri) non ci sarebbe processo. Non ci sarebbe nulla di nulla a parte il ritrovamento del cadavere.
E i racconti infarciti di incertezze e dubbi dei testimoni spuntati in maniera esponenziale dopo le sue sempre diverse confessioni? Risultano il frutto di autosuggestioni e di emotività postume dove perfino gli incubi hanno acquistato, per essere idonei allo scopo, la parvenza di realtà?
C'è da chiedersi con quale certezza si parli di un assassinio avvenuto in quella casa di via Deledda quando diverse probabilità ci dicono che, forse, quel castello cosiddetto degli orrori non esiste e, forse, c'è ancora da lavorare perché davvero nessuno conosce ancora la vera identità del colpevole... articolo di Gilberto M.
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Non posso che condividere quanto scrive Gilberto M., che ha una formazione psicologica e razionale veramente accurata. Lo sostengo anch'io, seppure in altri termini, da tempo. E il suo non è solo un esperimento mentale (se ne potrebbero fare altri, quali ad esempio, al contrario, che Michele Misseri sia l'effettivo assassino, ma che proprio per questo motivo, finga di non sapere nulla, non tiri fuori cellulari, né tantomeno vada ad indicare dove sia il corpo: avremmo per altra via il medesimo risultato), ma quella che è l'effettiva conseguenza di una sua pretesa "inattendibilità" totale. Se è inattendibile, tutto ciò che ha detto è falso (il celebre sofisma del mentitore riveduto e corretto); se è inattendibile in parte, quale parte riterrò attendibile ?
RispondiEliminaCi si deve chiedere: ma perché gli inquirenti si sono concentrati sulla famiglia Misseri e particolarmente su Sabrina ? Perché evidentemente hanno avuto informazioni, tramite qualche clloquio segretissimo, qualche lettera, probabilmente anonima che, giuridicamente, nulla vale se non come corpo del reato. Non ci vengano a raccontare perché hanno visto vibrare qualche nervetto o qualche muscoletto sul viso di Sabrina, perché per concentrarsi su tale personaggio con tanta attenzione, dovevano essere già predisposti da altro.
In sostanza, gli inquirenti, diventati in breve SS. Inquisitori, sapevano da tempo che cosa fosse successo alla ragazza, dove fosse nascosto il corpo, ma occorreva trovare qualcuno di idoneo su cui scaricare la responsabilità, magari a basso costo, per un omicidio colposo, un gioco (il "cavalluccio") finito male. Chiudere in breve la vicenda, farsi dire bravi dalla plebe in attesa di rapide soluzioni. Le cose, viceversa, non sono andate secondo i piani e calcoli prestabiliti. Né Sabrina, né la madre hanno ceduto. Michele Misseri ha ritrattato, tornando sulla prima confessione ma con varianti. Tuttavia è considerato proprio l' inattendibile. Ma la cosa più inattendibile è appunto l'impianto di partenza dell'indagine fondata sul pettegolezzo, sulla delazione, su informazioni anonime, raccolte e messe insieme senza un minimo di razionalità.
da Bigi
RispondiEliminaLo trovo estremamente interessante anche se sono quasi certo che la giuria è contaggiata dal clima creato ad arte, delle chiacchiere o pettegolezzi che questo caso ha suscitato.Sono convinto che queste due donne non solo saranno condannate visto l'atteggiamento ostile che hanno intorno ma, quello che mi sconcerta che saranno condannate sulla base di niente e, che questo caso può diventare nel tempo più frequente di quanto possiamo pensare.Spesso mi metto a pensare che cosa farei io se mi trovassi nelle stessa situazione e sinceramente mi rispondo che non lo so,oltre che affidarsi ad un buon penalista ed avere uno psicologo per un sostegno d'altronde che cosa può fare una persona quando la vita che aveva ieri all'improvviso non c'è più.
Credo che a tutto c'è rimedio ma quando vieni privato della libertà che è il bene più prezioso, dopo la salute,tutto ti sembra perdere di importanza e allora ti auguri solo che la fine di tutto questo arrivi al più presto.
Per quanto riguarda la Signora Cerra non mi meraviglierei se facesse parte della schiera delle informazioni anonime visto il suo comportamento.
Buona giornata a voi tutti
ben detto bigi,dopo aver letto il tuo appunto....mi viene come battuta se mai dovesse venire fuori da certa situazione,penso che ne resterei schoccata e con paura di potersi avvicinare a un ragazzo,visto l'età 22 anni in cui è ancora uno delle prime esperienze con un ragazzo....ti si presenta un reato di quelli peggiori.....ciao
RispondiEliminascusate ho letto velocemente i comenti prima ,poi con calma mi leggerò l'articolo,per questione di tempo....saluti
x gilberto- bell'articolo con il solo risultato però di incattivire ancora di più i difensori a spada tratta dei p.m. di taranto ...magari si fermassero a riflettere ..ne trarrebbe vantaggio tutta l'opinione pubblica...comunque complimenti!!
RispondiElimina"Gli altri personaggi della famiglia Misseri appaiono opachi, sconcertati e riservati, un po’ logorroici nel loro ruolo di testimoni"
RispondiEliminaCerto! E poi gli inquirenti sono stupidi, tutti insieme appassionatamente, quindi non terranno conto delle intercettazioni ambientali fatte prima dell'interrogatorio di Misseri. E io sono Garibaldi.
buongiorno a tutti-
RispondiEliminaqual'cosa deve essere successo nei confronti di sabrina misseri - non capisco le allusioni e le puntualizzazioni su di lei che si evincono dagli interrogatori. sia di ivano che di mariamgela da parte di quegli inquirenti che interrogarono i testimoni--
le voci degli interroganti che si sentono nei video destano una sensazione di nero . non so come definirle quelle voci .
non lo so da cosa scaturiscano ...
sabrina misseri non da' sensazioni di simpatia sentendola parlare .. vuoi x l'agitazione o la sicurezza di innocenza . incalzata da domande ., risponde con quella voce stridula ... e guai se non conferma le loro supposizioni,, idee preconcette che si sono fatti su di lei ,,
una ragazza che potrebbe essere la loro figlia . e pensarla come un a feroce asassina . fin da subito .senza che gli indizi a carico siano certi .certo si fa presto .non è la loro figlia ..
garibaldi .. devono tenere conro delle intercettazioni ?. pero' non estrappolandole dove piu' conviene ..
RispondiEliminamisseri puo' aver detto tutto quello che voleva . ha detto anche che è solo lui il colpevole ? allora xche danno credito dove piu' conviene?
si puo' dire di tutto e l'incontrario di tutto .. tanto poi ci dovranno essere i riscontri ..
se io vado in procura e denuncio un conoscente di un reato .. gli inqiurenti dovranno appurare ...
se cio' che dico puo' essere veritiero
Bello da matti e profondo .
RispondiEliminaDovrebbe scriverci un libro . O scrivere un libro .
Purtroppo, la coincidenza detta la sera prima del:- " si vende si vende anche sua madre lo dice che si vende!"
con le cose scritte nel diario di Sarah scazzi e la testimonianza di quei primi venti minuti della mattina di Anna Pisano'a casa MisserI,
unita al desiderio di un'eccesso di voglia di perbenismo a tutti i costi. Forse, solo perche'il contadino e' nato a Manduria lo stesso posto dove e' stato interrogato ,dai Carabinieri , il volere non notare, che il contadino buono come il pane, si e' autoaccusato di vilipendio di cadavere, anche dopo aver trascinato la figlia, come mandante di un piano criminale, e tante , tante, altre cose, non ultimi ..i segni delle unghie di Sarah Scazzi sul braccio di Michele, passati alla sordina , e il cambio ,in pieno incidente probatorio ,dell'arma del delitto e l'accettare tutto questo come cosa normale ...
Ha portato questo processo al ridicolo .
E credo che il peggio per le due INNOCENTI, debba ancora venire .
Auspico che qualcuno che conti veramente , fermi questa
BUFFONATA DI TRAGEDIA, CHE HAIME' NON FA RIDERE NESSUNO .
E CHE A SARAH SCAZZI,
STA PORTANDO
SOLO NUOVA INGIUSTIZIA .
ho letto articolo ci sono 2 punti che mi sovviene....
RispondiElimina1- quello,quando michele si autoaccusa e dice di aver fatto quelle tederminate cose....ho presente la ricorsa dei giornalisti dello scoop o audens,in cui si parlò perfino,che nel luogo in cui michele fece quelle cose,che a sua volta da bambino ne era stato abusato da suo padre ecc...poi sto argomento è stato tralasciato.......
perciò è innutile negarlo ha fatto più effetto il discorso che il padre coprì la figlia... e si è precipitati al capofitto ,senza curarsene dei accertamenti......
2-che ci possa essere una terza possibilità,che nessuno centri in quella famiglia ne resto un po' perplessa,poi tutto puo essere,ma per il momento dai elementi che sono emmersi,tutto mi ruota ancora intorno a michele....perchè,sta di fatto che comunque è lui che inserisce la povera sara in quel pozzo e lo fa ritrovare,e non si puo dire che lui abbia raccolta e nascosta senza domandarsi in 40 giorni chi l'avrà uccisa? e non puo venire fuori da niente che potesse centrare la famiglia.....non ha senso....perciò so averlo detto ancora è lui che va messo sotto torchio,solo lui ci puo dire la verità......
se vogliamo essere realisti in un anno mezzo dalle donne non sappiamo ancora niente e penso,che in quella casa qualcuno sà e nessuno è ignaro.....
penso se mai mi trovasse un cadavere tra i piedi,poi per di più un parente stretto o un familiare,se non mi sorge il dubbio che qualcuno di casa centri qualcosa,vado di corsa dai carabinieri,non la si tira su e se lo nasconde,tenendo ben presente i 40 giorni di mezzo......
ve lo dico io quello ha parlato perchè si è sentito preso alle strette,perchè proprio sabrina muovendo tutte quelle interviste,lui si sentiva braccato e ha tirato fuori la storia del cacciavite,che con la scusa aveva visto il telefonino e sperava con le sue mosse di sviare le indagine,tirando fuori anche la storia che aveva sentito una macchina sgommare,della serie che sara era stata rapita in strada.....poi inquirenti han ben fatto fino a un certo punto di insistere su di lui.....poi le venne una seconda occassione che ha ben pensato di scaricare la colpa sulla figlia,o che le avessero fatto credere o se nè venuto fuori da solo che se la sarebbe cavato con poco......perciò in lui non ne trago altro che scappattoie,dal suo comportamento ......saluti
ps se le donne si ritrovano rinchiuse ancora dentro,non è una novità,per qualche motivo si troveranno si sà,ma non è detto per il delitto,in cui penso che verrà chiarito....c'è gente che è stato in galera anche per 21 anni da innocenti,come caso gulotta,se non era il carabiniere che confessava di come sono andate le cose,lui stava ancora dentro a scontare la pena......
qua non si dà stupiti a nessuno ,penso che la giustizia sia una sola e che ci sia sempre qualcuno che la farà funzionare,che poi in fondo alle sue porte bisogna bussare......
Condivido pienamente l' articolo e sono convinto che la Giuria abbia capito l' inconsistenza del quadro accusatorio frutto dell' eco mediatica del caso che hanno alimentato pettegolezzi che a loro volta ha alimentato i sospetti degli inquirenti che a loro volta hanno alimentato gli stessi media da cui tutto è partito alimentando così un circolo vizioso e antitetico della giustizia. Un circolo nel quale i giornalisti continuano tutt'ora nel loro perverso gioco della macchina del fango a scopo di lucro. Un gioco pericoloso perchè quanto la Corte le assolverà con formula dubitativa (non possono lasciare due innocenti in carcere ma nemmeno si vorranno prendere la responsabilità di decretarle come innocenti pure) l' opinione pubblica erroneamente convinta della loro colpevolezza si ioncazzerà e sbraiterà.
RispondiEliminaPenso anch'io che non si possa prescindere dalla prima confessione di Misseri, né si può prescindere dal fatto che lui continui ad accusarsi di essere l'autore del delitto.
RispondiEliminaTogliendo la fandonia dei colpevolisti che Misseri sia soggiogato dalle sue donne al punto da assumere su di sé una colpa che lui saprebbe essere delle sue donne, bisognerebbe trovare un motivo valido razionale e circostanziato, diverso da quello che egli sia l'effettivo responsabile del delitto. Se si ipotizza che l'intera famiglia Misseri sia estranea al delitto, come da alcuni, oltre all'autore dell'articolo, si sostiene sul web o in tv, bisognerebbe almeno formulare un'ipotesi alternativa circa l'autore o gli autori del delitto. E secondo me non basta riferirsi a degli oscuri potentati senza meglio specificare. Come pure ritengo difficile che l'accusa abbia in mano elementi che la potrebbero indirizzare verso ben determinati autori estranei alla famiglia Misseri e che di proposito li trascuri.
Come pure bisogna stabilire se la sequenza degli sms fra le 14,23 e le 14,42 è autentica, come io credo, o artefatta.
Io penso personalmente che non esista nessun giallo, o meglio che il giallo è esistito fino al 6 ottobre 2012, quando è stato dagl'inquirenti BRILLANTEMENTE risolto.
Tutto quello che è successo dopo, per me è inspiegabile in termini razionali.
Naturalmente quanto espresso e frutto di mie PERSONALI opinioni e ritengo che quelle diverse meritino il massimo rispetto, specie quando provengono da persone di grande spessore.
Giacomo
Si parla di intercettazioni ambientali che avrebbero dato una svolta alle indagini indirizzandole verso Sabrina ma esse si riducono a un soliloquio in auto con frasi incomprensibili alternate ad altre appena sopra la soglia di udibilità, il tutto mischiato a pause in cui Michele Misseri pensa ma non sappiamo cosa e in sottofondo uno stridore degno de “Gli uccelli” di Hitchcock.
RispondiEliminaSi parla di intercettazioni ambientali che avrebbero dato una svolta alle indagini indirizzandole verso Sabrina ma esse si riducono a un soliloquio in auto con frasi incomprensibili alternate ad altre appena sopra la soglia di udibilità, il tutto mischiato a pause in cui Michele Misseri pensa ma non sappiamo cosa e in sottofondo uno stridore degno de “Gli uccelli” di Hitchcock.
L'altra intercettazione è quella in cui Sabrina dice: “Tanto lo so che se l'è pigliata lui”. Questa sarebbe un tentativo di inguaiare il Misseri, scelto dalle presunte arpie come capro espiatorio.
Ma se così fosse non si spiega perchè a poche ore di distanza Sabrina cerca di proteggere il padre quando al telefono con la sorella finge di non sapere di chi è il cellulare trovato da Michele e poi le manda due sms in cui dice: “Zitta, non dire niente, perché sennò metti nei casini papà” e: “Attenzione, quello è il cellulare di Sarah. Zitta, quando vieni a casa parliamo''.
L'altra intercettazione è quella in cui Sabrina dice: “Tanto lo so che se l'è pigliata lui”. Questa sarebbe un tentativo di inguaiare il Misseri, scelto dalle presunte arpie come capro espiatorio.
Ma se così fosse non si spiega perchè a poche ore di distanza Sabrina cerca di proteggere il padre quando al telefono con la sorella finge di non sapere di chi è il cellulare trovato da Michele e poi le manda due sms in cui dice: “Zitta, non dire niente, perché sennò metti nei casini papà” e: “Attenzione, quello è il cellulare di Sarah. Zitta, quando vieni a casa parliamo''. Anche questo un espediente mefistofelico per inguaiare il padre? Peccato che così facendo Sabrina si espone direttamente. Mentre se strategia vi era stata da parte delle due donne Misseri, questa sarebbe consistita, come era stato sin a quel momento, nel fare in modo che Michele Misseri si inguaiasse da solo, come aveva fatto facendo ritrovare il cellulare. Sarebbe stato un capolavoro di perfidia criminale, lasciare che facesse tutto da solo fino a confessare, ossia sino al punto di non ritorno in cui ogni successiva ritrattazione sarebbe stata il tentativo di un assassino reo confesso di salvarsi chiamando in causa persone innocenti e ignare. Rispetto a questo “metterci lo zampino” da parte di Sabrina con frasi intercettate allusive e tendenziose avrebbe guastato un disegno praticamente perfetto.
Ivan
Proporrei un altro esperimento mentale.
RispondiEliminaSupponiamo che il fioraio non abbia mai parlato con nessuno del “sogno” prima del 9 aprile 2011.
Nessuna confidenza a moglie, commessa, amico, suocera, nessuna voce che sia giunta all'orecchio della Pisanò. Nessun rapporto della Pisanò agli inquirenti e nessuna convocazione del Buccolieri.
Sinchè lo stesso un bel mattin d'aprile decide di sua iniziativa di recarsi in caserma avendo a suo dire importanti dichiarazioni da rendere sul caso Scazzi.
Il suo racconto appare agli interroganti alquanto tardivo.
Soprattutto, appare da subito pieno di incongruenze riguardo ai luoghi e alle percorrenze, la scena inoltre è troppo lunga e piena di dettagli per essere stata osservata da un furgone in transito in una via senza traffico.
Gli inquirenti cominciano a storcere il naso. Non appare credibile che Sarah, giunta quasi a salvamento a pochi metri da casa accetti di salire in macchina dopo un furioso litigio andando quantomeno incontro a una severa punizione. E addirittura appare inverosimile che la zia decida macchinosamente di usare l'auto per un inseguimento improvvisato, mentre sarebbe stato più semplice dire alla figlia Sabrina di inseguire Sarah a piedi e bloccarla.
Nel contesto dell'indagine, soprattutto, la scena descritta è un antefatto impreveduto che mal si concilia con la ricostruzione sino allora operata, che vede Sarah uscire di casa poco prima delle ore 14:00 e recarsi direttamente a casa Misseri.
La deposizione appare incongruente, inconferente ai fini di ulteriori sviluppi investigativi, senza riscontri dal momento che nessun altro testimone ha notato nulla quel pomeriggio.
Al termine il Buccolieri viene gentilmente congedato, con la raccomandazione di stare sereno e di farci su una bella dormita.
Un racconto del genere presentato come vero non potrebbe altro che essere considerato frutto di mitomania.
Sotto la metafora del sogno appare invece, paradossalmente, come verosimile, plausibile. Tale rappresentazione metaforica ha finito per assumere un carattere simbolico rappresentando e riassumendo quei velami, reali o presunti, che ostacolerebbero la ricerca della verità. La tesi di un fioraio reticente esercita un certo fascino perchè corrisponde all'idea diffusa di un alone di omertà intorno alla vicenda.
C'è di fondo, uno sviamento dialettico, l'attenzione del dibattito si appunta sulla questione se un racconto simile possa essere semplicemente archiviato come un sogno nascondendo l'altra ben più pregnante, di come un simile racconto con tutte le sue illogicità possa descrivere un fatto realmente accaduto.
Ivan
...Ovviamente il primo capoverso del primo post è solo una ripetizione.
RispondiEliminaIvan
...idem per il terzo capoverso.
RispondiEliminaIvan
Comunque, si disse che l'indagine contro Sabrina prese le mosse dal pettegolezzo del presunto bisticcio fra Sabrina e Sarah che la De Luca andò a riferire agl'inquirenti verso il 20 settembre. Questi già avevano posto l'attenzione su alcune frasi dei diari di Sarah, che sono poi quelle ampiamente riportate dai media.
RispondiEliminaIn tale contesto la confessione di Misseri giunse inaspettata e prese gl'inquirenti completamente alla sprovvista, in quanto essi erano giunti alla convinzione che Sabrina era implicata nella sparizione della povera Sarah.
Per cui un pò alla volta trovarono il modo di eliminare lo scomodo Misseri dal teorema a cui si erano andati sempre più affezionando.
Per quanto riguarda i motivi per cui Misseri confessò, ai media, tutti intesi a trovare nella deposizione di Alessio Pisello, amico di Sabrina, elementi di colpevolezza contro Sabrina, cioè la presunta gaffe per cui Sabrina avrebbe descritto l'abbigliamento di Sarah che invece avrebbe douto ignorare, ai media dicevamo sfuggì quella parte della deposizione in cui Alessio Pisello ha testimoniato in dibattimento che alcuni giorni prima che Misseri "trovasse il telefonino" egli aveva riferito al Misseri medesimo che egli aveva sentito abbaiare dei cani nella zona del pozzo e c'era tornato con due pattuglie di carabinieri. Tutto questo nell'ambito delle ricerche che Alessio Pisello ed altri abitanti di Avetrana stavano conducendo per ritrovare qualche traccia di Sarah. Alessio Pisello ha testimoniato altresì che in quella circostanza il Misseri lo esortò a dirigere altrove le ricerche, perché la zona del pozzo l'aveva già esplorata lui.
Giacomo
quel sogno non puo' essere assolutamento preso x vero...
RispondiEliminauna macchina che scorazza x avetrana all'iseguimento di una ragazzina con ai piedi le infradito .
una scena che non vede nessuno . lo scenario è possibile solo in sogno .
mi chiedo come mai quelli che sostengono di averla vista camminare quel 26 agosto . non si sono accorti invece che era inseguita da una macchina ?..
l'arresto della cosima è stato un pessimo affare , spero solo che venga risarcita x tutto quello che ha dovuto subire ,
anche la figlia ha avuto un danno enorme . non solo x la liberta' negata ma anche x quelle ingiurie e brutture che le hanno addossato .. da molta brutta gentaglia ..
i cittadini dovrebbero essere tutelati da chi ricopre le istituzioni .
invece sono buttati allo sbaraglio come in una fossa di leoni ..
poi se si accerta che vi fu stata colpa .il reo deve pagare . resta sottinteso ,, che ognuno ha una propria dignita' ..
uno stato moderno , è anche dignitoso .. non si comporta come la plebaglia ..
Ottima descrizione ,Sign.DI GILBERTO.Sembra uno di quei racconti drammaturgici del mio correggionale e premio Nobel Luigi Pirandello ,e con l'aggiunta dell'altro grande scrittore G.Dannunzio .Una descrizione teatrale ,scelga Lei l'opera che più si adatta ,complimenti ,se può mi risponda altrimenti fa lo stesso grazie ,e alla prossima Opera
RispondiEliminaSupponiamo che, immaginiamo che, se invece ... eceetera eccetera. Bella ginnastica mentale, complimenti. Ma purtroppo non si può supporre che Sarah non sia morta.
RispondiEliminaGaribaldi
x garibaldi e i mille...ti ricordo che sara è certamante morta lo hanno dichiarato il 6 ottbre 2010 i procuratori sebastio e buccoliero in conferenza stampa "michele misseri è l'unico autore del delitto di sara scazzi compiuto con efferatezza e con notevoli riscontri,il caso è chiuso." x il dopo si che serve la ginnastica mentale...saluti
RispondiEliminax Darpi - La dichiarazione di Sebastio era un po' diversa,e tu lo sai. Non occorre ginnastica mentale, solo un po'di buona memoria.
RispondiEliminax anonimo--io ho letto così se è diverso fammi sapere dove trovarlo...pronto a ricredermi...saluti
RispondiEliminaLa svolta sembra sia stata determinata anche da alcune indagini scientifiche effettuate sulla voce e sulla mimica facciale di Sabrina Misseri.
RispondiEliminaDopo l'arresto di Sabrina per diverse settimane si parlò di quanti muscoli facciali facesse uso la ragazza, quale fosse l'andamento nel tempo del tono della voce e così via. In televisione un certo Prof. Mastronardi spiegava che persino la voce di Michele era più ricca di toni di quella di Sabrina.
Evidentemente queste perizie del Racis furono avviate prima dell'arresto. Queste metodiche di indagine che peraltro non hanno alcuna validità scientifica riconosciuta hanno avuto il loro peso.
Ivan
E' proprio come dice Darpi. La conferenza stampa si chiuse con queste parole del capo della procura:"Il caso ORMAI si può considerare praticamente RISOLTO"
RispondiEliminaGiacomo
se leggete sul leggo it.....alla fine è venuto fuori ,quello che dissi l'altro giorno,a riguardo del padre del michele,che successe qualcosa con lui.....ne fà cenno lo psichiatra in cui la cosa è stato tralasciato in seguito.....
RispondiEliminax ivan
RispondiEliminane lessi un'altra ..da uno psichiatra o psicologo ..
fu chiesto a sabrina se fu oggetto di molestie dal padre ..
sabrina rispondendo alzo' una spalla .. e rispondendo tranquillamente .disse :. mai successo
questo fatto determino' una diagnosi di molestia ..
questo si permise di dire in internet quello psichiatra o psicologo .. .
senza che ci fossero riscontri o ammissioni da parte di sabrina ..
a volte fuori dai bar o negozi espongono locandine e si invita la popolazione ad un dibattito ..
psichiatria:= fabbrica di morte .. ho chiesto e me l'ahnno detto . ma non lo so .. xchè non ho mai avuto il piacere di intrattenermi con questi specialisti .. ,
x Giacomo
RispondiEliminaAl 90 per cento!
dai carla ,,
RispondiEliminaqueste sono considerazioni del cavolo . allora chiedetelo anche agli altri fratelli se se ebbero molestie ..
x Magica
RispondiEliminaUn'altra psicologa, la Vinciguerra, disse che se Sabrina aveva scelto di frequentare un corso di parrucchiera questo denotava una forma di insensibilità che la faceva ritenere colpevole. Secondo lei una nella sua situazione avrebbe dovuto sprofondare in uno stato di angoscia.
La stessa Vinciguerra, smentendosi, qualche giorno fa suggeriva alle persone terremotate di intraprendere qualche attività pratica perchè questo le avrebbe sollevate dal loro stato di angoscia.
Ivan
magica non ho capito se la tua è una battuta o dici sul serio?.....
RispondiEliminase non ti riccordi all'inizio ,ancor prima che venisse accusata sabrina se ne parlò,non è una novità...poi è stato messo nel dimenticatoio,perchè toppo occupati ad accusare sabrina....ora il psichiatra lo ritirò fuori.....e state bene attenti delle parole del psichiatra,che preferisce di non parlarne,"perchè son cose troppe personale".....comunque sul "ansa "specifica meglio.....
a parte ciò non è una novità che quando un uomo di casa ha quelle tendenze si possa rivolgersi anche su altri componenti di famiglia...in questo caso parlo del padre di michele,come pure potesse mirare solo a uno solo.....
comunque a parte ciò se lui michele si sentì di dire tanto al psichiatra è un suo modo di giustificarsi,che sua volta ne era stato una vittima.....
la declinazione sessuale è uno dei peggiori mali che esiste su questa terra che non c'è una spiegazione così chiara per poterla conoscere....ed ha ragione il psichiatra nel dire che è troppo personale........ciao
x ivan
RispondiEliminaio non ho mai avuto fiducia in questi personaggi ,,
mi pare che la sabrina non si sti divertendo in carcere .
è una vergognosa spola in tv x offendere ,,
ma almeno facessero beneficenza ,,
poi con quei quattrini presi . offendendo e rovinando le persone si fanno regaloni .
Risolto al 95% (NOVANTACINQUE per cento) a casa mia significa "ORMAI praticamente RISOLTO".
RispondiEliminaEd in ogni caso non può MAI significare "Da adesso in poi ci metteremo altri otto mesi d'indagine, scarcereremo Misseri e metteremo dentro prima Sabrina e poi la madre!"
Anonimo, datti una regolata e cerca di non cercare di sostenere L'INSOSTENIBILE!
In tutta questa vicenda c'è più di qualche cosa che non quadra, molto di più!
Giacomo
Anzi, NOVE mesi
RispondiEliminaGiacomo
ciao carla
RispondiEliminaquesto fatto non l'ho mai sentito o letto da nessuan parte ,,
michele disse di essere stato abusato?
comunque il fatto di abusare xchè si è stati abusati è una teoria degli psichiatri ..
certe l declinazioni sessuali sono roba nera . non mi dilungo ...
se misseri abuso' , non lo sapremo mai .. quindi bisogna basarsi su altri fatti
l'importante è che si venga a capo della tragedia di avetrana ..
Il 95% non è affatto il 100% e questo, in casa mia, significava che il caso non era ancora CHIUSO. Di casa in casa, le diverse opinioni.
RispondiEliminavedi magica adesso non sono in grado di risalire quando è stato detto ,ma in questi giorni ne avevo parlato adesso non mi ricordo dove l'ho postato il comento....devo mettermi con calma di andare in cerca .....in cui con questa uscita del psichiatra è una conferma che la mia memoria non m'inganna ancora......forse sarà che nel argomento mi ci vedo molto addentrato ed è difficile che mi sfugga certi particolari.....
RispondiEliminae quello che mi dispiace che al momento siamo ancora troppo lontani oppure non se ne cura della vera giustizia per sara.....ciao
ciao magica l'ho trovato il comento che avevo postato era ieri 4-6-12 alle 17.32.....su questa pagina....
RispondiEliminache non sia diventata una vegente pure io?.....guarda che coicidenza!....ciao
x Giacomo
RispondiEliminaAnche se avesse detto"risolto al 99 per cento" c'era ancora un 1 per cento che non lo convinceva, quindi per lui e per logica il caso non poteva essere ritenuto chiuso. La matematica non è un'opinione.
IPM dissero che il caso non era del tutto chiuso e che comunque si trattava di un delitto intrafamiliare. Più di così non potevano dire. Fine della conferenza stampa. Ricordo a tutti i parenti omertosi delle due indagate che quello che le ha portate al gabbio sono state loro stesse con le 1000 balle raccontate e confrontate con intercettazioni ambientali. Poi fate bene a difendere le vostre parenti, senza insultare la memoria di una bambina magari.
RispondiEliminaE io sono Garibaldi.
Ps. ma in questo blog si nega anche che dalle mie parti ci sia stato il terremoto?
RispondiEliminasi sa che l'omicidio è intrafamiliare ,,
RispondiEliminadiciamo l'incontrario? ora non posso devo andare ma continuo
Ciao Garibaldi, condivido ;-)
RispondiEliminaGaribaldi, lascia perdere... Forse sei tu parente di qualcuno che sta dall'altra parte.
RispondiEliminaSempre così. Quando non ci sono più argomenti, si passa alle insinuazioni.
C'è pronto per te il reparto "Garibaldi e i suoi garibaldini".
Giacomo
Se avesse voluto esprimere un pensiero diverso, la Procura avrebbe detto: Le indagini sono ancora all'inizio e ben lontane dal concludersi. Il procuratore disse la cosa opposta.
RispondiEliminaGiacomo
Ma poi perché dovrebbe essere offesa la memoria di Sarah se si esprime la convinzione che il caso era risolto già il 6 ottobre 2010?
RispondiEliminaNon potrebbe essere offesa per il motivo opposto? E cioè che l'assassino reo confesso sia stato prosciolto e la cugina con cui passava spensieratamente il suo tempo libero sia invece accusata del suo omicidio e ristretta in galera come anticipo di pena, senza alcuna sentenza di colpevolezza. Non appellatevi alla memoria di Sarah. Alla memoria di Sarah mi appello io per condannare la vostra ottusa cecità, se non addirittura malafede!
Giacomo
x garibaldi -questa storia che chi non si allinea è parente dei misseri l'ho già vista da altre parti o forse da quelle parti sono tutti parenti dei p.m. mah non so ma sarebbe il caso di farla finita con questa storia dei parenti...
RispondiEliminamacchè parenti sono i pulitori delle scrivanie .. degli inquirenti ..
RispondiEliminax Giacomo
RispondiEliminaSe lei ha sempre avuto la certezza che Michele sia il solo e unico responsabile la Procura ha evidentemente avuto dei dubbi, altrimenti chiudeva il caso il 6 ottobre come avrebbe voluto lei. Ne prenda atto anche se non condivide. Ad offendere la memoria di Sarah sono ben altri comportamenti.
Dom
per Dom
RispondiElimina1. La procura è solo una parte processuale. Non ha nessuna supremazia sulla difesa che la pensa in maniera diametralmente opposta a lei.
2. Sabrina non può aver ucciso perché non ne ha avuto iltempo materiale.
3. L'accusa ha congetturato, ispirandosi forse ai vari Colombo Fletcher e simili, che Sabrina si sia costruito un alibi falso.
4. E' onere dell'accusa portare una prova altrettanto certa di quello che lei asserisce: che cioè l'alibi è falso.
Finora non c'è riuscita.
Giacomo
la cosa più brutta è quando si nomina la memoria di sara per difendere a priori solo la procura ...mi piacerebbe che qualcuno si vergognasse ma tant'è ormai mi sembra che della bambina non freghi più niente l'importante è cacciare a vita in galera le donne .....
RispondiEliminaA parte il fatto che un caso giudiziario non si può dividere in percentuali e che il farlo è un modo di dire, tutto ciò non denota affatto che abbiano risolto il caso fin dall'jnizio, ma solo che all'inizio volevano concentrarsi su un solo elemento (quello considerato più debole e maneggevole), e solo dopo per strani movimenti dietro le quinte, per spinte varie, per illazioni, per sogni, per probabili comunicazioni anonime o mantenute tali, ecc., ci si decise ad orientarsi diversamente. La SS. Inqusizione voleva risolvere il caso in breve tempo, senza grossi danni a nessuno, per una disgrazia colposa di qualcuno della famiglia. Volevano premiare, ed hanno premiato Michele Misseri, per la sua collaborazionie iniziale, poi un po' sulla base delle critiche della Cassazione, ma sopratutto perchè ha buttato per aria il bel castello di carta con cavallucci e strangolamenti colposi, allora è diventato inattendibie.
RispondiEliminaE di oggi che mi si racconta ? Ero via e non ho potuto seguire i successivi passi della SS. Inquisizione: hanno fatto arrestare l'avv. Marseglia ? Sono riusciti ad incastrare Cosima e Sabrina ? Quali prove irrefutabili hanno tirato fuori dal loro ricchissimo fascicolo contro le due donne?
http://www.leggo.it/news/cronaca/sarah_scontro_in_aula_tra_pm_e_legali_misseri_disse_e_stata_sabrina/notizie/182496.shtml
RispondiEliminale ultime novità
buona sera a tutti
lori
interessante questa notizia
RispondiEliminahttp://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=525020&IDCategoria=1
SCOPRIMMO MEMORIALE DETENUTO SU ZIO MICHELE»
lori
Da quel che leggo a fianco dall'ANSA, finalmente c'è stata battaglia: l'avvocato Borgogno, sostituto del prof. Coppi, ha posto l'alto là agli abusi del pubblico ministero, il quale si è pure permesso di dire che l'avvocato Borgogno poteva andarsene, ma senza avvocato non si può procedere nell'udienza. Il poveruomo dovrebbe saperlo. Mi auguro che finalmente si dica a chiare lettere che tutta l'azione dei SS. Inquisitori è tesa a falsare la verità, dall'inizio delle indagini ad oggi. BRAVO BORGOGNO, COMINCIATE A FAR RULLARE I TAMBURI, SQUILLINO LE TROMBE, IN ALTO LE INSEGNE DI GUERRA.
RispondiEliminaRelativamente all'uso di "terapie" psicofarmaceutiche (ansiolitici e antidepressivi) nei confronti di Misseri in carcere, non si capisce con quale ruolo vennero attribuite, visto che non si trattava di medico di fiducia. Si tratterebbe anche di vedere se venivano date le pastiglie segnalate o altre.
Insignificanti mi sembrano i dati ripescati nel telefonino di Sarah e per non dire delle cinture, dove (ooooohhhhh, che grande scopertaaaa !!!) si sono trovate tracce di Michele Misseri (ma, per forza, se le usava lui...).
per Giacomo
RispondiEliminaPunti 1-4. Ha scoperto l'acqua calda.
Punto 2. Neppure Michele.
Punto 3. L'ispirazione a Colombo è una sua opinione.
Sarà la sentenza della Corte a dirci se l'accusa è riuscita a dimostrare la sua tesi.
Dom
buonasera ho letto la pagina del giornale che ci ha indicato lori ..
RispondiEliminama è stata anche la giornata della bruzzone?..
comunque , ok.. se misseri voeva dire la verita' di quel giorno .. come mai non la disse?
si invento' la storiella del cavalluccio e altre cavolate .. basta sapere cosa disse in quell'incidente probatorio che disse solo balle belle e buone , infatti il cavalluccio era una balla ..
indico' sabrina come colpevole ma.. ma con quel racconto non si puo' dar credito a quello che disse
michele che dice alla criminologa che era nello sdraio ..sarah era in garage da sola? se sabrina era in camera con la madre ,,in bagno e stava telefonando a destra e sinistra ..
la storia è che michele scese in garage x manovrare il trattore che non partiva ,, la sarah x un caso fortuito scese in garage e successe la tragedia . ma non x colpa del trattore ma x la rabbia che misseri aveva in corpo x motivi suoi
x dom ..
RispondiEliminaquanta saccenza e si sa dire cose false ,
con sarcasmo si scrive una situazione che si sa che è falsa ,, non si trovano riscontri di colpevolezza delle donne ma ugualmente si vuole che madre e figlia sebbene innocenti , vengano consideratae colpevoli ..
bessuno mi ha mai risposto ,, come e quando sabrina e la madre avrebbero avuto il tempo di fare un omicidio .. ahh si ! il sogno ..
Per Dom.
RispondiElimina1.Il punto uno DOVREBBE essere l'acqua calda. Lo vada a dire ai media colpevolisti, che delle udienze riportano solo gl'interrogatori dell'accusa.
E tenga presente che in Italia i poteri forti entrano in fibrillazione al solo sentire parlare di separazione delle carriere fra magistrati inquirenti e magistrati giudicanti.
2. Sabrina avrebbe avuto solo TRE minuti. Misseri ne ebbe a disposizione DIECI ed era già in garage quando la povera Sarah vi discese. La sua confessione è perfettamente plausibile per quanto riguarda tempi, luoghi e modalità dell'aggressione. Non certo il movente, ma questo è un discorso che non è stato mai approfondito. Si è prosciolto il Misseri a priori malgrado la confessione.
3. Lasci stare Colombo & company. Non faccia finta di non capire che era solo una coloritura. E' un fatto che la falsità dell'alibi di Sabrina è una congettura aprioristica, dovuta alla disperata necessità da parte dell'accusa di trovare un intervallo di tempo in cui Sabrina avesse avuto la possibilità materiale di uccidere.
In proposito la quinta udienza avrebbe dovuto essere dirimente. Invece non è risultato un intervallo di tempo compatibile tra le varie testimonianze. In particolare le testimonianze di Petarra e dei fidanzati sono INCOMPATIBILI fra loro. Non a caso i media hanno praticamente IGNORATO tale udienza, alla quale, guarda caso, era invece presente l'Avv. Coppi che mise in luce tutte le contraddizioni.
4.Quindi lei è d'accordo che l'accusa non ha dimostrato la falsità dell'alibi. Addirittura paragona tale evidenza alla scoperta dell'acqua calda.
Giacomo
Per quanto riguarda la testimonianza della Bruzzone, essa riporta ad una ricostruzione degli avvenimenti incompatibile con quella del fioraio.
RispondiEliminaGiacomo
per Giacomo
RispondiEliminaI tempi che lei cita per compiere il delitto si basano ovviamente sullo squillo delle 14.28 etc. e in base a questo il suo ragionamento fila. La Procura, come ben sa, ha fatto però un'altra ricostruzione (giusta o sbagliata, in malafede o per imperizia lo vedremo)che si basa su orari diversi. Per dimostrarlo ha tempo tutto il processo. Per lei ed altri finora non ha dimostrato nulla, pazienza. Personalmente non ho una idea precisa di chi possa essere l'assassino (come sostiene qualcuno potrebbe anche essere uno fuori della famiglia), di certo per me sono tutti e tre coinvolti in questa vicenda. Per il resto ha riscoperto l'acqua calda!
Dom
x dom
RispondiEliminaè troppo facile dire che l'orario delle 14,28. non è valido .
che confusione .. ma sarh disse alla madre che aspettava la telefonata di sabrina ,quindi ricevette la telefonata lo disse alla madre ed usci .. ma sui tabulati hanno riscontrato anche quello che dissero alle 14,28 le cugine? dovrebbe risultare qnche nel cell di sarh ..
ora ricordo ,,
RispondiEliminanell'orario delle 14,28 la risposta di sarah a sabrina fu data con un ok .. ma dicono che lo fece sabrina , una mente diabolica.. non lo so come si facciano ad avere queste ipotesi ..ma tanto è tutto in alto mare .. indizi che non si incrociano .. prima è buona una ipotesi ... sacrtata la prima .buona la seconda poi è buona un'altra ..
beh ! non mi dilungo , ma mi dilungherei ..
Magica, ti riassumo la sequenza degli sms e dello squillo, che descrive gli eventi con precisione cronometrica. L'ho scritta altre volte, ma il ripeterlo non fa male.
RispondiEliminaLa successione esatta degli sms è questa:
a)14:23 Mariangela a Sabrina mi metto il costume e vengo
b)14:24 da Sabrina a Mariangela: avviso Sara?
c)14:24 da Mariangela a Sabrina: ok
d)14:25:08 da Sabrina a Sarah: mettiti il costume e vieni
e)14:28:13 da Sabrina a Sarah: Hai ricevuto il messaggio?
f)14:28:26 Squillo di Sarah a Sabrina: sto partendo/sono appena partita
g)14:28:40 da Sabrina a Mariangela: sono in bagno
h)14:31 sms da Angela Cimino a Sabrina
i)14:35 sms di risposta di Sabrina alla Cimino
l) 14:39 da Sabrina a Mariangela: sono pronta
m) 14:40 Mariangela arriva alla villetta
La ricostruzione in base a questa successione è la seguente. La povera Sarah, appena riceve da Sabrina il primo sms delle 14:25:08. si affretta a fare gli ultimi preparativi. Aveva già indossato costume pantaloncini e maglietta. Ora si reca in cantina a prelevare il telo da mare, lo infila nello zainetto, risale, avvisa genitori e badante che ha ricevuto l'sms atteso, saluta e parte. A questo punto arriva il sollecito di Sabrina delle 14:28:13. Sarah risponde immediatamente col famoso squillo delle 14:28:26.
Due minuti dopo Sarah è avvistata dai fidanzati a mezza strada mentre di buon passo si dirige verso casa Misseri. Giunge alla villetta alle 14:32. Non vedendo nessuno sulla strada e vedendo aperta la porta del garage, vi si affaccia e scende, probabilmente ivi attratta dal Misseri con un pretesto. Non uscirà più viva.
Nel frattempo Sabrina, che sta ultimando in casa i suoi preparativi per il mare, alle 14:35 risponde ad un sms della Cimino. Quindi non ha avuto il tempo materiale per uccidere. Infatti tra le 14:32, arrivo di Sarah, e le 14:35, risposta alla Cimino, passano solo TRE MINUTI.
Le udienze in cui sono stati ascoltati i fidanzati, Petarra, Massari e La Stella, non hanno portato ad una valida ricostruzione alternativa.
Può anche darsi che condanneranno comunque Sabrina e la madre. Ma una condanna che si basasse sulla presunta falsità dell'alibi di Sabrina è destinata a non superare il vaglio dei successivi gradi di giudizio.
Giacomo
Per la procura gli sms a Sarah furono fatti da Sabrina mentre la povera Sarah giaceva morta ai suoi piedi, uccisa da Sabrina.
RispondiEliminaQuest'ultima, per colmo di orrore, sottrasse poi il cellulare a Sarah e si fece da sola lo squillo di risposta.
C'è gente che ci crede!
Giacomo
ALTI ABUSI PROCEDURALI
RispondiEliminaHo letto su sito del TG 1 RAI, l'intervento della dr. Bruzzone: proceduralmente non è affatto corretto che una ex-consulente sia utilizzata quale testimone, tra 'altro di affermazioni fatte fare a Michele Misseri con procedimenti suggestivi. Per il resto non si può che confermare il pessimo andamento di questo processo fittizio sul piano delle prove, inquisitorio sul piano dei pettegolezzi e delle illazioni.
Cfr. art 222 su "Incapacità e incompatibilità del perito", comma 1, lett. e>
"1. Non può prestare ufficio di perito a pena di nullità:... e> chi è stato nominato consulente tecnico nello stesso procedimento..."
art. 197 CPP,"Incompatibilità con l'ufficio di testimone"
" 1 Non possono essere assunti come testimoni:....
d> coloro che nel medesimo procedimento svolgono o hanno svolto la funzione di giudice, pubblico ministero o loro ausiliario, nonché il difensore che abbia svolto attività di investigazione difensiva e coloro che hanno fornito la documentazione delle dichiarazioni e delle informazioni assunte ai sensi dell'art. 391-ter [a proposito di raccolta di informazioni difensive, da cui si intende anche i consulenti]".
Ancora, art. 200 "Segreto Professionale":
"1. Non possono essere obbligati a deporre...
b> gli avvocati, gli investigatori privati autorizzati, i consulenti tecnici e i notai...".
Da tutto ciò si deduce che simili testimonianze sono perlomeno discutibili e inattendibili, concernendo la professione stessa del testimone nel medesimo procedimento.
Per quanto riguarda il continuo riferimento di Dom alla scoperta dell'acqua calda, come mai la procura ed i colpevolisti negano l'esistenza dell'acqua calda, ovverossia di un fatto talmente evidente da essere banale?
RispondiEliminaQuindi Dom mi ridà ragione!
Giacomo