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domenica 20 maggio 2012

Tragedia di Brindisi. La bellezza l'orrore la vendetta e lo strazio istituzionale

Melissa Bassi non è più fra noi, Veronica Capodieci lotta per restare...

La bellezza vive in un figlio che nasce, nella nuova creatura che costringe a cambiare abitudini, a cambiare noi stessi. La bellezza è nella vita che cresce e giocando ci dona un sorriso, negli abbracci di chi cerca coccole e carezze, nel timore di chi impara a dormire senza una madre accanto. La bellezza ha la forma degli adolescenti che pretendono l'indipendenza lottando con chi li ama ed ha paura di vederli andar via. La bellezza è nella metamorfosi di una ragazza di sedici anni che sta per diventare donna. La bellezza più pura è dei giovani, con loro e per loro lei vive. La bellezza è nel sorriso che sprigiona un sorriso, in una voce che parla d'amore.

L'orrore è nato con l'uomo. L'orrore si nasconde nel buio delle stupide menti malate di vuoto, nell'intelligenza artificiale creata da maestri senza coscienza, nell'ignoranza guidata da chi non ha scrupoli, nei gesti assurdi nati senza motivo, nelle mani di chi non sa usare parole, di chi non sa ascoltare, di chi non sa ragionare e ubbidisce al bieco padrone di turno. L'orrore dimora nell'uomo pauroso che finge di avere coraggio, nell'uomo che ordina al buio e nell'uomo che nasconde il suo volto mentre accende la miccia, nell'uomo che brinda col sangue e non sa che quel sangue è anche suo. L'orrore è una piovra cieca vestita di nero, una piovra che annoda e trancia sé stessa quando annusa il potere. L'orrore è un'informe e schifosa poltiglia che genera odio.

La vendetta sta al mondo come il cane sta all'uomo. La vendetta è la compagna fedele che da sempre lo cerca e ne accompagna il cammino. Non si sa quando arriverà, non si sa come arriverà e non si sa chi la compirà... si sa solo che chi uccide la teme perché prima o poi arriverà. La vendetta veste di seta nera frusciante e silenziosa la notte del codardo assassino. La vendetta lavora nell'ombra e accarezza le spalle di chi porta la colpa. La vendetta è la bellezza tramutata in odio che si abbatte crudele e improvvisa come l'orrore.

Lo strazio lo da il volto di chi sempre va sullo schermo e condanna per avere consensi, il volto presente per primo quando muore un fratello in maniera aberrante. Lo strazio lo da il potere che ingoia il denaro macchiato di sangue e abbandona l'uomo ferito e impaurito ad un truce destino. Lo strazio lo da il sentire parlare di legalità chi da tempo non sa cosa sia. Lo strazio lo da quell'uomo potente che si fa comandare dall'orrore, quell'uomo che lascia bruciare il suo popolo alla "fontana" o alla "stazione" senza dargli giustizia. Lo strazio lo da chi gira lo sguardo lasciando che uccidano il falco e i suoi figli. Lo strazio lo da quello Stato che si mostra incapace di insegnare ai suoi figli ad amare. Quello Stato che lascia ogni propria bellezza in balia dell'orrore aberrante e dell'odio. Quello Stato neppure in grado di impartire la giusta vendetta.

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10 commenti:

  1. Come si fa a commentare la fine atroce di una giovane vita?
    E come descrivere il dolore lancinante che d'improvviso travolge chi quella vita l'ha determinata?
    Forse, solo un angoscioso, solidale ed indignato silenzio, può indicare al mondo quanto assurdo sia il risultato dell'odio e della vendetta.
    Molti cittadini di Foggia si associano al dolore della famiglia Bassi.
    PINO

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  2. sto seguendo i telegiornali mi auguro veramente che questa volta venga individuato l'assassino,che questa volta la giustizia funzioni,senza arrivare ad altre fantasie, che non fa altro che deviare indagine,questa volta almeno esiste una telecamere che funzionava,ora basterebbe individuare l'individuo e vedere cosa ci sta dietro a questo gesto.....ed è giusto che si chiarisca.....non vorrei che si lanciasse ne un messaggio che ognuno di noi possa diventare un possibile folle e ne una provocazione a incitare a rispondere con la violenza con altra violenza,facendo credere chissà quale macchinazione,creando nell'uomo un odio,in cui porta a fare dei atti irreparabili,in cui dirrei non è un comportamento degno dell'uomo.....
    forse qualcuno puo dire:- facile a dire ,non ha mica ammazzata tua figlia?.......-allora che facciamo, a sua volta amazziamo altri figli o chi che sia,per cadere nello stesso errore?!....con che criterio ci riteniamo migliori! ......
    prego e spero nel buon senso SI alla giustizia NO alla vendetta.....saluti

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  3. Splendido e notevole il tuo articolo, caro Massimo, nella sua concisa sensibilità per il tema, colto da padre e da educatore.
    Riguardo poi allo scatenarsi di questa follìa, non credo - come già detto nella parte dedicata a Sarah Scazzi - che si tratti del gesto di un singolo. Qualcuno ha operato su ordinazione, evidentemente non da solo. E qualunque sia l'organizzazione che ha meditato questo orrore contro giovani vite innocenti di tutto, grande o piccola, mossa da fini pseudo-ideologici oppure intimidatori, è comunque un'organizzazione criminale pura e semplice. La diffusione della criminalità in una Regione che, con poche altre del sud, poteva vantarsi di essere del tutto intonsa, da almeno 90 anni (occorrerebbe risalire al "Ministro della Malavita" di Salvemini per ritrovarla presente in Puglia), da questo tipo di criminalità organizzata o da qualche suo ramo, è un segnale pericoloso che spiega anche fatti, a mio parere del tutto erroneamente o strumentalmente considerati individuali o di ristrette cerchie familiari. Molti sono gli episodi che denotano tale presenza criminale anche se, per ragioni del tutto oscure, mistificate cone fatti solo singoli. Questo spiega sia certe omertà, certi silenzi, sia certe voci largamente diffuse che addebitano a questo o a quello un delitto che, invece, è compiuto da altri. E a molti, anche tra le Autorità responsabili, questo sistema fa comodo, perciò viene consolidato, e perciò aumenta. Si auspica così che questo orrore, come a suo tempo furono gli assassini di Falcone e di Borsellino, serva di stimolo alla sana reazione del popolo che non taccia più, ma dica, parli, denunci.

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  4. secondo me avrebbero dovuto fare vedere da subito,quello che ha pigiato il telecomando,e tutto e non mascherato in modo che,se era conosciuto forse qualcuno avrebbe individuato.....come è successo in campagna che avevo visto in tg di un tizio entrando in tabacheria e uccise una persona......invece,riferendomi a brindisi,lì uno avrebbe tutto il tempo a fuggire.....spero che melissa da lassù illumini le menti .....almeno si spera una su tanti,si possa avere giustizia subito e non dover aspettare ogni volta anni per averla.....e questo vale soppratutto a chi rimane e non dover subire ogni volta una tortura e umiliazione.....
    e chissà che non possa melissa fare questo regalo alla famiglia, darle un po' di serenità .....certo se era ancora con noi era meglio,ma evitare ulteriore ignomie questo sì.....ciao melissa
    auguri a veronica

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  5. Ci risiamo.
    Un altra tragedia, altro dolore da strumentalizzare, altro processo da fare prima in televisione che nelle aule di polizia.
    E altra corsa di giornali e telegiornali alla spettacolarizzazione del lutto.
    E' davvero impressionante la continuità nelle modalità con le quali i nostri mezzi di informazione e la nostra opinione pubblica affrontano qualsiasi tipo di fatti di cronaca.
    Dapprima, le immagini violente della disgrazia: i brandelli di persone e vestiti, il sangue per la strada. Più sangue si vede, più gente guarda.
    Subito dopo, le immagini dello strazio di chi viene coinvolto: le lacrime, le urla di amici, parenti.
    Terzo passo: la ricerca del colpevole.
    Non importa di quale fatto di cronaca di tratti: il colpevole c'è sempre, e bisogna trovarlo subito.
    Bisogna trovare un capro espiatorio sul quale scaricare la frustrazione e l'incapacità della gente di spiegarsi tragedie simili.
    Bisogna trovarlo e condannarlo subito, prima della polizia, prima dei tribunali.
    Alla televisione e al popolo serve scaricare tutta l'angoscia e il dolore su qualcuno.
    Anche a Brindisi, è successa la stessa cosa, nella corsa ossessiva delle prime ore alla ricerca dell'assassino.
    Dapprima, l'ipotesi mafiosa.
    In seguito, quella di un gesto isolato da parte dell'ennesimo esaltato. Ed ecco spuntare il colpevole, anzi, due.
    Due fratelli, che vengono fermati dalla polizia e condotti in interrogatorio tra la gente che sputa e insulta.
    I giornali ne danno la notizia immediatamente, le trasmissioni viscide maestre del lutto in televisione lanciano servizi speciali e aggiornamentI: l'hanno trovato, si vede dalle telecamere.
    E' un padre di tre figli, pensionato.
    Per due giorni lo slancio di incredulità pare placarsi: adesso lui deve pagare, e noi siamo liberi, abbiamo un colpevole.
    Per due giorni questa persona, insieme al fratello, viene tenuta sotto torchio dalle forze dell'ordine ed interrogata fino allo sfinimento.
    Fino alla notizia di ieri: non è lui l'assassino, ci siamo sbagliati e ci scusiamo.
    Sì, ci scusiamo, chiediamo scusa.
    Ci scusiamo per aver mandato in onda su tutte le televisioni e tutti i giornali una persona onesta, accusandolo di essere un mostro.
    Ci scusiamo per avegli disturbato la quiete con due giorni di accuse nazionali: lui, padre di tre figli, persona onesta.
    Ci scusiamo per avergli rovinato la vita forse per sempre.
    Ma chi pagherà per tutto questo?
    Chi ha mai pagato per aver messo in prima pagina e in prima tv persone innocenti?
    Forse le televisioni e i giornali? No, non hanno mai pagato. Anzi, ci hanno solo guadagnato, in audience.
    Forse le forze dell'ordine e i magistrati che ogni volta si lasciano "sfuggire" indiscrezioni e segreti istruttori come fossero chiacchiere da bar? No, manco loro. Non ce n'è uno che abbia mai pagato per aver sputtanato un innocente alla stampa, in cambio di popolarità e due giorni di visibilità.
    Ma questo è un paese fatto così: ci si dimenticherà in fretta.
    Così come ci si è dimenticati in fretta del marocchino arrestato per l'omicidio di Yara e messo sulla graticola prima di essere interrogato.
    A non dimenticare saranno solo loro, i presunti colpevoli. I poveri innocenti.
    Innocenti quanto le vittime di queste orribili stragi

    Daniele http://ilblogdidannyboy.blogspot.it

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  6. Ciao Massimo
    grazie!Hai scritto usando il linguaggio dell'anima,questo evento è accaduto nella mia città, Brindisi, e non so spiegare quanto la città sia addolorata .Un abbraccio a tutti voi che mostrate questa grande solidarietà
    Iacopina

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  7. Quando si spezza una vita giovane, piena di speranza e fiducia nell'avvenire, si prova un grande senso di tristezza ed un moto di rifiuto. NOn si
    E si viene pervasi da quel senso di frustrazione che viene dalla consapevolezza che il male, anche nelle sue forme peggiori, è sempre esistito e purtroppo esisterà ancora.

    Esprimo grande solidarietà alle vittime ed ai loro parenti e soprattutto grande dolore per Melissa e affettuosa vicinanza ai suoi genitori.

    Il suo solare sorriso risplenderà sempre nel cuore di tutti.

    Giacomo

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  8. Quando si spezza una vita giovane, piena di speranza e fiducia nell'avvenire, si prova un grande senso di tristezza ed un moto di rifiuto. Non si riesce ad accettare che tutto questo possa succedere.
    E si viene pervasi da quel senso di frustrazione che viene dalla consapevolezza che il male, anche nelle sue forme peggiori, è sempre esistito e purtroppo esisterà ancora.
    Esprimo grande solidarietà alle vittime ed ai loro parenti e soprattutto grande dolore per Melissa e affettuosa vicinanza ai suoi genitori.

    Il suo solare sorriso risplenderà sempre nel cuore di tutti.

    Giacomo

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  9. Ciao Massimo

    Tutto quello che è accaduto mi ha lasciato una profonda tristezza e angoscia nel cuore....
    Si e vero, muoiono tanti bambini di fame e di guerra ogni giorni, ma qui stiamo parlando di un paese democratico nel 2012 dove guerra per fortuna non c'è .... Come si puó arrivare a tanto ? Una scuola ? Morire a 16 anni cosi non e accetabile ..no no e ancora no!!

    Mi ha lasciato perplessa una strana cosa...pensa te, nel 2009 nella scuola Aldo Moro di Mesagne c'è stata una maxi esercitazione simulando uno scoppio per una fuga da gas.....ora uno scoppio da gas in una scuola c'è stato ( non per fuga) , non un esercitazione , e colpito sono rimaste proprio delle ragazzine di Mesagne che chissà , forse qualche anno prima ne parlavano di un tale accaduto per via del esercitazione...
    http://www.youtube.com/watch?v=hndNhsWXcuA&feature=youtube_gdata_player

    Solo che questa volta e una realtà ció che e accaduto e una ragazzina di 16 anni non c'è piú ...

    Assurdo....non ci sono parole ...

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  10. Non so se avete la stessa sensazione mia, ma mi sembra che il volto dell'uomo del chiosco inizialmente divulgato (anche se pixelizzato) sia stato sostituito da un altro volto. Si sono viste immagini più chiare dell'"uomo col telecomando" questi giorni ma io non mi trovo, qualcosa non quadra.

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