Saggi-Denunce-Inchieste-Articoli dei lettori

martedì 28 luglio 2015

Ergastolo confermato per Sabrina Misseri e sua madre Cosima. Quando la legge perde di valore basta una induzione e non servono prove per condannare...

I giudici Patrizia Sinisi e Susanna De Felice
Ancora una volta l'incredibile gioco di prestigio si materializza. Nonostante la mancanza assoluta di prove, ammessa a processo anche dal pubblico ministero, nonostante i pochi indizi sfocati portati da persone influenzate per mesi dai media, persone già poco credibili in partenza dato che sono necessitati più interrogatori e molti mesi per far dir loro quanto si voleva dicessero, il tribunale d'appello di Lecce, che però si trova a Taranto ed è frequentato da magistrati tarantini, ha confermato l'ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano. Che dire, se non che anche questa sentenza dimostra che siamo già arrivati oltre il limite della decenza giudiziaria, quel limite che con l'avvento dei processi indiziari si è allargato a dismisura dando ai giudici la possibilità di sentenziare non più in base alla legge ma in base a proprie convinzioni personali. Convinzioni che, per come vanno i tempi, non possono essere altro che colpevoliste viste le campagne mediatiche colpevoliste che da troppi anni vanno in onda. A confronto, la pubblicità tradizionale, quella nociva dei gratta e vinci, del superenalotto, delle app da installare sui cellulari per giocare con la frutta o nei casinò online, fa meno danni alla mente degli italiani, perché i media sono obbligati a scrivere che si tratta di pubblicità che può far male e ognuno di noi può decidere se guardarla, acquistare il prodotto o cambiare canale. I talk show colpevolisti, invece, non sono obbligati a inserire nessuno scritto. Anzi, sotto il faccione dell'opinionista colpevolista di turno scrivono referenze faraoniche ma del tutto teoriche, all'atto pratico da dimostrare o indimostrabili.

Perché il governo non tratta tutti allo stesso modo? Perché ha obbligato le multinazionali del tabacco a scrivere sul pacchetto che il fumo nuoce alla salute e provoca gravi malattie, e non obbliga le redazioni dei "programmi televisivi dedicati al crimine" ad inserire scritte del tipo: "Attenzione, la signora e il signore opinionista che state ascoltando sono amici del tal dei tali, vengono in trasmissione proprio perché amici degli amici e solo per farsi pubblicità, per questo seguono la corrente maggioritaria e blaterano perché hanno la bocca, ma non ci capiscono una mazza di processi e tanti di loro non hanno letto neppure una pagina degli atti". Poco ci vuole ad avvertire gli italiani del pericolo mentale che si corre ascoltando certe persone. I bugiardi che fingono di sapere delle colpevolezze altrui sono ovunque, perché dunque non inserire informazioni sui danni collaterali che possono provocare in chi li guarda e ascolta... in fondo un bugiardino è inserito obbligatoriamente anche nelle scatole dei farmaci. Basterebbe questa piccola avvertenza per ridimensionare i virus che divulgano certi personaggi e impedire che la giustizia si adegui ai media e al volere della Casta, e non viceversa come dovrebbe essere, anziché alla legge.

Una ragazza incensurata è in custodia cautelare da cinque anni senza che nessuna prova porti a pensarla colpevole... e a nessuno importa nulla di lei e di come alcuni giudici bistrattino la giustizia italiana sentenziando ergastoli a go go in mancanza di prove. Lei e sua madre sono state condannate da giudici costretti prima dalla procura e poi dai media a ragionare in maniera superficiale e frivola. Solo in questa maniera potevano sentenziare la loro colpevolezza. Sarah Scazzi è arrivata alla casa di via Deledda, lo dice lo zio che si autoaccusa dell'omicidio, e chi era in casa l'ha uccisa. Questo il ragionamento induttivo e semplicistico accettato a prescindere senza provarlo con qualcosa di solido. Ma prove non ce ne sono, anzi, ed allora si continua con l'induzione e a causa di questa si sbaglia. In fondo il giudice a latere del processo d'appello, Susanna de Felice, sa già come si fa a sbagliar sentenze, visto che nel dicembre 2011 condannò per omicidio Raffaele Lazzari. Peccato che l'uomo fosse innocente. Infatti alla fine venne assolto e risarcito per il tempo trascorso in carcere. Ma che importa a loro della vita altrui e se la coscienza vuole che senza prove sia meglio assolvere che condannare?

Nel 2010 Sabrina Misseri fu massacrata da procuratori convinti delle loro idee e di una confessione ottenuta in modo strano, a rate, e poi ritrattata tutta in una volta con tanto di querele e denunce. Dopo l'arresto di Sabrina Misseri nacquero gruppi colpevolisti che seguirono la procura e i Pm, neanche fossero i nuovi "messia", facendosi spazio a forza di offese e minacce fra i pochi che chiedevano un equo processo. Il fenomeno venne notato dai media e tanti giornalisti pugliesi, pur di trovare nuovi lettori e numeri per poter salvare i loro quotidiani (poi finiti ugualmente nella merda, falliti o ridimensionati) si prostituirono in procura per ottenere una notizia in più... magari da vendere a buon prezzo ai tg nazionali. Erano giornalisti pugliesi come quelli acquistati un tanto al chilo dall'Ilva. Grazie alle loro indiscrezioni i programmi dedicati al gossip colpevolista triplicarono le ore di trasmissione e gli ascolti. Grazie a loro gli opinionisti televisivi, senza far nulla se non usando toni colpevolisti per alzare l'audience e i loro compensi, poterono pagarsi le vacanze a Formentera e il mutuo della nuova villa. I cronisti dei settimanali furono obbligati dai loro direttori a posizionarsi a 90° e a far annusare il sedere, lavato di fresco e oliato, a chi vendeva lo scoop del momento. Quei direttori fecero scuola, tanto che da qualche anno sono nati nuovi settimanali con nuovi direttori che ugualmente obbligano i loro cronisti a girare per le procure a culo nudo.

A questi mafiosi dell'informazione poco importa della verità. Poco importa della legge e delle garanzie processuali di cui dovrebbe godere un imputato, visto che seppelliscono chiunque sia indagato, nel caso in questione una ragazza incensurata, sotto quintali di melma puzzolente che neppure si sa da dove provenga.

Qualcosa in questi cinque anni è cambiato. Ora a favore di chi viene arrestato senza prove ci sono molti gruppi facebook. Ci sono persone che prima di emettere giudizi pensano con la loro mente, ragionano e cercano riscontri negli atti. Poi, se è il caso, criticano quelle procure che anche in mancanza di prove abusano dei loro poteri. Veronica Panarello e Massimo Bossetti lo dimostrano. Ma anche loro due, che seppur nessuno ci pensi vivono sulla falsariga di Sabrina Misseri e Salvatore Parolisi, saranno condannati. I processi di Taranto fanno scuola. Chi si vuole colpevole, anche in assenza di prove e indizi validi, sarà colpevole... costi quel che costi. Nonostante questo, il pregiudizio sparso a piene mani su Sabrina Misseri è di una enormità mai vista e sono pochi quelli che si espongono in suo favore. Il pensiero generale si è oramai uniformato a quello mafioso-mediatico e i giudici di Taranto, con le loro condanne induttive, l'hanno reso di granito.

Certo, chi ha mente per ragionare si chiede il motivo per cui i giudici d'appello Patrizia Sinisi e Susanna De Felice ad inizio processo rigettarono tutte le richieste avanzate dalle difese. E questo fatto, quindi non è un pensiero venuto alla mente dopo la conferma dell'ergastolo, fece da subito pensare che il verdetto fosse già scritto. Ciò che invece ci si chiede oggi, è il motivo per cui le menti di due giudici, che dovrebbero essere aperte a ogni soluzione, non abbiano tenuto conto dell'unica perizia chiesta da loro. Perizia che dava per molto improbabile la presenza del cellulare di Cosima in garage. Ma questo ce lo spiegheranno nelle motivazioni della sentenza. Hanno novanta giorni di tempo ed è chiaro che si spera di non leggerle fra oltre un anno, che si spera che non siano un mattone alla dottor Zivago come quelle di primo grado, quelle della ex collega dei procuratori, Cesarina Trunfio, che a forza di copia incollare ciò che le aveva portato la procura costruì un libro di 1631 pagine in cui si spargeva polvere e non stava scritto nulla di serio.

Una condanna all'ergastolo va motivata nel migliore dei modi. Non servono duemila pagine di fumo, basta dire che la prova della loro colpevolezza è dimostrata in maniera inequivocabile dal fatto che...

Se un fatto concreto emerso a processo dimostra la colpevolezza di Sabrina Misseri e Cosima Serrano che i giudici ce lo mostrino nel suo splendore, perché è difficile vederlo fra il fumo dei fuochi d'artificio che negli anni hanno sparato i giornalisti senza mutande che frequentano la procura di Taranto... naturalmente non si accettano motivazioni basate su opinioni personali nate da induzioni prive di verifiche serie e professionali. Insomma, non vorremmo leggere ancora motivazioni che non tengano conto che solo dopo il processo al fiorista di Avetrana si potrà ragionare su una ricostruzione accusatoria che al momento viene accettata da tutti i giudici "sulla fiducia", visto che il processo al fiorista la procura di Taranto preferisce non farlo (di certo a forza di spostamenti il reato andrà in prescrizione) per non rischiare di passar da realtà a sogno e far capire che a Taranto non servono motivi validi per spedire in carcere e condannare all'ergastolo anche le persone incensurate... basta un'idea geniale e un gioco di prestigio che nessun giornalista nazionale criticherà mai....basta chiedersi il motivo per cui i parenti del fiorista ieri sono stati assolti...

Tutti gli articoli sul caso Scazzi
volandocontrovento

112 commenti:

  1. Bellissimo articolo, Massimo!
    Un avvertenza adatta potrebbe essere: "nuoce gravemente all'indipendenza del pensiero. Nessuno pensi di esserne immune."
    Credo che se non ci fosse stato il sogno/realtà del fioraio, tutto sarebbe andato diversamente. Sia i colpevolisti che la magistratura hanno creduto alla sua prima versione. Tutto il resto è indizio, e come tale avrebbe certamente avuto un peso diverso.
    Vediamo cosa succederà in cassazione con Coppi, che ha preso a cuore fortemente il caso e credo si batterà con tutte le sue forze.
    Un abbraccio
    Sira

    RispondiElimina
  2. Sottoscrivo pienamente quanto detto nell'articolo di Massimo Prati. Cosima Serrano e Sabrina Misseri, innocenti, subiscono da cinque anni la tortura della carcerazione preventiva (già di per sé una barbarie, oltre che un controsenso giuridico) combinata col più feroce, vergognoso e vigliacco dei massacri mediatici, che ha fatto strame delle loro vite ma non è riuscito a mascherare l'evidente assenza di prove a loro carico, né a distruggere la loro dignità.
    Ora la conferma della condanna all'ergastolo è qualcosa che toglie il respiro a chiunque abbia seguito con vera attenzione questa vicenda.
    Come cittadina italiana, tengo a precisare che questa sentenza non è in mio nome.

    RispondiElimina
  3. Grandissimo articolo di Massimo Prati.
    Sentenza allucinante.
    La giustizia italiana è nelle mani di procuratori senza scrupoli e di nani e ballerine televisivi.
    C'è veramente da aver paura.

    RispondiElimina
  4. Io non ho seguito bene le indagini perché mi è sembrato un CASINO. Elementi certi non ne vedevo, Michele ha ritrattato duecento volte, le tstimonianze facevano ridere (nel vero senso della parola, alcuni al processo sembravano attori) e il movente mi sembrava ridicolo.
    Non ho un'idea precisa di cosa sia successo, aspetto le motivazioni.
    Ciò che penso, però, è che in questo Paese "distribuiscano" ergastoli come patatine. Il carcere a vita è una condanna che va ben ponderata, soprattutto quando va a colpire una ragazza giovane. Ci sta solo se vi sono delle prove certe, reali. Sulla base di indizi mi sembra davvero eccessivo.
    E non mi riferisco tanto alla posizione di Sabrina, quanto a quella di Cosima. Ma esistono prove che lei c'entri in questo delitto? Ci si può basare sul sogno del fioraio, che sogno per il pm non è?
    Quando ho seguito il processo in tv, ero scandalizzata da queste persone, che si siedono in aula e iniziano a raccontare versioni che sembrano frutto di chiacchiere di paese, manco fossero al bar. Si rendono conto che mandano una ragazza e una signora all'ergastolo?
    Ho visto Cosima...No, forse sognavo...
    SOGNAVO?!
    Bah!!!

    RispondiElimina
  5. Innocenti o colpevoli, le due donne, la pena riconfermata è allucinante.
    Pena che non è stata comminata nemmeno a mafiosi pluriomicidi.
    Tale aberrante dispotismo giudiziario, basato ed autorizzato da "convinzioni" personali che sostituiscano, sia pure in parte, l'assenza di prove a carico degli imputati, non può essere consuetudinario in un Paese che millanti secolare civiltà.
    Pino

    RispondiElimina
  6. Sarò onesto: non mi aspettavo niente di diverso ... fino a ieri.

    O meglio, fino al weekend.

    Insomma, qui abbiamo avuto una Camera di Consiglio durata tre giorni, roba da processi americani in cui le giurie popolari devono raggiungere l'unanimità senza la guida dei "togati".

    Da noi le cose avvengono molto più in fretta, soprattutto se c'è solo da confermare la sentenza precedente e c'è già un accordo di massima, costruitosi durante il processo, o addirittura ad esso preesistente sulla base di pregiudizi.

    Ma allora perché tutto questo tempo?

    Propongo un'ipotesi con beneficio d'inventario.

    La maggioranza necessaria per un verdetto è di 4 voti se in questi 4 è compreso quello del Presidente, altrimenti ce ne vogliono 5.

    Dato che io dubito fortemente che ci fossero 5 giudici popolari convinti dell'innocenza delle imputate e che ci siano voluti tre giorni per convincere almeno uno di questi a cambiare idea, la mia ipotesi è che le due giudici togate volessero assolvere o derubricare pesantemente il reato, per esempio ad omicidio colposo da parte di Sabrina con concorso anomalo di Cosima o magari concorso anomalo di Sabrina e Cosima in un omicidio compiuto da Michele Misseri.

    Ma in tre giorni non sono riuscite a portare dalla loro parte nemmeno due giudici popolari e alla fine hanno ceduto a questi ultimi, confermando in toto il primo grado.

    Attenzione però, perché se la mia ipotesi è corretta, assisteremo a quello che in gergo si chiama "motivazione suicida" e che è un fenomeno tipico dei casi in cui la volontà dei togati (che sono quelli che scrivono la motivazione) viene sopraffatta da quella dei popolari.

    Avremo cioè una motivazione deliberatamente assurda (un caso famoso è il secondo appello del caso Calabresi/Sofri) che la Cassazione non potrà che cassare, ordinando un nuovo processo (un'assoluzione diretta in stile Knox/Sollecito non me l'aspetterei comunque, per tanti motivi).

    Ad oggi questa è solo un'audace ipotesi: bisognerà aspettare di leggere la motivazione per vedere se è solo wishful thinking, ovvero pio desiderio.

    RispondiElimina
  7. Bravo, Massimo!
    Tra l'altro, hai centrato in pieno e brillantemente il cancro costituito dall'intrusione mediatica, prona alle posizioni delle potenti procure e tutta intesa al ritorno economico, che la posizione colpevolista ha fruttato e continua a fruttare, in questo come anche in altri casi.

    Condivido TOTALMENTE le parole di Annamaria Cotrozzi, così piene di umana solidarietà per le vittime innocenti di questa vicenda giudiziaria, come bisogna considerare Sabrina e Cosima, oltre naturalmente alla povera Sarah, che ancora una volta rimane senza GIUSTIZIA.

    Non resta che sperare nella Cassazione.

    Saluti a tutti gli amici del blog

    Giacomo

    RispondiElimina
  8. Ho scritto "confermando in toto il primo grado".

    Mi riferivo a Sabrina e Cosima, in realtà ci sono state delle modifiche rispetto al primo grado per alcuni imputati "minori" che potrebbero essere un'indicazione che la mia ipotesi non è del tutto peregrina.

    RispondiElimina
  9. Non ho parole veramente. Piu' vivo in Italia e piu' seguo i casi di cronaca, piu' rimango sbalordita. Ingiustizia c'e' da ogni parte del mondo, ma penso che Italia e' primis in assoluto! Perche' qua NON esiste la giustizia, NON esistono magistrati intelligenti che sanno fare il proprio lavoro e lo fanno bene. Esiste solamente superficialità, menefreghismo, antipatie o simpatie, politica, soldi ed il potere per condannare. Nient'altro! Spaventoso!

    RispondiElimina
  10. Per Sira Fonzi.
    E' giusto quello che dici, con una precisazione però, per quanto riguarda il sogno del fioraio. La "prima versione" fu solo FORMALMENTE quella in cui si ometteva di precisare che si trattava di un sogno. E fu ottenuta dopo ben 11 ore di interrogatorio del fioraio, convocato a distanza di oltre SETTE MESI dalla scomparsa di Sarah. Il fioraio ha sempre detto in tutte le sedi che quando firmò il verbale era FRASTORNATO. Quando fu riconvocato due giorni dopo, si rifiutò di confermare il primo verbale, questa volta precisando che si era trattato di un sogno, come tutta Avetrana sapeva. E per questo fu incriminato ed è sotto processo.
    Ma la moglie durante il processo di primo grado TESTIMONIO', sotto vincolo di impegno a dire la verità, che una mattina il marito verso la metà di ottobre, DOPO la scoperta del corpo della povera Sarah, quando ormai tutti i mezzi d'informazione indicavano in Cosima la "dark lady", le raccontò di aver appena SOGNATO la nota scena di Cosima che imponeva a Sarah di entrare in macchina. Questo è agli atti del processo di primo grado.
    Se si pensa che, malgrado questa testimonianza, a Cosima è stato comminato e poi confermato l'ergastolo, ostinandosi a considerare come realtà il sogno, c'è da rimanere più che sbigottiti.
    Ergastolo per un sogno!

    Giacomo

    RispondiElimina
  11. sul modo di come agiscono certi giornaletti e giornalai basta vedere giallognolo sulle teorie che aveva sull'assassino della tabaccaia di Asti

    luca

    RispondiElimina
  12. Franco Coppi non ha rilasciato dichiarazioni, per il momento.

    Riuscirà a ribaltare la sentenza in Cassazione ?
    Immagino di sì.

    Del resto nè sono prova alcuni dei successi ottenuti ( berlusconi/ ruby, a parte):

    È stato difensore di Giulio Andreotti, due volte processato per mafia a Palermo e come mandante dell’omicidio del giornalista Mino Pecorelli a Perugia. Ma anche dell’ex ministro Luigi Gui, uscito sano e salvo dal caso Lockheed. Nello scandalo Antonveneta prese le parti di Antonio Fazio, ha tenuto la difesa di Vito Miceli, accusato del golpe Borghese, quella di Renato Brusco, il fidanzato di Simonetta Cesaroni, per i fatti di via Poma, e quella di Nicolò Pollari per il caso Abu Omar. Si è occupato della segretaria di Berlusconi, Marinella Brambilla, che era stata accusata di falsa testimonianza. Così come di due degli indagati per i presunti abusi su 19 bambini della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio, processo che lo ha visto opposto a Carlo Taormina, di Gianni Di Gennaro per i fatti della scuola Diaz, dei dirigenti della Thyssenkrupp per il rogo nello stabilimento di Torino, di Sabrina Misseri per l’omicidio di Sarah Scazzi. E pure di Bruno Conti e Francesco Totti accusati di diffamazione, di Vittorio Emanuele di Savoia, indagato dal pm John Henry Woodcock, e di Piero Angela, che era stato denunciato per diffamazione dal presidente dell’associazione dei medici omeopatici.

    RispondiElimina
  13. l'unico personaggio che ho intravisto un po' stonato è stao l'avv MARESEGLIA . ha preso la sentenza quasi alla leggera . dichiarando :è la corte che ha deciso cosi' e bisogna accettare senza ribattere . va beh che sono dei padreterni giu' a TARANTO .. al suo posto . dopo aver discusso per ore per dimostrare la verita' . non avrei accettato , comunque molto agguerrito l'ho sentito L'AVV DE JACO -
    BEH SI SAPEVA CHE SAREBBE FINITA COSI' ,

    MI CHIEDO DOVE QUESTI GIUDICI ABBIANO TROVATO INDIZI COLPEVOLISTI SU QUESTE DONNE . NON CAPISCO .

    IN ALCUNI CASI DELLA VITA . ci si puo' trovare a fare del male : a farlo siamo capaci tutti .. ma se non si trovano indizi e si capisce che le donne non centrano , perchè condannare a prescindere ?

    poi dare l'ergastolo?anche ai delitti piu' efferaati, danno anni di carcere l'ergastolo difficilmente .
    .
    pensano di fiaccare le MISSERI PER INDURLE A DIRSI ASASSINE ,? ANCHE SE NON LO SONO? NoN patteggeranno nemmeno .
    . se fossero colpevoli , dovrebbero essere consigliate per il patteggiamento .. ma i loro avvocati non ci pensano . la ricompensa sarebbero meno anni di prigione . ma questi giudici sono cosi' duri di comprendonio?
    è inutile che i media dicano . che non c'è il pregiudizio .. se le avessero assolte ci sarebbero state rimostranze del popolo.
    - per il quieto vivere le hanno condannate all'ergastolo . oppure (giudici pop e giudici tog? hanno poco intuito e intelligenza??

    RispondiElimina
  14. Nemmeno la Santa Inquisizione, quella storica intendo, aveva mai condannato qualcuno al massimo della pena senza uno straccio di prova. Con rammarico e fastidio devo dirmi che avevo ragione: la sede di Taranto si è dimostrata fin dall'inizio inadatta ad un processo consimile, dove la sentenza di condanna era già segnata fin dall'inizio. Non certo con soddisfazione, ma con molta amarezza, devo pure sottolineare che la difesa delle due donne è stata ben al di sotto delle tanto reclamizzate capacità forensi, non si è avuto il coraggio di andare fino in fondo, di fronte alle plateali irregolarità procedurali, ma si è sostenuta una tesi che era sostanzialmente controproducente. Il compito di un avvocato difensore non è quello del romanzesco Perry Mason (inesistente anche negli USA, dove i difensori dei poveri si addormentano in aula), non ha assassini da scoprire o denunciare (cfr. l'avv. dell'ing. Zornitta...), non ha da spaccare una famiglia, ma quello inderogabile di sostenere la non-commissione del fatto da parte del proprio patrocinato, né più né meno. Ed avevano un'arma formidabile: l'assenza di ogni prova, che non fosse la caterva di confessioni estorte, anche con l'uso di psicofarmaci, ad un contadino, poco in grado di reggere alle melliflue e psicotorturanti tecniche poliziesche. Il resto è, a mio parere, un maldestro tentativo di un padre di correggere il guaio commesso. Ora attenzione, resta un'ultima occasione, augurando alle due infelici che i loro avvocati non sprechino anche quella...

    RispondiElimina
  15. Manlio, complimenti condivido!

    Aggiungo il mio personale parere: tutta la vicenda DOVEVA portare a questa condanna e difatti è stata accudita e "pilotata" per arrivare a questo risultato.

    Mi sono sempre chiesta per quale motivo l'avvocato Coppi, dal curriculum più che notevole, si sia interessato al caso e poi non ha avuto la "grinta" di smontare l'accusa passo per passo per arrivare ad altro tipo di condanna.

    Potrei dire la mia, ma preferisco tacere.
    Bisognerà vedere come ora verranno difese le donne...

    Francamente mi aspetto una condanna di 20 anni, mentre lo zietto va a controllare il suo uliveto se è attaccato dal coleottero esotico, libero ovviamente!
    Ho sempre detto che dietro c'era un mondo oscuro e la modesta famiglia faceva gola per coprire la verità.

    Michele fa parte della catena e forse anche le donne e il bell'Ivano, ma sono maglie deboli, sono state e sono pedine o "marionette" che ignorano i giochi grandi che sono dietro.

    Di certo questa condanna vuol dire solo che non c'è stata la volontà di far emergere la verità: gli alti papaveri sono da proteggere...





    RispondiElimina
  16. Enrico

    Sono ancora frastornato da quando ieri sera ho letto le prime notizie sulle conferme delle condanne. Mi aspettavo una conferma sebbene ipotizzassi una riduzione di pena, ma forse ha ragione Luca Cheli ed i giudici togati hanno dovuto riconoscere il fronte compatto dei giudici popolari e dopo più di tre giorni di camera di consiglio soccombere alla volontà di questi (dal tenore delle motivazioni forse però potrebbe emergere il contrario). Sul ricorso in Cassazione e nell'abilità di Coppi purtroppo sono più pessimista di te e Luca.

    E' vero che la Prima Sezione era già intervenuta in passato con due sentenze favorevoli a Sabrina e Cosima ma in quella più importante sulla remissione del processo ad altra sede è andata anche contro al parere del PG che concordava con i ricorrenti. Sicuramente avremmo visto tutt'altro processo, anche in primo grado, se la sede fosse stata spostata da Taranto.

    Temo quindi che si corra il rischio di una sentenza "alla Parolisi" con rinvio ad altra Corte d'Assise ma unicamente per la rivalutazione di alcune attenuanti od aggravanti e per arrivare quindi ad uno sconto di pena. Un annullamento con rinvio totale dipenderà unicamente da quanto "suicide" saranno le motivazioni della sentenza di Taranto le quali, vista la confermata correità di Sabrina con la madre, dovranno fare forte affidamento quasi esclusivamente sul sogno/racconto di Buccolieri (non so quanto a breve potrà arrivare la prescrizione ma temo che il processo contro il fioraio non arriverà mai a sentenza).

    RispondiElimina
  17. TommyS

    stando alla fama - universalmente riconosciuta - del principe del foro che ha assunto gratis et amore la difesa di Sabrina, mi sarei aspettato un risultato ben diverso.
    Curioso che non sia riuscito qui, quando invece è riuscito in casi ben più complessi
    Chissà cosa è successo in Camera di Consiglio

    RispondiElimina
  18. Enrico

    Sulla strategia difensiva adottata dalle difese di Sabrina e Cosima concordo con quanto va sostenendo Manlio Tummolo da tempo. Puntare tutto sulla colpevolezza di Misseri senza provare a scardinare tutto l'impianto accusatorio (in sintesi sostenendo che Sarah non arrivò mai in via Deledda quel pomeriggio) ha comportato, davanti ai giudici togati e popolari di Taranto si intende, le sentenze all'ergastolo confermate ieri sera. A mio parere ci sarebbe stata anche la possibilità tecnica per farlo, soprattutto durante le deposizioni di Michele Misseri in primo grado, ma Coppi&Co. non hanno voluto aumentare i rischi che già sapevano di correre. Speriamo che perlomeno in Cassazione sappiano mostrare l'abilità ed esperienza che, soprattutto a Coppi, vengono riconosciute.

    RispondiElimina
  19. TommyS

    sono d'accordo

    "Puntare tutto sulla colpevolezza di Misseri senza provare a scardinare tutto l'impianto accusatorio

    ha inevitabilmente "trascinato" e coinvolto, anche se fosse solo da un punto di vista puramente etico/comportamentale, le due donne presenti nell'abitazione al momento del delitto

    RispondiElimina
  20. fantastico il servizio da servi del tg1 delle 20:00 hanno fatto sentire, giustamente, le parole della mamma da Sarah.
    del fatto che gli stessi giudici non abbiano in mano prove.... boh!!!

    luca

    RispondiElimina

  21. Se lo dice lei. E' tutta una creazione della stampa,delle trasmissioni tv e degli opinionisti da salotto. Matteo.

    RispondiElimina
  22. pensavo che una testimone di geova fosse portata alla verita' senza furbizie , l'ho sentita rispondere ai giornlisti che come al solito facevano domande banali del tipo ( signora come ha vissuto il momento della sparizione di sua figlia?) mi sono preoccupata dopo l'arrivo di sabrina , ma non trovando SARAH sono andata dai carabinieri ... ecco le falsita' ... dai caramba c'è andata , ma con la sorella COSIMA e pure al pronto soccorso .. comunque vedeva le parenti strane .la COSIMA era preoccupata e CONCETTA VEDENDOLA PREOCCUPATA . L'HA TROVATA STRANA ,
    anche CONCETTA cavalca la forca mediatica .eppure i TG si credono semplici eonesti ..

    RispondiElimina
  23. Scusami TommyS.

    Secondo me non si potrebbe giustificare, secondo la strategia difensiva proposta dai terzisti, e cioè che Sarah non sarebbe mai arrivata a casa Misseri, la circostanza che:
    1) il Misseri ha fatto trovare il corpo di Sarah,
    2) che il Misseri va scrivendo da anni e dichiarando ai quattro venti che lui ha ammazzato Sarah.

    Secondo i terzisti, quale corte d'assise avrebbe accettato di sentenziare che Sarah non era stata ammazzata, né da Misseri, né da Cosima, né da Sabrina?

    E comunque dopo due gradi in cui la difesa delle donne ha propugnato la colpevolezza di Misseri, che fa? va in Cassazione a sostenere che non è stato nemmeno Misseri?
    Li prenderebbero per matti. I media non aspetterebbero altro, per sostenere che Coppi si è bevuto il cervello.

    A me, oltre che ingeneroso, sembra che sia un'enormità sostenere che la condanna delle due donne dipenda da un'errata strategia della difesa.

    Forse qualcuno non ha seguito bene il processo. Se la figlia Valentina ha sostenuto in aula di essere convinta che sia stato il padre, ci sarà pure un motivo!

    E' vero che Parolisi in Cassazione ha ottenuto solo una riduzione di pena. Ma chi erano i suoi difensori? Gli stessi che dicono che Sabrina e Cosima sono due assassine da 416 bis! Diciamolo pure, sono gente inadeguata.

    A me sembra che Coppi sia una persona seria valida, e sa bene quello che vuole e quello che fa.

    Saluti a tutti.

    Giacomo

    RispondiElimina
  24. Stefano ha detto....

    Bellissimo quest'articolo di Maria Corbi su "La Stampa"

    http://www.lastampa.it/2015/07/27/italia/cronache/avetrana-ecco-perch-questa-sentenza-secondo-me-ingiusta-6WOvDuc9gEsfMAArHY6QfJ/pagina.html

    Per chi ha modo di accederea Facebook, sulla pagina di Maria Corbi, nel post di questo articolo tra i "mi piace"c'è anche quello di Giovanni Buccolieri, il fioraio del sogno, a mio avviso un eroe misconosciuto dei nostri giorni, uno che ha il coraggio di affrontare un processo piuttosto che dover rispondere alla propria coscienza alla propria etica, meglio descrittto dalla stessa Maria Corbi nell'articolo sopra linkato :

    "Buccolieri allora è stato chiamato e gli è stato chiesto conto del sogno.
    «Il sogno devo raccontare?». «Si». Ma nel verbale quel sogno diventa realtà e quando lui chiede che sia specificato che di sogno si trattava si becca una imputazione per false dichiarazioni al pm. E nonostante a Buccolieri bastasse cambiare versione e dire che il sogno era realtà per cavarsi di impaccio,non lo ha mai fatto. «Non voglio andare all’inferno per aver fatto condannare due innocenti», ha sempre ripetuto."

    Uno così lo vorrei come parente!!!

    Stefano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo e' un eroe dei nostri tempi

      Elimina
  25. le prove non servono: una come sempre fa la sceneggiata e piange, l'altra è sempre impassibile, una famiglia di mostri come ho già detto, che rimangano in galera, cinque anni sono ancora pochi

    RispondiElimina
  26. Anonimo delle 2:33,
    Sei il prototipo dell'utente cui fa riferimento Massimo Prati nel suo articolo.
    Hai portato il tuo cervello all'ammasso mediatico e, cosa ancora più grave e patetica, non te ne rendi conto.

    Giacomo

    RispondiElimina
  27. Stefano,
    Ho riflettuto molto sul comportamento del fioraio. Se è vero che ORA non demorde, è pur vero che quando fu il suo turno di testimoniare al processo di primo grado, aveva il DOVERE MORALE di parlare, senza avvalersi della comoda e ambigua facoltà di non rispondere.

    RispondiElimina
  28. http://www.retenews24.it/rtn24/archivio/la-famiglia-misseri-e-innocente-ecco-chi-ha-ucciso-davvero-sarah-parla-lamica-giovanna-ad-avetrana-troppi-misteri-mai-raccontati/
    Articolo molto interessante, secondo me.
    @Giacomo
    che rispondi a fare a uno che dice "le prove non servono"?

    RispondiElimina
  29. ho letto l'articolo SU LASTAMPA di MARIA CORBI .

    tutte verita' che abbiamo sempre dibattuto nel blog . dibattutte giorno per giorno seguendo il caso di AVETRANA.
    tuttavia abbiamo visto come sia andate in questo processo: ergastolo per le imputate (nonostante non ci siano prove , anzi le ipotesi avanzate .. FANNO CADERE LE BRACCIA . PREGIUDIZI di vecchiacci , che vedono il male ,e adirittura un omicidio, perchè una ragazza è invidiosa di una magra .e per rincarare le dosi una grassa gelosa di una magra sospettando che gli porti via un ragazzo, trovano abominevole un rapporto fra due giovani mostrando facce schifate .. gli abominevoli sono altri . la gioventu' di questo contesto è piu' pura e sana, di quel sesso che hanno vissuto loro . lo so .cosa succedeva in altri tempi .. non erano di ferro, anzi:cose turche . me l'hanno detto .
    alla fine trovo strano il discorso dell'avv marseglia . bisogna accettare i verdetti . bisogna accettarli anche se sono delle grosse ingiustizie ? non capisco . come mai ?.











    RispondiElimina
  30. Cara Vanna,
    grazie delle osservazioni. Fin quasi dall'inzio sostengo che dietro a questa storia c'è ben altro e che la fine orribile di quella ragazzina sta qualche potente innominato o "don Rodrigo", fornito di altissime protezioni. Ma certamente, la logica degli eventi fu questa: a Taranto c'era (e c'è) la ben più rilevante vicenda dell'ILVA. Occorreva far presto sul caso Scazzi, per concentrarsi poi sulla faccenda ILVA. Occorreva trovare comodi colpevoli e la famiglia parente di poveri contadini sembrava adatta. In fin dei conti i SS. Inquisitori pretendevano poco: una morte quasi casuale, giocando al "cavalluccio" (non si è mai capito di che dovesse trattarsi: La povera Sarah fare da cavallino e Sabrina da cocchiere ? mah...). Il guaio è cominciato quando Sabrina non ha ammesso che la cosa sia avvenuta in quel modo. Non voleva, non poteva e non DOVEVA addossarsi un simile delitto. Di qui l'ira selvaggia dei SS. Inquisitori, contro di lei, contro la madre e perfino contro quattro avvocati. Se Sabrina avesse ceduto, a quest'ora sarebbe libera per un delitto colposo, non certo all'ergastolo. Bisognava arrivare quindi a punirla al massimo, sebbene non vi sia alcun elemento che comprovi realmente, scientificamente, giuridicamente la presenza di Sarah in quella casa a quell'ora. Un'Inquisizione così non pteva essere se non Santissima al cubo, lasciando per strada anche Torquemada o Bernardo Gui, ecc.

    RispondiElimina
  31. Ciao, Magica.
    Per quanto riguarda le dichiarazioni dell'avv. Marseglia, ho letto:

    L’avv. Nicola Marseglia, co-difensore di Sabrina Misseri, ha dichiarato «Le mie aspettative, leggendo gli atti del processo, erano altre. Negli atti del processo non c’è una prova degna di questo nome a carico di Sabrina Misseri.»

    Non mi sembrano dichiarazioni né arrendevoli, né rinunciatarie.
    Penso che Marseglia sia un bravo avvocato, che si è trovato a lavorare, come gli altri difensori, in condizioni difficili.

    Siamo tutti rammaricati per questa sentenza, ma io invito tutti gli amici del blog ad avere fiducia: questa sentenza sarà riformata.

    Giacomo

    RispondiElimina
  32. Manlio, cosa dire ancora su questo triste caso?

    Certo che c'è un "don Rodrigo" un losco personaggio protetto da una congrega e deve essere una congrega con alte referenze.

    E' strano, si parla molto spesso di mafia, camorra, 'ndrangheta, eppure la Santa Corona Unita che prospera in Puglia prevalentemente è sempre poco considerata, sembra che sia... protetta?

    La prova indiretta che sotto c'è qualcosa da non scoperchiare, è dato proprio dall'accanimento verso le due donne, dalla difesa altisonante e deboluccia e da una corte di giustizia che porta occhiali affumicati e cuffie alle orecchie anche.

    Eppure credo che le F.O. debbano avere la mappatura della situazione, ma indagini intorno a ciò che ruota nel tacco d'Italia, sono state baipassate.
    Anche per me l'Ilva c'entra in tutta questa storia, indirettamente.

    A quanto pare solo noi due la pensiamo così ma, " se una rondine non fa primavera", forse due rondini possono fare il nido...

    RispondiElimina
  33. Questa è la cosa ancora più sconcertante, come ha evidenziato subito l’avv. De Iaco e ha colto la Corbi nell’articolo, scrivendo: “Ma veniamo ai due assolti di ieri, Prudenzano e Colazzo, rispettivamente suocera e cognato del fioraio. Loro nei guai ci sono finiti perché quando gli è stato chiesto se loro sapevano se il sogno era realtà loro hanno risposto senza incertezze «Noi abbiamo sempre saputo che era un sogno». Condannati in primo grado per favoreggiamento. E adesso assolti. Dunque il sogno era tale? E allora dovrebbe, per logica, cadere anche la colpevolezza di Sabrina e Cosima almeno nella parte del rapimento.”
    Come motiveranno questa assoluzione i giudici dell’Appello, mantenendo per “prova” il rapimento-sogno?
    E ancora mi stupisco che la Pisanò e sua figlia siano fuori da ogni imputazione: la madre che nega sogni, la figlia che sostiene la verità del sogno.
    Quante bilance ha la giustizia?

    Mimosa

    RispondiElimina
  34. Le parole di Giacomo, le cui lucide e puntuali analisi mi trovano sempre concorde, sono le prime che mi riaprono il cuore alla speranza dopo questi due giorni di soffocante angoscia: in forza della stima che ho per lui, raccolgo senz'altro il suo invito ad avere fiducia nell'esito del prossimo grado di giudizio. Restano, ovviamente, la preoccupazione e il dolore per il prolungarsi delle ingiuste sofferenze di Cosima e Sabrina, murate vive in carcere da troppo tempo, e chissà per quanto tempo ancora. Una situazione davvero assurda, incomprensibile, inaccettabile.

    RispondiElimina

  35. Caro TommyS,
    a questo punto spero anche io che la Cassazione agisca come con Parolisi,
    ma la mia speranza più grande è che le cose si aggiustino come nei casi di Raffaele Sollecito e Raniero Busco.
    È deprimente contare alla fine e solo sulla Giustizia Divina che metterà a posto le cose dopo la morte … con tutte le insicurezze di questa vita reale, le balle che i politici ci propinano, l’incertezza del futuro lavorativo e pensionistico di milioni di persone in cui vanno inclusi i nostri figli, la miseria che dilaga nell’indifferenza della comunità, e tante altre ‘ingiustizie sociali’ … che schifezza questa vita se non ci si aggrappa ad una Speranza.

    RispondiElimina
  36. Ciao Mimosa,
    per quanto riguarda R. Sollecito e la sua libertà ritrovata, credo che ciò sia accaduto per un insieme di circostanze "favorevoli".

    L'Amanda Knox, statunitense, è stata la chiave per liberare ambedue.

    Una cittadina americana non può essere condannata, per lei si mosse a suo favore la Hilary Clinton!

    Ricordi l'elicottero americano che troncò i fili della funivia sulle Dolomiti e morirono alcune persone?

    Il pilota ha subito un processo in Italia?
    No, è americano.

    Il Sollecito, pugliese e figlio di un benestante avvocato, è stato ben difeso.

    Il Guedé, maglia debole,umile, fu condannato.

    Non credo per nulla che l'Amanda e il Raffaele fossero così immacolati, ma viste le prove...furono liberati.

    Si poteva fare così anche in questo caso e con Parolisi, ma...non sappiamo veramente cosa c'è dietro e soprattutto le persone condannate non sono importanti ma umili.

    La Legge non è uguale per tutti.

    RispondiElimina

  37. @Vanna
    Sono interessanti le tue fantasie complottistiche, ma nel caso di R. Sollecito e Amanda Knox mi sembra che esageri. Dimentichi che hanno avuto due sentenze di assoluzione. E quando durante la trasmissione PAP incentrata sulla assoluzione Vespa chiese alla Bruzzone i motivi dell'assoluzione questa molto candidamente (mentre era sempre stata per la condanna) disse che erano stati assolti perché' nella camera di Meredith non erano stati trovati indizi che li collocassero sulla scena del crimine. Stesse motivazioni dei giudici.

    RispondiElimina
  38. Vanna

    Concordo con l'Anonimo di cui sopra.

    Nel caso di Meredith Kercher continua ad aleggiare l'ipotesi che in qualche modo Amanda e Raffaele fossero coinvolti e che siano stati alla fine assolti in quanto Amanda, americana, godeva di appoggi influenti anche diplomatici (questo non ha impedito però che passasse 4 anni in carcere e che adesso credo non potrà ottenere un giusto risarcimento a causa della "calunnia" nei confronti di Lumumba). Chi conosce invece bene tutta la vicenda giudiziaria (esclusa forse una persona tra i commentatori ed opinionisti online) non può che concordare nella loro assoluta estraneità ai fatti.

    Mentre invece, sebbene tutte le prove reali e concrete portassero a Guede solo come esecutore materiale del delitto, lo stesso è stato decisamente favorito dallo stralcio del processo nei suoi confronti e dal rito abbreviato. Non mi sembra difatti che l'ivoriano sia stato difeso male in quelle occasioni nonostante abbia personali dubbi sul duo Biscotti/Gentile. Ed adesso credo che Guede stia già usufruendo dei primi permessi premio fuori dal carcere.

    RispondiElimina
  39. indagarono AMANDA . SEMPRE CON IL SOLITO PERBENISMO DA PUTTANIERI .
    il giorno dopo il delitto la videro acquistare delle mutande .(è consigliabile cambiare almeno una volta al giorno la biancheria intima)la sua era rimasta in casa :trasennata per le indagini . messo il fatto on line , partirono delle maldicenze .e dai cosidetti bigotti pertirono i sospetti .
    GUEDE era l'unico colpevole ma guarda caso . ha il beneficio del dubbio ? è scuro di carnagione :(((( anche queste gentilezze verso una tipologia di persone mi pare una ipocrisia .. perchè non si puo' dire nero?oppure negro?- non mi pare sia offensovo - bisogna dire le cosa come stanno .. io sono bianca ma se un giorno quando il nero avra' il sopravvento sul bianco, per non offendere come ci chiameranno? visi pallidi?oppure incolori??)))).
    comunque leggo ancora , sempre on line , i sospetti su amanda e raffaele . purtroppo la gente non si mette il cuore in pace . vorrebbe sempre castigare . anche gli innocenti .

    RispondiElimina
  40. Cara Anna e caro interlocutore,
    Che cosa vuol dire complotto ? Un accordo, più o meno nascosto, tra almeno due persone ad agire in un certo modo: le persone vi sono, quindi il complotto c'è sicuramente, anzi tra più di tre, visto che anche una Corte d'Appello accetta, senza un briciolo di critica (ma per sicurezza occorre attendere l'esplicitazione delle motivazioni), le condanne precedenti, ignorando almeno un punto, che la pena costituzionalmente è destinata alla rieducazione morale del condannato, cosa che l'ergastolo certamente non favorisce.

    Della mentalità giudiziaria e giuridica in generale non mi meraviglio: l'umanità gronda sangue e sofferenza per quei signori attestati su posizioni iperuraniche. Né si pensi che questo iperuranismo vi sia solo in Italia: recentemente la Corte Cacoropea dei Distorti Umani ci ha condannati in blocco per l'art. 8 della loro Convenzione, il quale articolo prevede la non interferenza dello Stato in faccende private: la Corte Cacoropea l'ha interpretato come un obbligo di fare una legge, ovvero di interferire nella vita privata di coppie dai gusti molto personali. Non si chieda al giurista né la logica, né la giustizia, ma spesso la fantasiosa creazione di Diritto tipica del mondo anglosassone, e lo studio ferreamente mnemonico di parole di cui neppure sanno il significato.

    RispondiElimina
  41. Errata Corrige,

    il mio precedente messaggio è destinato a Vanna. Al solito, pasticcio sui nomi, man mano che invecchio. Saluti a tutti

    RispondiElimina
  42. Cara Mimosa, temo che una sentenza alla Parolisi sarebbe l'ennesima sconfitta. È vero, può limitare i danni di una detenzione senza fine, ma che vita si prospetta a chi, ritenuto colpevole con sentenza definitiva, torna a vivere in una società che lo/la ritiene un reietto per quello che si crede abbia commesso? Una vita comunque spezzata che non auguro ad alcun innocente.
    Sarahkey

    RispondiElimina
  43. Cara Sarahkey, hai ragione
    e rincaro: una “vita spezzata”? sarà comunque una vita “distrutta”! una che non sarà mai più “vita”, un’esistenza senza amore, senza famiglia, senza sogni, e alla fine senza speranze di lavoro, senza casa, senza soldi, senza la dignità che spetta di diritto ad ogni essere umano. Senza la forza di avere fiducia in qualcosa, in qualcuno …
    per questo Cosima è sempre rimasta impassibile alle udienze e alle sentenze: lei ha capito che “senza santi in paradiso” la vita dei reietti resta miserabile. Eppure ha fatto tanto per non essere considerata una “miserabile”, si è spaccata la schiena prima in Germania e poi al suo paesello, alzandosi alle 3 di notte per andare a lavorare nei campi, da schiava (è bene chiamare le cose con il loro nome) dei padroni-padroncini fittizi imprenditori del Sud (e non solo laggiù), mettendo da parte soldo su soldo per costruire una casetta bellissima con tanto di giardino fiorito.

    Tutto questo è perduto, per l’invidia di “qualcuno”, comare Pisanò in primo luogo.

    Ciao, Mimosa

    RispondiElimina
  44. A proposito della parola "impassibile".

    Sarà forse una mia sottigliezza linguistica. Chiaramente non mi riferisco a Mimosa, che saluto, che l'ha usata nel significato corretto e neutro: impassibile = "che APPARENTEMENTE NON LASCIA TRASPARIRE emozioni".

    Ma i giornalai colpevolisti, riferendola a Cosima, la usano nel significato negativo e spregiativo di: "indifferente", "freddo", "insensibile", "che NON PROVA nessuna emozione".

    Addirittura una di queste giornalaie, che quando parla sembra sempre che abbia la bocca impastata di saliva, ha continuato a chiamarla "la sfinge di Avetrana", malgrado Cosima abbia parlato davanti alla corte d'appello, per un'ora e mezza, difendendo sé stessa e Sabrina dalle orribili ed infamanti accuse, respingendole tutte, con un'accoratezza infinita.
    A questo punto mi chiedo da che parte stia l'insensibilità: sta in Cosima oppure sta nei componenti della corte d'appello e in quei giornalai che hanno ignorato quel suo lungo intervento o ne hanno appena accennato, per liquidarlo come strategia difensiva?

    In proposito il Prof. Picozzi, sempre misurato nell'esprimere i suoi giudizi, ebbe una volta a dire che il termine da usare in relazione all'atteggiamento di Cosima, invece dell'equivoco "impassibile", è SILENZIOSO, che è un concetto molto diverso.

    Saluti a tutti.

    Giacomo

    RispondiElimina
  45. Naturalmente condivido in pieno l'intervento di Mimosa.

    E aggiungo che anche quel 26 agosto Cosima si era alzata alle tre di notte ed era andata a spaccarsi la schiena sotto il sole a cento chilometri di distanza. E l'ha ribadito davanti alla corte d'appello.

    Niente. Nessun commento su questo dall'informazione partigiana, nessun dubbio. Per l'accusa ed i giudici, per i giornalai e la superficiale opinione pubblica colpevolista da costoro suggestionata, è la cosa più naturale del mondo che una donna ultracinquantenne in quelle condizioni abbia trovato la forza fisica di inseguire la giovane vittima per tutta Avetrana, riacciuffarla, portarla in casa e quivi strangolarla e poi affannarsi a far scomparire le tracce dell'omicidio.

    Buona giornata a tutti gli amici del blog.

    Giacomo

    RispondiElimina
  46. Provo due sentimenti fortissimi, riguardo a questa vicenda in particolare: la rabbia e la paura.
    La rabbia per questa casta di magistrati da due soldi,che non hanno fatto il loro lavoro, che hanno dato credito a personaggi miserabili, che non hanno cercato altro che una comoda soluzione,totalmente improbabile, forse per non toccare altro e altri, in una terra purtroppo ancora feudale, dove c'è chi comanda anche sullo Stato.
    Rabbia perchè questa casta di intoccabili si è servita di quei scribacchini e di tutti i nani e le ballerine mediatici onnipresenti nelle nostre tv, che non hanno altro in testa che il cachet che alla fine beccheranno. Senza pietà.
    Paura per una giustizia che non è. Nessuno di noi, gente comune, può sentirsi al sicuro in queste mani. E' la moderna Santa Inquisizione,
    è la mediatica caccia alle streghe. Questi PM, coi loro indispensabili compari televisivi,sono i crudeli Torquemada da salotto.
    Mi faccio due domande accorate:
    ma non c'è più nessuno spirito libero, nessun giornalista, nessun intellettuale che si indigni? Nessuna voce autorevole che si prenda la responsabilità di criticare questi comportamenti? Nessuno che dica una parola su questa giustizia malata e questi giustizieri che non vengono mai giudicati? Possibile che siamo arrivati al punto del pensiero unico, come tanti robottini rincoglioniti?
    Veniamo da un passato di partecipazione, ora è il tempo del consenso abbrutito e rassegnato,e questo dimostra quanto è stato abile il potere! Ma io non posso stare ferma con le mani nelle mani, come dice la canzone,e chiedo a me e a tutti voi se c'è qualcosa di concreto che si possa fare per queste due innocenti. Fare appelli,
    inondare i siti colpevolisti con le nostre spiegazioni, scrivere lettere di protesta alla rai, usare i social, fb, ecc.Non so immaginare altro.
    Il blog di Prati è ottimo e utilissimo. Ma quanti lo seguono?

    RispondiElimina
  47. Buongiorno a tutti !

    Caro Manlio, grazie per aver risposto sul “complottismo”, hai spiegato bene come si muove la macchina della legge.
    E’ meglio non tornare a considerare come si muovono le macchine delle indagini e dei controlli di laboratorio…: macchine bricolage.

    Difatti un coltello e un reggiseno avevano tracce… ma visto che non furono analizzate con professionalità, gli investigatori americani evidenziarono e giustamente, che non era così che si doveva procedere…
    Quindi A.K. e R. S. non erano lì presenti quella sera, fu sentenziato!

    E considero che le bugie del “ Favola e famiglia” hanno il loro peso per tenere Bossetti dentro, ma le accuse su Lumumba da parte dell’americana, sono state oggetto di condanna blindata non sono state certamente utilizzate per capire, magari… che… come Bossetti, poteva essere stata un po’ insincera anche nel racconto sulla serata?

    E come i racconti e i pettegolezzi intorno alla gelosia di Sabrina e alle rivalità familiari delle sorelle Serrano sono stati considerati e messi nel pacchetto condanna per le due donne, in questo caso non si è tenuto conto dei litigi fra Amanda e Meredith anche sulla pulizia degli spazi comuni utilizzati, per poter eventualmente ritagliare un ritratto caratteriale dell’ americanina, magari pepato, ed eventualmente approfondirlo.

    Due pesi e due misure quindi, se non c’è complotto rimane la superficialità di valutare con il metro dell’elastico e tirarlo dove si vuole.

    Al contrario Meredith e i suoi appetiti sono stati evidenziati!
    E M. era una mezzosangue, non diafana e angelica figura…

    Posso sentirmi libera di esprimere il mio parere e di dissentire con la sentenza di “innocenza” quando rilevo trattamenti diversi?


    Cordialmente, Vanna

    RispondiElimina
  48. Cara Andres,
    condivido le tue accorate riflessioni che sono le mie anche e mi piace la tua frase: “... ora è il tempo del consenso abbrutito e rassegnato,e questo dimostra quanto è stato abile il potere! …”

    Andres attenta, potresti sembrare “complottista” anche tu…
    ...sto scherzando, ovviamente.

    RispondiElimina
  49. Andres, mi hai letto nel pensiero. Al punto che copio e incollo qui le tue parole, con le quali esprimi benissimo le domande che anch'io mi faccio da sempre: così, tanto per farle risuonare ancora.

    Ecco le bellissime parole di Andres: "Mi faccio due domande accorate:
    ma non c'è più nessuno spirito libero, nessun giornalista, nessun intellettuale che si indigni? Nessuna voce autorevole che si prenda la responsabilità di criticare questi comportamenti? Nessuno che dica una parola su questa giustizia malata e questi giustizieri che non vengono mai giudicati? Possibile che siamo arrivati al punto del pensiero unico, come tanti robottini rincoglioniti?
    Veniamo da un passato di partecipazione, ora è il tempo del consenso abbrutito e rassegnato,e questo dimostra quanto è stato abile il potere! Ma io non posso stare ferma con le mani nelle mani, come dice la canzone,e chiedo a me e a tutti voi se c'è qualcosa di concreto che si possa fare per queste due innocenti. Fare appelli,
    inondare i siti colpevolisti con le nostre spiegazioni, scrivere lettere di protesta alla rai, usare i social, fb, ecc.Non so immaginare altro."

    Bravissima, Andres. Troviamo il modo di uscire dalla comunicazione fra noi solo virtuale. Colleghiamoci, associamoci, facciamo qualcosa. Facciamoci sentire da chi sia in grado di amplificare le nostre voci. Tutto meno che accettare che due innocenti, distrutte per via mediatica, ora cadano nel dimenticatoio, nel buio del carcere che le ha inghiottite cinque anni fa. Ora basta, sono d'accordo con te.

    RispondiElimina
  50. Vanna

    Solitamente apprezzo i tuoi interventi, ma permettimi di dissentire quando fai riferimenti al caso Kercher che conosco benissimo avendo letto tutto quello disponibile online e non solo.

    Difatti un coltello e un reggiseno avevano tracce… ma visto che non furono analizzate con professionalità, gli investigatori americani evidenziarono e giustamente, che non era così che si doveva procedere…

    Che quei due reperti avessero tracce che contenevano il DNA di Amanda e quello di Raffaele in quanto depositativi durante le fasi dell'omicidio è quanto ha portato la Procura e la Scientifica della Stefanoni a processo (anche in questo caso i media italiani, ed inglesi, si sono prontamente schierati sulle posizioni dell'accusa senza porsi alcun dubbio). La Corte d'Assise di primo grado (Massei) non ebbe alcun dubbio sul valore probatorio di quelle analisi, come anche su quello dell'impronta sul tappetino del bagno e di quelle evidenziate con il luminol. Sebbene i consulenti delle difese evidenziarono (soprattutto Tagliabracci e Gino, ma anche Vinci, quindi periti italiani di fama e non americani) notevoli perplessità su quelle analisi e "prove", non volle ordinare alcuna perizia e condannò i due imputati.

    Ma finalmente il giudice Hellmann in Appello seppe ascoltare le richieste delle difese (speriamo possa capitare la stessa cosa con Bossetti) ed ordinò una perizia della Corte (Conti-Vecchiotti, a loro volta italiani) che arrivò alla conclusione di un'elevata probabilità di contaminazione ambientale, tenuto conto che in tribunale se non hai prove difficilmente puoi spingerti oltre a queste considerazioni sebbene tu abbia maturato il convincimento che ci sia ben altro. E per questo, vista la debolezza di tutti gli altri indizi a fronte delle effettive prove contro Guede, Hellmann assolse i due (recentemente, dopo essere uscito dalla magistratura anche perché dopo l'assoluzione venne isolato da tutti i colleghi, espresse la sua convinzione profonda sull'innocenza di Amanda e Raffaele dolendosi di quanto ingiustamente patito dagli stessi).

    Dopo che la Cassazione entrò a piedi giunti nel merito processuale ordinando il rinvio ad un nuovo appello, la Corte di Firenze (Nencini) quasi ignorò quella perizia come anche quella dalla stessa ordinata al RIS sempre sul coltello, perizia che smentì ulteriormente che vi fosse il DNA di Amanda misto a quello di Meredith. E quindi, sulla base di quelle prove "derubricate" ad indizi e di altri indizi che sommati tra di loro potevano far pensare alla colpevolezza ma che presi ad uno ad uno valevano zero (la solita somma di tanti zero che in un processo diventa misteriosamente uno), condannò nuovamente Amanda e Raffaele.

    Grazie all'azione dei legali, tutti italiani, ed a ricorsi ben formulati, la Cassazione (quinta sezione penale) finalmente riconobbe l'innocenza e totale estraneità dei due ragazzi nel frattempo diventati adulti.

    Ora, ognuno può formarsi una propria convinzione ed esporla, ma di fronte ad un iter processuale così lungo e terminato con un'assoluzione definitiva, ritenere che ai due imputati sia stato riservato un trattamento di favore in quanto coinvolta un'americana (detenuta in carcere per ben quattro anni e vittima di interrogatori ritenuti illegali dalla stessa Cassazione), non è corretto soprattutto in un caso come quello dove quasi il 100% degli atti processuali sono disponibili online (da vedere con attenzione il video della perquisizione durante la quale venne rinvenuto il gancetto del reggiseno).

    Come nota di chiusura osservo che alcuni personaggi di quell'indagine e processo li si può ritrovare nuovamente in altri casi giudiziari perlomeno anomali dove la "prova del DNA" ha giocato e sta giocando un ruolo fondamentale, come per esempio quelli di Restivo e per ultimo di Bossetti.

    RispondiElimina
  51. Reputandomi buon conoscitore del caso Kercher mi concedo qualche considerazione anche io, perché differenze e similitudini con gli altri casi italiani, tra cui quello di Avetrana, sono, a mio parere, particolarmente importanti.

    Innanzitutto il caso è simile per il suo carattere indiziario, per un certo meccanismo di creazione degli impianti accusatori, di raccolta delle prove e del loro uso, nonché di almeno una parte dell'iter processuale.

    In tutto questo è un caso molto italiano, perché il sistema investigativo/giudiziario quello è.

    Sicuramente è stato un caso italianissimo nell'uso dei media per la demonizzazione preprocessuale degli imputati (in questo caso di gran lunga soprattutto di Amanda Knox).

    Almeno nelle intenzioni.

    Perché qualcuno non ha fatto bene i conti e non ha considerato che in questo caso non ce la si cantava e non ce la si suonava in casa come le altre volte, ma si andava a titillare la curiosità (e quindi si facevano entrare in campo) i media americani.

    Ora, i media americani hanno un sacco di difetti e non sono certo tutti eroi alla "Tutti gli uomini del Presidente", però (e lo so perché di true crime shows USA me ne sono sciroppato un buon numero) non sono mai allineati alla pubblica accusa come i nostri, nemmeno con i loro procuratori, figurarsi con i nostri.

    Quindi alla solita campagna colpevolista di prammatica, se ne é contrapposta una molto forte innocentista, questa volta non limitata ai soli quattro bloggers di buona volontà, ma con l'impiego di pezzi da novanta dell'informazione USA.

    E certo questa è una differenza enorme con i casi "tutti italiani": invece di sparare sulla Croce Rossa i soliti noti si sono accorti un po' tardi di aver aperto il fuoco contro l'US Army, che ha risposto a tono.

    Poi qualcuno si lamenta di essere stato trattato male dalla CNN ... forse doveva pensarci prima...

    Poi, chiaro, un'altra differenza è che l'attenzione internazionale suscitata dal caso ha portato rinomati esperti di DNA di fama mondiale, quali Peter Gill, a prendere posizione sul caso in libri e trasmissioni televisive, tutta gente che Parolisi o Misseri manco sanno chi sono (per Bossetti invece la cosa è già un po' diversa).

    Ora, davanti alla prospettiva di una battaglia per l'estradizione (e di nuovo si torna su questioni nelle quali non si fa tutto in casa), con possibili strascichi diplomatici con nientemeno che gli USA, è chiaro che il fatto che scienziati di fama mondiale vadano in TV a dire che le prove forensi del caso valgono niente, costituisce per i giudici di ultima istanza un bel monito a fare ben attenzione a quel che fanno, introducendo così un'altra differenza con un caso puramente italiano.

    Quindi, rifacendomi a Vanna, concordo che ci siano delle differenze di fondo, dovute al contesto, in alcuni aspetti del trattamento ricevuto da Knox e Sollecito rispetto a quello ricevuto (almeno finora) da Sabrina e Cosima.

    Però non è colpa di Amanda Knix se è nata a Seattle, così come non è colpa di Sabrina se è nata ad Avetrana (o dintorni): la colpa è di un sistema che fa quello che vuole finché non si trova davanti a fattori esterni che ne limitano l'arbitrio.

    RispondiElimina
  52. Ovviamente "Knox", non "Knix" :-)

    RispondiElimina
  53. Luca Cheli

    Tutto giusto quello che hai scritto.

    Sicuramente alla solita campagna mediatica in Italia (già sperimentata con la Franzoni ma qui perfezionata e resa esempio per i casi che si sono susseguiti), che ha trovato validi appoggi in quella inglese, ha fatto da controaltare quella messa in atto in America. Ma Amanda e Raffaele sono stati processati in Corte d'Assise quindi davanti a giudici togati e popolari italiani. I primi pronti a far fronte comune con la Procura di Perugia i secondi arrivati in aula con un pre-giudizio oramai consolidato.

    E difatti i due imputati, da innocenti hanno fatto quattro anni di carcere senza che la pressione, anche diplomatica, americana potesse fare qualcosa.

    Se non fosse stato che in Appello a Perugia il presidente della corte era un giudice scrupoloso e corretto (checché ne abbia detto poi la Cassazione), anche il secondo grado si sarebbe risolto con una condanna che la prima sezione penale della Cassazione avrebbe confermato.

    Forse l'unica influenza esterna che ha effettivamente avuto un qualche effetto è stata quella dovuta al timore di una grana diplomatica legata alla possibile richiesta di estradizione (che non sarebbe stata necessaria se Hellmann non avesse assolto gli imputati rimettendoli in libertà). Ma gli ultimi ricorsi in Cassazione erano ben formulati, la sezione penale era differente, ed effettivamente non vi erano prove se non i soliti indizi stiracchiati validi per qualsiasi stagione.

    Poi, personalmente ho elaborato una possibile ricostruzione del caso che porta in altra direzione e trova tanti riscontri. Ricostruzione che chiaramente non posso illustrare pena la chiusura del blog e l'incriminazione mia e di Massimo.

    RispondiElimina
  54. Tommy S. e Luca Cheli, grazie per le vostre risposte piene e complete, mi sembra che nelle mie telegrafiche riflessioni, in conclusione, dicevo la stessa cosa.

    "Però non è colpa di Amanda Knix se è nata a Seattle, così come non è colpa di Sabrina se è nata ad Avetrana (o dintorni): la colpa è di un sistema che fa quello che vuole finché non si trova davanti a fattori esterni che ne limitano l'arbitrio."

    Quando mai ho affermato che la Knox aveva "colpe" per essere americana, ho scritto, e ribadisco, che l'essere americana ha dato l'opportunità di non " incattivirsi" su di lei alla ricerca di interpretazioni, motivazioni e quant'altro.

    Opportunità che sono mancate a Cosima e Sabrina, ma che il dio Ivano ha avuto, visto che dormiva...e non si è indagato abbastanza su di lui, sul Pisello, la tedesca e... lasciamo perdere il sogno e i pettegolezzi!

    Ma si può procedere così per confermare un ergastolo?

    Quindi, torno a dire che non c'è stata una adeguata e corretta attenzione.

    Rilevo inoltre che l'aberrante lente d'ingrandimento tenuta nei confronti delle famiglie Arzuffi-Bossetti-Comi e Misseri-Serrano, non è stata uguale per quanto riguarda invece altre famiglie ed altre economie che ruotavano intorno ad Avetrana-S.Pancrazio e nel bergamasco.

    La giustizia non è uguale per tutti perché, a quanto pare, si controlla e si giudica in modo superficiale anche se per il DNA in Val Brendana si è speso un capitale.

    Non c'è ordine, né metodo e la colpa non è di quelli che risultano innocenti
    e neanche di chi è di chi è condannato a causa di mancanza di metodo, rigore e giustizia adeguati e nei confronti di tutti.

    Spero di essere stata compresa.

    Buona serata a voi.

    Vanna

    RispondiElimina
  55. Io sono convinto che questa vicenda abbia “una versione di facciata” con altrettanti interpreti consapevoli anch’essi di essere “di facciata” impossibilitati nello stesso tempo a sottrarsi al ruolo loro assegnato da un copione non scritto ma obbligatoriamente interpretato e che dietro una scenografia di cartone (come quella dei i film western) ci siano, ben nascosti, i veri artefici, i veri protagonisti ed i veri registi di una situazione oscura nella quale è meglio per tutti – compresi gli avvocati difensori di grido - non indagare troppo a fondo

    Sarà un’idea cervellotica, ma tant’è quello che mi passa per la mente

    RispondiElimina
  56. Grazie Vanna e Annamaria Cotrozzi perchè avete apprezzato e condiviso la rabbia che scaturisce da aver davanti un'ingiustizia lampante e nello stesso tempo sentirsi impotente. Purtroppo io non ho capacità organizzative e neanche gli strumenti, non sono un capitano, però sono una combattente. Vorrei appunto un "capitano mio capitano"!
    E, dato che non mi fido manco un pò di certa politica, di certa magistratura, di certi "servizi", delle caste troppo protette e quindi intoccabili, rivendico il mio diritto a voler guardare cosa c'è dietro le quinte di tutto sto teatro (si, sono proprio complottista).

    Enrico,molte cose qui non tornano, secondo me, cominciando proprio dalla famiglia di Sara. Per continuare con tutti i dietro front e i rapidi rinculi dei testimoni. Ma Cosima, Sabrina, la sorella Valentina, non avrebbero interesse a tacere!
    E Coppi non si sarebbe offerto per la difesa.

    RispondiElimina
  57. ENRICO

    Ct."Io sono convinto che questa vicenda abbia “una versione di facciata”

    Pur non escludendo la tua "estrema" ipotesi, certamente discutibile, come molte altre, non perderei di vista quanto dichiarato dall'avv. Francesca Conte nel momento in cui rinunciava alla difesa di SM.
    Evidentemente,la valente professionista aveva già composto un possibile scenario di quel dramma, che presentava una "facciata" tutt'altro che di parata.
    Peccato. Forse il corso del processo avrebbe seguito altre vie, con risultati, credo, molto diversi.

    RispondiElimina
  58. PINO, cioè? Se puoi, senza incorrere in sanzioni, capisco che è un argomento delicato, puoi spiegarmi cosa intendi per possibile scenario( quindi diverso), che aveva pensato l'avvocato Conte?

    RispondiElimina
  59. Ma, tralasciando tutto il resto, perché mai Cosima e Sabrina non possono attendere in libertà il terzo grado di giudizio? Inquinerebbero le "prove" (quali prove?), dopo cinque anni? Reitererebbero il (presunto) reato, come fanno i serial killer? E in che modo, e perché? Fuggirebbero? E come? Facendosi la plastica per non farsi riconoscere? Quest'ultima cosa no di certo, quella è roba che lasciano alle veline che da anni le "processano" in tv. Dopo gli "inseguimenti" alla Speedy Gonzales, dobbiamo immaginarci anche le fughe rocambolesche? Ma che film è questo? Dunque la società per "cautelarsi" ha bisogno di lasciarle morire lentamente in carcere, così tutti ci sentiamo più sicuri?

    RispondiElimina
  60. Enrico, condivido il tuo di questa notte.
    Andres e Annamaria C. a noi rimane solo la possibilità di esprimere il nostro libero parere e questo lo possiamo fare perché Massimo è aperto e ce lo permette.
    Con l'aria che tira è già tanto dissentire e cercare il pelo nell'uovo...per il resto è una pantomima già scritta.

    Con quello che accade ogni momento, l'Italia sta crollando un pezzo alla volta e gli italiani sono senza una bussola.

    Sono desolata e pessimista questa mattina ed è veramente la prima volta che mi sento così.

    Pino ciao,
    certo che la Conte aveva già capito tutto e per questo si ritirò.
    Sei ottimista se credi che, se fosse rimasta, avrebbe potuto far emergere la verità con risultati diversi.
    Tutto era già scritto e programmato e la Conte lasciò l'incarico.

    RispondiElimina
  61. Vanna e Pino,
    io non so cosa avesse capito l'avv. Conte e quali sarebbero stati i veri motivi del ritiro, ma da quanto ho letto, lei parlò di un processo trasformato in businnes, di dissapori con un avvocato della difesa, e di comportamenti sbagliati dei suoi colleghi che avrebbero irritato la Procura. E, sotto sotto credeva che la morte di Sara fosse stata un delitto accidentale, non voluto.Così almeno mi è sembrato di capire.Ma da come dite,si può pensare che si tratta di tutta un'altra storia, fatta da altri personaggi, con tutt'altri poteri e amicizie.Ma a questo punto, Coppi, come s'inserisce? Perchè si sarebbe preso questa tremenda gatta da pelare? Non è certo un ingenuo e neanche uno che ha bisogno di notorietà.
    E anche l'avv Conte, che mi sembra persona seria,non avrebbe fatto capire velatamente , invece di parlare di businnes e di dissapori?
    Ma forse mi sfugge qualcosa...


    Vanna, esprimere il nostro pensiero su queste pagine, è molto importante ed utile, ma quello che suggerirei è un'azione coordinata, che possa portare questo nostro pensiero anche all'esterno, avvalendoci di tutte le possibilità che la rete offre.Ed anche intervenire, ogni volta che possiamo sulla Rai, con mail e telefonate.
    Non so se sei mai andata sul sito fb di CLV: è spaventoso, ma seguitissimo. Se ci prendessimo il compito di intervenire a confutare le loro tesi volta per volta e punto per punto, secondo me potrebbe essere una mossa giusta.Certo è la lotta di Davide contro Golia, me ne rendo conto.

    RispondiElimina
  62. ANDREAS
    La risposta la dedurrai andando a leggere quello che si scrisse sull'episodio che ho ricordato. (non è difficile trovarlo nel web)
    VANNA, capisco il tuo malumore, e lo condivido per le stesse ragioni.
    Non sono d'accordo, invece, sul "Tutto era già scritto e programmato".
    Secondo il parere dell'amico Tummolo, al quale mi associo: "...devo pure sottolineare che la difesa delle due donne è stata ben al di sotto delle tanto reclamizzate capacità forensi, non si è avuto il coraggio di andare fino in fondo, di fronte alle plateali irregolarità procedurali, ma si è sostenuta una tesi che era sostanzialmente controproducente. Il compito di un avvocato difensore non è quello del romanzesco Perry Mason (inesistente anche negli USA, dove i difensori dei poveri si addormentano in aula), non ha assassini da scoprire o denunciare."
    (il neretto è mio)
    Ciao, Pino

    RispondiElimina
  63. Entro solo per fare una precisazione (già fatta negli anni passati ma forse dimenticata)

    L'avvocato Conte non se n'è andata di sua volontà. L'avvocato Conte è stato ricusato da Sabrina Misseri la sera stessa dell'incidente probatorio perché voleva essere difesa da chi credeva nella sua innocenza e non da chi preferiva farle prendere pochi anni di carcere accettando l'omicidio colposo tramite il famoso gioco del cavalluccio.

    Non c'entrano nulla gli avvocati difensori di allora che la Conte inizialmente pensò coinvolti nel suo esonero. Ripeto, fu Sabrina Misseri stessa che in totale autonomia decise di ricusarla perché non le piacque il modo anche troppo garbato e accondiscendente in cui si pose nell'incidente probatorio.

    Massimo

    RispondiElimina
  64. PINO

    ”non perderei di vista quanto dichiarato dall'avv. Francesca Conte nel momento in cui rinunciava alla difesa di SM.

    Proprio per questo dico che” la rappresentazione “ così come ci è stata proposta ( comprese le “modifiche” varie, contrastanti e destabilizzanti ) mi porta a pensare ad uno scenario sotterraneo ed oscuro dove non si è ritenuto “salutare” indirizzare le indagini. E questo per convenienza di TUTTI : Scazzi, Serrano, Misseri, PM e Collegio difensivo compreso.

    @andres

    a questo punto, Coppi, come s'inserisce?

    L'avvocato Franco Coppi ha sempre fatto parte del collegio difensivo di Sabrina Misseri, affiancato dagli avvocati Emilia Velletri e Vito Russo fin dal 2010 inizio delle indagini
    Dopo “l’incidente" occorso ai due suoi associati, Coppi è rimasto il difensore di fiducia di Sabrina

    @ Massimo Prati

    L’avv. Francesca Conte ( facente parte del collegio difensivo subentrando al posto di Vito Russo) fu ricusata da Sabrina in contrasto con la volontà della madre Cosima e della sorella Valentina

    RispondiElimina
  65. trovo assai strano che persone le quali viaggiano nel blog di volando , abbiano sempre le stesse idee .nonostante le vicende siano scritte e riscritte . niente da fare . qualcuno è duro di comprendonio .

    RispondiElimina
  66. E anche tu Anonimo sei duro di comprendonio!

    Lo scritto e il riscritto delle vicende non è chiaro, non è spiegabile, spesso si apre a percorsi diversi, suggestivi e a volte più spiegabili di quelli scritti nelle condanne.

    Ed è giusto tornarci su, ti disturba?

    O forse, per caso, il suggerimento di Andres di: avviare "... un'azione coordinata, che possa portare questo nostro pensiero anche all'esterno, avvalendoci di tutte le possibilità che la rete offre.Ed anche intervenire, ogni volta che possiamo sulla Rai, con mail e telefonate.
    Non so se sei mai andata sul sito fb di CLV: è spaventoso, ma seguitissimo. Se ci prendessimo il compito di intervenire a confutare le loro tesi volta per volta e punto per punto, secondo me potrebbe essere una mossa giusta.Certo è la lotta di Davide contro Golia, me ne rendo conto."......
    Ti procura qualche disagio la proposta?

    RispondiElimina
  67. ENRICO
    Da questo punto di vista, che hai meglio specificato, si può accettare indubbiamente la "rappresentazione" che proponi, e che concordo ci sia stata.
    Il risultato ( l'allucinante e sproporzionata pena comminata) si può ravvisare in quella sorta di boomerang che ha investito i personaggi stessi dello sceneggiato, colpevoli o innocenti che fossero.
    Spero proprio, per amore della verità, che la suprema Corte di Cassazione riesca a tirare fuori i fili giusti da una matassa piena di intrecci e nodi restati tali nonostante due sessioni di giudizio.

    RispondiElimina
  68. Enrico, non so cosa scrivono i media sul caso in questione e poco mi interessa. Io ho parlato varie volte e direttamente con tutti gli interessati e non mi risultano né contrasti familiari né altro. Anzi.

    Per quanto riguarda Vito Russo, già dopo la polemica sulla Conte e successivamente alle perquisizioni nel suo studio e in casa sua, pubblicai in un commento del 2011 parte di una sua mail scrittami nel periodo in cui lo si accusava di aver remato contro la collega. Ripropongo la parte che interessa.

    "Per quanto riguarda la collega Conte che sin dal' inizio ho
    sempre stimato, tanto e' vero che mi sono fatto da parte per farla subentrare, voglio precisare che la collega quando e' andata a trovare Sabrina il 20 novembre non e' potuta entrare perché' Sabrina l'aveva revocata e ne io e ne mia moglie potevamo saperlo. Primo perché mia moglie il giorno prima aveva fatto l'incidente probatorio finito tardissimo e poi il giorno dopo io sono andato a trovare Sabrina di Sabato precisamente e Sabrina aveva revocato il mandato alla Conte perché' secondo lei non confacente alle sue desiderata difensive. Le preciso ciò' perché' sono stanco della mancanza di obiettivita' della gente pero' visto la buona penna che lei ha le sto esprimendo la realta' dei fatti. Resto in attesa con stima Vito..."


    Coppi, invece, è diventato avvocato di Sabrina successivamente all'incidente probatorio e lo fece dopo aver letto gli atti disponibili ed essersi reso conto della nullità dell'accusa. Glielo chiese un noto avvocato di Taranto e lo coinvolse dicendogli che dopo Sarah si stava uccidendo anche la cugina (al tempo Cosima Serrano era libera). Non c'era quando gli avvocati erano Russo e Velletri ed è facile da capire se si pensa che Russo fece spazio alla Conte perché lui non aveva i titoli giusti per partecipare all'incidente probatorio. Coppi li aveva, e se fosse stato già l'avvocato di Sabrina avrebbe presenziato lui all'incidente probatorio e non sarebbe servito andare a Lecce a chiedere alla Conte.

    Fra l'altro Coppi dopo aver accettato l'incarico si appoggiò a Marseglia, non allo studio Russo-Velletri, e per dare a Cesare quel che è di Cesare, non ha mai percepito un euro dai Misseri e neppure ne vuole ora. Per farti un esempio che i media non riportano anche se lo conoscono, quando Valentina Misseri vinse la causa contro Raffaele Morelli - che in una puntata di Matrix esagerò con le parole e dovette pagarle 10.000 euro - lei si presentò da Coppi chiedendogli se glieli poteva dare almeno per ripagarlo della carta e delle fotocopie che si sommavano a migliaia.

    Coppi la mandò via dicendole che se avesse osato ancora presentarsi a lui e tirar fuori un euro non le avrebbe più rivolto la parola...

    Per quanto riguarda il sotterraneo... riguarda i consigli che non accettò Sabrina quando preferì essere giudicata a processo e non chiudere la questione in pochi mesi. In pratica, se lei avesse accettato di fare il caprio espiatorio ammettendo l'omicidio colposo dovuto al cavalluccio, la condanna sarebbe stata lieve e ora sarebbe a casina sua libera come l'aria. Ciò che intendo dire, è che c'era chi spingeva affinché la ricostruzione del 19 novembre diventasse la definitiva.

    Questo è quanto, altro è fuffa mediatica, Massimo

    RispondiElimina
  69. OT
    Salvatore paralisi e' stato trasferito, come da sua richiesta, nel carcere militare di Santa Msria Capua Vetere.

    RispondiElimina
  70. Ma di quali diritti hanno usufruito fino ad ora i figli di Veronica Panarello e Salvatore Parolisi?

    http://www.welfarenetwork.it/bambinisenzasbarre-una-petizione-su-change-per-i-figli-di-genitori-detenuti-20150714/?utm_source=change_org&utm_medium=petition

    RispondiElimina
  71. @Massimo

    Non discuto su quanto affermi : sicuramente tu hai avuto più di me la possibilità di attingere informazioni da fonti dirette

    Resta però il fatto, per me incontrovertibile, che questa vicenda sia costellata di episodi, comportamenti, intercettazioni, testimonianze , dichiarazioni a dir poco sconcertanti e non c’è UN SOLO protagonista – siano essi imputati, parte lesa, testimoni avvocati , PM ed inquirenti vari - che non abbia fornito motivo di legittime perplessità relativamente alle rispettive condotte private, pubbliche e professionali

    Pertanto, da un punto di vista strettamente personale, di fronte all’ ipotesi che colloca il delitto consumato all’interno della proprietà dei Misseri – come ben sai - non mi sento di schierarmi né a favore né contro le tesi dell’Accusa o quelle della Difesa : sono più vicino al pensiero di TUMMOLO ed a quello di PINO

    RispondiElimina
  72. Enrico, anche il mio pensiero è vicino a quello di Manlio...hai dimenticato di nominarmi... mi sono offesa... un pochino.

    RispondiElimina

  73. Vanna, hai perfettamente ragione ! Anche tu sei dello stesso avviso, è vero !
    ma qui, fra il caldo e il timore di scatenare le ire dei più ho limitato al minimo i nominativi degli "eretici"
    Ciao, un grosso bacio per farmi perdonare
    Enrico

    RispondiElimina
  74. i testimoni dopo vari interrogatori cambiarono le testimonianze e lo sappiamo perchè : si hanno le prime .. altrimento l'avv.. coppi non lo avrebbe ribattuto nel processo .
    ! "l'hanno presa" lo disse prima concetta , esiste un video nel quale lo dice.. poi la frase fu destinata a sabrina , che lo disse assieme alla zia . l'orario dei fidanzatini pure . e tutte le testimoniamze cambiarono a favore dell'accusa .
    pero' i tabulati del cell che sono stati fissati in un orario incompatibile con un omicidio perchè non vengono considerati? . la consegna del cell di sarah ai carabinieri la fece sabrina ,, che vuol dire? che si riteneva piu' furba dei caramba?
    il fraticello ha sottolineato la parola che MISSERI disse a valentina mentre lo stava visitando in carcere ?quella parola detta in dialetto , che secondo il frate è molto significativa .. mi pare che questo giornalista sia pochino furbo . la frase secondo lui dice " che fa sabrina?" è una frase sensata? cosa dovrebbe fare .sabrina , secondo il fraticello?. e molte incongruenze che pare strano non si capisca che lo sono .
    strano eppure sono notizie risapute . -

    RispondiElimina
  75. Cara Magica, non sapevo che la frase "l'hanno presa" l'avesse pronunciata per prima la madre. Queste parole rafforzano la mia convinzione sulle dinamiche di tutta la faccenda.A mio avviso
    la famiglia di Sara sa molto di più di quello che dice.
    Potrebbe essere che il padre ed il fratello fossero in mezzo a faccende poco chiare e che avessero commesso imprudenze imperdonabili
    nei confronti di gente che voleva fargliela pagare?
    Non c'entra niente, ma la famiglia più "strana" mi è sempre sembrata quella di Sara, la famiglia Misseri mi appare una delle tante normali famiglie di lavoratori del sud, con gente che emigra in Germania, torna, si fa la casa, continua a spaccarsi la schiena nei campi e mantiene i rapporti familiari tanto da accogliere una nipotina, che preferisce stare insieme a loro che a casa sua. Certamente non è la "famiglia cuore", ma quelle stanno nel mondo di Babbo Natale.

    RispondiElimina
  76. MASSIMO
    Anche se so per certo che tu sia in possesso di una grossa documentazione sul caso Scazzi, per averla attinta direttamente recandoti sul posto, non puoi certo disconoscere che il materiale informativo (parlo di quello che si è rivelato confusionario e fuorviante, portato a conoscenza dell'opinione pubblica, e da Enrico definito "versione di facciata") che compone la documentazione stessa, è stato da te setacciato scrupolosamente, in modo che nessuno di noi, modesti osservatori a "distanza", avrebbe potuto realizzare.
    Non essere severo, quindi, nel giudicare qualche "straripamento" non solo sempre ipotetico, (per esempio non rispondendomi direttamente) ma complementare alla valutazione di un contesto sicuramente ricco di contraddizioni e di errate interpretazioni.
    Cito come esempio, il comportamento professionale e civile di alcuni attori della tragedia, che sta quasi assumendo la configurazione di uno sceneggiato televisivo, che, secondo una valutazione giudiziaria, non sarebbe proprio tanto esemplare, quando si ravveda il bisogno di una "buona penna" che ne difenda o mitighi una eventuale, calunniante malafede.
    Molti sono stati gli episodi che hanno offuscato l'orizzonte di un panorama giudiziario già complesso per se stesso. Permetti, quindi, caro e stimato amico, che qualche volta si possa ritenere che non tutto sia fuffa mediatica, , e che non per capriccio si possa servire della definizione di "versione di facciata", per la soffocante valanga di azioni contraddittorie di cui il caso è rivestito.
    Con immutata stima, Pino

    RispondiElimina
  77. Carissimo Pino, la mia non è severità. L'ho scritto altre volte, se leggo commenti in cui si dà per certo quanto uscito dalla confusione mediatica intervengo postando notizie che so essere vere perché le ho verificate personalmente. Questo non significa che sono severo o bacchetto Enrico (mai al mondo lo farei) o altri, significa solo che vi informo correttamente.

    Poi dei miei commenti fatene ciò che volete, dimenticateli se non li condividete e continuate nei vostri ragionamenti.

    Per quanto riguarda il resto, spiego meglio il mio pensiero sul caso, se vi aiuta bene, se non lo condividete bene ugualmente. Non pongo limiti a ragionamenti diversi se non contengono palesi falsità.

    La fuffa mediatica che intendo io, è quella che a forza di inserire stupide e false notizie, a forza di entrare nel privato di tutte le persone coinvolte, ha complicato un caso semplice (e ultimamente accade spesso) perché qualcuno ha voluto complicarlo (naturalmente chi ha fornito le notizie) per non lasciar cadere la propria ipotesi iniziale condivisa da parecchi colleghi (a settembre la linea investigativa seguita a Taranto puntava su Ivano e Sabrina perché lui non aveva un buon alibi e fra i due c'erano stati moltissimi sms - compreso quello sul diario).

    E che sia così lo sanno tutti i giornalisti, ma proprio tutti, anche se non ne parlano.

    Se invece di ampliare a dismisura il caso, portando continuamente nuovi elementi (i più sono farlocchi), si fosse pensato in maniera semplice (gli assassini si trovano in fretta se si ragiona con semplicità - specialmente quando si tratta di indagare in un luogo semplice come Avetrana), si sarebbe da subito controllata la casa dei Misseri, visto che Sarah lì era diretta e i fidanzatini l'avevano vista per strada, si sarebbero subito interrogati i Misseri e si sarebbe da subito trovato l'assassino. Perché bastavano quattro parole dette in modo da toccare la coscienza per far confessare Michele.

    Invece non s'è fatto nulla di tutto questo. per quindici giorni Sabrina e Concetta continuavano a dire che qualcuno l'aveva "presa" e chi indagava continuava a pensare che se ne fosse andata. Poi si sono letti i messaggi e la mamma di Ivano nel primo interrogatorio non ha confermato l'alibi del figlio, quindi si è presa una direzione investigativa ben precisa. E quando è entrato in ballo il telefonino sono rimasti spiazzati e hanno capito che nonostante Sarah fosse diretta in via Deledda ci si era scordati di fare la prima cosa da fare già il 27 agosto. Controllare la casa e i suoi abitanti, giustappunto.

    Da lì in poi, basta mettere nel giusto ordine cronologico gli avvenimenti, gli interrogatori dei vari testimoni che hanno poi ribaltato le loro testimonianze (a mesi e mesi di distanza) e tutte le ricostruzioni - modificate continuamente dalla procura per non mollare i loro colpevoli preferiti (peggio dei cambi di versione di MIsseri).

    Ma se la legge si fosse applicata per come deve essere (lasciando integri i diritti degli indagati - che possono ritrattare fino al processo - e degli avvocati - che possono interrogare i testimoni e seguire una loro linea difensiva senza essere messi nel mirino quando infastidiscono i procuratori: Vito Russo, De Cristofaro e tanti altri hanno dovuto lasciare) tutto sarebbe finito nel giro di sei mesi - un anno.

    Questo è ciò che si evince se si entra nei meandri del caso. Un labirinto costruito appositamente perché pare portare da tante parti, ma nato solo per creare la confusione giusta affinché sentenze all'ergastolo non siano criticate (anche se tanti ora le criticano perché le crepe si notano chiaramente).

    Voi fate e commentate come meglio credete, straripate pure... io ora smetto di pensare ai casi di nera e porto al mare i miei figli.

    Massimo

    RispondiElimina
  78. MASSIMO caro, non mi attendevo nulla di diverso da quello che hai appena scritto; il tutto è il risultato delle tue ricerche e, perchè no, di tue personali, accorte cernite di un materiale investigativo che nessuno di noi aveva a disposizione.
    Ovviamente, dopo questo breve dialogo, di cui apprezzo la sincerità e la tua onesta dedizione professionale, resto ragionevolmente ancorato alle mie deduzioni, che potrebbero essere errate, ma non influenzate da proposte esotiche e fuorvianti.
    Goditi il mare e le sue bellezze con i tuoi cari.
    Pino

    RispondiElimina

  79. Concordo pienamente con l'amico Prati. Da un caso di una evidenza cristallina si è giunti ad un colossale e conclamato episodio di ingiustizia. A ciò hanno contribuito non poco tutta una serie di mascalzoni patentati che hanno esercitato una pressione mediatica intollerabile. Ricordo un avvocaticchio con la testa rasata il quale, fisso su tutti i programmi spazzatura della tv, si era ripromesso di far decantare la vera verità. Tutto si giocò intorno al cosiddetto incidente probatorio che nella mente del rozzo Michele Misseri, così come disse in seguito, stava a significare "morte accidentale". E così questo cretino, imbottito di psicofarmaci, coinvolse la "figlia prediletta" -altra definizione mediatica volta a creare un criminale sillogismo negli imbecilli di questo Paese- pensando che non si sarebbero state gravi conseguenze.

    RispondiElimina
  80. CLAUDIO ROMITI ,
    condivido tutto , fino alla fine .
    ciao, baci.

    RispondiElimina
  81. una considerazione ,
    se l'avv COPPI . nel primo dibattimento dell'inc prob .fosse stato al posto della dott.. CONTE , credo che il caso avrebbe avuto un altro seguito.
    la dott.. lascio' che il dibattimento prendesse una piega sinistra , mi chiedo , come mai non si oppose quando durante il dibatt.. una voce fuori dal coro , intimo' MISSERI a dire una frase. siccome MISSERI era restio lo incoraggio' a dare la colpa alla figlia . la consulente aveva questi poteri? perchè la CONTE NON SI oPPOSE? in fondo stava difendendo SABRINA , durante l'inc prob non si sente mai un suo intervento , per la difesa della sua assistita .
    aveva lasciato che tutto andasse come aveva deciso l'accusa .

    RispondiElimina
  82. Avevo scritto un breve intervento, ma è sparito durante la pubblicazione.

    La penso come Massimo, come Claudio Romito, come Magica e tanti altri amici che hanno seguito questa vicenda fin dall'inizio.
    Il caso di Avetrana andava considerato chiuso il 6 ottobre 2010 dopo la confessione COMPLETA del Misseri. D'altronde in questo senso si era pubblicamente espresso il procuratore capo della repubblica.
    Quello che avvenne a cominciare dai giorni successivi resta poco chiaro.
    Di questa triste vicenda, quello che resterà negli annali sarà, tra l'altro, la furiosa campagna d'odio contro Sabrina e Cosima scatenata dai mezzi d'informazione.

    Processualmente sono allineato alla difesa ufficiale delle due donne, la cui linea riflette la verità storica.

    Saluti a tutti gli amici del blog.

    Giacomo

    RispondiElimina
  83. Cara Vanna, Caro Pino e tutti gli altri,

    i processi di Perugia e di Taranto non sono paragonabili, in quanto nel secondo caso, elementi di prova, seppure variamente interpretabili, c'erano, Nel caso Scazzi - Misseri, al di là delle celeberrime 8 versioni, suggerite e imposte dai SS. Inquisitori, non c'era nulla. Perfino il terreno attorno al pozzo è stato debitamente devastato, senza che si cercasse attorno un qualche segno, una qualche traccia. E ciò fu fatto, senza ombra di dubbio, intenzionalmente. Conme ho sempre detto, nulla so sui fatti di Avetrana, non avendovi assistito, ma so che le procedure sono state falsificatrici (e non in senso popperiano, ovvero non per confutare qualcosa, ma per imbrogliare la vicenda, il che è ben diverso). Dal mondo degli avvocati, dopo la celebre denuncia della Camera Penale di Roma, che sarebbe bastata per far spostare la sede del processo, limitandosi invece al solo Russo come oggetto di indagine e processo, si è chiuso il caso, si sono chiusi pure gli occhi e lasciato fare. Le conseguenze, salvo una controffensiva generale in sede di Cassazione, erano e sono inevitabili.

    RispondiElimina
  84. Non ne posso più di sentire che “nel processo si forma (alias si crea, si determina, si costruisce, si inventa) la prova”, e neppure sopporto di sentir parlare di “verità processuale”, e financo dell’ipocrisia di chi aspetta il terzo grado di giudizio, quello del ricorso in Cassazione, per attribuire ai soggetti in giudizio la patente di colpevolezza “oltre ogni ragionevole dubbio” … mi fa rabbrividire il “ragionevole”.
    Troppi sono gli innocenti massacrati da questo sistema giudiziario.
    E quello che mi fa più rabbia è che nei talk-show viene vietato ogni confronto, ogni parallelismo tra i casi, come se la cronaca fosse a compartimenti stagni: le considerazioni critiche e obiettive che valgono per un caso non vengono sollevate e fatte valere anche per un altro.
    Un saluto a tutti
    Mimosa

    RispondiElimina
  85. E condivido Mimosa cara!
    Manlio caro... estrapolo e riporto dal tuo post: " ...ma so che le procedure sono state falsificatrici (e non in senso popperiano, ovvero non per confutare qualcosa, ma per imbrogliare la vicenda, il che è ben diverso)...

    Certo che la vicenda è stata imbrogliata fin dall'inizio, "pilotata" aggiungo, visto che Sarah era scappata o portata via, come si disse fin dall'inizio, e difatti a nessuno venne in mente di entrare in casa Misseri a caldo, come Massimo P. ha evidenziato.

    Non so se ciò accadde per inefficienza, per superficialità o per convenienza o... altro, ma certo così fu.

    Vanna

    RispondiElimina
  86. Dopo il mio commento del 1° agosto, ho verificato i vari passaggi avvenuti nel periodo 2010-2011 e mi sono reso conto di non aver scritto quanto una giusta informazione avrebbe voluto, perché in effetti l'avvocato Coppi ha affiancato lo studio Russo-Velletri già a dicembre 2010 e ha condiviso la difesa con lo studio legale Russo-Velletri sino a maggio del 2011.

    Inoltre ho chiesto a chi mi aveva parlato del "noto avvocato" e mi confermato che il dottor Coppi è entrato nel collegio difensivo grazie al dottor Russo e alla dottoressa Velletri.

    A questo punto ho contattato l'avvocato Emilia Velletri che via e-mail mi ha ricordato il giusto ordine degli avvenimenti accaduti in quel periodo.


    Per cui devo rettificare in parte quanto scritto precedentemente.

    Riporto parti della mail inviatami dalla dottoressa Velletri:

    - (...) il Prof Coppi e' stato voluto in affiancamento per la difesa da Vito e da me sin dall'inizio dell'incarico (...) il Prof Coppi ha ricevuto da noi gli atti del processo e ha valutato se assumere o meno l'incarico, venendo comunque sempre informato sull'andamento processuale e sulla linea difensiva (...) l'Avv Conte e' stata immediatamente informata del nostro interessamento al Prof Coppi che a metà dicembre 2010 ha formalizzato la sua nomina, facendo revocare Vito (per pochi mesi non ancora Cassazionista) almeno fino al giudizio in Cassazione, dove avrei dovuto affiancarlo io, in quanto già' patrocinante in Cassazione dal 2008 (...) Non è quindi assolutamente vero che il Prof Coppi non ha mai difeso Sabrina contemporaneamente a me e all'Avv Russo, così come non è assolutamente vero che il Professore non ha avuto più contatti con il nostro studio. Anzi, subito dopo il nostro forzato abbandono del processo Misseri il Prof Coppi ha sostenuto accanto all'Avv Russo la difesa di un altro imputato per omicidio volontario. Ritengo che quanto illustrato possa aver chiarito definitivamente la vicenda e, in virtù della stima che nutro nei suoi confronti, sono sicura che provvederà a rettificare quanto da lei erroneamente scritto nel suo commento. -

    Con questa rettifica credo anch'io di aver ristabilito la verità degli avvenimenti. Mi scuso con tutti per quanto erroneamente ricordato e poi scritto nel commento precedente, in primis con i dottori Russo e Velletri.

    Massimo

    RispondiElimina
  87. Cara Vanna,

    tu dici di non sapere..., ma sai molto bene, come tutti noi, che gli "errori" sono stati troppi, per essere casuali, una catena di mostruosità nelle indagini e, soprattutto, nelle modalità di interrogatorio, di cui ci hanno fatto sapere solo ciò che faceva comodo. Si è mai saputo, ad esempio, quali psicofarmaci e in quali dosi, fossero stati al Misseri durante la carcerazione ? Per quanto ne so, nessuno lo ha mai detto. Eppure quegli psicofarmaci spiegherebbero anche l'esposizione onirica priva di ogni logica degli avvenimenti (da incubo), che non era solo quella del fioraio, ma pure del sig. Michele. Tutte cose che andrebbero (o dovevano essere) approfondite, e che non lo furono. Più che un processo, questo è stato un "pro cesso", di quelli vecchi senza neppure lo sciacquone funzionante !

    RispondiElimina
  88. ahahah MANLIO TUMMOLO -
    questo si che vale .

    RispondiElimina
  89. Manlio...bella battuta!

    Massimo, grazie per la correttezza e lo scrupolo che hai avuto a rettificare le posizioni degli avvocati di Sabrina e anche questo spiega il successo del tuo blog.

    RispondiElimina
  90. A proposito, l'ultimo caso di morte da discoteca, è avvenuto nel Salento. Possiamo immaginarci un caso di Avetrana non nella prospettiva di una famiglia di lavoratori vissuta serenamente e con fatica fino al 2010, o potremmo una buona volta girare l'obiettivo su soggetti d'altra natura, per capire che cosa sia veramente accaduto ? Una ragazza, attratta dall'idea di divertimenti un po' meno casalinghi (con cugina ed amici) proprio mentre si avviava verso l'originaria destinazione, e poi finita nelle mani di gente poco allegra ? Una volta si insegnavano fiabe che mettevano i bambini sull'attenti verso personaggi belli in apparenza, ma poi rivelantisi pericolosi. Con l'educazione post-68, tutto questo è sparito. Una bella macchina, una compagnia di bei ragazzi, ecc., poi... la storia del Circeo..., o simile...
    Sulla Puglia oggi si è parlato a "Tutta la città ne parla" (Radio RAI 3, ore 10 - 11), e non ne esce un ottimo quadro riguardo ai giovanili "divertimenti", che di certo non sono solo di oggi, ma probabilmente ben più lontani nel tempo. Ma dai SS. Inquisitori, dai giornalisti o dagli altri, questa possibilità non è stata nemmeno presa in considerazione quale ipotesi. Perché ? Facevano più comodo quei tre Misseri come parafulmini o spauracchi della vicenda ?

    RispondiElimina
  91. Caro MANLIO, ormai l'Italia è spalmata omogeneamente da una crema corrosiva che avrebbe atterrito i nostri "vecchi".
    Nessuna nostra parte geografica è stata risparmiata, più o meno, da tale calamità: sembra pure inutile cercarne, per ognuna di esse, le ragioni sociali, culturali ed economiche esistenti a monte. I conti non tornerebbero comunque.
    Questo non vuol dire rassegnarsi a questo penoso, e speriamo breve, periodo della nostra storia.
    Tutto potrebbe cambiare, solo se non avessimo la classe politica che ci ritroviamo.
    Cordiali saluti, Pino

    RispondiElimina
  92. "D'un pianto di stelle lo inondi, quest'atomo opaco del male".

    San Lorenzo. Il "pianto di stelle" è anche per quella ragazza, Sabrina, alle cui lacrime disperate nessuno vuole credere (ma io sì), e per sua madre Cosima che ne condivide la sorte. Basta, sono innocenti. Ridate loro la libertà, non hanno fatto nulla di male. Hanno anche dovuto subire, in questi anni, l'atroce pena aggiuntiva di un massacro mediatico senza precedenti, nella colpevole indifferenza generale: chi di dovere intervenga, una buona volta, e ponga fine a questa barbarie! Tutto questo non dovrà accadere mai più!

    RispondiElimina
  93. Ciao Manlio,
    come è venuta fuori la notizia ho pensato esattamente quello che hai pensato tu ed ho evitato ad esprimermi, ma condivido quello che hai scritto per intero.

    Ciao Pino,
    è vero che in tutta Italia si stanno verificando momenti "corrosivi" come scrivi, ma è certo che il caso Sarah in tutto il suo evolversi, è stato il 1° che ha avuto un'attenzione mediatica ossessiva monitorata giorno per giorno dai giornalisti, dagli avvocati che si sono alternati, dai protagonisti,( non ho dimenticato la presenza di Sabrina a dirigere il traffico delle testate televisive, a ripetere il desiderio di Sarah di fuggire da Avetrana...), dai vari esperti, da portare la Puglia ai vertici dei collegamenti.

    Era il periodo non solo dell'Ilva, ma dalla Puglia partivano escort per palazzo Grazioli e quindicenni tunisine dalla Sicilia...

    E nessuno parla della sacra Corona unita e di strani collegamenti col Lombardo Veneto.

    Sarò molto ricca di fantasia ma per me il caso Sarah è servito come banco di prova per alterare non solo ogni tipo di prova, ma ogni tipo di notizia e mettere alla gogna una famiglia e una società; per coprire altresì col tamtam tutto quello che non andava per il verso giusto nel mondo politico e in quello economico.

    Cosa c'era dietro l'Ilva e dietro le miniere e le fabbriche della Sardegna?
    Chi c'era dietro La Maddalena?

    Il nostro è un paese oramai senza speranza e da 70 anni si stanno facendo " esperimenti" per toglierci gli attributi, da una parte si foraggia una democrazia apparente con privilegi inauditi e dall'altra si ipnotizza la massa creando i mostri da condannare senza prove.
    L'Italia è stata una palestra e oramai siamo al declino.
    Mentre il nostro settore manufatturiero è crollato, quello tedesco va alla grande, come è possibile che il nemico abbattuto sia il primo alleato?
    Come è possibile strozzare un'economia con le tasse e con le mazzette?

    E questa è una strategia, anche il caso Sarah e i successivi Melania e Yara, forse facevano parte di un percorso studiato a tavolino per distruggere quella parte umile e laboriosa della società.

    Un caro saluto.

    Vanna


    RispondiElimina
  94. VANNA cara, mentre la tua quasi apocalittica descrizione sui nostri "affari interni" resta condivisibile, non vedrei collegamenti, sia pure "sottotraccia", fra i vari episodi di malagiustizia che hai ricordato.
    Potremmo attribuire, però, l'identica conclusione dei casi accennati, ad un tentativo di sovvertimento del Diritto, da parte di uno sparuto manipolo di fantomatici registi del malaffare, nato, appunto, una settantina di anni fa, dopo lo sfacelo generale che cambiò il volto dell'Europa e gran parte del mondo.
    Mi viene in mente una frase della mia amata nonna materna, semi analfabeta, che, quando bambini combinavano qualche marachella, tutta scandalizzata, sentenziava: "Che brutta giniraziona!"
    Chissà cosa avrebbe detto oggi, di fronte a tanto squallore.
    Contraccambio il caro saluto.
    Pino



    RispondiElimina
  95. Carissimi Vanna, Annamaria e Pino,

    il problema del decadimento assoluto anche fuori del nostro Paese è un fatto accertabile. Oggi ho sentito che alle Baleari, i giovani turisti inglesi (che in patria si comportano bene.... crederci ? Chi si comporta bene, lo fa sia a casa propria che in casa altrui, ma sorvoliamo...) sono tenuti sotto osservazione anche dai loro connazionali bobbies, ovvero agenti britannici, I giovani d'oggi sembrano non avere altri sfoghi alla loro naturale esuberanza se non dar fastidio agli altri, o scadere nel crimine, nella violenza e avanti. E' un problema di enorme diseducazione, dovuta ad una deresponsabilizzazione, frutto del '68, in una deriva sempre peggiore.

    Il caso di Avetrana, è stato visto a senso unico, sia per spinta dei mezzi di informazione che trovavano tanto comodo e interessante prendersela con tre contadini, sia dalla Magistratura. Ho in preparazione il mio saggio, che vi ho promesso da lungo tempo, sull'Inquisizione storica: ebbene, leggendo vari testi, si verifica una cosa: la "cattiva fama" di qualcuno era già causa bastante per arrestarlo, torturarlo fino alla confessione e all'abiura, o alla condanna a morte. Ciò che potrebbe stupire è la inaccettabile continuità tra i metodi persecutori usati in ben altri tempi e la metodologia inquirente di un secolo che si spaccia per "scientifico" e "democratico". La cosa più rivoltante è proprio questa. Salvo l'uso della tortura, formalmente vietato, per il resto la metodologia operativa è la medesima, come medesimo è il ritenere tuttora la confessione quale "prova regina", mentre per logica non può essere nemmeno una semplice prova (ma solo indizio), se non è corroborata da prove di natura scientifica, universalmente verificabili. Chiunque può confessare un delitto senza averlo commesso, solo perché minacciato o perché qualcun altro potrebbe essere in pericolo, oppure ancora perché è mitomane, e così via.

    RispondiElimina
  96. hanno una cattiva fama ?, caxxi loro, confessino quello che sicuramente conoscono e risparmia tempo tanto il tuo saggio non lo leggerà nessuno, prrrrrrrr

    RispondiElimina
  97. PRPRPRPR a te anonimo.

    Leggeremo il saggio, siine certo, se non lo farai tu non interesserà a nessuno di sicuro.

    Cosa ti disturba, nei contorni della storia Sarah secondo noi?

    Che ci sia verità in quello che affermiamo?

    Quali sono veramente i tuoi interessi in questa vicenda?



    RispondiElimina
  98. Carissimo Anonimo,
    dubito che Lei sappia leggere alcunché. Probabilmente Le hanno insegnato a leggere e scrivere senza distinguere il contenuto o lo stile. Ad ogni modo, la cattiva fama può volare per tutti, e non solo per la famiglia Misseri che, quasi certamente, della povera ragazza ne sa meno di tanti abitanti del luogo che hanno visto ed udito che cosa è veramente successo, ma tengono la bocca ben chiusa, come è tipico in certi ambienti.

    PS) Ovviamente il mio saggio non è fatto per chi segue i belati del gregge dei Buoni Pastori.

    RispondiElimina
  99. Il pregiudizio montato ad arte contro Sabrina Misseri e Cosima Serrano è effettivamente enorme, senza precedenti: ha prodotto effetti disastrosi nell'opinione pubblica, e per rimuoverlo occorreranno tempo e pazienza. Bisognerà smontarlo pezzo per pezzo, mattoncino dopo mattoncino, anche a partire da aspetti in fondo marginali, come l'accusa di sovraesposizione mediatica rivolta alla ragazza, per grottesco paradosso, proprio da parte di chi sotto le telecamere ci vive.

    Sono gli sciacalli (e le sciacalle) ad essersi sovraesposti mediaticamente, non Sabrina Misseri, la quale, semplicemente, faceva quello che fanno tutti i parenti degli scomparsi, cercava di rendersi utile per le ricerche. Possibile che questo nessuno lo abbia voluto capire? Fra le molte cose disgustose che quegli sciacalli (mi scuso per il termine brutale, ma non trovo un sinonimo valido) hanno fatto sistematicamente, la più disgustosa di tutte è stata forse proprio questa: aver proiettato su Sabrina Misseri quelli che erano e sono i loro vizi quotidiani (narcisismo, ossessione per il look, ecc.). Di lì l'assurda e forzata interpretazione di sms innocenti come "dio Ivano" (un gioco di parole fra amici, come a tutti capita di farne) o come "così magra che mi fa male", inteso maliziosamente, dagli opinionisti forcaioli, in riferimento al dolore provocato dall'invidia. Una cosa del genere può andare a pensarla solo chi è a sua volta malato di invidia e di voglia di apparire: gli sciacalli e le sciacalle dei salotti televisivi, per esempio.

    RispondiElimina
  100. SALVE! ANNA MARIA CATROZZI .
    ho letto il tuo intervento con partecipazione , come quando si recita una preghiera . sembrera' esagerato eppure questo caso l'ho sempre vissuto come un crimine verso una ragazza di 20anni: UNA VERGOGNOSA VICENDA-
    INOLTRE verso quella donna, madre della ragazza , figlie di un contesto particolare. una donna come molte di quel territorio che si guadagnano pochi euro , con le unghie e con i denti .((((alcune sono morte dal dagrado , nella quale lavoravano ))) una signora in abbondante sovrappeso , che si alza alle 3 del mattino , e sappiamo i contorni di quei contesti . ritorna a casa distrutta , ma nonostante cio' , si mette a correre per le vie per acciuffare una nipotina , che corre come una lepre . solo perchè ha saputo che la figlia ha avuto un contatto con un ragazzo del quale era invaghita ? io considero chi le ha pensate e avvallate : degli sporcaccioni puttanieri ..
    .oppure la gelosia ..potrebbe essere la gelosia?? certo che potrebbe , ma una zia che ha visto nascere una nipotina .. si intromette nelle beghe delle ragazzine ? per un ragazzo .. beh in fondo IVANO non era un riccone .perchè , la madre di sabrina avrebbe pensato che era l'unico ragazzo al mondo per la figlia . e pensa un po' ammazza la nipotina per questo . si vede che chi lo ha dedotto , pensa che un omicidio sia la soluzione di un problema : ridicolo .

    RispondiElimina
  101. Grazie, Magica. Hai messo giustamente in luce altre assurdità di questa vicenda, leggibili anche quelle come "proiezioni" di fantasie malate, ma che purtroppo hanno attecchito nell'opinione pubblica rafforzando il pregiudizio. Quello che dici riguardo al presunto "inseguimento" da parte di Cosima appare ovvio a chiunque applichi un minimo di senso critico, o anche solo un po' di buon senso. Un caro saluto, buona notte.

    RispondiElimina
  102. @Dire sciacalli a certi personaggi mi sembra il minimo. Questi narcisi pieni di boria e privi di umanità mi fanno orrore. Hanno dentro, accumulata negli anni, tanta di quella sporcizia da fare ribrezzo. Tutto per avere visibilità, per sentirsi vip, per guadagnare soldi. Gli auguro che il male che fanno gli si ritorca contro.

    RispondiElimina
  103. Non dimentichiamo che la ragazzina aveva almeno altri due o tre anni di tempo per diventare un elemento interessante per il maggiorenne Ivano, un periodo piuttosto lungo per un'adolescente che, nel frattempo, poteva incontrare almeno 10 ragazzi migliori (in tutti i sensi) di lui. Non si uccide per motivi che sarebbero ridicoli, se quella ragazzina non fosse stata uccisa in modo così crudele da gente ben esperta nel ramo, e sostenuta da chi avrebbe dovuto accuratamente investigare su ogni traccia possibile attorno a quel pozzo, a maggior ragione non essendosi trovato nulla in casa degli imputati. Io mi auguro soltanto che la Corte di Cassazione, ripescando un barlume di spirito critico, si renda conto dell'assoluta irregolarità procedurale, ma anche delle correlative responsabilità penali di chi ha agito in modo così mistificatorio.

    RispondiElimina
  104. Cara Annamaria,
    (e caro Manlio che saluto con gioia)
    temo non si potrà smontare nulla, il pregiudizio è già consolidato e gli sciacalli anzi le sciacalle, numerose, in tv continuano a sostenerlo. La colpevolezza delle due donne è diventata “consolidata”, si è “sedimentata”, purtroppo, nell’opinione pubblica, quella che bruca l’erba offerta dai talkshow e da certi specifici programmi serali, tanto che pochi dei miei conoscenti commentano con un “Mah” alla mia domanda se davvero si può pensare esistano elementi di colpevolezza a carico delle due, la maggior parte mi replica “Ma certo, lo hanno detto in tv”.
    È troppo compatta l’ottusità della gente, specie se ad ogni puntata viene mandata in onda un’intervista a mamma Concetta, la quale ormai si è “piegata” ad assecondare la cattiveria d’animo dei suoi legali e ad assumere il ruolo di sorella e zia tradita.

    Eppure Claudio Scazzi, ogni volta che gli domandano cosa pensa davvero sulle accuse, risponde non esprimendo la sua opinione personale, bensì con un ambiguo “io mi attengo a quello che i magistrati hanno detto”. Ciò per me significa che nemmeno lui crede colpevoli le sue parenti, ma non può discostarsi dalla linea della madre, deve stare al suo gioco.

    Un brutto, disgustoso, vigliacco gioco che ha condannato all’ergastolo una giovane ragazza (con la vita davanti) e un’operosa contadina (sfruttata per pochi euro), sulle quali è caduto un micidiale fulmine, in un primo pomeriggio rovente (37°) che ha obnubilato la testa a padre e marito!

    Si dovrebbe muovere il Cielo, affinché si ribalti la sentenza in Cassazione.
    Anche i gufi dell’Alta Corte non sono esenti dal seguire la scia dell’opinione pubblica, al massimo faranno come nel caso Parolisi, rinvieranno ad un nuovo Appello per la rideterminazione della pena. Continuando ad ignorare il reo confesso.
    Questo, purtroppo, mi aspetto.

    Mimosa

    RispondiElimina
  105. Cara Mimosa,

    ricambio cordialmente i saluti. Nessuno, tra l'altro, ha messo in rapporto il fenomeno del caporalato pugliese, per cui una collega italiana (giusto perché gli Italiani non si degnano più di fare lavori pesanti...) di Cosima è morta, con l'omicidio di Sarah Scazzi ? Che ambiente è quello in cui si vive ad Avetrana e dintorni ? Chi è che dirige il tutto ("caporali" che non sono, come vorrebbero far credere i nostri partitocrati e dirigenti vari, i veri responsabili dello sfruttamento, ma solo la bassa manovalanza, come del resto gli scafisti non sono i soli responsabili delle immigrazioni di massa, ma c'è ben altro sia nel punto di partenza, sia nel punto di arrivo) in materia di lavoro irregolare e di tipo schiavista, e chi si gode lautamente i grandi profitti ottenuti ? A questo punto solo un'integrale indagine sociologica e sociale potrebbe farci capire un tragico fatto come quello avvenuto a Sarah, alla sua famiglia, ai suoi parenti, ecc. ecc.

    RispondiElimina
  106. signor TUMMOLO .
    man mano che si va avanti con la vicenda di AVETRANA .
    ho la senzazione che ci sia da combattere contro i mulini a vento. dopo analisi e precisazioni che possono ribaltare la situazione a favore dell imputate . partono dalla tv le solite notizie obsolete , che vennero fuori appena successe il fatto .. ma chi va in tv e deve vendere i giornali da 4 soldi , deve insistere anche perchè il popolino che ha fatto il callo. bisogna accontentarlo .
    anche la signora COSIMA è una persona , che ,se non è morta nella raccolta dei pomodori . lo sta facendo lentamente .
    purtroppo è successo il fattaccio . una ragazzina è stata uccisa dallo zio .sarah era innocente eppure è morta . ha avuto un destino crudele . la cugina e la zia di SARAH . sono innocenti. allora sarebbe piu' logico e umano . che morissero pure loro . e finalmente i malintenzionati gialli e le sbaregone , (parola in dialetto veneto che signifia urlatrici volgari ). la finissero di denigrare . essendo pagate per denigrare , uno disse: forse devono pagare un mutuo oneroso? ..

    RispondiElimina
  107. a proposito di caporali .
    non conosco le realta' di altre regioni- ma dubito fortemente che cio' possa avvenire nella mia regione .
    comunque , perchè questo fenomeno possa trovare spazio .bisogna che ci siano le condizioni per attuarlo . appunto come dice TUMMOLO ci sono le manovalanze a basso reddito , e sopratutto bisognose che si accontentano , i futuri schiavi .?? attenzione ! li conosco un po' . se succede nel meridione dove attualmente ci sono gli stagionali, che purtroppo devono accettare quello che viene loro dato e devono sottostare ai caporali .. i nuovi schiavi italiani, per un po' accetteranno, poi succedera' qualcosa . fin'ora in ITALIA siamo stati relativamente bene . secondo me la cuccagna sta finendo .

    RispondiElimina
  108. Carissimo Manlio,
    quando sono montate le polemiche sulle notizie dei braccianti deceduti in Puglia mentre raccoglievano i pomodori sotto il sole a picco, e della donna morta d’infarto che si è scoperto si alzava ogni mattina alle 3 per montare sul camioncino del caporale e raggiungeva il campo dopo 3 ore di viaggio, o a 200 km di distanza, è certo che ho pensato a Cosima! Stessa identica vita, e donna ancora più in età della 48enne deceduta. Stesso “lavoro irregolare e di tipo schiavista”, che nessuno dei togati di Taranto ha mai indagato, nessuno mai ci ha ficcato il naso … troppo pericoloso anche per la Finanza? E da noi quassù i bar che hanno i tavolini all’aperto prendono sonore multe se lo spigolo di un tavolo, o di una fioriera, è 10 cm fuori del rettangolo assegnato e su cui pagano la tassa sonante di occupazione del suolo pubblico, e altrettanto viene multato chi dal torrido negozietto si porta fuori una sediola per godere almeno dell’arietta che circola sulla via. Occupazione abusiva del suolo pubblico! credo che questa norma “abnorme” sia fatta rispettare (o esista) solo quassù … ne convieni? Altrimenti da Roma in giù, in tutte le zone di passaggio turistico, non esisterebbero tante baracchette di venditori abusivi.

    E, sul tema dell’inizio, pensa un po’, stasera ho sentito in una trasmissione tv che il Ministro alle politiche agricole manderà gli ispettori in Puglia e il Governo farà una legge per perseguitare il “caporalato”. Ti rendi conto della banalità? Pensi al danno economico di tante persone? C’entrano poco i caporali, mica sono innocenti i proprietari dei campi, questi mica possono cascare dal pero! Ho addirittura sentito (nel servizio fatto con l’inviato) che, nel campo dove lo straniero (non si è capito di quale nazionalità) “sarebbe” caduto in uno dei 70 grossi contenitori dove ha stivato nella giornata il proprio raccolto, arrivano la mattina e ripartono la sera scassatissime corriere con targa bulgara o rumena stracolme di gente. Allora di chi è la responsabilità diretta?

    Se si facesse “un'integrale indagine sociologica e sociale”, come auspichi, carissimo Manlio, avverrebbe una totale rivoluzione nell’economia della Puglia ma anche della Campania, e pure di altre regioni tra cui metterei senza scrupoli anche l’Emilia Romagna e perché no la Lombardia, aree agricole dove da sempre si sono ingaggiati studenti e cassaintegrati, e ultimamente anche gli immigrati, per i lavori di raccolta di frutta e ortaggi, chiamati "stagionali".
    Mi immagino i riverberi sul nostro ballerino Pil nazionale.

    Ciao, Mimosa

    PS: per condannare Cosima i Lor Signori dalla comoda vita di città non hanno fatto alcuno sforzo per capire l'ambiente.

    RispondiElimina
  109. Carissime Mimosa e Magica,

    l'Italia non ha mai conosciuto una rivoluzione (non nel senso violento, ché anzi in quel senso vi sono stati molti episodi nella sua storia), ma in quello di un drastico conto col passato, come con le cause antiche dei nostr mali, che risalgono, per chi conosce la nostra storia, al I secolo a. C., e poi operanti costantemente in oltre due millenni, per la continuità di una mentalità poltica e in parte popolare. Altre Nazioni quel conto, viceversa, lo hanno fatto, non sempre in modo corretto, non sempre pacificamente, ma almeno in parte si sono liberati di quei mali e delle loro cause. Sono convinto che i Paradisi Terrestri non esistono: il Paradiso Terrestre è, per l'umanità, come un orizzonte da inseguire anche se irraggiungibile, eppure la strada percorsa è - se fatta - un fatto reale, compiuto.

    Nel caso specifico, l'Italia meridionale è rimasta ferma, in parte per sua colpa, in parte della classe politica italiana a cui ciò faceva comodo, come ora lo fa anche alle dirigenze europee ed internazionali, alla stessa mentalità che anche l'Italia del nord aveva nei secolo XVI e XVII, e se ne liberò (non del tutto, però), nel secolo XVIII. Un'Italia decisamente ripulita da personaggi e dalla mentalità riacquisterebbe una dignità che evidentemente potrebbe dar fastidio da molti. In sostanza, quando ce ne libereremo ? Non possiamo aspettare che altri lo facciano per noi, proprio perché non ne hanno né interesse, né obbligo. Dobbiamo farlo da noi, sforzandoci di essere un popolo serio, prendendo a modello non le fogne della nostra storia, ma i nostri punti alti, i nostri Grandi uomini, e non le scartoffie. E ne abbiamo avuti in numero non indifferente, come ho già scritto in altra sede al nostro Gilberto. Non risolveremo mai i nostri problemi di popolo sputandoci addosso o flagellandoci, o scopiazzando servilmente usi e costumi stranieri .

    RispondiElimina
  110. Sì, cara Mimosa, il tuo commento (26 agosto 2015 01:48:00) è lucido e condivisibile, il tuo pessimismo è purtroppo fondato. Tuttavia non possiamo rassegnarci all'idea di quelle due innocenti in carcere per sempre. La vicenda processuale che ha portato alla loro condanna all'ergastolo ha i medesimi tratti da incubo surreale del "Processo" di Kafka, e si stenta a credere che la sorte toccata a Cosima e Sabrina non sia anch'essa frutto di immaginazione letteraria ma sia invece realtà, incredibile, pazzesca, durissima realtà. L'indifferenza pressoché generale intorno a tutto questo mi lascia basita, così come stento a credere che si voglia ancora, da parte dei suddetti sciacalli e sciacalle, tormentare queste due sventurate con la pena aggiuntiva del consueto vile linciaggio.

    RispondiElimina