Di Gilberto Migliorini
E sembra davvero che ci
si accapigli, che ci si azzuffi, ci si prenda per i capelli. Si grida così
forte e con tale veemenza che gli spettatori sono impressionati, da morir di
spavento, sembra tutto vero, con lacrime e sangue dipinti e affrescati meglio
che una pala dell’altare, con il giornalista mediatico che ci ricama,
favoleggia, ci scrive una (divina) commedia come se si trattasse di una vera
disfida. Il pubblico con l’aiuto di bravi cronisti si beve la telenovela. La
sceneggiata fa impressione, non tanto perché volano parole grosse, non tanto
per quell'urlare a squarciagola, che si son violati i patti… da metter paura
che di punto in bianco si sfoderino coltelli e pistole, quanto perché poi tutto
cambia d’un baleno. Si scopre che in fondo ci si vuol bene davvero, che basta
così poco per andar d’amore e d’accordo. S’è trattato solo d’un equivoco: baci
e abbracci fan da suggello alla singolar tenzone? Dopo il temporale, odo augelli far festa, e come dice il
poeta “Nel giorno, che lampi! che scoppi! Che pace, la sera!” Tarallucci
e vino? Vivaddio, tutto è bene quel che finisce bene. Se non fosse per quella suspense che ci ha tenuti tutti col
fiato sospeso, si direbbe fosse già inscritta nel Karma con tanto di nome e
cognome già disegnato sul gonfalone.
Però il gioco è vecchio, il
pubblico smaliziato avrebbe mangiato la foglia? Cosa di meglio allora di un
accordo per un candidato già bell'e pronto e rifinito come se si trattasse di
quello dell’ultima ora e perfino contrastato, rifiutato, negato (a parole) e
poi votato, come se tutto non fosse avvenuto per accordo e pattuizione ma
soltanto per quel casuale, estemporaneo e fortuito gioco delle carte. Il
mazziere non si vede, e quella baruffa che c’è nell'aria sembra dire che non
c’è trucco e non c’è inganno, nessun accordo sottobanco, nessun patto
consociativo, c’è perfino la stizza e la bufera, la singolar tenzone. È il
realismo di un’opera a tutto tondo con i personaggi a recitare i loro ruoli,
così ben impostati da entrare nella storia con spontanea nonchalance: ci sono i
buoni e i cattivi come per qualsiasi romanzo che si rispetti. Sarà tutto vero?
Il gioco di prestigio è riuscito per davvero, il lieto fine è assicurato. La
sceneggiata non è di quelle rozze e grossolane, è una narrazione costruita
sottilmente e perfino con estro creativo. E
vissero tutti felici e contenti, perfino quelli che storcevano la bocca e
digrignavano i denti, anche quelli che dovevano recitare la parte da sconfitti,
umiliati ed offesi, come prevedeva il copione, e in attesa di ruoli ben più
importanti e significanti....
In fondo anche loro son contenti, la
rappresentazione è riuscita a dovere, e, al di là di tutto, il vero obiettivo
era dare allo spettatore il brivido dell’imprevisto e l’incertezza del finale
come per qualsiasi thrilling che si
rispetti.
Clicca qui per leggere tutti gli articoli e i Saggi di Gilberto Migliorini
Homepage volandocontrovento
Clicca qui per leggere tutti gli articoli e i Saggi di Gilberto Migliorini
Homepage volandocontrovento
Caro Gilberto
RispondiEliminastavolta non so se posso darti completamente ragione.
Questo Presidente della Repubblica non ha assolutamente le caratteristiche dell’ " Uomo" che Berlusconi avrebbe voluto al Quirinale nè tantomeno di quello che anche Renzi avrebbe voluto come Capo dello Stato
La magistrale 'Operazione Mattarella" che ha ricomposto le divergenze interne al PD ( almeno per il momento ) non è un’ iniziativa di Renzi . Ha ben altra paternità e ben altri obiettivi assai diversi da quelli contenuti nel c.d. “patto del Nazareno” nel quale è ormai evidente come la “questione Quirinale” fosse una “segreta” merce di scambio concordata da entrambi i contraenti.
Ll’intento non è andato a buon fine perché “qualcuno” ha buttato in aria il tavolo con una mossa a sorpresa lasciando comunque che il Presidente del Consiglio si intestasse il merito di un risultato eccellente ma senza dubbio elaborato da “ personalità politiche “ di ben altro spessore.
Ps : prima di veder scritto il fatidico luogo comune : ”moriremo democristiani” rendo noto che la mia famiglia ha contribuito alla liberazione del nostro Paese con ben DUE partigiani esponenti di Giustizia e Libertà trucidati alle Fosse Ardeatine,il 24 marzo 1944 e che nonostante io stesso sia cresciuto in un ambiente decisamente collocato a sinistra ciò non toglie che io abbia la capacità di riconoscere qualità politiche di alto livello e di grande serietà anche in esponenti di altre formazioni politiche
Caro Enrico
RispondiEliminaIl Fatto Quotidiano oggi titola il Mattarenzi e mette in risalto come le schede siano state ‘vergate’ con segni ad hoc in modo da rendere riconoscibile la conta per ‘aree’. Il mio giudizio non riguarda l’uomo che anzi spero saprà qualificarsi come un ottimo Presidente. Riguardo al fatto che qualcuno abbia buttato in aria il tavolo, non ne sarei così sicuro. Che l’operazione sia dovuta al caso controcorrente penso abbia la stessa probabilità che Magalli venisse votato alla massima carica dello stato… Ciao
Gilberto carissimo
RispondiElimina" Che l’operazione sia dovuta al caso controcorrente
Ho appena finito di leggere la tua risposta e da quel che ho capito ne deduco che evidentemente mi devo essere espresso male
L'"operazione Mattarella " non è assolutamente dovuta al "caso controcorrente" ( non afferro esattamente cosa vorresti intendere con questa definizione ) bensì ad una precisa e qualificata azione politica ben progettata e ben organizzata in area PD che ha ricollocato ruoli, pesi ed equilibri limitando così le rischiose ambiguità di un’innaturale coalizione di governo caratterizzata da facili populismi e pericolosi stravolgimenti della Costituzione ( a partire dall’Italicum)
Se l’aspetto sottaciuto del "do ut des" riguardante il Quirinale inserito nel patto del Nazareno fosse stato rispettato i nominativi proposti e condivisi perché congeniali sia a Berlusconi che a Renzi sarebbero stati quelli di AMATO, Veltroni, Casini, Finocchiaro, Padoan ( forse ci avrebbero infilato anche quello di un Mattarella peraltro sconosciuto ai più ) ma chiunque di essi fosse stato eletto ( che di certo non sarebbe stato Mattarella !) avrebbe raggiunto il quorum SENZA l’apporto della minoranza PD e delle forze di coalizione collegate. Il che avrebbe portato al sicuro smembramento del partito di Renzi
Qualcuno deve aver fatto presente questo scenario a Matteo e deve anche averlo fatto riflettere sulle conseguenze di una simile prospettiva la quale, confermando platealmente la natura sciagurata della trattativa segreta del patto del nazareno da tutti negata con forza ma da tutti sospettata con altrettanta certezza, non solo avrebbe causato la spaccatura del PD ma avrebbe provocato una fuga di consensi da ciò che restava del partito a guida Renzi verso un altro soggetto politico già pronto a formarsi dalle ceneri del PD con l’appoggio di Sel. Un nuovo partito e che oltretutto avrebbe con molta probabilità pescato voti anche tra quel 48% di italiani che da anni stazionano nella terra degli astenuti
Insomma la componente renziana sarebbe dimagrata a scapito della componente minoritaria del suo partito che al contrario sarebbe ingrassata
Di fronte ad un quadro del genere non del tutto aleatorio né del tutto inverosimile quale sarebbe stato il futuro politico del “rottamatore” ?
Renzi dichiara “ vi spiego come ho fregato Silvio Berlusconi”
Io vedrei meglio questa dichiarazione “ vi spiego come HANNO fregato ME e come io sono stato COSTRETTO a fregare Silvio Berlusconi"
Gilberto
RispondiEliminaPs: Ovvio che abbiano “siglato” le schede per poi contarsi e poi sapere su chi contare ! Lo hanno sempre fatto e continueranno a farlo in qualunque elezione presidenziale.
In fondo la politica è l’arte del compromesso e del possibile. Non è detto che tutto ciò che si fa alla luce del sole sia giusto ed utile per definizione così come non è detto che tutto ciò che si fa riservatamente, se approda a risultati positivi per il Paese, sia per forza una azione meschina e condannabile.
Carissimo Enrico
RispondiEliminaIntanto tutta la stampa estera parla di vittoria di Matteo Renzi (che abbiano capito male?)Comunque le prossime settimane ci diranno se sono io ad essere troppo pessimista o tu ad essere troppo ottimista. Non c'è dubbio comunque che il gioco di prestigio ha funzionato... e ha convinto (quasi) tutti. Ciao
Gilberto
RispondiEliminaNon c'è dubbio : la vittoria è UFFICIALMENTE attribuibile a Renzi il quale, se da un canto ne assaporerà gli onori, dall'altro sarà obbligato ad ASSUMERSI anche gli ONERI delle relative azioni politiche consequenziali a tale scelta "geniale" che sarebbe, secondo lui, farina del suo sacco
Sono proprio curioso di vedere come e se in futuro potrà mai riallacciare un dialogo con Berlusconi dopo aver dichiarato " vi spiego come ho fregato Silvio Berlusconi "
RispondiEliminaRenzi sul carro di Mattarella
http://www.nuovatlantide.org/renzi-sul-carro-di-mazzarella/
Gilberto
RispondiEliminaForse questo articolo spiega meglio il mio punto di vista
----
Mattarella chi? Quello con la schiena dritta, che non esita a dimettersi da ministro se deve difendere un principio, come fece nel ’90 in dissenso con la legge Mammì? Il fratello dell’eroe Piersanti vittima della mafia? Il giudice costituzionale? L’hombre vertical che si farebbe uccidere come il fratello per servire lo Stato?
Stiamo parlando di quel Mattarella lì?
E ci volete far credere che è il candidato che Renzi ha sempre sognato? Ci dobbiamo togliere tanto di cappello come scrive Bracconi perché tra il Patto del Nazareno e il partito ha scelto il partito? Che scelta lacerante, deve essere stata una riflessione veramente tormentata (un quarto d’ora di incontro con Bersani in cui “hanno ragionato bene”).
Mi raccomando, culliamoci su questo risveglio di Renzi dalla sbornia del Nazareno, nella convinzione che la sua sia una scelta strategica. Non ho mai visto scelte strategiche che si invertono a cadenza quotidiana, sono una innovazione di Renzi. Perché semplicemente non ne fa! Le faceva Napolitano per lui. Il suo orizzonte è tattico, gioca su più tavoli possibile fino a quando non si incarta e allora fa leva sul senso di responsabilità della “ditta” che gli leva le castagne dal fuoco. O almeno ci prova.
Però ha fiuto. E ha capito che il Patto del Nazareno è come il pesce e l’ospite, ci ha messo più di tre giorni, ma ha cominciato a mandare quel sentore di marcio che gli sta facendo perdere un punto di consenso a settimana. Iniziava ad aleggiare il fantasma del Pasok, passato dai lustri del 44% del 2009 a nemmeno il 5% di oggi, un grande partito disintegrato in 6 anni.
Come prima aveva sentito l’odore di cadavere di Berlusconi, tanto disperato da spennare per le riforme.
E vogliamo chiamare questi slalom per tenersi in bilico genio politico?
Io ho pronta una scorta di pop corn per assistere allo spettacolo del dopo elezione del Presidente della Repubblica, sempre ammesso, come spero caldamente, che venga eletto il candidato di Bersani (ripeto, non di Renzi), l’integerrimo Mattarella.
Continuerà a tenere per gli organi di riproduzione Berlusconi, che dovrà rassegnarsi a veder sfumare una favorevole chiusura del suoi dossier al Quirinale (grazia, agibilità politica, diavolerie varie), ma continuerà a coltivare qualche residua speranza sulle pratiche ancora aperte a Palazzo Chigi. Con buona pace della sinistra PD che si congratula con se stessa: “Visto come premia la lealta?”.
Ma Bracconi esulta perché Renzi tra il Patto del Nazareno e il partito ha scelto il partito. Ma fa impressione solo a me vedere come è ridotta l’intellighenzia italiana? Plaudire per una scelta che non aveva nemmeno ragione d’essere. Com’è buono lei! Mi si sono intrecciate le dita!
Ha scelto il partito? Si può sempre fare la prova del nove. Ci sarebbe quella depenalizzazione della frode e altri reati fiscali sotto la soglia del 3% del reddito imponibile. quell’obbrobrio congelato fino al 20 di febbraio per mantenere servizievole Berlusconi nel caso fosse necessario il soccorso azzurro su qualche spregiudicata renziata. Ecco, Renzi potrebbe iniziare dal depennamento di quella vergogna per dimostrare che ha scelto il partito, subito, senza aspettare il 20 febbraio.
Chiedeteglielo, che lo faccia subito, senza dargli tempo di inventarsi qualche altra renziata che gli consenta di saltellare da un tavolo ad un altro.
Sì, l'avevo letto. Il problema caro Enrico è che la politica ha sempre diversi livelli di lettura. Per semplificare, uno è quello manifesto e quell'altro quello latente. O per usare un'immagine filosofica e non freudiana si tratta della dottrina della doppia verità di derivazione averroista: una verità razionale e un’altra di fede o religiosa (sto usando una metafora). Mi sembra evidente che un Presidente eletto con il consenso palese dei due maggiori partiti (destra e sinistra) avrebbe non solo posto in evidenza a tutto l’elettorato lo strisciante consociativismo e l’esistenza di patti segreti, ma avrebbe portato acqua al mulino dell’opposizione. Occorreva dunque simulare un contrasto che a tempo debito verrà risanato. Il profilo basso da parte di qualcuno e l’apparente rospo ingoiato sarà poi un credito da far valere al momento opportuno con buona pace dei protagonisti e con quelle sparute opposizioni interne che, quelle sì, ingoieranno il rospo per davvero… D’altro canto nessuno ha la sfera di cristallo, posso anche sbagliarmi, come ho già detto le prossime settimane capiremo meglio cosa bolle in pentola…
RispondiEliminamolti credono alla barzelletta che il Berlusconi non abbia voluto Mattarella come PdR?
RispondiEliminama se a dicembre aveva fatto il nome!
Comunque, a mio parere, il Presidente appare un gigante di fronte all'intero corpo politico.
nani ballerini venduti lacchè incapaci servi.....
Poi visto che è stato tra i giudici ella corte di cassazione che:
la Cassazione, con sentenza n.
8878/14, ha evidenziato la gravissima alterazione democratica compiuta
con la legge elettorale che tutti conosciamo con il nome di “porcellum”.
Tale legge è stata precedentemente dichiarata incostituzionale con
sentenza della Corte Cost. n. 1/2014.
Mattarella
è proprio tra i Giudici che hanno preso la storica decisione di
dichiarare illegittima una legge elettorale che ci ha privato per dieci
anni del diritto di voto libero, eguale, personale e diretto.
se... sciogliesse immediatamente le camere e mettesse fine agli
effetti dell’incostituzionalità della legge elettorale nel nostro
ordinamento. Effetti che la stessa Costituzione impone debbano cessare.
@ Enrico
RispondiEliminaVedi, anch'io sono stato ottimista, pensavo di dover aspettare qualche settimana e invece... Ciao
@ Gilberto
RispondiEliminascusami, ma non ho be capito a cosa ti riferisci a proposito dell' "ottimismo"
forse a questa frase : sono io ad essere troppo pessimista o tu ad essere troppo ottimista. del tuo post del 1 febbraio ore 18:36 ? .
@ Gilberto
RispondiEliminaSe ti riferisci al titolo del Fatto Quotidiano online
SILVIO BERLUSCONI, TOUT EST PARDONNE’
Per lui libertà anticipata. E invito al Quirinale
Ti rispondo :
- Primo : nelle battaglie politiche il vincitore lungimirante non si accanisce mai contro l’avversario perdente
- Secondo : la proposta di uno sconto di pena era già stata inoltrata e la Procura aveva espresso parere negativo ma non vincolante .Si vede che il Giudice, cui spetta la decisione finale , ha invece ravvisato nella relazione sul percorso riabilitativo di B gli elementi positivi atti a concedergli il modesto simbolico abbuono di 45 gg. di “penitenza”
Inoltre ti copio/incollo quanto segue :
” Il primo Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, inaugurò nel 1946 la consuetudine di concedere l'amnistia in occasione dell'insediamento, firmandola il giorno stesso dell'arrivo al Quirinale.
Il suo successore Luigi Einaudi la concesse sei mesi dopo essere stato eletto, nel 1948; Antonio Segni sei mesi dopo la sua elezione, nel 1962.
Sandro Pertini, nel 1978, aspettò un mese dal suo insediamento. Francesco Cossiga, infine, attese un anno e mezzo, fino al dicembre 1986.
La tradizione si è poi interrotta con i settennati di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.
Chissà se il Presidente Mattarella non abbia pensato di recuperare questa ormai obsoleta abitudine - magari esprimendola in forma più contenuta e adattandola al “caso”- al fine di stroncare sul nascere le polemiche che sicuramente sarebbero scaturite da un rigetto della richiesta dello sconto di pena e che inevitabilmente avrebbero avvelenato il clima politico già abbastanza inquinato di suo ?
- Terzo : il condannato ha già un’età avanzata e perde colpi il che giustifica il provvedimento d’indulgenza concesso a suo favore
- Quarto : in fondo un piccolo premio di consolazione che non danneggia nessuno era consigliabile assegnaglielo. Non solo per un senso di “umana commiserazione” nei confronti dell’uomo B ( asso). ma anche nel tentativo di sollevargli il morale e permettergli di affrontare con una certa pacatezza le tensioni scatenatesi nella sua parte politica a causa dell’imprevedibile elezione di un candidato outsider non incluso nella rosa dei nomi a lui congeniali !!!
- Quinto : l’invito al Quirinale rientra nel punto 1° vuoi per opportunità diplomatica, vuoi per opportunismo politico, vuoi SOPRATTUTTO ! perché l’uomo B (asso) è pur sempre il capo di un partito di opposizione legittimato dal voto degli elettori, partito che attualmente però non si oppone ad un governo c.d. “di larghe intese” . L’invito è stato rivolto anche a Grillo, altro pregiudicato , sebbene accusato di un reato colposo
Del resto se alla Cerimonia d’insediamento al Quirinale dovessero essere esclusi tutti i condannati per truffa aggravata o per altri reati commessi ai danni della res publica , penso che il Presidente sarebbe costretto a brindare solamente in compagnia dei corazzieri presenti in servizio quel giorno :-)))
Con questo commento, del quale spero si possano cogliere le venature umoristiche contenute in qualche passaggio, ti saluto e ti auguro una buona serata
io lo avevo previsto da un po' di tempo:da quando incominciarono i Tête-à-tête fra i due
RispondiEliminapoi una minaccina da un forzista :
le riforme, renzi le dovra' fare con noi . allora bisogna tenere al caldo B