Altro colpo di scena nelle indagini della Procura di Taranto. Questa volta non riguarda l'omicidio di Sarah ma le foto vendute da un consulente della difesa di Sabrina Misseri, Raffaele Calabrese, a Matrix. L'uomo provò a chiedere, per i sedici scatti fatti col telefonino durante il sopralluogo, 8000 euro al corrispondente del Tg2 Valerio Cataldi, che rifiutò non prima di aver registrato tutta la conversazione, poi passò agli altri cronisti presenti ad Avetrana. Tre di questi scatti furono poi mandati in onda dal programma di Alessio Vinci; la mano che li acquistò, dicono in procura, fu quella di Ilaria Cavo. Ebbene, per questo grave reato il Pm Argentino ha rinviato a giudizio sia l'uomo che la giornalista. Ed ha fatto bene, indubbiamente; durante un sopralluogo, durante un interrogatorio, durante le indagini, ciò che si fa, si scrive, si vede e si sente, deve restare all'interno delle solite quattro mura, deve restare segreto, perché in caso contrario si può correre il rischio di andare contro la legge, di creare il pregiudizio mediatico, quel pregiudizio che non giova all'indagato.
Questa una delle indagini parallele al caso di Avetrana che presto approderà in tribunale. Però da domani occorrerà accellerare le indagini anche contro altri che hanno acquistato nell'ipermercato della procura di Taranto. E non parlo solo degli Atti a disposizione delle parti, quelli spariti il sabato e tornati al loro posto il lunedì, quelli che nel weekend sono stati mandati e rimandati da quasi tutti i canali televisivi, parlo dei video, quelli trasmessi a più riprese da ogni televisione nazionale. Come questo ad esempio.
Questo è un video che doveva rimanere secretato fino al processo. Perchè è improvvisamente apparso? Indagare chi lo ha acquistato è il minimo che si possa fare... e non solo per ricettazione.
Ma visto che è a disposizione analizziamolo. Si nota subito che è un interrogatorio alquanto strano. Prima di tutto perché la voce del Galoppa, che dovrebbe tutelare il suo assistito, non entra mai in campo, e non solo in questo video ma anche in tutti gli altri. Ed è ulteriormente strano che da avvocato difensore lo faccia parlare a ruota libera senza mai dirgli di stare attento a cosa dice, senza mai consigliargli di tacere, senza mai andare in suo soccorso quando non riesce a rispondere, ogni avvocato lo farebbe, anche quelli meno in gamba. Lui, che in un altro video, troppo lungo per inserirlo, dichiarava la sua stima incondizionata, la sua amicizia per chi opera in procura, ed anche la sua intenzione di aiutarli a scoprire la verità, può essere considerato un vero avvocato? Non è che si sentiva parte della procura in cui aveva, ha, tanti amici? Dico questo perché quando chiamava dal carcere per comunicare l'intenzione del suo assistito di voler parlare li vedeva correre, andargli incontro come fa solo un cane che riconosce il padrone... non ci credete? Ed allora aggiungo un breve video.
Correvano gli inquirenti quando c'era da ascoltare il Misseri, quando era il Galoppa senza alcuna richiesta preventiva a chiamarli, quando la Bruzzone con il solo sguardo lo faceva sciogliere in quelle lacrime, troppo spesso viste sugli schermi, che modificavano le vecchie verità. Perché correre? Avevano paura dimenticasse cosa doveva dire? Ora i Pm non provano più alcun interesse per il contadino, ora gli inquirenti gli negano per tre volte consecutive le audizioni, ora gli inquirenti non mollano più i processi in corso e si concentrano sulle foto. Ma non devono, glielo ricordo ancora, dimenticare i video, quelli del Tg1 ma, soprattutto, quelli mandati in onda da Quarto Grado in maniera faziosa. Il prossimo, cortissimo, è la parte centrale dell'interrogatorio avvenuto in garage. Prima che il Misseri parlasse gli inquirenti lo mandarono dal suo avvocato a schiarirsi le idee su ciò che doveva dire. Ed a me le successive parole di Salvo Sottile non apparirono affatto superpartes.
"Avete visto lo sguardo di Messeri che sembra sospeso e che pare abbia proprio un travaglio". Queste all'incirca le parole di Salvo Sottile. Più che un travaglio a me pare invaso dall'essenza del niente, quasi avesse assunto medicinali che avevano il compito di tenerlo calmo e che lo stordivano. Ed era questo che diceva la Difesa di Sabrina. Ma il presentatore non prende neppure in considerazione questa linea e parla di travaglio, quasi a suggellare le parole dell'avvocato Galoppa che annunciava, neanche fosse stato l'arcangelo, a destra e a manca il travaglio interiore del suo assistito che rendeva difficile il percorso verso la verità, verso le accuse contro la figlia.
Ma lasciamo perdere i travagli e torniamo alle foto ed ai video. L'indagine su Ilaria Cavo, che io difenderò ad oltranza perché una delle poche ad usare i "se" e i "ma" nelle sue cronache, è conclusa e l'accusa si basa su quanto ripreso col telefonino dall'inviato del Tg2. Ma lui non ha ripreso il momento in cui la giornalista ha acquistato le foto, se le ha acquistate, ha ripreso il momento in cui gli venivano offerte. E se a Ilaria Cavo, certamente più avvenente di lui, le avesse regalate? L'accusa di ricettazione cadrebbe. Ed io mi chiedo il motivo per cui processare chi fa acquisti in nome e per conto di altri. Non sarebbe più logico, visto che i cronisti non hanno il potere di mandare in onda immagini, processare chi ha deciso di trasmetterle? Per cui sarebbero da portare a giudizio le redazioni di Matrix, del Tg1, di Quarto Grado e di altre trasmissioni che, fregandosene della legge e degli imputati, hanno deciso di fare scoop a scopo utilitaristico ed economico.
Chi ha venduto le immagini, girate dalla stessa Procura comandata dal dottor Sebastio, al programma di Salvo Sottile? A parere mio è molto più grave questo che quello capitato ad Ilaria Cavo. Immagino che le indagini le stiano facendo i procuratori della stessa Procura... come fanno a non sapere chi aveva la disponibilità delle pellicole? Il programma di Rete 4 andrà mai a processo visto che anni fa il Picozzi, fisso in trasmissione come lo era il Garofalo, non è stato neppure indagato per il video girato nel carcere mentre era intento a periziare i coniugi Romano (strage di Erba), video venduto dallo stesso a Mediaset?
La legge è davvero uguale per tutti?
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Questa una delle indagini parallele al caso di Avetrana che presto approderà in tribunale. Però da domani occorrerà accellerare le indagini anche contro altri che hanno acquistato nell'ipermercato della procura di Taranto. E non parlo solo degli Atti a disposizione delle parti, quelli spariti il sabato e tornati al loro posto il lunedì, quelli che nel weekend sono stati mandati e rimandati da quasi tutti i canali televisivi, parlo dei video, quelli trasmessi a più riprese da ogni televisione nazionale. Come questo ad esempio.
Questo è un video che doveva rimanere secretato fino al processo. Perchè è improvvisamente apparso? Indagare chi lo ha acquistato è il minimo che si possa fare... e non solo per ricettazione.
Ma visto che è a disposizione analizziamolo. Si nota subito che è un interrogatorio alquanto strano. Prima di tutto perché la voce del Galoppa, che dovrebbe tutelare il suo assistito, non entra mai in campo, e non solo in questo video ma anche in tutti gli altri. Ed è ulteriormente strano che da avvocato difensore lo faccia parlare a ruota libera senza mai dirgli di stare attento a cosa dice, senza mai consigliargli di tacere, senza mai andare in suo soccorso quando non riesce a rispondere, ogni avvocato lo farebbe, anche quelli meno in gamba. Lui, che in un altro video, troppo lungo per inserirlo, dichiarava la sua stima incondizionata, la sua amicizia per chi opera in procura, ed anche la sua intenzione di aiutarli a scoprire la verità, può essere considerato un vero avvocato? Non è che si sentiva parte della procura in cui aveva, ha, tanti amici? Dico questo perché quando chiamava dal carcere per comunicare l'intenzione del suo assistito di voler parlare li vedeva correre, andargli incontro come fa solo un cane che riconosce il padrone... non ci credete? Ed allora aggiungo un breve video.
Correvano gli inquirenti quando c'era da ascoltare il Misseri, quando era il Galoppa senza alcuna richiesta preventiva a chiamarli, quando la Bruzzone con il solo sguardo lo faceva sciogliere in quelle lacrime, troppo spesso viste sugli schermi, che modificavano le vecchie verità. Perché correre? Avevano paura dimenticasse cosa doveva dire? Ora i Pm non provano più alcun interesse per il contadino, ora gli inquirenti gli negano per tre volte consecutive le audizioni, ora gli inquirenti non mollano più i processi in corso e si concentrano sulle foto. Ma non devono, glielo ricordo ancora, dimenticare i video, quelli del Tg1 ma, soprattutto, quelli mandati in onda da Quarto Grado in maniera faziosa. Il prossimo, cortissimo, è la parte centrale dell'interrogatorio avvenuto in garage. Prima che il Misseri parlasse gli inquirenti lo mandarono dal suo avvocato a schiarirsi le idee su ciò che doveva dire. Ed a me le successive parole di Salvo Sottile non apparirono affatto superpartes.
"Avete visto lo sguardo di Messeri che sembra sospeso e che pare abbia proprio un travaglio". Queste all'incirca le parole di Salvo Sottile. Più che un travaglio a me pare invaso dall'essenza del niente, quasi avesse assunto medicinali che avevano il compito di tenerlo calmo e che lo stordivano. Ed era questo che diceva la Difesa di Sabrina. Ma il presentatore non prende neppure in considerazione questa linea e parla di travaglio, quasi a suggellare le parole dell'avvocato Galoppa che annunciava, neanche fosse stato l'arcangelo, a destra e a manca il travaglio interiore del suo assistito che rendeva difficile il percorso verso la verità, verso le accuse contro la figlia.
Ma lasciamo perdere i travagli e torniamo alle foto ed ai video. L'indagine su Ilaria Cavo, che io difenderò ad oltranza perché una delle poche ad usare i "se" e i "ma" nelle sue cronache, è conclusa e l'accusa si basa su quanto ripreso col telefonino dall'inviato del Tg2. Ma lui non ha ripreso il momento in cui la giornalista ha acquistato le foto, se le ha acquistate, ha ripreso il momento in cui gli venivano offerte. E se a Ilaria Cavo, certamente più avvenente di lui, le avesse regalate? L'accusa di ricettazione cadrebbe. Ed io mi chiedo il motivo per cui processare chi fa acquisti in nome e per conto di altri. Non sarebbe più logico, visto che i cronisti non hanno il potere di mandare in onda immagini, processare chi ha deciso di trasmetterle? Per cui sarebbero da portare a giudizio le redazioni di Matrix, del Tg1, di Quarto Grado e di altre trasmissioni che, fregandosene della legge e degli imputati, hanno deciso di fare scoop a scopo utilitaristico ed economico.
Chi ha venduto le immagini, girate dalla stessa Procura comandata dal dottor Sebastio, al programma di Salvo Sottile? A parere mio è molto più grave questo che quello capitato ad Ilaria Cavo. Immagino che le indagini le stiano facendo i procuratori della stessa Procura... come fanno a non sapere chi aveva la disponibilità delle pellicole? Il programma di Rete 4 andrà mai a processo visto che anni fa il Picozzi, fisso in trasmissione come lo era il Garofalo, non è stato neppure indagato per il video girato nel carcere mentre era intento a periziare i coniugi Romano (strage di Erba), video venduto dallo stesso a Mediaset?
La legge è davvero uguale per tutti?
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Carissimo Prati.
RispondiEliminacom'è a tutti noto, in modo indiscutibile, la legge è uguale per tutti; ma analogamente a quanto rilevò Orwell, ne "La Fattoria degli Animali", per qualcuno è "più uguale" che per altri. Tutto lì il mistero. Quando alla Procura serve fare pressione su qualcuno (che sia Sabrina, che sia Berlusconi) allora si diffondono immagini, documenti, registrazioni, così dunque "tutto va bene". Quando viceversa la Procura preferisce mantenere un segreto tombale, guai allora a diffondere una qualunque cosa. Il monopolio della diffusione deve dunque restare alla Procura o comunque alla Magistratura. Non è scritto nel CPP,anzi è vietato, ma che importa: se la Costituzione dice che i magistrati obbediscono solo alla Legge, essi rovesciano dicendo "La legge è fatta da e per i magistrati". Sino a quando non si capirà che il magistrato è sì indipendente da ogni altro potere ed istituzione, ma che questo non deve significare che esso possa interpretare ed applicare la legge a suo piacimento, questa strana applicazione del principio dell'eguaglianza proseguirà all'infinito. Di qui l'esigenza che, quando un magistrato abusa del proprio potere, sia giudicato da un Organo esterno alla Magistratura, altrimenti il giudizio, civile, amministrativo o penale che sia, rimane corporativo, interno alla categoria e, pertanto, fazioso anche nei casi in cui un reato non riguardi la propria attività, bensì la pura sfera privata del magistrato stesso.
Quello che si vede nell'immagine è il Salvo Sottile di cui parla Lei, Prati, con quelle orecchie a sventola che sembrano vele di un galeone spagnolo ? Ma, prima di chiedersi che cosa sembrava Michele Misseri, perché non ha preso uno specchio guardando se stesso ? Forse avrebbe evitato di fare ipotesi su "percorsi" e "travagli".
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